Verso il cortile dei gentili: Europa, accogli le tue radici o morirai
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Verso il cortile dei gentili: Europa, accogli le tue radici o morirai
Carissimi, diversi sono i titoli che la donna adopera per designare Gesù, quasi intuendo sempre più profondamente la verità profonda di quell’uomo. Aveva semplicemente designato Gesù come un Giudeo, un nemico appunto. Ma poi si chiede se quest’uomo non sia forse più grande del grande patriarca Giacobbe. E più avanti è persuasa di avere di fronte a sé un profeta. Addirittura nasce in lei il sospetto che il suo misterioso interlocutore sia il Messia. Anzi, alla gente del villaggio dice: «Venite a vedere, c’è uno che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Non sarà per caso il Messia?». E al termine sarà la gente del villaggio a riconoscere: «Questi è veramente il Salvatore del mondo». Questo lungo dialogo presso il pozzo, è cammino di fede, è itinerario alla scoperta di Gesù. E il punto di partenza è l’incontro con la semplice umanità di quest’uomo. È grazie a questa umanità che Dio si comunica a noi. Davvero Dio si è fatto accessibile a noi. È questa la grande legge dell’Incarnazione. Le tappe, i momenti di questa scoperta. Certo non sono mancate nella storia le con versioni improvvise, folgoranti. Ma normalmente il cammino della scoperta di Dio, della conversione a Lui conosce i passi lenti, incerti. C’è una lenta progressione nella fede come in ogni rapporto davvero umano. Buona settimana don Giuseppe ***************************** Benedetto XVI, Angelus, mercoledì 13 / 3 / 2011 Cari fratelli e sorelle, . . . Di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l’umanità, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall’Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato. Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, “origine e causa di ogni peccato”. Lo ha mandato nella nostra carne mortale perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla croce. Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo si è opposto con tutte le forze, come dimostra in particolare il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto, che viene proclamato ogni anno nella Prima Domenica della Quaresima. Infatti, entrare in questo Tempo liturgico significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il pecca to, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa – il combattimento spirituale contro lo spirito del male. Invochiamo perciò il materno aiuto di Maria Santissima per il cammino quaresimale da poco iniziato, perché sia ricco di frutti di conversione. . . . ************************* Verso il cortile dei gentili: Europa, accogli le tue radici o morirai Bando ai «nuovi atei», eredi dell’ateismo di stampo sovietico. Largo al dialogo con quanti sanno riconoscere nella «razionalità del mondo» una traccia di Dio nella storia. Rodney Stark, sociologo e storico americano, chiede all’Europa di cogliere «la sfida dell’ateismo» ritornando ad «annunciare la divinità di Cristo». E di superare l’idea del cristianesimo come «religione civile», dimensione distante dal revival cristiano in atto negli Stati Uniti. Come valuta l’invito del pontefice perché i credenti dialoghino nel «Cortile dei gentili»? «Benedetto XVI è un grande intellettuale, ha tutto il mio rispetto. Mi colpisce la sua notevole statura di studioso: con i libri che scrive mi trovo a mio agio. In passato non ho prestato molta attenzione al mondo cattolico, ultimamente però mi sento vicino a questo ambiente. Non vedo nessun motivo per criticare il tentativo del Papa di iniziare un nuovo confronto coi non credenti. Sebbene sia scettico sui risultati di tale dialogo». Perché? «Mi sembra che gli atei non siano disposti a mettere in gioco le loro convinzioni. Quando parliamo di natura, ad esempio, non so se il dialogante ateo intenda la stessa cosa del credente. Chi non ha una fede religiosa si domanda: di cosa posso parlare