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7 SANITÀ 10 NOVEMBRE 2015 I TEMPI NECESSARI affinchè l’ente pensionistico possa rispondere e fare chiarezza sulle situazioni contrattuali sono più lunghi di quelli del nostro giornale, ma l’Ugl non ha dubbi: “Somministrazione illegale di mano d’opera” “E’giusto che il cittadino abbia delle risposte” Il presidente dell’Inps, Eugenio Delfino, ha confermato di aver ricevuto la segnalazione dell’Ugl su Amos CUNEO “A bbiamo ricevuto la segnalazione da parte dell'Ugl, ora la valuteremo e vedremo il da farsi". Con queste parole il direttore provinciale dell'Inps di Cuneo, il dottor Santo Eugenio Delfino, conferma di aver ricevuto un esposto da parte dell'Unione generale del lavoro, nel quale si chiede di fare chiarezza sulla situazione contrattuale dei dipendenti dell'Amos. "Vorrei precisare - sottolinea il direttore Delfino - che quella che noi abbiamo ricevuto, è una lettera, una segnalazione che in questo momento si trova proprio sula mia scrivania e sarà valutata, proprio come facciamo con qualsiasi altra segnalazione da parte di enti, associazioni o cittadini. Perché è giusto che il cittadino abbia delle risposte, nel momento in cui noi possiamo darle e siamo ben disponibili a farlo. La segnalazione dell'Ugl - e ribadisco segnalazione, dato che non si tratta di un esposto che deve essere indirizzato ad altre sedi - è stata protocollata ed ora valuteremo al me- LE DOMANDE glio". In effetti la lettera a firma del segretario provinciale Ugl Cuneo, Valerio Arnaudo, è stata inviata in data 3 novembre, per cui sono necessari sicuramente dei tempi più lunghi, affinché l'Inps possa rispondere e fare chiarezza su delle situazioni contrattuali che l'Unione generale del lavoro, considera a dir poco dubbie. "Quello che non ci torna - precisa il segretario provinciale Arnaudo - e' il fatto che lavoratori che compiono le stesse mansioni, nello stesso luogo, poi hanno stipendi ed indennità diverse, a seconda se sono assunti da Amos o dalla Azienda ospedaliera. Questa secondo noi è una grande scorrettezza perpetuata nei confronti di chi lavora". Come infatti il lettore può vedere nella lettera pubblicata dal nostro settimanale, l'Ugl ricorda che l'Amos è una società consortile a responsabilità limitata che rientra a tutti gli effetti nel così detto "in house providing", ossia ha una "gestione in proprio" per quanto concerne organizzazione e gestione dei servizi che le pubbliche amministrazioni adottano attraverso propri meccanismi, e quindi senza A così ricorrere al libero mercato. Proprio per questa definizione, riconosciuta dalla Regine Piemonte, l'Amos e' da considerarsi a tutti gli effetti, un organismo pubblico "e come tale - si può leggere nella lettera -si deve comportare". Quindi, anche per quanto riguarda i contratti ai suoi dipendenti, deve seguire delle determinate linee guida, tra le quali l'applicazione del Contratto nazionale di Sanità Pubblica. Ma secondo il segretario provinciale Ugl, Valerio Arnaudo, invece, questo non accade, penalizzando così i lavoratori Amos che vengono di fatto considerati di serie B, nei confronti degli stessi lavoratori dipendenti dall'ospedale. "Qualche tempo fa - precisa il segretario provinciale Ugl - si è verificato il caso assurdo di dipendenti Amos e dell'ospedale che lavoravano fianco a fianco nelle sale operatorie. Una cosa inaccettabile, che per noi non è altro che somministrazione illegale di manodopera. Fortunatamente, almeno in questo caso specifico, le nostre rimostranze sono state recepite ed ora i lavoratori non vengono più impiegati per le stesse mansioni". Na. Mur. Santo Eugenio Delfino, presidente Inps di Cuneo C AVIGIOLI Il presidente di Amos non ci ha