Comments
Transcript
Le particelle strane ed il modello a quark
Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza Lezione 12 La stranezza La “stranezza” • Esperimenti coi raggi cosmici dimostrarono anche la presenza di altre nuove particelle, • confermate da esperimenti agli acceleratori. • Vennero chiamate strane: – Prodotte con sezione d’urto forte – Decadimento con tempi tipici delle interazioni deboli • Si osservava che venivano sempre prodotte in coppie: – Un nuovo numero quantico: stranezza – Conservato nelle interazioni forti – Violato nelle interazioni deboli • Consistente con l’introduzione di un nuovo quark: s – Le interazioni deboli di questo quark apriranno la strada alla sistematizzazione delle interazioni deboli degli adroni. 2 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Particelle strane • Nell’esposizione di camera a nebbia a raggi cosmici, si misero in evidenza decadimenti di nuove particelle. – Si poteva ricavare il momento dalla curvatura in campo magnetico – Ma non sufficiente capacità di identificare la massa Decadimento di una particella neutra Decadimento di una particella carica Rochester e Butler 1947 3 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Esercizio P- • P- = 350 ± 150 MeV θ • θ = P+ θ P+ P+T • P+ = 340 ± 100 MeV PV 66.6o • PV = 600. ± 300 MeV Pn PnT • P+ = 770. ± 100 MeV • θ = 161.1o • Calcolare la massa invariante delle particelle che decade assumendo che le particelle prodotte siano note: • cariche: p, µ, π± • neutre: n, ν, π0 • Verificare se alcune delle combinazioni possono corrispondere a masse già note. 4 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Particelle strane • La sfida successiva era costruire rivelatori in grado di identificare senza ambiguità la massa delle particelle osservate: – Esperimenti con camere a nebbia in alta montagna (es.: Pic du Midi) – Emulsioni nucleari in palloni 5 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Camera a nebbia • Il momento si misura tramite il raggio di curvatura p = mβ 1− β 2 = mγβ • β, o γβ, dalla Perdita di energia nella materia per ionizzazione: formula di Bethe-Bloch − dE Z 1 = Kz 2 dx A β2 ⎡ 1 2mec 2 β 2γ 2Tmax δ⎤ × ⎢ ln − β2 − ⎥ I 2⎦ ⎣2 – K = 0.307 MeV cm2 – z carica della particella • Per gli eventi che stiamo discutendo la regione importante è quella relativa a velocità “basse” 6 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Emulsioni nucleari densità dei grani − dE Z 1 = Kz 2 [ ... ] dx A β2 θ θ rms = 7 13.6 MeV x z βp Xo Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Particelle strane • Numerose nuove particelle • Le nuove particelle sono pesanti: hanno diversi decadimenti possibili • Mesoni: mK + = 493.677 MeV • Iperoni: K + → π +π +π − K + → π +π 0 K+ → µ +ν K0 → π +π − mK 0 = 497.646 MeV Λ0 → pπ − mΛ = 1115.683 MeV Σ+ → pπ 0 mΣ+ = Σ± → nπ ± mΣ− = 1197.449 MeV mΞ− = Ξ− → Λ 0π − 1189.37 1321.31 MeV MeV • Vite medie dell’ordine di 10-8-10-10 s: – Decadimenti deboli • Dal tasso di produzione si poteva evincere una sezione d’urto in alluminio (involucro della camera a nebbia) dell’ordine del mb – La produzione è un processo forte 8 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Il numero barionico • Prima di procedere nella nostra discussione sulle particelle strane analizziamo la conservazione del numero barionico • Il decadimento b del neutrone: n → p e- ν – Abbiamo un nucleone nello stato iniziale e uno nello stato finale • Sorge la domanda: perchè non esiste il decadimento p → e+ π0 • Oppure: perchè non