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6_Ascolto del minore

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6_Ascolto del minore
NEUROSCIENZE CLINICHE
L’ASCOLTO DEL MINORE
ANNO ACCADEMICO 2014-2015
Prof.ssa Barbara De Marchi
La segnalazione
La segnalazione all’Autorità Giudiziaria può
essere effettuata da qualsiasi persona o
Istituzione che sia a conoscenza di una situazione
lesiva o pericolosa per la salute fisica o psichica
di un minore
Si decide di effettuare una segnalazione qualora il
sospetto sia “sufficientemente fondato” :
!  Racconto prodotto dal bambino
!  Indicatori clinici mostrati dal bambino
!  Aspetti contestuali
È NECESSARIO UN “FILTRO SPECIALISTICO” TRA
L’OSSERVAZIONE E LA SEGNALAZIONE
Tribunale per i Minorenni
Non vengono indicati allontanamenti
finalizzati a preservare le
testimonianze di un bambino da
eventuali influenze da parte dei
familiari
Tribunale per i Minorenni
La competenza del Tribunale per i
Minori termina quando il soggetto
raggiunge il venticinquesimo anno
di età
In Italia sempre di più si ascolta la versione del
minore
!  Art.196 c.p.p. “Ogni persona ha la capacità
di testimoniare”. Non ci sono limiti di età per
testimoniare
!  Art. 492 c.p.p. “Nell’esame il presidente può
avvalersi dell’ausilio di un esperto in psicologia
Colloquio clinico vs colloquio
investigativo
Clinico
Investigativo
!  Alleanza tra terapeuta e
paziente
!  NO ALLEANZA
!  Ampio uso di espressioni
metaforiche
!  Un ventaglio di possibili
ipotesi vanno vagliate con
fatti reali
!  Racconto del vissuto del
paziente allo scopo di capire
i suoi problemi psicologici
!  Racconto di accadimenti
allo scopo di capire cosa sia
veramente accaduto
L’esperienza crea l’esperto
" 
" 
Ognuno ha la sua lettura di un fatto. Ognuno segue
un’epistemologia. Ogni affermazione non è casuale.
Si deve tenere conto della nostra epistemologia e
di quella degli altri.
Uno strumento importante è la nostra capacità di
ragionamento in base alla nostra esperienza (entra
in gioco l’aspetto esperenziale). Data l’esperienza
si acquisisce una sensibilità diversa.
Difficoltà psicologiche del minore
Ambiente esterno
"  Persone sconosciute
"  Riprendere contatti con vissuti dolorosi e intimi
(ansia, rabbia, vergogna)
"  Sentimenti ambivalenti nei confronti dell’abusante
"  Responsabilità dei cambiamenti familiari
"  Desiderio di essere creduto
"  Se chiede cosa succederà al suo familiare accusato?
(rispondere la verità)
" 
La perizia
" 
" 
La perizia non si occupa dei fatti (che sono
competenza del Giudice)
Il perito deve VALIDARE LE AFFERMAZIONI,
capire se ciò che dice il minore è vero oppure
corrisponde alla sua “verità”
Il perito deve attenersi a delle linee
ben precise
CARTA DI NOTO
!  LINEE GUIDA PER GLI PSICOLOGI FORENSI
!  VIDEOREGISTRAZIONE DEI COLLOQUI
!  SE I MINORI HANNO PIÙ DI TRE ANNI
DEVONO ESSERE INFORMATI SUL PERCHÉ SI
TROVANO IN QUEL CONTESTO
! 
Audizione protetta (1)
" 
La Cassazione ha precisato che anche “le testimonianze dei
minori sono fonte legittima di prova: perciò l’affermazione
di responsabilità dell’imputato può essere fondata anche
sulle dichiarazioni dei minori, specie se queste siano
avvalorate da circostanze tali da farle apparire meritevoli di
fede” (Cass. Sez.III, 8 Aprile 1958). I minori di anni
quattordici, per legge, non devono testimoniare sotto
giuramento, ma possono comunque essere “ascoltati” (art.
