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GIAPPONE Sviluppo socio-economico ed analisi del settore delle
GIAPPONE
Sviluppo socio-economico ed analisi del settore
delle Biotecnologie
INDICE
SEZIONE 0
PREMESSA .................................................................................................................. 4
1.1.1 Rassegna analitica di Regioni, Prefetture e Città del Giappone........................................... 9
Le regioni del Giappone ............................................................................................................ 9
Lista delle prefetture .............................................................................................................. 13
1.4 L’economia ...................................................................................................................... 26
1.6 I cardini dell’economia ...................................................................................................... 32
- Punti di forza e debolezze dell’economia giapponese............................................................ 32
2.
Risorse industriali/strumentali .................................................................................... 37
2.1 Ambiente e protezione ambientale ...................................................................................... 46
3. Giappone: il mercato del Biotech ........................................................................................ 51
Kawasaki City .................................................................................................................. 71
Premessa
Una Collana di Studi per la conoscenza dei mercati e dei popoli
L’analisi sul settore dell’e-Goverment in Tunisia si inserisce all’interno di una collana
di studi curata da Sviluppo Lazio S.p.A. per diffondere conoscenze, informazioni e dati
economici di paesi strategicamente rilevanti nel processo di internazionalizzazione
delle PMI del Lazio.
Le pubblicazioni si collocano tra le attività che la Regione Lazio, attraverso Sviluppo
Lazio S.p.A., promuove in materia di politica di internazionalizzazione industriale e
commerciale delle aziende laziali, con l’obiettivo di accrescerne la presenza sui
mercati esteri ed aumentarne il grado di proiezione a livello internazionale.
Il successo delle imprese passa attraverso l’economia della conoscenza che permette di
guardare “oltre” e di aprirsi ad altre realtà produttive ed a nuovi mercati. Gli
interventi regionali puntano, infatti, a sostenere la competitività ed a valorizzare le
specializzazioni sul mercato mondiale, permettendo nel contempo alle imprese di
rimanere radicate sul territorio.
Della collana fanno parte :
Albania - Il mercato dell'energia, opportunità per le PMI del Lazio
Cina - ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione
Cina - Ambiente, fabbisogno ed opportunità nello sviluppo economico del Paese
Cina - Comprendere la Cina, suggerimenti pratici per avvicinarsi al mercato cinese
Giappone - Sviluppo socio-economico e analisi del settore delle biotecnologie
India – ICT, Agroindustria, Audiovisivo. Fattori di sviluppo ed elementi di
competitività del sistema economico indiano
Lituania - Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico
lituano
Lituania - Il sistema di Comunicazione e la logistica in Lituania e nei paesi baltici
Lituania - ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione
Lazio - Il settore della Nautica. Analisi e prospettive del sistema produttivo della
cantieristica navale e della nautica da diporto
Montenegro - Analisi di settore sul trattamento delle acque
Tunisia - Studio paese ed analisi delle prospettive di Internazionalizzazione nel
settore dell’e-Government
Romania - Il Paese ed i rapporti con il sistema Lazio
Romania - Aspetti normativi e legislativi
pagina 33 di 117
INTRODUZIONE METODOLOGICA
Lo studio mira ad individuare le opportunità offerte dal mercato giapponese
nell’ambito delle biotecnologie.
Nella progettazione di azioni di supporto alle azioni di interscambio fra
l’Italia/Lazio ed il Giappone volte all’incremento dello sviluppo di politiche di
collaborazione, l’analisi socioeconomica e ambientale dell’area in esame è
riconosciuta come momento fondamentale per la realizzazione di interventi
efficaci.
Da qui nasce l’esigenza di un’azione che ci permetta di:
•
•
focalizzare meglio il contesto di riferimento attraverso l’analisi degli
ambiti tecnologici, economici e ambientali a cui potersi riferire;
valutare le potenzialità di interscambi specifici sulla ricerca e
sull’applicazione biotecnologica.
A questo scopo l’analisi e i conseguenti dati raccolti consentono di:
•
•
•
delimitare e descrivere il contesto socioeconomico e ambientale
giapponese entro cui le PMI laziali potranno misurarsi;
porre in evidenza lo scarto esistente tra competenze presenti e
competenze necessarie per determinare il potenziale interscambio fra i
due Paesi nella materia in oggetto;
conciliare domanda e offerta in materia di tecnologia e biotecnologia.
Lo studio si traduce quindi in una linea guida a “misura d’impresa” utile a
trasmettere conoscenze e informazioni in materia di applicazione e diffusione
delle biotecnologie promuovendo lo scambio di conoscenze e di tecnologie tra il
Lazio e il Giappone.
Obiettivo è infatti creare le basi conoscitive bilaterali tra le due realtà al fine di
conciliare in maniera coerente domanda e offerta in materia di economia
industriale e di innovazione biotecnologica in particolare, alimentando
opportunità di crescita in nuovi mercati.
A tal fine, prima si prenderà in analisi il contesto in cui lo studio si sviluppa e
poi le coordinate di riferimento territoriale e ambientale entro il quale inserire
le informazioni tecniche e i riferimenti operativi riguardanti il settore di
riferimento: le biotecnologie.
pagina 34 di 117
SEZIONE 1
- Il Giappone: contesto socio-economico e territoriale
1.
Il Contesto
«Una ricerca sulle origini delle nazioni, siano esse recenti o avvolte in antichi miti e tradizioni, è
un'interessante guida alla nazione moderna. Molto spesso gli inizi della storia di una nazione implicano
tensioni, contraddizioni e difficoltà che continuano ad operare, apertamente o latentemente, per molti
secoli. Anche se le forme esterne di vita subiscono cambiamenti - perfino cambiamenti radicali - molti
degli antichi concetti, tendenze e credenze mantengono una sorprendente vitalità, influenzando la
nazione lungo tutta la sua storia. Ciò è stato sicuramente vero per il Giappone.»
Donald L. Philippi, dalla Prefazione alla traduzione del Kojiki1
Secondo le leggende tradizionali, l'Impero giapponese sarebbe stato fondato
nel 660 a.C. dall'imperatore Jimmu, discendente dalla dea Amaterasu. In
realtà, non si trova menzione di un vero e proprio Stato nel territorio
dell'arcipelago in un periodo anteriore ai primi secoli dell'era volgare. Gli
archeologi non hanno finora scoperto alcuna traccia evidente dell'esistenza di
una civiltà paleolitica nell'arcipelago giapponese, ma sono generalmente
d'accordo nel riconoscere due culture neolitiche, la più recente delle quali si
collocherebbe intorno agli inizi dell'era volgare.
Anche se di estremo interesse non ripercorreremo in questo ambito la storia
millenaria di un Paese che vanta una grande tradizione culturale da cui ne
deriva il suo stesso sviluppo. Vale però senz’altro la pena delineare alcune
delle tappe fondamentali del secolo scorso, anche per gli intrecci che queste
hanno intessuto con la storia recente dell’occidente, e per le conseguenze sulle
relazioni internazionali del paese del Sol Levante.
La prima guerra mondiale permise al Giappone, che combatté al fianco degli
alleati vittoriosi, di espandere la propria sfera di influenza in Asia e i suoi
possedimenti coloniali nel Pacifico. Nel 1920 il Giappone si unì alla Lega delle
Nazioni divenendo un membro del consiglio di sicurezza, ma nel 1933 se ne
ritirò, in seguito alle critiche per l'occupazione della Manciuria, avvenuta nel
1931. Nel 1936 firmò il patto Anticomintern con la Germania nazista, unendosi
all'Asse nel 1941.
Il Giappone attaccò la Cina e molte altre nazioni e isole dell'Asia orientale,
iniziando così la seconda guerra sino-giapponese (1937-1945). In risposta alle
sua azioni alcune nazioni occidentali, tra cui principalmente gli Stati Uniti, il
Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero un embargo delle forniture di petrolio e
altre sanzioni. Il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò la base navale
1
Il Kojiki [古事記] [Cronaca degli avvenimenti antichi] (712) è la più antica opera scritta in lingua giapponese (in realtà un misto di giapponese e
cinese) a noi pervenuta; tratta delle origini mitologiche del Giappone, della dinastia Yamato e delle principali famiglie nobili dalle divinità celesti ed
elenca i regni degli imperatori fino all'Imperatrice Suiko (592-628).
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statunitense di Pearl Harbor, dichiarando guerra a Stati Uniti, Regno Unito e
Paesi Bassi. A seguito di quest’attacco gli Stati Uniti furono coinvolti
attivamente nella seconda guerra mondiale: quattro giorni dopo, infatti,
dichiararono guerra alla Germania nazista.
Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte dalle
forze statunitensi sino alla tragica distruzione atomica di Hiroshima e Nagasaki.
Il Giappone accettò allora una resa incondizionata, che venne firmata il 21
settembre 1945. Venne organizzato un tribunale militare per perseguire i
leader giapponesi per crimini di guerra. L'imperatore Hirohito ricevette
l'immunità e mantenne la posizione di imperatore.
La guerra è costata al Giappone milioni di vite e la distruzione della maggior
parte delle infrastrutture pubbliche e industriali.
Nel 1947 il paese ha adottato una nuova costituzione pacifista, cercando la
cooperazione internazionale ed enfatizzando i diritti umani e le pratiche
democratiche. L'occupazione statunitense si è protratta ufficialmente fino al
1952 e anche grazie al suo aiuto il Giappone è riuscito a conquistarsi un posto
di tutto rispetto sulla scena mondiale creando un’economia fiorentissima, con
un tasso di crescita medio del 10% per quattro decadi.
Tuttavia, la crescita spettacolare del Giappone, dovuta in modo significativo
all’industria automobilistica e all’elettronica, ha subito una grave battuta di
arresto negli anni Novanta: solo adesso il paese comincia a mostrare
significativi segni di ripresa. La lunga deflazione che ha caratterizzato il paese
per due decadi sembra ora giunta al termine.
Il Giappone è oggi una grande potenza economica: un'espansione
dell’economia iniziata negli anni 1950 e praticamente ininterrotta fino agli anni
Novanta gli ha permesso di divenire la seconda potenza mondiale dopo gli Stati
Uniti, con un prodotto lordo pro capite di 38.160 dollari annui.
Oggi il Paese si trova al sesto posto per volume di esportazioni e importazioni,
e il suo prestigio a livello internazionale è dimostrato dal fatto che è membro
delle Nazioni Unite (dal 1957), del G8, del G4 e dell'APEC.
pagina 36 di 117
1.1
Il territorio
L’arcipelago giapponese, situato nell'oceano Pacifico, si trova a est di Cina,
Corea e Russia e si estende dal mare di Okhotsk a nord fino al Mar Cinese
Meridionale a sud. I caratteri che compongono il nome del Giappone significano
letteralmente "Origine del sole", perciò esso è a volte chiamato «Paese del Sol
Levante», un nome che deriva dalla posizione orientale del paese rispetto alla
Cina. La sua capitale e principale città è Tōkyō.
Con una superficie di 377.866 km², il Giappone è la sessantaduesima nazione
per dimensioni. Comprende oltre 3.000 isole, le più grandi delle quali sono
Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku.
Le isole che formano il paese costituiscono la parte emersa di una grande
catena montuosa, in origine appartenente al continente asiatico, dalla quale si
staccarono nell'era cenozoica. La lunga e stretta isola principale, Honshu, ha
un'ampiezza massima inferiore ai 322 km: in nessun punto del Giappone la
distanza dal mare supera i 161 km. Il litorale del Giappone, molto lungo in
proporzione alla superficie totale del paese, si estende, con numerose baie e
pagina 37 di 117
insenature, per 29.750 km. Le coste sul Pacifico sono in prevalenza
frastagliate, in conseguenza dell'azione erosiva delle maree e di violente
tempeste.
La costa occidentale di Kyushu, sul mar Cinese orientale, rappresenta la parte
più irregolare del litorale giapponese. Qualche insenatura navigabile si trova
sulla costa orientale sopra Tokyo, ma è a sud dell'omonima baia che sono
situati molti dei più importanti porti del Giappone. Tra Honshu, Shikoku e
Kyushu si trova il Mare Interno, disseminato di isole e collegato all'oceano
Pacifico e al mare del Giappone da tre esigui stretti raramente colpiti dalle
tempeste oceaniche. La linea costiera occidentale, che si affaccia sul calmo
mare del Giappone, è relativamente poco articolata e ha un'estensione
inferiore ai 4.830 km; sole insenature rilevanti sono la baia di Wakasa e la baia
di Toyama nell'isola di Honshu. Il territorio, molto irregolare, è caratterizzato
dal succedersi di alte montagne e vallate profonde, con pianure alluvionali di
limitata estensione poste sui fondi valle e presso gli sbocchi costieri dei fiumi.
A causa di questa frammentazione delle aree pianeggianti, il terreno coltivabile
è modesto, circa il 13,3% della superficie totale del Paese. La caratteristica
dominante del territorio è dunque rappresentata dai rilievi, che fanno parte di
un unico allineamento montuoso, diviso in diverse catene. L'altezza massima
raggiunta, 3.776 m, è rappresentata dal monte Fuji, un vulcano in fase di
quiescenza situato nei pressi di Yokohama. Esso costituisce uno dei soggetti
preferiti dell'arte giapponese per la sua altezza incomparata, la forma singolare
e l'eccezionale bellezza. Per i giapponesi rappresenta uno degli elementi
territoriali di maggior carica simbolica, sia perché è il vertice dell'arcipelago,
sia perché è un vulcano, sia perché la sua ascensione è una sorta di sacra
iniziazione alla conoscenza della natura.
Tra le catene che formano la massa montagnosa centrale è quella che per la
sua imponenza e per la maestosità del suo paesaggio è conosciuta come Alpi
giapponesi. A testimonianza dell'intenso vulcanismo che, insieme alla forte
instabilità sismica, ha caratterizzato la formazione geologica del paese, sul
territorio giapponese sorgono ancora circa 200 vulcani, una cinquantina dei
quali tuttora attivi, mentre numerosissime sono le sorgenti termali. Le zone
pianeggianti più estese, situate perlopiù intorno ai corsi inferiori dei principali
fiumi e lungo la costa, si trovano nel Hokkaido: lungo il corso del fiume Ishikari
nella parte occidentale dell'isola, lungo il fiume Tokachi a sud-est e intorno alle
città di Nemuro e Kushiro sulla costa centro-orientale.
Nell’isola di Honshu vi sono diverse zone pianeggianti; le maggiori sono la
piana di Osaka, all'interno della zona del Kansai, dove sorgono le città di Kobe,
Kyoto e Osaka; quella del Kanto, dove si trovano Tokyo e Yokohama; Nagoya
è la principale città della piana di Nobi. Nell’isola di Kyushu la pianura più
estesa è quella di Tsukushi.
pagina 38 di 117
1.1.1
Rassegna analitica di Regioni, Prefetture e Città del Giappone
Le regioni del Giappone2
I dati essenziali relativi alle isole principali sopra citate sono riassunti nella
seguente tabella:
Isola
Hokkaidô
Honshû
Shikoku
Kyûshû
Okinawa
Superficie
(km2)
83.500
231.100
18.800
42.200
2.300
Popolazione
(milioni di ab.)
5.7
100.3
4.2
13.4
1.3
Il Giappone odierno è ripartito in 47 suddivisioni amministrative che
comprendono 43 prefetture o province (ken), le 2 prefetture urbane (fu) di
Kyôto e Ôsaka, la provincia speciale (to) che comprende l'area metropolitana
di Tôkyô, e lo Hokkaidô. Le 47 province sono raggruppate nelle seguenti
regioni: Hokkaido, Tohoku, Chubu, Kinki (o Kansai) Chugoku, Shikoku,
Kyushu.
Le Regioni del Giappone non sono un'unità amministrativa ufficiale, ma sono
contesti: per esempio mappe e testi di geografia dividono il Giappone in otto
regioni, le previsioni del tempo vengono date riferite alla regione e molte
socieà ed istituzioni usano il nome della loro regione di appartenenza come
parte del loro nome (Kinki Nippon Railway, Banca Chugoku, Università di
Tohoku, ecc.).3
2
Per le regioni del Giappone, si veda http://www.hogaku.it/geografia/regioni.html
3
http://it.wikipedia.org/wiki/Regioni_del_Giappone
pagina 39 di 117
Hokkaidô
È la più settentrionale delle 4 isole principali dell'arcipelago giapponese;
amministrativamente costituisce un'unica provincia.
Anticamente l'isola era abitata dagli Ainu ed era chiamata Ezo; fino al periodo
Edo non veniva considerata parte del Giappone. Il nome "Hokkaidô" [lett.
"via del Mare del Nord"] venne assegnato dopo la restaurazione Meiji.
Tôhoku
Costituisce la parte più settentrionale dell'isola di Honshû; comprende le 6
prefetture di Aomori, Iwate, Akita, Yamagata, Miyagi e Fukushima.
pagina 310 di 117
Kantô
Costituisce la parte centro-orientale di Honshû e attualmente comprende le 6
prefetture di Chiba, Saitama, Kanagawa, Gunma, Ibaraki e Tochigi e l'area
metropolitana
di
Tôkyô.
Il nome Kantô significa letteralmente "ad est della barriera" e veniva usato
all'inizio del periodo Heian per indicare tutti i territori che si estendevano ad
oriente della barriera doganale di Ôsakayama (situata dove attualmente si
trova la città di Ôtsu nella prefettura di Shiga, nel Kinki) e quindi
comprendeva anche tutta l'attuale regione del Chûbu.
In seguito all'espansione dello stato di Yamato a spese dei territori degli Ainu,
il confine della regione è stato spostato verso est fino alla sua ubicazione
attuale.
Chûbu
Parte centrale di Honshû, comprendente le 9 prefetture di Niigata, Toyama,
Ishikawa, Fukui, Yamanashi, Nagano, Gifu, Shizuoka e Aichi. È divisa nelle
tre zone dello Hokuriku (costa settentrionale, affacciata sul Mare del
Giappone), dell'Altipiano Centrale o Tôsan e del Tôkai (costa meridionale,
sull'Oceano Pacifico).
Kinki
Parte centro-occidentale di Honshû, comprendente le 5 prefetture di Hyôgo,
Shiga, Mie, Wakayama e Nara e le 2 prefetture urbane di Ôsaka e di Kyôto. È
la regione da cui si è sviluppato lo stato di Yamato e comprende le antiche
capitali di Kyôto (Heian) e Nara.
Chûgoku
Estremità occidentale dell'isola di Honshû; comprende le 5 prefetture di
Hiroshima, Okayama, Shimane, Tottori, Yamaguchi.
Shikoku
È la più piccola delle 4 isole maggiori dell'arcipelago giapponese; comprende
le 4 prefetture di Ehime, Kagawa, Tokushima e Kôchi.
Kyûshû
È l'isola più meridionale tra le 4 maggiori dell'arcipelago; comprende le 7
prefetture di Nagasaki, Saga, Fukuoka, Ôita, Kumamoto, Miyazaki e
Kagoshima.
Isole Ryûkyû
Piccolo arcipelago situato a sud-ovest del Kyûshû; comprende la prefettura di
Okinawa.
Un altro termine geografico usato molto spesso è Kansai, che significa
letteralmente "ad ovest della barriera" (in contrapposizione a Kantô).
Attualmente non corrisponde ad una divisione amministrativa e quindi i suoi
confini non sono definiti con precisione, ma corrisponde all'incirca alla regione
del Kinki.
pagina 311 di 117
Le prefetture
Le Prefetture del Giappone sono le 47 suddivisioni subnazionali: una
"metropoli" (都; To), Tokyo; un "circuito" (道; Dō), Hokkaidō; due prefetture
urbane (府; Fu), Ōsaka e Kyōto; e 43 altre prefetture (県; Ken). In
giapponese, ci si riferisce comunemente ad esse come Todōfuken (都道府県).
Il sistema corrente è stato stabilito dal Governo Meiji nel 1871, ed è noto
come abolizione del sistema han. Le prefetture rimpiazzarono anche le
precedenti province. Sebbene queste fossero inizialmente più di 300 il loro
numero venne ridotto a 47 nel 1888. La Legge delle Autonomie Locali del
1947 diede maggior potere politico alle prefetture e prevedeva governatori
localmente eletti. Nel 2003 il Primo Ministro Junichiro Koizumi propose di
consolidare le prefetture correnti in circa 10 stati regionali. Il piano prevede
che ogni regione abbia un'autonomia maggiore di quella delle prefetture
esistenti. Secondo la Legge sulle Autonomie Locali vigente ogni prefettura è
ulteriormente suddivisa in città (市 shi) e contee (郡 gun). Ogni contea è
ulteriormente suddivisa in città (町 chō o machi) e villaggi (村; son o mura).
Hokkaidō possiede 14 sottoprefetture, ognuna come sottoufficio (支庁 shichō)
della prefettura. Alcune altre prefetture possiedono sottouffici che eseguono
funzioni amministrative della prefettura al di fuori della capitale.
Mappa delle prefetture del Giappone.4
4
http://it.wikipedia.org/wiki/Prefetture_del_Giappone
pagina 312 di 117
Lista delle prefetture5
Note: ¹ alla data del 2000
Prefettura
Capitale
Regione
Isola
Popolazione¹
Superficie
Densità di
km²
popolazione
per km²
Aichi
Nagoya
Chūbu
Honshū
7.043.235
5.153,81
1.366
Akita
Akita
Tōhoku
Honshū
1.189.215
11.612,11
102
Aomori
Aomori
Tōhoku
Honshū
1.475.635
9.606,26
154
Chiba
Chiba
Kantō
Honshū
5.926.349
5.156,15
1.149
Ehime
Matsuyama
Shikoku
Shikoku
1.493.126
5.676,44
263
Fukui
Fukui
Chūbu
Honshū
828.960
4.188,76
198
Fukuoka
Fukuoka
Kyushu
Kyushu
5.015.666
4.971,01
1.009
Fukushima
Fukushima
Tōhoku
Honshū
2.126.998
13.782,54
154
Gifu
Gifu
Chūbu
Honshū
2.107.687
10.598,18
199
Gunma
Maebashi
Kantō
Honshū
2.024.820
6.363,16
318
Hiroshima
Hiroshima
Chūgoku
Honshū
2.878.949
8.476,95
340
Hokkaido
Sapporo
Hokkaidō
Hokkaidō
5.682.950
83.452,47
68
Hyogo
Kobe
Kinki
Honshū
5.550.742
8.392,42
661
5
Tratta da: http://it.wikipedia.org/wiki/Prefetture_del_Giappone
Prefettura
Capitale
Regione
Isola
Popolazione¹
Superficie
Densità di
km²
popolazione
per km²
Ibaraki
Mito
Kantō
Honshū
2.985.424
6.095,62
490
Ishikawa
Kanazawa
Chūbu
Honshū
1.180.935
4.185,32
282
Iwate
Morioka
Tōhoku
Honshū
1.416.198
15.278,51
93
Kagawa
Takamatsu
Shikoku
Shikoku
1.022.843
1.861,70
549
Kagoshima
Kagoshima
Kyushu
Kyushu
1.786.214
9.132,42
196
Kanagawa
Yokohama
Kantō
Honshū
8.489.932
2.415,42
3.515
Kochi
Kochi
Shikoku
Shikoku
813.980
7.104,70
115
Kumamoto
Kumamoto
Kyushu
Kyushu
1.859.451
6.908,45
269
Kyōto
Kyōto
Kinki
Honshū
2.644.331
4.612,93
573
Mie
Tsu
Kinki
Honshū
1.857.365
5760,72
322
Miyagi
Sendai
Tōhoku
Honshū
2.365.204
6.861,51
325
Miyazaki
Miyazaki
Kyushu
Kyushu
1.170.023
6.684,67
175
Nagano
Nagano
Chūbu
Honshū
2.214.409
12.598,48
163
Nagasaki
Nagasaki
Kyushu
Kyushu
1.516.536
4.092,80
371
Nara
Nara
Kinki
Honshū
1.442.862
3.691,09
391
Niigata
Niigata
Chūbu
Honshū
2.475.724
12.582,37
197
pagina 314 di 117
Prefettura
Capitale
Regione
Isola
Popolazione¹
Superficie
Densità di
km²
popolazione
per km²
Oita
Oita
Kyushu
Kyushu
1.221.128
5.804,24
210
Okayama
Okayama
Chūgoku
Honshū
1.950.656
7.008,63
278
Okinawa
Naha
Kyushu
Okinawa
1.318.281
2.271,30
580
Ōsaka
Ōsaka
Kinki
Honshū
8.804.806
1.893,18
4.652
Saga
Saga
Kyushu
Kyushu
876.664
2.439,23
359
Saitama
Saitama
Kantō
Honshū
6.938.004
3.767,09
1.827
Shiga
Otsu
Kinki
Honshū
1.342.811
4.017,36
334
Shimane
Matsue
Chūgoku
Honshū
761.499
6.707,32
114
pagina 315 di 117
Le Megalopoli
TOKYO
Tokyo (東京, che significa "capitale orientale", infatti è più a oriente della
precedente capitale imperiale Kyoto) si trova nella regione del Kantō,
sull'isola di Honshu. Viene considerata come una delle 47 prefetture del
Giappone e comunemente indicata come la sua capitale, dato che il governo
e l'imperatore risiedono nel quartiere di Chiyoda. Con una popolazione
superiore ai 12 milioni, pari al 10% degli abitanti del Giappone, è di gran
lunga la prefettura più popolosa e più densamente popolata.
Il centro di Tokyo si trova più o meno alla stessa latitudine di Atene, Los
Angeles e Teheran, ma, per quanto riguarda la longitudine, è la capitale più
orientale del mondo. Confina con la prefettura di Chiba a est, di Yamanashi a
ovest, Kanagawa a sud e Saitama nord. Tokyo ha un PIL pari a quello della
Francia (1400 miliardi di $).
Anche se Tokyo è riconosciuta come una delle maggiori città del mondo, per
la legge giapponese è considerata una "metropoli" (都 -to) piuttosto che una
città, e sotto molti aspetti simile alle altre prefetture (県 -ken). Consiste di 23
quartieri speciali (区 -ku) che comprendono quella che in precedenza era la
Città di Tokyo, suddivisa ora in municipalità che si autogovernano, e
comprende inoltre altre 26 città (市 -shi), 5 paesi (町 -cho o machi) e 8
villaggi (村 -son o mura), ognuno dei quali possiede un governo locale.
I confini di Tokyo si estedono fino alle Isole Ogasawara nell'Oceano Pacifico,
distanti fino a 1.000 km. Il Governo Metropolitano di Tokyo è condotto da un
governatore pubblicamente eletto e da un'assemblea metropolitana con sede
nel quartiere di Shinjuku.
Nei 23 quartieri vivono oltre 8 milioni di persone e di giorno la popolazione
aumenta di altri 2 milioni e mezzo di persone tra lavoratori e studenti, che
fanno i pendolari dalle prefetture vicine. La popolazione totale dei tre
quartieri centrali di Chiyoda, Chuo e Minato ammonta a meno di 300.000
persone di notte, ma sale a oltre 2 milioni durante il giorno. Essendo il centro
di politica, affari, finanza, educazione, mass media e cultura, Tokyo possiede
la più grande concentrazione di quartieri generali di corporazioni, istituzioni
finanziarie, università, college, musei, teatri, negozi e luoghi di divertimento
del paese.
Vanta un sistema di trasporto pubblico altamente sviluppato con numerose
linee ferroviarie e metropolitane. Questa concentrazione estrema è sia un
vantaggio che uno svantaggio che scatena un continuo dibattito riguardo al
trasferire la capitale della nazione in un’altra regione. Esiste anche il timore
pagina 316 di 117
che un terremoto catastrofico colpisca Tokyo, paralizzando di fatto l’intera
nazione. Nonostante ciò la città continua ad attrarre persone da tutto il
Giappone e da molti paesi, per cui una percentuale sostanziale della
popolazione non è nativa di Tokyo e lo rende un luogo dove incontrare
persone provenienti da tutto il paese e dal mondo. Complessivamente gli
abitanti della prefettura sono 12.379.928 (dicembre 2003), anche se il vero
agglomerato urbano consta di oltre 26 milioni di persone, che diventeranno
più di 28 nei prossimi anni.
Il suo nome precedente era Edo, che significa foce del fiume. È al centro della
più popolosa area urbana del mondo ed é sicuramente una delle più
importanti metropoli del pianeta.
In definitiva, Tokyo è distinguibile, dal punto di vista amministrativo, in città
propriamente detta, prefettura e area metropolitana di Tokyo.
Tokyo, una città fatta di villaggi-stazione
A Tokyo non esistono le piazze, i luoghi d'incontro che sono una caratteristica
fondamentale della città occidentale (si pensi all'agorà greco, o al foro
romano).
Tokyo, piuttosto, è una città fatta di villaggi, piccoli nuclei urbani risalenti ad
uno o due secoli fa, fondati ciascuno intorno ad una stazione ferroviaria. La
capitale giapponese, infatti, non è che uno sterminato assembramento di
quartieri, ognuno distinto e separato per ruoli e funzioni, che riveste nel
panorama cittadino. Ognuno ha un proprio centro, che è la sua maggiore
stazione ferroviaria. Ecco perché non si può parlare del "centro di Tokyo" se
non da un mero punto di vista geografico: Tokyo ha tanti centri quante sono
le sue grandi stazioni, che fungono da luogo d'incontro, di socializzazione, ma
anche di shopping, di ristorazione... Orientarsi a Tokyo, città peraltro dove
non esistono i numeri civici (gli edifici sono infatti stranamente numerati dal
più antico al più recente), è impossibile senza avere chiaro il quadro delle sue
linee ferroviarie: la capitale ruota infatti attorno alla Yamanote-sen o
Yamanote Line, una sorta di circonvallazione ferroviaria che descrive un ovale
con 29 stazioni, percorribile in circa un'ora. Ma non è l'unica: vi sono infatti
anche la Chuo Line, la Seibu Shinjuku Line, tutti assi ferrati che convogliano
insieme le innumerevoli stazioni della metropoli. Forse l'unica città al mondo,
dove non si sentirà mai dire "ci vediamo in piazza", ma invariabilmente "ci
vediamo alla stazione".
Dopo la seconda guerra mondiale Tokyo venne ricostruita con un sistema
ferroviario e metropolitano eccellente, che venne esibito al mondo durante le
Olimpiadi del 1964. Gli anni '70 portarono un nuovo sviluppo edilizio, nel
1978 venne costruito un nuovo e controverso aeroporto e la popolazione
crebbe fino a circa 11 milioni di abitanti. Negli anni '80 il prezzo delle
proprietà terriere schizzò alle stelle: molte compagnie e persone si
arricchirono rapidamente, ma negli anni '90 la bolla economica scoppiò e
pagina 317 di 117
molte compagnie, banche ed individui fallirono a causa del crollo del prezzo
dei terreni.
