...

Le opportunità europee passano per Romagna Est Convegno del

by user

on
Category: Documents
23

views

Report

Comments

Transcript

Le opportunità europee passano per Romagna Est Convegno del
febbraio 2015
Le opportunità europee passano
per Romagna Est
Convegno del 14 marzo a Bellaria:
“Credere nel lavoro”
Alberto Marvelli: un uomo, un santo
Sommario
EDITORIALI
Credere nel lavoro
3
Credito cooperativo: nuovi obblighi, nuove opportunità?3
PRIMO PIANO
CONVEGNO
INTERVISTA
Unione Europea. Tra regole ed opportunità
4
Credere nel lavoro
6
Passioni vincenti e solidali!
8
Non si può attendere. È il tempo di
ATTUALITÀ
fare!
Cambio Franco svizzero - Euro. Una piccola buona notizia?
EVENTI
Dare valore al proprio tempo
CULTURA
BANCA E IMPRESA
9
10
11
Lèvati, o anima, e guarda 12
I fuochi di San Giuseppe
13
Esportare per vincere la crisi
14
Mutui prima casa garantiti dallo stato
14
BANCA E TERRITORIO
Premio allo studio e medaglie d’oro ai soci
15
COOPERAZIONE
ReeDoHub: cooperare e innovare
17
ROMAGNA EST BREVI Festa in Romagna, Torneo di Briscola, Vivere per gli altri...
18
NEWS
Carnevale per i giovani di Estroclub a Cento, Formula Auto
20
IL BUONPAESE
“Il re degli animali è il maiale”
21
AGENDA
Eventi e non solo…
La finestra
Informazioni della Banca di Credito
Cooperativo Romagna Est
Sede legale: Corso Perticari 25/27,
47039 Savignano sul Rubicone (FC)
Sede amministrativa: P.zza Matteotti
8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN)
Registrazione Tribunale di Rimini
n° 12/2006
Numero 34 (febbraio 2015)
Direttore Responsabile
Roberto Zalambani
23
Direzione e redazione
P.zza Matteotti 8/9
47814 Bellaria Igea Marina (RN)
Coordinamento redazionale
Angela Tassinari
Stampa
CISCRA - Villanova del Ghebbo (RO)
Progetto e impaginazione
Kaleidon Rimini
Dipinto in copertina
Particolare tratto da “Luce su Rimini”
di Marisa Cenci
Stampato su carta Eural da 115 grammi. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell’ambiente
EDITORIALI
Credere nel lavoro
Il Convegno dal titolo “Credere nel lavoro”, che si terrà al Palacongressi di
Bellaria sabato mattina prossimo, 14
marzo alle ore 9, è un’occasione straordinaria per approfondire una problematica al centro delle discussioni di
questi anni di profonda crisi e che Romagna Est, con il suo calendario 2015,
ha scelto come tema dell’anno. Spesso, parlando del lavoro, ci si sofferma
troppo, se non esclusivamente, sui suoi
aggettivi – precario, dipendente, autonomo, nero… – mentre viene elusa la
domanda decisiva: che cosa è il lavoro?
Personalità di grande spessore offriranno la loro riflessione a partire proprio
da questa domanda. Non sarà tuttavia
un appuntamento accademico. Oltre a
nomi di esperti del settore e del mondo giornalistico, come il prof. Luigino
Bruni, e il direttore Giancarlo Mazzuca,
a testimoni del no profit come Serena Porcari di Dynamo Camp, avremo
nomi dello spettacolo e dello sport
come Gaetano Curreri, compositore e
voce degli Stadio e Andrea Lucchetta
campione del mondo di quella nazionale di pallavolo che fu definita “generazione di fenomeni”.
Come di consueto la nostra vuole essere un’analisi “sul campo”, nei vari ambiti della vita sociale, andando a cercare
eccellenze e maestri. Ovvero esperienze
significative, impersonate da figure capaci di lasciare una traccia positiva per
intraprendere una strada.
In questi anni abbiamo sperimentato
l’importanza decisiva di questi appuntamenti, per ricchezza di stimoli e per
gli infiniti incontri significativi, messi
a disposizione di tutti ed in particolare dei ragazzi che numerosi parteciperanno all’incontro. Pertanto l’invito è
rivolto ad ognuno, perché non si perda
l’occasione di incontrare personaggi di
tale levatura raccolti tutti insieme in
una mattina piacevole e di profonda
riflessione, come sempre sapientemente coordinata dal direttore generale di
Federcasse Sergio Gatti.
L’appuntamento è per sabato 14 marzo!
Corrado Monti
Presidente di Romagna Est
Tra cent’anni… prosp
ettive sul futuro
Una scelta con la testa…
Invito
Credito cooperativo: nuovi obblighi, nuove opportunità?
Nelle ultime settimane molto si è detto, Ma quali sono le problematiche in Romagna Est gode di un patrimonio
ragguardevole, accantonato in 110
si è scritto e si è anche deciso a proposi- ballo?
È riconosciuto che durante questa crisi, anni di attività, eppure sarà d’obblito della Cooperazione di Credito.
Protagoniste, loro malgrado, le Banche che appare interminabile, le “piccole go, come sempre, volgere uno sguardo
Popolari e le Banche di Credito Coo- banche” (BCC e Popolari, appunto) al futuro e chiedersi come garantire il
sono quelle che hanno erogato più rafforzamento della nostra presenza
perativo.
Con decreto, il Governo Renzi costrin- credito all’economia locale, incame- territoriale, con immutata capacità di
ge le Banche Popolari più grandi (con rando, è ovvio, più crediti “anomali”, fare credito e di essere vicina ai soci,
attivi superiori a 8 Miliardi) a rinuncia- cioè più crediti non restituiti (soffe- alle imprese, agli enti territoriali, alle
re alla loro natura “cooperativa”, dove renze, incagli, etc.); questo fenomeno associazioni di volontariato, in una pavige la regola “una testa, un voto”, ed a comporta la necessità di fare adeguati rola a garantire ancora, coniugandola al
trasformarsi, entro 18 mesi, in società “accantonamenti”, per sopperire anche futuro, la mutualità. Una nuova sfida
per azioni, dove comanda chi ha più all’insufficienza delle garanzie (deprez- ci aspetta, dunque, da affrontare con
zamento degli immobili e fermo del coraggio, così da trasformare, come
azioni.
già è accaduto nel passato, le novità in
Le Banche di Credito Cooperativo, per mercato immobiliare).
ora, sono esenti da questo “pericolo” Tali più stringenti parametri di sicurez- opportunità.
ma è probabilmente solo un rinvio, se za obbligano le banche ad avere patrinel frattempo, cioè entro pochi mesi, moni sempre più cospicui per frontegil Credito Cooperativo non saprà “au- giare tutti i rischi ai quali devono fare Pierino Buda
fronte e ad essere sempre più efficienti. Vice Presidente di Romagna Est
toriformarsi”.
3
PRIMO PIANO
Romagna Est, insieme al Credito cooperativo, in prima linea nel reperimento di risorse europee
Unione Europea.Tra regole ed opportunità
Paolo Garattoni,
direttore generale
di Romagna Est
È un tema ricorrente, quasi un tor- Direttore, l’Europa è croce e delizia per
mentone che non accenna a diminui- gli italiani. Come è la situazione attuale
re, quello che riguarda il non semplice dal punto di vista economico?
In questi ultimi mesi, in coincidenrapporto tra i cittadini europei e le istituzioni della UE. Un tema discusso e za con la discussione politica collegata
che apre tensioni, incomprensioni, fino alle misure del Governo (dai “decreti
ad arrivare a posizioni estreme, perfino del Fare” alla Legge di Stabilità), ed
al continuo monitoraggio del rispetto
viscerali.
Se oggi questo è vero persino sul pia- dei limiti relativi all’equilibrio di bino politico, si pensi alle recenti elezioni lancio, è tornato di strettissima attuain Grecia, incentrate su di una campa- lità il potenziale sostegno alla nostra
gna elettorale anti europeista, tuttavia economia reale da parte dell’Europa.
è indubbio che il nodo della questione
È tornato di strettissima
trovi nelle scelte economiche la sua raattualità
il potenziale sostegno
dice più significativa. Eppure le risorse
messe a disposizione dell’Europa non
alla nostra economia reale da
mancano.
parte dell’Europa. Ciò con
Un procedimento farraginoso ed
particolare riferimento ai
inefficienze tutte italiche, purtroppo,
Fondi
Strutturali e al loro non
portano a non sfruttare tali risorse piepieno utilizzo, da parte degli
namente.
enti italiani preposti
In questo contesto, anziché rinchiudersi nella fin troppo diffusa logica del
Ciò con particolare riferimento ai
lamento, che genera un’impotente rabbia, il Credito cooperativo si è posto Fondi Strutturali e al loro non pieno
nelle condizioni di facilitare il reperi- utilizzo, da parte degli enti italiani
mento di fondi per le nostre imprese. preposti, nelle ultime programmazioAndiamo a vedere di che si tratta, dia- ni finanziarie europee, inclusa quella
logando con il direttore di Romagna appena conclusa (2007-2013).
Est Paolo Garattoni.
La sede della Banca
Europea per
gli Investimenti (o BEI)
in Lussemburgo
Come si sta muovendo l’Europa in tal
senso?
Alla precedente analisi occorre collegare l’incremento sia delle risorse,
previsto nell’attuale programmazione
UE 2014-2020, che delle modalità di
sostegno comunitario attraverso nuove
e più importanti misure per facilitare
l’accesso al credito da parte delle imprese, e questo sia per quanto riguarda
le misure di sostegno a gestione comunitaria diretta, sia attraverso quelle misure gestite ed attuate ai livelli nazionale e regionale, come i fondi strutturali.
Quali i fini e le modalità di azione messe
in atto?
Il fine è quello di stabilizzare i mercati finanziari. Per questo la BCE ha
posto in essere una serie di iniziative di
carattere straordinario. In un’ottica prospettica, però, gli organismi centrali in
questo ruolo dovranno essere affiancati
anche da altre istituzioni europee; in tal
senso, si registrano già dei primi importanti segnali, volti ad esempio, ad attribuire al Gruppo BEI di Lussemburgo
(Banca Europea degli Investimenti e
Fondo Europeo per gli Investimenti)
un ruolo ancora più centrale, sia in termini quantitativi, sia qualitativi.
Gruppo BEI. Ci aiuta a capire meglio di
che si tratta?
Il Gruppo BEI, sia
direttamente, attraverso
i propri prodotti, sia
indirettamente in qualità
di gestore degli strumenti ed
incentivi dell’Unione Europea,
rappresenta da 55 anni il
principale organismo di sostegno
delle realtà imprenditoriali,
pubbliche e private, messo
in campo dalla UE
4
PRIMO PIANO
PMI e contribuire così allo sviluppo
sostenibile del territorio.
… ed importante anche a livello europeo…
Il Gruppo BEI, sia direttamente,
attraverso i propri prodotti, sia indirettamente in qualità di gestore degli
strumenti ed incentivi dell’Unione Europea, rappresenta da 55 anni il principale organismo di sostegno delle realtà
imprenditoriali, pubbliche e private,
messo in campo dalla UE.
Dunque la sua attività è di particolare
interesse per il nostro sistema economico?
In tale contesto evolutivo nascono
indubbiamente delle opportunità per
il sistema bancario italiano, che spingono a valutare nuove forme di collaborazione con Bruxelles (Commissione UE) e Lussemburgo (Gruppo BEI).
