Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione
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Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione
Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione Seconda edizione Esclusione di responsabilità e dichiarazione d’intenti Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione è pubblicato dall’International Tax and Investment Center (ITIC), una fondazione senza scopo di lucro dedita alla ricerca e all’istruzione. ITIC funge da centro nevralgico di raccolta e diffusione d’informazioni relative alle migliori prassi in materia d’imposizione fiscale e d’investimento, e da centro di formazione per la diffusione di tali conoscenze al fine di migliorare gli ambienti d’investimento nei paesi in transizione e in via di sviluppo, stimolando così la formazione e lo sviluppo del benessere commerciale ed economico. Lo scopo della presente pubblicazione è fungere da guida e da punto di riferimento in materia di migliori prassi per i funzionari delle autorità fiscali, doganali, e delle forze dell’ordine perché migliorino i propri sforzi per contrastare il commercio illegale di prodotti del tabacco. Per riuscire a sostenere il costo della presente pubblicazione, ITIC ha ricevuto contributi aggiuntivi dalle società produttrici di tabacco. Tuttavia, ITIC ha mantenuto il completo controllo editoriale e si assume la piena responsabilità per il suo contenuto ed eventuali errori o omissioni. La pubblicazione non è intesa a essere una dichiarazione delle politiche di ITIC, né è volta a supportare le opinioni o le politiche di nessuna delle organizzazioni o delle persone che vi hanno contribuito (a livello finanziario o in altro modo), come l’Organizzazione mondiale delle dogane (OMD), l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) o il settore del tabacco. Per la presente pubblicazione sono stati utilizzati, oltre a dati e casi di studio, apporti provenienti da funzionari delle istituzioni fiscali e doganali, dall’Organizzazione mondiale delle dogane (OMD), rappresentanti di settore e vari consulenti. L’autrice Elizabeth Allen Elizabeth (Liz) Allen, laureata presso l’Università di Bristol, ha più di 35 anni di esperienza gestionale, operativa e di definizione delle politiche sviluppata presso l’Ufficio imposte e dogane del Regno Unito (Her Majesty’s Revenue and Customs – HMRC) e precedentemente presso l’Ufficio dogane ed accise. I suoi incarichi di alto funzionario hanno incluso la responsabilità dell’Indagine sulle frodi legate all’alcol e al tabacco, la Strategia di conformità relativa alle accise e alle dogane interne, l’attuazione del Sistema di movimento e controllo delle accise e la responsabilità per l’amministrazione delle Imposte ambientali. Liz ha anche lavorato alle Politiche e procedimenti doganali. Ha una vasta esperienza nel lavoro con colleghi provenienti da altri governi e con stakeholder del settore privato. Dopo aver lasciato l’HMRC nel marzo 2009, Liz ha presieduto, oltre ad essere stata membro di un team all’interno di quattro gruppi di revisione sull’attuazione della politica “Starting Gate” della Major Projects Authority in quattro ministeri del governo britannico. Dal settembre 2010 al giugno 2011, ha guidato una riuscita indagine finanziata dall’UE sul commercio illecito di prodotti soggetti ad accisa nella Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (SADC). È stata inoltre facilitatrice in occasione di workshop relativi alla politica sulle accise, amministrazione e applicazione per alti funzionari delle istituzioni tributarie e doganali nella regione SADC. È stata consulente per l’agenzia doganale della Nigeria nello sviluppo del suo Piano organizzativo strategico nel 2012, mentre, nel 2013, ha tenuto seminari sul Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei tabacchi lavorati per alti funzionari in Vietnam e Tailandia. È autrice della prima edizione de Il commercio illegale del tabacco e la sua gestione e di Guidebook to the Successful Introduction of a Specific Excise Tax on Alcohol Beverages, entrambi pubblicati da ITIC nel 2011. Liz ha presieduto due conferenze economiche internazionali sulla lotta contro il commercio illecito/ economia sommersa nel 2009 e nel 2013. È intervenuta in numerose conferenze internazionali in materia di accise ed ha fornito formazione ad alti funzionari pubblici internazionali su argomenti quali “Superare le sfide amministrative”, “Il contribuente come cliente” e “Sviluppo e attuazione organizzativa strategica”. Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione, Seconda edizione Indice Introduzione2 Premessa 3 Riepilogo esecutivo 4 1. Cos’è il commercio illegale di prodotti del tabacco? 6 2. Dimensioni e quantificazione 8 3. Natura globale e dinamiche12 4. Impatto del commercio illegale sui prodotti del tabacco17 5. Cause e fattori facilitanti21 6. Come contrastare il problema29 7. Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei tabacchi lavorati (ITP)38 Prospettive future43 Glossario dei termini47 Collegamenti utili48 Materiale aggiuntivo di ITIC48 Allegato 1: Dimensioni dei container49 Allegato 2: Un approccio strategico regionale e nazionale per la gestione del commercio illegale di prodotti soggetti ad accisa50 LA TERZA E LA QUARTA IMMAGINE SULLA COPERTINA E SUL RETRO DI COPERTINA SONO GENTILMENTE CONCESSE DA INTERPOL. 1 Introduzione Considerata la forte richiesta in tutto il mondo della prima edizione de Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione, ITIC è lieta di pubblicarne la seconda edizione. La prima edizione è stata distribuita in più di 7.000 copie in cinque lingue. La seconda edizione di questa guida include nuovi dati e informazioni relative ai recenti sviluppi nella lotta contro il commercio illegale di prodotti del tabacco, incluse questioni fondamentali che i governi devono prendere in considerazione nell’attuazione del Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei prodotti derivati dal tabacco (ITP). Dalla sua fondazione, nel 1993, ITIC si è dedicata alle accise, che, se definite e attuate correttamente, possono costituire una fonte stabile e prevedibile d’introiti per lo Stato. Tuttavia, ben presto ci siamo accorti che il commercio illegale di prodotti soggetti ad accisa, e, in particolare, delle sigarette, ha causato considerevoli perdite economiche per molti governi. Pertanto, abbiamo ampliato i programmi di ITIC al fine di concentrarci sugli elementi dell’imposizione di accise legati alle imposte, alle dogane e all’applicazione della legge. Presto abbiamo notato che i governanti erano interessati a conoscere ulteriori elementi pratici di amministrazione fiscale e applicazione della legge. Nel 2009, ITIC si è unita all’Organizzazione mondiale delle dogane (OMD) per organizzare una conferenza interdisciplinare che integrasse tutti gli aspetti (imposte, dogane, applicazione della legge e salute) relativi alle modalità per combattere al meglio il commercio illegale di sigarette. Lo scopo della conferenza del 2009, e delle successive pubblicazioni, inclusa questa nuova edizione della nostra guida, è di far aumentare la consapevolezza e la conoscenza del crescente problema del commercio illegale di prodotti del tabacco, e condividere le best practice per contrastarlo efficacemente. Ci auguriamo che quest’opuscolo funga da efficace risorsa educativa per contribuire alla lotta contro il commercio illegale di tabacchi lavorati e all’aumento introiti di bilancio in tutto il mondo. Auspichiamo possa avere un impatto positivo nel vostro Paese. Daniel A. Witt Presidente, International Tax and Investment Center 2 Premessa Viviamo in un mondo soggetto a cambiamenti estremamente rapidi, in cui il commercio globale è fondamentale sia per il nostro stile di vita sia per il nostro sviluppo e la nostra prosperità economica. Le dogane hanno un ruolo rilevante nel garantire che il commercio globale sia conforme ai requisiti internazionali e che le imposte dovute siano corrisposte ai governi per finanziare i servizi pubblici. Quando i beni sono soggetti ad imposte elevate e sono facilmente trasferibili, criminali, terroristi e ribelli traggono vantaggio da qualsiasi debolezza delle dogane e dei controlli degli introiti per accumulare profitti, senza curarsi del fatto che le leggi vengano infrante, la salute dei consumatori messa a repentaglio, i governi perdano introiti o le imprese legittime perdano aree di attività. Le sfide associate al commercio illegale dei prodotti del tabacco stanno diventando più complesse. Il successo delle azioni di prevenzione da parte delle forze dell’ordine ha condotto i perpetratori di questi reati a sviluppare tecniche di contrabbando sempre più sofisticate. Le dogane in tutto il mondo hanno testimoniato la crescita del commercio illecito di prodotti del tabacco negli ultimi anni. I governi si trovano ad affrontare trafficanti sempre più organizzati e strutturati in reti, le cui attività sono più difficili da rilevare e smantellare. Di conseguenza, dobbiamo incrementare i nostri sforzi per gestire il problema. Nuove idee, interrogativi, pianificazione preventiva, il confronto con le esperienze altrui ed una maggiore collaborazione tra le autorità di contrasto, con altre agenzie nazionali e con il commercio legale ci consentiranno di modernizzare ed ottimizzare l’utilizzo delle scarse e costose risorse a nostra disposizione per gestire il commercio illegale del tabacco. Dobbiamo accrescere la consapevolezza dei governi e dell’opinione pubblica riguardo alle implicazioni del commercio illegale e ottenere il loro pieno supporto. Un approccio innovativo, basato sulla creazione e sullo sviluppo di collaborazioni, ci consentirà di trasformare i nostri sforzi e ridurre in modo significativo sia il commercio illecito sia il numero di criminali che ne traggono beneficio. Questa pubblicazione si basa sul successo della prima edizione della pubblicazione di ITIC, Il commercio illegale dei prodotti del tabacco e la sua gestione del 2011, con nuovo materiale che riflette il mondo in costante evoluzione in cui viviamo. Unisce principi e best practice provenienti da tutto il mondo che auspico sfoceranno in migliori collaborazioni e prassi lavorative. Kunio Mikuriya Segretario generale, Organizzazione mondiale delle dogane 3 Riepilogo esecutivo La seconda edizione di questa pubblicazione è volta ad accrescere la consapevolezza della natura del commercio illegale di prodotti del tabacco, caratterizzata da una continua crescita ed evoluzione. Si tratta di una raccolta di fatti e opinioni provenienti da un’ampia varietà di fonti, tra le quali: autorevoli accademici, consulenti del settore privato, giornalisti, organizzazioni internazionali preposte all’applicazione della legge, autorità fiscali governative e l’industria. Definisce i diversi aspetti del commercio illegale e fornisce informazioni relative alle modalità utilizzate per misurarne la portata. Analizza la natura del problema, le sue cause e le sue conseguenze, e offre alle autorità indicazioni sulle best practice per l’applicazione di strategie di contrasto al commercio illegale. Cita esempi e casi di studio per fornire prove delle buone pratiche e dell’impegno globale volto a gestire questo grave problema1. Dimensioni e quantificazione Cos’è il commercio illegale di prodotti del tabacco? Negli ultimi anni, le dinamiche del commercio illecito si sono evolute rapidamente, rappresentando una sfida continua per i governanti e le forze dell’ordine. La diffusione delle sigarette “illicit white”, prodotte specificamente per il contrabbando, è cresciuta in tutto il mondo in modo esponenziale. . Si è verificata un’espansione delle reti di distribuzione utilizzate dalle organizzazioni criminali per il commercio illecito di un’ampia gamma di prodotti, inclusi i prodotti del tabacco e i narcotici, oltre al traffico di esseri umani. I criminologi, le forze dell’ordine e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) riferiscono che il commercio illegale di prodotti del tabacco è diventato un’importante sfida per la sicurezza in diversi ambienti in tutto il mondo ed è sempre più utilizzato come fonte di finanziamento del terrorismo3. Il commercio illegale si manifesta in due modalità principali: importazione illegale e produzione nazionale illegale. Le importazioni illegali riguardano sia prodotti contraffatti sia prodotti originali, e, in misura sempre maggiore, i cosiddetti “cheap” o “illicit white”. Si tratta di marchi prodotti legalmente in un Paese con lo specifico scopo di essere contrabbandati in un altro Paese in cui essi non hanno un mercato legale. Studi ed esperienze dirette dimostrano che il commercio illegale di prodotti del tabacco rappresenta un fenomeno globale, presente in tutti i continenti e che si estende indistintamente nei paesi ad alto e basso reddito. Poiché sono molto tassate, facili da trasportare, e con un rapporto rischio/rendimento lucrativo, le sigarette sono tra i beni più soggetti a traffico illegale al mondo. Secondo Euromonitor International, “il commercio illegale di sigarette è il più grande commercio illegale di un prodotto legale in termini di valore, e secondo solo alle droghe illegali in termini d’introiti generati dai trafficanti”2. 4 È ormai opinione diffusa che il commercio illegale di prodotti del tabacco a livello globale sia diffuso a livelli del tutto inaccettabili. I dati pubblicati da Euromonitor International per il 2012 suggeriscono che una sigaretta ogni dieci fumate in tutto il mondo è illegale, pari a circa 600 miliardi di sigarette l’anno e 40–50 miliardi di $ di perdite annuali d’introiti per i governi. La maggior parte dei governi non tenta di misurare il problema periodicamente e rimane inconsapevole dei numerosi effetti negativi che il commercio illecito del tabacco può avere sull’economia e sulla società. In mancanza di uno strumento valido per misurare la portata del problema, per le autorità è difficile valutare l’efficacia delle strategie per affrontarlo. Natura globale e dinamiche Impatto sulla società Il commercio illecito ha un impatto enorme sul tessuto economico e sociale della società. Oltre alla perdita d’introiti che compromette la base fiscale delle economie, impedisce lo sviluppo economico, mina gli obiettivi delle politiche sanitarie del governo come la prevenzione del fumo giovanile e lo stato di diritto. Supporta pratiche di corruzione, finanzia il crimine organizzato e il terrorismo ed incoraggia l’espansione di attività criminali; compromette gli investimenti nella produzione, nell’innovazione, nel commercio e nella distribuzione attraverso l’industria legale e ha un impatto negativo sull’occupazione. Le società in cui le sigarette illegali costituiscono una quota rilevante del consumo totale stanno registrando una crescente normalizzazione dei prodotti illeciti. Questo avviene in particolare in aree di povertà. Alcuni ritengono che l’aumento dell’imposizione fiscale sui prodotti del tabacco costituisca il metodo più efficace per ridurne il consumo. L’aumento della tassazione, però, spesso porta ad una sostituzione del consumo dei tabacchi legali e tassati da parte di prodotti illeciti e non tassati, più economicamente accessibili per il fumatore. Cause e fattori che agevolano Due sono i tipi di fattori primari per questo commercio illegale: • I clienti vogliono risparmiare; e • I criminali vogliono guadagnare. I fattori che contribuiscono al problema includono: • Una politica fiscale sbilanciata con un elevato carico fiscale sui prodotti del tabacco; • Disparità dei prezzi, tra i diversi paesi, determinata dalle imposte; • Politiche protezionistiche; •Corruzione; • Scarsa applicazione della legge; • Mancanza di controlli ufficiali energici nelle zone di libero scambio e sui beni in transito; • Legislazione e sanzioni inadeguate; • Prezzi accessibili per persone con redditi bassi; • Crescita di reti di distribuzione illegali; e Come contrastare il problema Nello sviluppo di politiche globali di contrasto al commercio illegale, i governi debbono prestare particolare attenzione al coinvolgimento ed all’effettivo coordinamento di tutte le agenzie governative competenti (ad es. dogane, polizia, ministeri delle Finanze, della Salute, della Giustizia, del Commercio e autorità locali) per garantire un allineamento ed un impegno volto al raggiungimento di obiettivi condivisi. Inoltre, le forze dell’ordine devono ricevere risorse adeguate ed essere incoraggiate a lavorare a stretto contatto con gli altri stakeholder internazionali per combattere il problema. Lo scambio d’informazioni con le autorità di altri Paesi e organizzazioni internazionali preposte all’applicazione della legge deve diventare la norma. Nel contempo, la legislazione dovrebbe fondarsi su politiche equilibrate con pene deterrenti comminate da autorità giudiziarie efficienti. La consapevolezza pubblica deve essere rafforzata, ed i cittadini devono ricevere informazioni relative alle implicazioni dell’acquisto di prodotti illegali, come, ad esempio, il fatto di supportare inconsapevolmente il crimine organizzato e il terrorismo. L’Articolo 15 del Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei tabacchi lavorati (ITP) dell’FCTC4 L’importanza fondamentale della gestione su scala globale del commercio illegale del tabacco è riconosciuta dalla Convenzione quadro per la lotta al tabagismo dell’OMS (FCTC), il cui organismo governativo ha negoziato un Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale con più di 170 governi. Il nuovo Protocollo introduce obblighi vincolanti più dettagliati volti a limitare il commercio illecito di prodotti del tabacco. In particolare, definisce orientamenti internazionali per le azioni nazionali relative alla sicurezza della supply chain, i reati e l’applicazione della legge, e la cooperazione internazionale. • Tolleranza pubblica sul commercio illegale dei prodotti del tabacco. 5 1. Cos’è il commercio illegale di prodotti del tabacco? 1.1 Forme principali di commercio illegale di prodotti del tabacco di operazioni illegali clandestine. Possono essere prodotti originali o contraffatti. Vi è inoltre un’incidenza relativamente ridotta di: Il commercio illegale di prodotti del tabacco è definito nell’articolo 1 dell’FCTC dell’OMS come “qualsiasi pratica o condotta vietata dalla legge relativa alla produzione, alla spedizione, alla ricezione, al possesso, alla distribuzione, alla vendita o all’acquisto, ivi inclusa qualsiasi pratica o condotta volta a facilitare tale attività”5. • Il commercio illegale di sigarette e altri prodotti del tabacco assume due forme principali: • Importazione illecita – nota come “traffico illegale” o “contrabbando”: lo spostamento illegale di prodotti del tabacco (originali, contraffatti o illicit white) da una giurisdizione fiscale a un’altra senza il pagamento delle imposte applicabili o violando le leggi che ne vietano l’importazione o l’esportazione; e Abuso di privilegi legali: gli acquisti duty free e la compravendita transnazionale sono pratiche legali volte a evitare imposte nazionali più elevate; l’individuo acquista sigarette ad imposta assolta entro il limite legalmente consentito per il consumo in un’altra giurisdizione. L’abuso di tali agevolazioni e privilegi, come quelli accordati a diplomatici e organizzazioni militari, è un’altra forma di commercio illecito. I livelli di tali pratiche dipendono dai differenziali d’imposta e di prezzo, nonché dalla distanza e dal costo del viaggio tra i paesi6. 1.2 Piccolo contrabbando (bootlegging) Il bootlegging coinvolge individui o piccoli gruppi che trafficano piccole quantità di sigarette, sfruttando le differenze d’imposizione fiscale, per rivenderle. Questa pratica riguarda ad esempio gli operai che attraversano ogni giorno il confine tra l’Unione europea (UE) e l’Europa orientale per motivi di lavoro e portano con sé stecche (200 sigarette)7 per • Produzione nazionale illecita: prodotti del tabacco fabbricati per il consumo nella stessa giurisdizione, che non sono dichiarati alle autorità fiscali. Tali prodotti sono venduti senza l’applicazione d’imposte e potrebbero essere prodotti in fabbriche autorizzate o nell’ambito Commercio di prodotti del tabacco Commercio di prodotti del tabacco Legale Vendite duty free Illegale Importazioni non dichiarate Produzione nazionale non dichiarata Acquisto transfrontaliero Originali Vendite nazionali 6 Contraffatte ‘Illicit white’ e tabacco da fumo senza marchio Abuso di privilegi legali Caso di studio: gestione delle sigarette contraffatte in Cina La Cina è il più grande mercato del tabacco al mondo, con un consumo stimato pari a circa 2 trilioni di sigarette (circa un terzo del consumo mondiale). La quota di mercato dei marchi internazionali nel Paese è trascurabile. La Cina è la fonte principale di sigarette contraffatte in tutto il mondo; si stima che nel Paese vengano prodotti fino a 190 miliardi di sigarette all’anno. Gran parte della contraffazione riguarda marchi di sigarette venduti in Cina per il mercato interno. Circa il 15%–20% delle sigarette contraffatte viene esportato, principalmente verso l’Europa e il Nord America. La maggior parte delle sigarette contraffatte in Cina è prodotta nelle province meridionali di Fujian e Guangdong, da dove vengono trasportate verso città all’interno della Cina o, se destinate all’esportazione, nei porti principali di Xiamen, Shenzhen, Guangzhou e Shanghai. L’Amministrazione statale del monopolio del tabacco (STMA) è l’organismo che ha la responsabilità principale per il controllo del mercato del tabacco in Cina. Questo compito prevede per esempio di agire contro le persone che contravvengono alle rigide leggi di controllo del tabacco della Cina producendo, trasportando o distribuendo sigarette contraffatte. Le pene comminate in Cina per il traffico di sigarette contraffatte sono tra le più severe al mondo, con consistenti ammende e lunghe detenzioni in carcere per coloro che vengono condannati. Sebbene siano stati registrati dei successi nella gestione del problema, la Cina rimane la più grande fonte singola di prodotti del tabacco contraffatti. La STMA ha stretto forti relazioni di collaborazione con il ministero della trarne un guadagno extra, oppure i corrieri che effettuano numerosi viaggi di andata e ritorno tra giurisdizioni ad alta e bassa imposizione utilizzando compagnie aeree low cost. Queste sigarette sono acquistate e consolidate da gruppi del crimine organizzato che le distribuiscono nei mercati di destinazione. 1.3 Tipi di prodotti illeciti coinvolti Illicit white: in meno di un decennio, in tutto il mondo, il contrabbando su larga scala dei cosiddetti “cheap” o “illicit white” è cresciuto esponenzialmente. Queste sigarette sono solitamente prodotte legalmente in un Paese per essere destinate specificamente al contrabbando. Possono essere esportate legalmente da alcuni Paesi. Sono contrabbandate attraverso i confini durante il loro transito verso il punto di vendita (spesso in un Paese che impone aliquote fiscali elevate) utilizzando catene di distribuzione legali e informali senza il pagamento di imposte. Sicurezza pubblica (MPS) e l’Amministrazione generale delle dogane cinesi (GACC),che hanno aumentato la pressione esercitata sui trafficanti di sigarette contraffatte. Ogni anno vengono effettuati migliaia di arresti e miliardi di sigarette vengono sequestrate in irruzioni condotte dalla polizia e da funzionari della STMA. Le attività di produzione, commercio, esportazione e contrabbando di sigarette contraffatte dalla Cina sono controllate da associazioni a delinquere altamente organizzate, che possono contare su membri operativi in tutto il mondo che tentano di organizzare il traffico di sigarette contraffatte nel mercato di destinazione o di transito. Data la natura internazionale del commercio di sigarette contraffatte, la cooperazione globale tra l’industria e le forze dell’ordine assume un ruolo essenziale. La GACC, attraverso le sue reti di agenzie doganali globali, è in grado di supportare il lavoro delle dogane in Europa e Nord America bloccando le spedizioni di sigarette contraffatte. Nell’Agosto 2010, l’Unione Europea e la GACC hanno tenuto una conferenza congiunta a Shanghai, durante la quale uno degli argomenti fondamentali di discussione è stato il blocco del flusso di sigarette contraffatte dalla Cina. La STMA collabora anche strettamente con i principali produttori internazionali, British American Tobacco (BAT), Imperial Tobacco Limited (ITL), JT International (JTI), e Philip Morris International (PMI). Questa collaborazione è nata più di dieci anni fa e si basa sulla condivisione d’informazioni e dati d’intelligence per consentire, alla STMA, di intraprendere azioni in Cina contro i contraffattori, e ai produttori, di attivare misure per proteggere i propri marchi commerciali in giurisdizioni diverse dalla Cina. I prodotti contraffatti sono prodotti illegalmente con un marchio commerciale senza che il legittimo proprietario abbia dato il proprio consenso. Possono essere venduti nel Paese di origine o contrabbandati in un altro Paese. Sui prodotti contraffatti non vengono pagate imposte. Il tabacco da fumo senza marchio viene venduto come prodotto sfuso o sotto forma di foglie di tabacco tagliate/sminuzzate (note in Australia come “chop chop”). Non ha alcuna etichettatura né avvertenze sanitarie, e viene consumato sotto forma di tabacco da arrotolare o inserito in tubi di sigarette vuoti. Anche il tabacco senza marchio viene venduto illegalmente sotto forma di sigarette sfuse contenute in bustine richiudibili in plastica trasparente (spesso noti come “baggie”). 