A Tokyo vengono continuamente proposti piani di sviluppo o rinnovamento
urbano. I progetti recenti includono Ebisu Garden Place, Tennozu Isle,
Shiodome, Roppongi Hills, Shinagawa (ora anche stazione per gli
shinkansen), e Tokyo Station (sul lato di Marunouchi). I progetti di recupero
della terra dal mare vanno avanti da secoli. Il principale è l'area di Odaiba,
ora un grande centro di negozi e di divertimenti.
Il
sito
web
ufficiale
della
città
di
Tokyo
è
http://www.metro.tokyo.jp/ENGLISH/ , che contiene un dettagliato resoconto
sulla situazione ambientale della città, insieme alla misure che vengono
implementate per porvi rimedio.6
YOKOHAMA7
Yokohama (横浜市, Yokohama-shi) è la seconda città del Giappone. È il
capoluogo della prefettura di Kanagawa, situata nel Kantō, nell'isola di
Honshu. Al primo gennaio 2005 a Yokohama risiedevano 3.559.867 persone,
il 3% della popolazione del Giappone. La municipalità si estende su un area di
437,12 km2.
Yokohama era un piccolo villaggio di pescatori fino alla fine del periodo Edo,
durante il quale il Giappone non commerciava con altri Stati. Quando nel
1854 il commodoro americano Matthew Perry entrò con la sua flotta di 9 navi
nella baia di Edo, costringendo il Giappone a firmare un trattato per
l'apertura di alcuni porti al commercio estero, Yokohama venne prescelta
come sede per l' istituzione di uno di essi.
Il Porto di Yokohama fu aperto nel 1859 e divenne rapidamente il principale
centro per il commercio estero in Giappone, grazie anche alla sua vicinanza a
Edo (oggi Tokyo). Gli stranieri occupavano un distretto della città chiamato
'Kannai' ("dentro la barriera"), circondato da un fossato.
Durante la restaurazione Meiji il porto di Yokohama si specializzò nel
commercio della seta e nel 1872 fra Tokyo (oggi Shinbashi) e Yokohama
(oggi la stazione Sakuragicho) fu costruita la prima ferrovia giapponese.
Nel 1923 la città fu devastata da un forte terremoto e durante la seconda
guerra mondiale gli USA vi effettuarono bombardamenti incendiari. Oggi
6
Si veda http://www.metro.tokyo.jp/ENGLISH/PROFILE/policy06.htm
7
http://it.wikipedia.org/wiki/Yokohama e
pagina 318 di 117
Yokohama fa parte della grande megalopoli giapponese composta anche da
Tokyo e Kawasaki, una delle più popolose del mondo.
Geografia
Yokohama è situata su una penisola affacciata sul lato occidentale della baia di
Tokyo. Nonostante la città sia in gran parte una città dormitorio per persone
che lavorano a Tokyo, ha anche una forte base economica locale, costituita in
particolare da industrie portuali, biotecnologiche e di semiconduttori. La
Nissan, ad esempio, sposterà la propria sede centrale da Tokyo a Yokohama,
entro il 2010.
Fra le zone da vedere a Yokohama ci sono il quartiere dei grattacieli Minato
Mirai 21, con la Torre Panoramica (296 m., il più alto edificio del Giappone), la
Torre marittima (che è il faro più alto del mondo) e il quartiere cinese, la zona
di Yamate (il cimitero degli stranieri e la vista sul porto), e il giardino
Sankeien. Le aree di Isezakicho e Noge hanno un atmosfera internazionale con
numerosi ristoranti e negozi gestiti da persone provenienti da diverse zone
dell'Asia.
Trasporti
A causa della vicinanza a Tokyo (30 km), non esiste un aeroporto cittadino. Ci
sono due importanti stazioni, Yokohama, e Shin-yokohama (Nuova Yokohama)
per lo Shinkansen. Per i trasporti urbani esiste una metropolitana e autobus
municipali e privati. Gli autobus privati servono anche i collegamenti con le
città vicine. Per Yokohama passa l'autostrada Tokyo-Nagoya (Tomei Kosoku
Doro), ed esistono anche altre due autostrade che collegano la città con la
capitale. In passato il porto di Yokohama era anche passeggeri, oggi è solo
merci.
1.1.2
Clima e sue conseguenze
Prima terra asiatica a ovest dell'Oceano Pacifico, il Giappone è battuto dal
monsone, ma il rilievo e l'insularità del territorio ne modificano le conseguenze.
L'alternarsi degli influssi temperato – continentale e tropicale è all'origine dei
contrasti registrati nel clima (Tokyo: temperatura media di gennaio, 3,1 ºC; a
luglio, 27 ºC). La notevole estensione del territorio in latitudine e la presenza
di venti e di correnti marine di origine tropicale in piena zona temperata
determinano la coesistenza, nel Giappone centrale, di una flora temperata e di
una tropicale, e la loro sovrapposizione in altitudine nel Giappone meridionale;
in Kyushu, Shikoku e nella zona meridionale di Honshu, dove l'inverno è
appena sensibile, gli alberi di canfora e le magnoliacee si elevano sopra il
sottobosco di bambù, di felci arboree e di orchidee; sono presenti anche palme
e banani.
Nel nord dell'arcipelago e sui medi e alti versanti del Giappone centrale, alle
specie tropicali si sostituiscono foreste di querce, castagni, faggi, aceri, betulle
pagina 319 di 117
e conifere. Nel centro, nella parte inferiore dei versanti montuosi, i due tipi di
flora si fondono formando i tipici paesaggi che costituiscono il tema favorito
degli artisti e dei poeti giapponesi, i quali celebrano la fioritura dei ciliegi, a
primavera, e del loto tropicale, d'estate.
Tifoni, tsunami, terremoti8
I tifoni sono cicloni con pressione molto bassa al centro che si possono formare
solo se la temperatura delle acque marine raggiunge in superficie almeno i 27
gradi centigradi, condizione che si può verificare solo nella fascia tropicale.
I tifoni che si formano per effetto del riscaldamento dell’aria sull’Oceano
Pacifico vengono spinti verso Nord durante la stagione del monsone estivo di
sud-est, e raggiungono il Gippone da agosto a ottobre, con un periodo di punta
che va dal 16 al 26 settembre.
Particolarmente esposte ai tifoni sono le coste occidentali dell’arcipelago,
colpite da forti precipitazioni che possono superare i 200mm giornalieri.
Il tifone che si abbatté sul Giappone tra il 21 e il 28 settembre 1959 provocò
gravissimi danni al centro urbano di Nagoya e alla città di Akita, che subì
violentissimi rovesci di pioggia.
1.2
Demografia
Densità
Il Giappone è il secondo paese al mondo dopo la Finlandia per copertura
boschiva, pari al 68% dell'intero territorio, il 7% del quale è area protetta.
Proprio la particolare configurazione del territorio, costituito da 80.000 km² di
pianure, fa sì che il Giappone abbia una densità demografica molto alta, per la
precisione pari a 335 abitanti/km². Questa particolarità ha determinato la
creazione di enormi megalopoli, a partire dalla capitale Tokyo.
Lo spettro della sovrappopolazione ha assillato a lungo il paese, e ha portato
all'ingegnosa valorizzazione delle regioni di montagna e litoranee, alla
colonizzazione di Hokkaido a partire dall'era Meiji (1868), all'emigrazione in
entrambe le Americhe (ancora 16.000 persone tra il 1947 e il 1956) o in
Australia (fino alla seconda guerra mondiale) e, infine, a una politica di
limitazione delle nascite (legge eugenetica del 1948).
Il coefficiente di natalità è sceso da 34‰ (nell’intervallo 1934 -1947) a 17‰
nel 1960, a 15‰ nel 1980 ed è oggi leggermente superiore all'11‰. Il tasso
di mortalità è del 6,2‰, ma dal 1965 il coefficiente di accrescimento annuo è
inferiore al 10‰ e si aggira intorno al 5‰. Ciò significa che, se la tendenza si
mantiene, la popolazione giapponese continuerà ad aumentare fin verso il
2008, raggiungendo allora circa i 130 milioni di ab., per poi diminuire
ritornando in 35-40 anni a 120 milioni di ab. Ma allora più di un quinto della
popolazione sarà sopra i 65 anni, contro il circa 8% attuale.
8
http://www.giapponemania.net/Giappone/geografia/
pagina 320 di 117
La popolazione femminile è leggermente superiore a quella maschile e la
durata media della vita è di 75,1 anni per gli uomini e di 80,8 per le donne.
La mortalità infantile è del 5,3‰.
La popolazione urbana rappresenta oltre i tre quarti di quella complessiva, di
cui, in ogni caso, più della metà risiede in centri di oltre 5.000 ab. Questa
tendenza all'urbanesimo si esprime anche nella diversa ripartizione della
popolazione attiva nei tre settori professionali rispetto al 1872 e, soprattutto,
al 1950: il settore primario (agricoltura, pesca, sfruttamento forestale) è sceso
dal 79% a meno del 9%, quello secondario (industria) e quello terziario
(servizi) sono invece saliti rispettivamente dal 7 al 35% circa e dal 14 al 57%
circa.
Densità per Megalopoli
Yokohama (3.579.133 ab.), Osaka (2.640.097 ab.), Nagoya (2.214.958 ab.),
Sapporo (1.882.424 ab.), Kobe (1.525.389 ab.), Kyoto (1.474.764
ab.),Fukuoka
(1.400.621 ab.), Kawasaki (1.317.862 ab.), e Saitama
(1.185.030 ab.).
Condizioni sociali
A partire dal 1868, l'Occidente si è sostituito alla Cina come fonte di influenza
culturale dominante, il che ha consentito al Giappone di evitare,
modernizzandosi, il destino delle altre nazioni asiatiche. Il notevole dominio
esercitato dal popolo giapponese sul proprio ambiente naturale (la sua
ricchezza in rapporto alla densità demografica e alle scarse risorse naturali
disponibili) si spiega con una tradizione feudale (fino al 1868) fondata su una
forma di confucianesimo che ha reso essenziali i legami personali e con
l'onnipotenza del modello familiare (l'adozione ha qui lo stesso valore del
legame di sangue) attraverso tutte le forme possibili di raggruppamento (dal
cascinale e dall'officina alla più grossa impresa e anche allo Stato).
Questa coesione spiega il "paternalismo" giapponese (preesistente qui alle
relazioni professionali) e si accompagna con il "campanilismo" o frazionamento
in piccoli gruppi, in cui possono contare solo i legami personali (partiti politici,
sette religiose, ecc.). I legami verticali sono ovunque dominanti e la "coscienza
di classe" di stampo europeo ha faticato notevolmente a imporsi in una società
in cui l'individuo si definisce anzitutto in rapporto a coloro che sono sopra e
sotto di lui. Questo inserimento di ognuno in una collettività nazionale così
omogenea presuppone l'adesione di tutti a valori comuni (estetici, religiosi,
tecnici), della cui persistenza fino alla seconda guerra mondiale era forse
espressione, nelle sue forme, la casa tradizionale, da un capo all'altro del
paese. L'imitazione così non è altro che l'attaccamento a un insegnamento
giudicato superiore e, in parte, a un passato che si vuol preservare e dal quale
si attingono i principi stessi dell'ammodernamento.
pagina 321 di 117
1.3
La costituzione politica
Da un punto di vista politico il Giappone è, formalmente, una monarchia
costituzionale ereditaria, ma il ruolo dell'imperatore è esclusivamente
simbolico, come stabilito dalla costituzione del 3 novembre 1946.
L'ordinamento istituzionale giapponese è quindi identificabile con le moderne
democrazie parlamentari, ma è contraddistinta da una più marcata
differenziazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), che è dovuta
all'influenza degli Stati Uniti durante la stesura della costituzione.
Il potere legislativo è affidato alle due camere della Dieta: la Camera dei
Rappresentanti (Shugi-in), composta da 480 membri eletti a suffragio
universale per 4 anni, e la Camera dei Consiglieri (Sangi-in), composta da 252
membri eletti per 6 anni, rinnovabili per metà ogni tre anni. Il potere esecutivo
è esercitato dal Primo Ministro e dal Gabinetto, nominato dal Primo Ministro.
Il Primo Ministro è scelto dalla Dieta e i Ministri del Gabinetto devono essere in
maggioranza membri della medesima. Il potere giudiziario è amministrato da
una Corte Suprema e da corti inferiori, i cui giudici sono nominati dal Gabinetto
per dieci anni. I giudici della Corte Suprema sono confermati o sfiduciati dagli
elettori in occasione della prima elezione della Camera dei Rappresentanti
successiva alla nomina.
I principali partiti giapponesi sono:
• il Partito Liberal Democratico (che governa quasi ininterrottamente dal
1946 ad oggi riscuotendo sempre un grande consenso dal popolo);
• il Partito Socialista;
• il Partito Comunista.
L'attuale Imperatore è Akihito.
Il Primo Ministro, invece, è Shinzo Abe, successore di Junichiro Koizumi: Abe
ha ottenuto la fiducia dal Parlamento il 26 settembre 2006.
Con i suoi 52 anni, Abe è il più giovane primo ministro dai tempi della Seconda
Guerra Mondiale e, secondo l’opinione corrente, proseguirà la linea di riforme
inaugurata da Koizumi ricercando un ruolo di punta per il Giappone sulla scena
mondiale. Abe è a favore di un’alleanza ancora più stretta con gli Stati Uniti, e
di una revisione della costituzione pacifista del 1947.
Il fattore umano
Il più importante fattore umano nel processo di formazione delle decisioni è
l'omogeneità delle élite politiche ed economiche. Esse tendono a laurearsi in un
numero relativamente piccolo di università di prestigio, come l'Università di
Tokyo e l'Università Keio. La formazione in ambienti simili incoraggia il loro
senso della comunità più di quanto possano le origini regionali o di classe; ciò
pagina 322 di 117
si riflette nella fitta rete di matrimoni d'alleanza tra burocrati d'élite e famiglie
dell'alta finanza (zaikai).
Anche l'istituzione della pensione anticipata incoraggia l'omogeneità. Nella
pratica del amakudari, o discesa dal cielo, come è meglio conosciuta, i
burocrati che vanno in pensione a circa cinquant'anni di età assumono spesso
posizioni di rilievo nelle imprese pubbliche e private o entra in politica. Alla fine
degli anni Ottanta, la maggior parte dei primi ministri avevano avuto un
passato nella burocrazia.
Questa omogeneità facilita il libero flusso delle idee tra i membri dell'élite in
incontri informali. I burocrati e gli uomini d'affari di un singolo comparto
industriale, ad esempio l'elettronica, tengono spesso dei meeting informali
negli hotel e nei ristoranti di Tokyo. Lo scienziato della politica T.J. Pempel ha
sottolineato come la concentrazione del potere politico ed economico a Tokyo,
in special modo nella piccola zona centrale, rende facile per i leader, che sono
quasi tutti originari della capitale, avere ripetuti contatti personali.
Un altro fattore rimarcato spesso è la tendenza degli uomini dell'élite a non
avere molta vita familiare. Il lavoro fino a tarda notte e i continui
appuntamenti nei vari locali offrono molte opportunità di discutere di politica e
di praticare l'haragei (ossia, l'arte di discutere secondo difficili formalità rituali
e facendo ricorso all'esperienza personale), o di una comunicazione più intima,
spesso nemmeno verbale. Paragonandole ai guerrieri dell'antica Sparta, che
vivevano nelle caserme separati dalle loro famiglie per gran parte della loro
vita, le élite burocratiche e economico-finanziarie sacrificano le loro vite private
per il bene della nazione.
La Politica Estera
Il Giappone è uno stato membro delle Nazioni Unite e un membro non
permanente del suo Consiglio di Sicurezza; è al momento uno dei membri del
G4 in cerca di un posto permanente nel Consiglio di Sicurezza.
La Costituzione del Giappone attualmente proibisce l'uso della forza militare
per muovere guerra contro altri paesi. In ogni modo, il governo mantiene una
"Forza di Autodifesa" che include aeronautica, marina ed esercito. L'invio di
truppe di supporto non militare in Iraq è stato il primo spiegamento di forze
oltre oceano dalla seconda guerra mondiale.
Come potenza economica, il Giappone è membro del G8 e dell'APEC e ha
relazioni sviluppate con l'ASEAN, come membro dell'"ASEAN più tre" dell'East
Asia Summit. È un grande donatore nell'aiuto internazionale e nella
cooperazione allo sviluppo: ha donato lo 0,19% del PIL nel 2004. [2]
Rimangono ancora aperte le dispute territoriali con la Russia sulle Isole Kurili,
con la Corea del Sud su Takeshima, con Cina e Taiwan sulle Pinnacle Islands e
con la Cina per lo status di Okinotori. Queste dispute sono in parte per il
pagina 323 di 117
controllo delle risorse marine e naturali, come possibili riserve di petrolio e gas
naturale.
Organismi che si occupano di contatti economici con l’estero
I due principali organi governativi che si occupano di economia internazionale
e di contatti con l’estero sono il METI e il JETRO.
METI (Ministry of Economy, Trade and Industry)9
Ha cambiato nome nel 2001, infatti fino a quella data il ministero preposto alla
cura del commercio estero si chiamava MITI, e cioè Japan’s Ministry of
International trade and Industry.10
Il Ministry of International Trade and Industry (MITI) era stato creato nel
1949, e nacque dall’unione dell’Agenzia di Commercio (Trade Agency) e del
Ministero del Commercio e dell’Industria (Ministry of Commerce and Industry),
come tentativo di superare l’inflazione del dopoguerra e di fornire una
leadership governativa, e assistenza per il ripristino della produttività
industriale. Il MITI aveva la responsabilità di formulare le strategie di
commercio internazionale, e lo faceva cercando il consenso tra tutte le parti
interessate (tra cui vanno menzionati il Ministero degli Esteri e il Ministero delle
Finanze). Il MITI aveva anche il compito di coordinare le strategie di
commercio, in campi di comune interesse, con la Economic Planning Agency,
con la Banca del Giappone e con i Ministeri dell’agricoltura, delle costruzioni,
delle foreste e della pesca, della salute, delle poste e telecomunicazioni, e dei
trasporti. Con l’aumento dell’importanza del commercio, questi altri ministeri
sono diventati sempre più importanti nel commercio internazionale, e di
conseguenza alla fine degli anni Ottanta il MITI aveva meno poteri nella
formulazione di strategie di commercio internazionale rispetto agli anni
Cinquanta e Sessanta.
Il MITI non era solo responsabile nell’area dell’import/export, ma anche per
tutte le imprese e le industrie nazionali che non fossero specificamente
ascrivibili ad altri ministeri nel settore degli investimenti, del controllo
dell’inquinamento, dell’energia.
Uno degli obiettivi più importanti del Ministero era quello di rafforzare la base
industriale del Paese. Non gestiva il commercio e l’industria sulla falsariga di
una economia pianificata a livello centrale, ma offriva alle industrie una guida
amministrativa e supporto di altri tipi, sia formale sia informale, sulla
modernizzazione, la tecnologia, gli investimenti, e la competizione a livello
internazionale. Il MITI ha favorito lo sviluppo di quasi tutte le grandi imprese di
oggi, fornendo protezione dalla competizione straniera, know-how tecnologico,
aiuti per brevettare tecnologie straniere, accesso a scambi internazionali, e
assistenza nel caso di merger.
9
http://www.meti.go.jp/english/ è il sito ufficiale.
Si veda http://www.fas.org/irp/world/japan/miti.htm per una descrizione del MITI.
10
pagina 324 di 117
Japan External Trade Organization (JETRO)
Il JETRO (Japan External Trade Organization) fu creato dal MITI nel 1958 per
consolidare gli sforzi del Giappone per la promozione dell’export. Il governo ha
fornito più di metà del budget operativo annuale del Jetro. Nel 1989, il JETRO
aveva 78 uffici in 57 paesi e 30 uffici in Giappone, con un personale totale di
1.200 persone. All’inizio, le attività del JETRO erano per lo più concentrate
sulla promozione dell’export verso altri paesi. Quando gli esportatori si sono
inseriti stabilmente sui mercati mondiali e il bilancio del commercio è passato
in attivo, comunque, il ruolo del JETRO è mutato, per comprendere una
maggiore varietà di attività. Tra queste, l’approfondimento della mutua
comprensione tra partner commerciali, la promozione delle esportazioni, le
liaision tra piccole imprese giapponesi e le loro controparti all’estero, e la
diffusione di dati. Tra i servizi per la promozione delle esportazioni ci sono
pubblicazioni, promozione di fiere, seminari, e missioni commerciali.
Il JETRO ha attirato molta attenzione per la grande importanza data alle
informazioni economiche perché le sue attività si concentrano per lo più nei
paesi amici del Giappone, gli Stati Uniti e l’Europa Occidentale.
Il JETRO è uno dei migliori esempi di una vera organizzazione informativa
giapponese per il commercio. Infatti, è impegnato nella raccolta di informazioni
per il business con metodi legali ed etici. Dall’80 al 90% di queste informazioni
può essere ottenuto da fonti a disposizione di tutti, come articoli di giornale,
riviste specialistice, archivi della SEC (Security & Exchange Commission),
database specializzati e materiali per fiere. Il JETRO mette tutto questo
materiale a disposizione di organizzazioni commerciali giapponesi, grandi
industrie, medie imprese, etc.
Già nel 1994 aveva 84 uffici nazionali, con 33 uffici informazioni per il
commercio e 51 centri per l’internazionalizzazione. Nel mondo, aveva 48 uffici
all’estero e 28 Centri Specializzati. In totale, tra uffici in Giappone e all’estero,
il personale ammontava a circa 1200 persone.
EU-Japan Centre for Industrial Cooperation11
L’EU-Japan Centre for Industrial Cooperation è un’organizzazione unica, creata
dalla Commissione europea (Direzione Generale Imprese e Industria12) e dal
METI. Il Centro è stato creato come organizzazione no profit per incrementare
la cooperazione tra le due autorità. Il suo principale obiettivo è quello di
promuovere la cooperazione industriale tra le imprese europee e giapponesi.
Da quando è stato istituito, nel 1987, il Centro ha perseguito il suo obiettivo e
risposto ai bisogni degli imprenditori in Europa e Giappone con programmi
formativi sul management (Japan Industry Insight, Missioni a tema), stage di
studenti presso le impreses (Vulcanus), e servizi d’informazione, come
11
12
http://www.eujapan.com/europe/centre.html
http://ec.europa.eu/enterprise/index_en.htm
pagina 325 di 117
seminari sulle strategie dell’UE, e curato l’organizzazione dell’EU-Japan
Business Dialogue Round Table, che si tiene ogni anno.13 Gestisce anche il
Programma per l’Energia Alternativa e in Europa coordina il Global Venture
Forum.
Ai programmi di formazione hanno partecipato più di 1500 persone, e le
attività del Centro sono ritenute efficaci dalle Autorità europee e giapponesi.
Nello scenario della UE, che cambia con grande rapidità, il Centro cerca di
soddisfare le aspettave e di funzionare da ponte tra i due mondi nel settore del
business.
Il Centro e le sue attività sono finanziate dalla Direzione Generale per Imprese
e Industria della Commissione Europea e dal METI. Riceve inoltre generose
donazioni da società private.
1.4
L’economia
L'ammodernamento, energicamente avviato con l'era Meiji (1868), ha
beneficiato di una manodopera sovrabbondante e a basso costo, come pure dei
princìpi di coesione sociale sopra accennati. È stata questa l'epoca della grande
industria fondata sul carbone e rivolta essenzialmente all'esportazione di
articoli a buon mercato e di qualità mediocre, mentre, all'interno, vigeva una
politica di austerità.
Dopo il 1950, il periodo di crescita accelerata che ha portato il Giappone al
rango di seconda potenza economica mondiale si è fondato sempre sui
medesimi princìpi collettivi, ma ha poggiato sul petrolio e sull'energia elettrica
e ha mirato ad alimentare un mercato interno di tipo moderno, pur esportando
prodotti altamente elaborati, mentre, contemporaneamente, l'integrazione
della vita economica e amministrativa si è irrigidita e la localizzazione degli
uomini e delle ricchezze del paese si è concentrata nella sola Megalopoli.
Il motore del "miracolo giapponese" è stato il volume degli investimenti,
favorito dal ricorso sistematico ai prestiti bancari, questo a sua volta
incoraggiato dal risparmio elevato e dall'ampiezza degli utili delle grandi
imprese. Dal 1959 al 1973 i coefficienti di crescita della produzione industriale
e del reddito nazionale sono stati i più alti del mondo, e, negli anni successivi,
il paese ha reagito notevolmente bene alla "crisi del petrolio" e all'incertezza
che ha contrassegnato e contrassegna l'economia mondiale. Negli ultimi anni
non sono tuttavia mancati i primi segni di rallentamento economico-finanziario.
Il settore agricolo
La riforma agraria del 1946, che ha ridistribuito 2 milioni di ha, portando a 1
ha la dimensione media delle proprietà, ha provocato un'eccessiva
parcellizzazione della superficie coltivata (4.024.000 ha, pari al 10,6% della
superficie territoriale) ed è stata di minore aiuto ai contadini del sostegno
13
http://www.eujapan.com/europe/roundtable.html
pagina 326 di 117
sistematico accordato dallo Stato alla risicoltura (acquisto di tutta la
produzione a un prezzo garantito). Dal 1945 la produttività è aumentata
vertiginosamente
(grazie
alla
meccanizzazione,
all'uso
di
sementi
selezionatissime e di fertilizzanti e al movimento cooperativistico), ma l'esigua
estensione delle aziende segna il limite di questo progresso. Così, nonostante i
due raccolti annui nel Giappone meridionale e centrale e nonostante il
considerevole aumento delle rese dovuto al miglioramento delle tecniche,
l'agricoltura contribuisce in misura sempre minore alla formazione del prodotto
nazionale lordo e circa i tre quarti degli agricoltori svolgono un'attività
integrativa. Le campagne meno produttive si spopolano e l'area coltivata va
progressivamente contraendosi. Dato l'aumento della popolazione e
l'evoluzione della dieta alimentare, dal 1945 in poi (meno riso e pesce; più
carne, latte, frutta e dolci) l’agricoltura è sempre meno in grado di soddisfare il
fabbisogno alimentare del paese, che deve importare oltre un terzo dei
prodotti di base. La risicoltura occupa da sola più della metà della superficie
coltivata (2.212.000 ha) e ha una produzione (14.976.000 t) nettamente
superiore al fabbisogno interno; è invece molto bassa, rispetto al consumo
interno, la produzione di frumento (565.000 t), mentre è in aumento il
consumo di pane di orzo (225.000 t) e di soia (99.000 t), che serve, sotto
diverse forme, alla preparazione degli alimenti tradizionali. Vi è una rilevante
produzione di legumi e ortaggi e fra le colture fruttifere sono di grande
importanza gli agrumi, specialmente arance (139.000 t) e mandarini
(1.512..000 t). Fra le colture industriali sono importanti il tabacco (74.000 ha e
124.000 t), la barbabietola da zucchero (72.000 ha e 3.853.000 t) e le
oleaginose. Prodotto di grande valore, infine, è il tè, diffuso sui pendii montani
di Kyushu, Shikoku e Honshu meridionale (60.000 ha e 86.000 t).
L'allevamento, soprattutto quello bovino, è in forte espansione, in rapporto sia
alla crescente domanda del mercato interno sia alla possibilità di importare
foraggi (prati e pascoli permanenti coprono solo 621.000 ha, ossia l'1,6% della
superficie territoriale). Il patrimonio zootecnico giapponese comprende in
particolare 4.989.000 bovini (dei quali 2.103.000 sono vacche da latte);
10.621.000 suini e 324 milioni di volatili. Prodotti dell'allevamento sono carne
(3.334.000 t), uova (2.562.000 t), latte (8.365.000 t), burro (80.000 t) e
formaggio (98.000 t). Di notevole importanza è la bachicoltura, che, con una
produzione di seta greggia intorno alle 9.000 t, pone il Giappone al secondo
posto nella graduatoria mondiale, sia pure con un forte distacco dalla Cina. Lo
sfruttamento razionale di foreste e boschi, che coprono oltre 25 milioni di ha (il
66,4% della superficie territoriale), fornisce una considerevole produzione di
legname (oltre 32 milioni di m³), che non arriva tuttavia a coprire il fabbisogno
interno.
Il settore ittico
Per quantità di pescato (oltre 8 milioni di t. di sardine, sgombri, tonni, salmoni,
ecc.) il Giappone è al primo posto nel mondo. Nonostante sopravviva
marginalmente un settore artigianale antiquato, il Giappone dispone di una
flotta peschereccia modernissima (navi laboratorio, ecc.) che opera in tutte le
acque internazionali appoggiandosi a basi costiere. Negli ultimi anni il fatto che
pagina 327 di 117
parecchie nazioni abbiano esteso le proprie acque territoriali (per quanto
concerne la pesca) a 200 miglia nautiche ha creato difficoltà al Giappone, che
si è visto costretto a intensificare lo sfruttamento delle proprie acque costiere e
interne, e a sviluppare gli allevamenti marini (pesci, crostacei, ostriche, ecc.).
Per quanto in diminuzione, infatti, il consumo interno di pesce rimane tuttora
elevato, al punto che è necessario importarne una sia pur modesta parte per
coprire il fabbisogno. Elevato è anche il consumo di alghe commestibili. Il
Giappone è al primo posto nel mondo anche per la caccia alla balena (oltre 300
catture all'anno) e per la produzione di olio di balena. Inoltre le coste
meridionali di Shikoku e di Kyushu danno coralli e perle naturali (pescate
queste nella baia di Omura, presso Nagasaki), mentre le perle di coltura sono
ottenute specialmente nei vivai di Toba all'imbocco della baia di Ise (Honshu).
L’industria
L'agricoltura perde ogni anno migliaia di ettari di pianura, divorati
dall'urbanizzazione e dalle installazioni industriali. Nel corso della crescita
accellerata degli anni 1953-1973 e dopo lo smembramento dell'URSS, il
Giappone è divenuto infatti la seconda potenza industriale del mondo dopo gli
Stati Uniti. L'industria giapponese presenta però alcune caratteristiche che le
sono peculiari, oltre al modo in cui viene finanziata, come si è già accennato.
