Comments
Description
Transcript
SI PARLA DI ASSOBIOTEC 50
Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 211.650 Diffusione 03/2016: 155.874 Lettori Ed. III 2015: 879.000 Quotidiano - Ed. nazionale 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Roberto Napoletano da pag. 14 foglio 1 / 2 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 50 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 211.650 Diffusione 03/2016: 155.874 Lettori Ed. III 2015: 879.000 Quotidiano - Ed. nazionale 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Roberto Napoletano SI PARLA DI ASSOBIOTEC da pag. 14 foglio 2 / 2 www.datastampa.it 51 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione 12/2013: 21.495 Lettori Ed. I 2015: 84.000 Quotidiano - Ed. Milano 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Giuliano Molossi da pag. 15 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 16 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione 12/2013: 10.662 Lettori Ed. I 2015: 19.000 Quotidiano - Ed. Milano 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Marco Tarquinio da pag. 1 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 8 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 44.683 Diffusione 03/2016: 37.634 Lettori Ed. III 2015: 294.000 Quotidiano - Ed. Bergamo 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Giorgio Gandola da pag. 12 foglio 1 / 2 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 10 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 44.683 Diffusione 03/2016: 37.634 Lettori Ed. III 2015: 294.000 Quotidiano - Ed. Bergamo 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Giorgio Gandola SI PARLA DI ASSOBIOTEC da pag. 12 foglio 2 / 2 www.datastampa.it 11 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 31.985 Diffusione 03/2016: 24.180 Lettori Ed. III 2015: 478.000 Quotidiano - Ed. nazionale 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Giuseppe De Tomaso da pag. 18 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 12 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 36.249 Diffusione 03/2016: 24.873 Lettori Ed. III 2015: 422.000 Quotidiano - Ed. Calabria - Sicilia 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Alessandro Notarstefano da pag. 9 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 13 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 38.725 Diffusione 03/2016: 30.331 Lettori Ed. III 2015: 361.000 Quotidiano - Ed. Brescia 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Nunzia Vallini da pag. 34 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 15 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 27.852 Diffusione 03/2016: 21.853 Lettori Ed. III 2015: 120.000 Quotidiano - Ed. Piacenza 18-MAG-2016 Dir. Resp.: Stefano Carini da pag. 6 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 30 RASSEGNA WEB LAREPUBBLICA.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 NETWORK LAVORO ANNUNCI ASTE art Economia Home Politica Economia Sport Spettacoli Tecnologia Motori Tutte le sezioni Biotecnologie: un settore da 9,4 miliardi che chiede una regia nazionale La fotografia delle oltre 500 imprese tricolori scattata da Assiobiotec ed Enea. Le prospettive di crescita sono a doppia cifra, ma latitano i capitali a supportarne gli sviluppi. Lombardia regina d'Italia, gli affari maggiori si fanno con la salute 18 maggio 2016 MILANO - Sono quasi 500 imprese, fatturano oltre 9,4 miliardi di euro e hanno previsioni di crescita a due cifre per i prossimi anni. Investono un quarto del loro fatturato in ricerca, euppure solo in piccolissime percentuali riescono a trovare la sponda dei venture capital, le società che si occupano proprio di sostenere le aziende nelle loro fasi iniziali assumendosi un rischio rifuggito da banche e sistema tradizionale dei capitali. E' la fotografia scattata dal Rapporto 2016 "Le imprese di biotecnologie in Italia", presentato da Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, con l'Enea. SI PARLA DI ASSOBIOTEC 19 RASSEGNA WEB LAREPUBBLICA.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). A livello dimensionale, si tratta di un cosmo estremamente frammentato: nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro (sotto 10 addetti) o di piccola dimensione, che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Si diceva dei numeri della crescita: il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, "a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni", dice il rapporto. ECCO DOVE SI CONCENTRA L'EXPORT DEL BIOTECH ITALIANO Nel biotecnologico tricolore lavorano più di 9.200 persone, e il Rapporto evidenzia che è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in ricerca e sviluppio (R&S) è 5 volte SI PARLA DI ASSOBIOTEC 20 RASSEGNA WEB LAREPUBBLICA.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 maggiore. "Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si HiQPdf Evaluation 05/18/2016 registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech. A conti fatti, gli investimenti in R&S pesano "1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari". Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute sono poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%), ma pesano per ben 7,1 miliardi di fatturato e 1,4 miliardi di investimenti in ricerca. I settori di eccellenza rintracciati sono le malattie rare e le terapie avanzate. Con 119 imprese, le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale), seguite dal settore agricolo (9%). LE FONTI DI FINANZIAMENTO DELLE BIOTECH Oltre ai dati positivi e di crescita, il presidente di Assiobiotec, Riccardo Palmisano, presentando il rapporto ha evidenziato alcuni tasti dolenti: "Quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale". Necessario affrontare dei punti critici: "Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili". Da mettere in lavorazione c'è poi "il rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato". assobiotec biotech biotecnologie imprese aziende venture capital SI PARLA DI ASSOBIOTEC 21 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 245.377 Diffusione 03/2016: 170.497 Lettori Ed. III 2015: 1.294.000 Quotidiano - Ed. nazionale 22-MAG-2016 Dir. Resp.: Maurizio Molinari da pag. 19 foglio 1 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 1 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 03/2016: 29.047 Diffusione 03/2016: 24.827 Lettori Ed. III 2015: 174.000 Quotidiano - Ed. Friuli Venezia Giulia 22-MAG-2016 Dir. Resp.: Enzo D'Antona da pag. 22 foglio 1 / 2 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 2 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 10/2015: 40.000 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Settimanale - Ed. nazionale 24-MAG-2016 Dir. Resp.: Roberto Napoletano da pag. 2 foglio 1 / 4 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 4 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 10/2015: 40.000 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Settimanale - Ed. nazionale 24-MAG-2016 Dir. Resp.: Roberto Napoletano SI PARLA DI ASSOBIOTEC da pag. 2 foglio 2 / 4 www.datastampa.it 5 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 10/2015: 40.000 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Settimanale - Ed. nazionale 24-MAG-2016 Dir. Resp.: Roberto Napoletano SI PARLA DI ASSOBIOTEC da pag. 2 foglio 3 / 4 www.datastampa.it 6 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 10/2015: 40.000 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Settimanale - Ed. nazionale 24-MAG-2016 Dir. Resp.: Roberto Napoletano SI PARLA DI ASSOBIOTEC da pag. 2 foglio 4 / 4 www.datastampa.it 7 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2016: 23.800 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Settimanale - Ed. nazionale Terra e Vita Dir. Resp.: Ivo A. Nardella 27-MAG-2016 da pag. 16 foglio 1 / 2 www.datastampa.it art SI PARLA DI ASSOBIOTEC 8 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 04/2016: 23.800 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Settimanale - Ed. nazionale Terra e Vita Dir. Resp.: Ivo A. Nardella SI PARLA DI ASSOBIOTEC 27-MAG-2016 da pag. 16 foglio 2 / 2 www.datastampa.it 9 RASSEGNA WEB 24O.IT Sfoglia il Quotidiano Digitale Sfoglia il Settimanale Sanità Digitale HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Data pubblicazione: 17/05/2016 ABBONATI ACCEDI art Home 17 Analisi Scadenze fiscali Sanità in borsa IMPRESE E MERCATO mag 2016 SEGNALIBRO Sanità risponde FACEBOOK TWITTER TAG Biotech made in Italy: 500 imprese e un fatturato in salita a quota 9,4 mld. Assobiotec: «Le priorità: regia unica per la ricerca, technology transfer e un fisco amico» di Rosanna Magnano Biotecnologie Ricerca Medicina generale Farmaci Eccellenza della ricerca e capacità di trasformare le idee in prodotti ad alto valore aggiunto. Sono queste le chiavi del successo delle 500 imprese italiane del biotech - in crescita costante dal 2000 - che nel 2015 hanno messo a segno un fatturato pari a oltre 9,4 miliardi di euro, con investimenti in R&S pari a 1,8 miliardi e un numero di addetti pari 9.200 unità, il 73% dei quali laureati. E le previsioni a breve termine sono ancora in salita sia per il 2017 che vede una crescita stimata del 12,8%, sia per il 2019 con un aumento del giro d’affari complessivo del 18,1 per cento. Si tratta per la maggior parte di piccole e medie eccellenze, oltre la metà (256) focalizzate sulle attività di ricerca. Un orientamento all’innovazione che caratterizza più in generale tutto il settore, dal momento che l'incidenza degli investimenti in R&S sul fatturato delle imprese a capitale italiano è del 25%, con punte fino al 40 per cento. Svetta la Lombardia con 141 realtà, seguono Piemonte (57), Lazio (45), Emilia Romagna (44), Toscana (39) , Veneto (38) e Friuli Venezia Giulia (25). È questo il quadro che emerge dal Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures» realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. Eccellenti ma piccoli «I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec - ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia». Il 75% del totale delle imprese biotech italiane sono micro (meno di 10 addetti) o piccole imprese (meno di 50). Una percentuale ancora più elevata nel settore Gpta. Metà delle micro imprese sono spin off, prevalentemente generati da università. Unica eccezione è il comparto Red, nel quale il 17% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono di media o grande dimensione. Sebbene le imprese a capitale estero rappresentino solo il 14% del campione, pesano però per il 78% sul fatturato totale. Tra le imprese a capitale italiano, l'80% del fatturato è generato dal comparto Red. Per spiccare il salto: cabina di regia sulla ricerca, un centro per il trasferimento tecnologico e agevolazioni Ma ci sono anche altri punti deboli a frenare lo sviluppo del biotech made in Italy nel panorama internazionale: «burocrazia, frammentazione - elenca Assobiotec - poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive». «Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, - continua Palmisano - SI PARLA DI ASSOBIOTEC 1 RASSEGNA WEB 24O.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso HiQPdf Evaluation 05/17/2016 vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare e armonizzare gli interventi su ricerca e innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblicoprivato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese». Biotecnologie della salute: malattie rare e terapie avanzate punte di diamante Le Red biotech sono la locomotiva del comparto, con 261 imprese (53% del totale) impegnate nella ricerca di nuovi strumenti terapeutici e diagnostici, ricavi per 7,1 miliardi di euro e investimenti in R&S per 1,4 miliardi di euro. Le biotecnologie della salute generano più del 75% del fatturato biotech totale. Portafoglio tricolore per ben 77 aziende, che vantano una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Linee di ricerca che per oltre il 40% riguardano farmaci biologici come anticorpi monoclonali, proteine ricombinanti, vaccini, prodotti per terapie avanzate, destinati alla cura di malattie che non hanno ancora risposte terapeutiche adeguate o a patologie di crescente rilievo clinico ed epidemiologico, anche in relazione al generale invecchiamento della popolazione. Ma anche metodiche di diagnostica molecolare, attività di drug discovery e cosmetici. Anche se una parte non trascurabile dell’attività dei ricercatori è indirizzata all’uso di metodiche biotecnologiche per la messa a punto di nuovi principi attivi di sintesi chimica. Settori di eccellenza del biotech made in Italy sono le malattie rare e le terapie avanzate: sono 7 le biotech italiane che hanno ottenuto una Designazione di Farmaco Orfano (Odd) e 5 di queste sono già in Fase III. E va poi ricordato che il primo prodotto di terapia avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un'impresa biotech italiana. Il ritorno di alcune malattie infettive, come la Tubercolosi, o le epidemie come quella del virus Ebola, hanno poi accelerato gli investimenti anche verso lo sviluppo di vaccini per la profilassi dell'infezione e la prevenzione di possibili pandemie. Ma si fanno spazio anche le tecnologie bioinformatiche, i bio-chip e le produzioni biofarmaceutiche. Tra gli emergenti si affaccia infatti un nuovo settore: quello delle Gpta (Genomica, Proteomica e Tecnologie abilitanti) in cui operano 65 aziende impegnate sul fronte dei big data e che contribuiscono alla definizione di nuovi modelli di medicina personalizzata. Le altre biotech Anche per le Green biotech, la grande maggioranza (73%) delle 44 imprese attive in questo settore sono aziende dedicate alla ricerca con focus specifici in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell'intera filiera alimentare italiana. E il campo spazia poi alle biotecnologie industriali associate all'utilizzo di enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi diversi come riqualificazione di processi industriali, produzione di energia e bioprodotti, diagnostica e bonifica ambientale, restauro e conservazione del patrimonio artistico. Circa la metà delle 119 imprese «White», sono aziende dedicate alla R&S, attive nella selezione di enzimi in grado di trasformare la biomassa vegetale in building block di origine biologica e biocarburanti. Punti di forza a livello mondiale della Green Chemistry italiana la produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali innovativi. E il linguaggio delle biotecnologie si declina anche nella Bioeconomia, «intesa come modello di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, basato sull'utilizzo delle biomasse per la produzione di biomateriale ed energia, è una realtà decisamente consolidata, che già oggi vale circa 244 miliardi di euro e dà lavoro a più di 1,5 milioni di persone». Un settore ad alta intensità di ricerca L'innovazione è il cuore del settore. Con una quota di addetti dedicati alla ricerca molto SI PARLA DI ASSOBIOTEC 2 RASSEGNA WEB 24O.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 più elevata rispetto a quella dell'industria italiana nel suo complesso. In particolare, HiQPdf Evaluation 05/17/2016 rispetto al settore manifatturiero: la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore nel settore biotech, e 13 volte maggiore nelle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano. E il made in Italy spicca: la quota della spesa in ricerca sul fatturato totale è di 2,3 volte maggiore nel settore, e di 14 volte più consistente nelle imprese biotech a capitale italiano dedicate allo sviluppo di nuovi prodotti. © RIPRODUZIONE RISERVATA CORRELATI IMPRESE E MERCATO 20 Giugno 2014 DAL GOVERNO 23 Giugno 2014 IMPRESE E MERCATO 20 Aprile 2015 Biotech: 110 farmaci in Italia e 403 allo studio. Il rapporto annuale Ernst&Young e Farmindustria Botulismo, ecco le linee guida dell'Iss Farmaci biotech, una storia di successo (anche) italiana Privacy policy | Informativa estesa sull’utilizzo dei cookie SI PARLA DI ASSOBIOTEC 3 RASSEGNA WEB ILSOLE24ORE.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art NAVIGA RICERCA ABBONATI ACCEDI impresa & territori INDUSTRIA SERVIZI CONSUMI L’Europa non basta, giù l’export a marzo LAVORO EXPORT MONDO & MERCATI STORIE D'IMPRESA Diritti umani, Italia a processo per Ilva AGRICOLTURA TURISMO Ricavi dell’industria avanti adagio MARITTIMA Sacmi scommette sulla fabbrica 4.0 ASSEMBLEA ASSOBIOTEC Biotech made in Italy: 500 imprese e un fatturato in salita a quota 9,4 mld –di Rosanna Magnano | 17 maggio 2016 I PIÙ LETTI DI IMPRESA & TERRITORI ultime novità Dal catalogo del Sole 24 Ore SCOPRI ALTRI PRODOTTI Eccellenza della ricerca e capacità di trasformare le idee in prodotti ad alto valore aggiunto. Sono queste le chiavi del successo delle 500 imprese italiane del biotech - in crescita costante dal 2000 - che nel 2015 hanno messo a segno un fatturato pari a oltre 9,4 miliardi di euro, con investimenti in R&S pari a 1,8 miliardi e un numero di addetti pari 9.200 unità, il 73% dei quali laureati. E le previsioni a breve termine sono ancora in salita sia per il 2017 che vede una crescita stimata del 12,8%, sia per il 2019 con un aumento del giro d'affari complessivo del 18,1 per cento. Si tratta per la maggior parte di piccole e medie eccellenze, oltre la metà (256) focalizzate sulle attività di ricerca. Un orientamento all'innovazione che caratterizza più in generale tutto il settore, dal momento che l'incidenza degli investimenti in R&S sul fatturato delle imprese a capitale italiano è del 25%, con punte fino al 40 per cento. Svetta la Lombardia con 141 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 18 RASSEGNA WEB ILSOLE24ORE.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 realtà, seguono Piemonte (57), Lazio (45), Emilia Romagna (44), HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Toscana (39) , Veneto (38) e Friuli Venezia Giulia (25). È questo il quadro che emerge dal Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures» realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. Eccellenti ma piccoli «I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec - ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia». Il 75% del totale delle imprese biotech italiane sono micro (meno di 10 addetti) o piccole imprese (meno di 50). Una percentuale ancora più elevata nel settore Gpta. Metà delle micro imprese sono spin off, prevalentemente generati da università. Unica eccezione è il comparto Red, nel quale il 17% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono di media o grande dimensione. Sebbene le imprese a capitale estero rappresentino solo il 14% del campione, pesano però per il 78% sul fatturato totale. Tra le imprese a capitale italiano, l'80% del fatturato è generato dal comparto Red. Per spiccare il salto: cabina di regia sulla ricerca Ma ci sono anche altri punti deboli a frenare lo sviluppo del biotech made in Italy nel panorama internazionale: «burocrazia, frammentazione - elenca Assobiotec - poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive». «Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, continua Palmisano - che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare e armonizzare gli interventi su ricerca e innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese». SI PARLA DI ASSOBIOTEC 19 RASSEGNA WEB ILSOLE24ORE.