498 c.p.p.).
Audizione protetta (2)
Per tutelare il minore e per “proteggerlo” dalla vista
dell’imputato è stato creato l’incidente probatorio protetto
(audizione protetta). Esso è normato dalla legge 269/98 e
viene utilizzato per reati di natura sessuale con minori di
anni sedici (in alcuni casi particolari anche con minori di anni
diciotto).
"  L’ascolto del minore è effettuato dal giudice che può essere
affiancato da un familiare o esperto in psicologia infantile,
che solitamente conduce il colloquio.
" 
Audizione protetta (3)
" 
Per creare un clima di serenità psicologica è consigliabile
che esso si svolga in un luogo diverso dal tribunale (comma
5-bis dell’articolo 398 c.p.p.), ad esempio in strutture
assistenziali specializzate o, in mancanza d’altro, presso
l’abitazione del minore.
Audizione protetta (4)
" 
" 
Sono previsti meccanismi di protezione, quale l’uso di un vetro/
specchio unidirezionale. Nella stanza insieme al minore ci sarà
l’esperto psicologico e, eventualmente, uno dei giudici. Dall’altra
parte del vetro/specchio invece, tutti gli altri componenti del
collegio giudicante. I due locali comunicano mediante interfono.
Questo permette eventuali interventi in tempo reale a garanzia
del pieno contraddittorio e dei diritti delle parti (Forno, 1998).
Vi è l’obbligo di videoregistrare l’intervista. Ciò risulta molto
utile anche per la successiva analisi del linguaggio non verbale,
della durata dell’interrogatorio generale (calcolando anche la
percentuale di eloquio dei soggetti e il numero di interruzioni),
del tipo e del numero delle domande.
Audizione protetta (5)
Prima di interrogare il minore occorre:
" 
" 
" 
" 
creare un ambiente distensivo ed accogliente, dove il bambino
possa sentirsi a proprio agio e dove magari vi sia la possibilità di
giocare e disegnare;
cercare di instaurare col minore un rapporto sereno e amichevole,
facendo capire al fanciullo che si avrà fiducia in quello che
racconterà (le tecniche per raggiungere questo obiettivo sono
diverse, a seconda dell’età e del grado d’ansia del bambino;
esplicitare i motivi dell’incontro assicurando al bambino che verrà
tutelato;
interrogare il minore il prima possibile dopo l’accaduto e
possibilmente una sola volta;
Il minore testimone
! 
1. 
2. 
L’indagine psicologica deve esaminare due aspetti:
Attitudine del bambino a testimoniare (profilo intellettivo e
affettivo) : accertare la sua capacità a recepire le informazioni,
di collegarle con altre, di ricordarle e esprimerle in una visione
complessa, da considerare in relazione all’età, alle condizioni
emozionali che regolano le sue relazioni con il mondo esterno,
alla qualità e natura dei rapporti familiari;
Credibilità : da distinguere dall’attendibilità della prova che
riguarda invece i compiti esclusivi del giudice. È diretto a
esaminare il modo in cui il minore vittima ha vissuto e
rielaborato la vicenda in maniera da selezionare sincerità,
travisamento dei fatti e menzogna
Idoneità a testimoniare
Corte di cassazione – Sezione III penale – Sentenza
17 gennai 2007 – 8 marzo 2007
“le primissime dichiarazioni spontanee sono quelle
maggiormente attendibili proprio perché non inquinate
da interventi esterni che possono alterare la memoria
dell’evento. L’indagine sulla genesi delle prime
narrazioni è sempre opportuna per escludere la
presenza di eventuali falsi ricordi”
1) Valutazione del profilo intellettivo e
affettivo
• 
• 
• 
• 
Livello cognitivo generale
Capacità di ricordo di eventi autobiografici e