Anzitutto, dato che il Giappone dispone di scarse risorse naturali, poggia su
massicce importazioni di materie prime: tutto il cotone e tutta la lana, la quasi
totalità del minerale di ferro, circa la metà del rame (l'unico prodotto
minerario, oltre allo zolfo, di cui vi sia una relativa abbondanza), tutti i minerali
per leghe come pure sale e fosfati. Dai giacimenti di Hokkaido (Ishibari,
Kushiro, ecc.), Kyushu (Chikuho, Miike, Sakito-Matsushima, ecc.) e Honshu
(Joban) il Giappone ormai estrae soltanto 7,2 milioni di tonnellate di carbone
all'anno, che non coprono neppure un settimo del consumo, e il resto deve
venir importato. Lo stesso dicasi per il petrolio, estratto soprattutto
nell'Honshu nordoccidentale (Akita, Niigata, Chiba), la cui produzione è
soltanto di 570.000 tonnellate circa, pari cioè a una frazione minima del
petrolio raffinato dalle numerose raffinerie giapponesi, disseminate per lo più
lungo la costa del Pacifico (Sendai, Yokohama, Kawasaki, Negishi, Chiba,
Shimizu, Wakayama, Sakai, Mizushima, Kudamatsu, Owase, Oita, ecc.), che
perciò lavorano essenzialmente greggio d'importazione.
Viene sfruttato tutto il potenziale idroelettrico, che fornisce 88 degli oltre 906
miliardi di kWh prodotti annualmente; il resto, salvo poco meno di 1,8 miliardi
di kWh prodotti da centrali geotermiche, proviene da centrali termoelettriche e
nucleari (Fukushima, Mihama, ecc.), le une e le altre alimentate con
combustibili di importazione. L'industria giapponese vede poi coesistere grandi
imprese (i vecchi zaibatsu) più o meno ricostituite [Mitsui, Mitsubishi,
Sumimoto, Yasuda, Nihon Steel], più quelle nuove [Matsushita, Sony, Honda]
e innumerevoli piccole ditte che raggruppano circa la metà della manodopera
pagina 328 di 117
in fabbriche di meno di 100 operai, funzionanti in condizioni (orari di lavoro,
ambienti di lavoro e salari) tradizionali, vale a dire decisamente arretrate.
L'industria giapponese inoltre si è distinta a lungo per il basso costo dei suoi
prodotti grazie alla disponibilità di manodopera rurale sovrabbondante e
sottopagata. Ma con la "crescita accelerata" e l'innalzamento del livello di vita
il Giappone è entrato nella spirale ascendente dei salari e dei prezzi, mentre la
penuria di manodopera specializzata incitava a sviluppare l'automazione e a
pagare meglio i lavoratori. Per di più i prodotti giapponesi esportati vengono
ormai solo in parte trasportati dalla marina mercantile nazionale, altro fatto
che contribuiva al loro basso prezzo. Infine l'industria giapponese è
rigorosamente localizzata sulle coste, poiché dipende dall'estero per la
fornitura delle materie prime di cui necessita e, in parte, anche per la vendita
dei suoi prodotti. Da principio le fabbriche si sono installate sulle tre baie di
Tokyo, di Ise (Nagoya) e di Osaka, là dove sorgevano i principali centri
commerciali dell'epoca feudale. Una quarta base industriale venne creata dal
governo Meiji sullo stretto di Shimonoseki (miniere di carbone di Chikuho,
acciaierie di Yahata), e queste quattro Santiche" aree manifatturiere
rimangono tuttora i bastioni dell'industria pesante: Keihin (Tokyo- Yokohama),
Chukyo (Nagoya) e Hanshin (Osaka-Kobe) forniscono da sole quasi la metà, in
valore, della produzione giapponese. La quarta zona (Kita-kyushu) sembra
invece aver rallentato il ritmo. Nonostante gli sforzi rivolti al decentramento,
soprattutto a partire dagli anni Sessanta, miranti a impiantare basi
manifatturiere nelle regioni rimaste rurali (Shikoku, Tohoku, Hokuriku, Sanin,
ecc.), le nuove basi dell'industria pesante create nel quadro della "crescita
accelerata" (e che forniscono oltre la metà, in valore, della produzione totale)
sono scaglionate lungo la costa del Pacifico e del Mare Interno e completano
così l'allineamento abbozzato dai quattro centri originari.
Negli intervalli fra questi ultimi, da Kashima (a nord di Tokyo) fino alla baia di
Ariake (Kyushu), su una fascia lunga circa 1.200 km (la cosiddetta
Megalopoli), si è infatti sviluppata tutta una serie di complessi manifatturieri:
le principali eccezioni sono il complesso cartario di Tomakomai (Hokkaido) e il
complesso chimico di Nobeoka sulla costa orientale di Kyushu.
L'industria manifatturiera giapponese è ben diversificata e completa;
contribuisce per quasi il 30% alla formazione del prodotto nazionale lordo e
impiega circa il 24% della popolazione attiva. Nonostante sia stato
particolarmente provato dalla recessione mondiale per via della sua forte
dipendenza dall'estero per quanto concerne le materie prime, il settore
principale è ancora quello metallurgico, che, partendo da semilavorati
d'importazione, realizza prodotti tecnologicamente molto avanzati.
Prima di tutto la siderurgia, che pone il Giappone ai primi posti tra i produttori
mondiali sia per l'acciaio (oltre 98,2 milioni di t) sia per la ghisa e le ferroleghe
(oltre 73,7 milioni di t). Grande importanza hanno anche la metallurgia
dell'alluminio, nonostante il Giappone manchi di bauxite, e quella del rame;
pagina 329 di 117
seguono, anch'esse notevoli, quelle del nichel, dello stagno, dello zinco e del
magnesio.
Connesse con la siderurgia sono le costruzioni navali (Kobe, Nagasaki,
Tamano, Yokohama, Iroshima, ecc.), che, tecnologicamente avanzatissime,
pongono il Giappone al primo posto nella produzione mondiale (oltre 8,6
milioni di t di stazza lorda varate nel 1994).
L'industria automobilistica, sviluppatasi in epoca relativamente recente, fa del
Giappone il primo produttore mondiale sia di autovetture (oltre 7,8 milioni) sia
di veicoli industriali (oltre 2,7 milioni).
Grande espansione ha avuto anche la meccanica fine e di precisione, che
produce ed esporta specialmente strumenti ottici (macchine fotografiche,
binocoli, microscopi, ecc.), strumenti geodetici e orologi; come pure le
industrie elettronica e radiotecnica (calcolatori, apparecchi radio, televisori,
ecc.).
L'industria chimica è anch'essa di grande rilevanza nel settore delle produzioni
di base (acido solforico, soda caustica), in quelli delle materie plastiche, dei
coloranti, del caucciù sintetico e, in particolar modo, in quello dei fertilizzanti,
in espansione.
Fra le industrie tessili, meno importanti di un tempo in termini relativi, ma
sempre di notevole entità, continua l'industria tradizionale del setificio; sono
tuttavia di ben maggior rilievo l'industria delle fibre artificiali (il Giappone è il
primo produttore mondiale di fibre cellulosiche) e sintetiche e il cotonificio
(Osaka e Aichi). Più modesto è il lanificio.
Sono infine ben sviluppati il cementificio e le industrie del vetro, della ceramica
e della carta. Va ricordato infine il tuttora vivo artigianato, che vanta antiche e
raffinate tradizioni: oltre a quelle delle celebri sete, sono tuttora numerose le
fabbriche di oggetti di lacca (Takaoka, Takamatsu, Tottori, Shizuoka), di
bambole, di oggetti di legno, bambù (Tsuyama, Shizuoka), fibre vegetali, carta
e bronzo (Takaoka) e di porcellane (Imari, Seto).
Il settore logistico
Nonostante
l'ostacolo
rappresentato
dalle
difficoltà
morfologiche
dell'arcipelago, il Giappone dispone di un'efficiente rete ferroviaria, che si
sviluppa per 20.250 km (di cui quasi la metà elettrificata) con linee ad alta
velocità. La rete stradale si estende complessivamente per 1.119.000 km (il
58% dei quali asfaltati). Grande importanza hanno ovviamente le
comunicazioni marittime, che svolgono la maggior parte del traffico
internazionale. I principali porti (Chiba, Yokohama, Kobe [prevalentemente
importatore], Nagoya, Osaka, ecc.) sono tutti sulla costa del Pacifico. La flotta
mercantile giapponese conta 9.706 navi con una stazza lorda complessiva di
pagina 330 di 117
oltre 22 milioni di t nel 1994. Ampiamente sviluppati sono anche i trasporti
aerei, e l'aeroporto di Tokyo (Narita) è uno dei maggiori scali internazionali.
Il Commercio estero
Il Giappone ha basato il suo sforzo di produzione e di esportazione su
determinati prodotti che sono diffusi nel mondo intero. Navi, veicoli industriali
e automobili, motociclette, apparecchi radio, registratori e televisori, macchine
fotografiche e altri strumenti ottici, apparecchi elettronici di ogni tipo e
dimensione, ecc. alimentano tutti un massiccio flusso di esportazioni, delle
quali rappresentano, in valore, la parte preponderante (insieme con il ferro e
l'acciaio). Le importazioni sono invece costituite in prevalenza (e in una misura
che non si verifica in nessun altro paese industrializzato) da prodotti primari:
petrolio anzitutto (quasi il 16%, in valore) e alimentari, seguiti da minerali,
fibre tessili, legname, ecc. Principale fornitore/cliente del Giappone sono gli
Stati Uniti (23,1% delle importazioni e 29,8% delle esportazioni). Seguono
Cina (10,1%), Australia, Corea del Sud, Indonesia e Germania sullo stesso
piano. La bilancia commerciale è da vari anni decisamente in attivo.
Problemi dell’economia giapponese moderna
I progressi della "terza grande potenza" sono avvenuti tanto a spese quanto a
beneficio dei Giapponesi. Con un prodotto nazionale pro capite di 11.310
dollari, il Giappone si colloca fra i quindici paesi più ricchi del mondo. Il livello
di vita è migliorato in modo eccezionale sotto tutti gli aspetti (consumo,
alloggio, prevenzione sociale) e la durata media della vita dei Giapponesi è la
più lunga del mondo sia per gli uomini sia per le donne. Dal 1965 il reddito
medio annuo di una famiglia è salito a 34.630 $ e la percentuale delle spese
per l'alimentazione è scesa dal 36 al 20%. Praticamente ogni nucleo familiare
dispone di telefono, la quasi totalità di televisore, frigorifero, lavatrice,
aspirapolvere e automobile. Ma questi progressi sono stati ottenuti a prezzo di
uno sforzo di produzione accanito, che ha minato sotto molti aspetti l'equilibrio
generale del paese e che interessa prima di tutto soltanto una fascia lunga
circa 1.200 km e larga in media 10 tra Tokyo e Fukuoka.
Parecchie regioni sono state dimenticate dal progresso (il Tokoku, il Chubu, il
Chugoku, Shikoku e tutto il versante del Mar del Giappone) e conducono
un'esistenza ancora in ampia misura tradizionale, perdendo la propria
manodopera e il proprio potenziale di iniziative. Nella regione sviluppata, una
massa di oltre 60 milioni di persone è in continuo movimento, dal cuore delle
metropoli o dalle regioni rimaste in disparte alle città rivierasche intermedie del
Pacifico o del Mare Interno, considerate meno inquinate e dove il costo della
vita è meno caro. Il prezzo esorbitante dei terreni, in continuo aumento causa
la speculazione, rende molto difficile ai più trovare alloggio nelle grandi città, e
anche a notevole distanza dal centro, il che si traduce in ulteriori disagi negli
spostamenti e in una disordinata invasione del paesaggio rurale. Inoltre questa
pagina 331 di 117
immensa fascia urbana e parecchie regioni rurali, da che vi è stata impiantata
una fabbrica, sono esposte a gravi nocività, cui solo una tardiva presa di
coscienza ha cominciato a porre fine.
1.5
I cardini dell’economia
Punti di forza e debolezze dell’economia giapponese
La cooperazione tra governo e industria, una grande etica del lavoro,
l’eccellenza nel campo dell’high tech e una spesa per la difesa relativamente
bassa (1% del PIL) hanno aiutato il Giappone a progredire con straordinaria
rapidità fino a diventare la seconda potenza mondiale per avanzamento
tecnologico , e la terza potenza mondiale in campo economico dopo gli USA e
la Cina, secondo i criteri PPP (purchasing power parity).
Una caratteristica significativa dell’economia giapponese è la capacità di
produttori, fornitori e distributori di lavorare insieme in gruppi caratterizzati da
grande sinergia, che si chiamano keiretsu. Una seconda caratteristica
fondamentale è stata fino ad oggi la capacità di garantire un posto fisso a vita
per una parte sostanziale della forza lavoro urbana. Oggi, entrambe le
caratteristiche si stanno affievolendo.
Per tre decenni la crescita economica è stata eccezionale, attestandosi intorno
al 10% annuo negli anni Sessanta, intorno al 5% negli anni Settanta e a circa
il 4% negli anni Ottanta. Crescita che ha subito un brusco rallentamento negli
anni Novanta, scendendo a una medie dell’1.7%, in gran parte a causa degli
effetti di investimenti eccessivi fatti alla fine degli anni Ottanta e di strategie di
mercato interne volte a neutralizzare gli eccessi speculativi in borsa e nel
mercato immobiliare e a imporre una ristrutturazione dell’economia.
La tabella seguente, tratta da «The Economist», mostra i dati più significativi
dell’andamento economico per il 2006, in rapporto alla media dell’andamento
negli anni 2002-0614:
Annual data
Population (m)
GDP (US$ bn; market
exchange rate)
GDP (US$ bn; purchasing
power parity)
GDP per head (US$);
market exchange rate)
GDP per head (US$);
purchasing power parity)
2006(a)
127.5
4,377.5
4,091.1
4,343
32,097
Historical averages
(%)
Population growth
Real GDP growth
200206
0.1
1.7
Real domestic demand
growth
Inflation
1.1
Current-account balance
(% of GDP)
3.4
Exchange rate (av) :US$
116.2(b)
FDI inflows (% of GDP)
(a) Economist Intelligence Unit estimates. (b) Actual.
14
http://www.economist.com/countries/Japan/profile.cfm?folder=Profile-FactSheet
pagina 332 di 117
-0.2
0.2
Può inoltre essere utile fornire uno schema stringato, ma aggiornato al 14 febbraio
del 2007, dei nodi più significativi per l’andamento dell’economia giapponese:
Contesto
Nodi strategici della politica
economica
Imposte
Commercio estero
Le strutture industriali del Paese sono state praticamente
distrutte durante la seconda guerra mondiale. Da allora,
investimenti significativi ed efficienti tecniche industriali
hanno condotto a un tasso di crescita molto elevato,
soprattutto negli anni Sessanta. Il processo di crescita è
stato favorito da ottimi livelli di istruzione, da un buon
rapporto tra mondo del lavoro e management, e dalla
guida del governo per alcune industrie selezionate. Verso
la fine degli anni Ottanta si è registrata una rapida
crescita dei prezzi delle attività. Costi che hanno iniziato
a ridursi bruscamente all’inizio degli anni Novanta,
quando la Banca del Giappone (BOJ, la Banca Centrale)
ha alzato i tassi di interesse e il Governo ha introdotto
delle misure per limitare le speculazioni immobiliari.
Dopo un periodo abbastanza difficile negli anni Novanta,
a partire dal 2003 l’economia giapponese ha avviato una
delle riprese più significative dagli anni del dopoguerra.
Deregolamentazione e liberalizzazione sono due politiche
di estrema importanza, ma il cambiamento è molto
lento.
Il
rapido
invecchiamento
della
popolazione
ha
implicazioni significative per la struttura della futura
forza lavoro, per il tasso di risparmio e per il budget del
governo.
La recente ripresa economica ha aiutato a sostenere le
banche più importanti, ma ci sono ancora dubbi sulla
reale tenuta di quelle più, le banche regionali.
Anche la posizione fiscale del Governo si va modificando
rapidamente, a causa di una implementazione nel corso
degli anni Novanta di una serie di pacchetti di incentivi
fiscali con una valore combinato di più di 100 trilioni di
yen (925 miliardi di dollari USA), e anche a causa della
crescita lenta delle entrate fiscali.
Lo standard nazionale delle imposte per le imprese è del
30%. Includendo anche le tasse locali, lo standard
effettivo è del 40.9%. La tassa sui consumi è del 5%.
Il surplus del bilancio commerciale si è attestato a 93.7
miliardi di dollari USA nel 2005, con esportazioni pari a
568 miliardi e importazioni pari a 474 miliardi. La
situazione corrente registra un surplus di 166 miliardi di
dollari USA, pari al 3.6% del PIL.
Tabella descrittiva del livello di esportazioni e importazioni che incidono sulla
valutazione dell’andamento economico del Paese:
Main exports 2006
Transport equipment
Electrical machinery
Non-electrical
machinery
Chemicals
% of total
Main imports 2006
% of total
24.2
21.4
19.7
Mineral fuels
Electrical machinery
Non-electrical machinery
27.8
12.9
9.3
9.0
Food
8.5
pagina 333 di 117
Metals
Leading markets 2006
US
China
South Korea
Taiwan
Hong Kong
4.6
Chemicals
% of total Leading suppliers 2006
22.5
China
14.3
US
7.8
Saudi Arabia
6.8
UAE
5.6
South Korea
7.3
% of total
20.5
11.8
6.4
5.5
4.8
SINTESI DI CONTESTO
Anagrafica Paese15
Superficie
Posizione
Topografia
377.835 kmq
terra: 374.744 kmq
acqua:
3.091 kmq
Si trova nell’Asia Orientle, ed è un arcipelago situato tra l’Oceano Pacifico settentrionale e il
mar del Giappone, a est della Penisola della Corea
Il territorio giapponese è per lo più montagnoso e accidentato.
Non confina con altri paesi.
Estensione delle coste: 29.7512 km.
Clima
Risorse naturali
Rischi naturali
Problemi
ambientali
Popolazione
Distribuzione
per fascia d’età
Cima più elevata: Fujiama, 3.776 m.
Ha caratteristiche tropicali al sud, mentre a nord è temperato.
Trascurabili risorse minerarie; pesce.
Molti vulcani spenti e alcuni ancora attivi: circa 1.500 fenomeni sismici all’anno (per lo più
tremori), tsunami, tifoni.
Inquinamento dell’aria dovuto alle emissioni delle centrali per la produzione di energia
elettrica, che produce pioggia acida; inquinamento dell’aria (gas serra, particelle di biossido di
zolfo) dovuti all’uso del carbone come fonte di energia primaria; piogge acide; scarsità di
acqua (soprattutto al nord); inquinamento delle falde a causa di scarichi industriali;
deforestazione; perdita di circa il 5% del terreno coltivabile dal 1949, causato dall’erosione del
suolo e dallo sviluppo economico; desertificazione; commercio di specie animale in via di
estinzione.
127.463.611 (stima del luglio 2006)
0-14 anni: 14.2%%
15-64 anni: 65.7%
Gruppi etnici
Religioni
Lingue
Governo
Nome ufficiale
Forma
istituzionale
Capo di Stato
Primo ministro
15
> 65 anni: 20%
Giapponese (99%), altri 1% (Coreani, cinesi, brasiliani, filippini, e altri).
NB: Circa 230.000 brasiliani di origine giapponese sono emigrati in Giappone negli anni
Novanta per lavorare nell’industria.
Scintoista e buddista (84%), altre religioni 16% (tra cui 0.7% di cristiani).
Giapponese.
Nihon- Koku, o Nippon-koku
Monarchia costituzionale con governo parlamentare
Imperatore Akihito
Shinzo Abe
I dati contenuti nella tabella sono stati ricavati dal CIA World Factbook .
pagina 334 di 117
Capitale
Divisioni
amministrative
Prefetture
Sistema
giudiziario
Potere
Esecutivo
Tokyo
47 prefetture
Aichi, Akita, Aomori, Chiba, Ehime, Fukui, Fukuoka, Fukushima, Gifu, Gunma, Hiroshima,
Hokkaido, Hyogo, Ibaraki, Ishikawa, Iwate, Kagawa, Kagoshima, Kaganawa, Nara Niigata,
Oita, Okayama, Okinama, Osaka, Saga, Saitama, Shiga, Stimane, Shizuoka, Tochigi
Tokushima, Tokyo, Dottori, Toyama, Wakayama, Yamagata, Yamaguchi, Yamanashi.
Modellato sul sistema europeo, con influenze inglesi e americane, revisione giudiziale degli atti
legislativi da parte della Corte Suprema
Capo di Stato: Imperatore Akihito (dal 7 gennaio 1989)
Capo di Governo: Primo Ministro Shinzo Abe (dal 26 settembre 2006)
Governo: Governo nominato dal Primo Ministro
Elezioni: il parlamento sceglie il primo ministro: la Costituzione richiede che il Primo Ministro
sia a capo della maggioranza parlamentare; dopo le elezioni legislative, il capo del partito di
maggioranza o il capo della coalizione di maggioranza nella Camera dei Deputati in genere
diventa primo ministro; la monarchia è ereditaria.
Risultati elettorali: Abe è stato eletto primo ministro con 339 voti su 476 nella Camera dei
deputati e 136 su 240 nella camera dei Consiglieri.
Elezioni
•
•
Elezioni
•
•
Potere
legislativo
Potere
giudiziario
Finanza
Moneta
PIL (PPP, cioè a
parità
del
potere
di
acquisto)
PIL (col cambio
ufficiale)
PIL – tasso di
crescita
PIL pro capite
(PPP)
PIL
–
composizione
per settori
Forza lavoro
Impiego
per
settore
camera dei consiglieri:
ultime elezioni: 11 luglio 2002
prossime elezioni: luglio 2007
camera dei rappresentanti:
ultime elezioni: 11 settembre 2005
prossime elezioni: settembre 2009
Il parlamento bicamerale (Kokkai) comprende il Sangi –in (242 seggi) e il Shugi-in (480 seggi)
Corte suprema (Il capo della Corte Suprema è nominato dal sovrano dopo designazione del
Gabinetto (consiglio dei ministri): gli altri membri sono eletti dal consiglio dei ministri
Yen (JPY)
4.22 trilioni di dollari USA (stima del 2006)
4.911 trilioni di dollari USA (stima del 2006)
2.8% (stima del 2006)
33.100 dollari (stima del 2006)
Agricoltura: 1.6%
Industria: 25.3 %
Servizi 73.1% (stima del 2006)
66.44 milioni (stima dl 2006)
Agricoltura 4.6%
Industria 27.8%
Servizi 67.7%
Tasso
di
disoccupazione
(stima del 2004)
4.1% (stima del 2006)
pagina 335 di 117
Popolazione
sotto la soglia
di povertà
Non applicabile
pagina 336 di 117
SEZIONE 2
- Il Giappone : lo stato dell’Ambiente
2. Risorse naturali
Risorse minerarie ed energetiche
Il Giappone dispone di diverse risorse minerarie, ma generalmente in
quantità limitata, per cui è costretto a forti importazioni di materie prime,
necessarie alla sua poderosa attività industriale, di trasformazione e
manifatturiera. Vi sono generalmente giacimenti di carbone, rame, piombo,
zinco e quarzite, ma tutti in quantità insufficienti a soddisfare la domanda
interna.
Il Paese è tra i principali produttori mondiali di energia elettrica, di cui circa il
63,7% proviene da centrali termiche, alimentate a carbone o a petrolio; gli
impianti idroelettrici forniscono il 10,23% e le centrali nucleari il 23,3%; sono
attivi 55 reattori.
In mancanza di sufficienti risorse energetiche interne, il Giappone dipende
dalle importazioni di combustibili. Grazie ai progressi raggiunti nella resa e
nel risparmio energetici, il tasso di consumo annuo di energia è calato dal
6,1% del periodo tra il 1965 e il 1980 all’1,9% nel periodo dal 1980 al 1988,
mentre la quota annua rappresentata dai prodotti combustibili sul totale delle
importazioni è scesa dal 19% al 14%.16
Energia: dati, statistiche, analisi.17
Il Giappone è il terzo consumatore di petrolio al mondo, dopo gli Stati Uniti e
la Cina, e il secondo importatore di petrolio a livello mondiale.
Il Giappone è praticamente privo di riserve di petrolio o di gas naturale. Nel
2005 si è posizionato al secondo posto nella classifica mondiale di importatori
di petrolio greggio. Nonostante la penuria di risorse di idrocarburi, le imprese
giapponesi hanno perseguito attivamente progetti all’estero per petrolio e gas
naturale. Il Giappone rimane uno dei maggiori esportatori di attrezzature per
il settore dell’energia e le imprese interne offrono servizi di ingegneria
specializzata, costruzioni e gestione per progetti di settore. Nel gennaio del
2006, l’OGJ (Oil and Gas Journal)18 stimava che il Giappone avesse 59 milioni
di barili di riserve comprovate di petrolio. Nel corso dei primi tre quarti del
2006, il Giappone ha prodotto circa 125.000 barili al giorno di petrolio, di cui
16
http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761566679_4____27/Giappone.html#s27
http://www.eia.doe.gov/emeu/cabs/Japan/Full.html
18
http://www.ogj.com/index.cfm
17
pagina 337 di 117
meno del 5% era greggio. La stragrande maggioranza della produzione
petrolifera del Giappone è sotto forma di prodotto raffinato, grazie alla
presenza delle molteplici raffinerie di cui il Paese dispone. Per il 2006, l’EIA
prevede che il Giappone consumerà 5.3 milioni di barili al giorno di petrolio.
Anche se il Giappone non è un grande produttore di petrolio esso gode di un
notevole settore petrolifero, composto di diverse imprese statali, private e
straniere. Il paese è aperto a investimenti stranieri nel settore energetico, ma
le restrizioni imposte dal governo e le regolamentazioni hanno limitato, nel
passato, la presenza di imprese petrolifere internazionali.
Negli ultimi anni, le regolamentazioni che penalizzano le imprese straniere
sono diventate meno severe, e questa scelta ha portato a un maggior livello
di competizione nel settore di raffinamento del petrolio. Le raffinerie del
Paese hanno anche dovuto superare un lungo periodo di consolidamento a
partire dal 1999, durante il quale c’è stato un emergere di molte grandi
imprese di raffinazione. Imprese giapponesi come la Nippon Oil continuano a
occupare un ruolo chiave nel settore, ma imprese internazionali come la Shell
e la ExxonMobil detengono una considerevole fetta di mercato sul territorio.
pagina 338 di 117
Japan’s Refining Sector as of January 2006
Company
Number of Refineries
Refining Capacity (bbl/d)
Nippon Oil
6
1,157,000
Idemitsu Kosan
4
608,000
TonenGeneral
3
590,000
Cosmo Oil
4
565,250
Others
16
1,751,690
31
4,671,940
Total
Japan’s Largest Refineries
Operator
Location
Refining Capacity (bbl/d)
Nippon Oil
Negishi
340,000
TonenGeneral
Kawasaki
296,000
Nippon Oil
Mizushima
250,000
Cosmo Oil
Chiba
228,000
Showa Sekiyu
Yokkaichi
222,000
Idemitsu Kosan
Ichihara, Chiba
209,000
Fuji Oil
Sodegaura
192,000
Japan Energy Co.
Mizushima
190,190
Source: OGJ (January 2006)
Gas naturale
Il Giappone è il maggiore importatore di gas naturale liquefatto del mondo
(dati del Oil & Gas Journal). Nel gennaio 2006 il Paese poteva contare su una
riserva accertata pari a 1.4 trilioni di piedi cubici (Tcf). Nonostante le risorse
limitate il Giappone è un grande consumatore di gas naturale che importa
quasi totalmente da altri paesi. Poiché sul territorio mancano connessioni a
gasdotti internazionali, tutte le importazioni sono sotto forma di gas naturale
pagina 339 di 117
liquefatto (GNL). Il Giappone ha cominciato a importare GNL dall’Alaska nel
1969, ed è stato uno dei primi paesi a commerciare GNL.
La Osaka Gas, la Tokyo Gas e la Toho Gas sono le principali imprese che
vendono gas naturale, con uno share combinato del 75% del mercato.
Carbone
Il Giappone dipende completamente dalle importazioni di carbone per
soddisfare i bisogni interni e detiene solo piccole riserve, pari a 396 milioni
di short ton.19
19
1 short ton = 2000 libbre.
pagina 340 di 117
Il Paese ha abbandonato la produzione di carbone nel gennaio del 2002 con la
chiusura dell’ultima miniera ancora attiva, quella di Kushiro, sull’isola di Hokkaido,
nel nord del Paese. A causa delle sue riserve limitate e della mancanza di produzione,
il paese è il maggiore importatore a livello mondiale di carbone per caldaie,20 usato
per la generazione di energia, per le cartiere e per la produzione di cemento.
Esso è, inoltre, un compratore importante di carbon coke21, che utilizza per le
industrie siderurgiche.
Elettricità
Il Giappone è il terzo produttore al mondo di energia nucleare.
Nel 2004, il Giappone aveva 243.5 gigawatt (GW) di potenziale di produzione
di elettricità installati, collocandosi così al secondo posto dopo gli Stati Uniti.
Nel 2004 il Paese ha generato 974 miliardi di kilowattore e ha consumato 906
miliardi di kilowattore di energia elettrica. Il 61% dell’energia elettrica veniva
da fonti termiche convenzionali, il 28% da fonti elettriche nucleari, il 10% da
fonti idroelettriche e meno del 2% da altre fonti rinnovabili.
20
21
L’inglese legge: “steam coal”
L’inglese legge: “coking coal”.
pagina 341 di 117
L’industria elettrica giapponese è caratterizzata da 10 compagnie energetiche
private e integrate che funzionano come monopoli regionali: la più grande di
esse è la TEPCO (Tokyo Electric Power Company). Queste imprese detengono
i tre quarti della capacità elettrica del Giappone e controllano anche la
infrastruttura di trasmissione e di distribuzione regionale, lasciando poco
spazio ai produttori di elettricità indipendenti (IPP, Independent Power
Producers). Le 10 imprese collaborano tra loro per assicurare la stabilità della
fornitura di elettricità e lavorano insieme per scambiare o fornire elettricità
quando ci sono situazioni di emergenza o ammanchi di elettricità. Altri attori
nel mercato dell’elettricità sono la JAPC (Japan Atomic Power Company), che
gestisce tre centrali nucleari, e la J-Power (Electric Power Development
Company) che gestisce 16GW di impianti idroelettrici e termici. La J-Power,
un tempo impresa statale, è stata privatizzata nel settembre 2004.
pagina 342 di 117
Anche se le 10 imprese energetiche regionali sono private e soggette a un
certo grado di competizione, la regolamentazione storica del settore ha loro
garantito una sorta di monopolio di fatto. Il Giappone ha deciso di
liberalizzare e deregolamentare il settore dell’energia elettrica in modo
graduale. Il parlamento giapponese ha approvato una legge nel maggio del
1999 che modificava la legge sulle industrie elettriche per consentire
un’apertura parziale alla competizione. A partire dal marzo 2000, i grandi
compratori di energia industriale, che rappresentano circa un terzo del
mercato giapponese, possono scegliere i loro fornitori. Nell’aprile 2005, la
portata della liberalizzazione si è espansa includendo i compratori di
elettricità di dimensioni medie. Il governo giapponese vuole prendere in
considerazione l’ipotesi della liberalizzazione completa all’inizio dell’aprile
2007.
