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Desiderio di vedervi!

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Desiderio di vedervi!
Anno XV (XXX) - N° 10 - OTTOBRE 1997 - Via Trento n° 4 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 549/95 art. 2 comma 27
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via Trento, 4
Tel. 826050 - c.c.p. n° 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via O. Borghesi, 3/c - Montefiascone - Tel. e Fax: 826297
Il saluto del Vescovo alla Diocesi
Siate Diocesi
per essere Chiesa
Fratelli e figli miei,
Termina
il mio servizio
di vescovo
nella
Chiesa di Viterbo e mi preparo a consegnare il
pastorale all'amico fraterno il vescovo
Lorenzo
che il Santo Padre ha inviato a succedermi.
9 maggio 1987 e, a Dio piacendo, 4 ottobre
1997. E' l'arco di tempo della mia vita con voi:
per me, i dieci anni più belli da quando sono nato. E ringrazio il Signore che me li ha donati, al
di là ogni merito e persino di ogni mia aspettativa.
Mi trovo sulla soglia di un domani che
non riesco né intendo prevedere,
mentre
mi resta più facile e
ritengo
più
giusto
voltarmi indietro non
per ritornare al passato con rimpianto o
nostalgia ma per raccogliere con stupore
nel mio presente
la
ricchezza dei doni ricevuti in questi dieci
anni.
Mi avete dato tanto, da farmi
sperimentare quanta gioia
c'è nel credere in Cristo e volersi
sua
Chiesa. Ve lo confesso a cuore aperto: da
quando sono con voi
e grazie a voi non ho
desiderato
per me,
per la mia vita, niente di più. Nel mio sentirmi vivere c'era e c'è tutta la vita che rendeva
bella
anchè la fatica. So cosa è la stanchezza,
ma,
non la tristezza.
Grazie Signore! Grazie, fratelli e figli miei!
Non mi sono mancate quelle sofferenze
che
fanno parte della comune condizione
umana: la
morte della mamma, la malattia, gli imprevisti e i dispiaceri esistenziali. Non distruggono la vita ma la
purificano e la rendono preziosa. Qualche sofferenza connessa con la vita ecclesiale l'abbiamo portata e offerta insieme. Per parte mia, davanti a Dio,
chiedo a tutti ed a ciascuno personalmente
di perdonarmi se con le mie mancanze e inadempienze
ed in conseguenza dei miei difetti o colpe, ho offeso
qualcuno o sono stato per qualcuno motivo di dispiacere.
E' questo il mio unico rimpianto a fronte di tutto
segue a pag. 9)
+ Lorenzo Chiarinelli - Vescovo
Desiderio di vedervi!
"Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene" (Ap 1,4).
Dal profondo del cuore sgorga il saluto che per la prima volta rivolgo alla Santa
Chiesa di Dio che è in Viterbo e che, nell'intensità dell'affetto, vorrebbe raggiungere
tutte le persone, donne e uomini, della comunità cristiana e quanti vivono e operano
nell'intero
territorio.
Ed è saluto di grazia e di pace.
La Chiesa, segno della salvezza di Dio nelf l.oiu.N/o Chiakinki.I.I.
la storia, è comunità di grazia: vive per grazia
ed è strumento di Dio che è vita e gioia per
l'uomo, per ogni uomo.
La Chiesa, frutto della croce e della risurrezione di Cristo, è casa della pace: dalla sera
di Pasqua alla fine dei tempi nulla e nessuno
potrà strapparle questo dono che essa,
laChiesa, custodisce con amore e con tenacia
vuole immettere dentro le aggrovigliate vicende della storia.
Desiderio di vedervi!
Il Vescovo, pertanto, chiamato a ripetere in
sé il mistero di Cristo e inviato in nome della
Chiesa, è essenzialmente un segno di grazia
ed è portatore di pace.
Grazia a voi, dunque, e pace!
Questo saluto, che è anche un augurio e
un i m p e g n o , v a l g a ad i n d i c a r e l ' o r i z z o n t e
entro il quale poter iscrivere insieme ogni pensiero, ogni sentimento, ogni relazione.
A tutti voi, fratelli e sorelle della S a n t a
Chiesa di Viterbo, con l'apostolo Paolo dico:
"Ho un vivo desiderio di vedervi" (Rm 1,11).
Dal primo momento in cui mi è stata significata la decisione del S.Padre Giovanni Paolo II - al quale riconfermo filiale obbedienza e devozione profonda anche se con trepidazione per la missione impegnativa che mi viene affidata,
con fede ho detto il mio "eccomi" e mi sono messo in cammino nella preghiera,
nei pensiero e nell'affetto.
Lascio la Chiesa di Aversa, che in questi anni (1993-1997) ho amato e servito
e che mi ha segnato il cuore profondamente, custodendone dentro i tanti tesori
di grazia e affidandone a Dio le attese e le speranze. Così come porto nel cuore
le ricchezze pastorali della Chiesa di Sora-Aquino-Pontecorvo, primo campo del
mio servizio episcopale (1983-1993).
E vengo a voi, con serenità e confidenza, nel nome del Signore che mi invia
a voi. Nella Chiesa, e nella storia della salvezza, tutto è grazia, tutto è gratuità
nell'amore: voi siete per me dono di Dio. Così vi vedo nella fede del Padre sorgente di ogni bene, così vi desidero nella speranza di Cristo Signore, così vi accolgo nella carità dello Spirito Santo.
Siete grazia voi, presbiteri: primi collaboratori del Vescovo e partecipi dell'unico
sacerdozio, tutti, pur diversi, formiamo un solo presbiterio per un servizio prezioso ma
non facile, con una fedeltà generosa che vi ha sempre distinto. La unità del presbiterio
è il canto più gradito a Dio e il segno più bello per la comunità dei discepoli di Gesù.
E insieme a voi sono / diaconi, i diversi ministri, i carissimi seminaristi, piccoli e
grandi, speranza della Chiesa.
Siete gratuità nell'amore voi, religiosi e religiose, persone consacrate, dedicate
al servizio apostolico oppure impegnate nelle preziose esperienze monastiche: aiutate
ancora, come già fate, le comunità e tutti i cristiani a camminare nella santità e a sperare nel Regno che viene, quali testimoni della ricerca e del primato di Dio.
Siete dono voi, laici: pietre vive di una Chiesa viva. Con la vostra "condizione laisegue a pag. 15
pag. 2
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
Dott. Avv. Costanzo Moretti
Capo d'Orlando, 17/7/97
Molto Rev. Don Agostino, vorrei, con la presente
informarla che non ricevo regolarmente "La Voce" cui
tengo moltissimo, anche se - a volte - non ne condivido
appieno i contenuti... "a senso unico".
Quel che però maggiormente desidero - se Lei me
lo permette - è far rilevare che nei vari "revival" dei personaggi del passato di Montefiascone, che peraltro
leggo sempre con interesse, commozione e nostalgia,
mai è stato fatto il nome di mio padre Avv. Costanzo
Moretti, il quale, mi lasci dire, fu di molti emerito benefattore ed ancor più amico disinteressato, consigliere di
grande esperienza ed umanità, cui ricorrevano innumerevoli persone di ogni ceto, vedove, orfani, religiosi, ecc. Fu a lungo tesoriere del locale Orfanotrofio
femminile, dell'Opera Pia Pieri, nonché uno dei fondatori, gestore e dirigente della Banca Cooperativa
Cattolica, dove lavorò indefessamente e gratuitamente
per tutta la sua vita, al gelo d'inverno, al caldo d'estate
(le ferie allora non erano di moda), assumendosene,
per la sua provata competenza legale, le maggiori
responsabilità e i pesanti oneri. Non chiese e non percepì mai s t i p e n d i , né tanto meno l i q u i d a z i o n i .
Incredibile vero? Incredibile sì, ma - penso - ancora
constatabile! Ligio ai suoi principi di etica e di morale,
Notizie...
dall'Albania
Carissimo Don Agostino e Comunità Parrocchiale,
dalla torturata terra albanese ci piace fan/i giungere
le nostre notizie. Dopo una breve pausa in Italia, dal
mese di Maggio siamo di nuovo nel paese delle aquile.
Ci siamo trovate nel colmo della guerra. Ogni giorno
percorrendo le strade siamo state affiancate da carri
armati, camionette blindate di ogni nazionalità e con
alcuni di questi militari dell'operazione Alba ci siamo
scambiate idee, qualcuno era anche delle nostre terre.
Ogni tanto i nostri piedi si posavano sui "confetti
albanesi". Capsule di ogni tipo di proiettile tappezzavano ogni strada ed angolo. Abbiamo ben visto che cosa
hanno prodotto cinquantanni di odio e di tremendo isolamento. Si è sparato troppo di giorno e di notte e
senza motivo.
Popolo bambino, che spara senza indirizzo e così
anche per far festa dell'elezione del nuovo presidente
la notte del 23 Luglio è stata un bollettino di guerra.
Popolo di guerrieri. Certo, a scuola per 2 anni era obbligatorio a maschi e femmine saper sparare e... tutto
detto!!
E noi!!!? Sì... qualche paura, ma più forte è stata la
Provvidenza che si è presa cura di noi. in quei giorni
terribili in cui non si poteva circolare la nostra casa si è
trasformata in fontana del villaggio". Ogni giorno venivano da noi giovani, bambini, anziani per rinfrescarsi,
scambiare una parola ed ascoltare la Parola viva del
Signore. Non eravamo mai soli e questi sono i nostri
fratelli cattolici, ed amici mussulmani. Ora l'emergenza
continua e durante la guerra si fa di tutto anche i facchini per Cristo. Così correre da un mercato all'altro per
fare le provviste al pensionato degli anziani e dei bambini handicappati e la Parola rinfrancante di Gesù - ero
io in quei poveri, in quei malati... - ci fa dimenticare
stanchezza e sudore che corre nel nostro viso.
Ah! dimenticavo che in Albania non va il proverbio
"Chi dorme non piglia pesci", ma "Chi dorme non piglia
acqua" perché Lei viene al mattino presto e se ti piace
dormire, lei ti fa cilecca. Ma non dimentichiamo che
siamo nel 2000, e siamo in Capitale.
Ma queste sono piccole cose...
Ora dobbiamo ringraziarvi della vostra benevolenza
e vi chiediamo scusa se siamo state noiose e terminiamo dicendovi le parole che ci ha detto un mussulmano
in questo giorni: "Voi siete delle donne coraggiose perché state in un paese straniero e per di più dove si
spara. Come fate a stare qui?" Ed ecco la nostra risposta: "Siamo qui solamente perii Signore".
E Lui... certo la vostra filosofia religiosa è mancata
Nato in Montefiascone nel 1883 da Luigi e
Angela Castellani e morto in Montefiascone nel 1953.
Coniugato con Ricca Beatrice nel 1923.
Figli viventi: dott. Luigi (medico chirurgo);
sig. Sofia (insegnante - casalinga); dott.
Andrea Maria (architetto).
PEvzsowsiggvo
DEC JVIESE
ben altri erano per lui i valori della vita, che non il
denaro, l'arrivismo, la vanagloria. Che FESSO!
direbbero oggi; ma l'importante era - per lui - dare il
meglio di se stesso e non aspettarsene riconoscenza.
Durante la sanguinosa guerra del 1944, egli fu
commissario prefettizio di Montefiascone ed una
sera i tedeschi lo vennero ad arrestare e lo portarono via con le armi puntate, perché - per umanità non aveva fatto sgombrare alcuni villini abitati dai
proprietari, a via della Bertina.
Eppure quante persone egli aiutò in quel particolare periodo, quante ne salvò a suo rischio e pericolo, a quanti giovani meridionali sbandati (tra cui il
mio futuro marito) diede un lavoro ed una speranza.
Ho voluto mettere in risalto i meriti di mio padre
e son sicura che questo loavrebbe messo in imbarazzo - lui così schivo e modesto -, Ma, come figlia
ormai anziana, nostalgica delle cose e delle persone del mio paese, ho provato il bisogno prepotente quasi il dovere - di ricordarlo (anche se dopo tanto
tempo!) e collocarlo fra ALTRETTANTO illustri e
meritevoli personaggi, che hanno dato lustro e
s o p r a t t u t t o hanno fatto del bene alla nostra
Montefiascone.
Accludo assegno bancario di £. 300.000, per un
modesto contributo ai lavori della Basilica di S.
Margherita con la speranza e l'augurio di saperla
presto restaurata e consolidata per i secoli a venire.
Le chiedo una preghiera per me, per i miei figli
Claudio e Mariarosaria, nonché per le mie nepotine
Silvia e Federica.
Le ventimila lire sono per una S. Messa, celebrata in S. Margherita, in memoria di mio marito
avv. B e n i a m i n o C a t a l i o t o , c h e tanto amò
Montefiascone. Lascio alla sua sensibilità la decisione di pubblicare la presente su "La Voce" o, altrimenti di ricordare in qualche modo la figura di mio
padre.
Con distinti ossequi
Moretti Sofia
Non posso aggiungere parola alla rievocazione a m o r o s a che la figlia fa del p a d r e ,
Costanzo Moretti, deceduto nel 1953, quando il
sottoscritto era ancora semplice seminarista. La
ringrazio, signora, a nome di tutta la cittadinanza falisca, in particolare dell'Orfanotrofio benemerito e da alcuni anni chiuso alla attività, di cui
ora sono presidente e per il quale stiamo lottando perché conservi le sue origini cristiane,
dell'Opera Pia Pieri, gestita da tre canonici,
anche se ora la sua finalità non è più perseguibile, della locale Banca Cattolica che ha ora uno
sviluppo imprevedibile. E' giusto che la città falisca consideri suo padre un "personaggio illustre della sua storia".
Coro tedesco
a Montefiascone
troppo a noi... 50 anni sono troppi ora vediamo i frutti,
sparatorie, latrocini, odio, nefandezze di ogni tipo.
Ecco dove arriva un popolo senza Dio. Il Signore
salvi questa nazione dal demonio della distruzione.
Salutiamo tutti non dimenticando nessuno e continuate a ricordarci alla Madonna del Rosario.
Con affetto
Dev.me Sr. Settimia e Sr. Marisa.
Un saluto anche da me, Sr. Giuseppina Sebastiani
che in questi giorni condivido con le consorelle l'esperienza missionaria in terra Albanese.
Sappiamo che in questi giorni la Superiora Sr.
Teresa è ritornata in Albania, con l'ing. Ricci, per
vedere se è il caso (data ancora la situazione un
po' caotica) di concretizzare qualcosa.
Ringraziando, salutando ed augurando buona
riuscita al coraggio delle nostre Maestre Pie, preghiamo il Signore perché sia fatta la sua volontà e
diciamo a Sr. Marisa e Sr. Settimia: siamo con voi!
Una ulteriore occasione di ascoltare della
buona musica è offerta ancora una volta dalla
Corale S. Margherita.
Questa volta non saranno i suoi corsiti ad esibirsi, ma un imponente coro tedesco composto
da 60 elementi che, nel pomeriggio del 15 ottobre, alle 18, terrà un concerto nella Basilica di S.
Margherita.
I 60 coristi, provenienti da Amburgo, si trovano in Italia per tenere due importanti concerti a
Roma dei quali quello montefiasconese costituisce l'anteprima.
Sarà una occasione per la nostra città di
accogliere un evento musicale che travalica la
dimensione locale per quella internazionale e per
la Corale di S. Margherita di confrontarsi su specifici repertori, vocalità, tecniche di direzione.
Nel frattempo la nostra Corale non trascura
un lavoro di esercizio puntuale e serio che si
esplica sia nei servizi durante le funzioni religiose, sia in con certi come quello che ha tenuto
sabato 13 settembre a Valentano nella chiesa
della SS. Annunziata e S. Agapito in occasione
dei 70 anni dalla fondazione della Parrocchia di
Villa Fontane.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 3
Vecchie Foto
Orfanatrofio
Femminile
Da sinistra * Ultima fila: Maria Menghinelli, Quami Elide,
Dominici Clementina, Sr. Andreucci Pierina, Bucini
Assuntina (Latera), Francini Rosmunda, Sr. Elena Corba,
Roscani Oride, Sr. Lucia Creti (si vede solo l'abito);
fila di mezzo: Fortunati Anna, Patrizi Delia, Bertuccini Enrica,
Silvestri Caterina;
1' fila: Corba Eulalia, Scaglini Giuseppina, Porroni
Annunziata, Menghini Assuntina, Bianchi Vincenza.
Foto a destra: Sr. Lucia Creti, Leofresti Lucia, Baccelloni Carla, Pistoni Ida,
Canepuccia Mirella, Pagana Sistina, Porroni Annunziata, Dominici Clementina,
Meloselli Maria, Porroni Erina, Sr. Maria, Sr. Elena; (nei banchi): ...., Zini Gina,
Amorosi A. Maria
Zerbini Giuseppa,... Paolini Vera
Anno 1940
Gastronomia Medievale: Banchetti
nella
Rocca
di Montefiascone
(dal numero precedente)
Ma come venivano cucinate queste vivande?
