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Guarda la stella, invoca Maria... seguendo Lei non sbagli strada» IX

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Guarda la stella, invoca Maria... seguendo Lei non sbagli strada» IX
Anno XXIV (XXXIX) - N° 9 - SETTEMBRE 2006 • Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) • "Poste Italiane SpA • Sped. in A.P. - Art. 1 Comma 2 D.L. 353 del 24/12/2003 - DCB Centro Viterbo"
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli
D i r e z i o n e , r e d a z i o n e : 0 1 0 2 7 M o n t e f i a s c o n e , V i a S.L. F i l i p p i n i , 2 5 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - A u t o r i z z . T r i b u n a l e d i V i t e r b o n° 2 7 2 d e l 4 - 1 2 - 1 9 8 2
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - Montefiascone - Tel. e Fax: 0761.826297 - e-mail: [email protected]
Angelus 20 agosto - Castel Gandolfo
Guarda la stella, invoca Maria...
seguendo Lei non sbagli strada»
Cari fratelli e sorelle,
oggi il calendario cita fra i santi del giorno san
Bernardo di Chiaravalle, grande Dottore della
Chiesa, vissuto tra l'XI e il XII secolo (1091-1153).
Il suo esempio e i suoi insegnamenti si rivelano
quanto mai utili anche in questo nostro tempo.
Ritiratosi dal mondo dopo un periodo di forte travaglio interiore, venne eletto abate del monastero cistercense di Chiaravalle all'età di 25 anni,
restandone alla guida per 38 anni, sino alla morte.
La dedizione al silenzio e alla contemplazione
non gli impedì di svolgere un'intensa attività apostolica. Esemplare fu anche per l'impegno con cui
Vitorchiano (VT)
lottò per dominare il suo temperamento impetuoso,
Monastero delle Trappiste
come pure per l'umiltà con cui seppe riconoscere i propri limiti e manchevolezze.
La ricchezza e il pregio della sua teologia non stanno tanto nell'aver percorso vie nuove,
quanto piuttosto nell'essere riuscito a proporre le verità della fede con uno stile così chiaro ed
incisivo da affascinare l'ascoltatore e da disporne l'animo al raccoglimento e alla preghiera. Si
avverte in ogni suo scritto l'eco di una ricca esperienza interiore, che egli riusciva a comunicare agli altri con sorprendente capacità suasiva. Per lui la forza più grande della vita spirituale è l'amore. Dio, che è Amore, crea l'uomo per amore e per amore lo riscatta; la salvezza di tutti gli esseri umani, mortalmente feriti dalla colpa originale e gravati dai peccati personali, consiste nell'aderire fermamente alla divina carità, rivelataci pienamente
in Cristo crocifisso e risorto. Nel suo amore Dio risana la nostra volontà e la nostra intelligenza malate innalzandole al più alto grado di unione con Lui, cioè alla santità e all'unione
mistica. Di questo san Bernardo tratta, tra l'altro, nel breve ma sostanzioso "Liberde diligendo
Deo". C'è poi un altro suo scritto che vorrei segnalare, il "De consideratione", indirizzato al
Papa Eugenio III. Qui, in questo libro molto personale, il tema dominante è l'importanza del
raccoglimento interiore - e lo dice al Papa - elemento essenziale della pietà. Occorre guardarsi, osserva il santo, dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l'ufficio che si ricopre, perché - così dice al Papa di quel tempo e a tutti i Papi, a
tutti noi - le molte occupazioni conducono spesso alla "durezza del cuore", "non sono
altro che sofferenza dello spirito, smarrimento dell'intelligenza, dispersione della grazia" (II,
3). L'ammonimento vale per ogni genere di occupazioni, fossero pure quelle inerenti al
governo della Chiesa.
La parola che, a questo riguardo, Bernardo rivolge al Pontefice, già suo discepolo a
Chiaravalle, è provocatoria: "Ecco - egli scrive - dove ti possono trascinare queste maledette
occupazioni, se continui a perderti in esse... nulla lasciando di te a te stesso" (ibid). Quanto
utile è anche per noi questo richiamo al primato della preghiera e della contemplazione! Ci aiuti a concretizzarlo nella nostra esistenza san Bernardo, che seppe armonizzare l'aspirazione del monaco alla solitudine e alla quiete del chiostro con l'urgenza di missioni
importanti e complesse al servizio della Chiesa.
Affidiamo questo desiderio non facile - di trovare cioè l'equilibrio tra interiorità e il lavoro
necessario - all'intercessione della Madonna, che egli sin da fanciullo amò con tenera e filiale
devozione sì da meritare il titolo di "Dottore mariano". InvochiamoLa perché ottenga il dono
della pace vera e duratura per il mondo intero. San Bernardo in un suo celebre discorso paragona Maria alla stella a cui i naviganti guardano per non smarrire la rotta: "Nell'ondeggiare
delle vicende di questo mondo, più che camminare per terra hai l'impressione di essere sballottato tra i marosi e le tempeste; non distogliere gli occhi dal fulgore di questa
stella, se non vuoi essere inghiottito dalle onde... Guarda la stella, invoca Maria...
Seguendo Lei non sbagli strada... Se Lei ti protegge non hai paura, se Lei ti guida non
ti affatichi, se Lei ti è propizia giungi alla meta"
/K
(Hom. super Missus est, II, 17).
IX Convegno Pastorale Diocesano
11-13 settembre 2006
Santuario S. Maria La Quercia
Carissime/i,
il Convegno pastorale diocesano è un appuntamento qualificante
del nostro essere Chiesa in questo territorio e in questo oggi.
Quello che terremo (è il IX) nei giorni 11-12-13 settembre (lunedìmartedi-mercoledi) ha per tema Camminare nella speranza.
Esso si colloca, infatti, sulla scia di quanto elaborato, proposto, vissuto in questo anno intorno alla scelta pastorale della Chiesa italiana (Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo) che troverà il suo momento di sintesi alta e organica nel 4° Convegno
ecclesiale di Verona (16-20 ottobre 2006).
Rinviando ad una apposita "Nota di presentazione" sul tema, ora attesa anche la ristrettezza del tempo - mi sta a cuore rivolgere un
invito alla preparazione e alla partecipazione, precisando la collocazione il programma i partecipanti.
Carissime/i, convenire è esperienza, è impegno, è gioia per i
discepoli del Signore; è spazio di comunione e di corresponsabilità
ecclesiale. Vuole essere e deve essere ragione di speranza!
La protezione materna di Maria, Madonna della Quercia, nostra
Patrona, ci accompagni, mentre su tutti invoco la benedizione del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
15 agosto 2006
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo
LA COLLOCAZIONE
Questo IX Convegno pastorale segue e presuppone i precedenti.
Ispirati dalla icona di Emmaus, abbiamo voluto camminare nella
fede, muovere sui sentieri della carità. La ragione e la forza del
cammino è la speranza: lo abbiamo meditato, ai diversi livelli,
durante l'anno e ci ha guidato la Prima lettera di Pietro soprattutto
nei 3 incontri diocesani (19 febbraio; 13 marzo; 23 aprile) di specifica preparazione a Verona.
IL PROGRAMMA
I tre giorni del Convegno prenderanno a tema i seguenti nodi:
1) il quadro socio-culturale-religioso di questo nostro tempo;
2) il significato della testimonianza;
3) "Voi siete miei testimoni"
Ci aiuterà in questa analisi la cortesia e la competenza del carissimo prof. Franco Garelli, Preside della Facoltà di Scienze politiche
dell'Università di Torino, docente di sociologia dei processi culturali,
autore impareggiabile di studi sulla società italiana e sulla comunità
ecclesiale e Segretario del Comitato "Settimane Sociali".
I PARTECIPANTI
II Convegno pastorale diocesano è spazio di incontro della comunità ecclesiale nella sua globalità. Ma vorrei fare un appello particolare e sollecitare un impegno diretto da parte di tutti i responsabili di specifiche ministerialità o servizi nella edificazione della
comunità cristiana.
E' vero che tutti i discepoli di Gesù sono chiamati ad esserne i testimoni.
Ma nella Chiesa ci sono compiti qualificanti (sacramentali e non)
che non possono essere elusi né ridursi a formalità: essi comportano responsabilità dinanzi a Dio, alla Chiesa, ai destinatari. Vorrei
che ciascuno sentisse forte ed esigente la parola detta mediante
Anania da Gesù a Paolo: "Gli sarai testimone davanti a tutti gli
uomini" (At 22,15).
Quale gioia sarebbe e quale felice esperienza se il Convegno si
rivelasse nel suo insieme un convenire di testimoni, consapevoli,
responsabili, generosi!
Faccio appello ai Vicari episcopali, competenti per territorio o per
persone, per il felice compimento dell'iniziativa.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 2
PADRE,
«
DIMMI
UNA
PAROLA
Chiesetta >>
"Addio, chiesetta, dove l'animo tornò, tante
volte sereno" (Manzoni), Promessi Sposi, Vili,
163). E' una delle immagini che, come arazzo
dai molti colori, compone l'accorato "addio" di
Lucia che lascia il paese natio e va verso un
futuro non voluto e mai immaginato.
Nel momento del distacco, lungo la traversata
del lago, tra le lacrime tenute segrete, in un
momento drammatico che rapisce sogni e scolora speranze, Lucia sente profonda la nostalgia della piccola chiesa del paese e il ricordo rappresenta un filo, seppur
tenue, che lega il cuore alla fiducia e alla speranza: "L'animo tornerà ancora
una volta sereno".
In questa stagione capita a molti, lungo i sentieri delle montagne o negli
spiazzi delle colline, come in luoghi appartati e in ambiti poco noti, di incontrare chiesette, edicole, "capitei" o, comunque, segni devozionali.
Forse, però, l'animo di chi fa l'incontro non è sereno. Non lo è per le segrete
angustie del vivere quotidiano; non lo è per le relazioni non pacifiche, non
accoglienti, non riposanti; non lo è per oggettive situazioni di malattia, di
disagio economico e sociale; non lo è per l'orizzonte fosco delle violenze,
delle ingiustizie, delle guerre.
Perché, allora, non sostare un po' e, nel silenzio offerto o conquistato,
nello spazio di un raccoglimento comunque trovato, non dischiudere
l'animo e lasciarlo inondare da fiducia e speranza, da perdono e amicizia, da preghiera e grazia, da amore ricevuto e donato?
La traversata potrà non essere come quella di Lucia su un lago "liscio e
piano" accompagnata da "l'ondeggiare leggiero della luna". Ma l'approdo,
quale che sia la navigazione, potrà essere uguale: "L'urtar che fece la barca
contro la proda scosse Lucia, la quale, dopo aver asciugato in segreto le
lacrime, alzò la testa, come se si svegliasse" (id„ IX, 165).
Asciugar le lacrime, alzare la testa, svegliarsi dal sonno: possono essere
già i segni dell'animo che torna sereno!
Poi, quando la porta della mente e del cuore è aperta, la luce - che è dono,
consolazione, pace - crescerà e l'animo ne sarà inondato.
30 luglio 2006-08-26
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo
CALENDARIO
Domenica 10 e lunedì 11 settembre.
Beata Maria Vergine della Quercia, patrona
principale della Diocesi.
Giovedì 14 settembre:
Esaltazione della Santa Croce.
Venerdì 15 settembre:
Beata Vergine Maria Addolorata.
Il 15 settembre 1957 veniva ordinato sacerdote
da S.E. Mons. Raffaele Baratta il nostro
Vescovo Lorenzo. E' vescovo dal 27/02/1983.
Prima nomina come Vescovo di Sora, Aquino e
Pontecorvo (83-93). Nel 1993 viene trasferito ad
Aversa fino al 1997, quando viene nominato
Vescovo di Viterbo (30 giugno) e fa il suo
Divino A m o r e
Carissimi lettori de "La Voce",
vogliamo continuare ia riflessione iniziata la volta scorsa? Supponendo
il vostro assenso, incomincio.
Avevamo visto l'impegno che ogni uomo deve tenere per essere ritenuto tale. Inoltre, l'essere umano, sebbene inconsciamente, vive nella
fede fin dal primo istante della sua esistenza quando si affida alle braccia della madre. Gli psicologi parlano di una fiducia originaria, che è
strutturata nel nostro esistere; non potremmo vivere senza un atteggiamento di fondamentale fiducia nelle realtà che ci circondano. Le nostre
stesse reazioni verso il non senso di alcune situazioni della vita testimoniano la dimensione di fiducia che ci fa vivere.
Però la fede come dono di Dio, ricevuto nel battesimo, è un'altra realtà.
La fede cristiana è fidarsi di chi, prima, si è fidato di noi affidando alle
nostre fragili mani un dono d'amore tanto grande. E' una relazione che
ci fa uscire da noi stessi per farci ritrovare in un Altro e nasce dalla scoperta di essere cercati, amati, interpellati e sollecitati ad una risposta. In
definitiva, la fede è ammettere la presenza del Divino in ogni istante
della nostra povera vita, presenza che coinvolge la nostra persona nella
sua totalità e la chiama a determinate scelte e stili di vita. Chi agisce
così non dovrà cercare Dio lontano, ma lo troverà dentro di sé.
Sant'Agostino al riguardo si esprime così: "Tu eri dentro di me ed io ero
fuori e là ti cercavo. Tu eri con me ed io non ero con te". C'è da aggiungere che la fede senza le opere è morta (Gc 2,18a). Infatti il cammino
della fede comporta il coraggio di un diverso modo di vedere le realtà
che ci cardano e di sfidare il mondo che corre su altri binari; ciò comporta difficoltà non indifferenti, perché si incontreranno ostilità, indifferenza,
emarginazione, ecc. Ma per raggiungere Dio non c'è altra strada che
questa, quella percorsa da Gesù e che ha proposto ai suoi seguaci.
Abbiamo bisogno di pregare per avvicinarci a questo ideale.
Signore sostienimi nel mio cammino di fede per raggiungerti;
dammi il coraggio e audacia anche nei momenti di buio e di prova,
dammi la forza di mettermi ogni giorno in cammino con te e dammi
la gioia di sentirmi accolta e amata per quello che sono. Concedimi
di non scoraggiarmi se il dialogo con te, a volte, diviene teso e faticoso, se mi scontro con il tuo silenzio. Donami una fede che non si
stanchi di cercarti e di bussare alla tua porta; una fede non appresa sui libri, ma sempre nuova perché nasce dall'incontro vivo con
te, con la tua Parola, con il Pane della Vita. Fa' che il presente cammino nella fede mi prepari all'incontro con te quando i miei occhi
vedranno il tuo volto.
Un saluto cordiale a tutti e a risentirci alla prossima.
Sr Agnese OSB ap
PARROCCHIALE
ingresso in diocesi il 4 ottobre dello stesso
anno.
E' il nostro Vescovo da 9 anni.
O Dio, pastore e guida di tutti i credenti,
guarda il tuo servo Lorenzo che hai posto a
presiedere la Chiesa di Viterbo; sostienilo
con il tuo amore, perché edifichi con la
parola e con l'esempio il popolo che gli hai
affidato, e insieme giungano alla vita eterna.
Amen.
Domenica 24 settembre:
Genitori e ragazzi del catechismo e non sono
O R A R I O FESTIVO
7 , 3 0
Avere fede = fidarsi di Dio
<§> SAIMTE
MONTEFIASCONE
S. Flaviano
8
Corpus Domini - Le Coste
S. Pietro - Benedettine
Villa S. M a r g h e r i t a
8 , 1 5
S . M a r i a del R i p o s o (Fiordini)
9
S . Francesco
C h i e s a P o g g e r i (15 e 3S domenica del mese)
9 , 3 0
Corpus Domini - Le Coste
S. M a r i a del Giglio - Z e p p o n a m i
invitati alla Messa delle ore 10,30 in S.
Margherita.
Domenica 1° ottobre:
Prima domenica del mese.
L'invito è soprattutto per i padri e gli uomini in
genere ad accostarsi ai sacramenti.
Lunedì 2 ottobre:
Festa dei Santi Angeli Custodi.
Auguri a tutti quelli che ne portano il nome, in
particolare a D. Angelo Pulicari, prezioso collaboratore parrocchiale.
Mercoledì 4 ottobre: San Francesco d'Assisi.
Anniversario dell'inizio del ministero episcopale
di S.E. Mons. Lorenzo, nostro Vescovo.
10,30 S.
11,30
Margherita
S. Flaviano
Corpus Domini - Le Coste
S. Giuseppe - Le M o s s e
S. Maria del Giglio - Z e p p o n a m i
S a n t u a r i o d i S. L u c i a F i l i p p i n i
10
S. G i u s e p p e - Le M o s s e
S . M a r i a d e l l a V i t t o r i a (P. Cappuccini)
Villa S. M a r g h e r i t a
S. Flaviano
S. Flaviano
S. Francesco
MESSA VESPERTINA FESTIVA DEL SABATO
1 6 , 3 0
S. Maria del Giglio
1 7
S. Pietro - Benedettine
1 8
S. Giuseppe (3 a e 4 a )
1 9
s
- Margherita
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 3
Vecchie Foto
Madonna della Valle
3 settembre 2006
Il merito d'aver sistemato il piccolo santuario dedicato
a l l a M a d o n n a - l a g g i ù n e l l a p r e z i o s a v a l l e di
Montefiascone - e far rinascere il culto dedicato alla
Madonna, spetta ad un gruppo di fedeli della città, che
- oltretutto - h a n n o istituito la " C o n f r a t e r n i t a della
Madonna della Valle", ripristinando così un'antica tradizione, che si è rinnovata negli anni '20 del secolo
scorso, poi scomparsa come tutte le altre confraternite.
O r a c ' è u n a r i f i o r i t u r a d e l l e c o n f r a t e r n i t e (a
Montefiascone ha dato il via quella di Zepponami) ed è
risorta a n c h e la "Confraternita della M a d o n n a della
Valle"; promotore è stato il sig. Crocetti Domenico.
Presidente attuale è il sig. Rosetto Pietro.
Auguri! E buona festa!
Il "Ventennio" a
iUiMitefìiiscone
Nel 1932, anche grazie all'opera di persuasione del podestà Lazzari, il
Capitolo "capitola" e si dichiara pronto ad accettare il cimitero nelle condizioni in cui si trovava. Questo è lo stralcio della delibera comunale:
...Il lungo abbandono del luogo ancor sacro ove sono raccolte molte
salme di morti oltre 50 anni or sono richiama l'attenzione
dell'Amministrazione comunale che vede la necessita anche per il
decoro cittadino di far cessare la profanazione del luogo stesso dovuta
alla caduta dei muri perimetrali per cui è libero l'accesso a chi vuole.
Ciò premesso, il Podestà delibera di restituire al Capitolo della
Cattedrale e per esso al Decano il Cimitero a cui sopra. Il Decano
stesso provvederà alla esumazione delle ossa (che avverrà sotto la
sorveglianza Municipale) ed al trasporto nell'ossario dell'attuale
Cimitero...
E questa la disposizione del Capitolo:
di Giancarlo Breccola
[email protected]
Il 21 luglio, domenica, si svolge quindi la cerimonia inaugurale. Alle 8.30, su
sedici auto, messe a disposizione dai proprietari locali e radunate in piazza
S. Margherita, salgono il vescovo Rosi, il podestà Marino Lazzari, il vice
podestà Giuseppe Volpini, le autorità locali, gli ex amministratori del comune, il direttorio del Fascio, i funzionari dello Stato e tutti i presidenti delle
varie associazioni, insieme al console Rosati ed al rappresentante del prefetto, De Martino. Giunti all'officina costruita in prossimità della spiaggia, il
Vescovo, dopo un breve discorso del progettista Ugolini, benedice il macchinario. Subito dopo la madrina Libera Frigo, figlia di Angelo, fa infrangere una
bottiglia di Est Est Est, legata ad un nastro tricolore, sulle macchine; in quel
momento vengono avviati i fragorosi motori e dopo pochi minuti l'acqua
sgorga dai rubinetti. Terminata la cerimonia, i partecipanti tornano a
Montefiascone, incontrandosi a prato giardino con le varie associazioni che
lì attendevano, tra le altre quelle delle piccole italiane e dei balilla. Alle ore
13 gli ospiti si recano a pranzo presso \i ristorante Casti. A conclusione, il
podestà Lazzari riprende la parola e dicl/ara:
...il Rev.mo Capitolo ha deliberato di accettare la restituzione del terreno che fu già Cimitero cittadino e di accettarlo anche con le condizioni ivi esposte. Il Capitolo accetta sic et simpliciter perché consapevole che il Municipio non ha mai avuto e non ha intenzione di provvedere né alla riparazione del muro, né alla esumazione dei cadaveri; di
guisa che potrebbero passare altre diecine di anni senza che il terreno
possa essere utilizzato in qualche modo...
Al decano Latino Salotti, come rappresentante del Capitolo, viene quindi
riconsegnato il terreno in questione. A distanza di poco più di un anno,
comunque, lo stesso Capitolo decide di cedere l'area, specialmente per
sostenere finanziariamente la chiesa di S. Flaviano.
...In merito al vecchio Cimitero, tutto considerato, anche questo
Rev.mo Capitolo è di parere che si debba alienarlo [...] Esprime pertanto il voto che la metà dell'incasso sia riservato alla Chiesa di S.
Flaviano ormai sprovvista d'ogni cespite economico... [24-11-1934]
1929 - L'acquedotto del lago
Fra gli eventi più importanti accaduti durante il podestariato di Marino
Lazzari, non si può ignorare il completamento dell'acquedotto proveniente
dal lago. L'argomento è già stato ampliamente trattato sulla voce di qualche
anno, e quindi mi limiterò a considerare brevemente gli aspetti più "fascisti"
dell'evento.
Nel luglio del 1929 l'acquedotto del lago era terminato e il giorno 13 dello
stesso mese, sabato, per andare incontro alle necessità della popolazione,
viene attivato in maniera informale. In quell'occasione il Podestà faceva
affiggere un comunicato di carattere esplicativo e celebrativo:
"Cittadini, otto anni di lavoro, portato innanzi faticosamente, attraverso
difficoltà di ogni genere, trovano oggi il loro coronamento: il nuovo
acquedotto è compiuto. L'avvenimento segnerà una data memorabile
nella storia di Montefiascone [...] La inaugurazione degna e solenne
dell'acquedotto è rimandata al giorno che il Governo ha destinato alla
celebrazione delle opere pubbliche del Regime, ma frattanto, per soddisfare i bisogni della cittadinanza, che più si fanno sentire nella stagione estiva, ho stabilito che l'acqua venga senza indugio distribuita al
pubblico ed ai privati utenti. Essa sarà benedetta il giorno successivo
alla festa di Santa Margherita..."
