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K Marino Giuseppe Lettera aperta ai siciliani SCREENING

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K Marino Giuseppe Lettera aperta ai siciliani SCREENING
250
Anno 8 - n° 12 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
KI S
K ULTURA
A
INFORMAZIONE
8 Settembre 2012
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
Dice il saggio: “Mentre cammini può capitare che metti un piede su una spina... sentirai certamente dolore
ma farai di tutto per toglierla. Fa lo stesso nella tua vita... togli le spine e riprendi il cammino”
La coerenza, l’operosità, l’onestà di Silvio Cavallaro alla
Regione con Nello Musumeci, Governatore di Sicilia,
Siamo al momento della verità. I partiti, tutti, fermino la
loro corsa; sono ancora in tempo ad evitare la catastrofe ed evitare di consegnare la Sicilia ad una continuità politica-amministrativa inaccettabile, espressa
anche da candidati che nella loro storia hanno dato
“lezioni” di incapacità, inettitudine e poco affidamento.
Scegliamo volti nuovi, volti giovani, volti non imparentati con la vecchia politica, con alcuni dei quali, probabilmente, ci giocheremo positivamente il nostro futuro e
quello dei nostri figli.
T.C.
Lettera aperta ai siciliani
"Un patto con le parti sociali per lo sviluppo della Sicilia".
"Sono pronto a concordare con le forze sociali e produttive, con i sindacati
e con le associazioni di impresa un patto sociale per lo sviluppo, l'occupazione e la crescita". Sono fermamente convinto che solo attraverso la condivisione di una strategia di ampio respiro con le parti sociali sia possibile
realizzare i necessari interventi per tirare fuori dalla crisi la
Sicilia.L'eccezionalità della congiuntura in cui ci troviamo, la situazione di
ritardo su tutti i fronti che aggrava la generale situazione di recessione economica in cui si trova il nostro Paese, è tale per cui nessuno può pensare
di essere depositario esclusivo della ricetta magica. Siamo in una situazione di emergenza e dobbiamo lavorare insieme senza pregiudizi e senza
steccati con un solo comune obiettivo: salvare il lavoro e l'impresa e dare
un progetto di sviluppo alla Sicilia. Per questo nei prossimi giorni incontrerò
i rappresentanti delle forze sociali e produttive, per rappresentare loro le
linee programmatiche sulle quali intendiamo muoverci".
Nello Musumeci
Cari fratelli siciliani, è d’obbligo fare delle riflessioni sulle prossime elezioni regionali, che riguardano la nostra amata Sicilia.
Innanzitutto il Presidente e i deputati eletti dovranno difendere e far rispettare la Sicilia come dei veri “Paladini”, cavalieri di alta nobiltà e valore che
vivevano alla corte di Carlo Magno, contro i giochi dei “palazzi romani”, con
l’auspicio di porre fine alle diatribe politiche che riguardano gli schieramenti a cui stiamo assistendo in questi giorni, da “Opera dei Pupi”. Invito questi
“paladini” cercare con tutto l’entusiasmo e con tutte le forze e le ideologie
positive di pensare di risollevare le sorti del nostro territorio, dilaniato dalla
crisi economica, dalla mancanza di posti di lavoro e dalla assoluta carenza
di infrastrutture che avrebbero promosso beni culturali e turismo in Sicilia
agevolando scambi e commercio.
Vorrei ricordare che Monti ha da poco confermato la realizzazione della
TAV Torino-Lione!! Trovo assolutamente “inopportuno” il comportamento di
Monti e di tutti i politici che non hanno fatto gli interessi della Sicilia in questi anni, non solo per quanto riguarda i treni ad alta velocità, come la
Catania-Palermo, ma di tutti quei servizi che devono normalmente essere
presenti in una società civile che si rispetti.
Inoltre non vogliamo che donne che non siano siciliane, rappresentino il
nostro territorio nella poltrona di deputato alla camera, come nel caso delle
precedenti elezioni politiche nazionali, quando una signora laziale, venne
eletta come rappresentante della Sicilia grazie al “porcellum”.
Mariella Gennarino
L’accorato appello della “Dea di Morgantina” diventa l’appello
di tutti i siciliani benpensanti.
SCREENING GRATUITO
PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA COLORETTALE
Il carcinoma del colon-retto (CRC) è il
tumore maligno più frequente originato
nel colon-retto. Con 610.000 morti l'anno
nel mondo, è la quarta più comune forma
di cancro. Esso occupa il secondo posto
per mortalità tumorale nell’uomo e il terzo
nella donna[1].Il programma di screening
per la diagnosi precoce del colon retto è
un intervento di prevenzione attiva rivolto
a tutta la popolazione, sia maschile sia
femminile, di età compresa tra 50 e 70
anni ed è offerto gratuitamente e ad
accesso diretto (senza impegnativa) ogni
due anni. Nel Distretto Sanitario di
Acireale ci si potrà rivolgere al Presidio Ospedaliero S. Marta e S. Venera
oppure all’Istituto Ricerca Medica e Ambientale – I.R.M.A. che in data 23
luglio 2012 ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’ASP di Catania. Le
percentuali d’insorgenza nei vari tratti del colon-retto sono indicati nello
schema. Per accedere allo screening occorre consegnare dalle ore 11 alle
ore 12 un campione di feci (non è necessario effettuare alcuna dieta particolare). Presso la sede dell’ASP di Catania si è tenuto un incontro per dare
l’avvio alla campagna di prevenzione del carcinoma colo-rettale attivata
dall’ASP con nota prot. 117 del 4 gennaio 2012 che coinvolge anche strutture private accreditate. Hanno sottoscritto l’accordo n° 4 strutture che si
integreranno con le strutture pubbliche per effettuare la ricerca del sangue
occulto nelle feci che costituisce lo screening preventivo di primo livello.
Successivamente i soggetti positivi verranno comunicati tempestivamente
all’Asp per procedere all’indagine endoscopica che costituisce il secondo
livello ed in caso di positività effettuare l’intervento operatorio quali approccio di terzo livello. L’esame è completamente gratuito e si potrà effettuare
ad accesso diretto e senza alcuna impegnativa consegnando un semplice
campione di feci. Nel Distretto Sanitario di Acireale ci si potrà rivolgere
presso il presidio ospedaliero S. Marta e S. Venera di Acireale o presso
l’Istituto Ricerca Medica e Ambientale – I.R.M.A. Gli altri laboratori che aderiscono al programma di prevenzione concordato con l’ASP sono a Catania
i laboratori Riuniti ed il laboratorio Analisi e Ricerca Clinica Cocuzza. A S.
Agata Li Battiati ha aderito il laboratorio Medical.
I medici di Base a giorni riceveranno una circolare per informare gli assistiti
di età compresa tra i 50 anni ed i 70 anni sull’importanza di aderire alla
compagna di prevenzione al fine di ridurre in modo significativo la mortalità
per tumore colo-rettale. Coordinatore del programma di prevenzione è il
dott. Giovanni Magrì del Presidio Ospedaliero di Acireale.
[1]Cancer. World Health Organization, febbraio 2006
A cura dell’ufficio stampa dell’IRMA di Acireale
Il clima è stato disteso, gioviale. Concentrazione e
tensione massima si, ma positiva. Persino gli irrigidimenti dovuti a qualche particolare imprevisto
sono stati subito smorzati con un sorriso. Quello
del mio maestro Turi Consoli, il cui abbraccio finale,
al termine della serata, mi ha commosso e ripagato
di tutti gli sforzi, come a voler dire “Ce l’abbiamo
fatta!!!!”. Quella del buon Leo Sorrentino, che mi ha
pazientemente sopportato per quasi un mese nel
suo elegante e professionale studio per la messa a
punto di tutto il materiale scenico. Magari tra una
granita ed una brioche, giusto per non farci mancare nulla, trovando con pazienza e tanta esperienza
rimedio ad ogni mio piccolo dubbio o ad ogni problema che veniva fuori giorno dopo giorno. Col sorriso, che celava la stanchezza, ma sempre con un
grande sorriso. Grande Leo! Senza dimenticare la
preziosa disponibilità dei ragazzi della Most, accanto ai quali ho vissuto un pomeriggio ed una serata
di grande divertimento, accanto al buon Fabio
Badalà che coordinava la regia, ed ai fidi Enrico,
Danilo e tutti i cameramen che hanno dato il massimo. Persino chi ha sgobbato dalle prime luci di quel
mattino, Giovanni Rossi e i ragazzi del suo service
audio-luci, al termine della manifestazione, mi
hanno salutato col massimo della cordialità.
Stanchi, ma soddisfatti. Mani tese in cerca di un
“grazie” da parte di chi, da subito, ha dimostrato
grande spirito di partecipazione, non solo emotiva,
per l’allestimento dell’evento. E’ il caso, felice e di
buon auspicio per il futuro, dei componenti del
Comitato d’Onore, ognuno chiamato ad apportare
quel quid in più rispetto alla semplice apparizione
durante la consegna delle statuette. E così è stato.
Non smetterò mai di ripeterlo: l’anno zero del
Premio “Aci e Galatea” è stata una vittoria per tutti.
Ed è stata la più bella vittoria di tutti, nessuno escluso. Di Anna, Maurizio, Stella, Marta, Doriana, Grazia,
Grazia ancora, Nuccia, Giovanni, Antonino e, chiedendo perdono per le eventuali dimenticanze, di
tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione dell’edizione 2012.
E, se mi è concesso, è stata
anche, un po’, la mia vittoria. Grazie!
Riccardo Anastasi
Speciale Premio - pagg. 6-7
2 Sabato 8 settembre 2012
TEST PER SCENZIATI
O ASPIRANTI DOCENTI SOMARI ?
Presentata dal gruppo consiliare de La Destra a
Palazzo Minoriti un odg sulle prove preselettive per l’accesso al TFA, i consiglieri Giuseppe Mistretta, Enzo
D’Agata e Gaetano Distefano accendono i riflettori sulla
questione chiedendo all’esecutivo provinciale di intervenire presso le sedi competenti. Terminati da qualche
settimana i test preliminari per l’accesso Tirocinio formativo attivo ed è già delusione per gli aspiranti professori di scuola superiore, infatti, per la classe di concorso in filosofia, psicologia e scienze dell’educazione,
zero sono gli ammessi alla prova scritta in ben otto università italiane, poco meglio nelle altre, a Catania, su
circa duecentocinquanta partecipanti, solo due superano le preselezioni ai venti posti disponibili. Il TFA è un
corso abilitante per l’insegnamento presso le scuole
secondarie, bandito dal MIUR e gestito dalle Università
italiane, la responsabilità dei contenuti e della modalità
di svolgimento del test preliminare è esclusivamente del
MIUR. “Abilitarsi all’insegnamento non significa diventare insegnante ma non può neanche essere un miraggio
collettivo. C’è da chiedersi cosa accadrà ancora, ad
esempio, a Catania i due fortunati supereranno le rimanenti prove? Si attiveranno i corsi con uno o due
ammessi? Insomma, quando costerà alla collettività in
termini economici e sociali?” dichiarano i consiglieri de
La Destra e continuano” In un momento di così grande
crisi economica e occupazionale sarebbe meglio evitare di questi paradossi, speriamo ci si possa mettere una
pezza o almeno si possa fare chiarezza! Di chi è la
responsabilità? Del Governo dei Professori che consente al MIUR di partorire dei test per scienziati o della
scarsa preparazione universitaria dei laureati italiani,
delle due l’una”.
Sarà finalmente restaurata l’antica statua
di San Filippo D’Agira, Patrono di Aci San Filippo.
Grazie ad un contributo di euro 10.000,00 concesso
dalla Provincia Regionale di Catania alla parrocchia più
popolosa di Acicatena. Il contributo concesso dalla
Giunta Provinciale presieduta dal Presidente della
Provincia On. Giuseppe Castiglione su sollecitazione
dei Consiglieri provinciali Enzo D’Agata e Nello Cutuli,
andrà a cofinanziare la spesa prevista di € 26.000,00
per il restauro della quattrocentesca statua lignea rivestita in lamina d'argento e del reliquiario in argento del
sec. XVIII riportandoli all’antico splendore.
Soddisfazione è stata espressa dal prevosto parroco Don
Alessandro Di Stefano per
l’importante contributo che
darà finalmente la possibilità
di riportare all’originaria bellezza, un’opera che è patrimonio storico, artistico e devozionale apprezzato da tutta la
comunità Sanfilippota. I consiglieri D’Agata e Cutuli, da
parte loro ringraziano il
Presidente Castiglione, e il
Vicepresidente
(anche
Assessore alla Cultura) Avv.