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 Biotecnologie della salute: malattie rare e terapie avanzate punte di diamante HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Le Red biotech sono la locomotiva del comparto, con 261 imprese (53% del totale) impegnate nella ricerca di nuovi strumenti terapeutici e diagnostici, ricavi per 7,1 miliardi di euro e investimenti in R&S per 1,4 miliardi di euro. Le biotecnologie della salute generano più del 75% del fatturato biotech totale. Portafoglio tricolore per ben 77 aziende, che vantano una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Linee di ricerca che per oltre il 40% riguardano farmaci biologici come anticorpi monoclonali, proteine ricombinanti, vaccini, prodotti per terapie avanzate, destinati alla cura di malattie che non hanno ancora risposte terapeutiche adeguate o a patologie di crescente rilievo clinico ed epidemiologico, anche in relazione al generale invecchiamento della popolazione. Ma anche metodiche di diagnostica molecolare, attività di drug discovery e cosmetici. Anche se una parte non trascurabile dell'attività dei ricercatori è indirizzata all'uso di metodiche biotecnologiche per la messa a punto di nuovi principi attivi di sintesi chimica. Settori di eccellenza del biotech made in Italy sono le malattie rare e le terapie avanzate: sono 7 le biotech italiane che hanno ottenuto una Designazione di Farmaco Orfano (Odd) e 5 di queste sono già in Fase III. E va poi ricordato che il primo prodotto di terapia avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un'impresa biotech italiana. Il ritorno di alcune malattie infettive, come la Tubercolosi, o le epidemie come quella del virus Ebola, hanno poi accelerato gli investimenti anche verso lo sviluppo di vaccini per la profilassi dell'infezione e la prevenzione di possibili pandemie. Ma si fanno spazio anche le tecnologie bioinformatiche, i bio-chip e le produzioni biofarmaceutiche. Tra gli emergenti si affaccia infatti un nuovo settore: quello delle Gpta (Genomica, Proteomica e Tecnologie abilitanti) in cui operano 65 aziende impegnate sul fronte dei big data e che contribuiscono alla definizione di nuovi modelli di medicina personalizzata. Le altre biotech Anche per le Green biotech, la grande maggioranza (73%) delle 44 imprese attive in questo settore sono aziende dedicate alla ricerca con focus specifici in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell'intera filiera alimentare italiana. E il campo spazia poi alle biotecnologie industriali associate all'utilizzo di enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi diversi come riqualificazione di processi industriali, produzione di energia e bioprodotti, diagnostica e bonifica ambientale, restauro e conservazione del patrimonio artistico. Circa la metà delle 119 imprese «White», sono aziende dedicate alla R&S, attive nella selezione di enzimi in grado di trasformare la biomassa vegetale in building block di origine biologica e biocarburanti. Punti di forza a livello mondiale della Green Chemistry italiana la produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali SI PARLA DI ASSOBIOTEC 20 RASSEGNA WEB ILSOLE24ORE.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 e altri materiali innovativi. E il linguaggio delle biotecnologie si HiQPdf Evaluation 05/17/2016 declina anche nella Bioeconomia, «intesa come modello di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, basato sull'utilizzo delle biomasse per la produzione di biomateriale ed energia, è una realtà decisamente consolidata, che già oggi vale circa 244 miliardi di euro e dà lavoro a più di 1,5 milioni di persone». Un settore ad alta intensità di ricerca L'innovazione è il cuore del settore. Con una quota di addetti dedicati alla ricerca molto più elevata rispetto a quella dell'industria italiana nel suo complesso. In particolare, rispetto al settore manifatturiero: la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore nel settore biotech, e 13 volte maggiore nelle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano. E il made in Italy spicca: la quota della spesa in ricerca sul fatturato totale è di 2,3 volte maggiore nel settore, e di 14 volte più consistente nelle imprese biotech a capitale italiano dedicate allo sviluppo di nuovi prodotti. © Riproduzione riservata ARGOMENTI: White Gpta Assobiotec Lombardia Federchimica Dati di bilancio Riccardo Palmisano 0 COMMENTI Partecipa alla discussione Scrivi un commento... Disclaimer 0 Commenti | Aggiorna Pubblica VEDI TUTTI I COMMENTI Carica altri commenti FOTO 19 12 33 11 STILI-TENDENZE | 17 maggio 2016 AUTO | 17 maggio 2016 STILI-TENDENZE | 17 maggio 2016 ARTE | 17 maggio 2016 Da Bulgari a Berluti porte aperte in 8 delle sedi produttive di Lvmh in Italia Jaguar Xe e Xf, rivoluzione a quattro ruote motrici Gioielli, riflessi preziosi sul red carpet di Cannes Archeologia: il tesoro rinvenuto a Cesarea VIDEO SI PARLA DI ASSOBIOTEC 21 RASSEGNA WEB CORRIERE.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 LOGIN SCOPRI PER EDIZIONI LOCALI CORRIERE ARCHIVIO SERVIZI CERCA Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o TE SEZIONI negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art Accetto / FLASH NEWS 24 SCIENZE E TECNOLOGIE Fatturato Biotech italiano supera 9 mld 15:04 (ANSA) - ROMA - Continua la corsa del biotech italiano: con quasi 500 imprese attive e oltre 9.000 addetti, il fatturato globale supera i 9,4 miliardi di euro, con le previsioni che indicano un +12% al 2017 e un +18% al 2019. E' quanto emerge dal Rapporto 2016 ''Le imprese di biotecnologie in Italia Facts & Figures'', realizzato da Assobiotec in collaborazione con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). Il documento fotografa una realtà fatta per lo più da imprese micro o di piccole dimensioni, che però non rinunciano all'innovazione: gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro, incidono per il 25% sul fatturato delle imprese dedicate a ricerca e sviluppo biotech a capitale italiano, con punte fino al 40%. Il motore trainante rimane quello delle biotecnologie applicate alla salute, settore in cui opera il 53% delle imprese italiane con un fatturato di 7,1 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari a 1,4 miliardi di euro. Indietro I PIÙ LETTI OGGI SETTIMANA MESE 1 Roma, la metro più costosa al mondo bloccata da scavi, cause e 45 varianti 2 E Antinori minacciò:«Ho potere e denaro, ti faccio uccidere» 3 Firenze, la uccide con trenta coltellate Il delitto annunciato con sms le foto 4 Un video con il bacio all’alunna 15enne, professore arrestato 5 Ritrovata Sinéad O’Connor, attacca la famiglia: «Mi avete abbandonata» 6 Unioni civili, Bagnasco attacca: «Utero in affitto sarà colpo finale» 7 Premio Cutuli, per l'edizione 2013 parte il bando per le tesi di laurea 8 Pensioni, vertice (a sorpresa) governosindacati 9 Iran, retata nelle agenzia della moda Modelle senza velo su Instagram indice Avanti Francesco apre l’assemblea della Cei, 10 richiamo del Papa alla sobrietà «Tenete solo ciò serve a fede e carità» Gazzetta | Corriere Mobile | El Mundo | Marca | RCS Mediagroup | Fondazione Corriere | Fondazione Cutuli | Quimamme Copyright 2016 © RCS Mediagroup S.p.a. Tutti i diritti sono riservati | Per la pubblicità: RCS MediaGroup S.p.A. - Dir. Communication Solutions RCS MediaGroup S.p.A. - Direzione Media Sede legale: via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano | Capitale sociale: Euro 475.134.602,10 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155 | R.E.A. di Milano: 1524326 | ISSN 2499-0485 Servizi | Scrivi | Cookie policy e privacy | Codici Sconto Hamburg Declaration SI PARLA DI ASSOBIOTEC 9 RASSEGNA WEB ANSA.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art NEWS DOSSIER Spazio & Astronomia GALLERIA FOTOGRAFICA Biotech Tecnologie VIDEO Fisica & Matematica Energia Terra & Poli Ricerca e Istituzioni Libri Ricerca nel Sud Seguici su ANSA > Scienza&Tecnica > Biotech > Biotech italiano al galoppo, fatturato supera 9 miliardi Biotech italiano al galoppo, fatturato supera 9 miliardi Rapporto Assobiotec-Enea, quasi 500 imprese e oltre 9.000 addetti 17 maggio, 14:20 Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione Suggerisci () RICERCA E ISTITUZIONI Human Techonopole, si scatena il dibattito anche su Nature Sotto accusa i pochi fondi per la ricerca in Italia VAI ALLA RUBRICA RICERCA NEL SUD Cervelli in fuga verso Sud, finanziati 11 progetti Con 3,36 milioni dal bando Brains2South VAI ALLA RUBRICA LIBRI Libri: La nascita imperfetta delle cose In decisa crescita il biotech in Italia (fonte: kaibara87) Continua la corsa del biotech italiano: con quasi 500 imprese attive e oltre 9.000 addetti, il fatturato globale supera i 9,4 miliardi di euro, con le previsioni che indicano un +12% al 2017 e un +18% al 2019. E' quanto emerge dal Rapporto 2016 ''Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts & Figures'', realizzato da Assobiotec in collaborazione con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). Il documento fotografa una realtà fatta per lo più da imprese micro o di piccole dimensioni, che però non rinunciano all'innovazione: gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro, incidono per il 25% sul fatturato delle imprese dedicate a ricerca e sviluppo biotech a capitale italiano, con punte fino al 40%. Per il presidente dell'Assobiotec, Riccardo Palmisano, sono cifre che indicano che ''l'industria biotecnologica in Italia continua a rappresentare un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica: un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo''. Nel libro "La nascita imperfetta delle cose. La grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo" (Rizzoli, 335 pagine, 19 euro), il fisico Guido Tonelli racconta la storia della scoperta del bone di Higgs in una sorta di diario umano e avvincente VAI ALLA RUBRICA IN COLLABORAZIONE CON ASI - Agenzia Spaziale Italiana Assobiotec Il motore trainante rimane quello delle biotecnologie applicate alla salute, settore in cui opera il 53% delle imprese biotech italiane con un fatturato di 7,1 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari a 1,4 miliardi di euro. La Lombardia è la prima Regione per numero di imprese (141), investimenti in ricerca e sviluppo (29% del totale) e fatturato biotech (51% del totale). Avio Avio Aero Brembo RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA Indietro condividi: Commissione UE, Rappresentanza in Italia ESA - Agenzia Spaziale Europea Fondazione Idis-Città della Scienza INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare SI PARLA DI ASSOBIOTEC 7 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 1 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 2 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 3 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 4 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 5 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 6 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 7 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 8 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 9 / 10 www.datastampa.it Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Quotidiano - Ed. nazionale 17-MAG-2016 Dir. Resp.: Luigi Contu da pag. 1 foglio 10 / 10 www.datastampa.it RASSEGNA WEB ITALIAOGGI.IT Milanofinanza ItaliaOggi MF Fashion Class Life Data pubblicazione: 17/05/2016 CCeC news, articoli, video ... HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Cerca art Martedì ore 17:25 17 Maggio 2016 News Cerca Il giornale di oggi Banche dati News Consiglia Professionisti Multimedia 17/05/2016 16:40 | Tutte | Indietro 0 Tweet Abbonamenti Login My IO Strumenti Invia un commento Leggi i commenti Invia ad un amico Stampa Testo Ricevi RSS TempoReale Il fatturato del biotech italiano supera i 9,4 mld. E nei prossimi anni crescerà a doppia cifra Vota 0 Voti Home cerca case e appartamenti e-Learning Inserisci comune Le Guide di ItaliaOggi ItaliaOggi in PDF In Primo Piano Estero Diritto e Fisco MarketingOggi ClassEurActiv Mercati e Finanza Azienda Scuola AgricolturaOggi Enti Locali Immobiliare ItaliaOggi Sette Affari Legali Qualita' della vita 2015 NDS - Il Nuovo Diritto delle Societa' Documenti Documenti IO7 Archivio Desk China MF Conference Novita' online Sezione Automotive Novita' in edicola CONVIVENZE E UNIONI CIVILI COSA SUCCEDE DOPO LA VOLUNTARY DISCLOSURE IL CONTRATTO DEI BANCARI UNICO E 730 IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI Editorial Links Eco:nomia Agenti di commercio Agenti Enasarco Agenti Venditori Agenti di Commercio A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto a elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). Le biotecnologie della salute. Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano a essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle malattie rare e delle terapie avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di malattie rare; dall’altro il primo prodotto di terapia avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. Le biotecnologie industriali. Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati. Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico. Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende SI PARLA DI ASSOBIOTEC Invia Ricerca avanzata News Help Le News piu' lette 1. Un like su Facebook costa caro 17/05/2016 2. Giornata mondiale contro l'omofobia. Mattarella: la Costituzione richiede il rispetto dei diritti fondamentali di tutti 17/05/2016 3. Per i legali specializzazioni riviste 17/05/2016 4. Vodafone, esercizio in rosso. In Italia i ricavi tornano a crescere nel 4° trimestre 17/05/2016 5. Zero tasse sui benefit 17/05/2016 Le News piu' commentate 1. L’Istat: in sei anni disoccupazione raddoppiata per gli stranieri in Italia 28/12/2015 2. Berlusconi dice sì:Meloni candidato unico del centrodestra a Roma 21/04/2016 3. Pensioni, Poletti: ok agli 80 euro a minime: Se compatibili con conti 09/04/2016 4. Rifiuti pericolosi solo sul Sistri 27/12/2015 5. Migranti, l’Austria dà il via ai lavori per la barriera al Brennero 11/04/2016 Le News piu' votate 1. 8 marzo, Ocse: discriminare le donne costa 12.000 miliardi di dollari di pil mondiale 08/03/2016 2. Professionisti, sbarramento alla formazione 16/02/2016 Annunci Premium Publisher Network Vodafone Super ADSL Parli e navighi da 25€ ogni 4 settimane. Attiva Gratis Oggi! Parli bene INGLESE? Scopri il tuo livello con il test Wall Street English! Cosa aspetti? Vodafone Soluzione Lavoro Solo Online ADSL + chiamate a 29,90€ ogni 4 settimane. Scopri! Argomenti Italia italiano biotech imprese fatturato supera 26 RASSEGNA WEB ITALIAOGGI.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. HiQPdf Evaluation 05/17/2016 fatturato supera biotech imprese Italia italiano Annunci Premium Publisher Network Vodafone Soluzione Lavoro Parli bene INGLESE? Solo Online ADSL + chiamate a 29,90€ ogni 4 settimane. Scopri! Scopri il tuo livello con il test Wall Street English! Cosa aspetti? C l a s s E d i t o r i | MFIU | Milano Finanza | C l a s s H o r s e . T V | MFfashion.it | F a s h i o n S u m m i t | G u i d e d i C l a s s | | C l a s s C N B C | C l a s s L i f e | R a d i o C l a s s i c a | Video Center MF | Video Center IO | Classpubblicita' Norme | Help | Faq | Contattaci | Note sull'utilizzo dei dati ItaliaOggi online© ItaliaOggi Partita IVA 08931350154 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 27 RASSEGNA WEB MILANOFINANZA.IT Milanofinanza ItaliaOggi MF Fashion Class Life Data pubblicazione: 17/05/2016 CCeC HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Cerca articoli, quotazioni, video... art Login | Per registrarsi Per registrarsi Login | Per abbonarsi Newsletter Home Italia Europa Banche e assicurazioni NEWS Mondo Bail In MF Dow Jones Industria Analisi Mercati Tech e tlc Strumenti & Analisi Politica Utility Video Commodity Motori M&A Tecnologia Classifiche IPO Status Utente Lifestyle Eco:nomia Opinioni Investimenti MF Shipping 17/05/2016 18:00 TUTTE LE NEWS INDIETRO INDUSTRIA Biotech Italia, 500 realtà ad alta innovazione VOTA 0 VOTI A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia, "un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di cerca case e appartamenti uno straordinario sviluppo, Inserisci comune capace di fungere da acceleratore di occupazione nell'indotto, dinamico e Tutte Le News più lette anticiclico". È questa la fotografia scattata nel rapporto 2016 "Le 1. Soros scommette sull'oro e sul ribasso imprese di biotecnologie in Italia - di Wall Street Facts&Figures" realizzato 17/05/2016 da Assobiotec, Associazione 2. Waste Italia non paga gli obbligazionisti nazionale per lo sviluppo 17/05/2016 delle biotecnologie che fa parte 3. FtseMib future: spunti operativi per martedì di Federchimica, in 17 maggio collaborazione con Enea e 17/05/2016 presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. 4. Unicredit: danza pericolosa sul supporto a 2,80-2,77 euro Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola 16/05/2016 dimensione che rappresentano l'elemento trainante dell'intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un aumento del 12,8% al 2017 e del 18,1% al 2019, 5. Fca, Exane: mercato Usa a rischio bolla a conferma del rilevante contributo che l'introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo 17/05/2016 sviluppo dell'industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in ricerca e sviluppo gli 1,8 miliardi con Tutte Le News piu' commentate un'incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d'affari. Nel corso del 2014, oltre la metà 1. Dax future: duro ostacolo a ridosso di 10.150 (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in 11/05/2016 conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. 