Le sedici auto radunate in piazza S. Margherita per trasportare le autorità al lago
(21 luglio 1929-ore8.30)
"Dite al Prefetto ciò che avete veduto: un popolo in pace che è serio,
che lavora, che è fedele seguace del Regime fin dal primi tempi del
fascismo, un popolo che vuole progredire, seguire la rivoluzione fascista nel suo evolversi incessante e celere; ditegli pure, ed è la verità,
che qui tutto è retto tutto è limpido, e chiaro in quanti sono coperti di
responsabilità di cariche i quali, non da ora soltanto, danno prova del
loro operato e della purità delle loro azioni a beneficio dei singoli, a prò
del Regime. Ed è il giudizio della massa, del popolo sano che lavora
che lo afferma, giudizio che non può essere intaccato dagli strali vili e
subdoli delle pochissime isolate lingue venefiche che lavorano nell'ombra, che pur di colpire la persona non badano al danno che può risentire la pubblica cosa..."
Anche se palesemente intriso di retorica e di propaganda di regime, il discorso del podestà Lazzari lascia trapelare la sincera soddisfazione e il giustificato orgoglio per la realizzazione dell'importante opera.
(23 - segue)
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 4
/kttocaictà
Cacate
LA CANTINA SOCIALE
COMPIE 50 ANNI
Ricorre quest'anno il 50° anniversario di fondazione della Cantina
Sociale di Montefiascone che emise il suo primo vagito, anzi è meglio dire
che riempì il suo primo bicchiere di vino, nel lontano 1956. Ed in questo
mezzo secolo di vita i progressi raggiunti dallo stabilimento della via
Cassia, alle porte della città, sono stati davvero notevoli.
Per festeggiare degnamente la ricorrenza è stata organizzata una giornata speciale alla presenza dell'assessore regionale all'agricoltura Daniela
Valentini che ha guidato una folta schiera di autorità regionali, fra cui i dirigenti dell'Arsial, l'azienda regionale per lo sviluppo agricolo del Lazio,
nume tutelare di questa importante realtà produttiva, che nel tempo ha
ampliato la sfera dei propri interessi economici e commerciali con l'occhio
puntato anche allo sviluppo turistico del territorio. Nell'area dove sorge il
grande stabilimento vinicolo che ha una capacità di imbottigliamento di
circa 100.000 ettolitri di vino all'anno, è stato attrezzato un vero e proprio
centro turistico-commerciale con l'esposizione e la vendita dei prodotti
tipici dell'agricoltura locale. Nello show room sono ospitati sia i prodotti
tradizionali che quelli derivanti dalle coltivazioni biologiche.
Oltre a questa struttura, a fianco dello stabilimento che ospita anche
un'agenzia del Consorzio agrario provinciale, è in funzione, un'area attrez-
/Rcifaiica
a, cuna
cU Tint&etfo
TRccci
zata di parcheggio per i camper, gratuita, 24 ore su 24. Per quanto concerne i locali commerciali vi è allestita l'esposizione e la vendita dei vini a
denominazione di origine controllata (Doc) fra il cui famoso Est! Est!! Est!!!
e quelli biologici (Rufus, Rupestre ed altri, fra cui l'ultima deliziosa novità:
il vino rosèe frizzante Peregrinus)... Ma non solo vino anche l'olio extra
vergine e gli altri tipi di olio di oliva e le altre specialità della gastronomia
locale. Si tratta di locali ampi e luminosi, ristrutturati con gusto che danno
la sensazione di trovarsi in una hall di un albergo di lusso. Al centro vi è un
lucernario che illumina la sottostante fontana da cui zampilla un'acqua fresca che all'occorrenza può essere tramutata in vino. L'arredo è del massimo comfort: poltrone e divani, tavole imbandite dove i turisti o i clienti in
genere potranno assaggiare i prodotti in mostra prima di deciderne l'acquisto. L'idea di queste iniziative innovative e assai interessanti, non solo per
l'incremento della sfera commerciale della Cantina, ma anche per lo sviluppo economico e turistico del territorio, si deve al presidente Fabio Brugnoli
e al direttore Mario Trapè, attuale assessore provinciale all'Agricoltura, che
è stato sindaco di Montefiascone dal 1994 al 2004. La cooperativa che
gestisce la Cantina sociale conta attualmente circa 1.000 soci. Come
accennavamo, oltre al vino e all'olio, sono presenti nel centro commerciale, anche altri prodotti tipici locali, dai formaggi e i salumi, al miele biologico, ai dolci, alla frutta di stagione e secca. Nel box turistico sono a disposizione depliant e materiale illustrativo sulle bellezze artistiche e ambientali
di Montefiascone e del comprensorio.
AMPLIATO IL TRASPORTO URBANO
IL B O O M D E G L I A G R I T U R I S M O
Un servizio di trasporto pubblico urbano consorziato fra i Comuni di
Montefiascone, Bolsena, Marta e Capodimonte sarà presto istituito per
venire incontro alle esigenze di mobilità delle persone residenti, specie
quelle più anziane o che comunque debbono utilizzare i mezzi pubblici
per i loro spostamenti. La richiesta è stata inoltrata alla Regione Lazio,
Assessorato alla Mobilità, perché provveda al relativo finanziamento ai
sensi della Legge Regionale 16/07/1998, n.30 e dell'art. 30 del Decreto
legislativo 267/2000. Una riunione fra i quattro sindaci dei paesi rivieraschi si è tenuto nei giorni scorsi presso il Comune di Montefiascone per
mettere a punto il progetto esecutivo di questa innovativa iniziativa che
non ha precedenti nel circondario.
Sarà un servizio di trasporto urbano e di collegamento fra i paesi interessati che i quattro Comuni gestiranno in convenzione fra di loro i cui
dettagli sono in corso di definizione. Nell'incontro di Palazzo Doria è stato
ricordato che il Comune di Montefiascone è già titolare di un servizio di
trasporto pubblico urbano, interamente finanziato dalla Regione Lazio,
che viene esercitato in concessione dalla ditta Italviaggi, in forza ad un
contratto di servizio, stipulato nel 1999. Il nuovo servizio sarà inteso
come ampliamento di quello già in atto per Montefiascone con la stessa
ditta affidataria. Ciò consentirà di estendere il predetto servizio pubblico
anche ai paesi rivieraschi che ne sono privi e soprattutto servirà a creare
una rete di collegamenti tra un Comune e l'altro. Particolare importante
da rilevare è che nel capoluogo di Montefiascone sono presenti diversi
cosiddetti "generatori di mobilità" quali: l'Ospedale Civile, il distretto della
AsI, la sezione distaccata del Tribunale di Viterbo, la Casa di Riposo Villa
Serena con la Rsa, il Centro Sanitario di riabilitazione, la sede dell'lnps,
la stazione ferroviaria ed inoltre istituti scolastici superiori frequentati da
molti studenti che provengono dai paesi interessati al progetto.
Stando ai primi rilievi sul movimento turistico nel Viterbese, in questo scorcio
d'estate, risulta che gli agriturismo siano in ottima posizione, come presenze, specie di nuclei familiari e comitive, rispetto anche alle altre strutture ricettive, con particolare riferimento ai camping disseminati sul litorale del lago di Bolsena.
Anche gli alberghi, le pensioni, le case di accoglienza, il settore degli affitti stagionali di appartamenti, risentono, almeno in parte, di questo exploit degli agriturismo. Sarà la moda che cambia, saranno i prezzi più competitivi, sarà la riscoperta
dell'ambiente naturale, fatto sta che l'agriturismo sta dominando la classifica del
turismo stanziale. Merito anche degli incoraggiamenti e delle incentivazioni da
parte delle istituzioni. Tanto per fare un esempio, giova ricordare che uno degli
impegni prioritari dell'assessore provinciale all'Agricoltura, Mario Trapè, che è stato
sindaco di Montefiascone per dieci anni dal 1995 al 2004, è quello di favorire i processi di crescita e di innovazione dell'agriturismo della Tuscia. E nello stesso territorio di Montefiascone le imprese del settore, dallo zero di qualche anno fa, registrano oggi una consistenza numerica di tutto rispetto. "Il 50% degli agriturismi del
Lazio - dice Trapè - sono collocati nel territorio della provincia di Viterbo. E' una
realtà questa che ha contribuito notevolmente, negli ultimi anni, all'incremento del
turismo nel nostro territorio". I positivi traguardi in questo settore, è bene ricordarlo,
sono stati raggiunti grazie soprattutto al lavoro degli oltre 160 imprenditori agrituristici i quali, con le loro capacità professionali, tecniche ed artistiche, hanno fatto
riscoprire l'amore che lega i viterbesi alla loro terra, alle meravigliose ricchezze
paesaggistiche, naturalistiche e archeologiche. Di questa realtà, che ha in sé delle
ulteriori potenzialità, si dice ben consapevole l'assessore Trapè, il quale assicura
tutto il suo impegno per favorire le varie iniziative del settore, tendendo, per esempio, alla creazione di una rete di promozione e gestione al meglio dell'offerta e
delle ricettività agrituristiche ed ambientali nelle zone agricole.
L'innovazione del servizio non solo coinvolgerà, per la prima volta, gli
utenti di Bolsena, Marta e Capodimonte ma migliorerà anche il rapporto
con il trasporto urbano degli utenti di Montefiascone. Infatti si tratta di
servire un territorio comunale di circa 108 kmq. con una popolazione
dislocata soprattutto in periferia, nelle frazioni e negli agglomerati rurali e
che attualmente può usufruire soltanto di una rete di servizio minimo che
va ampliata sia nei percorsi che negli orari.
G l i effetti
del grande
Effetti contrastanti sull'agricoltura provocati dal clima torrido e dall'assenza
prolungata di pioggia, fenomeni climatici che stanno interessando da molto
tempo anche la Tuscia. E a nulla valgono, per migliorare la situazione, i fugaci
temporali estivi. Pur tuttavia ogni medaglia ha il suo rovescio. Se da una parte
questo caldo eccezionale legato ad una lunga siccità, in agricoltura, danneggia
inesorabilmente le colture erbacee e ortofrutticole, dall'altra esalta in maniera
esponenziale la maturazione dell'uva.
Tanto che nella terra dell'Est! Est!! Est!!! ci si attende una delle migliori vendemmie di questi ultimi anni, peraltro tutte ottime dal 1997 in poi. Nei vigneti
intorno a Montefiascone ed in quelli dei comuni limitrofi dove si "allevano" i vitigni
dai quali deriva la produzione del famoso vino bianco a denominazione di origine
controllata, la situazione è ottimale e, salvo stravolgimenti climatici, ci si avvia
verso una vendemmia che sarà senz'altro anticipata almeno di due settimane.
Questi vitigni: Trebbiano toscano procanico, Malvasia bianca toscana e
Rossetto, dalle cui uve si ricava l'Est! Est!! Est!!! trovano infatti nei terreni vulcanici la loro culla ideale e per dare il meglio di sé hanno bisogno di un clima particolarmente secco e caldo come, in effetti, si sta verificando quest'anno.
Quindi della realtà viterbese Trapè ne traccia una fotografia quanto mai incoraggiante: "L'agriturismo viterbese, attraverso il recupero di tradizioni agricole e
artigiane - sostiene infatti l'assessore - si attua con l'ospitalità in vecchi casali colonici, patrimonio storico del nostro passato, ed è una riscoperta del contatto con la
natura e i suoi antichi sapori. E' adatto dunque a tutti coloro che sanno apprezzare
i paesaggi incontaminati della Tuscia e la ricchezza della cultura contadina". Non si
parla dunque di agriturismo offerto in strutture extralberghiere, come avviene un
po' ovunque, ma nell'azienda stessa, in fabbricati di campagna, in antichi casali
recuperati ed adattati allo scopo senza togliere o sostituire loro un solo mattone.
calda
in
agricoltura
Ma se questo è il lato positivo della "medaglia" stagionale, l'altro è davvero
carico di problemi. Tanto è vero che, se perdura questo stato di siccità, anche
per gli agricoltori di Montefiascone si prospetta l'ipotesi di invocare lo stato di
calamità naturale. Prima le gelate tardive di aprile e quindi l'assenza di piogge e
le temperature torride che imperversano fin dall'inizio dell'estate hanno provocato dei danni rilevanti per i raccolti. Specie per quanto riguarda la produzione dei
cereali, della frutta, degli ortaggi, su cui si basa in gran parte l'economia agricola
locale, sta registrando un vistoso calo. E così sarà per la prossima campagna
olivicola che si prospetta non proprio ottimale.
Infatti il prolungarsi della siccità e delle eccessive temperature potrebbe danneggiare la maturazione delle olive che in grande quantità sono soggetti a seccarsi e a cadere sul terreno. Situazione critica anche per il bestiame che è l'altra
fonte di sostentamento in agricoltura per tante famiglie di allevatori.
I foraggi stanno letteralmente "bruciando" nei campi per l'assenza di pioggia
e la scarsità di acqua sta creando problemi agli allevamenti specie per quanto
riguarda i bovini e gli ovini.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
N O T A DI A G R I C O L T U R A
a cura di
GIMBERTO
L a storia delle piante
- Prima parte Gli scienziati affermano che la
Terra ebbe origine circa 4,5 miliardi
di anni fa, quando si ammassarono
grandi quantità di gas diversi, formando una e n o r m e sfera. Dopo
circa 700 milioni di anni, i gas, comprimendosi su se stessi, cominciarono a solidificare, generando una
crosta terrestre dura e rocciosa. Di
tale lungo periodo geologico, i primi
700 milioni di anni dell'origine della
terra, non esistono tracce geologiche certe, che documentino l'evoluzione fisica del nostro pianeta. Del
p e r i o d o s u c c e s s i v o , di oltre tre
miliardi di anni, che va dalla formazione delle rocce fino a circa 600
milioni di anni fa, abbiamo una notevole testimonianza di fossili; benché
molto scarsa inizialmente, appare sempre più consistente ed abbondante
col trascorrere dei miliardi di anni.
Circa 600 milioni di anni fa avvenne uno dei salti evolutivi decisivi per
la vita degli esseri viventi, sia animali che vegetali, dando inizio al periodo
geologico Cambriano. Sino ad allora esistevano esseri microscopici quasi
indifferenti tra animali e vegetali, ma con l'inizio dell'Era del Cambriano, gli
animali ed i vegetali si differenziarono nettamente. Da circa ottanta anni gli
scienziati paleontologici hanno intensificato ed approfondito gli studi per
stabilire l'origine, l'evoluzione e l'epoca dei resti fossili presenti su tutto il
nostro pianeta, tentando di capire e ricostruire l'origine della vita. Per gli
studiosi ricercatori, il problema dell'origine della vita sulla Terra è molto
affascinante. Essi propongono uno scenario in cui è previsto un ambiente
roccioso primordiale caldo e circondato da un'atmosfera satura di vari gas,
composta principalmente da anidride carbonica, ammoniaca, metano,
vapore acqueo e del tutto carente dell'ossigeno allo stato di gas libero.
L'atmosfera terrestre attuale contiene circa il 20% di ossigeno, ma all'inizio della vita era assente perché ancora combinato con diverse sostanze
chimiche.
L'atmosfera terrestre primordiale era tenuta molto calda dalle innumerevoli eruzioni vulcaniche, era sottoposta alle radiazioni ultraviolette del
sole, essendo ancora del tutto assente la schermatura dell'ozono e squarciata di continuo dalle scariche elettriche dei fulmini provocati dalle apocalittiche e continue perturbazioni. Un caos del genere facilitò l'aggregazione
e la formazione dei primi organismi viventi, probabilmente per sintesi tra
l'anidride carbonica ed i gas eruttati dai vulcani; principalmente l'acido solfidrico, con il suo caratteristico odore di uova lesse, come ancora oggi
emettono le acque calde del Bulicame nella piana di Viterbo. Il risultato fu,
che da una parte si crearono organismi che andarono ad arricchire ed a
concentrare una specie di brodaglia organica, e da un'altra parte si liberò
zolfo puro, che si ammassò formando le attuali miniere, dalle quali si
estrae lo zolfo. Inoltre l'unione chimica di tale sostanze ottenne, come prodotto secondario, grandi quantità di acqua dolce.
Nelle successive e continue combinazioni chimiche, l'anidride carbonica reagiva e si combinava con l'acqua dolce, precedentemente formatasi,
dando come risultato ammassi di esseri primordiali unicellulari ed incominciando a formare, come sottoprodotto, un gas composto da solo ossigeno
puro, che saliva nell'atmosfera arricchendola di un nuovo ed importante
elemento per la vita futura.
Secondo alcuni indizi geochimici, circa due miliardi di anni fa apparvero sulla Terra grandi estese di sedimentazioni colorate di rosso, cioè strati
di roccia granulari rivestiti di colorazione rossastra, provocata dagli ossidi
di ferro, che formarono le attuali miniere di ferro. Tale fenomeno è stato la
prova sicura che cominciava ad abbondare l'ossigeno nell'atmosfera, del
quale precedentemente non c'era traccia. Circa 1,5 miliardi di anni fa la
storia della vita sulla Terra ebbe un'altra svolta evolutiva: apparvero per la
prima volta gli Eucarioti. Erano piante ed animali ibridi unipluricellulari in
grado di attivare la reazione fotosintetica e di riprodursi sessualmente. Nel
1947 in una zona desertica e desolata dell'Australia sudoccidentale chiamata le colline di Ediacara, furono ritrovati fossili di organismi marini come
specie di meduse ed anellidi, e terrestri come specie di animaletti con
zampe rudimentali, tutti risalenti a circa 600 milioni di anni fa; fu la prova
che il regno animale ed il regno vegetale si erano separati. (Il seguito al
prossimo numero),
Settembre 2006
pag. 5
IL CALCIO IN TV:
agonismo o spettacolo?
Fino a qualche tempo fa non erano molte le opportunità di guardare le partite di calcio nel piccolo schermo: tutte le partite di campionato infatti si svolgevano la domenica allo stesso orario (le 14,30) e
l'unico modo per seguirne lo svolgimento era "incollare" l'orecchio
alla radiolina per ascoltare "tutto il calcio minuto per minuto". Le
prime immagini dei goal e delle fasi salienti delle partite erano diffuse
solo alla conclusione delle stesse.
Con l'avvento delle reti televisive private e commerciali, nonché
delle più recenti reti satellitari e del digitale terrestre, si sono moltiplicate le trasmissioni in diretta televisiva delle partite del campionato
nazionale.
Ed è così che il gioco del calcio si è trasformato in una sorta di
spettacolo per il piccolo schermo, tanto che lo svolgimento dei campionati di serie A e B, da alcuni anni, è condizionato dai palinsesti
televisivi: le partite, infatti, non si svolgono più tutte in contemporanea, ma vengono distribuite dal venerdì al lunedì, per agevolare la
messa in onda di più gare in orari differenti.
Così, mentre i "salotti" si riempiono di appassionati davanti al
televisore, gli spalti si svuotano: durante la stagione 2005-06, nelle
partite del campionato di serie A, si è registrato un sensibile calo di
spettatori allo stadio rispetto alle precedenti annate. Certo, non è
tutta colpa della TV, perché tra le cause ci sono anche la violenza
dei tifosi teppisti e il rincaro dei biglietti delle partite, ma è fuor di dubbio che, continuando di questo passo, il calcio si trasformerà in mero
intrattenimento televisivo.
Tuttavia lo sport del calcio, insidiato da molteplici, recenti e sempre più scottanti contraddizioni, rischia di smarrire quei valori che
sono alla base di ogni competizione: agonismo, lealtà, correttezza e
rispetto dell'avversario.
E' necessario tornare a difendere e diffondere un'autentica cultura dello sport, per scongiurare il pericolo di forme di violenza, alle
volte irreversibile e letale.
Prof. Silvia Somigli
MONTEFIASCONE CALCIO
NEWS...
Sono aperte le iscrizioni per la Scuola Calcio
(Stadio Comunale di Montefiascone) che si
svolgerà il martedì e venerdì orario 15,00-18,00
(con possibilità di turni).
Possono iscriversi i bambini nati negli anni
1994-1995-1996-1997-1998-1999-2000.
Per informazioni tel. 348.5148969 o 0761.830073
Montefiascone Calcio
Settore Giovanile e Scolastico
VILLA S. MARGHERITA
Corso di laurea triennale in Scienze Infermieristiche.
Il corso è gestito da I.D.I. - I.R.C.S. Padre Luigi Monti
- Via S. Maria Mediatrice 2224 - 00165 Roma; 30 posti
avranno una sede distaccata presso l'ISTITUTO
VILLA S. MARGHERITA DI MONTEFIASCONE.
Gli studenti o le studentesse che frequenteranno il
corso universitario, per la sistemazione logistica
possono rivolgersi ai seguenti:
Monastero Benedettine S. Pietro - Via Garibaldi, 31
Tel. 0761.826066
Istituto Divino Amore - Corso Cavour, 64
Tel. 0761.826089
Istituto Maestre Pie Filippini - Via S. Lucia Filippini, 34
Tel. 0761.826088
VILLA S. MARGHERITA - Via Bertina, 13
01027 MONTEFIASCONE
Tel. 0761.8211
Fax 0761.825705
pag. 6
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
Taccuino e c o n o m i c o e t r i b u t a r i o
a cura della Dott.ssa Paola Ciripicchio e del Rag. Paolo Radicati
Riprendiamo l'esame del DL. 223/2006, "c.d. Manovrina Prodi", cercando di
approfondire alcuni aspetti più interessanti del prowedimento. Presentazione
delle dichiarazioni: a partire dal prossimo anno, i termini di presentazione della
dichiarazione dei redditi Modello Unico 2007, vengono così anticipati: per i soggetti che presentano la dichiarazione tramite banca o posta, il termine di presentazione sarà il 30 giugno (attualmente il 31 luglio), mentre, per i soggetti che presentano la dichiarazione in via telematica, la scadenza viene anticipata al 31
luglio (attualmente 31 ottobre).
Per i soggetti IRES (società di capitali), il termine di presentazione viene anticipato al settimo mese successivo alla chiusura del bilancio, in luogo dei dieci
mesi attuali. Anche la scadenza di presentazione del modello 730, per i soggetti
che si avvalgono dell'assistenza di un Caf o di un professionista, viene anticipata
al trentuno maggio. Versamenti delle imposte: il saldo e il primo acconto delle
imposte scaturite dalla dichiarazione dei redditi del 2007, dovrà essere versato
entro il sedici di giugno e non più entro il venti. Anche le scadenze dei versamenti ICI, vengono anticipati rispettivamente al sedici giugno e al sedici dicembre. Iva sui fabbricati: viene modificato radicalmente il trattamento Iva sulle
locazioni e sulle vendite di immobili. Locazioni: le locazioni di immobili ad uso
abitativo, sono esenti da Iva; sono invece imponibili, le locazioni di immobili strumentali per natura, qualora vengano effettuate nei confronti di soggetti "privati" o
che, svolgono attività che comportano una percentuale di detrazione non superiore al 25%; sono inoltre soggetti all'imposta, tutte le locazioni, nel cui atto di stipula viene esercitata dal locatore l'opzione per l'immobilità Iva. Come naturale
conseguenza di quanto sopra detto, per il principio di alternatività Iva-Registro
anche l'Imposta di registro sulle locazioni di fabbricati strumentali, subisce modifiche.
