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ALTAVILLA EBOLI ALBANELLA V. LUCANIA CORAGGIOSO
0828. 720114 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via maggiore Gorga, 8 - Roccadaspide- Poste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€ ALTAVILLA EBOLI ALBANELLA € 1,00 Anno XIV n° 31 del 13 Settembre 2013 V. LUCANIA PASSI CARRABILI 12 PICCOLI CANILE, CONTINUA MINORANZA TROPPI ERRORI CANDIDATI LO SCANDALO SILENTE DIVENUTA A PAG. 10 “IL FAENZA A PAG. 12 ARTICOLO A PAG. 13 NICOLETTI A PAG 13 SEGRETO DELLA GIUSTIZIA STA IN UNA SEMPRE MAGGIOR UMANITÀ E IN UNA SEMPRE MAGGIORE VICINANZA UMANA (...) NELLA LOTTA CONTRO IL DOLORE...” P IERO C ALAMANDREI ROCCADASPIDE: CORAGGIOSO PROGRAMMA DI REINSERIMENTO SOCIALE SENZA TRIBUNALE I GEOPARCHI NATURALI L’INGIUSTIZIA NEL DIANO LA REGIONE VERDE Sale la tensione rabbia e indignazione. Si parla delle ultime ore per il Tribunale di Sala Consilina che in quasi due anni ha visto avvicendarsi la più grande ingiustizia della soppressione e accorpamento al presidio di legalità di Lagonegro dalle dimensioni assai più modeste e situato in un’altra regione. Con quale risparmio economico per la Nazione? Quanti disagi arrecherà questo provvedimento che non tiene in considerazione Mentre il Parco Nazionale Cilento Diano e Alburni prende ogni giorno bastonate da sindaci, amministratori locali e cittadini per gli annosi problemi che condizionano la vita di ogni giorno (fauna selvatica, frane, desertificazione demografica …) a Velia è andato in scena il forum dei Geoparchi d’Europa. Oltre 500 i delegati provenienti dalle nazioni dove sono situati i 58 Geoparchi europei (96 nel mondo) che hanno applaudito l’ingresso “Abbiamo avviato una grande operazione di civiltà. Che non la capiscano chi non ha strumenti culturali adatti, passi. Che alcuni vogliano erigere barricate grida vendetta. Perché qui siamo a criminalità zero e sarà difficile trovare utenti”. Parla Paolo Antico, il giovane assessore che ha convinto il sindaco Girolamo Auricchio che “ha capito subito”” dice. Così il Comune di Roccadaspide ha stipulato un accordo con l’Ufficio di esecuzione Penale esterna di Salerno – Ministero della Giustizia - per ospitare persone sottoposte a misure cautelari per consentire un percorso di reinserimento nella società. L’ac- CONTINUA A PAGINA 11 CONTINUA A PAGINA 8 CONTINUA A PAGINA 6 2 N° 31 13 Settembre 2013 PIAGGINE - CALORE Escursionista denuncia vandalismi in montagna “Sul Cervati ci hanno rubato nelle tende e danneggiato l’auto” Sono Raissa Riviello di Felitto. Vorrei far conoscere, tramite il giornale, ciò che mi è successo sul monte Cervati tra il 27 e il 29 Agosto. Io ed altri 4 amici, di Stio Cilento, siamo partiti con due macchine, la mia e quella di un altro ragazzo,il giorno 27 agosto per fare campeggio libero nella zona del rifugio sul monte Cervati. Abbiamo parcheggiato le macchine in una piazzola distante all'incirca 500 metri dal rifugio. Il mattino seguente siamo andati a fare una passeggiata in cima. Quando siamo tornati abbiamo scoperto che ci avevano rubato nelle tende. Dei turisti che si trovavano sul posto ci hanno detto di aver visto un gruppo di 7-8 persone che rovistavano nelle nostre tende. Il giorno 29 quando siamo scesi dal rifugio ho trovato la mia macchina ribaltata su un lato e danneggiata in varie parti della carrozzeria, ha il parabrezza rotto, la fiancata e la portiera lato guida completamente ammaccate. PIAGGINE. LAUTO ROVESCIATA SUL CERVATI Ho saputo successivamente che questi turisti. scendendo dal rifugio,il giorno 28, hanno visto la macchina e hanno avvertito i carabinieri di Piaggine i quali però hanno risposto che non avevano la macchina per salire sul Cervati! Ho fatto la denuncia dai carabinieri di Castel San Lorenzo.. so già che quelle persone non scoprirò ne ora ne mai chi sono. A me non resta che appellarmi alla pubblica opinione e si mettesse in evidenza non tanto il fatto in se quanto piuttosto la non curanza di questi luoghi da parte di istituzioni pubbliche. Il Cervati è la montagna più alta della Campania, un posto bellissimo che va salvaguardato e soprattutto va difeso chi su quella montagna ci va per fare una semplice scampagnata. Mi auguro di ricevere, dal sindaco di Piaggine e dal presidente della comunità montana, non tanto inutili attestati di solidarietà ma indicazioni su azioni concrete di difesa della tranquillità di un flusso turistico spontaneo che sta diventando considerevole. Saluto e ringrazio per l’attenzione. Roccadaspide, una miss napoletana sbaraglia la concorrenza Simona Capuozzo è Miss Sud 2013 PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S. S 18, Km 89, 700 Capaccio [email protected] www. planetbeverage. it È stata una serata avvincente, emozionante, ricca di suspense e sorprese, in una cornice assolutamente suggestiva ed elegante. Sabato sera, nel foyer sotto le stelle dell’imponente Castello di Roccadaspide, si è tenuta la finale di Miss Sud Italia 2013, quarta edizione del concorso nazionale organizzato da Luigi Stabile Miss Sud è Simona Capuozzo, 22 anni partenopea doc. Un metro e settanta di bellezza tipicamente meridionale, capelli castani e due grandi occhi nocciola, la neo miss, ancora studentessa, ha confessato che aspira a fare la modella. La giovane, era già stata avvistata nel corso della prima tappa a Villammare. “Finalmente ce l’ho fatta – commenta – quest’anno sono io Miss Sud Italia, ne vado fiera, sono felicissima”. Caparbia, sicura e decisa come un leone (il suo segno zodiacale) la vincitrice ha convinto tutti per classe ed eleganza, il suo sorriso smagliante ha fatto il resto. ARTE -CULTURA N° 31 13 Settembre 2013 3 I vetri e i cristalli di Pierpaolo Lista L’artista pestano in Unknown Destination a Napoli il 17 settembre Percorsa da una grammatica visiva fitta di segni e di oggetti, di affetti e di cose, la parabola visiva messa in campo da Pierpaolo Lista con Unknown Destination, presenta un discorso che fa i conti con il quotidiano per costruire una prosa vitrea fatta di piccoli dettagli, di accenni e accenti preziosi. Ricche di umorismo e di attenzione ai materiali minimi e miocinetici dell'arte, spigolose e apparentemente ostili, le sue opere – realizzate, tutte, su una base in vetro visarm o in cristallo – mirano ad introdurre in uno spazio ovattato, imbottito di colori densi e cremosi, intriso di emblemi che evitano i rumori del mondo e costruiscono scenari silenziosi, ossessivi, buttati giù apparentemente di getto, con pennellate rapide e ripide, grafi sicuri, leggeri, folgoranti. La sua pittura è, difatti, come un fondo di rumore più morbido del silen- zio, un lieve vento che passa nel folto di un bosco, o un mormorio d'acqua che rampolla e si perde in un prato. L'adozione del vetro visarm, eletto assieme al cristallo a unico supporto della propria pittura (una pittura il cui procedimento capovolge il dettato operativo del dipingere per privilegiare il retro della lastra vitrea), serve a Lista per stabilire un rapporto diretto con lo spettatore. Uno spettatore che incontra la propria immagine nell'opera facendo entrare nella pittura il momento stesso della fruizione e il tempo come vita vissuta. Lista introduce lo spettatore, così, all'interno di un orizzonte di pensiero che si fa immagine, colpo d'occhio, memoria di cose e di concetti, intervento critico, eroica protesta contro l'irreversibilità del tempo. Unknown destination – titolo del trittico che fa da viatico alla mostra –, Lascia passare (una Jepp con croce rossa), Qualcosa da leggere (dei libri con sfondo nero) Estinzione, Ogni cosa al suo posto e le impronte di Salto nel vuoto (un salto che è traccia indelebile della pittura) sono le opere che disegnano questo nuovo percorso, questa nuova personale che indica un movimento, un cammino, un viaggio privo di destinazione. Un viaggio che volge lo sguardo al di là della pittura e invita lo spettatore a interrogarsi, ancora una volta, sulle ragioni stesse del dipingere, dell'atto manuale, di un'atmosfera in cui la pittura si pronuncia come una poesia muta (Leonardo), come un salto nel vuoto della contemplazione, come ricerca di pensieri da pensare e da tradurre in immagini emotivamente efficaci, come eroica protesta contro l'irreversibilità del tempo. Pierpaolo Lista è nato a Salerno nel 1977, vive e lavora tra Paestum, Napoli e Milano. ARTISTI DI CASA NOSTRA. La scuola “altavillese” raccoglie successi Gelsomino Casula e Salvatore Damiano il premio “Grassi” Tel 0828. 