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I foraggi

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I foraggi
Alimenti ad uso zootecnico
Foraggi:
- freschi: erba, …
- conservati:
- fieni: fienagione tradizionale
essiccamento in due fasi
disidratazione
- insilati:
mais-silo
erba-silo
fieno-silo
1
Alimenti ad uso zootecnico
Mangimi o concentrati:
- Vegetale:
- energetici:
- proteici:
…
granelle di cereali (amido)
oleaginose (olio)
proteoleaginose
sottoprodotti proteoleaginose
glutine di mais (60% pg)
- Animale:
- farina di pesce
- grassi (massimo 5% di sostanze solubili)
2
Alimenti ad uso zootecnico
Integratori:
- Minerali:
- Oligominerali: es. Cu, Se, Zn, Fe, Co, etc…
- Macrominerali: ca, P, Mg, K, etc….
- Vitamine:
- Idrosolubili: Gruppo B, Niacina, etc….
- Liposolubili: A, E, D, K
Tamponi:
- Na(HCO3), CaCO3, MgO, etc…
3
I foraggi
•
definizioni e
caratteristiche
• Piante foraggere: prodotto principale
impiegato per l’alimentazione del bestiame
• Foraggio: alimento per bestiame erbivoro
contenente sempre almeno la parte vegetativa della
pianta
• Concentrato: alimento ad elevato contenuto
energetico e proteico derivante quasi sempre dalla
parte riproduttiva della pianta (organi di accumulo)
• Prodotti intermedi: (es. SILOMAIS)
contenente sia la parte vegetativa che quella
riproduttiva della pianta; vengono considerati
ugualmente un foraggio
4
I foraggi
•
definizioni e
caratteristiche
Caratteristiche principale dei foraggi:
– elevato contenuto in polisaccaridi strutturali
(fibra > 15-20 % sulla s.s.)
a) utilizzabile solo grazie ai batteri presenti nell’intestino
e nel rumine
b) migliorare il livello di utilizzazione alimentare della
cellulosa è uno dei temi primari della ricerca dei
foraggicoltori e dei nutrizionisti
5
I foraggi
•
definizioni e
caratteristiche
• Valutazione dei foraggi
– composizione chimica
•
•
•
•
•
energia
proteine
fibra
vitamine
sali minerali
– funzione dietetica
– appetibilità
6
I foraggi
•
definizioni e
caratteristiche
• Quali sono i foraggi migliori ?
– Massimo contenuto di Proteine ?
– Massimo contenuto di Energia ?
Convinzioni del passato e orientamenti attuali
Valutiamole con un esempio numerico
7
I foraggi
•
definizioni e
caratteristiche
• ENERGIA di un foraggio dipende:
a) dalla QUANTITA’
ma soprattutto
b) dalla QUALITA’
della sostanza organica che che lo costituisce
ed in particolare dalla QUALITA’ della FIBRA
- poca lignina
- età della pianta
- componente riproduttiva
8
I foraggi
•
definizioni e
caratteristiche
• Come quasi sempre accade, anche in
foraggicoltura QUANTITA’ e QUALITA’
sono obiettivi antitetici
• la qualità aumenta la produttività
(produzione
nell’unità di tempo)
• la quantità riduce i costi di produzione
• soprattutto quando l’attività di trasformazione è
separata dall’azienda agricola i prezzi dei prodotti
zootecnici e dei mezzi di produzione compreso il
denaro sono gli elementi determinanti per le scelte
volte alla massimizzazione del reddito
9
I foraggi
• definizioni e
caratteristiche
• Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
FORAGGERE
( 7 Mha , 25% della sup. naz. , 50% della SAU )
TEMPORANEE
o avvicendate
PERMANENTI
(80% delle UF sul 40% della sup.)
