IL TESTAME TO SPIRITUALE DI MO SIG OR GIUSEPPE PIETRO
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IL TESTAME TO SPIRITUALE DI MO SIG OR GIUSEPPE PIETRO
Vescovo Giuseppe Gagnor - Testamento spirituale 1 di 1 file:///E:/Ultima copia (2010.09.29)/VescovoGiuseppePietroGagnorTe... IL TESTAMETO SPIRITUALE DI MOSIGOR GIUSEPPE PIETRO GAGOR Compiuto ormai il settantesimo anno di età; nell’ignoranza del giorno in cui piacerà al Signore di richiamarmi a sé; nella previsione che non siano più molti gli anni di vita quaggiù; in ossequio all’ammonimento divino “estote parati … vigilate, quia nescitis horam, qua Dominus vester venturus sit”, credo venuto il momento di fare il mio testamento spirituale mentre ancora sono in pieno possesso delle mie facoltà mentali e in sufficienti forze fisiche. Fin d’ora volentieri accetto la morte, nelle condizioni di tempo e di luogo, che a Dio piacerà destinarmi. E sia essa in espiazione delle mie colpe, a riparazione delle deficienze, debolezze, omissioni, della mia vita, sia come religioso, come sacerdote e come vescovo. Che le pene ed i dolori avuti nei miei settant’anni, in unione con la passione e morte di Gesù mi ottengano dalla divina Misericordia il perdono di tutti i debiti contratti con la divina Giustizia! … Poiché, se la intenzione di servire fedelmente Iddio, e di sacrificarmi per il bene delle anime a me affidate, fu sempre sincera, sento tuttavia che per debolezza e in considerazione, molte volte son venuto meno al buon proposito e ho trascurato il mio dovere. Iddio è stato buono e generoso con me, ma sovente io sono stato ingeneroso verso di Lui! Affermo e confermo di volere fino all’ultimo respiro vivere e poi morire nella fede cattolica, ricevuta al battesimo, insegnata dalla chiesa. Fede che potei, per grazia di Dio, studiare e ben conoscere, ed ho vissuta sempre in gaudio e santa letizia; insegnata e inculcata nel ministero pastorale. Rinnovo al Sommo Pontefice, Vicario di Cristo, dal quale ho ricevuto il mandato apostolico, piena e incondizionata obbedienza fino alla morte; giusto il giuramento di fedeltà fatto al momento della nomina all’Episcopato. Rivolgo il mio affettuoso pensiero e cordiale saluto al mio rev.do Clero, al Capitolo della Cattedrale, ai rev.di parroci, ai sacerdoti, ai religiosi ed ai cari seminaristi; in modo particolar esprimo la mia riconoscenza a mons. Vicario generale, per la premura, la fedeltà, la abnegazione e la competenza con cui mi ha coadiuvato nel governo della diocesi. Ricordo e ringrazio i dirigenti dell’Azione cattolica, che tanto valido e generoso aiuto mi prestarono nell’apostolato e nelle attività cattoliche. A tutti i miei diletti diocesani, in ogni ceto, età e condizione, la mia ultima paterna benedizione, pegno del grande affetto con cui li ho amati. Avrei potuto tutti santificarvi e rendervi felici; tutti portare con me in paradiso. Quel che non ho potuto fare in terra, procurerò di fare, con la preghiera e con l’intercessione, in cielo. Vada il mio reverente saluto alle autorità civili, militari, amministrative e politiche, con le quali sono stato sempre in buon accordo; grazie della sincera ed efficace collaborazione prestatami nelle opere di bene. Al rev.do clero ripeto ancora l’ammonimento di conservare sempre vivo nel pensiero ed operante nell’azione il fine della vocazione sacerdotale, che è la suprema gloria di Dio, la santificazione e la salvezza delle anime, mediante l’apostolato e l’esercizio dei sacri ministeri. Ai rev.di parroci ricordo il senso e la coscienza delle responsabilità loro affidate da Dio e dalla chiesa, disimpegnate con l’adempimento quotidiano e fedele del pastorale ministero, illustrato da una vita veramente sacerdotale e santa. Ai diletti seminaristi la raccomandazione di perseverare nella vocazione e corrispondere generosamente alla divina chiamata. A tutti i miei cari diocesani l’esortazione di vivere, professare e amare la fede cristiana ricevuta nel santo Battesimo; di conservarla sempre pura ed integra da false dottrine, difenderla dagli errori che oggi la minacciano, che sono specialmente il neo-paganesimo, il materialismo e l’edonismo della vita, l’indifferenza religiosa, l’immoralità del costume. Vi ripeto con Cristo: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di amici e protettori vostri, e sono invece i nemici più pericolosi e traditori”. Conservate sempre intatte le libertà cristiane, che Dio ha dato ai suoi figli; tenete alta la dignità della persona umana e cristiana; non vi lasciate piegare da dittature sociali e politiche, che riducono i popoli alla schiavitù; come già è accaduto a molti paesi del mondo. Chiedo perdono a tutti del bene che avrei dovuto loro fare, che non ho fatto; del bene fatto male. Come io volentieri perdono a coloro che, in qualunque modo, mi avessero offeso. Ed ora, affido l’anima all’infinita misericordia di Dio, confidando nella sua paterna bontà, che senza alcun mio merito, mi ha voluto suo sacerdote e pontefice. Raccomando l’anima mia alla intercessione di Maria ss.ma, che mi fu sempre madre amorosa; a s. Giuseppe, di cui ricevetti il nome nel s. Battesimo e mi fu sempre valido protettore, a s. Domenico, che mi accolse nella sua religiosa famiglia, e mi fu padre tenero e generoso. Imploro umilmente i pii suffragi del mio venerando clero e di tutti i miei fedeli diocesani, ripromettendo di pregare e di intercedere per essi in cielo. E al cospetto della morte ripeto con fiducia la preghiera di Gesù morente: “In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum” e l’invocazione del real profeta: “Miserere mei, Deus, secondum magnam misericordiam tuam…”. Alessandria, 1 gennaio 1955 † Giuseppe Gagnor O.P. Vescovo di Alessandria 26/10/2010 16.57