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Autoefficacia e apprendimento - Scuola di Specializzazione all

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Autoefficacia e apprendimento - Scuola di Specializzazione all
Autoefficacia e apprendimento
Definizione di “autoefficacia”
“Convinzione della propria capacità di
fornire una certa prestazione…
…organizzando ed eseguendo le
sequenze di azioni necessarie per
gestire adeguatamente le situazioni che
si incontreranno”.
“Sono capace di…” o “Riuscirò a ...”
1
Relazione fra autoefficacia e
apprendimento
9 L’apprendimento comprende l’acquisizione di
abilità
9 L’autoefficacia influisce sull’uso che viene
fatto delle proprie abilità
9 Abilità rilevanti nella scuola:
9 Abilità dell’insegnante (insegnare procedure e
contenuti, programmare la didattica, gestire la
classe, ecc.)
9 Abilità dell’allievo (apprendere, esporre
conoscenze, applicare conoscenze a problemi,
relazionarsi agli altri, ecc.)
Caratteristiche
dell’autoefficacia
9 Non è un tratto generale della personalità ma
è una variabile multidimensionale (livello,
forza, generalità).
9 Nella stessa persona e nello stesso ambito di
attività, varia, in parte,a seconda della
situazione e del momento.
9 Viene rivalutata di fronte a compiti nuovi o
rischiosi.
9 Non è una semplice previsione del
comportamento ma “genera il
comportamento”.
2
Elementi strutturali del
giudizio di autoefficacia
9 Idea soggettiva di cosa è necessario
fare per raggiungere l’obiettivo
prestazionale
9 Idea soggettiva di “prestazione
adeguata” (“livello di aspirazione”)
9 Idea soggettiva della propria
capacità di riuscire
Distinzione dal concetto di
“abilità”
9 Abilità = facoltà di fare qualcosa
9 L’autoefficacia è la percezione della propria
abilità di raggiungere un obiettivo. E’ una
costruzione soggettiva esposta a
distorsioni.
9 Determina il non uso/l’uso/il buon uso delle
abilità (riguarda le diversità di
comportamento a parità di abilità).
9 A volte l’autoefficacia, senza abilità, non è
sufficiente per riuscire. Altre volte il compito
richiede prevalentemente di applicare in un
contesto nuovo abilità già possedute.
3
Distinzione dal concetto di
“autostima”
9 Autoefficacia = giudizio (freddo) di
capacità; autostima = giudizio (caldo) di
valore personale, di soddisfazione di sé
9 L’autoefficacia può riguardare attività più o
meno importanti per la soddisfazione di sé;
quindi può essere o non essere funzionale
all’autostima.
9 L’autostima si ripercuote sull’umore; l’umore,
sull’autoefficacia in generale.
Perché l’autoefficacia è
importante?
Le conseguenze dell’autoefficacia
4
Es. di Attribuzioni
Dimensioni di Attribuzione
Sede del
controllo
Stabilità
Controllabilità
Successi
Fallimenti
Interna
Ho studiato
sodo
Non mi sono
impegnato
abbastanza
Esterna
Sono stato
fortunato…
Non è uscito
quello che mi
aspettavo
Stabile
Riesco sempre
agli esami!
Mi agito
sempre troppo
Instabile
Ho previsto le
domande
giuste!
Il test era
troppo difficile
Controllabile
Il mio metodo
di studio è
infallibile!
Ho trascurato
questa materia
Non
Controllabile
“Qualcuno
Perché mi va
lassù mi ama!” tutto storto?!
