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8.3 I rischi di esplosione negli stabilimenti con
I RISCHI DI ESPLOSIONE NEGLI STABILIMENTI CON PRESENZA DI POLVERI DI CEREALI Le caratteristiche delle sostanze maggiormente impiegate e gli accorgimenti impiantistici per ridurne i danni in caso di incidente. Paolo Lattanzio - Coordinamento RSPP Gruppo Heineken Italia Introduzione L'immagazzinamento dei cereali, il trasporto, la distribuzione sono diventati, negli ultimi tempi, motivo di discussione in considerazione dei rischi latenti e delle eventuali misure da adottare finalizzate alla prevenzione delle esplosioni da polveri. La realizzabilità delle misure di sicurezza dipende, tra l'altro, dagli indici che caratterizzano la facilità delle esplosioni dei diversi prodotti. La trattazione di tali indici costituisce l'oggetto del presente articolo (*). Non tutti si rendono conto di quanto siano pericolose le polveri che si formano negli impianti di trattamento dei cereali; il personale addetto e spesso anche il personale di supervisione ne è, frequentemente, all'oscuro. Eppure le statistiche sono piuttosto allarmanti, come dimostrano, a titolo di esempio: liardi causati dallo scoppio dei silos di Kiel (Germania). – 9 morti provocati dallo scoppio nei silos di Galena Park/Texas che ha distrutto 44000 mc di silos in cemento armato ed acciaio (e se invece che di domenica lo scoppio si fosse verificato in un giorno lavorativo, il numero dei morti sarebbe stato decisamente più elevato). – 5 morti e 12 feriti causati dallo scoppio e dal successivo incendio verificatosi durante i la- – 6 morti e 17 feriti e danni per oltre 50 mi- vori di manutenzione (saldatura) in un silo di Milwaukee, Wisconsin, USA. – 10 morti nella recentissima esplosione di un silo cereali in Francia (18/8/97). Nonostante questi preoccupanti dati, pochi si curano di seguire le regole di sicurezza emanate dai diversi organismi tecnici. Qualora le prescrizioni di cui sopra vengano tutte rispettate (tenendo ovviamente in considerazione l'accettabilità economica delle misure di protezione raccomandate e dando però, in casi dubbi, la precedenza alla sicurezza piuttosto che ai criteri di risparmio), si possono realizzare impianti conformi alla "buona tecnica"; ciò costituisce un vantaggio anche in sede giudiziaria nel deprecato caso in cui, nonostante tutte le precauzioni prese, un'esplosione debba pur tuttavia verificarsi. Andamento dell'esplosione in un recipiente chiuso (*) Documentazione tratta da “Technische Werkaufsdokumentation GB SM/Brauerei. Buhler”. Affinché una esplosioANTINCENDIO gennaio 1998 67 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI P. max (bar) 1000 2000 Concentrazione (g / m3) 1000 2000 Esplosioni in recipienti in volume diverso portano ad una Pmax uguale, mentre l'indicazione del dp/dt max non è sufficiente se non si indica anche V. Polveri combustibili provocano esplosioni altrettanto violente di quelle dei gas, ma richiedono energie di accensione molto superiori. In presenza di miscugli (detti "ibridi") di polveri combustibili, aria e gas, il rischio di esplosione aumenta per evidenti motivi. In considerazione della grande varietà di materiali che nell'industria possono dar luogo a polveri combustibili è opportuno suddividere queste ultime a seconda della classe di pericolosità; la quale tuttavia non è in alcuna relazione con la probabilità del verificarsi di un'esplosione o con la gravità delle prevedibili conseguenze. Concentrazione (g / m3) Fig. 1 - Intensità di esplosione. dp Max dT (bar / sec) 200 Frumento = 139 bar x mxs-1 Avena = 139 bar x mxs-1 Mais = 139 bar x mxs -1 100 Orzo = 139 bar x mxs-1 50 un recipiente di volume V superiore a 0,02 mc è caratterizzata da due grandezze (Fig. 1). Pmax (massima pressione) e dp/dt max (massima velocità di aumento della pressione). Le grandezze V e dp/dt sono legate dalla legge "cubica" che permette di calcolare il valore di K in bar*m*s -1 il quale è un indice dipendente dal tipo di polvere (Tabella 2). 10 10 1000 Volume (m3) Fig. 2 - Dipendenza della velocità di aumento della pressione (bar/s) dal volume del recipiente (V) e del tipo di polvere. ne possa aver luogo devono verificarsi contemporaneamente tre condizioni e cioè: a) presenza di polvere combustibile in sospensione (Tabella 1); 68 b) presenza di aria oppure ossigeno; c) presenza di una fonte di accensione di energia sufficiente. L'intensità di un'esplosione in ANTINCENDIO gennaio 1998 Andamento dell'esplosione in tubazione e passaggi stretti Le tubazioni facilitano il verificarsi di detonazioni. La pressione dell'onda di detonazione può arrivare ad un massimo di 50100 volte la pressione iniziale, mentre di solito la pressione finale non supera 12 volte il valore iniziale. La pressione dell'esplosione è in rapporto approssimati- ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI vamente lineare con la velocità della