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Nocs, i vertici sapevano degli abusi in caserma
SABATO 17 SETTEMBRE 2011 CRONACA ■ 29 Nocs, i vertici sapevano degli abusi in caserma Ecco le tre relazioni sui pestaggi ignorate dai dirigenti del nucleo FEDERICA ANGELI MARCO MENSURATI ROMA — Tre relazioni di servizio, rimaste senza seguito, avvertivano il comando dei Nocs, facendo nomi e cognomi, del clima di violenza che ormai da tempo si respirava all’interno della Caserma Polifunzionale di Spinaceto, quella dell’ormai famigerata “anestesia”, la pratica al confine tra il sadismo e il nonnismo con cui il reparto d’élite della polizia di stato dà il benvenuto ai suoi agenti scelti. Documenti inequivocabili, nei quali l’agente che nei giorni scorsi con il suo racconto affidato a Repubblica aveva sollevato il caso, descriveva con precisione i comportamenti borderline del collega Fernando Olivieri, il leader del «gruppo fuori controllo che detta legge all’interno della Caserma», peraltro già indagato per lesioni e minacce dalla procura di Roma. Scriveva l’agente, il 12 gen- L’ESPOSTO Una delle relazioni con cui l’agente denuncia al direttore del Nocs di essere stato minacciato e aggredito dal collega Fernando Olivieri naio del 2007, in una lettera indirizzata «Al Signor comandante del Nocs»: «Chiedo alla S.V. tutela della mia dignità umana e della mia professionalità, in quanto tale situazione perdura ormai da troppo tempo e non so più cosa fare per arginare comportamenti illegittimi e intollerabili». In quell’occasione, l’agente era stato aggredito verbalmente mentre si trovava a bordo di un furgone trasporto personale sniper, in attesa di andare al poligono di Castel Sant’Elia per una normale esercitazione. Un episodio minore che però faceva seguito a numerosi altri di entità decisamente più rilevante come quella volta che «l’Olivieri mi colpì con una testata al volto durante un addestramento a Chiusi» o quella in cui, sempre l’Olivieri, «colpì con due pugni al volto l’agente scelto Claudio Casoli, durante l’orario di servizio nei vecchi uffici di Castro Pretorio». Una serie interminabile che si sarebbe protratta fino al dicembre 2010, il giorno in cui, dopo l’ennesimo pestaggio, stavolta subìto in mensa, l’agente decise di cominciare a raccogliere prove in vista di una denuncia in procura, convinto di trovare terreno fertile anche in ragione del fatto che Olivieri aveva avuto numerosi precedenti in tal senso e tra questi una rissa, particolarmente violenta, con un istruttore di judo, Paolo De Carli, che di lì a qualche tempo si sarebbe suicidato in preda ad una crisi depressiva. Prima di cominciare a raccogliere le prove, però, l’agente si premurò di avvertire nuova- mente il «Signor direttore del Nocs» dei comportamenti di Olivieri. «Un collega — scrisse quel giorno l’agente — mi fissava e contemporaneamente mi sorrideva vistosamente (...) Ricambiavo lo sguardo con un saluto e lui inspiegabilmente stizzito dal mio gesto mi insultava ad alta voce con parole testuali: «Che cazzo ti saluti?». Di lì a pochi istanti la situazione degenerò, e ne scaturì il pestaggio (all’agente vennero “refertati” 108 giorni di malattia). Va detto che le relazioni inviate al comando non furono del tutto ignorate. Di lì a poco infatti, l’agente denunciante venne messo alla porta, trasferito per incompatibilità ambientale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le tappe LE INCHIESTE L’INIZIAZIONE LA DENUNCIA Procura di