Comments
Description
Transcript
lirica barocca - salesiani treviglio
La lirica barocca GIACOMO LUBRANO dalle Scintille poetiche o poesie sacre e morali Cedri fantastici Anche nelle forme apparentemente divertenti assunte dai frutti del cedro il poeta riconosce un’anomalia inquietante, il segno di un disordine “naturale”. Metro: sonetto, secondo lo schema ABBA, ABBA, CDC, DCD. Rustiche frenesie, sogni fioriti, deliri vegetabili odorosi, capricci dè giardin, Protei frondosi, 4 e di ameno furor cedri impazziti, quasi piante di Cadmo armano arditi a l’Autunno guerrier tornei selvosi, o di Pomona adulteri giocosi, 8 fan nascere nel suol mostri mentiti. Vedi zampe di tigri e ceffi d’orso e chimere di serpi, e se l’addenti, 11 quasi ne temi il tocco e fuggi il morso. Altri in larve di Lemuri frementi arruffano di corna orrido il dorso, 14 e fan cibo e diletto anco i spaventi. NOTE 1. Rustiche frenesie:rustiche pazzie; “frenesia” indica, come termine medico, un’affezione del cervello caratterizzata da febbre acuta e delirio: implica agitazione e inquietudine, fissazione smaniosa e capriccio folle. 2. sogni fioriti:sogni, che presentano fiori come gli alberi da cui prendono spunto; oppure, che sono spuntati naturalmente come i fiori di quelli reali. 3. deliri ... odorosi: profumati deliri vegetali. 4. Protei: esseri capaci di continue metamorfosi, come, secondo la mitologia, Proteo, una divinità marina minore. 5. ameno furor: piacevole follia. 6. Cadmo: l’eroe tebano Cadmo, ucciso un drago, ne seminò i denti: dalla terra spuntarono altrettanti guerrieri che si scontrarono in sanguinosa battaglia. 7. armano ... selvosi: preparano all’autunno guerriero tornei di alberi (selvosi); arditi si può riferire sia ai tornei sia ai cedri. 1 8. di Pomona ... giocosi: amanti scherzosi di Pomona, la dea dei frutti. 9. fan ... mentiti: fanno nascere dal suolo esseri dalle apparenze (mentiti) prodigiose e bizzarre (mostri). 10.ceffi: musi. 11. chimere: mostri mitologici rappresentati per lo più con testa e corpo di leone, una ulteriore testa (di capra) sul dorso e coda di serpente; per traslato sta ad indicare un’invenzione fantastica, un sogno irrealizzabile (si affermava che rinascesse dalla proprie ceneri ogni cinquecento anni). 12. tocco: il contatto. 13. fuggi il morso: eviti di morderlo; ma anche, eviti di esserne morso (anche ne temi il tocco può valere: “temi di esserne toccato”). 14. Altri ... dorso: altri arruffano il dorso irto (orrido) di corna (trasformandosi) in immagini (larve) di Lemuri frementi; nella mitologia romana arcaica i Lemuri rappresentavano gli spiriti dei morti che avrebbero vagato sulla terra per tormentare i vivi. 15. fan ... spaventi: e trasformano in cibo e in piacere anche gli spaventi. GIOVAN BATTISTA MARINO dalla Lira Sonetto dedicato ai biondi capelli della sua donna Il componimento è tratto dalla Lira(1614), la raccolta che assicurò a Marino la notorietà. Lo spunto petrarchesco è elaborato in modo decisamente originale, divenendo pretesto di associazioni metaforiche “argute”. Metro: sonetto, secondo lo schema ABBA, ABBA, CDC, DCD. A l'aura il crin ch'a l'auro il pregio ha tolto, sorgendo il mio bel sol del suo orïente, per doppiar forse luce al dì nascente, 4 da' suoi biondi volumi avea disciolto. Parte, scherzando in ricco nembo e folto, piovea sovra i begli omeri cadente, parte con globi d'or sen gìa serpente 8 tra' fiori, or del bel seno or del bel volto. Amor vid'io, che fra' lucenti rami de l'aurea selva sua, pur come sòle, 11 tendea mille al mio cor lacciuoli ed ami; e, nel sol de le luci uniche e sole, intento, e preso dagli aurati stami, 14 volgersi quasi un girasole il sole! NOTE 1. A l’aura … tolto: all’aria la chioma, che ha tolto all’oro il suo pregio. 2. il mio bel Sol: la donna che amo. 3. del suo orïente: dal luogo da cui sorge (per la donna: il letto). 4. doppiar: aggiungere, raddoppiare. 5. volumi: intrecci (dal latino volumen: “tutto ciò che viene rotolato, avvolto in giro”). 6. nembo: nuvola. 7. cadente: cadendo. 8. globi: propriamente, sfere; qui, riccioli, boccoli. 9. sen … serpente: se ne andava serpeggiando. 2 10. l’aurea selva sua: la “selva d’oro” (i biondi capelli) della donna. 11. sòle: suole. 