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FRP_ caratteristiche applicazioni quadro normativo

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FRP_ caratteristiche applicazioni quadro normativo
I MATERIALI COMPOSITI
FIBRORINFORZATI IN EDILIZIA
CARATTERISTICHE, APPLICAZIONI E
QUADRO NORMATIVO
ing. Francesco Monni
MATERIALE COMPOSITO: materiale costituito dall’abbinamento di due
o più materiali diversi (denominati FASI) che rimangono distinguibili tra
loro (le leghe metalliche non sono un composito).
PERCHE’ CREARE UN MATERIALE COMPOSITO?
L’unione dei materiali costituenti il composito offre prestazioni migliori di
quelle che si possono ottenere dai singoli materiali
Anche in natura si hanno esempi di materiali compositi:
LEGNO = FIBRE DI CELLULOSA + LIGNINA
OSSA UMANE = FIBRE DI COLLAGENE + IDROSSIAPATITE
L’idea non è nuova nemmeno nel mondo dei materiali da costruzione, si
pensi alla tecnica di impastare TERRA E PAGLIA ed al
CALCESTRUZZO ARMATO.
Il calcestruzzo è un materiale
fragile: scarsa resistenza a
trazione, buona resistenza a
compressione.
La presenza di armatura metallica,
migliora il comportamento nei
confronti degli sforzi di trazione
(es. flessione).
L’acciaio è invece l’anello debole
nei problemi di durabilità, ma viene
protetto dal calcestruzzo.
Generalmente i materiali compositi sono costituiti da una FASE CONTINUA,
detta MATRICE, in cui è dispersa una FASE DISCONTINUA, il RINFORZO (a
volte si può ritrovare nel composito una INTERFASE, costituita dall’interfaccia tra
rinforzo e matrice e dei FILLER, ossia riempitivi che riducono il contenuto di
matrice).
CLASSIFICAZIONE DEI COMPOSITI:
- compositi rinforzati con particelle: PARTICELLARI
- compositi rinforzati con fibre: FIBRORINFORZATI
- compositi STRUTTURALI (pannelli sandwich)
FIBRORINFORZATI: compositi dati dall’unione di FIBRE annegate in una
MATRICE che solitamente è una resina (ma non solo)
FIBRE: conferiscono RESISTENZA e RIGIDEZZA al composito, in
pratica sopportano i carichi.
MATRICE: LEGA e PROTEGGE le fibre, TRASFERISCE i carichi alle
fibre e tra le fibre.
• Perché si usano le FIBRE? Perché lo stesso materiale usato nella
conformazione di fibra microscopica ha qualità superiori che
impiegato a livello macroscopico.
Comparsi negli anni ‘40, i materiali compositi sono stati inizialmente utilizzati solo
in quei settori dove era richiesta una elevata resistenza o rigidezza specifica e
dove il costo del materiale non costituiva un problema rilevante.
FIBRE IMPIEGATE IN EDILIZIA:
- FIBRE DI CARBONIO
- FIBRE DI VETRO
- FIBRE ARAMIDICHE
- FIBRE DI ACCIAIO
MATRICI IMPIEGATE IN EDILIZIA:
RESINE POLIMERICHE TERMOINDURENTI:
- RESINE EPOSSIDICHE
- RESINE POLIESTERE O VINILESTERE
FRP = Fiber Reinforced Polymers
- MATRICI CEMENTIZIE
FRCM = Fiber Reinforced Cementitiuos Matrix
CARATTERISTICHE DI UN COMPOSITO FIBRORINFORZATO:
• elevata TENSIONE DI ROTTURA
• elevata resistenza alla CORROSIONE
• LEGGEREZZA (trascurabile aumento delle masse in gioco)
• VERSATILITA’ e VELOCITA’ DI APPLICAZIONE
• NON INVASIVITA’ e parziale REVERSIBILITA’ dell’intervento
RESTAURO STATICO DELLE STRUTTURE DEGRADATE
MIGLIORAMENTO/ADEGUAMENTO SISMICO DELL’ESISTENTE
ANCHE DI CARATTERE STORICO E MONUMENTALE
CONFRONTO TRA LE PROPRIETA’
DELL’ACCIAIO DA COSTRUZIONE:
DELLE
FIBRE
E
QUELLE
CONFRONTO TRA LE FIBRE: COMPORTAMENTO A TRAZIONE
MONOASSIALE
CONFRONTO TRA LE FIBRE: VALORI DEL MODULO E DELLA
RESISTENZARAPPORTATI ALLA DENSITÀ (VALORI “SPECIFICI”).
