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Happenings
Anno 1 n.5
28 settembre 2006
Happenings
PRODUZIONE
L’INCONTRO
Edizioni
che passione
Garth
Roberts
Un evento speciale
per presentare
la collezione Edizioni
Zanotta 2006
Impronta artistica
e pragmatismo nello
stile del giovane
designer canadese
p.1-4
p.5
Testiera letto
Metopa di
Riccardo Dalisi
(1989) per
Zanotta Edizioni.
In acciaio laccato
verde, con decori
in ottone dorato
(oro 24 carati).
Esemplare
firmato.
DAL DISEGNO
AL PRODOTTO
Brasilia
MONDO
FOCUS
Altagamma
Domotica
Willie
per il comfort Landels
Una sedutamanifesto del
design organico
di Lovegrove
Promuovere
l’italian style
d’eccellenza
nella sfida del
mercato globale
p.6
p.7
DEDICATO A
Automatizzare
lo spazio abitabile
con sistemi
e tecnologie efficienti
Un progettista
simbolo delle
utopie abitative
anni Settanta
p.8
p.9
NEWS
Mostre,
eventi,
autori
Appuntamenti da
non perdere nel
mondo del design
p.10
Happenings
n.5/06 p.2
PRODUZIONE
Edizioni
che passione!
»
Un appuntamento speciale col design d’autore:
è l’evento Edizioni 2006 allo Zanotta Shop di
Milano, il 5 ottobre. In mostra i nuovi pezzi della
collezione e i grandi delle passate Edizioni
’importante collezione di mobili firmati a edizione limitata continua nel terzo millennio una tradizione dell’universo Zanotta.
Elementi d’arredo poetici ed espressivi firmati da autori che operano al confine tra design e arte, privi dei vincoli della produzione industriale. Pochi pezzi ogni anno, selezionatissime espressioni di scelte estetiche forti. Come particolari e scelti sono le tecniche e i materiali: vent’anni fa era l’impiallacciatura “a tranciato precomposto” ideata da Ettore
Sottsass, tecnica che consentiva di avere decori e colori impensabili riportati sul legno. Oggi sono i ricami che si ottengono con macchine a controllo numerico e che guidano laser capaci di tagliare o saldare pezzi tridimensionali. Nascono cosi le Edizioni 2006. E li festeggiano, insieme ai
protagonisti di questa nuova serie, i grandi delle passate Edizioni, con gli
amici e i collaboratori di un’idea e una pratica industriale e di mercato
destinate a durare nel tempo con rinnovata energia e passione. Insieme
ai mobili, viene presentato il nuovo catalogo Zanotta Edizioni: prezioso
volume che affianca i pezzi 2006 alle storiche Edizioni ancora in produzione e a tutte quelle dagli anni ‘80 a oggi anche se non più prodotte (ognuna col numero dei pezzi fabbricati, come in un catalogo d’arte). A vent’anni dall’indimenticabile stagione della sperimentazione di Zabro, voluta da
Aurelio Zanotta, l’azienda propone dunque con forza il valore attuale di
quell’esperienza: un “laboratorio” di arti applicate tra artigianato e design
che ha dato forma a una delle avventure più indimenticabili del design
internazionale.
L
ZABRO
Alessandro Mendini
1984.
Tavolo-sedia.
Esemplare firmato.
Piano e sedile
in legno laccato con
decoro policromo
dipinto a mano.
Braccioli rivestiti
in pelle. La sedia
si trasforma in
tavolo ribaltando
il piano.
DORIS
Dominique Mathieu
2006.
Tavolino.
Esemplare firmato.
Base in acciaio,
gamba e piano in
legno laccato
lucido, colore rosso
(Ral 3003), bianco
(Ral 9016) o nero
(Ral 9005).
GENESIO
Alik Cavaliere
1990.
Cassettiera.
Esemplare firmato.
Struttura in legno
impiallacciato
in radica di
diversi colori.
Maniglie
in fusione
di bronzo
rappresentanti
la Genesi.
