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Il paradosso delle società offshore risolto grazie al

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Il paradosso delle società offshore risolto grazie al
Il paradosso delle società offshore
risolto grazie al Commonwealth
FISCO IMPOTENTE. La legge tributaria di Santa Lucia non ammette le imprese con azioni anonime. Ma basta creare l'entità giuridica nel Regno
Unito per aggirarla grazie agli accordi di Sua Maestà. E la trasparenza viene cancellata.
DI FABRIZIO GORIA
1 La vicenda della casa di Montecarlo ha riaperto la diatriba intomo ai paradisifiscali.In particolare, sulla possibilità di anonimato
o meno dei titolari della società
offshore. Al centro ci sono le azioni al portatore, quasi immuni dall'occhio del Fisco. Quasi però,
non del tutto.
La protezione internazionale
per chi fonda una società offshore,
nonostante i giri di vite promossi
dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
(Ocse), rimane ancora elevata. Nel
caso di Santa Lucia, il mistero
s'infittisce. Secondo la Adco Inc.,
il broker che fa da fiduciario alle
due presunte offshore di Tulliani,
lei non è autorizzata ad approvare
la costituzione di società con titoli al portatore. «La legge di Santa
Lucia non permette l'emissione
nativa di questo genere di azioni ».
spiega la Adco sul proprio sito.
Tuttavia, c'è una scappatoia tanto
semplice quanto veloce. L'isoletta
caraibica fa parte del Commonwealth e come tale ha la possibilità di una corsia privilegiata
per il transfer della sede legale delle società. Ecco quindi che è possibile creare un'entità nel Regno
Unito, dove i titoli al portatore
possono essere tranquillamente
emessi, e poi chiedere a broker come Adco di effettuare la registrazione societaria presso il Pinnacle
Registry delle International business companies (Ibc). E quest'ultimo è esattamente il registro dove
sono state collocate siaPrimtemns
sia Timara. A questo punto, verrebbe da domandarsi come mai il
Regno Unito è così generoso nella sorveglianza tributaria. Il nodo
principale è che Londra non è la
patria dei sotterfugi fiscali, ma lo
sono le sue isole adiacenti. Creare una società offshore a Guernsey, Jersey o sull'Isola di Man non
è molto più complicato che aprire
un conto corrente bancario in Italia. E con meno dell'equivalente
di mille euro, è possibile ottenere
un istituto giuridico offshore con
azioni al portatore da collocare nei
registri delle Ibc del Commonwealth. L'anonimato è garantito dalla contrattualistica della nazione di origine della società, come recita la consuetudine statutaria del Common Law vigente sia
nel Regno Unito sia a Santa Lucia
Si potrà mai risalire al titolare
delle due società? La tutela alla riservatezza dei titolari delle azioni
di Printemps e Timara è garantita
da tre leggi differenti: International Mutual Funds Act, Ibc Act e
International Trust Act. Ci sono
però alcune vie che si possono seguire, come ricordano gli accordi
sottoscritti dall'Ocse in tema di vigilanza prudenziale sull'antiriciclaggio. La prima è quella istituzionale. Nel caso di una richiesta
formale del governo italiano verso il corrispettivo di Santa Lucia,
quest'ultimo deve garantire la piena trasparenza alle autorità tributarie italiane. Rimane la questione
di fondo, cioè la presunzione di un
illecito fiscale. La seconda via è
quella dell'ammissione diretta da
parte del titolare delle società o dei
curatori dell'operazione. E qui
viene il difficile. I soggetti in essere sono almeno una decina. Uno
degli informati sui fatti è James
Wolfenzao. avvocato per la Corporate Agents e mediatore della
compravendita immobiliare. C'è
poi il notaio che ha concluso la
transazione. Paul-Louis Aureglia.
Ovviamente c'è Giancarlo Tulliani, l'inquilino della casa monegasca. Ma soprattutto, c'è la Adco di
Michael Gordon, noto giurista che
da un ventennio lavora a Santa
Lucia. Infine, l'ex senatore della
Lega Nord Renato Ellero, sicuro
che un suo assistito sia in possesso dei titoli della società. C'è solo da sperare che si faccia vivo
quest'ultimo.
L'ISOLA PARADISO FISCALE
" W h i t e list". Il maggio scorso, lo Stato
di Saint Lucia è stato promosso entrando nella lista
bianca dell'Ocse, con altri due Paesi dei Caraibi,
Dominica e Grenada. Saint Lucia ha soddisfatto
i requisiti imposti dall'Ocse sottoscrivendo 12 accordi
bilaterali con Stati controparte, per lo scambio
di informazioni. Tra questi Stati non c'è però l'Italia
G l i a c c o r d i . I nuovi accordi prevedono
collaborazioni più stringenti rispetto al passato,
per combattere l'evasione fiscale e il riciclaggio
di denaro sporco nei paradisi fiscali.
Prevista la divulgazione di informazioni anche
di carattere fiscale, come richiesto dalle autorità
del Paese controparte dell'accordo
La r i c h i e s t a . Pur non essendoci un accordo
firmato con il nostro Paese, se l'Italia dovesse
richiedere informazioni per contrastare l'evasione
e l'elusione fiscale, le autorità
delusola potrebbero
© MA R T |NICA
decidere di collaborare
Castrtes
ST LUCIA
E
BARBADOS
ST VINCENT ®
E GRANAD1NE
Tòbago
a
VENEZUELA
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