ERBAI
(t max. 1 anno)
PRATI
( t >10 anni, taglio)
PRATI
(1 < t >10 anni)
PASCOLI
(consumo diretto)
10
I foraggi
• definizioni e
caratteristiche
• Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
• Le foraggere avvicendate rappresentano
una alternativa ad altre colture non
foraggere
(costi di opportunità, riflessi organizzativi ed
economici)
• Le foraggere permanenti sono
l’espressione di una realtà caratterizzata
da fattori limitanti
(ambientali, sociali, economici)
• In Italia la foraggicoltura avvicendata è più
importante di quella permanente
11
I foraggi
• definizioni e
caratteristiche
• Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
• Produzione:
16 GUF (miliardi UF) = 4.800 GLit
0,25% del PIL 6-7% PIL agricolo
• Riguardando 1/4 del territorio nazionale le
foraggere hanno un ruolo molto rilevante
nella gestione delle risorse ambientali
• Ultimi 15 anni: UF/ha costante ,
ha -20% (avv. -35% , perm. -11%)
abbandono terreni poco fertili, sost. dei prati
con gli erbai (intensificazione)
12
I foraggi
• definizioni e
caratteristiche
• Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
• Nord , Centro : avv. = perm.
Sud : perm. >> avv.
• Nord : prati > erbai
Sud : erbai < prati
• Difesa del territorio (erosione, incendi)
presenza dell’uomo
– Spopolamento
– Terreni più fertili e più redditizi
– Vita di sacrificio senza adeguati compensi economici
13
I foraggi
• definizioni e
caratteristiche
• Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
• Le colture foraggere nel tessuto
aziendale e comprensoriale: loro
ruolo sull’evoluzione della fertili-tà
del suolo e sulle
tecnologie di
allevamento
• Per 2500 anni le foraggere sono state
sfruttate col pascolo integrato con scorte di
foraggio (750 a.C.)
• 1450-1550 primi avvicendamenti
leguminosa-cereale (trifoglio)
• 1850 dimostrazione della azotofissazione
(avvicendamento-allevamento-letame)
• erbai intercalari (agronomi italiani )
• sintesi ammoniaca (ultimo dopoguerra)
• anni ‘60 : il silomais in Italia (cereali
foraggeri
14
Modalità di utilizzazione dei foraggi
• Generalità
Consumo fresco
diretto (PASCOLO)
confinato (F. VERDE)
Conservazione
ESSICCAMENTO
INSILAMENTO
15
Modalità di utilizzazione dei foraggi
• Generalità
• Consumo diretto
PASCOLO
• Ottimale per l’animale
• Minori rese (consumo piante giovani)
• Perdite per calpestio o spreco
Il pascolo è proponibile solo in mancanza di alternative
migliori (intervento antropico improponibile, basse rese)
16
Modalità di utilizzazione dei foraggi
• Generalità
• Consumo diretto
• Foraggiamento
verde
FORAGGIAMENTO VERDE
• Ha tutti gli aspetti favorevoli che mancano
al pascolo
• Alti costi ed impegno organizzativo
• Alimento non perfettamente equilibrato
• Impossibilità di mantenere la dieta costante
17
Modalità di utilizzazione dei foraggi
• Generalità
• Consumo diretto
• Foraggiamento
verde
• impiego di foraggi
conservati
FORAGGI CONSERVATI
• 80-85% delle UF prodotte
sono fornite all’animale
dopo un processo di conservazione ed in
ambiente confinato
18
La conservazione dei foraggi
• Scopi, modalità e
tendenze
• I metodi di conservazione sono
riconducibili a 2 fenomeni biologici:
1) ESSICCAMENTO
2) ANAEROBIOSI + ACIDIFICAZIONE
Un 3° metodo poco usato perché costoso è
il CONGELAMENTO
• L’obiettivo è :
a) ridurre al minimo PERDITE e COSTI
b) mantenere il più possibile il VALORE
NUTRITIVO (??? Per gli insilati)
• Differenze Italia-Europa
19
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
• Consiste nel conservare il foraggio allo stato
umido realizzando 2 condizioni ambientali:
1) ANAEROBIOSI (contro i microrganismi
aerobi)
2) ACIDIFICAZIONE (contro i microrganismi
anaerobi)
• pH CRITICO è il valore massimo del pH
compatibile con la stabilità biologica
(conservabilità)
20
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
• Fasi del processo:
a) FASE AEROBICA (Endogena+Esogena)
respirazione, fermentazioni aerobiche
b) FASE ANAEROBICA
Fermentazione tumultuosa (Lattica)
c) FASE AEROBICA SECONDARIA
Post-Fermentazioni (Lieviti-Muffe)
• Dinamica del processo
21
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
• Fattori che influenzano l’Insilamento:
1) COMPOSIZIONE DEL FORAGGIO
(Umidità, Zuccheri fermentescibili, Proteine,
Potere tampone)
In linea di massima un foraggio è tanto più
facilmente conservabile quanto più
alto è il contenuto di s.s.
