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cambiamenti climatici e politiche dell`adattamento
Cambiamenti climatici e
politiche di adattamento
Sergio Castellari
Focal Point Nazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)
Coordinatore – European Topic Centre on Climate Change impacts, vulnerability and Adaptation
(ETC/CCA) – Agenzia Europea dell’Ambiente
Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Presentato da
Silvia Medri (CMCC)
Vice-coordinatore – ETC/CCA
Bioarchitettura Domotica
17 novembre 2014, Modena
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(INGV)
Indice
• Cambiamenti climatici
– CAMBIAMENTI OSSERVATI NEL SISTEMA CLIMATICO
– CAMBIAMENTI ATTESI NEL SISTEMA CLIMATICO
– IMPATTI (OSSERVATI E PREVISTI) DEI CAMBIAMENTI
CLIMATICI
– RISCHIO CLIMATICO E ADATTAMENTO
• Politiche di adattamento
– EU
– ITALIA
1850 – 2012:
temperatura media globale superficiale (Tmgs)
Aumento della Tmgs :
 trend lineare
0,85°C nel periodo 1880–2012
 aumento totale
0,78°C dal 1850-1900 al 2003-2012
 0.12°C/decennio in 1951−2012
 Ultimi tre decenni sono stati i più
caldi dal 1850
 L’ultimo decennio è stato il più caldo
SPM-WGI-AR5 (2013)
livello medio globale marino
Livello globale medio (LGM) del
mare:
 Dal 1901 al 2010 è cresciuto di 19 cm.
 ha accelerato negli ultimi due secoli.
 Il tasso medio di innalzamento LGM:
 1.7mm/anno nel periodo 1901-2010
 3.2mm/anno nel periodo 1993-2010.
calore negli oceani
Oceani:
 L’oceano superficiale (0–700 m) si è
riscaldato durante gli ultimi decenni.
 Dal 1971 al 2010 Il riscaldamento oceanico
supera 0.11°C/decennio nei primi 75m.
SPM-WGI-AR5 (2013)
1950 – 2100: il clima futuro?
Quanto può crescere la TMGS rispetto
al periodo attuale (1986–2005)
Anche solo un aumento globale di circa
1oC in 100 anni è preoccupante.
?
?
Entro la fine del nostro secolo la TMSG probabilmente
sarà almeno 1.5oC oltre il livello preindustriale.
Senza misure significative di mitigazione, la TMGS può
crescere nel range di 2°C - 4°C.
SPM-WGI-AR5 (2013)
2100: la temperatura superficiale
(2 scenari)
SPM-WGI-AR5 (2013)
1 – 1,5 oC Aumento
4 – 7 oC Aumento
2100: la precipitazione media
(2 scenari)
SPM-WGI-AR5 (2013)
10% riduzione
10-20% riduzione
1950 – 2100: il clima futuro?
Quanto può crescere il livello medio marino
rispetto al periodo attuale (1986–2005)
24cm – 30 cm
40cm – 63cm
Gli impatti potenziali dei cambiamenti
climatici
Europa: impatti dei cambiamenti
climatici (osservati e previsti)
Fonte: Climate change, impacts and vulnerability in Europe 2012 (EEA Report No 12/2012)
Il Rischio degli impatti del clima
Figura SPM.1 - SPM WGII AR5 IPCC (2014)
Il concetto di Adattamento
“Ridurre il rischio e i danni derivanti dagli impatti
negativi (presenti e futuri) dei cambiamenti climatici
in maniera efficace e cost-effective
e sfruttare i potenziali benefici della situazione.
Sono necessarie strategie e piani nazionali, regionali
e locali.
Anticipare gli impatti può ridurre i costi futuri dei
danni.”
(EC Adaptation White Paper, 2009, EU Adaptation Strategy)
Efficaci gestioni del rischio e strategie e
piani di adattamento devono essere
focalizzate alle necessità regionali e locali
dello specifico territorio
Le strategie più efficaci offrono dei benefici allo sviluppo
sostenibile del territtorio relativamente breve termine e
riducono la vulnerabilità a medio/lungo termine.
L’adattamento ai cambiamenti climatici è infatti un aspetto
trasversale, che interessa, a vari livelli, tutti i settori economici,
i sistemi ambientali e i cittadini.