E qui si è inserito il Credito cooperativo…
Sì. In particolare, il Gruppo bancario Iccrea – il gruppo di Società
alle spalle delle Banche di Credito
Cooperativo - ha avviato un percorso volto a sviluppare ulteriormente i
rapporti operativi già in essere con la
BEI (si vedano le diverse operazioni
di cartolarizzazione finora realizzate
tra Iccrea BancaImpresa e BEI) con
l’obiettivo di rendere ancora più efficiente ed efficace il proprio supporto
alle Banche di Credito Cooperativo ed
operare nell’ottica di migliorare il mix
di utilizzo dei vari canali esterni - nazionali e comunitari, per esempio - su
importanti tematiche come quella del
funding (in primis quello a medio e
lungo termine) e delle garanzie, sia per
attenuare il rischio di credito, sia per
un minor assorbimento di patrimonio.
Sul funding come si è mosso il Credito
cooperativo?
Per quanto riguarda il funding, Iccrea Banca - altra società del Gruppo
bancario Iccrea - ha perfezionato (in
qualità di co-arranger, insieme a RBS)
la prima operazione europea di cartolarizzazione* multi- originator di crediti commerciali sottoscritta dalla BEI.
L’operazione conclusa a dicembre
a Londra, vede come protagoniste 14
BCC di diverse regioni d’Italia tra le
quali Romagna Est.
Iccrea Banca - altra società
del Gruppo bancario Iccrea
- ha perfezionato (in qualità
di co-arranger, insieme a
RBS) la prima operazione
europea di cartolarizzazione
multi- originator di crediti
commerciali sottoscritta dalla
BEI. L’operazione conclusa a
dicembre a Londra, vede come
protagoniste 14 BCC di diverse
regioni d’Italia tra le quali
Romagna Est
Un’opportunità importante per Romagna Est…
Sì certo, l’operazione consente a
Romagna Est di diversificare canali e
strumenti di finanziamento a condizioni particolarmente competitive al
fine di dotare la banca di risorse adeguate per continuare a essere vicina
alla propria clientela, soprattutto in
una fase in cui la liquidità rappresenta
una leva fondamentale per assistere le
5
Senza dubbio. Tale operazione, pioniera nel suo genere in Europa, ha una
valenza sia strategica che operativa
talmente significativa, non solo per il
Sistema del Credito cooperativo, ma
anche per la BEI per migliorare l’accesso al credito delle PMI.
A conclusione, quale il significato globale di questa importante operazione
finanziaria?
E’ nostra convinzione che tutto ciò
non sia solo un ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi, ma, in virtù della vicinanza della banca locale
all’economia reale, sia un’opportunità per un maggior e miglior utilizzo
delle risorse messe a disposizione per
il nostro Paese e che possa fornire un
contributo alla sua ripresa economica.
È un’opportunità per un
maggior e miglior utilizzo delle
risorse messe a disposizione per
il nostro Paese, che potrà fornire
un contributo alla sua ripresa
economica
Queste operazioni sono un ulteriore riconoscimento all’intero sistema
del Credito Cooperativo della vicinanza ai suoi territori, intesi come
persone, valori, tradizioni, tutte leve
fondamentali per garantire una ripresa
solida e duratura, in quanto effettivamente sorretta dalle competenze e dalle professionalità locali sia del sistema
finanziario, sia di quello produttivo.
* La cartolarizzazione è un’operazione finanziaria che consiste nella cessione a titolo oneroso
di un portafoglio di crediti o di altre attività
finanziarie (non negoziabili) ad una societàveicolo (SPV, Special Purpose Vehicle) abilitata
ad emettere titoli obbligazionari (negoziabili)
sui mercati nazionali o internazionali in cui sono
incorporati i crediti ceduti.
CONVEGNO
Il tradizionale Convegno di Romagna Est lancia un chiaro messaggio: ripartire dal lavoro si può!
Credere nel lavoro
Da alcuni anni ormai Romagna Est
sta cercando di fornire spunti e individuare strade per poterci riprendere
in mano il presente e uscire dalla crisi
che ha colpito l’economia mondiale.
Giunti infatti al sesto convegno del
ciclo di incontri pluriennale dal titolo
“Tra cent’anni: prospettive sul futuro”,
si affronterà quest’anno il tema più che
mai attuale del lavoro.
Cosciente del momento difficile
che stiamo attraversando, la
visione di Romagna Est rimane
speranzosa e propositiva:
“Credere nel lavoro” è il tema
che andrà a declinarsi nel corso
della mattina di sabato 14
marzo presso il Palacongressi di
Bellaria Igea Marina. Il lavoro
come valore, come riscatto,
come strumento per acquisire
o riacquistare dignità, un
lavoro che non è solo ricchezza
che produce, ma anche valore
sociale che costruisce
Cosciente del momento difficile
che stiamo attraversando, la visione
di Romagna Est rimane speranzosa
e propositiva: “Credere nel lavoro” è
il tema che andrà a declinarsi nel corso della mattina di sabato 14 marzo
presso il Palacongressi di Bellaria
Igea Marina, già affrontato in parte
assieme ai protagonisti del Calendario
2015 attraverso immagini e parole guidate dall’idea di porre al centro il lavoro come valore, come riscatto, come
strumento per acquisire o riacquistare
dignità, un lavoro che non è solo ricchezza che produce, ma anche valore
sociale che costruisce. Un lavoro che
realizza sogni e passioni di persone che
attraverso di esso danno un senso alla
loro vita, nonostante le difficoltà e le
Tra cent’anni… prospe
ttive sul futuro
Credere nel lavoro
Bellaria Igea Marina, Sabato 14 marzo 2015
Ore 9.00 Palacongressi
Intervengono
Gaetano Curreri
Musicista, autore, cantante
Andrea Lucchetta
Campione mondiale di pallavolo,
commentatore sportivo
Giancarlo Mazzuca
Giornalista, direttore de “Il Giorno”
Maria Serena Porcari
Vice Presidente
Associazione Dynamo Camp Onlus
Luigino Bruni
Economista, accademico, scrittore
Sergio Gatti
Direttore Federcasse
Una scelta con la testa…
criticità. Volti ed esperienze che hanno
fatto emergere lo spirito del lavoro che
spinge a trovare, nuove sfide, nuove
soluzioni, un lavoro capace di dare risposte utili al nostro vivere, che sa pensare all’oggi ma guardare speranzoso
anche al domani. Da qui il desiderio di
approfondire questo tema dedicandovi
il convegno di marzo.
Il convegno sarà come
di consueto aperto a tutti
gli interessati. Invitati speciali,
oltre ai soci, saranno proprio
coloro per i quali il lavoro sarà
presto non più solo una parola
ma una realtà e nelle cui mani
c’ è il futuro del nostro Paese:
quasi 700 ragazzi provenienti
da numerosi Istituti scolastici
del territorio compresi
fra le province di Rimini
e Forlì-Cesena.
Il convegno sarà come di consueto
aperto a tutti gli interessati. Invitati
speciali, oltre ai soci, saranno proprio
6
coloro per i quali il lavoro sarà presto
non più solo una parola ma una realtà
e nelle cui mani c’è il futuro del nostro
Paese: quasi 700 ragazzi provenienti da
numerosi Istituti scolastici del territorio compresi fra le province di Rimini
e Forlì-Cesena.
Si riuniranno per l’occasione ospiti d’alto calibro motivati a discutere
e sviscerare sotto differenti aspetti e
punti di vista il tema del lavoro, una
tavola rotonda di esperienze e riflessioni che si alterneranno in un dibattito
come di consueto abilmente orchestrato dal Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti.
A Luigino Bruni, professore ordinario di Economia politica presso l’Università Lumsa di Roma, il compito
di approfondirne gli aspetti principalmente economici e di settore, ma non
solo. Ha difatti di recente scritto un libro dal titolo “Fondati sul lavoro” dove
ha scelto di accantonare gli aggettivi
come precario, dipendente, autonomo,
nero, lasciando il posto a felici escursioni tra la vita e la teoria, senza mai
perdere di vista la valenza fondativa
del lavoro nella vita umana. Per arrivare infine alla dimensione autentica
del lavoro come lo intende Bruni, vale
a dire la produzione all’interno della
dimensione relazionale e simbolica,
della fraternità e del dono reciproco.
CONVEGNO
Aspetto quest’ultimo sicuramente
condiviso da Maria Serena Porcari, Vice Presidente dell’Associazione
Dynamo Camp Onlus e Consigliere
Delegato di Fondazione Dynamo a
Pistoia. Una donna forte che ha saputo rinnovarsi nel lavoro accettando di diventare parte di un grande
progetto chiamato appunto Dynamo
Camp, un’associazione non-profit che
in tutto il mondo promuove e gestisce camp di vacanza appositamente
strutturati per ospitare gratuitamente
bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi e croniche sia
in terapia attiva che nella fase di post
ospedalizzazione.
poi la carriera da giornalista. Si formò
come professionista e come persona
lavorando con il collega Ferruccio de
Bortoli al Corriere della Sera, grazie
al quale si appassionò alla politica, e
poi a contatto con grandi personalità come quella di Indro Montanelli,
mentre era vicedirettore alla Voce.
Il lavoro come passione, come coinvolgimento di sé ma anche dell’altro, è
comune ad un ulteriore ospite del convegno. Si tratta di Gaetano Curreri,
il cantante di Bertinoro leader degli
“Stadio” che darà un tocco artistico e
musicale al tema ed alla mattina.
La sua carriera ha avuto inizio nelle
balere e nelle sale da ballo della proDopo una laurea in Bocconi, una vincia di Modena alla fine degli anni
fulminea carriera in IBM e due figli, sessanta: fondamentale per lui è stato
sceglie di intraprendere questa intensa l’incontro con Vasco Rossi, allora gioesperienza, tramite una fondazione in vanissimo e ancora sconosciuto, col
cui portare le competenze del profit quale ha iniziato un proficuo rapporto
nel non profit.
Tra gli importanti nomi protagonisti della mattinata compare anche
quello di Giancarlo Mazzuca, direttore della testata giornalistica Il
Giorno, ex direttore del Quotidiano
Nazionale e del Resto del Carlino. Romagnolo d’origine, è nato e ha vissuto
la sua infanzia a Forlì. Si iscrisse alla
facoltà di Medicina per “fare contenti
i genitori”, soprattutto il padre medico, ma poi un desiderio più forte e personale gli fece cambiare strada e studi.
Scelse infatti di passare alla facoltà
di Scienze Politiche e intraprendere
7
di collaborazione partecipando anche
alla fondazione di Punto Radio, una
delle prime radio libere di Italia. Nel
1979 accompagna Lucio Dalla e Francesco De Gregori nel tour di “Banana
Republic” con il gruppo che di lì a
poco si trasformò negli Stadio.
E dulcis in fundo, un campione
sportivo che è riuscito a trasformare
la sua grande passione per la pallavolo
in un lavoro a tempo pieno, anche una
volta appese le ginocchiere al chiodo.
Andrea Lucchetta, soprannominato Crazy Lucky per la singolare capigliatura a spazzola in diagonale e il
temperamento esuberante, è considerato un membro in Italia della cosid-
detta generazione di fenomeni. La sua
esperienza con la nazionale italiana
conta ben 292 presenze e tre World
League consecutive nel 1990, 1991 e
1992. Nei mondiali del 1990 è stato
anche premiato come miglior giocatore. Ormai ex-pallavolista, dal 2009
è commentatore Rai dei più importati incontri pallavolistici. È molto attento anche alle giovani generazioni
che affascina e coinvolge grazie al suo
temperamento e al suo amore per la
pallavolo trasformandoli, sempre nel
rispetto del sano agonismo insito in
questo sport, in nuove giovani promesse.
Una mattina insomma da assaporare fino in fondo e che ci lascerà con
un po’ di consapevolezza in più e tanti
spunti per il futuro.