Ruggero Razza, per avere
aderito ad una richiesta proveniente dalla popolazione di Aci San Filippo, contribuendo così alla tutela e valorizzazione del prestigioso patrimonio artistico della basilica che fu “MATER ET
CAPUT” di tutte le Aci.
AKIS
Giovanna Pennisi D'Arrigo
ENERGIA , QUALE FUTURO
E’ una simpatica ragazza acese (nativa di Catania, ma
dall'età di un anno residente ad Acireale), cortese e
socievole che con entusiasmo ha sempre curato l'arte
della poesia fin dall'età giovanile. Nei venticinque anni
di attività letteraria ha vinto numerosi premi di poesia,
sia a livello nazionale che internazionale. Sta per calare il sole, del 1987, è la sua prima silloge seguita nel
1997 da Castelli di sabbia, nel 2007 da La mia traiettoria e Poesie e celluloide, mentre recentemente in questo 2012 ha presentato L'ombra della giovinezza. Non
dimentichiamo, poi, che Giovanna Pennisi nel lontano
1993 ha dato alle stampe Il dio denaro, un'opera di narrativa. Ritornando a
L'ombra della giovinezza, editrice A&B,
non troviamo difficoltà
ad affermare che l'autrice rappresenti una
tra le grandi voci giovanili della poesia italiana contemporanea,
poesia non facilmente
catalogabile in quanto
tratta dai vari momenti
della sua vita vissuta,
dalla sua cultura, dalla
sua quotidianità intrisa
anche di dolore, da
una
salda
fede
nell'Evangelo. Questa
nuova silloge, quindi, è
una vera e attenta esplorazione del suo animo che le
dice che “il più grande pericolo nella vita di una persona non è di sbagliare ma di non vivere, di permettere
cioè alla paura di impedirci la vita, il sogno, la speranza”, come bene ha evidenziato Franco Contorno nella
Prefazione. Giovanna Pennisi che lavora a Catania
presso una Amministrazione pubblica a contatto con
tante persone, giovani e meno giovani, a contatto con
tante realtà diverse, in “A cuore nudo” che apre la silloge, così si esprime: Grazie per avermi capita / avermi
fatta sentire giovane come tutti voi / Grazie / per le risate spensierate / grazie per aver scacciato via / i miei
brutti pensieri / grazie per ogni piccolo / sguardo d'amore / che tutti mi avete dato: / con un gesto una parola mi / avete sollevata”. In “Aspettami”, oppure in
“Clawn” ed ancora in “Anima”, in “Dimenticanza astuta”,
la giovane poetessa Giovanna ci confida i suoi sentimenti, le delusioni della vita, la voglia di vivere, in
maniera lineare e profonda! Perchè ha “la piena consapevolezza di essere né di più né di meno delle altre
donne in tutte le sue manifestazioni affettive, sentimentali, relazionali (F. Contorno)”. Una silloge con oltre cinquanta poesie raccolte in questi ultimi cinque anni,
intrise di intensa liricità da gustare in profondo silenzio
per cogliere al meglio suoni, senso, pensiero e immaginazione, che escono dall'animo nobile di Giovanna
Pennisi D'Arrigo (nella foto).
Camillo De Martino
Relatore: dott. Rosario Cozzubbo
Presso la Sala Conferenze del Credito Siciliano SpA. Si
è tenuta la conferenza “ Energia, quale futuro “ il cui
relatore è stato il nostro socio Rosario Cozzubbo, chimico ed esperto di fonti d’energia alternative.
Alla presenza del Lg.te gov. Kiwanis Sicilia 2 Roberto
Suma e del Presidente del Kiwanis Club Acireale
Giuseppe
Balsamo
nonché di vari soci
kiwaniani ed ospiti, il
relatore ha fatto un
excursus storico sui
modi come l’uomo ha
sfruttato le fonti energetiche ed in particolare sulla ormai ridotta disponibilità di petrolio le cui riserve si ritiene siano ormai al 50% del volume iniziale.
Questa non tanto futuribilè necessità e l’esigenza di trovare ulteriori fonti alternative possibilmente non inquinanti ha portato la ricerca a trovare nei combustibili
vegetali, nella luce solare, nella forza dei venti la via per
sostenere, anche parzialmente, le necessità energetiche di cui l’uomo abbisogna sempre più. L’energia
nucleare per i rischi cui è connessa non è vista come
una fonte sicura e destinata ad essere sostituita con
ecosistemi energetici. Cozzubbo attraverso le sue parole ed il supporto di immagini ha descritto con dovizia di
particolari le metodiche per produrre energia alternativa. L’interesse del pubblico alla tematica svolta è stato
notevole e diversi interventi esplicativi hanno coronato
la chiusura della conferenza.
Due significative intitolazioni...
Sogni di una notte
di fine estate
….RICOMINCIAMO…
Cari amici, vicini e lontani…esclamava trionfalmente Nunzio Filogamo!
Passata, o quasi, la stagione estiva che mai
come in questo 2012
aveva si tanto annoverato questa raffica di figure mitologiche da canicola
asfissiante, ci si rimette ad osservare attentamente gli
scenari cittadini che, tuttavia, nella commedia più buffa
e desolante a cui gli acesi sono ormai abituati ad assistere, non mutano più di tanto. Anzi si arricchiscono di
nuovi ed esilaranti (sigh!) contributi.
Della vetusta vergogna tipica degli atteggiamenti di
qualche nostro “autorevole” rappresentante non parla
più nessuno, segno evidente di quanto fango e quanta
malmaglia nei comportamenti, nei modi di dire, negli
atteggiamenti ci sia da parte sua in modo assodato. Lui,
che, titoli a parte, ha scoperto come auto-osannarsi
delle sue conquiste. Facile! Utilizzando i facebook ed
twitter del caso, e riscuotendo per questo “migliaia” di
simpatie (prendere nota: il più delle volte, a cliccare sul
famigerato “mi piace” sono solo ed esclusivamente i
suoi galoppini (interessati!) assessori di fiducia, ed una
folta maniata composta dai suoi segugi più fidati, pronti
a sguinzagliarsi come cani che non conoscono padrone
se in gioco vi è la poltrona o la nomea di potere.
Ma intanto, cari amici, tra un atto di prepotenza ed un
comportamento di vigliaccheria e maleducazione ,
incombono le elezioni! Si, questo altro, ennesimo calderone in cui già si mescolano e rimescolano nomi,
alleanze e giochi di potere, che inevitabilmente, “allieteranno” la nostra quotidianità sino alla nuova composizione del parlamento regionale. Ora, messe in conto, le
manovre che, magari, comporteranno terremoti e rimpasti di volta anche in ambito locale, è già guerra sulle
candidature e, giocoforza, sulle sfide a colpi di manifesti pubblicitari che cominciano ad affacciarsi ad ogni
angolo della città. Slogan, detti, motti…tutto e di più a
condire quella che si profila come una competizione per
la quale, siamo pronti a scommettere, apparentamenti,
sposalizi, padrini e figliocci si scioglieranno come neve
al sole nel nome della corsa alla poltrona.
Giusto un monito a chi, ufficialmente o ufficiosamente,
ai nastri di partenza o pronto a scendere in campo, ha
già iniziato la sua campagna elettorale: “ricordate da
dove venite e chi rappresentate”…
Sogni di una notte di fine estate?
Il Grillo (S)Parlante…accalurato!
L’Acireale Calcio 1946 riparte da...
Piazza Duomo, gremita di tifosi (e non), rispettando il
solito copione che registra l’entusiasmo iniziale e l’oblio della stagione (tribolata) passata. Lo fa con la
solita passione, la solita passerella che siamo ormai
abituati a rivedere, con i soliti discorsi. Triti e ritriti,
sui quali c’è da scommettere ben poco. L’augurio,
Sala del Consiglio Comunale di Acireale
Pietro Filetti
Taglia il traguardo la Manifestazione Giovanile “ Calcio
a 5 Sport Giovane in continua Evoluzione”. Con la
disputa delle semifinali, finali e premiazione l’evento
sportivo destinato ai giovanissimi (classe 91’, 92’… 97’)
è giunto a conclusione. Soddisfazione da parte degli
organizzatori (PGS Trinacria responsabile Giuseppe
Ferlito) per il successo dell’iniziativa e per il raggiungimento di quello che era l’obiettivo principale: “creare
per i più giovani un momento di sana aggregazione
sportiva dando spazio alle capacità tecniche degli stessi ed avendo come principio di base il Fair Play e la
sportività ” .A tal proposito il Premio Fair Play è stato
dedicato a Pietro Filetti – scomparso prematuramente
mesi mesi addietro - modello da seguire per serietà e
senso civico . Circa 200 i giovanissimi che hanno partecipato in maniera del tutto gratuita all’iniziativa e che
hanno interpretato nel migliore dei modi l’input dato
invece, è certamente sincero ed è un augurio che
vorrebbe rivedere la nostra compagine su palcoscenici erbosi (anche su campi non in erba!) ma prestigiosi…è nella mente e nei ricordi dei più la stagione
della B…I fischi che hanno accompagnato l’assessore Calì, che sono stati accomunati anche al sindaco
Garozzo, malgrado lo stesso dica che non erano per
Cittadella del Carnevale - Giovanni Coco
ph Fabio Consoli
dalla società organizzatrice (importante impulso alla
manifestazione è stato dato dal contributo del giovane
Marco Palella, del Signor Saitta e dei ragazzi del gruppo giovanile). Per la cronaca ha conquistato il titolo la
squadra “Salvo Pennisi” guidata alla vittoria dal Miglior
giocatore/caponnaniere Claudio Belviso e dal miglior
portiere Salvo Grasso . Seconda posizione per il “ Gran
Cafe’ Solair ” che per la sportività dimostrata si aggiudica pure il premio Fair Play. Terzo posizione per il “Real
Aci” di La Motta che dopo un quarto di finale avvincente sfiora la finalissima. Miglior completino Greco Sport
per la squadra dei Fly Emirates di Imperiale, Maugeri,
Grasso e Pennisi. Tante le squadre di alto livello che
hanno brillato durante l’evento; su tutte da ricordare
quella guidata dai fratelli Sardo e Di Mauro , migliore
squadra per capacità tecniche e di gioco; da ricordare
anche “ I Maturandi ” dei fratelli Zuccaro, Tomarchio e
Manuele , “Game Over” di Riolo/Calì, il Team “Gli
Splendidi” di Tomarchio, Marino e Monasteri.
Aci S. Antonio - via Spirito Santo, 82
Tel. 095 6784585 - 373 7105353
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lui !sono stati la cartina di tornasole degli applausi
rivolti al deputato acese Nicola D’Agostino che, per
la verità, è l’unico che da qualche tempo a questa
parte ha fatto e continua a fare qualcosa per
l’Acireale Calcio. Fra qualche giorno si riparte per i
“prestigiosi” campi della serie D. Ad maiora,
Acireale!
Nel frattempo sul campo del Messina si è rimediata la
solita iniziale sconfitta …
ph Acifotopress di Franco Barbagallo
AKIS
Sabato 8 settembre 2012
LA LIBRERIA DI AKIS
Presso il Cortile di Palazzotto Biscari alla
Collegiata a Catania, è stata presentata l'ultima
fatica letteraria dello scrittore acese Giuseppe
Grasso Leanza.
L'opera, dal titolo "La lamina nel cannello
ovvero Rebecca e le sue metamorfosi.
Conversazione sulla storia a Fossa
dell'Acqua", è stata illustrata dal Prof. Andrea
Piraino, docente di Diritto Regionale
all'Università di Palermo e dal grande scrittore
calatino Domenico Seminerio. Ha introdotto i
lavori, alla presenza dell'Autore, la prof.ssa
Rosanna Romeo del Castello. Grasso Leanza,
in poco piu' di 150 pagine, scandisce la storia del 900 - dalla Rivoluzione russa
alla Grande depressione - e lo fa in modo originale attingendo da discorsi filosofici, da assunti giuridici per poi passare alle riflessioni filosofiche, alle note
del blues e del jazz e alle rime di un verso. Quelli che vengono descritti non
sono già i grandi teatri di guerra ma le poltrone di un Cafè, i tavoli del bar
dell'Opera, il comparto di una nave. Insomma, l'Autore racconta la Storia da
un'altra visuale perchè essa non è solo narrazione di grandi eventi ma anche
racconto di episodi di vita quotidiana, di marginalità, un mix di episodi ascrivibili alla volontà umana ma anche di fatti determinati dal puro caso.
A sottolineare le pagine di questo affascinante libro, le note del suggestivo sax
del Maestro Salvo D'Amico e la splendida voce recitante dell'attrice Liliana
Biglio. La presentazione è curata dalla giornalista Silvia Ventimiglia.