ricco di zuccheri fermentescibili
povero di proteine
basso è il potere tampone
22
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
• I fattori sopracitati si surrogano a vicenda
ma il contenuto di acqua è di gran lunga il
più importante
2) CARICA MICROBICA (Batteri, Lieviti,
Muffe)
Caratteristiche biologiche dei microrganismi
23
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
– Tecnica
• La tecnica da impiegare dipende
essenzialmente dalle caratteristiche
qualitative dei foraggi
• In ogni caso è necessaria
– tempestività
– compressione
– isolamento della massa
24
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
– Tecnica
– FORAGGI DI CEREALI in maturaz. cerosa
(nessun problema se trinciati, compressi e coperti
bene)
– FORAGGI PRATIVI (numerosi problemi legati
sia ad una composizione chimica sbilanciata a
favore delle proteine sia dal basso contenuto di
sostanza secca)
• aumento del contenuto di s.s.
• acidificazione
• aggiunta di antifermentativi e conservanti
25
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
– Tecnica
– I Sili
• SILI VERTICALI
(a TORRE, CICLATORI, VACUUM)
in passato erano i più diffusi, oggi non più
– scomodi sia per il caricamento che per lo
scaricamento
– molto costosi (installazione)
• SILI ORIZZONTALI
(a PLATEA, a TRINCEA)
In Italia si sono diffusi molto tardi
– molto più comodi ed efficienti
26
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
– Principi
– Tecnica
– I Sili
• La dimensione del silo orizzontale è in
funzione
– dimensioni dell’Azienda
– manovrabilità dei macchinari
Lunghezza: 36 - 50 m
Larghezza: 10 - 12 m
Altezza : mai superiore a 4,5 m
• UNO o PIU’ sili ?
– Uno = minori quote di ammortamento
– Più = riduzione tempi di riempimento
minori perdite di respirazione
27
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
1) Perdite Meccaniche di raccolta
– ALLETTAMENTO
(quantità non raccolta, tempi di raccolta,
imbrattamenti: riduzione valore nutritivo,
contaminazione clostridi )
– APPASSIMENTO IN CAMPO
(respirazione cellulare: 4% di zuccheri
ogni 24 ore)
2) Perdite per Respirazione
– piuttosto modeste ed accettabili:
min. 1-2 % max. 10-12 % della s.s.
28
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
3) Perdite per Fermentazione
– se le cose sono ben fatte saranno irrisorie:
omolattica 0,7 % della s.s.
eterolattica 1,7 % della s.s.
– ma possono essere anche totali ( 100 % )
4) Perdite di Superficie
– dipendono dalla cura con cui vengono
svolte le operazioni di insilamento
(normalmente 2 % della s.s.)
29
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
5) Perdite di Percolamento
– sono importanti sia economicamente che
per la tutela dell’ambiente senza però
enfatizzare troppo
(fino al 3-4 % della s.s. e il 66 % delle UF)
– Per farci un’idea della dimensione del
problema ambientale il percolamento di un
silo da 300-400 t con il 15% di umidità è
pari al B.O.D. che una città di 80.000
abitanti produce in 1 giorno
30
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
– Interventi sul
foraggio
Interventi sul foraggio da insilare
• Obiettivi:
– Migliorare i processi di fermentazione
– Ridurre le perdite di conservazione
– Aumentare il “valore”del foraggio
• Strumenti:
1) Aumento del tenore di s.s.
