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OSPEDALE DA DIFENDERE CON SCELTE INTELLIGENTI
OSPEDALE DA DIFENDERE CON SCELTE INTELLIGENTI Venticinque anni fa l'ospedale di Umbertide fu uno dei primi se non il primo ad essere ridimensionato: sparì la pediatria, l'ostetricia, gran parte della chirurgia e vennero ridotti i posti letto della medicina e quello che rimaneva della chirurgia. Questa scelta ha rappresentato il modello di riconversione per una cittadina di medio - piccole dimensioni, seguito da altre importanti iniziative, compatibili con il proprio livello di complessità. Dunque fu una scelta lungimirante, perché si prese atto delle esigenze dell’utente, tenendo conto delle compatibilità rispetto al quadro complessivo regionale. Si cominciò a valorizzare la medicina territoriale, ed a pensare alla formazione di branche specialistiche erogate, almeno, per tutta l'Alta valle del Tevere. Tali scelte sono state eluse dalla maggior parte degli altri territori. Nonostante questo oggi si prospetta la chiusura di 12 posti letto alla medicina, lasciandola con 18 posti: non si riuscirà nemmeno a soddisfare l'utenza locale. Infatti, la Legge Regionale 4 giugno 2008, n.9 prevede Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) a degenza breve, prefigurando in ogni Distretto un’offerta destinata al trattamento temporaneo per la stabilizzazione clinica di casi in post acuzie, con esito di non autosufficienza, e stabilendo che i posti da attivare fossero in riduzione della dotazione ospedaliera per acuti. In pratica verranno ridotti i posti letto all'interno delle strutture ospedaliere, senza tener conto di chi ha già compiuto il proprio dovere. Il rischio oggettivo è che l'ospedale di Umbertide diventi tutto RSA: questo significa chiusura dei servizi e morte definitiva della struttura. Siamo dunque di nuovo di fronte alla necessità di fare scelte intelligenti e non clientelari, in grado di dare qualità all’offerta sanitaria territoriale ed una risposta concreta alle esigenze primarie dei cittadini. Interventi proposti In questo contesto Umbertide cambia ritiene che, nell’ambito di una generale qualificazione e specializzazione dei servizi ospedalieri ad Umbertide occorra: • potenziare il servizio di pronto soccorso (evitando la prevista riduzione di prestazioni) la diagnostica per immagini, i servizi ambulatoriali, il laboratorio di analisi che nel corso degli anni ha sviluppato numerose e positive trasformazioni tese a diversificare l'esecuzione degli esami con altri laboratori, evitando così inutili doppioni Ciò ha permesso l'introduzione - oltre alla normale routine e l'urgenza - di metodiche di alta specialistica, sofisticate e di ricerca, alcune delle quali soddisfano l'intero Sistema Sanitario Regionale, vedi l'esecuzione dei test per lo Studio del Metabolismo Osseo • prevedere l’organizzazione di adeguati servizi territoriali domiciliari e residenziali per le cure palliative (hospice) • investire su due progetti importanti che riguardano un centro di medicina sportiva, coerentemente integrata con l’attività della Prosperius, e la senologia, che, essendo centrale rispetto al territorio, potrebbe avere un ruolo fondamentale nello studio del 2° livello della mammella • prevedere il potenziamento della riabilitazione cardiovascolare “Umbertide cambia” promuoverà inoltre due proposte di legge regionale: una per risolvere la piaga del badantato (assistenza ospedaliera a pagamento), un’altra finalizzata alla riduzione delle liste d’attesa. Sarà affrontata anche la questione delle emergenze sanitarie, riferite alla gestione delle situazioni in cui c’è rischio imminente di morte Tutte queste ipotesi sono state completamente dimenticate dai politici locali, ignorando completamente il territorio e declassando o meglio svendendo quelle che erano le nostre eccellenze. Cure palliative e Hospice Le cure palliative si rivolgono anche a tutta una serie di patologie che, pur non essendo neoplastiche, sono considerate inguaribili. Molte malattie croniche che colpiscono gli anziani sono in realtà inguaribili: possono creare individui a rischio di perdita di autonomia, ma in questo caso non si può parlare di malati in fase terminale. Per tutto ciò, occorre potenziare le cure palliative domiciliari e realizzare una struttura residenziale (hospice) dedicata a persone la cui malattia di base, caratterizzata da una inarrestabile evoluzione, non risponde più a trattamenti specifici. Il movimento civico Umbertide cambia pone con decisione questo obiettivo, chiedendo alle istituzioni locali ed alla Regione un preciso impegno in tal senso. L’esigenza, purtroppo verificata nella esperienza quotidiana di tante famiglie, è sottolineata anche dai dati riportati nel servizio di “primopianonotizie.com”: dal primo gennaio al 15 novembre 2013 sono stati 47 i pazienti presi in carico dall’equipe dell’assistenza domiciliare del Centro Salute di Umbertide, supportata dai professionisti messi a disposizione dal comitato locale dell’AUCC (Associazione umbra per la lotta contro il cancro o.n.l.u.s.), che rappresentano circa l’80% dei malati terminali, stimati dal servizio intorno alle 60 unità all’anno. Numeri, ma soprattutto esigenze etiche e di civiltà, ci portano dunque a ribadire lo stesso interrogativo: perché, a differenza di altri territori, in Alta Umbria non è stato realizzato un hospice? Che fine hanno fatto i finanziamenti concessi a tal fine dalla legge n. 39/99? In Regione Umbria, infatti, delle 4 strutture previste e finanziate ne sono state realizzate tre: a Perugia, Spoleto, Terni, mentre la ex ASL n. 1 (Alta Umbria) ha preferito sostituire la struttura programmata presso l’ospedale di Umbertide (5 posti letto) prevedendo posti letto per malati terminali in assistenza palliativa presso una residenza sanitaria assistita. Vi risulta esistano? Legittimi quindi i dubbi: dove sono finiti posti letto e i finanziamenti? E’ invece una certezza il fatto che la politica alto tiberina ed umbertidese su questo fronte si sia dimostrata particolarmente e colpevolmente insensibile. Anche perché il servizio prestato attraverso il Centro Salute, per quanto meritorio ed importante, non risponde allo standard di assistenza previsto.