Negli anni ottanta
le edizioni Zabro,
che Aurelio Zanotta
realizzò per la Nuova
Alchimia, furono una
notevole palestra di
sperimentazione
linguistica. Il design
italiano aveva a quei
tempi superato il guado
del contro-design, del
design radicale e dei
primi aspetti del post
modernismo. A me
personalmente l'intensa
esperienza di Zabro
permise una
concentrazione di
molte ipotesi formali
e concettuali,
che Zanotta e
Alessandro Guerriero
trasformavano
direttamente e molto
in fretta in prototipi di
mobili, oggetti e decori.
Zabro è stata proprio
la stagione conclusiva
della parabola di
Alchimia, resa possibile
e legata alla sapienza
artigianale di Zanotta.
Alessandro
Mendini,
2003
»
»
Questi mobili sono
progettati e realizzati
per servire, per svolgere
una funzione precisa.
Sono vere
cassettiere,vere
mensole,vere sedie,
veri tavoli ...
la continuazione di
una tradizione antica
di mobili preziosi.
Alessandro Mendini
e Alessandro
Guerriero, 1984
»
VERYROUND
Louise Campbell
2006.
Seduta.
Esemplare firmato.
Struttura in lamiera
di acciaio, spessore
2 mm, tagliata
con laser
tridimensionale,
verniciata
per esterni,
colore bianco.
NEOLIA
Andrea Branzi
1989.
Testiera letto.
Esemplare firmato.
Struttura in
acciaio verniciato,
colore nero.
Cristallo di sicurezza
doppiato,
spessore 12 mm,
serigrafato.
Happenings
n.5/06 p.3
Un giorno non meglio identificato del 1987
andai a trovare a Nova Milanese il mio amico
Aurelio Zanotta, con cui da un po’ di tempo
non ci vedevamo - almeno dai tempi delle
alterne vicende della produzione Zabro, iniziata
con Alessandro Guerriero e Sandro Mendini. Gli
portai in regalo il piccolo catalogo di una mostra
fatta a Zurigo con la Società Artisti e Designer,
che avevamo formato con Anna Lombardi e
Paolo Scordia. Quei nostri oggetti mescolavano,
letteralmente, arte e design: tavoli dipinti,
tappeti a rilievo, chaise-longue decorate. Aurelio
ci pensò su un po’, poi mi disse che sarebbe
piaciuto anche a lui fare degli oggetti con
qualche artista che avrei potuto fargli conoscere.
Andammo così avanti per un po’, incontrando
amici come Enzo Cucchi, Mimmo Paladino,
Sandro Chia, Riccardo Dalisi... Sotto il marchio
di Zanotta edizioni alcune delle loro idee presero
forma e sostanza. Quella che era stata
un’intuizione (il piccolo catalogo SAD si
chiamava “Arte e Design per gli Anni Novanta”)
si sarebbe rivelato un nuovo e importante filone
di ricerca per l’industria italiana del mobile più
colta e raffinata, come Zanotta è stata da
sempre. Poi Aurelio Zanotta se n’è andato,
lasciando un grande vuoto dentro chi lo ha
conosciuto bene, come per fortuna è capitato a
me. A distanza di quasi vent’anni, fa bene
sapere che le nostre idee e intuizioni di allora
mantengano ancora valore. L’augurio per le
nuove Edizioni Zanotta è che vivano nello
spirito del fondatore: coraggioso, indomabile,
perfino caparbio nel voler raggiungere a tutti
costi l’innovazione, autentica, dell’oggetto e
della sua espressività. Del resto, senza
innovazione, a che servono l’arte e il design?
Stefano Casciani, 2006
»
MOMBASA
Ettore Sottsass
1989.
Cassettiera.
Esemplare firmato.
Struttura superiore,
piano cassettiera
inferiore e piedi in
multistrati impiallacciato
in frassino verniciato
a poro aperto, colore
testa di moro. Struttura
inferiore e cassetti
in pero lucidato.
Pomoli in ottone.
»
Happenings
La prima versione della panca
Mariposa era in ferro battuto. Fu poi
modificata da Aurelio Zanotta
usando del nastro di acciaio tagliato
e verniciato a mano dal sottoscritto.
Ogni pezzo diverso dall’altro…
la scabrosità del taglio, quella sottile
vibrazione della forma! L’avventura
vissuta con Zanotta mentre si
lavorava alle sedute Clessidra,
Pavone, Mariposa e al letto Metopa
è stata un’esperienza davvero
speciale perché si è concretizzato per
me un sogno ancor più forte del
»
Riccardo Dalisi, 2006
RAW
Garth Roberts
2006.