integrazione delle informazioni in una visione
complessa
Capacità linguistico-espressiva
Il livello di suggestionabilità e eventualmente la
presenza di false memorie
Il livello cognitivo generale
" 
Test di intelligenza:
o  WIPPSI (Wechsler, 2008);
o  WISC-R (Wechsler, 2006)
# Prove verbali (informazioni, somiglianze, span di
memoria, aritmetica, vocabolario, comprensione)
# Prove di performance (completamento di figure,
labirinti, storie figurate, cifrario;
o  RAVEN (CPM, Raven, 1947;1984)
Altre funzioni cognitive
Attenzione:
o  Test delle campanelle (Biancardi e Stoppa, 1997);
!  Memoria verbale (brano a breve e a lungo termine):
o  Subtest specifico del TEMA (Reynolds e Bigler, 1985);
!  Memoria spaziale:
o  Test di Corsi (De Renzi e Nichelli, 1975; Spinnler e
Tognoni,1987; Orsiniet al., 1987);
!  Funzioni esecutive:
o  Test della Torre di Londra (Shallice, 1982)
" 
La memoria autobiografica
" 
Valutazione qualitativa-quantitativa:
o  Crovitz Test (Crovitz & Shiffman, 1974; Ghidoni et al.,
1995);
o 
o 
Discriminazione di eventi veri e falsi ma verosimili
(raccolti con i genitori);
Descrizione di eventi esperiti alla medesima distanza
temporale del fatto/reato
Il linguaggio
Comprensione:
o  TROG (Bishop, 1982, Suraniti, Ferri, Neri, 2009);
o  TOKEN TEST (De Renzi e Faglioni, 1978)
!  Produzione:
o  Definizioni sinonimi, contrari (vedi WISC-R: The WORD Test 2" 
Elementary, Bowers et. Al., 2004 + Scala d’Intelligenza StanfordBinet, Forma L, Revisione Terman-Merill);
o 
o 
Riconoscimento delle assurdità (Giudizi verbali in Spinnler e
Tognoni, 1987);
Comprensione espressioni metaforiche / espressioni
idiomatiche (Papagno, Cappa, Forelli, Garavaglia, Laiacona,
Capitani e Vallar, 1995)
La confabulazione
" 
" 
Confabulare: riempire i “buchi di memoria” con vicende
non realmente accadute a livello inconsapevole
(solitamente per un deficit di memoria)
Adattamento del test di Dalla Barba, Modified
Confabulation Battery (MCB, Dalla Barba et al., 1999)
La suggestionabilità
" 
" 
Tendenza individuale a rispondere in maniera distorta a
seguito della formulazione di domande suggestive;
Valutazione
o  Gudjonsson Suggestibility Scale (GSS, Gudjonsson, 1987)
o  Bonn Test of Statement Suggestibility (BTSS, Endress et al.,
1996)
L’intelligenza sociale
" 
Test di riconoscimento delle emozioni (Prior M., Marchi S., Sartori
G., 2003);
" 
Test di teoria della mente (Prior M., Marchi S., Sartori G., 2003);
" 
Test del Faux Pas (Baron-Cohen S., O’Riordan M., Jones R., Stone
V.E. & Plaisted, K., 1999)
2) Valutazione della credibilità della
testimonianza
Esaminare la modalità con cui il minore ha vissuto e
rielaborato l’evento (accuratezza e sincerità della
dichiarazione)
Strumenti di valutazione
Statement Validity Analysis (SVA)
! 
! 
Strumento scientifico che meglio discrimina tra racconti falsi
e racconti veri;
Metodo che parte dal presupposto che il racconto di
esperienze reali differisce quanto a struttura, qualità e
contenuto da narrazioni che sono false o frutto di fantasia;
What is Statement Validity Assessment?
A “verbal veracity assessment tool”
"  Originated in Sweden (1963) as a method to
determine the credibility of child witnesses in sexual
abuse cases
"  Credibility of children in sexual abuse cases is
critical, especially when there are no corroborating
witnesses or physical evidence
" 
So…
Unlike non-verbal deception detection techniques, you
are not looking for “tells” as to when a person is lying
Strumenti di valutazione
1. 
