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Trials clinici: oneri e obiettivi

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Trials clinici: oneri e obiettivi
Trials Clinici:
oneri ed incentivi
Antonella Moretti
Clinica Reumatologica
Università Politecnica delle Marche
Ospedale C.Urbani - Jesi – An
[email protected]
Studio Clinico: definizione
2012
Nell'accezione più tradizionale del termine per studio
clinico (in inglese “clinical trial”,
o nel gergo comune italiano “trial clinico”)
si intende un tipo di ricerca condotto per raccogliere
dati sulla sicurezza e sull'efficacia di
nuovi farmaci o di nuovi dispositivi.
Questi studi clinici possono essere condotti
solo dopo che siano state raccolte sufficienti
informazioni sulle caratteristiche del prodotto e sulla
sua sicurezza pre-clinica, ed un comitato etico
garantisca per lo staff medico
che seguirà ed effettuerà lo studio.
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Studio_clinico)
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
La maggior parte degli studi clinici riguardano le terapie farmacologiche
Identificazione dell’Hit
Hit – una molecola organica iniziale capostipite di una
nuova classe di prodotti in un programma di ricerca
(Fonte: Novartis)
Fonte: Novartis
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
Ottimizzazione del Lead
Lead – una molecola organica già parzialmente sviluppata (nel corso
dell’hit-tolead process) che abbia la potenzialità di essere testata in vivo
(Fonte: Novartis)
Fonte: Novartis
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
Studi preliminari di sicurezza ed efficacia
Per determinare il profilo di sicurezza iniziale di un farmaco vengono
condotti numerosi test tossicologici e farmacologici in silico, in vitro e
ricorrendo al modello animale più appropriato.
(Fonte: Novartis)
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
(Fonte: Novartis)
Studi di fase I
In questa fase il farmaco viene assunto per la prima
volta da esseri umani per verificare il meccanismo
d’azione e per raccogliere i dati preliminari
sull’efficacia, sullo schema di dosaggio e sugli
eventuali effetti collaterali.
Il composto viene somministrato a un piccolo
gruppo di volontari sani o di pazienti (da 20 a 80).
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
(Fonte: Novartis)
Studi di fase II
Negli studi di fase II, il farmaco viene somministrato
a un gruppo più ampio di soggetti (da 100 a 600) con
l’obiettivo di valutarne l’efficacia e il profilo di
sicurezza, e determinare con più precisione la dose
terapeutica e la frequenza di somministrazione.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
(Fonte: Novartis)
Studi di fase III
Negli studi di fase III il farmaco viene
somministrato a un numero ancora maggiore di
pazienti (da 1000 a 4000) in modo da confermare i
dati sull’efficacia, avere una panoramica più
dettagliata sugli effetti collaterali e confrontarlo con
i trattamenti già in uso per la stessa patologia.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
(Fonte: Novartis)
Registrazione
Per registrare un nuovo farmaco occorre sottoporre
alle Autorità Regolatorie i risultati di tutti gli studi
preclinici e clinici (oltre 80 studi, con circa 5,000 pazienti),
nonché le informazioni sulla qualità dei dati raccolti e la
descrizione dei processi di produzione. Se l’efficacia e la sicurezza
del farmaco vengono considerate adeguate viene rilasciata
l’autorizzazione all’immissione in commercio.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studi clinici & Ricerca farmaceutica:
step by step
2012
(Fonte: Novartis)
Studi di fase IV
Quando il farmaco è in commercio occorre continuare
a monitorarne gli effetti collaterali e segnalarli alle
Autorità sanitarie. Inoltre, dopo la commercializzazione
vengono spesso intrapresi nuovi studi, utili per identificare
nuove indicazioni del farmaco, per migliorare la
formulazione o per verificarne alcuni aspetti in condizioni
reali d’uso.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studio Clinico: requisiti fondamentali
2012
Gli studi clinici devono essere:
  Correttamente programmati
  Correttamente eseguiti
  Condotti da sperimentatori qualificati
  Eseguiti secondo i principi etici riferibili alla
Dichiarazione di Helsinki
  Coerenti con le GCP
  Approvati preventivamente da un comitato etico
indipendente.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
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Studio Clinico: regole etiche
per la sperimentazione sull’uomo
2012
La comunità internazionale attraverso il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di
Helsinki si è data delle regole etiche per la sperimentazione sull’uomo.
1947: Codice di Norimberga
Il Codice di Norimberga nasce dalle carte del Processo
che si è svolto al termine della seconda guerra mondiale nell'omologa città tedesca, contro i medici nazisti
che avevano perpetrato torture e sperimentazioni
contro innocenti nei campi di sterminio
(Auschwitz, Birkenau...).
