Definizione di agente chimico pericoloso TITOLO IX Dlgs 81/2008
by user
Comments
Transcript
Definizione di agente chimico pericoloso TITOLO IX Dlgs 81/2008
Definizione di agente chimico pericoloso TITOLO IX Dlgs 81/2008 Sostanza o preparato classificato in una delle categorie di pericolo ai sensi del Dlgs 52/97 o del Dlgs 65/2003 o agenti chimici che pur non essendo classificati come pericolosi possono comportare un rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori per le loro proprietà chimico fisiche, tossicologiche o per le modalità in cui sono impiegate Sono escluse le sostanze pericolose SOLO PER L’AMBIENTE 1 SOSTANZA O PREPARATO? Tutte le informazioni chimico fisiche e tossicologiche note dalla letteratura che hanno condotto all’elaborazione delle norme di classificazione riguardano le sostanze non i preparati. I dati sui preparati andrebbero ricavati o misurati (servono professionalità e competenze molto specifiche e le SDS sono estremamente scadenti) 2 SOSTANZA O PREPARATO? Una sostanza può essere presente in più preparati è necessario valutare l’intera dose assunta dall’organismo evitando sottostime. anche le misure sono basate sulle sostanze, la scelta del DPI, il protocollo sanitario, le misure generali e specifiche da attuare 3 Valutazione Valutazionedel delrischio rischiochimico chimico Contenuti Contenutiminimi minimiArt. Art.223 223 a) le loro proprietà pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52 e 16 luglio 1998, n. 285 e successive modifiche; c) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi; e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; di cui un primo elenco è riportato negli allegati XXXVIII e XXXIX; f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare; g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese. 4 Valutazione Valutazione del del rischio rischio chimico chimico Qualunque Qualunque strumento strumento operativo operativo oo processo processo venga venga utilizzato utilizzato per per effettuare effettuare la la valutazione valutazione del del rischio rischio agenti agenti chimici chimici pericolosi pericolosi (misure, (misure, stime, stime, algoritmi) algoritmi) dovrà dovrà tenere tenere conto conto di di tutti tutti ii requisiti requisiti minimi minimi della della VRC VRC previsti previsti dall’art.223 dall’art.223 del del Dlgs Dlgs 81/08 81/08 5 Valutazione Valutazione del del rischio rischio chimico chimico Analisi Analisidei deidati datipresenti presentinelle nelleSDS SDSeedei deidati datidi diletteratura letteratura Identificazione Identificazione delle delle sostanze, sostanze, delle delle loro loro proprietà proprietà pericolose pericolose ee dei deivalori valorilimite limitedi diesposizione esposizione Modalità Modalità di di utilizzo utilizzo delle delle sostanze sostanze ee quantitativi quantitativi (tenendo (tenendo conto conto che che una una sostanza sostanza può può essere essere contenuta contenuta in in più più prodotti prodotti utilizzati utilizzati nella nella stessa stessa fase fase lavorativa lavorativa oo provenire provenire da da prodotti prodotti utilizzati utilizzatinelle nellevicinanze) vicinanze) Definizione Definizionedei deitempi tempidi diutilizzo utilizzo Misure Misure adottate adottate per per ridurre ridurre lala diffusione diffusione ee l’assorbimento l’assorbimento delle delle sostanze sostanzepericolose pericolose Valutazione Valutazione del del livello livello di di rischio rischio per per lala SALUTE SALUTE ee per per lala SICUREZZA SICUREZZA per per ogni ogni sostanza sostanza oo prodotto, prodotto, anche anche con con l’ausilio l’ausilio di dimodelli modellimatematici matematicigestiti gestitida dasoftware. software. 