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REAZIONI DI EQUILIBRIO Reazioni complete Reazioni di
Reazioni complete X REAZIONI DI EQUILIBRIO X Equilibrio in fase gassosa X Abbiamo visto dall’analisi termodinamica che l’avvenire di una trasformazione e quindi anche di una reazione chimica dipende dalla variazione di energia libera del sistema durante la trasformazione. Se consideriamo l’avvenire spontaneo di una reazione ci rendiamo conto che mentre la reazione procede, si ha la scomparsa dei reagenti e la conseguente formazione dei prodotti. Monitorando nel tempo la concentrazione dei reagenti e dei prodotti, si osserva che, ad un certo punto, la concentrazione di tutti i composti presenti rimane costante nel tempo. Questo può avvenire quando tutti i reagenti si siamo trasformati nei prodotti ed allora diciamo che una reazione è completa. Reagenti → Prodotti Reazioni di equilibrio X X Può succedere anche che la reazione si fermi prima che tutti i reagenti si siano consumati. In questo caso si dice che la reazione ha raggiunto uno stato di equilibrio ed evidentemente a questo punto avremo che la differenza dell’energia libera tra i prodotti ed i reagenti è = 0 ed anche aspettando un tempo infinitamente lungo il sistema non cambierà più e cioè i reagenti non si trasformeranno più completamente nei prodotti di reazione. Reazioni di equilibrio X Un sistema che si trovi in questo stato si dice che ha raggiunto uno stato di equilibrio chimico e una reazione di questo tipo si dice reazione di equilibrio e si identifica mettendo una doppia freccia tra i reagenti ed i prodotti. Reagenti ⇆ Prodotti Reagenti ⇆ Prodotti Variazione di energia libera X Se consideriamo la reazione chimica generica in fase gassosa: Variazione di energia libera X aA(g) + bB(g) ⇆ lL(g) + mM(g) X La variazione di energia libera che si ha durante la trasformazione dei reagenti nei prodotti è data da: ΔG = Gprodotti – Greagenti ΔG = (l GL + m GM) – (a GA + b GB) In ogni caso la situazione di equilibrio non è una situazione statica in quanto non si ha una fine del processo che sta avvenendo: in condizioni di equilibrio il processo continua ad avvenire, ma avviene contemporaneamente ed alla stessa velocità anche il processo inverso, per cui il risultato finale è quello di una non trasformazione. Consideriamo ora lo stesso sistema, a una determinata temperatura, quando tutti i componenti del sistema abbiano pressione parziale unitaria (Pi = 1 atm) e siano perciò allo stato standard (G°i): aA(g) + bB(g) ⇆ lL(g) + mM(g) X La differenza di energia libera in tali condizioni sarà uguale a: ΔG° = G°prodotti – G°reagenti ΔG° = (l G°L + m G°M) – (a G°A + b G°B) e può essere minore o maggiore di 0 Variazione di energia libera X Nel primo caso (ΔG° < 0) la reazione evolve spontaneamente da sinistra verso destra e di conseguenza evolvono i valori delle pressioni parziali e delle energie libere molari di L e M e diminuiscono quelli di A e B. aA(g) + bB(g) → lL(g) + mM(g) X Nel secondo caso (ΔG° > 0) la reazione evolve spontaneamente da destra verso sinistra e di conseguenza diminuiscono i valori delle pressioni parziali e delle energie libere molari di L e M ed aumentano quelli di A e B. Variazione di energia libera X ΔG = ΔG° + RT ln Q X X aA(g) aA(g) + bB(g) bB(g) ← lL(g) lL(g) + mM(g) mM(g) Variazione di energia libera La variazione di energia libera durante la reazione è correlata con la composizione della miscela reagente e con la differenza di energia libera standard per mezzo dell’equazione: dove Q rappresenta il quoziente di reazione e cioè il prodotto delle concentrazioni dei prodotti ognuno elevato al proprio coefficiente stechiometrico diviso il prodotto delle concentrazioni dei reagenti ognuno elevato al proprio coefficiente stechiometrico. l m Se la concentrazione delle specie presenti nel L M sistema viene espressa come pressione a b parziale avremo: A B Q= Variazione di energia libera aA(g) + bB(g) ⇆ lL(g) + mM(g) X La reazione diretta procederà fino a quando la variazione di energia libera, che aumenta progressivamente a causa dell’aumento di Q, rimarrà negativa e raggiungerà uno stato di equilibrio non appena ΔG diventerà = 0. aA(g) + bB(g) ⇆ lL(g) + mM(g) X In queste condizioni il numero di equivalenti di A e di B che si trasformano nell'unità di tempo, in L ed M è uguale a quelli di L e di M, che nello stesso tempo si trasformano in A e B e quindi la concentrazione di A, B, L ed M rimarrà costante nel tempo. X Poiché ΔG° è costante per la reazione a cui si riferisce ed R è una costante, K sarà sarà costante a temperatura costante e sarà uguale a: 0 = ΔG° + RT ln Q X Il quoziente di reazione Q al raggiungimento dello stato di equilibrio prende il nome di costante di equilibrio K ln K = ΔG° = - RT ln K Costante di equilibrio aA(g) + bB(g) ⇆ lL(g) + mM(g) X X PA, PB, PL, e PM che figurano nell'equazione, sono le pressioni parziali dei gas all'equilibrio - ΔG° RT K=e - ΔG° RT Costante di equilibrio X La concentrazione dei reagenti e dei prodotti in una miscela di reazione che si trovi nello stato di equilibrio è quindi tale da soddisfare sempre la costante di equilibrio PLl PMm = KP PAa PBb P P P P E’ importante ribadire che per una reazione di equilibrio il valore di KP (costante di equilibrio espressa in funzione delle pressioni parziali) non cambia valore fino a quando non varia la temperatura. KP = X PLl PMm PAa PBb La KP viene espressa in atmΔn dove Δn è uguale alla somma dei coefficienti stechiometrici dei prodotti meno la somma dei coefficienti stechiometrici dei reagenti Δn = ( l +m) - ( a+ b) Esempio X Costante KC Per una reazione come la sintesi dell'ammoniaca a partire da idrogeno e azoto: N2(g) + 3 H2(g) KP = X X 2 NH 3(g) 2 PNH 3 PH32 ⋅ PN2 KC = (atm-2 ) dove PNH3, PH2 e PN2 rappresentano le pressioni parziali dei rispettivi gas una volta che sia stato raggiunto lo stato di equilibrio. X X Costante KC X X ed è: X n RT V Per la reazione dell’anidride carbonica con l’idrogeno: Kc = K p = K c (RT)Δ n X E’ inoltre possibile esprimere la costante di equilibrio anche in funzione delle frazioni molari dei componenti della reazione (x) o nel numero di moli (n). Le costanti di equilibrio espresse in tale maniera però non sono delle vere e proprie costanti di equilibrio in quanto non variano solo al variare della temperatura ma anche al variare della pressione. H2O(g) + CO(g) [H2O][CO] [CO 2 ][H2 ] Dove [ ] indicano le concentrazioni molari dei vari componenti della reazione. In questo caso poiché Δn = 0 avremo che la KC avrà lo stesso valore di KP e sarà adimensionale Kc = Kp Costanti funzionali X Dove le parentesi quadre [ ] indicano le concentrazioni molari dei vari componenti della reazione. La KC viene espressa in (mol/l)Δn dove Δn=(l+m)-(a+b) CO2(g) + H2(g) Δn = ( l +m) - ( a+ b) X [L ]l [M]m [ A ]a [B ]b Esempio La relazione che lega la KC alla KP si ricava dall’equazione di stato dei gas P = La costante di equilibrio di una reazione può essere espressa anche in funzione delle concentrazioni molari e in tal caso prende il nome di KC: Costanti funzionali: Kx X La Kx descrive la reazione attraverso le frazioni molari dei componenti (x) ed è adimensionale. Kx = X x Ll x Mm x aA x Bb La relazione che lega la Kx alla KP si ricava dalla legge di Dalton ed è: Pi = x iPTOT K P = K xP Δn Costanti funzionali: Kn X La Kn descrive la reazione attraverso il numero di moli dei componenti (n) ed è espressa in molΔn. Kn = X Principio di Le Chatelier nLl nMm naA nBb X Quando un sistema chimico raggiunge l'equilibrio, la sua composizione, ad una certa temperatura, può dipendere dalle condizioni di reazione come la pressione applicata sul sistema o la variazione delle concentrazioni dei componenti del sistema. X Il Princio di Le Chatelier infatti sancisce che un sistema in equilibrio dinamico tende ad evolversi in modo da compensare qualsiasi cambiamento delle condizioni di