2) Aumento o aggiunta di zuccheri
3) Inoculo con fermenti lattici
4) Acidificazione artificiale
5) Aggiunta di antifermentativi
6) Aggiunta di urea e sali minerali
31
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
– Interventi sul
foraggio
1) Aumento della s.s. ( Gram. 25% , Leg.  35-40% )
a) Raccolta ritardata: è efficace, naturale, poco costosa
ma si ripercuote pesantemente sulla qualità (- energia)
La perdita qualitativa è superiore alle mancate
perdite di conservazione
b) Pre-appassimento in campo:
Nel nord Europa trattamenti con acido formico
E’ il metodo migliore anche se aumentano un po’
le perdite per respirazione
c) Aggiunta di prodotti secchi:
• Rallentamento delle operazioni di caricamento
• Alti costi di esecuzione
• Caratteristiche del materiale usato
(sottoconsumi e/o sottoutilizzi di alimento da parte del
bestiame)
32
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
– Interventi sul
foraggio
2) Aggiunta di sostanze zuccherine (Melasso)
(80 % di s.s. , 50% saccarosio) Oggi è poco usato
– Favorisce la fermentazione lattica
– Aumenta il valore energetico
– Migliora l’uso di altri sottoprodotti
– Lunghi tempi di esecuzione
– Problemi burocratici e fiscali (distillazione)
3) Inoculo di fermenti lattici
(migliorare la fermentazione perdendo poca energia e poca
sostanza secca)
– Riduzione delle perdite trascurabile
– Efficienza estremamente variabile
– Tempi, risultati e costi di questo tipo di ricerca
33
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
– Interventi sul
foraggio
4) Acidificazione artificiale
(ha senso con foraggi molto umidi: pH critico molto basso)
– Perdite per percolamento
– Oggi acidi organici (formico, propionico)
5) Antifermentativi (0,05-0,08 % sul t.q)
(formaldeide; matabisolfito, nitrito e formiato di sodio, )
– Non si esclude che la SO2 liberata dal metabisolfito
possa esser tossica anche per i microrganismi ruminali
– E’ meglio non usare questi prodotti, evitando di
insilare foraggi troppo umidi
34
La conservazione dei foraggi
• Conservazione per
via umida:
INSILAMENTO
–
–
–
–
Principi
Tecnica
I Sili
Perdite di
insilamento
– Interventi sul
foraggio
– Confronto fra
diversi insilati
6) Aggiunta di Urea
e
Sali minerali
(aumentare il tenore proteico, aumentare il contenuto di s.s.)
– Rallenta il caricamento del silo (Perdite di respizazione)
– Sostanze alcalinizzanti (contrastano l’abbassamento del pH)
Urea = composto azotato meno costoso
idrolisi lenta (evita intossicazioni da eccesso di azoto)
Quando la farina di mais costa molto è più conveniente fare
l’integrazione proteica con la farina di estrazione di soia
• Confronto fra diversi insilati
(vedi Tabella)
35
Mais: silos orizzontale o trincea
Mais: silos orizzontale
37
Silos verticale
38
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
– Principi
• E’ possibile solo con foraggi a stelo sottile
• Si basa sull’effetto negativo per i
microrganismi della concentrazione dei
succhi cellulari
• L’alimento secco ha una indispensabile
funzione dietetica per i ruminanti da alte
produzioni
• L’ 80% dei foraggi prativi è ancora
affienato
– fienagione naturale (90%)
– fienagione parzialmente artificiale (10%)
– fienagione artificiale (non si usa)
39
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
– Principi
– F. Naturale
• L’erba passa dal 15% all’ 85 % di s.s
• Fino al 40% di s.s. si hanno perdite per
respirazione endogena, poi le perdite sono
dovute ai microrganismi (fermentazioni)
• Essiccamento rapido
Basse perdite
• Rapidità essiccamento
– DEFICIT SATURAZIONE ARIA