Nelle suddette note di spese le indicazioni gastronomiche sono pressoché
inesistenti, tuttavia analizzando le voci secondarie è possibile ricavare alcune interessanti informazioni
In primo luogo emerge il grande uso di spezie e aromi che venivano utilizzati
per comporre varie salse e condimenti.10 I fondi di cottura, prevalentemente elaborati su una base di latte di mandorle (allo stesso modo in cui noi oggi utilizziamo il pomodoro), erano anche essi speziati e venivano trattati e addensati per
bollitura o mediante l'aggiunta di leganti.
Più volte troviamo note per abbondanti acquisti di... speciebus, videlicet gingibero, pi pere, canella, garrofanis, saffrano et allis speciebus..., petrosillo, tragerie(... . spezie, cioè zenzero, pepe, cannella, chiodi di garofano, zafferano...,
prezzemolo, confetti all'anice).
Ed ancora ... amidaiarum, cuchari albi, aceti, mostarde, melle... (..mandorle,
zucchero bianco, aceto, mostarda, miele).
Questi ultimi ingredienti venivano utilizzati per la preparazione delle varie salse agro-dolci.
La cucina medievale infatti non era la continuazione o l'elaborazione della
cucina romana, ma nasceva proprio in opposizione alla gastronomia antica, sotto
l'influenza, attraverso la penisola iberica e la Sicilia, del contatto con la cucina araba e, per suo tramite, con quella orientale. L'abbandono di gran parte delle
spezie orientali a vantaggio degli aromi di produzione locale avverrà nel corso
del Seicento, quando la cucina europea assumerà le caratteristiche che conserva tuttora.
Non è quindi vero che le spezie venissero usate per coprire i cattivi sapori di
vivande avariate. Nei rari libri di cucina medievale che ci sono giunti, si raccomanda la freschezza degli ingredienti e l'impiego delle spezie è molto attento agli
accostamenti e alle predominanze.
Particolarmente gradito risultava il gusto agrodolce, ottenuto condendo alimenti zuccherini con aceto, ma specialmente con agresto.
L'agresto era ottenuto spremendo uva acerba, oppure schiacciando la stessa uva e lasciando seccare al sole la poltiglia che ne risultava. In alcuni piatti si
utilizzavano direttamente gli acini di uva verde interi.
I condimenti grassi, lardo ed olio, risultano usati entrambi senza quella predominanza per quelli di origine animale, tipica nelle regioni settentrionali, o di
grassi di origine vegetale comune in quelle meridionali.
Gli ingredienti utilizzati nei banchetti di Montefiascone corrispondono comunque a quelli che compaiono, ad esempio, nelle ricette del "Libro della Cocina"11
di un anonimo toscano del trecento, dal quale sono state tratte queste due ricette.
"Del coppo di polli o d'altri uccelli"
Smembra i polli o uccelli: distempera la farina co l'acqua calda, e falla molto
dura: poi fa' la forma del coppo de la detta pasta, e mettivi dentro i polli predetti
coli 'agresto non trito, zaffarano e spezie, e un poco d 'acqua fredda, e chiudilo
di sopra con la pasta, e cocasi nel forno ovvero tra i testi [vasi di terracotta] ; e a
sommo del coppo poni un pezzo di lardo grasso.
"A empire uno vitello"
Togli el vitello giovene scorticato ovvero pelato: arrostilo e empito, come tu
vuoti: puoi ponervi papari, galline e capponi e l'émpitura che sopra é detta, e
Politici
del
XIV
secolo
<» Giancarlo Breccia
qualunque altra bona: mettivi però molto lardo battuto, nel ventre; poi togli il
grasso che ne cade quando arrostisce e poni en peverata col pane abbrusticato
e zaffarano; e bolla un poco da per sé la detta peverata; e da' a mangiare.
Quella medievale si rivela inoltre una gastronomia di inattesa raffinatezza, attenta anche ai piaceri dell'occhio, come attesta la cura dei colori delle portate e
quella delle loro forme e consistenze.
Non di rado il cuoco modella nei pasticci forme geometriche e animali, o crea
trofei incastonandovi carni e pesci.
A Montefiascone, nel 1348, vengono pagati un certo Biasio ed altri macellai
per aver decorato alcuni animali: "It solvi Biasio et allis macellariis qui decoriaverunt bestias..."
Si beve ordinariamente vino bianco e rosso locale. Per il
banchetto del 1333 fù comprato a Corneto, allora porto di
mare di primo ordine, una salma di vino greco che, compreso il trasporto, venne a costare
quasi il triplo del vino comune,
talvolta comprato anche a Boisena e a Celleno. Del famoso
Est Est Est, o moscatello di
Montefiascone, nessun ricordo.
Più volte viene servito certo liquore dolcissimo detto "vinum claretum" o "clarea", che
si faceva con miele, spezie, e
pepe. In un antico libro di cucina francese si trovano le indicazioni per fare un "vino d'ippocrasso" che doveva essere
molto simile a questo "vinum
claretum";
La spremitura dell'agresto
"Prendete un 'oncia di cinnamomo chiamato lunga cannella in pipa, un intero pezzetto di zenzero e altrettanta galanga e macinate bene insieme. Prendete poi un libbra di buon zucchero, pestate tutto quanto insieme e stemperate con un lot [antica misura francese
equivalente a circa tre litri 1/2_] del miglior vino di (rosso) Beaune che potrete
procurarvi. Far maimare per una o due ore. Passate poi più volte attraverso una
calza finché risulti limpidissimo.
Al claretum di Montefiascone, fatto con il vino bianco, veniva aggiunto anche
del pepe ed inoltre, in alternativa allo zucchero, veniva usato miele.
(3 Segue)
10 - L' uso del cumino appare piuttosto diffuso del Lazio del duecento: a Viterbo è previsto che iforenses, tanto venditori che acquirenti paghino "prò passaggio 4 denari prò centinari cumini"; da GLI STATUTI DI VITERBO DEL 1237 a cura di P. Egidi. Lo zafferano era
coltivato seppure solo per il fabbisogno locale, anche nel lazio.
11 - ZANIBRINI FRANCESCO a cura di II Libro della Cucina del sec. XIV Testo di lingua non mai fin qui pubblicato. Bologna. 1863; FACCIOLI, ENIILIO, a cura di. L'arte della
cucina in Italia, Torino, 1987.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 4
RuMaàcg,
L'antica
stamperia
L ' i n s e r t o d e l l ' u l t i m o n u m e r o della rivista
"Biblioteca e Società" edita a cura del Consorzio
per la gestione delle biblioteche comunale degli
Ardenti e provinciale Anselmo Anselmi di
Viterbo è dedicato alla Tipografia del Seminario
di Montefiascone.
Si tratta di uno studio accurato ed esauriente, dello storico locale Giancarlo Breccola, circa
l'attività di questa antica "stamperia", molto fiorente nei suoi due secoli di vita, dal XVIII al XIX
sec. La sua fama derivava dal fatto che era dotata di tutti i caratteri di stampa, dal "Testivo tondo
e cursivo", al "Greco" e perfino all' "Ebraico".
Fu v o l u t a d a l c a r d i n a l e M a r c o A n t o n i o
Barbarigo, allorché prese possesso della diocesi
di Montefiascone e Corneto e vi fu vescovo dal
1687 al 1706. La data esatta dell'inizio dell'attività
di questa tipografia non si conosce, ma si presume che sia intorno al 1697.
Buon 3 0 0 °
compleanno!
a, cu/va,
<JU 1/fmbeAÌo-
Ricci
misure di caratteri romani, corsivi, fregi e capilettera".
L'inserto di Breccola consta di 16 pagine riccamente illustrate con i frontespizi di alcuni dei
Ricorrerebbe quest'anno il 300° anniversario
volumi stampati dall'antica tipografia. Dal primo:
della sua fondazione. Dapprima fu alloggiata nei
"Austria triumphans sub Leopoldo I. Imperatore
piani inferiori della Rocca dei Papi e quindi trasemper Augusto", al secondo: "Doloris sensus
sferita nella palazzina adiacente al Seminario
in funere card. Gregorii Barbadici", ai tanti libri
dove tutt'ora è posta una lapide con la scritta:
di
t e s t o latini e greci ad u s o dei s e m i n a r i s t i ,
"Typographia Seminarii".
Sia nel passato che al giorno d'oggi nessuno romanzi, racconti, accademie, testi di musica,
ultimi:
"Storia di
studio, ricerca o storia della stampa, può pre- f i n o a d u n o d e g l i
Montefiascone"
di
Luigi
Pieri
Buti
del
1870.
scindere dalla t i p o g r a f i a del Seminario d i
G i o v a n n i Leonardi, u l t i m o t i p o g r a f o della
Montefiascone i cui libri, manifesti, opuscoli tutti
"stamperia", risulta attivo nella sua officina presdi eccellente fattura si trovano in diverse biblioso
il Seminario, almeno fino al giugno del 1891,
teche europee. Prova ne sia, fra le tante, una
data d o c u m e n t a t a da a l c u n i s o n e t t i a u g u r a l i
accurata ricerca dello studioso inglese Dennis E.
stampati in occasione del matrimonio di Achille
Rhodes s u "Studies in Early Italian P r i n t i n g "
pubblicato a Londra sul finire degli anni 80 nel Basili-Luciani e Adele Rossi. Nei gennaio 1892 la
tipografia del Seminario sarà ceduta definitivaquale si legge: "Per caso e per buona fortuna ho
mente ai privati diventando, sotto la gestione di
scoperto e studiato nella Biblioteca di Oxford un
Massimiliano Liverziani, quella tipografia "Silvio
libro stampato dalla tipografia del Seminario di
Pellico" tuttora attiva a Montefiascone.
Montefiascone nel 1698... che contiene varie
del
Manca
Seminario
il controllo
del
territorio
Quello che manca è il controllo del territorio. E così Montefiascone, sia per guanto riguarda il centro urbano
che le frazioni, come pure le campagne, si avvia verso forme di degrado ambientale e di comportamenti umani
negativi, dai quali difficilmente si potrà tornare indietro. Quello che maggiormente salta all'occhio, per guanto riguarda
Ricorre quest'anno il 300 anniversal'ambiente, è lo stato ormai impraticabile di molte strade, del centro e della periferia, per non parlare di quelle rurali;
rio della consacrazione della chiesa di S.
la trascuratezza degli arredi urbani e del poco verde pubblico rimasto e la cementificazione selvaggia della campaBartolomeo detta la "chiesa grande del
gna, gravata anche, qua e là da minidiscariche abusive a cielo aperto. I comportamenti umani che lasciano
seminario" per distinguerla dalla cappelinvece veramente perplessi sono quelli legati al traffico e al parcheggio e all'utilizzo dei contenitori per la raccolta
la interna a questo centro di studi eccledifferenziata dei rifiuti. Sono temi questi che hanno formato oggetto di reiterate proteste da parte di molti cittadini e
siastici che, nel passato, attirò sul colle di che hanno avuto la giusta risonanza nei mezzi di informazione.
Montefiascone, convittori da ogni parte
Ma che non sono stati mai recepiti, se non in minima parte, dagli amministratori comunali o dagli altri respond' Europa.
sabili. Al punto che c'è da ipotizzare un preoccupante scollamento fra le varie autorità e la popolazione. Per
La chiesa, d e d i c a t a a l l ' a p o s t o l o
quanto concerne lo stato di abbandono delle strade interne basta recarsi in via Paternocchio, in via della Bastiglia,
Bartolomeo che è raffigurato sulla pala
via delle Cannelle, via Piave, via Cardinal Salotti, tanto per citarne soltanto alcune, dove al fondo dissestato e peridell'altare centrale, fu inaugurata dal
coloso per pedoni e automobilisti, si aggiunge il comportamento incivile di quest'ultimi che vi scorrazzano a cento
cardinale Marco Antonio Barbarigo il
all'ora e vi parcheggiano i propri mezzi come meglio loro aggrada.
21 settembre 1697.
Senza nessun controllo. Nessuno che intervenga a ristabilire l'ordine e il rispetto della legge. La lunga strada
Soltanto tre anni prima lo stesso
panoramica che scende dalla Rocca alla Cassia, attraverso via Bandita e via Oreste Borghesi, come fanno notare i
vescovo, un nobile veneziano, aveva
malcapitati residenti, è ridotta una pista da Formula Uno, con auto e moto che la fanno da padroni a tutto gas.
posto la prima pietra di questa interesPossibile che nessun vigile si sia reso conto di queste scorrerie che, fra l'altro, sono molto in auge anche in altre
sante costruzione barocca tanto cara
vie interne e specialmente in quelle della periferia comprese le frazioni dove gli abitanti vivono nel terrore di
ai montefiasconesi.
La chiesa è a una sola navata, con essere travolti da questi pirati della strada? Un altro capitolo dolente è quello inerente ai guasti sulle condotte idriche o sulle fognature che non vengono mai riparati con la dovuta tempestività. Sterpaglie, rovi e vegetazione
tre altari ed e ricca di pregevoli stucchi. Il
spontanea quanto infestante, lambiscono il centro cittadino, salendo da via Giovanni Defuk, dalla scarpata
Coro è semplice, adornato da colonnine
con capitelli fiorati. Graziosi anche i due dell'ospedale e da altri "avamposti" che assediano le "mura" cittadine.
altari laterali a quattro colonnine dedicaLa cementificazione a macchia di leopardo della campagna è ormai uno scempio che non ha bisogno di comti, quello di destra alla Madonna ed ai menti. Questi sono soltanto alcuni dei problemi, i quali a ben vedere non sono poi così difficili, che la popolazione
santi Carlo Borromeo e Filippo Neri e
vorrebbe fossero risolti dai propri amministratori e tutori. Rispetto ai quali alla gente, viene un duplice dubbio: o
quello di sinistra all'Angelo Custode.
non girano mai per il territorio comunale e perciò sono all'oscuro del degrado di cui stiamo parlando, oppure lo
Nell'area della nuova chiesa ve ne
conoscono ma fanno finta di niente. In entrambi i casi il loro disimpegno non può avere attenuanti.
sorgeva una di modeste dimensioni che
era stata sede parrocchiale fino al 1670,
allorché il cardinale Paluzio Altieri l'aveva incorporata a quella di S. Margherita.
La festa di S. Bartolomeo si celebra il
Quella di quest'anno sarà una vendemmia eccellente, senz'altro una delle migliori di questi ultimi dieci
24 agosto di ogni anno ed è famosa in
anni. A fare questa incoraggiante affermazione è il direttore della Cantina Cooperativa di Montefiascone, Mario
tutto il circondario per la "Fiera dei
Trapè che è anche il sindaco della cittadina falisca. Gli chiediamo da quali presupposti si può dedurre la
Canestri". Si tratta di quei recipienti
preconizzata ottima vendemmia '97. "Dipende tutto dalla stagione particolarmente favorevole - risponde Trapè intrecciati a mano da valenti artigiani che
il caldo dell'estate e l'assenza di importanti precipitazioni permetterà all'uva di maturare al punto giusto con
purtroppo vanno scomparendo.
un alto tasso zuccherino". Alla qualità eccezionale delle uve sarà conseguenziale quella, altrettanto eccezionale
Da una delle prime visite
pastorali
dei vini da esse prodotti. E per i coltivatori significherà poter spuntare un prezzo altamente remunerativo in
alla parrocchia di S. Bartolomeo si
quanto il costo delle uve dipende, appunto, dal loro grado di zucchero. Più questo è alto e più l'uva viene pagaapprende un particolare curioso per quei
ta.
tempi : " Vi è in parrocchia una certa
La Cantina di Montefiascone, come ci spiega il suo direttore, riceve il conferimento delle uve dagli oltre
donna chiamata Gentilina che vive separata dal marito ed è sospetta di vita
mille soci che le coltivano nelle terre assolate della Maremma, in quelle vulcaniche del bacino vulsinio e in
poco onesta".
quelle particolarmente fertili della Teverina e dei colli viterbesi. Da queste uve la Cantina produrrà quest'anno
Dunque non solo "tutto il mondo è
circa 80.000 ettolitri di vino di cui 30.000 saranno costituiti dal famoso Est! Est!! Est!!! nelle tre versioni
paese", ma anche certi costumi resistono
Vescovo, s. Flaviano e Caveau e dai vini biologici Tusciano, Rupestre e Rufus. Tutti a denominazione di origine
al tempo. Ma questo è solo un particolacontrollata (DOC). I restanti 50.000 ettolitri riguardano i vini da tavola e quelli dei Colli Etruschi Viterbesi. Da
re di cronaca del tempo che con il trequest'anno tutta
la produzione è concentrata nello stabilimento di Montefiascone, ampliato e dotato di
centenario della chiesa di S. Bartolomeo
nuove, avanzate tecnologie. Il vecchio impianto di Viterbo, in via Richiello, sarà utilizzato esclusivamente come
non c'entra.
punto vendita.
Una vendemmia eccezionale
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
NOTE PI AGRICOLTURA
Le piante
transgeniche
Circa mezzo secolo fa, gli scienziati scoprirono che ogni essere, pianta o animale,
compreso l'uomo, che nasce, vive, si riproduce e muore, contiene nelle proprie cellule il
DNA quale portatore del carattere ereditario
tipico di ogni organismo vivente.
