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A processo per aver picchiato la moglie: la donna ritratta

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A processo per aver picchiato la moglie: la donna ritratta
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PROVINCIA GRANDA venerdì 21 marzo 2014
Gazzetta di Mondovì
Udienza a Cuneo per fatti accaduti due anni fa
A processo per aver picchiato
la moglie: la donna ritratta
MONDOVÌ - (r.s.) - Processo a Cuneo,
davanti al Tribunale riunito in forma collegiale - presidente Paolo Perlo, giudici a
latere Alessandra Coccoli e Marco Toscano e Pm, il sostituto procuratore Massimiliano Bolla - ad un extracomunitario
di nazionalità marocchina A.A. di 40 anni,
(assistito dallʼavvocato Stefano Barzelloni) che nellʼagosto di due anni fa a Mondovì, picchiò la moglie in presenza del
figlio, in tenera età, fratturandole il naso.
In quellʼoccasione, spaventata e col volto
coperto di sangue, aveva chiesto aiuto ad
una vicina, comparsa come teste. In
udienza la donna ha però ritrattato le accuse dicendo che era stata lei a provocare il marito che aveva reagito in quel
modo e che dopo tale fatto non solo non
era più stata picchiata, ma si era separata continuando a vivere insieme al marito ed al figlio.
È stato però lo stesso Pm a intervenire
producendo una serie di altri referti medici con diversi ricorsi al pronto soccorso,
tutti giustificati dalla donna - sempre in
udienza - una volta per una caduta, unʼaltra mentre era al lavoro e unʼaltra ancora
battendo a terra a seguito di uno svenimento.
La vicina di casa ha confermato in
aula solo dopo essere stata invitata dal
dottor Bolla a raccontare la verità.
Prossima udienza a giugno, per sentire
la testimonianza della sorella della
donna, (ora allʼestero, in Belgio) e di
unʼaltra teste. Quindi la discussione.
Risponde l’Asl: «Reparto di Medicina oltre il 100% di occupazione»
«Sono la mamma di una ragazzina
di 22 anni, affetta dalla Sindrome di
Rett, a volte è dificile il ricovero»
MONDOVÌ - Valentina, 22
anni, ha la sindrome di Rett,
una particolare forma clinica
che lʼamore di una mamma sa
gestire, anche se faticosa. La
donna ha scritto al giornale,
chiedendo chiarimenti su un
aspetto puntuale e tecnico al
quale, per noi, è difficile rispondere. Per questo abbiamo chiesto direttamente
agli interessati, i medici dellʼospedale di Mondovì.
Ecco il caso, presentato
dalla stessa mamma che ha
scritto alla redazione. «Sono
la mamma di una ragazzina di
22 anni, eterna neonata in un
corpo di adulta, in quanto affetta dalla Sindrome di Rett,
con tutte le patologie correlate
alle quali si sono aggiunte la
celiachia, lʼintolleranza a moltissimi alimenti e la depressione. Purtroppo, negli ultimi
anni, mi è capitato spesso di
dover ricorrere alle cure del
Pronto Soccorso, quando veramente sono disperata, dopo
aver già provato a calmarla in
tutti i modi e i farmaci in mio
possesso non riescono a lenire il suo pianto straziante.
Normalmente siamo accolti da
personale molto gentile e
“umano” che, superato il primo
momento di disagio di fronte
ad una sindrome rara e ad
una paziente non troppo collaborativa, riesce a risolvere il
problema. Sabato scorso,
dopo un giorno e una notte di
angoscia, lʼho portata allʼospedale: aveva febbre, catarro,
ma soprattutto difficoltà di respirazione dovuta alla sua incapacità di tossire. È stata
prontamente visitata, è stata
sottoposta a esami, radiografia ed ecografia, poi... i due
medici, un poʼ imbarazzati, mi
hanno riferito che sarebbe
stato necessario il ricovero,
per scongiurare il soffocamento o lʼaspirazione del suo
stesso catarro, ma... dove? Il
reparto più adatto sarebbe la
Pediatria, ma lei è unʼadulta.