7 2. Dimensioni e quantificazione 2.1 Dimensioni 2.2 Quantificazione Vista la natura stessa del commercio illegale, è difficile fornire statistiche globali precise relative alla dimensione di questo problema a livello mondiale. Il World Bank Tobacco Toolkit8, pubblicato nel 2005, ne dava una stima pari al 6%-9% del consumo totale di tabacco. Studi condotti nel 2008/99 valutavano che circa l’11% del mercato globale delle sigarette fosse costituito da commercio illecito, pari a più di 600 miliardi di sigarette all’anno. Tuttavia, questi numeri non si basano su una singola metodologia o su un singolo processo indipendente, ma costituiscono semplicemente raccolte di stime esistenti provenienti da fonti diverse, che coprono diversi Paesi e periodi di tempo fino al 2008.Euromonitor International ha stimato che, nel 2012, circa il 10% del mercato globale delle sigarette era illecito10. Sebbene vi sia accordo sul fatto che i prodotti del tabacco siano tra i beni più soggetti, nel mondo, a traffico illecito, misurarne le quantità è molto difficile. E’ tuttavia importante che i singoli governi tentino di stabilire la portata dell’utilizzo di tabacco illegale e dell’elusione fiscale per poter prendere decisioni informate relative alle politiche da attuare e fornire un valore di riferimento in base al quale valutare il successo delle strategie di contrasto del commercio illecito. Gli studi che effettuano stime del consumo illegale ripartito per Paese sono solitamente più accurati. Uno di questi studi, condotto da KPMG, ha valutato che, nel 2012, il consumo illegale di sigarette nell’Unione europea è aumentato sino a raggiungere un totale di 65,5 miliardi di sigarette, pari all’11,1% del consumo totale di sigarette. Questo dato determina una stima di 12,5 miliardi di perdite di gettito per gli Stati membri; si tratta del livello più alto mai registrato nell’Unione europea e costituisce il sesto aumento annuo consecutivo. Questa stima si basa sull’applicazione di un’identica metodologia di ricerca a ciascuno dei 27 Stati membri. Lo studio Project Star di KPMG è descritto più dettagliatamente nel paragrafo 2.3. Gli obiettivi di uno strumento di misurazione del commercio illegale sono: • valutare l’incidenza e la quota relativa dei prodotti del tabacco illegali, incluso l’utilizzo da parte dei consumatori, il comportamento di acquisto e analisi di pacchetti vuoti; • consentire l’analisi delle tendenze a lungo termine e valutarne l’evoluzione; • garantire coerenza nel tempo, per Paese e per popolazione, a prescindere dal comportamento relativo al fumo o l’accettazione dei consumatori del commercio illegale. L’applicazione di una metodologia solida è il primo passaggio fondamentale nel processo, poiché deve poter superare un attento esame indipendente ed essere accettato da tutte le parti coinvolte. Dimensione annua stimata del commercio illegale di tabacco a livello mondiale 600 MILIARDI di sigarette illegali Pari a 85 sigarette per ciascun abitante della terra 8 10% $40-50 miliardi di gettito perso Si tratta del delle sigarette consumate a livello mondiale 2.3 Metodologie Vi sono diversi metodi utilizzati dalle autorità fiscali e doganali, dalle organizzazioni regionali e internazionali e dall’industria per misurare le dimensioni del commercio illegale su scala nazionale o regionale. A livello ideale, gli studi dovrebbero essere condotti su larga scala, poiché i complessi meccanismi sottostanti i flussi dai mercati di origine a quelli di destinazione possono essere colti al meglio se considerati a livello regionale. La relazione del 2013 dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) relativa al crimine organizzato transnazionale in Estremo Oriente e nella regione del Pacifico sottolinea l’importanza di comprendere la natura e le dimensioni della minaccia per poter definire strategie e misure volte a proteggere adeguatamente le società11. Non esiste un metodo universalmente riconosciuto per valutare le dimensioni del commercio illegale del tabacco, e per soddisfare le potenziali limitazioni del budget potrebbero essere richiesti diversi approcci, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Per poter delineare un quadro più preciso è possibile utilizzare diversi metodi simultaneamente. Ad un primo livello, i dati relativi ai sequestri effettuati in dogana possono costituire un indicatore del problema, sebbene si ritenga che i sequestri rappresentino solo una parte ridotta del volume di commercio illecito. Le statistiche relative ai sequestri possono dare una semplice rappresentazione della percentuale dei beni illeciti portati illegalmente Il 7 febbraio 2012, Kevin McAleenan, l’Assistente commissario pro tempore dell’Agenzia delle dogane e delle frontiere degli Stati Uniti - Ufficio delle operazioni sul campo, ha testimoniato davanti alla Sottocommissione per la sicurezza delle frontiere e marittima della Commissione per la sicurezza interna, che “più del 95%” dei carichi passa senza essere sottoposto a scansione. In occasione di una conferenza a Stoccolma nell’ottobre 2012, l’Europol ha affermato che in Europa solo il 2% circa del traffico di container viene fisicamente esaminato. * Presentazione di Europol di Howard Pugh, Focal Point Smoke, AWF Serious Organised Crime all’interno di un Paese, poiché non tutta la merce passa attraverso i punti di confine legali. Anche presso tali punti, solo una parte minima della merce viene scansionata e esaminata fisicamente, anche nei Paesi che hanno investito in scanner all’avanguardia. I container vengono scansionati, solitamente sulla base di valutazioni di rischio/dati di intelligence, per rilevare un certo numero di prodotti illeciti. Qualunque sia il fattore che causa la scansione, anche negli Stati Uniti, solo una percentuale ridotta dei container che arrivano presso i porti sono soggetti a scansione o ispezione fisica. Lo studio Project Star di KPMG stimava che, nel 201112 , il consumo di sigarette illegali nell’Unione europea ha raggiunto 65,3 miliardi di sigarette13 e l’Ufficio Caso di studio: La relazione PROJECT STAR di KPMG La relazione PROJECT STAR di KPMGCS-1 è uno studio annuale condotto da KPMG per Philip Morris International (PMI). Dal 2005, la relazione STAR ha misurato i livelli di contraffazioneCS-2 e contrabbando all’interno dell’Unione europea, e costituisce il primo studio di questo genere. La Relazione STAR rientra nell’accordo di collaborazione tra PMI e la Commissione europea per l’implementazione di strumenti volti a comprendere meglio il problema del commercio illegale all’interno dell’Unione europea e in tutti i 27 Stati membri. I risultati vengono condivisi ogni anno con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). La Relazione STAR fornisce informazioni relative alle dimensioni e alla portata del commercio illegale in tutta l’Unione europea e all’interno di ogni Stato membro. Fornisce inoltre dati preziosi relativi ai flussi di prodotti illeciti e all’esplosione del fenomeno delle “illicit white” nell’UE. La relazione più recente pubblicata per il 2012 dimostra che l’11% del consumo è rappresentato da prodotti contraffatti e contrabbandati, un nuovo record per il commercio illegale nell’UE.È inoltre questo il sesto anno consecutivo di aumento; fatto che dimostra che, nonostante i migliori sforzi delle forze dell’ordine in tutta l’Unione europea, il problema del commercio illegale continua a crescere. La rapida espansione delle “illicit white” in UE è ancora più allarmante. Nel 2006 i livelli erano inferiori al 2% del commercio illegale totale; negli ultimi anni hanno raggiunto quasi il 25% di tutti i prodotti illegali. Le prime “illicit white” trovate nell’UE erano Jin Ling e American Legend; questi prodotti hanno subito una contrazione, secondo la relazione sul 2012, ma sono stati sostituiti da nuovi marchi provenienti in grandi quantità dalla Bielorussia. Il metodo utilizzato nella Relazione STAR è stato convalidato dall’OLAF. La ricerca primaria consiste in un’analisi delle vendite legali o tassate, la raccolta di pacchetti vuoti eliminati e ricerche presso i consumatori. Dal 2005 sono state condotte più di 300 indagini, più di 850.000 persone sono state intervistate, e sono stati raccolti più di 1,5 milioni di pacchetti vuoti. Prima di finalizzare i risultati, i dati vengono incrociati con tutte le fonti di dati alternative disponibili, unitamente ad osservazioni empiriche relative alle tendenze e alle evoluzioni registrate dalle dogane e da altri esperti coinvolti nella lotta al commercio illecito. 9 europeo per la lotta antifrode (OLAF) riferisce che i sequestri totali nell’UE nello stesso anno riguardavano circa 4,5 miliardi di sigarette14. Altri metodi per misurare il commercio illegale includono indagini presso fumatori, analisi dei pacchetti vuoti e dei Questo indica un tasso medio di sequestri nell’UE mozziconi di sigaretta raccolti, confronti tra stime tratte da inferiore datoalnon sorprende, indagini al tra10%.Questo le famiglie relative consumo di prodotti del considerando il volume di traffico presso trafficati tabacco, statistiche governative dei prodotti del itabacco ad imposta assolta, e monitoraggio del commercio. I campioni porti internazionali e la necessità di facilitare il dovrebberoalla essere sempre rappresentativi situazione commercio luce di spazi e strutturedella doganali del mercato/paese/regione con proporzioni corrette per limitati. consentire la stima dei volumi, preferibilmente per marchio. Per poter raggiungere risultati solidi, è fondamentale riconoscere i punti di forza e di debolezza intrinseci del metodo prescelto, quali: complessivi, sebbene forniscano dati affidabili relativi alla prevalenza del tabagismo. • la raccolta primaria di dati deve essere svolta in scientifico, sistematico e strutturato che •modo I dati sul commercio internazionale sono solitamente inaffidabili, poiché le statistiche relative ad eimportazioni fornisca un campione rappresentativo superi ed esportazioni non sonoPer facilmente disponibili un esame approfondito. la raccolta dei in formato elettronico e possono essere soggette a errori pacchetti, questa deve includere controlli fisici di immissione dei dati durante la compilazione. per confermare la natura (contraffatto/originale) •e, se Statistiche daiorigine. governi/dall’industria: la possibile,provenienti il paese di LePer statistiche sui sequestri, sono in grado di poter raggiungere risultatituttavia, solidi, è fondamentale riconoscere i punti di forza e di debolezza del fornire informazioni preziose relative intrinseci alle tendenze e metodo prescelto, quali: ai cambiamenti nelle metodologie di contrabbando e nelle rotte adottate dai contrabbandieri. • la raccolta primaria di dati deve essere svolta in modo qualità della stima del commercio illegale dipende dalla qualitàche dei riguarda dati esistenti consumopresso e/o dalle • Per quel lesul indagini i vendite di sigarette vi legali all’interno paese. In molti paesi tali consumatori, sono provedel esaurienti del fatto statistiche non sono facilmente disponibili, precise o che percentuali rilevanti di fumatori riferiscono i verificabili. propri livelli di fumo sottostimandoli. Pertanto, Ilemetodi più sviluppati combinano gran degli approcci relazioni dei consumatori nonparte possono menzionati. A prescindere dal metodo l’applicazione essere considerate affidabili perscelto, determinare di studi ripetuti annualmente o ogni due anni rappresenta la con precisione i livelli di consumo complessivi, migliore analisi delle tendenze a lungo termine, che a loro sebbene forniscano datiseaffidabili relativi alla volta servono a convalidare la metodologia è di fatto prevalenza del tabagismo. efficace. scientifico, sistematico e strutturato che fornisca un Altri metodi perrappresentativo misurare il commercio illegale campione e superi un esame includono indaginiPer presso fumatori, analisiquesta dei deve approfondito. la raccolta dei pacchetti, includere fisici per confermare la natura pacchetti vuoti controlli e dei mozziconi di sigaretta raccolti, (contraffatto/originale) e, se possibile, di confronti tra stime tratte da indagini trail paese le famiglie relativeorigine. al consumo di prodotti del tabacco, statistiche governative deiche prodotti tabacco ad imposta • Per quel riguardadel le indagini presso i consumatori, assolta,viesono monitoraggio del del commercio. I campioni prove esaurienti fatto che percentuali rilevanti di fumatori riferiscono i propri livellidella di fumo dovrebbero essere sempre rappresentativi sottostimandoli. Pertanto, le relazioni con dei consumatori situazione del mercato/paese/regione proporzioni non possono essere considerate affidabili per correttedeterminare per consentire la stimai livelli dei volumi, con precisione di consumo preferibilmente per marchio. Relazione STAR di KPMG rappresenta unsono buon esempio • La I dati sul commercio internazionale della combinazione di metodologie volteleastatistiche cogliere un solitamente inaffidabili, poiché quadro d’insieme il più accurato possibile attraverso serie relative ad importazioni ed esportazioni temporali. non sono facilmente disponibili in formato elettronico e possono essere soggette a errori di immissione dei dati durante la compilazione. Aree interessate daltraffico traffico illecito tabacco in Europa nel 2012 Aree interessate dal illecito del del tabacco in Europa nel 2012 PAESE 0% ‐ 5% PAESE 5.1% ‐ 10% PAESE 10.1% ‐ 20% PAESE 5,1% - 10% 20% > 10,1% - 20% PAESE PAESE PAESE 0% - 5% FINLANDIA 20%> Paesi con un elevato PAESE aumento percentuale del commercio illegale nel 2012 Massimo aumento FINLANDIA SVEZIA percentuale del commercio illegale nel 2012 IRLANDA DANIMARCA REGNO UNITO BELGIO FRANCIA PORTOGALLO LITUANIA DANIMARCA IRLANDA LITUANIA OLANDA REGNO UNITO OLANDA ITALIA ROMANIA SPAGNA BULGARIA BULGARIA GRECIA MALTA Fonte: Project STAR 2012 di KPMG 10 10 ESTONIA LETTONIA GERMANIA POLONIA LUSSEMBURGO GERMANIA POLONIA BELGIO REP. CECA LUSSEMBURGO SLOVACCHIA REP. CECA AUSTRIA FRANCIA SLOVACCHIA UNGHERIA AUSTRIA UNGHERIA ROMANIA ITALIA PORTOGALLO SPAGNA ESTONIA SVEZIA LETTONIA MALTA CIPRO GRECIA CIPRO Aumento delle illicit white come percentuale di sequestri di sigarette illegali in Polonia 70% 59% 60% 53% 50% 40% 34% 30% 22% 20% 10% 0% 2009 2010 2011 2012 Fonte: vari documenti sul sito web del ministero delle Finanze della Polonia • Statistiche provenienti dai governi/dall’industria: la qualità della stima del commercio illegale dipende dalla qualità dei dati esistenti sul consumo e/o dalle vendite di sigarette legali all’interno del paese. In molti paesi tali statistiche non sono facilmente disponibili, precise o verificabili. commercio illegale. Nel 2009, il 74% dei sequestri in Polonia riguardava sigarette originali o contraffatte. Grazie alla maggiore cooperazione tra le autorità e i produttori di sigarette negli anni intercorsi, tale dato ha raggiunto il 40% nel 2012.Allo stesso tempo, le illicit white hanno riempito tale lacuna, con un aumento dei sequestri passato dal 22% al 59%15. I metodi più sviluppati combinano gran parte degli approcci menzionati. A prescindere dal metodo scelto, l’applicazione di studi ripetuti annualmente o ogni due anni rappresenta la migliore analisi delle tendenze a lungo termine, che a loro volta servono a convalidare se la metodologia è di fatto efficace. L’OMD analizza i sequestri per identificare le variazioni nei metodi, nelle rotte e nei soggetti coinvolti nel commercio illecito. La Relazione STAR di KPMG rappresenta un buon esempio della combinazione di metodologie volte a cogliere un quadro d’insieme il più accurato possibile attraverso serie temporali. 2.4 Un quadro in continua evoluzione Il confronto e l’analisi periodica delle statistiche riguardanti i sequestri forniscono un’indicazione dei continui cambiamenti che avvengono nell’ambito del commercio illegale. Le comparazioni dei sequestri effettuati negli ultimi anni dalle forze dell’ordine polacche mostrano con quanta rapidità si evolva il La sua relazione per il 2012 descrive la scoperta di fabbriche “mobili” di sigarette in Paraguay che operano in autocarri modificati specificamente perché siano molto difficili da rintracciare16. Negli ultimi anni, diverse autorità doganali hanno scoperto prodotti illeciti che venivano spediti in piccoli pacchetti attraverso il servizio postale per evadere l’imposizione fiscale nel Paese di destinazione17. Una ricerca condotta Louise Shelley suggerisce che la quota di commercio mondiale nei paesi in via di sviluppo è prevista in crescita nei decenni a venire, di pari passo con il problema del commercio di sigarette contraffatte e delle “illicit white”. 11 3. Natura globale e dinamiche 3.1 Caratteristiche dei movimenti globali Poiché il tabacco è un bene di consumo soggetto a imposizioni elevate, la minaccia del commercio illegale può verificarsi, sostanzialmente, ovunque. Vi sono Paesi che sono principalmente fonti del prodotto illecito (sia per il consumo nazionale sia per l’esportazione), altri che si prestano al ruolo di rotte di transito, e, infine, i Paesi di destinazione in cui avviene il consumo. In molti casi, un Paese può rientrare in più di una categoria. 3.2 Paesi di origine Eliminare il commercio illegale alla radice è, in teoria, il modo più efficace di affrontare il problema. È inoltre il più difficile da raggiungere, poiché il commercio illegale è un fenomeno globale e nessun Paese è immune dalla possibilità di essere una fonte per l’attività illecita. Le caratteristiche comuni identificate in molti Paesi di origine sono: • Regimi giuridici inadeguati - leggi inesistenti, incluse quelle volte a proteggere la proprietà intellettuale, mancanza di processi, e pene leggere per i colpevoli; • Forze di polizia e funzionari doganali sottofinanziati e poco addestrati; • Eccesso di offerta - prodotti del tabacco fabbricati e commercializzati per il consumo nel mercato di origine in quantità superiore alla domanda interna; • Dati di scarsa qualità - dichiarazioni imprecise relative a importazioni a esportazioni, spesso a causa di errori di battitura o di trascrizione, e registri dei sequestri incompleti e non accurati; • Mancanza di capacità; • Corruzione; e • Mancanza di volontà politica di combattere il commercio illegale – non è considerata una priorità; • Disponibilità dei componenti fondamentali (ad es. baco di acetato o filtri per sigarette pronti), macchinari per la produzione di sigarette di seconda mano o macchinari contraffatti. • Inefficacia della cooperazione e del coordinamento degli sforzi tra le diverse autorità governative; Il confronto e l’analisi periodica delle statistiche riguardanti i sequestri forniscono un’indicazione dei cambiamenti globali che avvengono Caso di studio: La zona di libero scambio e il porto di Jebel Ali Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono noti sia come fonte di produzione sia come punto di transito o trasbordo per spedizioni provenienti dall’Asia. Insieme alla Cina, alla Corea del Nord, alle Filippine e al Vietnam, sono una nota fonte di sigarette illecite in Asia. La zona di libero scambio di Jebel Ali (JAFZA) di Dubai non è solo una delle più grandi zone di libero scambio del mondo; è anche uno dei più grandi punti di trasbordo e produzione al mondo di tabacchi lavorati illegali. Più di 80 società, tra cui 9 produttori, hanno la licenza per commerciare e produrre prodotti del tabacco a JAFZA. Molti di questi piccoli produttori di tabacco producono sigarette illicit white; queste vengono vendute dai produttori a criminali e commercianti che le esportano da JAFZA e le contrabbandano all’interno di mercati stranieri, spesso attraverso zone di libero scambio in altri Paesi. I marchi di sigarette prodotti a JAFZA vengono spesso sequestrati come prodotti illeciti in tutto il mondo, ad esempio in Egitto, in Sudafrica e nell’UE. Nonostante qualche successo ottenuto dalle forze dell’ordine, il commercio illegale da JAFZA continua a prosperare. I disordini politici in Africa settentrionale e in Medio Oriente durante la recente “Primavera araba” hanno ridotto le capacità delle dogane, delle frontiere e delle forze di polizia in questi mercati, causando un’impennata del numero di sigarette illecite provenienti da JAFZA. Produttori privi di scrupoli, commercianti di sigarette e le organizzazioni criminali stanno sfruttando quest’opportunità per fornire marchi illicit white senza il controllo delle autorità. 12 Il mercato libico del tabacco rappresenta un esempio clamoroso di come le reti criminali opportunistiche abbiano sfruttato le zone di libero scambio come JAFZA per evadere le imposte libiche e compromettere la sovranità libica. La Libia era in precedenza classificata come mercato delle sigarette ben regolamentato, con spedizioni in entrata attraverso i suoi porti marittimi settentrionali. Quando ebbero inizio i disordini civili, il mercato cambiò e i prodotti del tabacco diretti all’interno del Paese iniziarono a transitare da JAFZA attraverso altre zone di libero scambio in Egitto per proseguire verso la Libia. I documenti mostrano che in un periodo di sei mesi, mentre la Libia registrava il picco della sua instabilità, l’82% di tutte le spedizioni di tabacco entrate in Egitto passavano dalla zona di libero scambio di Porto Said per transitare verso la Libia. Di queste, il 57% proveniva da JAFZACS-3.Questi flussi massicci di sigarette illicit white da JAFZA alla Libia non rimanevano contenuti in un Paese. Anche i mercati confinanti divennero velocemente vittime di attività di contrabbando, che danneggiarono anche le loro economie. L’Egitto in precedenza era un mercato ben controllato, dove i prodotti del tabacco illeciti costituivano un problema minimo. Un aumento del contrabbando transfrontaliero dalla Libia, però, associato all’impatto dell’instabilità politica protratta all’interno dell’Egitto, ha portato a un netto aumento della quota di mercato di tabacco illegale, che ora rappresenta il 20% del consumo totale di sigarette nel Paese, riducendo ulteriormente il gettito dei Paesi in un periodo di difficoltà economica. Caso di studio: Paraguay – Paese di origine del contrabbando e delle illicit white in Sud America Le sigarette contrabbandate e le illicit white prodotte in Paraguay sono state trovate in tutta l’America Latina. Il traffico illecito coinvolge grandi organizzazioni criminali e l’evasione fiscale locale. La portata del problema è illustrata da una stima di settore secondo cui il 44% dei rivenditori dotati di licenza in Brasile tiene in magazzino marchi illegali provenienti dal Paraguay. Secondo le stime, il Paraguay produce 65 miliardi di sigarette l’anno, sebbene il consumo nazionale sia di solo 2,5 miliardi di sigarette l’anno, pari a meno del 3% della produzione interna. Esistono circa 30 siti produttivi, dei quali 12 attivi al momento, con una capacità stimata di 100 miliardi di sigarette. La frontiera nord-orientale del Paraguay è lunga 650 km, con più di 1.000 km che costeggiano fiumi e laghi nell’area di tripla frontiera di Ciudad Del Este/Itapúa. È stato costatato che i gruppi del crimine organizzato sono coinvolti nel commercio illegale di sigarette. Le “illicit white” e le sigarette contraffatte vengono fatte transitare attraverso la Bolivia su strada fino al Cile e al Perù, quindi trasportate via mare in altri Paesi del Sud America, Panama e Caraibi o lungo il Rio Paranà e vengono contrabbandati all’interno di Argentina e Brasile. Il governo paraguayano ha migliorato la regolamentazione della produzione interna di sigarette, introducendo un sistema di registrazione industriale elettronica e di licenze per le società del tabacco, e sviluppando un sistema di verifica digitale e fatturazione elettronica con il supporto del Fondo Monetario Internazionale (FMI).Recentemente ha conseguito dei successi nell’applicazione della legge derivanti dalla cooperazione sia con il settore del tabacco, sia con le autorità transfrontaliere, sebbene questi non abbiano causato una riduzione marcata delle merci di contrabbando fatte entrare nei mercati circostanti come il Brasile. Inoltre, l’Autorità doganale boliviana ha ristrutturato le proprie risorse al fine di migliorare l’efficacia degli interventi nel rimuovere il flusso di prodotti contrabbandati e contraffatti dal Paraguay in transito in Bolivia diretti in Cile e Perù. nell’approvvigionamento del commercio illegale. L’OMD ha pubblicato la Relazione Dogane e Tabacco annuale, che analizza i sequestri riportati dai paesi che dell’OMD sono membri18. Nel 2012, l’OMD ha riconosciuto i legami tra il commercio illegale di diversi prodotti di consumo e ha pubblicato una Relazione combinata sul commercio illegale19. La Cina è il Paese di origine del maggior numero di sequestri di sigarette contraffatte. Tuttavia, è stato registrato un modesto calo delle spedizioni cinesi rispetto all’anno precedente, e la relazione del 2012 indica che i Paesi di origine stanno diventando sempre più diversi. Attraverso una profilazione e una mappatura della catena di fornitura, i seguenti Paesi sono stati identificati come fonti principali di illicit white: Bielorussia, Vietnam, Indonesia, Filippine, India, Cambogia, Paraguay, Ucraina, Russia, EAU, Brasile, Kenya e, naturalmente, diverse zone di libero scambio. Sebbene i mercati di destinazione tradizionali per le illicit white, in Europa continuino a mostrare una crescita significativa, la Relazione sul commercio illegale 2012 dell’OMD indica che anche i mercati nella regione dell’Africa orientale e meridionale e, in misura più ridotta, dell’Africa occidentale, sono stati infettati dalle illicit white. Ingegnosi sono i metodi utilizzati per trasportare i beni verso i Paesi di destinazione finale. Ciò che i criminali sono disposti a fare è illustrato dal lungo tunnel segreto20 scavato sotto il confine tra Slovacchia e Ucraina che i funzionari ritengono venisse utilizzato diverse volte alla settimana Tunnel segreto sul confine tra Slovacchia e Ucraina utilizzato per contrabbandare sigarette illegali. Foto per gentile concessione delle Dogane slovacche per contrabbandare sigarette illegali all’interno dell’Unione Europea. Per scavare questa galleria, dotata di rotaie e di un carrello per trasportare i beni, pare sia stata utilizzata una sofisticata tecnologia per l’estrazione. Il carico veniva caricato su un piccolo treno dotato di 16 vagoni e di una locomotiva a batteria su cui si trovava il guidatore. L’Egitto è una fonte fondamentale di contrabbando per il Medio Oriente. Lo Zimbabwe è una fonte principale di contrabbando in Africa orientale e meridionale, mentre il Paraguay rimane la fonte di spedizioni illecite destinate principalmente al Brasile. 13 Regione della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe con indicazione delle rotte del commercio illegale di tabacco CINA EUROPA STATI UNITI DUBAI MARCHI AFRICA ANGOLA Three Stars ZAMBIA Golden Brown Win. West Golden Poly, Double Happiness, Chungwa, Hongmei WINDHOEK, NAMIBIA ZIMBABWE BELTA, MOZAMBICO Director, Voyager Voyager GAUTENG, SUDAFRICA Boston, President, Wasp, Matinee SWAZILAND Best DURBAN, SUDAFRICA Fonte: History CAPE TOWN, SUDAFRICA In un documento di lavoro sul commercio illegale del tabacco nei Paesi MERCOSUR, i risultati principali rivelano che il Paraguay è il principale produttore e centro nevralgico delle regioni dei Caraibi21. Tale commercio illegale consiste principalmente in illicit white, mentre i prodotti contraffatti rivestono un ruolo meno importante. I centri di distribuzione principali sono stati identificati come le zone di libero scambio nei Caraibi (Colon, Aruba e Belize).