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Le risorse del mare - Libro più web

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Le risorse del mare - Libro più web
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APPROFONDIMENTO
Le risorse del mare
◗ La principale risorsa del mare consiste nella
fauna ittica, che l’uomo sfrutta ampiamente
attraverso la pesca. Altre risorse organiche
sono rappresentate da spugne, coralli, perle,
alghe, oltre ai sempre più abbondanti prodotti
dell’acquacoltura, fra cui dominano i pesci, i
molluschi e i crostacei.
vate concentrazioni di nichel, cobalto, rame,
molibdeno, vanadio, zinco e piombo.
◗ Di maggiore interesse sono attualmente le
risorse energetiche, dal momento che il 20%
degli idrocarburi, sia liquidi (petrolio), sia gassosi (gas naturale) proviene oggi da giacimenti
offshore (fuori costa), cioè dalle strutture geologiche sedimentarie appartenenti alla piattaforma
continentale.
◗ Fra le risorse minerarie, la più importante è il
sale marino, il cui sfruttamento attraverso la
tecnica delle saline è praticato da tempo immemorabile. Dai depositi di spiaggia si possono
anche estrarre, fino a profondità di circa 50 m,
sabbie arricchite di particolari minerali: sabbie
quarzose da impiegarsi nell’industria vetraria,
sabbie a ilmenite o a rutilo, da cui ricavare il titanio, sabbie a cassiterite (per la produzione di
stagno), oltre a sabbie aurifere e diamantifere. Sulla piattaforma continentale, in corrispondenza di correnti marine ascensionali, sono poi
frequenti i depositi di fosfati.
◗ Dal mare si possono ricavare anche fonti energetiche rinnovabili, benché il loro impiego,
ancora costoso, sia attualmente limitato a pochi
impianti sperimentali. Esistono per esempio alcune centrali maremotrici che sfruttano l’energia
gravitazionale delle maree in località in cui queste
sono ampie. A livello sperimentale si sfrutta anche
il moto ondoso, in piccole centrali elettriche realizzate per ora soltanto in Giappone e in Gran
Bretagna. L’energia viene ricavata da particolari
boe galleggianti munite di pistoni, che comprimono l’acqua facendola passare attraverso apposite
turbine. Di un certo interesse sono anche i progetti di centrali elettriche basate sullo sfruttamento
del salto termico fra le acque calde superficiali e
quelle fredde delle profondità marine.
◗ Dai fondali profondi non si ricava ancora nulla
a livello industriale: per ora ci si limita a prove di
estrazione attraverso macchinari ancora molto
costosi. Di notevole interesse paiono essere le
argille rosse, che ricoprono larga parte dei fondali oceanici, dalle quali si conta di ricavare ferro,
manganese e alluminio. Ancora maggiore interesse presentano i noduli polimetallici, largamente distribuiti sui fondali oceanici. Si tratta di
ciottoli di qualche centimetro di diametro, contenenti ossidi di manganese e di ferro, oltre a ele-
Giacimenti offshore. L’estrazione di idrocarburi avviene oggi su
fondali di qualche decina di metri, dove le piattaforme petrolifere
poggiano sul fondo. In futuro, tuttavia, si conta di estendere la ricerca
a fondali sempre più profondi.
Noduli polimetallici.
Massimo Boschetti Enzo Fedrizzi
Scienze ambientali Ecosistema Terra
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APPROFONDIMENTO
Centrale maremotrice. Installata lungo le coste francesi della Manica, questa centrale elettrica è stata realizzata in una zona in cui la marea è
molto ampia. Consiste in una diga che chiude un estuario. Nella fase di alta marea l’acqua viene fatta entrare nel bacino, e viene fatta passare
attraverso apposite turbine, mentre nei momenti di bassa marea si sfrutta la fuoriuscita dell’acqua.
Massimo Boschetti Enzo Fedrizzi
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