Nel febbraio 2004 è stato creato l’ESCJ (Electric Power System Council of
Japan), con lo scopo di controllare il programma di liberalizzazione e
deregolamentazione.
Il METI (Ministry of Economy, Trade and Industry) ha la massima autorità di
regolamentazione nell’industria dell’energia. All’interno del METI, la ANRE
(Agency of Natural Resources and Energy) e le sue varie suddivisioni per
l’energia elettrica controllano il settore. La Commissione per la sicurezza
nucleare in Giappone controlla le operazioni nelle centrali nucleari del Paese.
Termica convenzionale
Nel 2004, il Giappone aveva circa 175 GW di capacità di produzione di
energia elettrica e termica (con un aumento dell’8% rispetto al 2000). Il
Paese ha un grande numero di centrali alimentate a petrolio, anche se gran
pagina 343 di 117
parte di questa capacità è usata soprattutto come riserva per soddisfare le
domande nei periodi di massima richiesta. Stanno aumentando anche le
centrali alimentate a gas naturale. Il carbone resta un’importante fonte di
combustibile per molte strutture che generano energia, anche se il governo
giapponese ha incoraggiato l’uso di tecnologie meno inquinanti. Tuttavia, per
cercare di diminuire la dipendenza del paese dalle importazioni di idrocarburi
dal Medio Oriente per la produzione di elettricità, al momento vengono
promosse tecnologie emergenti per il carbone. La J-Power e le imprese
energetiche regionali hanno creato la Clean Coal Power R&D (Energia dal
Carbone Pulito), una joint-venture che ha l’obiettivo di costruire una centrale
sperimentale da 250 megawatt per la gassificazione del carbone. Questa
centrale avrà l’efficacia termica più alta del mondo.
Nucleare
Il Giappone ha 55 reattori nucleari in funzione, con una capacità generativa
installata di circa 50 GW; si colloca così al terzo posto nel mondo, dopo gli
Stati Uniti e la Francia. Il Paese ha promosso l’elettricità nucleare nel corso
degli anni per differenziare le fonti di energia e per ridurre le emissioni di
anidride carbonica, ma la sicurezza e l’affidabilità, per molti dei reattori
presenti sul territorio del paese, sono diventate fonte di gravi preoccupazioni.
Infatti, l'ubicazione delle centrali pone notevoli rischi ambientali e di sicurezza
per i pericoli in caso di terremoto. Il Paese dispone di enormi scorte di
plutonio fin dai primi anni Novanta.
Idroelettrico
Il Giappone aveva installato una capacità generativa idroelettrica di 22 GW
nel 2004, circa il 9% della capacità totale. Il Paese vorrebbe sviluppare
ulteriormente il settore idroelettrico per incrementare la sua indipendenza
energetica, ma studi effettuati dal Governo indicano che sono stati quasi
esauriti i siti in cui poter installare progetti idroelettrici su vasta scala.
La J-Power ha cancellato i progetti per creare
idroelettriche nelle prefetture di Fukui e Niigata.
due
nuove
centrali
Energy Overview22
Proven Oil Reserves
(January 1, 2006E)
59 million barrels
Oil Production (2006E)
125,700 barrels per day, of which 5% was crude oil.
Oil Consumption (2005E)
5.4 million barrels per day
Crude Oil Distillation
4.7 million barrels per day
22
http://www.eia.doe.gov/emeu/cabs/Japan/Full.html
pagina 344 di 117
Capacity (2006E)
Proven Natural Gas
Reserves (January 1,
2006E)
1.4 trillion cubic feet
Natural Gas Production
(2004E)
104 billion cubic feet
Natural Gas Consumption
(2004E)
2,950 billion cubic feet
Recoverable Coal
Reserves (2003E)
395.7 million short tons
Coal Production (2004E)
None
Coal Consumption
(2004E)
203.7 million short tons
Electricity Installed
Capacity (2004E)
243.5 gigawatts
Electricity Production
(2004E)
974.4 billion kilowatt hours
Electricity Consumption
(2004E)
906.2 billion kilowatt hours
Total Energy
Consumption (2004E)
22.6 quadrillion Btus*, of which Oil (48%), Coal (21%),
Natural Gas (14%), Nuclear (12%), Hydroelectricity
(4%), Other Renewables (1%)
Total Per Capita Energy
Consumption (2003E)
175.6 million Btus
Energy Intensity (2004E)
6,531.9 Btu per $2000-PPP**
Environmental Overview
Energy-Related Carbon
Dioxide Emissions
(2004E)
1,262.1 million metric tons, of which Oil (53%), Coal
(34%), Natural Gas (13%)
Per-Capita, EnergyRelated Carbon Dioxide
Emissions ((Metric Tons
of Carbon Dioxide)
2004E)
9.9 metric tons
Carbon Dioxide Intensity
(2004E)
0.4 Metric tons per thousand $2000-PPP**
Environmental Issues
air pollution from power plant emissions results in acid
rain; acidification of lakes and reservoirs degrading
water quality and threatening aquatic life; Japan is one
of the largest consumers of fish and tropical timber,
contributing to the depletion of these resources in Asia
pagina 345 di 117
and elsewhere
Major Environmental
Agreements
Oil and Gas Industry
Organization
Major Refineries
(capacity, bbl/d)
party to: Antarctic-Environmental Protocol, AntarcticMarine Living Resources, Antarctic Seals, Antarctic
Treaty, Biodiversity, Climate Change, Climate ChangeKyoto Protocol, Desertification, Endangered Species,
Environmental Modification, Hazardous Wastes, Law of
the Sea, Marine Dumping, Ozone Layer Protection, Ship
Pollution, Tropical Timber 83, Tropical Timber 94,
Wetlands, Whaling
The Japanese government began breaking up former
state-owned enterprise Japan National Oil Corporation
(JNOC) in 2001. Japan’s oil and natural gas sectors are
open to foreign involvement, although the government
still plays a small role in the industry.
Nippon Oil (Negishi - 340,000; Mizushima – 250,000);
TonenGeneral (Kawasaki – 296,000); Cosmo Oil (Chiba
– 228,000); Showa Shell Sekiyu (Yokkaichi – 222,000);
Idemitsu Kosan (Ichihara, Chiba – 209,000)
* The total energy consumption statistic includes petroleum, dry natural gas, coal, net
hydro, nuclear, geothermal, solar, wind, wood and waste electric power. The renewable
energy consumption statistic is based on International Energy Agency (IEA) data and
includes hydropower, solar, wind, tide, geothermal, solid biomass and animal products,
biomass gas and liquids, industrial and municipal wastes. Sectoral shares of energy
consumption
and
carbon
emissions
are
also
based
on
IEA
data.
**GDP figures from OECD estimates based on purchasing power parity (PPP) exchange
rates.
Ambiente e protezione ambientale
Il Giappone soffre dei problemi ambientali tipici dei paesi industrializzati.
Produce forti quantitativi di emissioni di gas nell’atmosfera, che,
accumulandosi, contribuiscono all'effetto serra. L'inquinamento atmosferico è
aggravato dall'elevata concentrazione delle aree urbane, dove vive il 79% della
popolazione.
Le città di Tokyo e Osaka, attorno alle quali si estende una grande
conurbazione, sono particolarmente colpite da inquinamento acustico e
atmosferico. Le emissioni di anidride solforosa si sono significativamente
ridotte in conseguenza delle normative ambientali, ma gli ossidi di azoto, che
contribuiscono alle piogge acide e creano danni alla salute, costituiscono
ancora un problema. La qualità dell'acqua è migliorata costantemente a partire
pagina 346 di 117
dal 1970, anche se molte riserve idriche superano ancora i limiti relativi alle
sostanze organiche. L'aumento dei rifiuti domestici negli anni Ottanta è stato
fra i più alti al mondo, e il Giappone si trova a fronteggiare una grave carenza
di luoghi da adibire a discariche.
L'etica della conservazione della natura in Giappone risale all'introduzione del
buddhismo nel VI secolo a.C. Aree protette e speciali riserve di caccia erano
già presenti da lungo tempo, ben prima dell’era moderna. Le foreste coprono
oggi il 64% del paese, anche se si tratta spesso di piantagioni commerciali.
Malgrado le sue considerevoli riserve, il Giappone è fra i maggiori importatori
di legname, proveniente soprattutto dal Borneo.
Esistono attualmente 28 grandi parchi nazionali e più di 350 parchi minori, che
coprono oltre il 14% della superficie del paese. Un'ampia serie di riserve
faunistiche e di santuari speciali si estendono per oltre l'8% del territorio. Sono
inoltre stati istituiti almeno 28 parchi marini. La Legge per la conservazione
della natura del 1972 prevede che tutti i sistemi naturali siano inventariati ogni
cinque anni, un mandato che il governo ha rispettato con l'ausilio di volontari e
di organizzazioni non governative. La frequenza di visite da parte dei cittadini
ai parchi nazionali è fra le più alte del mondo e fin dagli anni Ottanta si è
imposto un forte movimento ambientalista. Tra le principali aree protette vi
sono il parco nazionale dei Monti Daisetsu, sull’isola di Hokkaido, il JoshinEtsu-Kogen (1949) e il Bandai-Asahi (1950), entrambi sull’isola di Honshu. Il
Giappone possiede undici World Heritage Sites, tra cui i monumenti buddhisti
di Horyu-ji e i monumenti per la pace di Hiroshima.
Nel 1980 il governo ha dichiarato 4 riserve della biosfera nell'ambito del
programma MAB (Man and the Biosphere, l'uomo e la biosfera) dell’UNESCO. Il
Giappone ha ratificato la Convenzione di Ramsar sulla salvaguardia delle zone
umide (cui non hanno aderito molti paesi dell’area asiatica), i Trattati per il
legname tropicale del 1983 e del 1994 e il Trattato Antartico. Fra gli altri
accordi ambientali internazionali vi sono quelli relativi alla biodiversità, al
cambiamento del clima, alle specie in via d'estinzione, alle modificazioni
dell'ambiente, allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, allo scarico dei rifiuti in
mare, all’abolizione dei test nucleari, alla protezione dell’ozonosfera e
all'inquinamento navale.23
Inquinamento atmosferico
Controllare l’inquinamento atmosferico è un problema cruciale sia a livello
locale che a livello nazionale in Giappone. Il problema è stato affrontato per la
prima volta con la Legge di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico del 1968
(Air Pollution Control Law), che è stata emendata l’ultima volta nel 1996.
Questa legge stabilisce che ci siano stazioni di controllo per la qualità dell’aria
in diverse parti del paese, che verificano se qualità dell’aria sia in linea con gli
standard nazionali.
23
http://www.liceoberchet.it/ricerche/geo4d_03/Giappone/ambiente.htm
pagina 347 di 117
Anche se le leggi del Giappone sono riuscite a ridurre in modo significativo la
concentrazione di biossido di zolfo nei decenni passati, il MOE (Ministero
dell’Ambiente) riconosce che, invece, non sono calate le concentrazioni di
biossido di azoto. Questo riflette il continuo aumento dell’uso di automobili.
Inquinamento dell’acqua
L’ambiente acquatico del Giappone è migliorato in modo significativo negli
ultimi decenni, poiché l’inquinamento delle acque di matrice industriale è stato
ridotto drasticamente. Tuttavia, il Ministero dell’Ambiente è costretto a
riconoscere che i suoi standard ambientali per la qualità in materia di
inquinamento idrico organico non sono rispettati in circa il 30% delle acque del
Giappone. Causano particolari preoccupazioni i fiumi che scorrono in aree
urbane e le superfici acquatiche chiuse, come mari interni, insenature, laghi e
bacini idrici.
Oltre alle cause interne di inquinamento delle acque, il Giappone è anche
influenzato da fattori internazionali. Per esempio, il traffico di petroliere nel
Mar del Giappone è diventato di recente un problema ambientale. Poiché
alcune nazioni che si affacciano sul Mar del Giappone hanno regolamentazioni
ambientali piuttosto deboli sul traffico delle petroliere, ci sono state numerose
perdite di petrolio di piccola entità.
pagina 348 di 117
pagina 349 di 117
SEZIONE 3
- Il Giappone: le biotecnologie e loro applicazione
pagina 350 di 117
3. Giappone: il mercato del Biotech24
Il mercato dell’industria biotech è cresciuto del 7.5% nel 2002 rispetto al 2001,
passando a 1.433 miliardi di yen. Di questo totale, al mercato biomedico vanno
attribuiti 818.7 miliardi di yen (cresciuto del 7.3% rispetto all’anno precedente). Il
mercato biomedico a sua volta si divide in farmaci biotech, per un valore di 539.24
miliardi di yen e trattamenti biomedici, prodotti collegati ai farmaci, servizi per un
valore di 279.45 miliardi di yen. Il mercato è in crescita da quattro anni (dal 1998
al 2002) e il tasso di crescita medio si è attestato sul 6.7%. I prodotti principali del
settore dei farmaci biotech sono quelli prodotti utilizzando la tecnologia transgenica,
la tecnologia della fusione cellulare e la tecnologia della cultura delle cellule.
Le tecnologie per lo sviluppo dei farmaci sulla base dei genomi
”FARMACOGENOMICA”, la terapia cellulare e la medicina rigenerativa oggi sono allo
stadio base della ricerca e sviluppo presso grandi industrie farmaceutiche,
università e istituti di ricerca pubblici, e poche sono prodotte su base commerciale.
Dei farmaci biotech prodotti nel 2002, i ricavati più alti (120 miliardi di yen) sono
venuti dall’eritropoietina25, seguita dalla produzione di anticorpi monoclonali (65
miliardi di yen); alcuni esempi che possono essere menzionati sono per il cancro
della mammella l’ERCEPTIN che è un anticorpo monoclonale in grado di legarsi ed
inibire il pathway del recettore di membrana HER-2 che risulta amplificato nel 30%
dei tumori della mammella nella popolazione europea, e il CETUXIMAB un anticorpo
monoclonale utilizzato nel cancro del colon per inibire l’overespressione dell’EGFr
(Epidermal Growth Factor receptor) e dall’ormone di crescita umano (forse è meglio
specificare l’ormone HGH Human Growth Hormone (60 miliardi di yen). I farmaci
rapresentati da anticorpi monoclonali definifi “targeted theraphy” perchè diretti
contro una molecola target sono quelli che hanno segnalato la crescita più
significativa; le vendite sono aumentate dai 900 miilioni di yen del 2001 ai 13
miliardi di yen del 2002.
Intanto, le imprese attive nel mercato di supporto al biotech stanno diventando
società di capitali a rischio (venture business). Nei settori di supporto alla ricerca
(come attrezzature e reagenti, sistemi di analisi come il sequenziatore DNA, la
bioinformatica e vari servizi depositati, oltre alla cromatografia liquida
convenzionale) hanno creato mercati stabili.
Opportunità di crescita
Sviluppo dei farmaci sulla base dei genomi
Dovendo affrontare una competizione sempre più intensa per lo sviluppo di nuovi
farmaci, molte case farmaceutiche giapponesi stanno creando alleanze e tie-up con
imprese biofarmaceutiche straniere, per rendere più efficienti i loro sforzi di
sviluppo e anche per ripartire costi e rischi, intensificando al tempo stesso le loro
funzioni di ricerca e sviluppo. Ciò accade perché oggi, nel settore dello sviluppo di
24
25
http://www.jetro.org/content/157/215
http://www.albanesi.it/Corsa/epo.htm
pagina 351 di 117
nuovi farmaci, sta diventando ancor più necessario ottenere tecnologie e
informazioni per tale sviluppo grazie a nuovi approcci, diversi dai metodi di sviluppo
tradizionali e sta diventando più difficile farlo se si può contare solo sulle tecnologie
e sui ricercatori che fanno già parte della propria impresa.
Terapia cellulare
Tra le imprese più significative del settore, la Kirin Brewery Co. ha introdotto
tecnologie Dendreon Corp., e la Takara Bio Inc. dalla Nexell Therapeutics, entrambe
statunitensi, per sviluppare attrezzature per la terapia cellulare. Tra le imprese
venture che hanno avuto successo in questo settore ricordiamo la Lymphotec Inc. e
la Medinet Co.
Medicina rigenerativa
Tra le grandi e medie imprese, sono attive sul mercato la Terumo Corp. (impegnata
in un tie-up con la statunitense Diacrin, Inc.) e la Kyowa Hakko Kogyo Co. (stanno
conducendo ricerche sulla tecnologia dell’utilizzazione delle cellule staminali
mesenchimali, in collaborazione con la School of Medicine della Keio University).
Evoluzione del Biotech in Giappone
Il governo giapponese prevede che entro il 2010 il mercato del biotecnologia
arriverà a fatturare 25 trilioni di yen e creerà almeno 1000 nuove imprese con base
biotech, nate in primis dalla necessità di trasferire la ricerca e lo sviluppo di base in
industrie imprenditoriali. Sono state create delle società di capitali a rischio
(venture companies), e le regolamentazioni sono meno severe di un tempo.
Le innovazioni biotecnologiche incorporano i materiali di biomasse o le informazioni
in processi, servizi, beni o attrezzature che possono essere applicati allo sviluppo di
nuove medicine e nuovi cibi, creare nuove forme di energia, o generare nuovi
organi. La scoperta di farmaci e di trattamenti medici ottiene l’attenzione più
grande per via della potenzialità di grandi guadagni che rappresentano. A oggi, il
40% del mercato giapponese è da ascriversi ai biofarmaci.
pagina 352 di 117
Figure 0: Adapted from guidelines issued by Government for the development of biotechnology in Japan
Al contrario di quando accade negli Stati Uniti, dove sono state piccole imprese dai
forti caratteri imprenditoriali ad avventurarsi per prime nel mondo del biotech, passi
simili in Giappone sono stati intrapresi da grandi imprese già accreditate. Da un
punto di vista storico, in Giappone sono state proprio queste grandi imprese a
mettere le basi e a far crescere le innovazioni che alla fine creano industrie nuove –
è il processo esattamente opposto a quello che si è riscontrato negli Stati Uniti. In
genere, le grandi imprese giapponesi curano all’interno della loro struttura un
dipartimento o progetto speciale che ha la potenzialità di diventare una società di
capitali rischio (venture companies), fino a quando essa non è in grado di stare sul
mercato autonomamente. Spesso, questi spin-out, che magari hanno origine dalla
medesima impresa, si uniscono per creare una rete di supporto per l’azienda
madre. Il governo giapponese è anche attivo come finanziatore del biobusiness, e
ha sostenuto economicamente progetti a lungo termine che non avrebbero ottenuto
da soli supporto nel mercato.
Il 46% delle imprese biotech sono spin-out da imprese più grandi che stanno
cercando di commercializzare la ricerca svolta in seno alle università. Tuttavia,
questo stato di cosa sta cambiando, da quando in Giappone viene creato un numero
sempre più alto di imprese con capitale a rischio (venture capital companies).Si
stanno anche creando dei servizi di supporto per il business per le piccole e medie
imprese.
Nella loro Analisi Statistica delle “Bio-Venture” del 2003, la JBA (Japan Bioindustries
Association) ha reso noto di aver identificato più di 330 imprese bio-venture che
guadagnavano un totale di 105 miliardi di yen in vendite. Un terzo e oltre di queste
imprese venture, 154, appartenevano al settore biomedico e si trovavano nell’area
di Kanto. I primi quattro settori commerciali erano i seguenti:
pagina 353 di 117
•
•
•
•
Prodotti farmaceutici e diagnostica
DNA e Analisi delle Proteine
Bioinformatica
Reagenti e strumenti di ricerca
94
78
41
38
Opportunità di mercato nella biotecnologia
Il JETRO ritiene che i finanziamenti per il capitale a rischio delle imprese biotech
aumenteranno, specialmente nei settori in cui il Giappone ha dimostrato di avere
delle eccellenze: informatica, manifattura e ingegneria molecolare. La
deregolamentazione delle industrie, inoltre, renderà più facile per le società di
capitali a rischio e per le imprese straniere di ottenere un accesso rapido al
mercato, di condurre esperimenti clinici in Giappone e controllare le operazioni.
Le imprese farmaceutiche, in Giappone, rimangono piccole e frammentate, ma sono
evidenti dei segnali di crescente consolidamento. Maggiori investimenti nella Ricerca
e Sviluppo da parte del settore privato dovrebbero generare la creazione di più
imprese spin off e offrire opportunità per joint venture e collaborazioni di ricerca
con imprese di livello internazionale Le strutture di ricerca di base, specialmente
concentrate nel settore della genomica e dell’analisi delle proteine, stanno anche
producendo tecnologie nuove che sono disponibili per progetti di collaborazione e
creazione di società di capitali a rischio.
Da un punto di vista sociale, ci sono due tipi di mercato ben identificabili per le
innovazioni biotecnologiche. La popolazione del Giappone, che sta invecchiando,
trarrà dei benefici da nuovi trattamenti diagnostici, da nuove attrezzature mediche
e da altre applicazioni per la casa e per la salute. Il secondo tipo di mercato
riguarda le innovazioni che alleviano problemi sempre più pressanti di carattere
ambientale ed energetico.
Biotecnologia in Giappone
Nel 2002 il Governo giapponese ha creato un piano strategico, con l’obiettivo di
concentrare ricerca e sforzi commerciali sulle tecnologie emergenti nel settore bio.
Lo scopo era quello di stimolare l’economia e, al tempo stesso, di impegnarsi su due
problemi pressanti, e cioè, come premesso, l’invecchiamento della popolazione e
l’impoverimento delle risorse naturali. Trovare il modo di fornire un’assistenza
sanitaria di qualità migliorando, al tempo stesso, la salute dell’ambiente che ci
circonda, dovrebbe anche stimolare la crescita economica in svariate regioni del
Paese.26
Il piano si concentra su 4 aree di capitalizzazione della ricerca sulla base dei punti di
forza del Giappone nella ricerca genomica e nelle eccellenze tecnologiche:
26
http://www.pref.chiba.jp/syozoku/f_rich/bio/biotechinjapan.html . Per un’ulteriore discussione sulla biotecnologia in
Giappone, si vedano anchegli articoli Biotechnology in Japan, ca 2004,
http://www.valutech.com.au/Media/Biotechnology%20Japan%20Arta.pdf, Whither Biotechnology in Japan?, 2002,
http://web.mit.edu/lipoff/www/hapr/fall02_science/biotech.pdf , e Changing attitudes to biotechnology in Japan, 2000,
http://www.agbios.com/docroot/articles/2000253-B.pdf .
pagina 354 di 117
•
•
•
•
Settore farmaceutico
Forniture e attrezzature mediche
Ingegneria microbica e dei bioprocessi
Cibi funzionali
La seguente tabella riassume le linee guida dello sviluppo dell’industria bio diffuse
dal Biostrategy Council nel 2002.
Sviluppo di BioIndustrie
Attraverso maggiori
finanziamenti per R&D
funding, deregolamentazione,
e promozione grazie alla
BioStrategy 2002
Sviluppo di strategie
che migliorano la
qualità di:
Salute
Cibi
Ambiente
B
I
O
|
R
I
V
O
L
U
Z
I
O
N
E
2010
Un mercato di 25-trilioni di
yen
Industrie Biomediche
8.4 trilioni di yen
Creazione di :
• Joint venture,
• Collaborazioni di Ricerca,
• Partnership Industriali,
E porre le basi per la
creazione di:
• Società di capitali a
rischio,
• Distretti di sviluppo,
• Nuove industrie
Industrie BioAgricole
6.3 trilioni di yen
Industrie Bio-ecologiche
4.2 trilioni di yen
Bio-apparecchiature e IT
(Information technologies)
5.3 trilioni di yen
Bio-Distretti (o Biocluster)
Il JETRO identifica 7 biocluster principali in Giappone. Ognuno rappresenta un’area
contraddistinta da un’alta concentrazione di istituti di ricerca, università e imprese
concentrate sullo sviluppo di industrie basate sulle biotecnologie. La ricerca medica
e relativa alle bioscienze e sviluppo di industrie sono concentrate a Kanto
(soprattutto a Kanagawa e Chiba) e a Kansai (a Kobe e a Osaka). La ricerca
ambientale e bioagricola si concentra invece a Hokkaido e Fukuoka.
Società e Organizzazioni
• Japan Association of Bioindustries Executives (JABEX)
Japanese: http://www.jba.or.jp/jabex/
English: http://www.jba.or.jp/jabex/english%20version/index2.htm
pagina 355 di 117
• Japan Bioindustry Association
Japanese: http://www.jba.or.jp/
English: http://www.jba.or.jp/index_e.html
• Japan Biological Informatics Consortium (JBiC)
Japanese: http://www.jbic.or.jp/
English: http://www.jbic.or.jp/bio/english/
• Japan External Trade Organisation (JETRO)
Japanese: http://www.jetro.go.jp/indexj.html
English: http://www.jetro.go.jp/
• Japan Health Sciences Foundation (JHSF)
Japanese: http://www.jhsf.or.jp/
English: http://www.jhsf.or.jp/English/index_e.html
• Japan Pharmaceutical Manufacturers Association (JPMA)
Japanese: http://www.jpma.or.jp/
English: http://www.jpma.or.jp/12english/
• Japan Society for Bioscience, Biotechnology, and Agrochemistry (JSBBA)
Japanese: http://www.jsbba.or.jp/
English: http://www.jsbba.or.jp/e/index_e.html
• NPO Kinki Bio-industry Development Organization (KBDO)
Japanese: http://www.kinkibio.com/
English: http://www.kinkibio.com/english/01.html
•
Society
for
Techno-innovation
of
Agriculture,
Forestry
Fisheries(STAFF)
Japanese: http://www.gene.staff.or.jp/
English: http://www.gene.staff.or.jp/STAFF/English/HomePage-E.html
Agenzie di Regolamentazione distinte per settore
• Ricerca, Scienza e Tecnologia
Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology (MEXT)
Japanese: http://www.mext.go.jp/
English: http://www.mext.go.jp/english/
pagina 356 di 117
and
Ministry of the Environment
Japanese: http://www.env.go.jp/
English: http://www.env.go.jp/en/
• Agricoltura, pesca e foreste
Ministry of Agriculture, Forestry and Fisheries (MAFF)
Japanese: http://www.s.affrc.go.jp/
English: http://www.s.affrc.go.jp/docs/sentan/
Ministry of the Environment
Japanese: http://www.env.go.jp/
English: http://www.env.go.jp/en/
• Cibo e farmaci
Ministry of Health, Labour and Welfare (MHLW)
Japanese: http://www.mhlw.go.jp/
English: http://www.mhlw.go.jp/english/topics/food/
Ministry of the Environment
Japanese: http://www.env.go.jp/
English: http://www.env.go.jp/en/
• Produzione liquori
Ministry of Finance
Japanese: http://www.mof.go.jp/
English: http://www.mof.go.jp/english/
Ministry of the Environment
Japanese: http://www.env.go.jp/
English: http://www.env.go.jp/en/
• Applicazioni industriali
Ministry of Economy, Trade and Industry (METI)
Japanese: http://www.meti.go.jp/
English: http://www.meti.go.jp/english/
Ministero dell’ambiente
Japanese: http://www.env.go.jp
English: http://www.env.go.jp/en/
pagina 357 di 117
Giappone: le statistiche
Sul sito della OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development)27 è
disponibile la Statistica sulla Biotecnologia per l’anno 2006 in cui sono presenti i
dati su 23 paesi, tra i quali il Giappone:28
La Biotecnologia
• La JBA (Japanese Bioindustry Association) compila un’indagine sull’industria
biotecnologica dal 1997. Dal 2000, l’indagine viene condotta sotto contratto
dal METI (Ministry of Economy, Trade and Industry), e questo ha aumentato
il tasso di risposta delle industrie in modo significativo: nel 1999 il tasso era
del 37.9%, mentre nel 2003 era balzato al 75.7%, con risposte ricevute da
1.162 aziende. Non si è tenuto conto di chi non ha compilato una risposta.
27
28
•
L’indagine si proponeva di indagare la “biotecnologia tradizionale e/o
moderna”. La prima comprende la fermentazione tradizionale, la coltivazione,
la mutagenesi e la tecnologia di trattamento dell’inquinamento, e questo
spiega il motivo per cui i dati sono maggiormente orientati verso il settore
agroalimentare. La biotecnologia moderna comprende il DNA ricombinante, la
fusione delle cellule, la coltura dei tessuti e la tecnologia biomimetica.
•
Lo share maggiore delle imprese giapponesi è nel settore delle manifatture
agroalimentari (21%), seguito dal settore della Chimica industriale (11%) e
dal settore farmaceutico (11%). Il 61% di queste aziende ha meno di 300
dipendenti.
•
Il 61% di queste aziende ha meno di 300 dipendenti.
•
La fermentazione convenzionale e le tecnologie di coltivazione e mutagenesi
ammontavano al 77% della produzione totale.
•
I prodotti della biotecnologia tradizionale ammontavano all’82% della
produzione biotecnologica, mentre i prodotti della biotecnologia moderna
ammontavano al 18%. La produzione è misurata come valore delle spedizioni
nazionali, e cioè 45,626.3 milioni di dollari (PPP) per i prodotti della
biotecnologia tradizionale e 9,886.3 milioni di dollari (PPP) per quelli della
biotecnologia moderna.
•
I prodotti alimentari ammontavano al 62% della produzione totale di aziende
biotecnologiche e al 75% delle spedizioni di biotecnologia tradizionale.
•
Prodotti
farmaceutici,
reagenti
diagnostici
e
strumenti
medici
rappresentavano il 58% di tutti i prodotti che usano la biotecnologia
moderna.
Si veda http://www.oecd.org/statisticsdata/0,2643,en_2649_37437_1_119656_1_1_37437,00.html
Per consultare le statistiche, si veda http://www.oecd.org/dataoecd/51/59/36760212.pdf alle pp. 102 – 105, 146-148.
pagina 358 di 117
•
La produzione nazionale di prodotti della biotecnologia moderna è aumentata
dai 8.359.2 milioni di dollari (PPP) del 2000 a 9.886.3 milioni di dollari (PPP)
del 2003. Lo share della produzione totale della biotecnologia moderna
proveniente da prodotti basati sul DNA è aumentata dal 36.2% del 2000 al
39.9% del 2003.
I distretti Biotech del Giappone
L’organizzatissimo sito del JETRO (Japan External Trade Association) offre
informazioni dettagliate suddivise per regione, ma anche per cluster industriali29.