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studio Clinico: regole etiche
per la sperimentazione sull’uomo
2012
La comunità internazionale attraverso il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di
Helsinki si è data delle regole etiche per la sperimentazione sull’uomo.
1947: Codice di Norimberga
sperimentazione lecita solo quando il soggetto, volontariamente,
dà il proprio consenso ad essere sottoposto a uno studio ma, solo
dopo essere stato adeguatamente informato ed aver preso
consapevolezza delle possibili conseguenze a cui potrebbe
andare incontro effettuando la terapia sperimentale.
Con tale codice si proclama in modo solenne che …
il consenso volontario del soggetto è assolutamente
necessario e … irrinunciabile!
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Studio Clinico: regole etiche
per la sperimentazione sull’uomo
2012
La comunità internazionale attraverso il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di
Helsinki si è data delle regole etiche per la sperimentazione sull’uomo.
1964: Dichiarazione di Helsinki
La Dichiarazione di Helsinki,
sviluppata dalla World Medical Association,
è considerata la pietra angolare dell'etica della ricerca umana .
La Dichiarazione di Helsinki fornisce linee guida
sia a livello teorico che pratico.
La Dichiarazione di Helsinki costituisce ancora oggi
una guida etica per l’intera comunità medica
per ciò che concerne la sperimentazione umana
… anche se non possiede gli
strumenti di impegno legale nella legislatura internazionale.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Le “Good Clinical Practice”
2012
Gli studi clinici controllati devono essere condotti secondo
le linee guida della Good Clinical Practice che …
  precisano come gli studi clinici devono essere condotti,
  definiscono il ruolo e le responsabilità degli sponsor,
degli sperimentatori e dei Monitor (chiamati anche
nell'ambito dell'industria farmaceutica con l'acronimo
CRA, Clinical Reasearch Associate).
Le norme di Good Clinical Practice sono state elaborate dalla International Conference on
Harmonisation (ICH) of Tecnical Requirements for Registration of Pharmaceuticals for Human
Use ed approvate dall’Agenzia Europea per la Valutazione dei Medicinali (EMEA).
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Le “Good Clinical Practice”
2012
Le linee guida della GCP forniscono uno standard comune
a tutti i Paesi dell’Unione Europea.
In Italia tali norme sono state recepite nel 1997.
Secondo la definizione del DM 15 Luglio 1997 …
“La Buona Pratica Clinica è uno standard
internazionale di etica e di qualità scientifica per
progettare, condurre, registrare e relazionare gli studi
clinici che coinvolgono esseri umani”.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Le “Good Clinical Practice”
2012
“Recepimento delle linee guida dell’Unione Europea di buona pratica clinica per la esecuzione delle sperimentazioni cliniche
medicinali”. Decreto del Ministero della Sanità del 15 luglio 1997
Le norme di Good Clinical Practice rappresentano delle
linee guida di condotta etica e scientifica …
Obiettivi
 Stabilire il ruolo e la responsabilità di ciascun operatore
coinvolto nel trial
 Garantire procedure standard nel corso della
sperimentazione
 Garantire la tutela dei soggetti arruolati
 Garantire una corretta modalità di comunicazione al fine di
ottenere un consenso davvero informato e consapevole
 Garantire il rispetto della privacy
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il Comitato Etico
Decreto Ministeriale 18/3/98 su “Linee Guida di Riferimento
per l’istituzione ed il funzionamento dei Comitati Etici”
2012
Il comitato etico è un organismo indipendente che prende in esame la
documentazione inerente lo studio per valutarne:
  il
valore scientifico
  l’idoneità dello sperimentatore
  i rischi e i benefici ai quali i pazienti possono essere sottoposti
  le informazioni date ai pazienti e il consenso informato
OBIETTIVO
Garantire la tutela dei diritti,
della sicurezza e del benessere
di tutti i soggetti
che partecipano allo studio
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il Comitato Etico
Decreto Ministeriale 18/3/98 su “Linee Guida di Riferimento
per l’istituzione ed il funzionamento dei Comitati Etici”
2012
Il DM indica come figure “raccomandate”all’interno del Comitato Etico:
D
  ue medici con esperienza di ricerca biomedica condotta secondo le GCP e
indipendenti dall’istituzione dove deve essere condotta la ricerca
 Un membro laico
 Un giurista
 Una figura sanitaria quale ad esempio un infermiere o un farmacista.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il ruolo dell’infermiere nel Comitato Etico
2012
L’infermiere di ricerca all’interno del comitato etico agisce come …
mediatore
tra scienza e società
punto di contatto con i pazienti ,
le loro esigenze, bisogni, problemi,
opinioni e atteggiamenti
… ed i loro familiari
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il ruolo dell’infermiere nel Comitato Etico
2012
L’infermiere, figura “raccomandata”all’interno del Comitato Etico
può rivestire un utile ruolo soprattutto nel valutare:
La fattibilità del progetto
Il consenso informato
  Gli spazi
  Le risorse umane, tecnologiche e
strutturali
  I carichi di lavoro
  L’accesso del personale al protocollo
  La sorveglianza e l’assistenza ai pazienti
  La qualità della comunicazione
e delle informazioni
  La comprensibilità
  La libertà decisionale
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il Consenso Informato
2012
CODICE DI NORIMBERGA, 1947
«Il consenso volontario del soggetto umano è
assolutamente essenziale [...]
