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analisi della tecnica e confronto del lancio del disco e del martello

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analisi della tecnica e confronto del lancio del disco e del martello
ANALISI DELLA TECNICA E
CONFRONTO DEL LANCIO
DEL DISCO E DEL MARTELLO
Individuazione
possibili errori
e proposta di
allenamento
SUPPONIAMO DI ESSERE DI
FRONTE A UN DISCOBOLO E
VOGLIAMO RIUSCIRE A
“TRASFORMARLO” IN UN
LANCIATORE DEL MARTELLO
LANCIO DEL DISCO
L’obbiettivo del gesto
motorio è ovviamente
quello di lanciare il
disco il più lontano
possibile, rimanendo
dentro la zona di
lancio stabilita dal
regolamento.
SCOMPOSIZIONE DEL GESTO
DEL LANCIO DEL DISCO
Partenza
Rotazione e
Piazzamento finale
Finale di Lancio
PARTENZA
Gambe leggermente
divaricate
Busto lievemente
inclinato in avanti
1-2 torsioni del busto
verso destra come
caricamento
ROTAZIONE E
PIAZZAMENTO FINALE
Rotazione del piede e ginocchio sinistro, spostamento del peso del
corpo sulla gamba sinistra
Spinta propulsiva arto destro (perno su gamba sinistra)
Rotazione ampia sull’asse longitudinale
Appoggio gamba destra al centro della pedana e cambio di peso
Rotazione ampia su asse longitudinale con appoggio su gamba
destra
Petto viene rivolto verso la direzione di lancio, seguito in ritardo
dalla torsione del collo
FINALE DI LANCIO
Puntello su gamba sinistra
Completamento della rotazione del busto con spinta
finale dell’arto inferiore destro
Appoggio rapido dell’arto destro affianco a quello sinistro
Rotazione esplosiva delle anche
Fase di rilascio del disco ad arto superiore esteso
MOMENTO CRITICO
IL MOMENTO
CRITICO PIU’
IMPORTANTE NEL
LANCIO DEL DISCO
E’ IL RILASCIO
DELL’ATTREZZO
DETERMINANTI
ALTEZZA DI RILASCIO
ANGOLO DI PROIEZIONE
ANGOLO DI INCIDENZA
VELOCITA’ DI RILASCIO
FORZE AEREODINAMICHE DOPO IL iettoria
ra
T
RILASCIO (VENTO RELATIVO)
o
an
Pi
sse
A
no
Pia
ale
s
r
e
sv
Tra
Piano Orizzontale
ELEMENTI CHIAVE
FLUIDITA’ E CONTINUITA’ DELL’AZIONE PER
GENERARE FORZA CENTRIPETA
CAMBIO RAPIDO ED ESPLOSIVO DEGLI
APPOGGI
MOVIMENTO DI CHIUSURA DELLE ANCHE
MOVIMENTO DI CHIUSURA DELL’ARTO
SUPERIORE DESTRO
INCLINAZIONE DEL POLSO NEL MOMENTO
DI RILASCIO
AZIONE GIROSCOPICA DEL DISCO
CORRETTO TIMING D’INTERVENTO DEI
SEGMENTI CORPOREI
fortuna_lancio2.mpeg
SUPPONIAMO ORA CHE
L’ATLETA VOGLIA PASSARE
AL…
LANCIO DEL MARTELLO
Lo scopo del lancio e’
quello di ottenere la
maggiore gittata
possibile entro uno
spazio delimitato da
una sezione di cono
con il lato minore
coincidente con la
pedana di lancio
SCOMPOSIZIONE DEL GESTO
DEL LANCIO DEL DISCO
Preliminari
Avvio
Giri
Finale di lancio
PRELIMINARI
SCOPO: ottenere velocità ottimale del martello
per iniziare il lancio
2/3 giri dell’attrezzo attorno all’asse
longitudinale dell’atleta
Piedi divaricati con ampiezza uguale alle spalle
e pianta a contatto col terreno
Corpo dell’atleta decontratto con dorso rivolto
verso direzione di lancio
Scopo: ottenere velocità ottimale del martello
per iniziare il lancio
AVVIO
SCOPO: Collegamento tra preliminari e giri e trovare la
corretta posizione dell’atleta rispetto alla traiettoria del
martello
Centrare la rotazione del baricentro del sistema atletamartello sul piede sinistro
Torsione del busto a destra, braccio sinistro disteso verso