720114 Fax 0828. 720859 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Oreste Mottola Condirettore Responsabile Bartolo Scandizzo Grafica ed Impaginazione Luciano Marino Stampa STIEM Via delle Industrie 5 Fisciano Cellofanatura e spedizione A.M,G. Press - 84069 Roccadaspide Tel. 0828 1962550 Fax. 0828 1999030 Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 5000 copie Arretrati: € 2,00 + sp.di sped. Il N° 31 di Unico è stato chiuso in redazione il 11/09/2013 ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 013/09/2013 presso il CPO di Salerno Gelsomino Casula e Salvatore Damiano sono gli artisti “adottati” da Altavilla da diversi decenni. Casula, sardo – cagliaritano di Uta, è uno scultore della pietra, mentre Damiano, originario di caposele, è un raffinato interprete della vecchia tradizione naif. Entrambi hanno conseguito il primo premio- nelle rispettive sezioni – nell’ambito del premio nazionale di pittura “Alfonso Grassi” di Salerno. Entrambi hanno trovato nel centro silentino nuovi motivi ispiratori della loro arte che, scevra da soverchi ed inutili intellettualismi, si è incontrata con un contesto naturale e umano che da oltre due se- GELSOMINO CASULA coli e mezzo, fin dai tempi dei Solimena, ha fatto tesoro delle più moderne ricerche artistiche. Non a caso si parla di sempre più fre- SALVATORE DAMIANO quentemente, di scuola “altavillese”, di cui, un ruolo di guida va riconosciuto a Alfonso Mangone e Carmelo Di Feo. 4 N° 31 13 Settembre 2013 LA CAPACCIO CHE FUNZIONA 1/ Profumo di sirene e rose di Paestum da Emilia e Martina Marino Le essenze tratte dalla mitologia greca Nell’anno 2010 le sorelle Emilia e Martina Marino, commercianti e appassionate di profumi, ebbero l’idea di crearne di nuovi e originali. Emilia, da sempre innamorata della mitologia greca, suggerì di ispirarsi alle sirene che anticamente diedero il nome a luoghi significativi della costa della Magna Graecia. Nacquero così cinque essenze unisex: Partenope, con note dolci e vanigliate; Leucosia, speziata e fiorita; Elea, lussuosa e sofisticata; Ligea, muschiata e decisa; Kamaraton, che sa di legni orientali, ed infine Murge, con note di zucchero e liquirizia dolce, adatta ai più piccini. Queste bellissime essenze, ipoallergeniche e bio-certificate con etichetta Ecolabel, sono parte della linea Essenze Sirenae, ed hanno già ricevuto il riconoscimento del Gruppo di Azione Locale (G.A.L.), un’ associazione composta da enti pubblici e privati che ha lo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area rurale. Le sorelle Marino si avvalgono della collaborazione del Dr. Mario Trevisant, che, nella sua qualità di esperto in aromaterapia, fornisce consigli e opinioni accertate sulle essenze che vengono create, ed ha anche avuto un gran ruolo nella creazione del packaging. Le ampolle che contengono le essenze, ispirate alle antiche anfore, sono opera del rinomato ceramista vietrese Lucio Ronca, e le scatole, fatte a mano con legno di alberi da frutta, sono delle vere e proprie opere d’arte. La creatività di Emilia e Martina non si è fermata qui. Poco dopo la nascita delle Essenze Sirenae, ha fatto la sua comparsa in scena Rodon (che vuol dire rosa in greco), ispirato e fatto interamente con autentiche rose di Paestum. Per promuoverlo, hanno sponsorizzato con il Dr. Trevisant una sfilata di moda di giovani stilisti meridionali che si è tenuta nella zona archeologica a luglio, e che gli è valsa il riconoscimento Biodiversità ed Essenze. Rodon e le Essenze Sirenae sono diventate famose e molto ricercate all’estero, e il dinamico trio si pre- para per crearne di nuove. Non solo essenze ed eau de parfum per uomini e donne, ma anche profumi per la casa. Si preparano viaggi all’estero alla ricerca di nuovi mercati, e la messa a punto di una pagina web multilingue. Inoltre, il loro negozio, che si trova in Viale della Repubblica 40 a Capaccio Scalo, farà presto sfoggio di un banco di lavoro, un piccolo laboratorio da alchimista, dove si potranno creare, al momento, profumi originali a gusto del cliente. Ci saranno varie essenze fra le quali scegliere e farsi poi confezionare un profumo fatto su misura. Ogni cliente avrà la sua scheda personale e la formula usata verrà registrata al fine di essere di uso esclusivo di chi l’ ha scelta. Si tratta di un vero e proprio tributo all’originalità, sensualità e libertà di ogni persona, offerto con prodotti biologici e non allergenici. Sarà poi possibile avere anche una versione diluita del profumo scelto per spruzzare la casa con la propria essenza preferita. Il trio Marino-Trevisant crede fermamente nella potenzialità e capacità di proiezione nazionale di Capaccio Paestum, e lo dimostra il suo desiderio di adottare una rotonda stradale all’uscita nord del comune per poterla riempire con autentiche rose di Paestum e dare così il benvenuto a tutti gli automobilisti che vengono a visitarci. Grazie di cuore e in bocca al lupo! Agnese Mandetta [email protected] 2/ AMATELIER, IL TRIONFO DELLA COLLABORAZIONE DI QUALITA’ All’incrocio di via Laura Mare si erge un edificio interamente bianco, elegante, moderno e un po’ misterioso. Si tratta di Amatelier, la prima “Wedding Boutique” d’Italia. Qui, gli aspiranti sposi possono affidare la preparazione del loro gran giorno, nella sua totalità o solo in parte, al capace staff di questa innovativa azienda. Creata solo un anno fa dalla famiglia Buccella, proprietaria del florido Hotel Royal, Amatelier occupa già un posto importante, sia a livello nazionale sia internazionale, nel settore dedicato al wedding, ma non solo. Al suo timone troviamo i giovanissimi Chiara, store manager e responsabile dei social media, Vito, event manager, e Maria Luisa, architetto, interior designer, ed event planner. Con il lemma “Wedding in Paestum”, questa modernissima impresa sta promuovendo Paestum e l’intero territorio di Capaccio attraverso vari canali, virtuali e non, attraendo una clientela di qualità dodici mesi all’anno. Infatti, Amatelier si avvale della collaborazione di alcune ditte locali: Fezza Studio per la fotografia e video, Fare Musica per la direzione artistica e musicale, e di Alfie Auto per le auto per i vari eventi. Ma la cosa non finisce qui. AmatelierMKT, la nuovissima sezione di marketing diretta dal dinamico Davide Balzano, è riuscita ad acquisire subito vari clienti illustri. E’ sufficiente visitare la bellissima pagina web www.amatelier.com per constatare che questi giovani sanno veramente il fatto loro. Il sito è pieno di articoli e foto di eventi significativi, originali e all’avanguardia, voluti e fatti possibili dalla inesauribile energia di questo team affiatato. Molti nuovi eventi, che faranno risaltare il nostro territorio e tutte le sue meraviglie, sono in cantiere per il prossimo anno. Il primo della serie si chiamerà “Odé, il Canto degli Innamorati”, una rassegna volta a celebrare l'amore attraverso le mille sfaccettature dell'arte, e si terrà dal 17 al 19 aprile 2014. Senza dubbio alcuno, Amatelier continuerà a far brillare Capaccio Paestum con la sua eleganza fresca e sensuale per molti anni. Agne. Mande. CAPACCIO N° 31 13 Settembre 2013 5 Memorie di un cantante di balera con Angelo Grey “Posso dire di aver vissuto per e con la musica” “La musica è cambiata non è più la stessa” comincia così il viaggio a ritroso nella memoria, il cantante Angelo Peduto in arte Angelo Grey classe 1938, “sono nato ad Altavilla e posso dire di aver vissuto sempre di musica, ne sono fiero e me ne vanto”. Angelo inizia a cantare quasi per gioco negli sposalizi di paese, tra gli Alburni e la Piana, negli anni ’50 emigra a Bologna dove trova un’occupazione da ortolano, la musica però gli gira intorno, così la sera nel tempo libero trova degli amici orchestrali che lo invitano a cantare. Partecipa, sempre per gioco, ma con l’idea fissa di lavorare con la musica, ad un concorso canoro. La fortuna vuole che in giuria c’era un certo Savinos il rais degli impresari di quel tempo( futuro suocero di Adriano Pappalardo) così per Angelo si aprono le porte dello spettacolo: Orchestre con Giorgio Consolini, Luciano Tajoli, serate in tutto il nord Italia, tra balere, sagre, feste dell’Unità e finanche una serata d’apertura al grande Giorgio Gaber nello scenario di Salsomaggiore terme. “Andavo a lezione da un’insegnante di canto che si chiamava Ada Scaglioni che fu anche Maestra di Morandi successivamente, a quel tempo però UN GIOVANISSIMO ANGELO GREY CON UN GRUPPO DI STARLETTES DELL’EPOCA il grande Gianni prendeva lezioni di Batteria da Franchino Camporeale il batterista del mio Gruppo, “I diavoli rossi” dove avevamo un grande fisarmonicista, Merlotti, famoso in tutta l’Emilia”. Angelo non si ferma nella pianura padana, emigra in Germania dove inizia a fare l’operaio ma sempre col tarlo della musica, incontra un’olandese di nome Pim Maas, cantante e sassofonista, uno che ha fatto fortuna con le sette note tra la città di Colonia e il confine olandese. Lo invita a Wanssum in Olanda e gli dà in gestione un locale da ballo. Angelo però di sera non resiste: sale sul palco e canta le canzoni Italiane, “L’immensità”, “Manuela”, e fa tutto il per- corso di un cantante del Sud Italia che cerca la fortuna in quei posti frequentato da emigrati Italiani con uno scenario che mi ricorda il protagonista del film “Sono pazzo di Iris Blond” di Carlo Verdone (dove c’era anche un’apparizione di Mino Reitano idolo degli operai Italiani in Belgio). Nel 1969 ritorna in Italia iniziando a lavorare con l’Orchestra D’Auria di Salerno e l’Orchestra Desiderio di Napoli: matinée in Galleria, due matrimoni al giorno e la sera sulle piazze della Campania: una vera industria! Una giorno Bruno Venturini, cantante d’orchestra pure lui, e non ancora famoso, gli consiglia di cambiare il nome d’arte in Angelo Grey, “come la cera Grey” disse sorri- dendo. Potere di una pubblicità televisiva che iniziava ad impossessarsi dell’immaginario collettivo. In quegli anni è sempre a fianco degli operai e dei contadini nelle manifestazioni sindacali: ad Altavilla contribuisce ad aprire la sezione del PCI, erano anni in cui nei paesi del Sud si affacciava una nuova visione della politica, e lui era in prima fila. Nel ’73 mette su famiglia, prende casa a Trentinara, forma una propria orchestra ed è il boom: 115120 serate a stagione: “Ero un vero imprenditore, stipendiavo gli orchestrali tutto l’anno, un’azienda dello spettacolo”. Negli anni novanta incide tre CD con la Baccano Music un’edizione del Nord Italia guidata dal compositore Walter Cicognani: un album dedicato a Padre Pio ed un altro, “Antò”, dedicato al principe De Curtis, in arte Totò. “Ma oggi la musica è cambiata, anzi non esiste più”. Antonio Pecorar o car [email protected] Chiedici l’amicizia su facebook https://www.facebook.com/re dazione.unico 6 N° 31 13 Settembre 2013 CAPACCIO E’ arrivato il nuovo parroco: don Damiano Modena E’ veneto. Per tre anni é stato assistente e segretario del cardinale Martini E’ il veneto don Damiano Modena il nuovo parroco della chiesa di San Pietro Apostolo a Capaccio Capoluogo.La nomina ufficiale è giunta dal vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, mons. Ciro Miniero: il sacerdote 45enne, che ora si trova nel suo paese natio di Bussolengo (in provincia di Verona), iniziare a ricoprire il suo nuovo incarico agl’inizi di ottobre, ritornando così in provincia di Salerno, dove entrò a far parte della diocesi vallese ben 19 anni fa. Don Damiano ha insegnato Teologia morale all’Istituto superiore di Scienze Religiose “Kolbe” di Vallo della Lucania, ed ha prestato servizio sacerdotale presso numerose parrocchie della Diocesi: dalle frazioni Foria e San Severino di Centola a Stio, giungendo a Montano, Laurito ed Alfano, dove ha lasciato un ottimo ricordo entrando nel cuore dei fedeli per la sua umiltà e disponibilità. E’ stato tra i protagonisti dell’esperienza della comunità dell’Arca. Qui don Damiano Modena, veronese di nascita ma cilentano d’adozione, messi i jeans e una comoda camicia, ha deciso di ospitare e accom- pagnare due gruppi di diversamente abili che partiti dalla capitale, hanno soggiornato nel parco del Cilento. Non è che qui ci siano strutture ad hoc, intendiamoci, nulla di specifico per chi non vede, non sente o non può camminare senza sostegni, lacuna non piccola se ci si pensa anche per un minuto solo. Ma c’è l’ospitalità, ecco, quello di cui si vantano politici, amministratori e gente comune c’è ancora, e spinge la molla ad aprire porte a chi ne abbisogna. Ricordo che il sacerdote ha avuto i natali al nord, ma qui si è formato. Oltre che parroco, è docente di Morale, apprezzato comunicare e scrittore per edizioni nazionali. Collabora con illuminati uomini di spiritualità come il cardinal Martini, ma tende a relativizzare tutto questo per porre al centro gesti che coniugano concretezza e spiritualità. I giovani arrivati qui fanno parte della comunità dell’Arca, un’esperienza fondata da Jean Vanier, figlio dell’ex governatore canadese, e apertasi piano piano in tutti i continenti Don Damiano Modena è reduce dall’esperienza di assi- stente-segretario, durata tre anni, del compianto cardinale Carlo Maria Martini. A distanza di un anno, è di questi giorni la pubblicazione (la quarta a firma di Don Damiano) “Carlo Maria Martini – Il silenzio della Parola”, che ripercorre gli ultimi anni di vita dell’Arcivescovo emerito di Milano, venuto a mancare nel 2012. Questa la sua prima dichiarazione: “La nomina a nuovo parroco di Capaccio mi ha colto molto di sorpresa; è la zona della diocesi che conosco di meno, ma proprio per questo sarò felice di incontrare presto la gente ed i fedeli di persona. Manco dalla vita parrocchiale da circa quattro anni, per cui attendo di imparare nuovamente come si fa. Non vedo l’ora di conoscere i miei parrocchiani e la comunità di Capaccio paese”. Don Damiano succede a Don Edidiong Edwin Ukpanah, il parroco d’origine nigeriana rimasto in carica poco più di due anni e per il quale, quasi trecento fedeli, avevano dato luogo ad una raccolta firme per chiedere al vescovo di non trasferirlo. Nico la Nicoletti nnico@liber o.it ROCCADASPIDE TUTTA LA COMUNITA’ PER AIUTARE IL REINSERIMENTO DALLA PRIMA cordo sta già dando i suoi frutti, dal momento che da qualche settimana è già presente un ragazzo sottoposto ad una misura cautelare e affidato in prova ai servizi sociali. Il giovane, pur dovendo scontare la sua pena, potrà svolgere attività stabilite dal comune e dall’associazione nazionale di promozione sociale O.M.N.I.C. (Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili) onlus, che gestirà il servizio, e sarà al centro di un progetto di recupero e di reinserimento sociale che lo aiuterà a prendere coscienza del danno PAOLO ANTICO commesso e a tornare in libertà con nuovi valori. Il giovane ha già svolto alcune attività su indicazione del comune e dell’associazione, partecipando ai lavori di preparazione dell’evento “Le notti dell’aspide” e svolgendo attività ordinaria di volontariato. ALBANELLA N° 31 13 Settembre 2013 7 LO SCANDALO. Il canile di Bosco da 12 anni in costruzione Tra annunci e finte inaugurazioni. Gli altri comuni si sfilano A Albanella c’è chi si ricorda ancora quel comizio del sindaco Capezzuto dai toni commoventi e con l’effetto strappalacrime collegato, parlava di cuccioli collegati in web cam, con i piccoli che da Milano avrebbero potuto collegarsi per una sorta di adozione a distanza. E poi i proclami e gli annunci di Cirielli e Mario Miano. Intanto Capaccio si è scocciato di aspettare e provvederà in proprio. Capaccio Paestum avrà presto il suo canile sanitario: sarà realizzato all’interno della riserva naturale Foce Sele-Tanagro, in località Brecciale, su un’area di circa 5mila mq completamente immersa nel verde e lontana da centri abitati: potrà accogliere circa un centinaio di cani abbandonati e sarà gestito da associazioni locali e volontari. Previsto anche un percorso per la pet therapy e di passeggio interno con panchine e giostre all’aperto, affinché gli amici a quattro zampe possano essere visitati da scolaresche e bambini, trasformando il canile sanitario non in un luogo di confinamento bensì di attrazione e tempo libero, con l’organizzazione di eventi a tema ma anche di esibizioni dimostrative dei reparti cinofili delle forze dell’ordine. A curare la