Infatti, viene sancito l'obbligo di registrazione per tali contratti, con il pagamento dell'imposta di registro proporzionale dell'1% indipendentemente dal regime Iva adottato. Vendite: le cessioni di fabbricati ad uso abitativo, sono esenti
da iva, ad eccezione di quelle edilizie (art. 31 lettere c, d, e, legge 457/78). Tali
cessioni sono imponibili, solo se effettuate entro quattro anni dall'ultimazione
della costruzione o dall'intervento di recupero. Come detto per le locazioni,
anche le cessioni di fabbricati strumentali per natura, sono in genere esenti da
Iva. Fanno eccezione le vendite poste in essere da imprese costruttrici, entro
quattro anni dalla data di ultimazione della costruzione; le cessioni effettuate nei
confronti di soggetti "privati" o che svolgono attività che comportano una percentuale di detrazione non superiore al 25%; sono inoltre soggetti all'imposta, tutte
le cessioni, nel cui atto di stipula viene esercitata dal venditore l'opzione per l'imponibilità Iva. Conti correnti dei professionisti: viene introdotto l'obbligo per i
professionisti, di istituire un conto corrente su cui far confluire i proventi dell'attività professionale; ciò permetterà all'amministrazione finanziaria un controllo
accurato sui movimenti finanziari in sede di accertamento. Un altro punto importante è quello che stabilisce il limite massimo degli incassi effettuati per conto dei
professionisti, che fino al 30 giugno 2007 è di 1000 euro, dal 1 luglio 2007 al 30
giugno 2008 dovrà essere di 500 euro e successivamente, il limite imposto sarà
di 100 euro. Le parcelle di importo superiore, dovranno essere pagate obbligatoriamente dal cliente con: bonifico, pos, carte di credito o bollettino di c/c postale.
Regime di franchigia Iva: a partire dal 1 gennaio 2007 per i soggetti marginali, viene introdotto un regime di franchigia Iva. Il nuovo regime, si applica alle
persone fisiche esercenti attività: commercio, agricole e professionali, che nell'anno precedente, hanno realizzato o presumendo di realizzare un volume di
affari non superiore a settemila euro. I soggetti che aderiscono al nuovo regime,
non possono addebitare l'iva e neanche detrarla dagli acquisti. Gli stessi sono
invece esonerati dal versamento dell'iva e da tutti gli altri obblighi, fatta eccezione per la numerazione e la conservazione delle fatture ricevute, la certificazione
e l'invio telematico dei corrispettivi. Non possono aderire a tale regime, i soggetti
che si avvalgono di altri regimi speciali di determinazione dell'imposta e i soggetti che effettuano cessioni di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto.
L'opzione per il regime dura almeno tre anni, fino a nuova revoca. In caso di
superamento del limite di 10.500 euro del volume di affari nel corso dell'anno,
dovrà essere versata l'imposta sui corrispettivi dell'intero anno solare, al netto
dell'Iva sugli acquisti. Mentre andiamo in stampa, sta per essere pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale, il provvedimento che obbliga le compagnie di assicurazione a
rimborsare direttamente ai propri assicurati, sia i danni riportati dai veicoli che
quelli di lieve entità riportati dal conducente; la compagnia stessa a sua volta
farà rivalsa sulla compagnia del conducente responsabile. Quando nel sinistro
sono coinvolti terzi trasportati che hanno subito lesioni, si applica la procedura
Ari... toccano il cielo con il dito!
Il 19 agosto 2006, a Roma, il piccolo Edoardo Ugolini ha annunciato la
nascita del fratellino Filippo, mettendo in febbrile, buona agitazione i genitori
Fabrizio e Sara Mezzoprete.
I nonni non entrano più nella pelle... Quintino e Maria Santa, Sante e
Lina... in attesa ormai di una femminuccia!
Così pure gli zii: Antonella, Marco e Emi.
Scrivevamo e confermiamo quanto detto su "La Voce", per la nascita di
Edoardo: "La vita quando è voluta e accettata, porta vigore, laboriosità,
continuità, legame tra famiglie, perpetuità generazionale".
Doppi complimenti!
Falsi profeti e finte liberalizzazioni
di Marco
Marianello
Il c.d. "Decreto-Bersani" sulle liberalizzazioni nel settore professionale, oltre a rappresentare un attacco senza precedenti al
sistema ordinistico (siamo passati dal Governo che emanava le
normative ad personam a quello che leggifera contra personam),
costituisce un ottimo esempio di marketing politico-istituzionale.
L'attenzione dei mezzi di (dis)informazione di massa è apparsa
immediatamente focalizzata sulle <riforme> predette, oscurando
completamente la parte fiscale del decreto (c.d. "Decreto-Visco"),
nella quale risultano contenute disposizioni di dubbia legittimità.
Queste ultime, dettate esclusivamente dall'esigenza di <fare
cassa>, non sono andate tanto per il sottile, introducendo nuove
imposte ed adempimenti inutili (e costosi) a carico dei cittadini
(per lo Stato, evidentemente, lo Statuto del contribuente sembrerebbe costituire soltanto un inutile documento cartaceo!). Non mi
sembra opportuno in questa sede addentrarmi nel merito del
prowedimento e, pertanto, mi limiterò esclusivamente ad alcune
osservazioni sul metodo.
Lo strumento del decreto-legge (e le relative tappe forzate per
la sua approvazione prima della pausa estiva) appare, in primo
luogo, una forzatura del dettato costituzionale (e, purtroppo, il
Quirinale ha cambiato inquilino), senza considerare che in materia di libere professioni la competenza appartiene al Ministro della
Giustizia.
Anche il perentorio rifiuto di ricevere i rappresentanti delle
categorie interessate, inoltre, risulta non in linea con il programma elettorale (nel quale era indicato che la riforma delle professioni doveva attuarsi col metodo della concertazione!). Occorre
evidenziare, inoltre, che ai magistrati è stato riservato dal
Governo un ben diverso trattamento, dal momento che l'entrata in
vigore della riforma sull'Ordinamento giudiziario è stata provvisoriamente differita. Il messaggio trasmesso all'opinione pubblica,
tuttavia, rappresenta l'argomento culturalmente più devastante.
Al sottoscritto appare inaccettabile che i professionisti risultino
additati (dal Ministro di un partito che sicuramente non annovera
Adam Smith tra i propri referenti culturali) come una lobby nefasta, causa prima del mancato sviluppo economico del Paese, del
negato ingresso ai giovani nel mondo del lavoro, dei prezzi elevati delle tariffe (senza tenere conto della qualità delle prestazioni) e
di ogni altra nefandezza. Mi limito a far rilevare che la professione
Forense (che mi onoro di esercitare), oltre ad avere un riconoscimento espresso all'interno della Carta costituzionale, presenta
delle implicazioni assolutamente peculiari, nonché costituisce un
baluardo a tutela dei cittadini (e non dei consumatori, atteso che
la persona umana è titolare di diritti indipendentemente da quello
che consuma) contro le prevaricazioni dei c.d. poteri forti.
Siamo sicuri che la retribuzione a cottimo del legale (in base
cioè al risultato della causa) migliori effettivamente le prestazioni?
lo ritengo che tale sistema rischia di trasformare il professionista
in un imprenditore, portandolo ad accettare soltanto le cause in
cui sia prevedibile un esito positivo ed indebolendolo nei confronti
dei clienti dotati di maggior peso contrattuale (non più vincolati al
pagamento dei minimi tariffari). Siamo sicuri che l'abolizione del
divieto legale di pubblicità contribuisca a far lavorare i giovani
professionisti (evidentemente lor signori credono veramente che
la scelta dell'avvocato possa avvenire tramite internet o le Pagine
Gialle!)?
Siamo sicuri che i professionisti, pur senza ricevere un euro di
contributi pubblici, rappresentino una lobby a danno dei consumatori (mentre plaudono al provvedimento altre lobbies, quali la
Confindustria, le Associazioni dei consumatori, le Banche, le
Assicurazioni, i Sindacati i Partiti politici, che di sovvenzioni ne
ricevono sin troppe!)? Siamo sicuri che gli Ordini professionali
rappresentino una barriera all'ingresso dei giovani all'interno del
mercato del lavoro, dal momento che negli ultimi quindici anni il
numero degli iscritti è spaventosamente aumentato? Siamo sicuri, infine, che l'obiettivo finale del Governo non sia quello di attrarre le Casse professionali all'interno dell'INPS, con l'evidente
intento di salvare le disastrate casse dell'istituto di previdenza
pubblico a costo zero? Ai posteri l'ardua sentenza (ma se i
Colleghi si svegliano è meglio!).
P.S. Nel momento in cui scrivo mi giunge notizia dell'approvazione dell'indulto da parte del Parlamento. Il primo ad uscire è un
omicida... seguiranno altri 13.000 detenuti nei giorni seguenti, tra
cui vi saranno rapinatori, spacciatori, corruttori et similia, per las
gioia delle Forze dell'Ordine e dei Cittadini. Le distorsioni del
nostro sistema penale, che lamentavo nel numero scorso, sono
riemerse immediatamente con inusitata veemenza!
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 7
Davanti ad un capitello romanico della Chiesa di San Flaviano
E' tempo, anima mia, è già tempo
se vuoi conoscere te stessa
il tuo essere e la tua fine,
se vuoi conoscere donde vieni
e dove è giusto che trovi riposo;
se questa vita sia la vera vita
0 se aspettiamo di meglio.
Mettiti all'opera, anima mia,
bisogna purificare la vita.
Cerca Dio e i suoi misteri.
(Gregorio di Nazianzo, IV sec.)
Pensando all'antica preghiera recitata anche nel medioevo è bello varcare la porta della chiesa di San Flaviano e lasciarsi avvolgere dalle testimonianze di fede che, in tempi diversi, committenti ed artisti hanno
lasciato per noi, per trasmetterci insegnamenti, preghiere e speranza.
Non sempre questi messaggi sono oggi facilmente leggibili come potevano esserlo per l'uomo medievale, ma è interessante provarci; tentiamo
con il primo capitello romanico a sinistra dell'ingresso, seguendo lo spirito del libro "razionale" di Guillaume Durand, Vescovo di Mende (1284),
che tramanda i significati nascosti di una costruzione religiosa: "ogni
cosa che sono gli ornamenti di una chiesa contiene figure divine e mistero e trabocca di una dolcezza celeste".
Nell'ambito dell'arte sacra nel medioevo tutto si ricollega a significati simbolici; anche i contenuti della scultura dei capitelli romanici. Questi, raccordando la colonna con la volta, sono come le fronde di un albero, poggiate su un tronco ma già tese verso il cielo. Sono ispirati a brani delle
Sacre Scritture, traducono in immagine, per una popolazione per la gran
parte analfabeta, concetti religiosi.
Lo scultore del capitello di cui parliamo doveva essere di una certa
cultura e perizia; utilizza modelli derivanti da forme Sassanidi (Persiane),
l'atteggiamento dei leoni è lo stesso di quelli dell'arazzo normanno di
Bayeux (1077) e nella decorazione dell'abaco, nel registro inferiore, è
inserito un raffinato motivo arabo, diffuso nell'arte romanica dalla prima
metà del IX secolo: è identico alla cornice con ornamenti cufici (mediorientali) del Salterio (o libro dei Salmi) di San Luigi (1254 ca.). Il capitello
in questione presenta in facce opposte due leoni affrontati: gli uni nell'atto di sbranare due uomini, gli altri di contendersi un solo uomo.
Nelle facce laterali, altri leoni eretti, con una lingua molto marcata, escono da intrecci vegetali.
Come leggere allora le immagini? Sono rappresentazioni del confronto, della lotta tra il bene ed il male nel giudizio universale. L'uomo medievale, abituato tra guerre, carestie e mortalità infantile a fare quotidianamente i conti con la morte, non ha tanto paura di questa, quanto del
destino eterno che lo attende. Il leone per il medievale ha due valenze;
una è quella di simbolo del demonio; "de ore leonis libera me Domine"
(dalle fauci del leone liberami, o Signore) recita un versetto dei salmi
(Salmo 21, v. 22) e "state attenti e ben svegli perché il vostro nemico, il
diavolo, si aggira come un leone affamato, cercando qualcuno da divorare" (Pietro 1, 5,8) e le fauci spalancate di un leone vengono usate per
simboleggiare le porte dell'inferno. L'altra valenza è quella della regalità,
del simbolo Cristologico. Non solo perché Cristo è indicato come "leone
di Giuda" ma anche per una serie di paralleli che, sulla base di strane
credenze che il medievale dava per vere, venivano fatti tra il leone e
Cristo: il leone dormiva ad occhi aperti, Cristo si spense sulla croce ma
la Sua Natura Divina no; il leone per tre giorni scaldava i propri piccoli
per farli vivere dopo la nascita come Cristo resuscitò dopo tre giorni; il
leone cancellava le tracce del suo passaggio come Cristo nascose la
Sua Natura Divina nei primi trenta anni di vita.
1 leoni raffigurati sulla faccia del capitello rivolta verso le cappelle laterali
sono simboli del peccato che divora l'uomo, la punizione che spetta
all'empio e all'eretico (v. le figure contorte, a testa in giù indicanti disordine, caos, e quindi l'eterna dannazione), i leoni che si contendono un
uomo (figura composta, orizzontale, nella posizione che indica il
Purgatorio) rappresentano il Giudizio Universale, simboleggiato anche
dalle code dei due animali intrecciate (dualismo peccato-grazia, salvezza-dannazione e corpo-anima) e terminanti con un ciuffo che ricorda il
fiore di loto, emblema di eternità. In questa immagine c'è un grosso
segno di speranza; l'uomo strappato al peccato, l'uomo vecchio che
diventa uomo nuovo (San Paolo). Divorare può essere inteso anche
come vomitare, rigenerare, come indica Herrard Von Landsberg (1125):
"al comando di Dio, i corpi e le membra degli uomini, che sono stati divorati un tempo da animali selvaggi, vengono ricomposti, affinché i beati
risuscitino...".
L'aquila della faccia laterale allude a San Giovanni, autore
dell'Apocalisse, o ancora più verosimilmente, in questo contesto, alla
preghiera, che secondo il medievale si libra come l'aquila in alto verso il
cielo. Lo sguardo dell'animale, rivolto in basso, cerca un fedele da salvare. Nella faccia opposta la bestia che si morde la coda indica la lotta con
se stesso, contro le proprie passioni. Anche i leoni laterali che mostrano
la lingua parlano di speranza. La lingua è sinonimo di parola che dà la
vita, del Verbo, di Sacra Scrittura. Chi ascolta la parola e la mette in pratica sa, come il salmista del salmo 16 che "non abbandonerai la mia vita
nel sepolcro".
A questo messaggio risponde oggi, eco di una fede che si è trasmessa
nel corso dei secoli, D. Turoldo (commento al salmo 73) "Dio, luce che
illumini i cuori, se Tu ci accompagni nel nostro cammino, a nessuna incertezza soccomberemo, e quando saremo al termine del
lungo viaggio, riposeremo senza fine in Te, che sei la sola ragione
della nostra gioia".
MARIA CRISTINA ROMANO FIORETTI
Bibliografia:
Macchiavelli - Bianco "La Sapienza dei Padri", ed. San Paolo;
Ravasi G. "I salmi", ed. Fabbri;
Le Goff J. "L'uomo medievale", ed. Laterza;
Toman R. "L'arte del Romanico", ed. Konemann;
Baltrusaitis J. "Il medioevo fantastico", ed. gli Adelphi.
pag. 8
pag.8LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
IL PREZZO DELLA CRESCITA TRA COSTI E VANTAGGI
di G i a c o m o Carioti
Affrontati gli argomenti cruciali della politica tributaria del Comune, dagli aggiornamenti catastali alle future strategie per l'equità fiscale.
Un confronto aperto e senza reticenze, per capire meglio e riflettere insieme.
Da qualche tempo avevamo chiesto al
Sindaco Fumagalli un incontro allargato all'assessore ai Tributi e all'Urbanistica (...ma anche
alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e ai
Trasporti) Prof. Renzo Vincenzoni e al
Funzionario responsabile del Servizio Tributi
Dott. Alessandro Sciuga. Lo spunto più
recente è stato il provvedimento relativo agli
aggiornamenti catastali degli immobili classificati in categoria inferiore a quella prevista (uno
"screening" che riguarda 998 casi di "A5",
da trasformare in "A4" o "A3"): un'operazione consentita dalle nuove norme in materia (in
particolare la "Finanziaria " del 2004), che non
ha tuttavia mancato di suscitare qualche perplessità e numerosi dubbi, sia di carattere interpretativo, sia di opportunità civica e politica.
Dubbi e perplessità che non abbiamo mancato
di rappresentare, prima di questo incontro, agli
uffici tributari del Comune, e agli stessi organismi territoriali di riferimento (Catasto, Agenzia
delle Entrate, Uffici della Provincia e della
Regione), cercando, da privati cittadini, le
ragioni di una norma che, ad uno sguardo
superficiale, può apparire ingiusta, e, per taluni
aspetti, addirittura odiosa: in particolare riguardo alla sua retroattività applicativa, un metodo
contrastante con i principi costituzionali, con la
certezza del diritto e con l'equità sostanziale
nei rapporti fra cittadini e Pubblica
Amministrazione, specie riguardo a situazioni
di fatto la cui incongruità -laddove non dolosaattiene principalmente a disfunzioni dei pubblici
poteri piuttosto che a responsabilità dei cittadini.
Il Sindaco Fumagalli ha compreso che dietro
le nostre insistenze poteva esservi un senso, e
si è adoperato per realizzare questa intervista,
volta a chiarire -se non ad esaurire- i punti cruciali del problema. Così, all'indomani del
Ferragosto, ci siamo incontrati in comune con
l'Assessore Vincenzoni, alla presenza del
Dott. Sciuga e dello stesso Sindaco.
Un incontro aperto, cordiale, e privo di reticenze: anzi, aperto alle problematiche più ampie
della politica tributaria, prima ancora dell'argomento di partenza. Tanto è vero che
Vincenzoni ha subito esordito, rappresentando
l'attuale scenario fiscale di Montefiascone:
"Il nostro Comune ha sempre cercato, nella sua
sfera tributaria, il colloquio con i cittadini ed i
contribuenti, evitando sempre posizioni rigide o
intimidatorie, preferendo sempre il confronto ed
il ragionamento. Allo stesso tempo, ci siamo
sempre impegnati nel risanamento di quelle
realtà anomale che determinano ingiustizie o
sperequazioni.
Un equilibrio non facile, ma
questo è il nostro impegno."
Nel complesso, cosa è cambiato nei conti del
prelievo fiscale?
"Quasi tutte le aliquote sono invariate. Abbiamo
aumentato solo la Tarsu ed i canoni delle lampade votive cimiteriali, queste ultime semplicemente adeguate all'lstat. Per la Tarsu, l'aumento è inevitabile, a causa del lievitare dei costi
dello smaltimento e della discarica, divenuti
davvero esosi negli ultimi tempi."
Ma, per contenere questi costi, non si può
attuare una politica di mercato, un ricorso alle
offerte concorrenziali?
"Purtroppo no, per ragioni amministrative ed
ambientali. Montefiascone -comune densamente urbanizzato- non dispone di aree sufficientemente ampie, idonee al bisogno, e lontane dai
nuclei abitativi: per questo dobbiamo ricorrere
alle offerte di amministrazioni limitrofe, nella
fattispecie quella di Viterbo, che ci mette a
disposizione, traendone ovviamente un aggio
sui quantitativi smaltiti, Ecologia2000:
una
discarica vicina a Montefiascone ma lontana da
Viterbo, pur insistendo nel suo territorio."
Se qualcuno volesse ironizzare, potrebbe dire
'a Viterbo i soldi, a noi la puzza...':
"Proprio così: ma questo aspetto è per ora praticamente irrisolvibile."
Non ci sono soluzioni alternative nei dintorni?
"C'era una opportunità adeguata ad Orvieto,
ma quel Sindaco non ha autorizzato."
L'Assessore Renzo Vincenzoni
A quanto ammonta il volume dei rifiuti cittadini?
"Circa 140 quintali al giorno."
Tornando all'aumento della Tarsu, come lo
spieghiamo ai cittadini?
"Come un provvedimento inevitabile, determinato dai costi obbligatoriamente da coprire e
dalle incongruenze della politica centrale. Da
una parte, lo Stato chiede ai Comuni un significativo risparmio nei propri impegni di spesa;
dall'altro emette norme che consentono l'aumento delle tariffe relative allo smaltimento dei
rifiuti di oltre il 60%..."
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Scancellare
COMUNICA
Altri provvedimenti recenti in materia di recupero tributario?
"Per la prima volta, non abbiamo confermato la
gratuità delle concessioni di passo carrabile,
per cui si prowederà a normalizzare le attuali
situazioni."
E' il minimo che si possa fare, in un'ottica di
equità: la città è costellata di cartelli di divieto di
sosta abusivi, comprati dal ferramenta...
"Dietro questa situazione di fatto c'è una consuetudine di tolleranza..."
Che però si traduce in illegalità sotto gli occhi di
tutti, che non depone certo bene sul piano della
percezione del buon diritto di tutti: un servizio
"particolare" come l'accesso di autoveicoli nella
proprietà privata -che comporta la limitazione
del diritto di terzi ad usufruire del pubblico spazio- dovrebbe essere giustamente pagato.
Altrimenti come si fa ad istituire, e a giustificare
agli occhi di cittadini e turisti, le strisce blu di
parcheggio a pagamento? Senza contare le
frequentissime baruffe originate proprio da queste irregolarità.
"In effetti, è una situazione anomala, che andrà
sanata."