È stato inoltre riferito che le sigarette illegali stanno prendendo piede anche sul mercato russo. Secondo SNS, un distributore di tabacco in Russia, la quota di prodotti contraffatti nelle regioni confinanti con la Bielorussia è già pari al 2%,nel Caucaso settentrionale al 15% e la quota di sigarette bielorusse in Dagestan ha già raggiunto il 30% del mercato22. Negli ultimi anni sono state scoperte e smantellate, all’interno dell’UE, molte fabbriche illegali; fatto, questo, che dimostra che le bande criminali stanno portando le proprie fonti di produzione all’interno dei propri mercati di destinazione. Tali evoluzioni mettono in discussione quanto si credeva in passato, ossia che solo i paesi a basso reddito e corrotti con strutture giuridiche deboli fossero luoghi di produzione illegale. 14 PORT ELIZABETH, SUDAFRICA 3.3 Transito/trasbordo Molto spesso, le spedizioni legate al commercio illegale vengono fatte transitare deliberatamente attraverso diversi porti al fine di renderne più difficile il rilevamento. I Paesi di transito rivestono un ruolo fondamentale nella catena di fornitura del contrabbando, poiché spesso è proprio qui che avviene la preparazione e gran parte delle attività che facilitano il contrabbando. Durante il transito, la documentazione viene modificata e i beni possono essere trasbordati su altre navi attraverso alcuni dei porti più grandi e trafficati del mondo23. In quest’epoca di commercio globale caratterizzato da spostamenti veloci, i porti competono in base alla velocità di evasione dei carichi e i tempi di inversione di rotta delle navi. Questo comporta una riduzione al minimo dei controlli, così che le spedizioni potenzialmente illecite in transito ricevono una bassa priorità nei controlli ufficiali. A causa delle difficoltà di gestione del commercio illegale alla fonte, gli sforzi delle forze dell’ordine internazionali possono concentrarsi sull’intercettazione delle spedizioni in transito quando queste raggiungono un porto “amico” dove i funzionari sono disposti a esaminare i container e ad agire in base a soffiate. Panama, Belize, Singapore, Grecia, EAU e Russia sono esempi Caso di studio: Contrabbando transfrontaliero di tabacco verso il Sudafrica Il Sudafrica è una destinazione primaria per il contrabbando di prodotti del tabacco da paesi confinanti e non. Una fonte consistente di illicit white è lo Zimbabwe, ove vi sono sei fabbriche dedite alla produzione di più di 20 marchi di sigarette. Gran parte di queste fabbriche è situata in una zona di esportazione dove vengono fornite concessioni per migliorare i flussi di valuta straniera e dove un minimo dell’80% di prodotti finiti deve essere esportato. Non vi sono controlli sugli spostamenti del prodotto finito o del flusso in entrata della valuta straniera. La situazione è completata da una mancanza di impegno politico volto ad affrontare in modo efficace la questione del commercio illegale nel Paese. Il settore stima che ogni anno in Zimbabwe siano prodotti più di 4 miliardi di sigarette per l’esportazione diretta in Zambia, Sudafrica, Mozambico, Malawi e la Repubblica Democratica del Congo. La maggior parte di questi prodotti entra in Sudafrica; in passato, una parte di questi veniva importata come destinata allo stoccaggio per l’esportazione o alla vendita per il consumo locale. Con l’attuazione del Programma di modernizzazione delle dogane dell’Autorità fiscale sudafricana (South African Revenue Service - SARS), è stato rilevato un cambiamento notevole nell’utilizzo di tali codici di utilizzo dell’importazione, con una riduzione delle quantità dichiarate per lo stoccaggio e il consumo interno da 600 milioni di sigarette nel 2011 a 250 milioni nel 2012. Analogamente, nell’utilizzo del codice “stoccaggio per di Paesi di transito utilizzati comunemente per il commercio illegale. Tuttavia, questa è una situazione soggetta a un’evoluzione dinamica. Non appena un Paese incrementa i controlli, i criminali si spostano su un’altra rotta. Quando i Paesi investono in migliori infrastrutture stradali e ferroviarie e mercati di destinazione interni, vengono sfruttate nuove rotte di transito. 3.4 Paesi di destinazione finale La maggior parte dei Paesi affronta un problema legato alle illicit white. Canada, Vietnam, Malesia, Turchia, Sudafrica, Messico, Brasile, Argentina, Polonia, Italia e Grecia sono alcuni esempi dei Paesi più colpiti. I prodotti del tabacco illegali sono disponibili in tutto il mondo, indipendentemente dal fatto che si tratti di un paese ad alto o basso reddito. Alcune caratteristiche comuni dei mercati di destinazione finale sono: • Una politica di imposizione fiscale che ha portato a prezzi di rivendita elevati rispetto al reddito dei consumatori (bassa accessibilità) o superiori a quelli prevalenti nei Paesi confinanti; • Altre regole di controllo del tabacco, come il divieto di aromi; • Ridotta attenzione da parte delle forze dell’ordine verso il commercio illegale di tabacco a causa l’esportazione”, la quantità è diminuita da 600 milioni a 150 milioni di sigarette. Questo indica un cambiamento nella metodologia dallo sfruttamento amministrativo a un genere di contrabbando diretto attraverso spedizioni nascoste e contrabbando attraverso i vari confini tra Zimbabwe e Sudafrica, e dallo Zimbabwe attraverso altri Paesi confinanti. La corruzione alle frontiere è elevata, e ai funzionari possono essere offerti fino a 50.000 $ a container per far passare un carico occulto. Le azioni efficaci per favorire il rispetto della legge all’interno dello Zimbabwe sono rare. Per contrastare questo problema, l’Istituto del tabacco dell’Africa australe (Tobacco Institute of Southern Africa - TISA) collabora strettamente con le autorità. Ogni mese vengono tenute riunioni di revisione con il Forum degli stakeholder strategici dell’Autorità fiscale sudafricana, in cui viene nominato un “campione delle sigarette” dal direttorato dei reati prioritari della Polizia sudafricana (SAPS), si tengono presentazioni e workshop con l’Unione doganale dell’Africa australe, la Tesoreria nazionale e vari altri stakeholder chiave nazionali e provinciali. Inoltre, sono stati istituiti forum transfrontalieri tra i Paesi confinanti con lo Zimbabwe – Mozambico, Swaziland, Botswana, Angola, Namibia e Zambia – e un protocollo di intesa è stato sottoscritto con tutti i Paesi dell’Unione doganale dell’Africa australe (SACU). di altre priorità o di una generale mancanza di risorse; • Un regime giuridico inadeguato (ad es. in cui la legislazione o il sistema giudiziario non applicano correttamente i diritti di proprietà intellettuale, e/o in cui le pene per il contrabbando sono troppo lievi per essere deterrenti, e/o che semplicemente non è efficace nel condannare i contrabbandieri);e • Una cultura di accettazione dei prodotti illegali o una mancanza di conoscenza dell’illegalità del prodotto. Gli sviluppi degli ultimi anni mostrano che il crimine organizzato rifornirà qualsiasi paese del mondo finché esisterà una domanda di prodotti illegali e la possibilità di conseguire profitti. Nel 2010/11, l’autrice ha condotto uno studio finanziato dall’UE riguardante il commercio illegale di prodotti soggetti ad accisa all’interno della Comunità per lo Sviluppo dell’Africa australe24 (SADC). Lo studio è stato condotto sulla scia delle preoccupazioni relative al commercio illegale attraverso la regione. Sulla base dei suoi risultati, diversi Stati membri hanno introdotto miglioramenti alla legislazione e alle pratiche amministrative. I risultati dello studio hanno inoltre portato alla creazione di una Sottocommissione accise all’interno 15 Caso di studio: Il tabacco da fumo illegale in Polonia Negli ultimi anni, la Polonia ha applicato aumenti di imposta annui su tutti i prodotti del tabacco dovuti principalmente dall’esigenza di soddisfare i requisiti di accisa dell’UE. Questo ha avuto un impatto in particolare sul tabacco da fumo e sull’allineamento dell’imposizione fiscale sul tabacco da pipa e sul tabacco trinciato. La quota a imposta non assolta del mercato del tabacco da fumo ha raggiunto il 50% nel 2012.Mentre il volume a imposta assolta è diminuito da 5.272 tonnellate nel 2009 a 4.081 tonnellate nel 2010 e 3.546 tonnellate nel 2011 (fonte: tabelle delle accise nell’UE della Direzione generale Fiscalità e unione doganale), nello stesso periodo le vendite di cartine e tubi per sigarette ha registrato un continuo aumento. Per quello che riguarda la parte a imposta non assolta del mercato del tabacco da fumo, circa il 60% riguardava prodotto contraffatto e parte di questo utilizzava marchi noti di sigarette per il tabacco trinciato. Il rimanente 40% del tabacco da fumo a imposta non assolta era venduto come “foglie di tabacco non lavorato”, che non sono soggette ad accisa. Le foglie sono vendute in locali specializzati o in minimarket. I consumatori utilizzano macchine per tagliare la pasta o il tè, o semplicemente macchine distruggi-documenti per produrre il proprio tabacco da fumo. A causa delle crescenti dimensioni del problema, il governo polacco ha fatto rientrare il “tabacco essiccato” tra tabacchi lavorati soggetti ad accisa. Sfortunatamente, a causa della definizione mal concepita “il tabacco essiccato è tabacco secco”, il commercio bagna le foglie di tabacco prima della vendita e offre ai propri clienti semplici attrezzature per essiccarle nuovamente. Problemi simili con il tabacco trinciato o le foglie di tabacco illegali sono sorti in numerosi Paesi in cui i prodotti del tabacco non sono economicamente accessibili per molti consumatori (Grecia, Ungheria, Australia, Slovacchia, Turchia e molti altri). della struttura della SADC con un Gruppo di lavoro di funzionari tecnici provenienti dagli Stati membri ai quali è stato chiesto di definire linee guida relative alle accise da far adottare in tutta la regione. 3.5 L’esplosione delle illicit white Solitamente le illicit white sono prodotte specificamente per l’esportazione e possono essere vendute legalmente a un primo acquirente nel Paese di produzione25. Il primo cliente o quelli successivi, poi, le contrabbandano attraverso i confini internazionali per venderle attraverso catene di distribuzione legali e informali senza il pagamento di imposte. Non violano i diritti di marchio commerciale di altri produttori, sebbene alcuni marchi di illicit white copino con successo il pacchetto di marchi internazionali più conosciuti. Il prodotto può essere di qualità ragionevole rispetto alle sigarette contraffatte. Le illicit white sono prodotte da piccole imprese a basso profilo e vendute attraverso organizzazioni criminali. Come per altre forme di commercio illegale di prodotti del tabacco, le forze dell’ordine hanno riferito di numerosi casi di traffico illecito di tali sigarette da parte o per conto di gruppi terroristici. Per i criminali, le illicit white sono eccellenti fonti di guadagno e hanno il vantaggio di non attirare l’attenzione del proprietario del marchio. Sono molto più economiche nel mercato illegale dei prodotti legali e il loro marchio conferisce loro l’aspetto di un prodotto legale. La vendita di questi beni (senza il pagamento di imposte o dazi) ha subito un’impennata in tutto il mondo. Secondo un articolo contenuto in WCO 16 News nel 2012, le illicit white rappresentano il 45% dei sequestri in Germania nello stesso anno26. 3.6 Caratteristiche del problema della contraffazione Le ricerche di Louise Shelley indicano che la produzione illegale di sigarette avviene in fabbriche illegali in molti Paesi in Asia e in Paraguay, nei Balcani, in Iraq, Russia, Turchia, Corea del Nord e Georgia, e affermano che “molti governi sono consapevoli dei problemi causati dai beni contraffatti, ma sono riluttanti a usare il pugno di ferro contro la produzione di merce contraffatta a causa dei problemi economici che ciò causerebbe... Le reti che commercializzano beni contraffatti e beni legittimi dirottati possono raggiungere una porzione più ampia del mercato dei consumatori di sigarette, perché sono molti di più gli individui disposti a comprare questi prodotti di quanti siano disposti a comprare narcotici... A complicare i problemi di rilevamento vi è il fatto che, nel mondo in via di sviluppo, i beni contraffatti spesso viaggiano con prodotti di consumo legali, riducendo così il rischio e massimizzando l’utilità delle reti di distribuzione esistenti”27. 4. Impatto del commercio illegale sui prodotti del tabacco 4.1 Impatto sulla società 4.1.1 Sicurezza nazionale e crimine organizzato L’infiltrazione di reti criminali e gruppi terroristici all’interno della filiera di approvvigionamento ostacola le componenti che sono alla base di sviluppo, democrazia, diritti umani e stato di diritto, e supporta pratiche corrotte tra funzionari governativi e privati cittadini. Queste stesse reti sono utilizzate per il traffico di esseri umani, armi e droga. In molti Paesi, le risorse delle forze dell’ordine e le pene severe sono rivolte contro il traffico di droga ed esseri umani, consentendo al commercio illegale di prodotti del tabacco di essere un’attività a elevati profitti ma basso rischio. Di conseguenza, se rapportati ai rischi di essere scoperti e le pene lievi comminate (se mai dovesse verificarsi un processo), gli elevati profitti disponibili rendono il contrabbando un’opzione molto interessante per i gruppi del crimine organizzato e le reti terroristiche. Quando esiste una catena di fornitura informale, un’elevata percentuale dei distributori la utilizza per fornire diversi prodotti illegali. La Regia polizia a cavallo canadese riferisce che “il ruolo centrale rivestito dal crimine organizzato nel commercio di tabacco di contrabbando in Canada fa sì che tale attività illegale sia inestricabilmente collegata ad altre tipologie di reato; gran parte dei gruppi del crimine organizzato nel Paese coinvolti nel mercato del tabacco illegale è attiva anche in altre forme di criminalità”28. Ricerche accademiche sul terrorismo, il crimine transnazionale e la corruzione hanno rivelato che gli individui coinvolti nel commercio illegale dei prodotti del tabacco sono coinvolti anche in altre forme di commercio illegale (ad es. droga, esseri umani, alcolici, diamanti, legname o antichità). Il commercio illegale di prodotti del tabacco è aumentato, in parte a causa dell’assenza di risorse di controllo coordinate concentrate sulle rotte e le catene di distribuzione per il commercio illecito, che sono spesso le stesse per molti prodotti diversi. Dopo l’11 settembre, è stato impresso un giro di vite sui sistemi bancari, che ha reso più difficile il riciclaggio di denaro attraverso le banche. Pertanto, i criminali ed i gruppi terroristici ora utilizzano il commercio illegale per generare utili e spostare denaro attraverso le frontiere. Il contrabbando di sigarette è stato collegato al finanziamento della Real IRA per ottenere armi Caso di studio: Commercio illecito: “Una sfida di sicurezza” (Shelley, 2009) Per decenni, il commercio [illegale di tabacco] è stato ad appannaggio di gruppi criminali e funzionari corrotti, ma anche le organizzazioni terroristiche ne hanno tratto vantaggio. La mafia italiana è coinvolta in questa attività dall’inizio o dalla metà del XX secolo (Paoli 2003). Tuttavia, il fascino dei profitti derivanti da questo prodotto comunemente contrabbandato e trafficato non ha attirato solo i gruppi del crimine organizzato tradizionali; il governo statunitense e le aziende internazionali hanno documentato la produzione di sigarette contraffatte nella regione di tripla frontiera del Sud America da parte di organizzazioni terroristiche (Hudson 2003; Sverdlick 2005). Molti altri gruppi terroristici diversi hanno sfruttato il commercio di sigarette per trarne un supporto finanziario per le proprie attività, ad esempio Hezbollah, Hamas, Al Qaeda, IRA, PKK, ETA (Paese basco e libertà) e la jihad islamica egiziana e palestinese, Farc, sono stati identificati come partecipanti a questo commercio illegale (Coker 2003; Billingslea 2004, Willson 2008). Visto il coinvolgimento di così tanti e diversi gruppi in quest’attività, il Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti (2003) classifica il contrabbando di sigarette tra le principali attività di raccolta di fondi utilizzate dai terroristi, insieme al commercio illegale di sostanze stupefacenti, armi e diamanti. Per illustrare la natura lucrativa di questo commercio, il profitto totale combinato derivante dal traffico di sigarette per le tre fazioni primarie dell’IRA (Provisional IRA, Real IRA, e Continuity IRA) ha raggiunto circa i 100 milioni di & tra il 1999 e il 2004 (Billingslea 2004). Continuano ad essere individuati collegamenti tra il crimine e il terrorismo. Recentemente, l’International Consortium of Investigative Journalists ha dimostrato che il traffico di sigarette illegali è una fonte fondamentale di introiti per i terroristi in Pakistan (Centro per l’integrità pubblica, 2009; Willson, 2009). Ricercatori russi in Russia meridionale, nella regione oppressa dai conflitti del Caucaso settentrionale, hanno riscontrato anche che il commercio di beni contraffatti, incluse le sigarette, costituisce una fonte di finanziamento per il terrorismo. Il commercio illegale di tabacco è il reato d’elezione tra i terroristi poiché attira un’attenzione limitata da parte delle forze dell’ordine rispetto ad altri reati meno socialmente accettabili. I terroristi cercano di garantirsi finanziamenti in modalità che richiamino la minor attenzione possibile nei propri confronti; contrabbandano sigarette perché il rischio di arresto è ridotto e i profitti sono sufficientemente elevati per finanziare i gruppi terroristici e acquistare armi e anche attrezzature a doppia destinazione con i proventi di questa attività criminale. I terroristi si stanno rivolgendo sempre di più al contrabbando di sigarette per trovare finanziamenti. Tra i gruppi individuiamo i talebani, per i quali le sigarette come fonti di finanziamento sono ormai seconde solo all’eroina, e al Qaeda. 17 Le sigarette illegali sono spesso nascoste e trasportate in condizioni malsane. Fotografie per gentile concessione delle Dogane tedesche. da fuoco nel caso che coinvolgeva il fanatico repubblicano Michael Campbell29. Nel 2012, l’attacco dei militanti islamici a un giacimento di gas in Algeria che ha causato la morte di 37 persone è stato collegato a Mokhtar Belmokhtar30. Nel suo ruolo di leader jihadista sahariano militante, Belmokhtar è stato anche collegato al rapimento, nel 2003, di 32 turisti europei, ai negoziati per il rilascio di due prigionieri austriaci nel 2008, e ai negoziati per il rilascio di due ostaggi canadesi nel 2009. Il rapimento di ostaggi ed il contrabbando, dalle sigarette alle pistole, dagli esseri umani alle sostanze stupefacenti, sono parte di un’economia criminosa da diversi milioni di dollari nella zona del deserto del Sahara. Si è costruito la reputazione di uno dei più importanti “gangster-jihadisti” del Sahara. Oltre al suo coinvolgimento nei rapimenti, si è guadagnato un ruolo predominante come fornitore di armi a gruppi islamici e come trafficante di sigarette, un tassello in un mosaico di attività criminali31. Le ricerche condotte da Louise Shelley e altri rinomati criminologi forniscono una panoramica del legame tra il commercio illegale di sigarette e il finanziamento del terrorismo. Il contrabbando di tabacco come fonte di introiti per le organizzazioni terroristiche e criminali non è un fenomeno nuovo32; esso rappresenta la loro fonte di finanziamento da più di un decennio33. Sono stati pubblicati diversi articoli34 riferiti al coinvolgimento dei terroristi nel contrabbando di sigarette35. L’UNODC riferisce che i prodotti del tabacco stanno trovando il proprio posto tra i prodotti più trafficati che minacciano lo sviluppo della sicurezza e dell’economia in Africa occidentale36. Altre prove provengono dal Gruppo di esperti, l’organismo investigativo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha riferito che “milioni di dollari di introiti illeciti da tabacco stanno raggiungendo 18 Al-Qaeda, i talebani e altre organizzazioni terroristiche”. Un articolo37 afferma che la relazione proseguiva affermando che i proventi illeciti del tabacco stanno finanziando i ribelli congolesi per il reclutamento di bambini soldato, stupri di massa ed omicidi. Infine, la guida sul commercio illegale del tabacco del Gruppo di azione finanziaria internazionale dell’OCSE (giugno 2012) fornisce informazioni dettagliate relative alle metodologie di contrabbando utilizzate, l’economia del contrabbando di tabacco, il coinvolgimento di trasportatori e corrieri, punti di distribuzione, punti vendita, metodi di riciclaggio del denaro utilizzati, e il collegamento con altre attività criminali che coinvolgono beni soggetti ad accisa e droghe e con il finanziamento del terrorismo38. Altre relazioni39, 40 indicano altresì che i militanti talebani in Pakistan attualmente utilizzano il contrabbando di tabacco per contribuire a finanziare le proprie attività. 4.1.2 Rispetto dello stato di diritto Quando l’opinione pubblica viene a conoscenza del fatto che le leggi non vengono rispettate e che non ne derivano conseguenze, si verifica una graduale erosione del rispetto per la legislazione e per le forze dell’ordine. Se le persone sentono solo raramente parlare di arresti e processi portati a termine contro coloro che sono coinvolti nel commercio illegale, si diffonderà la percezione che le forze dell’ordine siano inefficaci e che la legge non sia davvero importante. Chi abitualmente infrange la legge senza subire alcuna conseguenza può avere un’influenza sugli altri individui, abbassando così gli standard di un comportamento rispettoso della legge accettabile. 4.1.3 Salute pubblica Il commercio illegale di tabacco compromette le politiche relative alla salute pubblica ed, in particolare, la prevenzione del fumo tra i giovani, rendendo disponibili sigarette più economiche in un ambiente non regolamentato. Il tabacco contrabbandato viene venduto sul mercato illegale solitamente a metà del prezzo dei prodotti legali. Le persone a basso reddito saranno probabilmente più tentate dai prezzi convenienti; l’acceso al tabacco contrabbandato mina pertanto gli sforzi per abbandonare il tabagismo, esacerbando le sperequazioni a livello sanitario. Diversamente dai prodotti del tabacco legali, che sono prodotti e venduti in conformità a rigidi requisiti normativi, come le avvertenze sanitarie, livelli massimi di catrame e nicotina e ridotta propensione all’innesco, i prodotti commerciati illegalmente (soprattutto quelli contraffatti) esulano parzialmente o interamente da tale quadro normativo. Le ricerche condotte dall’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente (RIVM) dimostrano che le sigarette contraffatte contengono livelli di cadmio cinque volte superiori e livelli di piombo sei volte superiori a quelli delle sigarette originali41. Il Centro per l’integrità pubblica, nella sua relazione Tobacco Undergound42, afferma che “molti dei fumi sono prodotti da tabacco della più bassa qualità, pieno di gambi e segatura, e adulterati con livelli insolitamente alti di nicotina. Gli esami rivelano che le sigarette contraffatte contengono numerosi prodotti che potrebbero ridurre ulteriormente anche la vita di un forte fumatore: metalli come il cadmio, pesticidi, arsenico, veleno per topi e feci umane”. L’OMD ha riportato sequestri di sigarette contraffatte contenenti acari ed ha identificato metodi di occultamento senza precedenti (ad es. in barili di spugna di titanio contenenti gas cloro tossico che poneva gravi rischi per la salute dei funzionari delle forze dell’ordine incaricati di ispezionare e sequestrare le sigarette illegali dall’interno di questi contenitori, e che, pertanto, avrebbero potuto essere estremamente pericolosi se fumate da un consumatore). 4.2 Impatto sull’economia 4.2.1 Perdita di introiti pubblici Il commercio illegale di prodotti del tabacco impedisce lo sviluppo economico, compromette lo stato di diritto e indebolisce la base di prelievo, costando care ai governi in termini di considerevoli perdite di gettito. Il commercio illegale comporta che i governi abbiano a disposizione meno risorse per i servizi pubblici quali la sanità, l’istruzione, la difesa, i trasporti e le questioni ambientali. In Sudafrica, gli introiti persi a favore del commercio illegale di prodotti del tabacco nel 2013 sono stati stimati dal settore come pari all’importo necessario per finanziare 74.000 nuove case. Nel 2012, Euromonitor International stimava la perdita di gettito globale per i governi tra i 40 e i 50 miliardi di $. La Commissione europea stima che l’UE e gli Stati membri perdano 10 miliardi di € di gettito all’anno a causa del commercio illegale di prodotti del tabacco43. Nell’UE, la perdita media di dazi doganali, accise e IVA su un container da 40 piedi contrabbandato contenente 10 milioni di sigarette è pari a circa 1,5 milioni di €44. La gestione del flusso in entrata di beni soggetti ad accisa contrabbandati, soprattutto sigarette provenienti da Moldavia, Ucraina, Russia e Bielorussia, è pertanto diventata una priorità per la Commissione europea. Oltre alla perdita di imposte indirette, i governi incasseranno importi inferiori di imposte sul reddito, contributi previdenziali e imposte sulle società a causa della perdita di volume legale dell’industria e del commercio legittimo e di conseguenza di posti di lavoro. 4.2.2 Perdite finanziare per l’industria e il commercio legittimi I produttori e i fornitori legittimi di prodotti del tabacco sono colpiti duramente dal commercio illecito. Oltre ad una perdita di ricavi, il commercio illegale distorce la concorrenza sul mercato, mette a repentaglio gli investimenti in innovazione, distribuzione, brand equity e occupazione. I piccoli rivenditori di tabacco sono tra le categorie più duramente colpite dalla facile disponibilità di sigarette illegali. In Irlanda, la crescita del fenomeno minaccia il sostentamento dei rivenditori legittimi, i cui negozi si trovano nel cuore delle comunità e i cui utili sono fortemente influenzati dal contrabbando di tabacco. Nel 2011, Retailers Against Smuggling (RAS) ha scoperto che, nel corso dell’anno precedente, erano andati persi almeno 700 posti di lavoro nel commercio al dettaglio a causa del crollo delle vendite di sigarette, e che il 74% degli intervistati ritiene che sarà obbligato a lasciare a casa altro personale nel 201245. Rivolgendosi al Parlamento irlandese, Vincent Jennings, amministratore delegato dell’Associazione dei minimarket e delle edicole, ha affermato: “Noi siamo commercianti in regola: paghiamo le tasse e dovremmo avere diritto di vendere questo prodotti in modo responsabile, ma ci viene negata 19 l’opportunità di farlo dalla domanda di prodotti in vendita al di fuori dei negozi”46. Ricerche47 condotte in Canada dall’Associazione canadese dei minimarket e dal Consiglio canadese dei produttori di tabacco dimostrano che il commercio illegale ha causato una perdita di introiti del 30% ai minimarket. Nell’aprile 2012, la stampa canadese riferiva che “le vendite illegali di tabacco sono costate, ai negozi lo scorso anno, più di 260 milioni di dollari canadesi di utili…. Il settore dipende fortemente dalla vendita di sigarette: due sigarette su tre vendute legalmente in Canada sono acquistate nei minimarket”48. 