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Anno 1 n.5 28 settembre 2006 Happenings PRODUZIONE L’INCONTRO Edizioni che passione Garth Roberts Un evento speciale per presentare la collezione Edizioni Zanotta 2006 Impronta artistica e pragmatismo nello stile del giovane designer canadese p.1-4 p.5 Testiera letto Metopa di Riccardo Dalisi (1989) per Zanotta Edizioni. In acciaio laccato verde, con decori in ottone dorato (oro 24 carati). Esemplare firmato. DAL DISEGNO AL PRODOTTO Brasilia MONDO FOCUS Altagamma Domotica Willie per il comfort Landels Una sedutamanifesto del design organico di Lovegrove Promuovere l’italian style d’eccellenza nella sfida del mercato globale p.6 p.7 DEDICATO A Automatizzare lo spazio abitabile con sistemi e tecnologie efficienti Un progettista simbolo delle utopie abitative anni Settanta p.8 p.9 NEWS Mostre, eventi, autori Appuntamenti da non perdere nel mondo del design p.10 Happenings n.5/06 p.2 PRODUZIONE Edizioni che passione! » Un appuntamento speciale col design d’autore: è l’evento Edizioni 2006 allo Zanotta Shop di Milano, il 5 ottobre. In mostra i nuovi pezzi della collezione e i grandi delle passate Edizioni ’importante collezione di mobili firmati a edizione limitata continua nel terzo millennio una tradizione dell’universo Zanotta. Elementi d’arredo poetici ed espressivi firmati da autori che operano al confine tra design e arte, privi dei vincoli della produzione industriale. Pochi pezzi ogni anno, selezionatissime espressioni di scelte estetiche forti. Come particolari e scelti sono le tecniche e i materiali: vent’anni fa era l’impiallacciatura “a tranciato precomposto” ideata da Ettore Sottsass, tecnica che consentiva di avere decori e colori impensabili riportati sul legno. Oggi sono i ricami che si ottengono con macchine a controllo numerico e che guidano laser capaci di tagliare o saldare pezzi tridimensionali. Nascono cosi le Edizioni 2006. E li festeggiano, insieme ai protagonisti di questa nuova serie, i grandi delle passate Edizioni, con gli amici e i collaboratori di un’idea e una pratica industriale e di mercato destinate a durare nel tempo con rinnovata energia e passione. Insieme ai mobili, viene presentato il nuovo catalogo Zanotta Edizioni: prezioso volume che affianca i pezzi 2006 alle storiche Edizioni ancora in produzione e a tutte quelle dagli anni ‘80 a oggi anche se non più prodotte (ognuna col numero dei pezzi fabbricati, come in un catalogo d’arte). A vent’anni dall’indimenticabile stagione della sperimentazione di Zabro, voluta da Aurelio Zanotta, l’azienda propone dunque con forza il valore attuale di quell’esperienza: un “laboratorio” di arti applicate tra artigianato e design che ha dato forma a una delle avventure più indimenticabili del design internazionale. L ZABRO Alessandro Mendini 1984. Tavolo-sedia. Esemplare firmato. Piano e sedile in legno laccato con decoro policromo dipinto a mano. Braccioli rivestiti in pelle. La sedia si trasforma in tavolo ribaltando il piano. DORIS Dominique Mathieu 2006. Tavolino. Esemplare firmato. Base in acciaio, gamba e piano in legno laccato lucido, colore rosso (Ral 3003), bianco (Ral 9016) o nero (Ral 9005). GENESIO Alik Cavaliere 1990. Cassettiera. Esemplare firmato. Struttura in legno impiallacciato in radica di diversi colori. Maniglie in fusione di bronzo rappresentanti la Genesi. Negli anni ottanta le edizioni Zabro, che Aurelio Zanotta realizzò per la Nuova Alchimia, furono una notevole palestra di sperimentazione linguistica. Il design italiano aveva a quei tempi superato il guado del contro-design, del design radicale e dei primi aspetti del post modernismo. A