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BASTA GUARDARE IL CIELO
“BASTA GUARDARE IL CIELO”: Film sull’Amicizia Tratto da un romanzo di successo (Freak the migthy), “Basta guardare il cielo” è la storia avventurosa di due ragazzi che, ispirati dalle vicende di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda, iniziano un viaggio alla ricerca del bene per scoprire alla fine il tesoro più grande che ci sia: l’AMICIZIA. La storia ha inizio quando Max sa che ha due nuovi vicini. Max inizia a spiare Kevin in ogni momento della giornata cercando di conoscerlo meglio. Si sono conosciuti meglio quando Kevin gli ha dato ripetizioni di lettura; ed è a quel punto che ha confessato di non essere stato lui a farlo cadere in palestra pochi attimi prima ma la solita banda di bulli; ed è da quel momento che si conoscono meglio. Kevin è un ragazzo basso, gracile e, sfortunatamente, anche disabile, cammina con stampelle e tutori, è per giunta gobbo. È dispiaciuto solo per una cosa: non riuscire a guardare il cielo, ma quando Max lo ha alzato sulle sue spalle, è cambiato tutto. Kevin trova sempre il lato bello in qualunque situazione e non ha paura di niente. Ha vissuto bene anche nel suo breve periodo di vita… Vive nella casa a fianco a Max con la madre, appena il padre di Kevin ha saputo che aveva una grave malattia che continuava a ha difeso,al contrario della preside o dell’allenatore di attività motoria. Kevin ha anche salvato la vita a Max, cosa che non si può mai ripagare abbastanza. Max è tutto il contrario di Kevin: alto, grasso, forte, timido, chiuso, pauroso e con poco cervello. Si sente sempre dire dai bulli: « L’assassino, l’assassino, ha per figlio un maialino!!Ah! Ahhahahaah!!». Dopo aver sentito quella frase, va in un posto dove nessuno può arrivare: lui è una nuvola ed è là che si sfoga. Max è uguale a suo padre nel fisico, ma non dentro: non reagisce perché, facendolo, teme di somigliare a lui. A vederlo, grande e grosso, sembrerebbe una persona forte e coraggiosa ma solo quando ha incontrato Kevin (lo storpio) ha iniziato a mettere in mostra della personalità. Le loro esistenze sono cambiate in bene: a Kevin servivano delle gambe e a Max un cervello; mettendosi uno sull’altro potevano “combattere” il male, ispirati al libro che portava Kevin per dare ripetizioni a Max: “Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda”. Loro due erano cavallo e cavallo e cavaliere. Anche separati, rimanevano uniti: la magica forza dell’amicizia! Edoardo Parente classe 5ª B