IL MEDICO E IL FAMILIARE DI FRONTE AL PAZIENTE IN COMA
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IL MEDICO E IL FAMILIARE DI FRONTE AL PAZIENTE IN COMA
IL MEDICO E IL FAMILIARE DI FRONTE AL PAZIENTE IN COMA Dott. Antonio Cutillo Dirigente medico U.O. Terapia Intensiva I° e II° livello Direttore Dott. A.M.Guerrieri Ospedale S.Paolo Savona COMA E’ UNO STATO DI PERDITA DI COSCIENZA DURANTE IL QUALE NON E’ POSSIBILE INDURRE IL RISVEGLIO,NEANCHE CON STIMOLAZIONI VIGOROSE , ED E’ CAUSATO DALLA PIU’ SVARIATE CAUSE DI SOFFERENZA DELL’ENCEFALO HA UNA DURATA ESTREMAMENTE VARIABILE E’ UNA CONDIZIONE TEMPORANEA IN QUANTO PUO’ ESITARE IN UN RECUPERO DELLA COSCIENZA O IN UNO STATO DI MORTE CEREBRALE IN MEZZO SI COLLOCA UN DISTURBO PROLUNGATO E A VOLTE IRREVERSIBILE DEFINITO STATO VEGETATIVO LO STATO DI COMA FARMACOLOGICO…… LO STATO VEGETATIVO : PRINCIPALI ASPETTI CLINICI zMANCANZA DI EVIDENTI SEGNI DI COSCIENZA DI SE’ E DELL’AMBIENTE CON INCAPACITA’ A INTERAGIRE CON GLI ALTRI zMANCANZA DI RISPOSTE COMPORTAMENTALI A STIMOLI VISIVI,TATTILI E NOCICETTIVI zMANCANZA DI COMPRENSIONE ED ESPRESSIONE VERBALE zPRESENZA DI MANIFESTAZIONI CICLICHE DEL RITMO SONNO VEGLIA zCONSERVAZIONE DI FUNZIONI IPOTALAMICHE E TRONCOENCEFALICHE SUFFICIENTI A MANTENERE LA SOPRAVVIVENZA SIA PUR CON ASSISTENZA MEDICO – INFERMIERISTICA zINCONTINENZA SFINTERICA E PARZIALE CONSERVAZIONE DI CERTI RIFLESSI DEI NERVI CRANICI STATO VEGETATIVO PERSISTENTE : QUANDO IL COMA PERSISTE PER PIU’ DI UN MESE DALL’EVENTO STATO VEGETATIVO PERMANENTE : QUANDO LE CONDIZIONI CLINICHE PERMANGONO INVARIATE PER PIU’ DI TRE MESI PER IL COMA DI ORIGINE NON TRAUMATICO PER PIU’ DI 12 MESI PER QUELLI TRAUMATICI QUESTA DISTINZIONE VIENE ABOLITA CON LA CONFERENZA DI LONDRA DEL 1996 International Working Party Report on the Vegetative State Royal Hospital disability IL NUMERO DI PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO IN ITALIA E’ STIMATO DALLO STUDIO GISCAR IN 1-2 / 100.000 ABITANTI/ANNO Zampolini M. Lo studio GISCAR sulle gravi cerebrolesioni acquisite. Aspetti metodologici e dati preliminari. G.I.Med.Riab.2003 I dati sono limitati ai pazienti che accedono a strutture riabilitative e non includono i soggetti più anziani la cui condizione clinica è principalmente a eziologia non traumatica. UNO STUDIO AMERICANO INDICA UNA PREVALENZA COMPRESA TRA 40 E 168 CASI PER MILIONE DI ABITANTI Beaumont L . Graham K , Incidence and prevalence of the vegetative and minimallyconscious states Neurospychol Rehab 2005 IL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI IN COMA AVVIENE IN UN REPARTO DI RIANIMAZIONE TRASCORSO IL PERIODO DELLA RIANIMAZIONE PUO’ ESSERE TRASFERITO IN UN REPARTO MEDICO PER CONTINUARE LE TERAPIE UNITA’ DI RISVEGLIO E’ UNA STRUTTURA SANITARIA CON FUNZIONI RIABILITATIVE CHE ACCOGLIE IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA AL FINE DI INTRAPRENDERE ATTIVITA’ CHE VANNO DALLA RIPRESA DELLO STATO DI COSCIENZA ALLA RIPRESA DELLA MOTILITA’ E DEL LINGUAGGIO SCONTRO FRONTALE…….. PERSONE,MACCHINE,PAROLE IGNOTE SENSO DI RESPONSABILITA’ CONTINUE VARIAZIONI CLINICHE SENSO DI IMPOTENZA VELOCITA’ DEGLI EVENTI INCERTEZZA FREQUENTEMENTE SI INSTAURANO CON L’EQUIPE SANITARIA COLLOQUI CONFUSI E SCORAGGIANTI INTERROMPENDOSI LA NORMALE COMUNICAZIONE CON IL MALATO , I PARENTI COMINCIANO A CREARE UN CANALE DI COMUNICAZIONE ED ESPRESSIONE SINTONIZZATO SU BANDE DIFFERENTI RISPETTO A QUELLE DEI SANITARI PER CUI INTERFERENZE E FRUSCII CREANO DISFUNZIONI NELLO SCAMBIO DI MESSAGGI L’EQUIPE SANITARIA COSTITUISCE LA PIU’ IMPORTANTE BASE DI SUPPORTO DEL PROGRAMMA TERAPEUTICO E DEVE INDIVIDUARE NELLA FAMIGLIA UNA RISORSA POSITIVA PER ATTUARE E FACILITARE IL PROCESSO DI RECUPERO DEL MALATO LA STRUTTURA SANITARIA , NELLA SUA FORMA PIU’ AVANZATA, DEVE PRENDERSI CURA NON SOLO DEL PAZIENTE MA ANCHE DELLA SUA FAMIGLIA. I FAMILIARI MANIFESTANO UNA IMPELLENTE E NATURALE RICHIESTA DI INFORMAZIONE DA PARTE DEL MEDICO HANNO BISOGNO DI ESSERE RASSICURATI NON SONO SEMPRE IN CONDIZIONE DI ACCETTARE E COMPRENDERE LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA E TANTOMENO LE REGOLE DELLA STRUTTURA SANITARIA CASISTICA 2000 - 2005 P. Chiambretto , D. Vanoli Servizio di Psicologia , Cooperativa Vitaresidence , Guazate ( CO ) , Legnano ( MI ) Il presente studio ha coinvolto 30 familiari di pazienti in stato vegetativo : - 25 assistivano il proprio congiunto in una struttura di lungodegenza - 5 presso il proprio domicilio I PARENTI SONO STATI MONITORATI PER UN PERIODO DI 5 ANNI CON ESSI E’ STATO MONITORATO CLINICAMENTE LO STATO DEL PAZIENTE COMATOSO ASPETTI PSICOLOGICI DEL CAREGIVING DEL PAZIENTE CON PATOLOGIA CRONICA LA MAGGIOR PARTE DEI PRESTANTI CURE RIFERISCE PREOCCUPAZIONE RIGUARDO LA MALATTIA DEL PROPRIO CONGIUNTO ( PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI,DIFFICOLTA’ ALLA GESTIONE DEI SINTOMI E DELLA ROUTINE QUOTIDIANA……) INCAPACITA’ AD AIUTARE EMOZIONALMENTE IL PAZIENTE E I FAMILIARI DIFFICOLTA’ ALLA GESTIONE DELLA ROUTINE FAMILIARE CHE VIENE SCONVOLTA DALLA MALATTIA RISULTATI Il sovraccarico emotivo e il distress psicofisico dato dall’assistenza al proprio congiunto influenza pesantemente la qualità della vita e delle relazioni familiari e sociali , con conseguente riduzione degli interessi personali e dei momenti di svago I livelli di sofferenza e disagio si mantengono pressochè inalterati negli anni Intrappolati nel tempo i familiari paiono rispecchiare quella condizione di immobilità che caratterizza il loro congiunto malato z grafici Unici cambiamenti sono stati evidenziati nelle relazioni familiari , che tendono lievemente a migliorare probabilmente per un riassestamento dei ruoli e delle aspettative di tutto il nucleo familiare ma questo non sembra alterare la speranza irrealistica di un possibile recupero Si è evidenziato un minore disagio emotivo tra coloro che assistono il proprio parente a domicilio rispetto a quelli in strutture di lungodegenza. IL COMA NON E’ SOLO UN PROBLEMA MEDICO MA SOCIALE INTERE FAMIGLIE CORRONO IL RISCHIO DI NAUFRAGARE NELL’IMPATTO CON UN TIPO DI MALATTIA DALLA FISIONOMIA INCERTA E MISTERIOSA CHE LA RENDE DIVERSA NON SOLO DALLE ALTRE , MA DIVERSA PER CIASCUN PAZIENTE COMPITO DEL MEDICO COMPITO PRIMARIO PROVVEDERE AD UN ADEGUATO