• La classificazione delle particelle • La simmetria SU(3) di sapore • I
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• La classificazione delle particelle • La simmetria SU(3) di sapore • I
• La classificazione delle particelle • La simmetria SU(3) di sapore • I quark q • Costruzione grafica dei mesoni e dei barioni. • Mescolamento dei mesoni con I3=0 e Y=0. • Regola R l di OZI • Massa dei quark Classificazione delle p particelle y Negli anni ‘50 furono scoperte nuove particelle e risonanze i che h vennero considerate esse id stesse come nuove particelle. y Si cercò Si ò di classificare di l ifi t tt queste tutte t particelle ti ll in un i modo tale da rivelarne la loro vera natura (un lavoro simile fu fatto da Rydberg che trovò la formula per descrivere gli spettri atomici, oppure da Mendeleiev) y Una p prima simmetria trovata fu associata allo spin p isotopico; le particelle con lo stesso isospin sono esattamente la stessa particella per le interazioni forti, ma le interazioni l i t i i e.m. rompono l i la simmetria t i e provocano una differenza di massa di qualche % tra le particelle dello stesso multipletto. Classificazione delle p particelle y Per estendere la simmetria si cercò di raggruppare diversi multipletti di isospin in un gruppo più grande che avesse stesso spin e parità ma con diversa stranezza ( (o ipercarica). ) y Vi sono altre possibili scelte a priori, ad esempio stessa stranezza ma spin e parità diverse, ma queste non funzionano. y I componenti dei multipletti di isospin vengono rappresentati come punti spaziati di un’unità sull’asse orizzontale i l I3. Ad esempio I Ad i per la Δ(1232) abbiamo: l Δ( ) bbi 1 Q = I3 + (B+S ) 2 Barioni + (1/2) y Si conoscevano 8 barioni di spin ½ e parità + ai tempi in cui la classificazione fu proposta (1961: Gell (1961: Gell‐Mann e Mann e Ne’emann) Se la simmetria SU(3) fosse esatta, per le interazioni forti ,p le 8 particelle dovrebbero essere identiche, avere ad esempio la stessa massa. Dato che non è così, allora la simmetria è “rotta”. N.B. gli antibarioni occupano un altro ottetto di SU(3): 8 Barioni + ((3/2) / ) Δm ≈ 150 MeV Δm ≈ 150 MeV Δm ≈ 150 MeV Ai tempi della formulazione del modello, l’Ω Ai i d ll f l i d l d ll l’Ω- non era stata trovata. Gell-Mann ipotizzò l’esistenza di una particella di stranezza -3, 3 di carica -1, 1 che decadeva debole ed avesse una massa intorno a 1680 MeV. Questa particella fu scoperta nel 1964 da Samios. Febbraio ebb a o 1964: la scoperta 96 a scope ta de dell’ Ω‐ Camera a bolle di Brookhaven ; 80 000 foto. mΩ− = 1672.45 1672 45 MeV τ = 82 ps 0 − − 0 → ΛK (68%), Ξ π (24%), Ξ π (9%) K − p → Ω−K +K 0 Ω− → Ξ0π − Ξ0 → Λπ 0 Λ → pπ − Mesoni ‐ 0 mη = 547 547.7 7 MeV mη ' = 958 MeV Il mesone η fu predetto dal modello e fu trovato nel 1961 da Alvarez. N.B. Nei mesoni particelle e antiparticelle compaiono nello stesso multipletto perché hanno tutte B=0. In ogni multipletto ci sono 9 particelle, tuttavia le rappresentazioni irriducibili di SU(3) sono 