la traiettoria del martello, arti inferiori leggermente piegati
L’attrezzo effettua un’orbita verso sinistra passando
davanti all’atleta nel punto più basso
GIRI
SCOPO: aumentare progressivamente la velocità periferica e
ricercare l’angolo ottimale di uscita con una progressiva
inclinazione del piano orbitale
1°Fase (Doppio Appoggio):rotazione del piede sinistro per 180°
con “perno sul tallone” e del piede destro sull’avampiede di 90°
2° Fase (Mono Appoggio): il piede destro viene staccato da terra (il
martello si trova all’altezza delle spalle) con cambio di perno di
rotazione che passa da tallone ad avampiede sinistro
3° Fase (Doppio Appoggio): piede destro torna velocemente a terra
completando la rotazione
I giri risultano efficaci se si verifica un aumento di accelerazione
angolare
FINALE DI LANCIO
Massimo incremento della velocità
Al raggiungimento del punto più basso della traiettoria,
estensione degli arti inferiori
Sollevamento esplosivo del sistema atleta-martello
Frustata finale delle braccia
Rilascio dell’attrezzo con angolo ottimale (42°)
MOMENTO CRITICO
IL MOMENTO CRITICO PIU’
IMPORTANTE NEL LANCIO DEL
MARTELLO E’ IL RILASCIO
DELL’ATTREZZO
I DETERMINANTI
ALTEZZA DI RILASCIO
VELOCITA’ DI RILASCIO
INCLINAZIONE DELLA TRAIETTORIA
(ANGOLO USCITA)
FORZE AEREO-DINAMICHE DOPO
RILASCIO
ELEMENTI CHIAVE
VELOCITA’ ANGOLARE DURANTE FASE
PRAPARATORIA
FORZA CENTRIPETA
APPOGGIO DEI PIEDI
IMPUGNATURA DEL MARTELLO CON
ATTEGGIAMENTO LUNGO DELLE BRACCIA
INCLINAZIONE DELL’ASSE COMUNE
DISTENSIONE FINALE ARTI INFERIORI CON
SOLLEVAMENTO SISTEMA ATLETAMARTELLO
ANALISI BIOMECCANICA DEL
LANCIO DEL MARTELLO
fortuna_lancio2.mpeg
ANALISI BIOMECCANICA
ATTRAVERSO LO STUDIO DI LANCI
DI ATLETI DI LIVELLO MONDIALE
Tabella 1: Durata dei giri in relazione all’appoggio dei piedi
in lanciatori di livello mondiale
1°Giro
NOME
Litvinov
(83,06m)
tot giro
Cecsek (77,34)
tot giro
Tempo
Totale
SA
DA
SA
DA
SA
DA
s
s
s
s
s
s
s
s
s
s
0,19
0,3
0,3
0,26
0,23
0,23
0,2
0,21
0,22
2,14
0,49
0,18
0,56
0,32
0,5
0,16
0,27
0,19
0,3
0,32
0,52
0,19
0,34
0,18
0,27
0,46
0,29
0,23
0,38
0,25
0,25
0,27
0,62
0,35
0,25
0,6
0,32
NO
0,22
1,8
0,25
NO
0,24
1,69
0,26
2,31
0,26
2,27
0,28
2,27
0,5
0,27
0,63
0,35
0,41
0,5
0,52
0,49
0,2
0,24
0,46
0,58
0,43
tot giro
Nikulin (80,18)
Rilascio
DA
tot giro
Sahner (80,58)
4°Giro
SA
tot giro
Haber
(80,76m)
3°Giro
DA
tot giro
Tamm
(80,84m)
2° Giro
0,23
0,5
0,2
0,22
0,43
0,25
0,45
0,27
0,21
0,22
0,49
0,17
0,25
0,42
0,23
0,21
0,44
COMMENTO TABELLA 1
I lanciatori che effettueno 3 giri hanno un
tempo totale di lancio inferiore
Il tempo totale di lancio però non influisce
sulla lunghezza
Ciò che influisce maggiormente sull’esito
finale del lancio è il tempo di contatto di
doppio appoggio ad ogni singolo giro
Tabella 2: Parametri di rilascio del martello in lanciatori di
livello mondiale
VELOCITA' DI
RILASCIO
V componente
orizzontale
α
m/s
m/s
(°)
Litvinov (83,06m)
30,4
23,8
34,4
Tamm (80,84m)
29,9
21,8
43,2
Haber (80,76m)
30,0
22,8
40,5
Sahner (80,58)
30,1
23,0
40,0
Nikulin (80,18)
29,7
21,4
44,0
Cecsek (77,34)
28,9
22,1
40,1
NOME
COMMENTO TABELLA 2
La velocità del martello nel momento del
rilascio è circa uguale per tutti gli atleti
Ciò che varia maggiormente è l’angolo di
uscita
Tabella 3 : Relazione tra la velocità del martello e il numero
di giri effettuati.
