COME OTTIMIZZARE IL CONTENUTO LIPIDICO DI UNA PATATINA
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COME OTTIMIZZARE IL CONTENUTO LIPIDICO DI UNA PATATINA
I C E COME OTTIMIZZARE IL CONTENUTO LIPIDICO DI UNA PATATINA 1- Friggitrice elettrica o pentola per friggere? ...................... p. 12 ....................................................... p. 15 . ............................................................................................... p. 16 2- Patatine fritte: fresche o surgelate? 3- Patatine sottili o spesse? 4- Variare gli olii utilizzati ..................................................................................................... p. 17 5- Come limitare la formazione dei composti tossici? .................. p. 18 6- Patatine cotte in forno o fritte? ......................................................................... p. 20 ACTIFRY 1- Preparare patatine fritte proprio come le si desidera ... p. 23 2- Solo il 3% di grassi ......................................................................................................................... p. 24 3- Variare gli olii utilizzati ..................................................................................................... p. 25 4 - Preservare le qualità nutrizionali degli olii di cottura ................................................................................................................................................................................... p. 26 5- Un prodotto dal contenuto calorico ragionevole, che si inserisce perfettamente in un’alimentazione equilibrata ................. p. 28 BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................................................... p.32 Parte 1 PATATINE FRITTE E SALUTE 1 OBESITÀ, MALATTIE CARDIOVASCOLARI E DIETA LIPIDICA 1- Obesità L’obesità è un fenomeno multifattoriale che a livello pratico si traduce in un eccesso di riserve energetiche che vengono immagazzinate dall’organismo sottoforma di trigliceridi all’interno delle cellule adipose. Essa può essere causata da due ordini di fattori: Secondo quanto emerso dalla relazione dell’International Obesity Task Force (IOTF), pubblicata a marzo del 2005, in Europa un bambino su cinque è in sovrappeso o obeso. Inoltre, il tasso di prevalenza di sovrappeso tra i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni è in costante aumento nella maggior parte delle nazioni europee • di natura genetica e/o costituzionale: - storia familiare di sovrappeso, - sovrappeso durante l’infanzia, - termogenesi alterata. • di natura ambientale: - vita sedentaria o ridotta attività fisica, - ambiente socio-professionale (pranzi di lavoro o famiglia di forti mangiatori), - modifiche dello stile di vita (rinuncia al fumo, matrimonio, ecc.), - stress, depressione, - fenomeno yo-yo (alternanza di diete ferree e abbuffate) e, soprattutto, alimentazione disorganizzata e disordinata. Per quanto concerne la patogenesi dell’obesità, sono rilevabili modificazioni nel metabolismo del tessuto adiposo associati ad un’alimentazione squilibrata. Lo sviluppo del tessuto adiposo umano avviene sia all’interno dell’utero che dopo la nascita e resta soggetto ad alterazioni nel corso dell’intera vita di un individuo. Questo tessuto è formato da cellule chiamate preadipociti che nei momenti di necessità, sono in grado di trasformarsi in adipociti tramite un processo di differenziazione. Gli adipociti hanno due funzioni principali: • sintetizzare e immagazzinare acidi grassi sottoforma di trigliceridi; • rilasciare acidi grassi come fonte di combustibile metabolico. 2 I geni e gli enzimi che partecipano all’immagazzinamento dei liquidi circolanti nel tessuto adiposo e al processo di litogenesi sono numerosi. Nel caso in cui venga introdotta una quantità eccessiva di lipidi, gli adipociti aumentano di volume e diventano ipertrofici, solo nel momento in cui raggiungono la saturazione, nuovi preadipociti iniziano a differenziarsi, ed il processo continua all’infinito; ne risulta che le cellule adipose sono in grado di proliferare senza limiti in ogni parte del corpo. Pertanto, il numero di adipociti non è lo stesso in tutti gli individui: sarà più elevato nei soggetti nei quali l’accumulo di peso in eccesso è iniziato nel periodo dell’adolescenza. • Dal momento della nascita, i grassi vengono immagazzinati dall’organismo causando un aumento di dimensione delle cellule adipose esistenti. • Alla fine del primo anno di vita la dimensione degli adipociti risulta raddoppiata, ma il loro numero è invariato. • In seguito, quando i bambini crescono e divengono snelli, si assiste ad una riduzione della dimensione e ad un aumento del numero di cellule; ciò non accade nei bambini in sovrappeso, nei quali il numero di cellule aumenta rapidamente fino all’età di 12 anni, senza alcuna variazione delle loro dimensione. • Infine, in età adulta il numero di adipociti può variare ancora: - un costante accumulo di peso determina un incremento del numero di adipociti, - un’alternanza di periodi di accumulo di peso e di perdita di peso determina un incremento del numero di adipociti, - in nessun caso si verifica una riduzione di tale numero. Il problema principale dell’obesità infantile è quindi legato al fatto che lo sviluppo di tessuto adiposo è un fenomeno irreversibile: una volta creati, gli adipociti possono svuotarsi, ma non scomparire, infatti non sono dotati di alcun meccanismo di morte programmata, poiché il tessuto adiposo è necessario alla vita. Esso consente all’organismo umano di affrontare periodi di digiuno e di agevolare la riproduzione, determinando le condizioni per la pubertà e la fertilità delle giovani ragazze. La prevenzione dell’obesità deve quindi focalizzarsi su fattori nutrizionali, in particolare sul consumo di grassi, e su fattori relativi al dispendio energetico (attività fisica). È infatti ormai ampiamente dimostrata l’esistenza di un legame tra grassi alimentari e formazione di adipociti e quindi di massa grassa. L’eccessivo consumo di alimenti fritti, come le patatine tanto amate dai bambini, è annoverato tra i fattori responsabili dello sviluppo dell’obesità infantile. 2- Malattie cardiovascolari Il tasso di prevalenza delle malattie cardiovascolari (CVDs, CardioVascular Diseases) è in aumento in tutta Europa. Nella maggior parte delle nazioni europee, le CVDs sono responsabili del 40% delle morti (causa primaria di morte), nel novero di queste patologie rientrano tutte le malattie del cuore e dei vasi sanguigni: cardiopatia ischemica (IHD Ischaemic Heart Disease, che rappresenta il 50% di tutti i casi di CVDs), accidenti cerebrovascolari (“ictus”) (CVAs Cerebrovascular Accidents, che rappresentano il 25% di tutti i casi di CVDs) e insufficienza cardiaca (CI, Cardiac Insufficiency) sono le principali. Le CVDs hanno un’origine multifattoriale. Se è vero che alcuni motivi di rischio per le CVDs, quali età avanzata e storia familiare, non possono essere evitati, è altrettanto vero che altri possono essere modificati apportando dei cambiamenti al proprio stile di vita e alla propria alimentazione; è il caso del fumo, dell’obesità, della pressione sanguigna elevata, dell’ipertrigliceridemia o dell’ipercolesterolemia. Due dei principali fattori di rischio per le CVDs, l’ipercolesterolemia e l’ipertrigliceridemia, possono essere ridotti migliorando l’assunzione di grassi mediante la dieta. 3 I grassi alimentari sono formati dai trigliceridi, composti da tre acidi grassi che esterificano una molecola di glicerolo. Questi acidi grassi possono essere suddivisi in tre categorie: acidi grassi saturi (SFA), monoinsaturi (MUFA) e polinsaturi (PUFA), ciascuna con proprietà specifiche. I trigliceridi possono essere costituiti da acidi grassi differenti, a seconda dell’origine dell’alimento nel quale sono contenuti. Grassi animali L’origine dei grassi, in virtù della diversa proporzione di acidi grassi in essi contenuta, ha un’influenza notevole sui fattori di rischio per le CVDs, quali ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. La composizione media dei grassi animali varia enormemente a seconda che la carne sia avicola o proveniente da mammiferi. I grassi del pollame sono generalmente costituiti per il 30% da acidi grassi saturi, per il 50% da acidi grassi monoinsaturi e per il 20% da acidi grassi polinsaturi. Nelle carni rosse, queste proporzioni variano notevolmente da una specie all’altra. L’acido oleico (acido grasso monoinsaturo) rappresenta circa il 30% dei grassi della carne di manzo e il 45% della carne di maiale. Gli acidi grassi saturi rappresentano il 50% dei grassi della carne di manzo ed il 40% dei grassi della carne di maiale. I trigliceridi rimanenti sono costituiti da acidi grassi polinsaturi. Inoltre, nei grassi animali, è presente il colesterolo, che invece è del tutto assente nei grassi vegetali. Grassi vegetali Gli olii vegetali fluidi sono generalmente ricchi di acidi grassi insaturi, ma la loro composizione varia notevolmente in