La SVA è composta da quattro parti:
Analisi di tutta la documentazione agli atti
2. 
Un’intervista strutturata;
3. 
4. 
Un’analisi del contenuto mediante la Criteria Based
Content Analysis (C.B.C.A.) per verificare il contenuto e
la qualità delle affermazioni fornite;
Valutazione della CBCA mediante la Check-list di
validità
Fase 1: Analisi della documentazione
" 
" 
Analysis of facts in a case
Expert forms hypotheses about what happened.
Details from the analysis will help the expert focus
on critical details later in the interview.
(Nature of event in question: single or repeated
occurrences, relationships of other people involved
(especially parents if there is a custody dispute or
rough divorce)
Fase 2: Esempi di tecniche per porre
domande in maniera corretta
Tutto ciò che la Criteria-Based Content Analysis (Fase 3)
andrà ad analizzare:
" 
" 
Intervista cognitiva solo sopra gli 8-9 anni; molto utile con
adulti (Fisher e Geiselman, 1992);
Step-wise Interview o intervista graduale (Yuille e Farr, 1987,
1993, 2002) può essere usata anche con bambini minori di
8 anni
Intervista cognitiva (1)
E’ un metodo validato sperimentalmente, nato per
interrogatori di adulti testimoni o vittime di reato ed in
seguito impiegato anche su minori
"  Si avvale dell'uso di tecniche finalizzate a favorire il
recupero o rievocazione degli episodi e dei dettagli della
vicenda
"  Si fonda su alcuni presupposti teorici di psicologia della
memoria:
• la traccia di memoria può essere recuperata attraverso
cue più sono gli indizi che concorrono al recupero
dell'informazione, maggiore è la possibilità di recupero
dell'informazione stessa
" 
Intervista cognitiva (2)
• se l'informazione risulta inaccessibile attraverso un
particolare indizio, essa può essere attivata attraverso un
cue (suggerimento) differente
• Secondo il principio della specificità di codifica (Tulving e
Thomson,1973) le informazioni diventano più accessibili se il
contesto e il vissuto al momento della rievocazione
somiglia a quello iniziale.
•  Viene adottata una strategia di ricostruzione del
contesto facendo in modo che il testimone si metta
mentalmente nella situazione da rievocare.
Intervista cognitiva (3)
1) Fase di familiarizzazione:
!  Creare un’atmosfera rilassata e stabilire un rapporto
amichevole con il bambino;
!  Spiegare lo scopo dell’intervista e rassicurare il
bimbo: ”Sai perché oggi sei qui? “Chi ti ha portato oggi qui?”
“Lui/lei cosa ti ha detto?”
”
Intervista cognitiva (4)
2) Fase del racconto libero:
!  Ricreare il contesto dell’evento: “Cerca di rivedere la scena
come se ci fosse ora../come si presentava il luogo? C’era qualche
odore particolare? era chiaro o scuro? Immagina anche le persone
che c’erano…che cosa c’era ancora? Che oggetti c’erano?...come ti
sentivi quando eri lì?”
Intervista cognitiva (5)
! 
Far raccontare liberamente ciò che il bambino
ricorda, chiedendogli di riportare tutti i particolari:
“Ora voglio che tu inizi dal principio e che tu mi dica cosa è
accaduto, dall’inizio alla fine. Dimmi tutto quello che ricordi, anche
cose piccole che non pensi siano importanti”
! 