Il DNA è composto da tante piccole particelle chiamate geni ed ognuna di esse rappresenta una unità del fattore ereditario, come
una catena che è formata da tanti anelli. Si
potrebbe paragonare il DNA ad una pannocchia di granturco ed il gene ad un chicco di
granturco della pannocchia stessa. Se ancora
state leggendo, vi dirò che le piante transgeniche, di cui al giorno d'oggi se ne parla tanto,
sono quelle piante alle quali sono stati modificati artificialmente i geni.
Ritornando all'esempio del granturco di cui
sopra, possiamo paragonare la manipolazione
dei geni, alla sostituzione di alcuni semi di una
pannocchia di granturco di colore giallo, con
alcuni semi di una pannocchia di granturco di
colore rosso.
La manipolazione dei geni si chiama ingegneria genetica, e da ciò è nata una nuova
attività d e l l ' u o m o c h i a m a t a b i o t e c n o l o g i a .
Questo è tutto, semplice no?
Nel sesto giorno della Genesi Iddio disse
ancora: "Ecco, io vi do ogni pianta che fa
seme, su tutta la superficie della terra e ogni
albero fruttifero, che fa seme: questi vi serviranno per cibo. E a tutti gli animali della terra
e a tutti gli uccelli del cielo e a tutto ciò che
sulla terra si muove, e che ha in sé anima
vivente, io do l'erba verde per cibo". Ma l'uomo non si è a c c o n t e n t a t o di quello che il
Padreterno gli ha messo a disposizione e fin
dagli albori dell'agricoltura ha cercato in tutte
le maniere di manipolare le piante per ottenere frutti migliori e più abbondanti. I primi interventi si orientarono su una accurata selezione
delle piante più vigorose e produttive; successivamente, man mano che l'agricoltore acquisiva esperienza, si imparò a selezionare i
semi ed a fare gli innesti tra due piante diverse per esaltarne i caratteri.
Anche nella zootecnia si facevano esperimenti del genere, con gli incroci tra animali di
diverse razze per ottenere un soggetto con
caratteristiche superiori. Le tecniche agron o m i c h e acquisite in questi ultimi decenni
hanno permesso di intervenire anche sull'apparato riproduttivo, pilotando l'impollinazione dei fiori sulle diverse piante, per ottenere
piante ibride con i caratteri utili più sviluppati.
Da pochi anni la riproduzione in vitro ha
mandato in pensione il vecchio piantinaro ed
ha permesso la creazione di cloni sbalorditivi.
Al giorno d'oggi le nuove scoperte in campo
biologico vengono applicate sia nella zootecnia creando i cosiddetti animali clonati e sia
nell'agricoltura creando le piante transgeniche.
Secondo il mio punto di vista non c'è niente di preoccupante e niente di scandaloso. E'
solamente l'evoluzione naturale delle tecniche
agronomiche. Fino a ieri per ottenere piante
più idonee alle nostre esigenze si ricorreva
alla selezione dei semi, oppure all'innesto,
oppure all'ibridazione; oggi, grazie allo sviluppo delle scienze umane si ricorre all'ingegneria genetica. Con la biotecnologia si possono
ottenere piante sane, esenti o resistenti alle
malattie ed esenti da attacchi virali. Uno dei
più recenti esperimenti della biotecnologia in
agricoltura è l'introduzione, in piante che vengono coltivate in inverno o in climi freddi, di un
particolare batterio che abbassa la soglia di
congelamento dell'acqua presente nelle piante, fino a quindici gradi sotto lo zero, aumentando le capacità delle piante di resistere
a temperature tanto basse che normalmente
ne causano la morte.
GIMBERTO
pag. 5
fi proposito
di febbre
La febbre, generalmente, è uno dei segni più
evidenti dell'incipiente influenza. Cosa fare, allora, quando essa compare? Innanzitutto si rende
necessario un periodo di riposo con dieta a base
di frutta cruda e cotta, qualche fetta di pane e un
pezzo di parmigiano. Bere acqua oligominerale
con succo di limone non trattato, dolcificata con
miele.
L'organismo sta avvisando che è iniziata la
lotta contro un aggressore, quindi è giusto combattere la febbre solo in particolari situazioni.
Nel 2-3% dei bambini fra i 6 mesi e i 4 anni si
possono avere crisi convulsive per febbre oltre i
38-39°; in questi casi è necessario aiutarli a
mantenersi sotto questi livelli con una adeguata
terapia ed eventualmente con un bagno sui 37°
da ripetere anche f r e q u e n t e m e n t e poiché fa
abbassare la temperatura di circa 0,5°.
Anche la c a m e r a deve essere areata frequentemente e la temperatura ambientale non
deve superare i 18-20°.
Quando si tratta di un bambino si può rimanere tranquilli per 2-3 giorni solo se non si manifestano sintomi preoccupanti. E' inoltre opportuno t e n e r e p r e s e n t e che s c i r o p p i , s u p p o s t e ,
capsule hanno tutte un proprio dosaggio che
deve essere seguito scrupolosamente: un ragazzo di 60 chili, anche se per voi è sempre il vostro
bambino, deve essere curato con dosi per adulti.
Sino a q u a n d o l ' a m m a l a t o p r e s e n t a brividi,
senso di freddo intenso, è necessario coprirlo e
tenerlo al caldo in modo che si calmi e cominci a
sudare. Per un neonato bisogna regolarsi dalla
temperatura delle mani e dei piedi: se sono freddi e la testa è bollente è necessario massaggiare
a lungo i primi e mettere la borsa del ghiaccio
sulla testa.
Da "Missione salute" n. 5/97
E' letteralmente
ringiovanito!
La Santa della nostra terra: Lucia Filippini
Dobbiamo
-
invocarla
e pregarla
soprattutto
per:
la difesa della vita
essere preservati dal male dei secolo
darci forza nell'affrontare la vecchiaia
la protezione dei nostri fanciulli e ragazzi
Per q u e s t o n e l s u o s a n t u a r i o si c e l e b r a la S. M e s s a
ogni mercoledì alle ore 9.
E' giorno di mercato, si esce da casa, perché non pensare a venire in chiesa?
-
o g n i g i o v e d ì s e r a a l l e o r e 17.
E' la S. Messa celebrata alternativamente dai parroci e sacerdoti soprattutto della città e alla quale partecipano sempre anche le Maestre Pie.
-
o g n i d o m e n i c a alle o r e 12.
Rimane comoda a tanti perché si può lasciare la macchina in piazza del
mercato ed essere subito in chiesa, passando per la nuova via aperta di
recente.
E' la nostra Santa: non
dimentichiamolo!
Lo vedevo camminare come un giovanotto
e mi sono domandato che cura facesse il dr.
Francesco Tangari. Poi ho saputo che la cura
più bella era quella di stringere tra le braccia e
baciare il bel nipotino Giacomo, nato a Roma,
sabato 30 agosto alle ore 0,37, facendo toccare il cielo con il dito papà Nicola e m a m m a
Elena Petterlini, nonché nonna Anita
Pappagallo.
Naturalmente tutta la famiglia da una parte
e dall'altra si sono messe in moto. E' la vita... è
la gioia... è il trionfo dell'amore!
La Redazione de "La Voce", della quale fa
p a r t e il dr. T a n g a r i , i n t e n d e p a r t e c i p a r e in
pieno alla grande novità di famiglia.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 6
Taccuino economico e tributario
a cura del Dott. Franco Radicati
Mentre pochi mesi ci separano dal 1998, il tavolo delle discussioni in materia di finanza
pubblica è occupato quasi completamente dalla partita che si sta disputando tra Governo
ed opposizione (ma anche nell'ambito dello stesso Governo) sulla riforma delle pensioni.
Il tema è di grande interesse non solo - come potrebbe sembrare - per i pensionati, ma
anche e soprattutto per chi non è ancora in pensione, in quanto tra l'altro si dovrà decidere
quando e come questi ultimi potranno accedere più o meno meritatamente alla agognata
quiescenza, per godersi serenamente le gioie della terza età.
Ma il tema è di ancor più grande interesse per la Finanza dello Stato, che vedrà migliorare o peggiorare le sue condizioni di salute in base alla bontà della cura che le verrà somministrata al termine della discussione, e la cui prescrizione molto probabilmente verrà
scritta su quella grande ricetta economica che è la Legge finanziaria per il 1998, della
quale, come di consueto, ci occuperemo non appena i suoi contenuti saranno sufficientemente definiti.
Restiamo perciò in attesa delle decisioni che dovranno essere prese sull'argomento
pensioni, mentre un altro argomento ci sembra degno di una breve riflessione.
Il Presidente francese Chirac, al termine dell'incontro con il premier tedesco Khol, ha esclamato: "L'Euro è appena dietro l'angolo".
L'affermazione, che colpisce richiamando alla mente l'imminenza del prossimo importante cambiamento che - dal di dentro o dal di fuori - dovremo subire, è veritiera: il 1° gennaio 1999 è veramente "appena dietro l'angolo" e ciò significa che poco più di un anno (solo 15 mesi) ci separano dal fatidico momento dell'ingresso nel sistema monetario internazionale di una nuova moneta: l'Euro.
Forse per la prima volta nella storia, una moneta nasce non per effetto di una conquista
di territori, o a seguito di una guerra, né per commemorare questo o quel regnante: ma per
scelta e accordo fra nazioni e popoli i quali, consensualmente, a mezzo dei propri rappresentanti, stanno per rinunciare al simbolo più evidente della sovranità nazionale, la moneta,sostituendola con una unica e comune che possa fungere da base per una ulteriore unificazione, quella della cultura e della coscienza di appartenere ad una unica, grande nazione: l'Europa Unita.
La scelta dei Paesi che faranno parte dell'Unione economica e monetaria sarà fatta nella prima metà del 1998 e la moneta unica vedrà ufficialmente la luce il 1° gennaio 1999.
Cosa succederà dopo il 1° gennaio 1999?
L'Euro, come banconota, non esisterà ancora,ma esisterà come moneta scritturale, sarà cioè utilizzabile come moneta bancaria e come unità di conto. I cambi fra ognuna delle
monete dei Paesi partecipanti diventeranno fissi: possedere una qualsiasi delle monete
che fanno parte dell'Euro (lire, marchi, franchi...) o l'Euro stesso sarà come possedere una
certa quantità fissa delle altre monete. Non sarà più possibile guadagnare o perdere sul
cambio fra queste monete.
Dal 1° gennaio 1999 al 31 dicembre 2001, ci saranno crediti e debiti in Euro, i conti
bancari potranno essere in Euro, i titoli pubblici saranno emessi in Euro. La vita di tutti i
giorni continuerà però a far uso delle monete nazionali, che saranno in pratica delle "frazioni di Euro". Chiunque potrà tenere conti bancari in Euro, potrà indebitarsi in Euro o accettare pagamenti in Euro. L'uso dell'Euro non sarà né obbligatorio né scoraggiato, ma sarà lasciato alla libera scelta di famiglie e imprese. L'unico obbligo è per i Governi, che dovranno
emettere in Euro tutti i nuovi titoli pubblici. Non avremo più BOT e CCT in Lire, ma solo ed
esclusivamente in Euro.
Con il 1° gennaio del 2002 (o anche prima come molti vorrebbero) l'Euro vedrà la luce
anche come moneta fisica. Cominceranno a circolare banconote in Euro (in tagli da 5, 10,
20, 50, 100, 200 e 500 Euro) e monete metalliche (da 1, 2, 5, 10 e 50 centesimi, e da 1 e 2
Euro). Per sei mesi monete e banconote circoleranno parallelamente alle monete nazionali, che verranno gradualmente ritirate dal mercato.
A partire dal 1° luglio del 2002, l'Euro resterà solo. Tutti i biglietti di banca e le monete che circolano oggi nei Paesi dell'Unione Europea saranno spariti e solo la nuova moneta dell'Europa - l'Euro - sarà presente nelle tasche dei cittadini Europei.
E' ancora presto per sapere quanto varrà la nostra Lira rispetto alle altre monete e all'Euro. Lo sapremo con precisione entro il primo semestre del 1998, quando saranno fissati
i rapporti di cambio. Oggi possiamo presumere che l'Euro varrà circa 2.000 lire. Ma già da
adesso sappiamo che dovremo riabituarci a contare la moneta in centesimi: ad esempio,
con il cambio ipotizzato di 2.000, qualcosa che oggi costa 1.500 lire, dovrebbe costare 75
centesimi di Euro; la nuova banconota da 500.000 lire, che tra non molto appesantirà il
nostro portafogli, sarà cambiata nel 2002 con un foglio da soli 250 Euro.
Non è prevista una moneta da mezzo centesimo, e questo comporterà problemi di arrotondamento: ad esempio, ciò che oggi costa 50 lire, dovrebbe costare 2 centesimi e
mezzo, ma è da aspettare che molto probabilmente ne costerà 3.
Infine, in Italia resteranno pochi miliardari: per essere ancora tale in Euro servirebbe infatti un patrimonio di oltre 2.000 miliardi di Lire!
Fra pochi anni, insomma, forse torneremo a cantare la nota canzone: "se potessi avere
mille Euro al mese..."
N e o
-
l a u r e a t o
Siamo venuti a conoscenza - per vie traverse - che l'8 luglio, presso l'Università degli
Studi di Perugia nella facoltà di Economia e Commercio s'è brillantemente laureato il
giovane Alessandro Quami. Bravo! E' un titolo guadagnato e sudato, di cui vanno giustamente orgogliosi anche i genitori e la sorella. Congratulazioni!
Informazioni di difesa delle colture e di politica agraria
a cura del Dott. Agr. Massimo Angeloni
Via Verentana, 27 - Montefiascone - Tel. 0761/820310
Per il mese di ottobre, naturalmente tutti o quasi gli interventi di lotta fitosanitaria sono sospesi, ma
vediamo nei particolari come comportarci.
Per l'olivo dobbiamo tenere sotto controllo la
mosca che sembra essersi già presentata nel mese
di settembre. Vi ricordo che i trattamenti per la mosca
devono essere effettuate dopo che si sono riscontrati
almeno un 10% di punture fertili sulle olive; praticamente si deve procedere in questo modo: si prelevano dall'appezzamento circa un centinaio di olive, a
caso, a diverse altezze e si controlla quante di queste
sono colpite dalla mosca, se si supera il 10% si deve
fare il trattamento. I prodotti da usare sono quelli da
sempre consigliati, come per esempio il dimetoato.
Sulla vite non ci sono più trattamenti da fare
naturalmente, ma dovremo tener presente con delle
segnalazioni i ceppi che sono stati colpiti dal mal dell'esca (che sembra tra l'altro molto presente quest'anno nelle nostre zone), affinché al momento della potatura possiamo riconoscerle e comportarci di conseguenza, cioè adottare la tecnica della potatura differenziata. Ma del mal dell'esca ne riparleremo al momento opportuno, importante adesso che segnaliate
le piante colpite in modo poi da riconoscerle.
Se ci sono stati dei problemi di cancri rameali
sui peschi dovremo intervenire con un benzimidazolico all'inizio della caduta delle foglie e a metà della caduta stessa, naturalmente dopo aver eliminato i rami
secchi.
In questo periodo e data la stagione potrebbero
esserci dei problemi di muffa grigia sull'actinidia
(problemi che si possono presentare sul prodotto in
fase di conservazione), per cui per abbassare il potenziale d'inoculo si potrebbero usare dei prodotti a
base di dicarbossimidi.
Un'ulteriore raccomandazione è per il Reg. CEE 2078/92 (l'agricoltura ecocompatibile), i cui termini
di scadenza sono stati fissati al 30 novembre 1997,
chiedere informazioni non costa niente e potrebbe essere una occasione per integrare il proprio reddito aziendale.
Un matrimonio con... i fiocchi!
Il 31 agosto - nella Basilica di S. Flaviano - si sono
involati a nozze il sig. Alberto Pascucci e la sig.na
Stefania Rovegno,mentre una lacrima di commozione e di dolore per il distacco spuntava negli occhi dei
genitori di lui: Cesare e Antonietta Stefanoni, e soprattutto di lei: Enrico e Annunziata Caprìo.
Anche i nonni della sposa erano commossi: Bonaventura e Armandina Bonelii.
Il sig. Enrico alla sera, solo davanti alla TV, si trova perso, la figlia Stefania che non usciva mai la sera
era una grossa compagnia... Coraggio, sig. Enrico,
vedrà che al più presto la figlia verrà a trovarlo... con
qualche nipotino!
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
Notiziario religioso
M a d r e T e r e s a di C a l c u t t a
"Ha fatto sentire agli sconfitti dell
Addio a Madre
apostolo
della
Teresa,
carità.
Laura Benedetti
Esposito
Mentre eravamo ancora scossi per l'immatura e tragica
morte della principessa Diana, la notizia dolorosa della perdita di Madre Teresa di Calcutta, proprio mentre si accingeva a presiedere una funzione in memoria della principessa,
della quale era stata preziosa amica e madre spirituale. Ci
viene spontaneo pensare alla strana coincidenza della loro
morte. Due personaggi così diversi tra loro eppure così in
sintonia; l'una, una vita e una fiamma consumate accanto
ai poveri e gli emarginati, l'altra, sebbene travolta dai conflitti familiari e segnata da un distacco che a poco a poco
l'aveva fatta morire dentro, traeva ispirazione e forza per le
sue opere umanitarie da Madre Teresa di Calcutta.