Tavolo. Esemplare firmato.
Struttura in acciaio verniciato,
color grafite. Piano composto da doghe
in legno di rovere massello invecchiato,
spessore 42 mm, proveniente
da foresta con gestione sostenibile,
ossidato mediante vaporizzazione
termica, finitura ad olio.
Le doghe sono, a piacere, posizionabili
allineate o sfalsate.
n.5/06 p.4
reale. È stata la triplice magia di un
incontro. Quello tra l’irrefrenabile
creatività napoletana (la mia) e
l’assoluta competenza e tenacia
dell’imprenditoria brianzola (di
Aurelio, innanzi tutto). È stato anche
l’incontro tra l’artigianato di qualità
e l’industria moderna, nonché quello
tra due uomini innamorati del loro
lavoro e con una visione estetica
comune, anche se da due punti di
vista differenti (architetto e artista
l’uno, capitano d’azienda e talentscout l’altro). Le Edizioni di Zanotta
sono un po’ il risultato di questo
dialogo e di tanti altri incontri felici.
ZEUS E TETI
Prospero Rasulo
2006.
Sgabelli.
Esemplari firmati.
Struttura in gres fine
porcellanato antigelivo
per esterni, con doppia
smaltatura manuale a
spessore controllato,
cotto a 1250°C
con un ciclo di
lavorazione di 36 ore,
colore blu-marrone
(Zeus), verde-giallo (Teti).
»
MARIPOSA
Riccardo Dalisi
1989
Panca. Nove esemplari
numerati e firmati.
Struttura in acciaio
verniciato, colore
azzurro. Sedile
e schienale verniciati
con interventi
policromi dell’autore.
Ogni serie è
caratterizzata
da un diverso soggetto
della scultura posizionata
sotto il sedile.
FIORE
Fabrizio Bertero,
Andrea Panto,
Simona Marzoli
2006.
Divisorio.
Esemplare firmato.
Pannello in acciaio
tagliato al laser,
verniciato colore bianco.
Sono disponibili 2 versioni:
a due pannelli 9211/2
o a tre 9211/3.
Happenings
n.5/06 p.5
L’INCONTRO
Garth Roberts è una “new entry”
tra i designer che hanno firmato le
nuove Edizioni Zanotta. La sua
abilità: unire uno stile artistico col
pragmatismo della cultura nordica,
sia europea sia americana.
ome molti dei designer stranieri, Garth Roberts
ha iniziato presto la sua attività: subito dopo
l’Istituto di Industrial Design di Toronto,
approda nello studio milanese di Patricia Urquiola e
abbina i primi anni di lavoro a ripetuti viaggi nel nord
Europa, Berlino soprattutto. Di origini canadesi, classe
1973, Roberts continua ancora oggi a spostarsi
assiduamente tra le due città europee e New York.
D. Come ha influito questa sua formazione
multiculturale nel modo che ha di affrontare la
progettazione di mobili e complementi?
R. Direi che è un aspetto sostanziale. Berlino, per
esempio: qui ho potuto immergermi in una realtà assai
diversa dal mood sofisticato di Milano, assimilando
quel mix di creatività, energia e spirito artistico che mi
ha consentito di affrontare il design con un approccio
meno timido e accademico. A Milano, invece, ho avuto
C
Oggetti con
un’anima
la fortuna di stare a stretto contatto con una figura di
notevole calibro come la Urquiola e di “respirare”
l’atmosfera unica che c’è in un luogo così cruciale
per il mondo del design: la tradizione dei maestri,
l’abilità degli industriali, il fiuto dei rivenditori…
Per N.Y. è diverso ancora: ha a che fare con il tocco
del moderno, credo.
D. Cosa non dovrebbe mancare in un oggetto del
design contemporaneo?