stessa. Con l'accorgimento rappresentato nella figura 3 si può evitare che l'esplosione dia luogo ad un incendio. Per polveri con Kst non superiore a 60 bar*m*s–1 si può ritenere che le esplosioni non si possano propagare in tubazioni con diametro di 200 mm o meno, grazie al più efficace raffredda- mento dovuto al rapporto superficie/volume. Caratteristiche deflagranti di alcune polveri di cereali Le caratteristiche deflagranti di alcune polveri di cereali sono Tabella 1 - Energia minima di accensione di miscugli polvere/aria e gas/aria (secondo l'U. Bureau of Mines, Pittsburg). Tabella 1 Miscuglio combustibile di aria con: Energia minima di accensione (mj) (*) Concentrazione minima di accensione Pressione massima dell'esplosione (bar) cellulosa resina epossidica segatura di legno polvere di sughero polietilene malto per birra destrina cacao fecola di patate caseina farina di mais amido di mais riso farina di frumento zucchero 35 15 20 45 10 30 40 100 20 60 40 20 40 20 30 50 20 50 35 20 55 40 45 45 45 45 40 45 25 35 9.1 6.6 6.6 7.6 6.0 6.5 7.4 4.4 6.8 4.6 6.7 8.1 6.5 7.4 6.4 metano butano propano idrogeno 0.28 0.25 0.25 0.011 36 47 47 4 8 8 8 8 state determinate sperimentalmente dal servizio di sicurezza della Ciba-Geigy Spa (Tabella 3). La violenza dell'esplosione di polveri da cereali è paragonabile a quella di polvere di carbone (Kst = 75) e di zucchero (Kst = 150). Il pericolo di esplosioni diminuisce con l'aumentare della granulometria, essendo necessaria una energia di accensione maggiore. Miscela aria/polvere con oltre 400 millimicron di grandezza mediana delle particelle, in pratica non sono più deflagranti. Polveri miste (con presenza di particelle piccole e grandi) possono esplodere se la quota di polvere fine è sufficiente da sola a dare un'esplosione. Dato che l'energia di accensione delle polveri (Tabella 1) è superiore a quella di gas e vapori, l'eliminazione delle fonti di accensione è una misura protettiva efficace. L ' u fficio studi della Buehler (Germania) ha sviluppato un apparecchio (Hartmann modificato) per la determinazione approssimativa della classe di pericolosità delle polveri. Misure contro gli incendi e le esplosioni delle polveri (*) L'energia di 1j è quella assorbita in un centomillesimo di secondo da una lampada da 100 W ad incandescenza. Tabella 2 Kst (bar*m*s) Classe di pericolosità 0 1-199 200-300 301 ed oltre St0 St1 St2 St3 ANTINCENDIO gennaio 1998 I pericoli derivanti dal maneggio e dalla lavorazione dei cereali possono venire contrastati con: – misure che impediscono il formarsi di un'atmosfera perico- Tabella 2 - Rapporto tra classi di pericolosità e valore K. 69 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI losa e deflagrante (misure primarie es. inertizzazione); – misure che impediscono l'accensione di un'atmosfera deflagrabile (es. Divieto assoluto di fumare); – misure costruttive che riducono al minimo le conseguenze delle eventuali esplosioni (realizzazioni a prova di scoppio, scarico delle sovrapressioni). Misure primarie Opportune paratie servono ad impedire il propagarsi delle esplosioni nel caso di immagazzinaggio di sostanze che possono dare luogo ad autoaccensione od a focolai d'incendio che si propagano senza fiamma (il termine per tale tipo d'incendio è Glimmbrand). Inoltre nella lavorazione di tali sostanze devono venire eliminate accuratamente tutte le fonti di accensione (es. saldature, riscaldamento di organi rotanti, scintille elettriche, contatto con fiamme libere). Le possibili fonti di accensione che provocano incendi nei mulini sono, ad esempio, pezzi di metallo che arrivano ai rulli, oppure l'intasamento dei filtri che provoca un riscaldamento degli organi rotanti. Le misure protettive possono consistere nell'installazione di separatori dei frammenti metallici (magnetici o induttivi); il controllo della temperatura dell'aria o dei cuscinetti; il controllo della formazione di fumo; il controllo della portata d'aria per individuare precocemente l'intasamento dei filtri. Poiché gli incendi si sviluppano soltanto a condizione che vi sia presenza di ossigeno, l'inertizzazione è una misura protettiva molto efficace ma solo se l'eliminazione dell'ossigeno stesso è totale in quanto gli incendi che si sviluppano in assenza di fiamma possono propagarsi anche a concentrazioni di ossigeno molto basse. In presenza di un incendio senza fiamma, è particolarmente importante evitare nel modo più completo il sollevamento della polvere, in quanto esso porterebbe con ogni probabilità ad un'esplosione. Tabella 3 Tipo polvere Granulometria Pmax Kst Classe Orzo 56 7,7 71 St1 Miglio <20 7,4 71 St1 Mais <20 9,0 90 St1 Avena 37 8,2 123 St1 Frumento <20 8,4 134 St1 Frumento (farina) 43 8,6 57 St1 Frumento (fiore) 160 8,5 41 St1 Frumento (gries) 310 0,7 5 St1 70 ANTINCENDIO gennaio 1998 Pertanto l'acqua per lo spegnimento dei focolaio d'incendio non va impiegata a pressione