6 Rischio Rischio irrilevante irrilevante oo basso basso irrilevante irrilevanteper perla lasalute: salute:livello livellodi dirischio rischiolieve lieve basso bassoper perla lasicurezza. sicurezza. La Lapresenza presenzadi dicancerogeni cancerogenioodi diallergizzanti allergizzantinon non consente consentedi didefinire definireun unlivello livellodi dirischio rischioirrilevante irrilevante Il Il giudizio giudizio di di rischio rischio deve deve riguardare riguardare salute salute ee la la sicurezza sicurezza la la 7 Strumenti per la valutazione del rischio chimico Stime del rischio (valutazioni di tipo cautelativo basate su dati tecnici disponibili) Algoritmi (valutazioni di tipo semiquantitativo basate su parametri indicizzati di calcolo) Misure (determinazioni degli inquinanti in ambienti di lavoro) 8 Nella valutazione del rischio chimico si possono identificare due fasi Prima Fase: Identificazione dei PERICOLI Seconda Fase: Valutazione dei RISCHI a. Preliminare (STIMA) b. approfondita (misure e modelli) 9 La normativa tecnica di riferimento ¾ Il Dlgs 81/08 stabilisce che le misurazioni degli agenti che possono presentare un rischio per la salute vengano condotte seguendo metodiche standardizzate riportate in allegato XLII UNI EN 481/94: def. Frazioni granulometriche ¾ UNI EN 482/98: procedimenti di misura ¾ UNI EN 689/97: valutazione dell’esposizione inalatoria ¾ UNI EN 838/98: Campionatori diffusivi 10 Misura agenti chimici UNI 689 UNI-EN 689: guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione UNI-EN 481: Definizioni delle frazioni granulometriche per la misurazione delle particelle aerodisperse UNI-EN 482: Requisiti generali per le prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimici 11 Allegato XLII UNI EN 1076/99 tubi di assorbimento UNI EN 1231/99 sistemi di misura di breve durata UN EN 1232/99 pompe di campionamento UNI EN 1540/2001: terminologia UNI EN 12919/2001: pompe di campionamento con portata > 5l/min 12 Nella Valutazione approfondita dei rischi si devono usare: MISURAZIONI AMBIENTALI O ALGORITMI (MODELLI DI CALCOLO) In alternativa alla misurazione dell’agente chimico è possibile l’uso di algoritmi, sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche (o modelli grafici). 13 ALGORITMI per la valutazione del rischio chimico sono procedure che assegnano un valore numerico ad una serie di fattori o parametri utilizzati per la determinazione del rischio attraverso una relazione matematica e viene definita una scala del rischio l’ALGORITMO risulta tanto più efficiente quanto più i fattori individuati ed il loro peso sono strettamente correlati alla reale situazione lavorativa in funzione dello specifico rischio. 14 Per poter avere rispondenza tra le risposte avute con gli algoritmi le stime e le misure è necessario che si basino sugli stessi criteri Misure algoritmi Identificazione delle sostanze Applicazione del calcolo sulla sostanza proprietà chimico fisiche e tossicologiche Campionamenti personali proprietà chimico fisiche e tossicologiche Riconduzione del rischio alla mansione TLV Classificazione Etichettatura frasi R misure specifiche solo per verificare il controllo del rischio misure specifiche solo per verificare il controllo del rischio 15 Criteri per la VRC deve essere effettuata sulla mansione ricostruendola da tutte le fasi di lavoro Deve essere incentrata preferibilmente sulle sostanze Deve considerare tutte le sorgenti di emissione di una stessa sostanza e considerare il reale apporto sull’organismo Non deve considerare nel calcolo del rischio le misure specifiche Deve riguardare gli effetti sulla salute e sulla sicurezza Possedere almeno i requisiti minimi previsti dalla norma 16 Primi modelli Cheope (federchimica) Movarisk (emilia) Inforisk (piemonte) 17 ChEOPE 18 Cheope: problemi Non tiene conto della quantità di ACP (Rc1g=Rc1000Kg) La valutazione del rischio non era incentrata necessariamente sulla sostanza e sulla mansione ma poteva avvenire anche sulla fase di lavoro e sul preparato consentendo una parcellizzazione del rischio Le informazioni di pericolosità dei preparati riportate nelle SDS sono spesso errate (ampia letteratura in merito) Il rischio veniva parcellizzato su tanti prodotti e non si poteva ricostruire la reale esposizione Nel calcolo del rischio erano considerate anche le misure specifiche (es. un cancerogeno, mutageno o teratogeno purché utilizzato con DPI specifici, svolta un’ adeguata formazione conduce ad un rischio IRRILEVANTE) Non viene discriminato il rischio salute da quello sicurezza 19 Inforisk 20 Inforisk il rischio viene calcolato come prodotto di tre fattori la GRAVITA' proprietà intrinseca potenziale dell'agente chimico la DURATA dell'effettiva esposizione all’agente chimico il LIVELLO DI ESPOSIZIONE (qualitativa e quantitativa) 21 Il modello della Regione Piemonte prevede una prima fase valutativa caratterizzata dal “rischio stimato”. Che si può effettuare se sono disponibili dati di indagini ambientali e biologiche, altrimenti si procede a valutare direttamente il “rischio misurato”. 