R. Intanto l’aspetto emozionale: ogni cosa deve potersi
rapportare con i suoi utilizzatori, che sono uomini e
donne. Questo implica non solo un’attenzione ai fattori
di praticità, utilità, ergonomia, ma anche far sì che un
oggetto possa regalare un’emozione. Quando mi sono
presentato nell’aprile del 2003 al Salone Satellite con
un tavolo che sarebbe poi diventato il Raw di Zanotta,
ritengo proprio di aver comunicato questa mia
convinzione. Il materiale che avevo usato per il
prototipo del tavolo era legno di quercia rossa, lasciato
al naturale ma molto vecchio e dunque con una sua
patina viva. Non a caso un’azienda come Zanotta si è
incuriosita a quel mio progetto… penso ai molti pezzi
“sensibili” che ha prodotto negli anni.
D. Qual è il segreto, secondo la sua esperienza
così trasversale, del successo di un buon elemento
di design?
R. Senza dubbio la fusione tra l’utilizzo di materiali
adeguati (metallo e legno per la zona pranzo, per
esempio, così come il tessuto nell’area della notte) e
l’impiego di processi produttivi ad alto livello. In Italia
questo non è difficile, data la presenza di aziende così
esperte e in continua evoluzione. Qui da voi è facile
cimentarsi con le lavorazioni più variegate e moderne,
così come con le antiche tecniche dell’alto artigianato e
dell’arte. Un vero paradiso del designer. L’importante è
arrivare ben preparati, sapere cosa chiedere e a cosa
rinunciare nell’ambito di un determinato progetto,
perché possa funzionare davvero.
In alto, disegno
del tavolo Raw
di Garth
Roberts per
Zanotta.
Il piano è
formato da
doghe in legno
di rovere
invecchiato.
La particolarità
sta nel fatto
che possono
essere montate
sfalsate
o allineate a
piacimento.
A sinistra,
ritratto del
designer.
Happenings
n.5/06 p.6
DAL DISEGNO AL PRODOTTO
Una seduta-manifesto del design
organico di Lovegrove
Le forme vive di Brasilia
inee fluide, ispirate alla natura,
spesso senza soluzione di
continuità guidano il pensiero e i
progetti di Ross Lovegrove, “scultore
delle cose del quotidiano”. Grande
appassionato di arte, design e
architettura organiche ha tra i suoi
principali ispiratori Carlo Mollino e gli
scultori Henry Moore e Anish Kapoor.
«Sono un artista-artigiano che ama
forgiare i materiali e infondere poesia
negli oggetti», afferma il designer gallese
(nato a Cardiff nel ’58 e laureatosi in
Design Industriale al Politecnico di
Manchester nell’80, con Master alla
Royal College of Art di Londra). «Il mio
approccio al design è molto intuitivo,
direi primordiale. Mi piace lavorare con
cura a ogni progetto, anche di piccoli
complementi e mobili esplorando le
forme dell’umano e della natura. E
trasponendole in qualche cosa di unico
ed emozionale. Punto più alla forza della
suggestione che alla perfezione
ingegneristica. Anche per la poltrona
Brasilia sono partito dal corpo e dalle
forme organiche. L’ho pensata per
funzionalità e leggerezza con una
struttura in poliuretano rigido a disegno
curvilineo, con un poggiapiedi abbinato a
formare una chiase longue. Le linee dello
schienale e dell’appoggio frontale a terra
L
seguono il disegno di un’onda e si
incontrano al centro, nella seduta. Il
colore ideale è il bianco». Il risultato è un
oggetto-scultura, un piccolo “manifesto”
dell’organico concentrato in un pezzo di
design. Eleonora e Francesca Zanotta ne
vedono il prototipo nel 2003 e ne sono
subito conquistate per la totale affinità
coi nuovi progetti del terzo millennio che
vogliono inserire in catalogo. Brasilia,
come gli altri selezionati nei primi anni
del duemila, risponde ai requisiti di
prodotto con una forte componente di
ricerca, un disegno innovativo, la
garanzia di una continuità col linguaggio
Zanotta. «L’incontro con l’azienda di
Nova Milanese è stato molto
soddisfacente. Credo, senza falsa
modestia, per entrambi: dietro ogni
grande industria c’è sempre un buon
gruppo di creativi scelti. E mi piace
sentirmi nel team», aggiunge Lovegrove,
che continua: «Nel made in Italy di
qualità, quello che conquista i progettisti
stranieri come me è che si possono
seguire in loco o nelle immediate
vicinanze tutte le fasi di lavorazione,
dalla scelta dei materiali e delle finiture
ai dettagli fatti a mano, come quelli
affidati a macchinari di alta tecniologia.