elevata poiché, sollevandosi polvere, aumenterebbero i rischi di esplosione: si consiglia, quindi, l'utilizzo di idranti con lancia a getto frazionato e nebulizzato. Misure contro l'autoaccensione Negli essiccatori (a nastro, a cassone, a piatti, a tazze) la temperatura del prodotto alla fine del processo di essiccazione deve essere di almeno 50°C inferiore a quella di autoaccensione. Negli essiccatori rapidi (a nebulizzazione, a ciclone), essendo la differenza di temperatura tra il prodotto da essiccare entrante ed il fluido (gas) essiccante molto elevata, non vi sono pericoli anche se si lavora con temperatura dei fluidi essiccanti superiori a quelle di autoaccensione, purché non si formino accumuli di prodotto essiccato negli apparecchi. Nel settore dei mangimi, in considerazione del gran numero di componenti oggi impiegati, particolare attenzione va posta nell'evitare le esplosioni nei silos, soprattutto dovendo trattare farine di pesce, di carne secca, di ossa o pannelli residuati dall'estrazione di semi oleosi. Nuclei localizzati di riscaldamento possono portare ad una sorta di carbonizzazione del prodotto facendo scendere la temperatura di autoaccensione da circa 400°C a 160-200°C facilitando così il verificarsi di esploTabella 3 - Caratteristiche deflagranti di alcune polveri. ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI sioni o incendi. Misure contro le esplosioni di polveri Le esplosioni di polveri possono verificarsi se si realizzano contemporaneamente le seguenti condizioni: – polvere deflagrabile (classe di pericolosità St1/2/3) che si trovi in sospensione nell'aria; – ossigeno presente in suff iciente concentrazione; – presenza di un fonte di innesco di sufficiente energia. Le misure contro le esplosioni di polveri consistono nell'eliminare totalmente una delle tre concause di cui sopra, ovvero impedire danni alle persone qualora un'esplosione si verifichi ugualmente. Per le polveri di classe di pericolosità St0 non sono necessarie misure particolari. Alcune delle principali misure contro le polveri sono costituite da una buona ventilazione e dall'assoluto divieto di fumare o usare fiamme libere negli ambienti in cui si genera polvere e, inoltre, la rigorosa pulizia degli ambienti stessi. Requisito fondamentale è un efficace sistema di aspirazione della polvere e l'allontanamento della stessa senza disperderla nell'ambiente. di concentrazioni. A concentrazioni inferiori a 10 g/mc di polvere fine nell'aria le esplosioni di polvere non sono possibili a meno che non si verifichino circostanze eccezionali (es. avviamento impianto oppure ritorni in sospensione di polvere depositata e indurita). L'esperienza insegna inoltre che, soprattutto se la portata d'aria è bassa, il verificarsi di esplosioni di polveri è estremamente raro anche a concentrazioni di polvere superiori a quelle citate sopra. Va però sempre tenuto presente che le interazioni tra polvere depositata e polvere in sospensione sono pericolose in quanto possono, localmente, portare a concentrazioni ben diverse da quelle teoriche. In alcuni casi si può installare un semplice apparecchio per il controllo della concentrazione della polvere, in impianti di filtrazione, che va immediatamente in allarme se un elemento filtrante Fig. 3 - Come si evitano incendi da esplosioni nei filtri: l’esplosione ad alta velocità fa volare il coperchio e si scarica all’esterno. si guasta e vi è immissione di polveri (Rilevatore ad infrarossi). Inertizzazione mediante aggiunta di sali L'aggiunta di sali (es. NaCl, Na2SO4, Fosfati, Carbonati polverizzati) alle polveri deflagrabili è un procedimento costoso, anche se efficace, in quanto elimina il pericolo di scoppi. Inertizzazione mediante gas per impedire concentrazioni critiche di ossigeno Poiché le esplosioni di polveri non possono verificarsi al di sotto di una determinata concentrazione di ossigeno, diviene possibile eliminare esplosioni con i metodi seguenti: Coperchio di espansione Esplosione rallentata Filtro Come si impedisce la formazione di miscele deflagranti Esplosioni di polveri si verificano solo entro un ristretto campo Onda dell’esplosione ANTINCENDIO gennaio 1998 71 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI – allontanando l'ossigeno mediante la creazione di "vuoto" (sistema poco usato), – immettendo gas inerti nell'impianto. A tal proposito i gas disponibili sono elencati nella tabella 4. A concentrazioni di ossigeno inferiori a 8% in volume non si ha finora notizia che si siano verificate esplosioni di polveri organiche. L'inertizzazione con vapore acqueo si basa sul raffreddamento della fiamma dovuto all'evaporazione dell'acqua, ed è il metodo meno sicuro. Per quanto riguarda il gas (prodotto) di combustione, la sua composizione è indicata nella Tabella 5. L'impiego di gas inerti è particolarmente consigliato nei seguenti casi: – lay-out dell'impianto sfavorevole; – disponibilità di gas inerte a buon prezzo; – polveri con caratteristiche tossiche o maleodoranti; – lavorazione di prodotti facilmente deflagrabili; – necessità di proteggere il prodotto dalle ossidazioni (evitare perdite d'aroma). Tabella 4 Anidride carbonica Azoto Vapore d'acqua Alogeni clorurati Gas nobili Gas (prodotti) di combustione Tabella 4 - Gas inerti disponibili. 