[ ... ] inizio a scrivere, a manoscrivere con la lamina nel cannello anziché
proiettare l'impulso sulla pagina elettronica. Una lenta, mite scansione del
tempo, delle ore, dei minuti, dei secondi, come nella composizione degli incunaboli, accompagna la scrittura e crea un altro, differente registro per preservare la memoria di res gestae dalla distruzione barbarica che incombe. La
scena di questa narrazione non sono i teatri di guerra, sono i banchi di lettura
d'una biblioteca, le poltrone d'un caffè, i tavolini d'un bar dell'Opera, l'emiciclo
di una orchestra, le sale d'un Museo, il comparto di ristoro d'una nave, un
bosco innevato, lo spartito d'una musica, la camera austera e sobria d'una
confraternita di piccole sorelle. Avviene nella leggenda di Novecento e degli
emigranti d'Europa verso gli States, come nell'inverso attraversamento del jazz
e del blues. I teatri di guerra e le macchinazioni delle cancellerie sfumano fino
a scomparire nell'incanto dell'universo spirituale che lega le vite parallele di
Lara, Mariana, Micòl, di Ginsberg, John Lennon, Sartre, specchio d'una umanità minuscola, innocente e malata, sofferente e geniale, magica e assurda,
che preferisce d'essere disarmata e colta, nutrire avanguardie conservando la
memoria, produrre energie senza dominare [ ... ].
C'è, sì, la scansione temporale del Novecento - dalla Rivoluzione russa alla
seconda Grande depressione, dalla sconfitta di Lara a quella di Dio ... Ma il
tema non è questo. Si tratta invece della questione del metodo, dei modi di dire
la vita e la storia. Posso' attingere agli schemi del discorso accademico-scientifico - storico, filosofico, giuridico, teologico, etc. - oppure affidarmi alle note
d'un blues o alla rima del verso o alla prosa d'un romanzo o al colore d'un olio,
posso affidarmi all'intreccio di questi registri.
Giuseppe Grasso Leanza, pubblicista. Fra i suoi
lavori: Quell'altra idea della storia. Le nuove frontiere del cattolicesimo democratico, con introduzione di Paolo Giuntella, (Napoli, 1992); Il crollo
dei muri da Berlino a Gerico, 1989-1994.
Cronache post-moderne, (Napoli, 1994) e, per i
nostri tipi, Vent'anni dopo Berlino. Processi politici contemporanei dopo il secondo Ottantanove
europeo (2009). Brevi saggi sono stati dedicati
alla figura del canonico Giuseppe Seminara
Scullica (1814-1879), personalità significativa
dell'Ottocento siciliano.
Nella corte del Castello degli Schiavi di
Fiumefreddo di Sicilia, durante una gradevole
serata, è stato presentato l’ultimo libro edito dal
Circolo Didattico “Rosario Livatino” del centro
jonico dal titolo “L’Acqua, la Terra, il
Castello… la Torre – Piccola indagine storica”, a cura del dirigente scolastico Maria Elena
Grassi. L’ampia ed elegante corte, set cinematografico del film “Il Padrino” di Francis Ford
Coppola, è stata messa a disposizione dal B.ne
Franco Platania, acese, un gentiluomo d’altri
tempi, ultimo epigono della migliore aristocrazia.
Il piccolo volume contiene i saggi “La Contea di
Mascali in età moderna” di Enrico Iachello,
“L’acqua, la terra e il castello” di Pinella Musmeci, “La dinastia Cruyllas” sempre della Musmeci e “La tomba romana detta Torre Rossa” di Francesco
Privitera, oltre ad una sezione dedicata agli studenti comprensiva di un laboratorio di scrittura creativa, di vari disegni sul territorio e di alcune poesie dialettali. Questo volume riprende nei suoi tratti essenziali quello pubblicato
alcuni anni fa, arricchito di una parte dedicata al monumento più antico del
paese, la cosiddetta
“Torre
Rossa”, che altro
non è che una
tomba romana,
la cui presenza
fa presupporre la
presenza di una
villa nei paraggi
oltre a dei locali
termali scoperti
nei pressi. Il libro
è un prezioso
contenitore
di
informazioni e di ricostruzioni dovute all’attività di ricerca scientifica dei tre
illustri autori: Enrico Iachello, Preside della Facoltà di Lettere dell’Università
di Catania, Pinella Musmeci, professoressa di Lettere, scrittrice, storica e
consigliere regionale dell’associazione SiciliAntica e Francesco Privitera,
Dirigente responsabile del Museo archeologico regionale “Ignazio Paternò
Castello V Principe di Biscari” di Catania. Le vicende del territorio di
Fiumefreddo vengono giustamente lette insieme a quelle dei territori circostanti, quelli viciniori di Mascali e Taormina, ma anche più distanti come la
Terra di Aci e Catania. La serata, elegante e sobria, ha visto anche l’esibizione del noto cantastorie Luigi Di Pino, ed una sfilata di costumi d’epoca confezionati dalle allieve (per l’occasione anche modelle) dell’Istituto d’Istruzione
Superiore “Lucia Mangano” di Catania, diretto dalla Grassi. Al termine un po’
di commozione dovuta al fatto che Maria Elena Grassi con la fine dell’anno
scolastico lascia la dirigenza del circolo didattico fiumefreddese; un bel commiato per una dirigente che ha lasciato senz’altro un segno per la crescita
culturale del territorio in cui ha operato.
Rodolfo Puglisi
L’attività di lobbying, i suoi aspetti positivi, i rischi
delle sue degenerazioni sempre dietro l’angolo e
la situazione attuale in Sicilia sono al centro del
saggio La Sicilia sotto pressione - Il lobbying
nel processo legislativo regionale, scritto da
Santo Primavera e pubblicato da Bonanno
Editore (pagg. 192, 16 euro).
D’altronde, legare il contesto siciliano all’attività
di lobbying è più che legittimo, poiché nell’Isola è
prevista la partecipazione di gruppi d’interesse
professionale e degli organi tecnici regionali
nella elaborazione dei progetti di legge da parte
delle commissioni dell’Assemblea regionale.
Peraltro, come è scritto nella stessa presentazione del volume, il primo esempio d’integrazione delle lobby nel processo legislativo è stato
proprio lo Statuto siciliano, che in tal modo voleva assestare una peculiarità innovativa, ma che nella prassi ha poi mostrato i
suoi lati vulnerabili. Il libro appare come uno studio dettagliato e documentato,
affrontando la questione anche con riferimento al dibattito attuale sulla regolamentazione dell’attività di lobbying.
Scrive Claudio Velardi nella sua introduzione che “in queste pagine di encomiabile limpidezza, puntualità e completezza espositiva, si offre al lettore una
guida illuminante della complessità dell’universo decisionale e dunque delle
competenze, delle prerogative deontologiche, delle abilità politiche richieste al
portatore di interessi. Una professione, quella del lobbista, talvolta fraintesa,
spesso mistificata, sovente mortificata da pratiche estranee alle finalità, alle
tecniche, agli strumenti legittimi dell’attività di consulenza esercitata presso il
decisore”. Sì, perché non è raro equivocare il ruolo delle lobbies e attribuire di
conseguenza al termine lobby significati impropri, legati il più delle volte a
pressioni occulte, ricattatorie e spesso al limite della rilevanza penale. “Il termine lobby - scrive Santo Primavera - viene spesso utilizzato per rimandare ad
attività occulte e a organismi operanti ai limiti del lecito. Quello che in altri paesi
è chiamato lobbista, da noi viene definito con venatura dispregiativa faccendiere [..] La percezione negativa dell’attività di lobby è già evidente nei dizionari di lingua italiana dove i gruppi di interessi e i gruppi di pressione sono definiti come «gruppi di potere in campo economico e politico» che attraverso indicazioni occulte, sollecitazioni insistenti e pressioni anche illecite, tentano di
influenzare le decisioni politiche soprattutto in materia economico-finanziaria”.
Nel libro l’autore precisa come, al contrario, l’attività di lobbying sia un modo
per intervenire in maniera lecita nel processo di partecipazione democratica,
rappresentando al decisore pubblico interessi alla luce del sole e dunque, in
decisa antitesi e contrapposizione rispetto a forme di condotta illecita e ad
esempi di corruzione, concussione, compravendita, scambio e altri casi simili,
volti a realizzare - questi sì - un ingiusto risultato a scapito della trasparenza e
della legge. In poche parole, molti casi di malapolitica e di cattiva amministrazione, scambiati erroneamente per lobbying, altro non sono che forme devianti e tossiche che niente hanno a che vedere con questa pratica di tipo partecipativo e di rappresentazione di particolari interessi sociali.
La degenerazione della politica ha avuto e continua ad avere, poi, in Sicilia un
peso particolare nella vita amministrativa e gestionale della Regione, che è
spesso sfociata in veri e propri esempi di clientelismo a tutti i livelli, con bacini
di diffusione tali da far ritenere che in molti casi si sia in presenza di un sistema diffuso, nel quale “il clientelismo è diventato scientifico assumendo la veste
quasi di un contratto tra committente (l’elettore che chiede il favore) ed esecutore (il politico che lo fa)”.
Sempre a proposito del contesto siciliano, nel volume si sottolinea che, in una
logica giuridica di generalità e astrattezza, “sarebbe necessario un sistema
normativo organico a tutti gli enti pubblici e para-pubblici regionali, estendendo l’applicabilità per i decisori degli enti locali, anche in prospettiva di una
devoluzione di poteri verso questi”. Un tale sistema consentirebbe, infatti, di
disciplinare l’attività di lobbying e diverrebbe un concreto strumento, indicando, “attraverso provvedimenti legislativi, i principi informatori sulla partecipazione-trasparenza dei gruppi di pressione e demandandone l’attuazione ai
poteri statutari e regolamentari delle autonomie territoriali”. In pratica, questi
accorgimenti servirebbero a sopperire alla mancanza di una regolamentazione sul processo istruttorio relativo alle iniziative e decisioni del Governo regionale siciliano.
Santo Primavera non è nuovo a studi sull’attività di lobbying: esperto in teorie
e tecniche dei rapporti istituzionali, ha pubblicato sempre per Bonanno Editore.
È la lobby, bellezza! La politica degli interessi (2008) e Lobbying.net
Connessioni di potere (2009). È stato Consigliere comunale ad Acireale e
Consigliere della Provincia Regionale di Catania, presiedendo la Commissione
Bilancio, Finanze e Programmazione.
Chiara Principato
Giorno 20 luglio ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie
Agrarie con votazione 110/110 la dott.ssa Isabella Cavallaro che ha presentato la tesi “Efficacia di nuovi fungicidi e microorganismi antagonisti nei confronti di Calonectria spp.”, relatore il Chiar.mo Prof. Giancarlo Polizzi. Ai
genitori, dott. Silvio Cavallaro e avv. Maria Puglisi le felicitazioni della redazione di Akis. Nella foto, Isabella Cavallaro con i genitori ed il fratello Angelo.
Con una tesi intitolata " I PROFILI
GESTIONALI DEGLI INTERMEDIARI
ASSICURATIVI ALLA LUCE DI SOLVENCY 2" Pietro Pettinato nei giorni
scorsi si è laureato alla facoltà di
Economia
Aziendale.
Relatore
il
prof.Sebastiano Mazzù. Felicitazioni al
neo laureato ed ai genitori.
Antonio Foti
“Viculu Sacramentu” di Alessio Patti, un
romanzo in lingua siciliana dedicato al
popolo di Sicilia “Nelle case di Viculu
Sacramentu nulla si compie per circostanze
che non rispecchino il cuore ed il dolore della
sua gente”. Questa citazione dal romanzo
“Viculu
Sacramentu
(Sintimenti
e
Cuntraddizioni)” di Alessio Patti ( Photocity
Edizioni, 2012) contiene in sé il significato ultimo e imprescindibile che l’autore si propone di
trasmettere al lettore perché evidenzia il valore umano della testimonianza di un popolo
(quello catanese della fine degli anni cinquanta di un quartiere sulla scogliera dal quale si
accede alla “Civita”, il cuore antico in ambito
urbano) che vive la quotidianità e gli eventi
naturali e sociali del suo tempo (agli albori di un cambiamento ancora poco
visibile nella mentalità e nei costumi) con una sua specifica capacità di
agire e reagire, di trovare le soluzioni all’interno delle sue povere risorse,
sempre al di fuori della città ufficiale nella quale personaggi poco credibili
agli occhi della gente più semplice sembrano muoversi con interessi di
potere estranei alle vere necessità delle persone comuni. I personaggi di
“Viculu Sacramentu” esprimono tutti una cultura popolare che ha accumulato sapienza nella sua marginalità; sono esseri umani che soffrono e gioiscono, vivono esperienze tragiche e talora quasi comiche, combattono per
la sopravvivenza. Alessio Patti ci presenta un racconto affascinante, una
tavolozza ricca di colori dai toni e dalle sfumature diverse; egli riesce a
fondere in un unicum la lingua italiana narrante con i monologhi e i dialoghi
in lingua siciliana dei personaggi che si muovono in quel mondo di vizi e
virtù, di furberie o prepotenze, ma anche di
buon cuore e calore umano. Questo
modello letterario dell’autore, a nostro
parere, diventa innovativo e va oltre il
modello verghiano della trascrizione letterale della parlata siciliana in italiano. Infatti,
la lingua italiana mantiene la dignità che le
spetta assieme alle sue regole espressive
e sintattiche nella narrazione “ufficiale”, il
linguaggio dei personaggi è, invece, quello della lingua di tutti i giorni, scoppiettante
di colori e sapori, di allusioni e massime
proverbiali, di immediata fruizione senza
artifizi. Alessio Patti ci consegna con
“Viculu Sacramentu” una creazione esteticamente valida e una testimonianza spirituale, che – ne siamo certi – lasceranno il
segno nel panorama letterario del nostro
tempo.