Punto di riferimento dunque, testimonianza di fede e
modello da seguire,
Madre Teresa, missionaria della carità,
lascia a questo fine
millennio la sua eredità spirituale a tutti
gli uomini della terra,
perché la sua energia si polarizzi dentro di loro e non si
arresti neppure per
un attimo. Premio
Nobel per la Pace
1979, fiumi di parole
sono state scritte
sulle sue opere e
l'impegno appassionato in difesa della
vita:" Che non ci sia
S. Gregorio al Celio: l'incontro con
Madre Teresa nell'ottobre 1980 dell'autrice dell'articolo
Più
al
m o n d o
un
blmbo non
desiderato "diceva Madre
T e r e s a innanzi a
una folla immensa. E ancora per la famiglia:" Non c'è più
pace nel mondo perché non esiste nella nostra casa, giacché migliaia e migliaia delle nostre famiglie sono divise.
Genitori, riportate la preghiera, il Rosario, la consacrazione
al Sacro Cuore di Gesù nelle vostre famiglie, perché solo
così la famiglia potrà tornare a vivere assieme e si amerà".
E ancora per i poveri, per i bimbi affamati, per la solitudine
degli emarginati:" il senzatetto non è solo uno che non ha
un rifugio; è anche quello che reclama comprensione e
bontà, che cerca qualcuno che gli apra il cuore". Ma il
segreto di tanta vitalità, di incrollabile fede e smisurata
capacità di amare, era la certezza dell'incontro con Cristo
in ogni essere che avvicinava in ogni sofferente che
abbracciava. Le parole intense e commosse del Papa sottolineano questo amore, ma tradiscono una forte emozione,
un momento di umano abbandono, come se ora si sentisse
più solo con tutto il peso di questa solitudine. Egli parla
della" madre amorevole e silenziosa creatura, che ha fatto
sentire agli sconfitti della vita la tenerezza di Dio". Alle
parole del Santo Padre, hanno fatto eco quelle dei capi di
stato di tutto il mondo, un sentimento planetario, fino ai
punti estremi della terra laddove la Missionaria della Carità
apri' Case di assistenza e accogliere così i diseredati.
In questo suo percorrere il mondo, in questo suo sentire gli affanni e il dolore dell'uomo, Ella si era prefissa uno
scopo che doveva prevalere su ogni altro e cioè, far capire
ai grandi della terra, ai ricchi, agli indifferenti, che nell'ultimo
dei fratelli è impressa l'immagine di Dio, la stessa dignità
dell'altro, sia nel vivere sia nel morire.
La "Casa del Moribondo" a Calcutta aveva questa specifica funzione; riconsegnare al morente la sua dignità di
uomo e di figlio di Dio, attraverso l'amore e quella infinita
carità che ha distinto l'esistenza terrena di Madre Teresa. Il
mondo ora guarda a Calcutta, alle fragili spoglie composte
nella povertà, alla moltitudine dei poveri che si accalcano
per un ultima carezza.
pag. 7
Questa dunque la ricchezza elargita da Madre
Teresa. Una povertà che si fa forza granitica quando investe l'uomo, che rompe gli argini dell'indifferenza, dell'odio, della freddezza del cuore. Il suo
potere spirituale e d'amore contro i potenti, un
"potere" che sconfigge, che impressiona e scuote
le coscienze. Quando il presidente Clinton l'ha
definita "un gigante del nostro tempo", inconsciamente parlava di questo "potere", strumento e veicolo che l'ha portata lontano, che ha reso possibile
il suo cammino terreno a fianco dell'umanità sofferente.
E mentre lo sconforto ci assale, facciamo
silenzio dentro di noi e intorno a noi. Prepariamole
un cuore dove Lei possa abitare.
Nella terra felice d'Albania
Venne alla luce, spirito fervente,
Seminò tanto amore tra la gente,
piccola, grande, generosa e pia
Samaritana, e i sofferenti vede
figli ad un sol Padre di qualunque fede.
Donna sublime di Francesco
erede
Scelse vita fattiva e poverella:
Esempio e sprone di ogni consorella.
Fin che vita al suo vivere concede
Ricerca gli affamati e li ristora
Questa madre, maestra e santa suora.
Nasce a Skopje, in Albania, il 27 agosto 1910. Riceve il B a t t e s i m o il giorno
d o p o p r e n d e il n o m e di G a n x h e
(Agnese).
Nata da una famiglia profondamente
cristiana, sente la vocazione missionaria.
Il 26 settembre 1928 si porta a Dublino
dove era la Casa generalizia dell'Istituto
d e l l a B e a t a V e r g i n e M a r i a , ( S u o r e di
Nostra Signora di Loreto). Poi va a fare il
noviziato a Darjeeling (India). Fa la sua
professione il 24/05/1937 p r e n d e n d o il
nome di Teresa, in onore della Santa di
Lisieux. Il 24/05/1937 compie la sua professione
perpetua
nelle
mani
dell'Arcivescovo di Calcutta. Per alcuni
anni è insegnante e direttrice del collegio
femminile St. Mary's dove studiavano le
ragazze delle famiglie più ricche.
Il 10 s e t t e m b r e 1 9 4 6 a v v e r t e c o n
chiarezza una "chiamata nella chiamata"
lasciare il convento per darsi al servizio
dei poveri.
Il 16 agosto 1948 si porta - con poche
rupie in tasca - nei sobborghi più poveri
della città di Calcutta e da quel giorno inizia l'avventura
di Madre Teresa. Si uniscono a lei altre suore e ai tre voti tradizionali se ne aggiunge un altro: "dedito
e gratuito servizio ai più poveri".
La c o n g r e g a z i o n e d i v e n t a di diritto
pontificio il 1 febbraio 1965.
Paolo VI è a Calcutta nel 1964 e s'incontra con Madre Teresa.
Giovanni Paolo II si reca a Calcutta
il 3 febbraio 1986 e per prima cosa visita
la casa di madre Teresa.
Il 17 ottobre 1979 a d O s l o le viene
c o n s e g n a t o il P r e m i o N o b e l p e r la
Pace.
Le sue suore sono ora 4.500 e sono
presenti in 120 paesi.
Madre Teresa muore a Calcutta
v e n e r d ì 5 s e t t e m b r e , a 8 7 a n n i , in
seguito ad un attacco cardiaco.
Scelse Calcutta e li prese dimora
Dando soccorso ai poveri e ai malati,
Agli orfani, ai lebbrosi e handicappati;
Ora sta in Cielo e li protegge
ancora.
Iddio Teresa in del volle chiamare,
Per sempre presso se falla abitare.
Visse la vita qui tanto
esemplare
Osservante sincera del Vangelo;
Astro di luce ora risplende in Cielo.
Qui fatta Santa, onorerà
l'altare;
Nuova abitante, tra galassie e stelle,
Consiglia e guida le sue
consorelle.
Piciollo Diodato di anni 84
NON IMPORTA: DAI IL MEGLIO DI TE!
S e f a i il b e n e , ti a t t r i b u i r a n n o s e c o n d i f i n i e g o i s t i c i
N O N I M P O R T A , F A ' IL B E N E
S e realizzi i tuoi obiettivi, troverai
falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
II b e n e c h e f a i v e r r à d o m a n i d i m e n t i c a t o
N O N I M P O R T A F A ' IL B E N E
L ' o n e s t à e la s i n c e r i t à ti r e n d o n o v u l n e r a b i l e
N O N I M P O R T A SII F R A N C O E O N E S T O
D a ' al m o n d o il m e g l i o di t e ,
e ti p r e n d e r a n n o a calci
N O N I M P O R T A , D A ' IL M E G L I O DI T E
M a d r e Teresa di
Calcutta
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 8
A t o t i g À G A d a
tycdiàco.
a cura di
Giuseppe Ferlizzi
ttribuzione deleghe nuovi assessori
In seguito al recente rimpasto della Giunta Comunale il Sindaco ha conferito le seguenti deleghe:
All'Assessore
sig. M a u r i z i o
Paradiso i seguenti rami:
- Vice Sindaco
- Affari Generali
- Personale
- Cultura
- Biblioteca
- Artigianato
- P.l.
All'Assessore
sig. Renzo
Bertuccini i seguenti rami:
- Lavori Pubblici
- Demanio
- Giardini
- Acquedotto
All'Assessore sig. Angelo Trapè i
seguenti rami:
- Agricoltura e presidenza
commissione
- Strade esterne
- Patrimonio
- Nettezza Urbana
A l l ' A s s e s s o r e sig. Fernando
Fumagalli i seguenti rami:
- Igiene
- Ambiente
CARITAS
- Sport
- Turismo
- Economato
A l l ' A s s e s s o r e sig. G i a n c a r l o
Moscetti i seguenti rami:
- Commercio
- Trasporti
- Traffico
- Tributi e Finanze
- Vigili Urbani
- Polizia Amministrativa
All'Assessore sig. Valdo Napoli i
seguenti rami:
- Assistenza e Casa di Riposo
- Sviluppo e Cooperazione
Il S i n d a c o sig. Mario T r a p è s i
riserva la trattazione diretta dei
seguenti rami:
- Bilancio
- Urbanistica
- Piano Regolatore
- Cimitero
- Protezione Civile
- Sanità
j j n p n l n z i o n e studentesca
La nostra città continua ad essere centro importante per la pubblica
istruzione. Ne è testimonianza il numero di studenti che affluiscono
anche dai comuni limitrofi.
Elenchiamo qui di seguito la struttura scolastica complessiva:
- Scuola Materna
n°
311 unità
- Scuola Elementare
n°
591 unità
- Scuola Media Inferiore
n°
371 unità
- Scuola Media Superiore
n°
1.194 unità
in totale
n°
2.467 unità
distribuite in n° 125 classi con n° 281 docenti.
Ulta nei
All'inizio di ogni anno scolastico non deve mancare da
parte mia una parola di incitamento e di augurio.
Ognuno per la propria parte si impegni al massimo per
la riuscita ottimale di questo importante programma: la formazione morale, culturale e civile della nostra gioventù.
I docenti, come per il passato siano consapevoli della
loro missione che impegna costante dedizione e premurosa
attenzione verso i discenti.
Gli studenti traggano il massimo profitto nell'accrescere la propria preparazione professionale, elemento indispensabile per una conveniente occupazione.
L'Amministrazione Comunale continuerà a seguire con
ogni impegno i problemi della pubblica istruzione offrendo
costante disponibilità e collaborazione.
II Sindaco
Mario Trapè
A tutti AUGURI DI BUON LAVORO!
INFORMA
La Caritas Interparrocchiale di Montefiascone ha promosso
l'attivazione
di alcuni
Centri Operativi, gestiti da gruppi di volontari, il cui funzionamento richiede la collaborazione di tutti coloro che pensano di
poter prestare un po' del proprio
tempo
libero al servizio dei poveri.
Non è necessario avere competenze o capacità particolari, basta solo essere disposti
all'ascolto,
al dialogo, alla
condivisione,
nella consapevolezza che dai poveri si può
ricevere ed imparare.
CENTRO DI ASCOLTO
E DI ACCOGLIENZA
Che cosa è: è lo strumento attraverso il quale
la comunità cristiana diventa visibile e rintracciabile da chiunque la cerchi, è la porta aperta
a chiunque bussa.
Chi si rivolge al centro di ascolto: tutti coloro
che vivono una situazione di disagio, povertà,
emarginazione, solitudine, sofferenza...
Cosa si trova al centro di ascolto: persone
disposte ad accogliere, ascoltare, dialogare,
condividere senza giudicare.
Quali risposte: dal dialogo emergono i problemi e l'operatore del centro di ascolto, conoscendo il territorio e le sue risorse, individua le
possibili soluzioni sollecitando, se necessario,
la collaborazione di singoli, gruppi o delle istituzioni del territorio.
Dove e q u a n d o : il Centro di A s c o l t o e di
Accoglienza è a piazza S. Margherita, all'interno del Palazzo Vescovile.
E' aperto mercoledì e sabato dalle 10.00 alle
12.00.
Il Centro può essere contattato anche telefonicamente al numero 826684 nelle ore di apertura.
Scuola!
a cura della Caritas Interparrocchiale di Montefiascone
CENTRO DISTRIBUZIONE VIVERI
DI PRIMA NECESSITÀ
I/ Centro risponde alle primarie esigenze alimentari di alcune famiglie realmente bisognose
del territorio distribuendo generi alimentari di
prima necessità (pasta, riso, zucchero, latte,
olio, cibi in scatola...).
Chi può rivolgersi al centro: tutti coloro che
vivono in condizioni economiche disagiate
(anziani, disoccupati, famiglie in difficoltà). Gli
aiuti sono proporzionati alla consistenza delle
scorte.
Dove e quando: il Centro si trova in piazza S.
Margherita all'interno del Palazzo Vescovile.
E' aperto mercoledì e sabato dalle ore 10.00
alle 12.00. Tel. 826684.
Attenzione: le scorte sono limitate, per cui tutti
sono invitati a collaborare offrendo al Centro
aiuti alimentari in generi di prima necessità
(solo prodotti confezionati a lunga conservazione).
Si possono fare offerte in denaro direttamente
al Centro, nei giorni di apertura.
CENTRO DI RACCOLTA
E DI DISTRIBUZIONE VESTITI
Il gesto caritativo passa anche attraverso l'essere sensibili alle esigenze di chi si trova in difficoltà nella vita di tutti i giorni.
Che cosa è: il Centro si propone un duplice
scopo:
a) essere un punto di distribuzione di abiti,
scarpe, passeggini e giocattoli per chiunque
ne abbia bisogno, sia nel nostro territorio
che fuori;
b) essere un punto di raccolta permanente di
abiti, scarpe, borse, carrozzine e passeggini, giocattoli per bambini, coperte, materassi
non più utilizzati ma in buone condizioni,
cioè di tutti quegli abiti ed altre cose che
non usiamo più ma che rimangono ammucchiati nei nostri armadi e che ci dispiace buttare
perché ancora buoni...
Dove e quando: il Centro si trova in piazza S.
Margherita, all'interno del Palazzo Vescovile.
E' aperto mercoledì e sabato dalle ore 10.00
alle 12.00. Tel. 826684.
Tutti coloro che vogliono aderire a questa
iniziativa sono pregati di portare gli abiti in
buono stato, puliti e raccolti in buste o scat o l o n i , d u r a n t e l ' o r a r i o di a p e r t u r a del
Centro, oppure in altro orario previo appuntamento telefonico.
Periodicamente verranno organizzate, in collaborazione con la Caritas Diocesana, delle raccolte di stracci da macero, in tempi e luoghi
ancora da stabilire.
VOLONTARIATO CARITAS
Chiunque voglia offrire la propria disponibilità a
collaborare con i Centro Operativi promossi
dalla
Caritas
Interparrocchiale
di
Montefiascone o con le attività dei gruppi di
volontariaro che operano sul territorio può rivolgersi direttamente all'ufficio Caritas in Piazza
S. Margherita presso il Palazzo Vescovile nei
giorni di mercoledì e sabato dalle ore 10.00 alle
12.00 oppure telefonare al numero 826684.
CONTRIBUTI FINANZIARI
Per prestare il proprio contributo economico
alle attività caritative si può:
1) portare le offerte direttamente all'ufficio
della Caritas Interparrocchiale,
presso il Palazzo Vescovile in piazza S.
Margherita, aperto mercoledì e venerdì
dalle 10.00 alle 12.00;
2) portare le offerte alla Caritas della propria
Parrocchia o al proprio parroco, specificandone la destinazione.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
Il Vescovo Fiorino con i nuovi 6 diaconi consacrati da Lui il 29 giugno, giorno dell'anniversario della sua consacrazione sacerdotale.
A destra del Vescovo c'è il Rettore del Seminario D. Domenico Severi e a
sinistra il Padre Spirituale e Preside D. Agostino Viviani, a fianco c'è il vice
rettore D. Mario Fedelini.
(dalla prima
pag. 9
che ho consacrato nel corso di questi dieci anni e degli ultimi sei diaconi che
lascio già presso l'altare. Sono il frutto di quell'impegno di pastorale vocazionale, grazie al quale sono cresciuti di numero e qualità i nostri Seminari, la
grande gioia della mia vita di vescovo.
Non so ridire cosa sente un vescovo quando in silenzio pone le mani sul
capo degli ordinandi: è il passaggio reale, fisico, dell'onnipotenza che prolunga l'incontro amico del Risorto con i suoi la sera del primo giorno.
Le religiose dei monasteri e degli istituti e Congregazioni dedite all'apostolato sono state per me una riserva inesauribile di grazia. Le ore trascorse
con le loro comunità, nei nostri incontri spirituali e pastorali, nelle celebrazioni annuali, nei giorni delle professioni, sono state per me altrettante occasioni per crescere nella fede, nell'entusiasmo della compromissione con Cristo,
nell'amore alta Chiesa.