base al tipo di olio: • l’olio di oliva contiene il 14,5% di SFA, il 71% di MUFA e il 10% di PUFA • l’olio di girasole contiene l’11,6% di SFA, il 22,5% di MUFA e il 61,4% di PUFA. • l’olio di semi di colza contiene il 6,2% di SFA, il 64,3% di MUFA e il 25,5% di PUFA. 3- Ridurre l’ipercolesterolemia Un elevato livello di colesterolo nel sangue è un chiaro fattore di rischio per le CVDs. È però importante specificare la percentuale di colesterolo rappresentata dalle molecole LDL (lipoproteine a bassa densità) e dalle molecole HDL (lipoproteine ad alta densità). Questo perché le molecole HDL trasportano il colesterolo al fegato ed ai reni, ed eliminano quindi il colesterolo dal circolo sanguigno, mentre le molecole LDL portano il colesterolo ai vari tessuti, pertanto aumentano gil effetti causati dal colesterolo. Elevate quantità di colesterolo HDL riducono quindi il rischio di aterosclerosi e cardiopatica, contrariamente alti livelli di colesterolo LDL aumentano tali rischi.Anche le diverse tipologie di acidi garssi hanno conseguenze specifiche sulla colesterolemia o livello di colesterolo ematico. - Gli acidi grassi saturi 4 Due sono le famiglie di acidi grassi saturi: •acidi grassi saturi a media o corta catena (con meno di 14 atomi di carbonio), hanno vie metaboliche specifiche e non hanno alcun effetto sulle frazioni di colesterolo. Essi sembrano anche avere proprietà inibitorie sulla sintesi intraepatica del colesterolo (azione anti-HMG CoA reduttasi). • acidi grassi saturi a lunga catena (con 14 o più atomi di carbonio), aumentano il colesterolo totale, determinando un incremento sia del livello di colesterolo HDL protettivo, sia del livello di colesterolo LDL, la cui ossidazione potrebbe portare alla comparsa di placche di ateroma L’acido stearico (C18:0) ha un comportamento singolare, simile all’acido oleico monoinsaturo (C18:1), in quanto determina una riduzione della frazione LDL senza influire sul livello del colesterolo HDL. Questo effetto paradossale dell’acido stearico sembra essere attribuibile al fatto che viene desaturato rapidamente dalla delta-9-desaturasi e trasformato in acido oleico. - Gli acidi grassi monoinsaturi Si parla essenzialmente dell’acido oleico, in quanto l’acido palmitoleico è quasi del tutto assente nei grassi alimentari. L’acido oleico ha un effetto molto positivo sulla colesterolemia ed il suo consumo porta ad una riduzione di LDL. Inoltre, il suo elevato contenuto di antiossidanti differenti aiuta a proteggere le molecole LDL dall’ossidazione - Gli acidi grassi polinsaturi Sono distinti in due diverse famiglie: • gli acidi grassi appartenenti alla famiglia degli omega6: acido linoleico (C18:2), acido gamma linoleico (C18:3) e acido arachidonico (C20:4). Di questi, l’acido linoleico è quello più frequentemente rilevabile negli alimenti; esso è caratterizzato da due doppi legami e determina la riduzione del colesterolo totale, con diminuzione sia di LDL che di HDL. Gli altri acidi grassi appartenenti a questa famiglia hanno un effetto praticamente nullo sul colesterolo ematico. L’acido arachidonico promuove però l’aggregazione piastrinica e quindi aumenta il rischio di trombosi • gli acidi grassi della famiglia omega3, di cui il principale rappresentante è l’acido alfa linoleico (C18:3), hanno un leggero effetto sulle frazioni di colesterolo e tendono a determinare un aumento di HDL. Essi riducono anche l’aggregazione piastrinica e quindi esercitano un effetto protettivo contro gli ictus. In linea generale, gli acidi grassi saturi (con l’eccezione dell’acido stearico) hanno la tendenza ad aumentare i livelli di colesterolo, mentre gli acidi grassi mono e polinsaturi hanno l’effetto opposto (nel contesto di un apporto lipidico totale controllato). In conclusione, olii e grassi rappresentano una parte rilevante della nostra alimentazione, ma è necessario adottare un approccio preciso nel valutare la quantità e la qualità di ciò che ingeriamo. La prima raccomandazione è indirizzata verso il controllo della quantità di grassi totali ed di colesterolo che ingeriamo, in modo tale da stabilizzare il peso intorno ai suoi valori ideali. Al fine di ottimizzare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue è necessario poi modificare il rapporto tra gli 4- Ridurre l’ipertrigliceridemia I livelli plasmatici dei trigliceridi (TG) sono oggi considerati un significativo fattore di rischio indipendente. Una metaanalisi condotta su larga scala ha dimostrato che ad ogni incremento di 1 mmol/l dei TG nel plasma corrisponde un aumento delle CVDs del 14% negli uomini e del 37% nelle donne. Le cifre mostrano chiaramente una relazione diretta tra risposta postprandiale dei TG e sviluppo di aterosclerosi, anche se non è ancora stato ben definito il meccanismo alla base di questa relazione. Gli acidi grassi polinsaturi omega3 come EPA e DHA risultano efficaci nel ridurre i livelli a digiuno e postprandiali dei TG. acidi grassi, consumando una quantità superiore di acidi grassi insaturi (in particolare, di acidi grassi polinsaturi omega 3) e riducendo invece il consumo di acidi grassi saturi. Il tutto deve anche essere inserito nel contesto 5 di un’alimentazione bilanciata. LE PATATE: VALORE NUTRIZIONALE Le patate appartengono alla famiglia degli amidacei. Il loro elevato valore nutrizionale è da ascrivere principalmente al contenuto di amido e proteine, ma anche alla presenza di fibre, vitamine e sali minerali. Composizione nutrizionale delle patate (100 g) in base al metodo di preparazione/cottura: Crude e Lessate Cotte al In purè Fritte pelate in acqua forno Energia in kcal 71 79 101 90 270 kJ 301 335 430 378 1130 Acqua (g) 79,00 78,30 71,30 78,00 46 Proteine (g) 2,10 1,50 2,30 2,20 3,80 15,20 18,00 22,80 13,70 30,00 Zuccheri (g) 0,90 0,40 0,60 1,00 Tr Amido (g) 14,30 17,60 22,20 12,70 30,00 Fibre (g) 1,60 1,30 2,00 1,70 3,00 Grassi (g) 0,20 0,10 0,10 2,90 15,00 525,00 330,00 536,00 280,00 700,00 0,70 0,30 0,60 0,40 0,90 Vitamina C (mg) 10,00 9,0 10,00 6,00 12,00 13,00 10,00 15,00 40,00 Carboidrati disp. (g) Potassio (mg) Ferro (mg) Folati (μg) 20,00 Fonte: Répertoire Général des Aliments: tabella di composizione degli alimenti. Tec&Doc 2001. In questa tabella sono illustrati i diversi metodi di cottura analizzati nel Répertoire Général des Aliments. Altri metodi di cottura delle patate, quali al vapore, in pentola a pressione e in padella per fritture, non essendo analizzati in questo database di riferimento non vengono di conseguenza menzionati in questa sede. Valore energetico Tranne quando vengono fritte, le patate hanno un apporto calorico relativamente modesto: tra le 80 e le 100 Kcal per 100 g di prodotto (a seconda del metodo di cottura adottato). A titolo di confronto, questo valore è 2,5-3 volte inferiore a quello di una porzione di pane del peso equivalente. 6 I carboidrati delle patate I carboidrati presenti nelle patate costituiscono all’incirca l’80% del peso secco del tubero e sono composti essenzialmente da amido. Questo polisaccaride, insolubile in acqua a 37 °C, non riesce ad attraversare la barriera intestinale nella sua forma originaria. Nonostante le amilasi salivari e pancreatiche possano, in teoria, trasformarlo e renderlo idoneo all’assimilazione, ma questa operazione lentissima potrebbe causare un’indigestione. Per essere assimilato dall’organismo, l’amido deve quindi subire una separazione parziale mediante un’adeguata cottura durante la quale viene trasformato in destrine, che, per l’azione della masticazione e delle secrezioni salivari, vengono convertite in maltosio, in seguito gli enzimi pancreatici completano la trasformazione idrolizzando la molecola di maltosio in molecole di glucosio. Indice glicemico La velocità di rilascio di zuccheri semplici e dunque la velocità di assimilazione sono fortemente influenzate dal tempo di cottura e dal metodo di preparazione. Quindi, la sbucciatura, la cottura prolungata e la schiacciatura (nel caso del purè) determinano il rilascio dei granuli di amido, facilitando la loro conversione in maltosio e consentendo un attacco enzimatico più precoce e dunque un’assimilazione più rapida. Ciò spiega le significative differenze dell’indice glicemico: 85% per le patate casalinghe o schiacciate al momento, 50% per le patate fatte bollire senza pelarle per 20 minuti. Occorre ricordare che le patate raramente vengono consumate da sole e che abbinandole, nel corso di uno stesso pasto, alla fibra alimentari e/o alle proteine in quantità sufficiente, si frena l’effetto iperglicemico. Le proteine delle patate Le patate contengono solamente l’1-2% di proteine vegetali. Pur essendo di bassa entità, questo apporto proteico è di qualità molto buona. Prendendo come riferimento le proteine dell’uovo, la patata gli si avvicina molto per quanto concerne la maggior parte degli aminoacidi essenziali, l’unico presente in quantità modesta è la metionina. Nonostante una porzione di 300 g di patate copra solo il 10% del fabbisogno giornaliero di metionina ed il 25% del fabbisogno di fenilalanina, è in grado di provvedere al 40-50% dell’intero fabbisogno dei rimanenti aminoacidi essenziali. Contenuto di aminoacidi essenziali per 100 g di proteine: Patata bollita Uovo proteine Adulto - proteine Isoleucina 4.3 5.4 4 Leucina 5.9 8.6 7 Lisina 5.9 7 5.5 Metionina + cisteina 2.7 5.7 3.5 8 9.3 6 Treonina 3.7 4.7 4 Triptofano 1.6 1.7 1 Valina 5.3 6.6 5 Fenilalanina + tirosina Fonti: Dupin H: Alimentation et nutrition humaine [Alimentazione e nutrizione umana], ESF éditeur, 1992. Souci, Fachmann – Tabelle sulla composizione degli alimenti – quarta edizione. 