me personalmente l'intensa esperienza di Zabro permise una concentrazione di molte ipotesi formali e concettuali, che Zanotta e Alessandro Guerriero trasformavano direttamente e molto in fretta in prototipi di mobili, oggetti e decori. Zabro è stata proprio la stagione conclusiva della parabola di Alchimia, resa possibile e legata alla sapienza artigianale di Zanotta. Alessandro Mendini, 2003 » » Questi mobili sono progettati e realizzati per servire, per svolgere una funzione precisa. Sono vere cassettiere,vere mensole,vere sedie, veri tavoli ... la continuazione di una tradizione antica di mobili preziosi. Alessandro Mendini e Alessandro Guerriero, 1984 » VERYROUND Louise Campbell 2006. Seduta. Esemplare firmato. Struttura in lamiera di acciaio, spessore 2 mm, tagliata con laser tridimensionale, verniciata per esterni, colore bianco. NEOLIA Andrea Branzi 1989. Testiera letto. Esemplare firmato. Struttura in acciaio verniciato, colore nero. Cristallo di sicurezza doppiato, spessore 12 mm, serigrafato. Happenings n.5/06 p.3 Un giorno non meglio identificato del 1987 andai a trovare a Nova Milanese il mio amico Aurelio Zanotta, con cui da un po’ di tempo non ci vedevamo - almeno dai tempi delle alterne vicende della produzione Zabro, iniziata con Alessandro Guerriero e Sandro Mendini. Gli portai in regalo il piccolo catalogo di una mostra fatta a Zurigo con la Società Artisti e Designer, che avevamo formato con Anna Lombardi e Paolo Scordia. Quei nostri oggetti mescolavano, letteralmente, arte e design: tavoli dipinti, tappeti a rilievo, chaise-longue decorate. Aurelio ci pensò su un po’, poi mi disse che sarebbe piaciuto anche a lui fare degli oggetti con qualche artista che avrei potuto fargli conoscere. Andammo così avanti per un po’, incontrando amici come Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Sandro Chia, Riccardo Dalisi... Sotto il marchio di Zanotta edizioni alcune delle loro idee presero forma e sostanza. Quella che era stata un’intuizione (il piccolo catalogo SAD si chiamava “Arte e Design per gli Anni Novanta”) si sarebbe rivelato un nuovo e importante filone di ricerca per l’industria italiana del mobile più colta e raffinata, come Zanotta è stata da sempre. Poi Aurelio Zanotta se n’è andato, lasciando un grande vuoto dentro chi lo ha conosciuto bene, come per fortuna è capitato a me. A distanza di quasi vent’anni, fa bene sapere che le nostre idee e intuizioni di allora mantengano ancora valore. L’augurio per le nuove Edizioni Zanotta è che vivano nello spirito del fondatore: coraggioso, indomabile, perfino caparbio nel voler raggiungere a tutti costi l’innovazione, autentica, dell’oggetto e della sua espressività. Del resto, senza innovazione, a che servono l’arte e il design? Stefano Casciani, 2006 » MOMBASA Ettore Sottsass 1989. Cassettiera. Esemplare firmato. Struttura superiore, piano cassettiera inferiore e piedi in multistrati impiallacciato in frassino verniciato a poro aperto, colore testa di moro. Struttura inferiore e cassetti in pero lucidato. Pomoli in ottone. » Happenings La prima versione della panca Mariposa era in ferro battuto. Fu poi modificata da Aurelio Zanotta usando del nastro di acciaio tagliato e verniciato a mano dal sottoscritto. Ogni pezzo diverso dall’altro… la scabrosità del taglio, quella sottile vibrazione della forma! L’avventura vissuta con Zanotta mentre si lavorava alle sedute Clessidra, Pavone, Mariposa e al letto Metopa è stata un’esperienza davvero speciale perché si è concretizzato per me un sogno ancor più forte del » Riccardo Dalisi, 2006 RAW Garth Roberts 2006. Tavolo. Esemplare firmato. Struttura in acciaio