GIOVANNI VECCHIO
Quando l’illusione cede il posto all’arte
Sono nata e cresciuta in un clima speciale. Un clima in cui si incoraggiano i
giovani a fare di tutto per cambiare il mondo, per cercare di portare avanti
un libero pensiero, una voce che sappia guardare oltre gli ideali di partito, le
leggi religiose e le convenzioni della società … in modo da portare quel
minimo di miglioramento, se è possibile, là dove è possibile.
Me lo ha insegnato mio nonno, per primo, subito dopo mio padre. E due
esempi giganteschi come Falcone e Borsellino che riuscirono a cambiare
l’universo. E’ vero, loro due sono stati uccisi per “colpa” della loro libertà di
pensiero e di azione ma uno a questo non ci pensa. Ripeti a te stesso: “Ok,
però loro erano magistrati, facevano già un lavoro pericoloso, questo rischio
della vita era messo in conto. Io devo solo agire nel mio piccolo, nel microuniverso del mio provincialissimo quotidiano … e forse una briciola di cambiamento potrò portarla avanti senza drammi” E così ti impegni. Prima con
la parrocchia, poi con la politica, poi con le associazioni, poi con gli enti, le
manifestazioni, i gruppi di Facebook. E cominci a illuderti. Conosci gli
ambienti della destra e ti illudi che sia lì, il cambiamento. Ma poi ti accorgi
che si comportano in modo strano, che non ti piace per niente. Allora cerchi
rifugio nell’ambiente della sinistra, e ti illudi che loro “democratici, liberi, attivi”
possano
ascoltare quello
che hai da dire.
Ma ti accorgi
presto che loro
sono
esattamente uguali a
quelli di destra.
Cambia solo il
colore delle bandiere, da nero a
rosso. Cerchi il
tuo rifugio virtuale nel mondo
del web … ti
appassioni con i
gruppi di Twitter
e Facebook che
organizzano
marce per la
pace, contro la
mafia, contro i
pedofili e contro la corruzione. E ti illudi ancora che qui hai trovato il tuo
megafono perfetto. Finché poi non scopri -ma te lo fanno scoprire in privato, mentre in pubblico continuano a esporre la loro falsa vetrina- che loro,
MENO CHE MAI, hanno voglia di accogliere il libero pensiero. Guai a te, se
gli fai intuire che stanno sbagliando. Guai a te, se gli ricordi che certi valori
esistono. Guai a te, anche solo se gli parli di arte. Se esprimi un pensiero
tuo, solo tuo, estraneo alla massa, vieni messo al rogo. E’ un rogo sociale,
che brucia la tua carne, la tua anima e il terreno intorno a te. Ti mandano
contro talmente tanti cani arrabbiati da farti crollare per la troppa stanchezza, in una lotta che tu lascerai vincere a loro. Li farai contenti, come i bambini. Va bene, avete vinto! Tenete la caramella! Rinuncio a cambiare la mia
città, la mia terra, il mio paese. Rinuncio all’illusione che il libero pensiero
esista e che il bene si trovi là dove la gente crede che si trovi. Non cambierà
mai nulla, perché ovunque c’è sempre un capo che comanda un gregge di
pecore … e le pecore appena più scure vengono uccise (in privato, perché
non lo sappia mai la massa). Ho smesso di illudermi, di combattere battaglie senza speranza nel nome della verità e della libertà. Che Giovanni e
Paolo mi perdonino, non ho saputo resistere “fino alla morte”, come hanno
fatto loro. Io mi dedicherò solo all’arte …. e fine dei giochi. Fine del voto.
Fine dell’illusione. Da oggi in poi il mio unico Dio sarà Michelangelo. Il mio
presidente Caravaggio. Il mio gruppo di discussione dei social network, un
catalogo dei pittori Fiamminghi.
Libera Mente
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AKIS
Sabato 8 settembre 2012
Tre nuove farmacie ad Aci S. Antonio
Nel giro di appena 24 ore il Comune di Aci S. Antonio si dota di tre nuove
farmacie. Il sindaco, dott. Pippo Cutuli, è infatti intervenuto ieri all’inaugurazione delle nuove sedi farmaceutiche in via De Felice (Centro – le immagini che vi forniamo sono relative alla inaugurazione della Farmacia della dottoressa Neri) e nella popolosa frazione di Santa Maria La Stella.
La foto, emblematica di quello
che ci aspettiamo di vedere e,
purtroppo, anche sentire, rappresenta l’assurda ignoranza e poco
senso civico del candidato, si
tratta sicuramente (?) di un candidato acese alle regionali, che
ha invaso e sporcato la vista, i
muri, i cartelloni stradali ( ha certamente speso un bel po’ di soldini!) per cercare di convincere,
non riuscendoci certamente, i
benpensanti cittadini a “trovare” il
nuovo (è un giovane?) che avanza. E se avanza con queste prospettive, appena conosciuto, cercheremo di non votarlo.
Un’ulteriore farmacia è stata inoltre inaugurata nell’altra frazione di Lavina.
“Nel breve volgere di un solo giorno –ha commentato il primo cittadino nel
corso della cerimonia di inaugurazione- siamo chiamati a tagliare il nastro
di ben tre nuove sedi farmaceutiche. Ciò ci rende particolarmente soddisfatti perchè finalmente il nostro Comune, cresciuto notevolmente dal punto
di vista demografico, può vantare una più completa offerta di servizi in
materia. Ciò senza dimenticare il servizio sempre puntuale e attento,
improntato alla massima disponibilità e collaborazione, offerto fin qui dall’unica e storica farmacia Ferreri (attiva da oltre 50 anni) presente in Centro”.
“L’Amministrazione, insieme al Consiglio Comunale –ha poi proseguito il
sindaco Cutuli-, a seguito dello sblocco dei concorsi ha inoltre già individuato nei mesi scorsi un’ulteriore sede, la quinta, che andrà a servire le frazioni di Lavinaio e Monterosso, altra zona del territorio in forte espansione
(al 31 dicembre 2010 la densità abitativa era di circa 2.100 unità) ma purtroppo ad oggi ancora sprovvista di un adeguato servizio farmaceutico”.
Il prof. Salvatore Musumeci, Direttore
del Circolo Didattico
di Aci S.Antonio è andato in pensione. La scuola
tutta, che egregiamente ha diretto, gli ha voluto
testimoniare la sua gratitudine e l’immenso affetto
per lo zelo e l’entusiasmo con il quale lo stesso ha
diretto e governato l’importante struttura scolastica santantonese, con una sobria cerimonia di
commiato. Noi di Akis, che lo abbiamo avuto come
amico vicino al nostro direttore e al giornale gli
auguriamo di godersi il meritato riposo certi,
anche, di rivederlo sempre alla testa delle sue vulcaniche e preziose iniziative culturali.
Il Premio
“Aci e Galatea”
visto dagli occhi
di un bambino, Karol,
di 7 anni
che ci ha omaggiato
di questo bel disegno.
Silvia Bella 20 anni acese, sarà l’unica etnea a partecipare alle finali di Miss
Italia 2012 in programma a Montecatini. La giovane modella, temporaneamente residente a Roma, ha conquistato il titolo di Miss Lazio e concorrerà
indossando sì questa fascia, ma con il cuore acese e siciliano. Studentessa
di Psicologia, Silvia ha frequentato l’Itc Maiorana di Acireale. Tennista provetta, animalista visceralmente legata a Edy, un piccolo beagle, oltre che la
propria terra ama i viaggi e le passerelle, in quanto vanta diverse esperienze da modella
VERSI E MUSICA TRA IL VERDE DI VILLA FAGO A SANTA VENERINA:
TRE NOTI PROFESSIONISTI SI CIMENTANO CON LA POESIA
Nei giardini di Villa Fago di Santa Venerina si è svolta la manifestazione “Una
sera d’estate … tra musica e poesia” organizzata dall’associazione Sto.Cu.Svi.T.
(Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale) assieme all’Accademia Galatea e presentata da Giovanni Vecchio con la collaborazione di Maria Lizzio. Villa Fago,
con la nuova gestione del team di Scalia si presenta oggi come un luogo suggestivo e magico; i suoi giardini, curati nei dettagli, sono luoghi perfetti e consoni per una serata piena di musica, poesia e cultura. Dopo un ricco buffet, la serata ha avuto inizio con i saluti dei presidenti delle due associazioni, Domenico
Strano e Salvatore Musumeci. “Aria sulla quarta corda” di Bach è stato il primo
pezzo magistralmente suonato da Giuseppe Musumeci al violino e da Rosario
Mangano al pianoforte. “Fare musica” forse è in senso pratico diverso da “fare
poesia”, ma le due arti ci ripropongono un simile mondo fantastico e incantato
dove le due si fondono in completa sintonia. Proprio sul senso di “fare poesia” si
basa la presentazione e la chiacchierata col primo ospite della serata, Rosario
Faraci, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’università
di Catania, autore di tantissime pubblicazioni in italiano e in lingua inglese. Infatti,
i protagonisti della serata erano tutti professionisti noti e affermati che hanno trovato nella poesia un modo per esprimere sentimenti e sensazioni al di là delle
tematiche affrontate nell’esercizio della loro attività principale. Lo stesso prof.
Faraci si è prestato per leggere la sua poesia “La Bussola dell’Amore”, seguito
dai lettori Teresa Maccarrone e Franco Cannata che hanno recitato “Manuale”.
La Lizzio è intervenuta di volta in volta per raccontarci i momenti e i luoghi in cui
queste poesie sono state pensate e scritte dal professore, il quale ci conferma
che l’arte della poesia non ha tempi, non ha luoghi e non ha limiti, perché l’ispirazione può sopraggiungere durante o alla fine di un ciclo di lezioni all’università
o, perché no, magari anche durante o prima di un convegno, come nel caso di
“La signora e la Ragazzina”. Lo stile immediato e i valori contenuti nei versi
hanno alimentato fiducia e speranza nonostante la crisi in atto. Gli intermezzi
musicali non sono stati una semplice cornice bensì hanno svolto un ruolo da protagonisti tanto quanto la poesia, e stavolta al pianoforte Musumeci e alla tromba
Mangano ci hanno deliziato con “Himne à l’amour” prima e “Fuga in la minore”
dopo l’ultima poesia di Faraci, “Un dì Speranza”. Subito dopo ,due dei protagonisti del musical “Tutti insieme appassionatamente” diretto dallo stesso
Musumeci, Antonio Coco e Alessia Patanè de “Le piccole voci dell’Etna”, hanno
presentato in anteprima, dimostrando grande versatilità, alcune scene dello
spettacolo che verrà presentato prossimamente nel Parco Princessa di Santa
Venerina. Il secondo momento della serata ha visto come protagonista il dr.