2. Dax future: una rapida correzione 29/04/2016 Il rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all'industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 3. Dax future: una nuova ondata ribassista 04/05/2016 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 4. Dax future: la situazione rimane precaria volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a 06/05/2016 capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), 5. Dax future: una rapida correzione intraday investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). 12/05/2016 "I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore Tutte Le News piu' votate caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende", dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, "ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S 1. Renzi: banche venete, qualcuno ha fatto sparire i soldi 04/05/2016 biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo 2. FtseMib future: spunti operativi per lunedì 9 maggio 09/05/2016 sviluppo nel panorama internazionale". SI PARLA DI ASSOBIOTEC 41 RASSEGNA WEB MILANOFINANZA.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 "La collaborazione fra Assobiotec e l'Enea avviata con la realizzazione di questo rapporto va HiQPdf Evaluation 05/17/2016 3. FtseMib future: spunti operativi per venerdì 13 maggio nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di 13/05/2016 conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle 4. FtseMib future: spunti operativi per mercoledì biotecnologie", dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza 20 aprile dell'Enea, "come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico 20/04/2016 sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento 5. FtseMib future: spunti operativi per giovedì 21 all'applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e aprile servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente 21/04/2016 sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo Annunci Premium Publisher Network biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d'arte". "Se nel settore della salute l'applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare", ha aggiunto Casagni, "per poter cogliere pienamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi". Genertel Auto? Con Genertel assicurarsi è semplice Basta un click! Vuoi guadagnare in Borsa? Ricevi eBook Trucchi e segreti per guadagnare con il Trading Chiedi il tuo eBook ora! Scopri l'isola di Malta! Malta a Giugno: 6 giorni Volo + Hotel. Super Offerta da 206€ Vai in Vacanza a Malta! Assobiotec Biotech Italia fatturato Italia Enea sviluppo Annunci Premium Publisher Network Genertel Auto? Con Genertel assicurarsi è semplice Basta un click! Class Editori MFfashion Broker Autorizzato Consob Fai Trading con GO Markets e ricevi in omaggio iPhone 6s Scopri di più Video Center MF Class Abbonamenti MFIU Fashion Summit Video Center IO Classpubblicità ItaliaOggi Class Life RadioClassica Salone dello studente ClassHorse.TV Guide di Class Eccellenza Italia Campus.it Global Finance ClassMeteo MFConference Immobiliare.it Supporto Norme Help Faq Contattaci Note sull'utilizzo dei dati Info panieri MF ITALY Milano Finanza Interattivo © Milano Finanza Partita IVA 08931350154 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 42 RASSEGNA WEB POPSCI.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art CHI SIAMO ASTRONOMIA Home CONTATTI PRIVACY POLICY MEDICINA Medicina RIVISTE MEDICINA BIOTECNOLOGIE <> HOME CANALI MEDICINA ARCHEOLOGIA ENERGIA AMBIENTE GADGET Assobiotec: la ricerca deve imparare il ‘linguaggio’ degli investitori Assobiotec: la ricerca deve imparare il ‘linguaggio’ degli investitori MEDICINA I-TECH ISCRIVITI ALLE NEWSLETTER DI PATOLOGIA mag 18,2016 0 Comments Non solo burocrazia, frammentazione e scarsa competitività: ad affossare la ricerca italiana è anche l’incapacità di parlare il ‘linguaggio’ del business per attirare gli investitori internazionali. Per questo serve un centro nazionale di trasferimento tecnologico per le scienze della vita, che possa dare un supporto ai centri di ricerca sul territorio aiutandoli a elaborare i loro business plan. A lanciare la proposta è il presidente di Assobiotec, Riccardo Palmisano, in occasione della presentazione del Rapporto 2016 ”Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts & Figures”, realizzato in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). ”L’Italia ha un’eccellenza scientifica indiscussa, ma resta fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la capacità di attrarre investimenti”, afferma Palmisano. ”Questo perché le università italiane e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) hanno dei centri di trasferimento tecnologico sottodimensionati e culturalmente non adeguati”. Per crescere ”non basta la buona ricerca: serve una pianificazione del business. Gli investitori – aggiunge il presidente di Assobiotec – vanno la’ dove c’è un’organizzazione che parla il loro linguaggio e che sa dare le dimensioni del potenziale di mercato, una valutazione del rischio di investimento, un’analisi della competitività”. Per superare questa impasse, ”serve un centro nazionale per il trasferimento tecnologico composto da esperti del settore, che possa offrire consulenza alle realtà sparse sul territorio su specifici progetti, fornendo linee guida, best practice, aiuto nel percorso brevettuale e nella creazione d’impresa”. Il centro, secondo Palmisano, dovrebbe essere gestito dai ministeri interessati, ovvero il ministero per la ricerca, quello dello sviluppo economico, quello della salute e quello dell’agricoltura. ”L’importante è che tutto sia coordinato e integrato – conclude Palmisano – in modo da non generare ulteriore frammentazione”. Tag Ricerca Retweet This Share This StumbleUpon This Digg This Bookmark This MARZIA CAPOSIO You might also like Giornate piene di impegni aiutano a rendere Emicrania: alleviare i sintomi con la luce verde mag 18,2016 mag 18,2016 Donne medico: il 30% subisce molestie in ambiente lavorativo Colite ulcerosa: l’estratto di mirtillo contrasta l’infiammazione mag 18,2016 mag 18,2016 Lascia una risposta Name* Email* Sito web SI PARLA DI ASSOBIOTEC 26 RASSEGNA WEB ABOUTPHARMA.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 Abbonati alla rivista art CHI SIAMO CONTATTI SHOP LOGIN REGISTRATI VIDEO A B O U T P H A R M A PUBLISHING EDUCATION & EVENTS HTA JOB IN PHARMA BOOK PHARMA BIOSIMILARI FIGHTINGPAIN SANITÀ E POLITICA LEGAL & REGULATORY REGIONI PERSONE E PROFESSIONI FOTO Ricerca A Z I E N D E MEDICINA SCIENZA E RICERCA In&Out - Epatite C - Malattie Rare - Time To Impact Aziende IN PRIMO PIANO Boom di imprese biotech: sono quasi 500 in Italia e fatturano 9,4 miliardi di euro I dati del rapporto 2016 Assobiotec- Enea. Quasi il 90% però sono realtà di piccole o micro dimensioni e solo il 4% ha accesso a finanziamenti di venture capital. Dominano le imprese del settore salute che investono in anticorpi monoclonali e proteine ricombinanti e fatturano più di sette miliardi di Redazione Aboutpharma Online 17 maggio 2016 Un esercito di quasi 500 aziende, nella maggior parte dei casi di micro o piccole dimensioni, che fattura più di 9,4 miliardi di euro, ne investe 1,8 in ricerca e sviluppo (R&S) e dà lavoro a più di 9.000 addetti. Con questa fotografia si presenta il comparto biotech italiano a fine 2015 nell’ultimo rapporto “Le imprese di biotecnologie in Italia 2016”, presentato a Milano e realizzato da Assobiotec per la prima volta in collaborazione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). Un’analisi che si è rinnovata nei parametri e nei criteri adottati ma che conferma, ancora una volta, l’alta intensità di ricerca e di innovazione che caratterizza il comparto: basti pensare che più della metà delle imprese (256) è costituita da realtà che dedicano oltre il 75% dell’investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. Rispetto all’industria manifatturiera, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte considerando le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano) e la quota della spesa in R&S sul fatturato è 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte per le imprese R&S biotech a capitale italiano). E lo sviluppo del settore non è destinato a fermarsi: grazie all’introduzione di nuove tecnologie e prodotti si prevede che l’industria crescerà del 12,8% al 2017 e 18,1% al 2019. Il red biotech si conferma alla guida A trainare il comparto si confermano le imprese del settore salute che rappresentano più delle metà del totale (53%) e fatturano più di sette miliardi e investono 1,4 miliardi in R&S. Dall’analisi del portafoglio delle 77 aziende a capitale italiano emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, dei quali 190 già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Più del 40% dei progetti riguarda farmaci biologici: anticorpi monoclonali, proteine ricombinanti, vaccini, prodotti per Terapie Avanzate. Gran parte dei trial in corso (44%) riguarda lo sviluppo di anticorpi monoclonali per la cura di patologie tumorali mentre il 24% allo sviluppo di proteine ricombinanti per il trattamento di malattie oncologiche, infettive e metaboliche. Dopo il grande capitolo dell’oncologia, infatti, proprio le malattie infettive rappresentano l’area terapeutica con il maggior interesse strategico per le imprese biotech. “Il riemergere di alcune malattie infettive, quali la tubercolosi, o la recrudescenza di epidemie quali quella associata al virus Ebola – delinea il report – sta orientando gli investimenti anche verso lo sviluppo di vaccini per la profilassi dell’infezione e la prevenzione di possibili pandemie”. RASSEGNA STAMPA AZIENDE Dal vaccino anti-polio all’insulina, Eli Lilly celebra 140 anni di ricerca e innovazione Boom di imprese biotech: sono quasi 500 in Italia e fatturano 9,4 miliardi di euro Tumore della prostata, approvato in Italia enzalutamide IDEE E OPINIONI Il valore del “less is more” nella razionalizzazione dei trattamenti terapeutici (di Mario Melazzini e Luca Pani, presidente e dg Aifa) Sedazione palliativa, ecco dove sbaglia il Comitato Nazionale di Bioetica (Mario Riccio Consulta di Bioetica, Milano) Vaccini, l’importanza di definire un prezzo sostenibile (Mario Melazzini e Luca Pani, presidente e dg Aifa) I punti di debolezza Se è indubbio che il settore sia caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, sono ancora tante le difficoltà e i punti di debolezza che ostacolano lo sviluppo delle potenzialità delle biotecnologie italiane e la competitività nel confronto internazionale. A ricordarle nel corso dell’intervento è il neopresidente di Assobiotec, Riccardo Palmisano: “Burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano ancora il settore. Restano diversi punti critici, che a nostro Cerca un Farmaco su Pharmawizard Inserisci nome farmaco... Cerca WORLD NEWS SI PARLA DI ASSOBIOTEC 1 RASSEGNA WEB ABOUTPHARMA.COM avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese”. Tra le proposte chiave richieste dell’Associazione, già lanciate nel corso del BioInItaly Investment Forum, figura la necessità di creare un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese. Dall’analisi del report emerge infatti che nel corso del 2014 soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di venture capital, mentre oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants) e il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito. Data pubblicazione: 17/05/2016 Reports First Quarter 2016 Financial HiQPdf Evaluation 05/18/2016Endo Results Endo Announces Change to Senior Management Team Endo Announces Appointment of Douglas S. Ingram and Todd B.... FOTO Dispositivi Medici e Supply Chain Milano 26 novembre… “Dispositivi Medici 2015 “- Evento “ITALIAN DIGITAL HEALTH SUMMIT 2015” – Evento VIDEO Convegno “La gestione della malattia di Parkinson in... Non sono mancati negli ultimi anni interventi concreti , ammette Palmisano, che hanno rappresentato indubbi passi avanti. “ Primo fra tutti, il credito d’imposta che sta funzionando e avendo un impatto significativo sulle imprese. Seguito dal patent box che rappresenta sicuramente una buona iniziativa, seppure con qualche limite. Per il momento, infatti, la maggior parte delle richieste è legata al design e alla moda; servirebbe un provvedimento specifico destinato ai brevetti e alla ricerca”. Infine non è mancato, in chiusura dell’evento, anche un commento su Human Technopole: “Si sa ancora poco dei contenuti specifici del progetto. La nostra richiesta – ha dichiarato Palmisano – è di essere chiamati per spiegare i bisogni delle nostre imprese. Quindi Technopole sì, a patto che vengano coinvolte le imprese, capendo quali sono le reali esigenze ed investendo sulla focalizzazione, in modo da non generare ulteriore frammentazione. Bisogna investire dove ci sono eccellenze e specializzazioni perché è importante creare una massa critica. Ad esempio, abbiamo presentato un progetto all’interno del cluster Alisei che prevede opportunità di collaborazioni pubblico-private che possono convogliare nello Human Technopole”. Dinner Lecture “Storia dell’industria farmaceutica e... Dispositivi Medici e Supply Chain: un rapporto di valore per le... MOST POPULAR Lorenzin: “Nuovi sistemi di contrattazione per i farmaci innovativi” Sperimentazioni cliniche, al via progetto pilota Vhp per la valutazione congiunta Aifa-Comitati Etici A Exposanità i tablet che permettono agli autistici di comunicare IL RAPPORTO TAGS: Assobiotec - Biotech - Biotecnologie - Ena - Riccardo Palmisano SHARE: Tweet &description=Boom di imprese biotech: sono quasi 500 in Italia e fatturano 9,4 miliardi di euro" data-pin-do="buttonPin" data-pin-config="above"> TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE... Biotech: start-up innovative in scena a Milano. Serve migliorare l’attrattività del paese ABOUTPHARMA CONTATTI L’Assemblea annuale di Assobiotec nomina Riccardo Palmisano nuovo Presidente PUBLISHING CHI SIAMO Biotech: Italia agli ultimi posti in Europa per finanziamenti di venture capital EDUCATION & EVENTS PRIVACY POLICY VIDEO HTA FOTO Il biotech del Belpaese cresce, ma bisogna renderlo più competitivo JOB IN PHARMA RASSEGNA STAMPA BOOK PHARMA BIOSIMILARI Il presente sito utilizza i "cookie" per facilitare la navigazione. Accetta e continua FIGHTINGPAIN HPS Srl P.IVA 07106000966 WORLD NEWS Informativa sulla Privacy SI PARLA DI ASSOBIOTEC 2 RASSEGNA WEB QUOTIDIANOSANITA.IT Redazione | Pubblicità | Contatti Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art Scienza e Farmaci Home Cerca Cronache Governo e Parlamento Regioni e Asl Lavoro e Professioni Scienza e Farmaci Studi e Analisi Quotidiano on line di informazione sanitaria Mercoledì 18 MAGGIO 2016 Archivio segui quotidianosanita.it Tweet stampa Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato. E il settore salute fa da traino. Il Rapporto Assobiotec Poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) si occupano di salute e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 mld) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Lombardia al top della classifica. Palmisano: “Settore in crescita il problema è che le realtà industriali sono piccole e ciò ostacola lo sviluppo”. IL RAPPORTO 18 MAG - A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato ieri a Milano, presso la sede Ice. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). "I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec - Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei SI PARLA DI ASSOBIOTEC 27 RASSEGNA WEB QUOTIDIANOSANITA.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie - dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA - Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare - ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. HiQPdf Evaluation 05/18/2016 18 maggio 2016 © Riproduzione riservata Allegati: Rapporto Assobiotec 2016 Altri articoli in Scienza e Farmaci Bambini ipertesi. Attenzione alle diagnosi, i sintomi possono essere “spia” di un tumore raro Epatite C. Garantire subito a tutti le cure con i nuovi farmaci? Può non essere una scelta saggia Farmaci. Ema: “Nel 2015 autorizzati 93 nuovi medicinali”. Il Report annuale Dal modello “medico” a quello “globale”. La salute si valuta così Embolia polmonare. Test di coagulazione ne migliora la diagnosi Allattamento. Se la mamma lavora meno di 20 ore a settimana, dura almeno sei mesi ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER SI PARLA DI ASSOBIOTEC 28 RASSEGNA WEB ILFARMACISTAONLINE.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 51 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 Quotidiano della Federazione Ordini Farmacisti Italiani Mercoledì 18 MAGGIO 2016 Ultimo aggiornamento ore 11:57:00 art Redazione Uffici Commerciali Scienza e Farmaci Home Federazione e Ordini Cronache Governo e Parlamento Regioni e ASL Lavoro e Professioni Scienza e Farmaci Studi e Analisi Segui ilFarmacistaOnline Tweet Scienza e Farmaci Segui lo speciale Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato. E il settore salute fa da traino. Il Rapporto Assobiotec Poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) si occupano di salute e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 mld) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Lombardia al top della classifica. Palmisano: “Settore in crescita il problema è che le realtà industriali sono piccole e ciò ostacola lo sviluppo”. IL RAPPORTO 18 MAG - A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016“Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato ieri a Milano, presso la sede Ice. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. iPiùLetti [ultimi 7 giorni] Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 in Aula al Senato. Le novità per le farmacie volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). 3 - Il nemico dentro: demenza e Parkinson 1 - Ddl Lorenzin. Il 18 maggio l'esame del testo 2 - Decreto scuola. Via libera dal Senato. Si sbloccano le scuole specializzazione non mediche, ma senza risorse per i contratti. Mandelli (Fi) e D’Ambrosio Lettieri (CoR): “Farmacisti penalizzati” sono malattie autoimmuni? La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). 