verniciato, color grafite. Piano composto da doghe in legno di rovere massello invecchiato, spessore 42 mm, proveniente da foresta con gestione sostenibile, ossidato mediante vaporizzazione termica, finitura ad olio. Le doghe sono, a piacere, posizionabili allineate o sfalsate. n.5/06 p.4 reale. È stata la triplice magia di un incontro. Quello tra l’irrefrenabile creatività napoletana (la mia) e l’assoluta competenza e tenacia dell’imprenditoria brianzola (di Aurelio, innanzi tutto). È stato anche l’incontro tra l’artigianato di qualità e l’industria moderna, nonché quello tra due uomini innamorati del loro lavoro e con una visione estetica comune, anche se da due punti di vista differenti (architetto e artista l’uno, capitano d’azienda e talentscout l’altro). Le Edizioni di Zanotta sono un po’ il risultato di questo dialogo e di tanti altri incontri felici. ZEUS E TETI Prospero Rasulo 2006. Sgabelli. Esemplari firmati. Struttura in gres fine porcellanato antigelivo per esterni, con doppia smaltatura manuale a spessore controllato, cotto a 1250°C con un ciclo di lavorazione di 36 ore, colore blu-marrone (Zeus), verde-giallo (Teti). » MARIPOSA Riccardo Dalisi 1989 Panca. Nove esemplari numerati e firmati. Struttura in acciaio verniciato, colore azzurro. Sedile e schienale verniciati con interventi policromi dell’autore. Ogni serie è caratterizzata da un diverso soggetto della scultura posizionata sotto il sedile. FIORE Fabrizio Bertero, Andrea Panto, Simona Marzoli 2006. Divisorio. Esemplare firmato. Pannello in acciaio tagliato al laser, verniciato colore bianco. Sono disponibili 2 versioni: a due pannelli 9211/2 o a tre 9211/3. Happenings n.5/06 p.5 L’INCONTRO Garth Roberts è una “new entry” tra i designer che hanno firmato le nuove Edizioni Zanotta. La sua abilità: unire uno stile artistico col pragmatismo della cultura nordica, sia europea sia americana. ome molti dei designer stranieri, Garth Roberts ha iniziato presto la sua attività: subito dopo l’Istituto di Industrial Design di Toronto, approda nello studio milanese di Patricia Urquiola e abbina i primi anni di lavoro a ripetuti viaggi nel nord Europa, Berlino soprattutto. Di origini canadesi, classe 1973, Roberts continua ancora oggi a spostarsi assiduamente tra le due città europee e New York. D. Come ha influito questa sua formazione multiculturale nel modo che ha di affrontare la progettazione di mobili e complementi? R. Direi che è un aspetto sostanziale. Berlino, per esempio: qui ho potuto immergermi in una realtà assai diversa dal mood sofisticato di Milano, assimilando quel mix di creatività, energia e spirito artistico che mi ha consentito di affrontare il design con un approccio meno timido e accademico. A Milano, invece, ho avuto C Oggetti con un’anima la fortuna di stare a stretto contatto con una figura di notevole calibro come la Urquiola e di “respirare” l’atmosfera unica che c’è in un luogo così cruciale per il mondo del design: la tradizione dei maestri, l’abilità degli industriali, il fiuto dei rivenditori… Per N.Y. è diverso ancora: ha a che fare con il tocco del moderno, credo. D. Cosa non dovrebbe mancare in un oggetto del design contemporaneo? R. Intanto l’aspetto emozionale: ogni cosa deve potersi rapportare con i suoi utilizzatori, che sono uomini e donne. Questo implica non solo un’attenzione ai fattori di praticità, utilità, ergonomia, ma anche far sì che un oggetto possa regalare un’emozione. Quando mi sono presentato nell’aprile del 2003 al Salone Satellite con un tavolo che sarebbe poi diventato il Raw di Zanotta, ritengo proprio di aver comunicato questa mia convinzione. Il materiale che avevo usato per