progettazione l’ing. Giuseppe Tommasini Arenella, consigliere comunale di maggioranza-L’area ove sorgerà la struttura, di proprietà del Consorzio di bonifica “Sinistra Sele” di Paestum, è stata concessa in comodato d’uso dal presidente, Vincenzo Fraiese. By by sogni di Albanella, allora. Dove si aspetta dal 2001… La posa della prima pietra risale al 2001, madrina di eccezione fu la figlia Liliana dell'indimenticabile Totò. I lavori si sono conclusi circa sette FOTO DI GIANCARLO FEDONE anni fa. Ad oggi, il "Rifugio azzurro" di Albanella, centro di accoglienza per cani abbandonati e per la pet-therapy (utilizzo del rapporto uomo e animale in campo medico e psicologico), costato un miliardo delle vecchie lire, non è stato mai attivato. A sollevare la necessità di ristrutturare il rifugio per consentire l'accoglienza dei cani e contrastare il fenomeno del randagismo è stato Mimmo Nese, presidente del Consiglio comunale di Capaccio, in qualità di direttore sanità pubblica veterinaria dell'Asl Salerno, che ha proposto l'istituzione di un protocollo d'intesa. All'accordo dovrebbero aderire i comuni di Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Roccadaspide, Roscigno, Castel San Lorenzo, Trentinara, Giungano, Agropoli, la comunità montana Calore Salernitano e il Parco nazionale del Cilento e Vallo di. Diano. L'apertura del canile doveva consentire di abbassare i costi per il sostentamento dei randagi e argi- nare il fenomeno del randagismo. Capaccio. "La Provincia di Salerno ha messo a disposizione 20mila euro per contribuire all'attivazione del canile sanitario - aggiunge Mario Miano, assessore provinciale alla Tutela Animali poichè riteniamo doveroso restituire l'oasi di Bosco Camerine alla cittadinanza e sfruttare la struttura per prevenire e debellare il randagismo sul territorio". L’ULTIMO CAPITOLO. La Provincia di Salerno, il Comune di Albanella e l’Asl Salerno hanno sottoscritto, a Palazzo Sant’Agostino, un accordo di programma per l’attivazione e la gestione del canile sanitario di Albanella. La stipula prevede che la Provincia di Salerno, alla quale competono funzioni di coordinamento per la realizzazione e gestione delle strutture di ricovero degli animali e delle azioni intraprese dai comuni e dalle Asl, si impegni a concedere al Comune di Albanella un finanziamento di euro 20 mila per la realizzazione dei lavori di completamento della struttura, e che il Comune di Albanella si impegni ad eseguire i lavori entro 60 giorni e ad adibire la struttura a centro sanitario per la sterilizzazione in disponibilità alla locale Asl, nel quale saranno ricoverati anche i cani dei comuni viciniori. Il servizio veterinario dell’Asl si impegna a concedere l’autorizzazione sanitaria non appena ultimati i lavori. ALTAVILLA I PRIMI 18 ANNI DI CARMINE POLITO Lunedì 12 Agosto 2013 Carmine Polito ha festeggiato presso il ristorante "La Selva" di Capaccio il suo 18° compleanno. Gli fanno gli auguri i genitori Giovanni e Antonella Polito, gli zii Riccardo, Daniele, Rossella e Virginio, Giovanna e Biagio, i nonni Damiana, Germano e Luigia, gli altri parenti e gli amici 8 N° 31 13 Settembre 2013 PARCO - CILENTO A Velia il forum dei Geoparchi d’Europa: Sesia-Valgrande new entry “Cilento-Diano-Alburni è ora di ripartire e aggiornare l’agenda” Troiano raccogliera la sfida? DALLA PRIMA del Geoparco Sesia - Val Grande. L'Italia consolida csì il primato europeo assoluto in termini di numero di Geoparchi (9),seconda nel mondo solo alla sconfinata Cina che può contare ad oggi 27 Geoparchi riconosciuti dall'UNESCO. Il territorio denominato Sesia - Val Grande Geopark si colloca in Piemonte, nelle province Verbano Cusio Ossola, Biella, Novara e Vercelli. Il nuovo Geoparco - che si sviluppa in un'area di 2.140 chilometri quadrati, con il coinvolgimento di 85 Comuni - interessa l'area del Parco Nazionale della Val Grande, la Val Sesia e lo straordi- nario scenario del Monte Rosa (4.634 m.). Nella prossima settimana una nuova sessione scientifica in Corea del Sud stabilirà, con tutta probabilità, l'ingresso di nuovi Geoparchi provenienti dall'Asia e dal Sud America. Chissà che non raggiunga il limite di 100 Geoparchi nel mondo! Dopo una giornata di lavori e confronto tenutosi nel centro congressi della Fondazione Alario di Ascea, gli ospiti si sono trasferiti nell’area archeologica di Velia per una serata di gala che ha visto la partecipazione dell’ass. regionale all’ambiente, Giovanni Romano, il presidente della provincia di Salerno, Antonio Iannone, con il presidente e il direttore del Parco, Amilcare Troiano e Angelo De Vita, a fare da padroni di casa. A guidare la schiera dei sindaci presenti Mario Rizzo, sindaco di Ascea. Il Weekend è stato dedicato alla scoperta del territorio del parco: i 500 ospiti hanno sciamato tra i siti Unesco e gli innumerevoli luoghi di interesse naturalistico Grotte di Pertosa e di Castelcivita in testa. L’occasione è propizia proprio per fare il punto sulle prospettive che il Cilento ha d’avanti a sé in questo momento critico che l’Italia sta attraversando. Gli oltre 15 anni di vita dell’ente hanno consolidato l’identità territoriale di un territorio che per secoli è stato visto, dall’interno e dall’esterno, diviso e frammentato. Anche se la missione dell’ente parco di conservare e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale può considerarsi compiuta visto che l’area vasta compresa nel Cilento-Diano-Alburni è presente in ogni istituzione nazionale o sovranazionale che raccoglie e mette in rete le eccellenze mondiali: pa- trimonio Unesco, Riserva di Biosfera, Geoparchi ... “Una regione prigioniera di una provincia” Così Ermanno Corsi definì l’area compresa nel territorio protetto del parco. Questo destino che sembrava dover condizionare ogni velleità di autonomia culturale sembra possa prendere una piega diversa a seguito della decisione di ridefinire o eliminare il ruolo delle province. È una grande occasione che spetta al territorio saper cogliere per andare oltre l’indeterminatezza della situazione contingente che vede il consiglio in regime di prorogazio e il presidente in scadenza, oltre al fatto che dalla scomparsa di Angelo Vassallo (3 anni) la Comunità del parco non riesce a rimpiazzarlo con un altro. In questo siamo avvantaggiati perché, mentre gli altri territori dovranno riaggravarsi su basi approssimative, il parco una sua identità ed una sua missione ce l’ha già: diventare la prima “regione” verde d’Italia. Dovranno essere i sindaci degli oltre 80 comuni a far fare un salto di qualità ad un territorio che ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per porsi al centro del si- stema turistico culturale ed ambientale della Campania. La Comunità del parco (il Parlamentino dove siedono tutti i sindaci) deve ridarsi un ruolo, oltre al presidente, codificato in uno statuto da condividere con i cittadini che dovranno sentirsi protagonisti sia in fase progettuale sia decisionale (referendum sulle scelte sensibili con l’aiuto delle nuove tecnologie). Anticipare i tempi! Questa è la sfida. Abbiamo l'occasione di poter mettere sul tavolo la "regione verde del Cilento" con i suoi confini e la sua identità. La comunità del parco si dia una missione costituente ed issi sul pennone più alto il vessillo del rilancio unitario della realtà che ha un solo futuro possibile: consolidare il ruolo del Parco a difesa dell'ambiente ed assumere su di sé la guida politica ed economica del territorio. Bar tolo Scandizz o I GEOPARCHI IN ITALIA Parco Naturale Adamello Brenta (denominaz ione ufficiale Adamello Brenta Geopark) Parco Naturale Regionale del Beigua (denominaz ione uf ficiale Beigua Geopark) Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna (denominaz ione ufficiale Geological Mining Park of Sardinia ) Parco Naturale Regionale delle Madonie (denominazione uf ficiale Madonie Geopark) Distretto Cutlurale Rocca di Cerere (denominaz ione ufficiale Rocca di Cerere Geopark) Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano (denominaz ione ufficiale Cilento and Vallo di Diano Geopark) Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane (denominaz ione uf ficiale Tuscan Mining Geopark) Parco Regionale delle Alpi Apuane (Apuan Alps Geopark) ALBANELLA - AUSTRALIA Il mio incontro con un