72 L'inertizzazione ha senso solo se vengono prese tutte le precauzioni atte a garantire che la concentrazione pericolosa di ossigeno non venga mai raggiunta fintanto che l'impianto è in funzione; è pertanto necessaria una misura continua dei livelli di concentrazione. Chi deve accedere, dopo la lavorazione, in apparecchi che abbiano lavorato in atmosfera di gas inerte, deve prendere tutte le necessarie precauzioni contro i pericoli di asfissia. La figura 5 illustra il principio di un impianto di macinazione con circolazione di gas inerte. Dopo la macinazione il prodotto va a finire nella tramoggia mentre il gas, dopo essere stato liberato dalla polvere nell'apposito filtro, passa al refrigerante e ritorna al mulino. Un dispositivo per l'erogazione e l'allontanamento del gas inerte "al" e rispettivamente "dal" circuito, ed un apparecchio per il controllo della concentrazione dell'ossigeno, completano l'installazione. Come si evita la formazione di fonti di accensione Le esplosioni di polvere posso- no venire impedite se si eliminano tutte le fonti di accensione. Come già detto, la misura più elementare è il divieto assoluto di fumare negli ambienti dove si ha formazione e/o presenza di polveri. Devono inoltre venire evitati tutti quei guasti che, direttamente o indirettamente, possono portare all'accensione di miscugli aria/polvere. Infine nei punti 5.3.4.1 e 5.3.4.7, vengono elencate, in base all'esperienza, le principali fonti di accensione e, inoltre, descritte le principali misure per neutralizzarle. Superfici calde Le superfici di condotte di vapore, di essiccatoi, di elementi riscaldanti, di lampade ad alta potenza, di reattori ecc. possono, se la loro temperatura supera quella di autoaccensione della polvere, provocare esplosioni della polvere in sospensione, o incendi senza fiamma dei depositi di polvere. Lo stesso vale per le parti in movimento che si surriscaldino in seguito a guasti (es. cuscinetti) e pertanto si deve, per quanto possibile, evitare che negli ambienti in cui c'è presenza di polvere, vi possano essere Tabella 5 Anidride carbonica (CO2) Ossigeno (O2) Azoto (N2) Acqua (H2O) Monossido di carbonio (CO) Anidride solforosa (SO2) Punto di rugiada 11,4 3,0 75,0 10,4 0,1 0,1 46 % % % % % % °C Vol. Vol. Vol. Vol. Vol. (velenoso) Vol. (velenosa) Tabella 5 - Composizione media dei prodotti di combustione di un bruciatore a olio. ANTINCENDIO gennaio 1998 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI superfici troppo calde. Tali zone andranno coibentate allo scopo di evitare contatti delle superfici calde con la polvere. La manutenzione preventiva diviene norma di prima importanza concorrendo ad evitare il verificarsi del fenomeno del riscaldamento. Fiamme libere e gas caldi Incendi che si sviluppano senza fiamma e loro focolai Gli incendi che si sviluppano senza fiamma possono propagarsi, con il flusso dei prodotti, a punti anche molto distanti dagli impianti di lavorazione e provocare, in quei punti, accensioni di miscele aria-polvere. lavorazioni con mola a disco) possono innescare esplosioni di polvere. Particolarmente pericolose sono le scintille provocate dall'entrata di frammenti metallici nel mulino; per questo motivo i separatori magnetici all'ingresso del mulino vanno controllati e puliti "giornalmente" e va comunque chiarita l'origine dei frammenti metallici. Incendi di mulini Impianti elettrici Apparecchiature contenenti polveri non devono mai venire portate, per esempio nel corso di lavori di saldatura, a temperature troppo alte. Nel caso in cui tale operazione sia indispensabile si adotteranno le precauzioni descritte nei paragrafi successivi. Gli incendi che si sviluppano nei mulini sono frequenti cause di successive esplosioni di polvere. Scintille di origine meccanica Scintille dovute all'attrito (es. Tramoggia Valvola stellare Ventilatore Scabiatore (refrigerante) Mulino Filtro Tramoggia Fig. 4 - Mulino in atmosfera inerte. ANTINCENDIO gennaio 1998 Le installazioni elettriche vanno eseguite secondo le norme. Le disposizioni circa le installazioni elettriche in ambienti soggetti al pericolo di esplosione della Repubblica Federale Tedesca, entrata in vigore il 1/7/1980 distingue tra le seguenti 2 zone: a) Zona 10 comprendente ambienti nei quali sussiste a lungo o frequentemente un'atmosfera pericolosa atta ad esplodere (negli USA corrisponde a Class 2° Div. 1°). In genere vengono considerate solo le parti interne delle apparecchiature (mulini, essiccatoi, mescolatori, tubazioni di trasporto, silos ecc.), se la polvere può formare a lungo o frequentemente miscele esplosive in quantità pericolosa. L'apparecchiatura, in questi casi, deve essere omologata dall'Istituto per prove minerarie di Dortmund-Derne. La norma di riferimento italiana è la CEI 64-2, la classifica zione dei luoghi è di Classe 2 e il centro di pericolo è di 1° grado. b) Zona 11 comprendente am73 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI bienti dove sussiste la possibilità che, occasionalmente, per sollevamento di polvere depositata, si formi per breve tempo un'atmosfera esplosiva (negli USA corrisponde a Class. 