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I tesori nascosti della Riserva Valle Prato della Noce

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I tesori nascosti della Riserva Valle Prato della Noce
I tesori nascosti della Riserva Naturale Valle Prato della Noce
Di Duccio Tampucci
Reporter forestale del mese è Duccio Tampucci, 28 anni, neo-laureato in Scienze Naturali e
tirocinante presso la Struttura Valorizzazione della Biodiversità e Servizi al Sistema Agro-Forestale
di ERSAF, il quale sta lavorando alla redazione del Piano di gestione della Riserva Naturale Valle
Prato della Noce (BS), istituita nel luglio del 2010 a partire da un lembo della Foresta di Lombardia
Gardesana Occidentale, il quale ci spiega che...
La Foresta Gardesana ha sempre destato un notevole interesse tra i botanici lombardi, in quanto
area cruciale dal punto di vista fitogeografico, sede di numerosi endemismi e limite di
distribuzione occidentale per alcune specie. Cirsium carniolicum ad esempio non si spinge più a
ovest della stessa Valle Prato della Noce, che si presenta come uno scorcio esemplare di questo
contesto ambientale. Gli studi floristici e vegetazionali pregressi sull’area (dott. F. Gandellini)
forniscono un elenco di 310 specie, tra le quali 22 endemiche e 44 protette ai sensi delle
normative vigenti in Lombardia. Per la redazione del piano di gestione sono tuttora in corso
sopralluoghi volti ad approfondire le conoscenze sulla flora e la vegetazione dell’area, sopralluoghi
che hanno già consentito di aggiornare l’elenco floristico della riserva con l’introduzione di 19
specie non ancora segnalate, tra le quali le protette Paederota bonarota, Campanula persicifolia
ed Euphorbia nicaeensis. Probabile anche la presenza di Daphne alpina, emblematica specie
rupicola protetta rinvenuta nel corso dei rilevi sulla dorsale Marmera-Spino, poco distante dai
confini della riserva. Tra i principali obiettivi del tirocinio si annovera anche l’individuazione di
nuovi possibili habitat di interesse comunitario entro i confini dell’area protetta, per la stesura di
una carta degli Habitat Natura 2000 da allegare al piano di gestione. Tra le formazioni oggetto di
studio vi sono a tal proposito castagneti abbandonati e boschi di roverella in via di sviluppo,
aspetti ambientali la cui conoscenza consentirebbe di valorizzare ulteriormente la neonata riserva.
Da non dimenticare che l’area in esame è parte della Rete Ecologica Regionale e confina con la ZPS
Alto Garda Bresciano e con l’Area Wilderness della Val di Vesta, costituendo quindi non solo una
forma di tutela del territorio direttamente interessato, ma anche un importante elemento di
continuità spaziale e funzionale con le reti ecologiche e le aree naturali limitrofe. L’elevata qualità
ambientale, l’ubicazione geografica e i rapporti con le aree tutelate circostanti conferiscono alla
riserva una funzione strategica di corridoio ecologico e “ponte biotico” tra il Parco Alto Garda
Bresciano e la Val Sabbia, nonché il ruolo di filtro biologico nei confronti della riviera gardesana,
uno dei principali corridoi che veicolano la penetrazione di specie esotiche nella zona. Tali aspetti
sono di primaria importanza nell’ottica di un sistema di tutela del territorio a grande scala, basato
sul concetto di rete ecologica e sui moderni principi dell’ecologia del paesaggio. Gli studi sugli
aspetti geobotanici della riserva Valle Prato della Noce sono stati affiancati anche da altre attività
indipendenti ma pur sempre attinential lavoro svolto, prima su tutte la partecipazione
all’escursione annuale della Società Botanica Italiana di sabato 7 luglio sul massiccio dolomitico
della Corna Blacca. L’incontro in una zona poco distante dalle foreste demaniali di Val Grigna,
Anfo-Val Caffaro e Gardesana Occidentale è stata un’occasione ideale per far luce sulle peculiarità
floristiche delle Prealpi lombarde orientali e in particolare sugli endemismi rupicoli che le
caratterizzano. Tra le specie di maggior interesse naturalistico sono state osservate Physoplexis
comosa, Telekia speciosissima, Scabiosa vestina, Saxifraga arachnoidea e Daphne petraea.
Riserva Naturale Valle Prato della noce
La Riserva vista dal monte Zingla
Paederota bonarota
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