paese così giovane e grande Racconto di uno scambio universitario nella terra dei canguri A luglio 2012 ho avuto la possibilità di effettuare un periodo di scambio universitario in Australia, alla University of New South Wales di Sydney. La partenza è stata un momento pieno di timori ed interrogativi relativi all'avventura che stavo per intraprendere: mille pensieri mi hanno tenuto compagnia durante il volo di 23 ore che mi ha portato dall'altra parte della Terra. Come tutti i nuovi inizi, ci sono state sorprese positive e negative. Non so bene cosa mi aspettassi da questa terra lontana tanto idealizzata da tutti, ma innanzitutto non mi trovavo nella giungla brulicante di aborigeni. Al termine della mia esperienza posso descrivere Sydney come una città moderna, vivibile ed estremamente piena di opportunità: è una combinazione tra la spensieratezza ed il calore delle località di mare e l'attivismo industrioso delle grandi metropoli. L'Australia è un'isola dalle dimensioni di un continente, in cui le distanze si amplificano e 5 ore di automobile corrispondono ad una passeggiata in bicicletta. Deserti e vallate, flora e fauna incredibili... per gli amanti della natura c'è tanto da scoprire. Dal punto di vista storico, invece, questa terra così giovane ha davvero poco da raccontare. La cosa più interessante, però, è stata interagire con la cultura (o meglio la non-cultura) australiana. Incontrare un “purosangue”, ovvero un australiano con genitori a loro volta australiani, è cosa estremamente rara. Si tratta di un popolo di emigranti, gli usi e I costumi più disparati si incontrano senza mai davvero amalgamarsi: le fazioni sono ben distinte tra di loro e gli australiani dell'ultima ge- nerazione conservano di base un atteggiamento british-americanizzato, dato dalla conquista coloniale inglese e dall'influenza degli USA. Generalmente, non esistono né tradizioni condivise né alcuno spirito di appartenenza a livello nazionale. D'altro canto, gli Australiani sono persone estremamente disponibili e rispettose. Mai le troverai indisposte a darti una mano, seppure non potrai pretendere da loro la confidenza che tale gesto presume. Hanno in sé la posatezza e la riservatezza inglese. Molti sono stati gli episodi anche imbarazzanti in cui la mia “italianità” per loro era difficile da capire e poteva essere fonte di fraintendimenti. “Attivismo”, inoltre, è la parola d'ordine. Fin da giovanissimi, gli Australiani sono abituati ad essere impegnati in mille e più cose, spinti sicuramente dalla miriade di occasioni offerte a partire dall'ambiente scolastico. E' stato incredibile confrontarmi con il loro stile di vita e riscoprirmi un koala lento e pigro, io che mi ero sempre considerata una persona intraprendente e sempre in movimento. Per concludere, la mia esperienza di vita in Australia è stata impegnativa, intensa e costruttiva: mi ha cambiato profondamente e mai avrei immaginato di poter ricevere tanto per il mio arricchimento culturale ed umano. Filomena Nigr o N° 31 13 Settembre 2013 9 10 N° 31 13 Settembre 2013 ALTAVILLA La calda estate dei passi carrabili “La manovra” si è fermata per i troppi errori commessi C’è voluto ben poco, vista la mancanza di eventi programmati al capoluogo per le calde serate di agosto, ad animare il ferragosto altavillese. Circa 300 contribuenti hanno ricevuto gli auguri di Ferragosto, con una comunicazione dell’Ufficio Tributi del Comune di Altavilla Silentina, nella quale si chiedeva di provvedere a pagare entro il 30/9/2013 la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, ovvero i passi carrabili. Peccato che la maggioranza delle contestazioni emesse è risultata inficiata da gravi errori come intestazione di beni non posseduti, misurazioni effettuate senza un criterio omogeneo, individuazione dei passi carrabili, applicazione delle tariffe in modo anomalo, in quanto non si e’ ne- AGENZIA DI PAESTUM Viale della Repubblica,18 84047 Capaccio (SA) Tel: 0828 723268 Fax: 0828725886 e-mail: [email protected] Il punto politico “Sfiducia a Marra”, già acqua passata? anche tenuto conto degli importi, suddivisi per fascia di appartenenza, già approvati con delibera di Giunta Municipale n°38 del 28/3/2013. In data 9/8/2013 il Funzionario Responsabile, su invito dell’amministrazione comunale che è stata subissata da numerose e giuste contestazioni dei cittadini contribuenti, ha dovuto emettere una nuova comunicazione nella quale si invita il singolo cittadino a soprassedere dal “pagamento richiesto”. In pratica il Comune, nel giro di 10 giorni, ha bruciato ca. 900,00euro di spese postali (di spedizione), importo calcolato applicando la tariffa chiesta al singolo contribuente nel proprio addebito. Apro una parentesi sulla tariffa postale, per la Tarsu l’addebito è di 2,00 euro, per i passi carrabili di 1,50 eppure entrambe le comunicazioni presentano solo due fogli ed una affrancatura postale riconducibile a 60 centesimi! Chi ha ricevuto le due comunicazioni potrà notare che quella del 30/7/2013, dove si richiede il pa- gamento dell’imposta, ha l’intestazione “Comune di Altavilla Silentina – Provincia di SalernoSettore 3 Servizi all’Ente”, quella della sospensione della Tassa invece ha l’intestazione “Comune di Altavilla Silentina – Provincia di Salerno - Settore 3 Servizi all’Ente - Assessorato Bilancio e Programmazione”. Giustamente la seconda è quella più idonea in quanto l’Assessore, nella giunta del 28/3/2013 aveva brillantemente relazionato su tutto l’argomento. Peccato però che nella delibera di Giunta Municipale n°38 del 28/3/2013 viene citato, per la regolamentazione, l’art. 68 della legge 507/93 , che non ha niente a che fare con la problematica da deliberare, tale articolo infatti appartiene al Capo III del decreto, ovvero quello relativo alla TASSA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI INTERNI mentre la TASSA PER L'OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE (anche i passi carrabili) è riportata al Capo II della stessa legge negli articoli dal 38 al 47. Per l’occupazione del suolo pubblico, il regolamento di riferimento è quello della TOSAP, come indicato dall’ art. 40 della stessa legge. Visto che sul sito istituzionale del Comune tale regolamento non è stato mai pubblicato, credo che, a questo punto, sia lecito chiedersi se tale regolamento esiste veramente, perchè se così non fosse si aprirebbero scenari veramente inquietanti! Br uno Di Venuta Radiopiazza l’aveva registrato con grande clamore. Stanno operando per far cadere il sindaco Marra. Chi? Il maggiore indiziato è l’ex sindaco Gallo che farebbe da punto di riferimento di un gruppo di consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. Alla fine della “manovra” dovrebbe spuntare una nuova coalizione, sorprendentemente traversale, che caccerebbe dal cilindro un nuovo candidato sindaco capace di sbaragliare elettoralmente un Antonio Marra, ancora fortissimo dal punto di vista dei voti per quanto politicamente debilitato. L’unico nome che viene fatto è di un altro ex: Antonio Di Feo, ora dirigente dell’amministrazione provinciale. Il piano risulta essere attualmente in stand by. Scatterà, dicono i bene informati, all’atto dell’approvazione del bilancio. Marra però ha in serbo un piano b. Annuncerà una “fase 2” dell’azione politica amministrativa con ruoli e programmi nuovi. Più coraggiosa e incisiva sarà quest’azione tanto verranno definitivamente bagnate e rese inoffensive le munizioni dei golpisti. Sempre che il guanto della sfida venga ancora sventolato. Or.Mo. ALTAVILLA CULTURA N° 31 13 Settembre 2013 11 Ricercatore acuto e inflessibile fustigatore dei vizi paesani Scompare Paolo Tesauro Olivieri, è stato uno degli ultimi reduci dai lager nazisti “L’odore di minestra che arriva dalla cucina mi avverte che ormai ho poco tempo a disposizione. Una graziosa donnina sta apparecchiando una tavola semplice e curata. Siamo nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, dunque prima di salutarlo, non posso esimermi dalle domande di rito. “Ricordo un episodio” riprende come se narrasse dell’altro giorno “che mi raccontava mia nonna. Lei apparteneva ad una famiglia benestante, i Pipino, proprietari della casa dietro il Consorzio a Cerrelli. Una sera, quando aveva più o meno 12 anni, subito dopo