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Responsabilità professionale

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Responsabilità professionale
Mailing List PODOLOGIA
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PODOLOGIA Basata sull’Evidenza
… da ieri …… ad oggi …
La legge 42/99 abolisce le precedenti denominazioni delle professioni sanitarie non mediche ed abroga i mansionari professionali.
D.M. 27 luglio 2000
Sono sancite le modalità per l'equipollenza dei diplomi conseguiti in base ai precedenti ordinamenti con i nuovi diplomi universitari.
La legge 251/2000 permette agli esercenti delle professioni sanitarie di accedere alla laurea di primo livello per l'attività professionale scelta e alla laurea di secondo livello per la dirigenza del settore proprio di appartenenza …
… con qualche differenza fra le professioni
Dall’art. 1 della 251/2000 leggiamo «Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale
•
Dall’art. 2 della 251/2000 leggiamo «Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area della riabilitazione
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attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute
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svolgono con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività,
attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale,
•
individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché
dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza.»
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al fine di espletare le competenze proprie previste dai relativi profili professionali.»
1.
Il podologo è l'operatore sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante, tratta direttamente, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici ed idromassoterapici, le callosità, le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonché il piede doloroso.
2.
Il podologo, su prescrizione medica, previene e svolge la medicazione delle ulcerazioni, delle verruche del piede e comunque assiste, anche ai fini dell'educazione sanitaria, i soggetti portatori di malattie a rischio.
3.
Il podologo individua e segnala al medico le sospette condizioni
patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico.
Dignità, coscienza e consapevolezza
• E' dovere di chi svolge una professione sanitaria, difendere la propria dignità professionale con autorevolezza. • A tal scopo abbiamo bisogno di far crescere la nostra coscienza professionale, la consapevolezza della nostra forza, delle nostre conoscenze, delle nostre capacità.
(Di Stasio 2009)
Autonomia è il potere di scegliere il mezzo migliore, se c’è competenza …
… è applicare la migliore pratica clinica attraverso la Medicina Basata sull’Evidenza.
Perché Competenza NON è sinonimo di Esperienza ma di formazione post‐base (Legge n° 43/2006).
Importanza della cartella podologica
• In giurisprudenza v’è un continuo fervore sui temi della malasanità e si annoverano sempre più denunce e contenziosi su presunti errori e malpractice.
• Oggi il professionista in sanità è costretto a difendere la qualità del proprio lavoro, sempre più spesso da richieste informative e risarcitorie (Barbieri 2008).
• Una cartella podologica ben redatta (magari completata da fotografico al tempo 0 e nei vari follow‐up) può evitare tanti errori e contestazioni, supportando l’attività
diagnostica e terapeutica del podologo.
Cartella per affrontare il rischio
La cartella podologica è uno strumento operativo e informativo necessario per progettare, gestire, comunicare, valutare e documentare (registrare) l’assistenza podologica.
Dichiarazione dell’errore
• La cartella podologica è anche uno strumento per la dichiarazione dell’errore consapevole.
• Il punto è riconoscere gli errori e correggerli al più presto prima che facciano troppo danno.
• L’unico peccato imperdonabile è nascondere un errore (K.R. Popper).
… secondo le nostre Associazioni
La cartella podologica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica specifica e contenere, oltre a ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica e al suo decorso, le attività sanitarie praticate.
ART. 15 CODICE DEONT. ED ETICO A.I.P.
La cartella podologica deve essere redatta accuratamente nel rispetto di tutte le norme vigenti.
ART. 12 CODICE DEONTOLOGICO A.M.P.I.
Responsabilità dell’assistenza
• Oggi il podologo, come ogni altro professionista in sanità, è responsabile dell’assistenza podologica erogata, a tutto campo e a tutto campo si occupa di assistenza riabilitativa podologica, così come individuata e delineata dal profilo professionale.
• A riguardo il podologo partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona, identifica i bisogni di assistenza podologici e formula i relativi obiettivi attraverso consulenze podologiche…
(Di Stasio 2009)
… consulenze in podologia
• E’ fondamentale avere una Competenza per rispondere compiutamente ad una consulenza proveniente da un reparto della propria struttura o da un privato.
• La parola “competenza” viene dal latino CUM PETERE, “chiedere insieme” ma evoca anche il verbo italiano “competere”, cioè far fronte ad una situazione sfidante (Rasero 2008).
• Designa cioè la capacità di chi è in grado non solo di applicare una tecnica ad una situazione problematica, ma anche di sapersi adattare, di muovesi con perizia e con impegno personale verso la soluzione di un problema, di assumersi la responsabilità di uscire da quella situazione (Leto 2008).
Competenza in podologia
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Dobbiamo spingere i colleghi giovani e volenterosi a fare Master e/o Specialistica. Ne va del nostro futuro, come categoria.
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Il podologo generalista dovrebbe dedicare infatti l’80% del proprio tempo alla clinica ed il 20% alla documentazione ed allo sviluppo professionale. Non dovrebbe essere un formatore nè rappresentare la categoria in un contesto istituzionale.
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Il podologo con Competenze (con Specialistica e/o Master) dovrebbe invece dedicare il 50% del proprio tempo alla clinica, il 30% alle consulenze esterne e ricerca, il 10% alle consulenze interne e revisione fra pari con supporto al clinical management ed infine il 10% alla documentazione ed allo sviluppo professionale.
Malone BL, Working with a people. Evaluation of the clinical nurse specialiste activities. American Journal of Nursing 1986;86:1375‐77
EBM: condizione necessaria ma non sufficienete
• Questi e altri problemi che convivono nelle organizzazioni sanitarie suggeriscono di proporre nuovi e decisi interventi in favore dello sviluppo di una ricerca dedicata alla Podologia, cosicché la si possa promuovere da “disciplina” a “scienza” (Di Stasio 2009).