Mentre parliamo con Vincenzoni, Sciuga ed il
Sindaco delle numerose realizzazioni fin qui
realizzate o da realizzare grazie anche alle
maggiori entrate tributarie, ci vengono ricordate
alcune importanti novità già oggi presenti nello
scenario economico e civile della Città: dalla
grande attenzione al mondo della scuola, con
gli Scuolabus sempre a disposizione dei ragazzi, anche per le gite e i viaggi d'istruzione; il
raddoppiamento della ricettività alberghiera, da
350 a 700 posti letto; il fatto di essere l'unica
località decentrata che ospita un completo
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La modulistica per l'autoaggiornamento catastale
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Divieti di sosta "personali" e passi carrabili irregolari:
è in arrivo la normativa
corso di Laurea, quello triennale di "Terapia
Occupazionale" delegato dalla Sapienza di
Roma e destinato, a numero chiuso, a 20 studenti l'anno; la lodevole realtà di "Villa
Serena" -che ci viene ricordata da Renato
Mezzetti, membro del CdA-, che nelle sue
strutture di casa di riposo ospita ben 180 persone, con Guardia Medica operante 24 ore su
24; il notevole incremento di tutti i servizi sociali. Tutto questo depone favorevolmente sulla
"contabilità" comunale, orientata al miglioramento generale, nel perseguimento dell'interesse collettivo. Una contabilità che, sul fronte
ICI, ha registrato notevoli vantaggi: dal Miliardo
e mezzo di Lire all'atto dell'istituzione (750.000
Euro), si è passati a 2.100.000 Euro, triplicando
il budget.
Resta il fatto che alcuni provvedimenti siano
meno "digeribili" di altri: come ad esempio quel(segue a pag. 9)
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
(da pag. 8)
lo degli adeguamenti catastali, che ha originato questa nostra intervista. Nessuno
contesta la necessità di adeguare ciò che
va adeguato: ma la retroattività dei cinque anni precedenti è e resta un concetto
odioso, ingiusto e sostanzialmente vessatorio, quand'anche contabilmente giustificabile per artificio gestionale. In questo quadro, non si può dimenticare il fatto
che le anomalie catastali sono, si, a carico di chi deve sanarle -cioè i proprietari-:
ma quando tali anomalie (salvo ovviamente, come abbiamo anticipato, i casi di
dolo, abuso o colpa) sono state in massima parte d e t e r m i n a t e da p u b b l i c h e
responsabilità (disattenzioni o malfunzionamenti catastali, incuria nella applicazione delle norme e sulla loro sorveglianza,
omissioni o altro), addossarne la retroattività al terminale più debole è ingiusto e
alla fine sbagliato: anche per il rancore
sociale, e per lo spirito di conflittualità e di
rivalsa, che da ciò potrà inevitabilmente
derivare. In parole povere, perché lo
abbiamo fatto?
"Pensiamo che sia giusto, per tutti coloro
che hanno sempre pagato il corretto corrispettivo catastale, addossandosi il carico delle altrui carenze".
Quali sono, ad oggi, i risultati di questa
operazione?
"Su 977 posizioni, due terzi hanno provveduto al riclassamento, o si sono impegnati in tale direzione. Un terzo non ha
provveduto, con diverse motivazioni. Il
riclassamento
ad oggi produrrà
un
aumento delle rendite da ICI di oltre
83.000 Euro l'anno, cui vanno aggiunte le
somme per i cinque anni pregressi."
Questa norma non è stata finora adottata
quasi da nessuno in Italia. Addirittura
nessun altro comune della Provincia di
Viterbo: E nemmeno Roma, capoluogo di
Regione e Capitale d'Italia (dove il Centro
Storico è in gran parte accatastato in A5
e A6 I). Era proprio il caso di fare questo
arduo passo per primi?
"Per noi è un punto di soddisfazione, sappiamo che altri stanno studiando il nostro
operato, forse per adeguarsi..."
...o forse per evitarlo, chissà. Resta
comunque la gravissima anomalia giuridica della retroattività. Pur volendo concordare con le motivazioni del Comune, ci
chiediamo: non sarebbe stato meglio rappresentare pubblicamente, a livello politico centrale, magari con una azione
mediatica che avrebbe avuto risvolti clamorosamente positivi anche in termini di
immagine, la voglia di operare insieme
alla richiesta di modificare e migliorare la
normativa.?
E non sarebbe stato meglio dibattere
pubblicamente su questa importante
tematica -come abbiamo più volte chiesto
al Comune, su questo e altri temi-, scoprendone in anticipo tutte le sfumature?
Domande che rimangono in sospeso, al
momento dei saluti. E' del resto preferibile che non ci sia oggi una risposta.
Meglio che ci riflettiamo sopra, amministratori, giornalisti e lettori: tutti cittadini
che insieme debbono collaborare, anche
attraverso un animato confronto non
privo di dubbi, nella prospettiva del bene
comune, ma sempre nel rispetto della
giustizia, della prudenza, della saggezza
e del senso comune. In questa direzione,
anche "La V o c e " vuole dare il suo
apporto.
di Giacomo Carioti
pag. 9
agostana. Anche qui, tutti bravissimi, tutti da
ammirare e da applaudire... se non fosse per
quegli orrendi microfoni applicati sulle guance
come uno sfregio. Come è possibile immaginare
che in quegli attori, con quella orribile protesi
fonica, alberghi una vera anima tradizionale?
Come è possibile entrare davvero in una atmosfera del tempo che fu? E non si venga a dire
che l'espediente è necessario per ragioni di fruibilità da parte di un vasto pubblico: ci sono altri
sistemi, e anche se non ci fossero, sarebbe
meglio sentire più piano, ma non subire un tale
affronto alla immaginazione e alla poesia che
queste rappresentazioni vorrebbero invece suscitare.
STORIA E CHIUSURE LAMPO
Bello, molto più ricco e affollato di costumi e
scene, si è svolto anche quest'anno con grande
successo il Corteo Storico. Complimenti a tutti,
per l'impegno e la passione che sono alla base di
una così imponente realizzazione: un evento
spettacolare di grande richiamo popolare e di
grande suggestione per i cittadini e i turisti.
Tuttavia, in una iniziativa così ricca di significati
simbolici e di riferimenti estetici oltre che storici,
sarebbe necessario prestare maggiore attenzione ai particolari, che sono l'essenza del messaggio simbolico. Per questo, sarebbe opportuno
che quanto le dame -numerosissime e affascinanti-, e insieme i cavalieri, avessero dei costumi
non solo sgargianti, ma anche immuni da accessori troppo moderni, che vanificano le allusioni
medievali dei colori e delle fogge...Come si possono vedere chiusure lampo, invece che laccioli
e stringhe? E che dire di quei tamburi che vorrebbero rievocare un'epoca che fu, e che invece
sembrano appena staccati da una batteria
rock...? Sarà per questo che i tamburini si atteggiano, più che a suonatori di corte, a contorsionisti di una "band"?
COMMEDIE TRADIZIONALI
CON PROTESI MICROFONICA
Del resto, sul piano della credibilità formale
necessaria per avallare quella sostanziale, abbiamo visto circostanze ancora peggiori. Come quelle che hanno recentemente visto impegnate le
compagnie dialettali nella, pur encomiabilissima,
riproposta di testi e scenette tradizionali e dialettali, sia durante la stagione invernale sia in quella
MOTORINI FRACASSONI,
PADRONI DELLA CITTA'
I malcapitati turisti che affollavano Montefiascone
intorno a Ferragosto hanno avuto la possibilità,
specie nel primo pomeriggio, di ritorno da qualche ristorante sul belvedere, di constatare manifestazioni di inciviltà difficilmente riscontrabili
altrove: perché altrove non sono tollerate, né
dagli abitanti, né tantomeno dalle forze dell'ordine. Parliamo dei motorini truccati in una maniera
tale da divenire delle vere armi improprie. Questi
mezzi, producendo un rumore indescrivibile,
hanno fatto continue gimkane fra via Bandita e
Piazzale Roma, senza che nessun vigile o carabiniere li fermasse per sequestrare il veicolo: Gli
abitanti, rassegnati da decenni a questo scempio
comportamentale e ambientale, a questa sistematica aggressione, sono ormai privi di capacità
reattiva. Ma i turisti, pur incassando attoniti, se la
legano al dito, e ne terranno conto, sia nei loro
ricordi dello splendido Ferragosto passato a
Montefiascone, sia nell'immagine di questa città
che avranno cura di diffondere a destra e a
manca: quello che maggiormente è rimasto loro
impresso è sicuramente l'insopportabile stridore
di incivile ferraglia. Abbiamo visto di persona un
anziano turista rischiare un infarto, e poi imprecare disperato verso un motorino che lo ha sfiorato
a tutta velocità e la marmitta a un miliardo di
decibel, mentre usciva da un ristorante della
Bandita: il suo giudizio, nonostante il buon pranzo, sarà caustico. Montefiascone meriterebbe
ben altro; ma l'indifferenza e la tolleranza verso
l'inciviltà e la mancanza di rispetto per il prossimo
si paga cara, ed è anche giusto.
PEDONI INDIFESI
Nonostante alcuni problemi
atavici,
Montefiascone sta crescendo, bisogna riconoscerlo: servizi sociali, servizi generali, tutto
sembra fare progressi.
Per questo ci appare
ancor più incredibile
che si possa ancora
sopportare lo stato di
fatto di una delle sue
strade principali, quella
che
partendo
da
Piazzale Roma dirige
verso Marta. Una strada impraticabile ai Uno scorcio della via Verentana dove è impossibile il passaggio pedonale: da
pedoni, per assoluta Piazzale Roma all'uscita del Centro Storico verso Marta chi è senza macchina
mancanza di spazio: si rischia la pelle.
rischia la vita, o per
investimento o per scivolamento nel canaletto di scolo. Per non parlare delle proteste degli abitanti sul
disagio causato dalla percorrenza dei camion che fanno tremare le case. Sarebbe bello sapere cosa
si intende fare in proposito, se è in progetto una variante, e quando sarà realizzata; e se, e quando,
verranno varati, nelle due strade che abbracciano il Centro Storico (oltre la Verentana, la Bandita), i
sensi unici, con adeguato e dignitoso spazio per il passaggio pedonale.
pag. 10
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
La vera famiglia
è una sola
Nella intervista televisiva in occasione del Viaggio Apostolico che Benedetto XVI
compirà nella sua terra natale, in Germania, dal 9 al 14 settembre, il Papa ha
affrontato numerose tematiche. A noi piace riportare il suo intervento sulla famiglia.
Domanda RV: Tema: la famiglia. Circa un mese fa Lei era a Valencia per l'Incontro
mondiale delle famiglie. Chi ha ascoltato con attenzione - come abbiamo cercato di
fare alla Radio Vaticana - ha notato che Lei non ha mai pronunciato la parola "matrimoni omossessuali", non ha mai parlato di aborto, né di contraccezione.
Osservatori
attenti si sono detti: interessante! Evidentemente la sua intenzione è di annunciare la
fede e non di girare il mondo come "apostolo della morale". Può dirci il Suo commento?
Benedetto XVI: Naturalmente sì. Anzitutto bisogna dire che io avevo in tutto due volte
venti minuti di tempo per parlare. E se uno ha così poco tempo non può subito cominciare con il dire "No".
Bisogna sapere prima che cosa veramente vogliamo, non è vero? E il cristianesimo, il
cattolicesimo, non è un cumulo di proibizioni, ma una opzione positiva. Ed è molto
importante che lo si veda nuovamente, poiché questa consapevolezza oggi è quasi
completamente scomparsa. Si è sentito dire tanto su ciò che non è permesso, che ora
bisogna dire: Ma noi abbiamo un'idea positiva da proporre: l'uomo e la donna sono fatti
l'uno per l'altro, esiste - per così dire - una scala: sessualità, eros, agape, che sono le
dimensioni dell'amore, e così si forma dapprima il matrimonio come incontro colmo di
felicità di uomo e donna, e poi la famiglia, che garantisce la continuità fra le generazioni, in cui si realizza la riconciliazione delle generazioni e in cui si possono incontrare
anche le culture. Anzitutto, dunque, è importante mettere in rilievo ciò che vogliamo. In
secondo luogo, si può poi anche vedere, perché certe cose non le vogliamo. E io credo
che occorra riconoscere che non è un'invenzione cattolica che l'uomo e la donna siano
fatti l'uno per l'altra, affinché l'umanità continui a vivere: lo sanno in fondo tutte le cultu-
re. Per quanto riguarda l'aborto, esso non rientra nel sesto, ma nel quinto comandamento: "Non uccidere!". E questo dovremmo presupporlo come ovvio, ribadendo
sempre di nuovo: la persona umana inizia nel seno materno e rimane persona
umana fino al suo ultimo respiro. Perciò deve sempre essere rispettata come persona umana. Ma ciò diventa più chiaro se prima è stato detto il positivo.
Perché sono convinto
della necessità e utilità
di istituire un
TEATRO
POLIVALENTE
- Perché attribuisco a questo importante edificio
adibito a presentare le manifestazioni artistiche,
il potere di offrire a tutti coloro che lo frequenteranno, una continua fonte di conoscenza del
mondo culturale con un approfondimento della
lirica, della prosa, della danza e del balletto, della
musica classica e leggera e del jazz. Un teatro,
inoltre, che non si fermerà agli spettacoli consueti, ma verrà utilizzato anche per interessanti
incontri e dibattiti scientifici, letterari e politici
per non parlare, poi, dei congressi e delle mostre
d'arte;
- Perché con la sua istituzione, si verrebbe a
nobilitare l'intera cittadina che, con le altre opere
artistiche, pubbliche e civili già esistenti, diverrebbe una ambita meta turistica;
- Perché nel realizzare un'opera pubblica di così
grande interesse, si offrirebbe l'opportunità di
una nuova fonte di reddito da lavoro;
- Perché, gli amanti dello spettacolo, gli artisti e i
partecipanti ai congressi, apporterebbero nuova
linfa vitale all'industria alberghiera, ai pubblici
esercizi addetti alla ristorazione ed al commercio
in generale allargando notevolmente il bacino di
utenza;
- Perché è opportuno ricordare che quando al
Tour Operator si offre un pacchetto turistico,
viene anche richiesto se esiste in loco un Teatro
che, oggi, rappresenta un biglietto di visita qualificante per ogni località turistica;
- Perché verrebbe finalmente estinto il debito che
si ha con la storia di non poter ancora vivere,
dopo tanti anni, in una cittadina compiuta.
Pollini Giuliano
Presidente del Comitato
La Banda Musicale di Montefiascone compie 150 anni
La nostra Banda cittadina ha compiuto, qualche giorno fa, esattamente il
21 agosto 2006, i suoi 150 anni di vita. In tutto questo arco di tempo l'orchestra cittadina ha sempre accompagnato e sottolineato sia i vari riti
religiosi che la comunità, con regolare scansione calendaristica ha sempre celebrato, sia le grandi gioie delle feste e gli eventi straordinari che
meritavano una particolare attenzione, nonché spesse volte ha anche
addolcito i profondi dolori cittadini.
Il Sindaco e l'Assessore alla Cultura, a nome di tutta l'amministrazione
comunale vogliono fare gli auguri al Presidente Burla Benito, al quale
spetta un notevole lavoro di programmazione e ristrutturazione della
nostra Banda Cittadina, con l'immissione di nuovi elementi giovani e giovanissimi; per tale progetto è in atto una collaborazione tra la banda e
l'Assessorato alla Cultura.
Gli auguri vanno anche a Franco Zampetta che ha lasciato da poco la
presidenza per motivi di salute, e per questo gli formuliamo i nostri
migliori auguri di pronta guarigione, perché possa tornare a collaborare
al più presto.
Auguriamo un buon lavoro al nuovo Direttore Maestro Gabriella
Peracchini e un proficuo risultato alla realizzazione di una banda cittadina sempre più professionale e soprattutto, speriamo, grazie al suo lavoro, più giovane. Infine i più grandi auguri li formuliamo a tutti i componenti che, con spirito prorfessionale di attaccamento e di sacrificio, sostengono la nostra Banda Cittadina, che vogliamo di seguito elencare:
Direttore:
Peracchini Gabriella
Presidente:
Burla Benito
Capo Banda:
Giacomi Renato
Consiglieri:
Fanali Franco
Fucito Gaetano
Giraldo Guido
Medori Maurizio
Silvestri Gilberto
Componenti:
Bartuccini Piero
Caneponi Maurizio
Castellani Ferdinando
Cappannella Marco
Ceccarelli Emanuele
Catarcione Nino
Corfidi Ferdinando
Coralloni Mario
Giraldo Tiziano
Medori Daniele
Menghini Giuseppe
Pesci Pietro
Rocchi Massimiliano
Sartori Antonio
Vecchiarelli Aldo
Zampetta Franco.
Marianello Daniele
Medori Valentino
Naddeo Pasquale
Petronilli Giovanni
Saraca Lodovico
Sartori Bruno
Vita Alessandro
Poiché è i n t e n z i o n e del S i n d a c o e di tutta l ' A m m i n i s t r a z i o n e
Comunale festeggiare, probabilmente nel mese di ottobre, i 150
anni della nostra banda cittadina, ritenendo importante acquisire
informazioni sui personaggi che ne hanno fatto parte, attraverso gli
anni, chiediamo ai nostri cittadini di aiutarci a concretizzare tale
obiettivo.
Ciò che conosciamo sulla nostra Banda sono pochi documenti ritrovati dal nostro storico Giancarlo Breccola a cui l'Assessore Renzo
Vincenzoni aveva chiesto appositamente tale ricerca: conosciamo i
nomi di coloro che hanno partecipato alla prima Banda del 1856.
Da allora ad ora, possediamo informazioni frammentarie e nessuna
riguardo ai personaggi che hanno fatto parte della banda cittadina.
Quindi preghiamo i nostri cittadini di Montefiascone che
hanno informazioni sui componenti del tempo passato, a
comunicare informazioni e notizie, rivolgendosi o al presidente Burla Benito - tel. 0761.826968 - o all'assessore Renzo
Vincenzoni o all'ufficio Cultura del Comune di Montefiascone tel. 0761.832062.
L'ASSESSORE ALLA CULTURA
IL SINDACO
PROF. RENZO VINCENZONI
PROF. FERNANDO FUMAGALLI
3
E
CENTENARIO DELLA MORTE
DEL CARDINALE
Marco Antonio
BARBARIGO
N° 5 - Settembre 2006
i
REDAZIONE: Coordinatore editoriale Ugo Roberto Carini - Massimo Angeloni, Angelo Bracoloni, Giancarlo Breccola, Marcello Mari, Antonella Polidori, M. Assunta Puri, Lia Saraca
Sede: 01027 -Montefiascone - Via S. L. Filippini 25 - Tel. cell..3298921810 - e-mail [email protected] - [email protected]
Stampa: Tipografia "Silvio Pellico" - Montefiascone
Al via la Mostra
Memoria viva
I
l "filo rosso" che collega le generazioni,
con i loro tempi e le loro stagioni, è intessuto essenzialmente dalle relazioni tra le
persone che "ricevono" e "trasmettono" esperienze, valori, speranze.
Ciò ha soprattutto riscontro nella vita della
comunità ecclesiale, con i suoi doni trascendenti e permanenti e si realizza in maniera singolare nella "comunicazione della fede". Lo ricordava già S. Paolo ai cristiani di Corinto (1 Cor
11,23).
Ma con questo "filo" si intesse una rete
ampia di vissuto e realtà molteplici si raccolgono e si organizzano così da dare volto a configurazioni sociali e culturali proprie di una figura
o di un'epoca.
È in tale prospettiva che si colloca la Mostra
"Il Cardinale Barbarigo e il suo tempo"
C i n q u e m i l a p r e s e n z e n e i primi venti giorni
I
lustrare la figura del cardinale
Marco Antonio Barbarigo attraverso opere legate al periodo del suo
episcopato in Montefiascone e Corneto,
custodire la memoria del passato e ripercorrere materialmente alcuni tra i più
import anti momenti della storia religiosa
di Montefiascone, sono i principali obiettivi della mostra sacra "Il Barbarigo e
il suo tempo" ospitata nei locali della
chiesa romanica di S Andrea e nella
Neri, l'Ultima Cena, provenienti dal
Seminario di Montefiascone; San Carlo
Borromeo proveniente da collezione privata. Accanto all'altare maggiore sul
quale è posto uno splendido tabernacolo
del Barbarigo, è stato collocato un dipinto con un suo ritratto appartenente alla
collezione dell'Istituto delle Maestre Pie
Filippini di Montefiascone. Per quanti
vogliono
approfondire la conoscenza
sulla vita del Cardinale, ai lati del tempio
su "Il Cardinale Marco Antonio Barbarigo e il
suo tempo", allestita presso le sale di rappresentanza
della
Banca
Cattolica
di
Montefiascone e l'attigua chiesa di S. Andrea.
L'iniziativa si inserisce nell'articolato programma che l'apposito Comitato gestisce in
occasione del 3° Centenario della morte del
venerato Cardinale, con il benestare della specifica Soprintendenza del Lazio e con ampi
coinvolgimenti istituzionali.
Le "memorie care" costituiscono un vincolo
che, in qualche modo, ci riporta vicino e ci rende
familiari, attraverso le "cose", i volti, gli ideali, i
sentimenti delle persone. E questo nostro
"tempo" è chiamato a confrontarsi con quel
"tempo".
La città di Montefiascone e la nostra Chiesa
diocesana testimoniano di avere a cuore l'eredità spirituale del card. Barbarigo e, anche con
questa Mostra, desiderano esprimere riconoscenza viva e attendere, con serena fiducia,
momenti di ulteriore glorificazione di questo
Servo di Dio che ha fortemente segnato il tessuto religioso, sociale, culturale del nostro territorio.
* Lorenzo Chiarinelli
VESCOVO DI VITERBO
RINGRAZIAMENTI
Il
Comitato
Promotore
dei
Festeggiamenti, vuole ringraziare per
il prezioso lavoro prestato tutti coloro
che hanno reso possibile lo svolgimento della mostra e quanti si sono
impegnati nel compito di attendere e
guidare i numerosi visitatori (circa
5.000 nei primi venti giorni).
Un grazie sentito a tutti.
Mons Chiarinelli e il Sindaco prof. Fumagalli
sede di rappresentanza della Banca
Cattolica
della
cittadina
falisca.
Inaugurata venerdi 4 agosto alla presenza del Vescovo di Viterbo mons.
Chiarinelli, del sindaco del Comune di
Montefiascone prof. Fumagalli, delle
madri generali suor Maria Emanuela
Vanich, suor Matilde Fravolini e suor
Mary del Bacco, la mostra curata dalla
dott.ssa Lydia Saraca con la collaborazione dell'architetto Lamberto Bonafede
è stata divisa in due sezioni e rimarrà
aperta per il pubblico fino al 20 di ottobre
p.v.
Nella chiesa di S. Andrea il visitatore può
ammirare alcuni dipinti legati alla devozione del Barbarigo per i santi
Carlo
Borromeo e Filippo Neri : La Vergine e
San Filippo Neri di Sebastiano Conca, La
Trinità e i Ss. Carlo Borromeo e Filippo
sono stati allestiti appositi pannelli didattici. Il visitatore può ora uscire dalla chiesa, fare pochi passi ed entrare nei saloni
della Banca Cattolica dove continua la
mostra; qui sono esposti: due rarissime
pianete ricamate con lo stemma del cardinale, alcuni oggetti personali di S.