TRATTAMENTO DEI PAZIENTI IN COMA COMPITO PARALLELO INFORMARE E SUPPORTARE I FAMILIARI CONSEGUENZE….. z Rispetto dell’ individuo z Rispetto per il familiare BISOGNI PRIMARI……. Leske 1991 z Lam e Beaulieu 2004 z Bijttebier Belgio 2000 z Leung Cina 2000 z Bond USA 2003 z Azoulay Francia 2001 z INFORMAZIONE RASSICURAZIONE VICINANZA COMFORT PER IL BENESSERE DEI FAMILIARI z RESPONSABILE DEL REPARTO z TUTTI I MEDICI CHE DANNO DIRETTAMENTE INFORMAZIONE z TUTTO IL PERSONALE ATTORNO AL MALATO RESPONSABILE DEL REPARTO OPERARE LA “ CULTURA “ DELLA COMUNICAZIONE supporto intensivo ai familiari come parte integrante del lavoro quotidiano tempo dedicato ai familiari non è tempo sottratto alle cure z • FAVORIRE UN CLIMA DI RISPETTO E UMANITA’ • FAVORIRE L’UTILIZZO DI SUPPORTI NON VERBALI TUTTI I MEDICI CHE INFORMANO…. z DEDICARE TEMPO AL COLLOQUIO E ALL’ASCOLTO z FORNIRE SUPPORTO NEI MOMENTI CRITICI BISOGNI PRIMARI z INFORMAZIONE z RASSICURAZIONE z VICINANZA INFORMAZIONE E RASSICURAZIONE = COMUNICAZIONE FATTORI CHE PREDICONO IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI FAMILIARI INFORMAZIONE FORNITA AI FAMILIARI ( VERBALE ) z CORTESIA , PARTECIPAZIONE E RISPETTO DEL PERSONALE ( VERBALE E NON VERBALE ) z LIVELLO DI CURA PERCEPITO ( NON VERBALE ) z COME COMUNICARE z UNO O PIU’ MOMENTI DELLA GIORNATA DEFINITI E DEDICATI z UN SOLO MEDICO SPIEGA CON CHIAREZZA E SEMPLICITA’ L’ANDAMENTO DEL PAZIENTE z RIASSUNTO DELLE EVENTUALI INFORMAZIONI RACCOLTE DA ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO z ASCOLTO E RISPOSTA IN MODO DIRETTO E CHIARO COMUNICAZIONE CONTINUA TRA I MEMBRI DELL’ EQUIPE “ ATTEGGIAMENTO DI INTERDIPENDENZA RECIPROCA “ AUMENTARE LA COMUNICAZIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO PER POTERE ADEGUATAMENTE COMUNICARE CON I PARENTI ALL’INTERNO DISCUTERE TRA MEDICO E INFERMIERE SULL’ANDAMENTO DEL MALATO PARTECIPAZIONE AL COLLOQUIO GIORNALIERO MEDICO/PAZIENTE ALL’ESTERNO SPIEGARE AI PARENTI IL SIGNIFICATO DELLE MANOVRE E DEI GESTI z RASSICURARE SUGLI EVENTI CHE LI SPAVENTANO z TRANQUILLIZZARLI SUGLI ATTEGGIAMENTI DEL MALATO z FACILITARE IL CONTATTO E IL COLLOQUIO z ALL’ESTERNO CONDIVIDERE I PICCOLI MIGLIORAMENTI z RINCUORARE NEI MOMENTI DIFFICILI z RACCONTARE QUANTO AVVENUTO IN LORO ASSENZA z STABILIRE RAPPORTI PARITARI DI AMICIZIA E NORMALITA’ z LA PEGGIORE CURA PER IL PARENTE E’ LA FRETTA E LA SCOMODITA’ SI PUO’ IMPARARE A COMUNICARE? COME SI INSEGNA ? …….E’ indispensabile avere una certa quota di dote innata di sensibilità e capacità di partecipazione al dolore degli altri……… ……..difficile da insegnare , ma possibile acquisire lavorando in ambienti quali la terapia intensiva. La comunicazione ai parenti deve far parte del percorso di insegnamento nell’inserimento in reparto di uno specializzando e neoassunto “ L’OPERAZIONE E’ PERFETTAMENTE RIUSCITA “ …..A CHI ENTRA NEL TUNNEL DEL COMA SEMBRA CHE LASCINO LA TOTALE LIBERTA’ DI NON SAPERE COSA FARE . SUPERATA LA FASE CRITICA DELLA RIANIMAZIONE , IN CUI LA PAROLA D’ORDINE E’ : PURCHE’ VIVA , PER LA FAMIGLIA LA PAROLA D’ORDINE DIVENTA : PURCHE’ TORNI COME PRIMA….. GRAZIE PER L’ATTENZIONE