Salvo Di Dio, psichiatra dirigente dell’ASP di Catania, che con la poesia si è
cimentato però da tanti anni ed è giunto alla quarta pubblicazione. Ai lettori già
indicati in questo caso si è aggiunta Anna Maria Patanè, che si è alternata con
Cannata e Maccarrone nella recitazione di alcune delle poesie più belle del
nostro psichiatra, tratte dall’opera “E’ ancora profumo di vita”, versi fluidi, liberi e
pieni di sentimento: “Vivo il tuo sguardo”, “Ogni vento d’amore”, “Sarà un bacio”,
“Imprevisto amore”, “Dedicato”. L’autore stesso ci ha spiegato che le sue poesie
esprimono sentimenti profondi perché provano ad entrare nel senso ultimo dell’esperienza vitale e toccano talvolta gli affetti familiari come il dolore persistente alla scomparsa del padre prima e della madre dopo. La lettura da parte dello
stesso Di Dio di “Non tornerà la voce”, dedicata al padre, ha di certo commosso la stragrande maggioranza del numeroso pubblico presente. La coppia
Musumeci-Mangano e la Sparti ci hanno deliziato con “Elnor’s Magic Valley”
(Rapsody) sottolineando così il terzo momento della serata che ha visto come
ospite l’avvocato penalista Vincenzo Mellia, che ha recentemente pubblicato una
raccolta poetica dal titolo “Frattanto il mare (racconti brevi, forse …)”. Ancora i
tre lettori ci hanno
fatto ascoltare i versi
selezionati dall’opera, che ricorda lo
stile del poeta e
drammaturgo nord
americano Thomas
S. Eliot. Anche per
Mellia è un momento di recupero della
dimensione esistenziale piena oltre la
quotidianità di una
professione impegnativa, ma sempre legata ai fatti, che, soli, riescono a dare un
significato alle immagini poetiche. Ed ecco un altro intermezzo musicale, “Giochi
proibiti” e “Moon River”, pezzi conosciuti e famosi, che di certo si sono adattati
bene alla serata, ma la sorpresa sta nel fatto che a farceli ascoltare con la sua
chitarra classica è stata una giovanissima di appena 10 anni, Federica Sparti. Le
risorse del coordinatore e presentatore Giovanni Vecchio sono infinite e ha sorpreso tutti quando ha letto una poesia dal titolo “La mia terra” senza render noto
l’autore. Qui è subentrato un gioco che ha reso partecipe tutto il pubblico: l’autore misterioso è stato indovinato dalla dott.ssa Rosita Colavecchio, che ha ricevuto in omaggio un romanzo della sottoscritta (Nhora Caggegi) e una raccolta
poetica del dr. Salvo di Dio. “La mia Terra” si è scoperto che era stata scritta
circa quindici anni fa dall’attuale sindaco di Santa Venerina dr. Enrico
Pappalardo, il quale, presente alla serata assieme a tante altre autorità, si è
commosso ricordando gli anni della sua permanenza fuori dalla Sicilia e la figura del padre Giovanni, anche lui sindaco per tanti anni di Santa Venerina. Dopo
aver consegnato gli attestati a tutti i partecipanti e gli omaggi floreali, si è conclusa la manifestazione con la foto di gruppo tra gli applausi del pubblico rimasto incollato alla sedia fino alla fine, perché ha colto in pieno che “fare poesia”
significa “fare cultura” e “fare cultura” significa rendere più magica la nostra vita.
Ottima l’organizzazione delle due Associazioni promotrici e l’accoglienza dei titolari dei “Giardini di Villa Fago”.
Nhora Caggegi
Sabato 1 settembre hanno coronato il loro sogno d’amore Marcello
Licciardello e Graziana Corazzato. Il rito religioso è stato celebrato nella
chiesa di Maria SS. delle Grazie in Fiandaca dal parroco Don Salvatore
Blanco coadiuvato da Don Marcello Pulvirenti. Testimoni per lo sposo
Antonio Genovese e Paola Liccirdello; per la sposa Pippo Giuffrida, Maria
Rapisarda e Giuseppe Corazzato. Gli sposi hanno ringraziato parenti ed
amici con un banchetto presso Il Castello Astoria Park.
Akis si associa alla felicità degli sposi e di tutti i familiari ed amici formulando vivissimi auguri.
AK IS
AKIS: Anno VIII, numero 12 dell’8 settembre 2012 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected]
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com
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AKIS
Sabato 8 settembre 2012
Le nomine e le risultanze di fine anno degli Arbitri
“Domenico Di Mauro: un secolo dedicato all’arte”
Ad Aci Sant’Antonio è stato celebrato il genio di Domenico Di Mauro, artista di fama internazionale, uno degli ultimi maestri nell’arte della pittura del
carretto siciliano. Sul palco, nell’arco di una serata in cui è stato proiettato
un video/ritratto dell’artista, si sono alternati, oltre a Domenico Di Mauro,
Anita Tania Giuga, critico d’arte e independent curator, Angelo Scandurra,
poeta e scrittore, e Giuseppe Di Bella, autore del volume “Il carretto siciliano – Memorie e tecniche per non dimenticare”. Con loro, nel ruolo di moderatore, il giornalista Sebastiano Ambra. Erano presenti, inoltre, diversi rappresentanti della Provincia Regionale di Catania, tra i quali il vicepresidente, Ruggero Razza, il sindaco Pippo Cutuli, il consigliere provinciale Enzo
D'Agata (entusiasta promotore dell'avvenimento)
oltre alle autorità politiche
e religiose del paese.
Domenico Di Mauro, pittore novantanovenne, maestro del colore, vanta
esposizioni alla Casa
Bianca, al Circolo Cultura
di Mosca,a Tokyo, alla Corte del re di Svezia (col quale l’artista si è incontrato più volte, finanche nella sua bottega ad Aci Sant’Antonio); già nel 1970
fu invitato alla mostra internazionale dell’artigianato a Firenze, per essere
poi chiamato dall’Unesco a mostrare la sua arte a Milano, e poi a Parigi, a
rappresentare la Sicilia alla festa dell’Umanité. Ad interessarsi della sua
opera, tra gli arti, Corrado Cagli (già negli anni Cinquanta), Salvatore
Quasimodo, Salvatore Fiume, Pier Paolo Pasolini, Andrea Zanzotto, Enzo
Maganuco, Giorgio Bàrberi Squarotti. L’associazione Cereo Carrettieri-
Una convention motivazionale particolare e unica nel suo genere. Primo
evento in Sicilia. Il Dr. Salvo Noè – noto psicologo e life-coah, parlerà di
come possiamo rendere migliore la nostra vita e raggiungere i nostri obiettivi. Sarà un evento interessantissimo aperto a tutti coloro che hanno voglia
di confrontarsi e di crescere e con un unico obiettivo: diventare migliori! Un
progetto pilota che è partito da Zafferana Etnea e che girerà tutta l’Italia
con l'obiettivo di divulgare il sapere scientifico su tematiche legate al comportamento umano e dare la possibilità a tutti di migliorare la propria qualità di vita. Vuoi sapere come puoi affrontare col piglio giusto le tue difficoltà? Vuoi migliorare la tua comunicazione? Vuoi aumentare la tua motivazione e la tua autostima? Allora vieni!Una ventata di positività spazza
crisi ti aspetta!
Fabio Russo e Nancy Pappalardo sposi
Nei giorni scorsi con una sobria cerimonia nuziale officiata da don Claudio
nell’artistica Chiesa di San Giuseppe ad Aci Catena, la novella coppia ha
coronato il desiderio di famiglia. Testimoni per lo sposo i fratelli, gli imprenditori, Franco e Salvo Russo, per la sposa, Alfredo Pappalardo e Sara
Privitera. Dopo il rito religioso parenti ed amici sono stati ospitati nella lussuosa e incantevole terrazza a mare del Gran Hotel De Luxe Atlantis Bay a
Taormina. La suadente e allegra musica dei Brigantini e gli spettacolari ed
apprezzatissimi giochi pirotecnici sul mare, hanno fatto da contorno al banCommercianti santantonesi, costituita nel 2011 in occasione del centenario
della candelora donata dai carrettieri del paese, nel tentativo di mantenere
e coltivare le tradizioni popolari ha ritenuto opportuno celebrare, in seno alle
manifestazioni legate al santo patrono Antonio Abate, uno dei più illustri
compaesani di tutti i tempi, probabilmente il più illustre in campo artistico,
ancora capace di realizzare eccezionali opere, ma, probabilmente, non
conosciuto quanto meriterebbe.
Bar Fratelli Patanè - Pozzillo Superiore
chetto. Alla novella coppia, alla signora Mattea Pennisi mamma dello sposo,
ai genitori della splendida Nancy, Nella e Nello Pappalardo, quest’ultimo stimato titolare dell’Automercato Italia, gli auguri della nostra redazione.
Antonio Foti
Il gelato ? e non solo...
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All’inizio dell’estate ci sono le risultanze di fine stagione sportiva e le nomine per la nuova. Entrambe vedono parecchi associati della Sezione Arbitri
di Acireale. Scontata riconferma, la terza consecutiva, per Rosario
D’Anna, l’associato attualmente più prestigioso, quale Presidente del
Comitato Regionale Arbitri. D’Anna ha riconfermato a sua volta nell’organigramma del C.R.A. Giuseppe Raciti, assegnandogli la Vice Presidenza;
in questo modo sia il Presidente che il suo Vice sono entrambi di Acireale.
Riconfermati anche il referente regionale della Rivista “L’Arbitro” Rodolfo
Puglisi. il collaboratore Giuseppe Bella ed il dott. Angelo Adriano Spina,
Collaboratore del Fiduciario Medico. Non riconfermato invece Giovanni
Greco, perché ha assunto la carica di consigliere sezionale. Andrea
Salvatore Pulvirenti resta quale Vice Presidente della Commissione di
Disciplina regionale, così pure Nunzio Manusè come componente del
Settore Tecnico dell’AIA, Area Formazione Studio Comunicazione e
Marketing. Note positive si riscontrano dalle risultanze di fine anno. Alla
CAN PRO vengono riconfermati gli assistenti Antonino Oliveri ed
Alessandro Vigo e gli osservatori Massimo Spoto ed Antonio Torrisi.
Alla CAN D al riconfermato arbitro Giovanni Messina si aggiunge
Francesco Raciti, promosso dopo un solo anno di permanenza alla CAI.
Tra gli assistenti confermato Carmelo Giuffrida, raggiunto da Michele
Gerbino, promosso dalla regione, mentre purtroppo è stato dismesso
Giuseppe Lizzio. Promosso anche dopo un solo anno alla CAI in CAN D
l’osservatore Mario Mascimino, mentre vengono dismessi Ivan Siragusa
(per limite di permanenza nel ruolo) e Nando Ardita ed Antonino Bella a
domanda. Da ricordare anche che si trova in congedo Salvatore Marano,
in atto responsabile della Delegazione della FIGC di Enna.
Alla CAI vengono promossi gli arbitri Salvatore Castorina ed Alessandro
Maugeri, mentre è stato dismesso per limite di permanenza al ruolo Alfio
La Vaccara. Confermato nei ruoli l’osservatore Mario Di Prima, raggiunto
da Alessandro Fiorito e Rodolfo Puglisi, promossi dalla regione.
Buone nuove anche dal Calcio a Cinque dove sono stati pienamente confermati alla CAN 5 i direttori di gara Salvatore Panebianco (incluso tra gli
arbitri di Serie A), Vincenzo Brischetto, Nicolò Leanza e l’osservatore
Mariano Previtera; vengono raggiunti in questo Organo Tecnico dall’arbitro Daniele Barbagallo. A tutti loro il Presidente della Sezione Olindo
Ausino, il Presidente onorario Filadelfo Grasso, il Consiglio Direttivo
Sezionale e tutti gli associati augurano i migliori successi per un'altra stagione ad alto livello e ricca di soddisfazioni per il futuro.
Nella foto da sn. Gerbino, Fiorito, Raciti, Barbagallo, Mascimino,
D’Anna, Puglisi, Ausino, Castorina.
Angelo Silvio Musmeci
Anche Scillichenti ha finalmente il suo spazio di aggregazione pubblico
in cui i cittadini potranno liberamente trascorrere il loro tempo libero. Nei
pressi della scuola media infatti è stata aperta da qualche tempo quest’area,
una cui parte è adibita a parcheggio, in pendio e caratterizzata da terrazzamenti; alla fine di essa un grande
albero di bagolaro (minicucco).
Dopo la piazza principale, luogo
aperto al pubblico in quanto di proprietà della chiesa, il paese, cresciuto negli anni come numero di
residenti, ha pertanto il suo posto
“pubblico” con verde, di cui si sentiva da tempo l’esigenza. Un evento che cade peraltro nel 2012,
anno in cui la comunità ricorda il
Centenario della fondazione della
chiesa intitolata a Maria SS. del Rosario di Pompei ed in qualche modo
anche della nascita dell’agglomerato stesso. All’inaugurazione, alla quale è
intervenuto il Sindaco Nino Garozzo, oltre che il consigliere comunale del
luogo, ing. Salvatore Maugeri, si è parlato di intitolare l’area ad una personalità che tanto si è prodigato per il bene pubblico e della comunità locale:
in pratica il ritratto ideale del compianto cav. Giuseppe Maugeri, un galantuomo che è stato per tanti anni amministratore comunale.