NOME
V t0
V t1
V t2
V t3
Vt4
R
m/s
m/s
m/s
m/s
m/s
m/s
m/s
m/s
m/s
m/s
15,8
17,1
15,5
22,1
19,9
25,3
21,8
26,8
22,5
30,4
Tamm (80,84m)
13,7
17,3
15,7
22,6
20,1
24,6
22,5
29,9
Haber (80,76m)
15,6
18,0
16,4
23,0
20,6
26,2
22,1
30,0
Sahner (80,58)
13,4
14,9
13,7
19,4
18,4
23,2
21,5
25,5
23,1
30,1
Nikulin (80,18)
15,1
16,1
14,3
21,7
19,1
24,8
22,0
26,0
23,1
29,7
Gecsek (77,34)
15,1
16,4
14,9
20,4
18,1
22,7
20,6
24,8
22,2
28,9
Minev (77,06)
15,3
17,0
16,3
21,5
20,2
24,6
22,2
Litvinov
(83,06m)
29,0
Relazione tra velocità del martello e giri effettuati
Litvinov
Sahner
Nikulin
Gecsek
3 GIRI
26,0
21,0
16,0
11,0
V t0
V t1
V t2
V t3
Vt4
R
Numero Giri
Relazione tra velocità del martello e giri effettuati
Tamm
Haber
Minev
31,0
4 GIRI
Velocità (m/s)
Velocità (m/s)
31,0
26,0
21,0
16,0
11,0
V t0
V t1
V t2
Numero Giri
V t3
R
COMMENTO TABELLA 3 e
GRAFICO
Gli atleti che effettuano 4 giri, al termine
del 4° giro hanno una velocità superiore
rispetto alla velocità acquisita alla fine del
3° giro dagli atleti che effettuano 3
rotazioni.
Ciò però non incide sulla velocità di
rilascio finale che è simile per tutti
DIFFERENZE DISCO/MARTELLO
La differenza chiave tra i 2 lanci è: IL DISCO
VIENE LANCIATO CON UNA MANO, IL
MARTELLO CON 2!
Nel disco è fondamentale un movimento di
chiusura di anche(Buona mobilità)
Nel martello invece questo movimento di chiusura è
assente ma deve essere compensato con un ottima
mobilità scapolo omerale.
DIFFERENZE DISCO/MARTELLO
Il martellista nell’effettuare il suo gesto gioca su
appoggi di tacco-punta
Il discobolo rimane con le piante dei piedi fisse sul
terreno (momento del rilascio)
DIFFERENZE DISCO/MARTELLO
Nel disco la prestazione finale dipende da
VELOCITA’ E ANGOLO DI RILASCIO e
ANGOLO DI INCIDENZA
Nel martello, data la sua diversa
conformazione, non ci sono problemi
riguardo all’angolo di incidenza
DIFFERENZE DISCO/MARTELLO
Nel lancio del disco abbiamo una FORZA
CENTRIPETA che si genera minore
rispetto al lancio del martello
Di conseguenza un neo lanciatore di
martello dovrà esercitarsi molto sul
controllo dell’attrezzo e il mantenimento
dell’equilibrio.