il prototipo del tavolo era legno di quercia rossa, lasciato al naturale ma molto vecchio e dunque con una sua patina viva. Non a caso un’azienda come Zanotta si è incuriosita a quel mio progetto… penso ai molti pezzi “sensibili” che ha prodotto negli anni. D. Qual è il segreto, secondo la sua esperienza così trasversale, del successo di un buon elemento di design? R. Senza dubbio la fusione tra l’utilizzo di materiali adeguati (metallo e legno per la zona pranzo, per esempio, così come il tessuto nell’area della notte) e l’impiego di processi produttivi ad alto livello. In Italia questo non è difficile, data la presenza di aziende così esperte e in continua evoluzione. Qui da voi è facile cimentarsi con le lavorazioni più variegate e moderne, così come con le antiche tecniche dell’alto artigianato e dell’arte. Un vero paradiso del designer. L’importante è arrivare ben preparati, sapere cosa chiedere e a cosa rinunciare nell’ambito di un determinato progetto, perché possa funzionare davvero. In alto, disegno del tavolo Raw di Garth Roberts per Zanotta. Il piano è formato da doghe in legno di rovere invecchiato. La particolarità sta nel fatto che possono essere montate sfalsate o allineate a piacimento. A sinistra, ritratto del designer. Happenings n.5/06 p.6 DAL DISEGNO AL PRODOTTO Una seduta-manifesto del design organico di Lovegrove Le forme vive di Brasilia inee fluide, ispirate alla natura, spesso senza soluzione di continuità guidano il pensiero e i progetti di Ross Lovegrove, “scultore delle cose del quotidiano”. Grande appassionato di arte, design e architettura organiche ha tra i suoi principali ispiratori Carlo Mollino e gli scultori Henry Moore e Anish Kapoor. «Sono un artista-artigiano che ama forgiare i materiali e infondere poesia negli oggetti», afferma il designer gallese (nato a Cardiff nel ’58 e laureatosi in Design Industriale al Politecnico di Manchester nell’80, con Master alla Royal College of Art di Londra). «Il mio approccio al design è molto intuitivo, direi primordiale. Mi piace lavorare con cura a ogni progetto, anche di piccoli complementi e mobili esplorando le forme dell’umano e della natura. E trasponendole in qualche cosa di unico ed emozionale. Punto più alla forza della suggestione che alla perfezione ingegneristica. Anche per la poltrona Brasilia sono partito dal corpo e dalle forme organiche. L’ho pensata per funzionalità e leggerezza con una struttura in poliuretano rigido a disegno curvilineo, con un poggiapiedi abbinato a formare una chiase longue. Le linee dello schienale e dell’appoggio frontale a terra L seguono il disegno di un’onda e si incontrano al centro, nella seduta. Il colore ideale è il bianco». Il risultato è un oggetto-scultura, un piccolo “manifesto” dell’organico concentrato in un pezzo di design. Eleonora e Francesca Zanotta ne vedono il prototipo nel 2003 e ne sono subito conquistate per la totale affinità coi nuovi progetti del terzo millennio che vogliono inserire in catalogo. Brasilia, come gli altri selezionati nei primi anni del duemila, risponde ai requisiti di prodotto con una forte componente di ricerca, un disegno innovativo, la garanzia di una continuità col linguaggio Zanotta. «L’incontro con l’azienda di Nova Milanese è stato molto soddisfacente. Credo, senza falsa modestia, per entrambi: dietro ogni grande industria c’è sempre un buon gruppo di creativi scelti. E mi piace sentirmi nel team», aggiunge Lovegrove, che continua: «Nel made in Italy di qualità, quello che conquista i progettisti stranieri come me è che si possono seguire in loco o nelle immediate vicinanze tutte le fasi di lavorazione, dalla scelta dei