l’Unità, due briganti fermarono il padre di ritorno dai campi, sulla strada del Magazzeno. Lui era a cavallo e gli ordinarono di scendere e seguirli. Lo portarono nella zona Ripalta che è un’ansa del fiume Calore, lì lo tennero per tre giorni e mandarono a dire alla famiglia che per la liberazione dovevano pagare. Erano della banda Tranchella. Ho anche una chiara immagine di Francesca Cerniello negli ultimi anni di vita. Deve essere morta verso il 1926/27. Aveva gli occhi cisposi, scalza, brutta, scarmigliata, grassa, doveva pesare almeno un quintale. Capelli grigi non bianchi. Nei giorni scorsi a Salerno si è spento il professore Paolo Tesauro Olivieri, nato ad Altavilla Silentina il 19/12/1919; risiedeva a Salerno in via Irno,35; combattente e reduce dai “lager nazisti”, laureato in materie letterarie, docente in pensione dal 1977; collaboratore di giornali e riviste. Sedeva sempre sul poggetto che c’era davanti al tabacchino e così passava le giornate, sola, emarginata per via del suo passato che non faceva onore al paese. Per due tre giorni nessuno la vide, poi la trovarono morta. Anche i topi l’avevano rosicchiata”. A proposito della condizione attuale del Sud mi risponde secco: “la mia vita militare l’ho trascorsa quasi tutta in alta Italia e ho visto come si agisce lì, in Piemonte, Veneto, Lombardia. Qui pensano solo all’assistenza”. Ci lasciamo trascinare di nuovo dal flusso dei discorsi a catena e di balzo in balzo arriviamo a parlare di Giotto, Michelangelo, dei Vangeli, degli interessi milionari che alimentano il calcio, su cui anche è preparatissimo, dell’esempio dato ai giovani dai briosi lunedì sera a colpi di Grande Fratello. Un volo pindarico per tornare ad Altavilla. Non può essere altrimenti. Su mia richiesta mi parla di Piero Chiara e Il Balordo, del caro amico Giuseppe Galardi, del maestro Cecchino Di Verniere e della solita invidia altavillese che continua ad irritarlo e non mi sento di negare. Mi trattengo ancora un po’ sulla porta per non perdere nulla di quell’incontro, fatico a congedarmi, ad allontanarmi da quello scrigno di saperi. Quel sorso d’acqua pura non mi ha dissetato del tutto. Il piatto che si posa sulla tavola è un educato messaggio della badante. Lo ringrazio con voce tremula ansiosa ora di correre a casa per congelare le emozioni su un pezzo di carta. “Ho studiato e pubblicato per arricchirmi e trasmetterlo agli altri perché la cultura non deve essere trattenuta ma trasmessa. Come diceva Mazzini: miglioratevi per migliorare”. Chiude confessandomi il suo rammarico: non aver studiato il greco. Penso a Socrate: una vita senza ricerca non vale la pena di essere vissuta, sosteneva”. Tiz iana Rubano INGIUSTIZIA. A margine dell’ “abbandono” del tribunale di Sala Consilina Non è finita la speranza degli avvocati dianesi DALLA PRIMA della celere attività giudiziaria svolta negli anni a Sala, dei cittadini costretti a farsi 40 km senza ferrovia, della storia legata al grande giurista Alfredo De Marsico? Le domanda ricorrenti. E’ difficile trarre un bilancio delle iniziative poste in essere, tanto per citarne qualcuna: l’appello rivolto al Ministro Cancellieri di rivedere il piano della revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie concedendo una eventuale proroga per il tribunale salese nella più positiva delle ipotesi nonostante la bocciatura del ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale, l’appello lanciato dal tetto del tribunale, la crocifissione simbolica di tre avvocati che lamentavano la vera crocifissione della Giustizia a causa di criteri opinabili. E poi l’attenzione di due giornalisti Rai che desiderano intervistare le rappresentanze amministrative e forensi, il Comitato pro tribunale, Senonoraquando? il Codacons l’Aiv Torquato Tasso unitamente a tutte le altre associazioni e ordini di categoria hanno mantenuto vivo e attivo il presidio permanente, una raccolta firme pro Giustizia e consegna delle tessere elettorali per ribadire l’assenza della politica che invece tanto ha inciso in altre zone. Due notti bianche all’insegna della speranza, mentre partivano accorate interrogazioni parlamentari a firma degli On. Pica, Saggese, Iannuzzi, Rostan senza trovare però alcun interlocutore provinciale regionale o nazionale di qualsivoglia rappresentanza politica pronto ad accogliere la più minima istanza e sposare la causa del Vallo di Diano. Poi un lumicino: la relazione tecnica con quale si ribadiva la inadeguatezza per carenza di misure di sicurezza e antisismiche dell’edificio lucano dove ospitare gli avvocati salesi. I sindaci stretti alla gente in cortei pubblici e intrecciati in consigli pluricomunali monotematici e vertici per rappresentare al Governo, a Roma, le eclatanti lacune nella decisione parlamentare si sono fatti avanti fino all’ultimo. E proprio mentre partiva l’autobus con i sindaci a bordo per un’ultima udienza dal Premier Letta, partiva con loro tutta la speranza del Vallo di Diano, di salvare ancora il Tribunale di Sala Consilina. Antonella Citr o citr [email protected] 12 N° 31 13 Settembre 2013 EBOLI A destra verso il derby Cariello / Cardiello. Confusione a sinistra I dodici nomi di quali già si parla per la successione a Melchionda non più ricandidabile Elezioni comunali, manca un anno e mezzo al prossimo appuntamento elettorale. A Eboli l'attesa supera l'ansia per le Olimpiadi di Rio. Le certezze per ora sono poche. Giusto un paio. Il sindaco Melchionda non potrà candidarsi. Dovrà puntare alla Regione, al Palarmento, alla Corte Europea, al consiglio di sicurezza dell'Onu. Alla poltrona di sindaco, no. Chi è già candidato a sindaco è Massimo Cariello. Sconfitto al ballottaggio nel 2010, l'esponente di Fratelli d'Italia ha già "avvisato" i suoi alleati nel centrodestra. La macchina organizzativa è già in moto. Cariello e soci stanno cercando i candidati per formare le liste. Con un anno e mezzo di anticipo. Nel 2010 arrivò a formarne sette. Se continua così...nel 2015 saranno una dozzina i partiti e le liste civiche a favore di Cariello. Chi si è messo di traverso sulla marcia di Cariello è Damiano Cardiello. Di senatore, figlio. Avvocato in erba, già consigliere comunale, Cardiello junior non nasconde le sue ambizioni. "Cariello sindaco? Lo dice lui. Potrebbero esserci delle sorprese". Cioè lui. Damiano Cardiello candidato sindaco. Nel Pdl la situazione è indecifrabile. Se Berlusconi decade, il partito muore. Se si torna a Forza Italia, bisognerà capire gli ex di An che cosa faranno. Il mago Othelma ha chiesto l'anticipo della pensione. Per stress professionale. La convinzione dominante è che alla fine torni in campo Franco Cardiello. Il più volte parlamentare del centrodestra diventerebbe così l'avversario più accreditato di Massimo Cariello. Nel derby a destra. Fuorigioco sembra Vito Busillo, eterno presidente del Consorzio di Bonifica, sconfitto nel 2010 quando non arrivò nemmeno al ballottaggio. Professionisti e rappresentanti della società civile non troveranno spazio nel centrodestra. Il braccio di ferro sarà tutto tra Cariello e Cardiello. Il marasma è nel centrosinistra. Il dopo Melchionda? I nomi che trapelano sono quelli di sempre. Da una parte Luca Sgroia, giovane presidente del consiglio comunale. Sul fronte opposto c'è Cosimo Cicia, vicesindaco di Melchionda. Negli ultimi giorni è apparso il nome di Adolfo Lavorgna, assessore alle finanze ed ex amministratore della Multiservizi. I nomi politici si fermano qui? No. Tra i papabili sindaci c’è anche Fausto Vecchio. Sconfitto nel derby con Rosania, nel 2000, Vecchio non può permettersi altri dieci anni da consigliere comunale. L'età cambia per tutti. Non avendo sbocchi nel centrodestra, l'ex assessore socialista potrebbe tornare all'ovile. Le frequentazioni "comuniste" con Melchionda lasciano pensare a una sua candidatura per il 2015. Difficile, ma non impossibile. Ci sono poi due candidati della società civile. Il primo è Sergio Antonini. Il presidente della Multiservizi ha avviato un'opera di moralizzazione nella società municipalizzata. Le auto della società? Escono solo per motivi di servizio. Nessuno può più prenderle per fatti privati. I soldi dei parcheggi? Li riscuote la Multiservizi. Senza l'ambigua intermediazione di una società privata, come avveniva anni fa. In