2° Div. 2°). Vengono, in questa zona, considerati: ambienti nei quali sono installate apparecchiature contenenti polvere e dalle quali la polvere stessa può fuoriuscire da fughe e formare depositi in quantità pericolosa. La norma di riferimento italiana è la CEI 64-2, la classificazione dei luoghi è di Classe 2 e il centro di pericolo è di 2° grado. La classe di protezione è IP 44 o ridondante. Elettricità statica Come risulta dalla tabella 1, l'energia necessaria per accendere una miscela di polvere ed aria è decisamente più elevata di quella necessaria ad accendere una miscela aria/gas; ma se le miscele aria/polvere contengono anche tracce di gas, l’energia di accensione richiesta diminuisce e tali miscele si accendono con la stessa facilità di quelle aria/gas. Tracce di gas possono essere presenti in seguito alla leggera evaporazione delle sostanze lavorate, oppure per l'ingresso nel sistema di solventi organici o per altre cause ancora. Cariche elettriche localizzate possono instaurarsi, per attrito, durante il trasporto pneumatico di polveri. Allo scopo di evitare scariche elettrostatiche è necessario mettere a terra tutte le parti metalliche di impianti di trasporto polveri (tubi, setacci, cicloni, miscelatori ecc.). Nei filtri sarebbero da mettere a terra anche le manichette (mediante cordina di rame cucita sulle stesse) ed ogni altra parte suscettibile di essere caricata elettrostaticamente. Le manichette e le cinghie di trasmissione devono essere realizzate in materiale antistatico. Per le cinghie di trasmissione, la norma ISO 284-1975 (R) prescrive che la resistenza elettrica sulle due facce non superi i 300 MOhm. NORME PER I COLLABORATORI ANTINCENDIO pubblica lavori originali di interesse scientifico, tecnico applicativo, normativo o giuridico nel campo della prevenzione incendi. La rivista propone in ogni numero relazioni tecniche di intervento italiane ed estere, tecniche di prevenzione, analisi dei rischi, organizzazione della sicurezza in azienda, temi di attualità proposti dai maggiori esperti del settore. L’accettazione e pubblicazione dei lavori è di esclusiva competenza del Comitato di Direzione della rivista. I lavori devono essere originali e di prima pubblicazione, ed il testo non deve essere stato sottoposto contemporaneamente ad altre riviste per la pubblicazione. Gli autori sono pregati di osservare le seguenti norme redazionali: – Il testo dovrebbe essere redatto utilizzando un personal computer ed inviato alla redazione su copia dattiloscritta e su dischetto da 3” 1/2 pollici in formato MS-DOS, IBM o compatibili, Macintosh o Apple scritto in qualsiasi forma di word processing in formato RTF; – Se non si utilizza il personal computer, il lavoro deve essere presentato in fogli dattiloscritti composti di 30 righe, ciascuna di 60 battute, in doppio spazio; – La prima pagina dei lavori deve contenere: titolo del lavoro, nome degli autori e loro qualifiche professionali, riassunto del lavoro contenuto in 10 righe; – Ogni figura o fotografia deve essere riproducibile e presentata su foglio singolo, contrassegnata con una breve didascalia, numerata progressivamente in numeri arabi e richiamata nel testo; – L’eventuale bibliografia va compilata in ordine alfabetico e redatta secondo le norme internazionali; – Citazioni da riviste, libri o lavori altrui devono essere contrassegnate da virgolette e riportare la fonte; le fotografie e illustrazioni che corredano il lavoro devono essere di proprietà dell’autore. In entrambi i casi precedenti, l’autore deve avere cura di chiedere eventuali autorizzazioni per la pubbliInviate i vostri lavori a: cazione e risponde di eventuali diritti d’autore da corrispondere a terzi. Se il lavoro è accettato la nostra redazione contatterà tempestivamente l’autore proponendo il compenso e la data di pubblicazione. Il Comitato di Direzione si riserva la facoltà di apportare modifiche strutturali al lavoro per uniformarlo alle norme redazionali, senza tuttavia alterarne il significato e gli scopi. In caso di lavori particolarmente ampi, il testo potrà essere pubblicato su più fascicoli. Gli autori devono inviare i lavori in due copie, accompagnati da figure o fotografie in originale e riproducibili. 