Roma e Polizia di stato hanno avviato indagini sul caso Tra le sevizie denunciate, un rito violento che termina con un morso d’iniziazione Un agente dei Nocs denuncia “sevizie e violenze” nella caserma dei Nocs L’intervista Parla un agente speciale che per trent’anni ha lavorato nel Corpo: “Non confondiamo i riti con i soprusi” “Lì dentro comanda un gruppo di violenti sono solo dei Rambo senza più controllo” ROMA — «D’accordo, vi spiego tutto ma promettetemi una cosa: niente fango. Verità sì, fango no. Ho dedicato trent’anni ai Nocs, sono lì dall’inizio, il fango non lo potrei sopportare». Il terzo agente speciale che accetta di parlare «dello sfascio» dei Nocs ha una stretta di mano decisamente espressiva. Ha quasi 50 anni, una maglietta attillata con su un gladiatore disegnato, e i deltoidi ipertrofici. Cominciamo dai morsi, dalle violenze. «I morsi e le violenze sono due cose diverse. Il morso è un atto di iniziazione. Vuole dire che sei entrato a far parte del gruppo. Chi viene morso è contento, orgoglioso di esserlo. Le vere violenze, psicologiche e fisiche, le subiscono quelli che non vengono morsi: sono emarginati, esclusi dal gruppo, mobbizzati». ‘‘ ,, Capisco che dall’esterno le nostre logiche sembrano folli, ma per noi anche il dolore è un concetto relativo Picchiati? «Dall’esterno non si può capire. Io quando vado in missione metto la mia vita nelle mani del mio compagno. Se non lo reputo all’altezza è un problema, quindi in qualche modo devo farglielo capire che non è il caso che insista a rimanere nei Nocs». Hanno massacrato in ospedale un agente che si era preso una coltellata in una rissa... «Sì, se qualcuno non ha reso onore al reparto può aver avuto qualche problema dopo... Lo so, sembrano logiche folli. E in un certo senso lo sono. Ma se volete capire davvero che cosa succede nei Nocs dovete partire dal presupposto che la normalità la stabilisce la maggioranza che sta al di fuori della caserma, mentre noi siamo una minoranza. Una minoranza di “scocciati”. Del resto se io vi dicessi: dietro questa parete c’è uno con un kalashnicov che appena andate di là vi spara in faccia, voi ci andreste? Beh, io sì. E allora, la nor- malità che cos’è? Tutti i reparti speciali hanno forme analoghe al morso, magari sarebbe meglio un bacio, come la mafia, il morso forse è una cazzata, ho visto gente Avv. prendere l’antibiotico per settimane per le infezioni, ma alla fine che differenza fa? Per noi il dolore e la violenza sono concetti relativi: quando ci allenavamo al campo di calcio contro i pugili delle Fiamme Oro, non dei ragazzetti qualunque, quelli erano terrorizzati perché dicevano che li ammazzavamo di botte. Ed era vero. La palla è Il 16 settembre è venuta a mancare I fratelli Giorgio, Mauro e Roberto, con le mogli Milena, Evy, Donatella e con i figli Federico, Enrico, Riccardo, Maria Elena, Alessandro e Maria Luisa, uniscono il loro dolore a quello dei figli Elena, Nicola ed Elisabetta per la scomparsa della cara Carlo d’Inzillo Concetta Gagliardi Ferrante Sono passati tanti anni dalle nostre battaglie comuni ma il loro ricordo resta vivo e appassionato. Roberto Canestrelli, Giuseppe Lo Mastro ed Enrico Luberto salutano l’amico e compagno. Roma, 17 settembre 2011 Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Ermete Realacci e tutti gli amici di Legambiente si stringono a Lia, Paola e Stefano nel ricordo di Ne danno il triste annuncio i figli Luigi con la moglie Tiziana e Angela con la piccola