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Le opportunità europee passano per Romagna Est Convegno del
febbraio 2015 Le opportunità europee passano per Romagna Est Convegno del 14 marzo a Bellaria: “Credere nel lavoro” Alberto Marvelli: un uomo, un santo Sommario EDITORIALI Credere nel lavoro 3 Credito cooperativo: nuovi obblighi, nuove opportunità?3 PRIMO PIANO CONVEGNO INTERVISTA Unione Europea. Tra regole ed opportunità 4 Credere nel lavoro 6 Passioni vincenti e solidali! 8 Non si può attendere. È il tempo di ATTUALITÀ fare! Cambio Franco svizzero - Euro. Una piccola buona notizia? EVENTI Dare valore al proprio tempo CULTURA BANCA E IMPRESA 9 10 11 Lèvati, o anima, e guarda 12 I fuochi di San Giuseppe 13 Esportare per vincere la crisi 14 Mutui prima casa garantiti dallo stato 14 BANCA E TERRITORIO Premio allo studio e medaglie d’oro ai soci 15 COOPERAZIONE ReeDoHub: cooperare e innovare 17 ROMAGNA EST BREVI Festa in Romagna, Torneo di Briscola, Vivere per gli altri... 18 NEWS Carnevale per i giovani di Estroclub a Cento, Formula Auto 20 IL BUONPAESE “Il re degli animali è il maiale” 21 AGENDA Eventi e non solo… La finestra Informazioni della Banca di Credito Cooperativo Romagna Est Sede legale: Corso Perticari 25/27, 47039 Savignano sul Rubicone (FC) Sede amministrativa: P.zza Matteotti 8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Registrazione Tribunale di Rimini n° 12/2006 Numero 34 (febbraio 2015) Direttore Responsabile Roberto Zalambani 23 Direzione e redazione P.zza Matteotti 8/9 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Coordinamento redazionale Angela Tassinari Stampa CISCRA - Villanova del Ghebbo (RO) Progetto e impaginazione Kaleidon Rimini Dipinto in copertina Particolare tratto da “Luce su Rimini” di Marisa Cenci Stampato su carta Eural da 115 grammi. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell’ambiente EDITORIALI Credere nel lavoro Il Convegno dal titolo “Credere nel lavoro”, che si terrà al Palacongressi di Bellaria sabato mattina prossimo, 14 marzo alle ore 9, è un’occasione straordinaria per approfondire una problematica al centro delle discussioni di questi anni di profonda crisi e che Romagna Est, con il suo calendario 2015, ha scelto come tema dell’anno. Spesso, parlando del lavoro, ci si sofferma troppo, se non esclusivamente, sui suoi aggettivi – precario, dipendente, autonomo, nero… – mentre viene elusa la domanda decisiva: che cosa è il lavoro? Personalità di grande spessore offriranno la loro riflessione a partire proprio da questa domanda. Non sarà tuttavia un appuntamento accademico. Oltre a nomi di esperti del settore e del mondo giornalistico, come il prof. Luigino Bruni, e il direttore Giancarlo Mazzuca, a testimoni del no profit come Serena Porcari di Dynamo Camp, avremo nomi dello spettacolo e dello sport come Gaetano Curreri, compositore e voce degli Stadio e Andrea Lucchetta campione del mondo di quella nazionale di pallavolo che fu definita “generazione di fenomeni”. Come di consueto la nostra vuole essere un’analisi “sul campo”, nei vari ambiti della vita sociale, andando a cercare eccellenze e maestri. Ovvero esperienze significative, impersonate da figure capaci di lasciare una traccia positiva per intraprendere una strada. In questi anni abbiamo sperimentato l’importanza decisiva di questi appuntamenti, per ricchezza di stimoli e per gli infiniti incontri significativi, messi a disposizione di tutti ed in particolare dei ragazzi che numerosi parteciperanno all’incontro. Pertanto l’invito è rivolto ad ognuno, perché non si perda l’occasione di incontrare personaggi di tale levatura raccolti tutti insieme in una mattina piacevole e di profonda riflessione, come sempre sapientemente coordinata dal direttore generale di Federcasse Sergio Gatti. L’appuntamento è per sabato 14 marzo! Corrado Monti Presidente di Romagna Est Tra cent’anni… prosp ettive sul futuro Una scelta con la testa… Invito Credito cooperativo: nuovi obblighi, nuove opportunità? Nelle ultime settimane molto si è detto, Ma quali sono