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Edward Bach Nasce nel 1886 a Moseley, un paesino presso

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Edward Bach Nasce nel 1886 a Moseley, un paesino presso
Edward Bach
Nasce nel 1886 a Moseley, un paesino presso Birmingham, in Inghilterra. All’età di 16 anni, per non essere di peso alla famiglia, inizia a lavorare come operaio metallurgico nella fabbrica paterna, ma seguendo la sua natura sensibile e intuitiva capisce presto che la sua vocazione è quella di diventare medico.
Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1912, lavora come chirurgo al pronto soccorso
dell’University College Hospital dove ha modo di osservare i metodi di cura allora impiegati. È proprio
grazie a questa osservazione che decide di cercare un metodo di cura semplice, indolore e universale. Si
specializza in immunologia diventando assistente batteriologo presso l’ospedale universitario. Fin
dall’inizio si concentra sulla tossicemia intestinale e presto scopre come alcuni batteri – fino ad allora
poco considerati – siano importanti per aumentare la resistenza del colon e curare alcune malattie croniche. Prepara quindi vaccini che successivamente convertirà – entrato in contatto con i lavori di
Hahnemann, il padre dell’omeopatia – in medicamenti omeopatici, i 7 nosodi di Bach ancora oggi usati
in omeopatia e nell’Ospedale omeopatico di Londra.
Nel 1917 viene operato d’urgenza per un tumore alla milza che – a detta dei suoi colleghi – gli avrebbe
lasciato solo tre mesi di vita. Preoccupato di non riuscire a completare la sua ricerca decide di dimettersi
dall’ospedale e di riprendere i suoi studi, riuscendo a mobilitare le sue risorse spirituali per rigenerarsi.
Col tempo guarisce e impara che un interesse che assorba le nostre attenzioni, un grande amore o un
proposito definitivo nella vita sono fattori decisivi per la felicità dell’uomo sulla terra.
Nel 1919 accetta il posto di batteriologo e patologo all’Ospedale omeopatico di Londra.
Sempre di più Bach si convince di curare il paziente e non la malattia, inizia a prescrivere le medicine in
base al tipo di umore e alle caratteristiche caratteriali e nasce in lui il desiderio di sostituire questi rimedi
di origine chimica con piante e sostanze vegetali. Seguendo come sempre la propria intuizione, nel 1928
si reca in Galles paese dei suoi avi dove individua i primi rimedi floreali che prepara omeopaticamente
ottenendo degli ottimi risultati.
Nel 1930 decide di chiudere il suo laboratorio per dedicarsi a tempo pieno alla ricerca di nuovi rimedi
naturali e di un nuovo metodo di preparazione capace di sostituire quello omeopatico. Camminando tra
i prati bagnati di rugiada lo colpisce l’idea che possa catalizzare il potere curativo della pianta grazie anche al sole, ma visto che è impossibile raccogliere la rugiada di tantissimi fiori, ne immerge le corolle in
una piccola bacinella di vetro contenenente pura acqua di sorgente e la espone al sole per alcune ore,
notando che l’acqua impregnata delle qualità della pianta è molto potente.
Dal 1930 al 1932 scopre i primi 12 rimedi chiamati i “12 guaritori”. Sempre di più si convince di quanto
siano i nostri stati mentali e caratteriali a creare disarmonia influenzando sul nascere la malattia, tanto
che afferma che è importante “curare il paziente, non la malattia”.
Tra il 1933 e il 34 scopre altri 7 rimedi floreali chiamati i “7 aiuti”, scrive inoltre in questi anni i suoi due libri:
Guarisci te stesso e Libera te stesso fondamentali per comprendere a fondo il suo pensiero e la sua visione.
Nell’aprile del 1934, dopo aver girato per tutta l’Inghilterra, si trasferisce a Sotwell un piccolo paesino
del Berkshire dove affitta una casa chiamata Mount Vernon. Crede di aver concluso la sua ricerca ma
nel 1935 sente la necessità di trovare altri rimedi, per affrontare ulteriori stati mentali, non ancora considerati. Scopre così altri 19 rimedi considerando qui i fiori provenienti da molti alberi.
L’anno successivo, dopo aver tenuto varie conferenze per diffondere il metodo da lui scoperto e istruito alcuni collaboratori, le sue condizioni di salute peggiorano irrimediabilmente e muore il 27 novembre 1936.
Non vi è una vera guarigione senza un cambiamento nel modo di vivere,
senza la pace dell’anima, senza una sensazione di gioia interiore.
E. Bach
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