INTERVISTA
La scelta di Maria Serena Porcari, manager di successo, per il no profit
Passioni vincenti e solidali!
Maria Serena
Porcari,
Vicepresidente
dell’Associazione
Dynamo Camp Onlus.
“Segui le tue passioni e sappi scegliere il tuo datore di lavoro”. E’ questo il
consiglio di Maria Serena Porcari ad
un giovane in cerca di futuro. L’imprenditrice no profit sarà ospite al
convegno di Romagna Est sul tema
“Giovani e lavoro” che il 14 marzo a
Bellaria Igea Marina vedrà partecipi,
tra gli altri, un migliaio di ragazzi delle scuole del territorio.
“Segui le tue passioni e sappi
scegliere il tuo datore di
lavoro”. E’ questo il consiglio
di Maria Serena Porcari ad un
giovane in cerca di futuro
Nella vita Maria Serena Porcari è
Vice Presidente Operativo di “Dynamo Camp”, il primo Camp di Terapia
Ricreativa in Italia che accoglie gratuitamente per periodi di vacanza bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, affetti
da patologie gravi come malattie oncoematologiche, neurologiche e diabete, secondo il principio che lo svago sia
da considerare seriamente nella vita
dei piccoli malati, e si occupa, sempre
in maniera gratuita, dell’intera famiglia, perché la diagnosi di una malattia grave non colpisce unicamente i
bambini.
Situato in provincia di Pistoia, in
un’oasi di oltre 1200 ettari affiliata
WWF, nel 2014, l’ottavo di attività,
il Camp ha realizzato questi numeri:
1200 bambini accolti; 190 famiglie;
una rete di 74 ospedali e 50 associazioni in Italia e all’estero; 19 medici e
23 infermieri; 629 volontari; 45 dipendenti e 61 stagionali, da chi si occupa
della cura dei cavalli all’ex consulente
di Mc Kinsey che fa il controllo di
gestione, dal regista teatrale allo speaker radiofonico, dall’artista circense
all’istruttore di arrampicata, per donare ai piccoli esperienze uniche. Per
esempio, dal 2011 a 1.000 metri di
altezza è operativo un campo tendato
con strutture mediche adeguate per
pernottare in altura, praticando il tiro
con l’arco e zipline, escursioni notturne sotto il cielo stellato, passeggiate
nel bosco.
Ma la vera impresa non è solo questa, bensì fare in modo che l’attività
sia finanziata quasi interamente tramite raccolta fondi, ovvero con risorse
private. Nel 2013 su 4 milioni di raccolta, il 37% proveniva da individui, il
42% da aziende e solo il 4% dall’ente
pubblico, il che rende la struttura sostenibile e, anzi, produttrice di posti
di lavoro.
Tutto ciò è nato da un’idea di Vincenzo Manes, fondatore di Dynamo
Camp e Presidente della Fondazione
Dynamo. Oltre che Presidente e Amministratore delegato della holding
Intek Group SpA e padre di tre figli,
Manes è stato – tra le molte altre cose
8
– uno dei fondatori del settimanale
Vita, punto di riferimento per il terzo settore. Al suo fianco, dall’inizio,
Maria Serena Porcari, Vice Presidente
Operativo dell’Associazione Dynamo
Camp Onlus. Una laurea con lode
in Economia Aziendale all’Università
Bocconi di Milano e incarichi anche
a livello internazionale. A sua volta
sposata con 3 figli, a 28 anni già dirigente Ibm, Porcari ha lasciato una
carriera più che consolidata nel profit per prendere in carico la gestione
operativa del progetto, ispirato all’americano “Hole in the Wall Camps”
dell’attore Paul Newman.
Negli anni Dynamo diventa una
cosa grande, assumendo la fisionomia
di un gruppo di imprese sociali, diversificate sia per natura giuridica che per
settore. Nel 2010 nasce Dynamo Academy che opera nella formazione utilizzando gli spazi del Camp quando
non sono occupati dai piccoli ospiti; è
in partenza l’attività nel ramo alimentare con Pro Dynamo e dell’ambiente
con Oasi che si occupa di allevamento,
attività agricola e agriturismo.
Alla base, la convinzione che si
debba operare sempre puntando sulla massima qualità e competenza,
dall’ultimo dei volontari entrato in
staff al primo dei dirigenti.
“Facciamo colloqui molto seri ai volontari – spiega l’imprenditrice – perché a loro affidiamo i nostri bambini. Verifichiamo la passione e la vera
motivazione che spinge chi aspira a
lavorare con noi e i talenti della persona, che una volta scelta, viene attentamente formata e preparata e impara
velocemente a lavorare. Abbiamo una
visione chiara di dove vogliamo andare. Se si pensa che per operare nel
no profit basti la passione, si sbaglia.
Bisogna puntare allo sviluppo. Dopo
questa esperienza, sei talmente legato
a Dynamo che inizi a raccogliere
fondi per noi”.
INTERVISTA
Mario Calabresi, direttore del quotidiano “La Stampa”, continua a spronare i nostri giovani con il suo ultimo libro
Non si può attendere. È tempo di fare!
Giornalista Mario
Calabresi
Incoraggiare i giovani a non mollare, farsi strada in questo deserto senza
rinunciare alle proprie passioni, armandosi però di buoni occhiali per
guardarsi intorno. È il tema dell’ultimo
libro di Mario Calabresi, “Non temete
per noi, la nostra vita sarà meravigliosa”,
dato alle stampe a fine 2014.
Ancora una volta Romagna Est, che
aveva già ospitato Mario Calabresi al
convegno del 2012 sul tema “Giovani:
vivere il presente, costruire il futuro”,
si trova in sintonia con le tematiche
care al direttore del quotidiano torinese
“La Stampa”. Il convegno in arrivo il
prossimo 14 marzo al Palacongressi di
Bellaria-Igea Marina in cui, tra gli altri,
sono coinvolti i giovani delle scuole del
territorio, parlerà di “Giovani e lavoro”.
Direttore, le storie del Suo libro sono
accomunate da un messaggio di incoraggiamento.
La famiglia che ruolo può giocare?
tere insieme uno stipendio minimo, con
orari da “lavori forzati”, a volte grandi
responsabilità sottopagate?
Le storie del giovane mugnaio
che riabilita la macinatura a pietra
Quello che mi stava a cuore era far sì abbandonata dal padre ricavandone
che i giovani non si lascino contagiare un grande business del cibo biologico
dall’idea che qualunque cosa tu fai sei e naturale e del pescatore che cerca
inutile, tanto il futuro è già segnato in le emozioni più intense della sua vita
negativo, tutto è declinante.
in alto mare non provengono dalla
Silicon Valley. Uno di quei ragazGianluigi Rho e Mirella Capra, i prota- zi aveva fatto appena la terza media
gonisti, sono state persone eccezionali… ed era destinato dalla madre ad una
non è da tutti.
carriera di gommista. La cosa che mi
Non significa che tutti debbano sta più a cuore è questa: i ragazzi di
prendere su e andare in Africa a cam- oggi iniziano da condizioni di parbiare la propria vita. Però la storia di tenza privilegiate rispetto ai genitodue ragazzi che pensano che la loro lista ri o ai nonni. Tutti possono studiadi nozze debba contenere l’occorrente re, possiedono il telefonino, vivono
per aprire un piccolo reparto di ma- in case riscaldate. Queste condizioni
ternità in Africa offre un bello slancio. 50 anni fa non c’erano. Oggi però ci
I due in questione hanno poi trovato sono meno prospettive. Se un tempo
persone che li hanno seguiti nel loro sceglievi di studiare medicina, sapevi
progetto e questa realtà ha cambiato in che avresti percorso dei binari certi,
meglio la vita di tanta gente. Parliamo che ti avrebbero condotto a diventare
di due ragazzi di 25 e 26 anni, laureati medico. Oggi davanti hai il deserto,
appena usciti dall’università.
non si vede la pista, ci sono più possibilità, ma meno stereotipate. Ciò crea
Crede che il bel messaggio possa giunge- confusione, ansia, insicurezza. Davanre anche a quei giovani adulti precari e
ti a questa frontiera spesso i ragazzi
costretti a svolgere più mestieri per met- sono soli.
9
Spesso i genitori, che sono abituati
ai binari, non sanno che consigli dare
su come ci si orienta nel deserto. Allora bisogna cercare di non dimenticarsi
mai il tempo in cui si vive. Quello di
oggi è il tempo delle tecnologie, dei
social media, dei messaggini, di skype,
dei voli low cost e dei taxi economici
alla portata di tutti. Un mondo nuovo
e diverso. Quelle novità hanno distrutto i vecchi binari. Se i giovani, figli di
questo mondo nuovo, si mettono gli
occhiali di 50 anni fa è chiaro che il
conto tra la realtà che hanno davanti e
le indicazioni che si trovano a seguire
non torna. Ma se il giovane avvocato
che ha studiato diritto civile inizia ad
occuparsi di privacy, nuove tecnologie,
diritto internazionale, avrà certamente nuove possibilità di trovare lavoro.
Se aspiri a lavorare in un giornale e
pensi che la bella scrittura sia sufficiente sei rimasto a 50 anni fa. Non è
vero che i giornali non assumono. Noi
abbiamo assunto di recente sei giovani che sanno raccontare professionalmente storie con foto, video, strumenti
multimediali che appartengono a questo mondo nuovo.
Il consiglio da seguire allora ce lo può
dare Lei?
Tenete gli occhi aperti, seguite le
vostre passioni declinandole nel tempo di oggi. Tappatevi le orecchie se vi
dicono che è tutto finito e accettate di
sbagliare. Meglio fare e sbagliare, non
si può attendere.
Tenete gli occhi aperti, seguite
le vostre passioni declinandole
nel tempo di oggi. Tappatevi le
orecchie se vi dicono che è tutto
finito e accettate di sbagliare.
Meglio fare e sbagliare, non si
può attendere.
ATTUALITÀ
Proviamo a capire cosa c’è dietro alla scelta della Svizzera, con l’aiuto del prof. Antonello Eugenio Scorcu
Il cambio Franco svizzero - Euro e il Quantitative Easing
Il 15 gennaio la Banca Centrale Svizzera, cogliendo di sorpresa l’Europa e
in generale il mondo finanziario, ha
deciso di sganciare il franco svizzero
dall’euro dando il via al cambio libero.
Da circa tre anni il tetto del cambio
era tenuto artificiosamente basso (1,20
franchi per 1 euro) per controbilanciare gli effetti di una domanda di valuta
svizzera tradizionalmente alta in quanto ritenuta un ‘bene rifugio’. Dopo la
mossa, l’euro è sprofondato ai minimi
storici contro il franco a 0,85 centesimi
per poi risalire a 1,03 franchi, mentre
rispetto al dollaro la caduta a botta
calda è arrivata a 1,1575, il livello più
basso da novembre 2003.
L’ennesimo colpo alla già contestata unità monetaria dell’Europa? E con
quali conseguenze per i paesi dentro e
fuori l’area euro, e per l’Italia? Ce ne
parla Antonello Eugenio Scorcu, ordinario del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna
che collega il fenomeno al Quantitative Easing (QE), il vasto programma
di acquisto dei titoli pubblici lanciato
dalla Banca Centrale Europea pochi
giorni dopo.
“Il QE - spiega l’esperto - è un portato della vecchia crisi dei subprime
e interviene sulla seconda crisi, quella
del debito sovrano, permettendo da
una parte acquisiti di titoli pubblici con
conseguente abbassamento dei tassi di
interesse e inducendo dall’altra una
maggiore distribuzione del credito, da
parte delle banche, a famiglie e imprese. Distribuzione peraltro già in corso.