le problematiche in Romagna Est gode di un patrimonio ragguardevole, accantonato in 110 si è scritto e si è anche deciso a proposi- ballo? È riconosciuto che durante questa crisi, anni di attività, eppure sarà d’obblito della Cooperazione di Credito. Protagoniste, loro malgrado, le Banche che appare interminabile, le “piccole go, come sempre, volgere uno sguardo Popolari e le Banche di Credito Coo- banche” (BCC e Popolari, appunto) al futuro e chiedersi come garantire il sono quelle che hanno erogato più rafforzamento della nostra presenza perativo. Con decreto, il Governo Renzi costrin- credito all’economia locale, incame- territoriale, con immutata capacità di ge le Banche Popolari più grandi (con rando, è ovvio, più crediti “anomali”, fare credito e di essere vicina ai soci, attivi superiori a 8 Miliardi) a rinuncia- cioè più crediti non restituiti (soffe- alle imprese, agli enti territoriali, alle re alla loro natura “cooperativa”, dove renze, incagli, etc.); questo fenomeno associazioni di volontariato, in una pavige la regola “una testa, un voto”, ed a comporta la necessità di fare adeguati rola a garantire ancora, coniugandola al trasformarsi, entro 18 mesi, in società “accantonamenti”, per sopperire anche futuro, la mutualità. Una nuova sfida per azioni, dove comanda chi ha più all’insufficienza delle garanzie (deprez- ci aspetta, dunque, da affrontare con zamento degli immobili e fermo del coraggio, così da trasformare, come azioni. già è accaduto nel passato, le novità in Le Banche di Credito Cooperativo, per mercato immobiliare). ora, sono esenti da questo “pericolo” Tali più stringenti parametri di sicurez- opportunità. ma è probabilmente solo un rinvio, se za obbligano le banche ad avere patrinel frattempo, cioè entro pochi mesi, moni sempre più cospicui per frontegil Credito Cooperativo non saprà “au- giare tutti i rischi ai quali devono fare Pierino Buda fronte e ad essere sempre più efficienti. Vice Presidente di Romagna Est toriformarsi”. 3 PRIMO PIANO Romagna Est, insieme al Credito cooperativo, in prima linea nel reperimento di risorse europee Unione Europea.Tra regole ed opportunità Paolo Garattoni, direttore generale di Romagna Est È un tema ricorrente, quasi un tor- Direttore, l’Europa è croce e delizia per mentone che non accenna a diminui- gli italiani. Come è la situazione attuale re, quello che riguarda il non semplice dal punto di vista economico? In questi ultimi mesi, in coincidenrapporto tra i cittadini europei e le istituzioni della UE. Un tema discusso e za con la discussione politica collegata che apre tensioni, incomprensioni, fino alle misure del Governo (dai “decreti ad arrivare a posizioni estreme, perfino del Fare” alla Legge di Stabilità), ed al continuo monitoraggio del rispetto viscerali. Se oggi questo è vero persino sul pia- dei limiti relativi all’equilibrio di bino politico, si pensi alle recenti elezioni lancio, è tornato di strettissima attuain Grecia, incentrate su di una campa- lità il potenziale sostegno alla nostra gna elettorale anti europeista, tuttavia economia reale da parte dell’Europa. è indubbio che il nodo della questione È tornato di strettissima trovi nelle scelte economiche la sua raattualità il potenziale sostegno dice più significativa. Eppure le risorse messe a disposizione dell’Europa non alla nostra economia reale da mancano. parte dell’Europa. Ciò con Un procedimento farraginoso ed particolare riferimento ai inefficienze tutte italiche, purtroppo, Fondi Strutturali e al loro non portano a non sfruttare tali risorse piepieno utilizzo, da parte degli namente. enti italiani preposti In questo contesto, anziché rinchiudersi nella fin troppo diffusa logica del Ciò con particolare riferimento ai lamento, che genera un’impotente rabbia, il Credito cooperativo si è posto Fondi Strutturali e al loro non pieno nelle condizioni di facilitare il reperi- utilizzo, da parte degli enti italiani mento di fondi per le nostre imprese. preposti, nelle ultime programmazioAndiamo a vedere di che si tratta, dia- ni finanziarie