esiste la reazione e- p → π+ p• La vita media del protone ( τp > 1.6 ×1033 anni ) è il risultato degli studi più recenti • L’esperimento consiste nel tenere una grande massa “sotto osservazione” • Ad esempio 1 cm3 di ferro contiene ρ/A NAZ = 2.2 × 1024 nuclei/cm3 – Un esperimento sensibile richiede pertanto: elevata massa (1000 ton) e basso fondo (caverne, miniere) • L’elevato valore di τp suggerisce che il protone sia stabile • Dal momento che il neutrone decade in protone e i decadimenti degli iperoni portano sempre ad un protone si stabilisce che: – Gli Iperoni sono Barioni – Il Numero Barionico è conservato: in una reazione o decadimento il numero dei nucleoni è costante 9 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Produzione associata • Nel 1953 il gruppo di Fowler a Brookhaven, utilizzando un fascio di π- di 1.5 GeV dell’acceleratore Cosmotron osservò il seguente evento • L’evento fu interpretato come p → Λ0 π− π+ π− p π− π- • • K0 L’importanza di questo evento fu la dimostrazione della produzione associata delle particelle strane Nello stesso esperimento il gruppo di Fowler osservò anche il decadimento π− π- Λ0 • p p → Σ− K+ n π− π+ 10 K0 π- L’osservazione della produzione associata porta all’ipotesi che ci sia una quantità conservata: – la stranezza Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Isospin e stranezza: iperoni • Per spiegare tutte le osservazioni, Gell-Mann e Nishijima proposero: – un numero quantico additivo: la stranezza Q – nelle interazioni forti la stranezza è conservata p 1 – nelle interazioni deboli la stranezza non è n 0 conservata: |ΔS|=1 nei decadimenti Λ0 0 • Includendo la stranezza, la relazione per la + Σ 1 carica deve venire modificata: 0 Σ 0 B S Y Σ -1 Q= + +I = +I 2 2 3 2 3 – dove si è introdotta l’iper-carica Y=B+S 11 - 𝝣 0 𝝣 B 1 1 1 1 1 1 -1 1 0 1 S 0 0 -1 -1 -1 -1 -2 -2 T T3 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 0 1 0 -1 - 12 1 2 1 2 0 1 1 1 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Isospin e stranezza: mesoni • Innanzitutto consideriamo la reazione π 0 – Assumendo che nella interazione forte la stranezza sia conservata dobbiamo concludere che il mesone K0 ha S = +1 • Per quanto riguarda l’Isospin assumiamo che esso sia conservato nella reazione di produzione – Deve essere semintero – Assumiamo che il K0 abbia Isospin T = ½ K0 • La formula per la carica applicata al implica che esso è il membro T3 = -½ di un doppietto – Il membro T3 = +½ deve avere carica +1 ed è pertanto il mesone K+ p → Λ0 pπ-− 1 Q= 0 – Anch’esso deve avere Isospin T = ½ – Deve esserci anche un partner neutro: K0 • Le particelle K0 e K0 sono distinte: hanno stranezza differente • In definitiva i numeri quantici dei mesoni sono S −1 K0 1 0 0 pp Æ → L Λ0 K K0 1 2 T 0 1 2? B S 1 + + T3 → 0 = + T3 2 2 2 + • Il mesone K- è l’antiparticella del K+ 12 The image cannot be displayed. Your computer may not have enough memory to open the image, or the image may have been corrupted. Restart your computer, and then open the file again. If the red x still appears, you may have to delete the image and then insert it again. − π 0 π π K+ 0 K 0 K K- Q 1 0 -1 1 0 0 -1 B S 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 -1 0 -1 T 1 1 1 T3 1 0 -1 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 - 1 2 1 2 - Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Decadimenti delle particelle strane • Le particelle strane decadono tramite interazione debole violando la conservazione della stranezza • Le prime particelle