Lucia e del Barbarigo, antichi libri e preziosi d o c u m e n t i della s u a biblioteca
accanto a rari oggetti di oreficeria. Di particolare rilievo tre preziosissimi reliquari
di fattura raffinatissima, rappresentanti
la
patrona
di
Montefiascone
S.
Margherita di Antiochia e i due compatroni S. Felicita e S. Flaviano.
Custoditi in apposite vetrine, compaiono
poi un Calice c o n patena del terzo
decennio del xv secolo in argento dorato
e smalti traslucidi, opera del viterbese
Pietro Giovanni Anastasio detto il
continua a pag. 14
pag. 12
GIOSY CENTO E I PARSIFAL IN CONCERTO
PER RICORDARE IL 3° CENTENARIO
IN COMPAGNIA DEL BARBARIGO
T
anta musica cristiana sabato 26
Agosto allo stadio di Montefiascone
per ricordare il centenario della
morte
del Cardinale Marco Antonio
Barbarigo. La serata si è aperta con i fuochi d'artificio che hanno dato il benvenuto
alle migliaia di persone provenienti da
tutt'ltalia. Un suggestivo colpo d'occhio lo
hanno offerto le coreografie dei bambini
festanti, con magliette bianche e cappellini rossi che aspettavano "il prete cantautore" ai piedi del palco. Ed infatti di lì a poco
don Giosy Cento si è presentato e lo ha
fatto in maniera molto chiara, come sa far
lui: "Sono un prete e canto Dio".
"Dedichiamo questa serata al Cardinale
Barbarigo, anche perché mi ha fatto compagnia nei miei anni giovanili nel seminario che porta il suo nome". Grande Giosy!
Ha toccato subito le corde giuste per
riscaldare i cuori dei suoi fans che lo
hanno ripagato con cori da stadio, appunto. Pochi convenevoli "il personaggio è
schivo" per festeggiare i suoi sessanta
anni e trentacinque di discografia ha
scelto questa serata con un cielo pieno di
stelle, attorniato da tanti bambini, dal suo
gruppo "I Parsifal" e da tanta, tanta gente
che gli vuole bene. Ecco, il bene, tema
centrale delle sue canzoni assieme
all'amore, la gioia, la speranza, la solidarietà ma anche la sofferenza, la riflessione
interiore. Filo conduttore della serata: episodi della vita del Cardinale attualizzati
attraverso i brani musicali. E così ha ricordato la carità verso i poveri del giovane
Barbarigo, la passione per la chiesa
durante il suo ministero, la sua fermezza
nel difenderla, la sua concezione del
pastore, "..non un principe della chiesa ma
un servo di Dio". Le sue opere: la fondazione degli istituti con le sue maestre
"madri" per don Giosy. Che gioia vedere
tutta quella gente ascoltare le parole "del
menestrello della canzone", come non
sempre avviene nelle nostre chiese. Gli
spettatori erano così tanti, che don
Domenico Bandini sul palco accanto a don
Giosy ha esclamato: "Mi vien voglia di
celebrare una messa, tanto siete numerosi... che occasione!". E poi via, la serata è
trascorsa all'insegna del divertimento e
della riflessione. Chi ha partecipato al concerto non può dimenticare canzoni come
"Un grido d'amore", "Siamo soli" per citarne alcune. La canzone è un mezzo invisibile, spirituale, che penetra anche dove
non te lo aspetti. Non è solo emozione.
Tocca l'intimo dell'uomo. Muove, commuo-
ve e a volte aiuta a cambiare, convince,
persino converte. "Una volta un giovane mi
disse: sono venuto a sentirti, Giosy, perché sono diventato prete anche per colpa
tua". E ancora "Al termine di un altro spettacolo, una ragazza mi confidò: non torno
a casa, entro in convento". Episodi raccontati tra una canzone e l'altra, tra una preghiera e l'altra, per dimostrare che anche
le canzoni possono essere uno strumento
pastorale. Molto spazio è stato rivolto alla
testimonianza cristiana e ai giovani. Con
"Jobel", canzone nata in occasione del
Grande Giubileo dell'anno 2000, Giosy
invita i cristiani a liberare la felicità, ad
abbandonare la noia, le facce tristi quando
si parla di religione o si partecipa a qualche celebrazione o attività, e ad abbracciare la gioia e la voglia di andare e testimoniare Cristo a tutti, senza paura. Invita,
come ha già fatto il Papa Giovanni Paolo II
tempo fa, a far proprie le parole "Due in
altum!", cioè invita a "prendere il largo!",
nella vita e nella fede. E, infine, "I giovani
sono giovani", il manifesto della gioventù
per Giosy, che sprona i giovani e ricorda
che Dio è sempre con tutti loro, anche
quando sbagliano e si sentono terribilmente giù. Ed è forse il caso di ricordarselo
sempre, tutti. Al termine ancora fuochi
d'artificio ad illuminare la notte. La grande
folla ha ripreso la via dell'uscita scemando
dallo stadio con il cuore pieno di serenità,
speranza e un po' di nostalgia per la serata troppo breve seppure durata tre ore! Ci
piace pensare che il Cardinale Barbarigo
dal cielo, abbia approvato e applaudito .
Ugo Roberto
Carini
pag. 13
Alcuni momenti c
segni della volontà di Dio non sono sempre facili da capire, ma
il Signore si serve delle circostanze per illuminare il nostro cammino e, se poniamo attenzione e chiediamo luce, se usiamo
intelligenza e preghiera, la risposta arriva, precisa e adatta a ciascuno, come un vestito che sembra uscito dalle mani di una sarta
proprio per noi. Ma non è che qualcuno ce lo imponga, siamo noi,
nella nostra libertà, che lo riconosciamo nostro e lo indossiamo
per camminare nella vita.
Marco Antonio, come tutti i nobili, a 25 anni di età diviene membro
di diritto del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta. Non sono
rimaste notizie sulla sua partecipazione alle sedute, ma certamente compie il proprio dovere con quella competenza, dirittura morale e dedizione che la Repubblica richiede a tutti i patrizi, ai quali
concede la possibilità di immettersi sulla strada maestra delle cari-
che pubbliche. Essi devono esercitarsi, sotto la guida di un anziano senatore, a parlare in pubblico, a redigere memoriali, a impratichirsi delle leggi; molti seguono gli ambasciatori all'estero per
acquisire un'adeguata conoscenza della vita e dei costumi dei
paesi stranieri.
Il giovane Barbarigo, pur esperto nell'arte dell'eloquenza e nel
diritto, non viaggia all'estero. Probabilmente ciò non è dovuto alla
sua poca inclinazione per la diplomazia, quanto piuttosto alla scelta di fondo che gli va maturando nell'animo e che non sfugge agli
occhi attenti degli amici, i quali scorgono in lui più un amore per gli
ideali del Vangelo, che il desiderio di conseguire una elevata posizione nella società. La stima pubblica sembra prevedere che egli
stia per intraprendere un'altra strada e i colleghi lo ammirano, non
senza profitto delle anime loro.
Durante le sedute al Gran Consiglio incontra Girolamo Gradenigo,
appartenente ad una delle più antiche e nobili famiglie veneziane,
il quale svolgerà ruoli di prestigio, prima come capitano a Padova,
carica che si situava al vertice del cursus honorum, poi come
Procuratore di S. Marco, dignità che preludeva al dogato.
Attraverso di lui conosce Luigi Canal e Giovan Battista Gritti. Tra i
quattro nobili si instaura un rapporto di amicizia che è motivo di
reciproca maturazione spirituale e si esprime in opere concrete di
carità.
Nel tempo libero dagli impegni, Marco Antonio sul far della sera
esce spesso dal proprio palazzo e si reca con il servitore Carlo a
soccorrere i bisognosi nella vicina contrada di S. Nicolò, detta dei
Mendicoli in quanto abitata dalle povere famiglie di pescatori.
Studio e preghiera, opere di misericordia unite a penitenze corporali e austerità, che si estende al cibo e alle bevande, alle vesti e
al riposo, caratterizzano già questo periodo della sua vita.
pag. 14
continua da pag. 11
Giudice, un prezioso Calice di Tommaso Vannino da Siena, un Calice del
cardinale Barbarigo, in argento cesellato con lo stemma del cardinale, che
appartiene alla tipologia dei calici in voga nel XVII secolo. Infine, da ammirare un vero gioiello dell'oreficeria senese, la Croce di S. Margherita in lamina di rame cesellato e smaltato, opera di altissima qualità, appartenente alla
chiesa di S. Francesco. Comprensibile la soddisfazione degli organizzatori
per le cinquemila presenze ottenute nei primi venti giorni di apertura della
mostra.
Un
così alto numero di persone
provenienti un
po' da tutt'ltalia
e da varie parti
del
mondo,
favorito anche
dal
naturale
flusso turistico
estivo ha sorpreso favorevolmente
il
comitato organizzatore.
Varie parti del
mondo dicevamo, infatti sfogliando il registro delle firme dei visitatori si può risalire ai
paesi di origine e così scopriamo provenienze dal Gabon, Ghana, Eritrea,
Congo, Argentina, Nicaragua, Messico, Australia, Irlanda, India, Usa,
Canada, Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Perù, per finire con la
Cina.
NOTIZIE
NOTIZIE
NOTIZIE
NOTIZIE
PATROCINIO S. LUCIA FILIPPINI
Domenica 17 settembre ricorre l'annuale appuntamento della festa del
Patrocinio di S. Lucia Filippini. Il solenne pontificale alle ore 10,30 sarà
celebrato da Sua Eccellenza monsignor Tommaso Cascianelli, il vescovo nativo di Capodimonte, che da tanti anni svolge la sua opera pastorale
in Brasile. In concomitanza con i festeggiamenti in onore del Cardinale
Marco Antonio Barbarigo, quest'anno il programma prevede l'iniziativa di
una processione, durante la quale bambini e giovani della città rappresenteranno la vita della Santa Maestra mediante alcuni quadri plastici. A tale
manifestazione, segno di fede e occasione di preghiera, interverrà il nostro
Vescovo, Sua Eccellenza monsignor Lorenzo Chiarinelli. Il 14 e il 15 set-
tembre alle ore 18 si terrà il triduo di preparazione nella Cripta. Sabato 16
alle ore 18,45 Primi Vespri e alle ore 19,00 S. Messa.
I VOLTI DEL BARBARIGO
CONCORSO PER LE SCUOLE
PARROCCHIE E GRUPPI
In occasione del terzo centenario dalla morte del Cardinale Marco
Antonio Barbarigo è indetto un concorso dal titolo "I Volti del
Barbarigo" riservato alle scuole primarie e secondarie di I e II grado,
alle parrocchie e ai gruppi ecclesiali, con la finalità di promuovere la
conoscenza della trasformazione religiosa e sociale attuata dal
Barbarigo nel secolo XVII e la ricerca degli influssi culturali che perdurano nel tempo, anche attraverso l'opera degli istituti da lui fondati
presenti oggi nel mondo. Il tempo di svolgimento del concorso è previsto nel periodo Settembre 2006 - marzo 2007, mentre la presentazione dei lavori dovrà avvenire entro il 19 marzo 2007.
I lavori consisteranno in elaborati storico letterali e artistici che
potranno essere individuali o di gruppo.
Saranno esposti a Montefiascone, in sede da definire, dall'8 aprile
2007, solennità di Pasqua, fino al 20 maggio, solennità
dell'Ascensione
Allo stesso concorso e con medesime modalità partecipano Scuole,
Parrocchie e Gruppi dei luoghi dove, in Italia e all'estero, operano le
Maestre Pie Filippini e le Suore dell'Istituto Divino Amore
II 27 maggio 2007, solennità di Pentecoste, la mostra a
Montefiascone si arricchirà di un congruo numero di opere che, scelte tra le migliori, saranno nel frattempo pervenute da tutte le altre sedi
in cui avrà avuto luogo. L'esposizione rimarrà aperta durante tutto il
periodo estivo 2007.
ORARIO MOSTRA
"IL BARBARIGO E IL SUO TEMPO"
Fino al 15 settembre la mostra sarà aperta venerdì e sabato dalle ore 17,00 alle ore 19,30 - domenica dalle ore 10,30 alle ore 12,30.
Dal 16 settembre al 20 ottobre invece le porte
rimarranno aperte solo i venerdì e sabato dalle
ore 16,00 alle ore 19,00 e le domeniche dalle ore
11,00 alle ore 12,30 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00.
... da TARQUINIA
MOSTRA
Sabato 23 settembre p.v., alle ore 11,30 presso la ex chiesa
del S. Spirito, sarà inaugurata la Mostra dal titolo "IL CARDINALE MARCO ANTONIO BARBARIGO: IL VOLTO E I
LUOGHI"
La Mostra rimarrà aperta dal 23 settembre al 1 ° ottobre con
il seguente orario: 10/13 - 15/18.
CONFERENZA
Il 23 settembre p.v., alle ore 18,30, nei locali della sala consiliare del Comune, il prof. Giovanni Insolera terrà una conferenza sul Cardinale Barbarigo dal titolo "IL BARBARIGO
E LA CITTÀ DI TARQUINIA"
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
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pag. 15
LA V O C E " E' G R A T A A l S U O I
CAVALIERI: la famiglia in ricordo di D.P., Rosciolino Lucia, Antonelli Chiara e
Paolo, Cipriani Lorena, Magro Paolo, Rovella Liliana, Giuliani Anna, Grottanelli
Graziella, Camicia Agostina, Luzzi Maria Teresa, Polidori Ignazio, Romano
Maria Cristina, Sposa di Fioretti Alessandro, Mocini Antonio in suffragio della
sposa Adele, Famiglia Marchesi, Cacalloro Ester Valeria, Danti Luciano, Santini
Carlo, Moschetti Antonio, Marinelli Massimo, Moretti Maria Luisa (Euro 200),
Ricca Filippo, Onori Serafina, Lampani Giuliana, Merlo Maria, Minciotti Guido,
Saraca Francesco, Maurizi Ines, Marzetti Giuseppe, Menchinelli Eros, Ferrari
Aldo, Marziantonio Ferruccio in suffragio di Rosa Spinelli, Ugolini Sante, Saraca
Francesco, Carlo Belella (America), Finamore Rosanna.
SOSTENITORI: Severini Vincenzo, Mocini Filippo, Ugolini Gigliola, Familiari di
Stefanoni Elsa, Brodo Onorio, Maiucci Ida, Castellino Paolo, Menichetti Maria
Cristina, Nicolai Domenico, Capotosto Livio, Marianello Settimio, Pieretti
Concetta, Di Luigi Vincenza, Chiricotto Galliano, Chiodo Costantino, Fra
Bernardo, Van Eykelen Cornelis, Stefanoni Belella Assunta.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "amici della cattedrale": Femminella Rosa, Tassoni
Antonio, Bassi Margherita, Falchetti Concetta, Nardini Veronica, Pieri Valeria,
Stefanoni Sabrina e Dominici Stefano, Perandria Davide, Pulcini Diego, Del
Priore Angelo, Ricca Gabriella, Francini Giovan Battista, lacoponi Girolama,
Maccaroni Fernando, Trapè Cesare, Menghini Ottavio e Teodori Carla, Celeste
Orietta e Roberto Scascitelli, Pagliaccia Lavinia.
PRO S. FRANCESCO
La famiglia in suffragio di Antonio Magno
Euro 600
ROSCIOLINO Lucia
Euro 200
Minciotti Guido
Euro 50
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Lucattini Giulia di Fabrizio e Ricci Catia (23/7), Napoli Giada di Andrea e
Mezzetti Michela (23/7), Brachino Desi di Angelo e Vergaro Simona (5/08),
Camicia Rosa Matilde di Fabrizio e Viti Viviana (8/8), Corbucci Michela di
Massimiliano e Giraldo Paola (13/7), Rocchi Arlenis di Antonio e Rosario
Rodriguez Marisol (17/7), Chiodo Mattia di Roberto e Sportelloni Barbara
(18/7), Cappelloni Chiara di Andrea e Caprio Claudia (24/7).
MATRIMONI: Ranucci Riccardo e Bendia Monia (29/7), Stratulat Neculai e
Sabau Ana Maria (5/8), Allegri Federico e Uvini Eleonora (15/7), Cicoria
Giuliano e Marini Paola (22/7), Bulsei Guido e Caprio Carla (22/7), Notazio
Daniele e Maurizi Stefania (22/7), Campagnola Dimitri e De Santis Simona
(22/7), Piergentili Gianni e Baglioni Valentina (29/7), Ciripicchio Andrea e
Cordovani Patrizia (5/8), Barcarolo Moreno e Rossolini Lara (29/7).
MORTI: Paoletti Armida (n. 27/5/20 m. 25/7), Vukich Ruza (n. 4/10/12 m. 26/7),
Ferri Valerio (n. 10/11/34 m. 27/7), Pecoroni Nazzareno (n. 4/2/13 m. 28/7), Di
Pietro Gino (n. 6/10/31 m. 30/7), Panunzio Maria Rosaria (n. 26/2/25 m. 17/8),
Frilicca Armerina (n. 11/3/35 m. 16/7), Badea Irina (n. 28/10/77 m. 4/7),
Carbone Teresa (n. 21/12/19 m. 24/7), Magno Antonio (n. 19/10/13 m. 24/7),
Lanzi Enrico (n. 16/10/27 m. 22/7), Gaietti Iole (n. 22/10/25 m. 27/7), Menghini
Giuseppe (n. 24/7/25 m. 2/8), Placidi Rosa (n. 12/9/30 m. 9/8), Giraldo Flaviano
(n. 23/4/17 m. 22/7), Maiucci Adele (n. 9/10/22 m. 25/7), Peletti Silvana (n.
22/4/20 m. 26/7), Fiorucci Rina (n. 11/5/30 m. 3/8), Lanzi Ugo (n. 4/1/20 m. 8/8),
Gaddi Fabiola (n. 7/5/29 m. 10/8), Massarelli Marcella (n. 11/1/34 m. 11/8),
Minciotti Irma (n. 22/10/17 m. 16/8).
CASSIA: c r o c e o delizia!
Se l'attraversamento nella frazione di Zepponami della Cassia, pensando alla centralità dei collegamenti può essere considerato positivo, andando a verificare le condizioni di traffico e lo stato di manutenzione del fondo stradale, bisogna pensare a una vera disgrazia.
Pubblichiamo una foto di un tratto di questa strada in cui tutti penseranno di trovarsi di fronte ad un tratto di acciottolato romano, mentre
è solo la triste realtà di una arteria di oggi.
Ci rendiamo conto che di lavori da fare per la Amministrazione
Provinciale ne esistano una miriade; per questo allora bisogna parlare di importanza e priorità anche in considerazione che tutti, dico tutti
i cittadini di Montefiascone unitamente al traffico turistico e di servizio, necessariamente debbono transitare per la Cassia. Queste condizioni hanno provocato e seguitano a provocare danni (case lesionate)
per le vibrazioni conseguenti allo stato del fondo stradale, che si
riflette anche sui pedoni soprattutto anziani che debbono usare questa strada.
L'appello viene ancora una volta inviato alla Amministrazione
Provinciale competente, affinché speriamo abbia finalmente buone
orecchie per intendere.
PARROCCHIA S. MARGHERITA
S. Pio a S. Giovanni Rotondo
Il centro dal quale si irradia il messaggio del santo Frate del
Gargano è San Giovanni Rotondo, o meglio il modesto Convento
cappuccino nel quale egli visse la sua
esistenza terrena attorniato dai Frati
dell'amata Comunità religiosa. A San
Giovanni Rotondo egli è sepolto ed ivi
si trova la maggior parte delle Opere
da lui ispirate e volute.
Da quel luogo, pertanto, l'azione evangelizzatrice promossa da Padre Pio
continua a diffondersi
nel mondo,
suscitando nel cuore di innumerevoli
persone
un rinnovato
slancio
di
amore per Dio e per il prossimo, specialmente per quello più bisognoso. Rispondendo a questa irradiazione spirituale, numerosissime
persone, provenienti
non
solo dall'Italia e dall'Europa, ma ormai da tutti i continenti, giungono a San Giovanni Rotondo.
(Giovanni Paolo II, 22 febbraio 2004)
SABATO 3 0 SETTEMBRE e DOMENICA 1 OTTOBRE
1° giorno:
Pietrelcina - S. Giovanni Rotondo
Via Crucis - S. Messa ecc.
2° giorno:
Monte S. Angelo
Pranzo e ritorno a casa
Quota di partecipazione: € 100,00
Le iscrizioni le ricevono:
Scoponi Massimo - Tel. 0761.912014
Menghini Angelo - Tel. 0761.830054
Per la fine di ottobre sarà organizzato un simile pellegrinaggio
dalla Parrocchia di S. Flaviano (28/29)
DUE ASTROFILI AVVISTANO UN BOLIDE
Questa la loro descrizione:
"La prima Domenica
calda del
mese di Maggio, abbiamo subito
approfittato per goderci un po' di
sole e aria marina, cosi siamo partiti per raggiungere
la città di
Tarquinia. Abbiamo aspettato fino
al tramonto per il ritorno a casa e
durante il viaggio, ancora non era
completamente buio, avendo noi
l'abitudine di stare sempre con lo
sguardo
rivolto verso il cielo,
abbiamo avuto la fortuna di vedere
una meteorite
cadere verso il
mare, non l'avevamo mai vista
durante l'imbrunire
era di una
Sciame meteorico delle Perseidi
lucentezza fortissima, bianca più
del ghiaccio e grande come una noce.
E' stata un'emozione più forte di vedere un tramonto, anche perché l'abbiamo sempre viste solo quando era completamente buio.
Abbiamo interpellato il nostro Presidente dell'Associazione
Astrofili di
Montefiascone Dott. Angelo Cempanari e ci ha detto che sicuramente era
grande come un pallone da calcio. Guardare il cielo nel corso della nostra
vita serve perché ci riserva emozioni grandissime.
Testimonianza di due associati Astrofili amanti dell'Universo".
Cari amici amanti del cielo, quello che voi avete osservato era un bolide,
infatti tra il mese di maggio e giugno di quest'anno le regioni del centro
Italia sono state interessate dalla caduta di molti bolidi di cui uno molto
appariscente, un fireboll, dalla luminosità stimata fino alla magnitudine -10.
L'apparizione secondo le stime è durata 5-7 secondi e in quel tempo la
meteora si è accesa in più flare anche colorati soprattutto nel verde e nel
blu.
pag. 16
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6)
21.1.1929-5.7.2006
Gaietti Iole
Paoletti Elvira
22.10.1925-27.7.2006
9.3.1932- 15.6.2006
Egregio
Direttore
con la presente
le
accludo
la foto di
mia madre
Gaietti
iole
deceduta
all'Hospice
Villa
Rosa di Viterbo
il
27/7/2006.
