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testo argomentativo - Scuole Maestre Pie
CORSO DI SCRITTURA CREATIVA (classe II A). LE STRATEGIE DELLA SCRITTURA: SCRIVERE I VARI TIPI DI TESTO E “FARE IL TEMA”. LEZIONE 4 (24 Maggio 2011) IL TESTO ARGOMENTATIVO. Ho la possibilità di andare a frequentare il prossimo anno scolastico negli Stati Uniti, a New York. L’idea mi entusiasma. Là potrei imparare perfettamente l’inglese, farei nuove esperienze , forse, dimenticherei questi ultimi mesi che sono stati molto difficili. I miei genitori, però, sono contrari. Pensano che sia troppo giovane per stare un anno intero lontano da casa e temono che non sia capace di cavarmela da sola. Ma io cercherò di convincerli. Del resto, ho già quindici anni e trovo giusto che cominci ad affrontare da sola i miei problemi. Penso proprio che alla fine riuscirò a partire! -problema; -tesi; -argomenti a favore della tesi; -antìtesi; -argomenti a favore dell’antìtesi; -confutazione dell’antìtesi; -conclusione; Quello che hai appena letto, è un testo argomentativo: chi scrive si propone di discutere, di affrontare una questione, un problema (la possibilità di andare a studiare all’estero). Enuncia dunque la propria tesi al riguardo e la sostiene con delle valide ragioni, che tecnicamente si chiamano argomenti. Non si limita però ad esporre solo le proprie ragioni, ma prende in considerazione anche l’idea contraria (antìtesi), ne confuta le ragioni, cioè le smentisce; infine conclude il discorso, ribadendo con rinnovata convinzione la tesi iniziale. Argomentare vuol dunque dire sostenere con argomenti, cioè con buone ragioni, la propria opinione circa un determinato problema. Un tema di tipo argomentativi è allora un testo in cui chi scrive esprime la propria opinione, la illustra, la dimostra fondata, e la difende, sulla base di argomenti o prove, allo scopo di convincere chi legge (o ascolta) dell’assoluta credibilità delle sue affermazioni. Quella argomentativa è una tipologia testuale cui spesso si ricorre a scuola. In un tema argomentativo (anche definito tema-saggio), si può essere chiamati ad argomentare: - su argomenti storici o storico-sociali (per esempio, “Il ruolo delle donne nel mondo antico, con particolare riferimento alla civiltà greca e romana”); - su un problema di ordine pratico (per esempio, “Le gite scolastiche: utili o no?”) o di attualità (per esempio: “Gran parte dei Paesi del Terzo Mondo soffre la fame: i Paesi ricchi sono o no responsabili di questo stato di cose? Esponi la tua opinione al riguardo”); - su un pensiero o un’affermazione di un personaggio famoso (“Italia è solo un’espressione geografica”: esponi la tua opinione su questa celebre affermazione di Metternich, contestualizzandola storicamente”). 1 Anche nel mondo del lavoro, in diversi ambiti, è frequente che sia necessario realizzare testi di tipo argomentativo: - un articolo di fondo giornalistico (per esempio, “Qualche idea per rilanciare la nostra Nazionale di calcio”); - un’arringa giudiziaria, sia accusatoria che difensiva; - un discorso tenuto in un comizio da un leader politico per convincere i cittadini a votarlo; La struttura classica del testo argomentativo: 1234567- problema tesi argomenti a favore della tesi antitesi argomenti a favore dell’antìtesi confutazione argomenti a favore dell’antìtesi conclusione può subire delle varianti, con lo spostamento o la soppressione di uno degli elementi che compongono la scaletta. In linea di massima, le possibilità a disposizione sono: A 1- problema 2- argomenti a favore della tesi 3- antitesi 4- argomenti a favore dell’antitesi 5- confutazione degli argomenti a favore dell’antitesi 6- tesi e conclusione In questo caso la tesi è stata spostata alla fine del testo: l’autore non enuncia la propria tesi all’inizio e si limita a proporla alla fine, dopo aver addotto prove a suo sostegno e aver confutato eventuali obiezioni. B 123456- problema argomenti a favore della tesi antitesi argomenti a favore dell’antitesi confutazione argomenti a favore dell’antitesi conclusione In questo caso è stata omessa la tesi, in quanto ritenuta sottintesa, o perché giudicata di per sé evidente, o perché si vuole che sia il destinatario a ad intuirla. C 123456- problema tesi