7 I minerali delle patate Dei minerali presenti nelle patate, tre sono particolarmente importanti: • il potassio, che è il più importante, è presente in quantità maggiore che nelle banane; da qui l’utilità del consumo di patate nei regimi alimentari che richiedono un apporto supplementare di potassio. Le carenze sono però rare, in quanto il suo fabbisogno è facilmente coperto dagli alimenti. • il magnesio: il suo contenuto, che in media si aggira attorno ai 25 mg/100 g, è significativo, in quanto una porzione di patate (300 g circa) copre circa un quarto del fabbisogno giornaliero di un adulto. • anche il ferro merita di essere menzionato; infatti, benché sia presente in piccoli quantitativi (da 0,3 a 0,9 mg/100 g), risulta più facilmente assimilabile rispetto al ferro presente nei legumi grazie alla presenza di vitamina C nelle patate stesse. Le vitamine delle patate In conclusione, la patata è un alimento molto interessante dal punto di vista nutrizionale in relazione al suo contenuto di carboidrati a lento assorbimento, di proteine vegetali, di vitamine, di minerali e di fibre: tutti elementi che è fortemente raccomandabile assumere in gran quantità. 8 • vitamina C: è presente in grandi quantità nelle patate appena raccolte; le patate conservate per più di 3 mesi hanno un contenuto residuo pari a 15 mg/100 g. La vitamina C è molto sensibile al calore e alla diluizione in acqua, pertanto, la sua perdita dipende dalla metodologia di preparazione (pelatura, immersione in acqua) e di cottura. • vitamine del gruppo B: le vitamine B1 e B3 sono estremamente termosensibili e durante la cottura se ne perde una quantità non indifferente, la vitamina B6, invece, è in grado di sopportarlo meglio. Una porzione da 300 g di patate bollite copre il 10, 12 e 20% del fabbisogno giornaliero rispettivamente di vitamina B1, B3 e B6. Le fibre delle patate Le fibre alimentari presenti nelle patate sono fornite dalle pareti cellulari e dalla buccia. Consistono essenzialmente in cellulosa, emicellulosa, pectine e una piccola quantità di lignina. Benché presenti in piccole dosi (in media 1,5 g/100 g), l’apporto di fibra non è trascurabile se si considera che una porzione di patate da 300 g è in grado di coprire all’incirca il 20% del fabbisogno giornaliero. LE PATATINE FRITTE: UNA PASSIONE COMPRENSIBILE Il motivo principale per cui ci si sente attratti dal consumo di alimenti grassi è il piacere che se ne trae: i grassi migliorano il sapore degli alimenti in quanto forniscono loro consistenza e ne aumentando il gusto, questo grazie alla loro capacità di attrarre molecole aromatiche. Le patatine non sono un’eccezione e rappresentano uno degli alimenti preferiti dai grandi e dai bambini. Alla luce di quanto illustrato in precedenza, le qualità di questo alimento, correlate a quelle della materia prima (le patate), sono interessanti anche dal punto di vista nutrizionale, rimane comunque un fatto: un consumo eccessivo e sbilanciato di grassi viene associato ad un maggior rischio di CVDs. In un contesto tanto complesso risulta difficile, se non addirittura fuori luogo, proporre di escludere completamente le patatine fritte da un’alimentazione bilanciata. È più sensato raccomandare di imparare a preparare le patatine fritte in modo tale da ottimizzare sia il contenuto lipidico, che la qualità di tali grassi. 9 Come si prepara una patatina fritta? Sostanzialmente la preparazione delle patatine fritte consiste in questo: un bastoncino di patata, ricco di acqua (l’80% circa), viene messo a contatto con un grasso portato da una temperatura superiore a 100°C, temperatura di ebollizione dell’acqua. Nel momento del contatto, la temperatura sulla superficie della patatina aumenta rapidamente fino a raggiungere i 100°C, l’acqua che si trova in superficie evapora rapidamente, creando un gradiente di pressione tra il cuore della patatina e la superficie e formando un’area porosa di crosta, nella quale può penetrare l’olio. Quando la quantità di acqua superficiale diminuisce, si assiste alla fase della colorazione, causata soprattutto dalla reazione di Maillard, allo stesso tempo la temperatura all’interno aumenta gradualmente e si stabilizza attorno ai 100°C, quest’area rimane quindi umida e la cottura avviene alla stessa temperatura, mantenendo il grado di umidità naturale della patata. 10 Parte 2 COME SI PUÒ OTTIMIZZARE IL CONTENUTO LIPIDICO DI UNA PATATINA? Introduzione Nella figura che segue sono sintetizzati i fenomeni che avvengono durante la frittura di una patatina:: 140°C Crosta secca della patatina zona porosa penetrazione del grasso 102°C Centro umido della patatina cottura a vapore della patata 180°C Olio di cottura 7.7% di olio 92.3% di patata Friggitrice elettrica Tefal Oléoclean. Referto di laboratorio Tefal Is-sur-Tille n° RE 06-0032-02. Questi fenomeni dimostrano che il processo di cottura delle patatine ha un impatto significativo sul contenuto lipidico finale del prodotto: - più la patatina è sottile (taglio francese), maggiore è il rapporto area superficiale/volume e di conseguenza l’area centrale cotta al vapore è più piccola e la patatina risulta, in proporzione, più ricca di grassi; - analogamente, più è lento l’incremento di temperatura, più tempo sarà necessario per la formazione della crosta e di conseguenza la patatina assorbirà una quantità maggiore di olio; - ed infine, più è consistente la quantità di patatine cucinate, maggiore sarà la riduzione di temperatura dell’olio al momento della loro immersione, di conseguenza verrà assorbita una quantità maggiore di olio da parte della stessa patatina. Oltre che la scelta della materia prima (fresco o surgelato, ecc.), risulta determinante , ai fini del contenuto lipidico del prodotto finito, la metodologia utilizzata durante la frittura delle patatine. 11 FRIGGITRICE ELETTRICA O PENTOLA PER FRIGGERE? A prima vista una friggitrice elettrica funziona secondo gli stessi principi di un pentola per friggere. Un’analisi più dettagliata di come viene cotta la patatina in questi due utensili mette però in luce delle grosse differenze: Temperatura nel centro geometrico dell’olio di cottura dall’inizio del processo di riscaldamento fino al termine della cottura in una padella per friggere e in una friggitrice elettrica. Cottura di 1000 g di patatine fresche fino a un calo di peso ponderale pari al 50% Temperatura in °C dell’olio di cottura al cuore della padella per friggere posta su fornello da 2500 W 280 260 Preriscaldamento: il termostato 235°C 240 situato all’interno della friggitrice controlla la temperatura dell’olio di cottura limitando la degradazione. 220 Temperatura (°C) 200 180 160 140 185°C Temperatura in °C dell’olio di cottura al cuore della friggitrice elettrica da 1800 W Preriscaldamento: Nessun controllo della temperatura. Senza un controllo adeguato, l’olio può raggiungere il suo punto di fumo o persino il suo punto di infiammabilità. Tempo necessario per la cottura: 25 minuti. La temperatura dipende dal controllo manuale dell’intensità della fiamma, ed è quindi difficile da regolare. La temperatura dell’olio di cottura potrebbe scendere al di sotto dei 100 °C e potrebbe anche subire oscillazioni. Le patatine possono rimanere nell’olio di cottura per molto tempo. Ciò favorisce l’assorbimento di olio. 120 100 80 Tempo necessario per la cottura: 15 minuti Controllo della temperatura significa poter regolare la potenza dal momento dell’immersione e poter mantenere la temperatura ad un livello > 100°C. Questo controllo evita oscillazioni per tutta la durata della cottura e limita l’assorbimento di olio da parte della patatina. 60 40 20 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 Durata dei test in minuti Referto di laboratorio Tefal IS n° RE06-0048, test n° 1719 e1729 del 16/02/06. Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica SEB Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 60070 e padella per friggere, lab. n° 60090 su fornello a gas portatile, potenza 2.500 W. Grassi Olio di girasole Cottura 1.000 g di patatine fresche, ottenute tagliando a uno spessore di 10 x 10 mm patate di stagione della varietà Monna Lisa, pelate a macchina (1 ciclo), lavate una volta e scolate Modo di utilizzo della friggitrice In base alle istruzioni per l’uso (preriscaldamento di 2,2 l di olio fino allo spegnimento della luce), termostato posizionato su 190 °C, cottura fino a una perdita di peso ponderale del 50%, coperchio aperto Modo di utilizzo della padella per friggere In assenza di indicazioni di sorta, si è optato per un modo d’impiego comune: 1,8 l di olio, preriscaldamento su fornello a gas a fiamma piena fino a 235 °C, riduzione della fiamma e immersione delle patatine, cottura senza coperchio, poi di nuovo fiamma piena, e riduzione della fiamma al termine della cottura. 