Un ringraziamento
particolare al
personale
tutto della
struttura
sanitaria
che
l'ha
assistita nella lunga
malattia con professionalità ed umanità
impareggiabile.
Sono certo che la mamma continuerà
a
vegliare su di noi familiari e specialmente
sul marito.
Grazie ed un caro saluto
Moscetti Antonio
M e n g h i n i Eufemia
10.7.1921 • 18.3.2006
Eufemia,
perduto
lo
sposo Antonio
Camicia
nel
1977, s'era ritirata a v i v e r e
con la figlia
Agostina
a
Follonica,
amata e rispettata dal marito
di
Agostina,
C I e I i o
Cempanari,
nonché
dai
nipoti Vincenzo
e Rita.
L'altro figlio è Lorenzo sposato con Maria
Stefanoni, che hanno donato alla madre la
gioia di tre nipoti: Erica, Antonietta e Arianna.
E' stata sempre una buona madre e una
vera casalinga, improntando la vita alla vera
religione cristiana, passava le mattinate in preghiera, che continuerà a farlo dal cielo soprattutto per i suoi figli e nipoti.
Placidi Rosa
12.9.1930 • 9.8.2006
Sei
stata
una mamma e
una nonna fantastica, eri sempre
presente
per noi...
Ci hai cresciuto e ci hai
aiutato a vivere
anche
quando
un
anno
e
mezzo fa ti sei
trovata a dover
lottare
contro
una
grave
malattia.
Sarà impossibile dimenticare quel sorriso
che avevi stampato sul volto sempre e per
tutti. Ci mancherai tanto, ti porteremo sempre
nel cuore angelo nostro...
La tua famiglia
Stefanoni Elsa
Dopo un anno dalla
scomparsa di papà,
te ne sei
andata
anche
tu
cara
mamma. La tua vita
è stata
accompagnata da tanta sofferenza e malattia,
ma la tua voglia di
vivere e la tua forza
di volontà ti hanno
fatto affrontare
con
tanto coraggio
le
prove che il Signore ti ha posto davanti.
Chi ti ha conosciuto, ti ha amato.
Ora insieme con papà, veglierai su di noi. Il
nostro amore per te è infinito, come del resto
lo è stato il tuo. Grazie di cuore per tutto
quello che hai fatto per noi.
Norma e Giuseppe
M a g n o Antonio
19.10.1913-24.7.2006
Il sig. Antonio era sposato
con
Agata
Cermitori, che è andata
a preparargli il posto in
cielo nel 1996.
E' stato un signore di
nome e di fatto, usciva
pochissimo da casa, soltanto per andare in campagna, è vissuto sempre
in punta di piedi. Aveva
ricevuto Gesù Eucaristia
poco tempo prima che "sorella morte" lo venisse a visitare. Lascia nel dolore le due figlie
Adriana e Elisa con i loro mariti, i suoi 4 nipoti
e i suoi 4 pro-nipoti.
Il Signore gli dia il premio dei giusti.
Maiucci Adele
9.10.1922-25.7.2006
Sposata
con
M o c i n i N e l l o era
l ' a n g e l o di c a s a ,
generosa, buona.
L e t t r i c e de "La
Voce" non vedeva
l'ora d'averla tra le
mani per leggerla
da cima a fondo.
La piangono, oltre
al m a r i t o , il f i g l i o
A n t o n i o c o n la
sposa
Irene
Scarino, i due nipoti: Angelo e Giancarlo e tutti i parenti e conoscenti. Ora è felice in Dio.
Ranocchiari Umberto
2.5.1971 -5.8.2006
Ritornava dal lavoro in motocicletta per
rivedere la sposa sig.ra Gabriella Milia e
soprattutto il figlioletto Gianpietro nato il 29
giugno di quest'anno.
Improvvisamente uno scontro con una macchina e s'è trovato al cospetto di Dio Padre.
Faceva il meccanico e abitava a Tuscania, sti-
Cara nonna, te ne sei
andata all'improvviso,
lasciando tutti noi nel
dolore più grande. In
particolar modo tua
figlia, che
durante
questi due anni e
mezzo di malattia ti
ha sempre
assistito
con amore e pazienza, aiutata anche da
tuo genero.
Durante quest'ultimo
periodo hai sofferto
tanto, e lottato con
tutta se stessa contro la malattia.
Con te se ne è andato un punto fermo della mia
vita, mi hai cresciuta con amore, e spero di
essere riuscita a dimostrarti quanto sei stata
importate per me.
Nonna, ti voglio bene.
Tua nipote
Placidi Luigi
22.3.1948- 16.8.2006
Ciao babbo,
sono passati solo pochi
giorni dalla tua morte ma
già ci manchi tantissimo!
Non so, se il tempo basterà
a colmare il vuoto che hai
lasciato in tutti noi, perché
tu oltre il marito e il papà,
eri per noi l'amico o comunque la persona che in
qualsiasi momento sapeva ascoltare le nostre confidenze, i nostri problemi e darci delle buone lezioni di
vita. Sapevi darci tanta tranquillità e sicurezza, anche
nei momenti più difficili, tutto con te era più facile da
affrontare; spero tanto che ci aiuterai anche da lassù.
Portavi sempre tanta allegria in casa, soprattutto
quando giocavi e cantavi con il tuo nipotino che in
questi ultimi due anni, lo dicevi anche tu, è stato il
motivo più grande per continuare a vivere. Sapevi
sempre regalargli un sorriso, anche nei momenti più
duri della tua malattia, da lui non ti sei mai fatto
vedere sofferente.
Sei stato forte babbo, hai cercato di lottare fino all'ultimo momento, comunque sappi che per noi rimarrai
sempre il più grande e la sera quando guarderemo il
cielo sarai per noi la stella più luminosa.
Ti vogliamo bene babbo!
Tua figlia Romina, tuo figlio Walter,
tua moglie Angela e il tuo nipotino Christian
Paoletti larqi
Tarauinio
22.4.1922- 18.6.2006
Abbiamo trovato
questo ricordino,
che
intendiamo
pubblicare, ma nessuno ci ha contattato. Lo scritto dice:
"L'assenza
non è
assenza,
abbiate
fede colui che non
vedete è con voi".
E' sicuramente pres e n t e nel c u o r e ,
nell'affetto dei suoi
cari. Riposi in pace.
mato e amato
da tutti.
La
madre,
Pina Nuccio e
la sorella, che
abita no nella
nostra cittadina,
trovano
conforto
soprattutto
nella fede!
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
Menichelli Luigi
continua da pag. 16
Vukich Ruza (Rosa)
4.10.1912 - 26.7.2006
Sposa di Abdone Spinelli, deceduto
da a l c u n i a n n i , ha a v u t o 4 f i g l i :
Vittorio 1938 deceduto, Franco 1940
vissuto sempre con la madre, ancora
giovane, Norma 1942 sposata con
due belle e brave figliole, rimasta
vedova da alcuni anni, Divina 1946
sposata con due belle figliole.
Di lei abbiamo parlato su "La Voce" nel giugno 2005 per ricordare le
famose "foibe", una triste storia che ha visto massacrare al tempo di
Tito circa 350.000 italiani.
In quella occasione la famiglia Spinelli fuggì in Italia e riuscì a insediarsi nella nostra cittadina. Perno della famiglia è stata sempre la
sposa e la madre Ruza (Rosa) portando fiducia, serietà nel lavoro,
vera morale umana e fede schietta e sincera cristiana.
Così noi l'abbiamo conosciuta e così l'hanno apprezzata e stimata i
figli. L'amore a Dio era al primo posto sia quando tutto procedeva
bene, sia quando sono sopravvenute le difficoltà d'ogni genere e
alla fine anche per presentarsi al Creatore, nel quale ha ritrovato i
suoi cari, in particolare lo sposo Abdone e il figlio Vittorio. Un vero
esempio di vita cristiana.
Ritorno alla vita
L'occhio è spento:
tanto ha lacrimato.
Ferme le gambe:
tanto han camminato.
Chiusa è la bocca:
tanto ha pregato.
La fronte gelata:
tanto ha sudato.
Le mani incrociate:+
tanto han lavorato.
pag. 17
Hai lottato con forza
ma poi ci hai lasciato.
Sei vestita di festa
e il tuo viso è sereno.
S'odon le campane
che Arbanasi ha suonato,
accompagnano
il ritorno dal Padre
che sempre hai invocato.
Ferruccio Marziantonio
Sr. M a r i a Durantini
10.5.1915-7.8.2006
Falisca, puro sangue, ha operato finché è vissuta a Montefiascone nelle
parrocchie della città, specialmente a
S. G i u s e p p e a l l e M o s s e , d a n d o il
meglio di sé.
Poi si è trasferita a Bolsena dove s'è
incontrata con il suo sposo: Gesù, in
una lunga sofferenza sopportata con
rassegnazione e offrendo la vita per il
bene spirituale dell'umanità.
E' stata d'esempio per le consorelle che vivevano con lei, tanto da
piangerla come una persona di famiglia.
Amica della famiglia di Don Agostino, ha suggerito lei il nome della
prima figlia di Antonio, nata il 5 ottobre: vigilia della Madonna del
Rosario; Maria Rosaria.
E' premiata da Dio Padre con una gioia eterna.
21.5.1953-3.6.2006
Luigi ha ereditato tutto il bene umano e cristiano che avevano i suoi indimenticabili
genitori: Mario e Maria.
Medico-farmacista del nostro civico ospedale
lo t r o v a v i s e m p r e d i s p o n i b i l e e s e r e n o ,
anche quando il male è venuto a bussare
alla sua porta.
La sposa e i figli, nonché tutti i suoi familiari,
fratelli, spose e nipoti, gli sono stati sempre
vicino: lui sperava di riuscire a sconfiggere il
male e si "scusava perfino" con la sposa d'essere ormai infermo e
quindi "essere di peso" piuttosto che di aiuto alla famiglia.
Ha avuto l'amicizia di P. Francesco da Bagnoregio che l'ha seguito
fino all'ultimo, dandogli a ora e tempo tutti i sacramenti, che Luigi ha
ricevuto con vera fede affidando la propria vita alla bontà del Signore.
Dopo un transito sofferto è entrato nella gioia eterna di Dio, da dove
continuerà a proteggere la sua famiglia.
Sr. Irma Minciotti
22.10.1917- 16.8.2006
Nata a Camberik (U.S.A.) il 22 ottobre 1917, da
Armando e Annunziata Marziantonio, al ritorno
dei suoi in Italia sente la chiamata alla vita religiosa e compie la sua oblazione nell'Istituto delle
Maestre Pie Filippini di M o n t e f i a s c o n e nel
novembre del 1937. Insegna qualche anno nella
scuola parificata di Montefiascone, poi nelle
scuole elementari statali di Celleno, Tessennano,
Grotte di Castro.
Educatrice convinta, segue totalmente la sua
vocazione di Maestra Pia e si dedica alla formazione degli alunni e delle
loro famiglie anche con l'apostolato in parrocchia.
Nella sua comunità è di esempio nell'osservanza della Regola, nel puntuale esercizio dei propri doveri e nel rapporto con le consorelle; in tempi
successivi è nominata Consigliera, Economa e Vicesuperiora. Dopo breve
malattia, vissuta in piena coscienza e nella preghiera, muore il 16 agosto
2006, assistita anche dai fratelli provvidenzialmente venuti dall'America.
Della numerosa famiglia Minciotti rimangono i fratelli Vincenzo e Guido e
le sorelle Angelina e Amelia; nessuno dimentica però i due che hanno
preceduto suor Irma in cielo: Goffredo e la professoressa Ida.
A nome di tutti i fratelli e nipoti di suor Irma, invio questi pensieri a suo
ricordo:
L'adesione di Suor Irma alla chiamata del Signore, vissuta come partecipazione gioiosa e totale alla comunità delle Maestre Pie non ha mai comportato un allontanamento degli affetti della sua famiglia di origine. Non
trascurava mai di informarsi sulle vicende dei suoi cari e, pur nel hspetto
della sua famiglia "di adozione", partecipava con piacere a riunioni di famiglia e ci sollecitava sempre di farle visita.
La sua primaria preoccupazione era di ricordarci sempre di essere nati
per Cristo e di vivere per Lui; questa è l'eredità che ci ha lasciato.
Vorremmo inoltre ringraziare le sue (e le nostre) sorelle in Cristo, le
Maestre Pie, che hanno avuto la massima cura nei riguardi di Suor Irma,
specialmente quando l'età e la malattia avanzavano. L'hanno tenuta come
un dono prezioso, quale era, finché il Signore non l'ha chiamata a sé.
Con affetto,
Cathy Minciotti
CALCIOPOLI NON FINIRÀ, NÉ PRESTO NÉ BENE
Rubeca Angela (Delfa)
Agli errori commessi dagli individui e dalle società si sono aggiunti, in una perversa spirale di nuovi compromessi e di nuovi inganni, quelli dei metodi inquisitori, delle cervellotiche commissioni, dei confusi
obiettivi di una impossibile "giustizia".
Impossibile perché, su un fenomeno che dura da sempre e che coinvolge tutti (ferme restando le maggiori responsabilità contingenti di alcuni), si è preteso di fermare la storia con un artificio che ha circoscritto il
fenomeno ad un'unica "trama": mentre le vere trame sono molte e intrecciate fra di loro. Per di più (a
quanto si percepisce attraverso l'istinto del "senso comune di giustizia", che non dà fiducia ai teoremi
accusatori così ben confezionati da apparire preconcetti), dal "processone" che fino ad oggi si è svolto
sembrano totalmente esclusi i "precordi" del malaffare, i veri germi della malattia, i "capibastone" di livello
superiore, talmente occulti ed intoccabili da non apparire se non come delle ombre che la giustizia - sia
quella sportiva sia quella ordinaria - non riesce ad afferrare, nemmeno ci prova, forse nemmeno lo vuole.
E i giocatori, i "campioni", sono davvero così fuori dal gioco perverso? Da dove sono venuti e vengono i
loro immorali miliardi? Nessuno se lo chiede, tanto meno loro, che in questa fase si schierano fra le vittime, insieme ai tifosi: ma sarebbe bene separare le due categorie, e proprio i tifosi lo dovrebbero pretendere, al di là delle loro mitologie. Sta di fatto che nessuno ha ancora messo mano agli interessi finanziari
in campo, e alla macchina da denaro che il calcio, specie da dieci anni a questa parte, rappresenta.
Nonostante l'evidenza addirittura sfacciata delle più gravi anomalie, nessun magistrato, nessun investigatore, nessun commissario, nessun ministro, fra i molti che oggi pontificano, si è mai accorto di nulla prima
d'ora. Così oggi alcune squadre vanno in B, e questo pare il modo per lavare la coscienza di tutti. Ma
così non è, e a questa ennesima ingiustizia sommaria non deriverà nessuna pacificazione.
La
signora
A n g e l a
Rubeca,
conosciuta
come Delfa,
alla veneranda età di 94
anni, è lieta
di festeggiare, con l'arrivo
di
Giorgio,
figlio
di
E n r i c o
Cosaro
e
Katia,
la
quinta generazione.
Felicitazioni alla bisnonna!
Giacomo Carioti
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 18
Uocchiaticelo
(il malocchio)
di Zelindo Gianlorenzo
mento nelle norme della convivenza civile. Per
fortuna dei creduloni c'erano anche donne di
pasta diversa in grado di sciogliere i malefici:
una di queste era soprannominata "la Palàzia".
Ricordo in proposito che una volta in una frazione del paese, che non voglio nominare per
ovvi motivi, si era radunato un gruppo di donne;
una di esse teneva una candela accesa ed un
vasetto pieno d'olio di oliva, l'altra donna aveva
in mano un piatto pieno d'acqua sulla quale
faceva cadere una goccia d'olio dal dito mignolo
dopo averlo intinto nell'apposito vasetto; se la
goccia si spandeva nell'acqua rivelava la presenza del maleficio, altrimenti no; e se l'esito era
positivo venivano recitate preghiere come il
Credo, l'Ave Maria ed il Pater Noster.
Quella volta era successo che un ragazzetto
di 9 o 10 anni aveva costruito con quattro ruzzole a mò di ruote, segate da un tronco d'albero
unite ad una tavola, la carrozzetta che era un
veicolo giocattolo sul quale si sedeva in una
strada in discesa guidandolo con una corda che
manovrava l'asse anteriore movibile sul quale
erano fissate le ruote; il veicolo era partito poi
era scivolato lungo una scarpata facendo cadere
malamente il passeggero che andò a sbattere la
testa su di un sasso.
Il ragazzo era ritornato a casa ma dopo un
po' si era messo ad urlare con gli occhi sbarrati,
come una persona terrorizzata. La madre, ignorando l'accaduto, e non rendendosi conto di
quella manifestazione, pensò che qualcuno
avesse fatto "l'occhiaticcio" al figlio per cui
chiamò quelle donne ed una certa sora Palèca
che si diceva che avesse sul posto le facoltà
guaritrici della nominata Palàzia; ma quella volta
"Scommetto che se mi mettessi a
fare il cappellaio la gente nascerebbe tutta
senza testa".
Così si lamentava con me un conoscente al
quale erano andate storte tutte le sue intraprese,
a cominciare dal negozio che aveva aperto e
che aveva dovuto chiudere presto per mancanza di avventori fino ai mille concorsi ai quali
aveva partecipato riuscendo sempre fra gli ultimi
in graduatoria; adesso campicchiava facendo
l'assicuratore ma anche lì ogni tanto perdeva
qualche cliente.
"Qualcuno mi deve aver fatto l'occhiaticcio"
mi diceva; questo vocabolo mi richiamò alla
memoria tempi lontani ed alcuni episodi di
"occhiaticcio" nonché i tentativi che si facevano
per scacciare quella funesta influenza.
Si credeva allora che alcune donne - forse
perché l'uomo è troppo bonaccione - fossero
tutte dotate di poteri particolari per cui, su richiesta, ti auguravano male vedendoti passare; al
che un Angelo apponeva il sigillo dicendo:
"Amen" ed allora cominciavano i guai. Una di
queste donne famosa nel circondario era
soprannominata "La Luccica" ed era ritenuta
particolarmente efficiente nel procurare con
"l'occhiaticcio" male al prossimo.
Lei ebbe anche a subire un procedimento
giudiziario per avere ecceduto nel raccomandare a quelli che gli chiedevano le prestazioni alcuni strani adempimenti ai limiti del codice civile,
come sostegno alle sue maledizioni (la famosa
"fattura"); ad esempio, perché la "fattura" si verificasse ordinò ad un richiedente di andare a
piantare un chiodo, a mezzanotte, sotto il ponte
di Santa Maria Sanguinara, alle Tufélle.
Prima del dibattimento il giudice disse alla
Lùccica: "Dite tutto appresso a me: Giuro di dire
la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità;
dite lo giuro" dopo di che il magistrato aggiunse:
"mettetevi a sedere".
La Lùccica ripetè per filo e per segno tutte le
parole del giudice compresa la frase "mettetevi a
sedere" provocando il risentimento del legale e
l'ilarità del pubblico presente al processo. "Ma
me l'avete detto voi di ripetere tutte quante le
vostre parole!" si giustificò la Lùccica.
Poiché non fu potuta stabilire la relazione tra
la "prescrizione" data dall'imputata ed il danno
riportato da chi aveva denunciato il caso alla
Procura, la Lùccica venne assolta con la solenne ammonizione a rientrare col suo comporta-
T R I O N F O
A T T E S O
Anche quest'anno in occasione della 48® Fiera del Vino, il corteo storico ha riportato per una
settimana le vie cittadine indietro nel tempo di quasi mille anni per la rievocazione storica di
Defuk e del vino est! estl! est!!!.
Come sempre gli oltre trecento personaggi in perfetto costume d'epoca durante le serate
medioevali hanno richiamato nel nostro paese centinaia di turisti. A tal proposito nulla viene dal
nulla per tanto il comitato del corteo storico presieduto dall'inossidabile e instancabile lacoponi
Massimo intende ringraziare quanti con aiuti di ogni genere hanno contribuito alla spettacolare
riuscita della manifestazione: AS.VO.M. (Protezione Civile), Frantoio CIGO, Maurizi Serafino,
Fratelli Ribeca, Gam di Cacalloro Giorgio, Cantina Sociale di Montefiascone, Cantine
Stefanoni, Antiche Cantine Leonardi, Cantina Falesco, Eredi Saraca Lina, Alimentari da Paolo,
Punto Verde di Graziotti Rosella, Manzi Domenico & C. snc, Cappelloni Nazzareno, Raff
record di Franco Pagliaccia, Banca Coop. Cattolica, Norcineria Merlo Biagio, Eredi Mauri,
Agriturismo Pezzato e Cevolo. Gli organizzatori del corteo sono già a lavoro per la manifestazione del prossimo anno al fine di continuare la tradizione della leggenda legata al nostro vino.
Manzi Paolo D.
La Rocca
Paese mio
Autunno
Quassù dall'alto domina la scena
la Rocca imperitura è indisturbata.
La notte quando c'è la luna piena
appare come un'isola
incantata.
Sul colle
Il sole
Il lago con Bisenzio e la Martana
di cui la Malasunta fu regina,
sferzate da scirocco e tramontana
sono l'occhiello della cittadina.
Anticamente fu sede papale
oggi adibita a
manifestazione,
con il giardino splendido e regale
attirano migliaia di persone.
amato
dominator
del lago
Scompare
Festoso un suono
Dietro la coltre
Di campane
Nebbiosa
aleggia.
E' vita, è gioia
nel sole
Tersa
dell'estate
alla preghiera
Silenti
s'aprono
le chiese.
vanno
con rosari e veli
Le donne
pie
di questa
giornata
D'Autunno
Assopita
Dal dolce
sapore
Di noi...
tra profumi e fiori.
Vorrei
Un cielo
Negli spicchi del Cuore
azzurro
copre le sue case
La cappellina piccola e graziosa
scandisce con un tocco la campana mentre una croce
colui che stanco all'ombra si riposa s'alza verso il cielo.
ammira stupefatto il panorama.
Severini Vincenzo
il rito combijwM
nato di quel/y »rr» >>
le
buone
donne non
funzionava.
Allora
chiamai il
padre del
POLACl*
ragazzo
suggerendogli di portare subito il
figlio
in
ospedale
dove infatti
gli riscontrarono
una
commozione cerebrale
con
emorragia:
fu dimesso
non so dopo
quanti giorni
con
un
danno residuo che lo rese mezzo invalido permanente.