Il tutto a fianco di tecnici molto
preparati. E i risultati non mancano».
ROSS LOVEGROVE
designer inglese tra i più affermati, ha
iniziato la sua poliedrica attività negli
anni ’80 in Frog Design con progetti per
Sony ed Apple. Subito è invitato a unirsi
all’Atelier di Nimes con Jean Nouvel e
Philip Starck, dove lavora fino all’88,
anno in cui torna a Londra per
cominciare con Studio X una fortunata
serie di collaborazioni con grandi
aziende di design nel mondo. Suoi lavori
sono stati al MoMA e al Guggenheim di
New York, all’Axis Centre in Giappone,
al Pompidou di Parigi e al Design
Museum di Londra. Nel 2006 è insignito
del Wallpaper-Design Award.
Ross Lovegrove; a sinistra,
la poltrona Brasilia
disegnata per Zanotta.
Happenings
n.5/06 p.7
Sfida nel
mercato globale
MONDO Cosa e chi favorisce la dinamica
azione dei nuovi mercati del lusso
e famiglie ad alto reddito e i
giovani molto scolarizzati
vogliono essere differenti e
vivere una vita secondo i loro
personali gusti…». Questa semplice ed
efficace osservazione del
vicepresidente di Gallup China Fang
Xiaoguang lo scorso anno ad un
convegno sulle opportunità offerte dal
mercato cinese bene illustra la sfida e i
benefici che le aziende italiane hanno
di fronte. Soprattutto quelle che
promuovono nel mondo l’italian style
d’eccellenza. I dati sono lì a
dimostrarlo. «Nell’ultimo convegno a
Roma dove abbiamo analizzato i soli
prodotti d’altissima qualità nei settori
design, arredamento illuminazione,
oggettistica per la casa, moda, orologi,
nautica, abbiamo valutato i consumi
mondiali 2003 pari 75 miliardi di euro,
valore che nel 2004 ha visto un
aumento del 5%, nel 2005 del 7% e le
previsioni al 2006 sono di un altro
7-8% in più», spiega Armando
Branchini, Segretario Generale di
Altagamma, l’associazione che
raggruppa le imprese italiane al top
per qualità del prodotto, immagine e
successo del marchio. Attiva dal 1992
Altagamma raggruppa 53 imprese che
L
Gucci dalla
campagna autunno
inverno 2006/2007;
a destra, chaise
longue Lama di
Ludovica e Roberto
Palomba per
Zanotta (2006).
sviluppano un giro d’affari
complessivo di circa 17,5 miliardi di
euro, dei quali oltre l’80% destinato
all’esportazione. E promuove la
cultura dell’eccellenza, di cui sono
espressione il modo di operare e i
prodotti delle imprese che ne fanno
parte. Il fine di Altagamma, così come
quello delle simili associazioni di
aziende super prestigiose in Francia
(Comité Colbert) e in Gran Bretagna
(Walpole) è il raggiungimento di
obiettivi di consolidamento del
successo internazionale non
conseguibili a livello del singolo.
«Le Imprese Altagamma sono le
locomotive di un sistema economico
che può riprendere un nuovo ciclo di
crescita internazionale. Il ruolo di
Altagamma è in primo luogo di fare da
motore socio-culturale delle “imprese
dell’eccellenza italiana”, favorendo lo
scambio tra esperienze, strategie e
politiche aziendali. Solo dal confronto
si può trarre ispirazione per affermarsi
nel mondo. Poi vengono l’innovazione
del prodotto, la ricerca e lo sviluppo
tecnologico e una buona rete
distributiva - importante è quella
monomarca (oggi sono 3800 i punti
vendita monomarca delle imprese
Altagamma nel mondo)». Branchini è
un conoscitore e appassionato di
design. È stato uno dei quattro
fondatori di Domus Accademy e ha
conosciuto bene Aurelio Zanotta con
cui ha condiviso la passione istintiva
per il design e il gusto per una visione
avveniristica. Non a caso Zanotta è tra
i protagonisti di Altagamma (accanto
a Gucci, Alessi, Flos, Ferrari, Bulgari e
tante altre) e parte del think-tank di
imprese d’un settore cruciale del
Made in Italy: l’arredo di design. Oggi
la sfida è più importante, ma per gli
imprenditori di Altagamma l’azione di
gruppo, la condivisione di problemi e
risorse e quindici anni di attento
studio, osservazione e analisi servono
ad avere meno sorprese.