materiali e delle finiture ai dettagli fatti a mano, come quelli affidati a macchinari di alta tecniologia. Il tutto a fianco di tecnici molto preparati. E i risultati non mancano». ROSS LOVEGROVE designer inglese tra i più affermati, ha iniziato la sua poliedrica attività negli anni ’80 in Frog Design con progetti per Sony ed Apple. Subito è invitato a unirsi all’Atelier di Nimes con Jean Nouvel e Philip Starck, dove lavora fino all’88, anno in cui torna a Londra per cominciare con Studio X una fortunata serie di collaborazioni con grandi aziende di design nel mondo. Suoi lavori sono stati al MoMA e al Guggenheim di New York, all’Axis Centre in Giappone, al Pompidou di Parigi e al Design Museum di Londra. Nel 2006 è insignito del Wallpaper-Design Award. Ross Lovegrove; a sinistra, la poltrona Brasilia disegnata per Zanotta. Happenings n.5/06 p.7 Sfida nel mercato globale MONDO Cosa e chi favorisce la dinamica azione dei nuovi mercati del lusso e famiglie ad alto reddito e i giovani molto scolarizzati vogliono essere differenti e vivere una vita secondo i loro personali gusti…». Questa semplice ed efficace osservazione del vicepresidente di Gallup China Fang Xiaoguang lo scorso anno ad un convegno sulle opportunità offerte dal mercato cinese bene illustra la sfida e i benefici che le aziende italiane hanno di fronte. Soprattutto quelle che promuovono nel mondo l’italian style d’eccellenza. I dati sono lì a dimostrarlo. «Nell’ultimo convegno a Roma dove abbiamo analizzato i soli prodotti d’altissima qualità nei settori design, arredamento illuminazione, oggettistica per la casa, moda, orologi, nautica, abbiamo valutato i consumi mondiali 2003 pari 75 miliardi di euro, valore che nel 2004 ha visto un aumento del 5%, nel 2005 del 7% e le previsioni al 2006 sono di un altro 7-8% in più», spiega Armando Branchini, Segretario Generale di Altagamma, l’associazione che raggruppa le imprese italiane al top per qualità del prodotto, immagine e successo del marchio. Attiva dal 1992 Altagamma raggruppa 53 imprese che L Gucci dalla campagna autunno inverno 2006/2007; a destra, chaise longue Lama di Ludovica e Roberto Palomba per Zanotta (2006). sviluppano un giro d’affari complessivo di circa 17,5 miliardi di euro, dei quali oltre l’80% destinato all’esportazione. E promuove la cultura dell’eccellenza, di cui sono espressione il modo di operare e i prodotti delle imprese che ne fanno parte. Il fine di Altagamma, così come quello delle simili associazioni di aziende super prestigiose in Francia (Comité Colbert) e in Gran Bretagna (Walpole) è il raggiungimento di obiettivi di consolidamento del successo internazionale non conseguibili a livello del singolo. «Le Imprese Altagamma sono le locomotive di un sistema economico che può riprendere un nuovo ciclo di crescita internazionale. Il ruolo di Altagamma è in primo luogo di fare da motore socio-culturale delle “imprese dell’eccellenza italiana”, favorendo lo scambio tra esperienze, strategie e politiche aziendali. Solo dal confronto si può trarre ispirazione per affermarsi nel mondo. Poi vengono l’innovazione del prodotto, la ricerca e lo sviluppo tecnologico e una buona rete distributiva - importante è quella monomarca (oggi sono 3800 i punti vendita monomarca delle imprese Altagamma nel mondo)». Branchini è un conoscitore e appassionato di design. È stato uno dei quattro fondatori di Domus Accademy e ha conosciuto bene Aurelio Zanotta con cui ha condiviso la passione istintiva per il design e il gusto per una visione avveniristica. Non a caso Zanotta è tra i protagonisti di Altagamma (accanto a Gucci, Alessi, Flos, Ferrari, Bulgari e tante altre) e