Quel giorno, consigliando il padre del ragazzo, fu come se avessi gettato un sasso nel
vespaio delle ferme credenze di quelle buone ed
oneste massaie; ancora oggi qualcuna di quelle
sopravvissute mi guarda malamente quando mi
incontra per cui mi dico: "speriamo che non mi
faccia l'occhiaticcio" perché, sai com'è, "non è
vero ma ci credo".
Giuliana Lampani
ritrovarti...
Nei meandri
dell'Amore
Spogliarti
E vestirti di Me
Patrizia Torri
Tristi ricordi...
Trascorre inesorabile il tempo
offuscando qua e là ogni ricordo.
Pochi sono i momenti che restano
dolci memorie
e così profonde
che nemmeno lo scorrere degli anni
può cancellare.
E' già lontana quella sera
che lo specchio argenteo
del lago
se ne stava lì
ad ascoltarci in silenzio.
Milioni di stelle in cielo
ci sorridevano
nient'altro intorno a noi
solo una panchina
dove
timidamente
tutto è cominciato.
Monia Coscia
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 19
PATTI COLONICI DEL 1906 TRA PROPRIETARI E CONTADINI P A R T E
n
di N o r m a n d o O n o f r i
Singolare è la ripartizione del raccolto delle olive che, sulla base del
sistema locale, prevedeva ben quattro quinti al padrone che sosteneva
tutti i costi della potatura. La concimazione degli ulivi era lasciata alla
decisione unilaterale dei proprietari che si gravavano delle spese del
concime ma del trasporto che era a carico del colono.
Per i contadini, pochi sono gli aspetti positivi che emergono dai Patti.
Uno, in particolare, riveste un carattere "sociale" poiché "per fare in
modo che tutti i contadini abbiano la terra in proporzione dei bisogni
della loro famiglia le leghe manderanno ai proprietarii un elenco dei loro
soci, ai quali i proprietarii ed affittuarii aggiungeranno anche i non iscritti
alle leghe".
Quest'apertura dei proprietari terrieri alle leghe dei contadini, di cui al
momento non si hanno conoscenze concrete dell'attività e consistenza
nel nostro Comune, costituisce un aspetto importante che merita attenzione. E' l'indiretto riconoscimento di un timido associazionismo tra i
contadini del nostro Comune che, verosimilmente, fu imposto ai proprietari e affittuari terrieri. I quali, come si evidenzia dal testo sopra riportato,
si fecero premura di chiarire il proprio dissenso evidenziando che essi
avrebbero autonomamente ed espressamente aggiunto all'elenco leghista delle famiglie bisognose altri nominativi "anche [di] non iscritti", sminuendo con ciò l'azione associativa dei contadini.
In aggiunta, per sminuire l'unità dei lavoratori, i coloni pretesero accordi
diretti tra proprietari e lavoratori con il vincolo che "i contadini poi non
potranno nell'appezzamento fare entrare altri a coltivarlo, senza il consenso del padrone".
Un pesante aggravio della condizione contadina montefiasconese dell'inizio XX secolo, era rappresentato dal deposito di garanzia, dovuto ai
padroni dai coloni, per la tutela del terreno concesso in lavorazione. Con
i Patti, invece, viene finalmente stabilito che su quel deposito "il padrone
dovrà corrispondere al colono per questo ed alla fine di ciascun anno
l'interesse legale del quattro per cento".
Inoltre, come se fosse avvenuta una rivoluzione, nella parte finale del
Patto è lo stesso principio del deposito di garanzia che viene fatto cade-
re dai rappresentanti dei contadini. Essi riescono nell'ultimo articolo a far
inserire una postilla aggiuntiva in base alla quale "nel termine di anni tre i
depositi esistenti attualmente sui vigneti dovranno ridursi al cinque per
cento" e pertanto i proprietari dovranno restituire ai contadini il novantacinque per cento dell'importo avuto in pegno anticipato. Ovvio che, "sul
residuale deposito, rimane egualmente l'interesse del quattro per cento"
a carico del proprietario. Poiché cento anni fa molti lavori di campagna
venivano prevalentemente fatti a cottimo, i "Patti" non fissano alcuna
tariffa minima giornaliera. Stabiliscono invece che "la mercede dei pecorari, porcari, bifolchi, ecc. debba essere aumentata di L. 7 (sette) mensili.
Il pane sarà fornito di seconda qualità B, oppure sarà fatto a casa dei
proprietarii, od anche sarà corrisposto in grano, in ragione di tre quartaroli al mese per ciascuno, rimanendo tutto il resto, cioè quantità del
pane, grascia, incerti, ecc. secondo l'usanza attualmente praticata".
I sei coraggiosi e combattivi rappresentanti dei contadini montefiasconesi che nelle due sedute del 24 luglio e 12 agosto 1906 sottoscrissero la
convenzione finale erano: Angeloni Domenico, Ugolini Angelo,
Ranaldi Innocenzo, Aniceti Sante, Camicia Agostino, Giraldo
Olimpio. Tra i molti rappresentanti dei proprietari figurano anche due
analfabeti che dovettero firmare con una croce ma anche nomi di prestigio e di grande cultura della Montefiascone del tempo. Erano: "Filippo
Jacopini, Mercurio Antonelli, Alibrando Santini, Pietro BasitiLuciani, Generoso Carelli, Gaspare Salviani, Emilio Mimmi per sé e
suo fratello Filippo. G. Sciuga, Guido Pieri, Sante Rosetto, Nicola
Castellani, Croce di Piergiovanni Pietro fu Vincenzo, Generoso
Carelli teste, Massimiliano Liverziani teste, Bacchi Damiano, T.
Federici, Dott. Trilli Riccardo, Alcide Paterni, Pietro Rosetto, Cesare
Rosetto, Secondiano Mauri, Vincenzo Moretti, Francesco
Bartoleschi, Benedetto Bartoleschi, Giuseppe Bartoleschi,
Agostino Trapè anche pei miei fratelli, Pietro Panichi, Mosconi
Giuseppe, Giovanni Tassoni, Croce di Di Marchi Antonio,
Massimiliano Liverziani teste, lacopini Attilio teste. Carlo Carletti
con riserva...".
L'angolo delle erbe
Eppure era luglio!
Salve cari lettori,
probabilmente la maggior parte di voi sta trascorrendo il proprio tempo in
vacanza, tra spiaggia, ombrelloni, sole, bagni, relax e cibi sfiziosi!
State proteggendo la pelle dai raggi solari? Vi siete ricordati di portare con
voi del gel di aloe?
Ormai sono riconosciute le molteplici proprietà di questa splendida pianta;
il gel contenuto nelle foglie possiede una forte azione lenitiva e cicatrizzante, non a caso il puro succo per uso interno trova utilità come protettore delle mucose gastrointestinali.
Oltre, come già accennato tempo fa, come azione depurativa e detossinante! Ma tornando alla tintarella e alla vostra pelle, usatene molto per reidratarvi dal sole, dalle scottature, dalle punture delle zanzare, speciale
anche la sua azione antirughe per il viso.
Solo pochi sanno quanto utile sia il suo contributo per la pelle, la sua azione nutritiva è straordinaria!!! Consiglio vivamente la lettura di qualche
testo in merito!
Durante l'esposizione al sole, ma anche come sana abitudine alimentare;
al posto di bevande ricche di zuccheri, pensate di prepararvi a casa caraffe di the verde. Ottimi quelli alla frutta!
Scegliete possibilmente il the sfuso. Di gran lunga superiore alle bustine,
oltre a risparmiare, la qualità è senza dubbio migliore! Speciale per l'estate il the verde alla menta, freddo è tra le bevande più dissetanti. Oltretutto
le proprietà antiossidanti, diuretiche e dimagranti note ai più lo rendono
ancora più apprezzabile. Per chi non potesse assumere teina c'è sempre
la sfiziosa alternativa degli infusi di frutta, dai più svariati sapori fruttati,
speziati ed esotici!!!
Di certo la vostra linea ne risentirà meno, ma il palato acquisterà in nuovi
sapori.
Ora cari lettori vi saluto, augurandovi tutto il relax e la vacanza desiderata!
Un sorriso
Barbara (Erboristeria Aurora)
Lampi, tuoni, fulmini e tanta acqua caduta nelle prime ore del pomeriggio, non hanno scoraggiato i "POGGERESI" il 29 luglio che hanno
organizzato la cena sociale per gli abitanti delle frazioni PoggeriCommenda nel piazzale della Chiesa, in preparazione della festa.
Il tempo è cambiato si è presentata una serata primaverile. Eravamo
in 100, seduti comodamente a gustare l'ottima cena preparata da
cuoche locali, signore MARISA, ROSELLA, LORENA,
ROSELLA C., BRUNA ed
altre, sotto la direzione della
SILVIA.
Un menù semplice ma abbondante cucinato sul posto con
fornelli improvvisati; proprio
l'improvvisazione ha offerto
spunti caratteristici (servire a
tavola usando come vassoi i
coperchi delle pentole) e poi
l'allegria, il piacere di rivedere
amici, di essere vicino a persone nuove. E' stato bello; la
Provvidenza ci ha aiutati e,
veramente con il cuore, mandiamo un pensiero agli AMICI che non ci sono più e diciamo che "CHI
BEN INCOMINCIA E' A META' DELL'OPERA" e si perché adesso
manca la Festa... QUELLA VERA.
"Se nel mondo regnasse l'armonia di quella serata ci sarebbe sicuramente una amicizia universale". E' semplice... bisognerebbe fare più
spesso feste come questa, invitando persone di tutto il mondo.
Grazie al comitato organizzatore
Vittorio Paoletti
Il 13 del mese scorso la
locale sez. AVIS ha celebrato
l'annuale Festa Sociale (Festa
del DONATORE). Abbiamo
avuto la gradita presenza delle
Autorità Cittadine, della rappresentanza della locale stazione
dei Carabinieri, dei Carabinieri in
congedo, dell'A.S.F. (Associazione di Solidarietà Falisca), di molti
Concittadini, di tanti Donatori e di tantissime Consorelle (sez. AVIS di
altri Comuni). Le Consorelle della nostra provincia erano 37, poi c'era la
sez. di Fabriano (Marche), Narni (Umbria) e della Parrocchia S.S.
Fabiano e Venanzio di Roma.
Inforni
Non potevamo 'chiedere' di più. La S. Messa della Festa, officiata da
Don Agostino, nella Cripta di Santa Lucia ha visto anche un Battesimo,
quello di Paolo. Poi la Festa è continuata nell'incontro conviviale presso
il ristorante II Caminetto.
La Festa ha avuto il suo apice nella mattinata, ovvero quando ci
sono state le DONAZIONI DI SANGUE che hanno raggiunto il numero di
20 (venti); grazie DONATORI/DONATRICI... senza di Loro non ci sarebbe Festa. Nel giorno di Ferragosto, come di consueto nel periodo di
festa, si è estratta la lotteria Pro-AVIS e i numeri estratti dal primo all'ottavo sono: 1082, 0311, 0418, 2696, 2997, 2071, 0654 e 1357; per ritirare i premi telefonare allo 0761.826288 o allo 0761.825574.
NON RIMANDARE LA TUA DONAZIONE DI SANGUE, LA TUA
DONAZIONE DI VITA.
Per la sez. avis Montefiascone
Carlo GIAN VINCENZI
pag. 20
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
IL FENOMENO DEI "BRONTIDI" DEL BACINO BOLSENESE
li Paolo Pezzato
Vi è mai capitato di udire in alcuni giorni, nella
nostra zona, un rumore come di tuoni in lontananza o cannonate di grosso calibro provenienti dall'orizzonte del mare?
Sin dalla seconda metà dell'Ottocento si è
cominciato a prendere in considerazione e a studiare un particolare fenomeno proprio del bacino
bolsenese noto come "brontidi" (simili al tuono)
piuttosto conosciuto da tutte le comunità che si
affacciano sulle terre circostanti il Lago di
Bolsena.
Gli studi fisici più approfonditi nell'area
Vulsinia furono svolti nei primi due decenni del
Novecento su impulso del Regio Istituto Centrale
di Meteorologia e Geodinamica e della Società
Geografica Italiana di cui particolarmente significative per la nostra zona risultano le inchieste
compiute dal Prof. Luigi Palazzo basate sulle
testimonianze raccolte tra le varie popolazioni che
si affacciano sul bacino bolsenese ed è su questi
studi che mi sono documentato.
Innanzi tutto, con la denominazione di "brontidi" vengono indicati quei particolari e misteriosi
fenomeni acustici della terra e dell'atmosfera che
vengono percepiti come boati o detonazioni più o
meno prolungati che assomigliano al rimbombo
del tuono o a spari di artiglieria di grosso calibro
in lontananza o ai rumori che talvolta si credeva
precedessero o accompagnassero i terremoti. Lo
stesso fenomeno è avvertito particolarmente
anche in territori limitrofi al bacino bolsenese ed in
particolare nella campagna grossetana, nel senese e nei pressi dell'Appennino UmbroMarchigiano, a confine con le terre di Romagna.
Si era notato che tali rumori venivano avvertiti in
territori situati in prossimità di estese superfici
d'acqua interne come, per l'appunto, il Lago di
Bolsena e il Lago Trasimeno. Dalle varie testimonianze risultò che il fenomeno acustico dei brontidi era comunemente conosciuto tra gli abitanti del
bacino bolsenese, tanto nei paesi che si trovavano in basso presso le sponde del lago come
Bolsena, Marta e Capodimonte quanto quelli
situati
sulle
alture
circostanti
come
Montefiascone, S. Lorenzo Nuovo, Gradoli,
Valentano.
Per designare il fenomeno, la frase ricorrente
in tutto il bacino bolsenese era "borbotta la marina" ma nel settore da libeccio a tramontana, ossia
dalla parte di Capodimonte, Gradoli, S. Lorenzo,
si diceva, di preferenza, "borbotta l'ombrone";
alcuni più genericamente, dicevano "borbotta l'aria". La più diffusa espressione "borbotta la mari-
na" (usata frequentemente anche in altre regioni
d'Italia) trova la sua motivazione nel fatto che i
rumori nell'aria provengono dalla direzione di
Sud, Sud-Ovest, cioè dalla parte del mare.
Il fenomeno si sente benissimo specialmente
nel primo periodo dell'estate, anche per quarti
d'ora, con intervalli di silenzio, provocando spesso vibrazione dei vetri alle finestre. Sembra un
borbottio di tuono lontano ed, in genere, si è notato che prelude ad un cambiamento in peggio del
tempo e d'inverno, nelle zone dell'Alto
Marchigiano, è quasi infallibilmente presagio di
nevicate vicine. Secondo alcuni, i rumori provenienti dal mare potrebbero assomigliare al cupo
rumore
di
mareggiata lontana che si
abbatte contro
la costa; secondo altri, la parola
marina
sarebbe legata
all'idea di causalità in quanto
si presume che
il mare stesso
sia all'origine
del fenomeno.
Più
incerto
sembra, invece,
il termine di "ombrane". Con questo nome si indica il corso d'acqua più significativo della provincia
di Grosseto e, forse, si tendeva ad identificare
con esso il rumore dovuto al movimento d'acqua
di questo fiume il quale si riteneva che allo sbocco in Maremma si ingolfasse in una grande rupe
di travertino ricca di cavità.
Nell'Alto Montefeltro esisteva invece la locuzione "urla l'ombrane", ma qui la credenza popolare vuole che l'ombrane sia una grande cavità
rocciosa tra i Pre-Appennini entro cui il vento insinuandosi provocava caratteristici rumori.
Qualcuno della zona di Bolsena ha indicato talvolta l'espressione di "ombrona la marina" per identificare i rumori provenienti dal litorale e questo ha
lasciato presumere che il termine "ombrone"
potesse essere usato come termine onomatopeico per identificare il rumore del suono temporalesco in lontananza.
La caratteristica sonora dei brontidi del bolsenese è però variabile: a volte sembra di sentire
come un sordo brontolio di tuoni lontani; altre
volte sembra di sentire come il rimbombo di batterie sparate a distanza, come cannonate lontane di
grosso calibro; talvolta, infine, possono ricordare il
fragore cupo di violente mareggiate udite da notevole distanza. Una sola caratteristica è comune a
tutte queste forme di percezione acustica: il carattere di grande lontananza della provenienza del
suono che, in ogni caso, pare sorgere dal terreno
per diffondersi verso l'alto (alcuni hanno classificato i brontidi del bolsenese come appartenenti al
11°, Vl° e Vll° dei rombi sismici classificati da
Davison).
Un'altra caratteristica particolarmente univoca
dei brontidi è rappresentata dalla provenienza
degli stessi, quasi sempre indicata dal Sud, SudOvest (più raramente
da
Ovest e da
Nord-Ovest e
mai da Nord,
Nord-Est ed
Est). Quindi la
loro provenienza è sempre
dal litorale del
Tirreno distante
40-45 km dal
lago.
Riguardo
alla frequenza
del fenomeno,
si è indicato
che nell'arco di un anno si contano non più di
otto-dieci giornate di brontidi distribuiti tra le varie
stagioni, concentrati più frequentemente nel
periodo estivo e invernale, meno avvertiti nel
periodo autunnale ed in primavera. Le ore della
giornata nelle quali si odono i brontidi sono le ore
del tardo mattino e qualche volta nel pomeriggio
mentre si è notato che mai il fenomeno acustico si
sia udito nelle ore notturne.
Circa le modalità, talvolta i brontidi si manifestano come tuoni o serie di tuoni molto prolungati
verso l'orizzonte; più spesso i boati vengono
avvertiti a brevi intervalli l'uno dall'altro, tre o quattro volte di seguito per ogni gruppo. Significative
sono anche le condizioni metereologiche che in
genere si hanno quando si manifestano i brontidi.
In particolare, si è notata quasi sempre la totale
assenza di vento e la calma delle acque del lago.
D'estate o in tarda primavera il fenomeno è frequentemente associato a cielo totalmente sereno,
clima caliginoso ma sempre con aria calma.
Gli abitanti del lago hanno spesso considerato
i brontidi come fenomeno legato al probabile cambiamento di tempo, da buono in cattivo: comunque sempre come presagio di maltempo imminente (di qui il detto: "smarina, o acqua o vento o
strina"). Particolarmente i pescatori, considerando
i rumori provenienti dal Tirreno in burrasca, ritenevano gli stessi forieri di tempesta prossima anche
sul lago. Non a caso la comune credenza popolare era che questi rumori di tuono precedessero di
tre ore o di tre giorni una situazione di marcato
maltempo proveniente da libeccio caratterizzato
da violenti rovesci di pioggia e vento forte.
Quanto alle cause del fenomeno, la maggior
parte dei popolani ha sempre ipotizzato si trattasse dell'eco dei tuoni di temporali lontani in avvicinamento sulla costa tirrenica e non visibili ancora
all'orizzonte. Altri li hanno attribuiti al rimbombo
dei tiri delle esercitazioni militari che si effettuavano nel poligono di tiro di Bracciano prima e di
Monteromano poi. Ma la distanza delle due località 45-55 km dal lago e la potenza delle armi
usate hanno fatto cadere tale ipotesi in quanto
non giustificavano l'intensità dei boati percepiti.
Altri ancora riferivano si trattasse di scoppi di
mine. Quest'ultima ipotesi è sta ben presto eliminata tenuto conto del fatto che le poche cave di
pietra lavica esistenti nella zona si trovavano sul
lato orientale del bacino lacustre e quindi nella
direzione opposta a quella del mare.
Facendo riferimento alle cause fisiche e geodinamiche. ben poco è stato possibile accertare.
Tuttavia, è ben noto che la regione del bacino boisenese è stata assai anticamente interessata da
numerosi ed imponenti fenomeni eruttivi. Per cui
appare verosimile l'esistenza in profondità nel sottosuolo di grandi vuoti sotterranei e di discontinuità delle stratificazioni rocciose. Quell'enorme
caldera di sprofondamento che è la Conca
Vulsinia e le acque profonde del Lago di Bolsena
farebbero da cassa di risonanza dei movimenti
generativi nel sottosuolo e legati alla sismicità
della regione che possiede ancora centri di scuotimento di natura vulcanica. Secondo il Baratta, i
principali centri sismici intorno al Lago di Bolsena
sono: Latera, Ischia di Castro, Farnese, Grotte di
Castro, Acquapendente, S. Lorenzo Nuovo,
Montefiascone e Bagnoregio. Spesso minimi
movimenti tellurici, soprattutto sotto il fondo del
lago, possono originare delle vibrazioni sonore
che si propagano attraverso la massa d'acqua
fino ad erompere in superficie dando origine al
fenomeno dei brontidi. In conclusione, quale sia la
causa dei brontidi del bolsenese, è stato ed è
ancora difficile da determinare ed il fenomeno
rimane tuttora, dopo oltre un secolo, avvolto in un
alone di mistero.
Sta di fatto che tale fenomeno ha accompagnato la vita delle nostre genti sin da tempi remoti
caratterizzando, in un certo senso, un aspetto singolare e, forse, anche poetico della nostra terra.
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 21
Ritratto di un artista locale
Angelo Manzi nasce e risiede a Montefiascone in provincia di
Viterbo, da sempre.
E nella sua terra natia sviluppa il proprio estro creativo, dapprima nascendo professionalmente come sarto, attraverso varie
esperienze con laboratori locali, per poi negli anni 1968-72
accedere come collaboratore alla corte del grande Caraceni.
La perfezione del taglio e la cura del particolare gli giovano
lusinghieri apprezzamenti di tanta realtà romana, che lo indica
quale proprio riferimento.
Negli anni della maturità affianca all'estro per l'abito, quello per
la scultura. Si avvia così il suo percorso artistico con le sculture
lignee, che lo limita però dal punto di vista dimensionale, per
essere più vocato verso una scultura su scala reale.
Compie quindi un salto culturale verso l'uso del gesso di alabastro, ma anche della terracotta. Realizza così le migliori creazioni, della propria produzione scultorea, affinando la sua propensione verso l'estetica al femminile.
Ne sono prova le numerose statue che si avvicendano in bella
mostra presso il suo laboratorio, in ognuna delle quali, talvolta si percepisce l'aspetto trasognato o materno che si completano con la plasticità delle
forme, che destano stupore per la loro perfezione.
Con l'adorazione poi degli stessi materiali ha prodotto una serie infinita di personaggi, antichi e moderni, della cultura, dell'arte e della politica tuttora
in auge. Le ultime realizzazioni anche dopo l'avvento dell'attuale Pontefice e dei suoi simboli, respirano da giorni l'aria degli Uffici Vaticani.