22 Il prodotto dei tre “contatori” derivanti dalla valutazione dei rispettivi fattori di rischio porta ad un sintetico INDICATORE DI RISCHIO, espresso in scala numerica variabile da 0 a 100, che viene empiricamente distinta in CLASSI DI RISCHIO: R = G x D x E 23 24 Confronto algoritmi MODELLO Che.O.P.E. INFORISK MOVARISK A.R.Chi.M.E.D.E Chi.M.E.R.A. Rischio salute - Si Si Si Si Rischio sicurezza - No No Si Si Coesposizioni No No No Si Si Banca dati di classificazione Si No No Si Si Indici di rischio Si Si Si Si Si Valutazione per sostanza e per mansione Solo per una unica lavorazione si -opzionale si -opzionale si –obbligatorio si – obbligatorio ACP non classificati Si Si Si Si Si Prodotti di processo Si Si Si Si Si Efficacia delle misure specifiche Si a discrezione del tecnico Si Si Si Si Confronto con i dati ambientali No - - Si Si Caratteristiche chimicofisiche Si Si Si Si Si Caratteristiche tossicologiche si Si Si Si Si 25 risultati I risultati ottenuti dai 5 modelli evidenziano che esiste un fattore di protezione diverso secondo la seguente scala: A.R.Chi.M.E.D.E.>ChiMERA>Movarisk> inforisk>Cheope 26 Modelli Modelli di di nuova nuova generazione generazione La Lavalutazione valutazionedel delrischio rischioripercorre ripercorrel’art.223 l’art.223del deldlgs dlgs81/08 81/08 Viene Vieneeffettuata effettuatasulla sullasostanza sostanzaeesulla sullamansione mansione Utilizza Utilizzadei deidescrittori descrittoriche chesimulano simulanola ladispersione dispersionedelle delle sostanze sostanzenell’ambiente nell’ambienteeeililcontatti contatticutaneo cutaneoconsiderando considerandotutti tutti iirequisiti requisitidella dellanorma: norma: Quantità Quantità Proprietà Proprietàchimico chimicofisiche fisiche Modalità Modalitàdi diutilizzo utilizzo Comportamento Comportamentodelle dellesostanze sostanze Tipo Tipodi dilavorazione lavorazione Caratteristiche Caratteristichedel delluogo luogodi dilavoro lavoro Proprietà Proprietàtossicologiche tossicologiche Valutare Valutareanche anchesostanze sostanzenon nonclassificate classificateooprodotti prodottidi diprocesso processo 27 Modelli Modelli di di nuova nuova generazione generazione Considerano Considerano ii rischi rischi per per la la sicurezza sicurezza (classificazione (classificazione ee proprietà) proprietà) consentono consentono di di distinguere distinguere ilil rischio rischio salute salute da da quello quello sicurezza sicurezza Ed Ed anche anche l’esposizione l’esposizione cutanea cutanea da da quella quella inalatoria inalatoria Definiscono Definiscono ilil livello livello di di rischio rischio IRRILEVANTE IRRILEVANTE in in assenza assenza delle delle misure misure specifiche specifiche ee consentono consentono di di valutare valutare l’efficacia l’efficacia delle delle misure misure di di prevenzione prevenzione ee protezione protezione adottate(tenendo adottate(tenendo conto conto delle delle misure misure specifiche) specifiche) ai ai fini fini della della caratterizzazione caratterizzazione del del rischio rischio sotto sotto controllo controllo 28 A.R-Chi.Me.D.E. A.R-Chi.Me.D.E. (Analisi (Analisi del del Rischio Rischio Chimico Chimico mediante mediante Dati Dati di di esposizione) esposizione) ALGORITMO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO PER SALUTE E SICUREZZA 29 A.R-Chi.Me.D.E. La valutazione del rischio è incentrata sulla sostanza e sulla mansione discriminando il rischio per la salute da quello per la sicurezza. Tale impostazione consente di ottenere buoni risultati anche confrontandoli con le