E i gruppi di ragazzi e adolescenti delle Cresime di parrocchia in parrocchia quasi ininterrottamente lungo il corso dell'anno. Non sono riuscito ad abituarmici, perché, sia pure rapido, era un incontro personale, un guardarsi
negli occhi, sorridendo, mentre i doni dello Spirito Santo non erano concetti
astratti ma un fatto vero. Ci si rammarica perché, spesso, sembra che tutto
pagina)
il bene ricevuto che apprezzo maggiormente ripercorrendo, con la fede più
che con la memoria, il succedersi dei giorni sempre nuovi e diversi anche
quando potevano sembrare consueti e comuni.
Quello che più
mi ha riempito la vita è lo stare con voi:
in chiesa per le celebrazioni ordinarie o
solenni, nelle riunioni
pastorali, negli incontri di fraternità e di amicizia, lungo le strade. Abbiamo condiviso feste e lutti, consolazioni e preoccupazioni, il pregare cristiano ed i problemi umani, la sincerità di
volersi bene ed anche
la fatica per riuscire a
comprendersi con le
nostre diversità ed i
nostri limiti.
Il V e s c o v o r i c e v e l ' o n o r i f i c e n z a di " G r a n d e
Ufficiale" della Repubblica da parte del Prefetto
della provincia di Viterbo dott. A. Cozzani.
Stare con voi: questo ho sempre desiderato. Mi era caro anche partecipare alle varie iniziative socio-culturali, agli avvenimenti della vita
civica, nel capoluogo e nei paesi, andare a trovare gli ammalati e gli anziani
nelle Case di Cura, i militari, i carcerati perché la Chiesa è fatta di uomini e
donne che sono popolo insieme a tutti. Ed ho sempre ricevuto stima, rispetto ed amicizia sia dalle autorità sia dai rappresentanti delle varie componenti con le quali si esprime la vita del nostro territorio.
Incominciai sotto lo sguardo della Madonna della Quercia, partendo dal suo Santuario, e feci la prima conoscenza con le parrocchie accompagnandone l'immagine nel suo pellegrinaggio durante l'anno mariano.
Ma la stagione più bella per me sono stati i quattro anni della Visita Pastorale. In quegli anni ho sperimentato al più alto livello la paternità. Ho sentito che il vescovo ha una famiglia: quella famiglia, per me, siete voi. E poi, il
Sinodo: il primo della nuova diocesi. Se durante la Visita Pastorale ho sperimentato la paternità, durante il Sinodo ho vissuto con voi la vera ecclesialità. Mi sono sentito davvero vescovo di una Chiesa imperfetta ma viva.
Chiesa che tutti vogliono diventare. Ancora da fare, perché non finisce mai.
Ma già c'è. E l'ho vista anche visibilmente vivere l'entusiasmo e la sincerità
della comunione nei pellegrinaggi in Terra Santa, a Fatima e Santiago, a
Lourdes. E soprattutto a Roma il 16 novembre dell'anno scorso, la mattina
insieme al Papa e nel pomeriggio con la concelebrazione nella Basilica di
S. Paolo. L'ho sempre negli occhi, oltre che nel cuore.
Questa Chiesa mi ha dato le più belle consolazioni. Prima fra tutte, la
comunione con il presbiterio diocesano, compresi i presbiteri religiosi. Ho ricevuto da loro affetto, stima, consenso. Non si può sempre trovarci d'accordo tutti su tutto perché l'unanimità ci è chiesta su ciò che è essenziale. Ma
tra noi c'è stata sempre lealtà e quella cordialità di rapporti umani con la
quale si cerca di vivere la verità nella carità.
Con questi preti è stato facile per me essere vescovo, aiutato dall'esempio e dal sostegno che mi hanno dato, assecondando anche l'invito insistente che rivolgevo a crescere nella comunione sincera tra loro. Mi sono
trovato, spesso, recitando il Rosario a ricordare alla Madonna, uno ad uno, i
loro nomi e mi era cara e familiare la memoria affettuosa di quelli che il Signore ha chiamato per sempre con Sé. In particolare ho sentito la vicinanza
fraterna dei miei più diretti collaboratori e quella filiale degli undici sacerdoti
Ultimo incontro del Vescovo con i ragazzi della Diocesi.
finisca lì. Ma sarà poi vero che finisce lì? E se questo succede, forse, quelli
che meno ne hanno colpa sono proprio loro.
Ce lo siamo detti tante volte, riconfermandoci sempre nella priorità dei
due obiettivi pastorali: la proposta di vita con Cristo ai giovani a partire dalla
Cresima e la promozione di vere famiglie cristiane. Riconosco che c'è tanto
cammino da fare, ma l'impegno c'è stato. E ne ho avuto la riprova negli incontri con i giovani e con le coppie di sposi.
Il mio passato di assistente delle associazioni magistrali prima e dell'Associazione Cattolica poi, ha avuto una bella continuità grazie ai gruppi laicali
ed ai loro generosi animatori che mi sono stati vicini con un affetto filiale pari
alla loro generosa disponibilità. Il più recente riscontro me lo hanno offerto
con lo sviluppo che ha avuto l'impegno della carità.
Proprio mentre il mio servizio si conclude ne vedo le carenze e le lacune
e sono più che mai consapevole dei problemi pastorali ancora aperti che lascio a voi ed al mio successore.
Poi ripenso che la vita stessa della Chiesa consiste nel suo divenire perché crescita significa continuo inveramento per migliorare ciò che si deve
conservare, per rinnovare ciò che ristagna, per suscitare ciò che manca. Per
questo è grazia il cambio del pastore che garantisce, al tempo stesso, la
continuità ed il rinnovamento: "il vescovo" rimane proprio quando diventa
nuovo "l'uomo" che ne incarna il ministero, per volontà di Cristo che è lo
stesso, ieri, oggi e sempre. Adesso si chiama Lorenzo: e come mio successore, non potevo desiderare meglio. Lo conoscerete presto. Sarà lui ad indicarvi la strada e con lui farete e metterete in atto le scelte ed il piano pastorale.
Da parte mia riassumo l'esperienza di questi dieci anni in un pensiero
che vi lascio come ricordo. La nostra è una diocesi che ha tante possibilità
di crescita cristiana ed altrettante risorse per una efficace evangelizzazione.
Nel nostro territorio, la Chiesa è la presenza viva tra la nostra gente. Se tutte le componenti, parrocchie, comunità, associazioni, gruppi, famiglie, persone, sono unite nella ecclesialità diocesana, attraverso una effettiva condivisione di obiettivi e iniziative, questa nostra Chiesa riuscirà a far fiorire quella "grande primavera cristiana" che il Papa già intravede come nuova civiltà.
Siate la diocesi per essere sempre più Chiesa.
A questa Chiesa sento di appartenere fin che vivrò. Non più con la
responsabilità di chi la guida, ma con l'affetto di chi ne condivide la vita. Non ne sono più il vescovo, ma uno che ne fa parte, nell'obbedienza al suo vescovo Lorenzo.
Insieme a questa Chiesa e dentro questa Chiesa, mi affido con voi
a Maria. Ricordatemi nella preghiera e, se potete, continuate a volermi
un po' di bene.
Vi benedico
+ Fiorino
pag. 10
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
I Papi a "Monte del Vento" La buona notizia
Finalmente, un nobile gesto che fa onore all'attuale Amministrazione e per lei al
sindaco Mario Trapè. Il 17 agosto, a coronamento dell'annuale commemorazione
dell'Est! Est!! Est!!!, ha avuto luogo la solenne inaugurazione del rinnovato piazzale
antistante la Rocca e la sua dedica a memoria di Papa Urbano V. Papa sommamente benemerito per aver elevato con bolla del 1369 il castrum a dignità di Diocesi e di città e per avergli assegnato come nome ufficiale, il nome di città di Montefiascone. Non meno notevoli ne furono le motivazioni: premio al nostro popolo per
la sua costante fedeltà alla S. Sede e viva riconoscenza per le cordiali accoglienze
con cui fu riconfortato in quei duri giorni del suo pontificale. Magnifico elogio ed esatta testimonianza del lodevole comportamento del nostro colle verso i papi e il loro patrimonio.
Ritenuto luogo privilegiato e punta emergente dello storico triangolo: Viterbo,
Montefiascone e Orvieto, non furono pochi i Papi che lo frequentarono e ne promossero lo sviluppo culturale e monumentale. Ricordarli tutti, non è il caso, però di
almeno tre non si può non parlare.
* Il primo fu Papa Leone IV: a lui si deve il nome di Montefiascone. Lo troviamo per la prima volta nella sua bolla dell'852: bolla particolarmente interessante
perché elenca tutti i beni del Patrimonio in Tuscia e li affida in amministrazione al
Vescovo Virobono di Tuscania. Orbene in quell'elenco figura anche il Borgo di S.
Flaviano e il nostro Montefiascone. Ecco la dizione con cui viene individuato: "Montem flasconis". Purtroppo oscuro ne
è il significato: chi fa imbarazzo non
è il "montem" ma quel "flasconis",
che sia un genitivo di appartenenza
pare evidente, ma non è evidente
chi ne sia stato il possessore. Però tenendo conto del sito e della
etimologia si potrebbe tentare di
tradurlo: Monte del vento.lnfatti
quel "flas" iniziale richiama la radice latina del verbo: fio, flas... che
vuol dire "soffiare". Donde "Monte
del vento". Checché ne sia, quella
data si può ritenere data originale
del nome proprio "Montefiascone".
Del resto "fiasco e fiascone" si fanno
soffiando.
* Il secondo Papa è Innocenzo
III, al suo genio si deve la prima fondazione della Rocca per averla scelta come sede del Rettore.. Ne seguì
una lunga serie di costruzioni fino al
compimento di quella robusta fortezza e palazzo residenziale che ancora pomposamente si appella "Rocca dei Papi".
* Il terzo Papa fu Pio IX: fu l'ultimo Papa dello Stato Pontificio e l'ultimo Papa a
far visita alla nostra città: a lui si deve l'arco di Porta Pia: gli fu innalzato per solennizzare la sua visita dopo il ritorno da Gaeta. Vi è inserita al centro una iscrizione ormai illeggibile: all'addetto all'urbanistica il compito di farla ripulire per
renderla leggibile anche dal basso. E perché no! Non sarebbe più conveniente
dedicare a Pio IX la via che collega la piazza a via Verentana: ne godrebbe il fatto
storico e la sua cultura. Data l'occasione, non riteniamo fuori luogo un richiamo all'assessore dell'urbanistica ad essere più aderenti alla realtà per evitare dei controsensi nello scegliere i nomi nuovi. Come accade, per esempio, a quella strada di
campagna che conduce ad una cava di pietra, cui fu posto il nome di Bastiglia.
Troppo difforme! Comunque ci fa piacere immaginare D. Biagio che, in omaggio alla Bastiglia, marcia per quella strada a benedire le case con cotta e stola, ma
con piglio da Sanculotto!
Domenico Cruciani
C'era
una volta...
Il Borgo
Lasciata la città per le vacanze, tornavo; e mi piaceva ritrovare il Borgo
con le sue vecchie sconnesse pietre grigie.
Risalendo a passeggio dalla "Porta" rivedevo i caratteristici negozietti con
le loro mercanzie esposte: la norcineria Ramaglioni con il viso sereno e sorridente di Lina e l'odore buono di spezie. Il venditore di coltelli, la commerciante di lane, di stoffe; l'antico negozio Starni ni: un'istituzione. Sulle soglie
qualche donna sedeva e ricamava e parlottava e la vita semplicemente
scorreva. Era un ritrovarsi dopo un anno. Era ricco e caldo il vecchio Borgo. Ora
è triste, spento, chiusi tanti locali, serrande abbassate,
decadenza.
Però c'è "Keramos": un punto piacevole dove sostare ad ammirare l'estro
e l'arte nelle sue vetrine. Gli oggetti di gusto moderno, ben risaltano con l'arredo romantico e gentile, che il prof. Piero Pieri, crea, donando al locale quel
sapore di passato unito al presente, dal garbo
dell'esposizione.
Grazie signora Patrizia e prof. Piero, del vostro entusiasmo tra tanto silenzio.
Giuliana Lampani
Rubrica di spiritualità c u r a t a d a l l a c o m u n i t à
G i o v a n n i Paolo II d i M o n t e f i a s c o n e
Ho cercato
e ho
trovato
Fratel Carlo Carretto è un uomo che ha fatto della sua vita una lode
al Signore e della sua fede una testimonianza coerente. Di lui ci sono rimasti numerosi libri tra i quali "Ho cercato e ho trovato", una sorta di testamento spirituale che testimonia al mondo che Dio esiste, è vivo nei nostri cuori, interviene nella nostra vita: è sufficiente che noi lo cerchiamo e
Lui si farà trovare.
Afferma fratel Carlo: "Non perdete tempo a chiedervi se Dio esiste,
tutto intorno a noi ci parla di Lui. Ma non basta sapere che c'è, bisogna
incontrarlo: l'intimità con Dio è la risposta più chiara sulla sua esistenza e
sulla sua presenza nella nostra vita".
Luisa è una dei tanti giovani di Montefiascone che hanno fatto l'esperienza di cui parla Carretto e questa nuova intimità con Dio le ha suggerito queste riflessioni:
"Chiudi gli occhi, non avere più paura del buio, perché ci sarà sempre
una luce pronta a rispondere per Te; cerca di superare le tue angosce
ma anche le tue certezze troppo umane. A te è chiesta solo una cosa: di
fidarti di Lui, di credere nella sua presenza di luce e di AMORE. Lasciati
abbracciare da Dio, il suo Amore invaderà la tua VITA e trasformerà il tuo
essere in LUCE. Niente ti potrà spaventare, il buio sparirà perché tu avrai
attinto alle sorgenti della Luce. Dio manderà i suoi angeli a "custodirti in
tutti i tuoi passi"; l'Onnipotente ti guiderà alla scoperta del suo mondo, un
universo di meraviglie che Lui ha creato perché ogni uomo potesse servirsene per arrivare a Lui. Scoprirai allora cieli nuovi e terre nuove, perché sarà nuovo il tuo modo di guardare il mondo; sentirai la presenza di
un Dio vivo in ogni sua creatura e dentro al tuo cuore. "Riconoscerai che
il Signore è Dio: Egli ci ha fatto e noi siamo suoi"; capirai davvero che
'senza di Lui noi non possiamo fare niente' ma che 'con Lui faremo cose
grandi' perché saranno grandi, nell'Amore, tutte le cose che faremo nel
Suo nome!"
Chi cura questa rubrica è un gruppo di persone che ha intrapreso questo cammino di ricerca e desidera condividere la propria esperienza con gli altri: camminiamo insieme e aiutiamoci a trovare
Dio nel nostro cuore e così come Carlo Carretto potremo dire: "Ho
cercato e ho trovato perché era Lui che mi cercava e io dovevo solo
rispondere, l'ho trovato perché era lì ad attendermi".
Nuovi 4 canonici del Capitolo della
Concattedrale di S. Margherita
Allo scopo di conservare ed incrementare il decoro e la funzionalità del servizio liturgico e sacramentale nella Concattedrale di S.
Margherita a Montefiascone,
NOMINO
Canonici del Capitolo di detta Concattedrale i Reverendi: Don
Giuseppe TRAPE', Don Fabio FABENE, Mons. Antonio PATRIZI, Don Giampaolo GOUARIN.
Viterbo, 15 agosto 1997
+ Fiorino Tagliaferri - Amministratore Apostolico
Grazie, Eccellenza, per aver voluto potenziare il nostro Capitolo Concattedrale di S. Margherita che attualmente conta 12 canonici: D. Agostino
Ballarono (decano), Mons. Emilio Marinelli (sacrista), D. Domenico
Cruciani (arciprete), D. Domenico Stefanoni (penitenziere), Mons. Luigi Mocini (aiuto penitenziere), D. Renato Basili, D. Guido Tarantello
(addetto alla Curia), D. Luigi Picotti, più i sopradetti.
Lo scopo è quello di potenziare il decoro e il servizio liturgico della Chiesa Madre di Montefiascone.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 11
Urbano V, santa Brigida e "un'epigrafe commemorativa imprecisa"
di Giancarlo Breccola
E' stata recentemente
collocata,
in una
sala della Rocca dei Papi, una lapide di pietra
a memoria di un famoso incontro
avvenutovi,
quello cioè tra papa Urbano V e santa Brigida principessa di Svezia. Ottima l'idea, anche
se le buone intenzioni risultano vanificate da
un grossolano errore commesso
dall'estensore del testo. Vi si legge infatti che il fatto accadde nell'anno 1367 mentre, in realtà, i documenti esistenti lo collocano nell'anno 1370.
Questo errore, per una epigrafe
destinata
a ricordare un anniversario, non è poca cosa.
V e d i a m o b r e v e m e n t e c o m e si svolse la
vicenda in questione.
Il 30 aprile 1367, Urbano V, essendo tornato l'ordine e la pace nello stato ecclesiastico per opera del legato pontificio Egidio Albornoz, vinte le ultime resistenze dei cardinali
francesi, lasciò Avignone. Giunse a Genova il
21 maggio, il 1 giugno a Pisa, il 4 a Corneto, il
9 a Viterbo dove prese stanza nella rocca.