12 Quattro punti di forza della friggitrice elettrica: Possibilità di controllare la temperatura massima e mantenerla a livelli relativamente bassi (185 °C rispetto ai 235 °C della padella per friggere). In questo modo si riduce la degradazione dell’olio, che avviene essenzialmente a temperature molto elevate. Padella per friggere Friggitrice elettrica dopo 12 utilizzi dopo 12 utilizzi 22,8 % 13,2 % 12,1 % <3% % DI COMPOSTI POLARI sottoforma di % di grassi totali (indicatori di degradazione primaria e secondaria degli olii) misurati nell’olio di cottura CONTENUTO DI TRIGLICERIDI POLIMERIZZATI misurati come % di grassi totali nell’olio di cottura Referto di laboratorio Tefal IS sur TILLE n° RE 06-0032. Referto analisi EXPERAGRO n° 0602054 del 26 febbraio 2006. Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 60070 e padella per friggere, lab. n° 60090 su fornello a gas portatile, potenza 2.500 W Grassi Olio Lesieur ISIO 4 Cottura 1.000 g di patatine fresche, ottenute tagliando a uno spessore di 13 x 13 mm patate di stagione della varietà Bintje, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate Modo di utilizzo della friggitrice In base alle istruzioni per l’uso (preriscaldamento di 2,2 l di olio fino allo spegnimento della luce), cottura fino a una perdita ponderale del 50%, coperchio aperto Modo di utilizzo della padella per friggere In assenza di indicazioni di sorta, si è optato per un modo d’impiego comune: 1,8 l di olio, preriscaldamento su fornello a gas a piena fiamma fino a 250 °C, riduzione del calore e immersione delle patatine, cottura senza coperchio, alternando fasi di potenza massima e minima. Contenuto di composti polari misurato dopo 12 utilizzi: analisi singola in base al metodo di Sep-Pak (Sébédio et al). Trigliceridi polimerizzati misurati dopo 12 utilizzi: analisi singola in base alla normativa NF EN ISO 16931. Rapido aumento della temperatura dopo l’immersione delle patatine, grazie al termostato e a un efficace sistema di riscaldamento, che evita che la temperatura dell’olio di cottura scenda al di sotto dei 100 °C. Cottura rapida (circa 15 minuti), con conseguente riduzione della penetrazione dell’olio nelle patatine. Nella padella per friggere la temperatura all’inizio della cottura è di 99 °C e impiega più tempo per incrementare, causando una maggiore penetrazione di olio. Anche un controllo adeguato che impedisce oscillazioni di temperatura rappresenta un fattore significativo per ridurre la penetrazione dell’olio. Questi parametri consentono di ottenere un tenore di grassi significativamente inferiore rispetto alle patatine cotte con una friggitrice elettrica. 13 Padella per friggere Friggitrice elettrica Umidità delle patatine ( espresso in %) 48,2 % 51,5 % Contenuto lipidico delle patatine (espresso in % sul t.q.) 10,7 % 8,3 % Referto di laboratorio Tefal IS n° RE06-0048. Referto analisi EXPERAGRO n° 0602058 del 28 marzo 2006. Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 60070 e padella per friggere, lab. n° 60090 su fornello a gas portatile, potenza 2.500 W Grassi Olio di girasole Cottura 1.000 g di patatine fresche, ottenute tagliando a uno spessore di 10 x 10 mm patate di stagione della varietà Monna Lisa, pelate a macchina (1 ciclo), lavate una volta e scolate Modo di utilizzo della friggitrice In base alle istruzioni per l’uso (preriscaldamento di 2,2 l di olio fino allo spegnimento della luce), termostato posizionato su 190 °C, cottura fino a una perdita ponderale del 50%, coperchio aperto Modo di utilizzo della padella per friggere In assenza di indicazioni di sorta, si è optato per un modo d’impiego comune: 1,8 l di olio, preriscaldamento su fornello a gas a fiamma piena fino ai 235 °C, riduzione della fiamma e immersione delle patatine, cottura senza coperchio, poi di nuovo fiamma piena, e riduzione della fiamma al termine della cottura. Misurazione del contenuto di grassi e umidità, 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni in conformità con il decreto dell’8/9/1977. • Il volume dell’olio nella friggitrice elettrica è adeguato alla quantità di patatine presenti nel cestello. Si crea un equilibrio ideale tra quantità di patatine e volume dell’olio, che consente di evitare un calo eccessivo della temperatura dell’olio al momento dell’immersione, questo, come già detto in precedenza, determina una maggiore penetrazione dell’olio nella patatina. Pertanto l’utilizzo di una friggitrice elettrica di buona qualità, ossia di potenza adeguata, e opportunamente controllata riduce il contenuto lipidico delle patatine e garantisce l’ottima qualità degli stessi grassi, prevenendo il loro degrado termo-ossidativo. 14 PATATINE FRITTE FRESCHE O SURGELATE? A prescindere dagli aspetti puramente organolettici, è importante sottolineare che le patatine surgelate prima di subire il processo di surgelazione vengono precotte in olio bollente, quindi risultano addizionate nel loro contenuto lipidico già prima di essere cucinate in casa. Inoltre, quando le patatine surgelate vengono cotte in friggitrice, l’alternanza tra l’aumento della temperatura dell’olio, il raffreddamento e poi di nuovo l’incremento di temperatura nella friggitrice di casa, determina un contenuto di grassi significativamente maggiore rispetto alle patate fresche cotte nelle medesime condizioni, come illustrato nella tabella seguente: Patatine fresche Patatine surgelate precotte Patatine surgelate sezione 6 x 6 mm punto vendita fast food Contenuto lipidico prima della cottura per 100 g di prodotto Contenuto lipidico dopo la cottura per 100 g di prodotto Patatine Crocchette di surgelate patate sezione sezione 6 x 6 mm cotte 9 x 9 mm fritte in una friggi- al microonde trice elettrica Patatine surgelate sezione 6 x 6 mm cotte al forno Patatine fresche sezione 10 x 10 mm fritte in una friggitrice elettrica 4,3 11,3 7,8 0 Non disponibile Dati del produttore ottobre ‘05 Dati del produttore settembre ‘05 Dati del produttore gennaio ‘06 Dati RéGAl 15,8 14,4 ** 13,3 9,8 8,1 * misurato*** Dati del produttore settembre ‘05 Dati del produttore gennaio ‘06 misurato*** dati del produttore ottobre ‘05 *** Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0084. Certificato d’analisi EXPERAGRO n° 0603076 Referti ufficiali giudiziari del 14 marzo 2006 Is sur Tille (21) e del 15 marzo 2006 Château Thierry (02). Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica Tefal Family Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 6-0070. Grassi Olio di girasole. Modo di utilizzo della friggitrice In base alle istruzioni per l’uso (preriscaldamento di 2,2 l di olio fino allo spegnimento della luce). Cottura con coperchio aperto. Misurazione del contenuto lipidico Analisi singola in conformità con il decreto dell’8/9/77 - Gazzetta ufficiale del 3/11/77. *Cottura 1.000 g di patatine fresche, tagliate a uno spessore di 10 x10 mm, utilizzando patate di stagione della varietà Bintje (acquistate al supermercato), pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte, scolate e cotte fino a un calo ponderale del 50%. **Cottura 900 g di patatine fritte surgelate, cotte fino a un calo ponderale del 40%. Pertanto, come mostrato in tabella, a parità di metodologia di cottura, il contenuto lipidico delle patatine fritte a partire da quelle fresche è molto inferiore a quello delle patatine fritte surgelate. 15 PATATINE SOTTILI O SPESSE? Poiché l’assorbimento di olio è un fenomeno che riguarda principalmente la superficie della patatina, la quantità assorbita sarà tanto minore quanto minore sarà l’area della superficie della patatina fritta in proporzione al suo volume. Inoltre, l’eventuale presenza di difetti e crepature dovute a un taglio imperfetto dell’alimento agevola la penetrazione dell’olio stesso nella patatina. Nella tabella seguente è illustrato chiaramente come varia il contenuto lipidico in funzione del taglio della patatina. Sezione del taglio della patatina in mm 8x8 10x10 12x12 13’13’’ 14’22’’ 15’34’’ Grado di umidità, come % della materia totale 57,0 51,4 54,8 % di grassi della materia totale 11,2 8,4 6,6 Tempo di cottura Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0032-02. Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W. Grassi Olio di girasole. Cottura 1.000 g di patatine fresche, ricavate da patate di stagione della varietà Bintje, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate. Modo di utilizzo della friggitrice In base alle istruzioni per l’uso (preriscaldamento di 2,2 l di olio fino allo spegnimento della luce), cottura fino a un calo ponderale del 50% a coperchio aperto. Misurazione del contenuto lipidico Analisi singola interna Tefal (attrezzatura utilizzata: omogenizzatore Foss-Let e analisi contenuto lipidico Foss-Let DIV01010). Dati Répertoire Général des Aliments. Il consumo di patatine fresche e di taglio spesso è decisamente preferibile in termini di contenuto lipidico del prodotto finito. 