(temperatura, ventilazione, ore sole)
– FAMIGLIA BOTANICA
(grossezza steli, ricopertura cere, rapp. foglie/steli)
– UMIDITA’ DEL FORAGGIO
– MODALITA’ OPERATIVE
(dimensioni andana, rivoltamento, tempestività)
40
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
– Principi
– F. Naturale
Perdite di fienagione
• RESPIRAZIONE
(s.s.: -4% / giorno , UF : -6% / giorno )
Primavera 3giorni
Estate 1,5 giorni
• MECCANIZZAZIONE
(s.s.: -15% , UF : -15% gram., -30% legum. )
taglio, rivoltamento, andanatura, pressatura, trasporto
• FERMENTAZIONE in fienile
(s.s.: -5-10% minimo)
anche al 75% di s.s. possono essere molto alte (al
limite 100% - autocombustione)
41
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
– Principi
– F. Naturale
Perdite di fienagione
s.s.: min. 15-30%
• Fienagione normale
– Sostanza secca :
– Valore nutritivo :
– Proteine :
– Carotene :
– Vitamina C :
max. 40-100%
15-30 %
25-50 %
20-30 %
80 %
90-100 %
• Fare fieno è difficile
• Fare fieno di altissima qualità è difficilissimo
42
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
– Principi
– F. Naturale
Operazioni di fienagione
• Taglio (falciatrici a barra, a dischi, a tamburi)
• Condizionatura (a rulli, a flagelli)
• Rivoltamento e Andanatura
(giro-spandi-volta-fieno, giro-ranghinatori, ranghinatori a
pettine, stellari)
• Imballatura (parallelepipedi normali 25-30 kg, giganti
500-700 kg, rotoballe 450-700 kg camera fissa o variabile)
• (Fasciatura) fieno-silo 45-50% di s.s.
solo dove non esistono i presupposti per sili orizzontali
• Trasporto
43
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
– Principi
– F. Naturale
– F. Semi-Artificiale
1) Pre-appassimento in campo (fino 50-60% s.s.)
2) Essiccamento forzato in fienile ( 7 gg.)
dipende da :
– andamento stagionale
– quantità da essiccare
– temperatura dell’aria (ambiente o riscaldata)
– foraggio sfuso o imballato
• Costi più alti della F. naturale (certi, subito evidenti)
• Perdite molto più basse della F. naturale
(spesso difficilmente valutabili)
– Sostanza secca :
– Valore nutritivo :
– Proteine :
10-15 vs 15-30 %
20-25 vs 25-50 %
15-20 vs 20-30 %
44
La conservazione dei foraggi
• Conservazione con
l’essiccamento:
FIENAGIONE
–
–
–
–
Principi
F. Naturale
F. Semi-Artificiale
F. Artificiale
• anni ‘50
Attività industriale
concentrati proteici e pro-vit. A
(avi-cunicoli, monogastrici e ruminanti)
• oggi fieno artificiale
PG 16% + integratori
(50.000 ha, pre-appassimento) Contributi, Quote produz.
•
•
•
•
FORAGGIO MOLTO PREGIATO
qualità molto omogenea
qualità costante nel tempo
trasporto facile e relativamente conveniente
possibilità di mantenere allevamenti intensivi in zone
molto fertili (costi opportunità dei foraggi molto alti)
ATIVITA’ MOLTO LEGATA ALLA P.A.C.
45
La conservazione dei foraggi
• Considerazioni finali
in passato
foraggi migliori
f. bassa qualità
fienagione
insilamento
(bassa energia, molto acquosi)
• Ostilità all’insilamento (ignoranza, diffidenza)
• + Insilamento
attualmente
• Max. produttività
animali
_ Fienagione
Esasperata sollecitazione alimentare
Problemi in allevamento? Quasi mai dipende dal sistema di
conservazione dei foraggi
46
La conservazione dei foraggi
Tabella: COMPOSIZIONE DI DIFFERENTI INSILATI
Insilati
% s.s.
Acidi di fermentazione % su s.s.
lattico
acetico
butirrico
Silomais (mat. lattea)
Silomais (mat. cerosa)
Silomais (0,5% urea)
Silosol-go (mat. cerosa)
Silograno (mat. Iattea)
Silograno (mat. cerosa)
Medica (18 ore pre-app.)
Loiessa (ins. diretto)
Loiessa (ins.diretto +
0,35% ac. formico)
Loiessa (24 ore pre-app.)