Con l’immissione di liquidità attraverso il QE - prosegue il professore - si
dovrebbe dare una spinta in termini di
modifica delle aspettative, sia di famiglie che di imprese. IL QE durerà tutto
il tempo necessario fino a riportare la
domanda ad un certo livello. Il 2 per
cento di crescita dell’indice dei prezzi
è l’obiettivo, assolutamente lontano
dall’attuale dinamica che ci colloca in
te del quale gli sforzi della BCS di tenere un tetto per il cambio sarebbero
comunque vanificati) , un potenziale
rafforzamento dell’export verso i paesi
di area dollaro, Stati Uniti e Canada, e
in tutti i paesi che in qualche modo ne
sono pesantemente influenzati, come
ad esempio la Cina.
deflazione.” Dunque se la caduta dei
tassi di interesse era il primo effetto desiderato, ed ottenuto, il secondo effetto
che doveva portare alla modifica delle
prospettive di crescita e delle aspettative di imprese e famiglie deve ancora
realizzarsi, anche in termini di spesa,
beni, servizi e investimenti. “La spesa
per investimento è una scommessa per
il futuro”, sostiene Scorcu citando le
grandi infrastrutture, quali ad esempio
la Torino-Lione. “Bisogna cambiare le
prospettive che da pessimistiche possono diventare ottimistiche”, ripete
ancora l’economista, nelle cui parole
rieccheggia l’invito di Mario Draghi
alla fiducia come motore della ripresa.
“La spesa per investimento è
una scommessa per il futuro”,
sostiene Scorcu citando
le grandi infrastrutture,
quali ad esempio la TorinoLione. “Bisogna cambiare le
prospettive che da pessimistiche
possono diventare ottimistiche”
Anche l’inversione di rotta svizzera
si deve in sostanza leggere come una
piccola buona notizia per l’Europa che
in questo contesto di politica monetaria espansiva vede, seppure a costo
di un indebolimento dell’euro (a fron10
Negli anni ’50 l’Italia
inventava il Moplen e vantava
una notevole industria
farmaceutica, oggi le industrie
di chimica fine sono collocate
in Germania o in Svizzera.
Dobbiamo sempre rilanciare e
metterci in gioco. Le condizioni
ci sono, anche nell’immediato.
Sta a noi coglierle, vivere
un’altra occasione perduta è
oramai un lusso che non ci
possiamo permettere
“Di fronte a competitor con costi di
manodopera ed energia molto bassi,
la nostra industria in particolare deve
recuperare un ritardo economico oltre
che, ancora prima, culturale; a livello
sistemico le nostre imprese sono molto
piccole e, per quanto eccellenti, non
abbastanza organizzate per andare sui
mercati internazionali; scontano un
modello imprenditoriale basato sulla
famiglia e su un concetto di proprietà
che ha scoraggiato il “going public”; si
sono talvolta “sedute” sugli ottimi risultati (per esempio nella manifattura)
dimenticando che se negli anni ’50 l’Italia inventava il Moplen e vantava una
notevole industria farmaceutica, oggi le
industrie di chimica fine sono collocate
in Germania o in Svizzera. Dobbiamo
sempre rilanciare e metterci in gioco.
Le condizioni ci sono, anche nell’immediato. Sta a noi coglierle, vivere
un’altra occasione perduta è oramai un
lusso che non ci possiamo permettere”.
EVENTI
Il tempo è prezioso. Dunque perché non metterlo in comune? Il Trentennale della Banca del Tempo
Dare valore al proprio tempo
Comprare il tempo. È da sempre il
sogno dell’uomo; il topos per eccellenza delle letterature che hanno inventato
l’elisir di lunga vita e la pietra filosofale,
Faust e Dorian Grey; la promessa delle
industrie cosmetiche che riempiono le
rughe per regalare – anzi vendere – l’eterna giovinezza.
A Santarcangelo hanno
inventato - primi in Italia
ormai trent’anni fa – un
sistema che pragmaticamente
si avvicina ben di più al sogno:
la Banca del Tempo. Un vero
e proprio Istituto di Credito
con tanto di conto corrente
e libretto degli assegni i cui
titolari hanno come unico
obbligo – e del resto siamo in
una banca – che i conti vengano
periodicamente pareggiati
E invece a Santarcangelo hanno inventato - primi in Italia ormai trent’anni fa – un sistema che pragmaticamente
si avvicina ben di più al sogno: la Banca
del Tempo. Un vero e proprio Istituto
di Credito con tanto di conto corrente
e libretto degli assegni i cui titolari
hanno come unico obbligo – e del resto siamo in una banca – che i conti
vengano periodicamente pareggiati. La
moneta di scambio sono ore per servizi
di qualunque genere, dal lavaggio auto
alle pulizie, allo svolgimento pratiche
d’ufficio, a ore di compagnia per passeggiate o lezioni di inglese. Si offre di
tutto un po’ e non ci sono vincoli per
il deposito o il prelievo di tempo, si
possono scambiare una, due, dieci ore
a settimana o al mese.
Ecco allora che se volessi andare a
Roma ad un concerto potrei chiedere
ospitalità al socio della locale Banca del
Tempo che mi fornirà un posto letto
al “costo” di otto ore, valore fissato
dall’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo che nel frattempo si è
costituita e oggi vanta come socie la
metà delle banche del tempo sorte in
questi trent’anni in Italia, che sono
circa 500.
Alla base del funzionamento di questi istituti, il concetto dello scambio di
prestazioni che rende la vita quotidiana
un po’ meno faticosa e che una volta
veniva praticato nelle relazioni di buon
vicinato, ormai però quasi scomparse.
“Sempre più raramente – ci spiega Vittorio Silenzi, Presidente della Banca
del Tempo di Santarcangelo, in carica
da ormai 14 anni - in un condominio
si conosce il proprio vicino di pianerottolo. La Banca del tempo rompe l’isolamento e funziona moltissimo. Al
convegno che abbiamo realizzato in
occasione della nascita della Banca del
Tempo di Piacenza ho ribadito la necessità di attivare la collaborazione tra
banche del tempo. Quando si presta
un servizio si mettono ore a credito in
banca che si possono riscuotere quando
se ne ha bisogno”.
Se in una città come Roma la Banca
del Tempo conta qualcosa come oltre
6 mila soci, a Santarcangelo hanno
raggiunto la ragguardevole cifra di 49
iscritti. In regione esistono una trentina
di questi istituti e molti altri stanno appena sorgendo (tra le più giovani quelle
di Bellaria, Rimini, Savignano sul Rubicone). “Se c’è una cosa che oggigiorno manca davvero a tutti è proprio
il tempo, e i nuovi soci sono sempre
i benvenuti”, sottolinea il Presidente
Silenzi concludendo con un ringraziamento a chi ha contribuito a fondare
la Banca del Tempo santarcangiolese
nel 1985, l’allora sindaco Cristina Garattoni.
Ora i soci sono impegnatissimi ad
organizzare il trentennale.
Il programma, dal titolo “Banche
del tempo. Da una a 500 in vent’anni” è definito per sabato 30 maggio.
11
Al centro un convegno cui parteciperanno le autorità locali, il Presidente
Vittorio Silenzi, Maria Luisa Petrucci,
Presidente dell’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo, Maria
Vittoria Fabbri della Regione Emilia
Romagna che sostiene le Bdt le quali potrebbero diversamente contare
solo sull’autofinanziamento, Leonina
Grossi già Consigliere per le Pari Opportunità della Provincia di Rimini e
la moderatrice Daniela Ceccarelli. La
giornata, aperta a tutti gli interessati,
avrà inizio alle ore 9 e proseguirà poi
con una visita al Borgo Vecchio a cura
della Pro Loco e uno spettacolo Teatrale a Cura dei Soci della Banca del
Tempo per poi concludersi con torta
di compleanno e spumante.
Per chi volesse diventare socio, unico modo per accedere alla Banca del
Tempo, è possibile contattare il numero 347 8701066 oppure scrivere a
[email protected]. La Banca del
Tempo è aperta in via G. da Serravalle
8/B il giovedì dalle ore 9 alle ore 11.
CULTURA
Sta girando la Romagna la mostra dedicata ad Alberto Marvelli. È costituita dalle opere di ben 54 artisti
Lèvati, o anima, e guarda
Sopra: una foto di
Alberto Marvelli
A destra:
“Luce su Rimini”
di Marisa Cenci
A dieci anni dalla beatificazione del
riminese Alberto Marvelli, celebrata
da Giovanni Paolo II a Loreto, nella
piana di Montorso, la diocesi di Rimini ha moltiplicato iniziative di vario genere, allo scopo di far conoscere
a tutti la straordinaria vita di questo
giovane, morto all’età di soli 28 anni.
Marvelli, il cui corpo è custodito
nella Chiesa di Sant’Agostino a Rimini, vide crescere la sua fede all’interno dell’Azione Cattolica. Studente al
liceo classico e poi in ingegneria, fu
protagonista della ricostruzione della
Rimini liberata, quale assessore ai lavori Pubblici sotto il governo del CLN,
capo sezione del Genio Civile, consigliere comunale per la Democrazia
Cristiana, membro della Società Operaia di Luigi Gedda, fondatore della
prima Cooperativa “bianca” del territorio (cooperativa di lavoratori edili).
Un incidente stradale apparentemente fermò la sua corsa, ma in realtà,
e ben lo si è scoperto proprio in questa
ricorrenza, oggi Alberto conserva una
straordinaria vitalità.
“Alberto Marvelli dimostra di essere
vivo più che mai. È questa l’esperienza
che come comitato promotore della
celebrazione dei dieci anni della sua
beatificazione, posso senza dubbio raccontare”. È quanto ci comunica Elisabetta Casadei, vice postulatrice della
causa di beatificazione e membro del
Centro di documentazione A. Marvelli.
“È incredibile l’interesse che abbiamo
riscontrato attorno a questa figura riminese, anche da parti assai lontane
d’Italia”.
Secondo lei cosa colpisce di Marvelli?
Era un cristiano a tutto tondo, pienamente laico e allo stesso tempo dotato di una profonda spiritualità, come
attestano i suoi diari. Era pienamente
uomo: ingegnere, sportivo, amante
della montagna e di grandi imprese,
impegnato nella società e in politica.
Completamente dedito al bene degli
altri, impegnato in numerose opere di
carità. Allo stesso tempo viveva una
vita di fede di grandissima intensità,
da cui traeva la sua instancabile energia ed umanità.
E come è recepita oggi questa sua testimonianza?
La nostra attività per il decennale
è stata proprio volta a far emergere
come ognuno oggi vede Marvelli, a
dare spazio allo sguardo che oggi abbiamo su di lui. Le iniziative si sono
moltiplicate, numerose anche spontanee. Per questo posso dire che abbiamo riscontrato che Alberto è vivo più
che mai. Tra le numerose iniziative,
spicca senza dubbio la mostra “Lèvati,
o anima, e guarda”. Ce ne parla l’ideatore Romolo Ricci.
Ricci, come è nata questa mostra?
La mostra è espressione di un coinvolgimento che ci ha davvero stupiti. Abbiamo lanciato la proposta di
raccontare Marvelli con il linguaggio
dell’arte a numerosi artisti riminesi.
Hanno aderito in 54 e con loro abbiamo fatto un percorso insieme di
conoscenza e di coinvolgimento con
la persona di Marvelli.
12
E dopo questo momento si è passati alla
produzione delle opere…
Sì. Ognuno era libero di seguire il registro artistico a lui più consono. Così
sono giunte opere pittoriche, scultoree, ceramiche. Ne è emersa una produzione di grande ricchezza e profondità. Ben 64 opere che compongono
per l’appunto la mostra. Va detto che le
opere sono state offerte gratuitamente
dagli artisti al “Centro di documentazione A. Marvelli” e che sono acquistabili. Con i proventi finanzieremo
l’attività del Centro.