4 - Le donne che vanno spesso in chiesa "I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec - Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o 5 - Formazione specialistica. Mandelli micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa SI PARLA DI ASSOBIOTEC vivono più a lungo. E si ammalano meno di cancro e di malattie cardiovascolari. Uno studio Usa (Fofi): “Troppe criticità per scuole di area non medica” 6 - Formazione specialistica. “Bene Dl scuola. Urgente sbloccare scuole di specializzazione per garantire diritto allo studio ed evitare gravi ricadute per il Ssn”. Intervista a Novelli (Crui) 7 - Bonus bebè. Lorenzin: “Serve cura choc. Ipotesi di 160 euro per il primo figlio e 240 per il secondo” 8 - Eterologa. Arrestato Severino Antinori. L'accusa è di aver prelevato ovuli ad una ragazza contro la sua volontà 12 RASSEGNA WEB ILFARMACISTAONLINE.IT coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di HiQPdf Evaluation 05/18/2016 trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” Data pubblicazione: 18/05/2016 9 - Governance farmaceutica. Garattini, Remuzzi e Bertelè (Ist. Mario Negri): “Bene Regioni. Valutazione grado di innovazione e prezzo europeo dei nuovi farmaci per rendere sostenibile il Ssn” 10 - Le donne e il cancro. Intervista al ginecologo Moscarini: “Oggi si può guarire, preservando fertilità, bellezza e aspettativa di vita” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie - dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA - Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare - ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. 18 maggio 2016 © RIPRODUZIONE RISERVATA Allegati ■ Rapporto Assobiotec 2016 Ultimi articoli in Scienza e Farmaci SI PARLA DI ASSOBIOTEC 13 RASSEGNA WEB IT.FINANCE.YAHOO.COM Nuovo utente? Registrati Entra Aiuto Data pubblicazione: 17/05/2016 Fai di Yahoo la pagina iniziale Mail HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art Yahoo Cerca sul web HOME TUTTI I TEMI QUOTAZIONI ULTIME NOTIZIE Inserisci simbolo MIO PORTAFOGLIO SOLO SU YAHOO FINANZA NOTIZIE VIDEO INFOGRAFICHE FINANZA PERSONALE LOBBY D'ITALIA CAMBIAVALUTE CLASSIFICHE E FOTO FORUM GUIDA ALLA FINANZA VIDEONEWS Cerca quotazioni Biotech, in Italia 500 imprese, 9mila addetti e 9,4 mld fatturato VIDEO PIÙ RECENTI Da S a m | Askanews – 23 minuti fa Roma, 17 mag. (askanews) - Quasi 500 le imprese biotech attive in Italia, un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di un grande sviluppo e capace di fungere da Regno Unito, l’inflazione rallenta, ad Ultimo bilancio (in rosso) in sterline per Twitter pensa di allargare i 140 Lavoro, Vodafone Italia lancia "Care 4 Your acceleratore di occupazione nell'indotto: è questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata nel Rapporto 2016 "Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts&Figures" realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa Biotech, in Italia 500 imprese, 9mila addetti e 9,4 mld fatturato parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l'elemento trainante dell'intero settore. Il fatturato supera i 9,4 Tutti i video » miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma - si legge nel rapporto - del rilevante contributo che l'introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo SCARICA L'APP DI YAHOO FINANZA sviluppo dell'industria biotech nei prossimi anni. BATTI IL MERCATO Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un'incidenza del 25% Segui l'andamento delle quotazioni che ti interessano. Leggi notizie personalizzate e gli aggiornamenti del tuo portafoglio. Altro » sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d'affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. ULTIME NOTIZIE DAI MERCATI Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all'industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima Analisi tecnica quotidiana sul forex Trend Online 26 minuti fa Piazza Affari scivola su livelli pericolosi: come muoversi ora Trend Online - 34 minuti fa regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato Italia beve meno vino, scende dal podio: superata da Germania LaPresse - 40 minuti fa biotech (51,11% del totale). Per la direzione dell’USD attesi i dati USA Trend "I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende - dichiara Riccardo Online - 41 minuti fa Belpietro lascia la direzione di 'Libero': in pole Vittorio Feltri LaPresse - 1 ora 9 minuti fa Palmisano, presidente di Assobiotec -. Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del La sottoccupazione italiana è una crisi di domanda Trend Online - 1 ora 36 minuti fa settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o Flessibilità: l'Ue sempre più vicina al sì Trend micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Online - 2 ore 16 minuti fa Italia". Wall Street non si sbilancia dopo il buon rialzo della vigilia Trend Online - 2 ore 33 minuti fa Euro/dollaro cala dopo dati Usa, yen giù su Banca del Giappone e appetito rischio Reuters - 2 ore 44 minuti fa Ansaldo Sts, udienza merito slitta a 19 luglio Reuters - 2 ore 46 minuti fa Flash Usa: licenze di costruzione in crescita meno delle stime Trend Online - 2 ore 47 minuti fa Vai all'elenco dei principali indici di Borsa » SPECIALI YAHOO SI PARLA DI ASSOBIOTEC 25 RASSEGNA WEB IMPRESAMIA.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art HOME 17 maggio 2016 Commenti disabilitati CHI SIAMO CREDITS COOKIE POLICY Approfondimenti Cerca nel sito... CERCA IN ARCHIVIO INNOVAZIONE-BIOTECH: IN ITALIA 489 IMPRESE, OLTRE 9MILA ADDETTI E 9,4 MLD DI FATTURATO. RAPPORTO 2016 Cerca nel sito... Popolari Recenti Casuali IMPRESE – Navale: forum verticale a Carrara giovedì 16 dicembre 13 dicembre 2010 CONSUMI – Made in Italy: l’83% degli italiani mangia nazionale 28 febbraio 2010 IMPRESE – Italia e Romania: Camere di commercio alleate per... 8 febbraio 2012 NEWS – Milleproroghe: tasse, incentivi, Sistri e obbligo Pos (... 28 febbraio 2014 INNOVAZIONE-Convegno ” Il ruolo della Dogana per lo sviluppo del... 17 maggio 2016 A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in DALL’IDEA ALL’IMPRESAComoNExT: torna il Bando Incubatore d’Impresa per start up... Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa 17 maggio 2016 parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione[1] che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro[2] e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. VIDEO ADVERTISING OUTSTREAM-Festival of Media Global: interviene: Jeremy Arditi, SVP... 17 maggio 2016 Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech[3] a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a SOSTENIBILITA’-Presentato il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.... 17 maggio 2016 contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il TURISMO – Le vacanze piú pazze al mondo 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria 16 ottobre 2009 manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e SI PARLA DI ASSOBIOTEC LAVORO – Social game: danneggiano o no la produttività? 26 dicembre 2009 22 RASSEGNA WEB fatturato biotech (51,11% del totale). IMPRESAMIA.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 “I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di WELFARE AZIENDALEIncentivi: nel nuovo libro di Filippo Di Nardo l’intervista... indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano ( nella foto di aperturaò@ 27 ottobre 2015 Imagoeconomica), Presidente di Assobiotec - Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, CONCORSO – OASIS PhotoContest: aumentati i premi in palio poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi 15 dicembre 2014 passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa ADVERTISEMENT coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, Trauma Kit Wedding Videos Toronto attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie – dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA - Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare – ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” FOCUS PER SETTORE DI APPLICAZIONE DELLE BIOTECNOLOGIE Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. ADVERTISEMENT Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. CATEGORIE Approfondimenti Commerciale SI PARLA DI ASSOBIOTEC 23 RASSEGNA WEB Le biotecnologie industriali IMPRESAMIA.COM HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Data pubblicazione: 17/05/2016 Dalla home page Formazione Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle News biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati[4]. Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. Assobiotec Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, rappresenta oltre 140 imprese e parchi tecnologici e scientifici che operano in Italia nei diversi settori di applicazione delle biotecnologie. Assobiotec promuove, sostiene e tutela lo sviluppo delle biotecnologie in tutte le loro aree di applicazione: salute (red biotech), agricoltura e alimentazione (green biotech), ambiente, processi industriali, biomateriali, bioenergie e restauro (white biotech). ENEA ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca che opera nei settori dell’innovazione tecnologica e nella prestazione di servizi avanzati alla Pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini. L’Agenzia, che dispone di 14 tra centri di ricerca e laboratori sul territorio nazionale, è attiva negli ambiti dell’efficienza energetica, operando anche come Agenzia nazionale, e delle fonti rinnovabili; dispone di competenze e strutture di innovazione tecnologica anche nei settori dei beni culturali, cooperazione allo sviluppo, agroalimentare, ambiente, clima, salute, security, fusione e sicurezza nucleare. [1] Sono aziende micro quelle nelle quali il numero degli addetti è < di 10; piccole quelle con numero di addetti < di 50 [2] Dati al 31/12/2014 [3]Aziende che dedicano oltre il 75% dell’investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. [4] Per maggiori informazioni vedi “La bioeconomia in Europa – 2° rapporto” Intesa Sanpaolo – Assobiotec » Approfondimenti » INNOVAZIONE-Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato. Rapporto 2016 ABOUT THE AUTHOR: ADMIN ARTICOLI CORRELATI SI PARLA DI ASSOBIOTEC 24 RASSEGNA WEB AGENPARL.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art HOME AGP NEWS: POLITICA ECONOMIA REGIONI MAGAZINE Sanità., Federfarma Roma finanzia culla termica per nati prematuri SPORT ALTRE AGP INTERNATIONAL - 2 mins ago - 2 mins ago Enea e Assobiotech: Biotech in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato Ambiente 12 mins ago Search … AGENPARL AGP Video Gallery Chi Siamo Contatti Informativa sulla Privacy Mission My Channel My Playlist Watch History Watch Later MAGAZINE Lavoro, Coldiretti: boom nuovi mestieri pecora a 20 anni Clone Dolly Olio d’oliva, Giuffrida (PD): sanzioni a chi non rispetta norme su tracciabilita´ Puglia, pesca, Gatta: governo blocca attività, promette aiuti ma dimentica di erogare risorse agli operatori (AGENPARL) – Milano, 17 mag 2016 – A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech Sharing Twitter 0 Facebook 0 Google + 0 Linkedin 0 Email this article Print this article Authors Floriana Cutini Tags biotech, Enea, imprese attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “ Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. REDAZIONE: Username Password Login Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). “I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec – Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che SI PARLA DI ASSOBIOTEC 4 RASSEGNA WEB AGENPARL.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie – dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA – Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare – ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” HiQPdf Evaluation 05/17/2016 FOCUS PER SETTORE DI APPLICAZIONE DELLE BIOTECNOLOGIE Le biotecnologie della salute .Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati[4]. Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di SI PARLA DI ASSOBIOTEC 5 RASSEGNA WEB AGENPARL.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Assobiotec Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, rappresenta oltre 140 imprese e parchi tecnologici e scientifici che operano in Italia nei diversi settori di applicazione delle biotecnologie. Assobiotec promuove, sostiene e tutela lo sviluppo delle biotecnologie in tutte le loro aree di applicazione: salute (red biotech), agricoltura e alimentazione (green biotech), ambiente, processi industriali, biomateriali, bioenergie e restauro (white biotech). ENEA ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca che opera nei settori dell’innovazione tecnologica e nella prestazione di servizi avanzati alla Pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini. L’Agenzia, che dispone di 14 tra centri di ricerca e laboratori sul territorio nazionale, è attiva negli ambiti dell’efficienza energetica, operando anche come Agenzia nazionale, e delle fonti rinnovabili; dispone di competenze e strutture di innovazione tecnologica anche nei settori dei beni culturali, cooperazione allo sviluppo, agroalimentare, ambiente, clima, salute, security, fusione e sicurezza nucleare. Twitter @assobiotec RELATED POSTS Valle d’Aosta: Progetto strategico per la nascita e lo sviluppo delle imprese insediate Mipaaf, Castiglione: via libera Rete Imprese, Bonfrisco(CR): la sfida più dura della crisi la stanno vivendo proprio le PMI Agenparl Ambiente sistema pesca “volante” per pesce azzurro dopo 15 anni, punto fermo per imprese ittiche Enea e Assobiotech: Biotech in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato Site index Copyright © 2012 by DW Focus. Proudly powered by WordPress WordPress Theme by DesignWall SI PARLA DI ASSOBIOTEC 6 RASSEGNA WEB H2OIL.IT FINANZA ED ECONOMIA METEO Data pubblicazione: 17/05/2016 GIOCHI & SCOMMESSE ENERGIA SCUOLA HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art Chi siamo POLITICA E DIRITTO PRODOTTI E AZIENDE EFFICIENZA ENERGETICA ESTERO ELETTRICITÀ GAS PERSONAGGI ACQUA EVENTI PETROLIO DATI ETICA INNOVAZIONE ENERGIE ALTERNATIVE Enea, Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato articolo pubblicato il 17 maggio 2016 - 16.52 in Focus, Prodotti e Aziende, Dati A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da In Evidenza Clima, Galletti (min. Ambiente): "Italia porta a Bonn esperienza ambientale Expo, priorità a sostenibilità ed economia circolare" 17/05/2016, 17:01 Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione 1 che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro 2 e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del L’esperienza di Expo arriva al rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo negoziato europeo come esempio dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S di sostenibilità [...] gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech 3 a GSE, Prezzi minimi garantiti: online la sezione web per richiedere la convenzione per impianti che cedono energia elettrica al mercato libero capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 17/05/2016, 16:57 di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto Il GSE informa gli operatori evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto interessati che è online sul Portale RID la [...] 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la Energia, in Commissione Ue progetto su allacciamento a reti pubbliche di distribuzione di energia elettrica a bassa tensione 17/05/2016, 10:34 Il Lussemburgo ha presentato in quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA Commissione Ue un progetto avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato recante requisiti [...] per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca Borsa elettrica, ad aprile prezzo medio di acquisto in calo del 33% del paese e le imprese attive nelle biotecnologie - dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA – Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, 16/05/2016, 15:14 l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa Ad aprile, il prezzo medio di direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, acquisto dell'energia elettrica (PUN) segna una [...] Energia, Commissione UE: in crescita audit energetici nelle imprese per migliorare efficienza energetica 16/05/2016, 12:37 L'efficienza energetica è la chiave per migliorare la sicurezza energetica [...] Energia, Camera impegna il Governo a promuovere azioni contro spopolamento aree rurali per valorizzazione filiere energie rinnovabili per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare - ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi”. H2OIL 16/05/2016, 10:22 “La Camera, premesso che: lo SI PARLA DI ASSOBIOTEC 17 RASSEGNA WEB ITALPRESS.COM martedì 17 maggio 2016 Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Direttore Editoriale: art OROSCOPO METEO Italo Cucci Direttore Responsabile: Gaspare Borsellino Cerca... HOME AGROALIMENTARE AMBIENTE ARTE & ARCHITETTURA CRONACA ECONOMIA ENERGIA LEGALITÀ MEDNEWS MOTORI POLITICA REAL ESTATE SALUTE SPETTACOLI SPORT TURISMO REGIONALI ▿ SPECIALI ▿ 17 mag 04:58 - ARRIVA LA NUOVA MINI CLUBMAN ALL4 17 mag 04:53 - GARAGE ITALIA FIRMA LIVREA BMW I8 FUTURISM EDITION Tg News ore 12.30 17/5/2016 Tg News ore 9 17/5/2016 Agenzia di Stampa Italpress > Economia Tg News ore 20 16/5/2016 >> Scarica scheda notiziario Tg News ore 17 16/5/2016 Scrivi alla redazione Crepet "Giocatore pataologico alla fine vuole perdere" LIFESTYLE f24 precompilato, come si paga BIOTECH SETTORE DA 9.4 MLD, PALMISANO "SERVE CABINA REGIA" Come pagare il mav online 17 maggio 2016 Sono quasi 500 le imprese che in Italia si occupano di biotecnologie e che sviluppano 9,4 miliardi di euro di fatturato, dando lavoro a circa 9 mila addetti. E' quanto emerge dal rapporto "Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts and Figures" realizzato da Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie) e da Enea, presentato oggi a Milano. Le aziende biotech attive in Italia sono 489, si tratta in gran parte di imprese di piccole e micro dimensioni, in grado però di generare un fatturato superiore ai 9,4 miliardi di euro, con previsioni che indicano un'ulteriore espansione nei prossimi anni (+12,8% nel 2017, +18,1% nel 2019). Un settore, quello delle biotecnologie, capace di fungere anche da acceleratore di occupazione, visto che gli addetti superano le 9.200 unità, e di generare innovazione e sviluppo, come testimoniano gli investimenti in ricerca che superano gli 1,8 miliardi di euro, con un'incidenza del 25% sul fatturato, con punte del 40% del giro d'affari. Il numero di addetti alla ricerca e sviluppo del settore è di cinque volte maggiore rispetto a quelli dell'industria manifatturiera. Nel corso del 2014 oltre la metà di queste imprese si è auto nanziata, più di un quarto ha potuto usufruire di contributi pubblici o privati (grants) e il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito. La regione italiana in cui questo tipo di aziende hanno maggiore diffusione è la Lombardia (141 imprese per il 51% del fatturato). Detrazione fiscale box auto 2016 Isee 2016, documenti necessari Spese di rappresentanza per professionisti e start up FOTO "Il rapporto dimostra che l'industria biotecnologica italiana è indubbiamente un settore d'eccellenza scienti ca e tecnologica, caratterizzato da fermento e dinamismo - ha spiegato il presidente di Assobiotec Riccardo Palmisano -. Gli stessi dati però, dimostrano anche i nostri punti di debolezza, in particolare quello legato alle piccole dimensioni delle nostre aziende, che ostacola fortemente lo sviluppo delle nostre potenzialità. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti e passi avanti in questa direzione, i punti critici vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il treno". Secondo il presidente dell'associazione del biotech italiano, serve in primis una cabina di regia del sistema che, sull'esempio di quanto già avviene in altri paesi europei come l'Inghilterra, possa coordinare e armonizzare gli interventi su ricerca e innovazione, indirizzando al meglio le risorse disponibili. Tra le proposte di Assobiotec anche la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita, la richiesta di ulteriori agevolazioni fiscali e la nascita di venture Capital pubblico-privato per sostenere le aziende del settore. (ITALPRESS). ITALPRESS «precedente Scarica la brochure successivo » Share | 17/05/2016 16.53 ALMAVIVA: SINDACO PALERMO "POSITIVA CONVOCAZIONE MINISTERO" 17/05/2016 16.49 Motori: Il motore boxer Subaru compie 50 anni 17/05/2016 16.48 Motori: Garage Italia Customs firma livrea BMW i8 Futurism Edition 17/05/2016 16.47 Motori: Arriva la nuova Mini Clubman ALL4 17/05/2016 16.46 Motori: Gamma Skoda MY 2017 piu' sicura, intelligente e tecnologica 17/05/2016 16.45 Motori: Peugeot 2008. Il crossover ora si trasforma in SUV 17/05/2016 16.42 MOTORI: IL MOTORE BOXER SUBARU COMPIE 50 ANNI-2- 17/05/2016 16.42 MOTORI: IL MOTORE BOXER SUBARU COMPIE 50 ANNI 17/05/2016 16.42 MOTORI: GARAGE ITALIA CUSTOMS FIRMA LIVREA BMW i8 FUTURISM EDITION 17/05/2016 16.42 MOTORI: GARAGE ITALIA CUSTOMS FIRMA LIVREA BMW i8 FUTURISM EDITION-2- MERCATO GLOBALE? INFORMAZIONE TOTALE Gli assetti finanziari ed economici internazionali cambiano alla velocità della luce. Italpress corre dentro i fatti per fornirvi ogni giorno notizie affidabili. Italpress fornisce dati precisi, direttamente attinti dalle istituzioni, dagli organismi internazionali, nazionali e regionali, dalle organizzazioni di categoria e dai sindacati. MONDO DEL LAVORO Grande attenzione all’occupazione, al lavoro giovanile, alle opportunità di formazione e di impiego in Italia e all’estero. SCENARI I sondaggi, le indagini e gli studi degli istituti di ricerca più accreditati sulle realtà economiche e sociali italiane ed estere. SETTORI DI PARTICOLARE ATTENZIONE Mercati emergenti, new economy, telecomunicazioni, assicurazioni e credito. Oltre a questi, informazione quotidiana sui movimenti SI PARLA DI ASSOBIOTEC 28 RASSEGNA WEB LADIGE.IT MI ABBONO LEGGI L'ADIGE Data pubblicazione: 17/05/2016 PUBBLICITÀ CONTATTACI HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Accedi Cerca nel sito art Quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige NEWS TERRITORI SPORT EVENTI POPULAR BLOG MULTIMEDIA EDICOLA Home | News | Business | Il futuro è biotech Diagnostica in crescita Business Il futuro è biotech Diagnostica in crescita Le prospettive dell’Italia? Si Guarda sempre più alle biotecnologie. Gli investitori punteranno molto «sulla trasformazione delle biomasse vegetali Mar, 17/05/2016 - 16:22 0 0 0 CONNECT TWITTER LINKEDIN EMAIL PIÙ LETTI PIÙ CONDIVISI PIÙ COMMENTATI STAMPA POLITICA 17 MAG 2016 PER APPROFONDIRE: biotecnologie, biotech, verdi, Palmisano, Italia , sviluppo Tempo di lettura: ! minuto 15 secondi Dalla produzione di energia pulita alla bonifica ambientale, dalla riqualificazione dei processi industriali alla conservazione del patrimonio artistico: il settore del «white biotech» è destinato ad avere un grande sviluppo nel prossimo futuro. Lo afferma Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, a margine della presentazione del Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts & Figures», realizzato in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). «Nel breve e medio periodo, la crescita del biotech italiano sarà trainata ancora dalle biotecnologie applicate alla salute. Non solo vaccini, farmaci innovativi come anticorpi monoclonali e proteine ricombinanti, o terapie cellulari, geniche e rigenerative: crescerà molto anche il settore della diagnostica», spiega Palmisano. «Nel lungo periodo, però, l’Italia potrà giocare un ruolo di primo piano anche nel settore del white biotech: ad oggi ci sono già buone basi di partenza, che fanno pensare ad un grande potenziale di sviluppo per il futuro». Riparte la corsa di Stefano Fassina per il Campidoglio. MONDO 17 MAG 2016 Circa 12 mila lavoratori sono stati invitati a lasciare i pi CRONACA 17 MAG 2016 Ottanta nuovi assunti grazie al Progettone. BUSINESS 17 MAG 2016 Dalla produzione di energia pulita alla bonifica ambientale, BUSINESS 17 MAG 2016 Il gruppo Poli aggancia la ripresa. Gli investitori punteranno molto «sulla trasformazione delle biomasse vegetali, con biotecnologie che potranno avere molte applicazioni che vanno dalla chimica alla farmaceutica, dall’industria cartaria a quella del tessile e del legno: tutti settori - sottolinea il presidente di Assobiotec - in cui l’Italia ha una forte tradizione industriale». Anche la chimica verda italiana, «con le sue moderne bioraffinerie, guarda alle biotecnologie aggiunge Palmisano - per la produzione di biolubrificanti, colori, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali innovativi che costituiscono già oggi una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale». FOTOGALLERY RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright l’Adige Ti sei ricordato di condividerlo con i tuoi amici? Condividi su Facebook < ARTICOLO PRECEDENTE Il gruppo Poli aggancia la ripresa: vendite a +4,4% Profughi: la protesta Condividi su Twitter ARTICOLO SUCCESSIVO Progettone, lavoratori furenti «Firmano un accordo negativo» > View the discussion thread. Annunci PPN VIDEOGALLERY SI PARLA DI ASSOBIOTEC 29 RASSEGNA WEB MATERBI.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 IT EN art Home 2016 maggio 17 Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld fatturato Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld fatturato Share 0 Tweet Pubblicato il: maggio 17, 2016 Roma, 17 mag. (AdnKronos Salute) – A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto a elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è la fotografia scattata nel Rapporto 2016 ‘Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures’ realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano. Le realtà impegnate nelle biotecnologie della salute rappresentano poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano a essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle malattie rare e delle terapie avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di malattie rare; dall’altro il primo prodotto di terapia avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato totale complessivo supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18% al 2019, a SI PARLA DI ASSOBIOTEC 31 RASSEGNA WEB MATERBI.COM Data pubblicazione: 17/05/2016 conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. HiQPdf Evaluation 05/18/2016 Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech3 a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). “I dati del rapporto – dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec – mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica”. Eppure “burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese”. “Primo fra tutti – evidenzia Palmisano – l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare e armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali a oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese”. “Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano – conclude Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’Enea – è necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi”. Link Cos’è Gallery Educational Partner Download Newsletter Your email address SI PARLA DI ASSOBIOTEC 32 RASSEGNA WEB MEDICALIVE.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art HOME CHI SIAMO MEDICAL NEWS Home SPECIALIZZAZIONI NEWS Biotech : in Italia il fatturato supera 9 miliardi VIDEO EVENTI ECM COMITATO TECNICO EDITORIALE I centenari nascondono un segreto nella flora batterica ARCHIVIO CONTATTI PRIVACY Lorenzin, vicenda Antinori non è legata ad assenza ovociti MEDIC@L News News Biotech : in Italia il fatturato supera 9 miliardi Posted by Redazione Date: maggio 17, 2016 Rapporto Assobiotec-Enea, quasi 500 imprese e oltre 9.000 addetti Continua la corsa del biotech italiano: con quasi 500 imprese attive e oltre 9.000 addetti, il fatturato globale supera i 9,4 miliardi di euro, con le previsioni che indicano un +12% al 2017 e un +18% al 2019. E’ quanto emerge dal Rapporto 2016 Biotech : in Italia il fatturato supera 9 miliardi maggio 17, 2016 Read more... ”Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts & Figures”, realizzato da Assobiotec in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). Il documento fotografa una realtà fatta per lo più da imprese micro o di piccole dimensioni, che però non rinunciano all’innovazione: gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro, incidono per il 25% sul fatturato delle imprese dedicate a ricerca e sviluppo biotech a capitale italiano, con punte fino al 40%. Per il presidente dell’Assobiotec, Riccardo Palmisano, sono cifre che indicano che ”l’industria biotecnologica in Italia continua a rappresentare un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica: un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo” . Il motore trainante rimane quello delle biotecnologie applicate alla salute, settore in I centenari nascondono un segreto nella flora batterica Read more... cui opera il 53% delle imprese biotech italiane con un fatturato di 7,1 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari a 1,4 miliardi di euro. La Lombardia è la prima Regione per numero di imprese (141), investimenti in ricerca e sviluppo (29% del totale) e fatturato biotech (51% del totale). Potrebbe Anche Interessarti Video maggio 16, 2016 Lorenzin, vicenda Antinori non è legata ad assenza ovociti maggio 16, 2016 Sul tema del patto terapeutico con il paziente sottoposto ad applicazione del Gel Piastrinico (PRP), Medicalive Magazine ha intervistato il dott. Egidio Avarotti, ortopedico, traumatologo, direttore UOC ortopedia e traumatologia dell'Ospedale “Gravina” di Caltagirone, Asp 3 Catania. Si è verificato un errore. Prova a guardare il video su www.youtube.com oppure attiva JavaScript se è disabilitato nel browser. Read more... L’Italia invecchia e la badante non Tags: share biotech 0 Oms. Ogni anno oltre un milione di fatturato 0 In Italia le malattie non trasmissibili italia 0 0 2,5 miliardi: approvato il Programma Nazionale della Ricerca maggio 16, 2016 Read more... Con il taglia-incolla del Dna ‘cancellate’ le corna alle mucche SI PARLA DI ASSOBIOTEC Con la presidenza del dott. Gaetano Gulino, direttore dell'UOC di Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale di Biancavilla-Paternò (Catania) a Taormina, nel palazzo Duchi di Santo Stefano, si è svolto il congresso dal tema "La Rigenerazione Tissutale in Ortopedia e Traumatologia". Segreteria organizzativa e provider Ecm "Av Eventi e Formazione", l'evento ha visto le relazioni di molti specialisti intervenuti per illustrare i progressi ottenuti nel campo dell'applicazione delle cellule staminali e del gel piastrinico per la rigenerazione tissutale. Guarda l'intervista integrale al dott. Gaetano Gulino. 33 RASSEGNA WEB METEOWEB.EU Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art HOME NEWS METEO NOWCASTING GEO-VULCANOLOGIA ASTRONOMIA MEDICINA & SALUTE TECNOLOGIA VIAGGI OLTRE LA SCIENZA FOTO VIDEO Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 miliardi di fatturato Di Filomena Fotia - 17 maggio 2016 - 15:30 Mi piace 375 mila Delfini: un rifugio in mare sulle coste italiane A ne 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotogra a scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, i n collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione[1] che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro[2] e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech[3] a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). “I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scienti ca che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec – Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del SI PARLA DI ASSOBIOTEC 34 RASSEGNA WEB METEOWEB.EU Data pubblicazione: 17/05/2016 settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o HiQPdf Evaluation 05/17/2016 micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni scali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori nanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie – dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA – Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più ef cienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare – ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” Focus per settore di appricazione delle biotecnologie Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scienti che in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, SI PARLA DI ASSOBIOTEC 35 RASSEGNA WEB METEOWEB.EU Data pubblicazione: 17/05/2016 funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riquali cazione di molti processi industriali, alla HiQPdf Evaluation 05/17/2016 produzione di energia e di bioprodotti, no ad arrivare alla diagnostica e boni ca ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubri canti, pigmenti, solventi, detergenti, tofarmaci, bioplastiche, bre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati[4]. Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera liera alimentare italiana. [1] Sono aziende micro quelle nelle quali il numero degli addetti è < di 10; piccole quelle con numero di addetti < di 50 [2] Dati al 31/12/2014 [3]Aziende che dedicano oltre il 75% dell’investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. [4] Per maggiori informazioni vedi “La bioeconomia in Europa – 2° rapporto” Intesa Sanpaolo – Assobiotec Mi piace 0 tweet Facebook Twitter Filomena Fotia Nata a Reggio Calabria il 29 Gennaio 1988, è un'esperta di scienza e letteratura. Laureata nel 2012, scrive per MeteoWeb dal 2013. ARTICOLI CORRELATI ALTRO DALL'AUTORE Allerta Meteo, forti temporali al La vitamina K: ecco perchè fa Couture in Orbit: la moda in Centro/Sud: bombe d’acqua bene ed in... orbita al Museo... tra... SITEMAP HOME GEO-VULCANOLOGIA FOTO ASTRONOMIA • FOTO METEO MEDICINA E SALUTE Giornale online di meteorologia e scienze del cielo e della terra • FOTO ASTRONOMIA TECNOLOGIA Reg. Tribunale RC, N° 12/2010 • FOTO NATURA ALTRE SCIENZE • FOTO TECNOLOGIA LE ONDE ELETTROMAGNETICHE • FOTO CURIOSITA’ VIAGGI E TURISMO VIDEO OLTRE LA SCIENZA METEO ARCHEOLOGIA SATELLITI GEOGRAFIA PREVISIONI METEO E SCIENZE DEL CIELO E DELLA TERRA Editore Iscrizione al ROC N° 25929 P.IVA/CF 02901400800 Contattaci: [email protected] SI PARLA DI ASSOBIOTEC 36 RASSEGNA WEB PROMETEUSMAGAZINE.ORG Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art .ANBI INFORMA .BIOTECNOLOGIE .RUBRICHE .PROMETEUS ANBI – BIOTECNOLOGI ITALIANI Search this website... Home » .ANBI informa » Report sullo Stato delle Biotecnologie 2016 .ANBI INFORMA .BIOTECNOLOGIE MAY 17 TAGS ASSOBIOTEC BIOINITALY REPORT ENEA RELATED POSTS Bologna, 8 aprile: i biotecnologi si interrogano sull’oggi e sul domani della professione Continua la crescita della Bioeconomia in Europa Technology Forum Life Sciences: le 3 priorità per la competitività del redbiotech italiano REPORT SULLO STATO DELLE BIOTECNOLOGIE 2016 SEGUICI SU FACEBOOK! POSTED BY REDAZIONE ON MAY 17, 2016 L’industria biotecnologica italiana è protagonista di uno straordinario sviluppo, riconducibile a diversi fattori tra i quali l’indiscussa eccellenza della nostra ricerca accademica e industriale, e la straordinaria capacità delle imprese di trasformare l’innovazione in prodotti di valore. A fine 2015, sono quasi 500 in Italia le imprese di biotecnologie, attive in tutti i settori di applicazione. Più della metà di queste (256) è costituita da imprese dedicate alla R&S biotech, vale a dire da aziende che dedicano oltre il 75% dell’investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. La grande maggioranza delle imprese biotech italiane (75%) è costituita da aziende di micro o di piccola dimensione; una percentuale che sale al 90% quando si considerino le sole aziende dedicate alla R&S biotech, che costituiscono, quindi, l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato biotech totale supera i 9,4 miliardi di euro, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi e il numero totale degli addetti biotech le 9.200 unità. L’industria biotecnologica è un comparto ad alta intensità di ricerca: l’incidenza degli investimenti in R&S biotech sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano è del 25%, con punte fino al 40% per molte di queste. Questi i dati principali del Biotech italiano, secondo quanto riportato nel consueto report “BioInItaly Report 2016″ elaborato dal Centro Studi Assobiotec in collaborazione con ENEA. ARTICOLI PIÙ RECENTI Report sullo Stato delle Biotecnologie 2016 Dynamic Transcriptional and Epigenetic Regulation of Human Epidermal Keratinocyte Differentiation Modelli animali: la scienza di oggi e quella del futuro Tragedia Biotrial: le conclusioni del Comitato Scientifico il “riciclo” dei dati Ricordando le success story di Genenta Science, Intercept e Diasorin, il Presidente Assobiotec, Riccardo Palmisano, ha sottolineato come oggi in Italia “si può fare” grazie al rinnovato interesse per le eccellenze italiane da parte degli investitori e delle nuove politiche di crescita del settore. IFIB 2015: a Lodi si incontra la bioeconomia italiana SHARE THIS Commenti commento/i Prometeus © 2013 - Una rivista della Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani | Registrata presso il Tribunale di Milano Reg. N° 278 del 11/04/05 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 43 RASSEGNA WEB REPORTCAMPANIA.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art ULTIME NOTIZIE HOME Elezioni Inpgi Campania 2016: tutti i risultati. Vittoria del Movimento Unitario Giornalisti CRONACA POLITICA CULTURA EVENTI FOCUS NEWS SPORT Search here VIDEO HOME CRONACA BIOTECH: IN ITALIA 489 IMPRESE, OLTRE 9MILA ADDETTI E 9,4 MLD DI FATTURATO Si è verificato un errore. Prova a guardare il video su www.youtube.com oppure attiva JavaScript se è disabilitato nel browser. Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato Admin Mag 17, 2016 Cronaca 0 Like A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di GLI ULTIMI VIDEO piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a ULTIMI ARTICOLI INSERITI finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). SI PARLA DI ASSOBIOTEC 44 RASSEGNA WEB REPORTCAMPANIA.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 “I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec – Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie – dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA – Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare – ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” FOCUS PER SETTORE DI APPLICAZIONE DELLE BIOTECNOLOGIE GLI ARTICOLI PIÙ LETTI Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla SI PARLA DI ASSOBIOTEC 45 RASSEGNA WEB REPORTCAMPANIA.IT conservazione del patrimonio artistico. Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati . Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. Assobiotec Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, rappresenta oltre 140 imprese e parchi tecnologici e scientifici che operano in Italia nei diversi settori di applicazione delle biotecnologie. Assobiotec promuove, sostiene e tutela lo sviluppo delle biotecnologie in tutte le loro aree di applicazione: salute (red biotech), agricoltura e alimentazione (green biotech), ambiente, processi industriali, biomateriali, bioenergie e restauro (white biotech). ENEA ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca che opera nei settori dell’innovazione tecnologica e nella prestazione di servizi avanzati alla Pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini. L’Agenzia, che dispone di 14 tra centri di ricerca e laboratori sul territorio nazionale, è attiva negli ambiti dell’efficienza energetica, operando anche come Agenzia nazionale, e delle fonti rinnovabili; dispone di competenze e strutture di innovazione tecnologica anche nei settori dei beni culturali, cooperazione allo sviluppo, agroalimentare, ambiente, clima, salute, security, fusione e sicurezza nucleare. FACEBOOK TWITTER GOOGLE+ Previous Post Martinez (RnS) sulla prolusione del cardinale Bagnasco: “Ridiamo un’anima all’Europa, al lavoro, alla famiglia” LINKEDIN TUMBLR PINTEREST MAIL Next Post La Polizia di Stato e gli studenti: convegno alla Basilica di San Giovanni Maggiore admin RELATED ARTICLES SI PARLA DI ASSOBIOTEC 46 RASSEGNA WEB SCITECH.DIARIODELWEB.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 17 MAGGIO 2016 | AGGIORNATO 17:30 ITALIA | IN ENGLISH | BIELLA | VERCELLI | IVREA | TORINO | UDINE | GORIZIA | TRIESTE | PORDENONE | ROMA DIARIO TV art CANALI SciTech ∙ Tecnologia SCIENZA INTERNET GREEN SPAZIO E COSMO TECNOLOGIA MOBILE VIDEO RICERCA Biotech in Italia, un mercato da oltre 9 miliardi di euro Quasi 500 le imprese biotech attive in Italia con oltre 9mila addetti e un fatturato che supera i 9,4 miliardi di euro. Questi i dati sul biotech presentato dal report di ENEA e Assobiotec REDAZIONE (AFV) martedì 17 maggio 2016 - 17:36 commenti VIDEO IN PRIMO PIANO Social eating ed e-commerce, come il web cambia la cucina Siamo stati al Salone del Libro di Torino. Abbiamo parlato di innovazione, digitale, social eating con alcune delle startup dell'I3P di Torino: ecco come il web sta cambiando e aggregando di nuovo le persone Tweet Nextwin, come fare scommesse e divertirsi con un'app Fare pronostici calcistici in modo gratuito e senza il rischio di perd... Come trovare una palestra in ogni città Checkmoov ti permette di fare attività fisica - palestra e corsi - in ... Diario Innovazione I PIÙ VISTI NEL... » Top 50 SciTech Il mercato delle biotecnologie vale 9,4 miliardi di euro (© ApplesEyesStudio-Shutterstock.com) Stampa 1 Startup, come partecipare alla call di Impact Hub Milano 2 Smart Home, Digital Magics e Nice lanciano Building App Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di 3 Come il digitale ha cambiato il modo di leggere uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di 4 Perché Instagram ha cambiato logo 5 La sanità digitale italiana: a che punto siamo? 6 Perché è importante imparare a programmare già da piccoli Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di 7 Cos'è la Data Driven Innovation Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, 8 Sherlock, l'antifurto per bici lancia la campagna di MILANO - A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures» realizzato da Assobiotec, crowdfunding presso la sede ICE. 9 Un fatturato da oltre 9 miliardi Perchè Google ha scelto FCA per produrre l'auto che si guida da sola Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento 10 E' boom di micro-droni, ma in Italia il futuro è incerto trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Biotech e ricerca Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota SI PARLA DI ASSOBIOTEC 47 RASSEGNA WEB SCITECH.DIARIODELWEB.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese HiQPdf Evaluation 05/17/2016 dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). "I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec - Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.» Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%).Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana.In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è SI PARLA DI ASSOBIOTEC 48 RASSEGNA WEB SCITECH.DIARIODELWEB.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale HiQPdf Evaluation 05/17/2016 nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati. Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. Tutto su: Biotecnologie Economia Lavoro Ricerca Innovazione ENEA Assobiotec Italia AGGIUNGI UN COMMENTO Please enable JavaScript to view the comments powered by Disqus. TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE Guarda tutte » Biotecnologie nel DiariodelWeb.it «Jus the woman I am», biotecnologie per combattere il cancro Dalle piante una biofabbrica per futuri vaccini Stampa 3D, si potranno creare anche orecchie e muscoli umani A Milano le migliori imprese e i progetti Biotech Luca Benatti (Newron) eletto Vice Presidente di Assobiotec La neurobiologia scopre la bellezza Assobiotec e l’associazione biotech della Pennsylvania si alleano Assobiotec scrive al Senatore Tomassini BIOCHEM incentiva l'innovazione nell'UE A Varese la terza edizione della “Cernobbio” del biotech Diario del Web S.r.l. Chi siamo Strada Vaglio e Colma, 58 - 13900 Biella Contatti Avviso Legale Copyright 2016 © Tutti i diritti riservati. Privacy Policy Uso dei cookie CF, Partita I.V.A. n. 02476110024. R.E.A.: 191222 Capitale sociale € 10.000 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 49 RASSEGNA WEB VGLOBALE.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/17/2016 art Attualità Clima Energia Territorio Politica&Ambiente Cultura Opinioni La Società della Conoscenza e Inoltre... Home » Attualità Martedì 17 Maggio 2016 Bilancio nazionale Nel Biotech vi sono 489 imprese Con oltre 9mila addetti e 9,4 miliardi di fatturato. Gli investimenti in R&S: 25% del fatturato con punte fino al 40%. Lombardia al top della classifica. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital Accesso Premium username A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell'indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures» realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione1 che rappresentano l'elemento trainante dell'intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro2 e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l'introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell'industria biotech nei prossimi anni. Accedi password Ricordami Nome utente dimenticato? Password dimenticata? Multimedia Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un'incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech3 a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d'affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all'industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). «I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l'industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica sia tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec -. Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l'istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell'intero sistema che, sull'esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese». «La collaborazione fra Assobiotec e l'Enea avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie - dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell'Enea -. Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all'applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d'arte. Se nel settore della salute l'applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare - ha aggiunto Casagni -. Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi». Sciami di droni Calendario Eventi « Maggio 2016 » L M M G V S D 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 Qualità dell'aria Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall'analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall'altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un'impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle Gpta in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all'affermazione dei nuovi modelli di Medicina SI PARLA DI ASSOBIOTEC 52 RASSEGNA WEB VGLOBALE.IT Data pubblicazione: 17/05/2016 Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l'efficacia. HiQPdf Evaluation 05/17/2016 Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L'industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati4 . Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell'intera filiera alimentare italiana. 1 Sono aziende micro quelle nelle quali il numero degli addetti è < di 10; piccole quelle con numero di addetti < di 50 2 Dati al 31/12/2014 3 Aziende che dedicano oltre il 75% dell'investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. 4 Per maggiori informazioni vedi «La bioeconomia in Europa – 2° rapporto» Intesa Sanpaolo – Assobiotec (Fonte Enea) Tags: enea, assobiotech, biotecnologie, sanità, agricoltura Tweet Potrebbe interessarti anche: Al via nuove etichette energetiche Sono per TV, frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie. Autorizzate dal 20 dicembre, 12 mesi di tempo per adeguarsi. L'Enea promuove i prodotti eco-efficienti (...) Leggi tutto Nanofiltrazione per depurare l'acqua dall'arsenico La sperimentazione è stata condotta sull'acqua di falda del Centro Ricerche della Casaccia che presenta un contenuto di arsenico di poco superiore al limite di legge: i risultati, con l'abbattimento dell'arsenico fino (...) Leggi tutto Sicurezza alimentare - Pochi fondi in veterinaria La contrazione di fondi, unita all'estendersi del processo di globalizzazione, ai mutamenti climatici ed allo sviluppo o alla recrudescenza di agenti patogeni, conduce ad uno scenario pressoché simile in tutta Europa, dove (...) Leggi tutto Metti un po' di bio in agricoltura Wwf e Legacoop lanciano un'iniziativa partendo dalle Oasi per migliorare la biodiversità. In Toscana l'oasi Wwf laguna di Orbetello è una delle principali aree coinvolte nel progetto con la coltivazione del grano (...) Leggi tutto I primi 50 anni di Energia nucleare al Centro Casaccia L'on. Saglia riconosce all'Ente un ruolo di primo piano per il nuovo programma nucleare. A pieno ritmo la ricerca che non aveva mai smesso di essere attiva. Di nuovo operativi i due (...) Leggi tutto Tweet © 2001-2016 Villaggio Globale S.r.l. Strada Privata Borgo San Filippo 3 Valenzano (BA) P.IVA: 05397830729 | REA: 416672 Capitale sociale: € 10.200,00 interamente versato P.E.C.: [email protected] » Redazione » Contatti » Cerca » Condizioni di Vendita » Termini di servizio » Privacy policy SI PARLA DI ASSOBIOTEC 53 RASSEGNA WEB ALLNEWS24.EU Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 ALLNEWS24 art SEZIONE 1 SEZIONE 2 SEZIONE 3 Search … META Accedi RSS degli Articoli RSS dei commenti WordPress.org INNOVAZIONE-BIOTECH: IN ITALIA 489 IMPRESE, OLTRE 9MILA ADDETTI E 9,4 MLD DI FATTURATO. RAPPORTO 2016 18 maggio 2016 Economia loading... A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola SI PARLA DI ASSOBIOTEC 1 RASSEGNA WEB ALLNEWS24.EU Data pubblicazione: 18/05/2016 dimensione[1] che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i HiQPdf Evaluation 05/18/2016 9,4 miliardi di euro[2] e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech[3] a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). “I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano ( nella foto di aperturaò@ Imagoeconomica), Presidente di Assobiotec – Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, che rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.” ‘’La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie – dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA – Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle SI PARLA DI ASSOBIOTEC 2 RASSEGNA WEB ALLNEWS24.EU Data pubblicazione: 18/05/2016 biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti HiQPdf Evaluation 05/18/2016 prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare – ha aggiunto Casagni. ‘’Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.” FOCUS PER SETTORE DI APPLICAZIONE DELLE BIOTECNOLOGIE Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. L’industria biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati[4]. SI PARLA DI ASSOBIOTEC 3 RASSEGNA WEB ALLNEWS24.EU Data pubblicazione: 18/05/2016 Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico HiQPdf Evaluation 05/18/2016 Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. Assobiotec Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, rappresenta oltre 140 imprese e parchi tecnologici e scientifici che operano in Italia nei diversi settori di applicazione delle biotecnologie. Assobiotec promuove, sostiene e tutela lo sviluppo delle biotecnologie in tutte le loro aree di applicazione: salute (red biotech), agricoltura e alimentazione (green biotech), ambiente, processi industriali, biomateriali, bioenergie e restauro (white biotech). ENEA ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca che opera nei settori dell’innovazione tecnologica e nella prestazione di servizi avanzati alla Pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini. L’Agenzia, che dispone di 14 tra centri di ricerca e laboratori sul territorio nazionale, è attiva negli ambiti dell’efficienza energetica, operando anche come Agenzia nazionale, e delle fonti rinnovabili; dispone di competenze e strutture di innovazione tecnologica anche nei settori dei beni culturali, cooperazione allo sviluppo, agroalimentare, ambiente, clima, salute, security, fusione e sicurezza nucleare. [1] Sono aziende micro quelle nelle quali il numero degli addetti è < di 10; piccole quelle con numero di addetti < di 50 [2] Dati al 31/12/2014 [3]Aziende che dedicano oltre il 75% dell’investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. [4] Per maggiori informazioni vedi “La bioeconomia in Europa – 2° rapporto” Intesa Sanpaolo – Assobiotec Fonte: impresamia.com Condividi: « Festival del Cinema a Gaza, un red carpet di sogni TASI e IMU 2016: ecco cosa sapere prima della scadenza del 16 giugno » SI PARLA DI ASSOBIOTEC 4 RASSEGNA WEB ALTERVISTA.ORG Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art COMITATO I MALATI INVISIBILI HOME LE NOSTRE INIZIATIVE CONGRESSI ED EVENTI PARTNERSHIP NEWSLETTER ALTRI EVENTI CANALE VIDEO RASSEGNA STAMPA LINK UTILI ASS. DI RIFERIMENTO FORUM COMITATO PER IL SOSTEGNO, LA CONDIVISIONE E LA PROMOZIONE DI INIZIATIVE A FAVORE DEI MALATI ORFANI DI DIAGNOSI E PORTATORI DI PATOLOGIE RARE Cerca … BIOTECH: IN ITALIA 489 IMPRESE, OLTRE 9MILA ADDETTI E 9,4 MLD DI FATTURATO. E IL SETTORE SALUTE FA DA TRAINO. IL RAPPORTO ASSOBIOTEC I NOSTRI LINK Forum Twitter Youtube Pagina Facebook Gruppo Facebook Google Plus instagram PARTERNSHIP ARTICOLI RECENTI Lupus, documentati benefici a lungo termine con rituximab 18 maggio 2016 Malattia di Gaucher: per i pazienti la stanchezza è il parametro più importante 18 maggio 2016 Fibrosi polmonare idiopatica, dall’American Thoracic Society conferme per pirfenidone 18 maggio 2016 Farmaci orfani: sono in grado di soddisfare le soglie di rimborso tradizionali? 18 maggio 2016 Gabapentin, basta una dose per ridurre gli oppioidi negli interventi di artroscopia della spalla 18 maggio 2016 Poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) si occupano di salute e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 mld) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Lombardia al top della classifica. Palmisano: “Settore in crescita il problema è che le realtà industriali sono piccole e ciò ostacola lo sviluppo”. IL RAPPORTO 18 MAG - A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato ieri a Milano, presso la sede Ice. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Fonte: Quotidiano sanità Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php? articolo_id=39813 Share This! ARTICOLO PRECEDENTE IL COMITATO IMI PRESENTA IN REGIONE IL PROGETTO DEL CENTRO CLINICO PER MALATI ORFANI DI DIAGNOSI ARTICOLO SUCCESSIVO Ca al colon, scoperto nuovo biomarker, possibili implicazioni terapeutiche ARCHIVI maggio 2016 aprile 2016 marzo 2016 febbraio 2016 gennaio 2016 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 5 RASSEGNA WEB CASA.ROMAONLINE.ORG Data pubblicazione: 18/05/2016 Il nostro Network: News & Eventi | Ultim'ora & Politica | Hotels & Alloggi | Ristoranti & Trattorie | Shopping | Casa & Ambiente | Business & Impresa | Auto & Motori | Sport | Wellness/Benessere | HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art Mercoledì 18 Maggio 2016 CASA MUTUI & FISCO NEWS EDILIZIA ENERGIA PROGETTAZIONE Meteo: ARREDAMENTO TECNOLOGIA CURIOSITÀ AMBIENTE Home page La Redazione Pubblicità con noi Newsletter Disclaimer e Privacy Contattaci Siete su: Home Page » Casa » Energia » Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato « “Brand & Landscape Award”: scadenza prorogata al 27 maggio L’architettura del secondo Novecento in Val D’Aosta » Ricerca Cerca Biotech: in Italia 489 imprese, oltre 9mila addetti e 9,4 mld di fatturato ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile Connettiti Seguici su Gli investimenti in R&S: 25% del fatturato con punte fino al 40% – Lombardia al top della classifica A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 ‘Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures‘ realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato oggi a Milano, presso la sede ICE. Facebook Twitter Google+ Feed RSS Email Newsletter Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturatosupera i 9,4 miliardi di euro] e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Server Error Gli addetti superano le 9.200 unità , gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. 