Il 24 agosto morì il card. Albornoz nella
villa di Buonriposo presso Viterbo. La permanenza di Urbano V in Viterbo venne funestata
anche da una furiosa sommossa contro la curia papale. Nelle città e nei paesi circonvicini
si sparse la notizia che i Viterbesi avevano
a s s e d i a t o il p a p a n e l l a r o c c a , e s u b i t o si
p e n s ò di a n d a r e in s u o s o c c o r s o . Orvieto,
Montefiascone, Bagnoregio, Vetralla, Corneto
allestirono i propri soldati, al c o m a n d o del
conte Ugolino Montemarte. I Viterbesi, sbollita
l'ira, si presentarono supplichevoli al Papa per
implorare perdono, ma gli autori principali della sommossa vennero comunque impiccati.
Urbano non dubitava invece della fedeltà
degli abitanti di Montefiascone. In un "Breve"
nel quale ingiunge al pagamento degli oneri
taluni sedicenti chierici, fa del nostro comune
un grande elogio, dicendo che fra tutti quelli
della circostante regione con più pronto animo si espose a danni e pericoli per lo Stato e
l'onore della Chiesa; alludeva evidentemente
alla fulminea impresa di Giovanni Di Vico il
quale, occupato quasi tutto il Patrimonio, non
riuscì ad i m p a d r o n i r s i di M o n t e f i a s c o n e né
con la forza né con mezzi insidiosi e coperti,
onde si rese poi m e n o difficile ail'Albornoz,
lassù acquartierato, muovere alla guerra di riconquista. Per queste ragioni, ed anche per
respirare aria più pura e salubre, papa Urbano scelse per dimora estiva Montefiascone e
decise di trasferirvisi a partire dall'anno successivo. Iniziarono quindi nel mese di luglio,
p r o s e g u e n d o per tutto l ' i n v e r n o ed oltre, i
necessari lavori di adattamento nel palazzo
per ospitarvi il Pontefice e la sua corte, sotto
la direzione del tesoriere del Patrimonio Angelo Tavernini. I lavori, dalle ingenti somme
erogatevi, dovettero essere tali da trasformare completamente il palazzo sì da farlo gareggiare c o n quello d'Avignone, considerato la
più bella e solida residenza del mondo.
C o m e s'intuisce, in quell'anno, l'idea di ritornare ad A v i g n o n e non rientrava nei prog r a m m i di papa U r b a n o V e l'intervento di
santa Brigida, finalizzato a convincere il pontefice a non ripartire per la Francia, sarebbe
apparso almeno anacronistico.
Il 10 maggio 1368 Urbano V uscì da Ro-
ma, scortato da una compagnia di ungari, e
fatta larga distribuzione di elemosine lungo il
percorso, giunse a Montefiascone il 16 dello
s t e s s o m e s e . Un suo p r i m o atto, a p p e n a
giunto, fu la scomunica contro i fautori e complici di Barnabò Visconti, affissa alle porte
del palazzo e della Chiesa principale del luogo. Pur nella tranquillità del soggiorno, non
mancarono occasioni di dolore e gioia. Tra le
prime la morte ivi a v v e n u t a il 26 luglio del
card. Nicola Capocci; tra le seconde il passaggio con sosta nella cappella del palazzo,
in data 4 agosto, del venerato corpo di san
T o m m a s o d'Aquino, da lui c o n c e s s o , dopo
lunga discussione alla sua presenza tra Benedettini e Domenicani, a questi ultimi che, rilevatolo dal convento benedettino di Fossanova, lo trasportarono a Tolosa. Il 22 settembre
tenne concistoro e creò sette cardinali. Poco
dopo ricevette un'ambasceria dei Romani andati a pregarlo di sollecitare il suo ritorno nella
città.
Urbano V non aspettò l'estate per ripartire
da Roma, il giorno 18 aprile 1369 giunse a Viterbo, il giorno 20 alla sua prediletta rocca
di Montefiascone. Trovò altri lavori fatti: l'adattamento di un locale per l'ufficio dei bollatori apostolici; un altro gran pozzo scavato nel
piazzale avanti il palazzo, con accesso sotterraneo da questo, comunicante con un cunicolo che riusciva al di fuori. Ma quell'estate si rivelò poco tranquilla. I perugini, irritati per la
perdita di Assisi ed altre terre tolte loro dall'Albornoz, avevano levato le armi contro di lui e,
assoldate le bande di Giovanni Acuto, mandato ad offenderlo nella sua stessa sede. "I
Peroscini - secondo la cronaca del Montemarte - in numero di 4.000 cavalcaro a Montefiascone dove stava il Papa e, et stettero sulla
porta gettando dentro le frezze, e usaro parole non belle verso il papa". Il Papa, reputando
star più sicuro a Viterbo, discese laggiù l'8 agosto. Una grande moria di cardinali sopraggiunse a mietere numerose vittime nella curia
Papale a Viterbo. Morirono quattro cardinali
francesi: Androino de Roche, Stefano Aubert
cardinale di Carcassona, Guglielmo Aigrefuille cardinale di S a r a g o z z a , Pietro di Monte
Maggiore. Morì inoltre, il 3 settembre, il card.
Marco.
Urbano V ritornò a Roma partendo da Viterbo il giorno 12 ottobre e solo durante l'inverno di quell'anno, a causa delle brutte esperienze passate, maturò l'idea di ritornarsene nella sua diletta Francia.
Il 15 aprile 1370 il Pontefice sembrò dare
l'addio al popolo romano con una grande processione, due giorni dopo, il 17,lasciò Roma
fermandosi alcuni giorni a Viterbo ove indisse
le ferie per la Curia pontificia da giugno a tutto
ottobre, onde dar tempo agli ufficiali che la
componevano di trasferirsi in Avignone. Giunse a Montefiascone il giorno 25 aprile. A nulla
valsero le preghiere degli ambasciatori romani giunti a Montefiascone il 22 maggio, da lui
amorevolmente accolti e tenuti a pranzo. A
nulla le due lettere che gli scrisse il Petrarca
(Variarum ep. 3 e Senilium ep. 13). A nulla le
visite del vescovo Bonaventura di Bagnoregio e di Pietro d'Aragona il quale gli manife-
Cattedrale di S. Margherita: Affresco del tamburo.
L'incontro tra Urbano V e Santa Brigida di Svezia.
sto di aver avuto la rivelazione che il ritorno
del Papa ad Avignone avrebbe provocato uno
scisma.
Ed è proprio in questo periodo che si
colloca la venuta a Montefiascone di santa
Brigida ed il suo ulteriore tentativo di dissuasione, fatto in presenza del conte Latino Orsini e di Pietro Roger cardinale di Beaufort (futuro papa Gregorio XI), profetizzandogli di andare incontro, partendo da Roma, alla morte.
Ma Urbano era ormai irremovibile, li 26 agosto, alcuni giorni dopo aver tenuto un ultimo concistoro per la nomina di due cardinali,
partì da Montefiascone. Fu tanto repentina ed
inaspettata questa sua partenza che quando
giunsero alla Rocca alcuni ambasciatori orvietani ad esternargli il dispiacere per questa sua
decisione e chiedergli alcune grazie, egli non
vi era già più. La principessa Brigida, ostinata,
gli scrisse una lettera che diceva: "te taedet
vivere, quo vadis ignoras, festinas ad mortem".
Il 5 settembre tuttavia Urbano si imbarcava a Corneto per raggiungere la Francia.
Il 19 dicembre 1370 moriva in Avignone.
Amore per
il prossimo
Amore per il prossimo
Da due fiori diversi un venticello
due petali con se si portò via
mentre li sollevava verso il cielo
il suo profumo invasero ogni via.
Rimasti soli son gli steli sulla terra
testimonianza di acqua sorgiva
la parola Amor tutto rinserra
del bene resta l'opera fattiva.
Di quei fiori diversi sulla terra
il profumo viene miscelato
nell'unica ampolla che lo serra.
Il giardino a rifiorir è tornato
fiori diversi nella stessa aiuola
uniti nell'amore hanno operato.
Emilio
Montefiascone 1° settembre 1997
Camicia
pag. 12
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
Luglio - Agosto - Settembre 1997
Manifestazioni Sportive
Moltissime sono state le manifestazioni sportive svoltesi a Montefiascone nel periodo luglio-agosto-settembre organizzate dal Comune di Montefiascone Ass. allo Sport in collaborazione con il gruppo
"Amici dello Sport". Oltre a manifestazioni di carattere nazionale e mondiale, vedi il Meeting di atletica
leggera e la partita Nazionale di Basket si sono disputate anche:
2° PALIO
DEL LAGO
1- prova disputata a
Montefiascone
il
24.8.97. Equipaggio di
Montefiascone
1°
classificato.
BOCCE
Si è disputato
presso i campi siti alle
Mosse un torneo
Regionale di bocce
con circa 150 concorrenti. La manifestazioL'equipaggio di Montefiascone: Bacchiarri Danilo, Carelli Roberto, Sassara, Napoli
Silverio, con il sindaco Mario Trapè e l'Ass. allo Sport Fumagalli Fernando.
ne organizzata dal
Circolo Bocciofilo "S.
Giuseppe" le Mosse, ha visto la presenza di un folto pubblico. Il merito della riuscita della manifestazione va
riconosciuta al Presidente Sig. Augusto Smafora che si è avvalso della collaborazione attiva del Consigliere
comunale Enio Sensi; un ringraziamento da parte dell'Ass. allo Sport Fumagalli va quindi a coloro che hanno
saputo organizzare e gestire una così grande manifestazione.
BASKET 3 ON 3
Su iniziativa dell'Ass. allo Sport Fumagalli, in collaborazione con Federico Gianlorenzo e Raffaele Bruni e
tutti i ragazzi della Porta del Borgo, si è tenuto presso il Palazzetto dello Sport, dal 28 luglio al 3 agosto, il "2°
Torneo di Basket 3 on 3 Città di Montefiascone".
Massiccia è stata la partecipazione sia in campo che sulle tribune di giovani e meno giovani. Ben 18 sono
state le squadre partecipanti per un totale di 86 ragazzi (dai 16 ai 24 anni) che hanno dato vita a incontri spettacolari, talvolta pittoreschi e comunque sempre leali e corretti.
Alla fine delle 96 partite è risultata vincitrice la squadra composta da: Marco Marianello, Raffaele Bruni,
Luca Mancini e Marco Pesci che l'hanno spuntata su Fiani Emanuele, Mirco Di Francesco, Bronzetti Enrico e
Nencioni Maurizio. Al termine l'Ass. Fumagalli, fra gli applausi, ha premiato tutte le squadre partecipanti con
premi offerti dal Comune di Montefiascone.
TORNEO DI BEACH VOLLEY
Dal 6 al 17 agosto si è disputato, sulle rive del lago, presso il "Muretto", il 3° Torneo di Beach Volley
maschile e quello femminile, organizzato da Massimiliano Silvi, Pizzala Paolo e Barbanti Francesco. Il torneo
maschile ha visto la partecipazione di ben 38 squadre per un totale di 76 giocatori. Torneo che ha visto la presenza massiccia di tantissimi giovani anche dei paesi limitrofi. Il torneo è stato vinto dalla coppia Gaddi A. e
Calevi L. che si sono imposti in finale su Morleschi G. e Paradiso J.
Ha fatto seguito il primo Torneo di Beach Volley femminile che ha visto la partecipazione di 8 squadre per
un totale di 16 giocatrici; la finale è stata vinta dalle sorelle Emanuela ed Elisa Siragusa.
Le premiazioni sono state effettuate presso il Palazzetto dello Sport, in occasione della partita di basket fra
la Nazionale Universitaria Americana e l'Hidra di Viterbo.
Si è disputato anche un torneo di Beach Volley misto che ha visto la partecipazione di 16 squadre (64
ragazzi/e). La premiazione è avvenuta alla presenza del dottor Fidotti, responsabile della Federazione di
Pallavolo Regionale e della rivista "Volley - Volley" che ha espresso all'Ass. Fumagalli i complimenti per le
numerose iniziative intraprese di pallavolo ed inserendo i risultati sulla propria rivista.
TORNEO DI CALCETTO MISTO
Dall'11 al 24 agosto si è disputato presso l'impianto in loc. Porticella il 2° Torneo Misto di Calcetto Città di
Montefiascone organizzato da Pesci Andrea e Siragusa Giuseppe, in collaborazione con l'Ass. allo Sport. Il torneo ha visto coinvolti ben 128 ragazzi/e divisi in 12 squadre e con la presenza di un nutrito pubblico giovanile e
non. La squadra vincitrice è risultata quella composta da: Cecchetti Daniele, Antonelli Benso, Paoletti Federica,
Trapè Alessandra e Sara, Guerrini Giuseppina, Bucaccio Chiara e Elena, Santini Daniele e Frilicca Catia (premiata come migliore giocatrice) che in finale hanno battuto Tarantello Giampaolo, Sensi Emanuela, Bellacima
Luca, Fanali Silvia, Ceccariglia Stefano, La Corte Daniela, Tarantello Maria Agostina capocannoniere.
Al termine Fumagalli ha premiato tutte le squadre partecipanti con coppe e vino offerti dal Comune.
DAMA
Dal 4 al 17 agosto si è disputato, presso lo stand del marmista Luigi Marmo, il 2° Torneo di dama Città di
Montefiascone, che ha visto sfidarsi ben 64 coppie. Il Torneo, organizzato in maniera impeccabile dal sig. Luigi
Marmo, in collaborazione con l'Ass. allo Sport, è stato vinto da Ranucci Stefano che ha battuto in finale
Montagnini Lindo, 3° Ranucci Angela, 4° Zucchetti Walter, 5° Ranucci Sante, 6° Breccola Giorgio. Al termine
tutti i finalisti sono stati premiati con premi offerti da tutti gli stands della Fiera del Vino e dal Comune di
Montefiascone. Al vincitore è andata anche la dama in marmo offerta dalla ditta "Marmo Luigi e figli".
SOFTBALL MISTO
Le varie manifestazioni sportive si sono concluse con il 3° Torneo di Softball misto che dal 25 agosto al 14
settembre ha occupato dalle 19 alle 24 il diamante sito in loc. Fontanelle. Il Torneo, organizzato dalla Società
Baseball Montefiascone nelle persone di Antonino Basile, Cacalloro Luisa, Russo Francesca, Porroni Emiliana,
Porroni Emanuela, Stefanoni Felice e del presidente Mario Tofanicchio, in collaborazione con l'Ass. allo Sport,
ha visto la partecipazione di ben 226 ragazzi/e divisi in 13 squadre, che hanno dato vita a incontri divertentissimi sotto ogni profilo. Al termine tutte le squadre sono state premiate.
Al termine di tutte queste manifestazioni - dice l'Ass. allo Sport Fumagalli - sento il dovere di complimentarmi e di ringraziare tutti i ragazzi che hanno organizzato e partecipato ai vari tornei, dimostrando lealtà e correttezza reciproca. Basti pensare che tutti gli incontri sono stati arbitrati dai ragazzi stessi, senza che avvenisse nessuna protesta o contestazione di sorta.
Al Direttore del
mensile "La Voce"
Sono Camicia Pietro, cittadino Montefiasconese, il
sesto componente di una modesta famiglia numerosa,
8 figli. Non avendo avuto la possibilità di proseguire gli
studi ho dovuto cessare alla 5§ elementare.
Il mio
desiderio
di conoscere e di
sapere era
tanto forte
che
a
volte
mi
spingeva
a chiedere
libri in prestito,
in
alcuni casi raccogliere dei volumi che venivano gettati
al macero, così andavo sempre in cerca di uno scritto
che mi desse informazione in qualsiasi materia.
Giunto all'età di 23 anni emigrai per l'Argentina
dove un giorno nel leggere un settimanale ebbi l'opportunità di conoscere un Istituto di Insegnamento per
corrispondenza, situato in una via di Buenos Aires e
che garantiva dei corsi completi con modiche spese
rateali. Come ripeto la forza del sapere mi indusse
senza tanti indugi ad iscrivermi ad un corso di radiotecnica nella quale dopo qualche anno conseguii il
Diploma. Nel suddetto corso vi erano incluse anche
delle nozioni di diverse discipline fra le quali vi era
anche inclusa l'Astronomia. Questa materia mi affascinava tanto che mi ci dedicavo diverse ore della giornata. Essendo un argomento molto vasto mi limitai agli
studi per la conoscenza del pianeta Terra e dei suoi
movimenti, compresa la Luna. Dopo circa 10 anni venni
a conoscenza di molti fattori i quali ritengo non conformi
alla Teoria attuale, ad esempio quelli delle Maree, della
rotazione su se stessa, della sua posizione ed altro. La
prima e grande soddisfazione l'ho avuta nel 1969 quando i 3 Astronauti americani Armstrong, Collins ed Aldrin
andarono sulla Luna. Sapendo di questa spedizione mi
venne l'idea di inviare una proposta alla N.A.S.A. di far
effettuare ai cosmonauti un esperimento nel campo
della propagazione dei suoni sul suolo lunare. Già nelle
scuole degli anni '30, si diceva che sulla Luna non si
potevano propagare i suoni per mancanza della atmosfera.