la persona deve [...] esercitare
il libero arbitrio senza l’intervento
di alcun elemento coercitivo,
inganno, costrizione, falsità [...]
deve avere sufficiente conoscenza e comprensione
degli elementi della situazione in cui è coinvolto,
tali da metterlo in posizione di prendere una
decisione cosciente e illuminata»
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il Consenso Informato
2012
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
La comunicazione nel Consenso Informato
2012
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
La comunicazione nel Consenso Informato
2012
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
La comunicazione nel Consenso Informato
2012
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
 Le sperimentazioni cliniche prevedono oggi il coinvolgimento di più
professionisti sanitari … tra cui la figura dell’infermiere di ricerca …
… un professionista specializzato nella conduzione degli studi
clinici controllati
  Il profilo professionale, che regolamenta il ruolo e le funzioni
dell’infermiere specifica che “… l’infermiere contribuisce
alla formazione del personale di supporto e concorre
direttamente all’aggiornamento relativo al profilo
professionale ed alla ricerca …”
 La figura dell’infermiere di ricerca è stata recepita e promossa sia
dai Collegi IPASVI che dall’AIFA (Agenzia Italiana del FArmaco)
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
Codice Deontologico: Articolo 11
“L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna
saperi e competenze attraverso la formazione permanente,
la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca.
Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione.
Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati”.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
Codice Deontologico: Articolo 12
L’infermiere riconosce il valore della ricerca, della sperimentazione clinica
e assistenziale per l’evoluzione delle conoscenze
e per i benefici sull’assistito.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
 L’infermiere da anni viene ormai coinvolto in modo diretto o
indiretto, consapevole o inconsapevole nei trial clinici
  l’infermiere spesso partecipa al trial ma non viene messo a
conoscenza nei tempi e nei modi adeguati dell’intero
progetto di studio.
  L’infermiere viene ancora oggi troppo spesso coinvolto
solo parzialmente e per aspetti meramente tecnici o di
segreteria, quali: il prelievo del sangue … la convocazione
dei pazienti o l’ invio degli esami al laboratorio
centralizzato …
Questo non può e non deve più accadere!
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
Il personale infermieristico coinvolto in un trial clinico
ha il dovere di essere informato su tutti i dettagli dello studio !
Decreto del Ministero della Sanità del 15 luglio 1997
“Recepimento delle linee guida dell’Unione Europea di buona pratica clinica per la esecuzione delle
sperimentazioni cliniche medicinali”
(comma 4.2.4.)
“Lo sperimentatore deve far sì che tutte le persone coinvolte
nello studio siano adeguatamente informate in merito al protocollo,
al/i prodotto/i in sperimentazione ed ai loro compiti
e funzioni relativi allo studio”.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
Codice Deontologico: Articolo 9
L’infermiere, nell’agire professionale, si
impegna ad operare con prudenza al fine di non nuocere.
Il Codice
deontologico si rifà
nel suo insieme ad
uno dei più antichi
principi dell’esercizio
della medicina …
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
… primum non
nocere, da cui
deriva il principio
della non
maleficità.
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
Codice Deontologico: Articolo 17
“L’infermiere, nell’agire professionale, è libero da condizionamenti derivanti
da pressioni o interessi di assistiti, familiari, altri operatori,
imprese, associazioni, organismi”.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche:
Stato dell’Arte
2012
Il personale infermieristico coinvolto in un trial clinico
ha il dovere di essere informato su tutti i dettagli dello studio !
… non solo perché la normativa in materia lo prevede,
ma anche e soprattutto per …
1. una maggior sicurezza del paziente;
2. una gestione ottimale delle risorse umane e materiali.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nelle sperimentazioni cliniche …
… una maggior sicurezza dei pazienti
2012
Per la sicurezza dei pazienti
ed il buon esito della sperimentazione …
dieta, farmaci in associazione, stile di vita
devono essere in sintonia
con quanto indicato sul protocollo !