Chiedere al bambino se ricorda altro
Si interviene solo per incoraggiare il bambino a
continuare in racconto
Intervista cognitiva (6)
3)
Fase di interrogatorio:
!  Assicurare e informare il bambino
o  Dire che se non capisce deve chiedere
informazioni
o  Dire che è permesso dire “non so, non ricordo”
o  Dire di rispondere solo ciò che ricorda, non
inventare nulla
Intervista cognitiva (7)
Dire che alcune domande potrebbero venir poste
più volte, ma ciò non significa che la sua risposta sia
sbagliata
!  Attivare immagini mentali specifiche (ad es. il viso, i
vestiti, etc..)
o  Suggerire di chiudere gli occhi e rivivere quella
immagine come se fosse davanti agli occhi
o 
Intervista cognitiva (8)
4) Fase del secondo racconto con diverse modalità:
!  Cambiare prospettiva (“fa finta ora di essere un’altra
persona presente al fatto che è avvenuto e dimmi cosa ha visto
questa persona”)
! 
Partire da un ordine diverso (“potresti raccontarmi di nuovo
partendo dalla fine e arrivando all’inizio?”)
Non sempre usata con bambini, soprattutto se di
età inferiore agli 8 anni
5) Fase della chiusura:
!  Commiato e ringraziamenti
Stepwise Interview (1)
E’ un protocollo di intervista semi-strutturata,
elaborata da un pool di esperti di testimonianza
infantile, psicologi, Forze di Polizia, magistrati.
"  Combina conoscenze di psicologia evolutiva con
tecniche di stimolazione della memoria che possono
aiutare il minore a rievocare gli eventi collegati
anche ad un presunto abuso sessuale.
" 
Stepwise Interview (2)
" 
Obiettivi:
• ridurre al minimo le audizioni
• ridurre il trauma dell’investigazione
• minimizzare il rischio di contaminazioni
dell’interrogatorio sulla memoria del bambino
• massimizzare la quantità di corrette informazioni
ottenibili dal bambino
• garantire e dimostrare l’integrità e la correttezza
del processo investigativo.
Stepwise Interview (3)
1) Introduzione:
! 
l’intervistatore identifica se stesso e il suo ruolo
2) Costruzione del rapporto:
! 
si mette il bambino a suo agio (“quando è il tuo compleanno?Hai
fatto la festa? Mi racconti?...oppure fare delle domande sulle
vacanze di Natale o estive. L’argomento di cui si parla non deve
essere collegato all’indagine per cui il minore è chiamato a
testimoniare
Stepwise Interview (4)
! 
si verificano le capacità linguistiche e mnemoniche ed il suo
grado di sviluppo si chiede al bambino di descrivere due eventi
“neutri” del passato (es. un compleanno; una gita), confrontando
le modalità di rievocazione di questi eventi con quelle dell’evento
da ricordare
3) Appurare la conoscenza della differenza tra verità
e bugia /fantasia e realtà, specialmente se il
bambino è piccolo
Stepwise Interview (5)
4)  Necessità di dire la verità (opzionale):
! 
Il minore viene informato che deve dire la verità
5) Introduzione libera dell’argomento:
“Sai perché oggi siamo qui a parlare? Ti è accaduto qualcosa di
cui vorresti parlarmi?”
! 
6) Rivelazione:
!  Narrazione libera: “Dimmi tutto quello che ti ricordi” (non
interrompere la narrazione del bambino)
Stepwise Interview (6)
! 
Domande aperte: esse dovranno partire solo da
informazioni precedentemente fornite dal minore
(“Ricordi altro?”; “Chi”; “Cosa?”; “Dove?”; “Quando?”)
! 
Domande specifiche / chiuse (opzionale) (evitare le
domande a risposta multipla; approfondire solo le
informazioni rilasciate dal bambino, mai riferirsi ad
informazioni ottenute da altre fonti. Servono per
chiarire ed approfondire risposte precedenti.
Stepwise Interview (7)
7) Chiarimenti:
!  Appianare eventuali incoerenze nelle affermazioni
del bambino
!  Indagare sulle conoscenze del bambino in materia
sessuale (ad esempio utilizzare bambole anatomiche
o disegni specialmente per bambini più piccoli)
!  Offrire possibili collegamenti
Stepwise Interview (8)
8) Conclusione dell’intervista:
!  Ringraziamento del minore per il suo contributo
!  Chiedere se il bambino ha domande da fare
!  Spiegare al minore cosa succederà in seguito
all’intervista
Essere sinceri con il bambino rispetto all’obiettivo
dell’incontro, essere chiari ed evitare ambiguità.
