attivita? antiinfiammatoria e modificazioni della pressione arteriosa
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ATTIVITA' ANTIINFIAMMATORIA E MODIFICAZIONI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA INDOTTE DALLA FANGO-BALNEOTERAPIA CON ACQUE OLIGOMINERALI RADIOATTIVE DELLE TERME DI LURISIA: STUDIO CLINICO-SPERIMENTALE Seconda Università degli Studi di Napoli Facoltà di Medicina e Chirurgia Istituto di Farmacologia e Tossicologia Direttore: Prof. F. Rossi *Università degli Studi di Milano Cattedra di Terapia Medica e Medicina Termale Scuola di Specializzazione in Idrologia Medica Direttore: Prof. G. Nappi M. Costantino, *G. Nappi, F. Rossi, E. Lampa, F. Rossi RIASSUNTO Nell'ambito delle patologie reumatiche la fangobalneoterapia costituisce un'utile metodica terapeutica con la quale si ottengono abitualmente risultati eccellenti. Scopo di questo studio é stato quello di valutare l'efficacia della fangobalneoterapia con acque oligominerali radioattive (acque di Lurisia) su 47 pazienti di età compresa tra i 25 e 77 anni, affetti da varie artropatie; nonché valutare gli effetti del suddetto trattamento fangoterapico sulla pressione arteriosa. I nostri dati hanno documentato: a) un significativo miglioramento dei parametri di valutazione considerati (sintomatologia dolorosa soggettiva, funzionalità articolare, rigidità mattutina) dopo trattamento; tale attività conferma che molte malattie di interesse reumatologico possono trarre notevoli benefici dalla fangobalneoterapia radioattiva; b) un significativo effetto ipotensivo dovuto all'azione moderatrice che la fangobalneoterapia esercita sul simpatico vasale. PAROLE CHIAVE: Fangoterapia, Malattie reumatiche, Pressione arteriosa. SUMMARY A clinic-experimental study on effects of the fango-therapy with "Lurisia" mineral water. Fango-therapy is thermal treatment that induces benefic effects in rheumatic diseases. The aim of this study was investigate anti-inflammatory activity and effects on blood pressure of fango-therapy with "Lurisia" mineral water on 47 patients aged from 25 to 77, with several rheumatic disorders. Our findings demonstrated that several rheumatic diseases have benefic effects from thermal treatments and showed hypotensive activity with fango-therapy. KEY WORDS: Fango-therapy, Rheumatic diseases, Blood pressure. INTRODUZIONE I benefici terapeutici della fangoterapia, così come quelli della balneoterapia e dell'antroterapia, riconoscono un comune denominatore terapeutico nel calore. Tali forme di termoterapia esogena determinano nell'organismo trattato azioni miorilassanti e decontratturanti che associate ad attivazione ipofisaria con liberazione di ormoni e di peptidi oppioidi provocano oltre il beneficio analgesico, spesso repentino, la modificazione di condizioni muscolari anormali e della mobilizzazione articolare; così pure la vasodilatazione arteriolo-capillare indotta dall'applicazione del mezzo termale e la conseguente spinta al miglioramento del trofismo tessutale svolgono un'azione di ostacolo al progredire del processo degenerativo (1,2,3). Accanto ai fenomeni di vasodilatazione cutanea vanno valutate le modificazioni della pressione arteriosa che in genere si manifestano nella quasi totalità dei soggetti sottoposti alla cura, specie se ipertesi. Infatti studi sull'antroterapia e lutoterapia hanno evidenziato che in genere si osserva una caduta della pressione arteriosa, sia diastolica che sistolica, e tale caduta risulta molto evidente nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa (4,5,6). Scopo della presente indagine clinica é stato quello di valutare gli effetti della fangobalneoterapia con acque oligominerali radioattive delle Terme di Lurisia nella cura di alcune patologie di interesse reumatologico, nonché le eventuali modificazioni indotte dal suddetto trattamento termale sulla pressione arteriosa. I fanghi termo-minerali delle Terme