...

21/07/1991 La Sicilia: Dai missili all`ecologia

by user

on
Category: Documents
30

views

Report

Comments

Transcript

21/07/1991 La Sicilia: Dai missili all`ecologia
DAI MISSILI ALL’ECOLOGIA
21 luglio 1991 terza pagina La Sicilia
I problemi dell'Impero si accavallano, e convergono in quello che è il maggior centro
decisionale al mondo: Washington. A questa regola non sfugge neanche l'Unione Sovietica di
Gorbaciov e di Eltzin, che ha bisogno di aiuti e di punti di riferimento. I sovietici stanno
avviando programmi per migliorare la qualità della vita nel loro paese, come la produzione
di articoli nel settore della illuminazione e degli elettrodomestici, dei computers per il
commercio, e dei processi per la produzione di derrate alimentari. Questi fatti sono ben noti
anche in Italia, ma se vogliamo informazioni dettagliate sui programmi di conversione
industriale sovietici, il posto dove cercarle è proprio qui in USA!
Un sintomatico convegno, tenutosi di recente a Washington, ha infatti offerto un quadro senza
precedenti del complesso sistema militare-industriale sovietico, e dei piani dei suoi dirigenti
per convertirlo radicalmente dalla produzione militare a quella di prodotti per uso civile. I
sovietici si sono infatti resi conto che se vogliono convertire il loro sistema, devono migliorare
la loro bilancia commerciale mediante esportazioni, e debbono far sì che i loro prodotti siano
accettabili per i mercati esteri ed in particolare per gli USA. Ed eccoli qui nel nuovissimo
ruolo di venditori. "Chi vi sta davanti è un convinto militarista", ha scherzato Herbert
Efremov, che dirige un laboratorio con più di diecimila addetti, vicino a Mosca, nel settore
delle tecnologie spaziali e missilistiche. Efremov parlava al Simposio su "Tecnologia e
Conversione Militare/Civile nell'Unione Sovietica", organizzato dal Centro per la Scienza e
gli Affari Internazionali della Università di Harward. Ricordiamo che questo Centro vede
Henry Kissinger (professore ad Harward, ex Segretario di Stato USA, ed ancora uno degli
uomini più influenti d'America) fra i suoi ispiratori. I sei partecipanti sovietici erano dirigenti
delle maggiori aziende e specialisti nel ramo dello studio dei problemi di riconversione
industriale. Si trovavano in missione negli Stati Uniti per avviare contatti e collaborazione con
alcune Corporations americane. La conversione militare/civile è un argomento molto
importante ed attuale sia in USSR che in USA (ed anche nelle altre nazioni industrializzate),
a causa degli effetti del dopo guerra-fredda che hanno provocato una decisa diminuzione degli
stanziamenti militari dei due blocchi. Si tratta infatti di non perdere le competenze
tecnologiche acquisite nei progetti militari, e di riuscire a trasferirle ed adattarle a scopi civili.
Il problema è acutissimo in Unione Sovietica, dove l'industria della difesa assorbe una
percentuale altissima del prodotto nazionale.
I tagli nelle spese per la difesa si ripercuotono direttamente sulla già difficile situazione
economica perchè il sistema sovietico non ha la fluidità dell'economia occidentale dove, se la
aziende chiudono in un settore, altre aziende possono sorgere in altri settori. Inoltre, in
Unione Sovietica gli aspetti sociali della conversione costituiscono un grosso ostacolo.
La popolazione è poco mobile, ed intere città sono state costruite intorno alle industrie per la
difesa (collocate per sicurezza lontano dai grandi centri), con scuole, e centri abitativi
integrati per i dipendenti. Non si può quindi chiudere una grossa impresa industriale e
lasciare la gente allo sbaraglio. La prima conversione attuata, è stata la produzione di
televisori, frigoriferi, e di altri elettrodomestici, che adesso provengono in gran parte dalla exindustria bellica. Ma naturalmente, questa operazione di conversione, imposta da una
situazione di emergenza, deve ora fare i conti con i costi economici e con le leggi del mercato
aperto e della competizione internazionale. I contatti con l'estero sono stati proibiti fino a
poco tempo fà, ed ora i dirigenti sovietici debbono cominciare a tessere dei rapporti con
l'industria internazionale, per cercare nuovi mercati ai loro potenziali prodotti. La Krunichev
di Mosca, che è la più grande industria aerospaziale e missilistica sovietica, produce il missile
"Proton", usato per lanciare sonde planetarie, satelliti di comunicazione e stazioni spaziali.
Per questa azienda, la conversione significa ridurre la produzione di Proton ed entrare, per
esempio in nuove aree: ecologia, cura del cancro e situazioni di emergenza. Ancora nel 1988,
solo l'8% della produzione industriale della Krunichev era destinata ad uso civile, mentre
sarà del 60% nel 1993. La preoccupazione prioritaria di questa azienda è quella di mantenere
un alto livello tecnologico e di non perdere il suo personale più addestrato. Così, l'azienda ha
applicato la tecnologia spaziale per costruire convertitori ad ozono ad alta frequenza da usare
per trattare l'acqua potabile e quella dei rifiuti. Gli ingegneri sovietici stanno lavorando ad
apparecchiature ipertermiche per il trattamento localizzato dei tumori, applicando la
tecnologia sviluppata originariamente per le stazioni spaziali. Allo stesso tempo, essi stanno
usando la tecnologia dei veicoli lunari per sviluppare robots radiocomandati da impiegare in
situazioni di emergenza dove gli umani non possono andare, come dentro ai reattori di
Cernobyl o nei pozzi incendiati nei Kuwait. Queste nuove iniziative produttive vengono
descritte come: "Sfruttamento dei punti di forza" dell'ex-industria militare sovietica. Il
programma di conversione punta sulle aree in cui i sovietici sono più forti, e dove essi
possono collaborare efficacemente con le industrie occidentali: aviazione, spazio, costruzioni
navali e tecnologie pulite per la produzione di energia.
Naturalmente, alle Corporations americane non par vero di poter orientare questa enorme
potenzialità industriale verso obbiettivi complementari ai propri, stando bene attenti ad
evitare una futura situazione concorrenziale, come nel caso giapponese. E pare che i sovietici,
una volta che saranno riusciti ad emergere dalla crisi in cui settant'anni di dissennata
demagogia li ha precipitati, saranno anch'essi dalla parte degli americani contro quegli
antipaticissimi giapponesi!
Giorgio Montaudo
Fly UP