strane studiate sono anche le più leggere – Possono decadere soltanto in particelle “normali” con S = 0 – La violazione della stranezza proibisce che l’interazione sia forte • Infatti i seguenti decadimenti Λ → N K Σ → N K Ξ → Λ K Σ → Λ π Ξ → Σ K – Sarebbero permessi dalla conservazione della stranezza – Sono proibiti dalla conservazione della energia • Il decadimento Σ0 → Λ0 γ • è invece permesso sia dalla conservazione della stranezza che dalla conservazione dell’energia – avviene tramite interazione elettromagnetica 13 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Interpretazione nel modello a quark • Il modello a quark si può estendere con l’aggiunta di un nuovo quark: – s: stranezza S=-1, B=1/3, Y=-2/3, I=I3=0 ⇒ Q = -1/3 – massa ms ~ mK-mπ = 360 MeV • Gli adroni sono stati legati dei 3 quark u, d, s • Come esempio notiamo la composizione dei seguenti adroni: p = ( uud ) Λ = ( uds ) π − = ( ud ) 0 K = ( ds ) • Veniamo alla reazione π-p → Λ0 K0 – I quark u e u si annichilano tramite interazione forte (gluone) e producono successivamente quarks s e s • Per il decadimento Λ0 → π-p – Il quark s si trasforma in u tramite interazione debole (emissione W-) 14 d u u d u s Λ0 −u d s d K0 d 0u s d u u p u d π− p π Λ g W - Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 SU(3) di sapore • Reiteriamo l’idea che le interazioni forti sono independenti dalla carica dei quark: – sia elettrica – che di ipercarica • Invarianza rispetto a rotazione nello spazio di tre stati |u⟩, |d⟩, |s⟩ – gruppo SU(3) • La massa delle particelle strane ≫ particelle ordinarie: – la simmetria è meno buona di quella di isospin Y d 2 3 u 1 3 − 12 − 12 1 2 15 s 1 2 T3 T3 u − 23 Y s − 13 d Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Gruppi SU(N) • Per definizione, una matrice n×n del gruppo U(N) soddisfa la relazione UU † = I • L’equazione precedente implica n×n relazioni fra gli n×n elementi di matrice • Pertanto dei 2×n×n parametri reali solo 2×n×n - n×n = n×n sono indipendenti • La richiesta poi che il determinante sia 1 (cioè appartenga al gruppo SU(N) ) riduce di un’altra unità questo numero • Pertanto i parametri indipendenti dei 2 gruppi più importanti per la fisica delle particelle sono – SU(2) 3 parametri reali – SU(3) 8 parametri reali • Veniamo alle rappresentazioni: – Una rappresentazione è un omomorfismo di un gruppo con un gruppo di matrici definite su uno spazio vettoriale di dimensione n 16 • • – I fisici spesso chiamano rappresentazione i vettori dello spazio vettoriale Tutti i gruppi hanno una rappresentazione banale di dimensione 1 che corrisponde all’elemento 1 La dimensione della rappresentazione di dimensione più piccola successiva dipende dal gruppo – SU(2): è realizzata su uno spazio vettoriale di dimensione 2 • Coincide con la rappresentazione coniugata delle matrici U* • Una sola rappresentazione: 2 – SU(3): è realizzata su uno spazio vettoriale di dimensione 3 • Non coincide con la rappresentazione coniugata delle matrici U* • Due rappresentazioni: 3 e 3 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 La rappresentazione 3 di SU(3) • Le 8 matrici della rappresentazione 3 (matrici di Gell-Mann) sono: ⎛ 0 1 0 ⎞ ⎛ 0 −i 0 ⎞ ⎛ 1 0 0 ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ λ1 = 1 0 0 λ2 = i 0 0 λ3 = ⎜ 0 −1 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ • Si definiscono gli operatori T3 e Y Y = 13 λ8 T3 = 12 λ3 • Comportamento sulla base ⎛ 0 0 1 ⎞ ⎛ 0 0 −i ⎞ ⎛ 0 0 0 ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ λ 4 = 0 