di Lurisia derivano dalla commistione di una componente solida argillosa con una componente liquida, costituita da un'acqua oligominerale radioattiva. Tali fanghi risultano utili nelle forme reumatiche ed artritiche articolari, muscolari, tendinee, nei postumi di fratture, nelle lussazioni, nelle distorsioni. MATERIALI E METODI Presso l'Istituto Idrotermale di Lurisia sono stati esaminati 47 pazienti affetti da varie malattie artroreumatiche, 17 uomini (36%) e 30 donne (64%) di età compresa tra i 25 e 77 anni (Fig. 1). Le acque che sgorgano dalle sorgenti delle Terme di Lurisia vengono considerate, secondo la classificazione di Marotta e Sica (2), come acque oligominerali, radioattive, ipotermali, batteriologicamente pure. Le Terme di Lurisia hanno due fonti d'acqua: - SANTA BARBARA (altamente diuretica, con residuo fisso secco a 180°C pari a 36 mg/l; minimamente radioattiva; temperatura dell'acqua alla sorgente +9°C; pH = 6,98 a 20°C; gas disciolti in 1 lt d'acqua: O2 = 9,3 mg/l; CO2 libera = 5,5 mg/l; sali disciolti in ioni: Ca++ 3,5 mg/l, Na+ 2,5 mg/l, K+ 0,9 mg/l, Mg++ 0,4 mg/l, HC03- 15 mg/l); - GARBARINO (con residuo fisso secco a 180°C pari a 116 mg/l; altamente radioattiva, la radioattività é pari a 1146 millimicrocurie per litro; temperatura alla sorgente pari a +9°C; pH = 6,98 a 20°C; contiene disciolti alla sorgente i seguenti gas: O2 = 9 mg/l, CO2 libera 11,8 mg/l, radon 1146,6 millimicrocurie/l; sali disciolti in ioni: Ca++, Na+, SO-4, cloruro, nitrato, potassio, fluoruro, silice, magnesio; tracce di Fe, Zn, Mn, Cu). Tutti i pazienti esaminati, oltre alla fangobalneoterapia, hanno effettuato in concomitanza la cura idropinica con l'acqua di Lurisia. Valutazione dell'attività antiinfiammatoria I pazienti, dopo opportuni controlli medici, sono stati sottoposti ad un ciclo fangobalneoterapico composto da 12 applicazioni di fanghi e successivi bagni eseguiti quotidianamente. Ogni 6 applicazioni si é effettuato un giorno di riposo per ovviare alla crisi termale. La fangobalneoterapia é stata eseguita a digiuno, a temperatura di 40-45°C. La valutazione dei risultati terapeutici é stata riferita alla variazione dei principali sintomi, suscettibili di miglioramento delle reumoartropatie attraverso fangoterapia, rilevati prima della cura ed alla fine del ciclo terapeutico (Tab. 1 e 2). Per ogni paziente si é redatto un diario clinico su cui venivano riportati: sintomatologia dolorosa soggettiva spontanea, funzionalità articolare e rigidità mattutina all'inizio ed alla fine del trattamento fango-balneoterapico. In tutti i rilevamenti é stata adottata per la quantizzazione dei dati una scala lineare di misura. L'intensità di tale sintomatologia é stata valutata secondo le seguenti valutazioni: + = lieve; ++ = media; +++ = marcata; ++++ = grave. La valutazione statistica dei risultati é stata eseguita determinando la media aritmetica e l'errore standard. I risultati sono stati comparati con il test t di Student per dati appaiati. Valori di P<0,05 sono stati considerati statisticamente significativi (7). Valutazione delle modificazioni della pressione arteriosa Su tali pazienti é stato effettuato, inoltre, un controllo della pressione arteriosa prima e dopo ogni seduta fango-balneoterapica per l'intero ciclo di cura per valutare gli effetti del suddetto trattamento termale sulla pressione arteriosa. In base al tipo di presentazione pressoria i pazienti sono stati distinti in 4 sottogruppi (Fig. 2): 1. 15 ipertesi in terapia (diuretici e/o beta-bloccanti e/o calcio-antagonisti); 2. 9 ipertesi non in terapia farmacologica (diagnosi di ipertensione al momento della visita alle Terme); 3. 18 normotesi; 4. 