parte del think-tank di imprese d’un settore cruciale del Made in Italy: l’arredo di design. Oggi la sfida è più importante, ma per gli imprenditori di Altagamma l’azione di gruppo, la condivisione di problemi e risorse e quindici anni di attento studio, osservazione e analisi servono ad avere meno sorprese. Happenings n.5/06 p.8 FOCUS Automatizzare lo spazio abitabile con sistemi e tecnologie efficienti ochi ricordano “Mon Oncle”, un film francese di fine anni ‘50 in cui un allampanato Jacques Tati era alle prese con ambienti - abitazioni, uffici - completamente automatizzati: rumori bizzarri lo spaventavano, impazzivano fontane e sistemi di innaffiatura automatica, anche i cassetti prendevano vita autonoma per colpire il malcapitato protagonista. Garbatamente il film derideva le futuribili applicazioni della nascente industria elettronica. Il personal computer non era ancora apparso. La rivoluzione dell’informatica e della microinformatica a uso personale avrebbe cambiato radicalmente i termini del problema e le soluzioni. Oggi quella casa a portata di gag, per nostra fortuna, non si è mai realizzata e l’automazione del sistema domestico può finalmente diventare una cosa semplice, efficiente, funzionante, utile. È stata coniato un sostantivo “domotica” -non troppo felice per la verità- per descrivere le applicazioni di servosistemi e tecnologie informatiche di derivazione industriale all’abitazione. L’automazione dello spazio abitabile sta diventando anche nel nostro paese una realtà piuttosto importante. Non più ricchi gadget per pochi o di sola sostituzione di operazioni elementari: si tratta di introdurre tecnologie efficienti nell’ambito della sicurezza, del com- P fort e dell’efficienza dell’abitazione. DOMOTICA PER IL COMFORT le ridotto. Il videocontrollo oggi è talmente semplificato che viene fornito in kit, è “plug & play” e l’utente lo configura con il suo pc collegandosi al portale internet messo a disposizione dall’azienda che produce il kit stesso. SISTEMI POSSIBILI Le ricerche tecnologiche degli ultimi trent’anni hanno permesso di mettere a punto rilevatori di eventi fisico-chimici di dimensioni contenute e di lunga durata. Oggi i sistemi di rilevamento APPLICAZIONI della presenza di gas, D’OGGI fumo e liquidi sono L’importanza sociale certificati e comunicadella automatizzaziono a distanza gli allarne e il controllo a mi adeguati. Le stesse distanza dell’abitaziosocietà di installazione viene ribadito da ne sono consorziate un intervento legislacon centri di soccorso tivo della provincia di e pronto intervento. Trento. Il Progetto La novità per la sicuGabriele prevede una rezza dello spazio delserie di contributi per l’abitare è l’adozione finanziare in modo delle tecnologie senza consistente l’installafili -wireless- e dei zione all’interno di dispositivi telefonici abitazioni in cui risieImmagine tratta dal film “Mon Oncle” di Jacques Tati, 1958. superleggeri (cellulare, dono persone anziane, smartphone e computer ). I siste- a distanza e un centro comandi sole, malate: per offrire un magmi wireless promettono la stessa semplificato per controllare gior grado di sicurezza e di tranefficienza dei sistemi meno recen- sovraccarichi di energia, movi- quillità e aumentare il confort abiti e hanno il vantaggio di raggiun- menti di tapparelle, controllo della tativo. È possibile ottenere un rimgere virtualmente i responsabili climatizzazione e delle presenze. borso pari al 100% della spesa degli ambienti, 24 ore su 24. Sono È facile immaginare come si possa massima ammessa per l’installainoltre facili da installare - senza estendere questo tipo di controllo zione del