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L`aspetto contabile, civilistico e fiscale dei costi di

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L`aspetto contabile, civilistico e fiscale dei costi di
fo cu s
modulo 8
La gestione delle vendite
lezione 96
Il marketing mix: la politica della comunicazione
L’aspetto contabile, civilistico e fiscale dei costi
di promozione delle vendite
I costi che l’impresa sostiene allo scopo di promuovere le vendite sono comunemente denominati costi di
pubblicità.
Si tratta di fattori produttivi immateriali che possono essere a fecondità semplice o a fecondità ripetuta.
È necessario quindi distinguere tra:
costi di pubblicità di competenza dell’esercizio, che affluiscono nel Conto economico;
costi di pubblicità a utilità pluriennale, che affluiscono nell’Attivo dello Stato patrimoniale, alla voce B - IMMOBILIZZAZIONI, I. Immobilizzazioni immateriali, 2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità (la capitalizzazione dei costi di pubblicità non è prevista nelle norme comunitarie, né lo è nella prassi e nella regolamentazione contabile internazionale più diffusa).
•
•
Secondo il Principio contabile n. 24 possono essere incluse tra i costi aventi utilità pluriennale le spese di pubblicità che, pur essendo nella loro natura di carattere pubblicitario, rappresentano, nella sostanza, ulteriori oneri
correlati a costi d’impianto e di ampliamento. Ciò si verifica quando:
sono funzionali, quindi, essenziali al buon esito di un progetto per il quale i costi d’impianto e di ampliamento
sono stati sostenuti (ad esempio, avviare una nuova attività produttiva, lanciare un prodotto innovativo,
ecc.);
hanno carattere di eccezionalità, poiché qualora fossero ricorrenti, anche se fosse soddisfatta la prima condizione, dovrebbero essere considerati di competenza dell’esercizio;
sono relativi ad azioni dalle quali l’impresa ha la ragionevole aspettativa di importanti e duraturi ritorni economici.
•
•
•
In sostanza, per essere considerati di carattere pluriennale, i costi di pubblicità devono essere collegati alla fase
di lancio di un nuovo prodotto e non rappresentare, invece, costi di sostegno della commerciabilità di prodotti
già esistenti.
I criteri per la capitalizzazione e l’ammortamento dei costi in oggetto sono identici a quelli stabiliti con riferimento
ai costi d’impianto e di ampliamento, ai quali queste spese sono assimilate.
I costi di pubblicità possono derivare da:
iniziative promozionali effettuate in economia; si pensi, ad esempio, ai costi relativi al personale dipendente dell’impresa utilizzato nell’organizzazione di convegni, mostre e fiere destinati a lanciare un nuovo prodotto;
servizi appaltati a terzi come, ad esempio, ricerche di mercato o campagne pubblicitarie commissionate ad
agenzie specializzate.
•
•
I costi per le iniziative effettuate in economia rientrano nell’ambito delle cosiddette ‘‘costruzioni in economia’’; il loro ammontare deve essere determinato in via extracontabile, utilizzando i dati forniti dalla contabilità
analitico-gestionale.
Per quanto concerne la rilevazione in P.D., è necessario operare la seguente distinzione:
se il costo è di competenza dell’esercizio, non deve essere registrato distintamente in CO.GE., in quanto affluisce comunque al Conto economico essendo accolto per natura nei conti accesi ai fattori utilizzati (ad
esempio, nel conto Retribuzioni);
se, al contrario, il costo ha natura pluriennale, deve essere capitalizzato, cioè sospeso dal reddito d’esercizio
e incluso tra gli elementi attivi del patrimonio; alla fine dell’esercizio si rende pertanto necessario rettificare
indirettamente i costi dei fattori produttivi utilizzati per produrre internamente il servizio.
•
•
31/12
31/12
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01.002 COSTI DI PUBBLICITÀ DA AMMORTIZZARE
32.000 COSTRUZIONI INTERNE
capitalizzati costi di pubblicità
capitalizzati costi di pubblicità
37.000,00
37.000,00
Costi di pubblicità da ammortizzare è un conto economico di reddito acceso a costi pluriennali e rileva in
1/4
Dare una V.E.– (costo); in bilancio affluisce nello Stato patrimoniale alla voce B - IMMOBILIZZAZIONI, I.
Immobilizzazioni immateriali, 2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità.
Costruzioni interne rileva in Avere una V.E.+ (rettifica di costi) relativa alla rettifica dei costi impiegati nell’esercizio per la realizzazione del servizio in economia.
Il costo relativo alle campagne pubblicitarie e alle attività promozionali appaltate ad altre aziende è
desumibile in modo certo e oggettivo dalle fatture emesse dal fornitore del servizio.