Formulare enunciati brevi e sequenzialmente ordinati
Stepwise Interview (9)
Regole opzionali da comunicare al bambino
(da usare con precauzione in bambini sotto i 6 anni):
1  “Se interpreto male qualcosa che hai detto, dimmelo. Voglio
capire bene”
2  “Se non capisci qualcosa che ho detto dimmelo e cercherò di
spiegarmi meglio”
3  “Se in qualunque momento ti senti male, dimmelo o fammi
segno di fermarmi”
Stepwise Interview (10)
Regole opzionali da comunicare al bambino
(da usare con precauzione in bambini sotto i 6 anni):
4  “Anche se pensi che io sappia già una cosa, dimmela
comunque”
5  “Se non sei sicuro della risposta, non tirare a indovinare, ma
dimmi che non sei sicuro prima di rispondere”
6  “Quando descrivi qualcosa, ricordati che io non c’ero”
7  “Ricorda che io non mi arrabbierò e non sarò dispiaciuto per
quello che mi dirai”
8  “Parla soltanto di cose che sono davvero successe”
Errori da evitare (1)
Ripetere più volte all’interno dello stesso colloquio le stesse domande:
con la ripetizione della domanda si induce il bambino a cambiare la
risposta che ha dato precedentemente rendendo difficile una valutazione
dell’attendibilità del minore;
! 
Ripetere interrogatori da intervistatori diversi: sembra che persone
diverse basino le loro convinzioni sulle informazioni ricevute dai
precedenti intervistatori ed inducendo il bambino, con domande
fuorvianti, a confermare le sue stesse convinzioni;
! 
Utilizzare rinforzi positivi e/o negativi verbali e non verbali: in risposta
alle affermazioni fatte dal bambino
! 
Errori da evitare (2)
Trasmettere al bambino una qualsiasi connotazione negativa o positiva
sulla persona o situazione oggetto d’indagine
! 
Far durare troppo il colloquio (i minori hanno una bassa soglia di
attenzione e concentrazione)
! 
Utilizzare un linguaggio non comprensibile o utilizzare frasi che
contengono una doppia negazione (“quindi con la mamma che non c’e mai
tu non vai mai al parco?”)
! 
Mettere fretta (“guarda che io voglio che tu mi risponda a quella
domanda che ti ho fatto prima…”)
! 
Errori da evitare (3)
" 
" 
" 
" 
Riportare al bambino quanto altri hanno detto in merito all’evento: (“la
mamma mi ha detto che c’è qualcosa che ti fa star male nel rapporto con
il papà…”)
Colpevolizzare il bambino per non aver riferito prima l’accaduto
(“perché non lo hai raccontato subito?”)
Mostrare emozioni durante il racconto (“sono molto dispiaciuto per
quello che ti è accaduto”)
Fingere di credere a qualsiasi cosa il bambino racconti senza mettere
in discussione eventuali contraddizioni
Errori da evitare (4)
" 
" 
" 
Fare promesse in merito alla conclusione della vicenda (“ti
prometto che alla fine rivedrai papà”)
Connotare le affermazioni con aggettivi positivi o negativi
(“si spogliava lo zio quando faceva le brutte cose?...ti
faceva male quando faceva questo?”)