CARATTERISTICHE DI UN COMPOSITO FIBRORINFORZATO:
- ETEROGENEITA’: non trovo in ogni punto lo stesso materiale
poiché la scala delle applicazioni nel campo delle costruzioni è molto più
grande rispetto a quella della microstruttura del composito, possiamo
SCHEMATIZZARE IL MATERIALE COME OMOGENEO (con
caratteristiche che dipendono dal rapporto in volume tra le fibre e la
matrice)
CARATTERISTICHE DI UN COMPOSITO FIBRORINFORZATO:
- ANISOTROPIA: non ha lo stesso comportamento in tutte le direzioni
- in particolare alle fibre vanno affidati solo sforzi di TRAZIONE nella
direzione delle fibre
Possiamo eliminare gli effetti dell’anisotropia sovrapponendo strati
successivi di composito ognuno con fibre orientate diversamente (in
commercio si trovano prodotti con fibre orientate in piu’ direzioni).
CARATTERISTICHE DI UN COMPOSITO FIBRORINFORZATO:
- LEGAME COSTITUTIVO ELASTICO LINEARE: il composito che
scaturisce dall’unione dei costituenti, mostra un legame costituitvo con
prestazioni intermedie a quelle di questi sia per rigidezza che per
deformabilità ma con andamento comunque elastico lineare fino a
rottura.
TIPOLOGIE DI FIBRORINFORZATI:
• SISTEMI PREFORMATI: PULTRUSI o LAMINATI da incollare
• SISTEMI IMPREGNATI IN SITU: TESSUTI o NASTRI di fibre che vengono
impregnati da una matrice (resina) che, a seguito della sua polimerizzazione
svolge anche la funzione di adesivo.
• SISTEMI PRE-IMPREGNATI: fogli, tessuti o nastri pre-impregnati con resina
parzialmente polimerizzata
MODALITA’ APPLICATIVE:
• PREPARAZIONE DEL SUPPORTO
(rimozione strati superficiali e
livellamento delle superfici)
• EVENTUALE STESURA DEL
PRIMER (prodotto che favorisce
l’adesione della resina)
• STESURA DEL PRIMO STRATO
DELLA MATRICE
• STESURA DELLE FIBRE SU
MATRICE FRESCA
• STESURA DEL SECONDO STRATO
DI MATRICE EVENTUALI FINITURE
SUPERFICIALI (sabbiatura con
sabbia al quarzo)
LIMITAZIONE DELL’IMPIEGO DELLE RESINE A CAUSA DI:
• PRESENZA DI UNA TEMPERATURA DI TRANSIZIONE VETROSA
SPESSO VICINA ALLE CONDIZIONI OPERATIVE
• NECESSITA’ DI UNA PERFETTA PLANARITA’ DELLE SUPERFICI DELLE
STRUTTURE DA RINFORZARE
• ASSENZA DI UMIDITA’ NEL SUBSTRATO
• UTILIZZO DI MANO D’OPERA SPECIALIZZATA
• DEGRADO DEGLI ATTREZZI DA LAVORO
APPLICAZIONI:
- RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN C.A.
- RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
- RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN PIETRA
- RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN LEGNO
OBIETTIVI:
- INCREMENTO DELLA RESISTENZA A FLESSIONE
- INCREMENTO DELLA RESISTENZA A TAGLIO
- CONFINAMENTO ELEMENTI COMPRESSI
- ELIMINAZIONE DEI MECCANISMI DI COLLASSO
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN C.A.: FLESSIONE
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN C.A.: TAGLIO
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN C.A.: CONFINAMENTO
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
• intervento su un complesso di elementi strutturali (scatola muraria), non solo
sul singolo elemento strutturale
• obiettivo: impedire l’evolversi di meccanismi di collasso
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
utilizzabili anche per opere provvisionali
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Inserimento di tiranti o catene (a) o integrazioni materiche (b) che realizzano un
contrasto all’evoluzione del meccanismo
• CERCHIATURA DELL’EDIFICIO (a) se intervengo sul complesso
• PLACCAGGIO
sull’elemento
o
RISTILLATURA
DEI
GIUNTI
(b)
se
intervengo
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Cerchiatura dell’edificio
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Cerchiatura dell’edificio
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo a taglio di pannelli murari
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo di pannelli murari: placcaggio o ristillatura dei giunti
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo di pannelli murari: placcaggio o ristillatura dei giunti
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo di pannelli murari con rete bidirezionale in fibra e matrice cementizia
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo di archi e volte
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo di archi e volte: attenzione alle spinte a vuoto
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo di archi e volte: attenzione alle spinte a vuoto
RINFORZO E RECUPERO DI STRUTTURE IN MURATURA
Cerchiatura di cupole
RIFERIMENTI NORMATIVI
La progettazione con FRP non è espressamente normata nelle NTC 08, ma al
cap. 8.6 delle stesse si sottolinea la possibilità di utilizzare per interventi sulle
costruzioni esistenti “materiali non tradizionali, purchè nel rispetto di normative e
documenti di comprovata validità, ovvero quelli elencati al cap. 12”
cap. 12 NTC 08: “Per quanto non diversamente specificato nella presente
norma, si intendono coerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni
riportate nei seguenti documenti:
- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle
Appendici Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;
- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta
Ufficiale dell’Unione Europea;
- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.
Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle presenti norme
e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati i documenti di
seguito indicati che costituiscono riferimenti di comprovata validità:
- Istruzioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
- Linee Guida del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici;
- Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio
culturale e successive modificazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
come licenziate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ss. mm. ii.;
- Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.).
Possono essere utilizzati anche altri codici internazionali, purché sia dimostrato
che garantiscano livelli di sicurezza non inferiori a quelli delle presenti Norme
tecniche”.
Attualmente, di fatto in Italia, le norme di riferimento per la progettazione di
rinforzi con materiali compositi sono il documento approvato dal CNR DT
200/2004: “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di
Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi
Fibrorinforzati” e le “Linee guida per la Progettazione, l’Esecuzione ed il
Collaudo di Interventi di Rinforzo di strutture di c.a., c.a.p. e murarie
mediante FRP”, documento approvato il 24 luglio 2009 dall’assemblea Generale
del CSLLPP.
Le Istruzioni CNR-DT 200/2004 e le Linee Guida 2009, messe a punto unendo le
conoscenze e l’esperienza dei produttori, degli utilizzatori (progettisti e
costruttori), degli esponenti del mondo universitario e quelli delle professioni
rispondono all’esigenza nazionale di conoscenza e di standardizzazione e
forniscono un quadro normativo organico per il progetto di elementi e di strutture,
sia di c.a. che di muratura, rinforzate con FRP, seguendo un approccio alla
sicurezza congruente con l’assetto normativo degli Eurocodici.
Completano il quadro della normativa riferita ai materiali compositi i seguenti
documenti emanati dal CNR:
- DT 201/2005 “Studi preliminari finalizzati alla redazione di Istruzioni per
Interventi di Consolidamento Statico di Strutture Lignee mediante l’utilizzo
di Compositi Fibrorinforzati”.
- DT 202/2005 “Studi preliminari finalizzati alla redazione di Istruzioni per
Interventi di Consolidamento Statico di Strutture Metalliche mediante
l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati”.
- DT 203/2006 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di
strutture di calcestruzzo armato con barre di materiale composito
fibrorinforzato”.
- DT 204/2006 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di
strutture di calcestruzzo fibrorinforzato”
- DT 205/2007 “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di
Strutture realizzate con Profili Pultrusi di Materiale Composito
Fibrorinforzato (FRP)”
QUADRO TEMPORALE
L’OPCM 3274 del 20 Marzo 2003 ha normato, per la prima volta in Italia,
l’impiego dei materiali compositi fibrorinforzati nella mitigazione della vulnerabilità
sismica degli edifici esistenti di c.a. (vedi par. 11.3.4.3)
L’OPCM 3431 del 03 Maggio 2005 fa riferimento alle Istruzioni CNR-DT
200/2004 sui criteri da adottare per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo
di interventi di consolidamento statico con FRP.
La Circolare del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 05 Giugno
2007: “Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del
patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni”
riconosce come operazione tecnica consentita quella effettuata con i materiali
compositi.
CRITERI PER GLI INTERVENTI (secondo le Linee Guida BBCC 2007)
I criteri per la scelta degli interventi seguono la logica dei principi della
conservazione. La valutazione della sicurezza e una chiara comprensione della
struttura vengono posti alla base delle decisioni e delle scelte degli interventi.
L’intervento non deve essere finalizzato solo al raggiungimento di un appropriato
livello di sicurezza della costruzione, ma deve garantire anche:
• COMPATIBILITÀ e DURABILITÀ
• INTEGRAZIONE (e NON TRASFORMAZIONE) della struttura
• RISPETTO DI CONCEZIONE E TECNICHE ORIGINARIE della costruzione
• NON-INVASIVITÀ
• REVERSIBILITÀ / removibilità (ove possibile),
• MINIMIZZAZIONE dell’intervento
LINEE GUIDA BBCC - riferimenti espliciti all’uso dei compositi:
- INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
CERCHIATURE ESTERNE - CUCITURE ARMATE - PERFORI ARMATI - COLLEGAMENTI TRAVI
SOLAIO-MURATURE - CORDOLI IN SOMMITÀ.