16 VARIARE GLI OLII UTILIZZATI Il fabbisogno di grassi dell’organismo è chiaramente definito in base al tipo di acido grasso. Ciascun olio contiene acidi grassi differenti in proporzione variabile. Nella tabella seguente è illustrata la composizione dei differenti acidi grassi dei principali oli edibili presenti sul mercato. AG saturi C18 : 0 AG monoinsaturi AG polinsaturi C18 : 3 100 90 80 70 60 50 40 30 20 Girasole oleico Semi di colza Girasole Soia Vinaccioli Mais Oliva Arachide Anatra Lardo Sego Oleina di palma bi Oleina di palma mono 0 Palma 10 Il beneficio derivante da un utilizzo di diverse tipologie di grassi al fine di bilanciare l’apporto di acidi grassi dell’intera dieta risulta dunque ovvio: per esempio l’olio di oliva o l’olio oleico di girasole forniscono maggiormente acidi grassi monoinsaturi, mentre l’olio di girasole acidi grassi polinsaturi. Quando l’olio viene utilizzato una sola volta ed in quantità ridotte, ha il vantaggio di poter essere rinnovato molto facilmente e di conseguenza c’è la possibilità di impiegare oli di gamma superiore. 17 COME LIMITARE LA FORMAZIONE DI COMPOSTI TOSSICI? Evitare la formazione di nuovi composti I grassi e gli olii sono sensibili alla temperatura e all’ossidazione. In un olio di cottura contenente un alimento e portato a temperature elevate (soprattutto se al di sopra dei 180°C) per un periodo di tempo prolungato (soprattutto se utilizzato per più di 10 volte) avvengono numerose reazioni chimiche complesse. Queste reazioni chimiche, riassunte nello schema sottostante, non sono altro che alterazioni dei lipidi dovute all’interazione tra i grassi stessi e gli agenti in grado di alterare la loro struttura: temperatura, ossigeno presente nell’aria e acqua dell’alimento. Prodotti volatili Vapore acqueo e ce of th bath surfa Agitazione dell’olio di cottura Aerazione Acqua Ossigeno Ossidazione + calore ALIMENTI sottoposto a calore Ossidazione + calore - Composti colorati, particelle - Lipidi dagli alimenti perossido Lipidi da grassi e olii Acidi grassi liberi Lipidi da grassi e olii Polimeri ciclici o aciclici Ossipolimeri Composti polari Monomeri ciclici aromatici o non aromatici Composti non polari Queste reazioni chimiche formano nuovi composti dannosi per l’organismo. Nella tabella che segue sono riassunti gli effetti provati di queste differenti molecole: Agenti che alterano i lipidi Composti formati Impatto dei composti sulla salute Idrogeno Disturbano il metabolismo degli acidi linoleico e alfa-linoleico e causano carenze di questi due acidi grassi essenziali anche quando l’apporto alimentare è adeguato. Acidi grassi trans Contribuiscono anche allo sviluppo di malattie cardiovascolari. L’impatto di queste molecole sulla salute è quindi considerevole. Ossigeno + calore I perossidi sono instabili e dalla loro degradazione originano i cosiddetti “prodotti della degradazione termo ossidativa” (TODP, Thermo-Oxidative Degradation Products). Composti polari Questi composti sono ritenuti cancerogeni e in Italia il loro contenuto è limitato per legge al 25%. Perossidi Acqua + calore 18 Acidi grassi liberi Queste molecole sono alla base della formazione degli aldeidi cancerogeni. Polimeri trigliceridi Benché non sia stato stabilito alcun impatto diretto sulla salute, eccezion fatta per un senso di malessere, si tratta comunque di un indicatore di degradazione dell’olio. Per preservare la qualità degli olii di frittura è quindi essenziale agire sugli agenti di alterazione dei lipidi, ossia acqua, ossigeno e temperatura. Controllare la temperatura (massimo 180°C) e la durata della cottura è la prima raccomandazione. Poiché sono coinvolte reazioni a catena, è anche necessario limitare il ri-utilizzo dell’olio e accertarsi che tra un utilizzo e l’altro l’olio sia conservato in un contenitore a chiusura ermetica e lontano dalla luce. Evitare i residui carbonizzati di fritture precedenti I residui carbonizzati presenti al termine della frittura devono essere eliminati perché: • sono potenziali vettori di molecole tossiche (idrocarburi aromatici policiclici, ecc.) • agiscono da catalizzatori delle reazioni a catena sopra menzionate. È quindi necessario filtrare l’olio per limitare questi fenomeni. Nell’immagine sotto riportata, nell’olio proveniente da una frittura in pentola, dopo 12 utilizzi, è evidente la presenza di frammenti di patatine carbonizzate, risultato di cotture ripetute. Nel caso della friggitrice elettrica, la maglia del cestello, più stretta di quella della padella per friggere, rappresenta un primo ostacolo al passaggio degli stessi residui nell’olio di cottura. Infine, a sinistra della fotografia, le particelle di dimensioni superiori a 400 μm sono state filtrate con il sistema di filtrazione presente nelle friggitrici Tefal OLEOCLEAN e non si ritrovano quindi nell’olio di cottura. Fotografia di olii di cottura, in seguito 12 utilizzi per la frittura di 1000 g di patatine fresche per volta. (Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06_0032) Friggitrice Tefal OLEOCLEAN dopo filtrazione Friggitrice tradizionale Pentola per friggere 14/02/2006 Alcune friggitrici elettriche dotate di potenti sistemi di filtrazione, come le Tefal Oléoclean, offrono quindi una soluzione iniziale per limitare i fenomeni di degradazione degli olii di frittura. 19 PATATINE COTTE IN FORNO O FRITTE? Come descritto a pagina 14, alcune patatine surgelate cotte in forno hanno un contenuto di grassi superiore rispetto alle patatine fresche cotte in una friggitrice elettrica. Ciò è dovuto al fatto che le patatine surgelate vengono precotte in olio prima di essere surgelate e quindi hanno già in partenza un certo contenuto lipidico. Poiché non è necessario aggiungere grassi per cucinarle in forno, la composizione degli acidi grassi di queste patatine dipende dal grasso alimentare utilizzato dal produttore nella fase di pre-frittura. La quantità di acidi grassi saturi presenti nella maggior parte di queste patatine è particolarmente elevata (secondo quanto emerso dall’analisi sotto riportata è pari al 46,4% di acidi grassi totali). Le patatine fritte preparate a partire dalle patate fresche non contengono grassi prima della cottura. La composizione degli acidi grassi delle patatine cotte può quindi essere ottimizzata optando per un olio di frittura adeguato. COMPOSIZIONE DEGLI ACIDI GRASSI Patatine surgelate cotte in forno (grassi estratti dalle patatine) Patatine fresche, dopo 10 cotture* in una friggitrice elettrica (grassi estratti dalle patatine) Certificato d’analisi EXPERAGRO n°. 0604079 del 4 aprile 2006. Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0061 20 Dettagli degli utensili 3 friggitrici elettriche Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 6- 0070, 6-0071 e 6-0072; forno ventilato da appoggio 230 V/3.330 W, lab. n° 5-0459. Grassi Olio da cucina standard in commercio, miscela di olio di mais, di noce, di germe di grano e di vinaccioli. Cottura Nella friggitrice, 730 g di patatine fresche (olio di cottura utilizzato per 10 volte); in forno, 300 g di patatine surgelate tagliate alla francese. Modo di utilizzo della friggitrice 10 cotture, effettuate alternando patatine surgelate (taglio classico, della sezione di 9 x 9 mm, e fino a un calo ponderale del 40%) e patatine fresche (della sezione di 10 x 10 mm, utilizzando patate di stagione della varietà Bintje, pelate a macchina (1 ciclo), lavate tre volte e scolate, fino a un calo ponderale del 50%). Friggitrice con 2,2 l di olio, termostato impostato al massimo, nessuna aggiunta di olio, riducendo a ogni cottura la quantità di patatine (-30 g a ogni nuova cottura, iniziando da 1.000 g di patatine fresche o 900 g di patatine surgelate). Modo di utilizzo del forno In conformità con le raccomandazioni del produttore: patatine messe su un foglio di carta da cucina posto sul grill, cottura per 15 minuti a 200 °C. Analisi del profilo degli acidi grassi 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni dei grassi estratti dalle patatine, in conformità con la normativa EN/ISO 5508/5509 * lo stesso olio di cottura è stato utilizzato 10 volte, alternando patatine surgelate e patatine fresche in modo da riprodurre l’utilizzo casalingo medio di una friggitrice. Le patatine che sono state cotte nella friggitrice con un olio di cottura in commercio (una miscela di olio di mais, di noce, di germe di grano e di vinaccioli) contengono più dell’80% di acidi grassi mono e polinsaturi e un livello di omega3 superiore alle patatine cotte al forno. Patatine congelate cotte Patatine fresche cotte in una friggitrice elettrica al forno - alternando la cottura di patatine surgelate e fresche - decima cottura Acido alfa-linoleico (omega3) come % di grassi totali 0,4 1,3 Certificato d’analisi EXPERAGRO n°. 