nuova tecnica per la cura del tumore al seno

COMUNICATO STAMPA
Centro di Senologia – Ospedale di Sanremo NUOVA TECNICA PER LA CURA DEL TUMORE AL SENO Presente solo in altri cinque centri specializzati in Italia Dal mese di settembre, il Centro di Senologia Clinica dell'ASL 1 Imperiese, si avvale di una recentissima tecnologia per l'analisi intraoperatoria del linfonodo sentinella nel tumore della mammella. La nuova tecnica consente di rendere più semplice e sicura la cura del tumore al seno in tutti quei casi in cui sia indicato eseguire la ricerca del linfonodo sentinella, durante l'intervento di asportazione del tumore. Attualmente il metodo viene utilizzato in soli cinque centri italiani (Torino Molinette, Ospedale Sacco di Milano, Regina Elena di Roma, ospedale di Erba). Cosa significa “ricerca del linfonodo sentinella” Si tratta di una metodica, ideata dal Prof. Veronesi, di prelievo del primo linfonodo o gruppo di linfonodi, che, a livello del cavo ascellare, drena la linfa proveniente dalla sede del tumore, dove per prime possono essere arrivate le cellule tumorali. Il linfonodo viene esaminato ed in caso di interessamento tumorale si procede alla asportazione degli altri linfonodi del cavo ascellare. Rispetto al passato, la tecnica consente di non rimuovere gli altri linfonodi in circa l'80‐85% dei casi, evitando alla donna un più lungo ricovero ed un maggior rischio di “danno”da chirurgia a carico dell'ascella e dell'arto superiore. Inoltre, in precedenza era necessario attendere alcuni giorni prima di conoscere il risultato definitivo dell’analisi sul linfonodo sentinella, e in circa il 15‐20% dei casi si verificava la necessità di un secondo intervento per la rimozione degli altri linfonodi, dopo circa 10 giorni. In cosa consiste la nuova metodica Si tratta di un metodo biomolecolare (OSNA) in grado di riconoscere le metastasi linfonodali del carcinoma mammario. È una tecnica assolutamente affidabile che valuta il linfonodo sentinella con una tecnica oggettiva e non soggettiva come l'istopatologia tradizionale che, inevitabilmente, dipende dall’analisi effettuata dal patologo. Quali sono i suoi vantaggi 1. L’affidabilità: essendo un metodo preciso consente di valutare tutto il linfonodo in un solo test 2. La rapidità: al contrario dei metodi tradizionali, è in grado di riconoscere, durante l'intervento chirurgico per il tumore mammario, le metastasi anche piccole presenti nel linfonodo sentinella e contribuisce ad evitare un secondo intervento chirurgico. Lo stato istologico dei linfonodi ascellari è il fattore più importante per la sopravvivenza delle pazienti con cancro della mammella. Grazie a questa nuova tecnica non è più necessario aspettare il risultato istologico definitivo sul linfonodo (di norma una settimana), ma nella stessa seduta operatoria, se necessario si può procedere direttamente all’asportazione degli altri linfonodi. Tempi di attesa per la nuova metodica e l'intervento Presso l’ASL 1 Imperiese l'attesa per un intervento di tumore al seno non supera di norma i 15 giorni, considerando la necessità di far confluire in un unico giorno diverse professionalità. Nella stessa seduta operatoria vengono infatti eseguiti: • l'asportazione del tumore conservando la mammella (o ricostruendola immediatamente con protesi) • la ricerca del linfonodo sentinella (con la presenza e la validazione da parte del Medico Nucleare) e l'indagine OSNA da parte dell’anatomo patologo, con eventuale immediata asportazione degli altri linfonodi ascellari. Se questo non è necessario, il giorno dopo la donna può essere dimessa con un disagio ridotto veramente al minimo. Azienda Sanitaria N.1 Imperiese
Struttura complessa COMUNICAZIONE E SISTEMA INFORMATIVO
Direttore: Gianluigi Piatti
Via Aurelia, 97 – 18032 BUSSANA DI SANREMO (IM)
Telefono 0184/536.538 - Fax. 0184/536.685 - www.asl1.liguria.it - e mail: [email protected]
Codice Fiscale – Partita IVA n. 01083060085
COMUNICATO STAMPA
<<Oggi il cancro della mammella guarisce in oltre l'80% dei casi – spiega il dottor Claudio Battaglia, Responsabile della Senologia Clinica‐ ma per ottenere questo risultato la donna deve eseguire regolarmente mammografia ed ecografia, secondo le indicazioni ormai a tutti note, di norma una volta all'anno dopo i 40 anni e comunque in caso di familiarità o altri fattori di rischio consultandosi con il proprio specialista di fiducia. Inoltre deve rivolgersi a centri di diagnosi e cura dedicati alla mammella, dove potrà essere accompagnata lungo tutto il percorso di cura .>> <<L’acquisizione di questa nuova tecnologia – precisa il direttore generale, Antonio Rossi ‐ rappresenta l’ultimo importante tassello di un percorso di attenzione alla qualità ed all’innovazione che questa ASL da anni sta perseguendo nel settore della prevenzione, diagnosi precoce e cura del tumore al seno. Mi riferisco in particolare al pool di specialisti, appartenenti di varie discipline mediche, che accompagnano le donne in questo percorso con grande professionalità ed esperienza: • al progetto di screening mammografico (coordinato dalla dott.ssa Laura Garibotto) attivo in provincia di Imperia dal 2004 rivolto a tutte le donne tra i 50 ed i 64 anni di età; • all’attività della Senologia Diagnostica (guidata dalla dott.ssa Stefania Russo), struttura che, fa capo al Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radioterapia (diretto dalla dott.ssa Nicoletta Gandolfo), e che di recente si può avvalere della nuova tecnologia del “mammotome”, tecnica di chirurgia mininvasiva per biopsie di lesioni non palpabili della mammella • all’attività diagnostica dell’Anatomia Patologica (dott. Corrado Ruggeri); • alla presa in carico delle pazienti da parte della Ongologia medica, Struttura diretta dalla dr.ssa Elisabetta Campora e dalla Senologia Clinica, (diretta dal dott. Claudio Battaglia) che fa capo al Dipartimento Donna Bambino (Prof. Mario Cotellessa); • all’attività della Radioterapia (diretta dal dott. Marco Orsatti) al supporto e sostegno psicologico offerto dalla Struttura Psicologia (dott. Roberto Ravera) Azienda Sanitaria N.1 Imperiese
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