74 EPC s.r.l. - Via dell’Acqua Traversa, 187 - 00135 Roma accompagnati da una lettera contenente: – richiesta di pubblicazione; – dichiarazione di originalità e prima pubblicazione del lavoro; – recapito postale e telefonico, codice fiscale e/o partita IVA. ANTINCENDIO gennaio 1998 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI Va inoltre notato che le cariche elettrostatiche pericolose non si formano quando l'umidità relativa dell'aria supera il 70%. Recipienti a pressione I recipienti a pressione possono venire utilizzati affinché resistano, secondo la vigente regolamentazione ISPESL, alla massima pressione ipotizzabile in caso di esplosione di polveri. Tali recipienti possono venire accessoriati con aperture di scarico della pressione derivata da eventuali esplosioni; tali aperture devono portare all'aperto attraverso brevissimi condotti e, inoltre, senza che le persone possano essere messe in pericolo. Recipienti resistenti allo shock di pressione Recipienti resistenti allo shock di pressione (Pressure shock resistant vessels) vengono realizzati in modo da resistere all'onda d'urto generata da esplosione di polveri senza esplodere prima dello scarico della pressione stessa. Essi possono essere realizzati in modo sicuramente più economico che non i recipienti a pressione avendo cura di costruirli con simmetria circolare evitando sezioni quadrate e grandi superfici piane. Soppressione delle esplosioni classi St1 ed St2 possono venire soppresse in determinati casi con l'impiego di rivelatori molto sensibili dell'inizio dell'esplosione. Tali strumenti inviano un segnale per cui il sistema viene rapidamente inondato da adatto fluido (acqua, fosfato ammonico ecc.). Tubazioni e canalizzazioni Le figure 5 e 6 indicano come devono venire sistemate le tubazioni (in un unico alloggiamento e immediatamente sotto il soffitto) ed i canali dell'aria (anche questi come le tubazioni). I materiali usati devono avere superficie liscia ed essere incombustibili. Esplosioni delle polveri delle Le superfici e gli accessori in ambienti soggetti a pericolo d'esplosione Soffitto Parete Tubi compartimentali Soffitto Canale Parete Fig. 5, 6 – Installazione di più tubi paralleli in un unico alloggiamento sotto il soffitto (in alto), e canaletta dell'aria sotto il soffitto (in basso). ANTINCENDIO gennaio 1998 a) Pavimenti e pareti devono essere lisci e lavabili. b) Porte e finestre devono essere lisce ed installate a filo delle pareti. c) Le putrelle devono essere rivestite. d) Il riscaldamento e l'illuminazione devono essere realizzati in modo da ridurre al massimo il deposito di polvere. e) Le imposte eventuali devono seguire il filo esterno delle pareti. f) Le tubazioni devono essere sistemate come descritto precedentemente. g) Le apparecchiature non indispensabili vanno sistemate nei locali limitrofi. h) La tinteggiatura va scelta in modo da mettere in risalto eventuali depositi di polvere. 75 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI Misure per impedire il propagarsi di un'esplosione Se in un apparecchio si verifica un'esplosione esiste il rischio reale che essa si propaghi ad altre apparecchiature collegate alla prima da tubazioni, trasportatori ecc. La contromisura principale consiste nell'impedire, ovvero nel rimuovere con costanza ed assiduità, i depositi di polvere nelle apparecchiature. E’ inoltre consigliata l'installazione di organi meccanici d'intercettazione sulle tubazioni (esempio valvole cellulari o a stella). Aspirazione e smaltimento della polvere I principali accorgimenti da seguire sono: a) Mettere sempre in moto: prima gli aspiratori e dopo i macchinari di lavorazione. b) Dimensionare gli impianti di aspirazione in modo da poter garantire in tutti i punti elevate velocità dell'aria, impedendo così i depositi di polvere. c) I percorsi delle tubazioni d'aspirazione devono essere il più possibile rettilinei. d) Il montaggio di vetri spia a manicotto deve presupporre la messa a terra delle sezioni di tubo precedente e seguente, così come tutte le altre parti d'impianto. e) Posizionare il ventilatore a valle del separatore di polveri (sul lato aria pulita). f) Predisporre una aspirazione per ogni macchina e non un impianto centralizzato; g) Prima di iniziare un trasporto 76 di polveri, accertarsi che non sussistano focolai d'incendio senza fiamma. h) dotare gli elevatori a tazze (resistenti a pressione) di un tachimetro limitatore, per evitare lo scorrimento delle cinghie. i) A valle degli elevatori installare una sonda d'allarme in caso di accumulo di cereali. Scarico della pressione generata dalle esplosioni Concetti generali Le apparecchiature per lo scarico della pressione generata dalle esplosioni sono quelle che permettono entro certi limiti molto ristretti, l'aumento della pressione all'interno delle installazioni in cui si verifica un'esplosione. Condizione essenziale all'impiego di tali apparecchiature è che esse vengano montate in modo che lo scarico della pressione non possa danneggiare nessuno. Il