Al ricevimento di ogni fattura la registrazione in P.D. è la seguente:
10/11
10/11
10/11
...
41.010 COSTI DI PUBBLICITÀ
06.001 IVA A CREDITO
23.000 DEBITI V/FORNITORI
ricevuta fattura n. 135 Publicoop s.r.l.
ricevuta fattura n. 135 Publicoop s.r.l.
ricevuta fattura n. 135 Publicoop s.r.l.
6.500,00
1.300,00
7.800,00
Costi di pubblicità è un conto economico di reddito acceso a costi d’esercizio e rileva in Dare una V.E.–
(costo); in bilancio affluisce nel Conto economico, alla voce B - COSTI DELLA PRODUZIONE, 7) per servizi.
Al 31/12, nell’ambito delle valutazioni di fine esercizio, è necessario stimare la quota di costo che ha natura
pluriennale e procedere al relativo storno (rettifica diretta) dal conto Costi di pubblicità, con una registrazione
del tipo:
31/12
31/12
...
01.002 COSTI DI PUBBLICITÀ DA AMMORTIZZARE
41.010 COSTI DI PUBBLICITÀ
capitalizzati costi di pubblicità
capitalizzati costi di pubblicità
4.500,00
4.500,00
In luogo della rettifica diretta è possibile rettificare indirettamente il conto Costi di pubblicità accreditando il
conto Costi di pubblicità capitalizzati.
Costi di pubblicità capitalizzati è un conto economico di reddito acceso a rettifiche di costi d’esercizio e
rileva in Avere una V.E.+ (rettifica di costo); in bilancio affluisce nel Conto economico alla voce A - VALORE DELLA PRODUZIONE, 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni.
L’art. 2426 c.c., punto 1, stabilisce che le immobilizzazioni siano iscritte in bilancio al costo di acquisto o di
produzione.
I costi di pubblicità aventi utilità pluriennale (al pari dei costi d’impianto, di ampliamento, di ricerca e sviluppo)
possono essere iscritti nell’Attivo con il consenso del Collegio sindacale e devono essere ammortizzati entro un
periodo non superiore a 5 anni.
Fino a quando l’ammortamento non è completato possono essere distribuiti dividendi solo se le riserve disponibili sono sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati (art. 2426 c.c., punto 5).
Nella Nota integrativa, relativamente alle spese di pubblicità iscritte nello Stato patrimoniale, devono essere
inserite alcune informazioni aggiuntive:
la composizione delle voci ‘‘Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità’’;
le ragioni della loro iscrizione nello Stato patrimoniale, cioè le motivazioni che attribuiscono a tali voci il carattere della pluriennalità;
i rispettivi criteri di ammortamento (metodo e piano di ammortamento adottato ed eventuale cambiamento
del metodo).
•
•
•
L’aspetto fiscale delle spese di pubblicità è regolato dall’art. 108 Tuir. Il comma 2, infatti, stabilisce che le spese di pubblicità e propaganda sono deducibili nell’esercizio in cui vengono sostenute o a quote costanti nell’esercizio stesso e nei quattro successivi.
È da rilevare, infine, che le spese di rappresentanza (che la legge fiscale distingue da quelle di pubblicità e
propaganda, facendovi rientrare gli oneri sostenuti per i beni distribuiti gratuitamente, i contributi erogati per
l’organizzazione di convegni e per le sponsorizzazioni) ai fini dell’Iva sono soggette a un trattamento specifico,
in quanto l’imposta ad esse relativa non è ammessa in detrazione. Esse, inoltre, ai fini fiscali sono deducibili nel
periodo d’imposta di sostenimento se rispondenti ai requisiti di inerenza e congruità stabiliti con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
2/4
Dalla teoria alla realtà operativa
Costi di pubblicità: capitalizzazione, ammortamento, inserimento in bilancio e riparto
dell’utile d’esercizio in una s.p.a.
La Fiber Plast s.p.a., con Capitale sociale di F 1.750.000 suddiviso in azioni del valore nominale di F 5, ha sostenuto nel corso dell’esercizio costi relativi a campagne pubblicitarie per F 430.000 + Iva ordinaria.
In sede di assestamento dei conti, sono considerati di utilità pluriennale costi di pubblicità, per F 400.000, relativi
al lancio di un nuovo prodotto; si provvede perciò a capitalizzarli e ad ammortizzarli per la 1a quota costante del
20%.
Dopo le scritture di assestamento, la Situazione contabile presenta, fra gli altri, i seguenti conti accesi al patrimonio
netto:
Riserva legale
Riserva straordinaria
Riserva sovrapprezzo azioni
Utile d’esercizio
Utili a nuovo
E
E
E
E
E
220.000
255.000
120.000
236.000
3.260
Presentiamo:
1
2
3
1
le registrazioni in P.D. relative al ricevimento della fattura, alla capitalizzazione e all’ammortamento dei costi di pubblicità;
l’inserimento nello Stato patrimoniale e nel Conto economico delle voci relative alle spese di pubblicità;
il progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n, assegnando alla Riserva legale il minimo di legge e arrotondando il dividendo spettante agli azionisti ai 10 centesimi di euro.