8+1 quindi una delle 3 particelle con Y=0 I3=0 appartiene al singoletto. SU(3) sono 8+1, quindi una delle 3 particelle con Y=0, I3=0 appartiene al singoletto In realtà vi è un mixing tra il singoletto e lo stato dell’ottetto con I=0, I3=0 e Y=0. Mesoni ‐ 1 N.B. ρ0, ω e φ hanno gli stessi numeri quantici del fotone. → Vector V D i Dominance M d l per spiegare Model i le l interazioni i i i adroniche d i h (1960) e- q e+ q Formule di massa di Gell‐Mann ‐ Okubo y Per spiegare lo splitting di massa tra gli stati con diversa stranezza, Gell stranezza Gell‐Mann e Okubo proposero Mann e Okubo proposero che l’Hamiltoniana forte di decomponesse in una parte H0 simmetrica, più p , p una p parte H’ “mediamente forte” che rompeva la simmetria SU(3). y In questo q modo essi trovarono delle formule empiriche per spiegare lo splitting di massa. y Oggi queste relazioni vengono viste come delle formule empiriche p senza nessun contenuto “fisico”. Formule di massa di Gell‐Mann ‐ Okubo 1 ⎡ ⎤ m=m0 + m1Y + m2 ⎢I ( I+1) - Y2 ⎥ 4 ⎦ ⎣ • Barioni: Esempio: nel decupletto si ha Y = B+S = 2(I-1) 3 ⎛ ⎞ m= (m0 + 2m2 ) + Y ⎜ m1+ m2 ⎟ 2 ⎝ ⎠ Δm=costante ≈ 150 MeV (sperimentale) 2mΛ +2mΞ0 = mΣ0 +3mΛ Esempio: nell ottetto ½ + si ha: Esempio: nell’ottetto ↓ 4515 MeV M i • Mesoni: ↓ 4539 MeV 1 ⎡ ⎤ m2=m20 + m12Y + m22 ⎢I ( I+1) - Y2 ⎥ 4 ⎦ ⎣ Nel caso dei mesoni occorre considerare il quadrato delle masse. L masse L’accordo accordo con i dati speri speri‐ mentali risulta peggiorato dal mixing tra il singoletto di SU(3) ed il singoletto dell’ottetto. 2m2K 0 +2m2K 0 =4m2K 0 = mπ2 0 + 3mη2 Esempio: ↓ 0.988 GeV2 ↓ 0.924 GeV2 La simmetria SU(3) « esatta » implica che tutte le particelle di uno stesso multipletto devono avere la stessa massa. π- 0- 140 MeV π0 0- 135 K± 0- 494 K0 , K0 0- 498 η 0- η’ p ½+ 938 MeV n ½+ 940 Λ ½+ 1160 Σ+ ½+ 1189 549 Σ0 ½+ 1192 0- 958 Σ- ½+ 1197 ρ ±, ρ 0 1- 770 Ξ0 ½+ 1315 ω 1- 783 Ξ- ½+ 1321 K* 1- 892 Ω 3/2+ φ 1- 1020 1672 E questo non è il caso…. masse (MeV) Hhad = H0,f + δHf baryons(JP)≠ mésons (JP) 1400 4 Ξ 1200 baryon 1000 non étranges ≠étranges 1/2+, B=1 Σ Λ Ν + δHelm la charge électrique ! Ξ− Ξ0 Σ−, Σ0, Σ+ 0 n Λ p 800 η 600 400 méson Κ 0‐, B=0 π 200 SU(3) exacte η0 Κ+ Κ0 π± SU(2) exacte SU(3) π0 brisée SU(2) brisée I quark Domanda: perché 3 ⊗ 3 e 3 ⊗ 3 ⊗ 3 ? y Nel 1964 Gell‐Mann, ed in maniera indipendente Zweig, associò ad ogni autovettore del tripletto fondamentale di SU(3) una particella elementare che chiamò quark. quark y ⎛1 ⎞ ⎜ ⎟ ⎜0⎟ ⎜0⎟ ⎝ ⎠ up ; ⎛0⎞ ⎛0⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ 1 ; ⎜ ⎟ ⎜0⎟ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎝0⎠ ⎝1 ⎠ strange down y I quark sono fermioni di spin ½ . y In questo I modo: d Barioni: 3 ⊗ 3 ⊗ 3 ⇒ qqq (sono composti da 3 quark) mesoni: 3 ⊗ 3 ⇒ (sono composti da un quark ed un antiquark) qq Numeri quantici dei quark y Si ottengono applicando gli operatori I3 e Y ai tre tripletti: s quark: B= 1/3 Y Y 1/3 d u 1/2 ‐1/2 S (u, d) = 0 S(s) = -1 anti‐quark: B=‐1/3 ‐1/2 I3 