Corriere Economia - Patrimoni Sui mercati non si balla più da soli
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Corriere Economia - Patrimoni Sui mercati non si balla più da soli
CO R RI ER ECO NO M I A 33 LUNEDÌ 14 MARZO 2016 Osservatorio Investimenti Private banking Il totale della masse amministrate a fine settembre ha raggiunto i 535 miliardi (+5,2%). Oltre un terzo finisce nel «gestito» Patrimoni Sui mercati non si balla più da soli La volatilità spinge le grandi fortune a scegliere le gestioni personalizzate. Appena il 20% investito in ottica speculativa DI PIER EMILIO GADDA UNA STRISCIA POSITIVA M essa alla prova da mesi di mercati febbricitanti, l’industria private sembra aver dimostrato una buona capacità di tenuta, almeno sul fronte della raccolta. «L’impressione ricavata analizzando i nostri dati e sulla base dei contatti con altri player è che i flussi netti siano rimasti positivi, anche nei primi mesi del 2016», osserva Paolo Vistalli, direttore generale e amministratore delegato di Cassa Lombarda. 439 31 dic 2010 +0,7% 31 dic 2011 535 481 446 422 +0,9% +3,2% +4,5% 31 dic 2012 +5,2% Distribuzione regionale della ricchezza Oltre 100 miliardi da 50 a 100 miliardi da 30 a 50 miliardi 31 dic 2014 31 dic 2013 30 set 2015 Fonte: Aipb. Analisi del mercato servito dal Private Banking. Dati aggiornati a settembre 2015 da 15 a 30 miliardi meno di 15 miliardi LA PIRAMIDE La ripartizione delle famiglie più ricche Fasce patrimoniali Oltre 10 milioni Da 5 a 10 milioni Da 1 a 5 milioni Da 0,5 a 1 milioni TOTALE Trend Una tendenza che trova riscontro anche nei numeri dell’Aipb, l’associazione di categoria, le cui rilevazioni si fermano a settembre del 2015: nonostante lo scenario abbia cominciato a deteriorarsi, a partire dal secondo trimestre dello scorso anno, con inevitabili ripercussioni sulle performance di portafoglio, il bilancio tra sottoscrizioni e riscatti è rimasto sempre positivo. Questo ha permesso di archiv i a re i p r i m i n ove m e s i — malgrado un effetto mercato negativo per un punto percentuale circa — con masse in crescita a quota 535 miliardi di euro, il 4,3% in più rispetto al saldo di dicembre 2014. «I flussi di risparmio non sono più pro-ciclici rispetto ai rendimenti, come accadeva in passato. La clientela private manifesta un approccio CINQUE FASCE TRICOLORI Evoluzione delle masse gestite dalle strutture «private» Dati in miliardi di euro 513 Numero famiglie Patrimonio (miliardi di euro) 8.015 21.252 171.245 432.762 633.273 149 151 356 328 983 Fonte: AIPB Stima del mercato potenziale Private, 2014 più maturo, strutturato e consapevole — annota Vistalli —. Tende a mantenere intatta l’allocazione strategica del portafoglio, in funzione degli obiettivi di lungo termine». Portafogli Secondo l’Aipb, fatto 100 il patrimonio finanziario dei clienti private, il 35% è finalizzato alla gestione della liquidità, il 46% risponde al bisogno di costruire un piano di risparmio e crescita per il futuro e il restante 19% ha una finalità essenzialmente «speculativa»: in che modo questa struttura è stata messa in discussione dalle recenti fi- RPirola brillazioni di borsa? «La prolungata fase di volatilità che ha caratterizzato i mercati negli ultimi tre trim e s t r i n o n h a p rovo c a to sostanziali modifiche nell’asset allocation del patrimonio finanziario dei clienti — rileva Franco Dentella, vice-direttore generale e responsabile Private banking wealth management di Banca Aletti —. In particolare, non rileviamo sostanziali modifiche nella quota allocata in liquidità, anche a fronte di una view della banca che rimane positiva sulle prospettive di crescita globale ed al costante supporto consulenziale assicurato dai private banker». Da un lato, i rapidi saliscendi dei listini spingono molti investitori, tatticamente, a rifugiarsi nel cash per stabilizzare le