Rodolfo Puglisi
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Sabato 8 settembre 2012
LA NOTTE DELLE STELLE
DEL PREMIO “ACI E GALATEA” 2012
AKIS
AKIS
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Acireale riparte con una certezza. Di sicuro non di stampo politico, ne di matrice filo-amministrativa, dato il momento di forte
aggrovigliamento in vista delle prossime elezioni. La Città delle
Cento Campane riparte con la certezza di suscitare ancora fascino ed interesse negli ospiti che ancora la ammettono a vera
Perla della Riviera dei Limoni. Capace di smuovere sorrisi, applausi, consensi, con un palcoscenico ideale da mille e una
notte per quella tradizionalmente riconosciuta come la “Notte
delle Stelle”.
Per il Premio “Aci e Galatea” è stato davvero l’anno zero.
Quello degli addii al veleno, addolcito solo dall’esperienza e
dalla signorilità di chi da 47 anni tiene fede ad un patto di sangue con la sua terra. Quello delle scommesse vinte e salutate
con vivo entusiasmo da una piazza riconoscente e mai “addormentata”. Quello del lavoro e del sacrificio di chi scrive, portato
Il Cine Foto Club “Galatea”
avanti con la convinzione di riuscire a consegnare, finalmente,
ed il “PREMIO ACI e GALATEA 2012”
alla Città un evento degno di essere ricordato.
Al Premio “Aci e Galatea” hanno vinto tutti, ospiti, premiati, preringraziano
miatori, personale di scena, registi, avventori e semplici curiosi.
La notte del 10 agosto scorso ha portato con se il bagliore delle
Tutti coloro che hanno partecipato e contribuito
stelle siciliane accostatesi per la prima volta al mito del pastoalla realizzazione del Premio.
rello Aci e della ninfa Galatea, con la riconoscenza di chi è
grato per aver portato il buon nome della Sicilia in giro per il
mondo. Il prestigio dei nomi ed il calore di una manifestazione
che, tra mille stenti, mille problemi, ferite sanguinanti e coltellate da voltafacce ora noti ora sconosciuti, è riuscita ad imporsi,
Turi Consoli
nonostante chi non avrebbe scommesso nemmeno il più riluttante dei centesimi, hanno avuto la meglio. I sorrisi e le mani
tese a ringraziare lui, Turi Consoli, uomo ed anima del Premio,
hanno riempito il cuore.
Alessio Vassallo, Elvira Terranova, il Comune di Milo (per
Dalla), Ilenia Battiato, Gianfranco Castro, Gaetano Gravagno,
Antonello Tonna, la Azzurra Srl, Salvatore Scalia, Andrea Tidona, Sarah Zappullà Muscarà e l’Aias di Acireale sono stati
gli esempi più graditi pronti a testimoniare come Acireale risplenda nel firmamento di tutta la Sicilia.
Ancora e ancora una volta. Nonostante tutto, nonostante i nei,
nonostante le battute d’arresto e nonostante chi ha dato prova
di inciviltà, maleducazione e mancanza di tatto e cortesia nei
confronti dei prestigiosi ospiti, alzandosi dalla poltrona ed andando via.
Ma, vivaddio, nemmeno questo scalfisce il ricordo commosso
di una serata perfetta e magica.
Viva Acireale, Viva il Premio “Aci e Galatea”!
Sabato 8 settembre 2012
PREMIATI 2012
AIAS Acireale
AZZURRA Srl
Ilenia Angela Battiato
Gianfranco Castro
Gaetano Gravagno
Salvatore Scalia
Elvira Terranova
Andrea Tidona
Sarah Zappulla Muscarà
Lucio Dalla
Premio alla Sicilianità
alla Memoria
Grazie.
Riccardo Anastasi
Comitato d’Onore
S. E. Il Vescovo di Acireale – Mons. Antonino Raspanti
Sindaco Città di Acireale – avv. Nino Garozzo
Presidente Consiglio Città di Acireale – prof. Toruccio De Maria
Presidente Prov. Reg. di Catania - On.le Giuseppe Castiglione
Pres. Fondazione del Carnevale di Acireale – avv. Nino Garozzo
Pres. Accademia degli Zelanti e dei Dafnici – dott. G. Contarino
Ass. alla Cultura Città di Acireale – prof.ssa Nives Leonardi
Ass. alla Cultura Prov. Reg. di Catania – avv.to Ruggero Razza
Presidente Lions Club- prof. Rosario Musumeci
Presidente Rotary Club- ing. Alfio Grassi
Presidente Kiwanis Club- architetto Giuseppe Balsamo
Presidente Serra Club - avv. Salvatore Peluso
Presidente Fidapa Club – prof. Pina Consoli
Presidente Dame Nastro Azzurro – prof.ssa Daniela Simon
Sindaco di Aci S.Antonio – dott. Pippo Cutuli
Sindaco di Aci Catena – dott. Ascenzio Maesano
Sindaco di Aci Bonaccorsi – dott. Mario Alì
Presidente Onorario CFC “Galatea” – dott. Nello Catalano
Foto servizio di Fabio Consoli e Franco Barbagallo
Antonello Tonna
Alessio Vassallo
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8
AKIS
Sabato 8 settembre 2012
(Ri)apre il Teatro dei Pupi di Emanuele Macrì
La possente ed indimenticabile “voce” di Emanuele Macrì è tornata a risuonare nel teatro dei Pupi di via Alessi grazie alla interpretazione di un suo
diletto interprete che sempre lo aveva collaborato: Nello Caramma. Nel rinnovato (molte le pecche!) teatro una “nuova”, e speriamo ultima, inaugurazione, con i soliti retorici discorsi dei quali faremmo volentieri a meno… C’è
solo da lavorare sodo per riportare ai fasti di un tempo la struttura, ma non
bisogna dismettere le forze: le panche, che senso ha il veto (poco intelligente) de la Sovrintendenza nel tenere le stesse nascoste in un soppalco
e non utilizzabili? Le sedie di plastica…(azzurre-blù – un pugno nell’occhio!). I fondali del palcoscenico , dove sono andati a finire quelli che mancano? La lapide all’esterno, tre metri sopra la strada: chi la vede? chi la
legge? Le tre fontanelle e lo spazio a verde lungo la via Alessi: bastano
alcuni – pochi - euro per ripristinare il tutto e fare rispettare il divieto di
sosta…Diventerebbe un’oasi elegante e dignitosa se, poi, si obbligassero
i proprietari dei muri perimetrali a rendere gli stessi conformi al decoro.
Pinella Musmeci Consigliere regionale di SiciliAntica
La Prof.ssa Pinella Musmeci è stata riconfermata nella carica di Consigliere regionale
dell’Associazione SiciliAntica. E’ un ulteriore
riconoscimento per la studiosa che per tanti
anni si è prodigata nella vita del sodalizio,
portando in alto il nome della Sede di Acireale
e del Territorio delle Aci. In atto la Prof.ssa
Musmeci nella sede acese ricopre gli incarichi di Delegata ufficiale alle Attività Culturali e
di Bibliotecaria. L’Assemblea Regionale del
sodalizio riunitasi domenica 8 luglio a
Caltanissetta ha proceduto al rinnovo delle
cariche sociali per il triennio 2012/2014. Al
termine della stessa sono risultati eletti:
Presidente Regionale l’archeologa Simona
Modeo (Caltanissetta); Vice Presidente Regionale per la Sicilia Orientale
l’architetto Giuseppe Lo Porto (Catania); Vice Presidente Regionale per la
Sicilia Occidentale l’ing. Giuseppe Canalella (Mussomeli); Segretario
Regionale dott.ssa Corinne Valenti (Lentini); Tesoriere Regionale dott.
Massimo Arnone (Caltanissetta); Responsabile regionale Giovani
Giuseppe Barbagiovanni (Paternò); Direttore Alfonso Lo Cascio (Termini
Imerese); Consiglieri regionali: dott. Tonino Bellomo (Siracusa); ing.
Giuseppe Biondi (Centuripe); Emanuele Carpenzano (Adrano); prof.
Giacinto Cavallaro (Grammichele); dott. Maurizio Di Rosa (Palermo);
dott.ssa Marta Fitula (Polonia); dott. Orazio La Delfa (Agira); Giuseppe
Moschella (Vizzini); prof.ssa Pinella Musmeci (Acireale); prof. Mimmo
Seminerio (Caltagirone); Costantino Tropea (Catania); avv. Giuseppe
Virgillito (Paternò).
All’Assemblea Regionale ha partecipato il Presidente della Sede acese,
Michele Fichera, alla sua prima Assemblea regionale, accompagnato dai
consiglieri Armando Pitruzzella e Biagio Di Maria.
Rodolfo Puglisi e Guido Leonardi
Poche cose e il trasferimento del Museo in altro luogo (un idea? : alcuni
pupi nell’androne e nelle scale del Palazzo di Città – sotto bacheche di
vetro) o nello stesso teatro. Il turismo, come si può notare, si può “organizzare” anche senza voci in bilancio…, con qualche idea in più e qualche
“sorriso” in meno…così la finiranno di continuare a piangere miseria.
T.C:
Festeggiamenti di San Antonio Abate
fede, folklore e… senso della misura.
Cala il sipario sui festeggiamenti di S. Antonio Abate, patrono della città del
Casalotto. Tra fede e folklore, preghiere e botti pirotecnici anche per quest’anno è andata. Tuttavia, poteva andare meglio ma non per retorica (tutto
potrebbe andare meglio) ma per realistica constatazione. Adesso che la
brezza della sera ha dissipato l’acre fumo dei fuochi pirotecnici ed è scemato l’ardore, possiamo riflettere a mente serena: come sempre l’anarchia
ed il mancato rispetto delle regole contraddistingue i festeggiamenti
dell’Anacoreta Antonio Abate il quale, se da un lato è riuscito a sfuggire alle
tentazioni del maligno, non altrettanto ha potuto fare per sfuggire al pathos
festaiolo dei portatori e degli irriducibili dei botti. Anche se viene meticolosamente pianificato il protocollo dei festeggiamenti l’euforia indotta da grancassa, botti, piatti e fanfara fa dimenticare le regole. Ciascuno pensa di fare
di più, tanto di più, troppo di più… il massimo. Si cade in pratica nei soliti
annosi problemi che generano discussioni e polemiche. Il ritiro del Santo
alle tre e mezza del mattino e le molte lamentele di persone sofferenti o che
per lavoro devono alzarsi presto quantunque trascorsa la notte pressoché
insonne, vittime di un bombardamento che negli anziani evoca ben altri scenari, la dice lunga sull’opportunità di dare un senso concreto al termine “limite” . Un limite ai fuochi di artificio, un limite alle danze dei cerei in piazza
prima dell’uscita del fercolo, un limite alle spese, un limite … insomma è
necessario. Non si pensa che mentre ci si diverte a bruciare in fuochi colorati migliaia di euro, qualcuno potrebbe non essere così contento pensando che domani non potrà
fare la spesa e invece
con un botto poteva camparci un mese. Sorge
sempre il solito dilemma
la festa è religiosa oppure
è
folkloristica?
Ovviamente l’uno e l’altro
e credo comunque che la
fede non debba essere
alimentata dai decibel dei botti bensì dall’amore verso Dio e verso il prossimo… quel prossimo che magari potrebbe soffrire meno se avesse qualche
briciola del “raccolto”. Gli applausi scroscianti che in chiesa hanno sottolineato la decisione di dare una parte del ricavato in beneficienza da parte
della Commissione del Cereo degli Artigiani rimarca la condivisione da parte
della popolazione di tale gesto. Credo sia venuto il momento, nel contesto
dell’attuale crisi economica in cui versiamo, perseguitati dalla maledetta
spending review, di meditare sull’organizzazione della prossima festa che
necessita di un regolamento scritto e divulgato ai santantonesi. I fuochi
pirotecnici certamente valorizzano i festeggiamenti e, in misura appropriata,
sono anche uno spettacolo che merita di essere ammirato ma, come ogni
cosa, il limite è necessario altrimenti è come gustare una buona pietanza
ma se eccessiva ci si alza da tavola appesantiti e nauseati. Alla prossima
festa con regole certe e senso della misura... si spera.
Giovanni Tringali
Caldo, caldo e ancora caldo...