0604079 del 4 aprile 2006. Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0061. Dettagli degli utensili 3 friggitrici elettriche Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 6- 0070, 6-0071 e 6-0072; forno ventilato da appoggio 230 V/3.330 W, lab. n° 5-0459. Grassi Olio da cucina standard in commercio, miscela di olio di mais, di noce, di germe di grano e di vinaccioli. Cottura Nella friggitrice, 730 g di patatine fresche (olio di cottura utilizzato per 10 volte); in forno, 300 g di patatine surgelate tagliate alla francese. Modo di utilizzo della friggitrice 10 cotture, effettuate alternando patatine surgelate (taglio classico, della sezione di 9 x 9 mm, e fino a un calo ponderale del 40%) e patatine fresche (della sezione di 10 x 10 mm, utilizzando patate di stagione della varietà Bintje, pelate a macchina (1 ciclo), lavate tre volte e scolate, fino a un calo ponderale del 50%). Friggitrice con 2,2 l di olio, termostato impostato al massimo, nessuna aggiunta di olio, riducendo a ogni cottura la quantità di patatine (-30 g a ogni nuova cottura, iniziando da 1.000 g di patatine fresche o 900 g di patatine surgelate). Modo di utilizzo del forno In conformità con le raccomandazioni del produttore: patatine messe su un foglio di carta da cucina posto sul grill, cottura per 15 minuti a 200 °C. Analisi del profilo degli acidi grassi: 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni dei grassi estratti dalle patatine, in conformità con la normativa EN/ISO 5508/5509. Pertanto, quando vengono preparate con un grasso alimentare adeguato, le patatine fritte mediante friggitrice, a partire dalla materia prime fresca, presentano un profilo degli acidi grassi migliore rispetto a quello delle patatine surgelate e cotte nel forno, che spesso sono molto ricche di acidi grassi saturi. 21 I metodi di preparazione influiscono non solo sul contenuto lipidico delle patatine, ma anche sul gusto. I consumatori sembrano preferire le patatine cotte nella friggitrice. Uno studio di mercato, condotto a marzo del 2005 (studio quantitativo di Feedback Consumer Consultancy) su un gruppo di 1143 persone di tre nazioni europee, ha rivelato che il 59% degli intervistati trova le patatine cotte nella friggitrice molto buone o eccellenti, mentre solo il 36% ha espresso questo giudizio sulle patatine cotte nel forno. Il test di degustazione illustrato di seguito, effettuato a settembre del 2005, sembra rispecchiare la stessa tendenza. Patatine surgelate con sezione di 6 x 6 mm cotte in forno Voto medio su una scala di 9 punti (sett. ‘05) Patatine fresche con sezione di 10 x 10 mm cotte in friggitrice 3,3 5,9 Test interni * Test interni ** *Campo d’azione 250 g di patatine surgelate, con taglio alla francese, cotte in forno. Dettagli degli utensili Forno da appoggio ventilato Turbo Délice 30 V - 3.300 W, lab. n° 5-0459.. Alimento 250 g di patatine surgelate, con taglio alla francese, cotte in forno. Modo di utilizzo del forno In base alle indicazioni d’uso del produttore, 200 °C, nessun preriscaldamento. Test organolettici effettuati nel settembre del 2005 (su 59 consumatori). Sistema di valutazione e valori 1 = gusto estremamente sgradevole; 9 = gusto estremamente gradevole. **Campo d’azione Solo patatine surgelate (sett. ‘05: 2 campioni). Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica Tefal Visialis, 240 V-2.000 W, lab. n° 5-0562. Grassi Olio di girasole. Alimento Patate della varietà Monna Lisa (settembre ‘05). Modo di utilizzo della friggitrice In base alle istruzioni d’uso, con cottura fino a un calo ponderale del 50% a coperchio aperto. Test di degustazione effettuati nel settembre del 2005. Sistema di valutazione e valori 1 = gusto estremamente sgradevole; 9 = gusto estremamente gradevole. Le patatine fritte mediante l’utilizzo di una friggitrice sembrano dunque essere le uniche in grado di soddisfare pienamente la funzione ludica tanto apprezzata in questo alimento. 22 Si tratta ora di capire come integrare le tradizionali patatine fritte in un’alimentazione bilanciata. È possibile farlo a condizione che: - Le patatine vengano consumante in quantità ragionevole, con una frequenza moderata e all’interno di un pasto completo. - Il contenuto lipidico delle patatine fritte venga ridotto il più possibile, preservando al contempo le qualità nutrizionali e tossicologiche di questi grassi. Le patatine cotte nel forno potrebbero soddisfare questo requisito, ma al momento sono carenti dal punto di vista del gusto, questo può risultare poco gradito per un alimento che si suppone sia anche fonte di piacere. La preparazione delle patatine fresche, con l’ausilio degli strumenti idonei (una potente friggitrice elettrica) rappresenta una seconda possibile soluzione, ma non soddisfa pienamente tutti i requisiti. La nuova soluzione ActiFry Il team Ricerca e Sviluppo del Gruppo Tefal, azienda specializzata in alimenti fritti dal 1960, ha lavorato per 10 anni ad una soluzione unica, che potesse offrire i seguenti benefici: - preparare delle patatine fritte proprio come le si desidera - preparare patatine con solo il 3% di grassi* - utilizzare una varietà di olii - preservare le qualità nutrizionali degli olii di cottura - ottenere un prodotto dal contenuto calorico ragionevole, che si inserisca perfettamente in un’alimentazione equilibrata. * patatine fresche, della sezione di 13 x 13 mm, 1,4 cl di olio, cotte fino a un calo di peso ponderale del 55%. 1- Preparare patatine fritte proprio come le si desidera ActiFry consente di preparare a casa delle patatine fritte veramente squisite ed in grado di soddisfare i gusti personali. È stato effettuato uno studio in collaborazione con il Centre Européen des Sciences du Goût (CESG-21000 Dijon) per determinare il grado di apprezzabilità delle patatine cotte con ActiFry rispetto a patatine cotte in forno. Metodo dello studio Lo studio è stato condotto su 54 consumatori. Le patatine fresche cucinate con ActiFry sono state confrontate con patatine in commercio cucinate nel forno (sono state valutate 5 tipologie di patatine). Le patatine sono state presentate in un contenitore di plastica e ciascuno ha salato le proprie patatine secondo il gusto personale, cosa che è sempre raccomandabile fare. Per ciascun prodotto ogni soggetto ha espresso un’opinione, in riferimento a una scala di 9 punti. Le opinioni sono state poi convertite in voti da 1 (gusto estremamente sgradevole) a 9 (gusto estremamente gradevole). Prodotti Patatine cotte in forno a partire dal prodotto congelato e patatine fritte con ActiFry a partire dal prodotto fresco. Analisi dei dati I risultati sono stati analizzati con il test di Friedman. A tale scopo, i voti assegnati da ciascun soggetto ai prodotti sono stati inseriti in una classifica (dalla posizione 1 per il prodotto più apprezzato alla posizione 5 per il prodotto meno apprezzato) e gli stessi posizionamenti sono stati poi sommati. Il prodotto con la somma di posizionamenti più basso è il prodotto più apprezzato. Results Somma dei posizionamenti dopo la conversione dei voti (il posizionamento più basso corrisponde al prodotto più apprezzato) Patatine surgelate Patatine fresche della e cotte in forno, sezione sezione di 13 x 13 mm, 9 x 9 mm cotte con ActiFry 167 161,5 Relazione CESG «Etude d’appréciation de frites cuites dans le système Crousty par rapport aux frites du commerce à cuire au four» [Studio sulla valutazione delle patatine cotte con il sistema Crousty rispetto a patatine cotte in forno e disponibili in commercio) del 12 aprile 2006; referto di laboratorio Tefal IS sur TILLE n° 06-0091. Dettagli degli utensili Forno ventilato da appoggio 230 V/3.300 W, lab. n° 5-0459; ActiFry (progetto n°698) n° lab. 6-0212. Modo di utilizzo del forno Cottura di 300 g di patatine fritte da cuocere in forno dal taglio classico (sezione 9 x 9 mm), in base alle istruzioni d’uso indicate del produttore, 200 °C, nessun preriscaldamento, cottura in forno ventilato per 15 minuti. Modo di utilizzo di ActyFry Cottura di 1.000 g di patate fresche di stagione, varietà Bintje, tagliate a bastoncini di sezione 13 x 13 mm, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate, cucinate con 4 cl di olio di girasole, fino a un calo ponderale del 60%. 