performance e attendere tempi migliori per premere l’acceleratore sul rischio. Dall’altro, i rendimenti negativi dei tassi a brevissimo termine scoraggiano un sovrappeso eccessivo sulla liquidità. «Semmai si scelgono soluzioni più sofisticate per gestire questa componente di portafoglio: ad esempio — chiarisce Vistalli — tramite polizze vita ramo I, purché prive di costi in uscita e vincoli di permanenza; oppure fondi alternativi a ritorno assoluto che inglobino strategie hedge all’interno del formato Ucits, con performance de-correlate all’andamento dei mercati e liquidità giornaliera o al massimo settimanale. In questa fase, è la componente più dinamica e aggressiva del portafoglio che tende a essere limata, perché è sempre più difficile trovare valore». Raccolta Del resto, se è vero che le scelte strategiche degli investitori sono impostate su orizzonti di lungo termine, non dovrebbero risentire della volatilità di breve respiro. Più che gli obiettivi, quindi, cambiano gli strumenti adottati per realizzarli. «Osserviamo un sempre mag- giore ricorso alla delega, in particolare attraverso il conferimento di mandati di gestione di tipo flessibile o absolute return — osserva Dentella —. Il favore accordato a soluzioni di investimento che delegano al gestore la scelta tattica si è rivelato premiante grazie alla capacità di reagire con tempestività ai repentini movimenti dei mercati, con benefici effetti in termini di contenimento della volatilità di breve». Più in generale, la raccolta gestita continua a guadagnare quota rispetto a quella amministrata: secondo l’Aipb, fondi comuni e gestioni patrimoniali oggi valgono circa il 38% dei portafogli private, in crescita costante dal 2008. Al contrario, nel corso degli ultimi otto anni, la raccolta amministrato ha perso rilevanza, passando da 44% al 33,4%. Anche la componente assicurativa continua a consolidarsi, con la ricerca di maggiore protezione ed efficienza fiscale, in vista di un possibile ritocco alle imposte di successione. A proposito di fiscalità, i dati di raccolta relativi all’ultimo trimestre del 2015 dovrebbero incorporare anche una parte dei capitali rientrati per effetto della voluntary disclosure, la procedura di regolarizzazione delle somme sottratte al Fisco. «Un impatto si è visto — conclude Vistalli —. Ma non è paragonabile, in termini dimensionali, ai precedenti scudi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Idee Dopo lo sbarco a Londra del robo-advisor italiano 1 Pensioni su misura. Fatte con i cloni Online e gratis: al via i corsi a misura di trader Galvani (MoneyFarm): utili anche per la previdenza M ai come oggi i risparmiatori si stanno chiedendo come gestire la volatilità. E le risposte, proprio a fronte di mercati così complicati, sono sempre le stesse: mettere l’accento su un’asset allocation che sia coerente col proprio profilo di rischio. E, non meno importante, avere un’ottica di lungo termine. «Invece i risparmiatori vanno in panico. Escono quando i mercati scendono per rientrare quando ricominciano a salire. La Borsa non è fatta per chi ragiona in un’ottica di breve periodo e ha bisogno di liquidità immediata», commenta Paolo Galvani, presidente di MoneyFarm, servizio di consulenza finanziaria indipendente, online e personalizzato che costruisce, attraverso un algoritmo proprietario e la presenza del team di investimento, un portafoglio di soli Etf. Piani La società ha appena lanciato lo stesso servizio a Londra e non esclude di aprirsi, nel futuro, a nuove soluzioni come la costruzione di un prodotto che sia di supporto nella gestione della liquidità o di uno in tema previdenziale. «Il mondo dei fondi pensione avrebbe molto senso per realtà come la nostra, ma in Italia normativa e fiscalità sono talmente complicate e in continua variazione che il settore non decolla, abituati com’erano gli italiani