5 ipotesi. In seguito sono stati messi a confronto i valori pressori rilevati prima e dopo trattamento fango-balneoterapico nel 1°, 2°, 3°, 6° e 12° giorno al fine di mettere il più possibile i risultati al sicuro da fattori disturbanti occasionali (viaggio recente, stress della prima visita, etc.). La valutazione statistica dei risultati é stata eseguita determinando la media aritmetica e l'errore standard. I risultati sono stati comparati con il test t di Student per dati appaiati. Valori di P<0,05 sono stati considerati statisticamente significativi (7). RISULTATI Effetti antiinfiammatori della fangobalneoterapia radioattiva Nella tabella 3 vengono riportati in sintesi i dati riferiti ai parametri sintomatologici delle malattie reumatiche prese in considerazione: l'artrosi cervico-lombo-sacrale; la lombosciatalgia; la cervicobrachialgia; la spondiloartrosi cervico-lombare; l'artrosi scapolo-omerale bilaterale, del rachide cervico-lombare, dell'anca, dei gomiti, delle ginocchia, delle mani e dei piedi; l'osteoartrosi diffusa; l'artropatia uratica; l'artromialgia scapolo-omerale post-traumatica. I risultati della fangobalneoterapia sono da considerarsi buoni e tutti significativi (P<0,05). Infatti la percentuale di miglioramento della sintomatologia dolorosa soggettiva spontanea é stata del 67,76 %; quella della funzionalità articolare é stata del 67,57 % e quella della rigidità mattutina é stata del 62,89 %. La fangobalneoterapia é stata praticata almeno una volta nei precedenti tre anni da 34 pazienti (72 %); per la prima volta da 13 pazienti (28 %). Dal raffronto dei risultati ottenuti nel campione di pazienti che effettuavano per la prima volta la fangobalneoterapia con quelli che già avevano praticato la cura fangoterapica si evidenzia che su 15% di risultati ottimi il 9% aveva già praticato la fangobalneoterapia negli anni precedenti, mentre il 6% era al primo anno di terapia; su 45% di risultati buoni il 32% aveva già praticato la fangobalneoterapia negli anni precedenti, mentre il 13% era al primo anno di terapia; su 26% di risultati discreti il 24% aveva già praticato la fangobalneoterapia negli anni precedenti, mentre il 2% era al primo anno di terapia; su 11% di risultati modesti il 7% aveva già praticato la fangobalneoterapia negli anni precedenti, mentre il 4% era al primo anno di terapia; infine su 4% di risultati nulli il 2% aveva già praticato la fangobalneoterapia negli anni precedenti, mentre il restante 2% era al primo anno di terapia (Fig. 3). Effetti indotti dalla fangobalneoterapia radioattiva sulla pressione arteriosa Riguardo la valutazione delle modificazioni indotte dal trattamento fango-balneoterapico radioattivo sulla pressione arteriosa si é visto che confrontando i valori pressori, ottenuti prima e dopo lutoterapia, si nota una sistematica riduzione dei valori sistolici e diastolici in seguito a trattamento fango-balneoterapico. Nei pazienti ipertesi in terapia farmacologica (gruppo IPET) sono state registrate diminuzioni statisticamente significative (P<0,05) (Tab. 4) dopo fangobalneoterapia in 1°, 2°, 3°, 6° e 12° giorno sia dei valori pressori sistolici che diastolici. Nei pazienti ipertesi non in terapia farmacologica (ipertensione diagnosticata al momento della visita alle Terme, gruppo IPENT) si é avuta una riduzione statisticamente significativa (P<0,05) (Tab. 5) dei valori pressori sistolici e diastolici nel 1°, 2° e 3° giorno di cura. Nei soggetti normotesi (gruppo NOR) sono state rilevate variazioni pressorie sistoliche modeste e non statisticamente significative se non nel 12° giorno di terapia (Tab. 6), mentre i valori diastolici presentano riduzioni statisticamente significative (P<0,05) nel 3°, 6° e 12° giorno di cura. Nei soggetti ipotesi (gruppo IPO), infine, non é stata evidenziata significativa riduzione dei valori pressori sistolici (Tab. 7), mentre la riduzione dei valori diastolici è risultata significativa (P<0,05) al 6° e 12° giorno di terapia termale. DISCUSSIONE L'alta incidenza delle malattie artroreumatiche ha fatto sì che esse costituissero le più frequenti cause di invalidità temporanea e permanente. La cura delle malattie reumatiche