23 A differenza di quanto avviene con le patatine surgelate da cuocere in forno, ActiFry consente di preparare patatine fritte fresche fatte in casa: - il 69% degli intervistati (54 soggetti) ha dato loro un voto uguale o superiore a 5 su una scala da 1 (gusto estremamente sgradevole) a 9 (gusto estremamente gradevole). - le qualità citate dagli intervistati nel descrivere le patatine fritte cotte con ActiFry hanno riguardato: • la loro croccantezza: “croccanti”, “piacevole croccantezza”, “croccanti fuori”. • la loro morbidezza: “morbide all’interno”, “piuttosto morbide”, “sono croccanti, ma poi si sciolgono in bocca”. • la bassa percezione di grasso: “non sono unte”, “non sembrano affatto unte”, “non sono unte né al tatto né in bocca”. Preparare le patatine fritte a casa, utilizzando patate fresche e altri ingredienti a proprio gusto, apre infinite possibilità di creare nuove ricette. LO SAPEVI? Con ActiFry, è sufficiente un cucchiaio di olio per ogni utilizzo Per quanto riguarda la scelta delle patate, per le patatine fritte, è generalmente raccomandabile utilizzare quelle a pasta farinosa, mentre in merito gli altri parametri quali croccantezza, colore e morbidezza, sono affidati al gusto personale. È anche possibile scegliere l’olio di cottura che si preferisce*: l’olio viene utilizzato solo una volta e in piccolissime quantità, ciò offre una scelta infinita di sapori: olio d’oliva, fruttato e intenso, olio di nocciole, morbido e vellutato, o olio di sesamo, con un gusto così tipico... Sarà possibile dare libero sfogo alla fantasia e aggiungere aromi, spezie, condimenti o qualsiasi altro ingrediente a propria scelta: patatine fritte proprio come le si desidera. *In conformità con le raccomandazioni del produttore. 2- Solo il 3% di grassi patatine surgelate precotte patatine fresche Patatine sur- Crocchette di Patatine Patatine patate gelate surgelate surgelate sezione 6 x 6 sezione 6 x 6 sezione 9 x 9 sezione 6 x 6 mm mm mm mm cotte al mipunto vendita cotte in una frigcotte al forno croonde fast food gitrice elettrica Contenuto lipidico prima della cottura per non disponibile 100 g di prodotto La miglior soluzione di frittura da un punto di vista nutrizionale: ActiFry, con solo il 3% di grassi* 24 Contenuto lipidico dopo la cottura per 100 g di prodotto 15,8 Dati del produttore ottobre 2005 Patatine fresche sezione 10 x 10 Patatine fresche mm sezione 13 x 13 mm cotte in una cotte con 1,4 cl di friggitrice olio in ACTIFRY elettrica 4,3 11,3 7,8 0 0 Dati del produttore ottobre 2005 Dati del produttore settembre 2005 Dati del produttore gennaio 2006 Dati RéGAl Dati RéGAl 14,4*** 13,3 9,8 8,1*** 3** misurato Dati del produttore settembre 2005 Dati del produttore gennaio 2006 misurato misurato ***Referti di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0084 & *RE 06-0133. Certificati di analisi EXPERAGRO n° 0603076 & *0604096. Referti ufficiali giudiziari del 14 e 15 marzo 2006 e del 13 e 14 aprile 2006. **Dettagli dell’apparecchio Tefal ActiFry (progetto n° 698). Grassi 1,4 cl di olio Lesieur ISIO 4. Cottura 1.000 g di patatine fresche, ricavate da patate di stagione della varietà Bintje, tagliate con una sezione di 13 x 13 mm, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate,cotte fino a un calo ponderale del 55%. RéGal: Répertoire Général des Aliments. 3- Variare gli olii utilizzati L’equilibrio lipidico è un requisito essenziale di un’alimentazione ben bilanciata: l’assunzione di acidi grassi saturi (25%), monoinsaturi (60%) e polinsaturi (15%) deve essere equilibrato per consentire al corpo di funzionare correttamente. Questo equilibrio non si può conseguire consumando un solo tipo di olio, l’ideale sarebbe utilizzare almeno tre olii diversi, corrispondenti ai diversi profili: • un olio ricco di acidi grassi monoinsaturi omega9, come l’olio d’oliva che è particolarmente indicato per cucinare, ma anche l’olio di mandorla, nocciola o avocado. • un olio ricco di acidi grassi polinsaturi omega6, come l’olio di girasole o di vinaccioli, che si prestano altrettanto bene alla cottura. • un olio ricco di acidi grassi polinsaturi omega3, come l’olio di semi di colza o l’olio di soia. L’utilizzo quotidiano di questi differenti olii, stimolato da ActiFry e dalla ridotta quantità di olio richiesta per ogni utilizzo, consente di trovare un ottimale equilibrio lipidico personale e di farlo con estremo piacere. Per dare un’idea della gamma di olii che si possono utilizzare, ecco un elenco non completo degli olii reperibili sul mercato. Le informazioni del produttore sulla composizione in termini di acidi grassi e su come utilizzare gli olii aiuteranno nella scelta. Olii convenzionali: • Olio di vinaccioli • Olio di semi di colza/canola* • Olio vergine o extra vergine di oliva • Olio di mais • Olio di arachidi • Olio di girasole • Olio di soia* *L’utilizzo per la cottura varia in base alla nazione Miscele di olii: • Noce/mais/germe di grano/vinaccioli • Olio Isio 4 di Lesieur (Oléisol®/girasole/ semi di colza/vinaccioli) • Girasole/girasole oleico • Girasole/oleina di palma/semi di colza Olii da agricoltura organica: • Olio vergine o extra vergine di oliva • Miscela di girasole/germe di grano/borragine • Miscela di girasole/oleina di palma Olii speciali: • Olio di nocciola* • Olio di sesamo* • Olio di cartamo* • Olio di cotone • Olio di borragine • Olio di noccioli di albicocche • Olio di mandorla* 25 • Olio di avocado* • Olio di argania* • Olio di noccioli di prugne* * *L’indicazione di utilizzo per la cottura varia in base al produttore Olii aromatizzati: • Olio di vinaccioli/erbe di Provenza • Olio di girasole/pepe/coriandolo/erbe aromatiche • Olio d’oliva tartufatol • Olio d’oliva aromatizzato all’aglio • Olio d’oliva aromatizzato al pepe • Olio d’oliva aromatizzato al limone 4- Preservare le qualità nutrizionali degli olii di cottura Il ripetuto utilizzo dello stesso olio per cuocere diversi tipi di alimenti in una friggitrice elettrica modifica in modo significativo la composizione degli acidi grassi dell’olio stesso (soprattutto se si cuociono alimenti prefritti, che contengono già grassi di diverso tipo prima della cottura). Con ActiFry, l’olio è usato una sola volta e pertanto non subisce alterazioni dovute a ripetute friggiture. Le patatine fritte cucinate con un certo tipo di olio hanno quindi livelli più elevati di omega6 e livelli più bassi di acidi grassi saturi. % Acido linoleico (acido grasso polinsaturo omega6) Patatine fresche Patatine fresche Patatine congelate cotte friggitrice elettrica ActiFry - alternando patatine surgelate al forno e freschespessore 9 x 9 mm 11,5 52,1 55,0 46,4 16,3 14,3 sui grassi totali % Acidi grassi saturi sui grassi totali Certificato d’analisi EXPERAGRO n° 0604079 del 4 aprile 2006. Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0061. LO SAPEVI? Con ActiFry e un olio scelto adeguatamente* si ottengono più omega3 e meno acidi grassi saturi, ottenendo patatine fritte con migliori qualità nutrizionale. 26 Dettagli degli utensili 3 friggitrici elettriche Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 6- 0070, 6-0071 e 6-0072; Tefal ActyFry (progetto n° 698), lab. n° 6-0212; forno ventilato da appoggio 230 V/3.330 W, lab. n° 5-0459. Grassi *Olio da cucina standard in commercio, miscela di olio di mais, di noce, di germe di grano e di vinaccioli. Cottura Nella friggitrice, 730 g di patatine fresche (olio di cottura utilizzato per 10 volte); in forno, 300 g di patatine surgelate tagliate alla francese; in ActyFry, 1.000 g di patatine fresche. Modo di utilizzo della friggitrice 10 cotture, effettuate alternando patatine surgelate (taglio classico, della sezione di 9 x 9 mm, e fino a un calo ponderale del 40%) e patatine fresche (della sezione di 10 x 10 mm, utilizzando patate di stagione della varietà Bintje, pelate a macchina (1 ciclo), lavate tre volte e scolate, fino a un calo ponderale del 50%). Friggitrice con 2,2 l di olio, termostato impostato al massimo, nessuna aggiunta di olio, riducendo a ogni cottura la quantità di patatine (-30 g a ogni nuova cottura, iniziando da 1.000 g di patatine fresche o 900 g di patatine surgelate). Modo di utilizzo del forno In conformità con le raccomandazioni del produttore: patatine messe su un foglio di carta da cucina posto sul grill, cottura per 15 minuti a 200 °C. Modo di utilizzo di ActyFry Patate fresche di stagione, varietà Bintje, tagliate a bastoncini di sezione 13 x 13 mm, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate, cucinate con 1,4 cl di olio di girasole, fino a un calo ponderale del 60%. Analisi del profilo degli acidi grassi 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni dei grassi estratti dalle patatine, in conformità con la normativa EN/ISO 5508/5509. ActiFry influisce solo minimamente sul contenuto di acidi grassi di un olio al primo utilizzo. I grassi delle patatine cotte con ActiFry hanno una composizione pressoché identica a quella dei grassi aggiunti per la cottura. COMPOSIZIONE DEGLI ACIDI GRASSI Olio mai utilizzato Grassi nelle patatine fresche prima della cottura fritte con ActiFry Certificato d’analisi EXPERAGRO n°. 0604079 del 4 aprile 2006. Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0061. Dettagli degli utensili Tefal ActiFry (progetto n° 698), lab. n° 6-0212. Grassi Olio da cucina standard in commercio, miscela di olio di mais, di noce, di germe di grano e di vinaccioli. Cottura 1.000 g di patate fresche di stagione, varietà Bintje, tagliate a bastoncini di sezione 13 x 13 mm, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate, cucinate con 1,4 cl di olio di girasole, fino a un calo ponderale del 60%. Analisi del profilo degli acidi grassi 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni dei grassi estratti dalle patatine e da 3 campioni di olio mai utilizzato, in conformità con la normativa EN/ISO 5508/5509. ActiFry rispetta le proprietà nutrizionali dei grassi. Alcuni elementi interessanti dal punto di vista nutrizionale, e presenti in gran quantità in alcuni grassi (come acido oleico e omega 6), non subiscono una sostanziale degradazione quando le patatine vengono fritte con ActiFry. Olio mai utilizzato, prima della cottura Grassi prelevati da patatine fritte cotte con ActiFry sui grassi totali 27,7 26,5 % Acido linoleico (omega 6) 56,3 55,0 % Acido oleico sui grassi totali Certificato d’analisi EXPERAGRO n°. 