- INTERVENTI VOLTI AD INCREMENTARE LA RESISTENZA NEI MASCHI MURARI
- INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE SPINTE DI ARCHI E VOLTE ED AL LORO
CONSOLIDAMENTO
- INTERVENTI VOLTI A RIDURRE L’ECCESSIVA DEFORMABILITÀ DEI SOLAI ED AL
LORO CONSOLIDAMENTO
- INTERVENTI IN COPERTURA
- INTERVENTI VOLTI AD INCREMENTARE LA RESISTENZA DEGLI ELEMENTI
MURARI
RISTILATURA ARMATA DEI GIUNTI - DIATONI ARMATI - PLACCAGGIO
- INTERVENTI SU ELEMENTI NON STRUTTURALI
CRITERI E TIPI DI INTERVENTO (secondo le NTC 2008)
Cap. 8.7.4 “Per tutte le tipologie di costruzioni esistenti gli interventi di consolidamento
vanno applicati, per quanto possibile, in modo regolare ed uniforme. L’esecuzione di
interventi su porzioni limitate dell’edificio va opportunamente valutata e giustificata,
considerando la variazione nella distribuzione delle rigidezze e delle resistenze e la
conseguente eventuale interazione con le parti restanti della struttura. Particolare
attenzione deve essere posta alla fase esecutiva degli interventi, in quanto una cattiva
esecuzione può peggiorare il comportamento globale delle costruzioni. La scelta del tipo,
della tecnica, dell’entità e dell’urgenza dell’intervento dipende dai risultati della precedente
fase di valutazione, dovendo mirare prioritariamente a contrastare lo sviluppo di
meccanismi locali e/o di meccanismi fragili e, quindi, a migliorare il comportamento
globale della costruzione”.
Per quanto riguarda le NTC 2008 riferimenti espliciti all’uso dei compositi
vengono riportati nelle “Istruzioni per l’applicazione delle Norme Tecniche
per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008”, circolare del CSLLPP del
26 febbraio 2009 (ed in particolare nel cap. C8A.5 per quanto rigurda la
muratura e nel C8A.6 per quanto riguarda il C.A.) del suddetto documento.
Istruzioni per l’applicazione delle NTC 2008 - C8A.5: “Criteri per gli
interventi di consolidamento degli edifici in muratura”
C8A.5.1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI:
Inserimento di tiranti - Cerchiature esterne - Collegamenti locali per garantire
un’adeguata ammorsatura - Perforazioni armate con barre in materiale
composito - Cordoli in sommità in muratura armata con materiale resistente a
trazione
C8A.5.2 INTERVENTI SUGLI ARCHI E SULLE VOLTE: è possibile il ricorso a
tecniche di placcaggio all'
estradosso con fasce di materiale composito. Il
placcaggio all’intradosso con materiali compositi è efficace se associato alla
realizzazione di un sottarco, in grado di evitare le spinte a vuoto, o attraverso
ancoraggi puntuali,diffusi lungo l’intradosso.
C8A.5.3 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE L’ECCESSIVA DEFORMABILITÀ DEI
SOLAI: inserimento di rinforzi con materiali compositi, fissate al tavolato con
andamento incrociato.
C8A.5.4 INTERVENTI IN COPERTURA: rinforzo dei nodi con elementi resistenti
a trazione
C8A.5.6 INTERVENTI VOLTI AD INCREMENTARE LA RESISTENZA NEI
MASCHI MURARI: ristilatura armata dei giunti - Inserimento di diatoni artificiali in
materiale resistente a trazione - Placcaggio con tessuti o lamine in materiale
resistente a trazione
C8A.5.7 INTERVENTI SU PILASTRI E COLONNE: cerchiatura con materiali
resistenti a trazione
L’ESECUZIONE DELL’INTERVENTO CON FRP
Il funzionamento ottimale di un rinforzo strutturale di materiale composito è
subordinato a diversi fattori. Tra questi occupano un ruolo fondamentale:
• IL CONTROLLO E LA PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO SU CUI IL
RINFORZO È APPLICATO
• la sua MESSA IN OPERA.
Una volta che l’intervento sia stato realizzato è necessario procedere al
CONTROLLO DELL’ESECUZIONE ed, in seguito, al suo MONITORAGGIO
NEL TEMPO mediante prove non distruttive o parzialmente distruttive (vedi CNR
DT 200/2004 par. 5.8 “INSTALLAZIONE, MONITORAGGIO E CONTROLLO”).