L’infermiere deve …
… conoscere il protocollo di ricerca nei minimi dettagli;
… conoscere e riconoscere le reazioni avverse legate al farmaco in sperimentazione;
… educare ciascun paziente, che entra in sperimentazione, al rispetto delle regole
imposte dal protocollo.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Trial Clinico: attività e competenze infermieristiche
2012
Il lavoro dell’infermiere di ricerca - una volta che il Comitato etico
ha approvato lo studio sotto il profilo della fattibilità, validità
scientifica ed eticità – si colloca in tre distinti ambiti:
Ambito
organizzativo
Ambito
clinico
Ambito
informativo
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nella fase organizzativa del trial
2012
Il ruolo dell’infermiere nella fase organizzativa prevede :
  la valutazione globale del protocollo (obiettivi e quesiti);
  l’informazione, la formazione, l’addestramento
del personale infermieristico che partecipa alla ricerca;
  il coordinamento dell’intero team di ricerca;
  la definizione degli spazi e del materiale necessario;
  la valutazione e la distribuzione dei carichi di lavoro
  la partecipazione agli incontri organizzati dallo sponsor
per l’addestramento.
Nota Bene
L’informazione allo staff infermieristico preposto
all’assistenza dei pazienti arruolati nel trial
deve essere scritta e verbale.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Nursing Summary
2012
L’informazione scritta allo staff infermieristico viene fornita attraverso
la stesura di un Nursing Summary che contiene:
  Nome del protocollo
  Ricercatore responsabile
  Obiettivi dello studio
  Popolazione
  Criteri di selezione dei pazienti
  Disegno del protocollo;
  Informazioni sul farmaco sperimentale (effetti collaterali, tossicità, etc..)
  Clinimetria
  Eventuali problemi infermieristici
  Esami strumentali ed ematochimici richiesti dal protocollo
  Follow up
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nella fase informativa del trial
2012
In un trial clinico il consenso informato deve essere
acquisito sotto forma verbale e scritta. Anche se il
consenso informato è un atto medico, l’infermiere
di ricerca deve collaborare attivamente con il
medico alla sua acquisizione.
L’infermiere ha il dovere di semplificare al massimo questa
procedura attraverso colloqui mirati ad una
personalizzazione del rapporto infermiere
di ricerca/paziente/familiari di riferimento.
Obiettivo:
aiutare il paziente prendere una decisione volontaria e consapevole
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Il Consenso Informato
2012
Codice Deontologico dell’infermiere
Articolo 20
L'infermiere ascolta, informa, coinvolge
l’assistito e valuta con lui i bisogni assistenziali,
anche al fine di esplicitare
il livello di assistenza garantito e facilitarlo
nell’esprimere le proprie scelte.
Articolo 24
L'infermiere aiuta e sostiene l’assistito nelle scelte,
fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai
progetti diagnostico-terapeutici e adeguando la comunicazione
alla sua capacità di comprendere.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
L’infermiere nella fase informativa del trial
2012
L’infermiere di ricerca ha il dovere etico di informare il paziente
riguardo ogni dettaglio del trial.
Le informazioni indispensabili da fornire al paziente riguardano …
  Obiettivi del trial
 Vantaggi derivanti dalla partecipazione al trial
  Fattori logistici
  Copertura assicurativa
  Partecipazione volontaria e diritto inviolabile alla rinuncia
  Piano terapeutico
  Cadenza degli esami ematochimici e strumentali da seguire durante lo studio
  Percorso di Follow up
  Nominativi di riferimento (medico ed infermiere) e relativi recapiti telefonici
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Trial Clinici:
quali oneri per l’infermiere?
2012
  Addestramento del personale infermieristico
che partecipa al trial
  Assistenza ai pazienti arruolati
  Esecuzione dei prelievi ematici richiesti dal
protocollo ed invio degli stessi al laboratorio centralizzato
  Esecuzione di indagini strumentali semplici,
quali ad esempio l’ECG ed invio al centro
per la refertazione
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Trial Clinici:
quali oneri per l’infermiere?
2012
•  Calcolo del fabbisogno del materiale (kit di provette,
modulistica varia, materiale di spedizione) in base al
numero dei pazienti arruolati
•  Verifica dell’arrivo dei referti e delle indagini strumentali
ed ematochimiche ed inserimento degli stessi nella
relativa scheda di raccolta dati
•  Somministrazione della terapia
•  Rilevazione di eventi avversi
•  Valutazione della compliance del
paziente incluso.
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
Trial Clinici:
quali incentivi per l’infermiere?
2012
maggior soddisfazione
maggior gratificazione
crescita professionale
incentivi economici
maggiore autostima
… tutto ciò crea i presupposti per un miglior clima lavorativo
all’interno del team multiprofessionale e …
… migliora la qualità dell’assistenza percepita!!!
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
“We cannot change the past, but you
can change the future”
(Pat Patfort)
Antonella Moretti – Clinica Reumatologica – Università Politecnica delle Marche - Ancona
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