equilibrio. X Modificando quindi la pressione o le concentrazioni delle specie all'equilibrio, si avrà uno spostamento dell'equilibrio stesso in modo da annullare tale perturbazione ed in modo che la costante di equilibrio rimanga soddisfatta. Vi sono due relazioni che legano la Kn alla KP ricavate dall’equazione di stato e dalla legge di Dalton: ⎛ RT ⎞ KP = Kn ⎜ ⎟ ⎝ V ⎠ Δn ⎛P ⎞ K P = K n ⎜ TOT ⎟ ⎝ n TOT ⎠ Δn PrincipioLeChateliers.mov Esempio CoCl4-2 + 6 H2O ⇄ Co(H2O)6+2 + 4 Cl- + calore KC ⎡ Co(H2 O)+2 ⎤ ⎣ Cl- ⎤⎦ 6 ⎦ ⎡ =⎣ 6 ⎡⎣CoCl-2 ⎤ 4 ⎦ [H2 O ] KP = Effetto della pressione Se V moli Δn > 0 e Volume Δn < 0 Se P l L (g) + m M (g) La reazione si sposta a destra Volume moliProdotti > moliReagenti Se P V aumentano moliProdotti < moliReagenti a A(g) + b B(g) diminuiscono e (atm-2 ) La reazione si sposta a destra l L (g) + m M (g) moli P ⋅ PN2 L’azoto ricomincerà quindi a reagire con l’idrogeno e si formerà ammoniaca fino a quando le concentrazioni non saranno tali che QP = KP. Effetto della pressione Se 2 PNH 3 3 H2 2 NH 3(g) Se aggiungo N2 la sua pressione parziale aumenta e diminuirà il valore di QP. Se aggiungo [H2O] perché Kc rimanga costante deve aumentare [Co(H2O)6+2] Δn < 0 N2(g) + 3 H2(g) 4 Se aggiungo [Cl-] perché Kc rimanga costante deve aumentare [CoCl4-2] a A(g) + b B(g) Effetto della concentrazione Δn > 0 La reazione si sposta a sinistra Esempio Esempio N2(g) + 3 H2(g) KP = 2 NH 3(g) 2 NH3 P 3 H2 P ⋅ PN2 (atm-2 ) H2 + I2 ⇄ 2 HI Equilibrio2NO2-N2O4.exe Kp = Δn = 2 - (3+1) = -2 < 0 Se P V X X X X Le reazioni in cui almeno uno dei componenti del sistema si trova in una fase diversa dagli altri vengono detti equilibri eterogenei. Per arrivare ad una relazione appropriata per equilibri di questo tipo bisogna riflettere sul significato di "concentrazione" di un solido puro. Infatti la concentrazione molare di un solido nella sua propria fase è sempre il 100% di se stesso e quindi resta costante nonostante esso possa reagire o essere prodotto; d’altra parte la sua concentrazione nella fase dove si trovano gli altri reagenti non è calcolabile in quanto non è sciolto in essa: la reattività dipende essenzialmente dalla superficie di contatto tra le due fasi e non dalla concentrazione. Come conseguenza, nella costante di equilibrio di una reazione in fase eterogenea le concentrazioni dei componenti in fase solida non variano. Da ciò deriva che nell'equazione della costante di equilibrio compariranno solo le concentrazioni della fase gassosa (per un equilibrio gas/solido) o della fase liquida (per un equilibrio liquido/solido). Effetto della Temperatura X X X X Abbiamo visto che la posizione dell'equilibrio può essere variata modificando il valore della pressione o delle concentrazioni; il valore della costante di equilibrio (K) rimane invece invariato nel tempo fino a quando non varia la temperatura. Variando la temperatura varia invece la costante di equilibrio e conseguentemente anche la posizione dell'equilibrio potrebbe cambiare a favore della formazione dei prodotti o dei reagenti. Questo dipenderà essenzialmente dall’eso- o endotermicità della reazione in questione. Infatti se una reazione è endotermica e cioè durante il suo procedere assorbe calore dall’esterno, un aumento della temperatura la favorirà e quindi aumenterà la sua costante di equilibrio; se una reazione è invece esotermica e cioè durante il suo procedere produce calore, un aumento della temperatura la sfavorirà e quindi diminuirà la sua costante di equilibrio. EquilibrioH2I2.exe Δn = 2 - (1+1) = 0 La reazione si sposta a destra Equilibri eterogenei PHI2 PH2 PI2 L’equilibrio non si sposta Se P Esempio (Equilibri Eterogenei) CaCO3(s) ⇄ CO2(g) + CaO(s) K p = PCO2 Se [CaCO3] o [CaO] EquilibrioCaO-CaCO3.exe L’equilibrio non si sposta P Esempio CoCl4-2 + 6 H2O ⇄ Co(H2O)6+2 + 4 Cl- + calore La reazione è esotermica PrincipioLeChateliers.MOV Se T La reazione si sposta a sinistra Se T La reazione si sposta a destra