20 5. Cause e fattori facilitanti 5.1 Fattori economici del commercio illegale Il commercio illegale di tabacchi lavorati è un fenomeno globale, che riguarda indifferentemente Paesi ad alto e basso reddito. I fattori principali del commercio illegale sono: • Domanda: desiderio dei clienti di risparmiare denaro; e • Offerta: potenzialità per i criminali di conseguire elevati guadagni. I consumatori creano la domanda quando scelgono di acquistare sigarette illegali perché la loro situazione finanziaria rende inaccessibili i prodotti legali. Anche nei Paesi con un’aliquota fiscale assoluta percepita come ridotta, il contrabbando può essere molto redditizio se il livello di imposizione è elevato rispetto al reddito. Le imposte evase vengono condivise tra il consumatore, sotto forma di sigarette più convenienti, e il trafficante, come profitti più alti. Ad esempio, i cittadini in Europa orientale sono soddisfatti di conseguire un profitto di soli 100–150 $ alla settimana contrabbandando piccole quantità di sigarette, perché questo equivale a molto di più del reddito per un impiego regolare. All’altra estremità dello spettro, le bande criminali che contrabbandano i carichi di container in Unione europea possono guadagnare milioni di euro a spedizione. 5.2 Fattori che facilitano il commercio illecito Oltre ai fattori economici principali, vi sono diversi altri fattori che hanno una rilevanza considerevole sull’incidenza e sulla portata del commercio illecito. I fattori che contribuiscono al problema sono una politica di imposizione fiscale sul tabacco sbilanciata, misure protezionistiche, un potere esecutivo inadeguato, sfruttamento delle zone di libero scambio, legislazioni e sanzioni inadeguate, e tolleranza a livello di pubblico. Alcuni Paesi sono ben consci che i propri produttori, gli operatori delle zone di libero scambio, i trasportatori e altre figure stanno consapevolmente agevolando il commercio illecito, ma non fanno nulla. Ci sono stati casi in cui questi Paesi hanno ignorato le richieste ufficiali di assistenza da parte di altri Paesi o dalle organizzazioni internazionali preposte all’applicazione della legge. 5.2.1 Politica di imposizione fiscale sul tabacco In molti Paesi, il tabacco è considerato un candidato ideale per ottenere introiti fiscali: la domanda è relativamente anelastica e gli effetti esterni negativi Australia Secondo una relazione di Deloitte,* il mercato illecito ha raggiunto un picco del 15,9% alla fine del 2010. Questo seguiva un innalzamento del 25% dell’accisa che ha portato numerosi consumatori a cercare i più economici prodotti illegali. Il mercato illegale si è successivamente contratto raggiungendo il 10,5% dopo un periodo di relativa stabilità dei prezzi e diversi sequestri messi a frutto dalle autorità australiane. Questo costituisce un progresso significativo, ma i produttori e i rivenditori legittimi perdono ancora ricavi consistenti, mentre lo Scacchiere perde circa 775 milioni di $ di introiti da accise. Il principale componente del mercato australiano è il “chop chop”, che rappresenta più dell’80% del mercato illecito nel Paese, stimato in 1,8 milioni di kg. Il chop chop è venduto sfuso in bustine da 250 g o 500 g. È stata registrata una crescente tendenza dei tubi prefabbricati riempiti di chop chop venduti in scatole da 100 a un prezzo che si aggira intorno a i 25–30 dollari australiani. Secondo la propria relazione annuale, nel 2011-12 l’Agenzia australiana delle dogane e della protezione delle frontiere ha effettuato sequestri di tabacco illegale pari a 175 tonnellate. * Deloitte – Illicit Trade of Tobacco in Australia: http:// www.yourhealth.gov.au/internet/yourhealth/publishing. nsf/Content/Phillip-Morris-Limited-Annex-10#. UeKlPjvVBJQ sono ritenuti una giustificazione di tale imposizione fiscale. Di fatto, il tabacco è stato soggetto ad imposte speciali sin dal XVII secolo, e oggi tutti i Paesi impongono almeno un’imposta sui tabacchi lavorati (ad es. accise, dazi sulle importazioni, IVA/imposta sulle vendite o altre imposte correlate). Con poche eccezioni legali, quali le franchigie all’importazione per i viaggiatori ed i privilegi diplomatici/militari, tutte queste imposte devono essere corrisposte nel Paese di consumo. L’accisa è solitamente l’imposta principale, e spesso rappresenta gran parte del prezzo di rivendita finale. Oltre a fornire ai governi una fonte di introiti sicura, semplice e prevedibile, le imposte sul tabacco sono applicate dai governi per scoraggiare il consumo di tabacco. Secondo la panoramica dell’UE degli introiti derivanti dalle accise sulle sigarette49 in 18 Stati membri (su 27), le accise incassate sulle sigarette hanno subito un crollo tra il 2008 e il 2012, indicando che in molti degli Stati membri dell’UE, gli introiti da accise sono diminuiti di tre volte nel corso del suddetto periodo. In cinque Stati membri, gli introiti dalle accise sono diminuiti di due volte nello stesso periodo. Nel 2012, la relazione Euromonitor50 rivela 21 che “vi era una correlazione tra l’aumento dei prezzi e il livello dei prezzi: i prezzi possono aumentare a una velocità superiore da una base più bassa. A maggior ragione, nei Paesi sviluppati con prezzi elevati, come la Germania, basta un livello relativamente basso di aumento dei prezzi per causare un aumento significativo nel commercio illegale”. Gli incrementi di imposta non sono gli unici fattori costitutivi dell’aumento del commercio illecito. Una crisi economica che riduce l’accessibilità alle sigarette può avere lo stesso effetto. I clienti con redditi ridotti, di fronte alla scelta tra l’acquisto dei beni di prima necessità e delle sigarette legali probabilmente si rivolgeranno al mercato illegale per i propri acquisti di sigarette. Quando i consumatori hanno una fonte regolare di fornitura di tabacchi lavorati illegali, diventa estremamente difficile farli tornare all’acquisto di beni legali ad imposta assolta. La Banca Mondiale ha affermato che “il potenziale di contrabbando del tabacco può limitare aumenti delle aliquote sul tabacco. Nella determinazione delle aliquote, occorre considerare il rischio di contrabbando, il potere di acquisto dei consumatori locali, le aliquote nei mercati confinanti, la capacità e l’efficacia delle autorità fiscali nell’imporre il rispetto delle norme”51. È fondamentale che i governi raggiungano un equilibrio tra il loro approccio alla definizione delle aliquote di accisa, e l’obiettivo di ottimizzare il gettito sul lungo periodo, evitando la comparsa o l’espansione del mercato illecito. Nell’applicazione del principio di ottimizzazione, la politica fiscale deve riflettere: • Accessibilità per i clienti - i livelli di imposta sulle sigarette dovrebbero essere proporzionali al potere di acquisto dei consumatori; • Posizione del Paese e aliquote nei Paesi confinanti o all’interno di un blocco commerciale - per ridurre al minimo gli incentivi per gli acquisti transfrontalieri e il contrabbando; e • Facilità e capacità di amministrazione e applicazione della legge sia alle frontiere sia Caso di studio: Effetto di consistenti incrementi delle accise sulle sigarette in Irlanda L’Irlanda ha vissuto due periodi di consistente incremento delle accise imposte sulle sigarette, nel 2001–2003 e nel 2006–2009. L’aumento totale delle aliquote delle accise sulle sigarette dal 2000 al 2009 è stato del 76% nella categoria di prezzo più popolare – di tre volte superiore al corrispondente tasso di inflazione (26,2%). Dal 2000 al 2005, i prezzi delle sigarette sono aumentati del 31%, mentre i volumi ad imposta assolta sono diminuiti del 16%. Durante il secondo periodo di rapido aumento dell’accisa (2006– 2009), i prezzi sono aumentati del 33%, raggiungendo gli 8,45 € al pacchetto, quasi 2 € in più rispetto ai Paesi dell’UE con i prezzi più elevati. Per il 2012, i dati del governo mostrano che almeno il 20% di tutte le sigarette consumate in Irlanda non erano ad imposta assolta e la maggior parte (14%) erano illecite. La proporzione di sigarette illegali a Dublino nel 2011 era stimata a 1 su 3CS-4. I risultati dello studio “Project Star” di KPMG del 2011 (condotto per conto di Philip Morris International e basato su indagini dettagliate su pacchetti vuoti), suggeriscono che il livello di sigarette ad imposta non assolta in Irlanda era superiore a qualsiasi altro Paese dell’UE non sul confine orientale dell’Unione, e ben sopra la media europea. L’Irlanda è al secondo posto per quanto riguarda i prezzi delle sigarette più elevati in tutta l’Unione europea; ciò è dovuto ai consistenti aumenti delle accise sul tabacco che sono cresciute del 40% circa in 7 anni, dal 2005 al 2012. Il crollo del 10,25% del PIL in base al potere di acquisto personale tra il 2007 e il 2010, derivante dalla crisi economica in Irlanda, può aver reso i tabacchi lavorati illeciti più attraenti per i consumatori. Il governo irlandese ha inoltre aumentato in misura significativa l’ambito della regolamentazione sul tabacco, con 22 limitazioni sulla pubblicità, le affissioni, i distributori automatici e una richiesta di registrazione dei rivenditori. La politica di consistenti aumenti delle accise sembra essere stata controproducente anche dal punto di vista degli introiti, poiché l’aumento massiccio dell’accisa da 155 € nel 2001 a 274 € per migliaio di sigarette non ha comportato alcun vantaggio fiscale per il governo irlandese, perché gli introiti sono rimasti praticamente invariati. Una relazione del novembre 2010 da parte dell’Unità politica fiscale del ministero delle Finanze irlandese dimostra che, nonostante il dazio su un pacchetto di sigarette sia stato aumentato di 2,47 € dal 2000 al 2010, gli introiti annui dalle accise sul tabacco erano di 50 milioni di € inferiori nel 2010. La relazione Modelling the Market for Cigarettes in Ireland, pubblicata nel febbraio 2011 dal Commissario per le entrate irlandese, afferma che “(Il commercio illegale) è trainato da diversi fattori, ma la causa principale è la differenza di prezzo tra le sigarette sul mercato irlandese e negli altri Paesi. Considerando l’attuale elevato livello del prezzo delle sigarette in Irlanda, l’incentivo per la sostituzione con tabacco non tassato è maggiore in Irlanda di quanto sarebbe altrimenti. Questo probabilmente spiega l’elevata stima di elasticità dei prezzi - prezzi più elevati probabilmente aumenteranno il consumo non tassato. Sebbene limitata dai dati e dai requisiti del modello, un’ulteriore analisi dimostra in qualche modo che i livelli di imposta sulle sigarette hanno superato un punto critico in cui gli aumenti delle aliquote portano ad un gettito inferiore, anziché superiore. Ulteriori aumenti delle imposte (prezzi) ridurranno in qualche modo il fumo, ma incoraggeranno anche enormemente un ulteriore consumo non soggetto a imposte”CS-5. all’interno del Paese - per ridurre al minimo la burocrazia, i costi di conformità fiscale e i costi per le attività di contrasto del commercio illecito. Esempi internazionali - ad esempio dall’Irlanda, dai Paesi in fase di adesione all’UE, Malesia, Irlanda, Turchia e Singapore - dimostrano che l’attuazione di consistenti aumenti fiscali ha causato un deciso aumento del commercio illegale di prodotti del tabacco, il che danneggia la base imponibile a lungo termine e compromette l’obiettivo della salute pubblica. La Malesia ha aumentato le accise sulle sigarette del 430% tra il 2002 e il 2010. L’aumento dei prezzi delle sigarette legali ha stimolato i consumatori a rivolgersi a fonti di approvvigionamento illecite. Nel 2002, i fumatori malesi hanno consumato 19,5 miliardi di sigarette legali; nel 2010, tale dato era diminuito del 31%, attestandosi a 13,5 miliardi. Il declino delle vendite legali è guidato principalmente dall’impennata del consumo di sigarette illegali, che ha raggiunto la cifra di 8,8 miliardi nel 2010. Di conseguenza, la quota di mercato illegale è aumentato dal 21% del 2002 al 39% del 2010. Riconoscendo un imponente problema di commercio illegale e l’impatto dell’eccessiva imposizione fiscale sulle sigarette, il governo ha deciso di congelare le accise nel proprio bilancio del 2012. Il Primo Ministro malese, l’8 ottobre 2011, il giorno dopo l’annuncio del bilancio, ha rilasciato la seguente dichiarazione52: “Non possiamo aumentare nettamente il prezzo delle sigarette quando l’utilizzo di sigarette illegali ha raggiunto il 40%. Questo livello è troppo elevato. Se vi è un netto incremento del prezzo delle sigarette, la percentuale di fumatori di sigarette illegali continuerà ad aumentare”. L’ITIC ha pubblicato diverse ricerche sull’imposizione fiscale di accise sul tabacco; per ulteriori informazioni sulla politica fiscale, si veda l’elenco delle pubblicazioni a pagina 44. 5.2.2 Corruzione: fattore facilitante, non trainante Nel 1999, la Banca Mondiale si è trovata d’accordo con alcuni ricercatori accademici riguardo il fatto che il fattore determinante più importante nel contrabbando di tabacco era il livello di corruzione in un Paese (misurato dall’Indice di trasparenza)53. Le stime rivelavano che ogni aumento di un punto nell’indice di trasparenza di un Paese è associato ad una riduzione del 2% del contrabbando di tabacco stimato54. Questo risultato è messo in discussione da Adrian Cooper e Daniel Witt, che così commentano: “Le esperienze nel Regno Unito ,in Germania, Francia, Canada, Irlanda e Singapore - alcuni dei Paesi meno corrotti al mondo con forze dell’ordine e amministrazione molo efficaci (Transparency International 2011) dimostrano che i carichi fiscali delle accise che portano a una riduzione dell’accessibilità possono generare un grave problema di commercio illecito”55. Lo studio di KPMG del 2012 dimostra che la corruzione non può essere la causa principale di commercio illegale dei prodotti del tabacco, poiché i principali aumenti di commercio illegale sono stati registrati nel Regno Unito, Irlanda e Finlandia, paesi che non hanno risultati nell’Indice di trasparenza tanto negativi quanto molti altri Paesi dell’UE, ma che hanno elevati tassi d’imposizione fiscale sui prodotti del tabacco. Indubbiamente, sebbene la corruzione ed altri fattori descritti in questo capitolo siano facilitanti, i fattori determinanti del commercio illegale sono l’equilibrio tra il potenziale di ricompense o profitti (per i contrabbandieri), il livello di domanda (determinata dall’accessibilità economica e dalla facilità di accesso), e il rischio di rilevamento e l’efficacia della punizione. 5.2.3 Politiche protezionistiche Nei Paesi in cui esiste una domanda di marchi internazionali da parte dei consumatori, le misure protezionistiche, i vincoli all’importazione e le aliquote proibitive di dazi volti a imporre barriere tecniche al commercio, costituiscono una spinta economica aggiuntiva per il commercio illecito. Un esempio è rappresentato dalla Cina, dove l’importazione di marchi stranieri è limitata da rigide quote che li rendono legalmente inaccessibili alla stragrande maggioranza dei consumatori. 5.2.4 Inadeguata attività di applicazione della legge In molti casi, vengono promulgate leggi che tentano di fronteggiare il commercio illecito. Tuttavia, dopo essere state promulgate, per diversi motivi non vengono correttamente applicate. • Controlli ufficiali di frontiera Vigilare su milioni di spostamenti di beni attraverso le frontiere è un’attività che richiede molte risorse e il coinvolgimento delle forze dell’ordine nazionali e internazionali. Le risorse necessarie includono personale qualificato per la prevenzione, l’intelligence, il rilevamento e l’investigazione, oltre ad un supporto informatico per l’intelligence, la valutazione dei rischi, l’allocazione delle risorse, il feedback sugli interventi e la reciproca assistenza attraverso le frontiere. Qui è necessario che siano identificati e rimossi eventuali ostacoli strutturali allo scambio di dati e alla reciproca assistenza. Dati precisi, tempestivi e sicuri, facilità di accesso da parte del personale autorizzato per verificare le voci dichiarate, e strumenti di valutazione del rischio aggiornati dovrebbero tutti rientrare in uno strumento moderno di applicazione della legge. Il confronto tra le dichiarazioni delle esportazioni dal Paese di origine, le dichiarazioni di transito e le dichiarazioni di importazione nella destinazione finale possono contribuire ad individuare i carichi illeciti. Una valutazione efficace del rischio si basa su dati precisi ed accurati a disposizione dei funzionari 23 Caso di studio: Singapore Il porto di Singapore è uno dei porti più trafficati del mondo, ed un importante centro di commercio internazionale, che movimenta più di 25 milioni di unità equivalenti a venti piedi (TEU) all’anno e gestisce il traffico di container che si spostano tra i porti di Asia, Europa, Nord e Sud America. Singapore è anche un punto di transito fondamentale nel commercio illegale del tabaccoCS-6 a livello globale, poiché i gruppi di trafficanti di sigarette sfruttano il sistema composto da circa quaranta Magazzini in licenza di Singapore per gestire i propri sistemi di transito globale di prodotti di contrabbandoCS-7. Le sigarette sono solitamente dichiarate correttamente all’ingresso in una delle zone di libero scambio di Singapore, dove sono trasferite ai Magazzini in licenza; a questo punto, le spedizioni possono essere manipolate prima di essere nuovamente esportate. Sebbene alcune di queste ri-esportazioni siano legittimamente dichiarate, altre sono effettuate utilizzando documenti falsi. Spesso le sigarette non riportano le avvertenze sanitarie o altri marchi richiesti dal Paese di destinazioneCS-8. I recenti sequestri di sigarette illegali in Australia dimostrano come il porto e le zone di libero scambio di Singapore siano sfruttati per agevolare il contrabbando di sigarette. Le sigarette vengono trasportate fino al porto di Singapore da Paesi come le Filippine, Indonesia, Vietnam, e stoccate in un Magazzino in licenza dove vengono preparate per essere di nuovo esportate. Per evitare che vengano rilevate all’arrivo in Australia, vengono spedite utilizzando polizze di carico false o riportanti dati errati che devono essere presentate solo dopo che la nave che trasporta le sigarette ha lasciato Singapore. Questo rende estremamente difficile l’identificazione della vera natura del carico di sigarette illecite e della destinazione prevista. I sequestri di sigarette illegali commercializzate passando da Singapore avvengono di frequente in tutto il mondo, ma i Paesi confinanti sono particolarmente a rischio: nella sola Malesia, ad esempio, vengono contrabbandate o sequestrate centinaia di milioni di sigarette da SingaporeCS-9. Il governo di Singapore ha fatto notevoli sforzi per gestire il commercio illegale di sigarette destinate al contrabbando nei mercati confinanti. delle forze dell’ordine 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e comprende i più recenti dati di intelligence e l’analisi dei dati relativi ai sequestri. In molti paesi in via di sviluppo, la qualità dei dati è scarsa, la loro analisi disomogenea e la capacità di trasferire dati velocemente e in modo preciso ai funzionari in prima linea, o ad autorità preposte all’applicazione della legge in altri paesi, è inaffidabile. Le task force mobili richiedono attrezzature di trasporto, scanner mobili e le nuove tecnologie man mano che queste si evolvono. Per ragioni geografiche, i confini di molti Paesi sono difficili da sorvegliare in modo completo. Nella maggior parte dei casi, il contrabbando avviene attraverso punti di entrata e di uscita noti (porti, ponti, strade interstatali, aeroporti e zone di libero scambio). Controlli inadeguati presso tali punti, talvolta associati a livelli di corruzione variabili, consentono ai contrabbandieri di spostare grandi volumi di prodotti senza essere scoperti. La situazione può essere esacerbata dall’instabilità politica in un paese o in una regione. In molti paesi, l’installazione di scanner moderni è limitata dalle infrastrutture; l’attrezzatura di sicurezza è costosa, e le strutture e le risorse richieste per un esame fisico dei carichi possono avere costi proibitivi anche per i paesi sviluppati. Nei trafficati aeroporti internazionali di tutto il mondo, solo una minima parte dei carichi è attualmente sottoposta a scansione56 e/o ad ispezione fisica. In molti paesi in via di sviluppo, il costo degli scanner e i limiti di spazio, strutture per le ispezioni 24 e risorse doganali qualificate comportano che persino l’esame completo di una minima parte di container possa causare lunghi ritardi per gli importatori. • Controlli ufficiali dei produttori dotati di licenza La pratica di collocare uno o più funzionari delle imposte presso la sede dell’operatore delle accise è stata sostituita da decenni nel Regno Unito e negli Stati Uniti, in entrambi i casi per ridurre il pericolo di familiarità o corruzione tra gli operatori delle accise e i funzionari delle imposte e ridurre i costi amministrativi. Il controllo dei produttori di tabacco, dello stoccaggio e dello spostamento di tabacchi lavorati esenti da imposta e sotto vincolo doganale è, nella maggior parte dei paesi sviluppati, soggetto ad accertamenti basati sui trascorsi di conformità dell’operatore e sulla valutazione del rischio. L’efficacia di tali controlli dipende dalle capacità e dalle competenze specialistiche dei funzionari, dall’integrazione dei dati doganali e sulle accise supportati da strumenti di rischio e intelligence, e dalla relazione di collaborazione con l’operatore delle accise. Oggigiorno, i registri informatici ed i processi aziendali moderni fanno sì che i controlli delle accise possano essere allineati con controlli di gestione efficaci da parte dell’operatore delle accise al fine di ridurre il carico sulle imprese. Gli accertamenti sulle accise devono essere basati su una conoscenza dei punti di rischio per gli introiti che caratterizzano il processo aziendale, la catena di fornitura e i registri finanziari, e le tendenze nel settore. Questo deve inoltre essere integrato con ispezioni non annunciate presso le strutture produttive al fine di rilevare eventuali attività di produzione (a volte conosciute come il “turno di notte”) e distribuzione non dichiarate. • Altri controlli ufficiali interni I funzionari di autorità diverse da quelle doganali o fiscali conducono ispezioni e altri controlli sull’etichettatura, in materia di salute e sicurezza e sulle vendite ai minori a livello di ingrosso e/o dettaglio. Tali funzionari, se portati a conoscenza degli indicatori del commercio illecito, possono fornire assistenza nel rilevamento di prodotti non a imposta assolta. Analogamente, i funzionari IVA che svolgono le verifiche possono fornire assistenza ai loro colleghi competenti per le accise e le dogane. La polizia locale e gli assistenti sociali si imbattono in canali di distribuzione locali e i loro clienti possono fornire informazioni per contribuire allo smantellamento della rete di distribuzione e ad individuare fonti di produzione interna illecita. Queste altre fonti di controlli ufficiali all’interno dello Stato sono spesso ignorate, facendo perdere opportunità di smantellare le catene di fornitura illecite. •Corruzione L’impatto della corruzione è accettato come fattore facilitante (cfr. paragrafo 5.2.2)57, ma non costitutivo del commercio illecito. Le autorità fiscali e le forze dell’ordine che non assumono una posizione di forza contro la corruzione possono attendersi perdite di introiti e un aumento del crimine. Una relazione del 2012 sui posti di controllo frontaliero, sui punti di controllo e sul commercio all’interno dell’Africa, cita i ritardi causati dai costi della corruzione nei confronti di funzionari presso le frontiere e i punti di controllo come uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico in Africa. Fornisce inoltre dettagli sul livello medio di tangente corrisposta a diverse agenzie presso diversi punti di controllo su rotte diverse. La relazione dimostra che la corruzione è diffusa tra i funzionari di polizia e delle dogane, e raccomanda lo sviluppo di punti di frontiera a sportello unico dove le strutture e le dichiarazioni siano condivise tra le autorità doganali, rendendo più difficile per i funzionari richiedere pagamenti per agevolazioni o per accettare false dichiarazioni per i beni58. La ricerca di Louise Shelley mostra che la corruzione a favore del commercio illegale può raggiungere i massimi livelli di leadership di un Paese. In Montenegro, il presidente è stato accusato in Italia per il suo ruolo nel commercio illegale di sigarette59. • Beni in transito e trasbordo I beni in transito sono quelli partiti dal punto di invio, carico o spedizione ma non ancora arrivati al punto di ricezione, scarico o consegna. Il trasbordo è la spedizione di beni a una destinazione intermedia, e da lì a un’altra destinazione. È spesso dovuto a un cambiamento del mezzo di trasporto durante il viaggio, ad esempio dal trasporto marittimo a quello su strada. Anche gran parte dei trasbordi internazionali avviene in aree doganali designate, evitando così la necessità di controlli o dazi doganali. Sia l’OCSE sia l’OMD hanno sollevato preoccupazioni relative alla mancanza di legislazione, controlli e attività di applicazione della legge adeguati che regolamentino i beni 25 in transito. Nella sua relazione sul crimine del 2007, l’OCSE affermava che “molto spesso i beni in transito sono specificamente esclusi dai divieti relativi ai beni contraffatti, il che significa che non possono essere intercettati”. L’OMD, nell’introduzione alla sua proposta di un modello di legislazione volto alla tutela da violazioni del diritto di proprietà intellettuale, nel 1988 riconosceva che le dogane necessitavano di una chiara autorità di legge che monitorasse i beni in transito e nelle aree di libero scambio: “L’esperienza delle amministrazioni doganali in numerosi Paesi ha indicato, tuttavia, che solo conferendo certi poteri e misure che vanno al di là del requisito minimo fissato nell’Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS) dell’OMC, i governi possono fornire un livello efficace ed efficiente di protezione dei diritti di proprietà intellettuale e rispetto delle leggi alle proprie frontiere”60. I modelli proposti dall’OMD sono ancora pertinenti all’adozione da parte di molti Paesi. I movimenti di beni soggetti ad accisa sotto vincolo doganale attraverso un’unione doganale possono offrire opportunità di dirottamento durante il transito. Il sistema di controllo informatico dei movimenti dei prodotti soggetti ad accisa (EMCS) è un sistema di messaggistica elettronica diffuso in tutta l’UE introdotto con un’ingente spesa con l’obiettivo di fornire comunicazioni tempestive ai funzionari dei movimenti dei beni soggetti a sospensione del dazio all’interno dell’UE. Tuttavia, deve essere associato ad un’efficace valutazione del rischio e interventi sufficienti ad assicurare che i dati relativi alle approvazioni non siano duplicati per agevolare lo spostamento di carichi illeciti. Un’applicazione coerente di tali sistemi di tracciamento degli spostamenti non soggetti ad imposta tra le regioni, supportata da rigidi controlli interni in tutti i paesi, è ancora essenziale, a meno che i truffatori non trovino un modo di utilizzare il sistema di tracciamento elettronico a proprio vantaggio. • Zone di libero scambio Le zone di libero scambio61 sono create dai governi nel tentativo di attirare nuove imprese e investimenti dall’estero. Facilitano il commercio eliminando tariffe, quote e riducendo al minimo i requisiti burocratici (ad es. procedure doganali e requisiti di informativa). Le organizzazioni criminali stanno utilizzando in misura sempre maggiore le zone di libero scambio per produrre le illicit white per poi importarle illegalmente nelle loro destinazioni finali. Queste zone sono inoltre sfruttate per produrre prodotti Caso di studio: Russia - Procedure necessarie per la distruzione obbligatoria di attrezzature o macchinari utilizzati per la contraffazione In Russia, nonostante il Codice Civile preveda, al Capitolo 4, la distruzione delle attrezzature (compresi i macchinari) utilizzati per produrre sigarette contraffatte e sequestrate nel corso di irruzioni nelle fabbriche produttrici di prodotti contraffatti, essi spesso non vengono distrutti. Questo perché il Codice di procedura penale russo non definisce chiaramente il processo di distruzione. Nella maggior parte dei casi, i tribunali limitano la propria decisione al sequestro di attrezzature e non ne ordinano la distruzione. Analogamente, quando una causa penale viene avviata e successivamente sospesa, non vi sono, per i giudici, indicazioni chiare a riguardo di ciò che dovrebbe essere fatto con le prove materiali, i macchinari e i prodotti contraffatti. Sebbene ai titolari del diritto non sia vietato di partecipare al processo di distruzione, ad essi non viene neanche richiesto formalmente di farlo, né ricevono alcuna comunicazione ufficiale della distruzione. Il diritto russo non definisce chi, nei casi in cui non sia identificata nessuna persona fisica o giuridica quale contraffattore, sia tenuto a sostenere i costi della distruzione, che possono essere consistenti nel caso di macchinari hi-tech utilizzati per la produzione di prodotti contraffatti. Di conseguenza, a causa della mancanza di disposizioni procedurali chiare relative alla distruzione, l’attrezzatura e i macchinari sequestrati potrebbero rientrare facilmente in circolazione ed essere utilizzati in future operazioni di contraffazione. 