Come è strutturata la mostra e dove la
potremo ammirare?
La mostra, curata dall’architetto Leonardo Maggioli, è costituita da cinque
sezioni, così titolate: prologo; spiritualità e amore verso gli altri; il volto, gli
affetti, la guerra; la fede attraverso la
modellazione della materia; pensiero,
azione, natura nella visione astratta, informale, concettuale.
Dopo l’inaugurazione a San Marino
del 5 dicembre scorso, è ora ospitata
a Morciano di Romagna, la prossima
edizione sarà a Rimini dal 14 marzo
fino al 12 aprile al Museo della Città e
successivamente a Santarcangelo, dal 7
al 27 maggio presso la Nuova Biblioteca A. Baldini.
CULTURA
Viaggio all’interno della tradizione dei fuochi di San Giuseppe, con uno sguardo al passato e all’oggi
I fuochi di San Giuseppe
di scarso seno si dice che il falegname
San Giuseppe vi è passato con la pialla,
ingraziarsi il santo vuol dire allontanare
questo pericolo; di qui il curioso detto la fugaraza grosa la fa crès al tèti (la
fogheraccia grossa fa crescere le tette);
ergo, reca legna abbondante al falò”.
E ancora “In alcuni posti si dice (alla
Una tradizione che in questo ragazza con poco seno): t’an è fat i fug
pezzo di Romagna, e non solo, ad san Jusèf, e san Jusèf u t’a pas la piala
è ancora vivissima e praticata, (non hai fatto i fuochi a san Giuseppe,
e san Giuseppe ti è passato sopra con
pur in mezzo alle normative
la pialla)”. I fuochi di San Giuseppe,
piuttosto rigide
prosegue lo studioso, hanno radici antichissime, da far risalire a costumi paUna tradizione che in questo pezzo gani. Del resto per i romani Marte era
di Romagna, e non solo, è ancora vi- il Dio della campagna e l’anno romano
vissima e praticata, pur in mezzo alle iniziava con il mese di marzo e con la
normative piuttosto rigide, senza dub- primavera.
bio a tutela della pubblica incolumità
ma che hanno raffreddato gli entusia- Accendere la focarina significa
smi, al punto che sono venuti meno
bruciare la “coda dell’inverno”
negli anni recenti alcuni appuntamen- e con essa le angosce dell’uomo
ti storici quali la focarina sulla spiage della comunità, per salutare
gia di Cesenatico o la storica focarina
la bella stagione e con essa
dell’Osservanza a Cesena. Resistono
“il nuovo anno”. Un segno
invece i tantissimi fuochi che vengono
di rigenerazione
ancora accesi nelle campagne e che, se
visti dalla collina, puntellano l’orizzonAccendere la focarina significa brute già a partire dalla primissima sera.
Qualche contadino rimasto fedele agli ciare la “coda dell’inverno” e con essa
usi appicca il fuoco appena dopo il le angosce dell’uomo e della comunità,
tramonto e brucia in fretta gli sterpi per salutare la bella stagione e con essa
ammassati tra un lavoro e l’altro pur “il nuovo anno”. Un segno di rigenedi “adempiere al rituale che propiziava razione. Tanto che, ci dicono ancora
la primavera e ‘riscaldava l’aria’ ” (in Grazia Bravetti Magnoni e Pietro Bar“La campagna appena ieri”, di Grazia berini, “da molte parti il pranzo di San
Bravetti Magnoni e Pietro Barberini,
Edit Faenza, pag. 21). Si può risalire al
significato antico del rito dalle pagine
del Dizionario Romagnolo Ragionato del lessicografo riminese Giovanni
Quondamatteo, che alla voce “fugaràza”
scrive “gran fuoco, falò; focarone”. Era
quello che si accendeva per San Giuseppe. “Dopo la fugaràza, dato fondo
a tutta la legna, per la Madonna (il 24
marzo ndr) c’era la fugaréina”. Spiega
il Quondamatteo che “poiché di donna
Focarina nel cesenate, fogheraccia
nel riminese. Il nome è diverso ma si
riferisce alla medesima tradizione, quella dei fuochi di San Giuseppe che è uso
accendere nelle campagne la sera del 18
marzo, vigilia della festività religiosa
dedicata al Santo falegname.
13
Giuseppe era il più ricco dell’anno e si
mangiavano i cappelletti che, se proprio si voleva strafare, erano in brodo
di cappone!” (p. 22). Insomma, una
sorta di festa di capodanno nella quale,
si sa, i fuochi non mancano mai.
Per chi non vuole perderla, i grandi
appuntamenti con i falò di San Giuseppe resistono a Rimini dove la fogheraccia arderà come sempre in piazza
Boschovich, sulla battigia, intorno alle
20 mentre a Cesena un suggestivo ritrovo attorno ai bracieri illuminerà la
Rocca Malatestiana la sera di giovedì
19 marzo a partire dalle ore 19.30, con
successiva cena alla brace. Per chi vuole
restare in campagna, da non perdere
la classica focarina alla Torre di San
Mauro Pascoli il 18 marzo, accompagnata da buffet, balli e canti; stessa data
per il fuoco da accendersi a Savignano
sul Rubicone dove al momento in cui
si scrive, restano confermate le tre focarine principali di San Giovanni, Bastia
e zona Stadio (la più grande e affollata), golosità comprese. Celebrazioni in
pompa magna a Bellaria Igea Marina
dove ad organizzare l’evento sono tre
associazioni, Luce dell’Uso, OP Bellaria Pesca e Viv’Igea che – con il Patrocinio del Comune – promuovono da
quattro anni la fogheraccia sul Porto
Canale, area ex Chiar di Luna. Per tutti, cena rustica a base di pesce pescato
dagli stessi marinai che organizzano la
festa. A partire dalle ore 19. E l’ultima
volta erano in mille!
BANCA E IMPRESA
Le iniziative di Romagna Est per aiutare le aziende a sfruttare le grandi opportunità provenienti dai mercati esteri
Esportare per vincere la crisi
Per far fronte alle difficoltà che le
imprese italiane stanno vivendo negli ultimi anni, è oggi più che mai
necessario valutare tutti gli scenari
economici presenti sul mercato internazionale.
Osservando le realtà imprenditoriali presenti sul territorio, balza subito infatti in evidenza che le aziende
che presentano i bilanci migliori sono
quelle che hanno scelto di esportare
i loro prodotti in altri Paesi. È chiaro
quindi che l’estero rappresenta una
grande opportunità per fronteggiare
la crisi.
Tuttavia, rispetto ai continui mutamenti a livello globale, sono necessari
rinnovamento, competenze specifiche
e costante attenzione nei confronti del
complesso sistema di regole che disciplina il mercato globale.
In quest’ottica Romagna Est ha
quindi organizzato anche una serie
di seminari volti a spiegare tecnicamente gli strumenti di pagamento
e di finanziamento più utilizzati nel
mercato estero.
Romagna Est ha quindi
organizzato anche una serie
di seminari volti a spiegare
tecnicamente gli strumenti
di pagamento e di
finanziamento più utilizzati
nel mercato estero
I “Tavoli di lavoro estero” si sono
svolti tra novembre e dicembre 2014
ed hanno visto la partecipazione di
35 aziende.
I partecipanti hanno apprezzato il
fatto che i “docenti” fossero proprio
gli uomini di Romagna Est (quelli
che incontrano o che sentono tutti i
giorni al telefono) e non professionisti
chiamati per l’occasione. È stato un
momento molto costruttivo: un proficuo confronto che ha visto, da una
parte, le esperienze, i dubbi e le difficoltà che, ogni giorno, gli imprenditori si trovano a vivere nel loro lavoro;
dall’altra, la banca che, grazie ai suoi
referenti, ha potuto far presente tutte
le opportunità e le agevolazioni che
vi sono per le aziende che si aprono ai
mercati esteri.
Un’occasione che ha permesso di
accorciare le distanze fra tutti gli interlocutori, utile per le aziende e per
l’istituto di credito.
Per far in modo che questa positiva
sinergia possa continuare nel tempo e
crescere, Romagna Est invita quindi
tutte le aziende interessate a presentarsi presso gli uffici della Banca per
approfondire direttamente le grandi
opportunità offerte dal mercato estero.
Spread a partire da 1,65%, con anche possibilita’ di garanzia statale
Mutui prima casa garantiti dallo stato
favore
menti a
ritorio
Finanzia
ie del ter
e Famigl
di Privati
SPa paRrtEireAdaD
*
1,65%
Per acquisto, costruzione
e ristrutturazione casa
(*) TAEG massimo 2,14% calcolato con ipotesi di finanziamento ipotecario di importo massimo pari al 50% del valore dell’immobile, per acquisto, costruzione e ristrutturazione
della prima casa di € 100.000,00 con durata pari a 10 anni; tasso di riferimento Euribor/365 6 mesi Media Mese Precedente, arrotondato allo 0,10 superiore, rilevato sul “Sole 24
Ore” alla fine del mese di dicembre 2014. MESSAGGIO PUBBLICITARIO con finalità promozionale. Tutte le condizioni economiche sono riportate in dettaglio ai sensi dell’art. 118
D.Lgs 01/09/93 nr. 385 negli appositi Fogli Informativi/Annunci Pubblicitari a disposizione della clientela nei locali della Banca aperti al pubblico e sul sito www.romagnaest.it.
Una grande opportunità per tutti
coloro che intendono acquistare casa:
spread a partire dal 1,65%. Si tratta di
finanziamenti ipotecari da destinare
all’acquisto, ristrutturazione o aumento dell’efficienza energetica dell’abitazione a tassi davvero agevolati. Inoltre presso Romagna Est vi è anche la
possibilità di accendere mutui ipotecari prima casa, oltre che a condizioni
particolarmente vantaggiose, con una
garanzia dello Stato che copre il 50%
dell’importo finanziato. Grazie all’adesione della Banca al Fondo gestito
da Consap ( Fondo di garanzia “prima
casa” ) c’è la possibilità di abbinare ad
una richiesta di mutuo prima casa, la
garanzia dello Stato, in tutti quei casi
in cui i richiedenti potrebbero avere
difficoltà ad accedere al credito.
14
Particolare priorità di accesso a
questa garanzia viene riservata alle domande presentate dalle giovani coppie
(con o senza figli), ai nuclei mono genitoriali (con figli minori), ai conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti
autonomi per le case popolari e a tutte
le persone con meno di 35 anni in
possesso di contratti di lavoro atipici.
In un contesto economico ancora difficile, l’obiettivo della Banca è
quello di agevolare nell’acquisto e/o
ristrutturazione della prima casa i nuclei famigliari a basso reddito o con
lavoro precario. Un’occasione da non
lasciarsi sfuggire. Per questo motivo,
si invitano tutti gli interessati a recarsi presso gli sportelli della Banca per
approfondire l’argomento e chiedere
ulteriori informazioni al riguardo.
BANCA E TERRITORIO
Anche quest’anno Romagna Est premia i soci più fedeli e i giovani più intraprendenti
Premio allo studio e medaglie d’oro ai soci
Impegno, dedizione, perseveranza e gnani, Carlo Maioli, Matteo Mattei pagamento di quote sociali Romagna
fedeltà sono solo alcune delle qualità Gentili, Costantino Nebbia, Manilo Est per coloro che hanno conseguito
che Romagna Est intende riconosce- Nicoletti, Luca Piscaglia, Loris Savini, una laurea magistrale o specialistica
re ogni anno ai propri soci e figli di Francesco Valentini, Tiziano Zanzani, con un punteggio di 110/110, cifra
soci. A tal ragione, proprio in occasione Roberto Zavatta e Germano Zozzi. Per alla quale si sommano 500 euro se è
dell’incontro di fine anno con i soci i 50 anni da socio a Nazario Bastoni, stata ottenuta anche la lode.
che si è svolto domenica 30 novembre Luigi Buda e Romano Paglierani. Per
Diplomati con 100/100: Chiarabini
presso il Palacongressi di Bellaria Igea aver raggiunto il traguardo dei 60 anni Sara e Giorgetti Chiara.