Dagli studi effettuati mi resi conto che non era l'atmosfera il veicolo di propagazione ma bensì il Magneto,
conosciuto oggi come magnetismo, la cui presenza è in
tutti gli spazi siderali in forma unita e costante, elemento base per la costruzione e movimento di qualsiasi
Astro. Così per una conferma mi rivolsi alla N.A.S.A. la
cui risposta mi giunse dopo 3 mesi con le seguenti
testuali parole: "In replay to your request, we are
enclosing information which is now available at the
Manned Spacecraft Center. Thank you for your interest in the space program."
Nella traduzione inglese non sono tanto esperto
però credo che queste parole vogliono dire: "In risposta alla sua richiesta le notifichiamo che la sua
informazione essendoci utile adesso è stata inclusa
al Centro Manned Spacecraft. Grazie per il suo interesse nel programma spaziale".
Per me è stata una grandissima soddisfazione.
Dopo di ciò ho continuato alacremente a studiare per
scoprire qualcos'altro di nuovo e di vero, non solo per il
mio piacere ma per il bene di tutta l'umanità.
Distinti saluti
Camicia Pietro
L'amico Pietro sta lottando - in ospedale e a
casa - con il male che è venuto ad aggredirlo, per
cui pubblichiamo - per ora - solo la lettera che
accompagna i disegni illustrativi della sua scoperta.
Speriamo che al più presto ritorni la salute e la possibilità di presentare, in modo adeguato, i suoi interessanti studi.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
"LA VOCE" E GRATA Al SUOI:
CAVALIERI: Famiglia Faroci in ricordo di Romeo, Marianello-Ferri, Franco Giacinta, Tedeschi
Simona ed Anna, Camicia Elio, Camicia Angela, Manzi Agostino, Scoponi Quinto, Ciucci
Gabriella, Lombardi Angelo, Belardi D. Gino, Famiglia Rosetto, Andreani Ivania, Cavalloro
Angelo, Catteruccia Vincenzo, Ricca Francesco, S U A in suffragio di Enrico Merlo, Pii Luciano
ed Anna, Stefanoni Francesco, Bracoloni Agostino e Teresa.
BENEMERITI: Pagliaccia Enzo, Caporali Elena, Bartoleschi Simone, Gevi Anna, Maurizi
Emanuele, Paolini Tonino, Montagnini Angelo.
S O S T E N I T O R I : Ceccarelli Giuseppe, Crocetti Anna, Ceccarini Primo, Menghini Felicita,
Coccola Carmine, Daddi Anthonj e Linda, Napoli Giuseppe, Fetoni Giulio, Mauro Artemi e
Monica Sguazzini, Cicoria Attilio, Lampani Filippo, Capponi Caterina, Napoli Claudio, Mecali
Valentino, Pecugi Anna, Camicia Igino.
AMICI: Quattranni Renato, Ugolini Samuele, Cicoria Annita, Merlo Angelina, Cicoria Assunta,
Cicoria Egisto, Bartoleschi Domenico, Zucchetta Walter, Zucchetta Benito.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Crocetti Assunta, Ficari Francesca,
Romoli Lucci Lionella, Rocchi Lucia e sposo, Andolfi Ginevra, Sig.na Carelli Vincenza, Delia,
Radicati Angelo, Covecchia Barbara, Castellani Anna, Zampetta Francesco, Pepponi Lena,
Biancalana Corrado, Bonelli Maria, Scoponi Nunziata, Bracoloni Gino, Carelli Giulia, Braguti
Nella, Mauro Artemi e Monica Sguazzini, Patacchini Luisa e Claudio Zucchetti, Daniela Napoli
e Paolo Patassini, Antonio Z a m p e t t a e Banco Ornella; I familiari in suffragio di Arduino
Scoponi, Enio Donati, Andolfi Giuseppe, Trapè Isolina, Paceri Adele.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Castellani Nicoletta di Giuseppe e Fioravanti Paola (27/8); Ugolini Lorenzo e Ugolini
Leonardo di Luciano e Orfei Venturina A. (25/8); Bartoleschi Simone di Mauro e Savelli
Maria (29/8); Santoro Marco di Carmine e Papa Maria Lucia (8/9); Censi Jacopo di Luca e
Presciuttini Daniela (10/9); Chiodo Elena di Moreno e Scarino Simonetta (11/9); Pieri Mirko
di Sante e Fumoso Vilma (11/9); Dandolo Pier Luca di Mario e Pieretti Rossella (13/9).
MATRIMONI: Angeli Stefano e Stefanoni Simona (23/8); Demma Giuseppe e Allegri Raffaela
(23/8); Paoletti T o m m a s o Maurizio e Ambrosi Daniela ((30/8); Stefanoni Claudio e Fiorelli
Sabrina (30/8); Pascucci Alberto e Rovegno Stefania (31/8); Francia Donato e Pezzato
Simonetta (30/8); Zampetta Antonio e Banco Ornella (7/9); Rizzello Antonio e Donati Anna
(13/9); Tinelli Massimo e Paoletti Loretta (6/9); Artemi Mauro e Sguazzini Monica (14/9);
Cernilo Nicola e Coronella Diana (8/8); Biancarini Stefano e Peroni Alessandra (30/8).
MORTI: Malucci Sisto (n. 8/8/1915 m. 25/8); Andolfi Giuseppe (n. 15/1/1931 m. 29/8); lacoponi
Adermo (n. 31/1/1914 m. 30/8); Manzi Emilia (n. 23/5/15 m. 31/8); Ercoli Angela (n. 6/11/1921
m. 8/9); Trapè Isolina (n. 1/3/1909 m. 9/9); Cappone Caterina Francesca (n. 18/8/26 m. 13/9);
Palombo Osvaldo (n. 20/6/1922 m. 12/9); Fanali Giuseppa (n. 11/1/1923 m. 14/9); Vantaggi
Pierina (4/9/1914 m. 6/9); Mocini Augusto (n. 5/8/1911 m. 12/9).
Pro lavori straordinari
nella basilica di S. Margherita
L. 500.000 la SLIA in suffragio di Enrico Merlo;
L. 200.000 Polidori Teresa;
L. 150.000 Rocchi Secondiano, Andreani I.;
L. 100.000 Da Milano Rocchi Tommaso, Dainelli Pia, famiglia Rosetto, la famiglia in
suffragio di Ciuchini Maria, Mezzetti Totarello;
L. 50.000 Manzi Raffaele.
Festa di S. Giovanni
Battista
Poggeri 1997- "LA POGGERISSIMA"
La Cencia, la Lina, Meco, Toto, la Piera, Lallo e miss Juli oltre alla bella presentatrice Valentina sono "le Comari de le Poggeri" che anche quest'anno sono
state bravissime con il
loro dialetto s e m p l i c e
c h e ha o t t e n u t o consensi favorevoli da tutti
i presenti, ma soprattutto dal Vescovo S. E.
Mons. Tagliaferri, che
ha p r i m a o f f i c i a t o la
f u n z i o n e r e l i g i o s a ed
ha poi presenziato alla
recita dialettale, diretta
dal "regista"
(sic!)
Paoletti Vittorio.
La festa non è finita
qui: la frazione ha espresso un caloroso saluto al Vescovo che si allontana da noi,
ed è seguitata con una ricca lotteria e la sera con il ballo.
Il riconoscimento più grande va comunque al presidente Pelabasto Vincenzo
ed al Comitato tutto, che hanno saputo gestire la festa su tre giorni con buona
organizzazione: tanto ballo, illuminazione, distribuzione gratuita di dolci, vino e bibite, gare di carte e di bocce, lotteria. Un ringraziamento, perché no, alle signore che
hanno fatto trovare una chiesa ricca di fiori dentro e fuori e l'immagine della
Madonna degnamente abbellita per la processione.
I festeggiamenti si sono conclusi con una cena sociale per gli abitanti della frazione Poggeri-Commenda. Chi avrebbe sperato tanto?
II Comitato ringrazia tutte le famiglie della frazione e del vicinato e quanti hanno
contribuito per la buona riuscita di questa festa. Siamo lieti della grande partecipazione; segno che gli amici si sono trovati bene.
Don Giuseppe che pensa di questi parrocchiani? Lui dice che siamo "impagabili"! Grazie
pag. 13
Il Volontariato
Quando vedo la bella autoambulanza, con ben evidenziate le
targhe dei suoi sostenitori, ma soprattutto con il suo titolo
"Solidarietà Falisca" mi si apre il cuore all'ottimismo: anche a
Montefiascone c'è il volontariato. Qui all'ONPI, se non è al mattino
è al pomeriggio, o anche la notte, quel servizio risponde bene alle
urgenze. Mi pare di poter-sperare che quello sia il segno di un
volontariato che con molta riservatezza e premura viene attuato
forse anche di casa in casa, nelle nostre vie e nelle nostre frazioni.
Le strutture pubbliche non reggono al moltiplicarsi delle esigenze, specialmente per le persone anziane.
Del resto, per noi cristiani, quelle che chiamavamo o recitavamo come elenco "opere di misericordia", anche con altro nome, non
erano da sempre l'indirizzo per attuare, senza interesse umano, il
comandamento dell'amore? Qui all'ONPI il volontariato per ora lo
fanno le Maestre Pie con le signore che le accompagnano, per animare il servizio religioso e per colloquiare con gli ospiti. Però sarebbe bello che altre persone, specialmente giovani, venissero a visitare gli infermi, ad aiutarli nell'ora dei pasti o a variare le degenze con
qualche oretta di aria all'aperto.
Si potrebbe proporre ai vari gruppi parrocchiali un avvicendamento anche per animare la S. Messa festiva.
Il volontariato ti compensa subito con la gioia di esserti dato,
particolarmente a chi non è in grado nemmeno di dirti "grazie". Poi
la speranza che "quei che si fa vien fatto" e "nel futuro riceverai vita
eterna".
D.L.M.
Mugica
p
o
^
t
f
Alle consuete manifestazioni musicali della Fiera del Vino dell'anno scorso se ne è aggiunta una particolarmente interessante,
che vede interagire alcune piazzette del centro storico con la musica strumentale e vocale.
Il Centro di Iniziative Culturali aveva l'anno scorso proposto
un programma di mezzanotte intitolato "Musica nel pozzo", dal
luogo, il pozzo nella piazzetta di S. Andrea, dove venivano eseguiti
in costume brani di musica medievale e rinascimentale. Sull'onda
del successo riscosso un anno fa, quest'anno è stato ripetuto e
ampliato l'esperimento.
L'Assessorato alla Cultura ha promosso quattro serate musicali,
due in cui si sono esibiti alcuni giovani del gruppo da camera dell'orchestra del XXI secolo nella piazza di S. Andrea, altre due nelle
quali l'Associazione Musicale "G. Verdi" ha introdotto una piacevole novità, proponendo i concerti anche nel grazioso Largo S.
Pietro.
La scelta di utilizzare più angoli suggestivi del paese per piccole manifestazioni ci sembra particolarmente intelligente e da incoraggiare ed ampliare, dato che si orienta verso un ulteriore coinvolgimento del centro storico all'interno della Fiera del Vino.
Contribuisce inoltre a una offerta di intrattenimento diversificata che
ha ottenuto il consenso di un pubblico ogni sera più numeroso. In
particolare le serate curate dall'Associazione "G. Verdi" hanno introdotto una nota spiritosa, visto che i concerti sono stati quasi itineranti: cominciavano a Largo S. Pietro alle 22, per terminare, dopo la
mezzanotte, al pozzo di S. Andrea, offrendo il curioso trasferimento
di pubblico ed artisti da un luogo all'altro.
Bravi ed affiatati i giovani dell'orchestra del XXI secolo, tra i
quali si è esibita Sara Dambruoso, che hanno eseguito brani di
Mozart, Corelli, Bach, Pachelbel, Shubert, Boccherini, mentre
l'Associazione "G. Verdi" del Maestro Roberto Aronne ha proposto la prima sera un quartetto strumentale e vocale che ha visto lo
stesso Aronne al flauto, Frans Schmidhamer al violoncello, Paolo
Tagliapietra al pianoforte, che hanno accompagnato il soprano
Heidi Hornlein. La seconda serata ha visto come protagonista,
accompagnato sempre dal flautista Roberto Aronne, il chitarrista
e tenore Paolo Macedonio, che ha spaziato dalla musica barocca,
a quella novecentesca, alle canzoni napoletane. Un fuori programma a sorpresa ha poi consentito di ascoltare due brevi melodie di
Vincenzo Bellini eseguite dal promettente soprano Lucia Napoli,
reduce da un corso di perfezionamento vocale a Eton in Inghilterra.
Le serate musicali si sono concluse il 17 agosto con un concerto eseguito dall'orchestra del XXI secolo nella piazza sottostante il
palazzo dei Papi. In questa occasione si sono potute ammirare la
nuova pavimentazione della piazza, ma anche l'illuminazione della
facciata del palazzo che rendono giustizia a un monumento cosi
imponente valorizzandolo e mettendo in luce un'altra intelligente iniziativa dell'Amministrazione comunale.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 14
E'giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm.
Onofri Angela Lina
in Scarpulla
18.6.1931 - 26.6.1997
Amava la vita e aveva
un'infinita
fede in Dio. Tenace e di grande
generosità, ha formato una bella
famiglia, onesta e operosa, nella
quale rivestiva un ruolo principale.
Piena d'amore e d'umanità,
era
sempre disponibile ad ascoltare, a
capire, a consigliare
tutti coloro
che ne avessero bisogno. Il rione
in cui viveva, a Chieti, la ricorda
come la "signora distinta" perché
con la sua discrezione,
mitigava
ogni minima discussione tra vicini.
Purtroppo,
a soli quattro
mesi
dalla dipartita della sua adorata
mamma (Catasca Elide 13.8.95)
si è manifestato
in lei un male
incurabile che ha sconvolto la sua
e la nostra vita.
Per un anno e mezzo ha vissuto
con dignità e coraggio il suo dolore, nella speranza di guarire, di
poter vedere crescere i nipotini da
lei tanto desiderati:
Roberta,
Gloria, Diletta e Damiano.
Caterina Cappone
in Zucchetta
18.8.1926
-
Ma non ce l'ha fatta, neppure la
sua immensa forza e la sua incredibile voglia di vivere, sono riuscite a sconfiggere il male.
Si è spenta fra le braccia
delle
figlie Beatrice e Tina, comprendendo sino alla fine quanto accadeva. E' impossibile non ricordarla
quotidianamente.
E' stata, ed è,
un esempio di vita per chiunque
l'avvicinava.
Signore, fai in modo che possa
continuare
a guidare la nostra
famiglia e che possa gioire accanto ai suoi genitori. Ci manchi tanto
mamma
le figlie
Scoponi Arduino
14.3.1920
-
22.8.1997
13.9.1997
Bruna Gianlorenzo
1.8.1947 - 3.8.1997
L'ho vista l'ultima volta nella chiesa di S. A n d r e a , s e r e n a c o m e
sempre, con il sorriso sulle labbra,
anche se sapeva che il male era
ormai all'ultimo stadio.
La signora Bruna era una donna
forte; sposatasi con Francesco
R i c c a il 6 g i u g n o 1972, a v e v a
f e s t e g g i a t o c o n la f a m i g l i a le
nozze d'argento.
Era vissuta in Brasile per 10 anni
e lì e r a n o nati i s u o i due figli:
M a u r i z i o c h e è al 3° a n n o di
I n g e g n e r i a e M a r c e l l o c h e sta
facendo il servizio militare.
In questo ultimo anno la signora
Bruna, ammalatasi, ha subito due
interventi, ha lottato fino all'ultimo,
poi ha dovuto cedere.
Ora è nelle mani di Dio e continua
a proteggere lo sposo, i figli, la
vecchia madre e tutti coloro che
l'hanno conosciuta, stimata,
Paolo Cirilli
Avezzano 20.9.1930 -10.8.1997
In questi ultimi anni è stato un
martire per il male che lo ha colpito fino dal 1991, ha lottato sempre
con grande serenità, conservando
il b u o n u m o r e pur in m e z z o alle
sofferenze, assistito con grande
amore dalla sposa sig.ra Mafalda
Gattamorta.
Era t r a n v i e r e e c h i s s à c h e in
Paradiso non continui ad esercitare il suo lavoro, condito sempre
dal sorriso e dalla battuta scherzosa!
La sposa ringrazia tutti coloro che
hanno partecipato al loro dolore e
che hanno assistito e voluto bene
a suo marito.
Ferri Cesara
0 Signore, buono e misericordioso, porgi la mano a questa
sposa e madre affettuosa che
ha percorso la via del calvario
con cristiana
rassegnazione,
per condurla,
oltre gli spazi
infiniti, in Paradiso.
Per questo
ti preghiamo
o
Signore. Ascoltaci o Signore.
E. Cataldi
E' l'uomo giusto, non sposato, che
vive con il fratello Quinto, e che s'è
fatto amare dall'intera famiglia.
Assistito
dalla cognata
Ines
Bartoleschi, dopo aver svolto l'attività di agricoltore per tutta la vita,
ammalatosi, un giorno dice: "è venuto un angelo e mi ha detto che tra
due giorni muoio".