assume quindi grande importanza sia da un punto di vista medico che sociale ed economico. Nel contesto di diversi presidi terapeutici un ruolo importante é rappresentato dalla terapia termale come supporto insostituibile per una politica di prevenzione e cura specifica. In letteratura é ben documentata l'azione antiflogistica del trattamento fango-balneoterapico (1,8,9,10,11,12). L'azione terapeutica dei fanghi é dovuta a vari fattori quali termalità, composizione chimica, concentrazione dei sali, radioattività, pressione osmotica, conducibilità elettrica, stimolo meccanico. In effetti la fangobalneoterapia agisce con meccanismi locali (iperemia, risoluzione delle contratture muscolari, migliorato trofismo del connettivo articolare, modifiche del metabolismo del tessuto cartilagineo) e generali (azione correttrice delle turbe metaboliche generali che sono in correlazione con le turbe metaboliche connettivali, cartilaginee ed ossee). Notevole importanza ha anche la composizione chimica e chimico-fisica del fango; infatti vi é possibilità di scambi ionici attraverso la cute nei due sensi eisotropo ed ectotropo; immissione in circolo sia di ioni provenienti dal fango con azioni farmacologiche, sia di sostanze provenienti dai tessuti patologici dell'organismo con risoluzione dei processi flogistici. Tale azione antiflogistica é da attribuire anche all'incremento della sintesi di ACTH (1,13,14,15). Accanto a queste vanno poi prese in considerazione le azioni legate al tipo di acqua minerale con cui é maturato il fango. Infatti in letteratura (1,2) é riportato che i fanghi radioattivi, come quelli di Lurisia utilizzati per questo studio, esplicano azione antiinfiammatoria oltre che tonico-sedativa. I risultati di questo lavoro clinico hanno dimostrato che l'azione curativa del fango delle Terme di Lurisia, in varie forme artroreumatiche, si esplica attraverso una significativa regressione o scomparsa della sintomatologia dolorosa soggettiva spontanea, della rigidità mattutina e un significativo miglioramento della funzionalità articolare. Infatti l'azione analgesica e miorilassante del fango agisce contro i sintomi che caratterizzano le reumoartropatie considerate cioè il dolore articolare e la difficoltà funzionale. Inoltre la vasodilatazione indotta dal calore del fango sembra migliorare il trofismo della cartilagine le cui alterazioni degenerative sono all'origine del processo artrosico, mentre l'elevato scambio di liquidi tra interstizio e circolo determinano mobilizzazione di scorie metaboliche (es. ac. urico nell'artropatia uratica) favorendone l'escrezione. Da questo studio si evidenzia anche che la ripetizione per più anni consecutivi della fangobalneoterapia, permette di ottenere risultati migliori; é come se si venisse a creare una sommazione di effetto terapeutico man mano che l'organismo viene sottoposto, per più anni consecutivi, al trattamento fango-balneoterapico. L'azione antiflogistica del fango delle Terme di Lurisia, dimostrata in questo studio clinico, può essere spiegata tenendo conto delle caratteristiche del fango stesso. Esso, infatti, contiene silice con un'azione protettiva sulla cute e sulle mucose; ione ferro con spiccata azione antiflogistica locale; la presenza di ioni Na+, K+, Mn++, Mg++, quali regolatori metabolici, normalizzano la pompa del sodio e del potassio, regolarizzano tutti i processi cellulari e catalizzano le più importanti reazioni endo ed extracellulari. Inoltre, i risultati di questo studio clinico hanno anche evidenziato un'azione moderatrice della fangobalneoterapia radioattiva sul simpatico vasale con effetto vasodilatatore ed ipotensivo. Infatti si é visto che la pressione sia sistolica che diastolica dei soggetti esaminati subisce, dopo il trattamento fango-balneoterapico, una sistematica riduzione. La riduzione dei valori pressori osservata é risultata statisticamente significativa nel gruppo di