404 - File or directory not found. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. The resource you are looking for might have been removed, had its name changed, or is temporarily unavailable. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). ‘I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende - dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec -cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare ed armonizzare gli interventi su ricerca ed innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni fiscali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese.’ Server Error 404 - File or directory not found. The resource you are looking for might have been removed, had its name changed, or is temporarily unavailable. ”La collaborazione fra Assobiotec e l’ENEA avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie – dichiaraMarco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’ENEA -Come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte. Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di SI PARLA DI ASSOBIOTEC 7 RASSEGNA WEB CASA.ROMAONLINE.ORG Data pubblicazione: 18/05/2016 sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare - ha aggiunto Casagni. ”Per poter cogliere pianamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi.’ HiQPdf Evaluation 05/18/2016 FOCUS PER SETTORE DI APPLICAZIONE DELLE BIOTECNOLOGIE Le biotecnologie della salute Le realtà impegnate nel settore delle biotecnologie della salute rappresentano, in termini numerici, poco più della metà delle imprese di biotecnologie in Italia (53%) e continuano ad essere un motore trainante del comparto se si considera il fatturato totale (7,1 miliardi di euro) e il valore degli investimenti in R&S (pari a 1,4 miliardi di euro). Dall’analisi del portafoglio di 77 aziende a capitale italiano, emerge una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Quelli delle Malattie Rare e delle Terapie Avanzate sono tra i settori di eccellenza: da un lato infatti la nostra ricerca accademica vanta il maggior numero di pubblicazioni scientifiche in materia di Malattie Rare; dall’altro il primo prodotto di Terapia Avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. In parte riconducibile alle biotecnologie della salute è anche il settore emergente delle GPTA in cui operano 65 aziende (13% del totale) prevalentemente impegnate in ambito big data che contribuiscono all’affermazione dei nuovi modelli di Medicina Personalizzata. Non solo, la carica innovativa delle red biotech trova applicazione anche in campo diagnostico attraverso lo sviluppo di metodiche che permettono sia di correlare la diagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche del paziente, sia di monitorarne costantemente l’efficacia. Le biotecnologie industriali Con 119 imprese le biotecnologie industriali rappresentano per numerosità il 2° settore di applicazione delle biotecnologie in Italia (24% del totale). Si tratta di realtà che utilizzano enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi che vanno dalla riqualificazione di molti processi industriali, alla produzione di energia e di bioprodotti, fino ad arrivare alla diagnostica e bonifica ambientale, o al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico. biobased italiana si è affermata, in termini di competitività tecnologica, a livello mondiale nella produzione di biolubrificanti, pigmenti, solventi, detergenti, fitofarmaci, bioplastiche, fibre naturali e altri materiali che costituiscono, già oggi, una valida alternativa ai prodotti della petrolchimica tradizionale. Prodotti che hanno contribuito a portare il valore delle bioeconomia in Italia a 244 miliardi di euro, con 1,5 milioni di occupati. Le biotecnologie nel settore agricolo e zootecnico Il settore green biotech conta in Italia 44 imprese (9% del totale). La grande maggioranza delle aziende (73%) è costituita da realtà dedicate alla R&S biotech, di dimensione micro, impegnate a valorizzare il potenziale applicativo delle biotecnologie in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera filiera alimentare italiana. Assobiotec Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, rappresenta oltre 140 imprese e parchi tecnologici e scientifici che operano in Italia nei diversi settori di applicazione delle biotecnologie. Assobiotec promuove, sostiene e tutela lo sviluppo delle biotecnologie in tutte le loro aree di applicazione: salute (red biotech), agricoltura e alimentazione (green biotech), ambiente, processi industriali, biomateriali, bioenergie e restauro (white biotech). ENEA ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca che opera nei settori dell’innovazione tecnologica e nella prestazione di servizi avanzati alla Pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini. L’Agenzia, che dispone di 14 tra centri di ricerca e laboratori sul territorio nazionale, è attiva negli ambiti dell’efficienza energetica, operando anche come Agenzia nazionale, e delle fonti rinnovabili; dispone di competenze e strutture di innovazione tecnologica anche nei settori dei beni culturali, cooperazione allo sviluppo, agroalimentare, ambiente, clima, salute, security, fusione e sicurezza nucleare. Per informazioni Assobiotec Francesca Pedrali Email: [email protected] Tel. 02 34565215 Twitter @assobiotec ENEA – Ufficio stampa e Rapporti con i media Resp. Roberto De Ritis Tel. 06 3627 2362 Cell. 335 6493433 Mail [email protected] Web ENEA per la stampa Facebook EneaUfficioStampa Twitter @ENEAOfficial Sono aziende micro quelle nelle quali il numero degli addetti è < di 10; piccole quelle con numero di addetti < di 50 Dati al 31/12/2014 Aziende che dedicano oltre il 75% dell’investimento totale in R&S ad attività di ricerca biotech. SI PARLA DI ASSOBIOTEC 8 RASSEGNA WEB CASA.ROMAONLINE.ORG Data pubblicazione: 18/05/2016 Per maggiori informazioni vedi ‘La bioeconomia in Europa – 2° rapporto ‘ Intesa Sanpaolo – Assobiotec HiQPdf Evaluation 05/18/2016 Il contenuto e’ stato pubblicato da ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile in data 17 May 2016. La fonte e’ unica responsabile dei contenuti. Distribuito da Public, inalterato e non modificato, in data 17 May 2016 15:22:17 UTC. Documento originale http://www.enea.it/it/Stampa/comunicati/biotech-in-italia-489-imprese-oltre-9mila- addetti-e-9-4-mld-di-fatturato Public permalink Mi piace http://www.publicnow.com/view/F15A4FAF57349F5987D71F8115F47D2D8393E449 0 Tweet Condividi su: Articoli Correlati 1. Rapporto estero 2013: le imprese di costruzione italiane crescono oltre confine 2. Disoccupati e turismo: fondi per nuove imprese 3. Biancofiore (Ance): a Praga per continuare il processo di crescita all’estero delle imprese italiane del settore costruzioni 4. Interventi di efficienza energetica: oltre 355.000 pratiche di detrazione fiscale del 65% nel 2013 È possibile seguire tutte le repliche a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Potete andare alla fine e inviare una domanda. I Ping non sono attualmente permessi. È stato letto 6 volte. Invia una domanda Nome (obbligatorio) Mail (che non verrà pubblicata) (obbligatorio) Sito web Invia Ricerca Newsletter Connettiti Inserisci il tuo indirizzo email per Cerca iscriverti alla nostra newsletter Invia Privacy SCG Business Consulting s.a.s. di Giacomelli E. & C. - Internet Advertising Division © 2013 Roma OnLine Home page ROMA (Italy) La Redazione Redazione: Pubblicità con noi E-mail [email protected] Newsletter © 2013 - 2016 - Tutti i diritti riservati Disclaimer e Privacy P.Iva e Cod. Fisc. 01675690562 Contattaci SI PARLA DI ASSOBIOTEC 9 RASSEGNA WEB ETRIBUNA.COM Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art Area Agenzia Stampa Editore HOME Pubblicità Introduzione all'Area AREA AGENZIA STAMPA Lavora con noi EDICOLA Contatti Mercoledì, 18 Maggio 2016 09:42 AREA AMBASCIATE AREA MINISTERI ESTERI Eurostat - Euro area international trade in goods surplus€28.6 bn Biotech in Italia: 489 imprese con un fatturato pari a 9,4mld di euro Cerca... Language Seleziona Categoria: Istituzioni nazionali Pubblicato: 18 Maggio 2016 Twitter TRIBUNA ECONOMICA GOOGLE AMP Tribuna Economica ha aderito al nuovo progetto tecnologico per editori, AMP di Google. Dal 2 maggio, tutte le notizie pubblicate nell'edizione online di Tribuna Economica potranno essere lette anche in Accelerated Mobile Pages. A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA e presentato a Milano, presso la sede ICE. Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il Rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). ULTIME PUBBLICAZIONI Succ Settimana Punto Quinto, Synthesis e Directafin: acquisita Calimmaco Finance Novartis: l’UE ha approvato il farmaco Secukinumab UE: sì alla commercializzazione di liraglutide 3 mg (Saxenda) per il trattamento dell’obesità CO.MO.I: a Milano il lancio del nuovo fondo d’investimento Assocameraestero: incremento annuo dell’export del made in Italy dell’8,4% PSA Peugeot Citroën: vendite in aumento del 4,3% nel 2014 Assoimprenditori Alto Adige: gli studenti della Lub ospiti della Röchling Automotive a Laives Enea, l’energia è prodotta dalle onde del mare Regione Emilia Romagna: bando d’asta per gli immobili del Ministero della Difesa SocGen: “Businesses’ operating income up +20.9%” NOTIZIE PER CATEGORIA Istituzioni nazionali Agroalimentare Istituzioni estere Istituzioni locali Aziende diverse Finanza/Bilanci Banche/Assicurazioni Motori Informatica/Tecnologia Energia/Ambiente Chimica/Farmaceutica Compagnie aeree Altre notizie Turismo SI PARLA DI ASSOBIOTEC 10 RASSEGNA WEB GREENPLANNER.IT 18 MAGGIO 2016 PUBBLICITÀ CONTATTA LA REDAZIONE EDIZIONI GREEN PLANNER Data pubblicazione: 18/05/2016 FOOTPRINT CALCULATOR HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art HOME SMART CITY IMPRESE SOSTENIBILI GREEN JOBS ECO LIFESTYLE AGRICOLTURA EVENTI Home Imprese Sostenibili Imprese biotech: in Italia sviluppo straordinario Imprese biotech: in Italia sviluppo straordinario Da Alfredo Agosti - Città: - 18 maggio 2016 CONDIVIDI Facebook Resta aggiornato! Inserisci la tua email ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER Twitter A fine 2015 sono quasi 500 le Acquista online la Green Planner 2016 imprese biotech attive in Italia. Un comparto a elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico: è questa, in estrema sintesi la fotografia scattata nel Compra subito l'edizione 2016 della Green Planner, l'almanacco delle tecnologie e dei progetti green italiani! Rapporto 2016 Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ENEA. Ultimi articoli Nella grande maggioranza dei casi le imprese biotech italiane sono costituite da realtà micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un +12,8% al 2017 e un +18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in R&S gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grant), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Comfort abitativo, la chiave è una temperatura omogenea Bartolo Gallesi - 18 maggio 2016 Uno studio sul comfort abitativo promosso dal Il rapporto evidenzia inoltre che le imprese biotech nazionali hanno un’alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte Consorzio Q-RAD e condotto dall'Università degli Studi di Padova rivela come in casa il benessere equivalga a... maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate Imprese biotech: in Italia sviluppo straordinario 18 maggio 2016 alla R&S biotech a capitale italiano). Ti potrebbe interessare: Offerte di energia elettrica da fonti rinnovabili Rapporto di Sostenibilità, per Terna migliori risultati di sempre 18 maggio 2016 La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese biotech (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato (51,11% del totale). Apigoo, piattaforma online per un trasporto merci green 18 maggio 2016 TAG INNOVAZIONE TECNOLOGICA CONDIVIDI Facebook Greening the Islands Italia, green economy delle isole Twitter 18 maggio 2016 SI PARLA DI ASSOBIOTEC 11 RASSEGNA WEB La Redazione ILPOPOLANO.COM Costa Adriatica News Regionali Tecnologia Luxury Data pubblicazione: 18/05/2016 Gossip Medicina e Salute Motori Fiere Le Interviste HiQPdf Evaluation 05/18/2016 CesenAle Forza Bologna art Non riceve alcun finanziamento pubblico WORLD BREAKING NEWS Home ITALIA OGGI ECONOMIA SPORT PRIMA VOLTA: CAPO ESERCITO USA GAY SPETTACOLO VIAGGI TUTTI A VIENNA, FESTA AL PRATER LIFESTYLE EDICOLA SPORTIVA BIOTECH ITALIANO: RISULTATI ECCELLENTI LIBRI MAGAZINE INSERTI RITROVATA LETTERA DI COLOMBO Medicina e Salute Ricerca BIOTECH ITALIANO: RISULTATI ECCELLENTI Ricerca Data:18 maggio 2016 in: Medicina e Salute Scrivi un commento Articoli recenti Il biotech italiano prosegue la sua inarrestabile corsa: con quasi 500 imprese attive e oltre 9.000 addetti, il fatturato globale supera i 9,4 miliardi di euro, con le previsioni che PRIMA VOLTA: CAPO ESERCITO USA GAY indicano un +12% al 2017 e un +18% al 2019. TUTTI A VIENNA, FESTA AL PRATER Secondo il Rapporto 2016, “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts & Figures”, realizzato da Assobiotec in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove BIOTECH ITALIANO: RISULTATI ECCELLENTI tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), nel nostro Paese ci sono soprattutto imprese micro o di piccole dimensioni. RITROVATA LETTERA DI COLOMBO Queste, tuttavia, non rinunciano all’innovazione: gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro, AUTOVELOX NON TARATI, NIENTE MULTA! incidono per il 25% sul fatturato delle imprese dedicate a ricerca e sviluppo biotech a capitale italiano, con punte fino al 40%. Per il presidente dell’Assobiotec, Riccardo Palmisano, sono cifre che indicano che “l’industria biotecnologica in Italia Commenti recenti Ravecca Massimo su TROVATA LA TOMBA DELLA GIOCONDA continua a rappresentare un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica: un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo”. Manuel su ANASTACIA E’ RINATA Il settore trainante delle biotecnologie rimane quello applicato alla salute, settore in cui opera il 53% delle imprese jacopo su FRA SOGNO E REALTA’ biotech italiane con un fatturato di 7,1 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari a 1,4 miliardi di euro. Rossi Valerio su FRA SOGNO E REALTA’ La Lombardia è la prima Regione per numero di imprese (141), investimenti in ricerca e sviluppo (29% del totale) e Rossi Elisabetta su FRA SOGNO E REALTA’ fatturato biotech (51% del totale). Categorie Tags: biotech italiano rapporto registro vola Accadde Oggi condividi su 0 1 0 Costa Adriatica Economia Precedente : RITROVATA LETTERA DI COLOMBO Successivo : TUTTI A VIENNA, FESTA AL PRATER Edicola Sportiva Edilizia & Legalità Articoli correlati Editoriale Fiere Gossip IN PRIMO PIANO USA: PRIMO TRAPIANTO DI PENE UN ABORTO OGNI 4 GRAVIDANZE NANOPARTICELLE ANTI-GRASSO Inserti 17 maggio 2016 12 maggio 2016 05 maggio 2016 Italia Oggi L'Opinione Scrivi un commento Le Interviste L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati * Libri SI PARLA DI ASSOBIOTEC 14 RASSEGNA WEB HOME LADISCUSSIONE.COM CHI SIAMO PUBBLICITÀ PIANI DI ABBONAMENTO Data pubblicazione: 18/05/2016 ARCHIVIO 2015 ARCHIVIO 2016 CONTATTI PRIVACY POLICY HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art HOME POLITICA ECONOMIA SOCIETÀ LAVORO SANITÀ CULTURA ESTERI EUROPA VATICANO AMBIENTE DAL TERRITORIO ATTUALITÀ Sei qui: Home Biotech: settore da 9,4 miliardi di euro, "serve regia" secondo Riccardo Palmisano Pubblicato in NEWS 18 Maggio 2016 di Redazione Vota questo articolo Commenta per primo! (0 Voti) Stampa Email Sono quasi 500 le imprese che in Italia si occupano di biotecnologie e che sviluppano 9,4 miliardi di euro di fatturato, dando lavoro a circa 9 mila addetti. E' quanto emerge dal rapporto "Le imprese di biotecnologie in Italia - Facts and Figures" realizzato da Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie) e da Enea, presentato oggi a Milano. Le aziende biotech attive in Italia sono 489, si tratta in gran parte di imprese di piccole e micro dimensioni, in grado pero' di generare un fatturato superiore ai 9,4 miliardi di euro, con previsioni che indicano un'ulteriore espansione nei prossimi anni (+12,8% nel 2017, +18,1% nel 2019). Un settore, quello delle biotecnologie, capace di fungere anche da acceleratore di occupazione, visto che gli addetti superano le 9.200 unita', e di generare innovazione e sviluppo, come testimoniano gli investimenti in ricerca che superano gli 1,8 miliardi di euro, con un'incidenza del 25% sul fatturato, con punte del 40% del giro d'affari. Il numero di addetti alla ricerca e sviluppo del settore e' di cinque volte maggiore rispetto a quelli dell'industria manifatturiera. Nel corso del 2014 oltre la meta' di queste imprese si e' autofinanziata, piu' di un quarto ha potuto usufruire di contributi pubblici o privati (grants) e il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito. La regione italiana in cui questo tipo di aziende hanno maggiore diffusione e' la Lombardia. "Il rapporto dimostra che l'industria biotecnologica italiana e' indubbiamente un settore d'eccellenza scientifica e tecnologica, caratterizzato da fermento e dinamismo - ha spiegato il presidente di Assobiotec Riccardo Palmisano -. Gli stessi dati pero', dimostrano anche i nostri punti di debolezza, in particolare quello legato alle piccole dimensioni delle nostre aziende, che ostacola fortemente lo sviluppo delle nostre potenzialita'. Inoltre, la burocrazia, la frammentazione, il poco trasferimento tecnologico e le scarse misure di supporto strutturale frenano lo sviluppo della biotecnologia italiana in ambito internazionale. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti e passi avanti in questa direzione, i punti critici vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il treno". Secondo il presidente dell'associazione del biotech italiano, serve in primis una cabina di regia del sistema che, sull'esempio di quanto gia' avviene in altri paesi europei come l'Inghilterra, possa coordinare e armonizzare gli interventi su ricerca e innovazione, indirizzando al meglio le risorse disponibili. Tra le proposte di Assobiotec anche la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita, la richiesta di ulteriori agevolazioni fiscali e la nascita di venture Capital pubblico-privato per sostenere le aziende del settore. Tweet Letto 12 volte Altro in questa categoria: « Enel: entra nella squadra della FIA Formula E banda larga a Singapore » Prysmian Group: il gruppo si e' aggiudicato due nuovi contratti per una nuova rete a Lascia un commento Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato. Codice HTML non è permesso. Nome * Email * URL del sito web Messaggio * Digita le due parole che leggi sotto Invia il commento COLLEGAMENTI Chi siamo Pubblicità Contatti Archivio storico La Discussione - registrazione Tribunale di Roma n. 3628 del 15/12/1953 - C.F. / n. 13130691002 Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi di cui alla legge n. 250/90 e successive modifiche ed integrazioni SI PARLA DI ASSOBIOTEC 15 RASSEGNA WEB LAMESCOLANZA.COM Data pubblicazione: 18/05/2016 HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art HOME EDITORIALE ALLE 5 DELLA SERA IL DECODER L’ATTIMO FUGGENTE DAVID’È SOCRATE2000 COMPLEANNI MERCATINI LIBRERIA OROSCOPI CONTATTI HOT TOPICS 18/05/2016 | RCS LA BORSA SUPERA L’OPA. NESSUN RIALZO DA CAIRO HOME EDITORIALE Cerca … CERCA FACCIAMO GIRARE LA VOCE Biotech made in Italy: 500 imprese e un fatturato in salita a quota 9,4 mld 18/05/2016 Eccellenza della ricerca e capacità di trasformare le idee in prodotti ad alto valore aggiunto. Sono queste le chiavi del successo delle 500 imprese italiane del biotech – in crescita costante dal 2000 – che nel 2015 hanno messo a segno un fatturato pari a oltre 9,4 miliardi di euro, con investimenti in R&S pari a 1,8 miliardi e un numero di addetti pari 9.200 unità, il 73% dei quali laureati. E le previsioni a breve termine sono ancora in salita sia per il 2017 che vede una crescita stimata del 12,8%, sia per il 2019 con un aumento del giro d’affari complessivo del 18,1 per cento. Si tratta per la maggior parte di piccole e medie eccellenze, oltre la metà (256) focalizzate sulle attività di ricerca. Un orientamento all’innovazione che caratterizza più in generale tutto il settore, dal momento che l’incidenza degli investimenti in R&S sul fatturato delle imprese a capitale italiano è del 25%, con punte no al 40 per cento. Svetta la Lombardia con 141 realtà, seguono Piemonte (57), Lazio (45), Emilia Romagna (44), Toscana (39) , Veneto (38) e Friuli Venezia Giulia (25). È questo il quadro che emerge dal Rapporto 2016 «Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures» realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. Eccellenti ma piccoli «I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scienti ca che tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende – dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec – ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia». Il 75% del totale delle imprese biotech italiane sono micro (meno di 10 addetti) o piccole imprese (meno di 50). Una percentuale ancora più elevata nel settore G p t a. Metà delle micro imprese sono spin off, prevalentemente generati da università. Unica eccezione è il comparto Red, nel quale il 17% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono di media o grande dimensione. Sebbene le imprese a capitale estero rappresentino solo il 14% del campione, pesano però per il 78% sul fatturato totale. Tra le imprese a capitale italiano, l’80% del fatturato è generato dal comparto Red. Per spiccare il salto: cabina di regia sulla ricerca Ma ci sono anche altri punti deboli a frenare lo sviluppo del biotech made in Italy nel panorama internazionale: «burocrazia, frammentazione – elenca Assobiotec – poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive». SI PARLA DI ASSOBIOTEC DAVID’È " CLICCA SULL'IMMAGINE PER APRIRE IL LINK" 17 RASSEGNA WEB LAMESCOLANZA.COM «Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti interventi concreti, – continua Palmisano – che HiQPdf Evaluation 05/18/2016 rappresentano indubbi passi avanti, restano diversi punti critici, che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente per non rischiare di perdere il momentum che il biotech sta offrendo anche al nostro Paese. Primo fra tutti, l’istituzione di una cabina di regia centrale e comune dell’intero sistema che, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito, possa coordinare e armonizzare gli interventi su ricerca e innovazione, individuando le priorità, ma anche indirizzando le risorse disponibili. Altro tema chiave è il necessario rafforzamento delle competenze di trasferimento tecnologico, attraverso, ad esempio, la costituzione di un centro nazionale di Technology Transfer per le scienze della vita. Terzo punto quello legato al miglioramento delle agevolazioni scali ad oggi presenti. Senza dimenticare la necessità di far nascere un venture capital pubblico-privato, in cui siano coinvolte le istituzioni, capace di supportare la creazione e lo sviluppo di imprese biotecnologiche innovative e costituire un punto di riferimento per operatori finanziari esteri interessati a co-investire nel nostro Paese». Biotecnologie della salute: malattie rare e terapie avanzate punte di diamante L e Red biotech sono la locomotiva del comparto, con 261 imprese (53% del totale) impegnate nella ricerca di nuovi strumenti terapeutici e diagnostici, ricavi per 7,1 miliardi di euro e investimenti in R&S per 1,4 miliardi di euro. Le biotecnologie della salute generano più del 75% del fatturato biotech totale. Portafoglio tricolore per ben 77 aziende, che vantano una pipeline terapeutica di 249 progetti, 190 dei quali già in fase di sviluppo preclinico (53%) o clinico (33%). Linee di ricerca che per oltre il 40% riguardano farmaci biologici come anticorpi monoclonali, proteine ricombinanti, vaccini, prodotti per terapie avanzate, destinati alla cura di malattie che non hanno ancora risposte terapeutiche adeguate o a patologie di crescente rilievo clinico ed epidemiologico, anche in relazione al generale invecchiamento della popolazione. Ma anche metodiche di diagnostica molecolare, attività di drug discovery e cosmetici. Anche se una parte non trascurabile dell’attività dei ricercatori è indirizzata all’uso di metodiche biotecnologiche per la messa a punto di nuovi principi attivi di sintesi chimica. Settori di eccellenza del biotech made in Italy sono le malattie rare e le terapie avanzate: sono 7 le biotech italiane che hanno ottenuto una Designazione di Farmaco Orfano (Odd) e 5 di queste sono già in Fase III. E va poi ricordato che il primo prodotto di terapia avanzata approvato nel mondo occidentale è un farmaco a base di cellule staminali, sviluppato da un’impresa biotech italiana. Il ritorno di alcune malattie infettive, come la Tubercolosi, o le epidemie come quella del virus Ebola, hanno poi accelerato gli investimenti anche verso lo sviluppo di vaccini per la pro lassi dell’infezione e la prevenzione di possibili pandemie. Ma si fanno spazio anche le tecnologie bioinformatiche, i bio-chip e le produzioni biofarmaceutiche. Tra gli emergenti si affaccia infatti un nuovo settore: quello delle G p t a (Genomica, Proteomica e Tecnologie abilitanti) in cui operano 65 aziende impegnate sul fronte dei big data e che contribuiscono alla de nizione di nuovi modelli di medicina personalizzata. Le altre biotech Anche per le Green biotech, la grande maggioranza (73%) delle 44 imprese attive in questo settore sono aziende dedicate alla ricerca con focus speci ci in campo agricolo e zootecnico, per il miglioramento del valore nutrizionale delle produzioni animali e vegetali, e la sostenibilità dell’intera liera alimentare italiana. E il campo spazia poi alle biotecnologie industriali associate all’utilizzo di enzimi, prodotti da batteri, funghi e alghe, in ambiti applicativi diversi come riquali cazione di processi industriali, produzione di energia e bioprodotti, diagnostica e boni ca ambientale, restauro e conservazione del patrimonio artistico. Circa la metà delle 119 imprese «White», sono aziende dedicate alla R&S, attive nella selezione di enzimi in grado di trasformare la biomassa vegetale in building block di origine biologica e biocarburanti. Punti di forza a livello mondiale della Green Chemistry italiana la produzione di biolubri canti, pigmenti, solventi, detergenti, tofarmaci, bioplastiche, bre naturali e altri materiali innovativi. E il linguaggio delle biotecnologie si declina anche nella Bioeconomia, «intesa come modello di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, basato sull’utilizzo delle biomasse per la produzione di biomateriale ed energia, è una realtà decisamente consolidata, che già oggi vale circa 244 miliardi di euro e dà lavoro a più di 1,5 milioni di persone». Un settore ad alta intensità di ricerca L’innovazione è il cuore del settore. Con una quota di addetti dedicati alla ricerca molto più elevata rispetto a quella dell’industria italiana nel suo complesso. In particolare, rispetto al settore manifatturiero: la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore nel settore biotech, e 13 volte maggiore nelle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano. E il made in Italy spicca: la quota della spesa in ricerca sul fatturato totale è di 2,3 volte maggiore nel settore, e di 14 volte più consistente nelle imprese biotech a capitale italiano dedicate allo sviluppo di nuovi prodotti. Data pubblicazione: 18/05/2016 IL MANIFESTO DI “SOCRATE” IL MANIFESTO DI “SOCRATE” IN EVIDENZA Video / Presentazione del libro “Nel nome di Kafka, l’assicuratore” di CESARE LANZA Galleria fotografica parte seconda / Presentazione del libro “Nel nome di Kafka, l’assicuratore” di CESARE LANZA (Milano, 09.05.2016) Galleria fotografica parte prima / Presentazione del libro “Nel nome di Kafka, l’assicuratore” di CESARE LANZA (Milano, 09.05.2016) Kafka l’assicuratore Esempio da seguire per tutti gli impiegati LANZA A MILANO PRESENTA IL LIBRO SU KAFKA Pubblicita’ alla sbarra – Le pagelle degli spot delle carni e dintorni I TOP 10 AMBASCIATORI ITALIANI NEL MONDO I LIBRI DI CESARE LANZA "PER ORDINARE CLICCA SULL'IMMAGINE" Rosanna Magnano, Il Sole 24 Ore TOPICS: Assobiotec Bioeconomia Biotech Biotecnologie Green Chemistry Made In Italy R&S Biotech Red Biotech Drug Discovery Riccardo Palmisano Technology Transfer SI PARLA DI ASSOBIOTEC 18 RASSEGNA WEB LAVOCESOCIALE.IT Data pubblicazione: 18/05/2016 scrivi al DIRETTORE scrivi alla REDAZIONE chi siamo HiQPdf Evaluation 05/18/2016 gerenza contatti archivio giornale in pdf feed RSS art home politica giustizia economia ambiente attualità cultura Boom di aziende biotech in Italia, con un fatturato di quasi dieci miliardi di Andrea Torresani | 18 maggio 2016 | attualità, economia | 0 commenti editoriali lettere Chiama la redazione » Usa Skype, chiama gratis! Il settore biotech in Italia è in continua crescita. A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive, oltre 9.000 addetti e un fatturato globale che supera i 9,4 miliardi di euro, con le previsioni che indicano un +12% al 2017 e un +18% al 2019 in Italia. “Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico”. È questa la fotografia scattata nel rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato oggi a Milano, presso la sede Ice. Il documento fotografa una realtà fatta per lo più da imprese micro o di piccole dimensioni, che però non rinunciano all’innovazione: gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro, incidono per il 25% sul fatturato delle imprese dedicate a ricerca e sviluppo biotech a capitale italiano, con punte fino al 40%. Il rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Il motore trainante rimane quello delle biotecnologie applicate alla salute, settore in cui opera il 53% delle imprese biotech italiane con un fatturato di 7,1 miliardi di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari a 1,4 miliardi di euro. Prime pagine Per il presidente dell’Assobiotec, Riccardo Palmisano, sono cifre che indicano che ”l’industria biotecnologica in Italia continua a rappresentare un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che tecnologica: un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende. Ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale”. “La collaborazione fra Assobiotec e l’Enea avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie”, dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’Enea, “come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte”. “Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare”, ha aggiunto Casagni, “per poter cogliere pienamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi”. SI PARLA DI ASSOBIOTEC 23 RASSEGNA WEB NOTIZIARIOFINANZIARIO.COM Data pubblicazione: 18/05/2016 Mi piace HiQPdf Evaluation 05/18/2016 art Stai utilizzando un Iphone? scarica NF da App Store! Scarica Non Voglio ASSICURATIVO BANCARIO CREDITIZIO NORMATIVA INVESTIMENTI INNOVAZIONE EVENTI CREDITO E START UP A fine 2015 sono quasi 500 le imprese biotech attive in Italia 0 Credito e Start Up maggio 18, 2016 by Andrea M. Un comparto ad elevata intensità di innovazione, protagonista di uno straordinario sviluppo, capace di fungere da acceleratore di occupazione nell’indotto, dinamico e anticiclico. È questa la fotografia scattata nel rapporto 2016 “Le imprese di biotecnologie in Italia – Facts&Figures” realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Enea e presentato ieri a Milano, presso la sede Ice. Scarica App Nella grande maggioranza dei casi il biotech italiano è costituito da imprese micro o di piccola dimensione che rappresentano l’elemento trainante dell’intero settore. Il fatturato supera i 9,4 miliardi di euro e le previsioni indicano un aumento del 12,8% al 2017 e del 18,1% al 2019, a conferma del rilevante contributo che l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti porterà allo sviluppo dell’industria biotech nei prossimi anni. Commenti recenti Anonimo su Truffa e usura Truffa e usura Gli addetti superano le 9.200 unità, gli investimenti in ricerca e sviluppo gli 1,8 miliardi con un’incidenza del 25% sul fatturato delle imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano e punte che possono raggiungere anche il 40% del giro d’affari. Nel corso del 2014, oltre la metà (56%) delle imprese si è autofinanziata, più di un quarto (26%) ha avuto accesso a contributi in conto capitale, pubblici o privati (grants), il 16% ha fatto ricorso al capitale di debito, mentre soltanto il 4% ha potuto accedere a finanziamenti di Venture Capital. Il rapporto evidenzia inoltre che il biotech nazionale è un settore ad alta intensità di ricerca: rispetto all’industria manifatturiera, infatti, la quota di addetti in R&S è 5 volte maggiore (13 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). Non solo: guardando la quota della spesa in R&S sul fatturato si registra come questa sia di 2,3 volte maggiore nel biotech (14 volte se consideriamo le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano). La Lombardia è la prima regione in Italia per numero di imprese (141), investimenti in R&S (29,43% del totale) e fatturato biotech (51,11% del totale). “I dati del rapporto presentato oggi mostrano come l’industria biotecnologica in Italia rappresenti un comparto di indiscussa eccellenza, sia scientifica che SI PARLA DI ASSOBIOTEC nei contratti di leasing Hypo Alpe Adria sebastiano su Pensonati Pensonati ex-Inpdap in difficoltà per il rilascio di quote cedibili in presenza di rinnovo Deborah su Manca Manca pochissimo tempo per Credito e Start up Gaetano Savoca su Manca Manca Gaetano Savoca pochissimo tempo per Credito e Start up carlo su I collaboratori di I collaboratori di agenti e mediatori: tutto cio’ che c’è da sapere Archivi 24 RASSEGNA WEB NOTIZIARIOFINANZIARIO.COM tecnologica. Un settore caratterizzato da un forte fermento e dinamismo, HiQPdf Evaluation 05/18/2016 testimoniato dalla presenza di quasi 500 aziende”, dichiara Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, “ma gli stessi dati confermano anche i punti di debolezza Data pubblicazione: 18/05/2016 Archivi Seleziona mese del settore: infatti, quasi il 90% delle imprese dedicate alla R&S biotech sono e restano realtà piccole o micro, una caratteristica che ostacola lo sviluppo delle grandi potenzialità della biotecnologia in Italia. Inoltre burocrazia, frammentazione, poco trasferimento tecnologico, misure di supporto strutturale ancora poco competitive frenano lo sviluppo nel panorama internazionale”. Categorie Categorie Seleziona una categoria “La collaborazione fra Assobiotec e l’Enea avviata con la realizzazione di questo rapporto va nella direzione di creare un canale privilegiato per favorire ed incentivare scambi di conoscenze e tecnologie fra uno dei principali enti di ricerca del paese e le imprese attive nelle biotecnologie”, dichiara Marco Casagni, Vice Responsabile della Direzione Committenza dell’Enea, “come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile abbiamo una consolidata tradizione in questa direzione, con particolare riferimento all’applicazione delle biotecnologie ai vari settori produttivi, per la messa a punto di prodotti e servizi fortemente innovativi e per contribuire a processi più efficienti ed ambientalmente sostenibili, come ad esempio la formulazione di biofarmaci e vaccini di nuova generazione prodotti in pianta, i processi per la produzione di bioetanolo ed idrogeno o il processo biotecnolologico per la rimozione di depositi di origine organica da opere d’arte”. “Se nel settore della salute l’applicazione delle biotecnologie è ormai consolidata, con interessanti prospettive nel campo delle malattie rare e delle terapie avanzate, ancora più promettenti sono le prospettive di sviluppo nelle applicazioni industriali e della green chemistry in particolare”, ha aggiunto Casagni, “per poter cogliere pienamente le opportunità che si prospettano, è però necessario fare sistema nella ricerca e sostenere le imprese nella gestione delle forti incertezze che caratterizzano soprattutto i settori più innovativi”. Articoli più letti Mandato di Agenzia: tutto quello che c'è da sapere I collaboratori di agenti e mediatori: tutto cio' che c'è da sapere Per i beni nuovi acquisiti in leasing il super ammortamento si deduce anche sul prezzo di riscatto Partnership tra Intesa Sanpaolo e Quadrivio per il Venture Capital CREDITO E START UP E' in forte aumento il numero di clienti che utilizza la banca a distanza Siglato l'ipotesi di Contratto Integrativo di Gruppo Unipol Finanziaria Familiare Category Innovazione | Tags: attive, BioTech, fine, imprese, Italia Parte venerdì 27 alle 16 la Supernova Conference » « L’unicorno ha smesso di volare e sta tornando sulla terra 0 comments » Cap.Ital.Fin. Rispondi Email (L'indirizzo non verrà pubblicato) Nome Sito web Collabora Notificami nuovi commenti via e-mail Commento all'articolo Notificami nuovi post via e-mail Prestito SI PARLA DI ASSOBIOTEC 25