Pastone granella mais
Pastone spiga mais
Polpa surpr. Bietola
20-25
30-35
35-36
32-34
25-27
38-40
35-38
18-20
10-11
8-9
10-11
2-3
10-12
6-7
6-7
10-12
3-4
2-3
3-4
1-2
4-5
2-3
2-3
3-4
0,1-0,4
0,1-0,2
0,2-0,3
0,5-0,9
0,2-0,4
0,0-0,2
0,3-0,4
0,2-0,3
3,7-3,8
3,9-4,0
4,1-4,2
4,2-4,5
3,6-3,7
4,1-4,2
4,3-4,4
3,8-4,0
7-8
6-7
15-20
10-15
10-12
8-10
9-10
8-9
18-20
38-40
66-68
64-66
23-25
8-9
4-5
2-3
2-3
2-3
1-2
1-2
0,3-0,6
0,3-0,6
3-4
0,0-0,1
0,1-0,3
0,0-0,1
0,0-0,1
2-3
3,8-3,9
4,2-4,4
4,4-4,5
4,4-4,5
4,0-4,1
5-6
8-10
4-5
3-4
8-10
pH
NH3/N tot (%)
47
Erba medica
Erba medica
Erba medica
Trifoglio violetto
Trifoglio bianco
Trifoglio incarnato
Trifoglio alessandrino
Trifoglio squarroso
Sulla
Lupinella
Lupinella
Veccia comune
Veccia villosa
Veccia pannonica
Veccia di narbona
Pisello
Favino
Lupino
Colza
Miscuglio Avena-Veccia-pisello
Miscuglio Trifoglio incarnato + Loiessa in piccola parcella
Cereali
Loiessa
Mais
Mais
Sorgo
Sorgo zuccherino – sorgo gentile
Sorgo zuccherino e sorgo da foraggio
Sorgo
Mangimi
• Definizione
Prodotti di origine vegetale o animale allo stato
naturale, freschi o conservati, nonché i derivati
della loro trasformazione industriale come pure
le sostanze organiche o inorganiche, semplici o
in miscela comprendenti o no additivi, destinati
alla alimentazione degli animali per via orale.
78
Razione giornaliera
• Definizione
La quantità totale di mangimi, sulla base di un
tasso di umidità del 12%, necessaria in media al
giorno ad un aminale di una specie, di una
categoria di una età e di un rendimento
determinato, per soddisfare a tutti i suoi bisogni.
79
Mangimi
• Classificazione
Mangime semplice
– Materia prima o ingrediente. Diversi prodotti di
origine vegetale o animale: es: mais, orzo, soia,
cotone, farine di estrazione, sottoprodotti etc….
Mangime composto
– Miscele composte da mangimi semplici.
Mangime completo
– Mangime composto che per la sua composizione
assicura una razione giornaliera (es. suini, polli..)
80
Mangimi
• Classificazione
Mangime complementare
– Mangime composto che assicura la razione
giornaliera solo se associato ad altri mangimi
Mangime minerale
– Mangime complementare costituito principalmente
da minerali e contenente almeno il 40% di ceneri.
Mangime melassato
– Mangime complementare preparato a base di
melasso e contenente almeno il 14% di zuccheri
totali espressi come saccarosio.
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Mangimi
• Classificazione
Mangime d’allattamento
– Mangime composto somministrato allo stato secco o
diluito destinato alla alimentazione di giovani
animali come complemento o in sostituzione del
latte.
Mangime medicato
– Mangime contenenti premiscele medicate.
• Necessità della ricetta del medico veterinario
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Mangimi semplici
• Classificazione
Origine vegetale
– Semi;
– Sottoprodotti della lavorazione dei semi:
• Cereali
• Proteoleaginose.
Origine animale
– Residui della trasformazione del latte.
– Residui della macellazione: grasso (< 5% di
sostanze solubili)
– Farine di pesce
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Mangimi semplici: origine vegetale
• Classificazione
Concentrati enegetici
– Cereali e sottoprodotti (amido):
• Mais, orzo, avena, sorgo, frumento
• Crusche, farinacci, semole glutinate, etc….
– Semi di oleaginose integrali (olio):
• Soia, cotone, girasole, lino, colza etc…..
Concentrati proteici
– Semi di proteoleaginose e sottoprodotti:
• Soia, cotone, girasole, lino, colza etc…..
• Farine di estrazione
• panelli
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