0604079 del 4 aprile 2006. Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0061. Dettagli dell’apparecchio Tefal ActiFry (progetto n° 698), lab. n° 6-0212. Grassi Olio da cucina standard in commercio, miscela di olio di mais, di noce, di germe di grano e di vinaccioli. Cottura 1.000 g di patate fresche di stagione, varietà Bintje, tagliate a bastoncini di sezione 13 x 13 mm, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate, cucinate con 1,4 cl di olio di girasole, fino a un calo ponderale del 60%. Analisi del profilo degli acidi grassi 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni dei grassi estratti dalle patatine e da 3 campioni di olio mai utilizzato, in conformità con la normativa EN/ISO 5508/5509. 27 ActiFry preserva la qualità dei grassi. Il fatto che l’olio nella friggitrice ActiFry venga utilizzato una sola volta consente di limitarne la degradazione e la formazione di composti derivanti da essa. % CONTENUTO IN TERMINI DI TRIGLICERIDI POLIMERIZZATI sui grassi totali Olio mai utilizzato Patine fritte con ActiFry < 0,5 < 0,5 Referto d’analisi EXPERAGRO n° 0602054 del 26 febbraio 2006. Referto di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0032. Dettagli dell’apparecchio Tefal ActiFry (progetto n° 698), lab. n° 5-1076. Grassi Olio Lesieur Isio 4. Cottura 1.000 g di patate fresche di stagione, varietà Bintje, tagliate a bastoncini di sezione 13 x 13 mm, pelate a macchina (1 ciclo), lavate 3 volte e scolate, cucinate con 1,4 cl di olio di girasole, fino a un calo ponderale del 60%. Analisi del profilo degli acidi grassi 3 cotture ripetute, ossia 3 misurazioni dei grassi estratti dalle patatine e 1 misurazione dell’olio mai utilizzato, in conformità con la normativa EN/ISO 16931. 5- Un prodotto dal contenuto calorico ragionevole, che si inserisce perfettamente in un’alimentazione equilibrata. ActiFry è la soluzione di cottura che consente di ottenere alimenti dorati e croccanti, con il minimo contenuto calorico: Patatine surgelate precotte Patatine fresche Crocchette di patate sezione 6 x 6 mm cotte al microonde Patatine surgelate sezione 6 x 6 mm punto vendita fast food Kcal fornite dai 162 143 148 163 156 153 Kcal fornite dai 120 142 110 88 73 22 18 13 16 16 16 17 300 298 274 267 245 192 Per 100 g di prodotto carboidrati grassi Kcal fornite delle proteine Kcal totali Patatine Patatine surgelate surgelate sezione 9 x 9 sezione 6 x 6 mm cotte in mm una friggitrice cotte al forno elettrica Patatine fresche Patatine fresche sezione sezione 13 x 13 mm 10 x 10 mm cotte con 1,4 cl di olio cotte in una in ActiFry friggitrice elettrica Referti di laboratorio Tefal Is sur TILLE n° RE 06-0084 & *RE 06-0133. Certificati di analisi EXPERAGRO n° 0603076 & 0604096. Referti ufficiali giudiziari del 14 e 15 marzo 2006 e del 13 e 14 aprile 2006. Dettagli degli utensili Friggitrice elettrica Tefal Oléoclean 230 V/1.800 W, lab. n° 6-0070, friggitrice Seb ActiFry, n° 6-0234. Patatine surgelate, fritte e cotte al forno; crocchette di patate, sezione 6 x 6 mm, cotte al microonde Valori calcolati in base ai dati del produttore; rispettive date dei prodotti: ottobre 2005, gennaio 2006, settembre 2005. Patatine fritte surgelate da fast food Valori calcolati in base ai dati del produttore: ottobre 2005 Come si può osservare nella tabella sopra riportata, nel caso delle patatine fresche fritte con ActiFry, gran parte delle calorie (l’80% circa) è apportata dai carboidrati. I grassi (presenti in piccole quantità) forniscono solo 22 Kcalorie per porzione da 100 g, ossia rappresentano solo l’11% dell’apporto calorico. 28 Pertanto le patatine fritte con ActiFry si inseriscono perfettamente in un’alimentazione equilibrata e consentono di riscoprire in assoluta serenità grandi classici culinari come il pollo con le patatine fritte, che sarà possibile inserire facilmente in un pasto bilanciato, semplice e gustoso. Insalata di pomodori condita con aceto e olio di semi di colza (in quantità ragionevole) LO SAPEVI? Petto di pollo senza pelle alla griglia Patatine fritte Yogurt al naturale Le patatine fritte con ActiFry sono una combinazione perfetta di equilibrio e piacere Macedonia di frutta fatta in casa E per accompagnare il tutto, pane tradizionale e acqua fresca Contenuti teorici medi di un pasto a base di pollo e patatine fritte Energia (Kcal) 709 Energia (KJ) 2964 Proteine (g) 46.1 di origine vegetale 8.8 di origine animale 37.3 Carboidrati (g) 86 zuccheri 34 polisaccaridi Composizione : pomodori (150 g) olio di semi di colza (3 g) pollo (120 g) patatine fritte (100 g) yogurt al naturale (125 g) macedonia di frutta (120 g) pane integrale (40 g) 52 Lipidi (g) 20.5 % della RDI Fibre (g) 10.3 50% 25-35% Sali minerali: magnesio (mg) 138 calcio (mg) 258 30% ferro (mg) 4.3 25-43% 20% Vitamine: vitamina A (μg ER) 165 carotene (μg) 943 vitamina E (mg) 3.3 25% vitamina C (mg) 42.6 50% Valore calorico relativo dei carboidrati: 48.5% Valore calorico relativo dei lipidi: 26% Valore calorico relativo delle proteine: 26% 29 I benefici nutrizionali di questo pasto sono molteplici: • l’apporto calorico è adatto ad una cena e si avvicina ai valori ideali in termini di distribuzione delle diverse sostanze nutritive. • l’apporto proteico è eccellente (superiore al 65% della RDI* di un adulto); rappresenta il 26% del valore calorico relativo del pasto e anche se potrebbe sembrare alto (idealmente in un’alimentazione giornaliera bilanciata dovrebbe rappresentare il 15%) è in effetti del tutto adeguato a un pasto completo che includa per quel giorno “cibo proteico” (carne, pesce, ecc.). • l’apporto di grassi è vicino al valore ideale, in quanto rappresenta circa 1/3 della dose giornaliera raccomandata e il 30% (valore ideale) del valore calorico relativo. • anche l’apporto di carboidrati è molto interessante, in quanto deriva per la maggior parte dai polisaccaridi a lento assorbimento. • infine, sono molto ben rappresentati anche i sali minerali come ferro, magnesio, calcio, e vitamine (A, E e C). Oltre a piatti classici come questo, ActiFry consente di cucinare un’ampia varietà di alimenti in modo nuovo e originale, per ricette piacevoli e bilanciate. Offre la possibilità di preparare piatti semplici, bilanciati e originali. Varietà, creatività, piacere: per un’alimentazione nuova ogni giorno. Voglia di qualcosa di esotico? Si può provare il pollo all’orientale, con tabbouleh come antipasto e un’insalata di frutta esotica come dessert: un piatto veloce, facile da preparare, bilanciato e delizioso! Da un punto di vista nutrizionale, questo pasto fornisce meno di 1000 Kcal per persona, oltre a essere particolarmente ricco di vitamine, sali minerali e antiossidanti. *Dose giornaliera raccomandata 30 31 BIBLIOGRAFIA EU Platform on Diet, Physical Activity and Health, EASO – IASO March 15 2005, Brussels B.GUY-GRAND, L.M. WOLF Obésité Traité de medicine [Obesity – Medical treatise] Flammarion Médecine Sciences, Paris, 1987 E. JEQUIER Energy expenditure in obesity Clin. Endocrinol. 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Chapman, sous l’égide de la Société Française d’Athérosclérose» Masson, Paris, 2003 VIERLING E., Aliments et boissons, Filières et produits.[Food and Drinks, Industries and Product] Chapitre corps gras, p200-206, Ed Biosciences et Techniques, 1999, p. 272 La pomme de terre c’est aussi un produit DIETETIQUE [The potato i salso a DIETARY product] Dr Patrick Pierre SABATIER Edition Robert Laffont. Le profil nutritionnel de la pomme de terre [The nutritional profile of the potato] (brochure CNIPT 2002) Pomme de terre partenaire de l’équilibre alimentaire [Potato-partner in a bilance diet] (brochure CNIPT 2003) CERIN : Centre de Recherche et d’Information Nutritionnelles [Nutritional Research and Information Centre] h t t p : / / w w w. c e r i n . o rg / re c h e rc h e / a r t i c l e s / SYN2001CD66_SL_ANC_lipides.asp Apports Nutritionnels Conseillés pour la population française : [Racommended Nutrient Intakes for the French population] Ambroise Martin / AFSSA-Tec & doc Lavoisier voisier 2001 FARKAS, B.E., SINGH, R.P. & RUMSEY, T. R. (1996a). Modeling heat and mass transfer in immersion frying. I. Model development. J. Food Eng. 29(2), 211-226 FARKAS, B. E., SINGH, R. P. & RUMSEY, T. R. (1996b). Modeling heat and mass transfer in immersion frying. II. Model solution and verification. J. 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