Satanasso, Caligola, Burghiba, Belzebù,
Fraxasso, Nerone, Minosse, Circe, Cerbero,
Caronte, Lucifero….ne manca qualcuno? A parte
il premier Monti (Dio ce ne scampi!) c’è anche la
suocera che spesso, come tradizione vuole, è
uno dei più violenti accadimenti (estivi ed invernali) che ci possono capitare, questa estate tutti
i personaggi sopra citati ci hanno deliziato, è
solo un modo di dire, con le loro vampate di calore. Mia moglie, poverina, con le sue “normali”
caldane non ne poteva più…il medico, il farmacista, la “maga” di turno, l’erborista, il dietologo…tutti a consigliare pillole e rimedi della
nonna…L’umore nero la faceva da padrona…fino a quando…il “Bernacca”
televisivo di turno, forse consigliato dall’ex premier (le elezioni sono vicine!)
ha pronunciato la tanto sospirata frase: il caldo è finito. Ed è finito davvero! E’ arrivata Beatrice, su invito di Benigni e pressante richiesta dell’ex premier. Vedi un po’ che Berlusconi ci fa stare ancora freschi?
T.C.
Un quadro di Mimma Pisano (1978) - collezione privata ed il gruppo con Nello Caramma, primo da sx., che anima gli spettacoli.
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a cura di Riccardo Anastasi e Antonio Giuffrida
Nella foto di Fabio Consoli, la vetrina allestita dalla Farmacia Cipriani
in occasione della “Nivarata”, classificatasi al secondo posto. La
Farmacia si distingue anche in questo caso, non trascurando la salute, per la sua proposizione a sfondo sociale, partecipando a numerosi
eventi cittadini.
In edicola il terzo numero di Sicilia&Donna
Scacchi: IX Torneo “Dott. Enrico Puglisi”
Giovanni Sposito, da qualche tempo indiscutibilmente il giocatore più forte della Galatea
Scacchi di Acireale, ha vinto il torno sociale,
disputato nel periodo tra maggio e luglio,
dedicato alla memoria del “Dott. Enrico
Puglisi”, scacchista acese allievo in gioventù del “maestro” Angelo D’Arrigo e
Presidente del Circolo Universitario negli
anni 70. Sposito ha ripetuto il successo
dello scorso anno, realizzando da allora un
vero e proprio “slam” aggiudicandosi tutti i
tornei sociali: il Rapid Play “Frecce Tricolori”, il
Torneo “avv. Rosario Spadaro” ed il Rapid Play di
Primavera. Quattordici i partecipanti per otto turni di gioco con un’ora di
tempo con la formula italo-svizzera. Sposito ha realizzato 7 punti sugli 8
disponibili, 2° si è classificato Pietro Nicolosi con 6 punti e bukolz 34,5, 3°
Simonpietro Spina con 6 punti e bukolz 34. Seguono poi in classifica
Salvatore Mangiagli, Salvatore Fresta ed Alessandro D’Anna a 4,5 punti,
Luigi Safiotti e Giuseppe Magazzù a 4, Francesco Ferrarello e Rodolfo
Puglisi a 3,5, Rosario Puglisi e Salvatore Giudice a 3, Antonella Romeo a
1,5 e Lino Scandura a 1. L’Albo d’Oro del Torneo “Dott. Enrico Puglisi” vede
le vittorie di Pippo Marletta nel 2004, Santo Scavo nel 2005, Gaetano
Grasso nel 2006 e 2007, Pietro Nicolosi nel 2008, Giovanni Sposito nel
2009, Paolo Di Mauro nel 2010 e di nuovo Sposito nelle ultime due edizioni. Nella foto: Il Presidente della Galatea Scacchi Saro Puglisi, il vincitore
Giovanni Sposito ed il Presidente del Club Frecce Tricolori Nino Zangrì.
Angelo Silvio Musmeci
Errata corrige: in relazione all’articolo sulla simultanea di scacchi pubblicato a pag. 7 del n. 10 di Akis del 14 luglio 2012, si precisa che il
Candidato Maestro e Campionessa Italiana Under 16 ha ottenuto 11 vittorie, due patte con il giovane Giovanni Sposito e con Giuseppe Lanza,
e due sconfitte ad opera di Santo Daniele Spina e di Salvatore
Mangiagli.
347 1433135
[email protected]
AKIS
Sabato 8 settembre 2012
“Musica ad Acireale”
Pozzillo: “processione marina” e S. Messa all’Altarellazzo per S. Margherita
Conoscere il territorio. – Le lave di Pozzillo
Ha iniziato con i sei concerti della
stagione cameristica seguiti, poi,
dalla
1.a Rassegna Jazz
Acireale. Si è chiuso brillantemente con due "fuori programma":
"CAMEROPERA", un concerto di
brani lirici e piccola orchestra e
con una grande orchestra (26
elementi) che ha eseguito "musica viennese". “ Noi abbiamo pro-
vato a fare un po' di luce e di rumore
nelle serate d'estate” – ha dichiarato
Agostino Pennisi, entusiasta organizzatore della “Musica ad Acireale” - e la
vostra presenza ci ha detto che si può
pensare ad una prossima estate "alla
grande" (e perchè no? a qualcosa prima
dell'estate?)”.
La dimostrazione di come si può fare tanto…basta avere qualche idea
in proposito…Al Comune non hanno soldi, ma ne hanno di idee?
Anche quest’anno , presso il
Chiostro di San Domenico ( ex
liceo Classico Gulli e Pennisi) di
Acireale , ha avuto luogo la rassegna
“Piazze Aperte
al
Cinema”, rassegna cinematografica dedicata al cinema italiano.
Un evento organizzato dalla
Lemon Tour e Aci – Cult in collaborazione con il Comune di
Acireale e la Provincia di Catania . Un cinema, anzi un’idea di cinema che
vuole valorizzare , il nostro cinema italiano attraverso intuizioni , tecniche
e professionalità di tutti coloro che concorrono alla realizzazione di ogni
centimetro di pellicola . La rassegna attraverso l’attenta analisi del prof.
Mario Dal Bello membro della Commissione Nazionale Valutazione Film
della CEI, ha proposto opere filmiche cult del cinema italiano attraverso
una trilogia che in apertura ha avuto come protagonista Pupi Avati , il regista bolognese che in 40 anni di carriera si è sempre caratterizzato per la
delicatezza dei suoi soggetti .
Ospite della serata l’attrice romana Manuela Morabito , attrice feticcio
dello stesso Avati.
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a cura di Riccardo Anastasi e Antonio Giuffrida
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In Estate la frazione acese di Pozzillo mare si sveglia per preparare i festeggiamenti di S. Margherita e per l’incremento dell’antropizzazione estiva di villeggianti. Il dinamico parroco Don Giuseppe Cicala, tanto amato dai pozzillesi, non smette di sorprendere per le innovative iniziative che contraddistinguono la sua sentita missione pastorale. Venerdì 20 u.s. la suggestiva “processione” marinara ha creato nel tardo pomeriggio uno scenario molto
apprezzato dai villeggianti dei due grandi complessi condominiali
dell’”Altarellazzo” che hanno addobbato la scogliera, formata dall’antica lava
cicirara, emessa dal sistema vulcanico dell’Ellittico circa 15.000 anni fa, con
fiaccole e luci per salutare il passaggio della Patrona di Pozzillo. L’iniziativa
è pregnante di simbologia dato che S. Margherita è invocata dai pescatori
che ad essa si rivolgono con fede quando affrontano i pericoli del mare aperto che talora non perdona. Sabato 21 sera si è celebrata la S. Messa all’interno dei complessi condominiali dell’Altarellazzo ed anche questa apprezzata circostanza per i condomini si può incardinare in un contesto simbolico
perché a pochi metri dall’improvvisato e semplice altare sorgeva l’antica chiesetta della piccola frazione marinara acese nella quale un tempo i pozzillesi
vi si recavano a pregare. Oggi le violente mareggiate hanno cancellato la
parte nord della via Altarellazzo ma non il ricordo che gli anziani hanno del
posto per cui la celebrazione eucaristica nel sito dell’Altarellazzo assume una
valenza, oltreché religiosa, anche storica. Nell’omelia Don Giuseppe Cicala
ha tracciato la fisionomia agiografica di Margherita di Antiochia, semplice
fanciulla cristiana che subì il martirio sotto Massiminiano assurgendo agli
onori degli altari. L’esperienza è stata talmente positiva e partecipata che
Don Giuseppe ha assicurato la “canonizzazione” dell’evento con cadenza
annuale. La notizia è stata accolta con soddisfazione dai condomini che si
distinguono particolarmente per l’armoniosa convivenza comunitaria nel
rispetto del prossimo.
La frazione marinara più settentrionale di Acireale è edificata su due estese
colate laviche separate dalla piccola baia sabbiosa del porticciolo. A nord la
caratteristica lava cosiddetta cicirara emessa dall’antico edificio vulcanico
dell’Ellittico in un periodo compreso tra 15.000 e 5.000 anni fa e a sud l’imponente colata lavica del Monte Ilice alla cui base si trova la bocca effusiva
che è stata datata dall’eminente vulcanologo di fama mondiale, Prof. Jean
Claude Tanguy, in un periodo
compreso tra l’anno 1000 ed il
1060. Questa lava è caratterizzata da caratteristiche sculture alveolari, causate dall’abrasione differenziale marina,
che si possono ammirare in
particolar modo nel litorale di
via Ercole Patti. La colata
lavica dopo avere distrutto
buona parte del fitto bosco del
versante orientale dell’Etna si
è spinta per quasi un chilometro nel mare formando la nera
scogliera di Stazzo-Pozzillo.
Sulle carte dell’Etna si trova
segnalata come anno 1329
ma si tratta di un errore perché la lava del 1329 è stata effusa dal conetto di
Monte Rosso che ricade in territorio di Aci S. Antonio. La lava cicirara a nord
del porto si contraddistingue dalla presenza di grossi fenocristalli bianchi
chiamati plagioclasi che sono silicati sodio calcici con prevalente componente calcica (anortite), i quali conferiscono una consistenza granuloso-friabile
che ricorda
i ceci (cicirara
per
l’appunto;
termine
questo citato
anche
nelle pubblicazioni
internazionali in lingua inglese
come “cicirara flow”).
Tala caratteristica
tipologia di
lava la si
può ammirare anche nei blocchi a secco dei muri rurali di via ingegnere in fondo alla
quale si può osservare un caratteristico Graben, ovvero una zona in ribassamento compresa tra due faglie: la S. Leonardello e la faglia PozzilloTorrente Fago.
Giovanni Tringali, pozzillese…estivo.
Nella foto una tipica lava cicirara
(museo di vulcanologia dell’I.R.M.A. di Acireale)
10
AKIS
Sabato 8 settembre 2012
Cosa succede se la ripresa
economica preannunciata
dal Presidente Monti e suffragata dal Ministro Passera
non dovesse esserci entro
fine anno?
Succede che, come per il
precedente governo, la fiducia scende a zero, i partiti
non potranno più sostenerlo
e le elezioni politiche saranno anticipate rispetto alla loro
scadenza naturale. Succede
che le sotterranee intenzioni
di anticipare le elezioni per
determinare i nuovi equilibri
nel parlamento e nel paese
passando attraverso la delicatissima elezione di un
nuovo presidente della Repubblica prenderebbero il largo navigando in un
mare in tempesta. Tra le incognite condizionanti circa il percorso per elezioni anticipate ci sarà il risultato delle elezioni “politiche” siciliane che rinsalderanno e romperanno l’alleanza innaturale tra l’UDC ed il PD per il sostegno ad un candidato presidente che non è nel cuore dell’uno e dell’altro partito. A chi serve anticipare le elezioni politiche, ancorchè di pochi mesi? A chi
vuole sorprendere gli avversari e soprattutto a chi vuole sbarrare la strada a
chi crede di poter salire al colle con fare distratto sgusciando in “mezzo” ai
contendenti. Il primo atto che si metterà in campo è la riforma elettorale. Di
questo ci siamo occupati in un “stanza” precedente proponendo delle soluzioni che riavvicinino la gente alla politica e senza partigianeria. E’ ovvio che
le intenzioni manifestate in questi ultimi giorni dai rappresentanti dei partiti
non possono non tenere conto degli interessi (legittimi) dei partiti stessi. Il
secondo atto è dato dai provvedimenti circa lo sviluppo e la ripresa economica e di chi li voterà. L’esito di questa mediazione darà la prima proiezione ed il primo segno concreto di cosa pensano, senza dirlo, per il loro futuro i partiti e ci consegnerà un primo indizio per il nuovo inquilino del colle.
Se tutto va a gambe per aria si andrà ad elezioni anticipate in fretta e i “colli”
di Roma potranno chiamarsi “monti”. Dopo tutto la differenza si consta in
pochi metri di “altezza”.