Marina, sono stati premiati 29 soci e 17 di fedeltà sono stati premiati Benito
Laurea di 1° livello con votazione
giovani neo diplomati e laureati con il Barberini, Eugenio Nicoletti, Eugenio 110/110 e lode: Barberini Andrea,
massimo dei voti.
Pironi, Luigi Pozzi e Marcello Rubi- Boghetta Alessandra, Mauro Giuditta,
Pergamena e medaglia d’oro per i netti.
Nanni Chiara, Ravagli Silvia e Vorabbi
25 anni di appartenenza a Romagna
Di seguito invece l’elenco dei giova- Giacomo.
Est sono state consegnate a Rosalba ni figli di soci che si sono meritatamenLaurea specialistica di 2° livello o
Angelini, Amedeo Baiocchi, Sergio te aggiudicati il cosiddetto “Premio allo magistrale con 110/110 e lode: AnBonavita, Antonio D’Elia, Giovanni studio”, riconoscimento che consiste in gelini Martina, Barberini Francesco,
Domeniconi, Ivo Forlazzini, Mauro 500 euro per i diplomati e laureati di Bellavista Daniele, Fantini Elisa, Gori
Forlazzini, Gino Frisoni, Libero Goz- primo livello con il massimo dei voti. Gianmaria, Pari Eleonora, Pozzi Laura,
zoli, Giancarlo Lazzarini, Vittorio Ma- In un contributo di 516,40 euro per il Stefani Francesca, Zamagni Enrico.
Premio allo studio
Lauree di primo livello
Premio allo studio
Lauree specialistiche
Premio allo studio
Diplomi
15
BANCA E TERRITORIO
Medaglia d’oro
per i 50 anni
Medaglia d’oro
per i 60 anni
Medaglia d’oro
per i 25 anni
EUGENIO PIRONI, 60 ANNI DA SOCIO
Intervista ad Eugenio Pironi, socio che ha fatto la storia del Credito Cooperativo a Bellaria Igea Marina
il paese. Allora c’era un’amministrazione comunista, “iera tut ròs c’me un
pivaròn”, mentre la Cassa Rurale era
“dei preti”: era stata istituita dai preti di
Bellaria, Igea e Bordonchio che si erano
messi insieme per poter aiutare la gente del posto conservandone i risparmi,
ma soprattutto aiutando con prestiti.
Oggi le banche sono un po’ tutte uguali
e non ci sono così tante differenze tra
Eugenio Pironi, bellariese doc diven- l’una e l’altra, ma una volta era diverso.
tato socio quando ancora si parlava di
Cassa Rurale di cui è stato consigliere Quali sono le differenze maggiori che rie vicepresidente, è uno dei cinque soci scontra tra la banca di credito cooperaad aver ricevuto quest’anno la medaglia tivo di 60 anni fa e quella di oggi?
Oggi è tutto diverso. Adesso la banca
per i 60 anni di fedeltà a Romagna Est.
Ha quasi 94 anni e non solo ha vissuto ha un consiglio molto bravo e consideil Credito Cooperativo del nostro paese, rato, composto interamente da gente
istruita. Una volta avevamo massimo
ma ha contribuito a farne la storia.
la quinta elementare, c’era solo il buon
Cosa significa per lei aver ricevuto questo
senso e l’onestà in quel periodo. Bariconoscimento? Ci racconta quando e
stavano la sincerità, la voglia di fare e
perché ha deciso di diventare socio?
l’entusiasmo. Quando nel ‘64 è morQuesta medaglia è un valore per me, to mio babbo, consigliere della banca
essere stato 60 anni in un ente come dal ‘39-40, mi hanno eletto consigliere.
la Cassa Rurale è davvero un orgoglio. Bellaria era divisa in zone e ognuno di
Sono diventato socio nella primavera noi sapeva come andava la situazione
del 1954 perché mi interessava come nella sua. Una volta a settimana ci riuistituto e come modo di lavorare per nivamo per il consiglio in 4 metri qua-
16
drati di una stanza che avevamo preso
a noleggio. Eravamo in 12 e si fumava,
al tal punto che ogni tanto bisognava
uscire a prendere fiato. Come cassiere
c’era solo il sagrestano della parrocchia.
Aiutavamo i poveri, portavamo i pacchi
a Natale, davamo buoni per il latte, il
pane, anche se poi qualche volta al loro
posto la gente finiva per prendere vino
e ciambella! Allora c’era la miseria e la
gente si accontentava di poco. In tutti
questi anni mi vanto solamente di aver
salvato grazie alla banca un paio di albergatori dallo strozzinaggio.
Cosa le manca di più?
Mi manca l’affiatamento che c’era
nel consiglio perché uno era per l’altro,
anche nel divertimento. Era spesso uno
svago settimanale anche se si lavorava
sodo. Adesso è cambiato tutto, la gente
non ha più l’attaccamento che avevamo
noi. Erano altri momenti. Noi avevamo
quello, non pensavamo a tante cose. Di
soldi ce n’erano pochi e si cercava di
fare il meglio possibile con le risorse che
avevamo. Però, risparmiando da una
parte e investendo dall’altra, alla fine
siamo riusciti a fare una banca.
COOPERAZIONE
Una cooperativa di studenti che coinvolge i docenti. In nome dell’innovazione più spregiudicata.
ReeDoHub: cooperare e innovare
In un momento di crisi come quello
in cui versa in nostro Paese oggigiorno,
c’è ancora chi crede che in Italia sia
possibile creare qualcosa di nuovo e
farlo funzionare.
Si chiama ReeDoHub la cooperativa riminese, nata nel 2012 da giovani
neolaureati e dai loro ex docenti, che
si occupa di riuso e sostenibilità promuovendo progetti di moda e di design, organizzando laboratori di ricerca
e formazione, azioni di comunicazione
e commercializzazione.
Si chiama ReeDoHub la
cooperativa riminese, nata da
giovani neolaureati e dai loro ex
docenti, che si occupa di riuso
e sostenibilità promuovendo
progetti di moda e di design,
organizzando laboratori
di ricerca e formazione,
azioni di comunicazione e
commercializzazione
Il nome è stato scelto unendo due
parole inglesi, il verbo “redo” che significa “rifare” e il sostantivo “hub”
per indicare il “perno” su cui hanno
fatto forza, formato dalle relazioni e
appoggiato alla capacità di condividere
una comune sensibilità con le persone
che li circondano aggregando soggetti differenti come designer, artigiani
e aziende del territorio. Parliamo con
Marianna Balducci, membro della cooperativa.
Siete una cooperativa giovane, non solo
perché nata da poco ma anche perché
composta per metà da soci under 35.
Come vi siete incontrati?
È stata un’esperienza un po’ strana
ma un gesto importante, perché per
la prima volta abbiamo visto i nostri
docenti avere tanta fiducia nella nostra idea da mettersi in società con noi
e cominciare qualcosa insieme. Frequentavamo il Corso Magistrale di
Moda della Facoltà di Bologna, polo
di Rimini, e nel 2009 abbiamo tutti
sostenuto l’esame di “Sociosemiotica
della Moda” del professore Giampaolo
Proni, il docente che ancora oggi partecipa all’attività dell’azienda. Stavamo svolgendo una ricerca sulle nuove
tendenze nelle attività commerciali e
noi, che siamo poi diventati il team
ReeDo, avevamo focalizzato l’attenzione sulle tematiche del riuso e della
sostenibilità che in quell’anno erano
ancora una novità per l’Italia, finendo poi per farvi dirottare l’intero laboratorio. Siamo tutte persone con
competenze differenti, per esempio
il presidente Cristiana Curreli è una
modellista ed è la responsabile della
sartoria, io sono una disegnatrice e mi
occupo della comunicazione, Giampaolo Proni è, come dicevo, esperto
di semiotica ma è anche consulente ci
comunicazione e marketing. Una volta
laureati abbiamo deciso di costituirci
come cooperativa e, nell’ottobre 2013,
abbiamo aperto in centro a Rimini il
ReeDo Lab, il “Laboratorio di autoproduzione di moda” dove la maggior
parte delle nostre attività sono di formazione e sartoriale per insegnare alle
persone a farsi i vestiti da soli.
Tre sono le macro aree delle vostre attività, in cosa consistono?
La suddivisione viene un po’ dalle competenze proprie a ciascuno di
noi. ReeDo Couture è il nome sia dei
17
prodotti sartoriali che escono dal laboratorio sia delle micro collezioni nate
dalle collaborazioni con le aziende
più grandi. ReeDo Communication
è il servizio di consulenza per aziende
orientate alla nostra sensibilità che richiedono lo studio di un marchio, la
strategia di comunicazione. ReeDo Art
& Design nasce invece per tutte quelle
collaborazioni che abbiamo instaurato con designer e artigiani del territorio, e quindi principalmente tramite
i “master workshop”, i laboratori più
avanzati.
Confcooperative vi ha inserito nel volume “Storie di lavoro ricreato” dove
siete riconosciuti a livello regionale tra
gli “esempi in tempi di crisi”, esempi di
buone imprese che stanno costituendo
il proprio futuro e quello delle comunità
in cui operano.Vi ci rispecchiate?
Certamente sì. Oltre a quello che ne
rappresenta la base, ovvero il recupero
del sapere artigianale e del fondersi con
le nuove tecnologie, quando abbiamo
pensato di chiamarci “Laboratorio di
autoproduzione” abbiamo proprio
considerato il fatto che l’autoproduzione fosse anche una risposta al periodo di crisi attuale: competenze vecchie
e nuove che vengono messe assieme
per realizzare qualcosa di significativo.
Non abbiamo l’ambizione di funzionare come incubatore, noi che siamo
ancora agli inizi, però sicuramente l’idea di creare uno spazio per insegnare
competenze, spazio che è al contempo
accogliente anche per chi già ne ha, per
noi è un piccolissimo contributo alla
défaillance del periodo economico attuale e la risposta che proviamo a dare.
Come rintracciarvi e avere maggiori notizie su di voi?
I canali principali sono il nostro sito
internet www.reedo.it e la pagina Facebook che aggiorniamo in tempo reale
con tutte le nostre attività.
ROMAGNA EST BREVI
Festa in Romagna
kaleidon
Per una serata all’insegna del folklore e del genuino buonumore della nostra terra, torna la
tradizionale “Festa in Romagna” in programma, quest’anno, per sabato 7 marzo 2015, alle ore
21.00, presso il Palacongressi Bellaria Igea Marina.
A tenere le redini della serata ci sarà il presentatore Giuseppe Bertaccini, in arte Sgabanaza
che, con la sua traboccante comicità, rappresenta il collante ideale per le diverse e numerose
esibizioni che allieteranno l’appuntamento.
A calcare la scena dell’evento, la coinvolgente ilarità del vernacolo della “Compagnia dialettale
Bellaria Igea Marina, Sabato 7 marzo 2015
de Bosc”, ma anche tanta musica e poesia. Gli invitati potranno ascoltare quindi la bellissima
voce di Chiara Fabbri, giovanissima cantante santarcangiolese conosciuta grazie al suo singolo
d’esordio “Il sole dentro me”; sul palco, durante la serata, anche il talento del cantautore Andrea
Amati e la band “Dal Vangelo secondo” che, tra gli altri brani, ricorderà i 60 anni della canzone
“Romagna Mia, insieme alla produttrice discografica Riccarda Casadei, figlia dell’autore della
celeberrima canzone.
