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Azione M – Introduzione di tecniche di
FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007 -2013 Misura 214 – Pagamenti agroambientali Azione M – Introduzione di tecniche di agricoltura conservativa ALLEGATO 4 disposizioni attuative campagna 2011 DESCRIZIONE ATTREZZATURE IDONEE PER AGRICOLTURA CONSERVATIVA 1 Note preliminari: Non esistono macchine per semina diretta su sodo “combinate”; Non esistono macchine per minima lavorazione “combinate”, ma solo macchine per minima lavorazione con seminatrici “combinate”; Nel presente documento si identificano le caratteristiche delle macchine rientranti nei due interventi dell’azione M “Semina diretta su sodo” (intervento 1) e “Minima lavorazione” (intervento 2), ma non si forniscono informazioni sull’uso corretto delle stesse, che deve essere conforme alle regole dettate nelle disposizioni attuative. Si ricorda che, al fine del rispetto di tali disposizioni, quello che conta è l’effetto sul suolo della semina diretta su sodo e della minima lavorazione e non il mero possesso delle macchine; Le definizioni “Semina diretta” e “Semina su sodo” utilizzate nel presente documento hanno lo stesso significato e si riferiscono alla semina con macchine del capitolo “Seminatrici per semina diretta su sodo”. L’utilizzo di “Seminatrici per semina diretta su sodo” anche nella minima lavorazione è necessario per ottenere risultati ottimali. 2 Mais in semina diretta su sodo Mais in minima lavorazione Soia in semina diretta dopo mais Soia in semina diretta dopo orzo 3 Macchine per semina diretta su sodo (intervento 1 – azione M) Si definiscono Seminatrici da Sodo le macchine con le seguenti caratteristiche. 1) Le seminatrici che sono in grado di eseguire la deposizione del seme mediante assolcatori a dischi su di un terreno non lavorato e con presenza di residui colturali in un passaggio unico; 2) Sono ammessi organi lavoranti da anteporre agli assolcatori costituiti da dischi o stelle di vario tipo, che eseguano una lavorazione massima di 15 cm in banda (zona di semina) e di 10 cm in profondità; 3) In parziale deroga al precedente punto 1) è ammesso lo “strip till” per le colture con larghezza tra le file di più di 30 cm. La pratica consiste nell’utilizzo di una macchina che esegua una lavorazione in banda (solo la zona di semina) con caratteristiche di cui al punto 2), eseguita anche in momenti antecedenti la semina. 4) Le seminatrici per la semina su sodo possono, contemporaneamente alla semina, eseguire anche altre operazioni, quali concimazione localizzata, diserbo e geodisinfestazione, attraverso organi aggiuntivi descritti al precedente punto 1); 5) Le seminatrici per la semina su sodo devono essere trainate o semi portate in modo da poter scaricare tutto il loro peso a terra. Il peso generato dall’azione combinata delle molle di carico e del peso stesso dell’elemento, in ogni caso, non deve essere potenzialmente inferiore a 200 Kg per ciascun elemento; Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente. 4 5 6 Elemento di semina Disco taglia residuo Stelle pulisci solco Elemento di semina non di precisione Seminatrice non di precisione (frumento, orzo, ecc.) Seminatrice di precisione (mais, soia, ecc.) 7 Macchine per la minima lavorazione (intervento 2 – azione M) Si definiscono macchine adatte per la minima lavorazione tutte quelle macchine che hanno le seguenti caratteristiche. 1) Denti fissi o elastici in grado di smuovere il terreno sodo senza provocare formazione di suole di lavorazione, sino a una profondità massima di 15 cm e in grado di non causare inversione degli strati del terreno, anche allo scopo di garantire quella copertura "minima" del suolo in ogni momento dell'anno (termine qualitativo interessante); 2) Telaio portato, semi portato o trainato; 3) Sono ammessi e possono essere aggiunti alla macchina: a) Elementi lavoranti di finitura, quali rulli pieni, a gabbia, packer e rastrelli leggeri e pesanti, b) Elementi lavoranti di pre-lavorazione, quali dischiere diritte e inclinate in grado di operare senza invertire gli strati; 4) La distribuzione degli organi sul telaio deve garantire la circolazione dei residui colturali (minore densità delle ancore nella parte frontale della macchina, sufficiente altezza da terra, ampia distanza longitudinale tra le ancore); 5) Una macchina da minima lavorazione deve potenzialmente garantire il risultato (la possibilità di seminare) in un solo passaggio; 6) La semina in combinata è ammessa solo con macchine che nella parte di lavorazione del terreno hanno le caratteristiche indicate ai precedenti punti 1), 2), 3), 4), 5); 7) Le macchine per la distribuzione dei liquami interrati sono ammesse solo se nella parte di lavorazione del terreno hanno le caratteristiche indicate ai precedenti punti 1), 2), 3), 4), 5). Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente. 8 9 Alcuni esempi di erpici da minima lavorazione 10 Macchine per le lavorazioni di recupero Queste macchine possono essere utilizzate solo in caso di comprovata necessità, secondo le norme e le procedure dettate dall’azione M. 1) Le macchine per le lavorazioni di recupero sono decompattatori e ripuntatori atti a ricostruire la struttura del suolo danneggiata da eventi oggettivamente non evitabili, quali ad esempio la formazione di carreggiate provocata da una raccolta non procrastinabile effettuata durante una stagione particolarmente piovosa; 2) I decompattatori e i ripuntatori devono avere denti fissi, in grado di smuovere il terreno sodo senza provocare formazione di suole di lavorazione, sino a una profondità massima di 40 cm e di non causare inversione degli strati del terreno stesso; 3) Telaio portato, semi portato o trainato; 4) Sono ammessi e possono essere aggiunti alla macchina: a) Elementi lavoranti di finitura, quali rulli pieni, a gabbia e packer, b) Elementi lavoranti di pre-lavorazione, quali dischiere diritte e inclinate in grado di operare senza invertire gli strati; 5) Successivamente alla lavorazione di recupero è ammessa una minima lavorazione con le modalità di cui al capitolo “Macchine per la minima lavorazione”, allo scopo di livellare il suolo per facilitare la semina. Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente. 11 Esempi di macchine ammissibili per le lavorazioni di recupero 12 13 Esempi di macchine non ammissibili 14 15