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Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale: nasce la procedura

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Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale: nasce la procedura
Direttore Generale: Dott. Salvatore Cirignotta
Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale:
nasce la procedura
Mattaliano AR^, Casiglia A°, Monterosso F*, Ricca T**, Aragona MA**, Rinaudo C°°, Varia S***, Spatola A^^, Di Fiore M^^, Gugliotta C^^.
^ Direttore Sanitario ASP di Palermo
° Risk Manager ASP di Palermo
* Responsabile UO Qualità e Progettazione
** U.O. Qualità e Progettazione
°° Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva - Università degli Studi di Palermo
*** Direttore DSM ASP di Palermo
^^ Gruppo Rischio Clinico - Dipartimento Salute Mentale
Introduzione:
Il suicidio del paziente in Ospedale è stato inserito dal Ministero della Salute, per la sua gravità e la sua potenziale evitabilità, nella lista degli eventi sentinella cioè di quegli eventi di particolare gravità indicativi di un serio malfunzionamento
del sistema sanitario; ed è pertanto obbligatorio segnalarli attraverso il flusso SIMES (sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità).
La gravità di questo evento e la possibilità di attivare misure idonee alla sua prevenzione impongono infatti una regolamentazione e una standardizzazione dei comportamenti degli operatori allo scopo di raggiungere l’eliminazione o quanto
meno una forte riduzione della sua incidenza.
Lo scopo di questa procedura è quello di dare strumenti di lavoro e indicazioni operative agli operatori sanitari sulle modalità da adottare per prevenire e/o ridurre i suicidi e tentati suicidi dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie ospedaliere mediante apposita formazione.
Parole Chiave: prevenzione, suicidio, ospedale.
Matrice delle Responsabilità
Contenuti
R = responsabile azione
La presente procedura verrà applicata in fase sperimentale per un
periodo di sei mesi presso alcune strutture ospedaliere dell’ASP di
Palermo, per essere poi applicata a tutti i reparti.
Le attività di prevenzione iniziano con la valutazione dei potenziali
fattori di rischio di suicidio già nelle prime fasi del percorso intraospedaliero del paziente al momento dell’anamnesi medica e infermieristica e durante l’esame obiettivo o l’osservazione.
Se in queste fasi emerge la presenza di fattori di rischio o di altri elementi suggestivi di rischio di suicidio verrà richiesta una consulenza psichiatrica che valuterà l’opportunità di trasferire il paziente
presso il SPDC.
Occorre poi focalizzare i provvedimenti sull’organizzazione, in quanto
nei casi in cui vi siano pazienti positivi al rischio di suicidio o che abbiano manifestato intenzioni autolesive, le caratteristiche
dell’ambiente e degli spazi nonché i processi organizzativi devono mirare ad evitare il verificarsi dell’evento.
C = personale coinvolto
FIGURA CHE SVOLGE L’ATTIVITÀ 
 DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ
Medico U.O. di
degenza
Psichiatra
Coordinatore
Infermieristico
Infermiere
Effettuare l’anamnesi medica e infermieristica valutando e registrando in cartella clinica i potenziali fattori
di rischio di suicidio
R
R
R
Richiedere consulenza psichiatrica per i casi con fattori di rischio di suicidio
R
C
C
Effettuare consulenza psichiatrica
R
Confermare il rischio di suicidio
R
Stabilire il trasferimento presso U.O. di Psichiatria se rischio alto e condizioni strutturali e organizzative
non adeguate
R
Informare l’equipe della presenza in reparto del paziente a rischio
R
Informare i familiari del paziente sul rischio di suicidio del loro congiunto e sulla necessità di togliere al paziente oggetti potenzialmente lesivi di proprietà dello stesso
R
Definire modalità e periodicità dei controlli proporzionali alla gravità del rischio
R
R
C
C
R
C
Responsabilizzare e coordinare il personale infermieristico sull’attività di controllo del paziente a rischio
R
Posizionare il paziente in una stanza di degenza in cui è più facile il controllo da parte del personale di assistenza se presente
R
C
R
C
Predisporre un accurato controllo del paziente durante i trasferimenti
R
Controllare periodicamente il paziente verificando che nell’ambiente di degenza non vi siano presenti oggetti potenzialmente contundenti o a rischio di autolesionismo
R
Programmare le dimissioni e i controlli successivi presso i servizi territoriali competenti
R
R
Inserire nella relazione di dimissione i nominativi di un medico referente del reparto e di uno psichiatra e
da contattare in caso di bisogno
R
R
C
Infine la dimissione dei pazienti che hanno tentato il suicidio o sono ritenuti a rischio suicidiario, va preparata con largo anticipo, segnalando gli
stessi ai servizi territoriali competenti (MMG, CSM, SERT, Servizio di Assistenza Domiciliare..), programmando loro un appuntamento al fine di
garantire la continuità assistenziale; inoltre è necessario inserire nella relazione di dimissione i nominativi di un referente del reparto di dimissione e di uno psichiatra da contattare in caso di bisogno. La corretta applicazione della procedura mediante l’utilizzo degli indicatori scelti sarà monitorata dai Direttori di U.O. e dai Direttori Medici di Presidio Ospedaliero per i ricoverati; per le altre strutture territoriali dai Direttori dei Dipartimenti o dei Distretti sanitari di riferimento.
Indicatori di Monitoraggio
La corretta applicazione della procedura sarà monitorata, utilizzando gli indicatori di seguito riportati:
INDICATORI
VALORI ATTESI
FONTE DEI DATI
N. pazienti valutati per fattori di rischio di suicidio /N. totale pazienti ricoverati
≥ 90%.
Cartelle cliniche
N. pazienti che hanno effettuato consulenza psichiatrica / N. pazienti per i
quali era stata prevista
≥ 90%.
Cartelle cliniche
N. pazienti per i quali viene confermato dallo psichiatra il rischio di suicidio/
N. pazienti che hanno effettuato consulenza psichiatrica
Rilevazione
Cartelle cliniche
N. pazienti per i quali sono state definite le modalità e la periodicità dei
controlli / N. pazienti con rischio definito
≥ 90%.
Cartelle cliniche
N. pazienti per i quali sono stati programmati i controlli successivi alla dimissione presso i servizi territoriali competenti/ N. pazienti con rischio definito, dimessi
≥ 90%.
Cartelle cliniche
N. pazienti dimessi con relazione in cui sono identificati un medico referente del reparto e uno psichiatra da contattare in caso di bisogno/ N. pazienti
con rischio definito dimessi
≥ 90%.
Cartelle cliniche
Conclusioni
L’individuazione di indicatori in grado di segnalare precocemente i pazienti a rischio di suicidio e dei provvedimenti organizzativi da adottare nei loro confronti,
costituiscono i presupposti per la piena implementazione di un sistema di sorveglianza che consenta di rilevare il rischio ed adottare le misure necessarie per la
prevenzione in armonia con quanto previsto dalla specifica Raccomandazione ministeriale n°4.
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