Medicina è tutta occupata. In
una precedente volta, quando
mia figlia aveva una polmonite
in atto, mi sono sentita rispondere la stessa cosa, anzi, mi
fu detto che il reparto di Medicina sarebbe stato troppo triste. No problem! Fornita di
antibiotico me la sono riportata
a casa.
Mi chiedo e vi chiedo: in un
ospedale così bello, così
grande e funzionale, non si
potrebbe attrezzare una stanzetta con un paio di letti, magari vicina a Pediatria, da
lasciare a disposizione di giovani disabili, con caratteristiche e necessità da bambini?
Vi ringrazio anticipatamente».
Risponde Maria Gabriella
Nallino, primario di Medicina
Interna: «Ci è già capitato in
altre occasioni di ricoverare
soggetti giovani adulti disabili
affetti da patologie di vario genere (insufficienza respiratoria, disturbi metabolici etc).
Quando possibile, se la situazione clinica lo richiede, mettiamo il paziente in una stanza
singola e comunque forniamo
tutte le cure necessarie. L'occupazione dei posti letto della
Medicina oltre il 100% è purtroppo una realtà, fonte di disagio per il paziente ma anche
per noi operatori e per i reparti
in cui i nostri malati vengono
appoggiati. Cerchiamo di ovviarvi trasferendo i pazienti in
Medicina appena possibile,
ma ciò non sempre è realizzabile in tempi brevi. Che il reparto di Medicina sia triste è
un'opinione che personalmente non condivido affatto.
Se vogliamo, è triste qualunque reparto, per il solo fatto di
essere un luogo che accoglie
persone malate».
Alla risposta del direttore di
Medicina, si aggiunge la voce
del collega di Pediatria, Livio
Vivalda: «Conosco Valentina
già dalla nascita ed in un'altra
occasione poco fa, anche se
aveva già compiuto 18 anni
non ho avuto problemi a visitarla, a far fare esami. Ho
sempre ricoverato persone
superiori a 18 anni, quando affette da malattie croniche. Da
qualche tempo la Regione non
accetta questo ricovero in Pediatria e dobbiamo cercare codifiche che lo giustifichino.
Sono comunque d'accordo
con la dottoressa Nallino che
la Medicina non sia un reparto
triste. Peraltro tutte le camere
di tutti i reparti dell'ospedale di
Mondovì permettono "soggiorno" ottimale (camere tutte
con servizi e spesso singole")
e quindi l'assistenza che si
può ricevere in qualunque reparto non è molto diversa da
quella della Pediatria, specie
per chi è costretto a letto e
non può usufruire degli spazi
di gioco».
Un caso posto da una nostra lettrice. Il Comune: «Valuteremo modifiche al regolamento»
«Nostro fratello voleva essere cremato e
che le sue ceneri riposassero nel loculo di
nostra madre, ma a Mondovì non si può»
MONDOVÌ - Una lettrice di
Provincia granda solleva un
caso che risulta nuovo anche
allʼamministrazione comunale
e potrebbe portare anche ad
unʼeventuale variazione del regolamento. Si parla di destinazione delle ceneri degli estinti.
La nostra lettrice racconta che
si tratta di “un problema che
sta veramente a cuore” a lei e
ai suoi familiari, ma che “non
riusciamo a risolvere”. I fatti.
«Nostro fratello, monregalese
a tutti gli effetti perché ha risieduto a Mondovì dal 1970 a di-
cembre 2012, per motivi di salute si trovava ospite in una
struttura ubicata nei dintorni di
Cuneo - scrive la lettrice - . Alla
sua morte è stata ritrovata una
lettera con la quale diceva
chiaramente che voleva essere cremato e che le sue ce-
“Le signore della pittura” protagoniste
a Carcare
MONDOVÌ - Il Centro
Polifunzionale di Carcare,
gestito dalla Associazione
Anteas, è stato sede, nei
giorni scorsi, di un evento
di ottimo livello in cui “lʼaltra metà del cielo”, come
esige la celebrazione della
Festa della Donna, è stata
protagonista con una performance artistica, letteraria e musicale che ha
saputo far sorridere e riflettere sulla condizione
femminile, il folto pubblico
intervenuto. Per fare da
cornice, sia alle toccanti interpretazioni musicali di Rossella Calabrò, che teatrali, caratterizzate
da letture e dialoghi brillantemente interpretati da Carla Marcelli, Fausta Odella e Anna Maria
Brancaleoni, è stata allestita una raffinata esposizione di acquerelli realizzata dallʼormai storico
gruppo monregalese “Le Signore della Pittura”.