UE: L’azione per l’adattamento
• 2007 - Libro Verde “L'adattamento ai
cambiamenti climatici in Europa – quali
possibilità di intervento per l'UE”
• 2009 - Libro Bianco “L'adattamento ai
cambiamenti climatici: verso un quadro
d'azione europea”
• 2009-2013 - Fase preparatoria
DG CLIMA e (2012) Climate-ADAPT
• 2013 - Strategia dell’UE di
adattamento ai cambiamenti
climatici
European Commission, Directorate-General for Climate Action ("DG CLIMA")
La Strategia Europea di Adattamento 2013
Pacchetto di documenti pubblicati da CE/DG CLIMA:
• Comunicazione “Strategia dell’UE di adattamento ai
cambiamenti climatici”
• Valutazione d’impatto della Strategia
• Linee guida per creare Strategie Nazionali di Adattamento
• Linee guida per integrare l’adattamento nei programmi di
Coesione Territoriale, Sviluppo Rurale, Pesca marittima
• Documenti tecnici di approfondimento su Degrado ambientale
e migrazioni, Infrastrutture, Salute, Questioni costiere e marine
• Libro Verde su Assicurazioni e disastri
• Conclusioni del Consiglio
http://ec.europa.eu/clima/policies/adaptation/what/documentation_en.htm
La Strategia Europea di Adattamento 2013
Obiettivo principale: rendere l’Europa più
resiliente ai cambiamenti climatici
1. incoraggiando le azioni intraprese dagli Stati
membri in materia di adattamento
2. creando le basi per decisioni più consapevoli
3. rendendo i settori chiave dell’economia e delle
varie politiche più resilienti agli impatti dei
cambiamenti climatici.
Strategia Europea di Adattamento (1)
1 - Promuovere le azioni degli Stati Membri
Azione 1: incoraggiare gli Stati membri ad adottare Strategie di
adattamento
• Entro il 2014 - indicatori chiave per misurare il grado di preparazione degli Stati
membri (Adaptation Preparedness Scoreboard)
• Nel 2017 - in base alle relazioni ottenute dal meccanismo dell’UE per monitorare le
emissioni di gas serra, la CE valuterà se le azioni intraprese negli Stati membri sono
sufficienti. Se insufficienti, la CE vaglierà immediatamente l’opportunità di proporre uno
strumento giuridicamente vincolante.
Azione 2: sostenere il consolidamento delle capacità e rafforzare le azioni
di adattamento in Europa con i fondi LIFE (2013-2020)
• Integrare l’adattamento nella pianificazione territoriale urbana, nella disposizione
dei fabbricati e nella gestione delle risorse naturali;
• gestione sostenibile delle acque; interventi contro la desertificazione e gli incendi
boschivi in aree a rischio di siccità.
Azione 3: includere l’adattamento nel quadro del Patto dei sindaci
• Impegno su base volontaria di adottare strategie di adattamento locali
Strategia Europea di Adattamento (2)
2 - Decisioni più consapevoli
Azione 4: colmare le lacune nelle competenze.
• informazioni sui danni e sui costi e i vantaggi dell’adattamento;
• analisi e valutazioni del rischio a livello regionale e locale;
• quadri di riferimento, modelli e strumenti a sostegno del processo decisionale
e della valutazione dell’efficacia delle varie misure di adattamento;
• strumenti di monitoraggio e valutazione delle iniziative di adattamento già
realizzate.
Azione 5: sviluppare ulteriormente la piattaforma Climate-ADAPT
e farla diventare un punto di riferimento per le informazioni
sull’adattamento in Europa
EU: Assicurare decisioni informate
Climate-ADAPT
Dal marzo 2012
Una piattaforma Web in supporto del
processo decisionale per l’adattamento
dedicata alla raccolta/scambio di dati e
informazioni a livello EU, nazionale e
locale.
DB (metadata) che contiene le
informazione disponibili in Europa su:
• scenari e osservazioni dei cambiamenti
climatici.
• impatti e vulnerabilità.
• piani e strategie di adattamento.
• misure concrete di adattamento esistenti.