Contrattare con il bambino la sua collaborazione (“se mi
racconti ancora qualcos’altro ti prometto di regalarti
questo gioco”)
Fase 3: Criteria Based Content Analysis
(analisi del contenuto basata sui criteri)
" 
" 
" 
La particolarità di questo metodo consiste nel fatto che
l'attenzione non viene concentrata sul carattere o la
personalità del soggetto dichiarante, ma sull'analisi, in base a
criteri obiettivi e testati nella loro validità, di quanto
dichiarato, alla lettera, nelle diverse occasioni in cui sono stati
riferiti i fatti in esame;
Questo strumento, elaborato in origine per valutare le denunce
in casi di abuso sessuale sui minori (e che continua ad essere
ampiamente usato a questo scopo) è utilizzato anche per
misurare il livello di credibilità delle deposizioni in generale;
Il metodo consiste nell'indagine sul contenuto del materiale
narrativo secondo i criteri formali (C.B.C.A.) che la ricerca
psico-giuridica indica come elementi utili per stimare la
veridicità dei fatti esposti.
C.B.C.A. (1)
Vengono analizzati I trascritti dell’intervista
"  Consiste di 19 criteri misurati con una scala a tre punteggi
" 
!  “0”
se I criteri sono assente, “1” se I criteri sono pesenti, “2” se I
criteri sono molto presenti
I criteri sono suddivisi in 4 categorie
"  Criteria are expected to be MORE present in TRUTHFUL
statements
" 
C.B.C.A. (2)
Caratteristiche generali
1.  Struttura logica (corenza del racconto)
2.  Produzione non strutturata (l’informazione viene
presentata senza un ordine cronologico)
3.  Qualità dei dettagli (elementi descrittivi riguardanti
luoghi, persone, oggetti, azioni e tempi)
C.B.C.A. (3)
Contenuti specifici
4. 
Ancoraggio contestuale (connessioni spazio-temporali con
elementi di vita quotidiana)
5. 
Descrizione di interazioni (concatenazione delle interazioni
tra imputato e testimone secondo lo schema azionereazione-azione)
6. 
Riproduzione di conversazioni (racconto di conversazioni o
parti di esse riferite in forma di discorso diretto)
7. 
Complicazioni impreviste intervenute nel corso dell'evento
(descrizione di avvenimenti che possono compromettere lo
svolgersi degli eventi)
C.B.C.A. (4)
Peculiarità del contenuto
8. 
9. 
10. 
11. 
Particolari insoliti (dettagli che possono riferirsi alla situazione
oggetto di esame in quanto molto specifici e insoliti: tatuaggi,
balbuzie, stranezze individuali)
Dettagli superflui (elementi che arricchiscono il racconto ma che non
lo modificano nella sostanza, che non sono essenziali rispetto alla
vicenda)
Riferimento accurato di dettagli fraintesi (dettagli che il bambino non
comprende ma il cui significato è chiaro all’intervistatore)
Associazioni esterne correlate (racconti di eventi di natura sessuale
collegati in qualche modo all’atto di abuso ma non relativi a quello in
oggetto)
C.B.C.A. (5)
12. 
13. 
Presenza di stati d'animo soggettivi (descrizione nel racconto di
un cambiamento di sentimenti, emozioni e pensieri durante
l’accaduto)
Attribuzione di stati d'animo (pensieri e sentimenti)
all'aggressore (presenza di sentimenti, emozioni e pensieri nel
racconto riferiti all’accusato)
Contenuti legati alla motivazione
14. 
15. 
Correzioni spontanee (presenza di chiarimenti e di correzioni
spontanee
Ammissione di vuoti di memoria (consapevolezza di non essere in
grado di riferire gli eventi in modo perfetto)
C.B.C.A. (6)
16. 
17. 
18. 
Dubbi sulla propria testimonianza (presenza di perplessità nel
bambino rispetto alla credibilità del suo racconto)
Disapprovazione del proprio comportamento (considerazioni del
bambino rispetto ai suoi comportamenti sbagliati o inappropriati
relativamente al fatto)
Disponibilità a perdonare il responsabile (presenza di affermazioni
tendenti a giustificare o spiegare il comportamento dell’accusato)
Elementi specifici del reato
19. 