principio su cui si basano tali apparecchiature è quello di creare tempestivamente delle aperture supplementari attraverso le quali l'onda d'urto delle esplosioni possa espandersi rapidamente verso l'esterno. Si distinguono apparecchiature in grado di svolgere un solo intervento (dischi di rottura) ed in grado di intervenire ripetutamente (sportelli ad espansione). I rispettivi termini in Tedesco ed in Inglese sono: Berstscheibe und Explosionsklappe; Bursting disc and Venting door. L'impiego delle apparecchiature per lo scarico della pressione ANTINCENDIO gennaio 1998 ha senso solo se applicato a singole sezioni d'impianto; la protezione di ambienti con tali apparecchiature risulterebbe irrazionale in quanto, in caso di esplosione, non si proteggono gli addetti presenti negli ambienti stessi. Quest'ultima limitazione, ovviamente, non sussiste se l'accesso agli ambienti da proteggere è interdetto alle persone con assoluta certezza. Tuttavia, nel caso di protezione di ambienti, va tenuta presente anche la scarsa resistenza alla pressione delle strutture murarie: un tamponamento in mattoni pieni in un ambiente di altezza 2,6 m, posto fra due solai in c.a. viene sfondato, a seconda del tipo di rifinitura, da pressioni comprese tra 0,01 e 1,12 bar per cui gli effetti dell'eventuale esplosione possono manifestarsi ancor prima dell'intervento delle apparecchiature di scarico della pressione. Confronto tra dischi di rottura e portelli ad espansione I dischi di rottura hanno i seguenti vantaggi nei confronti dei portelli ad espansione: – Minor costo. – Permettono di disporre, fino al momento di intervento del disco stesso, di un recipiente ermeticamente chiuso e senza contatti con l'esterno. – Permettono il convogliamento verso l'esterno in maniera più agevole. – È possibile l'impiego di dischi sintetici (molto economici). – La massa ridotta del disco ne ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI rende più tempestivo ed efficace l'intervento. Vediamo ora gli svantaggi: – I dischi possono, per affaticamento od invecchiamento del materiale di cui sono composti, entrare in funzione (rompersi) inopportunamente, causando inutili e pericolosi spandimenti di polvere. – Una volta fratturatosi il disco, il sistema da lui protetto rimane a contatto con l'atmosfera esterna e, in quel momento, sono possibili incendi conseguenti all'esplosione. – Per temperature superiori a 100° C pochissimi sono i materiali adatti per la costruzione dei dischi; non ci sono limiti, invece, per i portelli. Alcuni consigli pratici per evitare gli errori umani Come in tutti i problemi relativi alla sicurezza, non è sufficiente dimensionare e costruire le apparecchiature secondo tutte le regole della buona tecnica, ma è anche necessario prevedere i possibili errori umani e cercare di evitarli con precise norme di comportamento e con una costante opera di informazione e formazione. Piani di pulizia Oltre ad attuare tutte le misure volte a ridurre al minimo la formazione di polvere (per es. guarnendo tutti gli sportelli delle apparecchiature dove si sviluppa polvere e mantenendo efficienti tali guarnizioni), è necessario, dove si lavorano cereali e polveri, mantenere locali e macchinari in condizioni di rigorosa pulizia, secondo ben precisi programmi. Impiegando gli aspirapolvere occorre verificare che i tubi flessibili di aspirazione siano buoni conduttori e che siano connessi a terra insieme agli aspirapolvere stessi evitando così la formazione di cariche elettrostatiche con la probabilità di dar luogo a fenomeni di innesco da scariche elettriche. Dovendo eliminare depositi di polvere formatisi nonostante tutte le precauzioni, non si deve assolutamente usare aria compressa che non asporta la polvere ma si limita solo a spostarla. Le stesse scope tendono a spostare la polvere; dove il loro uso fosse inevitabile si usino scope molto morbide. Misure da prendere prima, durante e dopo i lavori di taglio e saldatura In molti casi il fattore scatenante le esplosioni è stato il lavoro di saldatura. I permessi di lavoro a fuoco, in questi casi, sono indispensabili così come sono indispensabili le istruzioni e le liste operative. La pulizia dei locali nei quali si lavora con polveri infiammabili è una condizione essenziale di sicurezza. Devono evitarsi scorte in sacchi o sfuse di materiale posto tra le macchine o sulle sovrastrutture dei silos, negli scantinati di silos o nei sottoscala. Per ridurre la trasmissione di polvere all'ambiente occorre mantenere in ordine tutti gli elementi di trasporto, cicloni e filtri, ANTINCENDIO gennaio 1998 impedendo, per quanto possibile, fughe da tubi e da coperture. E’ necessaria inoltre una frequente e costante pulizia. Questa attenzione va rivolta particolarmente a sovrastrutture di silos, scantinati, sottoscala ed altri locali poco frequentati dal personale dove esistano situazioni di controllo a distanza.I motori devono