Ecco i risultati ottenuti consultando le informazioni disponibili per il settore della
biotecnologia. Innanzitutto, le aree con una forte presenza di industrie legate alla
biotecnologia sono:
Chiba, Saitama, Saitama City, Kanagawa, Kawasaki City, Shizuoka, Nagahama City,
Osaka, Kobe City, Hiroshima.
Chiba
Dati generali30:
Popolazione
6.06 milioni (maschi: 3.03 milioni, femmine: 3.03
milioni) (2005)
Forza lavoro
4.20 milioni (maschi: 2.15 milioni; femmine: 2.06
milioni) (2004)
29
30
http://www.jetro.go.jp/en/invest/region/bio/
Per queste informazioni,visitare il sito del JETRO, alla voce General Business Information.
pagina 359 di 117
Superficie
5.157km2 (2005)
PIL
19.161 miliardi di yen (2003)
Industrie
Chimica, acciaio, carbone/petrolio, macchinari elettrici,
principali
macchinari per il trasporto e l’agricoltura (al secondo
posto per produttività in Giappone).
Industrie in
Si lavora alla creazione di basi per dar vita a nuove
via di
industrie, per promuovere la ricerca e lo sviluppo del
sviluppo
volume di affari, e far progredire le industrie esistenti.
Tra i progetti in corso, il Kazusa DNA Research
Institute and il Tokatsu Techno Plaza.
Trasporti
Narita International Airport, Chiba Port (porto merci
internazionale)
Makuhari New City, un città di servizi internazionali,è
ad appena trenta minuti da Tokyo e dall’aeroporto
internazionale Narita.
Istruzione
26 università, 17 college, 202 scuole medie superiori.
Molte università specializzate in materie scientifiche e
in ingegneria, tra le quali la Tokyo University, stanno
partecipando attivamente alla collaborazione tra
industria, mondo accademico e governo attraverso il
Tokatsu Techno Plaza. Molte istituzioni offrono
formazione nel settore della comprensione
internazionale, si sta sviluppando la collaborazione tra
scuole superiori e università, e ci sono scuole in cui
alcuni corsi si insegnano regolarmente in inglese.
Aziende
IBM Japan, Ltd., UMC Japan, BMW Japan Corp., Nike
straniere in
Japan Corp., Chanel K.K. IKEA Japan, etc.
espansione
Ufficio del
JETRO Chiba
pagina 360 di 117
JETRO
WBG Marive East 23F, 2-6 Nakase, Mihama-ku, Chiba
City, Chiba Prefecture 261-7123
TEL: +81-43-271-4100
FAX: +81-43-271-4480
E-mail: [email protected]
La prefettura di Chiba ha tutte le carte in regola per assumere un ruolo centrale in
Giappone, nel settore della biotecnologia (in piena espansione) che si occupa di
diagnosi e terapie mediche. Chiba si trova vicino a Tokyo e a Kanagawa, e a mezza
giornata di viaggio dagli Istituti di ricerca RIKEN. Il METI, nella sua Iniziativa
Cluster 2002, ha anche designato Chiba come cluster per la scienza medica. Di
conseguenza, le università e gli istituti di ricerca di Chiba sono in grado di
sviluppare partnership e collaborazioni scientifiche strategiche, e le aziende che
decidono di lavorare in sinergia con questi centri di ricerca trovano tutto il supporto
possibile.31
Chiba University32
Dispone di molti laboratori che si occupano di ricercare modelli di perfezionamento
o innovazione gli approcci medici e farmacologici allo sviluppo e alla scoperta di
farmaci. Il Centro di Ricerca Funghi Patogeni e Tossicosi Microbiche (Research
Centre for Pathogenic Fungi and Microbial Toxicoses) fa parte del National
BioResource Project e contribuisce al progetto fornendo informazioni e campioni di
microrganismi patogeni.
Altri istituti di ricerca affiliati all’Università sono elencati di seguito:
• Research Center for Pathogenic Fungi and
Microbial Toxicoses
• Chemical Analysis Center
• Research Center for Frontier Medical Engineering
• Center for Environment, Health and Field Sciences
• Biomedical Research Center
• Center for Frontier Electronics and Photonics
• Radioisotope Research Center
Kazusa Akademia Park33
Raggruppa diversi istituti, con lo scopo di incoraggiare una collaborazione più
articolata tra ricerca e industria e per favorire le attività commerciali relative
all’industria biotecnologica, farmaceutica e medica. Tra gli istituti che si trovano in
questo complesso, ricordiamo il Kazusa DNA Research Institute e il NITE Biological
Resource Centre.
• National Institute of Technology and Evaluation
(NITE)
http://www.nite.go.jp/index-e.htm
31
http://www.pref.chiba.jp/syozoku/f_rich/bio/biotechinchba.html
http://www.chiba-u.ac.jp/e/aca/
33
http://www.pref.chiba.lg.jp/business/kazusa/index-e.html
32
pagina 361 di 117
• Kazusa DNA Research Institute
http://www.kazusa.or.jp/eng/index.html
National Cancer Centre34
Si trova vicino a un altro nodo importante della ricerca medica e farmaceutica di
Chiba. L’Università di Tokyo e svariate compagnie di biotech hanno aperto dei centri
accanto al Centro per il Cancro, per trarre beneficio dalle attività di ricerca ivi in
corso.
Chiba sta sviluppando con grande rapidità il suo ruolo nella ricerca biomedica e
nello sviluppo industriale, ma le sue industrie più importanti sono di tipo agricolo.
Grazie alle competenze nel capo dell’analisi genomica e delle proteine che si stanno
potenziando in questa prefettura, è molto probabile che emergeranno anche delle
industrie bio-agricole.
Industrie biotecnologiche
Industrie biotecnologiche che utilizzano microrganismi, piante e altre funzioni
organiche (cibi ad alta funzionalità, etc.)
34
Eccellenze
Includendo anche il centro internazionale di Ricerca e
Sviluppo (R&D) del Kazusa Academia Park, più di 100
aziende che si occupano di biotecnologia, cure mediche,
welfare e servizi per la salute hanno aperto la loro attività
nella prefettura di Chiba.
Aziende più importanti
La Kikkoman Corporation, un’azienda che ora sta
ampliando il suo giro di affari su scala mondiale (prodotti
biotecnologici basati sulla tecnologia della fermentazione),
insieme ad altre aziende, ha aperto una sede a Chiba.
Valore delle
spedizioni di beni
prodotti
Previsioni di crescita del settore Biotech
Mercato: 1996 circa ¥1 trilione → 2010 circa ¥10 trilioni
Impiego: 1996 circa 30.000 lavoratori→ 2010 circa
150.000 lavoratori.
Principali aziende
giapponesi del
settore
Vedi schema sotto.
Principali aziende
straniere
Biotech Life Science Cluster
•
Nel suo complesso, la prefettura di Chiba comprende il
distretto di Kazusa, famoso per le scoperte
all’avanguardia nella ricerca sull’analisi del menoma per
la flora e la fauna, i microrganismi e altri campi di
http://www.ncc.go.jp/
pagina 362 di 117
•
•
ricerca:
il
distretto
di
Tokatsu,
con
un’alta
concentrazione di società di capitali a rischio nel settore
biotech (biotech venture companies), istituti di
formazione e altri punti di forza; il distretto di Chiba,
caratterizzato da un cluster operativo nel campo della
medicina, e concentrato sulla ricerca per le cure
mediche e preventive e sulla ricerca applicata e clinica.
Sulla base di queste strutture, più di 100 aziende che si
occupano di biotecnologia, medicine e servizi relativi
alla salute hanno avviato la loro attività nella prefettura
di Chiba.
Un caso particolare è quello del distretto di Kazusa, con
caratteristiche di eccellenza nella ricerca genomica in
piante e microorganismi per sviluppare cibi funzionali,
farmaci e altri prodotti; ricerca nei geni umani allo
scopo di sviluppare nuovi servizi medici e nuovi
farmaci, chips per il DNA, agenda diagnostici e altro,
insieme ad altri tipi di ricerca. Questa area è famosa
per il grande sviluppo della ricerca congiunta, basata
sulla collaborazione tra industria, governo e università
con altri attori interessati.
Nei distretti di Chiba e Tokatsu, università e istituti di
ricerca, società di capitali a rischio (venture businesses)
nel settore della biotecnologia e altri attori si occupano
di ricerca e sviluppo (R&D) focalizzati su servizi medici,
scoperta di nuovi farmaci, agenti diagnostici, strumenti
analitici, nanotecnologia e altri settori, con lo scopo di
raggiungere l’integrazione transdisciplinare.
Zone speciali
•
“Zone speciali per la creazione di nuove industrie”. Le
misure implementate in queste zone includono una
semplificazione delle procedure per ottenere visti e la
promozione della presenza di ricercatori e altro
personale straniero. Al momento si sta cercando di
creare delle squadre di ricercatori di grande valore nei
distretti di Tokatsu, Kazusa e Chiba, e di favorire in
ogni modo la ricerca congiunta attraverso la
collaborazione tra industria, governo e università.
•
“Zona speciale per la scolarizzazione internazionale a
Chiba” Si stanno implementando dei piani per creare un
asilo nido e una scuola elementare nella città di Chiba
che accetti scolari giapponesi di ritorno da un periodo
trascorso all’estero, e per i figli di uomini di affari
pagina 363 di 117
stranieri. Si tratterà di una scuola creata secondo le
norme dell’articolo 1 della School Education Law, e sarà
aperta nel 2008.
Risorse umane
disponibili
•
•
•
Principali istituti
di ricerca
•
•
•
•
Le risorse umane sono coltivate nelle 37 università
ubicate nella prefettura di Chiba (tra loro, la University
of Tokyo Graduate School, la Chiba University, e la
Tokyo University of Science).
Progetti di formazione delle risorse umane sono
promossi da strutture specializzate negli scambi tra
industria, governo e università.
Al Tokatsu Techno Plaza vengono offerti programmi di
formazione che vanno dall’istruzione generale a corsi e
percorsi di formazione finalizzati all’applicazione pratica
in settori altamente avanzati e specializzati. I corsi
sono diretti a manager, tecnici e altri membri del
personale delle PMI.
Kazusa DNA Research Institute
Dipartimento di Biotecnologia del National Institute of
Technology and Evaluation (NITE)
Facoltà di Orticoltura della Chiba University e Center for
Environment, Health and Field Sciences, sempre della
Chiba University
Chiba Prefectural Agriculture Research Center
Tecnologie,
brevetti e prodotti
chiave
Tecnologie sviluppate
Collaborazione tra
industria, governo
e mondo
accademico
Chiba Bio Lifescience Network
Kazusa DNA Research Institute
Decifrazione di tutti i genomi della Synechocystis,
dell’Arabidopsis, dei batteri presenti alla radice del lotus
corniculatus e della soia, etc.
Si occupa di fornire informazioni e scambi tra industrie
che si occupano di biotech life science, di collaborazioni e
scambi tra i membri, dello sviluppo di progetti congiunti
attraverso la formazione di gruppi di ricerca, di
cooperazioni con istituti individuali per creare un polo di
eccellenza di livello internazionale nella zona di Tokyo per
lo studio dei genomi, e per altre attività. Vi partecipano
137 tra aziende, governi locali, gruppi industriali del
settore biotecnologico.
- Kazusa Bio Venture Network
Il Chiba Industry Advancement Center è stato creato per
pagina 364 di 117
dare supporto alle imprese biotech con capitali a rischio,
alle PMI e ad altre aziende della Prefettura di Chiba. Del
centro fanno parte, oltre alle imprese del settore
biotecnologico che insistono sul territorio della prefettura,
63 gruppi e 4 individui facenti parte di aziende ed enti,
dentro e fuori della prefettura, che hanno uno speciale
interesse nell’industria biotecnologica. Il Centro
sponsorizza e propone eventi per annunciare nuove idee
nel settore della ricerca, sponsorizza scambi tra i cluster
biotech della Prefettura, organizza incontri business to
business e propone altri elementi di supporto strategico
degli affari – il tutto, in qualità di azioni promosse
attraverso la collaborazione tra industria, governo e
mondo accademico.
Ricercatori
eccellenti
Dr. Michio Oishi (Direttore del Kazusa DNA Research
Institute)
Elenco di Aziende e Istituti di ricerca presenti a Chiba35:
Category
Company
Agriculture
Mikado Seed Growers Co. Ltd.
Sakata Seed Co.
Bioinformatics
Genaris, Inc.
Maze K.K.
NS Solutions Corporation
Bioinformatics (Genome analysis, SNP)
Dynacom Co.,Ltd.
Biomass
Agritech Marketing Co., Ltd.
Biog-Ben Co., Ltd.
Ntec Inc.
KanTec Systems
Kanto Sun Biken Inc.
Sankyo Kosan Co., Ltd.
Biomass, Agriculture
Kanagawa Funiture Co,.Ltd.
Bioprocess
DAINIPPON INK AND CHEMICALS Inc.
Category
35
Company
http://www.pref.chiba.jp/syozoku/f_rich/bio/companylist.html
pagina 365 di 117
Biotool
Asahi Techno Glass Corporation
Microtec Co., Ltd.
Mitsubishi Kagaku Iatron, Inc.
NARC Corporation
Precision System Science Co., Ltd.
Protein Express Co., Ltd.
Tokken Inc.
BioTool, Clinical tools
Kaken Geneqs Inc.
BioTool, Distribution
Nepa Gene Co., Ltd.
BioTool, Regeneration Medicine
ABI Corporation Ltd.
Brewery
Iinuma Honke Co., Ltd.
Chemical
AZmax. co
Biox Technologies Inc.
ESPO, Ltd.
Mitsui Chemicals, Inc.
TOKIWA PHYTOCHEMICAL CO., LTD.
Toyogosei Co,. Ltd.
Clinical
ALCARE Co., Ltd.
Elquest Corporation
Clinical, BioTool, Others
TUM Gene Inc.
Contract Analysis
KAWASAKI STEEL Techno-research Corporation
Contract Research
Nisshinbo Industries, Inc
Unitech Co., Ltd.
Cosmetics
CAC Co., Ltd.
Custom service
Sigma Aldrich Japan K.K.
Custom service for Biotechnology
MessengerScape Co., Ltd
Drug Discovery
Celestar Lexico-Science, Inc.
ProteGene Inc.
Category
Electronics
Company
Futaba Corporation
pagina 366 di 117
INSTEC Corporation
Matsuda Micronics Corporation
mediXtec Japan Corporation
Mitsui Co., Ltd.
NANOTEC CORPORATION
SATO CORPORATION
Seiko Giken Co., Ltd.
Seiko Instruments Inc.
Seiko Precision Inc.
Technical Brains Co., Ltd.
Electronics/Biotool
TAT Co., Ltd.
Electric & Instrumentation, Engineering
APEC Corporation Ltd.
Engineering
Chisso Engneering Co., Ltd.
Futaba Kagaku Co., Ltd.
Harukawa Tekkou Co., Ltd.
Mitsui Chemicals Engineering Co., Ltd.
Sakaguchi Giken Co., Ltd.
ASAHIKOGYOSHA Inc.
Techno Earth Corporation
Enzyme
Oriental Yeast Co., Ltd.
Enzyme & Chemical
Toyo Enzyme & Chemical Co., Ltd.
Category
Food
Company
Chiba Flour Milling Co.,Ltd.
pagina 367 di 117
FURUYA MILK PRODUCTS CO.,LTD
Godo Shusei Co., Ltd.
Higeta Corporation
Kikkoman Corporation - Functional Food Kikkoman Corporation - Chemicals -
Nihon Ecology Co., Ltd.
Shida Kanzume Co. Ltd.
TAKARA SHOYU Co., Ltd.
Yamasa Corporation
Yokoi Jozo Co., Ltd.
Food (Beverage)
Tampopo Sangyo Co., Ltd.
Functional Food
Bellrich Co., Ltd.
Choshi Ocean Medical Supplies Institute co.,ltd
Prozatech. Inc.
Funded Research
BIO MATRIX RESEARCH, INC.
General Contractor
Takenaka Corporation
Glass
Okamoto Glass co., Ltd.
Heavy Industry
Mitsui Engineering & Shipbuilding Co., Ltd.
Informatics
Kameda Healthinformatics Institute Inc.
Manufacture
Alex Corporation
Paper
Kimica Co., Ltd.
Takedashiki Co., Ltd.
Category
Pharmaceutical
Company
Daiichi Pharmaceutical Co.,Ltd.
pagina 368 di 117
Mitsubishi Pharma Corporation
NanoCarrier Co., Ltd.
Nihon Mediphysics K.K. Research Center
Nihon Pharmaceutical Co., Ltd.
Sato Pharmaceutical Co., Ltd.
SHIRATORI PHARMACEUTICAL Co., ltd
Pharmacy
Genomec Co.,Ltd.
Proteome Research
Reverse Proteomics Research Institute Co., Ltd (REPRORI)
Petroleum chemistry
Idemitsu Kosan Co. Ltd.
Other
Institute of Bioscience Co., Ltd.
Taiyo Sha
Ushigoe Institute of Physiology Co., Ltd.
Category
Institute
Business Support
Kazusa Akademia Center ( Kazusa ARC )
College
Kisarazu National College of Technology
Institute
Chiba Prefectural Agricultural Research Center
Hospital, Medical Center
Chiba Cancer Center
Hospital, Research Inst.
National Cancer Center Research Institute, East/Kashiwa
Campus
Research Center
Chiba Prefectural Livestock Research Center
Research Institute
Chiba Environmental Research Center
Research Institute
Chiba Industrial Technology Research Institute
Research Institute
CHIBA PREFECTURAL FORESTRY RESEARCH CENTER
Research Institute
Chiba Prefectural Institute of Public Health
Research Institute
CHIBA PREFECTURAL FISHERIES RESEARCH CENTER
Category
Institute
Research Institute
Institute of Research and Innovation
Research Institute
The Kazusa DNA Research Institute
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Research Institute
National Institute of Technology & Evaluation
Research Institute
National Institute of Radiological Sciences
Research Institute
Noda Institute for Scientific Research
Support Service
Tokatsu Techno Plaza
University
Agricultural College of Chiba Prefecture
University
Chiba Institute of Technology
University
National Univ. Corporation Chiba University
University
Graduate School of Frontier Science, Univ. of Tokyo
University
Juntendo University Graduate of School and Health and
Sports Science
University
Josai Int. University
University
Nihon Univ. College of Industrial Technology
University
Toho Univ. Pharmaceutical Science
University
Toho, Univ, Faculty of Science
University
Tokyo Denki University
University
Tokyo Dental Univ.
University
Tokyo University of Information Science
University
Tokyo Univ. of Science Fac. of Fundamental Technology
University and Hospital
Nihon Univ. School of Dentistry at Matsudo
University, Research
Institute
The Institute for Solid State Physics,Univ.of Tokyo
pagina 370 di 117
Kawasaki City
Informazioni generali
Popolazione
1.33 milioni (maschi: 0.69 milioni, femmine: 0.64
milioni) (2005)
Forza lavoro
0.68 milioni(2004)
Superficie
143 km2 (2005)
PIL
4.704 miliardi di yen (2003)
Industrie principali
Manifatturiera
(elettronica
e
comunicazione,
macchinari di precisione, petrolchimica), servizi di
informazione.
Industrie in via di sviluppo
Nuove tecnologie di manifattura, di informazione e
comunicazione, nuove tecnologie per l’ambiente, la
bioscienza e la moda.
Trasporti
Kawasaki ha un porto, una rete ferroviaria e una rete
stradale (ricordiamo la Tomei Expressway e la Tokyo
Wan Aqua Line), che permette un’estrema facilità di
movimento.
E’
pagina 371 di 117
facilissimo
raggiungere
Tokyo,
Yokohama, e gli aeroporti Haneda e Narita.
Education
Il Ministero dell’istruzione, dell’educazione, dello sport
e della Scienza e Tecnologia (Ministry of Education,
Culture, Sports, Science and Technology)ha designato
Kawasaki come una regione modello per i sistemi di
istruzione che offre a studenti stranieri e a quelli di
ritorno in patria dopo un periodo trascorso all’estero.
Ci sono scuole speciali, chiamate “center school” e
studiate in special modo per soddisfare i bisogni di
questa fetta della comunità. Ci sono due center school
per la scuola elementare e una per la scuola media
interiore. C’è anche una scuola media superiore con
un percorso di studi strutturato su temi internazionali.
Aziende straniere in
Circa 109 aziende straniere hanno aperto a Kawasaki,
espansione
al quinto posto su scala nazionale come meta preferita
di aziende straniere. Circa 60 di queste sedi svolgono
funzioni di quartiere generale. Tra esse ricordiamo
Dell Inc., Tyco Electronics AMP, TOYS "R" US, Minit
Asia Pacific.
Ufficio JETRO
JETRO Yokohama
Industry & Trade Center Building, 9th Floor 2,
Yamashita-cho, Naka-ku, Yokohama, Kanagawa 2310023
TEL:
+81-45-222-3901 FAX:
+81-45-662-4980
E-mail: [email protected]
Profilo della regione
Kawasaki si trova praticamente al centro dell’arcipelago giapponese e gode di un
clima caldo. A nord della città si trova Tokyo, mentre a sud c’è Yokohama, la
seconda città giapponese per dimensioni. La sua posizione strategica colloca
pagina 372 di 117
Kawasaki
al
centro
del
più
grande
mercato
di
consumo
del
Giappone.
Concentrazione di Istituti di Ricerca e Sviluppo (R&D) e di tecnologie
industriali.
La grande esperienza nella concentrazione di tecnologie industriali e di istituti di
R&D è un ulteriore vantaggio che la città offre ad aziende e investitori. Aziende che
si occupano di automobili, di macchinari elettrici, di chimica e di ambiente hanno
aperto le loro sedi qui, nell’entroterra e nella zona costiera.
In questa zona non si trovano solo grandi aziende, ma anche molte piccole imprese
uniche, tecnologicamente avanzate, attive in settori dinamici come
quello dei
macchinari, dell’elettronica e la manifattura di piccole parti in metallo.
Per tradizione, Kawasaki è considerata una città prettamente industriale per via del
suo sviluppo come famoso centro manifatturiere. Nel corso degli anni, comunque,
molte imprese di dimensioni piccole e grandi sono arrivate a sviluppare le proprie
strutture di ricerca e sviluppo. Di conseguenza, combinando il numero di imprese
private con le istituzioni di ricerca e sviluppo (183) con il numero di Istituti legati
all’università (21), si vede che la città racchiude ben 204 istituti di ricerca; inoltre,
la città è molto rinomata a livello internazionale per la sua grande esperienza nel
campo, appunto, della ricerca. Poiché la percentuale di occupati in ricerca scientifica
e ricerca per l’innovazione e lo sviluppo, nonché nel settore dell’Information
Technology, è la più alta di tutto il Giappone, si può dire che Kawasaki è il “punto di
ritrovo dei cervelli” del paese.
Eccellenti performance aziendali
Kawasaki ospita un grande varietà di aziende: da imprese che si occupano di
informazione e comunicazione e il cui nome è famoso in tutto il mondo ( per esempio
NEC, Canon, TOSHIBA, and FUJITSU), ad aziende leader mondiali nel settore della
tecnologia per la conservazione dell’ambiente, come la JFE Steel, o nel settore degli
strumenti di precisione, come la Ajinomoto, fino al settore della produzione di cibo e di
prodotti legati agli aminoacidi.
Piccole aziende note in tutto il mondo per la loro esperienza tecnica di altissimo livello
si trovano per lo più all’interno della città, dove si produce un’immensa quantità di
manufatti di grande qualità. Inoltre, grazie all’uso di Internet, tutte queste aziende
pagina 373 di 117
collaborano alla produzione e alla fornitura dei manufatti di alta qualità, per offrire un
servizio rapido ed efficiente.
Più di cento notissime imprese straniere hanno aperto una sede a Kawasaki. Tra le più
famose, ricordiamo Dell INC., Tyco Electronics AMP, TOYS "R" US and Minit Asia
Pacific: tutte hanno stabilito i loro quartieri generali per il Giappone.
Tre parchi scientifici dedicate alla creazione di nuove opportunità di business
Kanagawa Science Park (KSP) contiene le strutture di incubazione più grandi di tutto
il Giappone; il New Kawasaki Science Park contiene il "K2 Town Campus" (dove si
trova un progetto di ricerca della Keio University, e il Kawasaki Business Incubation
Center (KBIC); il Techno Hub Innovation Kawasaki (THINK) offre una guida
fondamentale importanza al settore privato.
Questi tre parchi scientifici separati promuovono la ricerca e sviluppo più avanzata nel
campo della scienza e della tecnologia, dello sviluppo dei prodotti grazie alla
collaborazione tra industria e università, insieme a una vasta gamma di aiuti per le
nuove aziende, nel tentativo di creare nuove business venture e di esplorare settori
innovativi.
KSP
KBIC
THINK
Programmi di sostegno degli affari e sviluppo delle infrastrutture sociali
La città, oltre a essere la sede di tanti centri dedicati alla ricerca e allo sviluppo, è ricca di una
serie di grandi complessi industriali: si tratta di un luogo ideale per un’azienda che pensa si
creare una nuova sede all’estero: le infrastrutture sociali sono di altissima qualità e Kawasaki
pagina 374 di 117
può anche contare su un approvvigionamento stabile di elettricità elettrica, acqua per
l’industria e altre forniture. Oggi la città è una della principali fonti di rifornimento energetico
della zona nota come Greater Tokyo, con la possibilità di fornire un volume di energia tre volte
superiore a quello consumato in tutta la regione.
In città si trovano anche moltissime istituzioni finanziarie, che sono in grado di offrire una
vasta gamma di soluzioni a chi desidera ottenere prestiti: qui si possono ottenere prestiti alle
condizioni più vantaggiose di tutto il Giappone.
Le imprese possono avvalersi di sussidi sia a livello nazionale che di prefettura, di programmi
di sostegno e del trattamento preferenziale offerto dalla città. Kawasaki fa di tutto per offrire
servizi il più possibile completi per le imprese che desiderano lavorare qui, e cercano di
soddisfare tutti le loro necessità di affari.
La direzione del futuro sviluppo industriale
Nel XXI secolo saranno sempre più necessari servizi e prodotti che contribuiscano a migliorare
la qualità della vita delle persone: in questa ottica, le industrie chiave del futuro saranno nei
settori della SICUREZZA, dell’AMBIENTE, della SALUTE e della PREVIDENZA. Sarà possibile fare
questo
grazie
al
potenziamento
di
settori
all’avanguardia
come
comunicazione
delle
informazioni, nanotecnologia, biotecnologia.
Nel processo avviato per risolvere i problemi dell’inquinamento, la Città di Kawasaki ha
maturato una grande esperienza in varie tecnologie ambientali, ed ha ricevuto riconoscimenti a
livello internazionale per aver utilizzato questo know-how tecnologico con l’obiettivo di
potenziare ulteriormente la ricerca e lo sviluppo nei settori del riutilizzo dei rifiuti, del
riciclaggio delle risorse naturali e nello sviluppo di tecnologia robotica utilizzabile per salvataggi
in caso di disastri naturali. Per di più, si stanno adottando misure per utilizzare questo stesso
bagaglio tecnologico nel campo dei servizi sanitari e della previdenza.
Di conseguenza, si può dire che Kawasaki è diventata un polo all’avanguardia per la creazione
di nuove industrie, ed è oggi uno dei più importanti centri high-tech di tutto il Giappone. Le
autorità cittadine vogliono continuare verso la direzione dello sviluppo costante e la
promozione delle nuove industrie innovative.
SICUREZZA - SALVATAGGIO
Grazie alla creazione di istituti di ricerca in questa zona, la regione costiera di Kawasaki è stata
riconosciuta come base di un progetto speciale che ha lo scopo di diminuire l’entità del danno e
delle perdite umane nel caso che un disastro naturale colpisca l’area metropolitana denominata
“Greater Tokyo”. Di conseguenza, le aziende e le industrie che si occupano di questo settore
hanno iniziato ad operare anche in zona. Per promuovere e sviluppare ulteriormente i sistemi
innovativi di prevenzione/ preparazione in caso disastri (è previsto, as edempio, della robotica
pagina 375 di 117
in
operazioni
di
salvataggio),
le
autorità
cittadine
stanno
cercando
attivamente
di
implementare questa tecnologia a livello internazionale, nel tentativo di garantire la sicurezza a
livello internazionale.
AMBIENTE
Grazie alla creazione di relazioni di cooperazione con l’UNEP (United Nations Environment
Programme), Kawasaki spera di affrontare i problemi ambientali in un’ottica globale. Oggi il
contesto sociale del mondo sta attraversando una fase di transizione dalla “crescita” alla
“sostenibilità”, e questo secolo viene spesso definito “il secolo dell’ambiente”: contromisure e
strategie per la protezione dell’ambiente devono essere adottate su scala globale.
In quanto centro dell’industria giapponese del periodo post bellico, caratterizzato da una
strabiliante crescita economica, Kawasaki è stata colpita da varie forme di inquinamento
industriale. Tuttavia, la città è riuscita a sconfiggere i problemi di inquinamento riunendo
autorità cittadine, corporazioni del settore privato e cittadinanza.
Proprio grazie alla sua storia particolare, e a come è riuscita a sconfiggere l’inquinamento
ambientale, la città ha sperimentato come nel futuro il supporto delle attività industriali debba
essere basato su una serie di valori nuovi, incentrati su “considerazioni ambientali”.
SALUTE E PREVIDENZA / BIOSCIENZA
In futuro sarà importante creare industrie collegate allo stile di vita delle persone, soprattutto
nei settori della salute, dell’assistenza e della previdenza, e anche nel settore della bioscienza:
tutti questi settori arricchiscono e migliorano la vita delle persone. Nel ventunesimo secolo, le
autorità di Kawasaki progettano di diffondere nel mondo questo tipo di industrie collegate al
miglioramento dello stile di vita, applicando il know-how della città nel campo delle manifatture
legate al settore della salute e dell’assistenza/ previdenza.
Kawasaki – Comunità di coesistenza multiculturale
Attratti dal suo ottimo stile di vita, 26.508 stranieri si sono stabiliti a Kawasaki (dati della fine
di marzo 2006). Nel 1996, Kawasaki ha creato la "Kawasaki City Representative Assembly for
Foreign Residents" (Assemblea Rappresentativa dei Residenti Stranieri della Città di Kawasaki),
che è il primo tentativo organizzato in Giappone per prendere in considerazione i bisogni e i
desideri dei cittadini stranieri all’interno dell’amministrazione del governo municipale. Nel
marzo del 2005 ha preso il via la "Kawasaki City Guide to Promoting a Community of
Multicultural Symbiosis" (Guida della Città di Kawasaki per Promuovere una Comunità di
Simbiosi Multiculturale), l’ultima iniziativa, questa volta con lo scopo di creare una comunità di
coesistenza multiculturale che permetta agli stranieri di vivere e prosperare come membri della
società a tutti gli effetti.
pagina 376 di 117
Anche la Kawasaki International Association, che offre aiuto agli stranieri in sei lingue,
contribuisce a fornire un ambiente di vita sicuro ai residenti stranieri, per esempio grazie alla
pubblicazione, nel 2005, di Mappe di Evacuazione di Emergenza.