con un credente? In ambiente universitario non ho riscontrati grandi risultati in tale dialogo. Anzi, spesso sembra esserci una conoscenza della religione pari a quella che si trovava in Unione sovietica, quando nelle università regnava un’ignoranza assoluta delle questioni religiose. Dovrebbe invece essere interessante il dialogo con quei non credenti che non si riconoscono nelle posizioni dei 'nuovi atei'. Questi ultimi disprezzano la religione non conoscendola, proprio come avveniva a Mosca!». Non vede rischi di integralismo nel revival religioso odierno? «La fede cristiana integralista? Non riscontro tale pericolo. Chi lo paventa, lo fa solo perché in Europa le Chiese sono deboli e teme un loro ritorno». Lei è apprezzato grazie ai suoi studi sociologici sulle religioni, specialmente sul contributo del cristianesimo alla civiltà occidentale. Ma oggi lei è un credente? «Per la maggior parte della mia carriera sono stato solo un cristiano culturale, fortemente aderente a tale eredità, ma privo di fede. Ero un ricercatore abbastanza razionale e a quel tempo non mi trovavo benissimo con i cristiani. Però ero molto interessato alla storia del cristianesimo: intellettualmente avevo rispetto per la Chiesa e la religione cristiana. Comunque, avendo scritto per anni su tale eredità, tutto ciò mi ha condotto a capire che ero diventato credente. Mentre la questione del 'disegno intelligente' ha giocato il ruolo intellettuale più importante nell’ambito della mia fede, sono stato influenzato in modo molto forte dagli esempi morali che hanno intessuto la storia cristiana. In seguito è accaduto qualcosa e sono diventato sensibile alla fede. Oggi mi sento vicino alle 'Chiese libere', soprattutto quella episcopaliana». «Fino a 'L’ascesa del cristianesimo' ammiravo il cristianesimo ma non ero un credente. Non ero un ateo, bensì un agnostico. Continuando a studiare, ho capito che anche nella storia vi è un Disegno intelligente». Secondo queste sue parole, la ragione l’ha portata alla fede. È così? «Penso si possa discutere sul fatto se un disegno intelligente possa essere individuato nella storia, ma esso appare auto-evidente nella scienza. Quest’ultima, infatti, è possibile solo perché l’universo fisico opera secondo regole razionali che gli esseri umani sono stati capaci di scoprire ed interpretare. La scienza è incapace di spiegare da dove vengono tali norme. Come evidenziò Albert Einstein, 'a priori uno dovrebbe aspettarsi un mondo caotico che non può essere in nessun modo raggiunto dalla mente'. Ma, 2 La santità di san Carlo è realtà unificante come Einstein riconosceva, questo non è il modo in cui funzionano le cose. Il mondo è qualcosa di molto razionale. La via più efficace per spiegare questa raziona lità consiste nel supporre che essa è programmata, cioè supporre un creatore razionale. È insensato affermare che la scienza sia in conflitto con tale supposizione. La scienza può provare e scoprire alcune teorie sul mondo materiale. Questo, in nessun modo, si sovrappone o contrasta con la supposizione di un disegno intelligente, visto che la scienza è semplicemente incapace di spiegare da dove provengano le regole che essa scopre. È da stolti pretendere che tali norme siano compatibili con l’assunto che l’universo costituisca un caso fortuito. In «La vittoria della ragione» lei scrive: «Gli aspetti migliori della società occidentale – democrazia, commercio, progresso scientifico – provengono dal cristianesimo. È stata la fede nella ragione che ha permesso questo sopravanzare dell’Occidente ». Benedetto XVI ha più volte parlato dell’«odio» dell’Europa verso le proprie radici cristiane. «Se gli europei persistono nel rifiutare l’eredità cristiana, alla fine la perderanno. Nel frattempo molte zone del mondo, tra quelle che vivono una crescita tumultuosa (Africa, Asia e le Americhe), stanno diventando sempre di più cristiane. Senza le radici cristiane l’Europa non andrà lontano perché cade la sua stessa idea. In