Disturbi pelvici: la scarsa informazione e l`imbarazzo dei pazienti tra
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Disturbi pelvici: la scarsa informazione e l`imbarazzo dei pazienti tra
Disturbi pelvici: la scarsa informazione e l’imbarazzo dei pazienti tra le cause dell’ aumento dell’ incidenza di patologie sottovalutate Congresso e iniziative gratuite all’IRCCS Policlinico San Donato per sensibilizzare medici e pazienti, porre l’ accento sulla necessità di un approccio multidisciplinare, fare il punto sulle ultime tecniche chirurgiche mininvasive Milano, 11 Marzo 2010 - Le disfunzioni del pavimento pelvico colpiscono circa un quarto della popolazione adulta, in gran misura donne, e solitamente si manifestano con sintomi di stitichezza, incontinenza, e segni di prolasso d’organo. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne sovrappeso e che hanno avuto plurimi parti per via naturale. Altri fattori predisponenti possono essere il diabete, alcune malattie neurologiche croniche e pregressi interventi chirurgici come l’isterectomia. Il progressivo invecchiamento della popolazione gioca un ruolo importante nell’aumento dell’incidenza di queste patologie e, con essa, dell’ impatto sociale di questi disturbi in termini di costi sanitari, perdita di produttività e ridotta qualità di vita. Se si considera che almeno il 10% della popolazione femminile presenta disturbi rilevanti, in Italia più di un milione di donne (su circa 12 milioni nella fascia di età tra 50 e 85 anni) richiedono assistenza medica per un problema di disfunzione pelvica. Di queste, il 60% può semplicemente giovarsi di una correzione dello stile di vita, dieta appropriata, farmaci specifici, ginnastica tipo Pilates. Nel 30% dei casi può rendersi necessario un trattamento riabilitativo mirato (esercizi di Kegel e/o biofeedback). Una reale indicazione chirurgica esiste solo nel 10% circa dei casi. Patologie molto diffuse, quindi, ma in troppi casi ancora “sommerse” in zone d’ombra per due motivi principali: da un lato, i pazienti provano imbarazzo nel riferire questi disturbi al proprio medico e ricorrono a trattamenti “fai da te”, ritardando la corretta diagnosi e peggiorando il loro quadro clinico. Dall’ altro, spesso vengono fornite dal medico indicazioni terapeutiche affrettate, sulla base dei disturbi riferiti (stitichezza, incontinenza, emorroidi) senza richiedere indagini più approfondite per far sì che il paziente venga valutato in modo completo. Per porre l’accento su questi rilevanti problemi è in programma domani, venerdì 12 Marzo all’ IRCCS Policlinico San Donato, un Simposio intitolato “Le Disfunzioni del pavimento pelvico”, presieduto dal Professor Luigi Bonavina, Responsabile dell’U.O. Universitaria di Chirurgia Generale. Lo scopo, appunto, è quello di far emergere le criticità di una patologia sottovalutata e non sufficientemente conosciuta, oltre che presentare le novità più recenti in tema di diagnosi, trattamento medico-riabilitativo e tecniche chirurgiche. L’incontro sarà l’occasione per fare il punto anche sulle nuove procedure mininvasive come le tecniche endoluminali, che consentono il rimodellamento del colon e del retto senza praticare alcun tipo di incisione, ma sfruttando gli orifizi naturali, eliminando ospedalizzazione e dolore postoperatorio. Importantissimo tema di discussione sarà anche quello relativo alla necessità, sempre crescente, di affrontare l’iter diagnostico e terapeutico dei pazienti con un approccio multidisciplinare, coinvolgendo quindi, oltre al chirurgo generale, anche l’urologo, il ginecologo e il gastroenterologo. Questa patologia colpisce infatti 3 diversi compartimenti anatomici (colon-retto, apparato urinario e apparato genitale) che sono accomunati in un’ unica struttura anatomo-funzionale, la pelvi, delimitata dalle ossa del bacino e da una serie di muscoli e fasce. Il termine di Unità Pelvica si presta bene ad identificare non solo questo complesso di organi ma anche la struttura ospedaliera cui afferiscono vari specialisti che contribuiscono alla gestione di questi pazienti. I disturbi possono inizialmente concentrarsi in maggior misura, o esclusivamente, in una zona anatomica piuttosto che in un’ altra oppure coesistere in tutti e tre gli apparati dell’ unità pelvica. Appare chiaro, quindi, quanto in quest’ ottica siano importanti il confronto e la stretta collaborazione tra i diversi specialisti per migliorare la qualità delle cure. “I problemi che ancora oggi esistono dal punto di vista diagnostico e la “zona d’ombra” dovuta all’imbarazzo e alla riluttanza di molti pazienti a comunicare i loro disturbi, danno luogo ad una situazione critica su cui occorre richiamare l’attenzione - afferma il Prof. Luigi Bonavina - Le avvisaglie di queste disfunzioni possono essere facilmente confuse se non si adotta, quando necessario, il giusto approccio multidisciplinare nel fornire indicazioni al paziente, formulare diagnosi, prescrivere cure. Il paziente stesso dev’essere sensibilizzato a comunicare con il proprio medico curante, vincendo imbarazzi e disagi. Se non trattati correttamente – continua il Professore - questi disturbi incidono, anche nelle loro forme più lievi, in modo importante sulla sfera psicologico-relazionale, lavorativa e sessuale dei pazienti. Infine, possono portare a interventi chirurgici inutili e dannosi, e a re-interventi che possono avere conseguenze ancora più catastrofiche.” L’ èquipe del Prof. Bonavina e quella in programma, dopo il Simposio di gratuiti al Policlinico San Donato, approccio verso questi disturbi e alla del Prof. Luca Carmignani, Primario di Urologia, hanno già venerdì, l’organizzazione di alcune giornate di screening in cui i pazienti verranno visitati, educati al corretto completa e tempestiva comunicazione al proprio medico. L’IRCCS Policlinico San Donato fondato nel 1969 dal Professor Luigi Rotelli, padre dell’attuale Presidente del Gruppo, è un grande ospedale di ricerca e insegnamento; dal 1992 è il primo centro di Cardiochirurgia in Italia con oltre 2.000 interventi all’anno. E’ sede del Triennio clinico del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e di numerose Scuole di Specialità. E’ stato il primo ospedale ad alta specializzazione interamente certificato ISO 9002 in Europa, il cui organico è costituito da 1.054 addetti di cui 257 medici specialisti. E’ un’istituzione ospedaliera fortemente attiva anche nella cooperazione internazionale, ha infatti organizzato ormai oltre 170 missioni nei Paesi più disagiati a scopo clinico, didattico e umanitario. E’ anche sede di formazione permanente per specialisti provenienti da diversi Paesi, con l’assegnazione, con fondi propri, dal 1992 ad oggi di 180 borse di studio. Il Policlinico San Donato eroga prestazioni in tutte le principali specialità medico-chirurgiche e dispone di un Pronto Soccorso (DEA) integrato nella rete del 118 per l’urgenza ed emergenza dell’area metropolitana milanese. Il Policlinico San Donato è stato riconosciuto dal Ministero della Salute “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” (IRCCS) per le “Malattie del cuore e dei grandi vasi nell’adulto e nel bambino” in considerazione dell’eccellenza dell’attività clinica, didattica e scientifica. Per informazioni: Ufficio Stampa - IMAGE BUILDING Tel. 02 89011300 – e-mail: [email protected] Vittoria Cereseto, 331-5758346 Massimo Vannicola, 335-1849341