pazienti ipertesi in terapia farmacologica (gruppo IPET) in tutti i giorni di cura considerati, mentre nel gruppo degli ipertesi non in terapia farmacologica (gruppo IPENT) tale riduzione é risultata significativa nel 1°, 2° e 3° giorno di terapia; si evidenzia, pertanto, un probabile effetto sinergico tra la terapia termale e quella farmacologica, quando associate, il che spiegherebbe le minori e non significative differenze pressorie osservate nel gruppo IPENT dopo trattamento fango-balneoterapico. Infine, come riportato in letteratura, nei soggetti normotesi le variazioni pressorie sono state modeste e quasi mai significative, così come negli ipotesi. In effetti le variazioni funzionali cardiocircolatorie indotte dalla fangobalneoterapia possono ricondursi essenzialmente a tre fattori: calore, pressione idrostatica e componenti chimico-fisici delle acque (oligominerali fortemente radioattive nel nostro caso) e dei fanghi. I primi due sono considerati fattori aspecifici e comuni ai vari tipi di fangobalneoterapia, mentre il terzo é un fattore specifico di ciascun tipo di acqua o fango termale (6,16,17). L'azione del calore si svolge attraverso meccanismi locali biochimici (soprattutto con liberazione di sostanze vasoattive) e neuro-umorali della termoregolazione. I principali effetti a carico dell'apparato cardiocircolatorio sono dati da incremento della frequenza cardiaca, aumento della velocità di circolo, vasodilatazione periferica pluridistrettuale con diminuzione delle resistenze vascolari periferiche ed abbassamento della pressione arteriosa. A questo vanno aggiunte le variazioni del ricambio idro-elettrolitico (dipendenti dall'incremento diaforetico) e la riduzione della viscosità ematica che vanno ad influenzare direttamente o indirettamente la circolazione locale e generale. La pressione idrostatica provoca un aumento della vis a tergo con conseguente aumento del ritorno venoso al cuore (pre-carico) e quindi della gittata sistolica in caso di bagni parziali limitati alle regioni inferiori del corpo. Mentre nei bagni totali con immersione anche del torace a tali fenomeni se ne oppongono altri opposti e cioè la diminuzione della vis a fronte a causa della ridotta motilità toraco-diaframmatica con decremento del pre-carico e gittata sistolica. Infine gli effetti cardiocircolatori legati alle caratteristiche chimico-fisiche delle acque e dei fanghi dipendono dalle specifiche azioni effettuate dai vari elementi che caratterizzano la struttura chimica dei mezzi termali come appunto la radioattività nel nostro caso. Infatti in letteratura (1,2,18) é riferito che la radioattività naturale delle acque e dei fanghi costituisce un fattore capace di apportare o potenziare le proprietà vasoattive della crenoterapia, in virtù della sua azione equilibratrice sul sistema nervoso vegetativo e della capacità correttiva degli stati di ipersimpaticotomia. Un'influenza diretta sul sistema nervoso sembra, inoltre, avvalorata dalla facile solubilità del radon nei lipidi cerebrali, potendosi realizzare un fenomeno simile a quello comune ai farmaci ipnotici. Quindi in accordo con la letteratura sugli effetti della fangobalneoterapia radioattiva, i risultati ottenuti con questo studio clinico confermano che le acque oligominerali radioattive, come quelle delle Terme di Lurisia utilizzata in questo studio, presentano caratteristiche chimiche, chimico-fisiche e fisiche che le conferiscono la capacità di esplicare effetti antiinfiammatori utili in varie malattie artroreumatiche; nonché un effetto ipotensivo e sedativo, ben evidente in soggetti ipertesi. BIBLIOGRAFIA 1. Nappi G.: Medicina e Clinica Termale. Ed. Tip. La Commerciale, 1996. 2. Messina B., Grossi F.: Elementi di Idrologia Medica. Ed. SEU, Roma 1984. 3. Vatti M., Tirri G.: Malattie reumatiche in età senile e cure termali. Incontri di Medicina Geriatrica. 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