12. e … sole: (io vidi) il sole, che aveva rivolto la sua attenzione verso di lei (intento) ed era stato catturato dagli aurati stami (i biondi capelli) di lei, volgersi, e seguire, come se fosse (quasi) un girasole, il sole (la lucentezza sfolgorante) degli occhi (luci), unici e soli (che non trovano paragone al mondo), della donna TOMMASO STIGLIANI dal Canzoniere Scherzo d’imagini Il breve componimento propone uno dei temi cari alla sensibilità barocca: lo sdoppiarsi della realtà nell’immagine dell’oggetto riflesso da uno specchio. Metro: madrigale di endecasillabi e settenari, secondo lo schema aaBbCcDD. Mentre ch'assisa Nice del mare a la pendice stava a specchiarsi in un piombato vetro, io, ch'essendole dietro 5 affissati i miei sguardi a l'acqua avea, l'ombra sua vi vedea con la sinistra man di specchio ingombra: e ne lo specchio ancor l'ombra de l'ombra. NOTE 1. assisa: seduta. 2. Nice: è il nome della donna, tratto da una tradizione grecizzante. 3. a la pendice: sulla riva. 4. piombato vetro: specchio; la lamina di piombo o argento riflette infatti la luce che attraversa la lastra di vetro. 5. affisati ... avea: mi ero fissato a guardar l’acqua. 6. di ... ingombra: occupata a reggere lo specchio, appesantita e resa meno libera nei movimenti. 7. l’ombra de l’ombra: le immagini della donna che si presentano all’osservazione sono almeno due: quella riflessa direttamente dal mare e quella riflessa direttamente dallo specchio; ma attraverso lo specchio della donna l’immagine di lei riflessa dal mare raggiunge l’osservatore, alle sue spalle, dopo essere stata riflessa due volte: dal mare e dallo specchio. In questo caso, l’immagine della donna riflessa nel mare sarebbe intenta ad osservare uno specchio in cui compare l’immagine di lei che si specchia, in un’apertura senza fine di prospettive. Impossibile comunque stabilire un’interpretazione unica e definitiva perché «lo specchio» del verso 8 può indicare indifferentemente lo specchio reale che la donna regge nella mano o l’immagine dello specchio reale proiettata per riflesso nel mare; ombra a sua volta rinvia indifferentemente all’immagine riflessa dal mare, all’immagine riflessa dallo specchio o ancora all’immagine della donna percepita direttamente. La molteplicità dei punti di vista e il raddoppiarsi delle immagini speculari apre in ogni caso prospettive inquietanti e avvia un procedimento di raddoppiamento infinito delle immagini, i cui contorni sfumano inesorabilmente ad ogni successivo passaggio. 3 LORENZO CASABURI URRIES da Le quattro stagioni Per un’acrobata Il gusto della novità tematica si intreccia qui con l’interesse che il poeta barocco dimostra per le scene di movimento (di trasformazione dinamica, di “metamorfosi”). Metro: sonetto, secondo lo schema ABBA, ABBA, CDC, DCD. Corre Clorinda in sui ritorti lini qual per l'aeree vie stella cadente, e formano un meandro aureo lucente 4 agitati dall'aure i suoi bei crini. Or non sospiro più gli orti latini ch'in aria architettò la prisca gente, s'in un florido qui volto ridente 8 godo più belli i penduli giardini. Cade e sorge in un punto, onde deriso vien l'occhio altrui, mentre gli dona e fura 11 del suo vago sembiante il paradiso. E quindi istupidito ogni uom la giura del piede al moto, alla beltà del viso, 14 miracolo dell'arte e di natura. NOTE 1. ritorti lini: la corda, fatta di fibre ritorte di lino. 2. l’aeree vie: il cielo. 3. meandro: striscia serpentina, simile al tortuoso percorso del fiume Meandro (oggi Mènderes), che scorre in Turchia. 4. sospiro: desidero, con nostalgia. 5. orti: giardini. 6. ch’in ... gente: che l’umanità, nell’antichità, progettò e costruì nell’aria (il riferimento è ai giardini pensili, alti sopra il terreno circostante, poggianti sulle parti alte degli edifici; famosi furono quelli babilonesi). 7. Cade ... paradiso: cade e si risolleva simultaneamente (in un punto), ragion per cui (onde) la vista degli altri (degli spettatori) risulta ingannata (deriso), mentre (la donna) offre e sottrae loro la felicità (che deriva dal godere) del suo aspetto, bello e sfuggente (vago). 8. istupidito: sbalordito. 9. la giura: giura, è pronto a giurare, (che) lei (sia). 10. del piede ... viso: dal movimento del piede, dalla bellezza del viso. 11. miracolo ... natura: portento, meraviglioso spettacolo di abilità (arte) e di natura 4