essere mantenuti liberi dai depositi di polvere. Controlli e manutenzioni Le cinghie trapezoidali e, in generale, tutte le trasmissioni a cinghia, devono essere controllate a cadenza settimanale, allo scopo di evitare slittamenti e conseguenti surriscaldamenti. La strumentazione di controllo del numero di giri e le apparecchiature similari devono essere verificate a cadenza settimanale. I separatori magnetici, gli stacci e gli spietratori devono essere controllati e puliti a cadenza giornaliera. I supporti e la cuscinetteria dei trasportatori deve essere controllata e lubrificata a cadenza settimanale. Installazioni elettriche Impianti e apparecchiature elettriche devono essere regolarmente controllate ed in particolare si osservi quanto segue: a) le lampade portatili e le apparecchiature di illuminazione devono essere munite di schermatura o vetro di protezione di classe IP44 come soglia minima. b) non utilizzare spezzoni di cavo prolunga né stufe elettriche. 77 ESPLOSIONE POLVERI DI CEREALI c) gli impianti o le apparecchiature difettose devono essere immediatamente riparate o sostituite. d) al di fuori dell'orario di lavoro effettuare, nei limiti del consentito, il distacco dell'energia elettrica. e) effettuare a cadenza annuale le prove di terra e di isolamento. Fumare e saldare Fumare va proibito! Ciò vale non soltanto per i dipendenti dell'azienda, ma anche per ospiti, clienti, operai di terzi, autisti ecc. Il divieto, valido anche per la ricezione di merci su area pubblica, deve tassativamente essere posto in evidenza con cartelli ben visibili. Lavori di riparazione e montaggio che richiedono l'uso di saldatrici, devono essere svolti, per quanto possibile, in locali appositamente attrezzati. Lavori di saldatura o di taglio che in via eccezionale devono essere eseguiti direttamente nei locali di produzione o deposito di polveri, devono essere preventivamente autorizzati previo apposito modulo "Permesso di lavori a fuoco" compilato da RSPP e controfirmato dal responsabile di reparto. Il lavoro dovrà essere eseguito solo a condizione che siano state prese particolari misure di sicurezza; che siano stati stesi teloni bagnati sul pavimento sottostante la zona di saldatura; che siano stati stesi teli ignifughi di copertura dei macchinari circostanti; che siano disponibili estintori nelle immediate vicinanze della zona di lavoro. Il posto di 78 saldatura e i suoi dintorni dovranno essere tenuti sotto controllo per almeno 10 ore dalla fine del lavoro stesso. Le gocce di metallo liquido (perle di saldatura) sono molto pericolose essendo difficile individuare il punto di caduta o di rimbalzo e, quindi, è possibile che attraverso fessurazioni di grigliati o attraverso feritoie di parete, finiscano in locali sottostanti o adiacenti raggiungendo anche distanze superiori ai 10 metri. Se gocce di saldatura finiscono su della polvere stratificata è prevedibile che questa dia luogo ad una combustione senza fiamma. E’ tassativamente vietato eseguire lavori di saldatura su elementi di trasporto in funzione. Quando si rendono necessari lavori di questa tipologia è necessario, dopo aver fermato e pulito accuratamente gli impianti, provvedere ad una chiusura del posto di saldatura da entrambi i lati affinché non ci sia alcun collegamento con altri trasportatori, silos, serbatoi. Se si tratta di tubazioni o trasportatori verticali è necessario, dove possibile, smontarli oppure ermetizzare la tratta sottostante il punto di saldatura affinché le parti incandescenti non finiscano nei trasporti inferiori. Controllo di estintori, idranti e porte antincendio Estintori, idranti e porte e portelle antincendio vanno controllate con cadenza mensile. Durante il controllo degli estintori ci si accerti che gli stessi siano correttamente posizionati e ANTINCENDIO gennaio 1998 siano raggiungibili con facilità. Gli idranti saranno a getto nebulizzato. Istruzioni in caso di allarme da incendio Ogni stabilimento dovrà disporre di un piano di emergenza in caso di incendio allo scopo di intraprendere azioni rapide ed efficaci sia da parte del personale dipendente, sia per ciò che concerne l'intervento dei Vigili del Fuoco. Mezzi di spegnimento di pronto intervento Il corretto utilizzo dei mezzi di estinzione è condizione indispensabile per portare a buon fine un intervento di spegnimento sulle polveri. Va tenuto presente che l'utilizzo di estintori a CO 2 è decisamente sconsigliato per tipologie di incendio da polveri. Ta l i estintori vanno usati solo sui quadri elettrici o dove esista il rischio di folgorazione. Un mezzo estinguente ottimale è l'acqua nebulizzata che è specifico per incendi producenti braci; inoltre l'acqua provoca il raffreddamento della superficie aspersa facilitando conseguentemente lo spegnimento. Controindicato è anche il getto d'acqua concentrato poiché, sollevando la polvere, può ingenerare concentrazioni pericolose ed esplodenti.