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Si smetta di pensare ad Alitalia Malpensa cerchi un
13
LA PROVINCIA DI VARESE
MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 2014
In Primo Piano
Il futuro della brughiera
Peccato originale
«Si smetta di pensare ad Alitalia
Malpensa cerchi un nuovo ruolo»
Andrea Boitani, docente alla Cattolica ed esperto di trasporti, profila nuove strategie
Dai silenzi politici del 2008 ai timori di oggi, c’è la via d’uscita: «È ora di liberalizzare»
MALPENSA
ANDREA ALIVERTI
«Malpensa la smetta di
pensare ad Alitalia: è ora di ritagliarsi una nuova vocazione». È il
suggerimento di Andrea Boitani,
professore ordinario di economia
all’università Cattolica di Milano
ed esperto del settore del trasporti, già consigliere del ministero dei
Trasporti a metà anni ’90, componente della commissione per il
Piano nazionale dei trasporti (dal
’99 al 2001) e consulente del Nars,
il nucleo per la regolazione dei
servizi di pubblica utilità del Cipe.
L’esperto, che considera la trattativa Alitalia-Etihad «indifferente per gli interessi del sistema nazionale dei trasporti», visto che
riguarda soltanto gli investimenti
privati dei soci di Alitalia, slegherebbe il destino di Malpensa dalla
vicenda della compagnia con base
a Fiumicino.
Ai tempi dei capitani coraggiosi...
«Credo che siano due cose distinte
e staccate tra di loro - spiega il
professor Boitani - Alitalia è una
società privata e se ne strainfischia degli investimenti pubblici
fatti. Oltretutto quando nel 2008
Alitalia era pubblica, la questione
Malpensa non era stata posta,
quando si trattava di favorire il
salvataggio della compagnia di
bandiera ad opera dei “capitani
coraggiosi”».
«Se allora, affermando che per
Malpensa si prospettavano magnifiche sorti e progressive, si tacque per problemi di alleanze politiche tra Lega e Forza Italia, quest’ultima favorevole all’operazione, credo sia scorretto tirare fuori
il problema oggi. Quando gli unici
soldi pubblici coinvolti sono quelli
di Poste Italiane, per la sopravvivenza fino a fine trattativa».
Eppure in Lombardia si teme
che il governo “sacrifichi” ancora
Malpensa per favorire il matrimonio Alitalia-Etihad: «Non è da
escludere» per Boitani, che però
suggerisce altre strade per rilanciare lo scalo. «Suggerii lo scorporo di Malpensa da Sea, vendendola
ad un gestore privato o pubblicoprivato del territorio, visto che Linate e Malpensa sono in competizione e non possono stare sotto lo
«Oggi gli unici
soldi pubblici
coinvolti sono
quelli delle Poste»
«I due scali di Sea
sono in competizione
e non possono stare
sotto lo stesso gestore»
stesso gestore».
Oppure un’idea choc: «Demolire il terminal 2, trasformandolo in
un grande parco e spostando tutti
i voli low cost sul terminal 1 per
fare un gigantesco scalo low cost.
Con coerenza, perché non potrà
più essere l’aeroporto di Armani».
Ma potrebbero esserci anche
vie meno clamorose, secondo il
professor Boitani: «Tempo fa il
sindaco di Milano Pisapia propose
una liberalizzazione dei voli a
Malpensa per il periodo Expo.
Avrebbe portato passeggeri nel
periodo di massimo afflusso sulla
Lombardia e poteva essere un
esperimento, che se riuscito
avrebbe potuto diventare definitivo, anche se solo su 20 voli su 50.
Era un’idea intelligente, poteva
essere una sorta di “mossa promozionale”».
La liberalizzazione sarebbe
una delle soluzioni: «All’Italia e a
Malpensa - sostiene l’ordinario
della Cattolica - farebbe benissimo un’accelerazione nella liberalizzazione dei cieli. Solo così potrebbero arrivare cinesi e arabi,
con l’opportunità di disegnare per
Malpensa un futuro simile a quello dell’industria automobilistica
inglese, che negli ultimi anni è rifiorita grazie agli americani, agli
arabi, agli indiani e ai tedeschi, pur
non essendoci più nemmeno una
casa automobilistica di proprietà
inglese».
Inefficienza della gestione
«Potrebbe aprirsi un futuro ma
solo superando molto rapidamente le logiche degli accordi bilaterali. Il che non è così semplice:
ormai questi diritti di volo non
sono più nelle mani dei singoli
Paesi ma c’è di mezzo l’Europa,
dove la pressione per tutelare le
grandi compagnie di bandiera
straniere continua ad essere forte».
Ecco perché anche l’ipotesi di
hub per una compagnia extraeuropea è difficile da concretizzarsi:
«Ci aveva provato Lufthansa, ma
è scappata a gambe levate, anche
per l’inefficienza della gestione.
Le altre, come Emirates, non hanno i diritti di decollo. O si compra
una compagnia europea altrimenti non ha spazio». 1
La Uil riconferma Albrizio
E alza l’allerta sull’ex hub
VARESE
La due giorni di congresso
provinciale per la Uil ha confermato
Antonio Albrizio segretario generale
varesino per altri quattro anni, e ha
determinato anche il centro delle preoccupazioni del sindacato per quanto
riguarda il territorio della provincia di
Varese: Malpensa.
L’hub è sicuramente in un momento di grande difficoltà: «Lavora al 40% del suo potenziale
– ha detto Albrizio nel suo intervento di apertura dei lavori –
eppure lo stesso ministro Lupi,
nel suo Piano nazionale degli
Aeroporti, l’ha definita un’infrastruttura strategica non solo per
il nord, ma per tutto il Paese».