Maria che ricorda con immenso affetto nonna Titti. Le esequie oggi, alle ore 15.30, chiesa Gran Madre di Dio (p.zza Ponte Milvio). Roma, 17 settembre 2011 Carlo d’Inzillo e del suo impegno generoso e intelligente per un mondo migliore. Roma, 17 settembre 2011 Legambiente ricorda con affetto Carlo d’Inzillo fondatore e presidente per tanti anni dei nostri Centri di Azione Giuridica, protagonista limpido e coraggioso di tante battaglie in nome del popolo inquinato. Roma, 17 settembre 2011 Gli amici di Montalto di Castro insieme a Nicola e Rossella Caracciolo, Gianni e Nicola Mattioli, Massimo Scalia e Adele Vannini ricordano con affetto e stima Carlo d’Inzillo protagonista acuto e generoso della battaglia antinucleare. Roma, 17 settembre 2011 Henriette e Salvatore Senese si uniscono ai familiari, amici e colleghi che questa sera, nella cattedrale di Bari, commemoreranno Umberto Pagano Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione Ricordando l’amico fraterno, il magistrato insigne, l’uomo semplice e ricco di umanità. E si stringono con commosso affetto alla moglie Anita ed ai figli Antonello e Giusi. Roma, 17 settembre 2011 Ieri è salita al cielo la mia carissima mamma Pina Frankl di anni 90 Ti abbracciamo forte e sarai sempre nei nostri cuori. Tuo figlio Paolo, con Emanuela ed il piccolo Leonardo. Ringraziamo sentitissimamente Thelma e Agnese che ti hanno assistito con cura e devozione. I funerali si svolgeranno oggi alle ore 15.15 presso la chiesa di San Saturnino. Roma, 17 settembre 2011 Il figlio Carlo, la nuora Carola Susani e le nipoti Clara e Nina, salutano con amore Maria Martuscelli ved. Bersani Roma, 17 settembre 2011 On. Fun. Santa Barbara -Tel. 06/24402231 Circondata dall’amore dei suoi cari e di tutti i numerosi amici, si è spenta Renata Arrigoni Bazzi Ne danno il doloroso annuncio il marito Piero, la figlia Simona, i nipoti Niccolò e Lavinia, i fratelli Vittorio e Rita, la nipote Alessandra, i cognati Ambretta e Giampiero. La cerimonia funebre avrà luogo oggi, sabato 17 settembre alle ore 15.30 nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù in Panfilo a Roma in via G. Spontini. Roma, 17 settembre 2011 Scifoni Fratelli Tel. 06/32323232 Il giorno 16 settembre 2011 si è spento serenamente l’ Avv. Gian Piero Javicoli di anni 90 Confortato dall’affetto dei familiari. La salma sarà esposta per un ultimo saluto, oggi dalle 8 alle 10 presso la camera ardente dell’ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina. Roma, 17 settembre 2011 L’Olimpica-A. Scifoni Tel. 06/636363 Il 16 settembre è mancata al nostro affetto la nostra cara mamma Gioy Croci Rimarrà per sempre nei nostri cuori. Elena,Nicola, Elisabetta. Le esequie si terranno lunedì 19 settembre alle ore 10.30 nella chiesa di San Gioacchino in Prati (p.zza dei Quiriti). Roma, 17 settembre 2011 Impr. Fun. Agostini Tel. 06/4450000 Elena con Francesco, Nicola con Isabella, Elisabetta con Nicola ed i nipoti Domitilla, Stefano, Tommaso, Riccardo, Greta ed Alice piangono uniti la scomparsa di nonna Gioy Roma, 17 settembre 2011 nonna Gioy Abbiamo passato con te tanti momenti felici, ci mancherai sempre. Domitilla e Stefano Roma, 17 settembre 2011 Andrea, Francesca, Nicoletta Cestelli Guidi ricordano e piangono la scomparsa della cugina Joi Croci e sono affettuosamente vicini ai figli Elena, Nicola, Elisabetta Santori. Roma, 17 settembre 2011 Gioy Roma, 17 settembre 2011 Il Teatro, il Presidente Franco Scaglia, il direttore Gabriele