Happenings
n.5/06 p.8
FOCUS
Automatizzare lo spazio abitabile con
sistemi e tecnologie efficienti
ochi ricordano “Mon
Oncle”, un film francese
di fine anni ‘50 in cui un
allampanato Jacques Tati era alle
prese con ambienti - abitazioni,
uffici - completamente automatizzati: rumori bizzarri lo spaventavano, impazzivano fontane e sistemi
di innaffiatura automatica, anche i
cassetti prendevano vita autonoma per colpire il malcapitato protagonista. Garbatamente il film
derideva le futuribili applicazioni
della nascente industria elettronica. Il personal computer non era
ancora apparso. La rivoluzione
dell’informatica e della microinformatica a uso personale avrebbe
cambiato radicalmente i termini
del problema e le soluzioni. Oggi
quella casa a portata di gag, per
nostra fortuna, non si è mai realizzata e l’automazione del sistema
domestico può finalmente diventare una cosa semplice, efficiente,
funzionante, utile. È stata coniato
un sostantivo “domotica” -non
troppo felice per la verità- per
descrivere le applicazioni di servosistemi e tecnologie informatiche
di derivazione industriale all’abitazione. L’automazione dello spazio
abitabile sta diventando anche nel
nostro paese una realtà piuttosto
importante. Non più ricchi gadget
per pochi o di sola sostituzione di
operazioni elementari: si tratta di
introdurre tecnologie efficienti nell’ambito della sicurezza, del com-
P
fort e dell’efficienza
dell’abitazione.
DOMOTICA
PER IL
COMFORT
le ridotto. Il videocontrollo oggi è talmente
semplificato che viene
fornito in kit, è “plug
& play” e l’utente lo
configura con il suo
pc collegandosi al
portale
internet
messo a disposizione
dall’azienda che produce il kit stesso.
SISTEMI POSSIBILI
Le ricerche tecnologiche degli ultimi trent’anni hanno permesso di mettere a punto
rilevatori di eventi fisico-chimici di dimensioni contenute e di
lunga durata. Oggi i
sistemi di rilevamento
APPLICAZIONI
della presenza di gas,
D’OGGI
fumo e liquidi sono
L’importanza sociale
certificati e comunicadella automatizzaziono a distanza gli allarne e il controllo a
mi adeguati. Le stesse
distanza dell’abitaziosocietà di installazione viene ribadito da
ne sono consorziate
un intervento legislacon centri di soccorso
tivo della provincia di
e pronto intervento.
Trento. Il Progetto
La novità per la sicuGabriele prevede una
rezza dello spazio delserie di contributi per
l’abitare è l’adozione
finanziare in modo
delle tecnologie senza
consistente l’installafili -wireless- e dei
zione all’interno di
dispositivi telefonici
abitazioni in cui risieImmagine tratta dal film “Mon Oncle” di Jacques Tati, 1958.
superleggeri (cellulare,
dono persone anziane,
smartphone e computer ). I siste- a distanza e un centro comandi sole, malate: per offrire un magmi wireless promettono la stessa semplificato per controllare gior grado di sicurezza e di tranefficienza dei sistemi meno recen- sovraccarichi di energia, movi- quillità e aumentare il confort abiti e hanno il vantaggio di raggiun- menti di tapparelle, controllo della tativo. È possibile ottenere un rimgere virtualmente i responsabili climatizzazione e delle presenze. borso pari al 100% della spesa
degli ambienti, 24 ore su 24. Sono È facile immaginare come si possa massima ammessa per l’installainoltre facili da installare - senza estendere questo tipo di controllo zione del telesoccorso, dei segnaricorrere ad alcuna opera muraria a uffici e negozi e quali vantaggi latori di gas-fumo-incendio-acqua,
o elettrica - e associati al personal possa trarre un professionista o per il sensore di rilevazione delle
computer consentono operazioni una piccola impresa con persona- cadute e per l’avvisatore visivo del
suono del telefono e della porta
d’ingresso. Con lo slogan “la
vostra casa in Sardegna sarà sempre con voi” le applicazioni domotiche di ultima generazione nell’isola stanno proponendo l’idea
della “seconda prima casa”. Case
indipendenti con giardino e piccole villette vicino al mare progettate
e realizzate secondo gli standard
europei: materiali e finiture di alta
qualità, tipologia degli interni,
valorizzazione degli spazi esterni.