ETC/CCA coordinato
da CMCC
http://climate-adapt.eea.europa.eu
Strategia Europea di Adattamento (3)
3 - Azioni UE “a prova di clima”: promuovere
l’adattamento in settori vulnerabili
fondamentali
Azione 6: favorire una politica agricola comune (PAC), una
politica di coesione e una politica comune della pesca (PCP) a
prova di clima
Azione 7: garantire un’infrastruttura più resiliente
Azione 8: promuovere prodotti assicurativi e altri prodotti
finanziari per decisioni d’investimento e commerciali resilienti
Le Strategie Nazionali in Europa
21 Paesi
(18 Stati membri UE + 3 non)
Austria, Belgio, Danimarca,
Finlandia, Francia, Germania,
Ungheria, Irlanda, Lituania, Malta,
Romania, Norvegia, Paesi Bassi,
Polonia, Portogallo, Slovacchia,
Spagna, Svezia, Svizzera,
Turchia, UK
Italia?
ETC/CCA coordinato
da CMCC
Italia: La Strategia nazionale di
adattamento è pronta
• 27 febbraio 2012 –  Il Ministero Italiano dell’Ambiente, della
Incontro Preliminare
(MATTM, Roma) “Stato
delle conoscenze
riguardo ai cambiamenti
climatici in Italia”
6 luglio 2012 –
Accordo MATTM-CMCC
per il supporto
all’elaborazione della
Strategia
Tutela del Territorio e del Mare (MATTM)
ha iniziato l’elaborazione di una Strategia
 Progetto SNAC: luglio 2012 - giugno 2014
 Coordinamento scientifico: Centro EuroMediterraneo sui Cambiamenti Climatici
(CMCC)
 Coordinatore Scientifico: Sergio Castellari
Obiettivi della Strategia nazionale
 fornire un quadro di riferimento per
l’adattamento agli impatti dei cambiamenti
climatici;
 elaborare una visione nazionale su come
affrontare gli impatti futuri;
 individuare un set di azioni ed indirizzi per far
fronte a tali impatti per ridurre al minimo i rischi
derivanti dai cambiamenti climatici e per trarre
vantaggio dalle eventuali opportunità che si
potranno presentare nelle nuove condizioni
climatiche.
La SNA ha 3 documenti di base:
1. Rapporto Tecnico-Scientifico:
“Stato delle conoscenze scientifiche su impatti, vulnerabilità ed
adattamento ai cambiamenti climatici”
2. Rapporto Tecnico-Giuridico:
“Analisi della normativa per l’adattamento ai cambiamenti
climatici: quadro comunitario e quadro nazionale”
3. Documento Strategico:
“Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici”
Un forte approccio partecipativo:
1. (Ottobre – Novembre 2012) On-line survey con un questionario
2. (31/10/13 – 20/1/2014) Consultazione pubblica (revisione on-line)
3. (9 – 10/12/2013) Tre Consultazioni pubbliche
18 Settori di azione:
12 macrosettori, 2 casi speciali, 9 microsettori
1.
2.
3.
4.
RISORSE IDRICHE (quantità/qualità)
DESERTIFICAZIONE, DEGRADO DEL
SUOLO E SICCITA’
RISCHIO IDROGEOLOGICO
BIODIVERSITYA’ E ECOSISTEMI
o
o
o
5.
6.
7.
Ecosistemi terrestri
Ecosistemi marini
Ecosistemi interni e di transizione
SALUTE
FORESTE
AGRICULTUREA, ACQUACOLTURA,
PESCA:
o
o
o
Agricoltura e produzione del cibo
Pesca marina
Aquacoltura
8.
ENERGIA (produzione e
consumo)
9. ZONE COSTIERE
10. TURISMO
11. INSEDIAMENTI URBANI
12. INFRASTRUTTURE CRITICHE:
o
o
o
Patrimonio culturale
Trasporti ed infrastrutture
Industrie pericolose
13. CASI SPECIALI:
o
o
Aree montane (Alpi e Appennini)
Bacino del Po
Italia: possibili impatti attesi e principali
vulnerabilità (1):
 risorse idriche: possibile peggioramento delle condizioni già esistenti di forte pressione.
 regime idro-geologico:
o aumento del rischio di frane, flussi di fango e detriti, crolli di roccia e alluvioni lampo.