Lavia, unitamente al Consiglio di Amministrazione del Teatro di Roma, apprendono con dolore l’improvvisa scomparsa di Emanuele Banterle che ha dedicato con amore la vita al teatro. Roma, 17 settembre 2011 Caro Emanuele sono molto triste, con discrezione e intelligenza sei stato protagonista di una pagina bellissima del nostro teatro e mi hai regalato stima e amicizia. Mi mancherai. Roberto Toni Firenze, 17 settembre 2011 Paolo Pisilli Sempre più vivo è il tuo ricordo nei nostri cuori. Ti abbracciamo.Graziella, Paola, Laura, Francesco e tutti i nipoti Roma, 17 settembre 2011 Nello e Giulio Ajello ricordano la cara amica Margherita Rossetti e abbracciano con vivo affetto Enrico. Roma, 17 settembre 2011 Il personale delle funzioni acquisti e relazioni esterne di Enel ricorda con affetto e ammirazione Luciano Pasquali Roma, 17 settembre 2011 Il Consiglio di Amministrazione, i Vice Presidenti, il Collegio Sindacale, i Direttori e tutto il personale di Bolognafiere Spa sono vicini al Presidente Duccio Campagnoli con un sentimento di sincera partecipazione al dolore per la scomparsa del padre Mario Campagnoli Bologna, 17 settembre 2011 17-9-2006 17-9-2011 ANNIVERSARIO Claudio Marcello Rambaldi Ovunque tu sia, il nostro pensiero vola da te. Mamma, papà e Monica Bologna, 17 settembre 2011 17-9-2006 17-9-2011 ANNIVERSARIO Claudio Marcello Rambaldi Nel mio cuore c’è sempre lo stesso amore. Indimenticabile il tuo sorriso. Nonna Dealba Budrio, 17 settembre 2011 17-9-1999 17-9-2011 Rita Gazzolo Tu non dovevi, o cara, strappare la tua immagine dal mondo, toglierci una misura di bellezza. Dal tuo Nando e dai nostri figli Luca, Matteo e Giovanna Riano, 17 settembre 2011 una scusa per menare, e il morso è solo un battesimo. Tra di noi c’è una fratellanza, che è simile all’amore assoluto. A dire il vero c’era, perché oggi non è più così». Oggi com’è? «Oggi i Nocs non sono più una squadra, sono un reparto di Rambo. E la differenza è enorme: io sono grosso e picchio forte. Ma per strada prima o poi uno che picchia più di me lo trovo. Ma se noi siamo in cinque e siamo addestrati come squadra, allora non ci ferma nessuno». Ma scusi, se lei giustifica “il morso” e tutto quello che implica, perché parla di sfascio dei Nocs? «Non giustifico, io. Dico solo che ha una logica. Una logica alla quale aderisco, e alla quale aderiscono anche gli ufficiali che si lasciano mordere dagli istruttori che sono dei sottoposti. Io contesto solo l’incapacità del comando di ‘‘ ,, C’è un sottocomando che tiene in pugno tutto E se qualcuno ha problemi nessuno se ne accorge controllare le dinamiche interne. Dentro la caserma, la situazione è sfuggita di mano da tempo ed esiste ormai un sottocomando che si è imposto con la violenza. Decidono tutto e di fatto tengono in pugno la linea comando. Che ormai non è capace più di capire quello che succede. Come ha dimostrato il suicidio di Paolo Di Carli». Perché? «Tempo prima di suicidarsi, Di Carli che era un istruttore di judo aveva fatto a botte con un altro che era istruttore di karatè. Cominciarono in caserma. Li fermarono. Continuarono fuori. Quando li trovarono in un bagno di sangue gli chiesero spiegazioni, e quelli, che sono uomini, dissero: “Niente, ci stavamo allenando”, e la cosa finì lì. Salvo che poi, appena Di Carli ha avuto un problema personale si è ammazzato senza che nessuno si accorgesse che era in difficoltà». (f. a.—ma. me.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Repubblica Nazionale