Questo sodalizio al femminile, che ha sede in Mondovì, già da anni è impegnato sul fronte artistico privilegiando la difficile tecnica dellʼacquerello. Lʼobiettivo è di potere raccontare, attraverso
lʼarte, le scelte e i punti di vista dellʼuniverso femminile. Le protagoniste del gruppo sono: Luciana
Audisio, Franca Chiecchio, Lucia Curti, Lara del Pizzo, MariaTeresa Giacoma Rosa, Teresa Marsupino, Ingrid Mijich, Rosanna Pellegrino, Silvana Prucca, Marita Ratto, Tiziana Rossi. Il professor Roberto Andreoli è lʼattuale curatore e docente del gruppo artistico.
neri dovevano riposare nel loculo di nostra madre sepolta
nel cimitero di Mondovì. Questa sua volontà però non si può
esaudire nel nostro Comune.
Ci siamo informati in parecchi
altri Comuni, la cosa è fattibile
da diversi anni. Noi ci siamo rivolti al Comune di Mondovì ma
ci è stato risposto che non è
prevista una soluzione simile e
che non si sa quando sarà
possibile. A noi pare che non
sia impossibile, né difficile attuare ciò che invece in altri Comuni è già effettuabile da
tempo. Sperando che questo
scritto arrivi alle persone competenti e ne venga preso atto,
ringraziamo dello spazio concesso».
La nota lʼabbiamo girata direttamente al Comune e, in
particolare, allʼassessore Enrico Rosso. Dallʼente fanno sapere
che
il
vigente
Regolamento di Polizia Mortuaria effettivamente non consente
tale
procedura.
Lʼassessore Enrico Rosso
spiega: «È la prima volta che
questo tema viene portato alla
mia attenzione. Ho già interessato gli uffici in merito per effettuare gli approfondimenti
tecnici ed allʼesito dellʼistruttoria non mancheremo di comunicare le eventuali modifiche al
regolamento».
Sono le donne costrette dal racket a prostituirsi
All’Alberghiero: i nuovi
schiavi raccontati dalla
“Papa Giovanni XXIII”
MONDOVÌ - Luca Fortunato, Martina Franco e Lele
Peirano sono stati i protagonisti di una intensa mattinata di
informazione sui nuovi schiavi
visibili a tutti, anche sulle
strade del Monregalese: sono
le donne costrette dal racket a
prostituirsi. Gli operatori dellʼassociazione Papa Giovanni
XXIII e di altri sodalizi di carattere sociale e di recupero protagonisti, sabato mattina,
hanno incontrato, allʼIstituto
Alberghiero, gli studenti. I ragazzi sono rimasti affascinati
e colpiti da racconti crudeli e
allo steso tempo profondamente dentro alla cronaca di
tutti i giorni. «La domanda è
tanta - ha detto Fortunato -, è
lì che bisogna incidere perché
il fenomeno della prostituzione
cali».
I volontari della Papa Giovanni XXIII ogni settimana avvicinano direttamente sulla
strada le ragazze, illustrando
loro la possibilità di liberarsi
dalle catene della schiavitù.
Coloro che hanno accettato di
affidarsi allʼassociazione sono
state protette nelle case famiglia sparse per la provincia di
Cuneo e inserite, poi, in progetti di formazione retribuiti.
Successivamente sono state
avviate al lavoro in aziende
del territorio attraverso tirocini
e molte di loro, al termine delle
borse lavoro, sono state assunte dalle aziende stesse,
mentre altre hanno trovato impieghi diversi. In due anni
sono state 100 le ragazze sottratte al racket della prostituzione nelle province di Cuneo
e Torino.