E Arduino, secondo le sue previsioni,
è salito al cielo il 22 agosto, rimpianto da tutti i suoi cari e da quanti lo
hanno conosciuto.
Paceri Adele
Cavalloro Angelo
Dopo aver fatto un lungo iter di
s o f f e r e n z a su questa terra,
assistita dai figli, nipoti e dalla
sorella R a c h e l e , è d e c e d u t a
a l l ' e t à di 87 anni, la s i g n o r a
Adele
Paceri
(nata
il
22.11.1910), sorella del nostro
c o n c i t t a d i n o R o c c o , in cielo
a n c h e lui d a q u a l c h e a n n o ,
vedova di Pallini Sante.
Si trovava attualmente presso
l'Istituto Pio X di Viterbo ed è
s a l i t a a Dio il 12 s e t t e m b r e
1997.
U n a p r e g h i e r a p e r la s u a
anima.
Il 15 ottobre è il primo triste anniversario della scomparsa di Angelo. La sua
repentina salita al cielo ci ha lasciato
un profondo senso di vuoto, che ancor
oggi avvertiamo. Per commemorare la
sua salita al cielo il 19 ottobre verrà
celebrata una Messa a suffragio
della sua anima, presso la chiesa
del "Corpus Domini" alle ore 16,30.
La moglie Teresa, le figlie Iva ed Iride
e tutti noi parenti, continueremo a
ricordarlo per la sua loquacità, per la
sua lealtà e per la sua espansività,
caratteristiche del suo carattere da lui
sempre elogiate.
G.L.
amata.
La famiglia intende ringraziare tutti
coloro che le h a n n o d i m o s t r a t o
affetto, soprattutto coloro che
l'hanno assistita, in particolare il
giovane oncologo di Montefiascone che fa servizio all'Umberto I di
Roma: dr. Luca Moscetti.
30.9.1925
-
27.10.1996
A ricordo
Cara mamma Cesara,
è trascorso un anno,
da quando in quel radioso mattino,
il Signore Vi ha chiamato a sé.
Nei nostri cuori,
è sempre vivo il Vostro ricordo,
e nelle nostre menti,
i Vostri insegnamenti.
La nostra consolazione
è sapere che,
non soffrirete mai più,
e che potrete restare per l'eternità
accanto al Vostro
Coniugata con Menghini Enrico,
madre di Antonio e Marcello.
D o n n a infaticabile, g e n e r o s a e
timorata di Dio.
Decedeva dopo lunga e dolorosa
malattia, nel conforto della sua
casa e nella grazia di Dio.
adorato marito Enrico.
Con Lui veglierete per sempre
sulla Vostra famiglia.
Con eterno affetto
Vostra nuora Carla
Guerra Umberto
Il 15 ottobre è il primo anniversario della salita al cielo di Umberto.
La sposa Angelina Merlo, le figlie Giuseppina e Paola, nonché i tre
nipoti Giampietro, Catia e Vania, vogliono ricordarlo non solo ai suoi
famigliari ma anche a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato,
invitandoli a fare una preghiera per la sua anima.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
(dalla prima
pagina)
cale" siete testimoni della risurrezione dentro
il tessuto dell'esistenza u m a n a e della storia
del mondo. A tutti voi, singoli e nelle diverse
forme di a g g r e g a z i o n e , è chiesta partecipazione, corresponsabilità, i m p e g n o missionario. In ciò l'Azione Cattolica, che a Viterbo ha
visto la sua alba felice, si caratterizza per un
suo tipico e singolare servizio pastorale.
Nel nostro reciproco incontro sono certo di
potermi "rinfrancare mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io" (Rm 1,11) e di
poterci comunicare i doni che costituiscono la
vita e la forza della Chiesa: la Parola e l'Eucaristia, nella carità. Così, nello Spirito Santo,
potremo svelare ogni giorno di più il volto luminoso di una Chiesa che sia comunità di fratelli e sorelle, c a s a di a c c o g l i e n z a per tutti,
s e g n o di s p e r a n z a per il m o n d o , c o m e l'ha
delineata il Concilio Vaticano II e c o m e il Signore la chiama alle soglie di un nuovo millennio.
Ed è in q u e s t a luce calda di ecclesialità
che il mio saluto, fraterno e affettuoso, va all'immediato predecessore, il carissimo Mons.
Fiorino Tagliaferri:
con sincera gratitudine
ricevo la eredità preziosa del suo illuminato
servizio episcopale. C o n lui, saluto i venerati
Mons. Luigi Boccadoro, Vescovo emerito di
questa
Chiesa
e
Mons.
Giovanni
D'Ascenzi, V e s c o v o emerito di Arezzo-Cortona-S. Sepolcro che ci fanno dono della loro
presenza.
Invio un cordiale pensiero ai Vescovi originari della C h i e s a viterbese, Mons. Remigio
Ragonesi, Mons. Dante Bernini e, con loro,
ai V e s c o v i delle C h i e s e limitrofe e a tutti i
Confratelli della Conferenza
Episcopale
Laziale che mi hanno dimostrato affettuosa fraternità insieme all'Eminentissimo Presidente,
Card. Camillo
Ruini.
In tale coralità di Chiesa si innalza ancora
l ' a d e s i o n e sincera, la c o m u n i o n e profonda,
l'obbedienza fedele al Santo Padre, Giovanni
Paolo II.
M a il mio d e f e r e n t e e cordiale saluto di
Vescovo intende rivolgersi anche alla comunità civile del territorio: alle istituzioni a livello nazionale, regionale, provinciale e municipale; alle autorità di ogni ordine e grado; alle forze sociali, politiche e militari, al mondo del lavoro nella molteplicità dei suoi settori e delle sue espressioni; agli operatori nel
c a m p o culturale, dalla Università alla scuola
materna, investimento di autentico rinnovamento e di nuova civiltà; a quanti sono impeg n a t i n e i settori
della
comunicazione
sociale, s n o d o nevralgico della c o n v i v e n z a
umana.
Nel mio saluto, dunque, desidero rivolgermi a tutti e a ciascuno, nessuno escluso.
Il V e s c o v o v i e n e nel n o m e del S i g n o r e
con una missione propria che è annunciare il
Vangelo, cioè la "buona notizia" di Gesù Cristo. Una "notizia" che è per l'uomo e per l'umanità intera.
Il V e s c o v o sa di essere a servizio dell'uomo e c a m m i n e r à con chiunque, seriamente e
c o n c r e t a m e n t e , è sul c a m m i n o d e l l ' u o m o e
per la promozione dell'uomo. C o n alcune attenzioni particolari:
ai giovani, ai quali vorrei dire: "Abbiate fiducia, n o n o s t a n t e la d u r e z z a del m o m e n t o ;
coltivate la speranza, perché il bene è più forte del male; sappiate costruire, giacché il lamento, il qualunquismo o la violenza non daranno un m o n d o migliore; vivete con coraggio
pag. 15
nel presente, convinti che l'atteggiamento rinunciatario o la evasione sono sterili mistificazioni";
a quanti sentono la fatica
dell'esistenza
perché mancano anche del necessario (salute, casa,lavoro, serenità familiare, a c c e s s o
alla cultura, spazi di partecipazione...) o perché sono ai margini della vita sociale (malati,
anziani, disabili, tossicodipendenti, dimessi
dalle carceri, dagli ospedali psichiatrici, immigrati...) o perché subiscono le conseguenze
perverse di una convivenza che privilegia il
denaro, il potere, l'egoismo, le discriminazioni, segni s e m p r e vivi del peccato che è nel
mondo;
a tutte le persone, soprattutto
ai laici,
che nella comunità ecclesiale e nella comunità civile sono impegnati a vivere l'avventura
antica e sempre nuova di essere discepoli di
G e s ù , testimoni della sua vita, m e s s a g g e r i
del vangelo, promotori della civiltà dell'amore.
Carissimi fratelli e sorelle nella fede e voi
tutti che vivete nel territorio!
"Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù Cristo dirigere il nostro
cammino verso di vo/'"(1Ts 3,11) e ci dia, poi,
la gioia di camminare insieme verso il terzo
millennio.
La Chiesa è "popolo adunato nell'unità del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (LG 4)
e nella storia "costituisce per tutta l'umanità
un germe validissimo di unità, di speranza e
di salvezza" (LG 9) affinché tutto il m o n d o ,
spesso così diviso e conflittuale, diventi
"campo di una genuina fraternità" (GS 37).
La Chiesa di Viterbo, forte delle sue più
antiche tradizioni e aperta alla novità che lo
Spirito sempre le propone, non può disattendere le interpellanze di questo momento storico, affascinante e impegnativo. Essa, con la
varietà delle sue componenti e con la specificità di singolari fattori storici, oggi è particolarmente chiamata ad essere "una" nello Spirito Santo. Mediante il ministero apostolico
del Vescovo, "principio e fondamento di unità" (LG 23) voglia essa sempre più sperimentare la gioia dello stare assieme nel nome del
Signore ed essere veramente"una comunione di vita, di carità e di verità" (LG 9) per diventare segno credibile del vangelo del Signore Gesù (cfr. Gv 13,35).
La forza che viene dall'alto, sollecitata da
intensa comune preghiera, sostenga il nostro
cammino.
La Vergine Santa, così sentitamente invocata c o m e "Madonna della Quercia", accolga tutti sotto il suo manto di tenerezza materna. Il fulgido esempio di S. Rosa, la pass i o n e e d u c a t i v a di S. Lucia Filippini e la
serafica luce di S. Bonaventura accompagnino la comunità diocesana che fiduciosa ne
implora il patrocinio.
Il santo titolare della Chiesa Cattedrale, S.
Lorenzo, e quelli tanto venerati delle Concattedrali di Acquapendente, Bagnoregio, Montefiascone, Tuscania ci ottengano la gioia del
camminare assieme e veglino sui passi di tutti verso la pienezza della fede, della speranza
e della carità.
La mia benedizione,
affettuosa e intensa, porti a tutti e a ciascuno
"la grazia del Signore nostro Gesù
Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo"
(2Cor 13,13).
10/8/1997 - Festa di S. Lorenzo
martire
+ Lorenzo Chiarinelli - Vescovo
Calendario Parrocchiale
12 ottobre - Giornata mondiale
domenica
delle Comunicazioni sociali
"Comunicare
Vita"
19 ottobre
domenica
Gesù,
via Verità e
Giornata Missionaria
Mondiale
1 novembre - Tutti i Santi
sabato
Nel pomeriggio, alle ore 15,15, al
Cimitero di Montefiascone
2 novembre
domenica Commemorazione di tutti i fedeli defunti
INDULGENZA PER I DEFUNTI
Dal mezzogiorno
del 1° novembre a tutto il
giorno successivo si può lucrare
l'indulgenza
plenaria per i defunti.
E' necessario:
- fare una visita ad una chiesa
- recitare il Padre Nostro e il Credo
- recitare una preghiera secondo le
intuizioni del Papa
- essere confessati e comunicati.
Dal 1° all'8° novembre si può lucrare l'indulgenza plenaria facendo visita al Cimitero e
pregando per i defunti.
NOVENA DELL'IMMACOLATA
Il mese di ottobre e di novembre: mese del Rosario e dei
Defunti ci serva di preparazione alla tradizionale "Novena
dell'Immacolata".
Il predicatore sarà Sua Ecc.za
Mons. D'Ascenzi.
PRO
10
17
24
31
ottobre
ottobre
ottobre
ottobre
DEFUNCTIS
Giuseppe Andolfi;
Isolina Trapè;
Giuseppa Fanali;
Pro Defunctis.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 1997
pag. 16
Sabato 23 agosto la classe d'oro 1932 s'è ritrovata
per pregare, ringraziare Dio e continuare nell'amicizia.
E' q u e s t a la 15 § edizione dell'annuale raduno. Presenti una quarantina di persone.
Si è celebrata la Santa Messa, nella graziosa ed
a c c o g l i e n t e c h i e s e t t a della M a d o n n a della Vittoria
presso i Padri Cappuccini, per i soci defunti come per
tutti i presenti ed anche assenti.
Poi a c o n s u m a r e un buon pranzo (buono per la
qualità e per il... prezzo!) al ristorante "Il Belvedere".
Prima di metterci a tavola c'è stata anche la gradita visita del Vescovo Mons. Fiorino, al quale è stato porto
il nostro saluto e il nostro ringraziamento per la sua enorme disponibilità, augurandoGli un fruttuoso riposo
nella sua bella Firenze.
ONORIFICENZA
Apprendiamo che in data 2/6/97 il Capo dello Stato ha
conferito l'onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica a Luciano Femminella, ufficiale dei Vigili del Fuoco.
La notizia ci rallegra come tutte quelle che portano lustro ai nostri concittadini e di riflesso al paese; le onorificenze non piovono dal cielo ma rappresentano il riconoscimento da parte delle Autorità di particolari meriti acquisiti dall'insignito e vanno ascritte come coronamento di una esemplare attività non solo nell'esercizio
delle specifiche funzioni di lavoro ma anche di quelle svolte nel campo della
amministrazione pubblica.
Ci congratuliamo
col Femminella, già Cavaliere e, poiché non c'è due
senza tre, gli auguriamo di ricevere presto la terza onorificenza civile che
lo consacrerebbe
Commendatore.
Uno più bello dell'altro!
BONUCCI ANDREA
E' voluto spuntare il 1° luglio con un mese e mezzo di anticipo per vedere la sorpresa dei suoi e come l'avrebbero accolto.
Vistosi circondato da tanto affetto s'è tranquillizzato portando immensa gioia non solo ai genitori Giancarlo e Laura Rocchi, ma anche ai
nonni Alessandro e Marisa, Secondiano e Gabriella. Si dice che il nonno Secondiano in questura sia diventato più buono! E' rinato alla vita della grazia domenica 21 settembre.
GIULIA ANNA CARELLI E' la
secondogenita del dr. Emilio e della sig.ra Donatella Genga, venuta a far compagnia al fratello Matteo.
Guarda come per dire: faccio parte ormai a pieno diritto della famiglia e non
potete far più nulla senza di me. Oltre ai nonni, la zia Giuseppina Carelli la
sente sua,anche perché è la madrina della sua rinascita alla vita della grazia, avvenuta il 28 settembre, mentre è spuntata alla vita umana il 26 luglio.
Così si spiega anche il nome Giulia-Anna.
GIULIA MOSCETTI E' la bella e buona bambina primogenita di
Vincenzo e della prof.ssa Maria Teresa Gentili, venuta a mettere in subbuglio la famiglia il 19 agosto. I nonni non entrano più nella pelle, e per la sua rinascita alla grazia s'è mobilitata
mezza Bagnoregio. Ogni bambino o bambina che nasce porta gioia, vita, movimento. Brava Giulia, sei veramente
in gamba!
SIMONE BARTOLESCHI II piccolo Simone guarda come per dire: ci
sono anch'io, vispo e deciso a prendere il mio posto nella famiglia! Papà
Mauro ha perduto la testa e mamma Maria Savelli non sa dove mettere
le mani, mentre i nonni Anna, Mario e Bruna, gli zii, i cugini, gli amici lo
coccolano continuamente.
Simone è voluto nascere presso il reparto maternità di Montefiascone, dove ha trovato competenza, umanità e disponibilità, e vuol suggerire
a chi viene al mondo: l'accoglienza "casareccia" è sempre la migliore!
»
tfr.*
«ì^S^X-ar»-»-
ragazzi... del 1932 si divertono!
Per il 45° di Matrimonio di
Montecchi Luigi
e Lidia Cicoria
Oggi che voi tre quindici
assommate,
dal dì che il si riunì il vostro destino,
a fianco a fianco, prendeste il cammino
per le vie dalla sorte a voi assegnate.
Sempre contenti e sempre
innamorati
con la grazia di Dio sempre vicino
come l'acqua di un fonte
cristallino
dove amore bevete e vi saziate.
Anche invecchiando
aumenta
il vostro amore,
passano gli anni e sempre
rinnovella
la fede che circonda il vostro cuore.
Sotto la luce della vostra stella
la santa protezione del Signore
l'affetto che la vita fa più bella.
Piciollo Diodato di anni 84
- Il 28 agosto si sono presentati "in sordina" per ringraziare il Signore, il sig. Giuseppe Misantoni, la sposa Maria
Rosa Paoletti con i loro figli Luca e Daniela. Celebrava la
S. Messa Sua Ecc.za Mons. Boccadoro, il quale ha voluto
benedire le fedi degli sposi,augurando loro un avvenire radioso, soprattutto per i loro figli.
Al termine della Messa hanno trovato anche un fotografo "da strapazzo"!
- Il 16 settembre hanno voluto ricordare il loro patto d'amore, riconfermandolo presso la chiesetta della Rocca, il
sig. Romolo Smafora e Rosina Moscetti. Per il 25° era
presente anche la figlia, ventitreenne, Federica. Che il Signore vi benedica e vi dia una lunga e felice vita!
Potete v e r s a r e sul c.c. n°
1853/76 p r e s s o la Banca
Cattolica
o sul c.c. n°
10/61268 presso la Cassa di
Risparmio di Montefiascone,
preoccupandovi di mettere il
vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è
grata ai suoi".
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