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Incredibilmente UNICO

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Incredibilmente UNICO
Camminiamo insieme…
Bibione guarda all’Avvenire, VIII edizione
ARTEAM
Presentano
Incredibilmente UNICO
Teatro musicato
Tratto dalla storia di Antoine De Saint-Exupéry
“Il Piccolo Principe”
Auditorium AL GIOVANE, Bibione
Sabato 17 maggio, ore 20.45
Domenica 18 maggio, ore 17.00
Ingresso libero
Comune
di S. Michele al Tagliamento
Bollettino settimanale della Parrocchia S. Maria Assunta, Via Antares, 18 - BIBIONE
anno XI/20, 18 maggio 2014 tel. 0431/43178; cell. 3491554726
Il numero del 11 maggio 2014 e stato stampato in 600 copie, rimaste 0.
www.parrocchiabibione.org [email protected]
Facebook: parroco bibione
Twitter: parroco bibione
Semplicemente prete
Carissimi,
Mercoledì prossimo, 21 maggio, ricorderò il 20° anniversario della mia ordinazione sacerdotale. Guardo a questa tappa con soddisfazione, non per essere riuscito a fare grandi cose in questi vent’anni, ma perché lieto di toccare con mano
quanto la promessa del Signore Gesù non sia mai venuta meno in questo tempo:
“Non temere, Andrea, io sarò sempre con te”. E il Signore Gesù l’ho sempre sentito accanto a me, tanto da poter serenamente far mie le parole del salmista e
dire: “Mia forza e mio canto, sei Tu mio Signore, mia potente salvezza” (Sl 118).
Vent’anni non sono un traguardo, ma certamente rappresentano una
tappa significativa nel cammino della vita. Mi fanno ripensare a quell’8 dicembre 1987, quando sentii con chiarezza e forza che il Signore mi stava chiamando a sé, e al 21 maggio 1994, quando dissi il mio “sì” a Colui che mi aveva scelto,
non per i miei meriti, ma per la Sua infinita misericordia. Eh sì, perché senza la
Sua pazienza e misericordia, cosa mai avrei potuto dire e fare?
In questo guardarmi indietro, con animo lieto e grato, mi viene spontaneo fare un bilancio, domandarmi cosa mai abbia fatto per corrispondere al
meglio, pur con tutte le mie fatiche e fragilità, al Signore che mi ha scelto e
chiamato. E in questo pensare, mi tornano alla mente le parole di Pietro, che
oggi vorrei attualizzare e far mie: “Non ho né oro né argento, ma quello che
avevo l’ho dato”. Che cosa? Semplice, in questi vent’anni so con certezza di aver
indicato a quanti ho incontrato - anche se non sempre in modo corretto e perfetto - la via che il Signore ha tracciato, la direzione verso cui andare: “Nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!”. Questo ho indicato, a cominciare dalla Parola; questo ho dato, a cominciare dai Sacramenti. Ed è stata la
missione più bella che io abbia mai vissuto.
Essere prete non è stato e non è facile, non lo nascondo. Ma posso dire
che è un’avventura felice! Per questo ringrazio il Signore per avermi chiamato
al sacerdozio e avermi accompagnato e sostenuto lungo questo tratto di cammino. E alla Sua infinita misericordia ancora una volta, con fiducia e gioia, mi
abbandono, affinché Lui possa portare a compimento l’opera che ha iniziato in
me. In questo giorno, di memoria e di gioia, assicuro di portare tutti nella mia
preghiera, perché ciascuno, nella gioia o nel dolore, comunque sia ciascuno ha
contributo affinché io sia quello che sono oggi. Semplicemente prete.
Con gratitudine e affetto
Vostro don Andrea
Comunità in cammino: pregando
INTENZIONI SANTE MESSE
Sabato 17, S. Pasquale
Ore 19.00
+ N.N.