Danni ai locali di Mondoqui
della stazione ferroviaria
MONDOVÌ - Colla nella serratura, chiavi spezzate nel nottolino e un tentativo di furto. Lʼassociazione Mondoqui li ha segnalati ai carabinieri legando gli episodi allʼattività svolta dal sodalizio nella struttura delle Ferrovie: da alcuni mesi due sale della stazione sono destinate a
riunioni dellʼassociazione, iniziative, ritrovi, corsi al motto di “Vivi e fai vivere la stazione”, aprendo
anche le porte ad altre associazioni.
Davide Ghirardi futuro presidente
Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta
MONDOVÌ - Il monregalese Davide Ghirardi potrebbe diventare il presidente di Slow Food Piemonte e Valle dʼAosta. Risulta lʼunico candidato alla presidenza per le elezioni che si svolgeranno il 5 aprile a Moncalieri. Ghirardi (ex consigliere comunale) collabora con lʼorganizzazione
fondata da Carlin Petrini e altri braidesi dal 2002 e da 11 anni fa parte dellʼufficio Educazione Italia.
Due incidenti stradali all’Altipiano
MONDOVÌ - Due gli incidenti stradali accaduti nel
quartiere
Altipiano
la
scorsa settimana. Mercoledì scorso O. R., classe
1987, residente a Magliano
Alpi, ha perso il controllo
della sua Ford Focus ed è
uscito di strada in via San
Bernardo, sbattendo contro
la recinzione di una casa. Il
conducente è rimasto illeso. Venerdì mattina, intorno alle 10, due auto si
sono tamponate in via
Cuneo, allʼaltezza del supermercato Famila. La Fiat
500 condotta da P. P., 80
anni, residente a Mondovì,
ha sbattuto contro una
Peugeot 206. È rimasto ferito il conducente della 500 ed è stato trasportato al Pronto Soccorso
dellʼospedale di Mondovì. Polizia Locale e 118 sono intervenuti sul luogo dellʼincidente.
Il pasticcere Hatvig all’Alberghiero di Mondovì
per studenti e “Ragazzi di Bagnasco”
MONDOVÌ - Sarà il pasticcere Dario Hatvig lʼospite
dʼonore della giornata organizzata dallʼassociazione “I ragazzi di Bagnasco” per giovedì 27 marzo allʼIstituto Alberghiero di Mondovì. Hatvig, artista dei dolci della pasticceria
del Borgo, a Carmagnola, è diventato famoso, nel novembre scorso per aver realizzato il “panettone” più caro del
mondo, per un magnate russo, del valore di circa 80 mila
euro. Oltre a farina, uova, latte, zucchero insaporiti da
uvetta e canditi, il suo panettone, alla base, aveva una
sorta di corona di piccoli diamanti (veri) per il fortunato destinatario. Hatvig, 40 anni, sarà allʼAlberghiero, al mattino,
per raccontare la sua arte agli studenti del “Giolitti”, mentre nel pomeriggio terrà una lezione di pasticceria ai giovanissimi del gruppo “I ragazzi di Bagnasco”.
Settimana Nazionale per
la Prevenzione Oncologica Lilt
MONDOVÌ - Fino al 23 marzo si terrà la XIII edizione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, uno dei principali appuntamenti della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, lʼevento ha come obiettivo
informare correttamente, sensibilizzare e rendere tutti consapevoli che la Prevenzione rappresenta oggi lo strumento più efficace per i vincere i tumori. Focus particolare di questa edizione
è il ruolo dellʼobesità e del sovrappeso infantile ed adolescenziale come fattore favorente lo sviluppo di tumori. Un numero crescente di studi dimostra infatti che i bambini e gli adolescenti in
eccesso di peso o obesi hanno un rischio sostanzialmente aumentato di sviluppare vari tipi di
tumore. In provincia di Cuneo da sabato è in calendario una serie di appuntamenti. Eccoli, di seguito. Sabato, dalle 10, in piazza Galimberti, evento in collaborazione con Csv.
A Mondovì sabato dalle 9 alle 12,30 al mercato e domenica nella stessa ora alla parrocchia
di San Giovanni dei Govoni, infine lunedì allʼospedale Regina Montis Regalis per tutto il giorno.
A Roccaforte domenica dalle 9 alle 12,30 nella chiesa parrocchiale. A Ceva il 31 marzo allʼospedale per tutto il giorno.
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