Registrazioni in P.D.
15/04/n ...
15/04/n
15/04/n
41.010
06.001
23.000
COSTI DI PUBBLICITÀ
IVA A CREDITO
DEBITI V/FORNITORI
31/12/n ...
31/12/n
01.002
41.010
COSTI DI PUBBLICITÀ DA AMMORTIZ. capitalizzati costi di pubblicità
COSTI DI PUBBLICITÀ
capitalizzati costi di pubblicità
31/12/n ...
31/12/n
44.002
01.022
AMM.TO COSTI DI PUBBLICITÀ
F.DO AMM.TO COSTI DI PUBBLICITÀ
2
ricevuta fattura n. 93 Publikompa s.p.a.
ricevuta fattura n. 93 Publikompa s.p.a.
ricevuta fattura n. 93 Publikompa s.p.a.
quota d’ammortamento
quota d’ammortamento
430.000,00
86.000,00
516.000,00
400.000,00
400.000,00
80.000,00
80.000,00
Inserimento in bilancio delle voci relative alle spese di pubblicità
STATO PATRIMONIALE
B IMMOBILIZZAZIONI
I) Immobilizzazioni immateriali
2) Costi ricerca, di sviluppo
e di pubblicità
320.000
CONTO ECONOMICO
A - COSTI DI PUBBLICITÀ
7) per servizi
10) ammortamenti e svalutazioni
a) ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali
3
30.000
80.000
Progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n
L’art. 2426 c.c. stabilisce che in presenza di costi d’impianto, di ricerca, di sviluppo e di pubblicità aventi carattere pluriennale possono essere distribuiti dividendi solo se residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati.
3/4
"
Dall’analisi della Situazione contabile risulta che:
l’ammontare dei costi di pubblicità non ammortizzati è di E 320.000, pari al costo originario diminuito del fondo
ammortamento: E (400.000 – 80.000);
l’ammontare delle riserve disponibili è pari a E 255.000; l’unica riserva disponibile, infatti, è la Riserva straordinaria;
la Riserva legale è inferiore al minimo di legge (il 20% del Capitale sociale, pari a E 300.000) e la Riserva sovrapprezzo azioni, proprio per tale ragione, ai sensi dell’art. 2431 c.c. non è disponibile.
•
•
Occorre, quindi, accantonare alla Riserva straordinaria quanto necessario per avere riserve disponibili sufficienti a coprire i costi di pubblicità da ammortizzare, ossia l’importo di F 65.000, dati da E (320.000 – 255.000).
È evidente che la Riserva straordinaria è indisponibile per il suo intero ammontare, cioè per E 320.000. La Riserva legale va integrata di F 11.800 (pari al 5% dell’utile d’esercizio, che ammonta a E 236.000).
È pertanto necessario determinare l’utile distribuibile: tale importo si ottiene sottraendo dall’utile d’esercizio gli accantonamenti, sia alla Riserva legale sia alla Riserva straordinaria, e sommando, all’utile residuo ottenuto, l’utile a nuovo. Abbiamo cosı̀:
E (236.000 – 11.800 – 65.000 + 3.260) = F 162.460
utile distribuibile
Il dividendo unitario lordo da distribuire agli azionisti, quindi, è calcolato come segue:
D=
utile distribuibile
162:460
=
= 0,46417
numero azioni
350:000
arrotondato a F 0,40
L’importo del dividendo unitario netto si ottiene sottraendo dal dividendo lordo la ritenuta fiscale del 12,50%, pari a E
0,05. Si ha quindi:
E (0,40 – 0,05) = F 0,35
dividendo unitario netto
Il progetto di riparto dell’utile dell’esercizio n si presenta, perciò, come segue:
PROGETTO DI RIPARTO DELL’UTILE DELL’ESERCIZIO n
Utile d’esercizio
5% a Riserva legale (su E 236.000)
a Riserva straordinaria
Utile residuo
Utile a nuovo
Utile distribuibile
Dividendi agli azionisti:
Dividendo netto (E 0,35 350.000)
Ritenuta fiscale 12,50% (E 0,05 350.000)
Utile a nuovo
E 236.000,00 –
E
E
11.800,00
65.000,00
E 122.500,00
E
17.500,00
E
76.800,00
E 159.200,00 +
E
3.260,00
F 162.460,00 –
E
140.000,00
F
22.460,00
* Si ottiene cosı̀: 1.750.000 : 5.
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