Domenica 18, V di Pasqua
Ore 9.00
- per i nostri anziani e malati
Ore 11.00
- per la Comunità parrocchiale
Ore 19.00
- per turisti e operatori turistici
Lunedì 19, S. Celestino
Ore 18.00
+ Aldo Cicuto
+ Vittoria Vecchietti
+ Pietro Prampolini
Martedì 20, s. Bernardino da Siena
Ore 18.00
+ Gianfranco Vignaduzzo
+ Marina e Pietro
Mercoledì 21, S. Giulia
Ore 18.00
- per i 20 anni di sacerdozio del
parroco
+ Ferdinando Ravagli
Giovedì 22, S. Rita da Cascia
Ore 8.00
- per le vocazioni sac. E religiose
Venerdì 23, S. Desiderio
Ore 18.00
+ Paolo e Lilia Minuzzi
+ Antonietta Carrer
+ Rodolfa Cernigoi
+ Franco Toscani
+ Antonio e Maria Teresa
+ Maria Selvaggi Pasian
+ Rodolfo Gnan
Sabato 24, B. Maria Ausiliatrice
Ore 19.00
+ Marco Prampolini
Domenica 25, VI di Pasqua
Ore 9.00
- per i nostri anziani e malati
Ore 10.30
battesimo di Zoe Calligher, di
Mervien e Alessandra Trevisan
Ore 11.00
- per la Comunità parrocchiale
Ore 19.00
- per i turisti e operatori turistici
ORARI SANTE MESSE
Estate 2014
Dal 7 giugno, chiesa parrocchiale
Sabato ore 19.00
(slovacca ore 20.15)
Domenica ore 7.30, 9.00, 11.30, 19.00
(tedesca ore 10.15)
Feriale: ore 8.00 e ore 19.00
APPUNTAMENTI DI SPIRITUALITÀ
Nell’anno pastorale dedicato alla liturgia
Fatto salvo particolari ricorrenze liturgiche
Ogni giorno
Ore 17.15: recita del S. Rosario
Ore 17.45: canto dei Vespri
Ogni lunedì
Ore 18.00
S. Messa votiva allo Spirito Santo
Ogni martedì
Ore 18.00
S. Messa votiva della B.V. Maria
Ogni giovedì
Ore 8.00 S. Messa per le vocazioni sacerdotali
e religiose
Ore 17.00: apertura adorazione eucaristica
Ore 17.20: lectio divina
Ore 18.00: canto dei vespri
Ore 18.15: chiusura adorazione
Durante l’adorazione eucaristica disponibilità
del sacerdote per confessioni e/o colloqui
Ogni venerdì
Ore 17.15: recita del S. Rosario
Ore 17.50: recita della Coroncina della Divina
Misericordia
Ore 18.00: S. Messa votiva della divina
Misericordia
FESTA DELLE SANTE
BARTOLOMEA E VINCENZA,
oggi 18 MAGGIO
Nella gioia e nella preghiera ci
uniamo alla festa delle nostre Suore.
Viva le Sante Barolomea e Vincenza!
Viva le nostre Suore!
Cappella Sant’Antonio Pineda
Sabato ore 19;
Domenica ore 8.00 e 10.30
(tedesca ore 9.00)
Feriale: ore 8 (se ci saranno fedeli)
Cappella Maria della Pace, Lido dei Pini
Sabato ore 19.00
Domenica ore 9.00
Feriali (da fine giugno)
Lido del Sole: dopo il 20 giugno
scuola noi “socializziamo”: incontriamo persone diverse da noi, diverse per eta, per
cultura, per origine, per capacita. La scuola e la prima societa che integra la famiglia.
La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque e
importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei ragazzi di una
classe possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti. Questo
fa pensare a un proverbio africano tanto bello che dice: “Per educare un figlio ci vuole
un villaggio”. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti! Vi piace questo proverbio africano? Vi piace? Diciamolo insieme: per educare un figlio ci vuole un villaggio! Insieme! Per educare un
figlio ci vuole un villaggio! E pensate a questo.
E poi amo la scuola perche ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme
tutti e tre. L’educazione non puo essere neutra. O e positiva o e negativa; o arricchisce
o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino puo corromperla. E
nell’educazione e tanto importante quello che abbiamo sentito anche oggi: e sempre
piu bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca! Ricordatevelo! Questo ci fara
bene per la vita. Diciamolo insieme: e sempre piu bella una sconfitta pulita che una
vittoria sporca. Tutti insieme! E’ sempre piu bella una sconfitta pulita che una vittoria
sporca! La missione della scuola e di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il
senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti
“ingredienti”. Ecco perche ci sono tante discipline! Perche lo sviluppo e frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettivita, il corpo, eccetera. Per esempio, se studio questa Piazza, Piazza San Pietro, apprendo cose di architettura, di storia, di religione, anche di astronomia – l’obelisco richiama il sole, ma pochi sanno che questa piazza e anche una grande meridiana. In questo
modo coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa e vera, e buona ed e
bella; se e bella, e buona ed e vera; e se e buona, e vera ed e bella. E insieme questi
elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male,
anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita, e ci apre alla pienezza della vita!