0 0 λ5 = 0 0 0 λ =⎜ 0 0 1 ⎟ ⎜ 1 0 0 ⎟ ⎜ i 0 0 ⎟ 6 ⎜ 0 1 0 ⎟ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎛ 0 0 0 ⎞ λ7 = ⎜ 0 0 −i ⎟ ⎜ 0 i 0 ⎟ ⎝ ⎠ • • 17 ⎛ ⎞ 1 ⎜ 1 0 0 ⎟ λ8 = 0 1 0 3 ⎜⎝ 0 0 −2 ⎟⎠ ⎡ 8 ⌢ ⎤ ⌢ La generica rotazione: U = exp ⎢ i∑α n λn ⎥ ⎢⎣ n=1 ⎥⎦ ⌢ ⌢ ⌢ Le regole di commutazione: ⎡⎣ λi , λ j ⎤⎦ = 2ifijk λk ijk 123 fijk ijk fijk 246 12 ijk 367 147 1 2 257 1 2 458 156 − 12 345 1 2 678 1 fijk − 12 ⎛ 0 ⎞ ⎛ 0 ⎞ ⎛ 1 ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ u = 0 d = 1 s =⎜ 0 ⎟ ⎜ 0 ⎟ ⎜ 0 ⎟ ⎜ 1 ⎟ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ T3 u = 12 u Y u = 13 u T3 d = − 12 d Y d = 13 d T3 s = 0 s Y s = − 23 s Y d − 12 1 2 3 2 3 2 u 1 3 − 23 T3 s Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Operatori di SU(3) • Abbiamo finora visto il comportamento degli stati per gli operatori T3 e Y • Definiamo per comodità gli operatori Fi = 12 λi • • [T3,T± ] = ±T± [Y,T± ] = 0 [T3,U± ] = ∓ 12 U± [Y,U± ] = ±U± [T3,V± ] = ± 12 V± [Y,V± ] = ±V± • Gli operatori F1, F2, F3 ≡ T3 hanno le stesse regole di commutazione dell’isospin [ Fi, Fj ] = ifijk Fk • fijk è totalmente antisimmetrico e f123 = 1 e coincide pertanto con εijk • Infatti riconosciamo le matrici di Pauli • ⎛ 0 1 0 ⎞ ⎛ 0 −i 0 ⎞ ⎛ 1 0 0 ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ λ1 = 1 0 0 λ2 = i 0 0 λ3 = ⎜ 0 −1 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ • • Definiamo pertanto gli operatori di innalzamento e abbassamento • In modo analogo si definiscono gli operatori V3 = 18 1 2 ( F3 + 3F8 ) permettono di calcolare il comportamento degli operatori V± e U± nel piano Y-T3 Ad esempio U+ applicato ad un autostato di T3 con autovalore α produce uno stato con autovalore α - ½ T3U+ α T± = F1 ± iF2 V± = F4 ± iF5 Le regole di commutazione fra questi nuovi operatori sono facilmente derivabili In particolare le regole U± = F6 ± iF7 U3 = 1 2 ( −F3 + 3F8 ) = (U+T3 − 12 U+ ) α = αU+ α − 12 U+ α • = (α − 12 )U+ α Analogamente U+ applicato ad un autostato di Y produce uno autostato con un autovalore aumentato di una unità Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 La rappresentazione 3* di SU(3) • Analogamente si può studiare la rappre-sentazione coniugata in cui generatori sono ⌢ ⌢ λn → −λn* • Riportiamo per brevità solo gli operatori λ3 e λ8 −λ3* ⎛ −1 0 0 ⎞ =⎜ 0 1 0 ⎟ ⎜ 0 0 0 ⎟ ⎝ ⎠ −λ8* ⎛ ⎞ 1 ⎜ −1 0 0 ⎟ = 0 −1 0 3 ⎜⎝ 0 0 2 ⎟⎠ • Abbiamo T3 u = − 12 u Y u = − 13 u T3 d = 12 d Y d = − 13 d T3 s = 0 s Y s = 23 s • Rappresentiamo sul piano Y-T3 i 3 stati • Definiamo nuovamente Y =− 1 λ* 3 8 T3 = 2 3 − 12 λ3* − 12 • Studiamo infine l’effetto dei generatori diagonali sulla base ⎛ u =⎜ ⎜ ⎝ 19 ⎛ 0 ⎞ ⎛ 0 1 ⎞ 0 ⎟ d =⎜ 1 ⎟ s =⎜ 0 ⎜ 0 ⎟ ⎜ 1 0 ⎟⎠ ⎝ ⎠ ⎝ Y s 1 2 T3 u ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ − 13 d Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Ottupletto mesonico • • • Nel modello a quark i mesoni sono uno stato legato di un quark e di un antiquark Per i 3 “sapori” (flavors) esistono 9 possibili combinazioni q + anti-q Gli stati con I3=Y=0 sono combinazioni lineari che hanno i numeri quantici corrispondenti a stati fisici: 1 2 (uu − dd ) = π 0 T =1 T3 = 0 1 6 (uu + dd − 2ss ) = η T =0 T3 = 0 1 3 • • Singoletto di SU(3) (uu + dd + ss ) = η ' T =0 T3 = 0 In realtà, siccome SU(3) è rotta dalla massa di s gli stati reali sono combinazioni di questi. Specialmente nel caso dei mesoni vettoriali 1-1 2 (uu − dd ) = ρ 0, 1 2 (uu + dd ) = ω ss = φ 20 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Classificazione dei barioni • Anche nel caso dei barioni si possono classificare gli stati possibili in termini di I3 ed ipercarica: Y=(B+S)/2 • Gli stati fondamentali corrispondono ad un ottetto ed un decupletto. 