Dettagli caratteristici del reato (presenza di elementi specifici
confrontabili e inseriti nel quadro di riferimento teorico del
comportamento di abuso che solo gli esperti riescono a cogliere)
Fase 4: Valutazione della CBCA con la
Validity Checklist
The CBCA score alone is not enough to determine if
a person is being truthful
"  The examiner must also take into account other
factors that could have affected the outcome
" 
(Leading by the interviewer, outside influences, witness’s
cognitive abilities, etc…)
The CBCA is NOT a standardized test
"  The Validity Checklist attempts to standardize the
CBCA results through an 11 point checklist
" 
Validity Checklist
Validity Checklist:
! 
! 
Consiste in una procedura valutativa che integra i risultati
ottenuti tramite l’analisi dei contenuti con le informazioni
derivanti dall’intervista e con nuove informazioni.
Viene utilizzata per testare la plausibilità delle ipotesi generate
nel corso dell’intervista e della CBCA così da poter valutare
anche ipotesi alternative alla veridicità del racconto (ad
esempio, le informazioni sono valide ma il bambino ha aggiunto
o è stato indotto ad aggiungere altre affermazioni
completamente false) (Cavedon, Calzolari, 2005)
Valutazione della CBCA con la Validity
Checklist (1)
Quattro livelli di analisi:
1. Caratteristiche Psicologiche
2. Caratteristiche dell’intervista
3. Motivazione
4. Domande Investigative
Validity Checklist (2)
" 
Caratteristiche psicologiche
1. Linguaggio e conoscenze non appropriate
(Inappropriate language usage or knowledge about what
happened could suggest that an adult has coached a child
about what to say, and therefore their statement is not truly
their own. If the child’s knowledge about the incident goes
beyond the normal scope of knowledge for a child their age,
this suggests outside influence)
2. Inadeguatezza delle emozioni
(Traumatic experiences SHOULD elicit painful responses from a
witness. Examines the person’s nonverbal responses)
Validity Checklist (3)
3. Suggestionabilità
(Could the witness have been influenced by the questions
or things said by the examiner? As one would expect…
- Younger children are generally more susceptible to
suggestion than older children (ask potentially
leading questions at the end to see)
- There are individual differences in suggestibility
- The way in which the interview took place influences
suggestibility (Leading questions, etc)
Validity Checklist (4)
Caratteristiche dell’intervista
4. Domande suggestive
5. Inadeguatezza globale dell’intervista
(Did the interviewer follow protocol correctly? Did the
witness know that “I don’t know” is an appropriate
answer? People will occasionally answer questions they
are not sure about or don’t know about)
" 
Validity Checklist (5)
" 
Motivazione
6. Motivo per il quale è stata sporta la denuncia del
testimone o di altre parti coinvolte
(Does the witness have questionable motives? Must know
relationship between witness and the accused. Must know
relationship between accused and other people involved
(custody disputes, etc)
7. Motivazioni relative alle rivelazioni originali
(Was the first report voluntary? Who, if anyone, was a witness
in the initial report?)
Validity Checklist (6)
8. Pressioni a rilasciare dichiarazioni false
(Was there external influence to report the case or to
exaggerate details? Was there coaching involved?)
" 
Domande investigative
9. Coerenza con l’ordine delle cose
(Are events that took place unrealistic or impossible? Was
pregnancy actually possible if reported?)
Validity Checklist (7)
10. Coerenza con altri resoconti
(Are all the testimonies about the event the same? ARE THE
MAJOR CORE ELEMENTS THE SAME? Peripheral details can
often change as human memory is imperfect. Refers to
SUBSTANTIAL discrepancies)
11. Coerenza con altre prove
(Are the claims backed up by physical evidence? Is there
concrete evidence to suggest that major elements in the
statement are incorrect?)
Esplin et al., (1988)
Field study
"  CBCA scored on 0-2 scale (range of scores could be
0-38)
- Confirmed statement average = 24.8
- Doubtful statement average = 3.6
"  Differences between groups found in 16 (Raising
Doubts About One’s Own Testimony) and19
(Offence-Specific Elements) criteria
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