E finalmente vorrei dire che nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, cioe
tanti contenuti importanti, per avere certe abitudini e anche per assumere i valori. E
questo e molto importante. Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola, studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere le tre lingue, che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la
lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma, armoniosamente, cioe pensare quello che
tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare
bene quello che tu pensi e quello che tu senti. Le tre lingue, armoniose e insieme! Grazie ancora agli organizzatori di questa giornata e a tutti voi che siete venuti. E per
favore... per favore, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola! Grazie!
Discorso di Papa Francesco alla Scuola italiana
Avvenire, 11 maggio 2014
"La scuola ci educa al vero, al bene e al bello"
Cari amici buonasera!
Prima di tutto vi ringrazio, perche avete realizzato una cosa proprio bella! Sì, questo incontro e molto buono: un grande incontro della scuola italiana, tutta la scuola: piccoli e grandi; insegnanti, personale non docente, alunni e genitori; statale e non statale…
Ringrazio il Cardinale Bagnasco, il Ministro Giannini, e tutti quanti hanno collaborato; e
queste testimonianze, veramente belle, importanti. Ho sentito tante cose belle, che mi
hanno fatto bene! Si vede che questa manifestazione non e “contro”, e “per”! Non e un
lamento, e una festa! Una festa per la scuola. Sappiamo bene che ci sono problemi e cose
che non vanno, lo sappiamo. Ma voi siete qui, noi siamo qui perche amiamo la scuola. E
dico “noi” perche io amo la scuola, io l’ho amata da alunno, da studente e da insegnante.
E poi da Vescovo. Nella Diocesi di Buenos Aires incontravo spesso il mondo della scuola,
e oggi vi ringrazio per aver preparato questo incontro, che pero non e di Roma ma di
tutta l’Italia. Per questo vi ringrazio tanto. Grazie! Perche amo la scuola? Provero a dirvelo. Ho un’immagine. Ho sentito qui che non si cresce da soli e che e sempre uno sguardo
che ti aiuta a crescere. E ho l’immagine del mio primo insegnante, quella donna, quella
maestra, che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della scuola. Non l’ho mai dimenticata.
Lei mi ha fatto amare la scuola. E poi io sono andato a trovarla durante tutta la sua vita
fino al momento in cui e mancata, a 98 anni. E quest’immagine mi fa bene! Amo la scuola,
perche quella donna mi ha insegnato ad amarla.
Questo e il primo motivo perche io amo la scuola. Amo la scuola perche e sinonimo di apertura alla realta. Almeno così dovrebbe essere! Ma non sempre riesce ad esserlo lo e, e allora vuol dire che bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a scuola
significa aprire la mente e il cuore alla realta, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue
dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realta! La scuola ci insegna a
capire la realta. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realta, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo e bellissimo! Nei primi anni si
impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, - e questo il segreto, imparare ad imparare! - questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realta! Questo lo insegnava
anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani. E sapete cosa
vi dico? Che Gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realta - ho sentito le testimonianze dei vostri insegnanti; mi ha fatto piacere sentirli tanto aperti alla
realta - con la mente sempre aperta a imparare! Sì, Perche se un insegnante non e aperto
a imparare, non e un buon insegnante, e non e nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno “fiuto”, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto,
“incompiuto”, che cercano un “di piu”, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti. Questo e uno dei motivi perche io il primo motivo per cui amo la scuola.
Un altro motivo e che la scuola e un luogo di incontro. Perche tutti noi siamo in
cammino, avviando un processo, avviando una strada. E ho sentito che la scuola – l’abbiamo sentito tutti oggi – non e un parcheggio. E’ un luogo di incontro nel cammino. Si
incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente. I
genitori incontrano i professori; il preside incontra le famiglie, eccetera. E’ un luogo di
incontro. E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per
amarci, per camminare insieme. E questo e fondamentale proprio nell’eta della crescita,
come un complemento alla famiglia. La famiglia e il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli e la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a
Briciole di Vangelo: appunti sulla V domenica di Pasqua
Se guardiamo a Gesù, capiamo Dio
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate
fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no,
vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato
un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del
luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tomma-so: «Signore, non sappiamo dove vai;
come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita». (...)
Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fiducia. L’invito del Maestro ad assumere
questi due atteggiamenti vitali a fondamento del nostro rapporto di fede: un «no» gridato
alla paura e un «sì» consegnato alla fiducia. Due atteggiamenti del cuore che sono alla
base anche di qualsiasi rapporto fecondo, armonioso, esatto con ogni forma di vita. Ad ogni mattino, ad ogni risveglio, un angelo ripete a ciascuno le due parole: non avere paura,
abbi fiducia. Noi tutti ci umanizziamo per relazioni di fiducia, a partire dai nostri genitori;
diventiamo adulti perche costruiamo un mondo di rapporti umani edificati non sulla
paura ma sulla fiducia. La fede religiosa (atto umanissimo, vitale, che tende alla vita) poggia sull’atto umano del credere, e se oggi e in crisi, cio e accaduto perche e entrato in crisi
l’atto umano dell’aver fiducia negli altri, nel mondo, nel futuro, nelle istituzioni, nell’amore. In un mondo di fiducia rinnovata, anche la fede in Dio trovera respiro nuovo.
Io sono la via la verità e la vita. Tre parole immense. Che nessuna spiegazione puo
esaurire. Io sono la via: la strada per arrivare a casa, a Dio, al cuore, agli altri; una via davanti alla quale non si erge un muro o uno sbarramento, ma orizzonti aperti. Sono la strada che non si smarrisce, ma va’ verso la storia piu ambiziosa del mondo, il sogno piu
grandioso mai sognato, la conquista - per tutti - di amore e liberta, di bellezza e di comunione: con Dio, con il cosmo, con l’uomo.
Io sono la verità: non in una dottrina, ne in un libro, ne in una legge migliori delle
al-tre, ma in un «io» sta la verita, in Gesu, venuto a mostrarci il vero volto dell’uomo e il
volto d’amore del Padre. La verita sono oc-chi e mani che ardono! (Ch. Bobin). Così e Gesu: accende occhi e mani. La sua e una vita che si muove libera, regale e amorevole tra le
creature. Il cristianesimo non è un sistema di pensiero o di riti, ma una storia e una vita (F.
Mauriac).
Io sono la vita. Che hai a che fare con me, Gesu? La risposta e una pretesa perfino
eccessiva, perfino sconcertante: io faccio vivere .
Parole enormi, davanti alle quali provo vertigine. La mia vita si spiega con la vita
di Dio. Nella mia esistenza più Dio equivale a più io . Piu Vangelo entra nella mia vi-ta piu
io sono vivo. Nel cuore, nella mente, nel corpo. E si oppone alla pulsione di mor-te, alla
distruttivita che nutriamo dentro di noi con le nostre paure, madre della sterilita.
Infine interviene Filippo « Mostraci il Padre, e ci basta ». E bello che gli Apostoli
chieda-no, che vogliano capire, come noi. Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre .
Guardi Gesù, guardi come vive, come ama, come accoglie, come muore e capisci Dio, e si
dilata la vita.
(Letture: Atti 6, 1 -7 ; Salmo 32 ; 1 Pietro 2 , 4 -9 ; Giovanni 14 , 1 -12 )
P. Ermes Ronchi, in Avvenire 15 maggio 2014.
Comunità in cammino: cosa si è fatto
Incontro Grest e campo scuola..
Mercoledì scorso si è tenuto l’incontro tra gli animatori Gr.Est. 2014 e i genitori. So che c’è stato qualche disagio, ma come sapete ero a Lourdes con don Arduino. Comunque i genitori hanno avuto il primo contatto con gli Animatori; espresso le loro richieste ed esigenze e avuto modo di
ascoltare il progetto educativo e le iniziative che si svilupperanno durante questa estate. Quanti sono ancora intenzionati a iscrivere i propri figli al Gr.Est….provvedano quanto prima, anche per motivi organizzativi. Grazie!
Per il campo estivo, sono iniziate le adesioni dei bambini e ragazzi: per questi viene fissato un incontro di presentazione MERCOLEDI’ 28 maggio ore 14.30 in oratorio,
con don Andrea.
Comunità in cammino: cosa si farà...
