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Iniziamo a parlare di congelanti allo stato puro

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Iniziamo a parlare di congelanti allo stato puro
FAQ
30
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DOMANDA:
In commercio troviamo congelanti per impianti di riscaldamento concentrati e in soluzione quali sono le caratteristiche
chimico/fisiche riportate sulle etichette che dobbiamo osservare per poter rilevare la tipologia del prodotto rispondente
alle nostre esigenze? Quali sono le differenze sostanziali fra i vari congelanti?
RISPOSTA:
Iniziamo a parlare di congelanti allo stato puro. Sostanzialmente possono suddividere gli anticongelanti in due
classi: anticongelante Etilenico; anticongelante Polipropilenico. Riportiamo alcuni dati significativi dei
prodotti :
Anticongelante puro
ETILENICO (G.E.)
Liquido trasparente
Aspetto vischioso
Miscibile con acqua
Densità ( 20°C) 1,13 gr/cm3
PH 20°C 9,8 (in soluzione acquosa al 50%)
Prodotto contaminante, non rilasciare in fognatura
Nell’utilizzo impiagare guanti protettivi
Riporto pittogramma i pericolo
Anticongelante puro
POLIPROPILENICO (G.P.)
Liquido trasparente
Aspetto vischioso
Miscibile con acqua
Densità (20°C) 1,036 gr/cm3
pH 7,5-8,5
Reattività nei riguardi per materiali tecnici
Acciaio stabile
con pH 10,5-11,5
Rame attaccabile
con pH 9,5
Alluminio attaccabile con
pH 8,7
Consigliabile per impianti di riscaldamento pH 6,5- 8
L’acqua di riempimento degli impianti di riscaldamento e di miscelazione presenta un valore compreso di pH
7,5-8
Con al miscelazione con Glicole abbiamo i seguenti stadi di valori:
G.E. Per miscele dal 30..50% pH = 8,5..8,9
G.P. Per miscele dal 30..50% pH= 7,5..8,2
Per la precipitazione dei sali e l’alterabilità delle soluzioni anticongelanti , subentra una riduzione del
pH del 3% -anno .
Per impianti a circuito chiuso con alimentazione automatica di reintegro per dissoluzione dei gas umidi attraverso
i degasatori, la riduzione del pH sale fino al 10% anno
La biodegradabilità delle soluzioni anticongelanti comporta la formazione della flora batterica nella tipologia
delle microalghe e ferrobatteri con fenomeni di corrosione dei metalli e una intensificazione di micro depositi e
non per ultimo l’alterazione delle tenute idrauliche che, in relazione alla loro tipologia possono presentare
rigonfiamenti ( con blocchi funzionali- vedere testine elettrotermiche e valvole termostatiche) o corrosioni.
Nota:
Come si può notare il quadro che si presenta con l’impiego degli anticongelanti non è affatto confortan-te.
L’anticongelante ( nelle soluzioni in proposta) ha lo scopo di preservare l’impianto dai rischi del gelo. Non
mancano al riguardo delle controindicazioni che possono essere sufficientemente contenute con una particolare
attenzione nella “manutenzione ordinaria obbligatoria”!!!
Una particolare attenzione deve essere volta alla progettazione dei “sistemi impianti” in un sistema qua-lità per
attenuare nel tempo gli effetti autodistruttivi degli impianti dando precise indicazioni sulla tipologia (certificata)
degli anticongelanti, le regole d’uso, il periodo di vita del medesimo con la relativa e improrogabile sostituzione.
Le attenzioni Fluidotermiche:
-Perdite di carico nelle tubazioni: il relazione al grado di viscosità superiore rispetto a quello dell’acqua nella
progettualità dei circuiti termici le perdite di carico devono essere maggiorate:
Impianti di riscaldamento / raffrescamento / condizionamento
Tubazioni di Rame e Multistrato 10%..20% per concentrazioni dal 25% al 50%
Tubazione di Acciaio
10%..30% per concentrazioni dal 25% al 50%
Impianti pannelli solari termici : pompe di calore per concentrazioni al 100%
Tubazioni di Rame dp aumentato del 35 %
Tubazioni di Acciaio dp aumentato del 55%
-Rabboccamenti:
1-Impianto nel primo riempimento: rileivi di targa dell’antigelo: Densità
es: 1,15 g/cm3 pH 8,2
Tipo Etilenico
2-Rilevare la quantità di acqua impianto Litri
es.=1800L
pH 7,8
2-Impianti di riscaldamento / condizionamento / raffrescamento : operatività 1 volta ogni anno togliere una
3-Temp. min. invernale es. -10°C antigelo 25% L 450 acqua L 1800-450 = 1350
soluzione glicolata :
pH 7,90 densità g/cm3 1,0375
3-Rilevazione dop 1 anno soluzione glicolata pH 7,65 densità g/cm3 1,0350
4-Rabboccamento Glicole allo stato puro = 1800 x (1,0375-1,0350)/(1,15- 1,0350) = L 39
5-Togliere 39L di acqua miscelata dall’impiano ed aggiungere L39 di Glicole puro al 100%
Questa operzione deve essere eseguita con impianto freddo e pompe funzionanti Utilizare al riguardo pompe
di dosaggio a 5L/h
8-A riempimento effettuato , mantener in funzione la pompa e, dopo alcune ore effettuare il controllo del Ph e della
nuova densità raggiunta.
(nel portale www.ctenergia.it comparto calcoli utili si utilizzerà una scheda Excel per il calcolo dei rabboccamenti)
Nota:
Mentre il valore della densità si sarà riportato al valore iniziale (1,0375 gr/cm3) il pH scenderà lievemente (es. pH
7,66). Con i successivi rabboccamenti avremo un pH sempre più ridotto con un aumento progressivo del sediduo secco
dovuto alla dissoluzione ed instabilità del congelante unito a fenomeni di corrosione)
Un incremento di detto abbassamento porterà nel giro di 3-4 anni ad un fluido termico con caratteristiche tendenti a
solulionni acide acide (pH 6,6-6,9). Si richiede al riguardo il ricambio totale del glicolato. È un’operazione importante e
necessaria per preservare l’integrità dell’impianto.
Lo smaltimento del Glicolato:
Per lo smaltimento delle acque di lavaggio dei circuiti della centrale termica, bisogna tener conto del fatto che qualora
non si disponga di un idoneo impianto di trattamento degli scarichi, (come può avvenire per lo scarico delle condense)
deve necessariamente essere eliminata come rifiuto, tramite ditta autorizzata, come del resto qualsiasi acqua scaricata da
un impianto industriale.
Nel chiedere l’autorizzazione è importante specificare il tipo di glicolato utilizzato:
-soluzioni con glicole etilenico: per il loro grado di pericolosità nell’esposizione ambientale dovrà essere
manipolato con opportune precauzioni.
-soluzioni con glicole propilico, essendo nessun pericolo nella manipolazione di scarico.
Nota: Negli impianti termici e di condizionamento, fuori da apparati industriali, si consiglia di utilizzare sempre
soluzioni glicolati con “Propilene”
Per la richiesta del tipo di antigelo richiedere la specifica se: di tipo Etilenico o Propilenico. Inoltre per facilitare un
consiglio tecnico oculato del Produttore indicare: tipologia dell’impianto; tipologia dei materiali dei circuiti fluido termici;
temperatura minima invernale e, attenersi scrupolosamente alle modalità di carico per prodotto nell’impianto e per i
rabboccamenti.
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