26 Questo problema potrebbe essere risolto attraverso l’introduzione di disposizioni chiare nel Codice di procedura penale che: (1) prescrivano che i tribunali siano tenuti a ordinare la distruzione delle attrezzature e dei macchinari che viene dimostrato essere stati utilizzati o essere destinati all’utilizzo per produrre prodotti contraffatti; (2) conferiscano ai tribunali l’autorità nonché l’obbligo di ordinare la distruzione di prove materiali in situazioni in cui un caso penale viene sospeso e viene dimostrato che le prove materiali sono contraffatte o, nel caso di attrezzature e macchinari, sono state utilizzate per contraffare beni; (3) prevedano una procedura per la distruzione dell’attrezzatura o dei macchinari utilizzati per la contraffazione; (4) prevedano la partecipazione dei titolari di diritti al processo di distruzione; (5) prevedano una comunicazione scritta formale della distruzione ai titolari di diritti; e (6) definiscano chi debba sostenere i costi associati alla distruzione qualora non vi sia alcuna persona fisica o giuridica identificata quale contraffattore. Il sequestro e la distruzione di materiali e attrezzature utilizzati per produrre sigarette contraffatte sono componenti fondamentali della legislazione, e sono altresì un mezzo efficace per combattere il commercio illecito Belize: Il punto di transito perfetto per i trafficanti? La zona di libero scambio di Corozal (CFZ) è stata istituita nel 1994 con, ad oggi, 314 società registrate, delle quali 30 commerciano sigarette. La CFZ fornisce strutture per la produzione, la lavorazione, lo stoccaggio, l’imballaggio e la distribuzione di beni e servizi. Le imprese costituite all’interno della zona di libero scambio non hanno alcun vincolo di scambio con l’estero; queste imprese ricevono altri benefici vari che includono l’esenzione dai dazi. I beni che entrano ed escono dalla zona sono esenti da dazi sull’importazione/ esportazione, imposte di bollo, quote e dazi sostitutivi degli introiti. . L’imposta sul reddito è tra il 2% e l’8%. Tuttavia, questo importo può essere ridotto mediante agevolazioni fiscali concesse a chi assume lavoratori locali. Non è richiesta alcuna licenza per l’importazione o l’esportazione. Durante i suoi primi cinque anni di vita, un’impresa della CFZ è esente da imposte sul reddito, imposte sulle plusvalenze o qualsiasi nuova imposta sulle società applicata dal governo del Belize. Eventuali dividendi pagati derivanti da questa attività sono esenti da imposte per i primi 20 anni di attività; questo sgravio si riflette sul numero di negozi duty free presenti nell’area. Nel 2011, nella CFZ sono stati aperti 17 nuovi negozi al dettaglio che vendono prodotti non soggetti ad imposta. contraffatti o per dichiarare falsamente come beni legali i container contenenti tabacchi lavorati illeciti. Numerose spedizioni sequestrate negli ultimi anni erano destinate ad essere fatte transitare/trasbordate in più di un’occasione, per nascondere la reale origine di tali beni. Tali spedizioni passavano anche da cinque punti di transito/trasbordo prima di essere sequestrate. Il fattore principale è rappresentato dai ridotti controlli doganali; per superare queste carenze, l’OMD propone di accedere all’Allegato specifico D2 della Convenzione riveduta di Kyoto che fornisce indicazioni sui controlli doganali minimi nelle zone di libero scambio. Una relazione della Business Action per fermare la pirateria e la contraffazione (BASCAP) della Camera di Commercio Internazionale esplora nel dettaglio i problemi e fornisce una serie di raccomandazioni per l’azione da parte dell’OMD, dell’OMC, dei governi nazionali e degli operatori delle zone di libero scambio62. Un esame dei controlli effettuati nelle zone di libero scambio nel 200963 suggerisce che, sebbene esista la necessaria legislazione, la sua esecuzione può essere debole a causa della pressione esercitata sulle autorità doganali perché allentino i controlli al fine di stimolare la crescita economica. 5.2.5 Legislazione e sanzioni inadeguate I paesi hanno solitamente in vigore leggi contro il contrabbando, l’evasione fiscale, la vendita di sigarette senza le corrette avvertenze sanitarie, le dichiarazioni di importazione errate e contro la violazione di altri requisiti normativi. Tuttavia, quando si parla di illicit white, spesso vi sono difficoltà nel provare l’esistenza 27 di violazioni di legge. Spesso è difficile provare una violazione di legge nel punto di produzione, sebbene possa sembrare ovvio che certi produttori non conducano una due diligence sui propri clienti e non monitorino le loro catene di fornitura. Le forze dell’ordine hanno difficoltà nel provare l’illegalità associata all’esportazione di illicit white correttamente dichiarate; è più facile identificare sigarette (contraffatte, di contrabbando o illicit white) se la documentazione riporta la descrizione/classificazione errata dei beni. All’atto dell’importazione, applicare le leggi in vigore contro i contrabbandieri scoperti ad importare illegalmente le illicit white può comportare di dover intraprendere azioni frequenti e ad alta intensità di risorse per quantità ridotte. Presso il punto vendita, vi sono difficoltà di applicazione perché l’unica prova disponibile contro il produttore può essere il fatto che il prezzo del prodotto sia così basso che le imposte non possono essere state pagate. In molti Paesi, le forze dell’ordine non hanno sufficienti poteri per essere in grado di operare efficacemente, perché il commercio illegale di tabacchi lavorati è considerato un reato relativamente minore. Questo attrae associazioni a delinquere che vedono nel traffico di sigarette un’attività molto redditizia, caratterizzata da bassi rischi, che incorre in pene più leggere rispetto ad attività criminali come il traffico di droga, il traffico di esseri umani e il contrabbando di armi. La seguente dichiarazione64 illustra il limitato effetto deterrente della legge (ancora in vigore) negli Stati Uniti: “L’unico timore dei trafficanti di tabacco è perdere un carico di sigarette. Noi non temiamo le forze dell’ordine. Loro ci fermeranno, sequestreranno il carico e forse ci arresteranno, ma è più probabile che non lo facciano. Lo scenario peggiore è che finiamo in galera per un paio di mesi prima di tornare a contrabbandare. Pensateci. Un piccolo pesce come me può fare 50.000 $ al mese lavorando solo un paio di ore alla settimana. I grandi pesci ne guadagnano centinaia di migliaia a settimana, gran parte dei quali finiscono in Medio Oriente in contanti o sotto forma di operazioni commerciali”. Come evidenziato dalla relazione del BASCAP, i Paesi che non applicano rigide pene deterrenti, tra le quali la confisca dei proventi del crimine, si pongono automaticamente in una posizione di debolezza nell’affrontare il commercio illegale dei prodotti del tabacco65. Inoltre, come illustra il caso di studio della Russia, la distruzione dei beni sequestrati e delle attrezzature utilizzate nella produzione di tabacchi lavorati illegali dovrebbe essere obbligatoria. In alcuni Paesi, i beni e le attrezzature vengono messi all’asta con il risultato di essere reinseriti direttamente nel mercato illecito. Le autorità hanno cercato di porre un freno al commercio illegale mediante misure legislative, 28 ma i truffatori hanno scovato nuove modalità per continuare le proprie attività modificando i propri metodi. Ad esempio, nel luglio 2010, il governo vietnamita ha modificato la legge rendendo il possesso di più di 1.500 pacchetti di sigarette contrabbandate un reato penale66. Sebbene questo abbia causato inizialmente una riduzione superiore al 20% del commercio illecito67, i trafficanti hanno presto modificato le proprie attività trasportando carichi multipli di meno di 1.500 pacchetti. 5.2.6 Capacità inadeguata, dati scarsi e infrastruttura informatica inaffidabile La necessità di risorse sufficienti ed adeguatamente qualificate per combattere il traffico illecito non è mai rimarcata a sufficienza. I paesi in via di sviluppo, in particolare, potrebbero avere risorse con una formazione insufficiente, dati imprecisi o incompleti tenuti attraverso sistemi manuali, e un’infrastruttura di internet inaffidabile. I criminali raramente sono privi delle risorse di cui hanno bisogno per supportare le proprie azioni. 5.2.7 Tolleranza pubblica La domanda da parte dei consumatori stimola il commercio illegale. I consumatori sono spesso consapevoli di acquistare prodotti contrabbandati o contraffatti, ma decidono comunque di farlo per risparmiare. Nel contempo, l’opinione pubblica spesso non è consapevole delle implicazioni del commercio illegale del tabacco e lo percepiscono come un reato senza vittime. In uno studio68 sui fumatori in aree socialmente disagiate nel Regno Unito, Wiltshire et al. hanno scoperto che, lungi dal vergognarsi di tale comportamento, lo considerano come un modo per opporsi ad un’ingiustizia percepita; “Quasi tutti gli intervistati hanno espresso insoddisfazione per il prezzo dei tabacchi lavorati legali. Essi lo consideravo come ingiusto e a sfavore delle persone a basso reddito”. Uno studio del 2010 dell’ONG Action on Smoking and Health (ASH) riferisce risultati simili: “Le misure percepite dal pubblico come irragionevoli hanno il potenziale di aumentare la tolleranza del commercio illecito”69. 6. Come contrastare il problema In questo capitolo elencheremo gli elementi principali che un approccio completo deve valutare e, se richiesto, modificare o attuare al fine di contrastare in modo efficace il commercio illegale di tabacchi lavorati. commercio illegale di prodotti del tabacco, tra i quali: 6.1 Comprendere le dimensioni e la natura del commercio illegale • Disordini nel flusso di introiti governativi; Per prima cosa, i governi e le loro forze dell’ordine devono comprendere le dimensioni e le implicazioni del commercio illecito dei prodotti del tabacco, identificare chi vi è coinvolto e i collegamenti con il commercio illecito di altri beni. Sono diversi gli indicatori della presenza e della crescita del • Un crollo inspiegato nelle vendite sui mercati legali - solitamente percepito in prima istanza dall’industria e dal commercio; • Un aumento, in termini di frequenza o quantità, dei sequestri di prodotti illegali; • La comparsa di marchi che non riportano le corrette avvertenze o che non sono legalmente distribuiti e venduti nel Paese; e Riepilogo delle caratteristiche principali di una strategia completa per contrastare il commercio illegale di tabacco • Raggiungere i massimi livelli di competenza politica per garantire che essa riceva la dovuta priorità e che siano rese disponibili le risorse necessarie. • Comprendere e monitorare la portata e la natura del problema. • Valutare i principali fattori facilitanti, ivi compresi i controlli della produzione e dell’esportazione, le zone di libero scambio e le operazioni di transito, ecc. • Adottare una politica fiscale equilibrata e svolgere un’esazione delle imposte efficace. • Analizzare la legislazione e i regolamenti esistenti per garantire che funzionino e siano applicati in modo efficace e che le pene siano adeguate e fungano da deterrente. • Condurre una valutazione d’impatto completa di qualsiasi legislazione proposta in materia di tabacco. • Garantire che il sistema giudiziario sia consapevole della gravità del reato e della necessità di distruggere tempestivamente i prodotti e le attrezzature illeciti. • Sviluppare una strategia di applicazione della legge che includa tutte le agenzie nazionali competenti e garantire che possiedano poteri adeguati per agire efficacemente. • Fornire sufficienti risorse finanziare per un’adeguata capacità delle forze dell’ordine. • Gestire la domanda educando il pubblico e informandolo delle implicazioni del commercio illegale di tabacco. • Costruire e rafforzare le partnership tra agenzie nazionali e internazionali. • Collaborare con i legittimi operatori del settore per sfruttare al meglio i dati di intelligence e le risorse combinati. 29 • Cambiamenti nei risultati delle indagini relative al commercio illegale. I risultati di metodologie solide ed autorevoli sono di solito essenziali per aumentare la consapevolezza delle autorità e dell’opinione pubblica sulla gravità del problema e possono servire a influenzare l’allocazione delle risorse. La natura del commercio illegale è in costante cambiamento poiché criminali e opportunisti traggono vantaggio da qualsiasi opportunità. Nell’ultimo decennio, alcuni Paesi sono stati testimoni di un’esplosione di prodotti del tabacco illeciti arrivati per posta in piccole quantità dall’estero. 6.2 Valutazione dei principali elementi che agevolano il commercio illecito Si veda il capitolo 5, in particolare 5.2. 6.3 Una politica fiscale equilibrata e un’esazione delle imposte efficace Come evidenziato nel paragrafo 5.2.1, le aliquote delle accise sulle sigarette dovrebbero in primo luogo essere fissate in modo da ottimizzare il gettito a lungo termine. Nella definizione delle aliquote, i governi devono prendere in considerazione il livello di sviluppo economico, il potere di acquisto dei consumatori e le aliquote nei paesi confinanti. L’esperienza dimostra che “scossoni” radicali alle accise portano più probabilmente alla comparsa o alla crescita del commercio illecito. I Paesi utilizzano metodi diversi per incassare e controllare gli introiti dall’imposizione fiscale sul tabacco. I sistemi amministrativi legati alle accise sono solitamente basati sul controllo della produzione delle fabbriche, i magazzini doganali e i volumi di importazione. Questo può essere completato dall’utilizzo di marcatori (codici o sigilli) stampati o affissi su ogni singolo pacchetto destinato alla vendita. Questi marcatori possono essere utilizzati come meccanismo di controllo aggiuntivo o come mezzo di pagamento delle imposte. Sono volti a confermare l’effettivo pagamento delle imposte per il prodotto a cui sono applicati. Tuttavia, molti sistemi basati su sigilli fiscali non sono stati in grado di tutelare gli introiti da accisa. Come le sigarette, i sigilli fiscali in carta sono soggetti a una contraffazione di altissima qualità, spesso dopo poche settimane dalla loro comparsa, per evitare che siano facilmente rilevati. I sigilli in carta sono stati inoltre rubati e riutilizzati dai trafficanti (ad es. in Kenya)70. La tecnologia è in rapida evoluzione ed esistono soluzioni digitali di verifica fiscale che offrono un approccio più sicuro all’incasso di imposte e 30 al controllo fiscale. Sono discusse in modo più dettagliato nella sezione 7. Alcuni di questi sistemi possono fornire ai governi informazioni sicure ed in tempo reale relative al volume di prodotti fabbricati sia internamente, sia all’estero per il proprio Paese, fornendo informazioni trasparenti sulla quantità di accisa da incassare da ciascun produttore e importatore. 6.4 Legislazione e normativa efficaci Per essere efficace, la legislazione deve essere chiara, semplice da amministrare e dovrebbe fornire forze dell’ordine dotate di autorità sufficiente per intraprendere azioni. Importanti requisiti legislativi includono: • Reati ben definiti e pene adeguate; • La distruzione sistematica di tutti tabacchi lavorati, le materie prime, le attrezzature ed i componenti per la produzione illegali sequestrati. In alcuni Paesi non esiste una legislazione relativa alla destinazione dei beni sequestrati, consentendo di vendere all’asta i prodotti e le attrezzature sequestrate, creando confusione e rendendo di fatto impossibile distruggerli in modo tempestivo; • Mezzi per recuperare le perdite di gettito e i costi per la distruzione dei beni sequestrati, come la confisca dei beni • Rigidi controlli sulle forniture duty free; • Controlli della catena di fornitura come licenze di produzione, registrazione di grossisti e dettaglianti, marcatura di sicurezza; e • Forti misure protezionistiche per i titolari di marchi contro violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. Per essere efficaci, le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria devono essere in grado di tracciare, congelare, gestire e confiscare i proventi del crimine. Il vantaggio della confisca dei beni dei criminali è che va a compromettere l’incentivo “commerciale” per il crimine, riduce i profitti, e impedisce che siano ulteriormente reinvestiti per alimentare attività illegali. I governi che non lo hanno già fatto, sono sollecitati a sviluppare una legislazione che permetta di sequestrare il patrimonio frutto di attività criminose. Indicazioni sullo sviluppo di legislazioni che prevedano la confisca efficace dei proventi del crimine in base alla migliore prassi internazionale sono delineate nella relazione del BASCAP sulla “Confisca dei proventi del crimine legato alla proprietà intellettuale”71. Le raccomandazioni rientrano in tre categorie: (i) sviluppo del quadro giuridico per attuare una legislazione relativa ai proventi del crimine; (ii) definizione del quadro istituzionale per amministrare la legislazione in modo efficace; e (iii) supporto dei meccanismi di cooperazione internazionali. Caso di studio: Indagine sulla corruzione “Operation Heritage” in Australia Una relazione intermedia della Commissione australiana per l’Integrità delle forze dell’ordineCS-10 definisce i fatti che portarono all’arresto di quattro funzionari della Protezione delle dogane e delle frontiere dall’Aeroporto Internazionale di Sydney all’inizio del 2013. Uno degli arrestati si è dichiarato colpevole per le accuse che gli sono state mosse e, nell’aprile 2013, è stato condannato dal Tribunale distrettuale del Nuovo Galles del Sud a sette anni di detenzione con un periodo di quattro anni senza libertà condizionale. Gli altri sono stati accusati di reati collegati alla corruzione, tra i quali abuso d’ufficio, per aver offerto una tangente a un funzionario pubblico del Commonwealth, e per aver ricevuto una tangente, oltre a cospirazione per aver importato una quantità commerciale di precursori controllati al confine. Anche un funzionario del ministero dell’Agricoltura, della pesca e della silvicoltura (DAFF) è stato arrestato con accuse di abuso di pubblico ufficio, divulgazione vietata di informazioni ufficiali, per aver ricevuto un beneficio corruttivo e influenzato un funzionario pubblico del Commonwealth. Prima dell’arresto, il funzionario era un membro della Divisione conformità dei confini del DAFF e lavorava presso l’Aeroporto Internazionale di Sydney. Altre 15 persone sono state arrestate e accusate/condannate per reati che includono la cospirazione per l’importazione di una quantità commerciale di precursori controllati al confine, corruzione di un funzionario del Commonwealth e traffico dei proventi del crimine. All’epoca dei fatti, una di queste persone era un addetto ai bagagli preso l’Aeroporto Internazionale di Sydney. L’amministratore delegato della Protezione delle dogane e delle frontiere, Michael Pezzullo, ha osservato: “Gli arresti sarebbero deludenti per la stragrande maggioranza dei funzionari diligenti, solerti e onesti che sono dediti al proprio lavoro di protezione della frontiera e della comunità australiana. So che la maggior parte dei funzionari vuole che coloro che hanno fatto qualcosa di sbagliato vengano gestiti con decisione e imparzialità. Molti mi hanno detto di non voler essere associati con qualcuno che non soddisfi gli elevati standard che la comunità e il governo si aspettano da noi. All’interno del Servizio non c’è posto per funzionari che deludono la fiducia dei propri colleghi o della comunità. Ho un messaggio chiaro per quei funzionari: anche se pensate di poter vedere impunita la vostra cattiva condotta o attività criminale, siete avvertiti. Non tollereremo tale comportamento e voi verrete presi”CS-11. Ha sottolineato che la riforma della Protezione delle dogane e delle frontiere è stata cruciale per rafforzare il Servizio contro il potenziale di grave negligenza o corruzione. Pezzullo ha annunciato di voler aumentare l’attenzione rivolta dalla Protezione delle dogane e delle frontiere verso l’integrità, la sicurezza e la gestione del rischio attraverso una consistente riorganizzazione delle funzioni fondamentali in quest’area. Ha inoltre formalmente nominato una funzione di revisione delle capacità degli standard professionali del Servizio. Per trovarsi nella migliore posizione possibile per contrastare il commercio illecito, i poteri delle dogane potrebbero dover essere rafforzati e chiariti così che non vi sia ambiguità relativamente alla giurisdizione. Il successo delle strategie di contrasto del commercio illecito adottate dall’Ungheria, dalla Romania e dal Regno Unito è attribuibile, in parte, al rafforzamento della legislazione per supportare l’applicazione della legge72. Le autorità dovrebbero garantire che eventuali misure sviluppate al fine di ridurre l’accessibilità, la visibilità e la disponibilità legale dei prodotti del tabacco verso i consumatori siano considerate attentamente dalle forze dell’ordine prima dell’attuazione, così da non stimolare inconsapevolmente il commercio illecito: • Impedendo la capacità delle agenzie preposte di identificare i prodotti illeciti; • Rendendo più difficile per le agenzie governative identificare il contrabbando o per i consumatori distinguere tra i prodotti contraffatti e quelli originali al momento dell’acquisto; e • Aiutando i rivenditori che scelgono di commerciare prodotti illeciti a combinarli con prodotti del tabacco originali. Quando le vendite al dettaglio (e all’ingrosso) di prodotti del tabacco sono soggetti a requisiti di registrazione, la sospensione o revoca di tale registrazione, unita ad una ammenda, può dimostrarsi una sanzione a basso costo ed efficace. Divulgare a livello locale tale misura serve da deterrente agli altri. Il governo scozzese ha introdotto un nuovo reato di “vendita del tabacco in mancanza di registrazione”, che è entrato in vigore nell’ottobre 2011. Entro tale data, tutti i rivenditori di tabacco legittimi dovevano essere registrati presso il governo scozzese; ora un rivenditore privo di registrazione rischia una pena minima di 20.000 £ e/o sei mesi di reclusione. La catena di fornitura dei componenti fondamentali utilizzati per produrre sigarette, se correttamente controllata, rappresenta un meccanismo mirato e potente per limitare e infine eliminare la produzione di sigarette contraffatte e illicit white. In particolare, migliorare la supervisione della catena di fornitura di un componente tanto fondamentale (baco di acetato) potrebbe limitare efficacemente l’accesso alla materia prima più ampiamente utilizzata per la produzione dei filtri, evitando al contempo eventuali interferenze con la domanda legittima. Questo approccio vede come vantaggio un numero limitato di fornitori, un utilizzo quasi esclusivo a livello mondiale del baco 31 di acetato per la produzione di filtri di sigarette, e una disponibilità relativamente limitata di materiali sostitutivi. 