europee, inclusa quella logando con il direttore di Romagna appena conclusa (2007-2013). Est Paolo Garattoni. La sede della Banca Europea per gli Investimenti (o BEI) in Lussemburgo Come si sta muovendo l’Europa in tal senso? Alla precedente analisi occorre collegare l’incremento sia delle risorse, previsto nell’attuale programmazione UE 2014-2020, che delle modalità di sostegno comunitario attraverso nuove e più importanti misure per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese, e questo sia per quanto riguarda le misure di sostegno a gestione comunitaria diretta, sia attraverso quelle misure gestite ed attuate ai livelli nazionale e regionale, come i fondi strutturali. Quali i fini e le modalità di azione messe in atto? Il fine è quello di stabilizzare i mercati finanziari. Per questo la BCE ha posto in essere una serie di iniziative di carattere straordinario. In un’ottica prospettica, però, gli organismi centrali in questo ruolo dovranno essere affiancati anche da altre istituzioni europee; in tal senso, si registrano già dei primi importanti segnali, volti ad esempio, ad attribuire al Gruppo BEI di Lussemburgo (Banca Europea degli Investimenti e Fondo Europeo per gli Investimenti) un ruolo ancora più centrale, sia in termini quantitativi, sia qualitativi. Gruppo BEI. Ci aiuta a capire meglio di che si tratta? Il Gruppo BEI, sia direttamente, attraverso i propri prodotti, sia indirettamente in qualità di gestore degli strumenti ed incentivi dell’Unione Europea, rappresenta da 55 anni il principale organismo di sostegno delle realtà imprenditoriali, pubbliche e private, messo in campo dalla UE 4 PRIMO PIANO PMI e contribuire così allo sviluppo sostenibile del territorio. … ed importante anche a livello europeo… Il Gruppo BEI, sia direttamente, attraverso i propri prodotti, sia indirettamente in qualità di gestore degli strumenti ed incentivi dell’Unione Europea, rappresenta da 55 anni il principale organismo di sostegno delle realtà imprenditoriali, pubbliche e private, messo in campo dalla UE. Dunque la sua attività è di particolare interesse per il nostro sistema economico? In tale contesto evolutivo nascono indubbiamente delle opportunità per il sistema bancario italiano, che spingono a valutare nuove forme di collaborazione con Bruxelles (Commissione UE) e Lussemburgo (Gruppo BEI). E qui si è inserito il Credito cooperativo… Sì. In particolare, il Gruppo bancario Iccrea – il gruppo di Società alle spalle delle Banche di Credito Cooperativo - ha avviato un percorso volto a sviluppare ulteriormente i rapporti operativi già in essere con la BEI (si vedano le diverse operazioni di cartolarizzazione finora realizzate tra Iccrea BancaImpresa e BEI) con l’obiettivo di rendere ancora più efficiente ed efficace il proprio supporto alle Banche di Credito Cooperativo ed operare nell’ottica di migliorare il mix di utilizzo dei vari canali esterni - nazionali e comunitari, per esempio - su importanti tematiche come quella del funding (in primis quello a medio e lungo termine) e delle garanzie, sia per attenuare il rischio di credito, sia per un minor assorbimento di patrimonio. Sul funding come si è mosso il Credito cooperativo? Per quanto riguarda il funding, Iccrea Banca - altra società del Gruppo bancario Iccrea - ha perfezionato (in qualità di co-arranger, insieme a RBS) la prima operazione europea di cartolarizzazione* multi- originator di crediti commerciali sottoscritta dalla BEI. L’operazione conclusa a dicembre a Londra, vede come protagoniste 14 BCC di diverse regioni d’Italia tra le quali Romagna Est. Iccrea Banca - altra società del Gruppo bancario Iccrea - ha perfezionato (in qualità di co-arranger, insieme a RBS) la prima operazione europea di cartolarizzazione multi- originator di crediti commerciali sottoscritta dalla BEI. L’operazione conclusa a dicembre a Londra, vede come protagoniste 14 BCC di diverse regioni d’Italia tra le quali Romagna Est Un’opportunità importante per Romagna Est… Sì certo, l’operazione consente a Romagna Est di diversificare canali e