antitesi argomenti a favore dell’antitesi confutazione argomenti a favore antitesi conclusione 2 In questo caso sono stati omessi gli argomenti a favore della tesi poiché può accadere che l’autore decida di limitarsi a confutare le obiezioni ad essa, cioè antitesi e argomenti che la sostengono. Questa particolare strutturazione si chiama argomentazione confutativa, in quanto tutta basata sulla confutazione dell’avversario. D 1234- problema tesi argomenti a favore della tesi conclusione In questo caso sono state omesse l’antitesi e le parti ad essa collegate, poiché l’autore può decidere di esporre e valorizzare la propria tesi, senza neppure prendere in considerazione l’antitesi, cioè l’eventuale obiezione di un avversario. Questa tipologia argomentativi si chiama appunto argomentazione affermativa. Scegliere l’una o l’altra di queste “scalette”, dipende unicamente dalla volontà dell’autore. Come procedere a questo punto? 1- Bisogna prima di tutto prendere in considerazione la questione che si vuole o si deve affrontare nel testo: per esprimere un’opinione personale convincente, è fondamentale analizzare il problema in questione nei suoi vari aspetti, valutare tutte le informazioni che al riguardo si possiedono e, se possibile prepararsi con un certo anticipo, documentarsi il più possibile, usando diverse fonti (attendibili!). 2- Poi si deve stabilire quale tesi sostenere e metterla a punto. Questo significa imparare a prendere una precisa posizione di fronte ad una questione sottoposta al nostro giudizio. Pensiamo, per esempio, ad un tema scolastico dal titolo: “Ettore e Achille: quale dei due personaggi , a vostro parere, interpreta meglio la figura epica tradizionale dell’eroe?”. In un caso del genere bisognerà stabilire “da quale parte stare”, ma non solo! Si dovrà spiegare esattamente perché e sostenere l’uno o l’altro dei due personaggi con valide argomentazioni, mettendo a frutto le nostre conoscenze su entrambi e il ruolo da essi ricoperti nelle vicende che li vedono protagonisti. 3- Come scegliere gli argomenti a favore della nostra testi? E’ questo un punto cruciale, perché è proprio dalla selezione degli argomenti che si avanzano per dimostrare la validità della nostra tesi che dipende, in ultima analisi, la buona riuscita di tutta l’argomentazione. Gli argomenti che scegliamo dovranno dunque essere “forti” il più possibile: -dovranno essere significativi e strettamente legati al problema che stiamo affrontando; -dovranno essere “sicuri”, in quanto basati su informazioni provenienti da fonti accreditate o anche su opinioni personali, ma ben solide, in modo da risultare difficilmente attaccabili. -dovranno risultare ragionevolmente accettabili e attraenti per il destinatario. Fondamentale è anche farsi un’idea delle possibili obiezioni del destinatario contro la tesi che noi abbiamo esposto e prepararsi a confutarle (questo, naturalmente, vale per un “discorso” argomentativo, per esempio per una domanda che ci viene rivolta nel corso di un’interrogazione…). A questo punto, si può cominciare a predisporre la scaletta del testo da svolgere, scegliendo una tra quelle prima proposte. Nella stesura del testo argomentativo è opportuno prestare sempre grande attenzione al destinatario, poiché dobbiamo convincerlo della validità della nostra tesi. Conoscendo di chi si tratta (insegnante, genitore… giudice!!!), dovremo di volta in volta essere in grado di stabilire il livello di approfondimento del nostro discorso, il registro linguistico da adottare, la quantità di termini 3 specialistici da usare, ma anche coinvolgere il nostro destinatario frequentemente, con espressioni del tipo: “forse è utile precisare che…”; “cosa si penserebbe se io arrivassi a dire che…”; “inutile obiettare che…” etc. Infine, un altro consiglio: nei testi argomentativi, poiché lo scopo è quello di convincere il destinatario della validità di una certa tesi, chi scrive, pur esponendo evidentemente un proprio punto di vista, dovrebbe sempre cercare di sottolineare il carattere relativo e non assoluto di quanto si sta dicendo, e questo per non apparire arroganti: Vi sono alcuni espedienti, come il ricorso ad espressioni del tipo: “…a mio avviso…”; “…secondo il mio modesto parere…”. Buono studio! 4