al pilastro pubblico. Inizieremo a farlo in Inghilterra», aggiunge Galvani che ha presentato a Milano i portafogli strategici 2016 agli Moneyfarm Paolo Galvani investitori in occasione di un convegno dove erano presenti anche le società Satispay e InstaPartners e dove si è provato a delineare il panorama del fintech, una realtà che anche in Italia si sta sempre più definendo. Tanto che nel solo 2015 le start up di settore hanno ricevuto finanziamenti per circa 20 milioni di euro. Precisa Galvani: «Nel ribilanciare i portafogli, dalla metà del 2015 stiamo alleggerendo la quota azionaria tanto che la nostra allocazione strategica più aggressiva oggi ha un 45% di equity (dal 75% di giugno). Va detto, però, che l’azionario non è l’unica componente rischiosa, abbiamo ridotto un po’ anche gli emergenti in favore dell’high yield europeo, abbiamo qualche periferico, un po’ di dollaro e abbiamo ridotto in parte il Giappone». Rischio Più in generale, l’avversione al rischio è aumentata con reazioni negative su tutti gli indici azionari mondiali. Precisa Galvani: «i risultati delle società stanno mostrando negli Usa il peggior calo degli utili dal 2009. Leggermente migliore la situazione nell’area Euro e in Giappone; banche e società energetiche sono gli osservati speciali. Le valutazioni iniziano a essere ancora più interessanti in Europa se tornerà la fiducia degli investitori ma la volatilità resta elevata». Anche il credito ha sofferto, in particolare le obbligazioni ad alto rendimento e gli spread sono aumentati a livello globale ma l’Europa si è difesa da inizio anno. «Anche in questo caso l’obbligazionario bancario e delle società energetiche è sotto pressione. Data l’assenza delle banche di investimento con la capacità di fare mercato sui titoli obbligazionari, la liquidità sul mercato dei bond corporate non è elevata e va monitorata in maniera opportuna», afferma. E conclude: «Prendiamo le varie asset class su un arco di 5/10 anni e sulla base di valutazioni macroeconomiche, volatilità, correlazione e rendimenti attesi, costruiamo le varie combinazioni. Il portafoglio più conservativo segna -0,3% da inizio anno mentre, dal 1° gennaio 2012 a oggi, guadagna l’11%. Quello più rischioso è, rispettivamente, a -2,3% e a +30%». Il portafoglio medio dei clienti MoneyFarm è di 30mila euro. Si può partire da 100 euro con un piano di accumulo fino a 3000 per un portafoglio completo. Il costo è dello 0,7% sulle masse investite. FRANCESCA VERCESI © RIPRODUZIONE RISERVATA ITForum I n attesa della diciassettesima edizione di ITForum, la manifestazione dedicata al mondo degli investimenti e del trading, organizzata da Traderlink, Trading Library e Morningstar che si terrà a Rimini il 19 e il 20 di maggio, chi desidera approfondire le proprie conoscenze sulle tecniche del trading, capire le dinamiche dei mercati finanziari e valutari, troverà dal 18 marzo, sul sito www.itforum.it, percorsi formativi interattivi. I corsi che possono essere seguiti comodamente da casa gratuitamente, saranno tenuti da trader professionisti e analisti. Per ciascun modulo sono previste lezioni «su misura», articolate su tre livelli: base, intermedio, avanzato. Per valutare se la lezione è stata assimilata, alla fine di ogni modulo, si dovrà superare un test. Il primo appuntamento è per il 18 marzo, con Enrico Malverti, trader e analista quantitativo che spiegherà come costruire strategie vincenti a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta ai sistemi automatici di trading. La seconda si terrà il 22 di marzo tenuta da Gabriele Bellelli che indicherà i primi passi da compiere per entrare nel mondo degli investimenti obbligazionari. Per tutti i corsi webinar è previsto il rilascio di un attestato di frequenza che potrà essere ritirato a Rimini durante la manifestazione ItForum. PA. PU. © RIPRODUZIONE RISERVATA