Accessoriate con sistemi antintrusione ed emergenze di ogni tipo,
videocitofono multicamera, room
monitor, avvio climatizzazione,
diffusione sonora hifi, controllo
ingressi e vani finestre. E per chi
volesse ripetere con successo e
senza guai le avventure di
M.Hulot vale una visita - su
appuntamento - alla villa sperimentale del gruppo Domotica
Design di Piacenza e all’appartamento pilota del quartiere
Euromilano Certosa, un complesso residenziale dotato delle più
innovative e tecnologiche funzionalità abitative: domotica, connessione a larga banda e teleriscaldamento. Ville da sogno disposte su
3.000 mq con 6 diversi livelli collegati da ascensori interni, un’ampia zona relax-fitness e un’area
entertainment (con home-theatre). Il tutto in un ampio parco di
oltre 10.000 mq (Ha collaborato
Flavio Vida).
Happenings
n.5/06 p.9
DEDICATO A
Willie
Landels
In alto le tre
misure della
Throw Away:
1 posto, 2 posti,
3 posti. A destra,
la poltrona
fotografata da
Gastone Jung
nel 1968 in
Vicolo Lavandai
a Milano
(artdirection
Duilio
Gregorini).
Negli anni tra il ’60 e il ’70 la cultura
europea del design vive una stagione
di intensa creatività, che dalla
swinging London imprime una svolta
radicale nel modo di abitare. Qui un
singolare designer, Willie Landels, con
grande anticipo sui tempi, progetta e
realizza per la sua abitazione un
divano ready-made in materiale
poliuretanico. Era il 1965 e Aurelio
Zanotta sempre alla ricerca di idee e
forme nuove lo scopre e lo mette in
produzione. Throw Away
(letteralmente “da buttare via”, in
riferimento al costo contenuto e al
nuovo materiale di cui è composto)
sarà il primo divano nella storia a
essere privo di struttura portante, un
pezzo “disossato”. Costituito da
quattro blocchi di poliuretano
espanso incollati fra loro, Throw Away
diventa uno dei simboli dell’utopia
abitativa libera e informale dell’epoca
e darà avvio a una serie di
sperimentazioni leggendarie in
perfetto stile Pop: la poltrona in Pvc
gonfiabile Blow (’67) e la Sacco,
imbottita di polistirolo espanso (’68).
Happenings
NEWS
Da
non
perdere
Mostre, eventi, autori
INVITO ALLA VISIONE
“Eldorado” è la project
room che GAMeC Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea- di
Bergamo dedica ai giovani
esponenti più interessanti
dell’arte internazionale.
Dal 14 ottobre è la volta
del californiano Mungo
Thomson per la prima
volta in Italia con la
mostra “Negative Space
Variations”. Davanti ai
monitor delle video
installazioni e ai disegni di
Thomson sei poltrone
Sacco di Zanotta invitano
alla sosta. Tutt’intorno,
un’installazione sonora
accompagna le opere
dedicate ai temi della
conoscenza e del rapporto
con la tecnologia. Punto di
partenza: le vedute stellari
ottenute dal telescopio
spaziale Hubble in orbita
intorno alla Terra dal
1990: una delle più
profonde visioni del
cosmo finora realizzate.
INTERIEUR 06: UNA
FESTA PER IL DESIGN
Hai mai parlato con un
famoso designer? Quante
volte resti incantato da un
oggetto ben concepito? Di
cosa ti priveresti per
comprarne uno? Non
potevano mancare
Zanotta, i suoi prodotti e i
suoi designer, al megaevento per i vent’anni di
INTERIEUR, biennale di
design tra le più
importanti d’Europa,
ambientata nella città
belga di Kortrijk.