I3 S (u, d) = 0 u s 1/2 d S(s) = 1 ‐2/3 Y 2 Q=I3+ y Applicando la formula si può trovare la carica: Qu= 2 1 ; Qd=Qs = − 3 3 ; Qu=- 2 1 ; Qd=Qs = 3 3 I quark sono un “giochetto” matematico o esistono davvero? Mesoni 0‐ y I mesoni sono una combinazione di quark‐antiquark. y Consideriamo quelli in onda S (L=0, energia più bassa) e con spin opposti, allora J=0 e parità P=‐1. (ricorda: l operatore parità cambia il segno delle coordinate; la parte (ricorda: l’operatore parità cambia il segno delle coordinate; la parte spaziale della funzione d’onda va come (‐1)L, mentre la parte di spin non è cambiata dall’operazione di parità. Inoltre fermioni e antifermioni hanno parità intrinseca opposta quindi i mesoni hanno parità ( 1)L+1. parità intrinseca opposta, quindi i mesoni hanno parità (‐1) y I mesoni possono essere costruiti con un metodo grafico. p g Ad esempio nel caso dell’isospin si ha: 1(A)+3(S) ‐1/2 1/2 ‐1/2 1/2 ‐1/2 1/2 I3 è un numero quantico additivo Questo diagramma è ottenuto sovrapponendo il centro di gravità del multipletto degli antiquark in ciascun posto dove c’è un quark. Y Y d 2/3 1/3 s u I3 1/2 I3 1 d s u Y 2/3 I3 1/2 ABC A,B,C 1 Y Y d 2/3 1/3 s u I3 1/2 I3 1 d s 0 K = ds Y u us = K + 2/3 Con che cosa si id tifi l 3 identificano le 3 coppie uu, dd, ss che hanno i numeri quantici 0 0? quantici 0, π - = du I3 1/2 1 ud = π ABC A,B,C - K = su sd = K 0 + 3 ⊗ 3=1 ⊕ 8 Mesoni ‐ 0 y I tre stati A, B, C aventi I3=0 e Y=0 sono delle combinazioni lineari ortogonali degli stati uū + dđ + sš y Indichiamo uno stato con dove n è la dimensione della {n, | I , I3 〉} rappresentazione. y Il singoletto di SU(3) dovrà contenere, per simmetria, tutti contenere per simmetria tutti e tre gli stati con lo stesso peso: η1 = {1, | 0,0 〉} = 1 uu + dd + ss ) ( 3 y Uno degli altri due stati con I3=0 deve far parte del tripletto con p q può essere ricavato con gli p g operatori p ladder, cioè con isospin=1, quindi gli operatori di innalzamento e abbassamento della carica. Coniugazione di carica dei nucleoni y Per comodità ricordiamo come si comportano alcuni nucleoni per coniugazione di carica. Compaiono alcuni segni “meno” in accordo con l la convenzione i di C d Sh l di Condon‐Shortley. I3 1 2 1 − 2 + | p〉 | n〉 | u〉 | d〉 | n〉 - | p〉 | d〉 - | u〉 ⎧⎪I− | d 〉 =| −u 〉 ⎛ d⎞ ⎛u ⎞ ⎜ ⎟ e ⎜ ⎟ ⇒⎨ + ⎝d ⎠ ⎝ −u ⎠ ⎪⎩I | u 〉 =| −d 〉 I ± : operatore di shift di isospin (innalzamento e abbassamento della carica) y N.B. Il quark s è un singoletto di isospin, quindi quando lo si aggiunge ad un doppietto di isospin non ne cambia le proprietà: ⎛ us = K + ⎞ ⎛ sd = K 0 ⎞ ⎜ ⎟ e ⎜ ⎟ ⎜ ds = K 0 ⎟ ⎜ − su = −K − ⎟ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ y Combinando d con ū (o viceversa) possiamo avere I=0 oppure I=1 Funzione d’onda 0 del π y Applichiamo l’operatore di shift di isospin che ha la proprietà seguente: I± | Ψ(I , I3 )〉 = I (I + 1) − I3(I3 ± 1) | Ψ(I , I3 ± 1)〉 y Se lo applichiamo ad un quark otteniamo: y Inoltre: ⎧⎪I+ | d 〉 =| u〉 ; I+ | u 〉 =| −d 〉 ⎨ + + ⎪⎩I | u 〉 = I | d 〉 = 0 ⎧I− | Ψ(1,1)〉 = I + | Ψ(1, −1)〉 = 2 | Ψ(1,0)〉 ⎪⎪ + − ⎨ I | Ψ(1,0)〉 = 2 | Ψ(1,1)〉 ; I | Ψ(1,0)〉 = 2 | Ψ(1, −1)〉 ⎪ + − ⎪⎩ I | Ψ(1,1)〉 = I | Ψ(1, −1)〉 = 0 y Per convenzione la funzione d’onda del π0 è: ‐dū ( ) ( ) ⎛ 1 ⎞ I+ | π − 〉 = I+ | −du 〉 =| − ⎡ I+ d u + d I+u ⎤〉 =| −uu + dd 〉 = 2 ⎜ | −uu + dd 〉 ⎟ = 2 |π 0 〉 ⎣ ⎦ ⎝ 2 ⎠ y Il π0 viene identificato con lo stato: π 0 = 1 dd − uu ( ) 2 y Infatti: I+ | π 0 〉 = I+ | dd − du 〉 2 = | ud + 0 − 0 − ud 〉 2 = 2 | ud 〉 = 2 |π + 〉 ; Identificazione delle funzioni d’onda con gli stati fisici (particelle) 8 | 0,0 0 0 〉} bisogna trovare la y Per trovare il singoletto dell dell’ottetto ottetto η8 = {8, 0: η1 = {1, | 0,0 〉} combinazione ortogonale a e al π 1 uu + dd − 2ss ) ( 6 η8 = {8, | 0,0 〉} = y N.B. I ± | η 8 〉 = 0 Gli stati fisici η e η’ sono una combinazione lineare di η1 e η8, ma dato che h l’angolo l’ l di mixing è piccolo (~11 di i i è i l ( 11o), si ) i può ò fare l’identificazione f l’id ifi i η8 ≡ η ; mη =548 MeV η1 ≡ η ' ; mη '=958 MeV Mesoni 1‐ y I mesoni vettori 1‐ hanno la stessa composizione in quark dei mesoni 0-, si trovano in onda S ma i due quark (quark‐antiquark) si trovano in onda S ma i due quark (quark antiquark) hanno gli spin paralleli. y Vi sono tre mesoni con I3=0 e Y=0; uno di essi fa parte del tripletto di isospin ρ : ρ+, ρ‐, ρ0. y ρ0 ha la stessa funzione d d’onda onda del π0 (a parte un fattore “‐1”): ‐1 ): ρ0 = 1 2 (uu − dd ) y Il singoletto di SU(3) φ1 e il singoletto di isospin dell’ottetto φ8 si mescolano tra loro per dare gli autostati di massa φ e ω: ω = φ1 cos ϑ + φ8 sin ϑ φ = φ1 sin ϑ − φ8 cos ϑ y N.B. in questo caso l’angolo di mescolamento θ~35o Esercizio accademico: calcolo di θ y Assumiamo che l’elemento di matrice dell’Hamiltoniana tra due stati diversi dia il valore della “massa” al quadrato: 2 Mω2 = 〈ω | H | ω 〉 = M12 cos2 ϑ + M82 sin2 ϑ + 2M18 sin ϑ cos ϑ 2 Mφ2 = 〈φ | H | φ 〉 = M12 sin2 ϑ + M82 cos2 ϑ − 2M18 sin ϑ cos ϑ y Dato D che h ω e φ φ sono due autostati d i di massa, essi di i sono ortogonali: li ( ) ( 2 2 Mωφ = 〈φ | H | ω 〉 = 0 = M12 − M82 sin ϑ cos ϑ + M18 sin2 ϑ − cos2 ϑ ) 2 y Eliminando M18 e M1 da queste tre equazioni si ottiene: tan ϑ = Mφ2 − M82 M82 − Mω2 y Utilizzando la formula di massa di Gell‐Mann – di Gell Mann Okubo si ha: M82 = ( 1 4MK2 ∗ − Mρ2 3 ) Mρ = 776 MeV y Mettendo nella formula i valori misurati delle masse si ha: MK ∗ = 892 MeV Mω = 783 MeV Mφ = 1020 MeV ϑ ≈ 40o N.B. sin ϑ= 1 3 se ϑ ≈ 35o Mesoni 1‐ y Se utilizziamo sin ϑ= y Dato che: φ1 = φ8 = y Abbiamo: 1 3 si ha: ω= φ= 1 3 1 3 (φ 8 + 2φ1 (φ 1 − 2φ8 ) ) 1 uu + dd + ss ) ( 3 1 uu + dd − 2ss ) ( 6 1 φ = ss ; ω = uu + dd 2 ( ) • In questo caso di “mixing ideale”, che è quasi vero in pratica, la φ è composta interamente da quark s e l quark s e l’ω ω da u e d • Questo comporta che la massa dell’ω dovrebbe essere simile q della ρ0 e la massa della φ p più g grande, come osservato a quella sperimentalmente. Riassunto del mescolamento y Per gli stati con I=0 y