Conseguenze:
scelta di attività
Autoefficacia debole:
9 Scelta di attività
“facili”
9 Scelta di obiettivi bassi
Autoefficacia forte:
9 Scelta di attività
“difficili”
9 Scelta di obiettivi
ambiziosi
5
Conseguenze:
reazioni a compiti difficili
Autoefficacia debole:
9 Evitamento/insuccesso
9 Vissuto di pericolo
(stress e ansia)
9 Concentrazione su:
propri limiti, possibili
ostacoli, possibili
conseguenze negative
9 Ripiego su compiti
soggettivamente più
facili (depressione)
9
9
9
9
Autoefficacia forte:
Approccio/successo
Vissuto di “sfida da
vincere”
Interesse intrinseco,
impegno forte e
costante, e
concentrazione sul
compito
Senso di controllo
(euforia)
Conseguenze:
reazioni agli ostacoli durante il compito
Autoefficacia debole:
9 Rinuncia
9 Riduzione
dell’impegno, pochi
tentativi
Autoefficacia forte:
9 Perseveranza
9 Aumento
dell’impegno, sforzi
costanti
6
Conseguenze:
reazioni a insuccessi e regressioni
Autoefficacia debole:
9 Attribuzione interna a
un fattore
incontrollabile: “non
sono portato/a”
9 Calo di autoefficacia e
recupero lento
Autoefficacia forte:
9 Attribuzione interna
a un fattore
controllabile: “Non
mi sono impegnato
abbastanza”, “Devo
solo acquisire
conoscenze/abilità”
9 Recupero veloce
dell’autoefficacia
Le quattro fonti dei giudizi di
autoefficacia
…e le relative
strategie di rafforzamento
dell’autoefficacia
7
Esperienze di successo
Valutazioni rilevanti per la formazione di
aspettative di efficacia favorevoli:
9 “In passato ci sono riuscito? Quante
volte?”
9 “Ci sono riuscito grazie alle mie
capacità?”
9 “Ora c’è qualcosa di diverso rispetto a
quelle volte?”
Favorire l’autoefficacia mediante
esperienze di successo
Individuare e insegnare le abilità carenti
9 Fornire obiettivi…
„
„
„
…specifici
…alla portata della persona e di difficoltà
crescente
…stimolanti
9 Favorire esperienze di successo…
„
„
„
„
…numerose
…con, ma anche senza aiuti
…con compiti diversificati
…in vari contesti
8
Osservazione di modelli
Valutazioni rilevanti per la formazione di
aspettative di efficacia favorevoli:
9“Altri ci sono riusciti?”
9“Come hanno fatto?”
9“Se ci sono riusciti loro ci riuscirò
anch’io?”;
“C’è
somiglianza
nelle
caratteristiche personali rilevanti e nel
compito?”
Favorire l’autoefficacia mediante
l’uso di modelli
9 Usare modelli somiglianti
9 Usare molti modelli
9 Usare modelli di fronteggiamento
vs.
padroneggiamento
9 Soffermarsi sulle sottoabilità critiche
9 Verbalizzare gli aspetti cognitivi rilevanti
9 Mostrare azioni di difficoltà crescente
9 Mostrare i modelli con frequenza sufficiente
9 Evitare i dettagli irrilevanti
9
Percezione del proprio stato
emozionale e fisiologico
Valutazioni rilevanti per la formazione di
aspettative di efficacia favorevoli:
9 “Mi sento in forma?”
9 “Il compito richiede molta efficienza?”
9 “In questo stato sono in grado di
funzionare al livello richiesto?”
Favorire l’autoefficacia intervenendo sullo
stato emozionale e fisiologico
9Migliorare l’umore, anche con la qualità
del rapporto
9“Normalizzare” i sintomi di attivazione
9Favorire una loro interpretazione come
stato di “prontezza”
10
La persuasione
Valutazioni rilevanti per la formazione di
aspettative di efficacia favorevoli:
9“Secondo gli altri ci riuscirò?”
9“Cosa dicono delle mie capacità
pertinenti?”
Il persuasore efficace
9 È credibile (“Cosa motiva costui a cercare di
persuadermi così?”).
9 È considerato competente ed esperto nel campo
di attività in questione.
9 È capace di valutare le capacità altrui
9 Nel persuadere fa riferimento a indicatori
possibilmente oggettivi.
9 Dimostra di conoscere bene i compiti che la
persona in questione dovrà affrontare e la sua
situazione.
11
Favorire l’autoefficacia mediante
la persuasione
9 La persuasione non può sostituirsi
all’apprendimento
9 Purtroppo, i messaggi negativi sono più efficaci di
quelli positivi
9 Quelli positivi devono essere realistici.
9 Bisognerebbe persuadere della capacità di
apprendere, più che di quella di riuscire subito
nell’attività in questione.
9 I feedback positivi dovrebbero evidenziare i
successi ottenuti in passato e il cammino fatto più
che la distanza da colmare.
12
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