Tema scottante
1.Situazione critica per Malpensa il cui futuro dipende
anche dalla trattativa tra
Alitalia ed Etihad: mobilitazione nel Varesotto in difesa
dello scalo
2
festazione nell’aeroporto varesino: in un momento in cui sono
in bilico non solo tantissimi posti di lavoro, ma addirittura
l’equilibrio di un territorio, «era
normale per noi essere là».
Secondo il segretario regionale Uil, Danilo Margaritella,
presente ieri a Ville Ponti, «per
Malpensa ci vorrebbe una regia
regionale. Del resto, parte oggi
la trattativa per Sea Handling,
altro nodo importante da scogliere per Malpensa, con oltre
duemila lavoratori a rischio. Si
tratta di una dinamica che va
anche oltre la provincia di Varese, per questo è auspicabile un
ruolo importante per la Regione».
Una regia regionale
Manifestazione simbolica
Anche per questo, a livello regionale, il primo maggio Cigil, Cisl
e Uil hanno organizzato la mani-
1
Antonio Albrizio è stato confermato per altri quattro anni segretario
Ma il fronte Malpensa non è
l’unico su cui la Uil regionale è
impegnata, come spiega Margaritella: «Lunedì abbiamo firmato l’avviso comune per Expo. Si
tratta di un accordo a cui si dovranno riferire i datori di lavoro
per assumere lavoratori che
presteranno la loro opera in imprese collegate alle attività del
semestre dell’esposizione». Un
accordo fondamentale, perché
2. Andrea Boitani, professore
ordinario di economia all’università Cattolica di Milano
con il semestre di Expo si calcola
che nasceranno circa undicimila nuove imprese, che creeranno
a loro volta centomila nuovi posti di lavoro.
«La vera sfida dei sindacati
sarà quella di non perdere questi
posti con la fine della manifestazione, ma di trovare, insieme
alle aziende e alle altre associazioni di categoria, il modo di
mantenere in piedi questo nuovo tessuto economico».
Anche perché la Lombardia,
e Varese in particolare, ha bisogno di nuovi stimoli dal punto
di vista economico.
«La disoccupazione è a livelli
record: solo a Varese è all’8,6%
- spiega ancora Margaritella – la
cassa in deroga è aumentata del
9%, e dopo giugno non ci sono
certezze sui fondi a disposizione».
«Questo vuole dire mettere
quarantamila famiglie lombarde con le spalle al muro. Per questo stiamo facendo pressione sul
governo, perché prenda una decisione e trovi i soldi per finanziarla. Perché nonostante le previsioni ottimistiche, la ripresa
tanto auspicata facciamo ancora
molta fatica a vederla». 1 C. Fra.
«Investimento
molto forte
ma sbagliato
dall’inizio»
Un hub non si improvvisa: ecco perché Malpensa non decolla. È l’analisi
da esperto del settore dei trasporti
del professor Andrea Boitani.
Una sorta di “peccato originale” che
lo scalo varesino deve scontare.
«Malpensa è stato un investimento
importante, ma fin dall’inizio sbagliato - secondo il docente della Cattolica
- non perché fosse sbagliata l’idea di
realizzare un aeroporto più grande
ed efficiente del vecchio terminal, ma
perché si scelse di dimensionarlo sull’ipotesi di un grande hub. Ma per una
compagnia aerea come Alitalia, già
allora sull’orlo del baratro, che riusciva a malapena a reggere in piedi il suo
hub naturale di Fiumicino e che non
avrebbe potuto reggere né un secondo hub né un cambio di hub».
Del resto nel nostro mondo, per parafrasare Vujadin Boskov che diceva
“rigore è quando arbitro fischia”, si
può dire che “hub è quando compagnia aerea decide di avere un hub”.
Non può essere né la Regione né lo
Stato italiano a stabilirlo».
Così Malpensa è nata troppo grande:
«Pensare a un sistema con Malpensa
da 30/40 milioni di passeggeri, Linate
da 15 e Orio da 10 significava avere
un’idea di sviluppo del traffico aereo
nell’area padana/pedemontana fuori
dalla realtà. Chiunque capisca qualcosa di trasporto aereo sa che con Alitalia non si può pensare ad un hub regionale». Il “bacino” del Nord produttivo
non basterebbe a sostenere un hub.
«Dietro a Malpensa - spiega Boitani
- non c’è un attrattore naturale di traffico come possono essere metropoli
come Londra, Parigi o Madrid, ma una
zona frammentata, in cui ci sono competitor come Torino, Venezia o Bologna che possono risultare più comodi.
Oltretutto questa zona attrae un traffico business che è per sua natura
“time-sensitive” e che quindi tende
a prediligere Linate, più vicino alla
città». Ecco perché tra le ipotesi delineate dall’esperto c’è quella di Malpensa come «gigantesco aeroporto
low cost, ideale per passeggeri “pricesensitive”». A. ALI.
La segreteria
cambia in parte
«Il sindacato
ne esce unito»
Dopo due giorni di congresso, Antonio Albrizio è stato
confermato a capo della Uil provinciale. Votato all’unanimità, come i membri della sua nuova segreteria, che è stata rinnovata solo
in parte.
Confermati Antonio Massafra e Maurizio Manfredi, mentre di nuova nomina sono Gianluca Signorella e Gabriele Dellutri. Confermato anche il tesoriere, Giovanni Cinellu, già in carica
nei precedenti quattro anni. «Sono molto soddisfatto di come si
sono svolti i lavori congressuali dichiara Albrizio - ne esce una Uil
confederale coesa, in cui tutte le
categorie si sentono protagoniste
e che vuole essere parte attiva nel
progetto di rilancio del lavoro e
del rinnovamento del Paese». Il
punto di partenza, però, per Albrizio e i suoi sarà Varese 1 C. Fra..
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