η,η’ sono delle combinazioni lineari di η1, η8 che possono mescolarsi dato che hanno gli stessi numeri quantici: (I quantici: (I=II3=S=0) S 0) y La stessa cosa avviene per gli stati fisici ω et φ che sono il risultato del mescolamento di φ1 et φ8 Bisogna introdurre altri parametri : gli angoli di mixing degli stati. ω = 1 uu + dd 2 ( φ = ss stato puro ss ) η = 1 uu + dd − 2ss 6 ( 1 η' = uu + dd + ss 3 ( ) ) Quasi esatto, c’è un piccolo mescolamento p Contenuto in quark dei q Mesoni leggeri gg C Costruzione grafica dei barioni i fi d i b i i y Usiamo la stessa tecnica per realizzare la costruzione grafica dei barioni, che ricordiamo sono costituiti da 3 quark. y Ricordiamo che: 3 ⊗ 3=6 ⊕ 3 6 ⊗ 3=10 ⊕ 8 3 ⊗ 3=1 ⊕ 8 3 ⊗ 3 ⊗ 3=1 ⊕ 8 ⊕ 8 ⊕ 10 3 Y d 3 Y 2/3 u 1/3 d I3 1/2 / s ⊗ Y 2/3 u 1/3 I3 1/2 / s ‐2/3 2/3 6 = 3 2/3 1/3 I3 1/2 + ‐2/3 ‐2/3 2/3 10 6 3 ⊗ 8 = = + 1 8 ⊗ 3 = 3 = + Contenuto in quark dei q Barioni “strani” Regola di OZI y La composizione in quark della Φ, insieme con la regola di OZI (Okubo, Zweig, Iizuka) permette di capire meglio i suoi decadimenti: → K + K − ⎫⎪ φ(1020) ⎬ 84% 0 0 → K K ⎪⎭ → π +π −π 0 15% φ u + φ →K K u K+ s s − u K− s s Lo spazio delle fasi favorisce il decadimento della Φ in 3π (Q ~ 600 MeV) rispetto al Q ~ 24 MeV del decadimento in KK s π+ d d φ d π0 d s + − 0 φ →π π π u π− REGOLA di OZI: quando ci sono delle linee di quark non connesse vi è una soppressione di questi d d diagrammi La regola di OZI si può spiegare facendo ricorso alla QCD ed allo scambio di gluoni. gluoni Importante per spiegare la lunga vita media della J/Ψ e della Υ Masse dei quark q y Utilizzando un “semplice” modello nel quale la massa dell’adrone deriva dalla massa dei quark e dalle loro interazioni iperfini, facendo d i d ll d i k d ll l i i i i fi i f d dei fit opportuni al valore misurato delle particelle adroniche (vedere i dettagli sul Burcham and Jobes) si ricava il valore della massa “efficace” d i dei quark. k quark q Massa “libera” (MeV) Massa efficace Mesoni (MeV) Massa efficace Barioni (MeV) u 5.6 1.1 310 363 d 99 9.9 11 1.1 310 363 s 199 33 483 538 y Diversa energia di legame tra mesoni e barioni. y La massa La massa “libera” è valutata alla scala di 1 libera è valutata alla scala di 1 GeV/c2 Masse dei quark q y La massa efficace è diversa dalla massa “libera” (vera!) dei quark. y D’altra parte, che cosa è la massa di una particella? p , p Non potete metterla su una bilancia : y F =G mM r2 E2 − p2 = m2 ? (ma non esistono quark liberi!) y polo del propagatore? y parte reale del propagatore? y In ogni caso nella Lagrangiana che descrive le interazioni dei quark (Modello Standard + QCD) va considerata la massa “libera” dei quark e (Modello Standard + QCD) va considerata la massa libera dei quark e non la massa efficace: L = muuu + md dd + ms ss La scala di massa tipica della QCD è ΛQCD=200 MeV. La simmetria di isospin quasi esatta deriva dal fatto che mu~md «ΛQCD ; mentre SU(3) è solo una simmetria approssimata perché ms~ ΛQCD .