misure 30 A.R-Chi.Me.D.E. Il rischio R per le valutazioni del rischio derivanti dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi è il prodotto: RR == PP xx EE P Indice di pericolosità intrinseca di una sostanza un preparato (identificato con le frasi di rischio E Livello di esposizione (cutanea e/o inalatoria) dei soggetti nella specifica attività lavorativa. o di R) 31 A.R -Chi.Me.D.E. A.R -Chi.Me.D.E. Relazione per il calcolo del rischio R cum = R 2 inal +R 2 cute +R 2 ing Poiché Ring è trascurabile Rinal=P X Einal Rcute = P X Ecute R cum = R 2 inal +R 2 cute Gli intervalli di variazione di R sono: 0.1 ≤ R inal ≤ 100 1 ≤ R cute ≤ 100 1 ≤ R cum ≤ 141 32 IRRILEVANTE A. A. R. R. Chi. Chi. Me. Me. D. D. E. E. 33 A.R-Chi.Me.D.E. Identificazione dell’indice di Pericolosità P Il metodo per l’individuazione dell’indice di pericolo P si basa sulla classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi (Frasi R). R) Ad ogni Frase di rischio R (singola o combinata) è stato attribuito un punteggio (score) da 1 a 10 che tiene conto dei criteri di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi. Si ottiene così un indice numerico di pericolo per ogni agente chimico pericoloso impiegato. 34 A.R-Chi.Me.D.E. Fra le proprietà tossicologiche valutate non vi sono le proprietà cancerogene e/o mutagene. Giuridicamente per tali agenti non è possibile individuare una soglia di rischio al di sotto della quale il rischio risulta IRRILEVANTE. Per gli agenti cancerogeni e/o mutageni, quando si parla di valutazione del rischio in realtà ci si riferisce ad una valutazione dell’esposizione. 35 A.R-Chi.Me.D.E. Come si valuta la Pericolosità P La determinazione dello score di pericolo è effettuata in base sia alle caratteristiche 1° intrinseche di pericolosità degli agenti chimici (Frasi R), sia alle vie d’esposizione più rilevanti: VIA INALATORIA > VIA CUTANEA > VIA INGESTIVA dai criteri di classificazione gli effetti a lungo 2° termine (es. Tossici per il ciclo riproduttivo), allergenici subacuti o cronici (es. Sensibilizzanti) sono più importanti rispetto agli effetti acuti. EFFETTI A LUNGO TERMINE > EFFETTI ACUTI 36 A.R-Chi.Me.D.E. Come si valuta la Pericolosità P 3° Considerando invece solo gli effetti acuti: MOLTO TOSSICO > TOSSICO > NOCIVO 37 A.R-Chi.Me.D.E. Come si valuta la Pericolosità P F ra si R TESTO SC O R E 2 0 /2 1 /2 2 N o civ o p er in a la zio n e, co n ta tto co n la p elle, in g estio n e 26 M o lto to ssico p er in a la zio n e 4 ,5 0 42 6 ,5 0 62 P u ò p ro v o ca re sen sib ilizza zio n e p er in a la zio n e P u ò d a n n eg g ia re i b a m b in i n o n a n co ra n a ti S o sta n ze e p rep a ra ti n o n cla ssifica ti p erico lo si e n o n co n ten en ti so sta n ze p erico lo se 8 ,5 0 10 1 38 A.R-Chi.Me.D.E. Determinazione dell’indice di esposizione Einal L 'indice di esposizione per via inalatoria (Einal) viene determinato attraverso il prodotto Einal = I x d I Intensità dell'esposizione d Distanza del lavoratore dalla sorgente di intensità I 39 A.R-Chi.Me.D.E. Indice di esposizione Einal Determinazione del Sub-indice I (intensità di esposizione) Comporta l'uso delle seguenti 5 variabili: 1. 2. 3. 4. 5. Proprietà chimico-fisiche Quantità in uso Tipologia d'uso Tipologia di controllo Tempo di esposizione 40 1. Proprietà chimico-fisiche 4 Livelli in ordine crescente di disponibilità in aria, in funzione della volatilità del liquido e della granulometria delle polveri: Stato solido/nebbie Liquidi a bassa volatilità Liquidi ad alta e media volatilità o polveri fini Stato gassoso 2. Quantità in uso < 0,1 Kg 0,1 – 1 Kg 1 – 10 Kg 10 – 100 Kg > 100 Kg 41 Quantità totale della stessa sostanza “coesposizioni” Q = ∑i c i pi Reale uptake non è possibile parcellizzare il rischio della stessa sostanza 42 A. A. R. R. Chi. Chi. Me. Me. D. D. E. E. 43 3. Tipologia d’uso A.R-Chi.Me.D.E. A.R-Chi.Me.D.E. Uso in sistema chiuso: sostanza usata in reattori o contenitori a tenuta stagna. Trasferimenti con tubazioni stagne. Uso in inclusione in matrice: sostanza incorporata in materiali che ne limitano o impediscono la dispersione nell’ambiente (es. pellet, dispersione di solidi in acqua, ecc.). Uso controllato e non dispersivo: lavorazioni che coinvolgono gruppi limitati di lavoratori; adeguati sistemi di controllo. Uso con dispersione significativa: esposizione incontrollata anche per altri lavoratori e per la popolazione in generale (es. irrorazione fitosanitari, 44 vernici, ecc.). 