Creativo, sognatore, amante dell'arte, e della sua storia in particolare, predilige il colore bianco, che esalta il dettaglio, e rende la statua quasi ispirata, anche per la lucentezza che emana. Ebbene con tale originale approccio artistico, ha realizzato il busto del Beato Luigi Maria Monti, creatore
della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, presente a Montefiascone da oltre un cinquantennio con l'Istituto Villa S. Margherita,
presso il quale si potrà ammirare l'opera posta all'ingresso dell'artistica Chiesa interna.
E' tornato a far politica attiva l'uomo più rappresentativo
del grande centro democratico
Luciano Femminella, un falisco eletto
nel consiglio nazionale della
Nuova Democrazia Cristiana
Lo hanno convinto i vecchi amici Darida, Fiori, Rotondi,
Cutrufo e Marinangeli e i tanti estimatori
Luciano Femminella nel costante impegno di
potenziare il turismo e l'agricoltura, che da sempre
sono le fonti di ricchezza per il nostro paese, vuol
creare opportunità di lavoro ai nostri giovani. Oltre
a voler incrementare ancor di più lo sport per
togliere i giovani dalle strade, dalla droga e dalla
malavita.
Questo il credo politico di Femminella: "Far crescere sempre più Montefiascone e i giovani, sostenendo le strutture commerciali, artigianali, religiose e
sanitarie". L ' i n o s s i d a b i l e falisco Luciano
Femminella, dopo esser stato nominato "consigliere nazionale" al consiglio nazionale della Nuova
Democrazia Cristiana, il partito di centro guidato da
Gianfranco Rotondi, Publio Fiori, Clelio Darida e
dall'amico senatore Mauro Cutrufo e Marinangeli, è
tornato di nuovo a fare politica attiva, quella con la "P" maiuscola. Tornerà quindi a
fare politica in un partito di centro che vuol ricostituire il "grande centro", come terzo
polo equidistante dal centrosinistra (Margherita, Ds e socialisti) così come dalla casa
delle libertà (Forza Italia, An e Cdu). Luciano Femminella è stato chiamato a far parte
del consiglio nazionale della nuova Democrazia Cristiana, il partito di Gianfranco
Rotondi (segretario nazionale), Publio Fiori (presidente), Clelio Darida, Paolo Cirino
Pomicino e il senatore di Roma Mauro Cutrufo.
La Nuova Democrazia Cristiana è un partito politico italiano che richiama un'aperta
ispirazione al cristianesimo democratico, fondato da Gianfranco Rotondi e costituito
ufficialmente il 25 giugno 2005 che ha avuto la sua legittimazione sul piano politico
nazionale con le elezioni politiche del 2006. quando è riuscita a portare la sua rappresentanza nel Parlamento italiano. E la nuova Democrazia Cristiana vuol ripartire a
Montefiascone con i suoi uomini migliori, come Luciano Femminella che è intenzionato a riportare nel grande centro gran parte dell'elettorato falisco che per decenni ha
sostenuto la grande De.
Per rilanciare il grande centro ha già chiamato a raccolta la vecchia guardia De che
ancora una volta si è schierata a fianco del suo "leader naturale", Femminella, aderendo alla De. con un colpo ha spazzato via ipotesi e illazioni politiche che lo volevano vicino ad altri partiti, da An all'Udeur ed ora, rotti gli indugi e riposti nel cassetto i
gradi di colonnello dei Vigili del Fuoco, vuol preparare i suoi uomini migliori per il
prossimo consiglio comunale di Montefiascone e la Provincia.
Gianlorenzo Impero
CONFERITA ONORIFICENZA
A PADRE
TERENZIO D'ORTENZIO
Il
Presidente
della
Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi, con decreto del
27/12/2005 n. 1420 Serie
V ha conferito l'onorificenza di " C o m m e n d a t o r e "
all'Ordine al Merito della
Repubblica Italiana al
Direttore dell'Istituto Villa
S. M a r g h e r i t a , Padre
Terenzio d'Ortenzio. La consegna del diploma è avvenuta il giorno 3 Agosto 2006 con una sobria cerimonia.
Padre Terenzio d'Ortenzio è giunto a Montefiascone il 26
Settembre 1986, proveniente da Oristano dove aveva
diretto per otto anni la locale Casa di Cura e di accoglienza dei disabili e svolto altre attività socio-religiose
nell'ambito di alcune parrocchie locali.
Gli anni della sua permanenza a Montefiascone hanno
segnato una svolta epocale nella t r a s f o r m a z i o n e
dell'Istituto Villa S. Margherita, verificatasi nel corso del
1995 con la collaborazione dei Confratelli Padre Guido
Fradellin, Padre Abbondanzio Millefanti e Padre Alfonso
Toncini.
La ristrutturazione globale, strutturale e logistica dell'intero Istituto, apparve inizialmente opera improba, ma con
nuove progettualità ed esperienze professionali di grande livello, venne realizzato in due soli stadi e a tempo di
record.
Oggi il complesso si presenta come una struttura notevolmente articolata, che si sviluppa su un'area di venticinquemila metri quadrati, con attività suddivise in cinque
Sezioni tra le quali il Centro di R i a b i l i t a z i o n e , la
Residenza Sanitaria Assistenziale, il Modulo per l'assistenza e la cura dell'Alzheimer, ed infine la Diagnostica
strumentale per immagini, con una imponente strumentazione per la Risonanza Magnetica.
L'Istituto Villa S. Margherita, sotto la Sua Direzione è
divenuto un fiore all'occhiello della Congregazione dei
Figli dell'Immacolata Concezione che opera in 20 Paesi
del Mondo e rappresenta altresì nell'ambito della Sanità
Regionale del Lazio, un modello ideale per la capacità
organizzativa, l'efficacia della proposta e l'efficienza dei
servizi.
Da "Notiziario dell'Istituto Villa S. Margherita"
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
pag. 22
Ambulatori e Tac in convenzione con la ASL/VT e Risonanza Magnetica (RMNÌ
CLINICA VILLA S. MARGHERITA, CASA DI RIPOSO
E RSA PADRE LUIGI MONTI A VIA BERTINA
Due realtà sanitarie che offrono 240 posti letto di lungodegenza, 14 ambulatori con una Tac e l'unica
Risonanza Magnetica dell'alta Tuscia che danno lavoro a 100 dipendenti e 20 medici
di Impero Gianlorenzo
Struttura sanitaria gestita dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione con padre Padre
Terenzio d'Ortenzio e la collaborazione spirituale di padre Guido, direttore sanitario Attilio Mancini,
assistente sociale Candida Guadagnini e un nutrito staff di medici, infermieri e assistenti socio-sanitari
con diploma Ota (operatore tecnico addetto all'assistenza).
Attilio Mancini - Direttore Sanitario
# CENTRO DI RIABILITAZIONE
CdR Villa S. Margherita
con 120 posti letto
Il Centro di Riabilitazione che ha caratterizzato storicamente l'attività dell'Istituto, è
oggi una struttura residenziale diurna e
ambulatoriale, di accresciuto livello, che
offre prestazioni sanitarie di riabilitazione
ad anziani e disabili autosufficienti e non.
Le prestazioni erogate attraverso Medici
Specialisti, Terapisti della riabilitazione e
Logopedisti, prevedono visita fisiatrica,
ortopedica e riabilitazione neuromotoria.
La struttura offre anche un servizio di assistenza diurna per disabili parzialmente
autosufficienti al fine di alleviare il carico
assistenziale delle famiglie. Il Centro vanta
un complesso impianto di Idroterapia
(piscina) assolutamente unico nella provincia di Viterbo, fondamentale per la prevenzione e la cura, in acqua di molte
malattie e disturbi dovuti a disfunzioni circolatorie, recupero funzionale neurologico
e ortopedicotraumatologico.
# RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE - RSA padre Luigi Monti
con 120 posti letto
La RSA offre assistenza a persone anziane non autosufficienti, attraverso trattamenti per patologie cronico-degenerative a
tendenze invalidanti. Offre altresì assistenza medica di base, infermieristica, oltre ad
attività ricreative, culturali ed occupazionali. Gli Ospiti alloggiano in stanze con
confort alberghiero compresi i servizi,
oltre impianti tecnici per l'ossigeno ed
attrezzature per personale disabili.
Ogni piano dispone di spazi comuni per
attività di socializzazione e refettorio. Al
piano terra è disponibile un ampio salone
per feste e riunioni, dedicato al beato Luigi
Monti, oltre stanze dedicate per incontri
con amici e parenti.
La struttura è immersa in un grande
parco con spazi a verde e ampio parcheggio per 50 posti auto riservato agli
utenti.
Candida Guadagnini - assistente sociale
Italia oltre 500.000 casi, che pongono problemi di natura sociale ed assistenziale
rilevanti.
L'Istituto "Villa S. Margherita" nello spirito
della sua missione ha istituito un apposito
Modulo, per il trattamento degli Ospiti
affetti da demenza senile, con disturbi
comportamentali. I degenti ricevono trattamenti di riabilitazione individuale attraverso prestazioni qualificate da parte di personale esperto e dedicato, così alleviando
il peso di numerose famiglie.
* MEDICINA AMBULATORIALE con 14
Poliambulatori
# DIAGNOSTICA STRUMENTALE PER
IMMAGINI
Tac e Risonanza Magnetica
Padre Terenzio
# MODULO PER L'ASSISTENZA E LA
CURA DELL'ALZHEIMER
La patologia dell'Alzheimer, che esordisce
anche in età non avanzata, registra solo in
L'Istituto ha sempre fornito un servizio di medicina ambulatoriale sia destinato ai degenti
che agli esterni.
La realizzazione di una nuova "area" ha consentito un notevole sviluppo delle Visite
specialistiche effettuate attraverso variegate professionalità con servizio di accettazione
"aperto" per tutti i giorni della settimana.
L'Istituto si è oggi dotato delle più avanzate tecnologie nell'ambito della diagnostica per
immagini con: RMN (risonanza magnetica) totale aperta, Tac e Denta-scan, Rx tradizionale, Mammografia, Ortopantomografia, Moc, Ecografia addominale, pelvica,
Ecocardiografia, Ecocolordoppler vascolare.
Internistica. Neurologia.
Ortopedia.
Oculistica. Audiometria.
Rinoscopia.
Elettromiografia.
Dermatologia.
MOC.
Neuropsichiatria
infantile.
Fisiatria.
Otorinolaringoiatria.
Esame
Cocleovestibolare.
Elettroencefalografia
DALL'AMERICA
Caro Don Agostino,
è con tanto piacere che continuo a ricevere "La Voce". Le notizie di Montefiascone
e dintorni mantengono i ricordi del mio
paese nativo.
Vi mando i nostri più cari saluti e ancora
tante grazie per la vostra gentilezza dell'anno passato.
Carlo Belella
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
Debutto con successo
La 48- Fiera del Vino di Montefiascone
chiude la stagione
all'insegna
del
teatro
Domenica 20 Agosto, sul palco di Piazzale Roma, ha debuttato la Compagnia Teatrale
Dialettale "Giorgio Zerbini" con la commedia brillante "Matto pe matto... accidenti a chi adè
più savio!!!".
Composta da attori non professionisti, è riuscita a dare il meglio riscuotendo enormi consensi
da tutto il pubblico falisco e non solo. La Compagnia, nata a maggio di quest'anno, ha come
intento quello di proporre spettacoli di beneficenza allietando spettatori da zero a cento anni.
Mantenendo vivo il ricordo del loro concittadino poeta e scrittore al quale la Compagnia ha
dedicato il nome, gli "attori" in una raffinata semplicità sono riusciti a mantenere il pubblico
incollato alle sedie malgrado qualche goccia dispettosa di pioggia.
La grande sinergia instauratasi tra i componenti è stata determinante per la riuscita dell'interpretazione dei personaggi e dello spettacolo. Risate ed applausi hanno accompagnato la
performance fino alla chiusura del sipario con grande orgoglio del Presidente della Compagnia,
nonché regista e attore Elia Santini e la commozione degli attori: Albina Rossi, Alessandra
Venturi, Ennio Cuccuini, Vanessa Broccoletti, Giuseppe Nunziati, Luciano Paradiso,
Barbara Stefanoni, Mirella Gasperini, Rolanda Femminella; supportati dall'aiuto regia
Annalisa Santini e l'aiuto fonico Andrea Paradiso.
Lo stesso sindaco Fernando Fumagalli palesemente soddisfatto, si è complimentato per il traguardo raggiunto dai neo-attori.
Sia questo per la Compagnia il primo di una lunga serie di successi.
Una misteriosa ietterà via e-mail
sul mio computer
Qualche tempo fa, un simpaticone, mi ha mandato via e-mail questa lettera. Non era un
postino, perché non ha bussato due volte... Ve la ripropongo, anche se non nella sua integralità per ragioni di spazio... Guardate chi firma... Buona lettura.
"Mentre ti alzavi questa mattina, ti stavo osservando. Speravo che tu mi parlassi, anche
solo qualche parola, domandando il mio parere su qualche argomento o ringraziandomi per
qualcosa di buono che ti era capitato ieri. Ho notato che eri molto occupato... a cercare i
vestiti adatti da indossare per andare al lavoro.
Continuavo ad aspettare mentre ti preparavi correndo per la casa; credevo che avresti trovato qualche minuto per fermarti e dirmi: "Ciao!", ma eri troppo occupato.
Per vedere se finalmente notavi la mia presenza, accesi il cielo per te, lo riempii di colori e
di dolci canti di uccelli... però neppure te ne sei accorto.
Ti ho guardato mentre andavi verso il lavoro e ho aspettato pazientemente tutto il giorno.
Suppongo che, con tante attività, eri troppo occupato per dirmi qualcosa...
Di ritorno dal tuo lavoro, ho visto la tua stanchezza, e ho voluto mandarti la pioggia perché
l'acqua si portasse via il tuo stress. Ho pensato che, facendoti questo piacere, ti saresti
ricordato di me. Invece, infuriato, hai offeso il mio nome. Desideravo tanto che mi parlassi...
comunque restava ancora abbastanza tempo.
Hai acceso la televisione, ho aspettato pazientemente mentre vedevi il tuo programma preferito. Dopo hai cenato e ti sei ancora dimenticato di me... All'ora di dormire credo che tu
fossi già sfinito. Hai augurato la buona notte ai tuoi famigliari, sei andato a letto e ti sei
addormentato... senza ricordarti di me.
Ma non importa: può darsi che tu non ti renda conto che sono sempre lì con te... Ora ti stai
alzando di nuovo... Non mi resta che continuare ad amarti e a sperare che almeno oggi tu
mi possa dedicare un po' di tempo.
Ti ricordi che cosa ho detto a Mose: "Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che
punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi
odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti".
Hai capito che sono un padre geloso come tutti i padri, ma infinitamente misericordioso
come il solo Dio? Ti auguro buona giornata".
Firmato: tuo papà, Dio. (Don Antonio Mazzi, Jesus aprile 2006)
pag. 23
L'oro giallo e
il piombo nero
d i Luca M u s e l l a
Finalmente è finita l'estate. I bilanci sono obbligatori, purtroppo. La vendemmia è nell'aria e il
paese inizierà a profumare di legna bruciata.
L'uva, poi le olive e, quasi senza accorgercene,
arriveremo a Natale. Il ritmo della terra non
transige, non aspetta. Incide, come un grande
orologio, sulle nostre esistenze. E' la campana
che suona, sempre, per ciascuno di noi.
Ogni famiglia dovrà rivedere i propri progetti.
La scuola? Il lavoro? Quale sport far praticare
ai figli? Come migliorare le cose?
Sarà il vento salato, oppure altro, ma settembre è un periodo di bilanci. Anche i nostri
amministratori dovranno, in qualche modo,
porsi delle domande. Cosa ha funzionato, se
qualcosa ha funzionato e cosa no. Il clima della
discussione sarà, come sempre, di auto-assoluzione. La fretta, quel maledetto "patto di stabilità" che impedisce di aumentare le spese, i
miglioramenti rispetto a "passati inguardabili",
la scarsa coesione, la pioggia... eccetera,
eccetera.
Intanto, passano i treni della modernità e noi,
sistematicamente, li perdiamo. Ci sono scelte
profonde da prendere e dubitiamo che la
nostra classe dirigente sia in grado di affrontare le tante incombenze che, ogni giorno, diventano più pressanti. E' giusto che un paesaggio,
tanto meraviglioso, sia saccheggiato? Siamo, o
no, un paese a vocazione turistica?
Per posizione strategica, si. Abbiamo delle
opportunità immense: un centro storico magnifico, una cultura enogastronomica unica, una
collocazione geografica incredibilmente vantaggiosa, un lago incontaminato. E' come vivere sopra un immenso giacimento di petrolio e
non avere le trivelle per estrarlo. Ma, solo,
cemento per distruggerlo.
C'è un clima apatico, quasi di rassegnazione
che rende l'atmosfera di piombo. Le critiche
diventano attacchi. Gli slanci, interferenze. Le
facce del potere impermeabili a tutto. "Ci vuole
umiltà, non orgoglio" sia per distruggere sia per
creare. Invece, ci si adagia su questo stato
delle cose, senza avere il coraggio di fare un
solo gesto, anche simbolico, veramente rivoluzionario. Una proposta stupida, stupida: istituiamo l'assessorato all'olio e al vino. Così,
mentre decidiamo chi siamo e dove parcheggiamo, tentiamo di valorizzare, con un po' di
classe, quello che già abbiamo.
DUE INGEGNERI
Il 20 luglio - giorno di Santa Margherita Marco Marinelli, dopo la Laurea del 2004,
ha conseguito la Laurea Specialistica in
Ingegneria Meccanica presso l'Università
degli Studi di Perugia con il voto di 110/110 e
lode discutendo la tesi "Gli effetti della innovazione di processo nella industria cartotecnica: riflessi negli aspetti gestionali", relatore
il Prof. Ing. Raffaele Balli e correlatore il Prof.
Ing. Domenico Pausini.
La rapidità ed il modo brillante con cui Marco
ha portato a termine i 5 anni del corso universitario hanno riempito di soddisfazione i
genitori Massimo e Rosella ed il fratello Pier
Luigi e di orgoglio la nonna Maria che ha
così in casa due nipoti ingegneri.
pag. 24
LA VOCE - n° 9 - Settembre 2006
Dica 33...
Premesso che 3 è da tutti riconosciuto
numero PERFETTO e che quando il
Medico visita per confermare se uno sta
in SALUTE chiede di dire 33, ben si
comprende quanto più grande sia l'orgoglio di chi nel 33 è nato.
Con queste motivazioni, V i n c e n z o
Cacalloro unitamente ad altri Coetanei
ha organizzato l'incontro dei nati del
1933 presso il Ristorante "Il Caminetto"
dove fra la soddisfazione dei partecipanti si è consumato un ricco e gustosissimo menù. E' regnata sovrana l'allegria, il buonumore, commoventi ricordi anche di chi purtroppo non è più con noi. Visto il successo della manifestazione fra brindisi e risate per la soddisfazione di stare insieme, si è immediatamente stabilito di ripetere la manifestazione anche per gli anni
futuri. A tutti ipartecipanti "AUGURISSIMI" ed i più sentiti complimenti agli organizzatori.
La mitica 5aB
Caro don Agostino,
sarei molto felice se lei pubblicasse la fotografia
della mia ex-classe, la "mitica" quinta B della
scuola "O. Golfarelli", con la quale ho trascorso
cinque indimenticabili anni. Ci è stata scattata
l'ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze estive. Desidero in questo modo fare una sorpresa ai
miei "vecchi" compagni e augurare loro un nuovo
anno scolastico ricco di soddisfazioni e ottimi
risultati.
Anche se alla scuola media "A. Manzoni" non frequenteremo più la stessa sezione spero che la
nostra amicizia durerà nel tempo. Desidero
anche salutare e ringraziare le mie care e
"pazienti" insegnanti: M. Teresa Mari, Silvia
Moreschi e Paola Polidori, delle quali conserverò sempre un affettuoso ricordo e il Dirigente
Scolastico Prof. Vincenzo De Benedetti, che
sono ritratti con noi nella foto. Auguro a tutti gli
studenti e insegnanti di Montefiascone un buon
anno scolastico 2006-07!!!
Grazie.
Sara Mocini
Dulcis... in fundo
Ciao a tutti, mi
chiamo Veronica
Pepponi, sono nata
il 22 giugno 2006 e
sono qui per fare
una sorpresa ai miei
genitori Mauro e
Brunella Marinelli.
La mia nascita
ha fatto decisamente impazzire i nonni,
gli zii e soprattutto le
bisnonne Francini
Domenica e Trapè
Rina.
Ciao, mi chiamo
Giulia Rosignoli
sono nata il 2
Marzo 2006 ad
allietare la vita
dei miei genitori
Sergio e Maria
Teresa,
dei
nonni
paterni
Anna
e
Luciano,
dei
nonni materni
Stefanella
e
Oreste e dei
bisnonni Teresa,
Antonio e Bice.
anno scolastico 2 0 0 ^ - 1 0 0 4
classi 5 <Lfotn<u\(ar<L six, b
Neo Dottoressa
Congratulazioni alla neo dottoressa Andreoli Maura laureata con successo (il 13.7.06) in Interpretazione di
Conferenza presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne
per interpreti e traduttori (SSLMIT), Università Alma Mater
Studiorum di Bologna sede di Forlì.
Titolo della dissertazione: "A spasso per la galassia elettronica: i giovani e la lingua spagnola in rete". Relatrice:
Maria Pilar Capanaga. La dottoressa ha voluto dedicare la
tesi di laurea a colei che, se fosse ancora in vita, sarebbe
stata la sua prima sostenitrice; una nonna semplicemente
meravigliosa, Gina Fapperdue.
Il tutto è stato coronato da una splendida festa a sorpresa,
tenutasi al Palazzo della Rocca dei Papi, organizzata
impeccabilmente dallo zio Roberto Menghini e dalla fam.
Andreoli ai quali va un ringraziamento di cuore.
Tappa importante
Gli sposi Sciuga Francesco e Ugolini Gigliola
il 23 settembre p.v. celebreranno il 45° di matrimonio insieme alle figlie Rossana con il fidanzato Enrico e Loredana.
Felicitazioni e auguroni da parte anche dei lettori de "La Voce".
Sono Matteo lacoponi,
il 5 agosto ho compiuto
un anno; non sembra
vero
a
papà
Massimiliano e a
mamma Tiziana Ricci.
Sono ricco di nonni:
Giuseppe e Adalgisa,
Andreina e nonno
Pietro che mi guarda
dal cielo, e di due
bisnonne: Leonide e
Anna.
Posso allora con tranquillità affrontare la vita!
Potete versare:
- sul c.c. n° 1853/76presso la Banca Cattolica
- sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
• inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia 5. Margherita • 01027 Montefiascone
• consegnare ad Angelo Menahini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per
essere inseriti nella rubrica La Voce è grata ai suoi".
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