Tra gli artisti anche il poeta dialettale Mauro Vannucci con le sue zirundelle. L’occasione vedrà
anche la consegna del Premio “La Melagrana d’argento” alla migliore compagnia dialettale della
rassegna 2015 di “Paròli - dialetto in palcoscenico”.
La serata è gratuita e riservata a tutti i soci e clienti di Romagna Est. Gli interessati potranno
ritirare i biglietti omaggio a partire da lunedì 2 marzo presso tutte le filiali della banca, fino ovviamente ad esaurimento posti. A titolo
informativo si precisa che, per i primi due giorni di prenotazione, i soci hanno la priorità nel ritiro del coupon d’ingresso.
Ore 21.00 Palacongressi
Con
Compagnia De Bosch
Compagnia dialettale
Chiara Fabbri
Cantante
Andrea Amati
Cantante
Mauro Vannucci
Poeta dialettale
Dal Vangelo Secondo…
Gruppo musicale
Conduce
Sgabanaza
Consegna del Premio
“La Melagrana d’argento” alla migliore compagnia
della rassegna “Paròli - dialetto in palcoscenico”
Saranno ricordati i 60 anni della canzone “Romagna Mia”
Una scelta con la testa…
Torneo di Briscola
Se la sono giocata fino all’ “ultima mano”,
senza risparmiare assi, tre, re, donne e fanti.
Sono riusciti a far punti su punti ma soprattutto hanno riempito il cuore di quelle piacevoli emozioni che una bella serata trascorsa in compagnia di amici può, senza
dubbio, regalare.
Sono state queste le atmosfere che, anche
quest’anno, hanno fatto da sfondo alla classica “Briscola a coppie di Sant’Antonio”
andata in scena nei locali di Villa Torlonia di
San Mauro Pascoli il 14 e 15 gennaio 2015.
Ad aggiudicarsi la vittoria, in questa edizione, sono stati i coniugi Frisoni Severino
e Guiducci Novella di Bellaria Igea Marina
che hanno portato a casa, come premio,
due mezzene di maiale e il trofeo la Caveja; sul podio, al secondo posto, è salita invece la coppia composta da Fabbri Mauro e Dellarocca Romeo, sempre di Bellaria Igea Marina. Un tradizionale appuntamento organizzato da Romagna Est che, anche in questa
edizione, ha attirato un folto numero di partecipanti e non solo: erano circa duecento, infatti, i soci della banca che hanno voluto
prendere parte all’iniziativa.
Un evento che nel tempo ha saputo crescere, arricchirsi, pur mantenendo inalterato il gusto per la buona e genuina convivialità.
Oltre alle partite cosiddette ufficiali, è stato organizzato anche un “Torneo di consolazione” per le coppie eliminate al primo turno
che vedeva in palio faraone, capponi e galletti. In questa sfida, le carte hanno fatto l’occhiolino ai savignanesi Piastra Agostino e
Tomassoni Nereo che si sono aggiudicati il primo posto; alle loro spalle, i giocatori Stacchini Vittorio e Stacchini Christian.
La seconda serata è stata allietata dalla presenza di tante persone, oltre ai giocatori al torneo, che si sono intrattenute partecipando
alle diverse tombole organizzate per l’occasione, riscaldati nel cuore e nell’animo dal gusto delle nostre tradizioni fatte di buon vin
brulè, ciambella, ciccioli e ceci tostati sulla piastra.
18
ROMAGNA EST BREVI
A Sofia Brigliadori il premio “Vivere per gli altri”
Spesso accadono cose inimmaginabili per affrontare le quali è necessario avere coraggio, fiducia, speranza ma soprattutto un grande,
vero e profondo amore per la vita. È questo il pensiero di fondo che ha ispirato l’agire quotidiano della vincitrice del Premio “Vivere
per gli altri”, conferito il 30 novembre 2014 al Palacongressi di Bellaria, in occasione del tradizionale incontro con i Soci organizzato
dalla banca.
Un riconoscimento che trova le sue motivazioni nella forza e nella generosità che la protagonista mette quotidianamente a servizio
del prossimo in qualità di responsabile presso la Comunità terapeutica “San Luigi” di Balignano, appartenente alla nota Associazione
“Papa Giovanni XXIII”.
Una storia di vita singolare che affonda le sue radici molto lontano. Classe 1972, Sofia, appena adolescente, inizia a conoscere la
Comunità di Bagnolo, grazie alla quale comincia a manifestare la sua peculiare sensibilità verso il disagio e le difficoltà umane. Terminato l’indirizzo sociosanitario dell’Istituto Professionale Versari di Cesena, a soli diciannove anni, ha la fortuna di incontrare Don
Oreste Benzi che, notato il suo innato altruismo, la invita a collaborare con la struttura di accoglienza.
“Sin da quando ho scelto di avviare questa esperienza coi ragazzi tossicodipendenti” racconta al riguardo Sofia “mi sono sentita a
casa e questo perché, attraverso i giovani e le loro ferite, ho sempre avuto la sensazione di rivedere in parte me stessa. Dietro a
quelle esistenze distrutte dal dolore, ho sempre avuto la sensazione che poteva celarsi l’opportunità di fare qualcosa che potesse
dare un senso alla mia vita”.
Dopo il primo positivo approccio, la ragazza decide quindi di approfondire le sue conoscenze sulla materia e, grazie ad un corso di
specializzazione a Bologna, diventa educatrice professionale.
Dal 2000 veste il ruolo di Responsabile della Comunità terapeutica “San Luigi” di Balignano che si occupa di persone con disagi
legati soprattutto alla dipendenza da sostanze stupefacenti, gioco e alcol.
Insieme ai suoi collaboratori, Sofia cerca ogni giorno di ripristinare quegli aspetti fondamentali che nel corso della vita alcune persone
purtroppo, per vicissitudini varie, perdono o momentaneamente dimenticano: il rispetto per sé stessi e per gli altri, ad esempio, ma
anche il valore dell’amicizia e della condivisione, la ricerca della verità e dell’onestà. Si agisce affinché tutti coloro che giungono in
struttura possano riappropriarsi della loro stessa esistenza, divenendone nuovamente protagonisti.
Il lavoro educativo prevede anche un impegno mirato alla ricostruzione dei legami con il nucleo familiare d’origine e/o acquisito.
All’interno di quella che Don Oreste Benzi definiva “palestra di vita”, il compito di Sofia è quello di accompagnare i ragazzi, riattivando e rendendo concreto il sentimento della speranza. Laddove tutto è stato devastato, Sofia è chiamata a portare nuovamente
il senso dell’oggi e del futuro per fare in modo che il passato, spesso troppo pieno di rabbia ed egoismo, non continui a ripresentarsi
impedendo di vivere nuovamente.
“Personalmente sono grata a Dio perché da sola non avrei potuto farcela - confessa Sofia e prosegue - il mio ringraziamento è rivolto
anche alle persone con cui lavoro ed ho lavorato, e a tutti coloro con cui ho potuto condividere la gioia o il dolore legati a certi
percorsi esistenziali: sono stati ventitré anni di esperienze umane bellissime ed indimenticabili che mi hanno arricchito nel profondo.
Penso che dietro a tutto questo ci sia un “disegno” e, d’altronde, le difficoltà sono spesso proprio un’ottima occasione per dar vita
a nuove scoperte. Al di là di tutto questo, comunque, credo che l’importante sia non smettere mai di amare la vita”
19
NEWS
Carnevale per i giovani di Estroclub a Cento
Romagna Est ha pensato ad una gita straordinaria per
festeggiare il Carnevale insieme ai giovani soci di Estroclub.
Partiti alle 7.30 per Ferrara, i partecipanti hanno potuto
gradire la colazione offerta da Romagna Est durante il
viaggio. All’arrivo, intorno alle 9.45, si sono incontrate
le guide, che hanno dato inizio alla visita della città. A
conclusione della visita, il pranzo si è svolto nel ristorante ferrarese “L’Ar-chibugio”.
Già per le 13.30 si è di nuovo in partenza: la seconda
tappa di questo viaggio è stata Cento, piccola cittadina
in provincia di Ferrara, tanto piccola quanto famosa per
il suo “Carnevale storico”. Questa tradizionale festa
locale, dagli anni ‘80 è diventata una festa internazionale, gemellata con il Carnevale di Rio De Janeiro. La
sfilata dei carri allegorici, costruiti in cartapesta dalle
associazioni carnevalesche, riempie di stupore tutti,
grandi e piccini.
Dai carri vengono lanciati tantissimi regali e giocattoli
di ogni tipo: palloni, materassini gonfiabili, pupazzi a
non finire... Alla fine della festa, il migliore carro viene premiato e non c’è rischio di rimanere a mani vuote. Intorno alle 17.30 siamo
di nuovo in viaggio, questa volta verso casa, ognuno di ritorno dalla festa con il proprio premio.
Estroclub offre queste e tante altre bellissime opportunità ai ragazzi, gratuitamente o con grandi agevolazioni, come ad esempio i
grandi sconti sugli abbonamenti a teatro. In questo modo i giovani soci sono invitati a conoscere il mondo circostante divertendosi.
Per conoscere le agevolazioni di Estroclub visita il sito www.romagnaest.it.
Con Formula Auto il risparmio è assicurato!
Da oggi con Formula Auto è possibile richiedere gratuitamente il preventivo per la polizza auto direttamente agli sportelli di Romagna Est.
Il gruppo Bcc Assicurazioni offre la possibilità di accedere a una nuova
piattaforma distributiva multicanale e Romagna Est, in quanto Banca di
click2Go
Credito Cooperativo, si propone di offrire a tutti i clienti e ai soci della
fai il preventivo
on-line
banca la possibilità di stipulare a condizioni agevolate la propria polizza
auto presso tutti i suoi sportelli bancari.
Il procedimento è semplicissimo e richiede davvero poco tempo: basta
comunicare il numero di targa dell’auto e la data di nascita del richiedente.
La convenienza è assoluta, considerando i tempi e le variabili che normalmente occorrono per una pratica del genere.
Il cliente può eseguire tutte le operazioni legate a Formula Auto, dalla
Con FormulaAuto assicurare la tua vettura
costruzione del preventivo alla sottoscrizione, dall’apertura del sinistro alla
sarà un vero gioco da ragazzi.
liquidazione, tramite gli sportelli della filiale, oppure chiamando il numero
www.bccassicurazioni.com
verde o autonomamente via internet grazie alla nuova piattaforma on-line.
Romagna Est si presenta con le carte in regola per competere nell’amMessaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo disponibile
su www.bccassicurazioni.com e presso gli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo.
bito della “bancassicurazione” e contribuire così alla soddisfazione delle
esigenze delle famiglie, dei singoli individui e delle imprese del territorio.
Anche questa volta, la scelta è quella di rispondere alle esigenze dei propri clienti: si tratta in questo caso della necessità di sicurezza
e protezione assicurativa, necessità che si fa sempre più stringente.
Formula Auto: un servizio veloce e completo, che garantisce la massima sicurezza e praticità a supporto delle famiglie nel risparmio.