CONTROLLO (VALUTAZIONE DEL DETERIORAMENTO) E PREPARAZIONE
DEL SUBSTRATO:
- Controllo del substrato e caratterizzazione del materiale (prove)
- Rimozione delle parti deteriorate
- Blocco dei processi degenerativi (ove possibile)
- Ripristino delle parti ammalorate
- Livellamento delle superfici (asperità superiori a 10 mm)
- Sabbiatura (per migliorare l’aderenza)
- Smussare gli spigoli (raggio di curvatura non inferiore a 20 mm)
LA MESSA IN OPERA: raccomandazioni per l’esecuzione a regola d’arte
CONDIZIONI DI UMIDITÀ E TEMPERATURA DELL’AMBIENTE E DEL
SUBSTRATO
• Assenza di umidità (o comunque umidità superficiale minore del 10%).
• Range di temperatura ambiente e del substrato adeguate (10 – 35 °C).
PARTICOLARI COSTRUTTIVI E NORME DI ESECUZIONE
• Lunghezza di ancoraggio minima di 300 mm.
• Prevedere la presenza di “testimoni” dell’esecuzione del rinforzo per
successive prove distruttive.
PROTEZIONE E FINITURA DEL SISTEMA DI RINFORZO
• Nel caso di applicazioni in ambiente esterno è sempre consigliabile
proteggere il sistema di rinforzo dall’azione diretta dell’irraggiamento solare.
• Possibilità di rivestire con intonaco il rinforzo previo spolvero sulla resina
ancora fresca di di polvere di quarzo.
CONTROLLO DELL’ESECUZIONE
Il controllo di qualità dell’installazione deve prevedere almeno un CICLO DI
PROVE SEMI-DISTRUTTIVE (prova di strappo normale e prova di strappo a
taglio), per la caratterizzazione meccanica della stessa ed almeno una
MAPPATURA NON DISTRUTTIVA che ne assicuri l’omogeneità di esecuzione.
Prova di strappo normale (PULL OFF TEST): la prova, utile per valutare la
resistenza dell’adesione a sforzi di trazione perpendicolari alle fibre di rinforzo e
per l’accertamento delle proprietà del sub-strato ripristinato, viene eseguita
utilizzando piastre circolari di acciaio di spessore 20 mm e con diametro non
inferiore a 40 mm. Il rinforzo deve essere tagliato attorno al bordo della piastra,
prima della prova, con una fresa cilindrica retta di diametro 3 mm, rotante ad
almeno 2500 giri/min, avendo cura di non surriscaldare il composito e di ottenere
l’incisione anche del substrato per uno spessore di 1-2 mm. L’applicazione può
ritenersi soddisfacente se almeno l’80% delle prove fornisce una tensione di
picco allo strappo non inferiore al 10% della resistenza a compressione del
supporto ed inoltre se la crisi è prevalentemente localizzata al di sotto della
superficie di interfaccia composito/substrato.
Prova di strappo a taglio (DIRECT SHEAR TEST): la prova risulta
particolarmente significativa per valutare la resistenza dell’adesione a sforzi di
trazione tangenziali alle fibre di rinforzo e per l’accertamento della qualità
dell’incollaggio. È eseguibile solo se è possibile tirare una porzione di materiale
composito nel proprio piano in corrispondenza di uno spigolo staccato dal
substrato. L’applicazione può ritenersi accettabile se almeno l’80% delle prove
fornisce una forza di picco allo strappo non inferiore al 5% della resistenza a
compressione del supporto.
Prove non distruttive
Le prove non distruttive possono essere utilizzate per caratterizzare l’omogeneità
dell’applicazione a partire da adeguate mappature bidimensionali della superficie
rinforzata aventi risoluzione spaziale differenziata in funzione della zona del
rinforzo, secondo le indicazioni fornite dalle istruzioni.
- Prove di tipo acustico stimolato: fondate sul diverso comportamento
oscillatorio del composito con o senza coerenza col substrato. La battitura può
essere manuale o con sistema automatizzato.
- Prove ultrasoniche ad alta frequenza: individuazione di difetti mediante
riflessione (all’interfaccia tra due materiali che presentano una diversa
impedenza acustica) con alte frequenze
- Prove in emissione acustica: metodo di controllo passivo che registra i
“rumori” generati dalla formazione di fessure o distacchi che si propagano nel
mezzo come onde elastiche può essere usata per rilevare difetti di applicazione o
inizi di distacco del rinforzo
- Prove termografiche: efficaci solo per materiali a bassa conducibilità termica
(poco adatte a carbonio e acciaio), attenzione al livello di temperatura che non
deve essere troppo vicino a a quella di transizione vetrosa
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