telesoccorso, dei segnaricorrere ad alcuna opera muraria a uffici e negozi e quali vantaggi latori di gas-fumo-incendio-acqua, o elettrica - e associati al personal possa trarre un professionista o per il sensore di rilevazione delle computer consentono operazioni una piccola impresa con persona- cadute e per l’avvisatore visivo del suono del telefono e della porta d’ingresso. Con lo slogan “la vostra casa in Sardegna sarà sempre con voi” le applicazioni domotiche di ultima generazione nell’isola stanno proponendo l’idea della “seconda prima casa”. Case indipendenti con giardino e piccole villette vicino al mare progettate e realizzate secondo gli standard europei: materiali e finiture di alta qualità, tipologia degli interni, valorizzazione degli spazi esterni. Accessoriate con sistemi antintrusione ed emergenze di ogni tipo, videocitofono multicamera, room monitor, avvio climatizzazione, diffusione sonora hifi, controllo ingressi e vani finestre. E per chi volesse ripetere con successo e senza guai le avventure di M.Hulot vale una visita - su appuntamento - alla villa sperimentale del gruppo Domotica Design di Piacenza e all’appartamento pilota del quartiere Euromilano Certosa, un complesso residenziale dotato delle più innovative e tecnologiche funzionalità abitative: domotica, connessione a larga banda e teleriscaldamento. Ville da sogno disposte su 3.000 mq con 6 diversi livelli collegati da ascensori interni, un’ampia zona relax-fitness e un’area entertainment (con home-theatre). Il tutto in un ampio parco di oltre 10.000 mq (Ha collaborato Flavio Vida). Happenings n.5/06 p.9 DEDICATO A Willie Landels In alto le tre misure della Throw Away: 1 posto, 2 posti, 3 posti. A destra, la poltrona fotografata da Gastone Jung nel 1968 in Vicolo Lavandai a Milano (artdirection Duilio Gregorini). Negli anni tra il ’60 e il ’70 la cultura europea del design vive una stagione di intensa creatività, che dalla swinging London imprime una svolta radicale nel modo di abitare. Qui un singolare designer, Willie Landels, con grande anticipo sui tempi, progetta e realizza per la sua abitazione un divano ready-made in materiale poliuretanico. Era il 1965 e Aurelio Zanotta sempre alla ricerca di idee e forme nuove lo scopre e lo mette in produzione. Throw Away (letteralmente “da buttare via”, in riferimento al costo contenuto e al nuovo materiale di cui è composto) sarà il primo divano nella storia a essere privo di struttura portante, un pezzo “disossato”. Costituito da quattro blocchi di poliuretano espanso incollati fra loro, Throw Away diventa uno dei simboli dell’utopia abitativa libera e informale dell’epoca e darà avvio a una serie di sperimentazioni leggendarie in perfetto stile Pop: la poltrona in Pvc gonfiabile Blow (’67) e la Sacco, imbottita di polistirolo espanso (’68). Happenings NEWS Da non perdere Mostre, eventi, autori INVITO ALLA VISIONE “Eldorado” è la project room che GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea- di Bergamo dedica ai giovani esponenti più interessanti dell’arte internazionale. Dal 14 ottobre è la volta del californiano Mungo Thomson per la prima volta in Italia con la mostra “Negative Space Variations”. Davanti ai monitor delle video installazioni e ai disegni di Thomson sei poltrone Sacco di Zanotta invitano alla sosta. Tutt’intorno, un’installazione sonora accompagna le opere dedicate ai temi della conoscenza e del rapporto con la tecnologia. Punto di partenza: le vedute stellari ottenute dal telescopio spaziale Hubble in orbita intorno alla Terra dal 1990: una delle più profonde visioni del cosmo finora realizzate. INTERIEUR 06: UNA FESTA PER IL DESIGN