FormulaAuto
20
IL BUONPAESE
La tradizione culinaria, e non solo, del maiale è in Romagna un punto fermo, ieri come oggi
“Il re degli animali è il maiale”
Ma la carne di maiale, fa bene alla
salute oppure no? Era il 2008, e alla
Torre di San Mauro Pascoli due insigni
professionisti, lo psichiatra riminese
Angelo Battistini e il noto gastronomo
Graziano Pozzetto, presentavano le rispettive tesi a condanna e a difesa del
gentil porco in un semiserio e singolare Processo al maiale. Il verdetto? In
terra di Romagna fu più che scontato:
vinse ovviamente il maiale, con buona
pace degli amanti delle braciolate in
compagnia e gli estimatori di trippa,
codino e rognone, costine e puntarelle
in umido, fegatelli, cotechini, ciccioli
e guanciale. Il maiale è tutto questo e
anche di più: per chi ama ripercorrere
i passi di un’antica tradizione contadina, questo animale era considerato
come “uno di famiglia”, cresciuto allo
stato brado, alimentato in maniera naturale e lasciato libero di rinfrescarsi
nel fango. Una cura non disinteressata,
consapevole del valore inestimabile
costituito dal suino nell’economia
mezzadrile di un tempo, quando far
arrivare a macellatura una bestia ben
ingrassata e in salute voleva dire sfamare intere famiglie per molti mesi.
In Romagna il culto del maiale
è parte di una tradizione che
ha radici lontane, tipica di una
cucina contadina e bracciantile
fondata sull’autosufficienza,
e che trovava appunto
nell’allevamento dei suini la sua
apoteosi: del maiale si sa, non si
butta via nulla
nulla. La resa era assicurata. E non
era solo una questione alimentare: la
smettitura del maiale era un evento di
festa, svolta nel periodo fra dicembre e
gennaio, un vero e proprio “sposalizio”
rituale dove ogni componente della
famiglia aveva un suo ruolo, su tutti
coloro che svolgevano le fondamentali
funzioni di scarnitori e beccai. Alla
macellazione e lavorazione delle carni
seguivano momenti conviviali di festa,
fatti di cibo, vino, canti e musiche.
Alla macellazione e lavorazione
delle carni seguivano momenti
conviviali di festa, fatti di cibo,
vino, canti e musiche
È proprio la ricchezza sapienziale di
questo rito che ha stimolato in Romagna la volontà di ripercorrere queste
tradizioni antiche facendole rivivere
in molteplici momenti conviviali collettivi, vere e proprie sagre paesane
dove si ripropone la conoscenza degli
antichi rituali, e soprattutto le buone
carni di esemplari cresciuti tradizionalmente, lontano dagli allevamenti
moderni ed omologati che tutto producono tranne che norcineria eccel-
In Romagna il culto del maiale è
parte di una tradizione che ha radici
lontane, tipica di una cucina contadina e bracciantile fondata sull’autosufficienza, e che trovava appunto
nell’allevamento dei suini la sua apoteosi: del maiale si sa, non si butta via
21
lente. Dal ravennate al forlivese fino
alle fiere a noi più vicine, due su tutte
la Fira de bagòin di Verucchio e la Festa de bagòin ma la Tora di San Mauro
Pascoli, senza dimenticare La Mora
bellariese e la sagra di Montiano, sono
varie le formule attraverso le quali il
pubblico può avvicinarsi alla storia e
degustazione del maiale. “La cosa che
ci preme -sottolinea Filippi Pierangelo dell’Associazione La Torre di San
Mauro- è il coinvolgimento dei giova-
IL BUONPAESE
ni. La fiera è un modo per avvicinare
le nuove generazioni alla tradizione
di mestieri antichi oggi scomparsi e
ad usanze come la veglia e il trebbo.
La fiera è un modo
per avvicinare le nuove
generazioni alla tradizione
di mestieri antichi oggi
scomparsi e ad usanze come
la veglia e il trebbo
la passione da Igea Marina a Sogliano,
dove alleva circa 60 esemplari di suini.
“Ho acquistato il fondo circa 5 anni
fa - racconta Semprini - il nostro è
un ciclo aperto dove seguiamo l’animale dalla nascita alla macellazione.
I maiali crescono su circa 6/7 ettari
di terra recintata, dove sono suddivisi
fra scrofe, verri e secondo le varie fasi
di crescita. Si alimentano una volta
al giorno, ad integrazione del pascolo, con cereali prodotti da noi. E’ importante familiarizzare con l’animale,
in modo che impari a riconoscere il
padrone e fidarsi. Per la macellazione e la stagionatura ci appoggiamo a
macellerie, ma l’intenzione è quella
di investire e completare la filiera in
azienda”. Le razze? “Ho verri di Cinta, More e Cinte senesi, che vengono incrociati con esemplari di razza
Durrock e Large white. Gli incroci
consentono di aumentare la resistenza dell’animale, perché la razza pura
è sempre più delicata”. Per gustare i
prodotti dell’azienda agricola La terra
di Semprini basta frequentare i mercati dei prodotti agricoli romagnoli, da
Rimini a Bellaria fino a Forlimpopoli.
Certo è che questa simpatica (e saporita) bestia continuerà a solleticare la
fantasia umana, fonte di detti prover-
Un particolare della festa è la benedizione degli animali nella chiesetta
di villa Torlonia, un momento molto
partecipato”. Il piatto forte? “Su tutti,
fagioli e cotiche. Forse perché è un
piatto che oggi a casa non si cucina
e anche trovarlo nei ristoranti non è
facile”. Oltre 60 i quintali di carne
suina cucinati a questi eventi, provenienti da allevamenti controllati. “Ma
è difficile accontentare tutti” - chiosa
Pierangelo. Per chi rimane a bocca
asciutta, rimangono pur sempre i prodotti offerti al dettaglio sui mercati
dagli allevatori locali che continuano
a perpetuare la tradizione dell’allevamento allo stato brado. Uno di questi
è Agostino Semprini, catapultato dal22
biali e reinterpretazioni ‘artistiche’ del
benamato porco, assurto agli onori
anche grazie a nutrite pagine letterarie.
Che dire, ad esempio, del noto capitano Brusaporci di Santarcangelo, poderoso mangiatore, che fece colazione
per sei giorni con maialini al forno?
I poveretti erano morti per malattia,
ma appunto, del maiale non si butta
nulla. Certo è che in Romagna oggi
come un tempo, “il re degli animali è
il maiale, non è certamente il leone!”.
Come non dare ragione a questa dotta
asserzione di Olindo Guerrini?
Certo è che in Romagna, oggi
come un tempo, “il re degli
animali è il maiale, non è
certamente il leone!”. Come
non dare ragione a questa dotta
asserzione di Olindo Guerrini?
AGENDA
Appuntamenti da non perdere fra l’Uso, il Rubicone e oltre
Eventi e non solo…
Bellaria
Savignano
Riparte il primo marzo per proseguire ogni prima domenica del mese fino a giugno
la Mostra scambio di antiquariato e collezionismo. Aprile è invece mese di
festa e movimento: torna Sport for peace, bella iniziativa sportiva che coinvolge i
ragazzi delle scuole locali (sabato mattina, 11 aprile) e la Fiera di Primavera (19
aprile) apre le porte alle iniziative di maggio, fra cui la tradizionale Festa di S. Croce
(30 aprile-3 maggio) e la Fiera di S. Eurosia (8-10 maggio).
Bellaria - Torneo Pecci
Savignano - Sport for Peace
Uno scambio di ricordi di soffitta, giocattoli, curiosità e fai da te: al Palacongressi
torna la bella iniziativa Bottegaio per un giorno (15 marzo) con occasioni originali per grandi e piccoli. Arriva la bella stagione e con essa la voglia di vita e sport
all’aria aperta. Corsa, bici e sport di squadra, ce n’è per tutti i gusti: Gran fondo
cicloturistica Mareterra (19 aprile), l’ormai storico appuntamento dal 2 al 5
aprile con il Torneo calcistico Pecci, sempre presente Kiklos con Young volley
on the beach (1-3 maggio) e infine tutti di corsa, a piedi o in vespa, con la Maratonina dei laghi (10 maggio) e il colorato e vintage Vespa day (9-10 maggio).
Roncofreddo
Una sagra longeva, imperdibile e gustosa: dal 15 al 17 maggio le colline di Roncofreddo ospitano la Sagra del pisello. Spettacoli, giochi e musica sono l’ideale
contorno di un’occasione per gustare ottimi piatti a base di questo legume, dallo
spezzatino alle seppie, dai sughi ai ripieni più ghiotti. E non solo: l’occasione è ottima
anche per provare vini, oli e altre primizie, all’insegna del chilometro zero e della
biodiversità.
Gambettola
Settimana colorata di eventi, maschere originali, tanto sport e divertimento quella
del Carnevale gambettolese (6-12 aprile), con gran finale di sfilate in notturna
e diurna. Ripassa puntuale come ogni anno nel fine settimana del 15-17 maggio la
corsa più bella del mondo, la storica Mille miglia, occasione per ammirare bellezze a quattro ruote.
San Mauro
Ancora fino ad ottobre, da martedì a domenica, è aperta presso Casa Pascoli
l’interessante mostra “I fratelli Pascoli”, con immagini e documenti come fonte
di indagine nei rapporti familiari del noto poeta romagnolo. E sempre dai luoghi
pascoliani prende il via anche quest’anno nella giornata del 1º maggio il Giro della
Torre, gara podistica organizzata dall’Asd Sanmaurese.
Rimini
Cesenatico
La primavera vien...veleggiando: consueta regata internazionale ‘Vele di Pasqua’
(3-5 aprile) a inaugurare una stagione di movimento e gusto a Cesenatico. Torna
puntuale l’appuntamento con Azzurro come il pesce (1-3 maggio, colonia Agip),
una tre giorni che vede protagonista il pesce ‘povero’ dell’Adriatico, ricco di gusto
e proprietà nutritive. E dopo il buon cibo non può mancare lo sport, al centro di
un concentrato di eventi il 23 e 24 maggio, con l’esposizione internazionale di
cicloturismo Ciclo e vento e la tripletta Nove Colli: minigranfondo, podistica
e randonné in notturna. Gran finale il 24 con il granfondo di 200 km.
Pronti a sollevare sabbia a colpi di freesbee e evoluzioni freestyle con l’edizione
Back to the future dell’ormai storico Paganello: dal 2 al 6 aprile si scontrano
sulle spiagge riminesi squadre provenienti da tutto il mondo, protagoniste di uno
spettacolo sportivo singolare e appassionante. Ancora sport il 25-26 aprile con le
corse Rimini marathon e Ten Miles, mentre dal 5 al 10 maggio Rimini ospita,
dopo 35 anni, il Raduno nazionale dei bersaglieri. Immancabile, ogni ultima
domenica del mese, l’appuntamento in centro con il mercato Rimini antiqua.
Rimini - Paganello
Santarcangelo
23
Il mese delle rose ha sempre l’intenso profumo e i variegati colori dei fiori nella
città clementina. Torna immancabile l’appuntamento con Balconi fioriti (16-17
maggio) con il ricco mercato dei fiori in piazza Ganganelli e tante iniziative collaterali
nel segno dell’arte e della tradizione. Per la gioia degli appassionati d’antiquariato,
il mercato La Casa del Tempo invade la piazza centrale ogni prima domenica
del mese.
n
t
’
e
a
n
c
ni… pro
a
r
T
spettive sul futuro
Credere nel lavoro
Bellaria Igea Marina, Sabato 14 marzo 2015
Ore 9.00 Palacongressi
Intervengono
Gaetano Curreri
Musicista, autore, cantante
Andrea Lucchetta
Campione mondiale di pallavolo,
commentatore sportivo
Giancarlo Mazzuca
Giornalista,
direttore de “Il Giorno”
Maria Serena Porcari
Vice Presidente
Associazione Dynamo Camp Onlus
Luigino Bruni
Economista, accademico, scrittore
Sergio Gatti
Direttore Federcasse
24
Una scelta con la testa…
Fly UP