45 4. Tipologia di controllo Contenimento completo: ciclo chiuso, esposizione trascurabile. Ventilazione – aspirazione locale: rimozione del contaminante alla sorgente, impedendone la dispersione. Segregazione - separazione: adozione di metodi e comportamenti adeguati. Diluizione - ventilazione: naturale o meccanica, richiede monitoraggio continuativo. Manipolazione diretta: lavoratore opera con DPI a diretto contatto con il materiale pericoloso. Esposizioni possono essere elevate. 46 47 5. Tempo di esposizione Inferiore a 15 minuti. Tra 15 minuti e 2 ore. Tra 2 ore e 4 ore. Tra 4 ore e 6 ore. Più di 6 ore. Il tempo di esposizione si identifica a livello giornaliero, indipendentemente dalla frequenza d’uso. Se la lavorazione comporta l’uso di più agenti chimici, si considera il tempo complessivo che espone a tutti gli agenti chimici pericolosi. 48 49 Determinazione del Sub-indice d (distanza degli esposti dalla sorgente) Tiene conto della distanza fra una sorgente di intensità I e il/i lavoratore/i esposto/i: se sono prossimi alla sorgente (< 1 metro) il subindice I resta invariato, mano a mano che aumenta il valore di I deve essere ridotto proporzionalmente. Distanza d Inferiore ad 1 m 1 Da 1 m a 3 m 0,75 Da 3 m a 5 m 0,50 Da 5 m a 10 m 0,25 Maggiore o uguale a 10 m 0,10 50 RR == PP xx EEinal inal 51 A.R-Chi.Me.D.E. Determinazione dell’indice di esposizione cutanea Ecute 1. Tipologia d’uso 2. Livelli di contatto cutaneo Nessun contatto. Contatto accidentale (non più di 1 volta/giorno). Contatto discontinuo (da 2 a 10 contatti/giorno). Contatto esteso (più di 10 contatti/giorno). 52 R = P x Ecute 53 E’ possibile calcolare il rischio R di esposizione ad agenti chimici pericolosi: R = P x E Il calcolo deve essere fatto mansione e per ogni sostanza per ogni 54 Rischio Salute e Sicurezza 55 Rischio per la sicurezza 56 A.R.Chi.Me.D.E. 57 A.R.Chi.Me.D.E. 58 Calibrazione del modello con le misure degli inquinanti Il modello A.R.Chi.M.E.D.E. è stato calibrato con i risultati delle misure ambientali e personali di inquinanti sia in aziende piccole medie (carrozzerie) che in lavorazioni meno tipiche (es. bonifiche industriali, laboratori di ricerca) il principio è che il giudizio di rischio del modello è sempre più protettivo del livello offerto dalle misure sperimentali Rteor≥ R misurato 59 Osservazioni Il modello A.R.Chi.M.E.D.E. consente di valutare le coesposizioni calcolando l’effettiva quantità di sostanza a cui si è esposti. Si dimostra un modello conservativo e protettivo rispetto alle indagini ambientali e agli altri modelli presentati Consente di definire il livello di rischio IRRILEVANTE senza tenere conto delle misure specifiche Consente di valutare sia sostanze classificate che non classificate Effettua una valutazione per sostanza indipendentemente dal preparato di origine (dati chimico-fisici e tossicologici sulla sostanza sono certi) le cui proprietà e classificazioni sono spesso errate Si basa sulle proprietà chimico-fisiche di dispersione degli inquinanti e tossicologiche per le normali vie di assorbimento nell’organismo 60 Osservazioni Possiede la banca dati delle sostanze classificate nella UE fino al 29o ADP Consente di valutare un numero elevatissimo di sostanze senza l’onere gravoso delle misure (affidabilità delle misure di igiene industriale) Al rigore dei principi matematici e di cautela si associa una interfaccia semplice che non richiede necessariamente un utente specializzato. Distingue tra rischio sicurezza e salute E’ possibile ricostruire attraverso il valore degli indici le misure di prevenzione e protezione da adottare Consente di individuare correttamente il protocollo sanitario e il monitoraggio ambientale Consente di scegliere correttamente i DPI