La Stanza
degli Specchi
Nello Catalano
Da tempo non faccio “cronaca” su Akis. Le lamentele che continuano ad arrivare dovrebbero sollecitare quelli della “res publica” ad attivarsi ed eliminare
gli inconvenienti per i quali basterebbe solo un poco
di attenzione e buona volontà. L’anno scorso, di
questi tempi, una segnalazione per un grave problema (elettrico) in via Castiglio Casino, a S.Tecla,
per il quale si attivò subito anche l’attuale assessore Gaetano Leonardi, non ha avuto risoluzione alcuna…il problema, sempre grave, ancora esiste e dif‘U Tuppetturu ficilmente ci sarà qualcuno che se ne interesserà…salvo che non ci scappi il morto.
Quella di cui accenno brevemente, adesso, è una segnalazione per alcune
lampade spente sulla via Tonno a Guardia; lampade spente da tempo che
nessuna segnalazione (ai vigili e all’Enel) ha sortito effetto. Zona al buio,
pericolosa date le condizioni della strada e vari tentativi di furti nelle case,
andati fortunatamente a vuoto. La segnalazione è partita. La soluzione non
ve l’aspettate certamente. Non ci sarà. Tanto, pensano quelli della “res publica”…chi se ne frega !
Il cittadino a spasso
Turi Consuli,
u riloggiu di la vita,
mai si ferma,
accucchia lu giru
e non ti duna scampu,
t'arriorda
ca ha passatu 'n-annu,
e arriva sodu sodu,
lu cumpliannu!
E’ morto Antonino Corvaia
dal “Il Sole24Ore” - Martedì 7 Agosto 2012 -N. 217
Era uno dei pochissimi superstiti della tragedia di Cefalonia del 1943
Lo scorso 16 agosto, all’età di 90 anni, è
morto Antonino Corvaia, uno dei pochissimi superstiti della tragedia che si consumò
nell’isola greca di Cefalonia a seguito dell’armistizio con le forze anglo-americane,
firmato a Cassibile il 3 settembre 1943. I
soldati italiani rimasero senza disposizioni
precise in balia dei tedeschi, fino al giorno
prima cobelligeranti. Alla richiesta dei tedeschi di consegnare le armi, il generale
Gandin, comandante della Divisione Acqui,
dopo ampie consultazioni nel corso di una
settimana per la ricerca di un compromesso, sentiti i soldati, si rifiutò di cedere le
armi e ci fu il massacro: 9406 morti. Oltre
1300 caddero durante gli accaniti combattimenti che si svilupparono in tutta l’isola,
oltre 5000 vennero passati per le armi o
fucilati dopo la resa, altri 3000, fatti prigionieri, scomparvero in mare a bordo di tre navi che urtarono delle mine. In
11.700 furono costretti dalla sorte a trasformarsi in guerrieri per tener fede
ad un giuramento: chiamati a scegliere tra la vita e l’onore, scelsero l’onore
sacrificando la vita e scrivendo , come afferma Alfio Caruso in “Italiani dovete morire”, ”la pagina più nobile dell’esercito italiano durante la seconda
guerra mondiale”. Anch’io ho scritto tanto sin dagli anni Ottanta (segnalo soltanto “I fatti di Cefalonia: una testimonianza”), grazie al racconto dell’amico
Antonino Corvaia, che si salvò per miracolo attaccato a una tavola dopo la
disintegrazione, causata da una mina, della nave su cui era stato costretto
ad imbarcarsi come prigioniero. In mare aperto vide morire tanti suoi compagni. Infine fu rimorchiato da una nave in transito, fu rinchiuso in un campo
di concentramento di Atene e successivamente fu portato da Patrasso a
Belgrado in Jugoslavia. Da qui, dopo il bombardamento degli Americani che
provocò circa 700 morti, i tedeschi condussero i prigionieri a Segni Marittimo
(vicino Fiume) e poi a Mitrovitza in Macedonia, dove una colonna di bulgari
li liberò dai tedeschi. Ma non finì lì, Corvaia e i suoi compagni di sventura
nel maggio del 1944 furono trasportati a Divra e a Skopie, dove vennero
costretti a lavorare come schiavi alla costruzione di una linea ferrata; da
magiare un po’ di granturco e bucce di fagioli. Infine Corvaia giunse a
Bercico in Montenegro, dove gli fu imposto ancora una volta di lavorare con
pochissimo cibo. Ritornò a casa soltanto alla fine del 1946, ma non trovò più
suo padre e sua madre, morti durante il periodo di guerra. Rimasto orfano,
fu ospitato dalla zia e, per qualche tempo, dal fratello. Era originario di
Macchia di Giarre, ma, dopo essersi sposato, nel 1948 andò ad abitare a
Linera, nel comune di Santa Venerina, dove è vissuto fino alla morte, consolato dalla presenza dei figli. Tantissimi i riconoscimenti ricevuti, a cominciare da quello della Presidenza della Repubblica, altrettante le testimonianze che lo stesso Corvaia ha portato nelle scuole e negli incontri pubblici. La sua scomparsa ha destato commozione in chi lo conosceva e lo considerava un amico sincero, sempre pronto a raccontare le atroci sofferenze
subite e, soprattutto, i momenti tragici sull’isola di Cefalonia. Vide centinaia
di comandanti e soldati semplici morire per la Patria, eliminati con ferocia
indescrivibile. Addio, Antonino, caro amico semplice e sincero, grazie per
aver squarciato tra i primi il velo su uno dei momenti più drammatici del
secondo conflitto mondiale. Grazie per aver dimostrato che di fronte al peggio non bisogna rassegnarsi, occorre sempre lottare per ricostruire e dare
senso alla vita. La speranza ti ha animato e ti ha portato a costituire una
famiglia, che hai mantenuto con il lavoro faticoso delle tue braccia.
Giovanni Vecchio
Iu di sti jorna ti ni vogghiu
augurari,
n'autri centu di passari,
si appoi non t'abbastunu
e ti parunu picca,
lassamu fari a Diu e
a tutti chiddi ca t'accucchia.
AUGURI!
Giovanni Grasso
L’A.D. Gianfranco Castro mentre riceve il Premio “Aci e Galatea 2012”
dalle mani della Pres. della Fidapa Club, prof.ssa Pina Consoli e dal
cons. prov. dott. Vincenzo D’Agata
Dal 22 settembre fino al 29 presso la
Sala Mostre Mnemosyne è prevista la
mostra
personale
del
pittore
Massimiliano Cammarata, di Acireale.
L'artista esporrà una trentina di quadri
da lui selezionati, dai quali si evincerà
un percorso, segnato da varie tappe e sperimentazioni, che lo ha portato
ad uno stile personale nel quale il colore è il vero protagonista. Sono tutte
opere di una certa importanza per l'artista, tappe fondamentali che hanno
segnato indelebilmente il suo percorso, alcune delle quali già catalogate e
apprezzate, opere che hanno saputo emozionare.
AKIS
Sabato 8 settembre 2012
11
L 'ICONOGRAFIA DELLA MUSICA
Che cosa è la musica? Secondo una certa definizione, essa è l'arte nella
quale l'immagine lirica si manifesta mediante la combinazione di suoni
diversi per qualità o temporalità. Ovviamente non fortuita ma rigorosamente organica, che si chiama composizione. Essa, sebbene abbia una diversa destinazione dalle altre arti, tuttavia con queste ottiene reciproci incontri
e influenze e commistioni,proposte e risposte. E qui il discorso sarebbe
lungo. Tuttavia, benché non sia un musicologo, sia pure avendo studiato
musica, mi sia consentito di esprimere la viva ammirazione per la personale "scoperta" e per la lettura di un'arte che si chiama ICONOGRAFIA MUSICALE. Che unisce ed accoglie, in una ispirata sintesi, nei monumenti,
assieme alla rappresentazione di eventi e personaggi le immagini dipinte o
scolpite della musica nelle sue espressioni. Esistono diverse iconografie:
quella biblica, quella dantesca, quella risorgimentale e così via. Esse esprimono le immagini visive attinenti a quei soggetti e di solito vengono esposte sui libri, nei monumenti, nelle pitture. Ora si vuole affrontare direttamente la tematica musicale. E vorrei-esprimere la mia soddisfazione, per
questa scoperta, ai musicologi, ai musicisti,agli specialisti della musica, poiché si tratta di iconografia della musica inserita tra le arti liberali della architettura, della scultura e della pittura. L' ARS MUSICA PULCHERRIMA IN
ARTIBUS. Vale a dire, la musica, i suoi strumenti e i suoi attori, scolpiti nei
monumenti o rappresentati nelle pitture. Spesso tali immagini possono
essere ritenute marginali ornamenti e dettagli. Ritenute semplice arricchimento, in certi casi poco essenziali. Ma nell'arte nulla è superfluo o marginale. Pertanto, l'occhio acuto dell'osservatore deve dare l'opportuno rilievo
a tali particolari. Soprattutto quando ci si trovi davanti alla rappresentazione
di eventi e personaggi che appartengono al passato. Solitamente, a parte la
valutazione artistica, si ammirano i costumi dell' epoca, gli atteggiamenti, l'
abbigliamento dei personaggi, i colori, il paesaggio. Cose pure attinenti
all'epoca in cui visse l'artista, per ricostruire la storia del passato. Ma c'è il
caso in cui vi appaiono gli strumenti musicali. L'immagine celebrata della
musica. Appaiono persino i grandi della storia, che valutano la musica, a
partire da Aristotele, Platone, Nicomaco, Boezio e dallo stesso Pitagora,
considerato quest'ultimo, l'inventore della musica e della sua scrittura. In
realtà si tratta di un'originale tesi di laurea sostenuta da un concittadino e
che ho molto ammirato: Francesco Scalia, nato e cresciuto accanto alle
nostre chiese e parrocchie. Appartenente alle nostre corali. Egli ha affrontato un tale nuovissimo - argomento, trattando presso" l' ALMA MATER
STUDIORUM dell’Università degli studi di Bologna, la tesi “Ars Musica
Pulcherrima in artibus: L'iconografia della Musica tra le Arti Liberali nel XIV
XV secolo”.
Relatore il prof. Alessandro V olpe, ottenendo un esito brillante. La ricerca
ha mostrato come le fonti letterarie abbiano dato origine a innumerevoli
visualizzazioni della personificazione allegorica della Musica fra le Arti
Liberali. La figura pagana,che avanza alla testa di un corteo di dèi e poeti
suonando uno strumento sconosciuto, è sostituita da una donna che, traslata in chiave cristiana è posta sotto l'egida di "Maria sedes sapientiae". Ed
è proprio questa metamorfosi nell'Arte figurativa che si ammira, quando
essa nel corso del tempo sceglie, come modello iconografico, l'immagine di
Santa Cecilia, patrona della Musica e dei musicisti, soppiantando progressivamente quella della Musica come Arte Liberale, in certo senso figura
pagana. "Caecilia virgo" diviene così incarnazione della stessa Musica, in
un'epoca in cui il termine "artista", in contrapposizione con quello di "artigiano" , perde la sua accezione medievalistica, acquisisce un nuovo significato e comincia a fondersi con esso. Musica, Arte figurativa, Architettura
costituiscono un meraviglioso incontro, una ineffabile sintesi, nelle nostre
chiese, nel nome della Fede e della civiltà cristiana, che nobilitano il corso
della storia.
Can. Mons, Pappalardo
Nino Di Bartolo non c'è più.
L'uomo è venuto a mancare, ma è rimasto
in me ed in tutti quelli che lo hanno conosciuto la figura, il ricordo di un amico, un
caro maestro di vita.
Con passo leggero, spedito ma deciso,
senza alcun tentennamento ha percorso
la sua pur breve vita terrena, donandoci
un sorriso ed una lezione d'umanità. Su
Nino non hanno prevalso i difetti ma gl'innumerevoli pregi.
Io sì, ho avuto la fortuna di averlo frequentato come amico, e poi come maestro, anzi, come amava definirsi, " mastro
".Per più anni ho frequentato il suo studio,
che è diventato la mia prima palestra,
luogo ove ho sviluppato tecnica e passione forense. Arguto quanto preparato, leggeva l'agenda della vita con la
serietà dell'avvocato e la gioia di un uomo che apprezzava
l'amicizia.L'affetto che, anche in quest'ultimo giorno, lo ha abbracciato, che
ha reso meno soli Sara, Roberta e Seby, che ha riunito tutti i suoi praticanti e colleghi attorno alla sua toga non lo lascerà più. Lo conserverà nei nostri
cuori. Il bel ricordo di un piccolo grande avvocato vivrà ancora con Sara, nei
figli Roberta e Seby, negli amati nipoti ed in tutti noi, suoi amici e devotissimi discepoli.
Addio mastro, arrivederci Nino.
Gaetano Aloisi Maugeri
Turi Consoli e la redazione di Akis sono vicini alla famiglia
nel ricordo del carissimo amico Nino.
12
Sabato 8 settembre 2012
AKIS
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