Hai mai parlato con un famoso designer? Quante volte resti incantato da un oggetto ben concepito? Di cosa ti priveresti per comprarne uno? Non potevano mancare Zanotta, i suoi prodotti e i suoi designer, al megaevento per i vent’anni di INTERIEUR, biennale di design tra le più importanti d’Europa, ambientata nella città belga di Kortrijk. “Design(ed) For You” è lo slogan di INTERIEUR 06 e gli organizzatori promettono che sarà la più grande festa di design mai concepita: 500 marchi di livello internazionale, gli spazi espositivi ridisegnati per l’occasione e le sorprese non mancheranno. A Kortriijk, dal 13 al 22 ottobre. Tutti i dettagli nell’elegante sito www.interieur.be n.5/06 p.10 EDIZIONI IN MOSTRA Appuntamento speciale col design d’autore: l’esposizione antologica delle Edizioni Zanotta dal 5 ottobre nel negozio monomarca di Milano. I pezzi della collezione 2006 e i grandi delle passate Edizioni presentati dai designer (i pionieri e le “new entry”), accompagnati dal nuovo prezioso catalogo Zanotta Edizioni. A vent’anni dalla sperimentazione di Zabro, voluta da Aurelio Zanotta, l’azienda ripropone con forza il valore di quell’esperienza: un “laboratorio” di arti applicate tra artigianato e design che ha dato forma a una delle avventure più indimenticabili del lungo percorso di Zanotta. Un’idea e una pratica industriale e di mercato destinate a durare nel tempo. Zanotta Shop, Piazza Tricolore a Milano, 5 ottobre. CON DOMUS IN BIENNALE Prosegue alla Biennale Architettura di Venezia (fino all’11 novembre) il viaggio di Zanotta come sponsor dell’evento multimediale “La Piramide nel Pacifico - Idee di architettura e geopolitica per il rudere del Ryugyong Hotel di Pyongyang, Corea del Nord” che la rivista Domus diretta da Boeri ha montato a giugno alla Triennale di Milano. In mostra: 120 progetti e idee da tutto il mondo, per trasformare un simbolo del gigantismo dei despoti -l’edificio di cemento armato è alto 330 metri- in una nuova antenna della comunicazione globale. Accanto ai progetti, le immagini inedite di Pyongyang proiettate nella sala allestita con 12 poltrone Sacco di Zanotta. COMPASSO D’ORO A GENT Il 7 ottobre autorità, professionisti e imprenditori si danno appuntamento a Gent, nelle Fiandre, per festeggiare150 oggetti premiati col Compasso d’oro ADI dal ‘54 a oggi. La Collezione Storica è la dimostrazione tangibile di come il design industriale prodotto in Italia rappresenta una cultura imprenditoriale, progettuale e creativa esemplare. Zanotta è presente con la poltrona “Sacco”, l’appendiabiti “Sciangai” del trio De Pas-D’UrbinoLomazzi, la chaise longue “Soft” di Werner Aisslinger e 3 oggetti che escono dalla fervida attività dei Castiglioni: il sedile “Allunaggio”, il mobile “Joy” e il tavolino “Cumano”. Museum Sierkunst en Vormgeving, Gent, 7 ottobre - 26 novembre. LANCIA E ZANOTTA, ATTO SECONDO Prosegue il tour Lancia, storica casa automobilistica torinese, per il suo centenario. Ospite d’onore: il design italiano. Dopo Milano, è ora la volta di Bruxelles; prossime tappe le piazze di Parigi, Madrid, Roma, Berlino, Barcellona. Un viaggio tra i simboli e gli oggetti che hanno reso famoso il nostro Paese. Di Zanotta: 12 oggetti raccontano l’impresa e i suoi designer eccellenti: da Mollino ai Castiglioni, al trio De Pas-D’Urbino-Lomazzi, a Zanuso, a Barbieri. Progetto editoriale Giuliana Zoppis Progetto grafico Stefania Giarlotta Coordinamento e supervisione Zanotta spa Foto (pag. 7) Si ringrazia Gucci Copyright 훿 Zanotta spa L’utilizzo di testi ed immagini è subordinato ad autorizzazione di Zanotta Ufficio Stampa Zanotta tel. 0362.4981 www.zanotta.it [email protected]