Infrastrutture
Aeroporti
Il Narita International Airport —la porta del Giappone— si trova a circa 90 minuti di treno o di
macchina. Visto che è un nodo di traffico riconosciuto a livello ufficiale, il Narita offre voli diretti
verso tutte le maggiori città del mondo. Inoltre, l’Haneda International Airport, che offre
collegamenti interni con tutte le regioni del Giappone, può essere raggiunto in soli 13 minuti
dalla stazione di Kawasaki-Keikyu.
Grazie agli ampliamenti previsti per il futuro, l’aeroporto Haneda potrà ospitare un numero
maggiore di voli internazionali, accorciando ancora le distanze tra Kawasaki e le più grandi
città asiatiche entro il 2009. Di conseguenza, è previsto un ulteriore sviluppo di esercizi
commerciali, hotel e strutture per la ricerca e lo sviluppo nelle aree circostanti: tale sviluppo
incrementerà ancora il potenziale già eccellente della città.
Ferrovie
La stazione di Kawasaki è solo a 18 minuti dalla stazione di Tokyo, il centro della rete
ferroviaria del paese: è possibile raggiungere velocemente e con facilità tutte le più grandi aree
urbane del Giappone grazie allo Shinkansen (il “treno proiettile”36). Ne consegue che la
posizione della città, anche in termini di strade e autostrade, consente di raggiungere qualsiasi
zona o città con estrema facilità e velocità, in paragone ad altre zone.
Porto
Il porto di Kawasaki, con la sua combinazione di funzioni industriali e commerciali, ha
collegamenti regolari con tutti i più grandi porti del mondo. Inoltre, visto che è situato sulla
Baia di Tokyo, il porto si caratterizza per la sua estrema accessibilità tramite la rete stradale e
autostradale: lo stesso può dirsi per i porti di Yokohama e di Tokyo. Si tratta insomma di una
rete di porti ideale per la distribuzione e la spedizione.
Biotecnologia e bioscienza
36
http://it.wikipedia.org/wiki/Treno_ad_alta_velocit%C3%A0
pagina 377 di 117
Eccellenze
A Kawasaki City è presente una notevole concentrazione di imprese
biotecnologiche basate su Ricerca e Sviluppo, e di industrie
manifatturiere all’avanguardia che lavorano per incorporare la
biotecnologia nelle loro tecniche di produzione.
Kawasaki può vantare la presenza nel suo territorio di una ricca
varietà di imprese attive nel settore della bioscienza, da grandi
industrie come la Fujitsu Laboratories Ltd e la Ajinomoto, fino a
piccole imprese biotecnologiche.
Principali aziende
giapponesi
•
•
•
•
Ajinomoto Co., Inc.
Brain Functions Laboratory, Inc.
Hitachi Ltd.
Fujitsu Laboratories Ltd.
Principali aziende
straniere
•
•
•
Tecan Japan Co., Ltd.
Nihon L'Oreal K.K.
H.J.L (stands for Humancell Japan Laboratories), Inc.
Progetti in corso e
future per la formazione
di un industry cluster
(creazione di una zona
business, promozione di
legami d’affari, etc.)
Con la designazione del progetto di nuovo sviluppo noto come
Creation of an International Base for Genomic Research in
the Tokyo Area (Creazione di una base internazionale per la
Ricerca Genomica nell’area di Tokyo), istituti di ricerca, industrie e
otto tra autorità cittadine e delle prefetture (Tokyo, Kanagawa,
Saitama, Ibaraki, Yokohama, Kawasaki, Chiba Prefecture e Chiba
City) stanno collaborando in questa vasta area geografica per
realizzare il progetto.
Risorse umane
disponibili
La Meiji University School of Agriculture conduce ricerche nel campo
della bioscienza, e ci sono due facoltà di medicina a Kawasaki (St.
Marianna University School of Medicine and Nippon Medical School),
che
sfornano
laureati
altamente
specializzati.
Inoltre, la Kawasaki City High School for Science and Technology è
l’unica Scuola Media Superiore della prefettura il cui dipartimento di
scienze include una scuola di medicina.
Principali istituti di
ricerca e principali
campi di ricerca
Aziende
•
•
•
•
Ajinomoto
Institute
of
Life
Sciences
(ipermolecole organiche e biologia sistemica, neurochimica del
cervello, nuovi materiali biochimici, biochimica del gusto e dei
sapori)
Brain Functions Laboratory, Inc. (funzioni del cervello)
Systems Development Laboratory, Hitachi Ltd. (biometrica)
Fujitsu Laboratories Ltd. (bio-informatica)
Organizzazioni
incorporate
•
•
goovernative
indipendenti
e
Fondazioni
Kanagawa
Academy
of
Science
and
Technology
(bioreattori
per
la
medicina
rigenerativa,
tecnologia
ipermolecolare nanomedica, bioprinting)
The
National
Institute
of
Industrial
Health
pagina 378 di 117
(tecnologia biomedica)
Central
Institute
for
Experimental
Animals
(crea animali sperimentali come strumenti per la calibrazione
chimica)
•
Università
•
Keio
University
Shin-Kawasaki
TownCampus
(farmaci genomici - School of Science and Technology), analisi
dei genomi (School of Medicine))
•
St.
Marianna
University,
School
of
Medicine
(funzioni degli esseri viventi, controllo dei proteomi, sviluppo
delle cure mediche, studi medici sui genomi).37
•
Institute
of
Gerontology,
Nippon
Medical
School
(Scienza dei genomi e dei post genomi, morfologia di un livello
molecolare, scienza della mitocondria, neuroendocrinologia,
analitica delle informazioni vitali).38
•
Meiji
University,
School
of
Agriculture
(ricerca di base in biologia molecolare e cellulare, ricerca nel
campo dell’ingegneria genetica come base della medicina
rigenerativa)
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
•
•
•
Kanagawa Academy of Science and Technology List of
patents awarded (Solo in giapponese)
Central Institute for Experimental Animals Research
activities
Incurable Disease Research Center, St. Marianna University
School of Medicine Products from research discoveries and
List of patents awarded (Solo in giapponese)
Collaborazione industria Le università, gli istituti di ricerca e le industrie di Kawasaki stanno
lavorando insieme su progetti di sviluppo e ricerca in settori legati
– governo – università
alla bioscienza, grazie alla Kawasaki Life Sciences Network
Association.
Inoltre, in collaborazione con la Keio University, è stato creato nella
primavera del 2000 un istituto di ricerca all’avanguardia, il Keio
University Shin-Kawasaki Town Campus, con la partecipazione
dell’industria oltre a quella del governo e delle istituzioni
accademiche.
Ricercatori eccellenti
•
•
•
•
Prof. Nobuyoshi Shimizu, Keio University (genomi umani)
Prof. So Iwata, Imperial College, London (cristallografie dei raggi
x, biologia strutturale delle membrane proteiche)
Prof. Shigeyuki Yokoyama, Project Director, RIKEN Genomic
Sciences Center (Chimica organica, biologia molecolare,
bioingegneria)
Prof. Shigeo Ohta, Istituto di Gerontologia, Nippon Medical
37
L’inglese legge: “living body functions proteome control, tip medical care development, genome medical department
studies.”
38
L’inglese legge: “genome and post-genome science, morphology of a molecule level, mitochondria science,
neuroendocrinology, life information analytics.”
pagina 379 di 117
School (Mitocondria)
Ambiente
Eccellenze
Kawasaki City vanta una concentrazione di compagnie attive nel
settore ambientale: esse possono contare su tecnologie
all’avanguardia che sono state sviluppate quando ancora si tentava
di risolvere i problemi di inquinametno del Giappone, durante il
periodo di grandissima crescita del paese.
Principali aziende di Kawasaki
Showa Denko (la prima azienda chimica al mondo che sia riuscita
ad ottenere il 100% di reciclaggio della plastica di scarto) e JFE
Steel39 (la prima industria siderurgica al mondo a utilizzare la
plastica riciclata come carburante per gli altoforni)
Valore delle spedizioni di Entità delle operazioni di riciclaggio del materiali grezzi a Kawasaki:
beni prodotti
Plastica di scarto prodotta: 90.000 t. all’anno
Ammoniaca prodotta: 58.000 t. all’anno
Resina prodotta per le bottiglie da cui bere: 22.300 t. all’anno
Carta igienica riciclata: 54,000 t. all’anno
Principali aziende
giapponesi del settore
Principali aziende
straniere del settore
Piani in corso di
realizzazione e futuri per
la formazione di cluster
industriali (creazione di
business zone,
promozione di legami
39
•
JFE Steel Corp.
Struttura di reciclaggio di plastica di scarto per gli altoforni
•
Showa Denko K.K.
Impianto per la produzione di ammoniaca che usa la plastica di
scarto come materiale grezzo.
•
PET Rebirth Co., Ltd.
Impianto di reciclaggio delle bottiglie PET (bottiglie per bere di
plastica)
•
Corelex Group
Struttura per il reciclaggio di tipi di carta difficili da reciclare.
•
Nippon Autotrol K.K.
produttore e distributore di un sistema di dischi rotanti per il
reciclaggio delle acque reflue, azienda collegata alla Mitsubishi
Kakoki Kaisha Ltd. e con base negli Stati Uniti.
•
FECO Ltd.
Società con capitale a rischio che si occupa di riciclaggio, con
base in Cina.
Kawasaki è stata designata come Zona Speciale per la Riforma
Strutturale (Zona speciale internazionale per l’ambiente) nel maggio
2003.
Tra le azioni promosse da questa iniziativa c’è un progetto che
promuove l’assunzione di ricercatori stranieri eccellenti come
misura speciale. L’obiettivo di condurre ricerche congiunte di
altissimo livello internazionale è quello di creare una sinergia tra le
Si veda http://www.jfe-steel.co.jp/en/index.html e in particolare http://www.jfe-steel.co.jp/en/research/index.html .
pagina 380 di 117
commerciali, etc.)
tecnologie ambientali e industriali delle imprese sul porto di
Kawasaki e le scoperte di ricercatori stranieri, per produrre nuove
tecnologie che potrebbero trovare un’applicazione pratica.
Al tempo stesso, il progetto ha lo scopo di incoraggiare scambi
commerciali e di persone e di formare manager, per creare
opportunità di affari a livello internazionale.
Principali istituti e
principali aree di ricerca •
Aziende
JFE Steel Research Laboratory
(super-riduzione dell’impronta ambientale per massimizzare
l’efficienza energetica)
•
JFE R&D Corp.
(smaltimento rifiuti, utilizzo di biomasse, smaltimento di
materiali pericolosi)
•
Showa Denko K.K. Corporate R&D Center
(tecnologie energetiche pulite)
•
NPO - Organizzazioni Non Pubbliche
NPO Liaison Center for Creation of Industry & Environment
(Riduzione delle emissioni di anidride carbonica nella regione, grazie
all’utilizzo di energia non utilizzata dalle industrie e dalla comunità.
Conversione dei rifiuti in risorse utili grazie alla cooperazione locale
tra varie industrie. Promozione del reciclaggio.)
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
Brevetti
•
Hyper 21 stoker system (JFE Engineering Corporation)
Questo sistema utilizza la tecnologia della combustione dell’aria
ad alte temperature per ottenere una combustione stabile
esignificative riduzioni nella emissione di gas di scarico, diossine
e ossido nitroso.
•
HICLEAN - DX
Next-Generation Technology for Removing Dioxin from
Fly Ash
Tecnologie
Utilizzo di biomasse
Prodotti
JFE Power Fluid – generatore di energia eletrica con bollitore a
flusso circolare (JFE Engineering Corporation)
Generatore di energia elettrica a boiler adatto a una vasta gamma
di carburanti e di situazioni ambientali.
Collaborazione industria NPO Liaison Center for Creation of Industry & Environment : si
– governo – ricerca
tratta di una piattaforma per la creazione di progetti di
cooperazione tra industria, governo e settore accademico nella zona
di Kawasaki. Tra le organizzazioni che fanno parte ci sono il governo
pagina 381 di 117
municipale di Kawasaki (Kawasaki City), la Toyo University e 14
grandi industrie situate nel distretto sul lungomare.
Ricercatori eccellenti
Prof. Tsuyoshi Fujita, Center for Regional Industrial Symbiosis
Research, Toyo University (Centro per la ricerca sulla simbiosi
nell’industria regionale).
Kanagawa
Informazioni generali
Popolazione
8.79 milioni (maschi: 4.44 milioni, femmine: 4.35 milioni) (2005)
Forza lavoro
6.11 milioni (maschi: 3.15 milioni, femmine: 2.96 milioni) (2004)
Superficie
2.416 km2 (2005)
PIL
30.762 miliardi di yen (2003)
Industrie
Attrezzature elettriche e per i trasporti, attrezzature in generale,
principali
prodotti chimici e derivati dal petrolio
Industrie in
Biotecnologia, ambiente, informazione e comunicazione, medica e
corso di
di assistenza, e nuove tecnologie di manifattura
sviluppo
Trasporti
Dista circa un’ora e mezzo dal Narita International Airport (il nuovo
aeroporto internazionale di Tokyo), e circa 30 minuti dalla Stazione
di Tokyo o dal Haneda Airport (l’aeroporto internazionale di Tokyo).
pagina 382 di 117
Ci sono tre porti: il porto di Yokohama (Yokohama Port), il porto di
Kawasaki Port e il porto di Yokosuka.
Istruzione
44 università, 34 scuole di specializzazione, 26 junior college, 253
scuole medie superiori.
La Prefettura di Kanagawa vanta uno dei livelli di istruzione più alti:
il 51.7% dei suoi studenti va all’università e ci sono più di 200.000
studenti a livello di junior college e a livello superiore. Tra le
università ci sono la Kanagawa University, la Yokohama National
University e il Kanagawa Institute of Technology.
Imprese
426 imprese straniere affiliate si trovano nella Prefettura di
straniere in
Kanagawa, e tra esse 282 hanno situato qui i loro quartieri generali.
espansione
Sono circa l’8.58% di tutte le imprese straniere affiliate del
Giappone, e la Prefettura è al secondo posto per numero di imprese
straniere affiliate in Giappone, dopo Tokyo.
Consolati
Repubblica di Corea
Ufficio del
JETRO Yokohama
JETRO
Industry & Trade Center Building, 9th Floor 2, Yamashita-cho,
Naka-ku, Yokohama, Kanagawa 231-0023
TEL: +81-45-222-3901 FAX: +81-45-662-4980
E-mail: [email protected]
Profilo della regione
Più di 150 anni fa, Kanagawa fu la prima regione in Giappone ad aprirsi ai contatti con paesi
stranieri. Con l’atmosfera progressiva e arricchita da diverse culture che vi si respira,
Kanagawa è un luogo accogliente per gli stranieri che decidono di stabilirsi qui. Molte imprese
giapponesi e straniere che si servono di tecnologie avanzatissime sono concentrate in questa
zona. Kanagawa è un centro di ricerca, sviluppo e manifattura con molte industrie di alta
tecnologia.
Kanagawa si trova molto vicina all’area di Tokyo, e la sua è una posizione ideale, poiché gode
di ottimi servizi di trasporto, tra cui un avanzatissimo sistema ferroviario e autostradale che la
collega direttamente alle più importanti città giapponesi, e i porti di Yokohama e di Kawasaki
per trasporti rapidi e su scala internazionale. Le infrastrutture di trasporto sono di grande aiuto
ad attività di affari rapide ed efficienti. A Kanagawa il progresso si accompagna alla storia, e lo
sviluppo urbano è immerso nella natura: l’ambiente che ne risulta è ideale per le imprese
straniere, da tutti i punti di vista.
Concentrazione di molte imprese straniere affiliate
426 imprese straniere affiliate hanno aperto i loro uffici nella Prefettura di Kanagawa (296 di
questi hanno funzione di quartieri generali: è il numero di imprese straniere più alto, dopo
pagina 383 di 117
quello che si trova nella Municipalità di Tokyo (fonte: Gaishikei Kigyo Soran 2006: [Foreign
affiliated companies in Japan, a comprehensive directory] basato su un rapporto del 2005 a
cura della Tokyo Keizai Inc..
Molte imprese considerano Kanagawa il posto più conveniente per aprire una sede. Sono stati
aperti dei Centri di Supporto per le aziende che desiderano espandersi sul mercato giapponese
in Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, e altri paesi, con lo scopo di aiutare queste imprese a
creare una situazione solida quando cominciano a fare affari in Giappone.
Da quando è stato aperto il porto di Yokohama, molti stranieri si sono trasferiti nella Prefettura
di Kanagawa, contribuendo alla creazione di un’atmosfera in cui culture diverse sono accettate
subito. Nella prefettura si trova anche un centro internazionale per le conferenze, dotato di un
apparato per la traduzione simultanea, di un’area per le esposizioni dove è possibile
organizzare eventi di portata internazionale: ci sono anche altre strutture studiate per attività
di affari a livello mondiale. Il KEEP (Kanagawa International Economic Exchange Promotion
Council) supporta attivamente lo scambio e la condivisione di informazioni tra regioni e aziende
diverse (tra queste sono incluse le aziende straniere).
Concentrazione di Istituzioni per la Ricerca e lo Sviluppo e per la Formazione
Con circa 1.100 istituti di ricerca, la Prefettura di Kanagawa è una delle più importanti
prefetture del paese nei settori della scienza e tecnologia. Questi istituti di ricerca sono
altamente internazionalizzati. Ci sono scambi tra i vari istituti di ricerca della prefettura e altri
istituti di ricerca del mondo, e il trasferimento di tecnologie è parte attiva dei network di
produzione dei prodotti.
Kanagawa Academy of Science and Technology40
La Kanagawa Academy of Science and Technology (Accademia di scienza e tecnologia di
Kanagawa), base della creatività scientifica e tecnologica simbolo della collaborazione tra
industria, istituzioni accademiche e governo, è coinvolta in ricerca avanzata e creativa, in
conferenze per post laureati e in assistenza per la ricerca creativa. Oggi l’Accademia è
impegnata in ricerche a progetto, grazie al reclutamento aperto di nuove risorse, e nello
sviluppo di applicazioni della ricerca. Si sta concentrando anche negli sforzi per perfezionare il
trasferimento tecnologico e la condivisione di informazioni tra le imprese che insistono sul
territorio della Prefettura.
Kanagawa Industrial Technology Center41
Il Kanagawa Industrial Technology Center (Centro per la Tecnologia Industriale di Kanagawa) è
stato creato con funzioni di organizzazione centrale per lo sviluppo tecnologico e la ricerca a
livello regionale, raggruppando quattro dei laboratori di sperimentazione industriale della
prefettura, per migliorare la ricerca e le potenzialità di sviluppo delle PMI, rafforzando al tempo
stesso le loro strutture commerciali e facilitando le transizioni. Questa struttura fornisce
supporto completo alle attività delle PMI offrendo ricerca e sviluppo su tecnologie avanzate e
informazioni tecnologiche all’avanguardia, e fornendo un luogo di incontro per gli scambi tra
scienziati e ingegneri.
Istituti per l’istruzione
40
Il suo acronimo è KAST: si veda http://www.newkast.or.jp/english/index.html e, per i progetti di ricerca in corso,
http://www.newkast.or.jp/english/projects/index.html .
41
Si veda
http://read.jst.go.jp/public/cs_kkn_004EventAction.do?action5=event&lang_act5=E&kcd1_act5=E190000000&judge_
act5=2
pagina 384 di 117
La Prefettura di Kanagawa conta 94 tra junior college, università e scuole di specializzazione,
tra cui 12 università che hanno facoltà di ingegneria. Nella facoltà di ingegneria della
Yokohama National University,42 il numero limitato di studenti ammessi in ogni classe consente
loro di ricevere una formazione di prima classe. Questa facoltà da’ enorme importanza ai
progetti di ricerca creati in vista della laurea.
Il cuore della struttura educativa che porta il nome di Shonan International Village,43 un
progetto industriale regionale che ha lo scopo di attirare una concentrazione di strutture di
ricerca e formazione avanzate, è la Graduate University for Advanced Studies. E’ utilizzata in
comune da 11 università a livello nazionale e ha strutture di ricerca eccellenti: il suo scopo è
quello di formare scienziati dotati di una visione ampia dei problemi, e che siano in grado di
assumere il ruolo di leader in nuove attività di ricerca accademica, con un punto di vista
internazionale e creatività originale.
Infrastrutture
Aeroporto
La stazione di Yokohama dista meno di trenta minuti dall’aeroporto di Tokyo (Haneda Airport),
un nodo di collegamento tra le città del Giappone, che si trova al di là del fiume Tama, nella
Prefettura di Tokyo. L’Haneda Airport verrà molto ampliato e diventerà un aeroporto
internazionale con voli regolari alla fine di questo decennio. L’internazionalizzazione di questo
aeroporto aumenterà considerevolmente l’accessibilità dall’estero.
Porti
Nel territorio della Prefettura di Kanagawa ci sono il porto di Yokohama e quello di Kawasaki,
entrambi riconosciuti come porti di importanza specifica; c’è anche il porto di Yokosuka,
anch’esso molto importante. Dal 1964, entrano nel porto di Yokohama più navi straniere
rispetto a tutti gli altri porti del Giappone. Nel 2003 esso ha trattato merci per un valore di
circa 9 trilioni di yen, collocandosi così al terzo posto, dopo i porti di Nagoya e di Tokyo. Il
porto di Yokohama è anche uno dei porti principali al mondo per traffico di container. Il volume
totale di cargo che passano per il porto è raddoppiato nel corso degli ultimi dieci anni, ed è al
diciottesimo posto (statistica del 1998) tra i porti per container più importanti del mondo.
Strade
La prefettura di Kanagawa è servita da un network di strade che permette spostamenti rapidi,
e che comprende la Tomei Expressway, una delle arterie principali del Giappone, che collega
l’area di Tokyo con le regioni di Chubu e Kinki. Il Narita Airport è raggiungibile in circa 90
minuti dalle principali stazioni della prefettura (come le stazioni di Yokohama e Kawasaki).
E’ prevista anche la costruzione di altre arterie che renderanno il traffico ancora più scorrevole
ed efficace.
Ferrovie
La linea Tokaido Shinkansen line attraversa la Prefettura di Kanagawa da est a ovest, fornendo
facile accesso alle zone costiere sul pacifico, tra cui le aree di Chubu e Kinki.
Biotecnologia
Eccellenze
42
43
La Prefettura di Kanagawa può vantare il quarto posto tra le zone
con le più alte concentrazioni di imprese con capitali a rischio nel
Si veda http://www.ynu.ac.jp/index_en.html e in particolare http://www.ynu.ac.jp/cooperation_en/office.htm .
Si veda http://www.shonan.ne.jp/~mura/english/institution/index.html
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settore della biotecnologia.
Aziende principali
Qui si trovano i quartieri generali e gli istituti di ricerca di aziende di
importanza mondiale, come la Ajinomoto.44
Principali aziende
giapponesi del settore
Ajinomoto, Shiseido, Sankyo
Risorse umane a
disposizione
40 università (tra cui la Yokohama National University, la Keio
University, e la Kanagawa University) e 30 scuole di specializzazione
Principali Istituti di
ricerca
Kanagawa Academy of Science e Technology RIKEN Yokohama
Institute.
Osaka
Informazioni generali
Popolazione
8.82 milioni (maschi: 4.28 milioni, femmine: 4.54 milioni) (2005)
Forza lavoro
6.03 milioni (maschi: 2.99 milioni, femmine: 3.04 milioni) (2004)
Superficie
1.894 km2 (2004)
PIL
38.323 miliardi di yen (2005)
Industrie
Prodotti di metallo, apparecchi elettrici, attrezzature per
44
Si veda http://www.ajinomoto.com/ e
http://www.euroland.com/SiteFiles/company/company.asp?GUID=22CB259653780B4B9211560B453F47A8&Compa
nyCode=JP-AJI&Isin=&Customer=1&MenuItem=90&wtLang=Italian
pagina 386 di 117
principali
macchinari, prodotti tessili e in plastica
Industrie in corso Biotecnologiche, legate alla informazione e comunicazione,
di sviluppo
ambientali, legate al settore della salute e della assistenza/
previdenza.
Trasporti
The Kansai International Airport, il primo aeroporto off shore
aperto 24 ore su 24, ha un ruolo importante come base di
distribuzione internazionale, insieme all’aeroporto internazionale di
Osaka, che ha un ruolo di distribuzione più legato a destinazioni
nazionali. I porti internazionali centrali, soprattutto quelli di Osaka
Port e di Sakai-senboku hanno piene funzioni distributive.
Istruzione
53 Università, 39 junior college, 287 scuole medie superiori [dati
del maggio 2005]. La scuole medie superiori sono in corso di
ristrutturazione per diventare strutture moderne, altamente
tecnologiche. Inoltre, molti istituti per l’istruzione stanno
migliorando alcuni settori, come quello della ricerca e dello
sviluppo, in cooperazione con rappresentanti del mondo
accademico, di quello degli affari, del governo e delle università
cittadine.
Imprese
Ci sono più di mille imprese straniere sul territorio (tra quartieri
straniere in
generali e sedi), provenienti dagli Stati Uniti, dall’Europa e
espansione
dall’Asia. Tra i settori ricordiamo la chimica, i prodotti medici, il
tessile, i macchinari di precisione e software.
Consolati
Australia, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia,
Italia, Paesi Bassi, Repubblica di Korea, Filippine, Russia,
Singapore, Svizzera, Tailandia, Regno Unito,Stati Uniti , Vietnam
Ufficio del JETRO JETRO Osaka
Nakanoshima Mitsui Bldg. 5F, 3-3-3, Nakanoshima, Kita-ku, Osaka
Prefecture 530-0005
TEL: +81-6-6447-2309 (IBSCOsaka)
FAX: +81-6-6447-2336
E-mail: [email protected]
Biotecnologia (servizi medici e farmaceutici, etc.)
Eccellenze
La Prefettura di Osaka, con particolare riferimento al distretto di
Doshomachi, vanta un cluster di molte delle più importanti industrie
pagina 387 di 117
farmaceutiche giapponesi, tra cui la Takeda Pharmaceutical Co., la
Shionogi & Co. e altre.
Imprese principali
Takeda Pharmaceutical Company Limited, Shionogi & Co., Ltd.
Valore delle spedizioni di Valore della produzione farmaceutica (Prefettura di Osaka): 847.794
beni manufatti
milioni di yen (con il 13.0% di mercato è al primo posto in tutto il
paese).
Fonte: FY2004 Annual Report on Survey of Pharmaceutical Industry
Productions (Ministry of Health, Labor and Welfare). (Rapporto
annuale 2004 sulle produzioni dell’Industria farmaceutica, a cura del
Ministero della Salute, del Lavoro e della Previdenza).
Principali aziende
giapponesi del settore
•
Takeda Pharmaceutical Company Limited
•
Shionogi & Co., Ltd.
Principali aziende
straniere del settore
•
AstraZeneca K.K.
•
Bayer Yakuhin, Ltd.
Piani in corso di
•
realizzazione e futuri per
la creazione di cluster
per l’industria (creazione
di una business zone e di
business tie-up)
Collaborazione per il piano Industrial Cluster
Come parte del Second Term Medium-Range Industrial Cluster
Plan, i progetti Bio Cluster nella zona di Kansai, che comprendono
anche l’avanzamento del Saito Life Science Park nella parte
settentrionale della Prefettura di Osaka, si sono anche dati come
obiettivo la collaborazione internazionale con attività per la
formazione di cluster, preparando il terreno per creare sforzi
concreti e significativi per ottenere la cooperazione con i cluster di
biotecnologia stranieri.
•
Collaborazione con la Zona speciale per il Bio Medical Cluster
Development.
Tutta l’espansione del Saito Life Science Park, insieme a parti dei
distretti di Ibaraki City, Suita City e Toyonaka City, si è
guadagnata la designazione di Bio Medical Cluster Development
Special Zone, e si stanno implementando misure per attrarre
aziende straniere attive nei settori della biotecnologia.
•
Collaborazione con il Bio Medical Cluster nella Parte
Settentrionale della Prefettura di Osaka (SAITO) – il Cooperative
Link of Unique Science and Technology for Economy Revitalization
(CLUSTER).
Per ottenere risultati all’avanguardia nella ricerca, sono stati
createi tre cluster di ricerca: "Creazione farmaceutica", "Strategie
immunitarie e anti-infezione" e "Ingegneria medica collegata".
Risorse umane disponibili•
La Osaka University e altre scuole della Prefettura hanno
riunito più di 2300 ricercatori nel campo delle biotecnologie (con
titoli che vanno da quello di professore a quello di ricercatore).
•
Ci sono anche molti ricercatori e medici: questo garantisce
accesso a personale di ricerca altamente qualificato.
•
Nella Prefettura ci sono la Osaka Bio Medical Professional
School, l’Osaka College of High Technology e altre scuole, con
personale qualificatissimo che arriva a Osaka da tutto il
pagina 388 di 117
Giappone.
Principali Istituti di
ricerca
•
Osaka University
•
Osaka University Hospital
•
National Cardiovascular Center45
•
Osaka Bioscience Institute46
•
National Institute of Biomedical Innovation47
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
Tecnologie
Attraverso il “Center for Advanced Science and Innovation”,48 la
Osaka University, l’Osaka University Intellectual Office49 e altri
organismi, è possibile l’accesso alla ricerca congiunta con aziende
farmaceutiche, trasferimento di tecnologie, uso congiunto di
macchinari e altri vantaggi.
Collaborazione industria Il numero di progetti di ricerca congiunta industria – università
– governo –mondo
condotti dalla Osaka University nel 2004 ammontava a 457,
accademico
collocando l’università al secondo posto per numero di progetti in
tutto il Giappone.
Ricercatori eccellenti
Un grande numero di ricercatori giapponesi molto noti e apprezzati
per il loro lavoro nel settore biomedico a livello mondiale, grazie alle
loro pubblicazioni, vive e lavora nella regione settentrionale di
Osaka.
Tadamitsu Kishimoto, ex rettore della Osaka University
(Immunologia).