Consente di rilevare la tipologia del rischio che prevale nell’esposizione (cute, inal) Elabora il documento informato word–office per adempiere all’art.4 Dlgs 626/94 61 A.R.Chi.M.E.D.E. Non consente di giungere ad un rischio IRRILEVANTE per cancerogeni, mutageni, sensibilizzanti. Associa ad una semplicità dell’interfaccia un rigore del modello matematico contenuto con consentendo di abbattere i livello di rischio con misure specifiche (DPI, formazione, sistemi di captazione) 62 Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) Questo Questo nuovo nuovo modello modello nasce nasce all’interno all’interno di di un un progetto progetto ISPESL ISPESL per per essere essere inserito inserito all’interno all’interno di di un un sistema sistema unico unico di di valutazione valutazione di di tutti tutti rischi rischi per per le le microimprese microimprese ed ed èè stato stato progettato progettato sugli sugli stessi stessi principi principi di di A.R.Chi.M.E.D.E. A.R.Chi.M.E.D.E. con con lo lo scopo scopo di di conservarne conservarne le le caratteristiche caratteristiche positive positive ampiamente ampiamente sperimentate. sperimentate. 63 Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) PROGETTO ISPESL R= R= P⋅ P⋅ EE R= R= P⋅ P⋅ XX44⋅⋅ dd ⋅⋅ CCi i⋅⋅ IIi i Einal Ecut Eing 64 Struttura di Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 65 Struttura di Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 66 Struttura di Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 67 Struttura di Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 68 Struttura di Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 69 Struttura di Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 70 Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) Quantità =ΣiCipi Forma ChimicoFisica Tipo di utilizzo Dispersione inquinante Tempo di esposizione Distanza dalla sorgente Contatto cutaneo ingestione S1 S2 P1 R(F1)=f(QF1, Chi1, A1, D1, t1, d1, Cu1, In1,F1) S3 F1 S2 S4 S5 S1 S3 P2 m1 P3 S5 S2 S4 R(F2)=f(QF2, Chi2, A2, D2, t2, d2, Cu1, In1) P4 Rmans(sost)= ΣiRi (Fi(s))ti Σiti F2 71 Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) 72 Ch.I.M.E.R.A (Chemical Instrument Method Evaluation Risk Assessment) La valutazione del rischio chimico viene ricondotta alla mansione e alla sostanza individuando per ogni fase di lavoro tutte le sostanze pericolose e valutando sia il rischio Salute che quello Sicurezza. L’algoritmo è calcolato sulle sostanze che compaiono nei vari preparati in ogni fase di lavoro, l’indice di rischio viene poi ricondotto all’intera mansione attraverso una pesatura nel tempo degli indici di rischio. 73 LaboRisCh Medicina del Lavoro del Politecnico delle Marche e lo S.Pre.S.A.L Marche Valuta il rischio Salute Parte dalla struttura del modello è del Movarisch con modifiche sostanziali: Sono state eliminate alcune matrici di calcolo quali ad es. l’esposizione cutanea, o le modalità di utilizzo, Utilizza le misure specifiche ai fini del calcolo del livello di rischio (DPI, Formazione) il tempo di esposizione considerato mensile non favorisce il confronto delle misure con i TVL come previsto dalla UNI 689. E’ un modello forse più adatto alla valutazione della gestione del rischio che alla definizione del livello di rischio. 74 conclusioni Per poter avere risultati accettabili dai modelli è necessario che: La valutazione sia effettuata per sostanza e per mansione Deve tenere conto dei requisiti minimi previsti dall’art.223 Nel calcolo del livello di rischio IRRILEVANTE non si deve tenere conto delle misure specifiche previste dall’art.223 Si devono poter valutare tutte le sostanze pericolose I criteri di valutazione devono essere coerenti con quelli adottati per le misure degli inquinanti (sostanza e non preparato) Devono essere note le caratteristiche di ogni modello utilizzato I risultati offerti dal modello devono essere più protettivi di quelli ottenuti dalle misure Anche nel caso delle autocertificazione deve essere chiaro ed esplicito il metodo di valutazione utilizzato indipendentemente dall’esistenza o meno del documento 75