risposto... allora gli riproponiamo le domande pari pari... “Prima di tutto riteniamo necessario che il presidente spieghi agli infermieri che lavorano per Amos piuttosto che agli altri lavoratori i quali tutti si impegnano per Aso ed Asl, per quale motivo siano retribuiti ed inquadrati non con il contratto della sanità pubblica bensì con quello della sanità privata. Se, insomma, è vero come è vero che Amos è una società di diritto pubblico sia per i suoi azionisti che per la Regione ed in quanto tale lavora in house ed in esclusiva e come non bastasse nei locali e con gli strumenti di lavoro dei medesimi azionisti pubblici, spieghi il presidente in forza di quale legge, di quale regola, di quale rispetto per i lavoratori (patentemente discriminati rispetto ai colleghi con i quali dividono spesso fianco a fianco le fatiche) ciò avviene e fino a quando ritiene di poter proseguire in questa condotta che ci pare impropria sotto una congerie di profili. Non ultimo quello squisitamente morale. Ci spieghi poi il presidente come può avvenire che per avere “in comando” il responsabile del laboratorio la sua società si comporta e viene considerata di “diritto pubblico” mentre poi, per esempio, quando assume il direttore ritorna di diritto privato ed applica il contratto confindustriale. Con il risultato di accollare al portafoglio pubblico il maggior stipendio e dell’uno e dell’altro. Ci spieghi ancora il presidente l’attività di laboratorio dell’ospedale in forza di quale legge o regola è considerata non “primaria” fra quelle svolte dal servizio sanitario pubblico. Ci spieghi sempre il presidente in forza di quale eccezione e comunque grazie a quale tipo di considerazione della trasparenza e del rispetto dei soldi pubblici con i quali vive la sua società i milioni di euro spesi in consulenza non vengono dettagliati e resi, per l’appunto, di pubblica conoscenza. Se, come scrive ai dipendenti, è tutto perfettamente in ordine cominci dunque con questo passettino banale banale: pubblichi le consulenze che paga la sua società con i soldi dei cittadini. Sul punto, avvisiamo, questo giornale ha tutte le intenzioni di incalzare Amos fino all’ottenimento di un risultato che, a nostro modo di vedere, attiene un minimo profilo di decenza. Non di meno ci spieghi il presidente in che termini ritiene “rispettosa della materia pubblicistica” la modalità invero molto privatistica con la quale Amos gestisce gli acquisti. Sarebbe poi interessante che il presidente, con spirito costruttivo, ci spiegasse perché tutti gli altri operatori della sanità pubblica piemontese sono tanto zucconi da non adottare il modello Amos e come fanno ad essere così intelligenti i cuneesi nell’essere gli unici a praticarlo. Un minimo di generosità intellettuale non potrebbe che aiutare la sanità piemontese le cui difficoltà finanziarie sono a tutti così ben note. Da ultimo, ma non per ultimo quanto ad importanza, sarebbe fondamentale che il presidente Cavigioli spiegasse cosa si intende, nei documenti ufficiali della sanità cuneese, per “indennità Amos”. Cioè sarebbe di qualche utilità apprendere se caso mai risiedesse proprio in questa generalizzabile “indennità” il segreto della longevità di Amos e degli stipendi che la stessa paga. Ovviamente quello del presidente compreso. Posto che, come è pacificamente ammesso, non un solo quattrino che g.c. entra ed esce da Amos non è pubblico”. A GRP SI PARLA DI TE Da quest’anno Orgoglio Granata segna una... doppietta! Infatti, oltre alla prima serata del lunedì (20.45 - GRP1 Televisione), tutti gli amanti del Torino Fc potranno assistere alla striscia quotidiana di Orgoglio News dal lunedì al venerdì alle 19.30 GRP Srl - Lungo Dora Firenze 123 - Torino