6.5 Impermeabilità alle attività criminali della legislazione (sul controllo del tabacco) e delle regolamentazioni contro il commercio illegale Il Prof. Ernesto Savona, rinomato criminologo presso l’Università Cattolica di Milano, e il suo team Transcrime sono stati pionieri in un nuovo approccio di valutazione delle proposte di legislazione e regolamentazioni. L’impermeabilità alle attività criminali (crime proofing) è volta a valutare diverse opzioni di politiche o diversi progetti di legge e confrontare il loro impatto sui rischi di attività criminali73. Costituisce una forma di gestione del rischio applicata al crimine. La sua idea di fondo è che la legislazione possa produrre inavvertitamente nuove opportunità per il crimine. L’impermeabilità alle attività criminali può essere utilizzata per valutare la legislazione vigente o le proposte normative. Questo approccio scientifico è ripartito in due fasi: • Valutazione del rischio che una misura legislativa possa produrre implicazioni criminali/ conseguenze indesiderate; e • Azioni per eliminare gli appigli nella legislazione, rendendola “impermeabile” al crimine. Il processo ha quattro obiettivi: • Identificare eventuali implicazioni criminali/ conseguenze indesiderate della legislazione esistente o di quella futura; • Determinare se vi è un rischio di attività criminale, e in tal caso, il tipo di crimine e la relativa portata; • Analizzare i pro e i contro del crimine derivante da ciascuna opzione di politica; e • Suggerire cambiamenti testuali della legislazione che probabilmente ridurranno il rischio (riducendo le opportunità per il crimine o introducendo misure di sicurezza che possano mitigare i rischi). Il team di Transcrime ha sviluppato una lista di controllo ripartita in fasi per i funzionari, che deve essere utilizzata per esaminare se una strategia normativa contiene eventuali rischi di attività criminali e, in caso affermativo, per scomporre tali rischi nelle loro componenti. 32 6.6 Un sistema giudiziario funzionante Buona parte del successo finale di qualsiasi strategia di contrasto del commercio illegale dipende dal sistema giudiziario e dalla sua capacità di gestire velocemente i casi sottoposti dalle forze dell’ordine. Gli interventi delle forze dell’ordine devono basarsi su leggi adeguate approvate da legislature nazionali supportate da pene adeguate che devono essere rese disponibili e applicate dai tribunali per bloccare le attività dei criminali. 6.7 Applicazione della legge Una strategia di applicazione della legge mirata ed efficace è la base di qualsiasi strategia completa di contrasto del commercio illecito; in sua assenza, tutti gli altri elementi saranno poco utili. Spesso rappresenta il primo passaggio del processo, poiché è considerata la soluzione più veloce al problema; tuttavia, per essere efficace, essa richiede investimenti considerevoli in termini di risorse qualificate e strumenti. Un esempio tratto dalla Strategia per il tabacco 2011 del Regno Unito74 mostra che sono stati destinati “917 milioni di £ di investimenti aggiuntivi per affrontare il crimine organizzato, l’evasione e l’elusione fiscale attraverso la Revisione dei conti pubblici del governo”. Nel Regno Unito, il numero di funzionari che lavorano al contrasto del commercio illecito del tabacco è aumentato di 1.200 unità dal 2000. 6.7.1 Investire risorse adeguate ed efficaci A livello nazionale, i principali organi preposti all’applicazione della legge sono solitamente le dogane, le guardie di frontiera e le unità di polizia specializzate. I dati di intelligence e le informazioni aggiornate fornite ai funzionari di tali organismi relativamente ai metodi, ai protagonisti ed alla catena di distribuzione del contrabbando e della produzione illecita interna sono essenziali. Possono inoltre essere utili semplici regole pratiche, che devono essere mantenute aggiornate in modo da riflettere le tendenze, le evoluzioni ed i protagonisti del commercio illecito. Le informazioni relative alla pratiche di codifica e alle più recenti tecniche di contraffazione, o anche le misure interne ed esterne dei container (cfr. allegato 1) possono aiutare i funzionari doganali a rilevare scomparti segreti nel caso in cui non siano disponibili gli scanner. Risorse umane pienamente qualificate sono lo strumento principale nella lotta contro il commercio illecito; devono conoscere i requisiti giuridici per la riuscita dei processi ed essere in grado di utilizzare. strumenti informatici e analizzare le fonti di dati. Leadership, gestione, remunerazione appropriata e formazione sull’etica possono contribuire a contrastare una cultura di corruzione. Un’applicazione efficace della legge richiede inoltre investimenti in soluzioni tecnologiche che riguardino: • L’analisi della produzione, del traffico e le tendenze di importazione ed esportazione, unitamente ad una valutazione del rischio in tempo reale degli spostamenti di beni, operazioni di risposta in tempo reale e feedback/analisi dei risultati degli interventi; e • Sicurezza della catena di fornitura in termini di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti attraverso la catena di fornitura, l’autenticazione dei prodotti sequestrati e la verifica delle imposte dichiarate rispetto alla produzione. Altri strumenti che si sono dimostrati efficaci sono i cani da fiuto e gli scanner presso i punti di transito per il commercio internazionale. I dati di intelligence provenienti da tutte le fonti disponibili e l’analisi dei sequestri possono contribuire ad identificare i cambiamenti dei metodi utilizzati dai trafficanti. 6.7.2 Affrontare efficacemente la corruzione A causa della stretta correlazione tra il contrabbando e la corruzione, le forze dell’ordine dovrebbero applicare una politica di tolleranza zero contro la corruzione sia internamente sia nelle imprese del settore privato che possiedono la licenza di operare come operatori doganali o delle accise. L’OMD ha pubblicato un modello di Codice deontologico per i funzionari doganali75, e molte autorità doganali e fiscali hanno pubblicato il proprio Codice etico76. Storicamente, la posizione di Singapore riguardo la corruzione è risoluta sin dalla creazione dell’Ufficio di investigazione contro le pratiche di corruzione (CPIB) nel 1952, ed è riconosciuta come leader mondiale per quanto riguarda la buona governance e in termini di amministrazione efficace77. Le Dogane lituane hanno assunto una simile posizione di fermezza, con l’arresto di 21 funzionari doganali nel dicembre 2012 con accuse di corruzione e abuso di potere, al fine di rimuovere la corruzione dai propri ranghi78. 6.7.3 Investimenti in dati di qualità e una solida infrastruttura informatica Stimare le dimensioni del commercio illegale e misurare il successo delle strategie per contrastarlo richiedono investimenti ingenti. E’ necessario che lo sviluppo di dati di assistenza reciproca internazionali efficaci e di un’infrastruttura informatica sia accurato e solido, e che sia inoltre possibile accedervi facilmente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Anche i dati relativi ai sequestri alle frontiere e all’interno del paese, forniti dalle dogane o da un’altra autorità preposta all’applicazione della legge, devono essere solidi, collazionati e analizzati per identificare le più recenti tendenze nel contrabbando. 6.7.4 Esempi di strategie nazionali e regionali di applicazione della legge Il catalizzatore per l’adozione di una strategia impegnata di applicazione della legge è la consapevolezza da parte dei governi del crescente commercio illegale di tabacchi lavorati e dei suoi effetti indesiderati. Diversi paesi e agenzie internazionali hanno sviluppato strategie nazionali per contrastarlo; oltre a Regno Unito, Romania e Ungheria, alcuni esempi includono l’OLAF, il Monopolio del tabacco cinese (STMA) e, di recente, la Lituania. Come evidenziato da Janos Nagy nel World Customs Journal, il Regno Unito, l’Ungheria e la Romania sono riusciti a ridurre le dimensioni del commercio illecito di prodotti del tabacco utilizzando una strategia completa di applicazione della legge79. Il Canada è un altro esempio di Paese che ha applicato questo approccio. Il Regno Unito, nelle sue strategie “Tackling Tobacco Smuggling Together”, si è spinto oltre, con un approccio intergovernativo completo che coinvolge il ministero della Salute nazionale e le autorità locali. Entrambi gli approcci richiedono innanzitutto una forte volontà politica di affrontare i molteplici aspetti del problema, che dovrebbe garantire che vengano rese disponibili adeguate risorse finanziarie, fissati obiettivi e presentate relazioni periodiche sui progressi per valutarne il successo (o il fallimento). Tale investimento per il finanziamento di una simile strategia si è dimostrato valido. È stato stimato che il declino della quota di mercato illegale nel Paese dal 2000/1 abbia comportato un aumento degli introiti per lo Scacchiere (IVA più accisa) di circa 1 miliardo di sterline all’anno. Considerando un costo annuo inferiore a 100 milioni di sterline, si tratta di un rendimento lordo dell’investimento di 10 a 180. Questo è dimostrato dal fatto che, quando la Forza doganale del Regno Unito ha spostato i suoi funzionari dagli interventi doganali al lavoro sui controlli dell’immigrazione durante l’estate del 2012, gli obiettivi di sequestro di sigarette illegali non sono stati raggiunti e i risultati dello studio Project Star di KPMG per il 2012 mostrano un aumento sensibile del consumo di prodotti del tabacco illegali nel Regno Unito. Questo enfatizza l’importanza di mantenere sempre un numero di risorse sufficienti come deterrente e strumento di rilevamento del contrabbando di tabacco81. Inoltre, il Regno Unito ha rafforzato la legislazione e le pene per diverse aree ed è stato pioniere in una vera strategia intergovernativa contro il commercio 33 illecito del tabacco che colpisca sia la domanda sia l’offerta. Gli sforzi di applicazione della legge non dovrebbero limitarsi alle autorità doganali nazionali o a quelle di polizia. Alcuni Paesi coinvolgono nei propri sforzi di applicazione le autorità locali e quelle responsabili del controllo della qualità dei prodotti alimentari a livello di commercio al dettaglio. Nella Tobacco Control Survey of England del 2010/11, 81 consigli comunali riferivano che il numero di visite in cui erano stati sequestrati prodotti illeciti era pari a 702; questo significa che i prodotti del tabacco illegali erano stati sequestrati nel 19% delle visite. Questo rappresenta un considerevole aumento rispetto al numero di visite in cui è stato sequestrato tabacco nel 2009/10 (81 consigli hanno riferito di 702 visite in cui sono stati sequestrati prodotti illegali). I consigli comunali avevano intrapreso diverse azioni in merito a tali sequestri, da semplici segnalazioni al perseguimento82. Una strategia esaustiva di applicazione della legge è fondamentale per contrastare il commercio illecito. Tuttavia, da solo non può prendere il posto degli elementi complementari delineati nel resto di questo capitolo. Caso di studio: Lituania – Legislazione e potere esecutivo applicabile al commercio illecito di sigarette LEGISLAZIONE • Tra il dicembre 2010 e l’aprile 2011 sono state introdotte 14 modifiche al Codice penale e al Codice amministrativo lituani, applicando sanzioni più rigide legate al commercio illecito ed alla corruzione. • Condanne per il contrabbando più severe, raggiungendo i 10 anni di reclusione. Ammende per le persone fisiche aumentate di cinque volte, raggiungendo i 56.000 euro (188.000 euro per le persone giuridiche). • Introduzione di una nuova normativa sull’arricchimento illecito, che prevede la reclusione per un massimo di quattro anni. • Confisca dei beni estesa (da familiari e/o parenti stretti) se il perpetratore non giustifica la legittima origine dei fondi utilizzati per acquistare i beni. L’onere della prova è spostato in capo al perpetratore. • Il Primo Ministro lituano ha istituito una Commissione governativa di massimo livello sul controllo economico e finanziario e il coordinamento della cooperazione tra le agenzie delle forze dell’ordine, laddove la Divisione dogane del ministero delle Finanze è l’istituzione leader designata per combattere il commercio illecito. • Un piano d’azione per rafforzare le misure contro il contrabbando e la distribuzione illegale di beni soggetti ad accisa è stato adottato dal governo lituano con la supervisione di un Comitato parlamentare per il bilancio e le finanze (l’incasso delle imposte/risultati di bilancio fungono da criteri principali). • Il Protocollo d’intesa (2011) tra il Dipartimento di polizia lituano, le Guardie doganali e di frontiera sulla lotta contro il commercio illecito, che definisce sette gruppi di lavoro permanenti responsabili del coordinamento delle azioni nelle regioni adiacenti ai Paesi non-UE. • Introduzione di riunioni formali trimestrali tra le autorità e i rappresentanti del settore. 34 • Allocazione di personale aggiuntivo e schemi di premi (con un budget complessivo di 850.000 euro) per promuovere risultati eccezionali tra i funzionari delle forze dell’ordine. • Cooperazione continuativa con l’industria attraverso: (i) scambio periodico di informazioni tra l’industria e le istituzioni fondamentali; (ii) presentazione di dati derivanti da analisi di pacchetti vuoti scartati ad agenzie nazionali e regionali di gestione dell’applicazione della legge; (iii) campagna di comunicazione pubblica condivisa contro il commercio di sigarette di contrabbando; e (iv) dialogo aperto con il settore per valutare l’impatto del commercio illecito sulle imprese in regola. APPLICAZIONE DELLA LEGGE • Combattere la corruzione attraverso: (i) rotazione dei funzionari delle Guardie doganali e di frontiera (con più di 300 funzionari che cambiano la propria posizione); (ii) istituzione di team di risposta rapida composti da funzionari delle Guardie doganali e di frontiera responsabili della re-ispezione dei beni; (iii) costante supervisione dei funzionari pubblici da parte del Servizio investigativo speciale, un’istituzione preposta all’applicazione della legge che riferisce direttamente al Presidente della Lituania. • Istituzione di un team di investigazione congiunta, costituito da funzionari dal Servizio criminale doganale, l’Unità operativa della Guardia di frontiera, il Servizio investigativo per i crimini finanziari, l’Ufficio di polizia criminale e il Dipartimento della sicurezza nazionale per concentrarsi su gruppi del crimine organizzato identificati. RISULTATI OTTENUTI FIN’ORA • Corruzione – Sette cause penali contro funzionari delle Guardie doganali e di frontiera. • Crimine organizzato – Due gruppi criminali internazionali coinvolti nel contrabbando di prodotti del tabacco che operano in Lituania sono stati smantellati nel 2011. Caso di studio: Il programma di sensibilizzazione del pubblico del Regno Unito Caso di studio: Il programma di sensibilizzazione del Circa un quinto della popolazione tabagista del Regno pubblico del Regno Unito Unito ammette di acquistare tabacco di provenienza illecita. Circadella due popolazione terzi degli acquirenti tabacco Circa un quinto tabagistadidel Regno Unito ammette acquistare tabacco illecito afferma chediil tabacco illegale più di economico provenienza Circa due terzi degli acquirenti consente illecita. loro di fumare, mentre al contrario nondi CS-12 tabacco illecito afferma che il tabacco illegale più potrebbero permetterselo . economico consente loro di fumare, mentre al Vi è inoltre la preoccupazione CS-12 contrario non potrebbero permetterselo Vi è che trafficanti .senza inoltre la preoccupazione scrupoli possano rivolgersi che trafficanti senza a gruppi vulnerabili, come i scrupoli possano CS-13 minorenni , e attirarli verso rivolgersi a gruppi il consumo di altri vulnerabili, come i prodotti illegali. CS-13 Sorprendentemente, i , e attirarli minorenni risultati delle indagini verso il consumo di altri regionali relative al tabacco illecito prodotti illegali. mostrano che più del Sorprendentemente, i 70% del risultati delle indagini tabacco illegale è acquistato regionali al come da unarelative fonte nota, tabacco illecito un amico, unmostrano collega o un chefamiliare più del CS-14 70%. del tabacco illegale è Il Regnoda Unito inoltre inamico, ricerche acquistato unaha fonte nota,investito come un unrelative ai CS-14 principali messaggi contro il commercio illecito di tabacco collega o un familiare . che funzionano maggiormente tra il pubblico di fumatori, Il Regno ha inoltre investito in ricerche relative per al fineUnito di creare una forte campagna pubblicitaria ai principali messaggi contro commercio illecito di informare il pubblico delleilimplicazioni del consumo di tabacco chedel funzionano maggiormente tra il pubblico prodotti tabacco illeciti. I tre messaggi fondamentali di fumatori, al sono fine distati: creare una forte campagna esaminati pubblicitaria per informare il pubblico delle implicazioni del consumo di prodotti del tabacco • Il tabacco illegale incoraggia o facilita il fumo illeciti. Iminorile; tre messaggi fondamentali esaminati sono stati: illegale porta il crimine all’interno della • • Il tabacco Il tabacco illegale incoraggia o facilita il comunità locale; e fumo minorile; • • Il tabacco Il tabacco illegale il crimine all’interno illegale faporta chiudere le attività commerciali della comunità locale; e CS-15 locali . • Il tabacco illegale fa chiudere le attività Poster in una farmacia locale nel Dorset, Inghilterra, in una farmacia localenell’aprile nel Dorset,2013. Inghilterra, L’ESAME HA RIVELATO CHE. IL MESSAGGIO RELATIVO Posterfotografato commerciali localiCS-15 dall’autrice fotografato dall’autrice nell’aprile 2013. L’ESAME HACHE RIVELATO CHE ILLEGALE IL MESSAGGIO AL FATTO IL TABACCO INCORAGGI O RELATIVO FATTOMINORILE CHE IL TABACCO FACILITI AL IL FUMO È STATO IL PIÙ RIUSCITO. prodotti del tabacco. Sono inoltre uno strumento ILLEGALE INCORAGGI O FACILITI IL FUMO sono stati utilizzati per informare i fumatori e i genitori I media, ÈsiaSTATO nazionali sia locali, e i social network, sono MINORILE IL PIÙ RIUSCITO. eccellente per garantire che i processi riusciti ricevano il degli adolescenti delle implicazioni del commercio stati utilizzati per informare i fumatori e i genitori degli adolescenti delle implicazioni commercio I media, sia nazionali sia locali, e idel social network,illecito dei massimo dell’esposizione. illecito dei prodotti del tabacco. Sono inoltre uno strumento eccellente per garantire che i processi Un altro approccio adottato di recente dall’Ufficio imposte riusciti ricevano il massimo dell’esposizione. e dogane del Regno Unito per influenzare l’opinione pubblica è stata la pubblicazione di “foto segnaletiche” Un altro approccio adottato di recente dall’Ufficio dei criminali più del ricercati, e disonorando imposte e dogane Regnonominando Unito per influenzare coloro che avevano accettato un accordo di civile l’opinione pubblica è stata la pubblicazione “fotopiuttosto che affrontare processopiù penale per nominando il coinvolgimento nel segnaletiche” deiilcriminali ricercati, e contrabbando e inche altriavevano reati fiscali. disonorando coloro accettato un accordo civile piuttosto che affrontare il processo penale per il coinvolgimento nel contrabbando e in altri reati fiscali. AI BAMBINI IL TABACCO ILLECITO VIENE OFFERTO PIÙ CHE AGLI ADULTI, RENDENDO LORO PIÙ FACILE FUMARE Fotografia sito web “keep it out” pubblicato dal Fotografiatratta trattadaldal sito web “keep it out” programma Illicit Tobacco For Better Health pubblicato Tackling dal programma Tackling Illicit Tobacco Inghilterra For Bettersettentrionale. Health - Inghilterra settentrionale. 35 6.8 Educare la popolazione Le agenzie governative e il settore del tabacco devono educare i consumatori e il grande pubblico sull’impatto del commercio illecito, il coinvolgimento di organizzazioni criminali e terroristiche e le conseguenze del continuo acquisto di sigarette illegali. 6.9 Cooperazione internazionale A causa della sua natura globale e del coinvolgimento di reti criminali internazionali altamente sofisticate dotate di considerevoli risorse, la cooperazione internazionale è essenziale per affrontare il commercio illecito di prodotti del tabacco e svolgere indagini, arrestare e perseguire i colpevoli. Alcune organizzazioni internazionali e regionali, quali l’Interpol, l’OMD e l’OLAF dispongono ora di risorse di collegamento collocate in posizioni strategiche in tutto il mondo. Diversi Paesi sono dotati di Funzionari di collegamento per i reati fiscali (FCLO) o di Addetti doganali di stanza all’estero per coordinare il lavoro di applicazione della legge con altre autorità fiscali. Questi funzionari collaborano con le autorità fiscali ospitanti per sfruttare l’opportunità di condividere intelligence e coordinare le azioni esecutive contro la produzione e il trasporto di prodotti illegali destinati ai loro mercati nazionali. Nel Regno Unito, questo ha portato al sequestro di circa 2 miliardi di sigarette illegali tra il 2009 e il 2011 (pari a più della metà dei sequestri totali di sigarette illecite nel Regno Unito). Nel 2012, questa rete mondiale di FCLO copriva più di 60 Paesi. Cinque nuovi posti di FCLO sono stati creati per rispondere alle minacce provenienti da nuovi Paesi di origine del commercio di tabacco illecito e per rafforzare la cooperazione con i Paesi attraverso i quali tali beni transitano nel loro viaggio verso la destinazione prevista. Anche Francia, Germania e Stati Uniti hanno Funzionari di collegamento o Addetti doganali che lavorano analogamente. Questa operazione dimostra i risultati eccezionali che è possibile conseguire attraverso la cooperazione internazionale. 6.10 Coinvolgimento degli stakeholder Il successo della lotta contro il commercio illecito dei prodotti del tabacco richiede che le autorità preposte all’applicazione della legge e tutti coloro che sono coinvolti in attività di importazione, esportazione, produzione, stoccaggio e movimentazione legale dei prodotti del tabacco, di qualsiasi dimensione, collaborino per affrontare costruttivamente il problema in uno spirito di reciproca fiducia e collaborazione, e fornire alle autorità informazioni e assistenza su elementi fondamentali specifici. In 36 Caso di studio: Operazione SPERANZA L’operazione SPERANZACS-16 è un’indagine avviata nel 2009 sulla base di una richiesta formale presentata dalla Germania all’OLAF. Questo caso riguardava spedizioni sospette di tabacco dal Brasile all’Armenia, passando per la Lituania, la Polonia e l’Ucraina. In realtà, il tabacco non ha mai raggiunto la sua destinazione, ma è stato dirottato per essere utilizzato nella produzione di sigarette illegali. In questo caso, venne effettuata un’irruzione di polizia in una grande fabbrica illegale in Polonia nel febbraio 2011, e in Lituania vennero sequestrati sei container di tabacco. Con il tabacco sequestrato durante quel raid, i criminali avrebbero potuto produrre 120 milioni di sigarette, che avrebbero comportato perdite potenziali per il contribuente dell’UE pari a 24 milioni di euro. La fabbrica è stata chiusa durante la fase di collaudo, ma si stima che, se avesse iniziato a produrre e distribuire sigarette, avrebbe causato perdite finanziarie all’UE e agli Stati membri per 6 milioni di euro alla settimana. Un esame dei documenti relativi alle spedizioni precedenti indica che questa organizzazione criminale ha evaso dazi per più di 55 milioni di euro su “importazioni” illegali di tabacco. Gli organizzatori principali sono stati arrestati in Germania e Lituania. questo modo è possibile definire accordi formali tra le autorità e gli stakeholder volti a: • Valutare e misurare i livelli e le fonti di commercio illecito di prodotti del tabacco e scambiare dati; • Implementare un approccio pro-attivo per affrontare il problema; • Monitorare lo spostamento di prodotti del tabacco illeciti (presunti) e altri materiali utilizzati nella produzione di prodotti del tabacco; • Analizzare e distruggere i beni sequestrati; • Supportare gli sforzi di contrasto del commercio illegale della regione e/o dei Paesi coinvolti; • Tracciare e rintracciare i prodotti del tabacco; • Attuare una politica di know your customer (conosci il tuo cliente); • Attuare disposizioni in materia di riciclaggio del denaro e procedure di pagamento trasparenti; e • Assicurarsi che i mercati siano riforniti in modo commisurato alla domanda locale e alla legittima domanda transfrontaliera. 6.11 Protezione degli introiti nello spostamento in una Unione doganale regionale In tutto il mondo, le unioni doganali regionali vengono istituite con l’aspettativa che queste facilitino il commercio e lo sviluppo economico dei Paesi coinvolti. La rimozione di barriere tariffarie e non tariffarie (come i ritardi al confine e i relativi pagamenti ufficiosi, la liberalizzazione del commercio di servizi, la facilitazione del commercio, degli investimenti e dello spostamento di imprese e persone, sostenuta dall’attuazione di programmi infrastrutturali condivisi) sono alcuni dei molti vantaggi previsti. Altri vantaggi doganali specifici dovrebbero derivare dalle migliori informazioni commerciali, un miglior coordinamento delle agenzie di frontiera nazionali e internazionali, minori costi di frontiera grazie alla condivisione delle responsabilità e minori opportunità di corruzione. Tuttavia, se i Paesi costituenti di un’unione doganale proposta applicano ciascuno aliquote e strutture fiscali differenti ai beni soggetti ad accisa, e vi sono diversi livelli di PIL (prodotto interno lordo), e pertanto, di disponibilità economica nella regione, è essenziale attuare misure volte a proteggere gli introiti dalle accise prima di rimuovere le barriere doganali all’interno di tale regione. Nell’allegato 2 sono riportate le Linee guida sulle accise suggerite per l’applicazione nazionale e regionale. 37 7. Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei tabacchi lavorati (ITP) 7.1 Premessa La Convenzione quadro per la lotta al tabagismo dell’OMS (FCTC), è stata adottata dall’Assemblea mondiale della sanità nel maggio 2003 ed è entrata in vigore il 27 febbraio 2005. L’articolo 15.1 dell’FCTC dell’OMS afferma: “Le Parti riconoscono che l’eliminazione di tutte le forme di commercio illecito dei prodotti del tabacco, inclusi il contrabbando, la produzione illecita e la contraffazione, e lo sviluppo e l’attuazione del relativo diritto nazionale, in aggiunta ad accordi sotto-regionali, regionali e globali, costituiscono componenti essenziali del controllo del tabacco”. L’articolo 15 dell’FCTC contiene sette clausole che attualmente sono giuridicamente vincolanti per 170 governi firmatari. Nel luglio 2007, la Conferenza delle Parti (COP), ossia l’organo governativo dell’FCTC, ha deciso di istituire un Organo intergovernativo di negoziazione (INB) aperto a tutte le Parti dell’FCTC per negoziare un Protocollo per eliminare il commercio illecito di prodotti del tabacco. Lo scopo dell’ITP è creare obblighi vincolanti più dettagliati per le Parti volti a ridurre il commercio illecito di prodotti del tabacco basandosi su e integrando gli obblighi giuridici esistenti delineati nell’articolo 15 dell’FCTC. L’ITP è stato adottato nel novembre 2012 ed è aperto per la firma, la ratifica e/o l’accesso da parte delle Parti. Entrerà in vigore come legge internazionale in seguito alla ratifica di 40 Parti. Trattandosi di un trattato multilaterale, sarà vincolane per le Parti solo dopo la sua integrazione nella legislazione nazionale. I tre elementi principali dell’ITP, sicurezza della catena di fornitura, reati e applicazione della legge, e cooperazione internazionale, sono discussi in dettaglio nelle seguenti sezioni. 7.2. Sicurezza della catena di fornitura L’ITP è progettato per ridurre il commercio illecito di prodotti del tabacco proteggendo la catena di fornitura legittima. Questo richiede che i partecipanti alla catena di fornitura intraprendano misure volte a prevenire il dirottamento di prodotti del tabacco e macchinari verso i canali commerciali illegali. Tali misure sono volte a promuovere una condotta aziendale responsabile che si applichi in egual 38 misura a tutti i partecipanti, a prescindere dalle loro dimensioni. Se la catena di fornitura globale del tabacco può essere protetta per tutti i prodotti a marchio originale, le forze dell’ordine saranno in grado di destinare maggiori risorse al rilevamento e all’investigazione dei prodotti illeciti. 7.2.1 Tracking and Tracing Dalla prima edizione di questo opuscolo, la tecnologia si è evoluta e vi è un’ampia varietà di nuovi sistemi di tracciabilità e rintracciabilità sul mercato ideati per proteggere la catena di fornitura di diversi prodotti di consumo. Alcuni dei nuovi sistemi utilizzano una tecnologia di codifica digitale unificata stampata direttamente sull’imballaggio. È facilmente leggibile e può fungere anche da strumento di autenticazione. L’articolo 8 dell’ITP è volto a stabilire un regime di tracciabilità e rintracciabilità che contribuisca a contrastare il dirottamento di prodotti originali nell’ambito degli sforzi per combattere il commercio illecito. La rintracciabilità è la capacità di monitorare lo spostamento di prodotti finiti attraverso la catena di fornitura. La tracciabilità è la capacità di ripercorrere tale spostamento fino a un certo punto nella catena di fornitura per contribuire a determinare in quale punto il prodotto è stato introdotto nei canali illegali. La capacità di scambiare e gestire in modo coerente i dati su base globale è vitale. Questo punto è evidenziato nella Relazione degli esperti su tracciabilità e rintracciabilità dell’FCTC dell’OMS83. La relazione contiene una valutazione degli attuali sistemi e approcci disponibili per soddisfare i requisiti di tracciabilità e rintracciabilità dell’ITP. La relazione sottolinea che: • La necessità di aggregazione dell’imballaggio è fondamentale (collegare i pacchetti alle stecche e le stecche alle confezioni principali); • È fondamentale che l’applicazione avvenga dall’alto verso il basso (dalla confezione principale alla stecca e dalla stecca al pacchetto)84; e • Non è fattibile avere solo tracciabilità e rintracciabilità a livello di pacchetto senza controllare anche i livelli intermedi. 7.2.2 Implementazione dei requisiti di tracciabilità e rintracciabilità Ci sono molti prodotti in commercio che sostengono di soddisfare i requisiti delle disposizioni di tracciabilità e rintracciabilità dell’ITP. Diversi sono gli approcci al vaglio di più Paesi. Nella decisione delle modalità di attuazione dei requisiti di tracciabilità e rintracciabilità, i Governi dovranno considerare i vantaggi e gli svantaggi dei diversi sistemi e i diversi approcci che ciascuno consente nel contesto della propria situazione nazionale. Sarà di fondamentale importanza per le forze dell’ordine di tutto il mondo garantire che i dati forniti da un sistema di tracciabilità e rintracciabilità possano essere letti velocemente e facilmente. I dati devono inoltre essere accurati, sicuri e di facile condivisione con altre autorità preposte all’applicazione della legge. Per garantire che i governi che pianificano di implementare le disposizioni di tracciabilità e rintracciabilità possano valutare l’idoneità dei sistemi disponibili, potrebbero rivelarsi utili standard concordati a livello internazionale. Tali standard potrebbero evitare che i Paesi adottino sistemi di tracciabilità e rintracciabilità che diano luogo all’incompatibilità dei sistemi di dati che coprono la produzione interna e l’esportazione, il transito e l’importazione attraverso una catena di fornitura che si stende in diversi Paesi e continenti. Tali standard dovrebbero riguardare tra le altre cose il formato per la registrazione delle informazioni, i report, la sicurezza e l’accesso da parte di funzionari governativi. Dovrebbero inoltre consentire di scambiare facilmente dati tra le forze dell’ordine e prevedere un’identificazione dei marchi di identificazione semplice e intuitiva per le forze dell’ordine e i consumatori. La coerenza degli standard dei sistemi di tracciabilità e rintracciabilità dovrebbe facilitare l’applicazione della legge e garantire che i sistemi utilizzati dai produttori (grandi e piccoli) soddisfino le disposizioni dell’ITP. Le informazioni raccolte da questi sistemi di tracciabilità e rintracciabilità includono dati sensibili e riservati, pertanto è fondamentale che i produttori possano rispettare la legislazione riguardante la riservatezza e la protezione dei dati. Molti fornitori stanno sviluppando, o già commercializzano, sistemi di tracciabilità e rintracciabilità che soddisfino i requisiti dell’ITP; il Comitato tecnico ISO 247 WG385 è già all’opera per sviluppare uno standard per l’interoperabilità che possa essere utilizzato nei sistemi di tracciabilità e rintracciabilità di qualsiasi prodotto di consumo. Standard di tracciabilità e rintracciabilità del settore In base agli accordi dell’UE con l’OLAF, British American Tobacco, Imperial Tobacco, Japan Tobacco International e Philip Morris International hanno collaborato per fissare standard di settore che soddisfino i requisiti degli standard internazionali di tracciabilità e rintracciabilità. Gli standard di settore includono: • Standard di codifica “aperto” - tutte le informazioni riportate sono in un formato standard a prescindere dal produttore; lo standard aperto è conforme con gli standard di codifica internazionali; • Standard di reportistica – tutti i report nello stesso formato e contenuto a prescindere dal produttore, consentendo ai funzionari doganali di utilizzare la stessa metodologia per leggere i codici qualunque sia il produttore del marchio; e • Fonte di reportistica standard – i funzionari governativi possono avere un punto di contatto per richieste di relazioni. Tali standard consentono a tutti i produttori, grandi e piccoli, di adottare una soluzione che sia adatta allo scopo secondo i propri sistemi, processi e risorse univoci. 39 7.2.3 Identificazione dei clienti Gli attori principali nella catena di fornitura devono condurre attività di due diligence relativamente ai clienti (“primi acquirenti”), inclusi: • Verifica della loro legittimazione a commerciare o acquistare tabacchi lavorati; • Determinare se i volumi sono commisurati alla domanda; • Riferire operazioni sospette; e • Interrompere le relazioni commerciali quando vengono infrante leggi. 7.2.4 Tenuta dei registri Gli attori principali della catena di fornitura devono mantenere registrazioni complete ed accurate di tutte le operazioni rilevanti per quattro anni e mettere tali registrazioni a disposizione delle autorità competenti. Le registrazioni sono richieste per la condivisione tra le Parti dell’ITP. 7.2.5 Licenze o sistemi di approvazione equivalenti Se accompagnato da efficaci attività di applicazione e pene deterrenti, il sistema di licenze può contribuire a garantire che solo le imprese legittime e rispettose della legge siano attive nella produzione, nell’importazione e nell’esportazione di tabacchi lavorati e attrezzature produttive. 7.2.6 Zone di libero scambio Per ridurre il commercio illecito, queste zone devono essere soggette alle stesse disposizioni e allo stesso livello di controllo ufficiale applicati altrove (licenze, deposito fiscale, tenuta dei registri, tracciabilità e rintracciabilità). Nell’ITP è vietato mischiare tabacchi lavorati e prodotti diversi all’esportazione. 7.2.7 Distruzione La distruzione delle attrezzature produttive, del tabacco, dei materiali diversi dal tabacco e dei tabacchi lavorati illegali confiscati è essenziale per evitare che tali beni rientrino nel sistema di commercio illegale o vengano utilizzati per produrre altri prodotti illegali. 7.3 Reati e applicazione della legge Questa parte dell’ITP riguarda gli aspetti legislativi ed esecutivi della lotta contro il problema del commercio illegale. Delinea orientamenti per i governi in termini di misure per affrontare una condotta illecita, incluso il perseguimento e le sanzioni per le attività criminali, oltre che la responsabilità. Riguarda la ricerca delle strutture 40 coinvolte e il sequestro delle prove, la confisca dei beni, il sequestro dei pagamenti, la distruzione dei prodotti sequestrati e le tecniche investigative. 7.4 Cooperazione internazionale L’ITP prevede che tutte le Parti collaborino tra loro e con le organizzazioni internazionali competenti, come reciprocamente concordato, nella condivisione di un’ampia gamma di informazioni e migliori pratiche relative all’applicazione della legge, e collaborino, tra loro e/o attraverso organizzazioni internazionali e regionali competenti, nel fornire formazione, assistenza tecnica e cooperazione in materie scientifiche, tecniche e tecnologiche. 7.5 Questioni da considerare nell’applicazione dell’ITP Non tutte le disposizioni dell’ITP sono obbligatorie (molte sono facoltative) e ogni governo interpreterà e applicherà il Protocollo come desidera. Il successo nell’attuazione dell’ITP dipenderà dalla capacità dei governi di investire nella formazione di capacità, sia per le agenzie normative sia per le forze dell’ordine, nonché in attrezzature tecnologiche e nella cooperazione internazionale. L’attuazione dell’ITP potrebbe avere maggiore efficacia nel dare un impulso per eliminare il commercio illecito di prodotti del tabacco se le Parti scegliessero di intraprendere misure aggiuntive, ad esempio applicando le disposizioni dell’ITP ai fattori produttivi principali (come il baco di acetato) o ai principali componenti utilizzati nella fabbricazione dei prodotti del tabacco. Per ottenere l’effetto massimo, l’ITP dovrà essere applicato a tutti i produttori dell’industria del tabacco, senza eccezioni. Ci si può aspettare che ogni Paese o regione sviluppi un piano d’azione contro il commercio illegale che sia specifico per le proprie esigenze. Questo solitamente includerà un’analisi degli scostamenti per confrontare e comparare le misure che ha già in essere per combattere il commercio illecito con i requisiti dell’ITP, e individuare tutte le modifiche necessarie alla legislazione in vigore per attuare l’ITP, oltre a qualsiasi altra misura auspicabile. Per affrontare un problema globale, i Paesi dovranno guardare oltre i propri confini nell’adozione di politiche contro il commercio illecito, e armonizzare le loro misure complessive contro il commercio illecito con quelle dei paesi confinanti, garantendo al contempo che i conseguenti cambiamenti legislativi dell’ITP siano allineati alle esigenze e alle aspettative di ciascun Paese o regione. 7.5.1 Politica e questioni amministrative Il Protocollo copre diverse aree, e la sua formulazione include molti livelli di obbligazione. Alcune voci sono obbligatorie, mentre altre facoltative (ad es. concessione di licenze ai trasportatori). Occorre prendere decisioni che riguardano ciascuna di queste opzioni, oltre che le responsabilità dettagliate delle autorità e degli stakeholder, nuovi processi, requisiti di risorse, formazione, costi e tempistiche. Il completamento di questa analisi informerà le decisioni sulle politiche, determinerà i requisiti di finanziamento, e consentirà di mettere in campo piani d’azione dettagliati per la riuscita applicazione del protocollo. Alcune unioni doganali o aree di libero scambio potrebbero voler sviluppare un approccio regionale a molte delle questioni per evitare un’attuazione incoerente (ovvero, che uno o più Paesi all’interno di un’unione doganale scelgano di concedere licenze solo ai soggetti obbligatori, mentre altri scelgono di utilizzare appieno le opzioni di licenza). 7.5.2 Considerazioni relative all’applicazione della legge Se le disposizioni di tracciabilità e rintracciabilità sono attuate efficacemente in tutto il mondo, dovrebbe essere più facile per le forze dell’ordine rilevare sia il punto in cui i prodotti tracciati sono stati dirottati verso il mercato illecito, sia i criminali che li commerciano. Le forze dell’ordine dovranno assicurare che tutti i prodotti di tracciabilità e rintracciabilità soddisfino i requisiti completi delle disposizioni di tracciabilità e rintracciabilità dell’ITP. Potrebbe essere utile avere una serie di standard concordati per fornire una guida ai funzionari che devono prendere decisioni relative alla soddisfazione o meno da parte di un prodotto di tali requisiti completi. Altre considerazioni relative all’applicazione della legge sono: • Quali sono gli standard tecnologici e di sicurezza fondamentali richiesti perché un prodotto sia utilizzato per la tracciabilità e la rintracciabilità? • In che modo questi si armonizzano con gli standard tecnologici e di sicurezza per il trasporto globale dei prodotti, ad esempio attraverso un container? • Quali componenti di tracciabilità e rintracciabilità dovranno utilizzare le forze dell’ordine per l’analisi dei rischi, lo scambio di informazioni secondo accordi di reciproca assistenza, formazione e sensibilizzazione del pubblico? • Quale percentuale degli interventi rispetto alle importazioni dichiarate dei prodotti del tabacco sarà necessaria per fornire una certezza sufficiente che tali codici non siano contraffatti? • Quali risorse saranno necessarie per attuare gli opportuni interventi? • In che modo le informazioni derivanti dagli interventi verranno inserite nei sistemi e nei processi di rischio e gestione delle risorse a livello nazionale e internazionale? Infine, come sappiamo per esperienza, i comportamenti dei trafficanti possono cambiare in risposta a ogni opportunità di frode che viene cancellata. In che modo i comportamenti dei trafficanti e le loro catene di fornitura cambieranno dopo l’attuazione della tracciabilità e della rintracciabilità? 7.6 Conclusioni Il Protocollo sul commercio illecito è il primo accordo internazionale che affronta tutte e tre le forme di commercio illecito: contrabbando, contraffazione ed evasione delle imposte e dei dazi. Altri accordi internazionali hanno trattato solo parte del problema, ad esempio la violazione dei diritti di proprietà internazionali. Gli accordi internazionali sull’imposizione fiscale tendono a coprire i reati legati all’imposta sul reddito e all’imposta sulle società, ma non l’evasione di imposte indirette o accise. Il Protocollo può assistere tutti gli stakeholder creando una piattaforma per un quadro legislativo internazionale per aiutare i governi per affrontare il commercio illecito. Ci sarà un lungo periodo di transizione durante l’attuazione del Protocollo da parte dei governi nazionali. Sarà importante che le autorità utilizzino questo periodo per preparare la propria filiera del tabacco locale, le amministrazioni e le risorse preposte all’applicazione della legge per il Protocollo, e introdurlo il più possibile nella legislazione nazionale il più velocemente possibile. Il Protocollo non può essere completamente efficace finché tutte le Parti non lo avranno attuato tra tutti i partecipanti alla catena di fornitura. Durante il periodo di transizione, i requisiti di tracciamento e rintracciabilità potrebbero essere attuati in momenti diversi e in modo diverso in ciascun Paese. Indubbiamente, le grandi organizzazioni criminali adatteranno le proprie rotte e i propri metodi per trarre vantaggio dalle differenze, pertanto le forze dell’ordine dovranno tenerne conto nelle proprie operazioni. 41 Un’attuazione coerente ed efficace sarà importante per tutte le obbligazioni derivanti dal Protocollo. In particolare, il requisito di un sistema di tracciabilità e rintracciabilità dovrebbe contribuire a ridurre il commercio illecito di prodotti del tabacco venduti legalmente, posto che vi siano sufficienti interventi efficaci alle frontiere e all’interno del Paese per confermare che i trafficanti non utilizzino marchi di identificazione duplici. Questo non avrà alcun impatto sul contrabbando di prodotti contraffatti. La tracciabilità e la rintracciabilità saranno utili per l’applicazione della legge, ma non possono essere gli unici strumenti disponibili, dato che gli altri componenti di un approccio strategico completo rimarranno essenziali. 42 Prospettive future In tutto il mondo, i Paesi stanno adottando approcci volti alla riduzione del consumo di tabacco attraverso misure normative (ad es. divieto di distributori automatici di sigarette, divieto di affissioni, divieto di fumare in aree pubbliche e di lavoro). A tutt’oggi sono state pubblicate pochissime ricerche basate su prove relative all’impatto di tali modifiche normative sul consumo complessivo di tabacco e sul commercio illegale. Uno studio di Patrick Basham e John Luik conclude che il divieto di affissioni in Canada, Islanda e Tailandia non ha portato ad una riduzione del fumo, e il settore al dettaglio, in particolare i minimarket, ne hanno sofferto, e i paesi interessati hanno registrato un aumento del commercio illegale di tabacchi lavorati86. Proseguono i lavori per sviluppare una tecnologia di scansione che consenta una scansione al 100%, che costituirebbe un aiuto vero per le dogane negli anni a venire. Sono inoltre in fase di sviluppo e collaudo sofisticati sistemi digitali di tracciabilità e rintracciabilità. Vi è inoltre una crescente consapevolezza della portata, della natura e delle implicazioni del commercio illegale tra i politici, gli alti funzionari fiscali e doganali. Il successo di diversi Paesi nella riduzione del commercio illecito attraverso una strategia completa di contrasto al tabacco illecito dimostra cosa sarebbe possibile ottenere con volontà, finanziamenti e competenze sufficienti. L’UE ha pubblicato una strategia regionale di applicazione della legge, e vi sono organizzazioni internazionali come l’OMD e l’Interpol che sono disposte a supportare i propri membri con programmi di sviluppo delle capacità e di altra natura. Tuttavia, il problema del commercio illegale di prodotti del tabacco difficilmente sarà sradicato. Finché vi saranno profitti conseguibili attraverso il commercio illegale di questi prodotti, e i consumatori continueranno a comprarli, le organizzazioni criminali troveranno modi per continuare le proprie attività. Aumenti considerevoli delle imposte e leggi introdotte allo scopo di ridurre il consumo di prodotti del tabacco hanno poche probabilità di riuscire a conseguire i propri obiettivi per la salute senza strategie di applicazione della legge continue e complete, e campagne di sensibilizzazione del pubblico. Rendere la lotta al commercio illecito una priorità in tutto il mondo e sviluppare ulteriormente la cooperazione nazionale e internazionale rimangono degli imperativi. 43 Note finali 1 Gli esempi e i casi di studio riportati in questa pubblicazione (nei riquadri grigi) sono stati forniti da organizzazioni del settore pubblico, accademici, consulenti e dal settore del tabacco. 20 WCO News ottobre 2012, pagina 30 – http://www.wcoomd. org/en/media/~/media/WCO/Public/Global/PDF/Media/ WCO%20News%20Magazines/WCO_News69_oct%202012_ EN.ashx 2 Euromonitor International Passport “Illicit Trade in Tobacco Products 2012”, pagina 3. 21 3 OCSE: Relazione FATF 2012 “Illicit Tobacco Trade” //www. fatf- gafi.org/media/fatf/documents/reports/Illicit%20 Tobacco%20 Trade.pdf, pagine 37 e 38. Alejandro Ramos et al, 2009, Centro de Investigacion de la Epidemia del Tabaquismo (CIET), Working Paper “Illegal trade in tobacco in MERCOSUR countries”. 22 Forbes N. 01 (106) 2013, Igor Popov “A Curtain of Smoke” (utilizzata una traduzione informale) 4 Convenzione quadro per la lotta al tabagismo (2003) – http:// www.who.int/fctc/en/ 23 Singapore e Dubai, primo e settimo porto per container al mondo, sono principalmente porti di transito. 5 http://whqlibdoc.who.int/publications/2003/9241591013. pdf 24 6 È stata mostrata una correlazione tra il numero di turisti britannici che viaggiano all’estero verso Paesi con imposte sul tabacco più basse e l’aumento/decremento delle vendite di sigarette a livello nazionale. Segreteria della SADC, 1° novembre 2011 “SADC Study into Illicit Trade in Excise Products – http://www.sadc.int/ index.php/documents-publications/themes/economicdevelopment?sort By=35&pageSize=4&doc_q_0=&sortOrder =desc&filterByKe y=&filterByVal=&page=2 25 Presentazione del Zollkriminalamt di Peter Keller presso il Vertice sulle accise dell’OMD, luglio 2012 26 WCO News n. 69, ottobre 2012 – http://www. wcoomd. org/en/media/wco-news magazine/~/media/ CA4C731ECE724D46A3A99BA69F0CB13B.ashx 27 Louise Shelley, George Mason University, Direttrice del Terrorism, Transnational Crime and Corruption Center (TraCCC), Presentazione durante la conferenza dell’ITIC, aprile 2013 – http:// www.iticnet.org/Public/PublicDocLanding. aspx?id=41 28 Royal Canadian Mounted Police Contraband Tobacco Enforcement Strategy, 2011 – http://www.rcmp-grc.gc.ca/ pubs/tobac-tabac/2011-contr-strat/intro-eng.htm 29 The Times – 22 ottobre 2011 – http://www.thetimes.co.uk/ tto/news/uk/crime/article3202469.ece 30 The Guardian/The Observer, gennaio 2013 – “How Cigarette Smuggling Fuels Africa’s Islamist Violence” – http://www. theguardian.com/world/2013/jan/27/cigarette-smugglingmokhtar-belmokhtar-terrorism 7 8 9 World Bank Economics of Tobacco Toolkit (2005) Understand, Measure and Combat Tobacco Smuggling – http:// siteresources.worldbank.org/INTPH/ Resources/7Smuggling. pdf Framework Convention Alliance (2008). – http://www.fctc.org/ index.php?option=com_content&view=article&id=55:howbig-was-the-global-illicit-tobacco-trade-problem-in2006&catid=122:illicit-trade&Itemid=66 10 Euromonitor International, Passport 2012 “The Illicit Trade in Tobacco Products”. 11 I dati del 2011 sono stati utilizzati per garantire la comparabilità del periodo indicato. 12 UNODC, “Report on Organized Crime in the East Asia and Pacific”, aprile 2013 – http://www.unodc.org/documents/ data- and-analysis/Studies/TOCTA_EAP_web.pdf 13 KPMG, “Project Star 2011 results” – http://www.pmi.com/ eng/tobacco_regulation/illicit_trade/documents/project%20 star%202011%20results.pdf 31 Louise Shelley, George Mason University, Direttrice del Terrorism, Transnational Crime and Corruption Center (TraCCC) – http://traccc.gmu.edu/insidetraccc-issue-1/#2 14 UE, OLAF, 08/2012 – “Stepping up efforts to fight against cigarette smuggling – A comprehensive EU strategy” – http:// ec.europa.eu/governance/impact/planned_ia/docs/2013_ olaf_001_fighting_cigarette_smuggling_en.pdf15 Fonte: vari documenti sul sito web del ministero delle Finanze polacco 32 Willson, K, giugno 2009 – Tobacco Underground, the International Consortium of Investigate Journalists – http:// www.icij.org/project/tobacco-underground/terrorism-andtobacco 33 15 Fonte: vari documenti sul sito web del ministero delle Finanze della Polonia: www.mf.gov.pl/ The Center for Public Integrity, Aamir Latif, Kate Willson, “The Taliban and Tobacco” – http://www.publicintegrity. org/2008/10/20/6337/overview 16 OMD, Relazione sul commercio illecito 2012, giugno 2013, pagina 29 – http:// www.wcoomd.org/en/media/ newsroom/2013/june/wco- publishes-its-first-illicit-tradereport.aspx 34 Chicago Tribune News, 16 maggio 2013, – http://articles. chicagotribune.com/2013-05-16/news/sns-rt-us-crimecigarettes-mideastbre94f14z-20130516_1_cigarettesmuggling-ring-news-conference 17 OMD, Relazione sul commercio illecito 2012, giugno 2013 pagine 18 e 19 – http://www.wcoomd.org/en/media/ newsroom/2013/june/ wco-publishes-its-first-illicit-tradereport.aspx 35 New York Daily News, 16 maggio 2013, http://newyork. cbslocal. com/2013/05/16/officials-virginia-ny-cigarettesmuggling- ring-has-terror-links/ 36 18 OMD – http://www.wcoomd.org/en/topics/enforcementand- compliance/activities-and-programmes/~/media/ WCO/Public/ Global/PDF/Topics/Enforcement%20and%20 Compliance/ Activities%20and%20Programmes/Tobacco%20 Smuggling/ Reports/Extract_Customs_Tobacco_2011.ashx UNODC, 7 luglio 2009 – www.unodc.org/unodc/en/ frontpage/2009/July/organized-crime-plundering-west-africasays-unodc-report-.html 37 ONU, “Illicit cigarette trade funds terrorism, organized crime”, 10 giugno 2010, The Star online – http:// thestar.com.my/news/ story.asp?file=/2010/6/10/ nation/20100610110330&sec= nation 38 Relazione OCSE FATF, “Illicit Tobacco Trade”, giugno 2012 – http://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/reports/ Illicit%20Tobacco%20Trade.pdf 19 44 Una franchigia comune da duty free è di 200 sigarette (una stecca). OMD, Relazione sul commercio illecito 2012, giugno 2013, pagine 18 e 19 – http://www.wcoomd.org/en/media/ newsroom/2013/june/ wco-publishes-its-first-illicit-tradereport.aspx 39 The Nation Farzana, Shah, 25 marzo 2013 – http://www. nation.com.pk/pakistan-news-newspaper-daily-english-online/ politics/19-Jul-2010/Taliban-thrive-on-tobacco-smuggling 40 The Center for Public Integrity, Aamir Latif, Kate Willson febbraio 2012, “The Taliban and Tobacco” – http://www. publicintegrity.org/2009/06/29/6340/taliban-and-tobacco 41 Lettera del ministro delle Finanze olandese al parlamento olandese (26 maggio 2010). 