Hiroshima
Informazioni generali
45
Anche NCVC, si veda http://www.ncvc.go.jp/english/indexe.html , e in particolare le informazioni relative all’Istituto
di Ricerca che ne fa parte: http://www.ncvc.go.jp/english/res/rese.html .
46
Il suo acronimo è OBI: si veda http://www.obi.or.jp/index2.html .
47
Forse più noto come NIBIO: si veda http://www.nibio.go.jp/english/.
48
Forse più noto come CASI: si veda http://www.osaka-u.ac.jp/eng/academics/facilities/joint-use/crcast.html e
http://www.casi.osaka-u.ac.jp/index-e.html .
49
Si veda http://133.1.8.18/eng/about/feature/05.html .
pagina 389 di 117
Popolazione
2.88 milioni (maschi: 1.39 milioni, femmine: 1.49 milioni) (2005)
Forza lavoro
1.88 milioni (maschi: 0.94 milioni, femmine: 0.95 milioni) (2004)
Superficie
8.478 km2 (2005)
PIL
10.961 miliardi di yen (2003)
Industrie principali Vendite all’ingrosso e al dettaglio, trasporti e comunicazioni,
attrezzature per il trasporto, ferro e acciaio, macchinari in
generale.
Industrie in corso Servizi finanziari e assicurativi, IT(Information Technology),
di sviluppo
biotecnologia, natotecnologia, ambiente.
Trasporti
Aeroporti internazionali
Aeroporto di Hiroshima (voli da e per Seoul, Shanghai, Dalian,
Beijing, Taipei, Bangkok e Guam)
Porti
Porto di Hiroshima e di Fukuyama (collegamenti con Pusan,
Ulsan, Tianjin, Dalian, Shanghai, Qingdao, Ningbo, Hong Kong,
Haikou, Kaohsiung, Keelung, e Manila)
Treno Shinkansen50
Fukuoka (1 ora), Osaka (1 ora e 20 minuti), Nagoya (2 ore e 15
minuti)
Autostrade
In tutte le direzioni, e garantiscono facile accesso a tutte le zone
del Giappone.
Istruzione
21 università e 10 junior college (tecnici)
Imprese straniere Molte imprese hanno stabilito qui i quartieri generali del loro
in via di
distaccamento in Giappone.
espansione
Tra le imprese principali che operano qui: Webasto Japan Co.,
Ltd., Visteon Japan, Ltd., Autoliv Hiroshima, Gate Gourmet Japan
Ltd., Baxter International Inc., Bosch Corporation, Benteler
Automotive K.K., etc.
Consolati
Repubblica di Corea
JETRO office
JETRO Hiroshima
50
http://it.wikipedia.org/wiki/Shinkansen
pagina 390 di 117
Hiroshima Chamber of Commerce and Industry Building 4F, 5-44
Moto-machi, Naka-ku, Hiroshima City, Hiroshima Prefecture 7300011
TEL: +81-82-228-2563
FAX: +81-82-228-2596
E-mail: [email protected]
Profilo Regionale
Hiroshima è stata definita un microcosmo del Giappone, grazie al suo vario e lussureggiante
ambiente naturale. Viene usata da molte imprese come mercato-test per sondare il Giappone,
e ha un ruolo nello sviluppo di prodotti nuovi di ogni tipo. Avere successo sul mercato di
Hiroshima significa avere successo in tutto il mercato giapponese.
E’ in costante aumento la concentrazione di industrie avanzate, come quelle elettroniche e per
gli strumenti per l’informazione/comunicazione, e ci sono anche molte imprese eccellenti
caratterizzate da tecnologie avanzate originali. La Prefettura di Hiroshima desidera creare una
base per la ricerca e lo sviluppo per le nuove generazioni, usando nel modo migliore la
concentrazione di tecnologie ed insieme all’abbondanza di risorse umane altamente qualificate.
Concentrazioni tecnologiche
A partire dalla prima metà del ventesimo secolo, la Prefettura di Hiroshima ha sempre giocato
un ruolo primario nell’industria manifatturiera giapponese, grazie alla sua concentrazione di
tecnologie sofisticate. Il volume della sua produzione nei settori dell’abbigliamento, dell’acciaio
e del legno, delle automobili e della costruzione di navi è all’avanguardia in Giappone. In una
vasta gamma di settori, la Prefettura vanta molte imprese note in tutto il mondo per le loro
tecnologie originali.
Negli ultimi anni, la Prefettura di Hiroshima è diventata un luogo dove le tecnologie sofisticate
del passato e del presente si uniscono, mentre le concentrazioni industriali crescono nei settori
delle
varie
aree
di
tecnologia
avanzata
(congegni
elettronici,
parti
elettroniche
e
apparecchiature destinate al settore delle informazioni e comunicazioni). Ricerca e sviluppo
sono attivissimi negli istituti di ricerca e nelle università; ogni anno oltre 2000 brevetti sono
presentati per l’approvazione nella Prefettura.
Hiroshima Central Science Park51
Questo parco è stato creato per promuovere la concentrazione di funzioni di ricerca nell’area
prossima alla Hiroshima University. Molti istituti di ricerca, tra cui il National Research Institute
of Brewing, e strutture supportate dalla collaborazione tra industria, mondo accademico e
governo sono localizzate qui, oltre che nell’Hiroshima Techno Plaza, altra struttura preposta
allo sviluppo dell’industria nella Prefettura di Hiroshima.
51
http://www.pref.hiroshima.jp/soumu/nowe/now02-2.html
pagina 391 di 117
Infrastrutture
Vie di terra
Quattro arterie autostradali intersecano la prefettura, permettendo alle imprese di avere sotto
controllo tutte le attività industriali nelle regioni di Chugoku e Shikoku, fino alla regione che va
da Kyoto/Osaka/Kobe fino a Kyushu.
Aeroporti
Gli aeroporti di Hiroshima offrono il più grande numero di collegamenti di qualsiasi altra
struttura aeroportuale nella zona di Chugoku/Shikoku area. Ci sono voli diretti in sette città
dell’Asia (per esempio, Seoul and Bangkok) e altre destinazioni internazionali, oltre a 15 voli
giornalieri andata e ritorno per Tokyo.
Vie di mare
I porti di Hiroshima, Kure, Fukuyama e Onomichiitozaki sono tutti porti a designazione
speciale. Poiché sono porti dediti in special modo al commercio internazionale, Hiroshima e
Fukuyama hanno collegamenti regolari con Corea del Sud, Taiwan, Cina e altri paesi.
FEDEX, UPS, e altre compagnie di spedizione internazionale hanno dei distaccamenti sul
territorio della prefettura.
Progetti
1. Collaborazione industria – ricerca – governo
•
Hiroshima Medical Venture Consortium
La Hiroshima University ha un ruolo centrale nella promozione di ricerca e sviluppo insieme ad
organizzazioni industriali e governative. L’obiettivo è quello di sviluppare industrie basate su
necessità mediche e biomediche, per ottenere servizi sanitari più avanzati e, al tempo stesso,
per mettere le basi di una nuova industria tecnologica al servizio della medicina.
•
Hiroshima TLO52
E’ stato creato un TLO regionale, progettato da una vasta gamma di partecipanti (dalle
università ai distretti industriali) e creato grazie alla collaborazione tra industria, governo e
mondo accademico. L’implementazione del progetto è stata avviata nel 2003 nella Hiroshima
Industrial Promotion Organization.
2. Sviluppo di cinque tecnologie all’avanguardia nei settori informazione, bioscienza,
nanotecnologia, ambiente, salute
52
Si tratta di un Technology Licensing Office. Per ulteriori informazioni, si veda http://home.hiroshimau.ac.jp/techrd/CTRD-2003.ppt#19 e http://ricchi.hiwave.or.jp/ricchi/english/aratana/tlo.htm .
pagina 392 di 117
•
Tecnologie per l’informazione
Aziende private e la Hiroshima University stanno conducendo ricerche congiunte sullo
sviluppo del DRAM, e più imprese attive in questo settore stanno creando sedi a
Hiroshima. Tra queste, ricordiamo la Elpida Memory Inc., la Sharp Corporation (tre
fabbriche), la Nitto Denko Corporation, la Dai Nippon Printing Co., Ltd., e la Disco
Corporation.
•
Tecnologie per la bioscienza
Si stanno conducendo ricerche all’avanguardia a livello internazionale nel settore della
bioscienza, sotto l’egida dell’Hiroshima Bio Cluster concept. L’Hiroshima Prefectural
Institute of Science and Technology ha un ruolo centrale in queste ricerche. Una serie
di ricerche nel settore della bioscienza vengono condotte da aziende private, e tra
queste ricordiamo la Wakunaga Pharmaceutical Co., Ltd. Nel settore dei reagenti, e poi
la Satake Corporation, la Towa Kagaku Co., Ltd., la Chugoku Electric Power Co., Inc.,
e la Nishikawa Rubber Co, Ltd.
•
Tecnologie per la nanotecnologia
Dell’Università di Hiroshima fanno parte due basi centrali per la ricerca: l’Hiroshima
Synchrotron Radiation Center e il Research Center for Nanodevices and Systems. Nel
settore privato, esiste una tradizione di procedimenti tecnologici ad alta precisione per
la produzione di aghi, mole, componenti autumobilistiche, etc. Si stanno creando sul
territorio Uu numero elevato di aziende attive in settori ad alta specializzazione, come
quello della produzione di semiconduttori.
•
Tecnologie per l’ambiente
Per promuovere la concentrazione di imprese nel settore dell’ambiente, affinché
diventino un nuovo tipo di industria, si stanno facendo molti sforzi per supportare la
ricerca congiunta tra aziende del territorio che abbiano dimostrato eccellenze nel
settore delle tecnologie per l’ambiente. Lo scopo è quello di creare un complesso
industriale tutto dedicato all’ambiente nella Prefettura di Hiroshima.
•
Tecnologie per la salute e l’assistenza
Si è attivi nel settore della ricerca e sviluppo per lo sviluppo pratico di attrezzature per
l’accessibilità, con la guida del Cocoon Hiroshima 21, che è il sistema informativo del
Consiglio per il progetto di creazione dell’industria per la salute e assistenza della
Prefettura di Hiroshima (un altro organismo creato dall’industria, dal mondo
accademico, dal governo e da settori privati).
Industrie mediche e per le attrezzature mediche
La Prefettura di Hiroshima vanta uno dei livelli più alti di agglomerazione tecnica, insieme a
uno dei più alti livelli di produzione del paese nei settori dell’abbigliamento, del ferro e
dell’acciaio, dei prodotti derivati dal legno, dell’automobile e delle costruzioni navali. Serve
pagina 393 di 117
anche come base di molte imprese53 appartenenti a diversi settori industriali contraddistinti da
tecnologie all’avanguardia ed è caratterozzata da una struttura industriale a più strati che ha
prodotto una concentrazione di tecnologia avanzatissima nel campo dei macchinari e di altri
settori. Utilizzando il potenziale di queste industrie, si stanno creando industrie nuove e
specificamente indirizzate verso i settori delle cure mediche.
Industrie nel settore dell’ambiente
La Prefettura di Hiroshima è una delle più grandi regioni industriali del Giappone nel settore
dell’alta tecnologia, poiché le sue tradizioni in questo campo risalgono addirittura al XIX secolo.
I settori dei macchinari per il trasporto, dell’acciaio e di altri macchinari in generale sono
particolarmente fiorenti. La Prefettura è il leader del Giappone occidentale per le spedizioni
industriali, che ammontano a qualcosa come 7.415.3 miliardi di yen (di cui circa il 50% è
costituito da spedizioni per il settore dell’industria pesante). Questo è il motivo per cui la
domanda di tecnologie ambientali è particolarmente alta. Si sta creando attivamente una serie
di nuove industrie per l’ambiente, e sul territorio sta crescendo la presenza di società
impegnate in settori legati all’ambiente (misurazioni, pulizia, riciclaggio).
Dati sulle industrie del settore ambientale
Eccellenze
La Prefettura di Hiroshima è molto attiva nella creazione di nuove
industrie, poiché ha anche creato una serie di industrie attive nel
settore dell’ambiente a causa della presenza concentrata di
industrie pesanti e ad alta tecnologia
Aziende principali
L’associazione della Prefettura di Hiroshima per la Creazione e la
Promozione di Industrie nel settore dell’ambiente (Hiroshima
Prefecture Association for the Creation and Promotion of
Environment-Related Industries) è stata creata da 83 imprese
membri, tra cui la Babcock Hitachi e la Mitsubishi Heavy
Industries, e ha un ruolo centrale nella creazione di industrie legate
all’ambiente sul territorio della prefettura.
Valore delle spedizioni di Valore delle spedizioni di prodotti: 7.790.5 miliardi di Yen (FY 2005
prodotti manufatti
Census of Manufacturers)
Principali aziende
giapponesi del settore
Babcock Hitachi KK
MHI Solution Technologies Co.,LTD
JFE Engineering Corporation
Hokoku Kogyo Co.,Ltd.
Aziende membri della Hiroshima Prefecture Association for the
Creation and Promotion of Environment-Related Industries.
Piani in corso di
Industrial Cluster Project to Form Recycling-oriented and
realizzazione e futuri per Environmentally- friendly Society
la formazione di cluster
Il progetto di un cluster industriale per creare una società orientata
53
Per informazioni sulle imprese di Hiroshima, si veda http://ricchi.hiwave.or.jp/invest/english/companies/index002.asp
pagina 394 di 117
al riciclaggio e attenta all’ambiente ha l’obiettivo di costruire
industriali (creazione di
zone di affari e di legami strutture per il riciclaggio all’avanguardia e industrie attive nel
recupero e nel rispetto dell’ambiente, utilizzando il personale
di affari, etc.)
specializzato e le tecnologie in uso presso molte imprese/ industrie
di Hiroshima (tra esse, imprese attive nel riciclaggio, nella pulizia
ambientale e nel settore delle nuove tecnologie per la produzione di
energia).
Risorse umane disponibili •
La Prefettura di Hiroshima è al quarto posto per numero di
studenti universitari in Giappone.
•
Ci sono 21 università, 10 junior college e 2 college tecnici
(67.000 studenti).
•
La Prefettura è attiva nel campo della ricerca generale per
supportare le industrie del settore ambientale, e, al tempo
stesso, vuole potenziare attivamente le aree di ricerca che
hanno un ruolo chiave nello sviluppo delle tecnologie ambientali.
Tra queste ricordiamo i settori delle bioscienze, tra cui vanno
menzionate la genetica e la biotecnologia, il settore dei materiali
per la nanotecnologia, e il settore della tecnologia per la
comunicazione. La Prefettura, inoltre, forma tecnici altamente
specializzati e ricercatori in grado di sviluppare le tecnologie del
futuro.
•
Con la partecipazione del governo, della Prefettura e di
grandi imprese private, come Mazda e Sharp, Hiroshima
Technoplaza Corporation si occupa di formazione tecnica per
aumentare il livello tecnologico nelle industrie della prefettura e
per sviluppare personale tecnico di altissimo livello.
Principali istituti di ricerca
•
Hiroshima University
•
Hiroshima Institute of Technology
•
Hiroshima Kokusai Gakuin University
•
National Institute of Advanced Industrial Science and
Technology, Chugoku
•
Hiroshima Prefectural Institute of Industrial Science and
Technology
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
Tecnologie
Tecnologie all’avanguardia in settori relativi all’ambiente, sviluppate
da istituzioni come la Hiroshima University
Brevetti - informazioni rilevanti
L’ Hiroshima Technology Licensing Office (TLO) è responsabile
dell’amministrazione dei brevetti e in materia di trasferimento di
tecnologie.
Collaborazione industria – •
governo – mondo
accademico
Hiroshima Prefecture Association for the Creation and
Promotion of Environment-Related Industries
Comprende in totale 109 organizzazioni, di cui fanno parte 83
pagina 395 di 117
industrie operative in settori vari (macchinari, costruzioni,
acciaio, prodotti chimici, agroalimentare, energia, ambiente); 10
istituti di ricerca sperimentale come il National Institute of
Advanced Industrial Science and Technology, la Hiroshima
University, l’Hiroshima Institute of Technology e associazioni ad
esso affiliate, e enti governativi. L’Associazione ha lo scopo di
creare nuove industrie.
•
Ricercatori eccellenti
Hiroshima Organization for the Promotion of a RecyclingBased Society
E’ un’organizzazione non profit formata dalla Hiroshima
University e da imprese associate.
Vuole contribuire alla creazione di una società basata sul
reciclaggio attraverso lo sviluppo tecnologico e la formazione di
esperti tecnici.
Hiroshima Institute of Technology
Department of Global Environment Studies (Facoltà di Studi
Ambientali Globali)
Tsutomu Imaoka
Tecnologia medica / industrie per le apparecchiature mediche e di assistenza
Eccellenze
Aziende che vantano alcune delle migliori tecnologie del Giappone
sono raggruppate qui a diversi livelli, e sono create nuove
industrie in settori all’avanguardia della medicina e dell’assistenza
Aziende principali
Sul territorio si trovano molte aziende uniche nel loro settore
(produzione di parti per automobili, biotecnologia e
apparecchiature elettroniche).
Valore delle spedizioni di
prodotti manufatti
Valore delle spedizioni di prodotti finiti: 7.790.5 miliardi di yen
(fonte: FY2005 Census of Manufacturers)
Costi delle cure mediche: 479.8 miliardi di yen (2004)
Principali aziende
giapponesi
JMS.CO.,LTD
MARUZEN PHARMACEUTICALS CO., LTD.
Wakunaga Pharmaceutical Co.,Ltd.
Mitsubishi Heavy Industry Co.,Ltd
Imprese che fanno parte dell’Hiroshima Bio Venture Network
Principali aziende straniere SCHILLER Japan Ltd.
Piani in corso di
•
realizzazione e futuri per la
creazione di cluster
industriali
The Hiroshima Biocluster
Questo Biocluster è impegnato nella creazione di nuove
industrie – comprese quelle che richiedono lo sviluppo di
farmaci e trattamenti medici all’avanguardia, e si basa sugli
sforzi congiunti della Hiroshima University e dei suoi “semi di
ricerca” all’avanguardia nel mondo (research seeds), sull’
Hiroshima Prefectural Institute of Industrial Science and
Technology, e su imprese con capitali a rischio del settore
biotecnologico (bio-venture companies).
pagina 396 di 117
Risorse umane a
disposizione
•
Chugoku Advanced Medical Equipment Industry Cluster
Si stanno creando nuove industrie anche nel settore delle
apparecchiature mediche grazie allo sviluppo di una più
sofisficata tecnologia industriale per la creazione di macchinari.
•
La Prefettura di Hiroshima è al quarto posto nel Paese per
numero di studenti che decidono di proseguire gli studi
all’università.
•
La Hiroshima University, la Hiroshima International
University, e la Fukuyama University sono tra le istituzioni che
stanno conducendo ricerche mediche accuratissime per
supportare le industrie mediche e farmaceutiche. L’ Hiroshima
Institute of Technology è impegnato nella ricerca su
nanotecnologia e sistemi per macchinari e offre formazione a
ricercatori e ingegneri responsabili dello sviluppo di tecnologie
nuove per il settore delle cure mediche e delle apparecchiature
mediche.
•
L’Hiroshima Techno Plaza, creato con la partecipazione
delle autorità della prefettura e di aziende private come la
Mazda Motor Corporation e la Sharp Corporation, offre
formazione tecnica per migliorare il livello tecnico delle
industrie nella Prefettura di Hiroshima, e forma dunque
personale preparatissimo.
Principali Istituti di ricerca •
•
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
Hiroshima University Graduate School of Biomedical
Sciences
Hiroshima Institute of Technology
•
National Institute of Advanced Industrial Science and
Technology, Chugoku
•
Hiroshima Prefectural Institute of Industrial Science and
Technology
Tecnologie sviluppate
Tecnologie all’avanguardia nel settore medico e in altri settori
sono state sviluppate alla Hiroshima University e in altri istitui di
ricerca
Prodotti sviluppati
Collaborazione industria –
governo – mondo
accademico
Spettrografo di massa, videoscopio cellulare (Hiroshima
University)
[Patent names and relevant URLs]
Patent management, technology transfer at the Hiroshima
Technology Licensing Office
Hiroshima Medical Venture Consortium
Questo Consorzio è la prima organizzazione di collaborazione
guidata da un’università in Giappone. La Hiroshima University
Graduate School of Biomedical Sciences e altri istituti di ricerca
creano legami e contatti con imprese che si occupano di
macchinari, elettronica, biotecnologia, software e altri settori e
con la Hiroshima Industrial Promotion Organization. Crea contatti
pagina 397 di 117
Ricercatori eccellenti
anche con istituzioni di ricerca all’interno della prefettura e a
livello nazionale:questa collaborazione ha permesso
l’accumulazione di un know-how all’avanguardia nei settori della
medicina, dei farmaci e delle apparecchiature mediche.
Hiroshima University Graduate School of Biomedical Sciences
Tsutomu Masujima
Kobe City
Informazioni generali
Popolazione
1.52 milioni (maschi: 0.72 milioni, femmine: 0.80 milioni) (2006)
Forza lavoro
0.72 milioni (2000)
Superficie
552 km2 (2004)
PIL
5.878 miliardi di yen (2006)
Industrie
Macchinari in generale, macchinari per il trasporto, macchinari
principali
elettrici, ferro/ acciaio, agroalimentare
Industrie in corso Industria medica, ICT, nanotecnologia, moda, macchinari di
di sviluppo
precisione
Trasporti
Grazie all’apertura dell’aeroporto di Kobe Airport, la città è
raggiungibile per vie di terra, mare e aria. Sette grandi città
giapponesi sono raggiungibili da Kobe in poco tempo (da una a tre
ore). Inoltre, il Kansai International Airport dista solo 29 minuti
grazie al traghetto ad alta velocità (Bay Shuttle ferry). Il porto di
Kobe è uno dei principali porti commerciali del Giappone e offre
attrezzature all’avanguardia.
pagina 398 di 117
Istruzione
Kobe ha 8 nove scuole internazionali frequentate da circa 2.500
studenti stranieri.
Ci sono 18 università, 8 junior college, e 61 scuole medie
superiori.
Aziende straniere Procter & Gamble Far East, STN Atlas Marine Japan, Nestle Japan,
in via di
Eli Lilly Japan, etc.
espansione
Consulato
Panama
Uffici del JETRO
JETRO Kobe
Kobe Commerce Industry and Trade Center Building 6F, 5-1-14
Hamabe-dori, Chuo-ku, Kobe 654-0051
TEL: +81-78-231-3081
FAX: +81-78-232-3439
E-mail: [email protected]
Kobe ha sviluppato un porto internazionale da quando la città è stata aperta al mondo esterno
nel 1868. In città vivono circa 44.500 residenti stranieri che provengono da 115 paesi: ciò
dimostra che nella città si respira un clima favorevole, positivo e aperto. Il grande rispetto per
gli stranieri è testimoniato anche dal fatto che 90 imprese straniere (o imprese affiliate a
imprese straniere) hanno stabilito a Kobe i loro quartieri generali giapponesi.
Kobe cerca attivamente di richiamare imprese straniere e la sua sede per il business, il centro
multifunzionale che si chiama Kobe International Business Center (KIBC),54 che include uffici,
istituti di ricerca e spazi per la manifattura, offre laboratori e uffici in affitto a prezzi modici e
garantisce
supporto
per
espandere
la
propria
attività
con
tipologie
varie.
1. Progetto di sviluppo per l’industria medica a Kobe nei settori biotecnologia e
nanotecnologia al servizio della medicina
Il Kobe Medical Industry Development Project è in corso di implementazione per promuovere le
industrie legate alla salute, all’assistenza pubblica, alle cure mediche, che sono le industrie
chiave del XXI secolo. Con base a Port Island, questo progetto comprende lo sviluppo di ricerca
medica avanzata e di basi di sviluppo, come l’Institute of Biomedical Research and Innovation
e la creazione di nuove industrie, insieme alla concentrazione di industrie giapponesi e
straniere che si occupano di cure mediche a vari livelli.
54
http://www.kobe-toshi-seibi.or.jp/ibsc/ibsc_e/index.html
pagina 399 di 117
Intanto, grazie alla creazione di un sistema sanitario di nuova generazione, il progetto ha
anche l’obiettivo di stimolare l’economia di Kobe, di contribuire alla conversione della sua
struttura industriale, e di migliorare il livello dei servizi sanitari per migliorare la tecnologia
medica nei paesi asiatici e, di conseguenza, dare un contributo alla società in generale.
Core institutions of the Kobe Medical Industry Development Project
•
Institute of Biomedical Research and Innovation
RIKEN Center for Developmental Biology
•
Translational Research Informatics Center
•
Business Support Center for Biomedical Research and Innovation
•
Kobe Biotechnology Research and Human Resource/Human Development Center /
Kobe Univ.
•
Business Incubation Center
•
Kobe Medical Device Development Center (MEDDEC)
Infrastrutture
•
Kobe offre una collocazione ideale come centro di affair: dista solo da 1 a 3 ore da
Tokyo, Nagoya, Sapporo, Fukuoka, Hiroshima e da altre importanti città del paese;
grazie all’apertura dell’Aeroporto, la città è accessibile oltre che via terra e via mare,
ora anche via aria.
•
Un nuovo sistema di trasporto collega l’aeroporto con il centro della città in solo 16
minuti e si unisce alle già eccellenti strutture stradali e ferroviarie della zona.
•
La città gode di un’ottima posizione anche da un punto di vista logistico perché uno dei
migliori porti container del mondo si trova a poca distanza dall’aeroporto. Grazie al
porto, sono possibili collegamenti facili e veloci tra le vie d’aria e le vie di mare/terra.
Industria della medicina rigenerativa
Eccellenze
Il Kobe Medical Industry Development Project, che cerca di istituire
delle basi di ricerca e sviluppo (R&D) per tecnologie mediche
all’avanguardia e di creare una concentrazione di imprese impegnate
nel settore medico nell’area di Kansai, attraverso una intensa
collaborazione tra industria, governo e università, è in corso di
implementazione a Port Island.
Aziende principali
Molte aziende che si occupano di medicina rigenerative si stanno
espandendo con nuove sedi a Kebe City, e tra queste la Olympus
Corporation (che fa ricerche sulla rigenerazione delle ossa) e la
Terumo Corporation (che fa ricerche sulla rigenerazione dei muscoli
del cuore.
Sul territorio operano 87 aziende del settore medico (dati del 30
giugno 2006)
pagina 3100 di 117
Principali aziende
giapponesi
Arblast Co., Ltd. (ricerche sulla rigenerazione alveolare di ossa e
cornea)
Principali aziende
straniere
Stem Cell Sciences KK (Australia)
Piani in corso di
realizzazione e futuri per
•
la creazione di cluster
industriali
Kobe Medical Industry Development Project
Questo progetto ha l’obiettivo di creare un’accumulazione,
con base a Port Island, di imprese attive nel settore dell’industria
medica, uno dei settori chiave del XXI secolo, grazie alla
collaborazione di governo, industrie e università dell’area di
Kansai.
•
Il progetto vuole dare nuova spinta all’economia di Kobe
creando delle basi per la ricerca e lo sviluppo nei settori della
tecnolgia medica avanzata, migliorando il livello della tecnologia
nelle industrie già esistenti e garantendo così più posti di lavoro;
vuol inoltre garantire condizioni di vita migliori per i residenti
fornendo loro servizi meidici all’avanguardia, e vuole aiutare gli
altri paesi dell’asia e tutti i paesi del mondo grazie ai suoi studi
sulla ricerca medica.
•
I settori principali della ricerca sono: (1) applicazioni cliniche
della medicina rigenerativa, (2) R&D fper le attrezzature mediche,
e (3) ricerca clinica per supportare lo sviluppo di prodotti
farmaceutici.
Deregulation Zone for Advanced Medical Industry
Si sta lavorando alacremente per creare un super-cluster nel settore
della bioscienza che interessi tutt l’area di Kansai, sia accellerando il
Kobe Medical Industry Development Project, sia collaborando con i
cluster dell’area di Kansai.
1. Promozione della ricerca traslazionale grazie alla
collaborazione industria - università
2. Promozione della collaborazione tra istituti di ricerca e di
formazione per le bioscienze
3. Supportare la creazione di BioVentures, etc.
4. Garantire la collaborazione di medici, ricercatori e tecnici, etc.
di grande professionalità che si occupino di bioscienze,
provenienti dal Giappone e dall’estero.
Risorse umane disponibili•
•
Principali Istituti di
•
Si trovano in questa zona molte Università nel settore medico
e farmaceutico, tra cui università famose come la Kobe
University, la Kyoto University e la Osaka University, e formano il
personale necessario per la ricerca nel campo della medicina
rigenerativa.
Ci sono piani per inaugurare una Facoltà di Scienze
Farmaceutiche alla Kobegakuin University e di fondare il College
of Medicine (nome non ancora certo ) nei primi stadi di Port
Island nel 2007.
Institute of Biomedical Research and Innovation (Istituto di
pagina 3101 di 117
Ricerca
Ricerca e Innovazione Biomedica - IBRI) gestito dalla Foundation
for Biomedical Research and Innovation (Fondazione per la
Ricerca e Innovazione Biomedica - FBRI) (Direttore: Hiroo Imura,
già Rettore della Kyoto University e Membro del Council for
Science and Technology Policy). Effettua ricerca di vario tipo:
dalla ricerca di base alle applicazioni cliniche nel campo della
medicina rigenerativa, etc.
•
RIKEN Center for Developmental Biology (CDB)55
(Direttore: Ryoji Noyori, Premio Nobel per la Chimica)
Un Istituto di Ricerca di livello mondiale nel campo della
generazione/rigenerazione
•
Kobe Medical Device Development Center (MEDDEC)56
Strutture per l’incubazione con una struttura per la coltivazione di
cellule umane
Collaborazione Industria- Pro-Cluster Kobe
governo – mondo
Il Pro-Cluster Kobe, che fa parte della Foundation for Biomedical
accademico
Research and Innovation fornisce supporto a tutto tondo per la
collaborazione industria – governo – mondo accademico volta alla
formazione di un cluster di istituti di ricerca impegnati del settore e
di imprese R&D.
•
Presentazione a ricercatori e mediciIntroduction
•
Sussidi per la commercializzazione del consorzio
•
Ricercatori eccellenti
Sostegno alla commercializzazione (inclusivo di ricerche sulla
proprietà intellettuale, ricerche di marketing, e sostegno per le
applicazioni di prodotti farmaceutici)
Shin'ichi Nishikawa (Ricerca sulle cellule staminali)
Takayuki Asahara (Ricerca traslazionale sulle cellule staminali)
Nagahama City, Prefettura di Shiga
Informazioni generali
55
56
http://www.cdb.riken.jp/en/index.html
http://www.meddec.jp/english/index.html
pagina 3102 di 117
Popolazione
1.38 milioni (maschi: 0.68 milioni, femmine: 0.70 milioni) (2005)
Forza lavoro
0.92 milioni (maschi: 0.47 milioni, femmine: 0.45 milioni) (2005)
Superficie
4.017km2 (2005)
PIL
5.690 miliardi di yen (2003)
Indusitre
Attrezzature elettriche, attrezzature in generale, attrezzature per i
principali
trasporti, prodotti chimici e in plastica.