o Aree più vulnerabili: bacino del fiume Po e aree alpine ed appenniniche.
 degrado del suolo e rischio più elevato di erosione e
desertificazione del terreno
 maggior rischio di incendi boschivi e siccità per le foreste italiane (zona
alpina e le regioni insulari);
 maggior rischio di perdita di biodiversità e di ecosistemi naturali,
soprattutto nelle zone alpine e negli ecosistemi montani;
 maggior rischio di inondazione ed erosione delle zone costiere
o maggiore incidenza di eventi meteorologici estremi
o innalzamento del livello del mare (anche in associazione al fenomeno della subsidenza, di
origine sia naturale sia antropica);
Italia: possibili impatti attesi e principali
vulnerabilità (2):
 potenziale riduzione della produttività agricola:
o colture di frumento, ma anche di frutta e verdura;
o coltivazionI di ulivo, agrumi, vite e grano duro potrebbero essere possibili nel nord dell’Italia,
mentre nel Sud la coltivazione del mais potrebbe peggiorare e risentire ancor più della scarsa
disponibilità di acqua irrigua;
 possibili ripercussioni sulla salute umana:
o
o
o
o
un possibile aumento di malattie e mortalità legate al caldo,
un possibile aumento di malattie cardio-respiratorie da inquinamento atmosferico,
un possibile aumento di infortuni, decessi e malattie causati da inondazioni e incendi,
un possibile aumento di disturbi allergici e cambiamenti nella comparsa e diffusione di malattie di
origine infettiva, idrica ed alimentare;
 potenziali danni per l’economia italiana nel suo complesso:
o un ridotto potenziale di produzione di energia idroelettrica;
o un’offerta turistica invernale ridotta (o più costosa) e minore attrattività turistica della
stagione estiva;
o un calo della produttività nel settore della pesca;
o effetti sulle infrastrutture urbane e rurali con possibili interruzioni o inaccessibilità della
rete di trasporto con danni agli insediamenti umani e alle attività socio-economiche.
Tabelle riassuntive delle
azioni di adattamento
• Azioni suddivise per settori e tipologia (soft,
verdi, grigie)
• Azioni suddivise sia per settori che per
tempistica di attuazione:
 Breve termine (entro il 2020)
 Lungo termine (oltre il 2020)
• Azioni trasversali tra settori
SNA: Insediamenti urbani –
alcune azioni proposte (1)
•Azioni di adattamento soft:
• Promuovere la formazione di Strategie e di Piani di adattamento urbani, nel
contesto della iniziativa Mayors Adapt favorendo il ruolo di coordinamento
del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle
Regioni e delle Province;
•Azioni di adattamento verde:
•
Favorire ed incentivare la diffusione dei tetti verdi e l’incremento del verde pubblico
e privato anche a fini di calmierazione dei fenomeni estremi di calore estivo;
•
Incrementare la dotazione del verde urbano, adottando la logica delle green and
blue infrastructure, predisponendo misure per il contenimento degli impatti
climatici sul verde pubblico esistente, salvaguardando la biodiversità in ambito
urbano;
SNA: Insediamenti urbani –
alcune azioni proposte (2)
•Azioni di adattamento grigie:
• Prevenire l’incremento dei rischi idraulici e geomorfologici, completando il
disegno avviato dal D.Lgs 49/2010 di recepimento della Direttiva alluvioni e
selezionando accuratamente le opere infrastrutturali di difesa;
• Intervenire nelle aree idraulicamente critiche degli insediamenti attraverso la
manutenzione e il rafforzamento delle reti drenanti e degli impianti connessi,
attraverso la sostituzione di aree asfaltate con materiali permeabili nonché
attraverso la realizzazione di vasche di accumulo multifunzionali;
Il 30 ottobre 2014 la
Conferenza Unificata ha
dato parere positivo alla
Strategia Nazionale di
Adattamento
IPCC Focal Point Italiano
Contatti:
Sergio Castellari
Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Viale Aldo Moro 44, I-40127 Bologna
Tel:
+39 051 3782618
Fax: +39 051 3782655
Mobile: +39 334 1155037
Email: [email protected]
Skype: sergio.castellari
Web-site: www.cmcc.it
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