“Design(ed) For You” è lo
slogan di INTERIEUR 06 e
gli organizzatori
promettono che sarà la
più grande festa di design
mai concepita: 500 marchi
di livello internazionale,
gli spazi espositivi
ridisegnati per l’occasione
e le sorprese non
mancheranno. A Kortriijk,
dal 13 al 22 ottobre. Tutti i
dettagli nell’elegante sito
www.interieur.be
n.5/06 p.10
EDIZIONI IN MOSTRA
Appuntamento speciale col
design d’autore:
l’esposizione antologica
delle Edizioni Zanotta dal 5
ottobre nel negozio
monomarca di Milano.
I pezzi della collezione 2006
e i grandi delle passate
Edizioni presentati dai
designer (i pionieri
e le “new entry”),
accompagnati dal nuovo
prezioso catalogo Zanotta
Edizioni. A vent’anni dalla
sperimentazione di Zabro,
voluta da Aurelio Zanotta,
l’azienda ripropone
con forza il valore di
quell’esperienza: un
“laboratorio” di arti
applicate tra artigianato e
design che ha dato forma a
una delle avventure più
indimenticabili del lungo
percorso di Zanotta. Un’idea
e una pratica industriale e di
mercato destinate a durare
nel tempo. Zanotta Shop,
Piazza Tricolore a Milano,
5 ottobre.
CON DOMUS IN
BIENNALE
Prosegue alla Biennale
Architettura di Venezia
(fino all’11 novembre) il
viaggio di Zanotta come
sponsor dell’evento
multimediale “La Piramide
nel Pacifico - Idee di
architettura e geopolitica
per il rudere del Ryugyong
Hotel di Pyongyang, Corea
del Nord” che la rivista
Domus diretta da Boeri ha
montato a giugno alla
Triennale di Milano. In
mostra: 120 progetti e
idee da tutto il mondo,
per trasformare un
simbolo del gigantismo
dei despoti -l’edificio di
cemento armato è alto
330 metri- in una nuova
antenna della
comunicazione globale.
Accanto ai progetti, le
immagini inedite di
Pyongyang proiettate
nella sala allestita con 12
poltrone Sacco di Zanotta.
COMPASSO D’ORO
A GENT
Il 7 ottobre autorità,
professionisti e
imprenditori si danno
appuntamento a Gent,
nelle Fiandre, per
festeggiare150 oggetti
premiati col Compasso
d’oro ADI dal ‘54 a oggi.
La Collezione Storica è la
dimostrazione tangibile di
come il design industriale
prodotto in Italia
rappresenta una cultura
imprenditoriale, progettuale
e creativa esemplare.
Zanotta è presente con la
poltrona “Sacco”,
l’appendiabiti “Sciangai”
del trio De Pas-D’UrbinoLomazzi, la chaise longue
“Soft” di Werner Aisslinger
e 3 oggetti che escono
dalla fervida attività dei
Castiglioni: il sedile
“Allunaggio”, il mobile
“Joy” e il tavolino
“Cumano”. Museum
Sierkunst en Vormgeving,
Gent, 7 ottobre - 26
novembre.
LANCIA E ZANOTTA,
ATTO SECONDO
Prosegue il tour
Lancia, storica casa
automobilistica torinese,
per il suo centenario.
Ospite d’onore: il design
italiano. Dopo Milano, è ora
la volta di Bruxelles;
prossime tappe le piazze di
Parigi, Madrid, Roma,
Berlino, Barcellona. Un
viaggio tra i simboli e gli
oggetti che hanno reso
famoso il nostro Paese.
Di Zanotta: 12 oggetti
raccontano l’impresa e i
suoi designer eccellenti: da
Mollino ai Castiglioni, al trio
De Pas-D’Urbino-Lomazzi,
a Zanuso, a Barbieri.
Progetto editoriale Giuliana Zoppis
Progetto grafico Stefania Giarlotta
Coordinamento e supervisione Zanotta spa
Foto (pag. 7) Si ringrazia Gucci
Copyright 훿 Zanotta spa
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Ufficio Stampa Zanotta
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