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L`atmosfera
L’atmosfera Cos’è l’atmosfera? L’atmosfera è un involucro di gas che circonda la Terra Qual è la sua funzione? Regola la temperatura della superficie terrestre e rende possibile il ciclo dell’acqua Da cosa è composta? E’ composta principalmente da azoto (78%), ossigeno (21%), quantità minori argo (0,9%) e biossido di carbonio (0,03%) Come si divide? Alterazioni dell’atmosfera Inquinamento atmosferico Buco nello strato dell’ozono Effetto serra Piogge acide L’inquinamento atmosferico Viene considerato inquinamento atmosferico ogni modificazione della composizione dell’aria dovuta dalla presenza di sostanze tali da: alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria; costituire un pericolo per la salute dell’uomo; alterare le risorse biologiche, gli ecosistemi e i beni materiali. Queste sostanze inquinanti sono: biossido di zolfo, particolato sospeso totale, biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene, prodotte soprattutto dalle attività antropiche. Rilevamento atmosferico: Biomonitoraggio Centraline chimiche Buco nello strato dell’ozono L’ozonosfera è uno strato dell'atmosfera terrestre, caratterizzato da una concentrazione di ozono relativamente alta, che cattura i raggi ultravioletti del sole (UV). A partire dalla fine degli anni settanta, l’ozonosfera ha iniziato ad assottigliarsi sopra l’Antartide. Successivamente si è verificata una forte riduzione di ozono che ha portato il così detto “buco nello strato di ozono”. Questa diminuzione di ozono si è verificata a causa della presenza di gas clorofluorocarburi (CFC) nell’atmosfera. I CFC sono gas inodore contenuti principalmente nelle bombolette spray e negli impianti di refrigerazione. La comunità mondiale, allarmata dai danni provocati dai gas CFC, ha deciso di far cessare la produzione di questi gas sottoscrivendo, nel 1987, il protocollo di Montreal. L’effetto serra Il biossido di carbonio, gas prodotto dalle attività antropiche, combinandosi nell’atmosfera con vapore acqueo, metano e biossido di azoto, forma una sorta di filtro permeabile dalle radiazioni elettroluminose del sole, ma anche in grado di respingere i raggi infrarossi riflessi dal suolo terrestre che così viene riscaldato. Con un conseguente aumentano delle emissioni di gas serra si rischia il surriscaldamento terrestre e altri danni ambientali come lo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento del livello delle acque o l’aumento delle zone deserte. Allarmate da questo problema mondiale, 141 nazioni si sono riunite a Kyoto per sottoscrivere un protocollo che è entrato in vigore il 16 febbraio 2005. Le nazioni che hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto, si pongono lo scopo di fronteggiare la minaccia di questi cambiamenti climatici. Queste nazione devono inoltre ridurre le emissioni di gas serra (soprattutto biossido di carbonio) del 5-6% entro il 2012. Attualmente, i 160 paesi che aderiscono al protocollo di Kyoto, hanno deciso di dare inizio a una seconda fase di questo trattato, impegnandosi ulteriormente nella riduzione del biossido di carbonio e degli altri gas serra. La natura combatte questo problema con le piante; infatti queste, mediante la fotosintesi clorofilliana, trasformano il biossido di carbonio in ossigeno, elemento essenziale per la vita dell’uomo. Le piogge acide Le piogge acide sono il risultato delle reazioni chimiche tra i gas degli scarichi industriali e l’umidità atmosferica. Le sostanze tossiche possono essere trasportate dalle nubi per lunghi tratti prima di essere rilasciate insieme alla pioggia, danneggiando così laghi e foreste anche molto distanti dalla fonte inquinante. In continuo aumento a partire dai tempi della rivoluzione industriale, solo recentemente le piogge acide sono divenute un problema planetario per il quale urge una soluzione globale. Le foreste, esposte in modo continuo alle piogge acide, risultano particolarmente danneggiate. Possono manifestare una riduzione dell’attività di fotosintesi e conseguente rallentamento della crescita.