Anniversario
Venerdì 23 maggio saranno due anni da
quando Ahmed è giunto a Bibione ed è stato
fraternamente accolto
nella nostra Comunità.
Ringraziamo il Signore
della sua presenza e
della sua amicizia, del
suo lavoro e della sua
disponibilità. A lui auguriamo buon proseguimento di cammino!
Ettore Viel. Lettera aperta ai nostri anziani
Carissimi amici,
Dopo il funerale dell’amico Ettore in molti vi siete a me accostati per ringraziarmi delle parole
pronunciate durante il funerale. Vi ringrazio per essere riuscito a interpretare, con verità e rispetto, il dovuto grazie a Ettore. Sappiamo tutti chi è stato - anche brontolando, com’era solito
fare lui - e cosa ha fatto per la nostra città. E talvolta era il contesto in cui si trovava a far emergere il temperamento che lo contraddistingueva, perché quando si è convinti di una cosa e ci si
accorge di essere contrastati, è inevitabile che dal nostro essere esca anche quello che non dovrebbe uscire!
Ma se guardiamo bene, Ettore si è sempre impegnato per gli altri. Ha sempre cercato, come dicevo in predica, di mettere in “pista” i valori migliori e di farli correre e raggiungere mete ragguardevoli. Lo ha fatto in molti aspetti: ciclismo, calcio, pro loco, anziani...e chissà in quanti altri ambiti. Lo ha fatto per creare paese, per creare Comunità. Purtroppo non ha visto venire alla luce
due progetti sui quali ha investito le sue forze e la sua passione in questi ultimi due anni: il Centro
Anziani residenziale e il Centro paese. Sono stati la delusione della sua fine “corsa”. Alla Casa di
Natale non si parlava d’altro: mentre il male lo divorava sempre più, lui ancora a pensare a queste proposte, convinto che potevano - e possono - contribuire a fare paese. Invece, troppe promesse si sono rivelate delusioni. Ma Ettore non ha mai rinunciato a sognare. Sono convinto che questo sogno lui continuerà a coltivarlo dalla Città del Cielo, da dove ora può ancor meglio suggerirci e ispirarci come costruire la nostra piccola città a misura d’uomo. Sì, perché avendo innanzi la
Città del Cielo, sa perfettamente cos’è il bene e il vero per un paese. A noi tutti, anziani per primi,
il compito di continuare a dare voce e gambe a quel sogno che insieme abbiamo condiviso con
l’amico Ettore: credo che questo sia il modo più bello e più vero per ricordarlo. In fondo, quando
uno ci lascia, si fa presto a dimenticare temperamento e difetti, ed è il momento in cui emerge con
forza il bene compiuto.
Un’ultima cosa, facendo mie le parole di Ettore, “Se nella vita ti capitasse di avere bisogno
di aiuto, di qualsiasi genere sia, non andare in osteria a cercare qualcuno che ti possa aiutare, va’
piuttosto da chi è oberato di lavoro: questi troverà sicuramente mezz’ora di tempo anche per te”.
Arrivederci in Cielo, Ettore, dove già ora tu puoi gustare la bellezza e la perfezione della Città.
IMPEGNI DEL DON
ASSEMBLEA DI FORANIA

28 mag: in mattinata a Venezia per incontro
I membri dei consigli pastoracon i Direttori degli Uffici pellegrinaggi del
li della Forania di Fossalta sono
Triveneto.
29mag - 5 giu: in Terra Santa per accompainvitati all’Assemblea di Forania 
gnare un gruppo di pellegrini.
venerdì 23 maggio ore 20.30 a
www.pellegrinaggipn.org
Fossalta di Portogruaro.
All’ordine del giorno:
Bibione guarda all’Avvenire

Momento di preghiera
GIOVEDI 22 su AVVENIRE pagina

Presentazione e confronto sul dedicata alla programma estivo “Bibione
nuovo assetto della forania e guarda all’Avvenire”.
le conseguenti scelte pastorali
Domenica 25, inserto su Il Popolo.

Varie ed eventuali.
Lourdes, 13 maggio 2014
“Sotto la tua protezione, Santa Vergine Maria,
noi parroci di Bibione,
ti affidiamo la Comunità e i suoi turisti,
o clemente o pia, o dolce Vergine Maria.
Questo cero che lasciamo acceso innanzi a Te sia segno del nostro amore e
della nostra preghiera per la nostra Comunità.
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