Industrie in via
Ambiente, salute, biotecnologia e IT
di sviluppo
Trasporti
Strade: Meishin Expressway, Hokuriku Expressway, e le autostrade
nazionali 1, 8, e 161.
Ferrovie: Tokaido Shinkansen, Linea JR Biwako Line, Linea
Hokuriku, Linea Kosei , etc.
Aeroporti: Osaka International Airport, Kansai International
Airport, Nagoya Airport, etc.
Istruzione
10 Università, 3 junior college, 58 scuole medie superiori. Ogni
università della prefettura ha un Ufficio preposto alle consultazioni
per la collaborazione tra università e mondo accademico, ed è
attiva nei campi della ricerca congiunta e delle consultazioni
tecnologiche.
Imprese
DU PONT-TORAY CO.,LTD., Coca-Cola (Japan) Company, Limited.,
straniere in
JAPAN Vilene Co,Ltd, IBM Japan,Ltd., The Procter & Gamble
espansione
Company, Schering-Plough K.K., Bayer Yakuhin,Ltd., AstraZeneca
K.K., NEC SCHOTT Components Corporation, TSUBAKIMOTO
MAYFRAN INC.
Uffici del JETRO
JETRO Osaka
Nakanoshima Mitsui Bldg. 5F, 3-3-3,Nakanoshima, kita-ku, Osaka
Prefecture 530-0005
TEL: +81-6-6447-2309(IBSC OSAKA)
FAX: +81-6-6447-2336
E-mail:[email protected]
JETRO Shiga Information Desk
Collabo-Shiga 21 2F,2-1 Uchidehama,Otsu City,Shiga Prefecture
TEL:
+81-77-521-6638
pagina 3103 di 117
FAX: +81-77-511-1418
E-mail:[email protected]
Profilo regionale
L’obiettivo della Prefettura di Shiga è quello di creare nuove industrie distintive utilizzando
attivamente le risorse e le potenzialità a disposizione sul territorio della Prefettura. Più
specificamente, Shiga sta promuovendo varie iniziative per la promozione industriale,
concentrate nei settori della biotecnologia, dell’ambiente, delle cure mediche e dell’IT, e sta
cercando di attrarre imprese attive nei settori appena menzionati.
Biwako Biotechnology Stage Promotion Project57
(Settore Biotecnologia)
Obiettivo:
Creare un network di promozione che coinvolga l’industria, il governo e il mondo accademico e
incentrato sui settori ambiente, salute e agricoltura, per utilizzare così i tratti distintivi della
Prefettura di Shiga per creare e sviluppare industrie biotecnologiche, che includano anche le
tecniche di formazione e la generazione di informazioni legate alla biotecnologia.
Azioni:
•
Promuovere l’istruzione e creare un ambiente particolarmente favorevole alla
biotecnologia
•
Articolare e dettagliare il progetto Biwako Environment and Health Biotechnology Stage
Promotion Project (nome provvisorio)
•
Progettare azioni per promuovere e creare industrie biotecnologiche a Shiga
•
Studiare la progettazione per una struttura di incubazione
•
Creare un sistema di collaborazione tra industrie, mondo accademico e governo per
promuovere le industrie biotech.
•
Biotecnologia
(Settori collegati: farmaceutico, attrezzature e macchinari medici)
Eccellenze
Eccellenze
Il Nagahama Science Park, situato accanto al Nagahama Institute of
Bio-Science and Technology (che è l’unica università giapponese
interamente dedicate alla bioscienza), offre un ambiente ideale per
la ricerca congiunta con l’Università.
Imprese principali
Tra le imprese che si sono stabilite a Nagahama ci sono grandi
corporation che possono vantare tecnologie all’avanguardia in una
serie di industrie, come la Nagahama Canon Inc., la Mitsubishi
57
Per informazioni sul progetto, si veda http://www.eujapan.com/europe/fdi/map/part2_2_4.pdf
pagina 3104 di 117
Plastics, Inc. e la Yanmar Co., Ltd.. Oltre a queste ci sono imprese
biotech come la Oriental Yeast Co., Ltd. e la AstraZeneca K.K., tutte
situate in città o negli immediati dintorni
Progetti biotecnologici
Nagahama City e la Kyoto University sono i partner principali del
progetto ZEROJIYOBO, ora in corso, che ha l’obiettivo di individuare
la causa delle malattie attraverso l’analisi dei geni, per trovare
misure preventive più efficaci per le malattie associate allo stile di
vita.
Valore delle spedizioni di 339.879.02 milioni di yen
beni prodotti
(FY2004 Census of Manufactures; spedizioni di manufatti da imprese
di Nagahama City che contano quattro o più dipendenti)
Principali imprese
giapponesi
•
Oriental Yeast Co., Ltd.58
•
Mitsubishi Plastics, Inc.59
Principali imprese
straniere
Piani in corso di
realizzazione e futuri per
la creazione di cluster
industriali (creazione di
business zone, business
tie-up, etc.)
AstraZeneca PLC60
Nagahama Life-Science Specified Area Plan
Nagahama City ha creato il Nagahama Life Science Specified Area
Plan, che ha l’obiettico di rafforzare le industrie del settore biotech
sulla base di progetti di collaborazione tra industria, governo e
mondo accademico, con il Nagahama Institute of Bio Science and
Technology.
Il Nagahama Science Park,61 il luogo dove questo piano deve essere
realizzato, è stato designato come zona di sviluppo economico
speciale della Prefettura di Shiga, ed per questo è stato preparato un
intenso programma di incentive fino al 2008.
Risorse umane disponibili
•
A Nagahama City:
o
Nagahama Institute of Bio-Science and Technology
(una università specializzata in bioscienze). Una facoltà che
offre 5 corsi, con 200 studenti. Nell’aprile del 2007 dovrebbe
essere inaugurata la scuola di specializzazione (Graduate
School)
o
Nagahama Prefectural Agricultural High School (una
scuola media superiore con una tradizione che dura da più di
un secolo). Quattro corsi, 160 studenti.
•
Nella Prefettura di Shiga:
o
o
Shiga University of Medical Science (Università
pubblica nazionale. Facoltà di Medicina: 85 studenti.
University of Shiga Prefecture (un’università pubblica
58
Si veda http://www.oyc.co.jp/e/fre_06.htm e
Per l’R&D portato avanti dal gruppo, si veda http://www.mpi.co.jp/english/corporate/03.htm .
60
http://www.astrazeneca.com/article/11163.aspx
61
http://www.city.nagahama.shiga.jp/section/nagahama_corpora/en/location01.html
59
pagina 3105 di 117
con lo scopo di trovare armonia tra ambiente e industria).
Facoltà di Scienze Ambientali: 180 studenti. Facoltà di
Ingegneria: 120 studenti.
Altre università: Ritsumeikan University eRyukoku University
(Faculta of Scienca and Tecnologia, Graduate School)
Principali Istituti di
Ricerca
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
Nagahama Institute of Bio-Science and Technology
Tecnologie sviluppate
•
Sviluppo di vegetali di alta qualità e di tecniche di
coltivazione basate su un sistema in stile industriale
•
Strumentazione analitica per i cristalli di proteine microscopici
utilizzando la tecnologia sincrotron62
•
Inchiostro DNA biometrico di seconda generazione63
Collaborazione industria Industry-government-academia Joint Research and Business
– governo – mondo
Development Center (Centro di ricerca congiunta e sviluppo del
accademico
business) del Nagahama Institute of Bio-Science and Technology
Ricercatori eccellenti
Nagahama Institute of Bio-Science and Technology
•
Tamio Mizukami (ingegneria genetica, virologia, Scienza della
formulazine di farmaci gnomici, [Genome Drug Formulating
Science], chimica dei prodotti naturali)
•
Atsushi Ohshima (ingegneria genetica, microbiologia)
•
Yoshisuke Nishi (Ingegneria degli anticorpi, ingegneria
dell’evoluzione molecolare, chimica delle proteine, tossicologia
citogenetica [Cytogenesis Toxicology], oncologia molecolare).
Prefettura di Shizuoka
Informazioni generali
62
63
L’inglese legge: “Extremely small-scale protein crystal analytical equipment using synchrotron technology”.
L’inglese legge: “Second-generation biometric DNA ink”.
pagina 3106 di 117
Popolazione
3.79 milioni (maschi: 1.87 milioni, femmine: 1.92 milioni) (2005)
Forza lavoro
2.51 milioni (maschi: 1.28 milioni, femmine: 1.24 milioni) (2004)
Superficie
7.780 km2 (2005)
PIL
15.748 miliardi di yen (2003)
Industrie
Attrezzature per i trasporti, strumenti musicali, macchinari elettrici,
principali
ingegneria chimica, agroalimentari
Industrie in
Optoelettronica, servizi medici, cibi funzionali e distribuzione fisica.
corso di
sviluppo
Trasporti
Facile accesso autostradale e ferroviario a tre importanti aree
metropolitane, grazie alla Tomei Expressway e al treno Tokaido
Shinkansen.
Aeroporti: l’ aeroporto di Shizuoka verrà aperto nel 2008 e offrira
voli su 4 destinazioni nazionali, nonché su nove destinazioni
internazionali, permettendo un accesso ancora più facile alla
regione.
Porti: porto di Shimizu (designato Specific Important Port) e porto
di Omaezaki. In particolare il porto di Shimizu ha una grande
importanza commerciale, perché qui è attivo l’utilizzo di 16 servizi
regolari di container, nonché il primo sistema di carico e attracco
del paese che funzioni 24 ore su 24. Il porto è direttamente
connesso a molte strade, tra cui la Tomei Expressway.
Istruzione
1 junior college tecnico.
Le Università nazionali Shizuoka University e Hamamatsu
University School of Medicine formano risorse umane creative, come
base per l’istruzione e la ricerca nel distretto Hamamatsu
Technopolis. Tre progetti creati dalla Shizuoka University, dalla
Hamamatsu University School of Medicine, e dalla University of
Shizuoka sono incorporati nel 21st Century COE Program
supportato dal Ministero dell’Istruzione, della Cultura,dello Sport,
pagina 3107 di 117
della Scienza e della Tecnologia ( Ministry of Education, Culture,
Sport, Science and technology – MEXT). Di conseguenza, le risorse
umane che ricevono una formazione tecnologica all’avanguardia
saranno in grado di migliorare ulteriormente le loro capacità.
Imprese
190 imprese straniere (tra cui imprese europee e americane, e in
straniere in via particolare più di 50 imprese manifatturiere su larga scala ).
di espansione
Il motivo principale per cui le imprese straniere scelgono Shizuoka è
il costo bassissimo delle terre, nonostante il vantaggio che deriva
dalla connessione a tre importantissime aree metropolitane. Il
settore maggiormente presente è quello manifatturiero (in
particolare, imprese ad alta tecnologia).
Ufficio del
JETRO
JETRO Shizuoka
Shimizu Marine Building 5F, 9-25 Shimizu-ku Hinode-cho, Shizuoka
City, Shizuoka Prefecture 424-0922
TEL: +81-543-52-8643
FAX: +81-543-52-2798
E-mail: [email protected]
Profilo regionale
La Prefettura di Shizuoka giace ai piedi del monte Fuji, simbolo del Giappone, e si trova circa al
centro del paese. Su questo territorio si sta sperimentando una nuova strategia, riassunta dallo
slogan “Prosperi e Civili”, con lo scopo di rivitalizzare l’industria e la società di tutta la regione;
infatti, grazie alle condizioni favorevoli agli affari, qui nascono moltissime nuove realtà
industriali.
Progetto per la Strategia 2010
Si vuole adottare una strategia primaria per l’implementazione di industrie creative e di
condizioni di vita ospitali, sulla base di sette progetti fondamentali concentrati sul 2010, per
creare nuove industrie e per sviluppare risorse umane che siano in grado di supportare le
nuove industrie e di garantire nuove opportunità di business.
Progetto Distretto Hamamatsu per i cluster di Optronica
Il gran numero di industrie tecnologiche all’avanguardia (e tra queste ricordiamo in modo
particolare l’industria optoelettronica) offrirà grandi opportunità per la creazione di nuove
realtà aziendali. Le imprese high tech che si trovano nella Hamamatsu Technopolis.
Progetto Shizuoka TLO YARAMAIKA Project - Descrizione
pagina 3108 di 117
Organo amministrativo
Hamamatsu Foundation for Science and Technology Promotion
(Fondazione Hamamatsu per la Promozione di Scienza e
Tecnologia; fa parte della Facoltà di Ingegneria della Shizuoka
University).
Inizio
17 gennaio 2002
Università membri
Shizuoka University, Hamamatsu University School of Medicine,
University of Shizuoka, Shizuoka Institute of Science and
Technology, Shizuoka Sangyo University, Shizuoka University of
Art and Culture, Tokai University, Numazu College of Technology,
National Institute of Genetics
Ricercatori
163 ricercatori, tra università e istituti
Membri
53 imprese, 16 organizzazioni
Servizi
Le imprese membri hanno priorità assoluta per l’accesso alle
informazioni sui brevetti di tutte le ricerche universitarie, prima
della pubblicazione delle informazioni.
Iniziative Fuji Pharma Valley
Molte industrie all’avanguardia nel settore della salute si trovano riunite in questa area: si
creeranno grandi opportunità di affari, soprattutto grazie al Fuji Pharma Valley Center, il
principale istituto di supporto e di promozione per il progetto.
Nella parte orientale della Prefettura di Shizuoka c’è una grande concentrazione di industrie
farmaceutiche (la prefettura è al secondo posto in Giappone per il valore della produzione
farmaceutica): sono presenti anche l’Istituto Nazionale di Genetica e altre università, nonché
Istituti di ricerca. L’obiettivo delle iniziative Fuji Pharma Valley è di condurre ricerche per i
servizi medici avanzati e di promuovere e favorire lo sviluppo delle industriie del settore
medico, sfruttando al massimo il potenziale delle università e degli Istituti di ricerca.
Fuji Pharma Valley Initiatives – Presentazione
Durata del progetto
Dal 2001 al 2010
Obiettivo primario
Accelleare la Ricerca e lo Sviluppo (R&D), promuovere e
creare una concentrazione di industrie collegate alla
salute, con l’obiettivo di sviluppare tecnllogie e servizi
medici all’avanguardia nel mondo.
pagina 3109 di 117
Tre strategie
1. Strategia per migliaore la qualità di R&D e delle cure
mediche
1. R&D sulla diagnostica innovativa e sulle attrezature
mediche: ruolo centrale del Shizuoka Cancer
Center and Research .
2. Promozione dello sviluppo dei nuovi farmaci
sturidati a Shizuoka grazie al Center for Drug
Discovery (centro per la Scoperta di Farmaci) della
Facolta di Farmacia della University of Shizuoka.
3. Promozione dello sviluppo e della diffusione di
prodotti farmaceutici avanzati attraverso il network
di sperimentazione clinica della Prefettura di
Shizuoka.
4. Promozione della condivisione e della
standardizzazione delle informazioni mediche
tramite l’utilizzo di un sistema elettronico di
archiviazione sviluppato nella Prefettura di
Shizuoka.
2. Strategia per creare nuove industrie e dare nuova linfa
alle imprese regionali
1. Creare una rete di Ricerca e Sviluppo (R&D)
incentrato intorno ai pazienti e formare una “rete
intorno al letto” ("bedside cluster") per garantire
supporto a tutto il processo, dallo sviluppo del
prodotto alla vendita.
2. Supporto per la rivitalizzazione dell’industria.
3. Strategia per uno sviluppo urbano orientato verso la
salute
1. Creare un cluster- benessere che tragga tutti i
vantaggi possibili dalle sorgenti di acqua calda che
abbondano nell’are di Izu, dall’uso di ingredienti
genuini per la preparazione dei cibi, e altre risorse.
2. R&D, sviluppo pratico e diffusione di un nuovo
sistema formativo incentrato sulla salute e basato
su metodi scientifici.
Strategia di supporto
Strategia per lo sviluppo di risorse umane per supportare
la realizzazione del progetto (creando così dei cluster di
conoscenza)
Istituzione di riferimento
Pharma Valley Center
per la promozione e il supporto
del progetto
pagina 3110 di 117
Science Hills Project - agroalimentare
Nella parte centrale della Prefettura ci sono molte industrie agroalimentari (tra le specialità
locali ricordiamo il tè giapponese, il rafano giapponese, il mandarino e i prodotti di mare).
Da quando, nel 2002, l’Università di Shizuoka è stata scelta come una delle organizzazioni del
Programma 21st Century Center of Excellence (COE) del MEXT (Ministry of Education,
Culture,
Sport,
Science
and
Technology),
due
facoltà
Specializzazione di Scienze Nutrizionali e ambientali
64
dell’Università,
la
Scuola
di
(che ha lo scopo di mantenere e
migliorare la salute e la prevenzione delle malattie) e la Scuola di Specializzazione di Scienze
Farmaceutiche65 (il cui scopo è quello di produrre e usare in modo corretto medicine per
trattamenti medici, e non solo medici) hanno collaborato per studiare le influenze reciproche
tra cibo e medicine, per sviluppare cibi funzionali e per produrre medicine basate sulla ricerca,
nel quadro di un nuovo modo di concepire il rapporto medicine e cibo come un unico concetto.
In un report provvisorio diffuso nel novembre del 2004 dalla Japan Society for the Promotion
of Science (JSPS), un’agenzia amministrativa indipendente, l’Università di Shizuoka è stata
l’unica università pubblica a ottenere il punteggio massimo in una valutazione che
comprendeva cinque stadi di valutazione. Inoltre, la CITY AREA, cioè la Cooperation of
Innovative Technology and Advanced Research in Evolutional Areas (Cooperazione per la
Tecnologia Innovatica e la Ricerca Avanzata nelle Aree Evoluzionali) lavora anche con istituti
regionali di ricerca e imprese per studiare materiali antistress e applicarli a prodotti
agroalimentari e medicinali, e ad altri materiali.
Programma 21st Century Center of Excellence (COE)
64
65
Obiettivo
Unire i settori agroalimentare e medicina, e creare prodotti
nuovi in un comparto nuovo, sulla base di due principi
fondamentali: vita lunga e in buona salute; un concetto diverso
di cibo e medicina.
Contenuto
del
- Studio dell’azione reciproca tra cibo e medicine
- Sviluppo di cibi funzionali e produzione di nuovi medicinali
sulla base della ricerca
Graduate School of Nutritional and Environmental Sciences
Graduate School of Pharmaceutical Sciences
pagina 3111 di 117
programma
- Sviluppo di metodi avanzati di valutazione della funzione,
degli effetti medici e della sicurezza quando cibo e medicinali
sono assunti nello stesso momento
- Valutazione e applicazione dei risultati di studi di intervento
sulle persone
Gruppi
responsabili
della
promozione
del
programma
Graduate School of Nutritional and Environmental Sciences, e
Graduate School of Pharmaceutical Sciences in the University of
Shizuoka (Scuola di specializzazione di scienze nutrizionali e
ambientali, e Scuola di Specializzazione di Scienze
Farmaceutiche dell’Università di Shizuoka).
Durata del
programma
Dal 2002 al 2006
Cooperation of Innovative Technology and Advanced Research in Evolutional Areas
(CITY AREA)66 (Cooperazione per l’Innovazione tecnologica e la ricerca avanzata
nelle aree evotuzionali – CITY AREA)
Obiettivo
Ricerca e sviluppo su prodotti agroalimentari in grado di ridurre lo stress e su
prodotti chimici medici; sviluppo di applicazioni in campo industriale. Lo scopo è
quello di favorire una vita confortevole per il XXI secolo, in cui la mente è un
fattore molto più importante rispetto al passato.
Contenuto
del progetto
- Ricerca congiunta industria, mondo accademico e governo
- Feasibility tests
- Working group study committees
- Gruppi di studio
Gruppi di studio per sviluppare nuovi prodotti alimentary con benefici per la salute
* Seminari
* Incontri di scambio e condivisione
Durata del
progetto
Dal 2005 al 2007
Partecipantii
al progetto:
The University of Shizuoka, Shizuoka University, Tokai University, Shizuoka
Industrial Research Institute of Shizuoka Prefecture, Shizuoka Fisheries Research
Institute of Shizuoka prefecture e imprese della regione
Quartier
generale
Incorporated foundation Shizuoka Institute for promoting industries
3. Optronics Clusters Project
Un plusvalore all’avanguardia nel mondo presente nella Prefettura di Shizuoka è l’industria
optoelettronica. Tra gli istituti di ricerca vale la pena di menzionare l’Hamamatsu Photonics
K.K., che ha creato un tubo fotomoltiplicatore grazie al lavoro del Dottor Koshiba, lavoro che
gli è valso un premio Nobel. Ci sono poi la Shizuoka University e la Hamamatsu University
66
Per maggiori chiarificazioni sul progetto, si veda http://www.ric-shizuoka.or.jp/area/english/index.htm
pagina 3112 di 117
School of Medicine, che stanno conducendo ricerche avanzate nell’industria optoelettronica.
Nella Prefettura di Shizuoka verrà creato un COE (Center of Excellence) per lo sviluppo
dell’optoelectronica, e incoraggiare l’accumulazione di industrie optoelectroniche.
Industrie per i servizi medici e per la salute
(Settori: farmaceutico, macchinari/attrezzature elettriche, biotech, assistenza)
Eccellenze
Collaborazione tra industria, governo, e mondo accademico per
mobilitare le caratteristiche distintive di ogni regione, e cioè: servizi
medici per la salute all’est, cibi funzionali nel distretto centrale,
industrie ottiche nella parte occidentale.
Imprese principali
Asahi Kasei Pharma Corporation, Ono Pharmaceutical Co., Ltd.,
Terumo Corporation, Toray Industries Inc., Yaizu Suisankagaku
Industry Co., Ltd., Pola Chemical Industries, Inc., Hamamatsu
Photonics K.K.
Valore delle spedizioni di Valore della produzione farmaceutica e relative a furniture mediche
prodotti
della Prefettura di Shizuoka (FY2004)
(Ministry of Health, Labor and Welfare: FY2004 Annual Report on
Survey of Pharmaceutical Industry Productions)
Valore della produzione
farmaceutica:
702.3
miliardi di
yen
Secondo posto
nel paese
Valore della produzione di
forniture mediche:
144.2
miliardi di
yen
Terzo posto nel
paese
Totale
846.5
miliardi di
yen
Secondo posto
nel paese
Principali imprese
giapponesi del settore
CanBas Co., Ltd.
Tauns Co., Ltd.
Maruhachi Muramatsu Inc.
Yamato Industrial Co., Ltd.
Principali imprese
straniere del settore
Zimmer K.K.
JANSSEN PHARMACEUTICAL K.K.
Piani in corso e
programmi futuri per la
formazione di cluster
industriali (creazione di
zone business,
promozione di legami di
affari, etc.)
La Prefettura di Shizuoka sta promuovendo la Ricerca e Sviluppo
con tre progetti di cluster industriale, che fanno parte della Triangle
Research Cluster Initiative. Il progetto Pharma Valley project, ai
piedi del Monte Fuji, mira a creare industrie R&D di importanza
mondiale, dalla medicina alla salute. La University of Shizuoka è
uno dei centri del Progetto Foods Science Hills, incentrato sul R&D
di un sistema di valutazione dello stress e delle sostanze antistress
contenute nei prodotti locali, marini e agricoli. E’ in corso di
pagina 3113 di 117
sviluppo il cluster per l’Optoelectronica attraverso la cooperazione
con imprese, come la Hamamatsu Photonics, e università per
applicare la tecnologia ottica nel settore medico.
Risorse umane
disponibili
Importanti università e scuole di specializzazione nel settore della
scienza e della tecnologia:
The University of Shizuoka, Shizuoka University, The Hamamatsu
University School of Medicine, School of High-Technology for
Human Welfare Tokai University, Fuji Tokoha University, Shizuoka
Institute of Science and Technology, The Graduate University for
Advanced Studies (The National Institute of Genetics), Numazu
National College of Technology
Principali stituti di
ricerca
•
•
•
•
•
•
Tecnologie, brevetti e
prodotti chiave
The National Institute of Genetics (NIG)
Shizuoka Cancer Center Reach Institute
The University of Shizuoka (Center for Drug Discovery)
Shizuoka University (Research Institute of Electronics
Shizuoka University, Innovative Joint Research Center, Shizuoka
University)
The Graduate School For The Creation Of New Photonics
Industries
The Hamamatsu University School of Medicine (Photon
Medical Research Center, Japan)
[Tecnologie sviluppate]
Risultati del Progetto Photon Valley Project (per tutti i casi, si tratta
dei primi risultati al mondo)
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Commercializzazione di uno strumento per imaging a raggi X
in grado di distinguere l’energia.
Sistema di saldatura laser a diodo di grande potenza per uso
generale.
PupilMouse
Microscopia confocale (= Fiber-coupled real-time confocal
microscopy).
Sistema imaging per ottenere con precisione e riprodurre i
colori.
Prototipo per misurare la profondità dei buchi in tempo reale
per processing laser al femtosecondo (Il femtosecondo è pari ad
un milionesimo di miliardesimo di secondo) [Hole depth real-time
measuring prototype for femtosecond (one-quadrillionth of a
second) laser processing].
Tecnologia di trasmissione delle fibre a raggio laser al
femtosecondo [Femtosecond laser beam fiber transmission
technology].
Prototipo di sistema laser al femtosecondo compatto con
grandi prestazioni [Compact, high-output femtosecond laser
system prototipe].
Nomi dei prodotti sviluppati
Risultati del Progetto Foods-Science
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Cioccolato contenente GABA (effetti rilassanti).
Tè verde contenente teanina67 (Effetti di riduzione dello
stress)
Collaborazione industria Progetto Pharma Valley (Zona Est)
– governo – mondo
Progetto Foods-Science Hills (Zona centrale)
accademico
Progetto Photon Valley (Zona Ovest)
Bio Japan 2007 – World Business Forum
La crescente importanza che in Giappone è riconosciuta al settore biotech è anche
ravvisabile in questa manifestazone, ripetuta a Yokohama anche nel settembre
2007, dopo una ediziona fortunata nel 2006. BioJapan 2006 si è tenuta a Osaka
dopo una pausa dii 12 anni: erano presenti 383 espositori e, in tre giorni, è stata
visitata da 20.000 persone.
In tale occasione sarà presentato il nuovo impianto per la produzione di etanolo per
carburanti con batteri ogm68. L'additivo ecologico sarà prodotto da biomassa
legnosa, l'impianto produrrà fino a 2.000 tep/anno. La società giapponese Marubeni
Corporation ha avviato la produzione di etanolo tramite l'utilizzo di batteri ogm.
L'etanolo è un alcool di origine vegetale che viene usato come componente per i
carburanti a basso impatto ambientale e questa volta la Marubeni per ottenerlo ha
sfruttato del materiale cellulosico ottenuto attraverso tecniche di manipolazione
genetica di alcuni microrganismi.
La tecnologia è stata fornita dalla società americana Celunol ed è basata sull'utilizzo
di batteri Escherichia Coli geneticamente modificati in modo da renderli capaci di
trasformare gli zuccheri presenti nella biomassa legnosa in cellulosa e emicellulosa.
La particolarità di questa tecnologia è che consente la conversione quasi completa
di tutti gli zuccheri presenti nella biomassa in cellulosa. Inoltre verranno utilizzati
come materia prima in ingresso tutti gli scarti legnosi e residui di lavorazione dei
cereali e anche biomassa proveniente da colture dedicate quali ad esempio pioppo,
miscanthus.
In questo caso la resa per ettaro è, nel medio periodo, dell'ordine di 12 tep di
etanolo, mentre con le attuali tecnologie di fermentazione degli zuccheri utilizzando
cereali le rese raggiungono i 2 tep. Le rese utilizzando canna da zucchero sono
inferiori a 4 tep per ettaro.
67
Per notizie più appronfondite sulla teanina, si veda: http://www.anagen.net/teanina.htm . Si tratta di una molecola
caratterizzata da una struttura aminoacidica. Il carbonio che reca i gruppi aminico e carbossilico è un centro chirale in
configurazione levogira (L). La catena laterale è quella dell’acido L-glutamico con un gruppo etilaminico legato al
carbonio carbonilico. Nonostante l’estrema somiglianza con il più noto aminoacido la teanina non rientra nella
composizione di alcuna proteina.
68
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4973
pagina 3115 di 117
Il primo impianto di produzione verrà realizzato ad Osaka, in Giappone e sarà in
grado già nei primi due anni di produrre 700 tep (tonnellate equivalenti di petrolio)
e in seguito la produzione dovrebbe salire a 2.000 tep/anno.
La materia prima da trasformare sarà costituira dagli scarti di lavorazione del legno
raccolti nel distretto di Osaka.
La stessa Celunol sta realizzando un altro impianto commerciale a Jennings in
Louisiana, questo dovrebbe diventare produttivo dal giugno 2007 e la produzione di
etanolo dovrebbe essere di 700 tep all'anno. 69
69 Fonte: Molecularlab.it (09/03/2007)
pagina 3116 di 117
Ricerca e Sviluppo nel Lazio
R&D nel Lazio
Ricerca ed Innovazione nel Lazio70
La Regione Lazio è diventata negli ultimi anni una tra le prime regioni italiane per creazione,
produzione di innovazione e capacità di adeguarsi ai mutamenti dell'economia. Inoltre è la
prima regione in Italia a produrre un Quadro regionale di Valutazione dell'Innovazione
(Innovation Scoreboard Regione Lazio), uno strumento, che, basato sul Modello
dell'European Innovation Scoreboard, misura il livello d'innovazione di un’area territoriale
attraverso una sintesi di oltre 20 indicatori specifici riferiti sia agli aspetti economicoindustriali sia alla creazione e trasmissione della conoscenza. La sua funzione è costituire un
"tool" di monitoraggio per le imprese e per chi si occupa di politiche dell'innovazione.
Ed è proprio il secondo Quadro regionale di Valutazione dell'Innovazione della Regione Lazio
a confermare il dinamismo mostrato negli ultimi anni dal sistema economico e sociale della
regione Lazio registrando che il Lazio è la prima regione in Italia in termini di innovazione.
70
http://cordis.europa.eu/lazio/it/regional1.htm
pagina 3117 di 117
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