• In questo senso l’Evidence Based Practice è una condizione necessaria ma non sufficiente. E’ essenziale per:
– la pratica clinica: centratura sui bisogni del paziente e sulla sua partecipazione al processo;
– migliorare e permettere di valutare la qualità della cura podologica ;
– aiutare a prendere decisioni;
– garantire una formazione permanente;
– per passare dall’erogazione di prestazioni podologiche alla presa in carico;
– …………
Definizione di rischio clinico
Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè
subisca un qualsiasi “danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte”.
(Kohn, IOM 1999)
Risk Management
Il risk management non deve essere inteso come un sistema per diminuire le controversie legali ma come strategia per ridurre l’incidenza dei danni provocati ai pazienti e per migliorare la qualità delle cure prestate e imparare dall’errore che deve essere messo al centro dei processi di cambiamento (Peghetti 2008).
…oltre un secolo fa Nightingale scrisse
Recenti Orientamenti della Cassazione Penale (Sez. IV n. 9638 del 2.03.2002)
• Sui professionisti sanitari grava l’onere della medesima “posizione di garanzia” nei confronti del paziente:
• “La responsabilità dell’infermiere è pari a quella del medico, perché anch’egli è garante della salute del paziente affidatogli. Gli operatori, medici e paramedici, sono ex lege
tutti portatori di una posizione di garanzia nei confronti dei pazienti affidati alle loro cure…”
• In particolare questa posizione di garanzia, che va sotto il nome di posizione di protezione, è contrassegnata dal dovere giuridico incombente su ogni operatore, di provvedere alla tutela dell’incolumità dei pazienti contro qualsivoglia pericolo (Mongardi 2008)
Tipi di responsabilità professionale
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Responsabilità penale
Responsabilità civile
Responsabilità amministrativa
Responsabilità ordinistica e disciplinare
Responsabilità individuale e di gruppo
Il reato penale si concretizza per
• Negligenza: che consiste nello svolgimento della propria attività senza un impegno sufficiente;
• Imperizia: è il comportamento di chi agisce non disponendo di sufficienti conoscenze, che dovrebbe invece possedere; • Imprudenza: quando si opera senza seguire le regole suggerite dalle conoscenze e dall’esperienza;
• Inosservanza: consiste nel non attenersi alle regole dettate dalle leggi o regolamenti, dalle disposizioni ricevute o dalla consuetudine.
La responsabilità in ambito civile
• La responsabilità in ambito civile si concretizza quando il comportamento professionale, attivo o omissivo, comporti per l’utente un danno che obbliga al risarcimento.
Evoluzione della casistica in USA
Problema sociale negli USA
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Negli USA i danni causati da errori in sanità
toccano il 3‐4% dei pazienti ricoverati (il 55% dei quali evitabili):
37,6‐50 miliardi di U$/anno;
2‐4% spesa sanitaria nazionale;
44.000‐98.000 morti/anno.
Ottava causa di morte: superiore per frequenza alla somma delle morti per incidenti stradali, tumore polmonare ed AIDS.
Evoluzione della casistica in Italia
19 gennaio 2006: Domenico Di Virgilio, sottosegretario del Ministero della Salute, rende noti i dati degli ultimi 10 anni riguardanti il fenomeno “responsabilità
professionale”:
• Denunce aumentate del 148%
• Costo medio dei sinistri cresciuto del 67%
(Mastroroberto 2006)
Problema sociale in Italia
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In Italia, secondo l’Associazione Anestesisti e Rianimatori:
320.000 ricoverati all’anno subiscono danni;
12.000 le cause di risarcimento;
14.000 sono le morti per “eventi avversi” in ospedale;
10 miliardi di euro sono il peso economico degli “eventi avversi” in ospedale.
Caso specifico
• Un podologo nel 2005 riceve una denuncia querela per aver causato l’amputazione di un dito del piede ad una paziente (diabetica e già
ulcerata) per ortesi in silicone mal eseguita.
• Il PM e la denunciante richiedono consulenze di parte: relazionano un ortopedico, il diabetologo prescrittore dell’ortesi, due medici legali, un medico chirurgo vascolare.
Era tutto contro il podologo …
• Le consulenze dei medici si sono basate sulle opinioni e si sono sviluppate in maniera molto violenta contro il podologo evidenziando senza mezzi termini la sua Negligenza, Imprudenza, Imperizia, Inosservanza nel percorso assistenziale.
• Il podologo ha presentato una relazione difensiva Evidence Based dimostrando che i follow‐up ravvicinati, le scelte terapeutiche e riabilitative erano basate su: Evidenze scientifiche, migliore pratica clinica, linee guida e protocolli validati, fotografico con data certa.
… e le cose possono mutare
• Il giudice dopo 5 anni e 18 udienze, nell’estate 2010, emette una sentenza a favore del podologo per NON AVER COMMESSO IL FATTO.
• Oggi il dispositivo è appena passato in giudicato: il podologo ha esposto denuncia querela contro tutti gli Attori ed i Consulenti, richiedendo che sia riconosciuto e quantizzato il danno che ha subito.
• Seguiremo con attenzione gli esiti di questo processo perché potrebbe maturare un precedente giurisprudenziale molto interessante.
Non siamo gli anelli deboli se lavoriamo con EBM alla mano
• Nella catena delle responsabilità i non medici possono credersi ed essere visti come anelli deboli, mentre le responsabilità
di tutti i professionisti in sanità sono le stesse.
• Possono essere pericolose: azioni di coperture fra professionisti di una equipe ed azioni di scaricabarile.
• E’ fondamentale invece dichiarare l’errore ed affrontarlo come “evento sentinella”.
Grazie dell’attenzione
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