42 Guevara, M. W., The Center for Public Integrity, 19 ottobre 2008, “Tobacco Underground” – http://www.publicintegrity. org/2008/10/20/6337/overview 43 Commissione europea, Strategia antifrode della Commissione, 24 giugno 2011 – “Action plan to fight against smuggling of cigarettes and alcohol along the EU Eastern Border” -http:// ec.europa.eu/anti_fraud/documents/preventing-frauddocuments/eastern_border_action_plan_en.pdf 44 European Commission/MEMO/10/448, 27 September 2010 http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-10-448_en.htm 45 “Retailers Urge Government to Stop Smuggling Epidemic”, pubblicato il 9 ottobre 2012 – http://www. retailersagainstsmuggling.ie/?p=467 46 Oireachtas, Commercio al dettaglio in Irlanda: Discussione con la CSNA, 22 settembre 2009 – http://oireachtasdebates. oireachtas.ie/Debates%20Authoring/DebatesWebPack.nsf/ committeetakes/BUJ2009092200003 47 Royal Canadian Mounted Police’s Contraband Tobacco Enforcement Strategy, 2008, paragrafo intitolato “Industry” http://www.rcmp-grc.gc.ca/pubs/tobac-tabac/tobacco-tabacstrat-2008-eng.htm#impacts 48 Canadian Press, aprile 2010, ‘Convenience Stores Closing Over Bootleg Cigarettes’, – http://www.cbc.ca/news/ business/ story/2010/04/06/con-convenience-stores.html 49 Commissione europea, direzione generale Fiscalità e unione doganale, Imposte indirette e amministrazione fiscale, luglio 2012, “Excise Duty Tables (Tax receipts – Manufactured Tobacco)” – http://ec.europa.eu/taxation_customs/ resources/ documents/taxation/excise_duties/tobacco_ products/rates/ excise_duties_tobacco_en.pdf 50 Euromonitor International Passport “Illicit Trade in Tobacco Products 2012” pagina 31. 51 Yurekli, A., World Bank Economics of Tobacco Toolkit, “Tool 4: Design and Administer Tobacco Taxes, What is the Right Tax Rate? / Evaluate the Impact of Tobacco Excise Rates”, page 18. http://siteresources.worldbank.org/INTETC/ Resources/375990-1113490055569/Taxes.pdf 52 Primo Ministro malese interviene su TV3, domenica 9 ottobre 2011 53 Transparency International – http://www.transparency.org/ country 54 Merriman, D., 1999, World Bank Economics of Tobacco Toolkit. “Tool 7. Smuggling Understand, Measure, and Combat Tobacco Smuggling” – page 9, http://siteresources. worldbank.org/INTPH/Resources/7Smuggling.pdf. 55 World Customs Journal, settembre 2012, volume 6, pag. 42 – http://www.worldcustomsjournal.org/media/wcj/- 2012/2/ WCJ_Volume_6_Number_2.pdf 56 Si veda anche il paragrafo 2.3 57 Si veda anche il paragrafo 5.2.2 58 African Development Bank, Habiba Ben Barka gennaio 2012 “Border Posts, Checkpoints, and Intra-African Trade: Challenges and Solutions” – http://www.afdb.org/ fileadmin/uploads/afdb/Documents/Publications/INTRA%20 AFRICAN%20TRADE_INTRA%20AFRICAN%20TRADE.pdf 59 Louise Shelley, ITIC, maggio 2013 Presentazione durante conferenza http://www.iticnet.org/Public/PublicDocLanding. aspx?id=41 Inoltre, Leo Sisti, The Montenegro Connection, “Organized Crime and Corruption Reporting Project” – http://www. reportingproject.net/underground/index. php?option=com_con tent&view=article&id=7&Itemid=20 60 OMD, Model IPR legislation – http://www.iccwbo.org/ uploadedFiles/Advocacy,_codes_and_rules/Special_Projects/ Bascap/G8-G20/David%20Cooper.pdf 61 Nel 2012 esistevano più di 3.000 zone di libero scambio in 120 Paesi. 62 BASCAP, maggio 2013 – http://www.iccwbo.org/AdvocacyCodes- and-Rules/BASCAP/International-engagement-andAdvocacy/ Free-Trade-Zones/ 63 Mearns, B., Charles Kendall & Partners, documento di conferenza 2009 “What is Effective Legislation”, – http://www.iticnet.org/ Public/PublicDocLanding. aspx?id=41#divYear2009 64 Affermato da un (ex) trafficante nella relazione 2008 ‘Tobacco and Terror’ dell’House Committee on Homeland Security 65 BASCAP, maggio 2013 – http://www.iccwbo.org/AdvocacyCodes- and-Rules/BASCAP/International-engagement-andAdvocacy/ Free-Trade-Zones/ 66 Decreto n. 76/2010/NÐ-CP; “Decreto di modifica e integrazione dell’art. 11 del decreto n. 06/2009/NÐ-CP del 22 gennaio 2009 in materia di sanzioni amministrative nei settori della produzione e del commercio degli alcolici e del tabacco”; adottato nel luglio 2010 67 Nielsen Research; Retail Audit Survey, da luglio a dicembre 2010 – http://thuvienphapluat.vn/archive/Nghi-dinh/DecreeNo-76-2010-ND-CP-amending-supplementing-the-DecreeNo-06-2009-ND-CP-vb123593t11.aspx 68 Wiltshire et al. British Medical Journal 2001, “They’re doing people a service” – studio qualitativo sul fumo, il contrabbando e la deprivazione sociale – http://www.bvsde. paho.org/bvsacd/ cd37/bmj73061.pdf 69 ASH, Action on Smoking and Health, giugno 2010, p. 22 – “The Illicit Tobacco Trade: Monitoring and Mitigating Risk in New Zealand” 70 Tax Stamps Forum 2013, presentazione di Caxton Ngeywo dei Commissari delle imposte del Kenya 71 Istituto interregionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia – http://www.unicri.it/topics/ counterfeiting/organized_ crime/confiscation/ 72 World Customs Journal, settembre 2012, volume 6, p. 29 – 39, “Tackling cigarette smuggling with enforcement: case studies reviewing the experience in Hungary, Romania and the United Kingdom” – http://www. worldcustomsjournal.org/ media/wcj/-2012/2/WCJ_Volume_6_ Number_2.pdf 73 Savona et al, 2006, European Journal on Criminal Policy and Research 12 (3-4):365-397, “Finalising the Crime Risk Assessment Mechanism for the Crime Proofing Activities of European Legislation/Regulation”. – http://link.springer.com/ article/10.1007%2Fs10610-006-9028-x 74 HMRC, “Tackling Tobacco Smuggling – Building on our Success” 2011, para. 1.4, http://customs.hmrc.gov.uk/ channelsPortalWebApp/downloadFile?contentID=HMCE_ PROD1_031246 45 Case Study End Notes 75 76 77 78 Autorità delle imposte dello Zambia: http://www.zra.org.zm/ commonHomePage.htm?viewName=CodeOfEthics; Autorità delle imposte canadese: http://www.cra-arc.gc.ca/crrs/ wrkng/ cdthcscndct-eng.html#item8 Koh Teck Hin, “CORRUPTION CONTROL IN SINGAPORE” – http://www.unafei.or.jp/english/pdf/RS_No83/No83_17VE_ Koh1.pdf The Baltic Times, 5 dicembre 2012 – http://www. baltictimes. com/news/articles/32210/ 79 World Customs Journal, settembre 2012, volume 6, pag. 29 – 39 http://www.worldcustomsjournal.org/media/wcj/-2012/2/ WCJ_Volume_6_Number_2.pdf 80 Howard Reed, APPG Inquiry on Illicit Trade, 2013, Update to the Cost Benefit Analysis for the UK of the Illicit Trade Protocol – http://www.ash.org.uk/APPGillicit2013ev 81 The Independent “Security comprised as customs checks for drugs and guns cut to reduce queues at borders” 4 settembre 2013, http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/ security-comprised-as-customs-checks-for-drugs- and-gunscut-to-reduce-queues-at-borders-8797091.html 82 83 84 85 46 Modello di Codice deontologico dell’Organizzazione mondiale delle dogane – http:// www.wcoomd.org/en/topics/ integrity/~/media/WCO/Public/ Global/PDF/Topics/Integrity/ Instruments%20and%20Tools/ Model%20Code%20of%20 Ethics%20and%20Conduct.ashx Tobacco Control Survey England 2010–11 – http://www. lacors.gov.uk/lacors/ContentDetails.aspx?id=25141 Relazione di esperti dell’FCTC dell’OMS su Tracciabilità e rintracciabilità del 22 febbraio 2010 intitolata “Analysis of the available technology for unique markings in view of the global track-and-trace regime proposed in the negotiating text for a protocol to eliminate illicit trade in tobacco products”. Una tipica confezione principale contiene 50 stecche da 200 sigarette, pari a 10.000 sigarette. International Organization for Standardization (ISO) – http:// www.iso.org/iso/home/store/catalogue_tc/catalogue_tc_ browse.htm?commid=580925&development =on 86 The Daily Caller – 19 marzo 2013 – http://dailycaller. com/2013/03/19/bloombergs-unhealthy-tobacco-displayban/ 87 UN Legal Affairs Treaty Office, United Nations Treaty Collection, “Definition of key terms used in the UN Treaty Collection” – http://treaties.un.org/Pages/Overview. aspx?path=overview/definition/page1_en.xml#protocols CS-1 KPMG, risultati di “Project Star 2011” – http://www.pmi. com/ eng/tobacco_regulation/illicit_trade/documents/ project%20 star%202011%20results.pdf CS-2 Tutte le relazioni “Project Star” di KPMG pubblicate ad oggi hanno stimato unicamente prodotti contraffatti di Philip Morris International. CS-3 I dati relativi alle spedizioni del periodo da giugno 2011 a gennaio 2012 sono stati forniti dalle Autorità doganali egiziane CS-4 ITMAC (Irish Tobacco Manufacturers’ Advisory Committee), 29 settembre 2011, Presentazione al Gruppo anticontraffazione, slide 6. CS-5 Padraic Reidy and Keith Walsh, Revenue Commissioners Research and Analytics Branch, Planning Division, febbraio 2011 – http://www.revenue.ie/en/about/publications/ tobacco-market.pdf CS-6 Il valore delle ri-esportazioni di produttori di sigarette e tabacco da Singapore nel 2010 era superiore a SG$540 milioni (425 milioni di $) Statistics Singapore, Yearbook of Statistics Singapore, 2011, Singapore Department of Statistics; pag. 171 (utilizzando il valore FOB). CS-7 Dogane di Singapore, accesso il 14 settembre 2012, “Licensed Premises for Liquors & Tobacco Products”, http://www. customs.gov.sg/leftNav/trad/dir/ Licensed+Premises+for+Li quors+and+Tobacco+Products. htm. CS-8 Sulle sigarette vendute nei negozi duty-free possono essere riportate avvertenze sanitarie diverse da quelle richieste per i prodotti venduti internamente. CS-9 Star Newspaper (Malesia), 21 giugno 2012, pagina 4; “Thousands of cigs daily for Malaysia”, Sunday Star Newspaper (Malesia), 31 gennaio 2010, pagina 3,1 “How the smugglers operate”. CS-10 Australian Commission for Law Enforcement Integrity, giugno 2013 – http://www.aclei.gov.au/Pages/Reportssubmissions-and-speeches.aspx CS-11 Customs and Border Protection Media Release, 22 marzo 2013 – http://www.afp.gov.au/media-centre/news/ afp/2013/march/media-release-two-customs-officialsarrested-for-corruption-and-conspiracy-to-import-offences. aspx CS-12 All Party Parliamentary Group on Smoking and Health, Inquiry into the illicit trade in tobacco products, pag. 21, tabella 7, 2013 – http://www.ash.org.uk/APPGillicit2013 CS-13 http://www.keep-it-out.co.uk/real-life-stories.aspx CS-14 Indagine di mercato di NEMS, 2011, “North of England Illicit Tobacco Survey NEMS Market Research – http:// www.illicittobacconorth.org/FileUploads/Illicit_tobacco_ programme_public_opinion_report_2011.pdf CS-15 All Party Parliamentary Group on Smoking and Health, nota a piè pagina n. 83, 2013 – Hub Marketing Ltd., febbraio 2010 – “Tackling Illicit Tobacco: Pretesting Findings” – http://www.ash.org.uk/APPGillicit2013 CS-16 Fonte OLAF – OF/2009/0793 Glossario dei termini e delle abbreviazioni Approvazione: le autorità solitamente richiedono che un magazzino sia autorizzato per lo stoccaggio di beni a sospensione d’imposta e per operazioni specifiche con tali beni. Anche il detentore del magazzino e i proprietari dei beni tenuti in un deposito fiscale possono richiedere l’approvazione. Codice a barre: modalità di rappresentazione di informazioni che possono essere lette elettronicamente. I codici a barre sono soggetti a standard internazionali. Imballaggio delle sigarette: un pacchetto solitamente contiene 20 sigarette; una stecca contiene 10 pacchetti, o 200 sigarette; e una confezione principale contiene solitamente 50 stecche, pari a 10.000 sigarette. Ordine di confisca: un ordine di confisca viene rilasciato dopo una condanna per privare l’imputato del beneficio che ha ottenuto dal reato. Due diligence: condurre un’indagine ragionevole e approfondita, prima o durante una relazione commerciale, allo scopo di accertare se un partner commerciale o un possibile partner commerciale rispetta, o è ragionevolmente prevedibile che rispetti, i propri obblighi legali. FATF: Gruppo di azione finanziaria internazionale. FCTC: Convenzione quadro per la lotta al tabagismo. FCLO: Funzionario di collegamento per i reati fiscali. Marcatore fiscale: un marcatore che indica che l’imposta è stata versata ma che non ha alcun valore fiscale. Zona di libero scambio: una zona a designazione speciale in cui i beni sono gestiti come se si trovassero all’esterno del territorio doganale di un Paese. Ciò significa che non sono dovuti dazi sull’importazione e imposte a meno che i beni siano venduti internamente al Paese. Tali zone sono anche note come zone di trasformazione per l’esportazione o zone franche. Le zone di libero scambio devono essere designate dall’Amministrazione doganale, che applica e monitora l’applicazione delle condizioni valide per gli operatori all’interno della zona stessa. Garanzia: un impegno preso dal garante a corrispondere una somma di denaro fino al livello di garanzia richiesta dall’autorità. Solitamente include un sistema di restituzione automatica. HRT: tabacco arrotolato a mano. ITP: Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei tabacchi lavorati. Attrezzature produttive: macchine per la produzione di sigarette, macchine per l’imballaggio di sigarette, macchine per la produzione di filtri e la combinazione di filtri, e altri macchinari utilizzati allo scopo di produrre prodotti del tabacco. In questo contesto, include tutte le attrezzature ricondizionate, le parti di ricambio e gli elementi costituenti. OCG: organizzazione criminale. OLAF: Ufficio europeo per la lotta antifrode. Protocollo: “Un protocollo, nel contesto del diritto e della pratica dei trattati, ha le stesse caratteristiche giuridiche di un trattato. Il termine protocollo viene spesso utilizzato per descrivere accordi di natura meno formale rispetto ai cosiddetti trattati o convenzioni. In generale, un protocollo modifica, integra o chiarisce un trattato multilaterale. Un protocollo è solitamente aperto alla partecipazione da parte delle parti dell’accordo principale. Tuttavia, recentemente gli Stati hanno negoziato diversi protocolli che non seguono tale principio. Il vantaggio di un protocollo è che, pur essendo collegato all’accordo principale, può concentrarsi più dettagliatamente su un aspetto specifico di tale accordo87. Cauzione: quando i beni sono stoccati o viaggiano in regime di sospensione d’imposta/ di dazio, l’imposta dovuta è solitamente coperta da una garanzia o un vincolo. La cauzione è fornita attraverso una garanzia di sede e/o di spostamento. Deposito fiscale: un magazzino autorizzato per il deposito di beni senza il pagamento d’imposte o dazi. Tracciabilità: ricreare la rotta già percorsa dai prodotti attraverso la catena di fornitura. Rintracciabilità: monitorare la rotta percorsa dai prodotti attraverso la catena di fornitura. Transito: una struttura doganale a disposizione degli operatori per consentire ai beni di attraversare un Paese o un territorio senza pagare i dazi doganali solitamente dovuti quando i beni entrano in tale Paese o territorio. 47 Collegamenti utili 1. Organizzazioni economiche internazionali 1.1. Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) – www.oecd.org 1.2. Banca Mondiale – www.worldbank.org 1.3. Fondo Monetario Internazionale (FMI) – www.imf.org 1.4. Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) – www.wipo.int 1.5. Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) – www.wto.org 2. Organizzazioni doganali o preposte all’applicazione della legge 2.1 Organizzazione mondiale delle dogane (OMD) – www.wcoomd.org 2.2 Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) – http://ec.europa.eu/anti_fraud/ 2.3 Interpol – www.interpol.int 2.4 Europol – www.europol.europa.eu 2.5 Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC) – www.hmrc.gov.uk 2.6 Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) – www.atf.gov 3. Organizzazioni internazionali per la salute 3.1 Organizzazione mondiale della sanità (OMS) – www.who.int 4. Organizzazioni accademiche e di giornalismo investigativo 4.1 Terrorism, Transnational Crime and Corruption Center (TraCCC) – http://policy-traccc.gmu.edu/ 4.2 Transcrime – http://www.transcrime.unitn.it/tc/664.php 4.3 World Customs Journal – http://www.worldcustomsjournal.org/ 4.4 Center for Public Integrity (CPI) – http://www.publicintegrity.org/health/public-health/tobacco 4.5 International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) – http://www.icij.org/ 5. Organizzazioni commerciali 5.1 Business Action to Stop Counterfeiting and Piracy (BASCAP) – www.bascap.com 5.2 International Trademark Association (INTA) – http://www.inta.org/Pages/Home.aspx 5.3 Tax Stamp Forum – http://www.taxstampforum.com/ 6. Organizzazioni non governative (ONG) 6.1 Framework Convention Alliance (FCA) – www.fctc.org 6.2 International Tax and Investment Center (ITIC) – www.ITICnet.org 6.3 Forum economico mondiale (WEF) – www.weforum.org Materiale aggiuntivo di ITIC Global “Best Practice” in Tobacco Tax Policy: Insight from Tax Practitioners around the World, International Tax and Investment Center and Oxford Economics, agosto 2013. The Impacts of Imposing a Global Excise Target for Cigarettes: Experience from the EU Accession Countries, International Tax and Investment Center e Oxford Economics, settembre 2012. The Linkage between Tax Burden and Illicit Trade of Excisable Products: The Example of Tobacco, Adrian 48 Cooper and Daniel Witt, “World Customs Journal”, settembre 2012. An Analysis of Tobacco Taxation and Affordability Issues in Russia, International Tax and Investment Center e Oxford Economics, maggio 2012. Review of the WHO Technical Manual on Tobacco Tax Administration: One Size Does Not Fit All, International Tax and Investment Center e Oxford Economics, dicembre 2011. Allegato 1 Dimensioni dei container (cfr. par. 6.7.1) Fonte: David Child Container a secco da 20 piedi Lunghezza interna 5.900 m Larghezza interna 2.350 m Altezza interna 2.393 m Tara 2.230 kg Carico max. 21.770 kg Container a secco da 40 piedi Lunghezza interna 12.036 m Larghezza interna 2.350 m Altezza interna 2.392 m Tara 3.700 kg Carico max. 26.780 kg Container a secco da 40 piedi (alto) Lunghezza interna 12.036 m Larghezza interna 2.350 m Altezza interna 2.697 m Tara 3.970 kg Carico max. 26.510 kg Container refrigerato da 20 piedi Lunghezza interna 5.425 m Larghezza interna 2.275 m Altezza interna 2.260 m Tara 3.200 kg Carico max. 20.800 kg Container refrigerato da 40 piedi Lunghezza interna 11.493 m Larghezza interna 2.270 m Altezza interna 2.197 m Tara 4.900 kg Carico max. 25.580 kg Container refrigerato da 40 piedi high cube Lunghezza interna 11.557 m Larghezza interna 2.294 m Altezza interna 2.500 m Tara 4.500 kg Carico max. 25.980 kg 49 Allegato 2 Un approccio strategico regionale e nazionale per la gestione del commercio illecito di prodotti soggetti ad accisa Fonte: Elizabeth Allen SCOPO • Adottare un approccio strategico onnicomprensivo che includa tutti gli aspetti della politica sulle accise, dell’amministrazione e dell’applicazione della legge lavorando con tutto il settore pubblico e i legittimi stakeholder, a livello nazionale ed internazionale. • Sviluppare un approccio regionale alla formazione specialistica condivisa per gli accertatori delle accise, assistenza reciproca che includa lo scambio d’informazioni e strumenti di applicazione della legge condivisi (ad es. posti di frontiera a sportello unico). Aspetti fondamentali per l’applicazione nazionale e regionale • Lavorare con tutti gli stakeholder pubblici e di settore, a livello nazionale e internazionale. • Tolleranza zero verso la corruzione – Sviluppare e promuovere una stretta osservanza di un Codice etico per tutti i funzionali doganali/delle imposte. Carico fiscale da accise • Sviluppare una politica fiscale equilibrata basata su prove che conduca ad una specifica struttura di dazi per i prodotti del tabacco e una potenziale approssimazione fiscale regionale. • Raccogliere e mantenere dati standard affidabili, completi e accurati (ad es., un registro elettronico nazionale/regionale di tutti gli operatori delle accise dotati di licenza, i loro funzionari responsabili, le loro strutture in licenza, attività operative, requisiti di vincoli doganali o cauzioni, dichiarazioni annue della produzione/volume di produzione, dichiarazioni e registri dei pagamenti, storia di conformità, trasportatori utilizzati). • Adottare il principio che la produzione, lo stoccaggio o la movimentazione di beni soggetti ad accisa sotto vincolo doganale è un privilegio, non un diritto, da conferire unicamente a persone in possesso dei requisiti d’idoneità con adeguate cauzioni, garanzie finanziarie e controlli interni. • Conoscere le dimensioni e la natura del nemico per raccogliere dati accurati relativi ai sequestri con metodi, rotte, mezzi di trasporto utilizzati, e dettagli dei prodotti e delle persone coinvolte. • Sviluppare una strategia mirata di applicazione della legge con piani d’azione e obiettivi condivisi tra tutte le forze dell’ordine. • Sviluppare un approccio regionale ai requisiti di controllo della catena di fornitura lungo tutta 50 la produzione, la movimentazione e la catena di distribuzione all’ingrosso/al dettaglio. •Mantenere semplice la struttura fiscale ed evitare occasioni, per i contribuenti, di compiere errori, deliberatamente o meno. • Consultare il settore prima di applicare cambiamenti della struttura o dell’aliquota fiscale al fine di comprendere le implicazioni per il settore commerciale e i relativi posti di lavoro. • Evitare aumenti improvvisi delle imposte aumentando le imposte gradualmente e dopo aver consultato gli stakeholder. • Prendere in considerazione il carico fiscale complessivo, la disponibilità economica e le aliquote fiscali nei paesi vicini. Amministrazione delle accise • Politiche e leggi chiare, dirette e adeguate per un’amministrazione moderna delle accise – rivedere e modificare la legislazione a supporto di un’amministrazione efficace ed efficiente per il governo e i contribuenti basata su pratiche commerciali moderne e con un’approssimazione regionale dei requisiti per i contribuenti (ad es. vincoli doganali/cauzioni, licenze, dichiarazione e pagamento delle imposte, tenuta contabile, trasporto, tracciabilità e rintracciabilità, approccio alle peni civili e confisca dei beni). • Accettare l’e-government – creare un registro elettronico degli operatori delle accise, prevedere la contabilizzazione e il pagamento elettronico delle accise, registri di conformità elettronici, una banca dati d’intelligence che alimenti uno strumento di rischio e gestione delle risorse, integrazione con i dati doganali elettronici per gli operatori delle accise e importazioni/esportazioni di beni soggetti ad accisa. • Investimento in formazione di controllo regionale e sensibilizzazione del settore per il personale di accertamento doganale e delle accise. • Garantire un focus nazionale e professionale sul controllo delle accise – utilizzare accertamenti professionali approfonditi integrati da interventi sulle accise non preannunciati attuati al di fuori del normale orario di lavoro. • Accertarsi che vi sia un’adeguata componente delle accise basata sul rischio all’interno di ogni sistema di transito regionale, così da evidenziare tutti gli spostamenti dei componenti utilizzati nella produzione di prodotti del tabacco (ad es. baco di acetato). Reciproca assistenza • Sviluppare un protocollo regionale e un meccanismo pratico di assistenza reciproca e interrogazione elettronica da parte di personale autorizzato 24 ore su 24, 7 giorni su 7. • Garantire che vi siano reati e pene adeguate, e che il sistema giudiziario e i media siano consapevoli della serietà delle frodi sulle accise e del contrabbando. • Investire in e condividere strumenti (ad es. punti di frontiera a sportello unico, scanner, cani da fiuto). • Controlli della catena di fornitura su prodotti e nei punti vendita all’ingrosso e al dettaglio. Applicazione della legge » Sviluppare un approccio regionale all’implementazione dei requisiti di tracciabilità e rintracciabilità dell’ITP per i prodotti del tabacco utilizzando strumenti efficaci ed efficienti. » Sviluppare protocolli d’intesa con altri stakeholder pubblici - Polizia (obiettivi condivisi e campagne comuni), autorità regionali/locali (licenze ai grossisti/ dettaglianti), Commercio (ispezioni presso rivendite al dettaglio e pene per la mancata conformità alle normative o alla legislazione fiscale/doganale), Sanità (approccio standard ai requisiti regolatori e all’FCTC), e Trasporti (licenze ai trasportatori). » Sviluppare accordi di cooperazione legalmente vincolanti con il settore, come negli accordi dell’UE. • Richiedere che il settore formi i funzionari delle accise riguardo i propri processi aziendali e fornisca dettagli completi relativi ai clienti/ fornitori/trasportatori (inclusi eventuali cambiamenti) e la loro gestione interna e controlli di revisione esterni. • Richiedere al settore di mostrare un approccio di tolleranza zero verso la corruzione. Interfaccia delle accise/dogane • Garantire un’interfaccia efficace tra i conti e le dichiarazioni delle accise e doganali, inclusi vincoli al tempo di stoccaggio consentito nei depositi doganali (durata di magazzinaggio) e agli spostamenti dei beni tra depositi doganali utilizzando un concetto di “sportello unico” laddove possibile. • Raccogliere dati d’intelligence su tutti i prodotti contrabbandati/contraffatti ad alto rischio, non solo i tabacchi lavorati, le rotte di distribuzione, i trasporti e le persone coinvolte. • Garantire che vi sia un’unica banca dati nazionale sui sequestri che riguardi tutti i sequestri, sia esso per accisa, dogana, autorità locale, polizia o qualsiasi altra forza dell’ordine, e che i dati sui sequestri siano analizzati per fornire informazioni aggiornate in conformità con l’ITP (incluse informazioni di riferimento laddove opportuno, quantità, valore del sequestro, descrizione dei prodotti, entità coinvolte, data e luogo di produzione) e modi operandi (inclusi i mezzi di trasporto, l’occultamento, l’instradamento e il rilevamento). Questo dovrebbe fornire informazioni per la definizione di rischi e l’allocazione di risorse. • Investire in gestione del rischio, intelligence e formazione in materia di rilevamento per le forze dell’ordine. • Investire in scanner, task force mobili e cani da fiuto e finanziare il lavoro fuori dai normali orari per gli accertatori/ispettori delle accise e delle dogane, e per le forze dell’ordine. •Utilizzare strutture di laboratorio indipendenti. •Utilizzare fonti industriali per fornire percorsi di formazione in materia di contraffazione per i funzionari di prevenzione alle dogane. •Sviluppare obiettivi comuni e condivisi tra le forze dell’ordine. • Informare il sistema giudiziario delle implicazioni del commercio illecito e dei metodi utilizzati da gruppi del crimine organizzato. 51 •Fornire canali chiari ed efficaci per ricevere dati di intelligence dal settore e dal grande pubblico. • Pubblicizzare le pene e i processi riusciti. •Fornire feedback su tutti gli interventi per migliorare la definizione dei rischi e allertare i colleghi riguardo a nuovi e crescenti rischi. 52 Per ulteriori informazioni, visitare il sito web di ITIC: www.ITICnet.org ALMATY • ASTANA • BAGHDAD • BAKU • BANGKOK • DUBAI • KIEV • LONDON • MANILA • MOSCOW • WASHINGTON, DC