21 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 La scoperta del barione Ω• Un significativo successo del modello a quark fu la predizione dell’esistenza di uno stato (sss): – B=1, I=0, S=-3, Q=-1 – Scoperto nel 1964 in un esperimento in camera a bolle 22 Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Decadimento dei mesoni K • Applichiamo lo stesso approccio del decadimento β ai mesoni K: λ= 2 5 2 (m c ) f ( Z,Q) 2π ! GF2 M fi e 3 • Nel caso Q≫me, si ha che Q5 2 5 ( mec ) f ( Z,Q ) ≈ 30 • Nel caso del decadimento K 0 → π + + e− + ν e mK − mπ = 497.6 −139.6 MeV M fi ≈ π + V+ K 0 = 1 • – approssimazione peggiore di quella per i decadimenti super-permessi: – non potrei trascurare i fattori di forma f(q2) – simmetria rotta da ms Q valore Da cui otteniamo 5 ( ) Γ K 0 → π + + e− + ν e = 23 Gs2 mK − mπ ( 60π 3 ) τ K0 = (5.116 ± 0.021) ×10−8 s L ( ) ( BR K L0 → π +e −ν e = 40.55± 0.11 % ) Usando queste semplificazioni: Gs = 0.13×10−5 GeV −2 Molto minore di GF. Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 L’angolo di Cabibbo • Facendo un trattamento accurato dei fattori di forma nei decadimenti delle particelle strane, si ottiene: Gs / GF = 0.2252 ± 0.0009 • Dai decadimenti β, abbiamo visto che Gβ / GF = 0.98563± 0.00013 • I dati sperimentali ci forniscono l’informazione che Gβ2 + Gs2 = GF2 • che può anche venire riscritta introducendo un angolo θC (angolo di Cabibbo): GF2 cos 2 θC + GF2 sin 2 θC = GF2 • Ciò permette di conservare l’universalità delle interazioni deboli assumendo che il quark che partecipa alle interazioni deboli sia: u ↔ d ʹ = cosθ c d + sin θ c s Gβ/GF 24 Gs/GF Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 Il quarto quark • La teoria di Cabibbo presenta una forte asimmetria tra il quark u da una parte e la combinazione lineare di d ed s dall’altra: u ↔ d ʹ = cosθ c d + sin θ c s • Ciò portò a supporre l’esistenza di un quarto quark, il charm (c) – Nuovo numero quantico, C: conservato nelle interazioni forti ed elettromagnetiche, violato nelle deboli – Y=B+S+C e Q(c)=+2/3 ⎛ cosθ c sin θ c ⎞ d • Probabilità di transizione nei decadimento deboli, u c ) ⎜⎝ −sinθc cosθc ⎟⎠ s ( mediata da una matrice di mescolamento: σ and R in e e Collisions • Quark effettivamente scoperto nel 1974, con mc~1.6 GeV 49. Plots of cross sections and related quantities ( ) 5 + − -2 10 ω φ J/ψ -3 10 ψ(2S) Υ ρ′ ρ -4 σ ( e+e− → adroni ) Z σ [mb] 10 -5 10 -6 10 cc Risonanze -7 10 -8 10 2 1 25 10 3 10 10 Υ J/ψ ψ(2S) Z √s [GeV] Z Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16 I quark • • • – 49. Plots of cross sections and related quantities 5 σ and R in e+ e− Collisions I quark possono essere classificati in famiglie, come i leptoni. Nel 1977 venne scoperto anche un quinto quark b (bottom or beauty) – Q=-1/3, mb ~5 GeV Il suo partner top (t) osservato solo nel 1995 • Q=+2/3, mt ~175 GeV Diversamente dai leptoni, le transizioni deboli sono mediate dalla matrice di Cabibbo-Kobayashi-Maskawa (CKM) -2 10 ω φ J/ψ -3 10 ψ(2S) Υ ρ′ ρ -4 σ ( e+e− → adroni ) σ [mb] -5 10 • • -6 10 Risonanze bb -7 10 -8 10 2 1 26 VCKM Z 10 10 3 10 10 Υ J/ψ ψ(2S) Z √s [GeV] ⎛Vud ⎜ = ⎜Vcd ⎜V ⎝ td Vus Vub ⎞ ⎟ Vcs Vcb ⎟ Vts Vtb ⎟⎠ Matrice unitaria Transizioni sempre più improbabili all’aumentare della differenza di massa. Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 12 A. Andreazza - a.a. 2015/16