DIFFERENZE DISCO/MARTELLO
Un discobolo, per ottenere buone
prestazioni deve essere necessariamente
alto
Nel martello un’atleta alto ha una raggio “
braccio-filo del martello” più lunga e quindi
deve eseguire dei movimenti di
circonduzione più lenti per poter meglio
controllare il movimento e l’equilibrio
DIFFERENZE DISCO/MARTELLO
Nel lancio del martello è necessaria una
mobilità scapolo omerale superiore
rispetto a quella necessaria per il disco
Prima di iniziare gli allenamenti con
attrezzi pesanti quindi è necessario che
l’atleta acquisisca questa capacità al fine
di non avere problemi con la capsula
scapolo-omerale
PREFERENZE
Il discobolo che inizia una preparazione per il martello
avrà difficoltà inferiori rispetto a un principiante a
controllare la forza centripeta a cui viene sottoposto
Considerando che il timing di attivazione dei segmenti
corporei è simile in entrambe le discipline, non avrà
grossi problemi a meccanizzare la successione dei
movimenti
Venendo da una disciplina di forza, avrà delle
componenti fisiologiche e anatomiche simili a quelle
richieste dalla nuova specialità, probabilmente sfrutterà la
sua forza per compensare la mancanza di tecnica
Avendo già confidenza con la pedana di lancio, saprà
come muoversi all’interno di essa senza commettere
infrazioni
DIFFICOLTA’ MAGGIORI
Per il discobolo sarà problematico riuscire a
trovare una giusta sequenza tra la fase di mono
e doppio appoggio
Avrà problemi nel trovare il giusto rapporto tra
velocità e controllo dell’attrezzo durante i giri
Avrà difficoltà a controllare il sistema atletamartello a velocità elevate
Ogni sbaglio in una fase, influenzerà quella
successiva
PROPOSTA DI ALLENAMENTO
La stagione atletica di un lanciatore si
divide principalmente in due sessioni
INVERNALE
PRIMAVERILE
l’atleta deve cercare di
sviluppare la forza
massima attraverso
l’ausilio di esercizi di pesi
a carico e intensità
sempre crescente
l’allenamento si
concentrerà ancora sui
pesi ma darà molto più
spazio alla tecnica di
lancio e alla
trasformazione della forza
in esplosività e
brillantezza
RIS
ESERCIZI e TECNICA
LAVORO
PALESTRA
10m
esecuzione dei preliminare
con pesi di 20-25 Kg, poi
esecuzione dei preliminari
in movimento. Eseguire
sempre i preliminari con
attrezzi con il filo più
lungo o con filo
regolamentare e palla più
pesante 8-12 Kg (sono
esercizi che servono per
sensibilizzare il
movimento.)
12 lanci con martello
leggero (6 Kg), 10 lanci con
martello standard, 8 lanci
con martello più pesante da
9 Kg.
movimento di avanzamento e
rotazione sul proprio asse
longitudinale tenendo sulle spalle
o dietro il dorso, all’altezza della
vita un bilanciere di 40-80Kg.
5 x (15 ripetute ) esercizio numero
2
10m
esercizi per la mobilità
delle spalle. 15 salti in
lungo da fermo, 10 salti
tripli con caduta in buca
del salto in lungo
Il resto dell’allenamento
viene dedicato alla tecnica
di lancio, scomponendo le
varie fasi ed esercitandosi
su ognuna di loro per poi
passare a lanci globali.
LUNE
e
GIOVE
MART
e
VENER
10m
MERC
e
SABA
strappo , mezzo squat ,salti da
mezza accosciata, panca, 200
addominali.
10m
Esercizi di mobilità
scapolomerale
50 lanci di diverso tipo con
attrezzi di peso e forma
variabile Esercizio utile per
acquisire sensibilità e
controllo motorio nel
lancio). 15 lanci con attrezzo
da 12Kg.
Il mercoledì circuito di pesi
dall’esercizio numero 1 al numero
7 per quattro giri.
Il giovedì esercizi in serie dal 7 al
13 facendo quattro ripetizioni
consecutive per ogni esercizio.
PROPOSTA D’ALLENAMENTO
E’ importante anche che l’atleta un paio di
volte alla settimana al seguito della sua
seduta di allenamento effettui delle prove
di corsa in pista che possono spaziare su
distanze diverse, dai 30m fatti in rapidità
fino a distanze lunghe anche 300m.
Gli esercizi riportati di fianco
possono essere utilizzati
durante il periodo invernale
per sviluppare la forza
massima. I carichi di lavoro
dovranno essere sempre
crescenti in base all’età,
sesso e caratteristiche
fisiche dell’atleta.
Bibliografia:
- Didattica dell’atletica leggera, Jeno Koltai, Società
Stampa Sportiva.
- L’atletica leggera nella scuola Italiana, Fernando
Romboni, Mucchi Editori.
- Principi di Biomeccanica in Atletica, Geoffrey H.G.
Dyson, Edizione Atletica Leggera.
- Vari numeri di “Atletica Studi”, Fidal Centro Studi
Ricerche.
- Il manuale dell’istruttore di Atletica leggera, Centro
studi e ricerche.
- The Throws, European Athlethics Coaches Association.
- Sito: www.nicolavizzoni.it , questo sito ci è stato utile
per trovare dei video sul lancio del martello.
- Sito: www.fidal.it
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