servizio sono vietati i pantaloncini corti. I sindacati non protestano più. Le paghe mensili sono puntuali. La quattordicesima è stata pagata a luglio. L'unico neo è il mancato turn over della cassa integrazione. Gli operai fermi ai box sono sempre gli stessi. Quelli a lavoro, pure. La legge prevede il turn over. Non è mai troppo tardi per iniziarlo. Un altro esponente della società civile è Dino Norma. L'ingegnere nomi- 800.93.11.62 nato assessore dall'Udc e rimasto in carica su fiducia di Melchionda, ha tutte le caratteristiche per fare il candidato a sindaco. Non è borioso, non è arrogante, non ha compromessi morali o penali nell'armadio, come qualche politico. E' un professionista stimato. Se avvia i cantieri pubblici nel 2014, se risolve i parcheggi affondati in via Adinolfi si cuce la candidatura a sindaco senza troppi avversari. La contesa non è finita qui. A Eboli ci sono i riformisti di Carmelo Conte. Gestiscono un pacchetto di voti fedelissimi, tra Eboli centro e Santa Cecilia. L'ex ministro probabilmente continuerà a fare il nonno, l'opinionista e il regista dietro le quinte. Per ora, nessuno lo contempla come candidato sindaco, esperienza negativa già vissuta nel 2000 e nel '96. Conte lancerà sicuramente un suo candidato. Il nipote più giovane, Salvatore Marisei, o due nipoti meno "adolescenti", Mario e Antonio Conte. Con l'addio di Melchionda al comune si azzera lo scenario politico. Si parte tutti dalla stessa posizione. Facile da prevedere che in tanti sognino la fascia tricolore. Francesco Faenza francescofaenza@liber o.it VALLO DELLA LUCANIA Dov’é finita la minoranza al comune? Inspiegabile il silenzio seppur meditativo di Emilio Romaniello Esiste la minoranza al comune di Vallo della Lucania? Da un po’ di tempo non sono in pochi a chiederselo. Anche perché, superati i due anni dalle elezioni, si è avuto sicuramente il tempo per digerire la sconfitta. Certo, doveva essere una vittoria per Grande VALLO, anche abbastanza agevole. Una continuazione del Facente Funzioni Romaniello Emilio, ragioniere, del lavoro iniziato come vice di Luigi Cobellis e poi Facente Funzioni di sindaco. E invece il responso delle urne per GRANDE VALLO fu avverso. Ma da questo a non comunicare più ce ne passa. E pensare che nel periodo elettorale sulla comunicazione si era investito. In molti ricordano l’importante conferenza elettorale in un gremito auditorium dell’istituto Cenni, con tanto di anchorman a far domande al candidato a sindaco e una folla plaudente in attesa di rivederlo vestire la fascia tricolore. Ma dopo che è successo? Vero, una volta ha spiegato: mica bisogna mettere i puntini sulle i su quello che fa o non fa la maggioranza! Oppure: “Arriverà l’ora che parlerò, e allora vedrete che ne usciranno delle belle”. Ma in attesa dell’ora fatidica il tempo passa, e di fatti ne accadano anche senza attendere le sospirate parole del capogruppo di minoranza che al cronista di Unico ha sempre detto, “è vero lo so, devo scrivere su tuo invito, ma..”. La storia va avanti. Vallo della Lucania stava per ricevere come dono degli enti locali associati una profumata discarica regionale, e se non fosse stato per l’autocostituito comitato di cittadini che levò un grido di allarme e opposizione netta attraverso i vari Peppino Palladino e l’architetto Nicoletti, avremmo avuto sgradevoli sorprese. Romaniello parlò, è vero, e gliene diamo atto, ma dopo ricadde in un meditativo silenzio. La storia cittadina però è andata avanti. Solo per citare pochi esempi Vallo ha perso il centro per la Biodiversità, che avrebbe certo giovato al comune. E anche qui non si sono spese molte parole. Poi i commercianti, nel mese di aprile, fecero sentire la loro voce affinché l’amministrazione desse segni concreti per ravvivare la vita sociale e quindi il commercio, spina dorsale storica della città. Nulla è stato fatto, nemmeno un’inversione di senso di marcia o un parcheggio. Ma anche qui ha regnato il silenzio. Una interruzione c’è stata sul problema dei lavoratori del settore rifiuti che a luglio hanno protestato per la mancanza del loro salario davanti al monumento ai caduti. Poi ancora il nulla. La cronaca ha registrato due episodi di allarme sociale: spaccio di droga e un considerevole giro di prostituzione e gioco d’azzardo. Nulla da dichiarare. Eppure, ad esempio, nel cuore di Vallo, rione Cattedrale, dei cittadini si stanno organizzando, propongono di lavare le strade, porre ordine ai numeri civici, chiedono sicurezza e decoro urbano per il cuore della città. Anche in altre zone si stanno attivando poiché i rifiuti non mancano. Ma anche qui cala netto il silenzio. Come sopra. Né un manifesto, una dichiarazione, un semplice comunicato. Con la passata maggioranza del FF, ci aveva pensato Antonio D’Agosto, né eletto, né votato, ma semplice elettore, a smuovere le acque. Oggi, invece, tutto tace. Eppure c’è chi ha dato il voto alla compagine che si candidò alle elezioni, e oggi siede in minoranza: tutti d’accordo al 100% su quello che Aloia, Ametrano e tutta l’amministrazione sta compiendo? E allora ditelo: la “minoranzaopposizione” o “opposizionemaggioranza”, unita e compatta governa per il bene di Vallo, con un unico desiderio di serenità. E, con tutti i problemi di crisi sociale, spopolamento e perdita di lavoro, vissero felici e contenti. Nicola Nicoletti nnico@liber o.it .IENTE¢ACROBAZIE¢,A¢PUBBLICITg ¢UNA¢QUESTIONE¢DI¢342!4%')! Via Irno · Strada per Sardone (z. i.) · 84098 Pontecagnano Faiano (SA) www.grafichecapozzoli.com info@grafichecapozzoli.com tel. 089 382647 N° 31 13 Settembre 2013 13 14 N° 31 13 Settembre 2013 IL RICORDO Con zio Elio Sabia, uomo generoso e buono Nato a S. Maria di Altavilla, si occupò di “movimento terra” in Toscana “Ricorda il tuo caro” è una nuova rubrica di “Unico”. Potete proporre il ricordo di un vostro caro. Lo scritto, a cura dei proponenti, non dovrà superare i 2mila caratteri a spazi inclusi del programma di scrittura Word. A esso dovrà essere aggiunta una fotografia in formato jpg. Per gli abbonati paganti la pubblicazione è completamente gratuita. Se ne potrà usufruire per non più di una volta all’anno. Per gli altri lettori è prevista la sottoscrizione preventiva di un abbonamento annuale. Testi e foto vanno spediti a [email protected]. Per abbonarsi: IBAN: IT55 YO83 4276 1400 0401 0040 585 CONTO CORRENTE POSTALE: n° 53 07 14 94 Intestato a Calore s.r.l. Costo abbonamento, 25,00 Elio Sabia era nato ad Altavilla Silentina, precisamente in via S.Maria (all'epoca 66, oggi 67!) il 11/09/1950 da mamma Angela Maria Di Verniere e papà Vito Sabia. Non è più tra noi dal gennaio di quest'anno, a causa di una brutta fibrosi polmonare, all'ospedale di Torregalli Scandicci, città dove si era trasferito da ragazzo per cercare lavoro e trovare la sua strada. E l'ha trovata davvero: ha lavorato dal 1973 al 2010 (anno in cui è risultato uno dei pochi fortunati a percepire la pensione) presso l'azienda "Mordini e Bettini", azienda che si occupava di movimento terra. Lo zio era un appassionato di scavatori e svolgeva il suo lavoro con dedizione e accuratezza. Nel 1975 si è sposato e nel 1983 è nato il suo primogenito, Daniele, praticamente il suo clone nell'aspetto e nel carattere. Il suo tratto caratteriale era la sua bontà d'animo, la devozione alla famiglia, ed era ammirevole su quanto amasse prendersi cura di tutti noi: dei suoi fratelli (rimasti orfani dei genitori) di noi tutti nipoti per i quali aveva sempre una parola di orgoglio e premura e soprattutto di suo figlio. Zio Elio è sempre stato il pilastro portante della famiglia Sabia e da quando se ne è andato un pezzo del nostro cuore se ne è andato con lui. Certo aveva il suo bel "caratterino": se eri nel torto non si riguardava a fartelo notare anche con toni alterati...teneva a cuore il fatto che noi giovani Sabia portassimo alto il nome della famiglia e si arrabbiava con noi se a causa di un nostro atteggiamento le persone avevano una considerazione sbagliata sul nostro conto.Sarebbe stato orgogliosissimo dei sue due "pronipotini" nati a giugno di quest'anno. Mariangela Sabia IN FARMACIA. AIUTO: MI BRUCIA LO STOMACO Il reflusso gastroesofageo è la risalita del contenuto acido nell'esofago. Il passaggio del bolo alimentare nello stomaco è regolato dallo sfintere esofageo inferiore. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando l'omonimo sfintere si rilascia nel momento non opportuno consentendo il passaggio verso l'alto del contenuto gastrico che va ad irritare la mucosa esofagea. Le cause più comune della malattia sono: l'alterata funzionalità dell'omonimo sfintere; il rallentato svuotamento gastrico; la gravidanza, a causa della pressione esercitata dal feto; la massiccia presenza di grasso addominale; il fumo; ansia e stress. Sono state appena pubblicate sull’American Journal of Gastroenterology le nuove linee guida per l’approccio diagnostico terapeutico del reflusso gastroesofageo (GERD). Per quanto riguarda la terapia è raccomandato: il calo ponderale; alzare la testata del letto così come evitare pasti nelle 2\3 ore prima di dormire in presenza di GERD notturno; la dieta che prevede l’eliminazione di particolari alimenti (cioccolato, caffeina, alcolici. cibo piccante) NON è raccomandata; un ciclo di terapia di otto settimane con un IPP è la terapia di scelta assumendoli 30\60 minuti prima dei pasti; nei pazienti con risposta parziale all’IPP aumentare il dosaggio o modificare il tipo di IPP può essere efficace; la terapia di mantenimento a lungo termine va somministrata ai pazienti che hanno sintomi alla sospensione e il dosaggio deve essere il minimo efficace; gli anti H2 (derivati della cimetidina) vanno utilizzati nei pazienti senza esofagite erosiva per il mantenimento; con l’esclusione delle pazienti in gravidanza, il sucralfato non è indicato. La terapia chirurgica è un' opzione nei pazienti che richiedono una terapia a lungo termine per GERD. Alberto Di Muria [email protected] GASTRONOMIA a cura di Diodato Buonora [email protected] N° 31 13 Settembre 2013 15 Al ristorante “L’Uorto” di Policastro, un esempio di professionalità Ero già stato, nel marzo 2009, al ristorante “L’Uorto” di Policastro e ricordo una bella esperienza sotto tutti i profili della buona ristorazione. In occasione di quella recensione, il titolo evidenziava il fatto che il ristorante non conosceva la crisi (in atto già a quei tempi), in quanto in una fredda serata di inizio settimana era super affollato e vivo in tutti i sensi. È passato del tempo ed in pratica poco è cambiato, per essere più precisi ci sono stati unicamente degli ampi miglioramenti. Molti di voi, sicuramente, non sono mai stati a Policastro. Vi posso assicurare che la meta gastronomica ed il posto meritano una visita. Policastro Bussentino, più conosciuto semplicemente come Policastro, è la maggiore frazione e borgo più popoloso del comune di Santa Marina. Bellissimo posto: calmo, tranquillo e pulito, in una zona dove sembra che il tempo si sia fermato, cioè dove la natura regna sovrana ed il mare è di un blu che più blu non si può. Noi ci siamo stati, con piacere, in una tiepida serata di questo inizio settembre. Arrivati sul posto, dopo aver agevolmente parcheggiato, ci avviamo al locale che strutturalmente è lo stesso dell’altra volta. All’ingresso, di fronte c’è un angolo bar, sulla destra il forno a legna per le pizze e la cucina a vista. A riceverci troviamo Michele Girardi che gestisce il locale assieme a Pasquale Lamoglie. Il primo s’interessa del servizio di sala e dei vini, mentre il secondo coordina soprattutto la cucina. I due sono molto affiatati, anche perché sono dei professionisti ed essendo tali è molto più facile andare “d’amore e d’accordo”. La loro professionalità viene visibilmente trasmessa ai loro collaboratori, che gestiscono i propri compiti con grande maestria. Ci accomodiamo, la sala è arredata in stile rustico e crea un ambiente caldo ed accogliente. I camerieri sono gli stessi dell’ultima volta: Nicola Di Siervi, Luigi Manfredi e Giuseppe De Martino, veramente dei professionisti e lo si nota subito. Sappiamo bene che la maggior parte dei locali come servizio si avvalgono di giovani improvvisati vestiti da camerieri, anzi, spesso li troviamo in jeans e maglietta. All’Uorto, invece, il NELLA FOTO IL TITOLARE E LO STAFF DEL RISTORANTE L’UORTO cliente è coccolato dall’inizio alla fine. Senza farsi notare, con passi felpati, poche e necessarie parole, i camerieri sono onnipresenti e pronti ad accontentare gli ospiti. Per noi, che avevamo prenotato, è stato preparato un bel tavolo abbellito con un’elegante composizione floreale. Per il menu, abbiamo lasciato fare ed ecco che come antipasto ci è arrivato lo “Stuzzichino del marinaio”, il piatto forte del locale che varia di giorno in giorno a secondo della reperibilità degli ingredienti. In un grande piatto, di forma rettangolare, molto ben presentati per la gioia dei nostri occhi, ci sono stati serviti sette piccoli assaggi: tonno all’insalata con julienne di carote, alici marinate su crostino di pane, tortino di alici con caponata di verdurine, turbante di zucchine con merluzzo aromatizzato al limone, salmone al pane saporito, vol-au-vent farcito con spuma di tonno e intreccio di gambero e speck. Niente da dire, non è nostra abitudine cercare il pelo nell’uovo. Abbiamo mangiato e apprezzato tutto. A seguire, sempre in un piatto rettangolare ci sono stati portati due assaggi di primi: bucatini al ragù di polpo verace e paccheri di Gragnano con cannellini e gamberoni del golfo di Policastro. Entrambi erano stati eseguiti in modo magistrale. Anche il secondo si è presentato in una bella veste scenografica con colori vivi ed appetitosi, parliamo della ricciola su vellutata di porro con fiori di cappero e pane raffermo. Molto delicato, dove la ricciola evidenziava tutta la freschezza e la sua mediterraneità. Francamente, eravamo sazi ed esausti e non vole- vamo più niente. Invece ecco che arriva un delicato sorbetto al limone guarnito con una fragola fresca della quale ignoriamo la provenienza, in quanto da noi non è stagione, ma era di un bel sapore piacevole. Poi, abbiamo continuato con le “Golosità dell’Uorto”, in un grande piatto c’erano quattro mini dolci: bavarese alle fragole, profiterole al cioccolato, tortino al cioccolato con zabaione al marsala e panna cotta al caramello. Questo piatto ci ha fatto letteralmente terminare la nostra serata in dolcezza. Alla fine abbiamo raccomandato i titolari di fare i complimenti allo chef. No, ci hanno detto che a preparare il nostro menu sono stati in tre: Giovanna Ievola (per antipasti e dolci), Antonio Giudice (per i primi) e Gianluca Montuori (per i secondi). Allora abbiamo ribadito: “complimenti agli chef ”, veramente bravi e professionali che hanno eseguito il loro lavoro con impegno e passione che è rara trovare. Da bere, la lista dei vini copre quasi tutto il panorama enologico nazionale. Per noi, sapendo della nostra provenienza, ci hanno proposto l’ottimo Heraion 2012 Fiano Cilento Doc dei “Vini del Cavaliere”, della Casa Vinicola Cuomo di Capaccio Paestum. Invece, insieme al dolce abbiamo apprezzato un Moscato di Trani passito Doc 2007 di Bernardi. Quando siamo ripartiti, mentre salivamo in macchina, le onde del mare, come una dolce sinfonia, sembravano salutarci con l’invito di ritornare. Sicuramente lo faremo, intanto invitiamo a voi di farlo, sicuramente non ve ne pentirete. Ristorante L’Uorto, Via Orto del Conte, 2 – 84064 Policastro Bussentino (SA). Tel. 0974.984647 - Fax 0974. 600063. www.ristoranteluorto.com. Gamberoni del Golfo di Policastro alla Fenix Ingredienti per 4 persone: 20 gamberoni freschi del Golfo di Policastro, olio extravergine d’oliva del Cilento, 1 bottiglia da 33 cl di birra Fenix del Birrificio dell’Aspide, prezzemolo tritato, sale e pepe nero q.b. Preparazione: lavare i gamberoni e privarli del guscio lasciando solo la coda. In una padella antiaderente mettere l'olio d'oliva, accendere il fuoco basso. Poi aggiungere i gamberoni e lasciar cuocere finché non sono quasi cotti, salare, aggiungere pepe nero e la birra Fenix. Spostare la padella su un fuoco medio con fiamma alta e lasciare sfumare la birra. Se necessario aggiungere altro sale e pepe, facendo in modo da non coprire il sapore dei gamberoni. Servire caldo con una spolverata di prezzemolo e come contorno delle patate prezzemolate e/o un’insalata verde. Consigliato con: Fenix American Pale Ale, Birrificio dell’Aspide di Roccadaspide (SA) sconti dal 30% al 70% tutto l’anno shopping democratico