tanti si interrogano su come sarà il futuro nel vostro continente, quante saranno le generazioni ancora cristiane e se in Italia, Francia o Germania il cristianesimo sopravvivrà nell’avvenire. La fertilità europea sta calando, ma va segnalato che le famiglie religiose fanno più figli, mentre gli atei non mettono al mondo nuove creature». Come si immagina il domani del cristianesimo nel Vecchio continente? «Vi saranno Chiese più attive e si assisterà a una maggior competizione tra le diverse denominazioni cristiane: le tradizioni più assodate dovranno lavorare con maggior impegno per non sparire. Troveremo nuove denominazioni cristiane, come le Chiese africane sbarcate negli Stati Uniti, gruppi molto attivi ai quali protestanti e cattolici dovranno rispondere. Le Chiese nazionali europee stanno scomparendo perché manca loro il coraggio di proclamare la divinità di Cristo: si riducono a civil servant, esempi di 'religioni civili'. E così muoiono. Invece le sigle cristiane recenti sono animate da grande fede e vanno ad annunciarla ai non credenti. Negli Stati Uniti crescono nuove congregazioni cristiane (come gli evangelical ), che inviano migliaia di missionari all’estero. Invece le Chiese nazionali europee non accettano la sfida degli atei. Negli Stati Uniti il cristianesimo è estremamente forte: alla domenica intorno alle chiese c’è sempre un gran traffico di gente. Nella mia parrocchia non si trova mai un parcheggio libero!». Gli Stati Uniti hanno visto l’affermarsi dei «new atheists».«A quanti accusano la religione di avvelenare ogni cosa, rispondo che la loro argomentazione è semplicemente stupida. I più grandi malfattori del Novecento – Hitler, Stalin e Mao – non solo non avevano niente a che fare con la reli gione, ma avversavano ogni credo, in particolare il cristianesimo». Qual apporto «intellettuale» più significativo i cristiani offrono ai non credenti? «Un mondo comprensibile e una base morale per vivere». 20 - 27 marzo 2011 / II Domenica di QUARESIMA Anno A - I / L.d. O. II 3 La santità di san Carlo è realtà unificante Sabato 19 ore 17.00 Cusino ore 20.00 S. Margherita Domenica 20 ore 9.30 Cavargna ore 11.00 S. Bartolomeo ore 14.30 S. Bartolomeo ore 15.30 S. Bartolomeo ore 17.00 S. Nazzaro Lunedì 21 ore 17.00 S. Margherita Martedì 22 ore 9.00 Cusino Mercoledì 23 ore 9.00 S. Nazzaro Giovedì 24 ore 9.00 Cavargna Venerdì 25 ore 15.00 S. Nazzaro ore 17.00 in Parrocchia ore 20.30 Cavargna, Cusino e S. Bartolomeo Sabato 26 ore 17.00 Cusino ore 20.00 S. Margherita Domenica 27 ore 9.30 Cavargna ore 11.00 S. Bartolomeo ore 17.00 S. Nazzaro San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria Def. Def. famiglia Margheri e Ambrogio, Battaglia Def. Del Fante Giuditta // Baroni Agostino e Maria, Capra Giuditta e Giuliana Def. Franceso e Pierina // Curti Pietro, Bari Silvio e Mancassola Mariangela 2a Confessione Comunicandi Battesimo: Gaia Def. Alchero Enzo e Evo // Mazza Dino e familiari // Raveglia Amalia e Silvio // Ernesto e Lisetta Def. Def. Def. Def. Bralla Rino e Rosa Annunciazione del Signore Via Crucis Adulti Via Crucis Ragazzi Via Crucis Giovani e Adulti Def. Amida e Battista Def. Pozzi Carlo e Streparava Angelina Def. Don Federico Def. Bugna Giuseppe, Curti Bruna e Bugna Gelmino // Paolo Def. Monga Ivana // Mazza maria, Chiodetti maria e familiari // Butti Pietro APPUNTAMENTI Domenica 20 ore 18.30 Incontro Adolescenti e Giovani Lunedì 21 ore 20.45 7° Incontro fidanzati in Oratorio a S. Bartolomeo Martedì 22 ore 21.00 Catechesi del Cardinale per Adulti da soli in casa o in Oratorio a S. Bartolomeo Giovedì 24 ore 20.30 Incontro Missionario a Porlezza Oratorio: giornata di preghiera per i martiri di oggi, sarà proiettato il film “Uomini di Dio” 4 La santità di san Carlo è realtà unificante Domenica 27 dalle ore 8,45 alle ore 12,00 Incontro Chierichetti della Val Cavargna in Oratori a S. Bartolomeo ore 18.30 Incontro Adolescenti e Giovani 5 La santità di san Carlo è realtà unificante