Zaccagnini minaccia: vedrete a settembre la repressione cos`è
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Zaccagnini minaccia: vedrete a settembre la repressione cos`è
ANNO VI - N. 180 Martedì 9 agosto ^977 - L. 200 Ououdiano Spedizione m aDbonamenlo postale G r u p p o 1 /O Direttore: Enrico Deaglic D i r e t t o r e r e « p o n » » b t l « . M i c h e i e Taverna H e d e i ^ o n e : i/ia dei M a g a z z i n i G e n e r a l i 3 2 . A . t e l a t o n i 571798 - 5740613 - 5740638 - A m m l n M r u l o t w • dWfueio ne. Telefono 5742108 c o n t o c o r r e n t e p o s t a l e 49795008 i n t e s t a t o a L o t t a C o n t i n u a " , via D a n d o l o 10. R o m a - P r e i i o «H e e t e r o ; Svizzera. Ir 1,10 A u t o r t i j a j l o n I : R e g i s t r a z i o n e del T r i b u n a l e di Roma n 1442 d e l 13 m a r z o 1972 A u t o r i z z a z i o n e a giornale m u r a l e del T r i b u n a l e d i Roma n 15751 d e l 7 g e n n a i o 1975 • T I p o g r e t l a : . 1 5 G i u g n o . , via d e i M a g a z z i n i G e n e r a l i 30 T e l e t o n o 576971 AI>bonamenti: Italia: a n n o t i r e 30 000 s e m e s t r a l e lire 1 5 0 0 0 - E s t e r o a n i m l i r e 3 6 0 0 0 se mesiraie lire 21 OOO S p e d i z i o n e p o s t a o r d i n a r i a su r i c h i e s t a p u ò e s s e r e e f f e t t u a l a per p o s t a aerea V e r s a m e n t o da e f f e t t u a r s i sui c o n t o c o r r e n t e p o s t a l e n 49795008 i n t e s t a t o a " L o t t a C o n t i n u a " via D a n d o f o 10 Roma Zaccagnini minaccia: vedrete a settembre cos'è la repressione Finora, secondo il segretario democristiano, la repressione « non si è ancora dispiegata in tutta l'intensità » prevista dalle nuove norme sull'ordine pubblico. Un nuovo giro di vite sui consumi e sull'occupazione messo in programma per settembre. Elogi al PCI, insulti agli intellettuali e ai magistrati democratici (un florilegio a pag. 3) Condanne per direttissima ai £-'EN£R^IA MucteARE ai comoaani compagni ^^g^uoi^A/i di Malville La lotta antinucleare si estende. Manifestazioni e violenti scontri anche negli Stati Uniti Un intervento a pag. 8 La trappola della criminalizzazione Una intervista con Franco Ferrarotti (a pag. 12) Questa, compagni, è V articolo che vi mando oggi dalla redazione di Metre. Si chiama Omar Giublin, l'hanno trovato in mezzo alle rovine di un vecchio deposito a Mestre (vicino aUa nostra sede in via Dante). Le sue condizioni sono graoissime: stato di coma da profondo stato di denutrizione. Detta in breve significa che l'uomo sta morendo di fame. Sul corpo ci sono i segni raccapriccianti dei morsi dei topi, affamati anch'essi ma con ben altra ev.ergia di fronte a quell'uomo consumato dalla fame e dalla stanchezza. Omar è probabilmente un samalo, uno de tantissimi venuti in Italia a cercare lavoro. A Mestre molti passano per la notra sede, raccontano la loro storia, quella povera, quasi sempre uguale delle loro origini e quella romanzesca dei viaggi in cerca della possibilità di vivere. Si ascólta, qualche domanda, qualche spiegazione su Mestre, una colletta, arrivederci e buona fortuna. Qualcuno ritoma ad aggiornare la storia, a cercare compagnia e un po' di soldi. Anche Omar forse ha cercato, ma in questi giorni la sede è chiusa e la città sembra sepolta sotto il peso dell'afa. Di fronte a questo piccolo fatto di immensa miseria n.on ho molta voglia di pensare alla mancanza dì mense sociali per tutti, al próblenna dell'occupazione, ai punti di incontro che non ci sono, àUe condizioni generali di somali etiopi, in Italia. Tutto questo qui pare tropo poco di fronte all' epilogo di questa vicenda. Non. riesco a pensare che solo i topi abbiano avuto interesse per Omar Giublin, negro, solo, disperato in mezzo alla città. G. B. Continua l'altalena sulla pelle di Petra Krause Montalto: Discussione dopo la manifestazione di sabato, su come continuare la lotta: campeggiatori antinucleari, compagni, abitanti della piana decisi ad impedire l'inizio dei lavori delle ruspe (pag. 2) Son proprio nuovi questi 'philosophes'? Omar Giublin nel paese più libero del mondo Firenze, via dei Calzaiuoli Dopo lo sgombero poliziesco, i compagni guardano a settembre (a pag. 9) Domani un articolo su Oscar Negt sulla cultura e il potere Milano, 8 — Gli avvocati difens«ri in Italia della compagna Petra cercano di ottenere la revoca del mandato di cattura che dovrebbe essere attuato al suo rientro in Italia; frattanto le autorità svizzere, con premeditato ciDKmo, continuano a rinviare la partenza con incredibili e ridicoli pretesti. Ricordiamo per esempio quello della mancanza di im interprete dallo « svizzero » che la presentasse alla polizia italiana. Non sfugge a nessuno la crudeltà di questa altalena che avviene in questi termini: ogni giorno a Petra viene comunicato che è quello della partenza; poi regolarmente all'ultimo momento viene rinviata. E" una sottile schifosa tortura che si somma a quelle che la compagna ha subito in tutti i mesi di segregazione nelle galere svizzere. Deve essere chiaro ad ogni compagno e democratico che anche al rientro di Petra Krause la mobiNtazione non deve andare in ferie, perché venga concessa la libertà provvisoria in modo che p(Ksa essere ricoverata in un osi)edale nel quale avere le cure di cui ha bisogno e non debba finire a San Vittore. Non è inutile ribadire l'innocenza della canpagno e tì fatto che la sua scelta di venire in Italia, quando era stata espulsa, l'aveva fatta fiduciosa che qui la mobilitazione militante e democratica non la avrebbe abbandonata nelle mani della magistratura italiana. •il