strumenti di finanziamento a condizioni particolarmente competitive al fine di dotare la banca di risorse adeguate per continuare a essere vicina alla propria clientela, soprattutto in una fase in cui la liquidità rappresenta una leva fondamentale per assistere le 5 Senza dubbio. Tale operazione, pioniera nel suo genere in Europa, ha una valenza sia strategica che operativa talmente significativa, non solo per il Sistema del Credito cooperativo, ma anche per la BEI per migliorare l’accesso al credito delle PMI. A conclusione, quale il significato globale di questa importante operazione finanziaria? E’ nostra convinzione che tutto ciò non sia solo un ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi, ma, in virtù della vicinanza della banca locale all’economia reale, sia un’opportunità per un maggior e miglior utilizzo delle risorse messe a disposizione per il nostro Paese e che possa fornire un contributo alla sua ripresa economica. È un’opportunità per un maggior e miglior utilizzo delle risorse messe a disposizione per il nostro Paese, che potrà fornire un contributo alla sua ripresa economica Queste operazioni sono un ulteriore riconoscimento all’intero sistema del Credito Cooperativo della vicinanza ai suoi territori, intesi come persone, valori, tradizioni, tutte leve fondamentali per garantire una ripresa solida e duratura, in quanto effettivamente sorretta dalle competenze e dalle professionalità locali sia del sistema finanziario, sia di quello produttivo. * La cartolarizzazione è un’operazione finanziaria che consiste nella cessione a titolo oneroso di un portafoglio di crediti o di altre attività finanziarie (non negoziabili) ad una societàveicolo (SPV, Special Purpose Vehicle) abilitata ad emettere titoli obbligazionari (negoziabili) sui mercati nazionali o internazionali in cui sono incorporati i crediti ceduti. CONVEGNO Il tradizionale Convegno di Romagna Est lancia un chiaro messaggio: ripartire dal lavoro si può! Credere nel lavoro Da alcuni anni ormai Romagna Est sta cercando di fornire spunti e individuare strade per poterci riprendere in mano il presente e uscire dalla crisi che ha colpito l’economia mondiale. Giunti infatti al sesto convegno del ciclo di incontri pluriennale dal titolo “Tra cent’anni: prospettive sul futuro”, si affronterà quest’anno il tema più che mai attuale del lavoro. Cosciente del momento difficile che stiamo attraversando, la visione di Romagna Est rimane speranzosa e propositiva: “Credere nel lavoro” è il tema che andrà a declinarsi nel corso della mattina di sabato 14 marzo presso il Palacongressi di Bellaria Igea Marina. Il lavoro come valore, come riscatto, come strumento per acquisire o riacquistare dignità, un lavoro che non è solo ricchezza che produce, ma anche valore sociale che costruisce Cosciente del momento difficile che stiamo attraversando, la visione di Romagna Est rimane speranzosa e propositiva: “Credere nel lavoro” è il tema che andrà a declinarsi nel corso della mattina di sabato 14 marzo presso il Palacongressi di Bellaria Igea Marina, già affrontato in parte assieme ai protagonisti del Calendario 2015 attraverso immagini e parole guidate dall’idea di porre al centro il lavoro come valore, come riscatto, come strumento per acquisire o riacquistare dignità, un lavoro che non è solo ricchezza che produce, ma anche valore sociale che costruisce. Un lavoro che realizza sogni e passioni di persone che attraverso di esso danno un senso alla loro vita, nonostante le difficoltà e le Tra cent’anni… prospe ttive sul futuro Credere nel lavoro Bellaria Igea Marina, Sabato 14 marzo 2015 Ore 9.00 Palacongressi Intervengono Gaetano Curreri Musicista, autore, cantante Andrea Lucchetta Campione mondiale di pallavolo, commentatore sportivo Giancarlo Mazzuca Giornalista, direttore de “Il Giorno” Maria Serena Porcari Vice Presidente Associazione Dynamo Camp Onlus Luigino Bruni Economista, accademico, scrittore Sergio Gatti Direttore Federcasse Una scelta con la testa… criticità. Volti ed esperienze che hanno fatto emergere lo spirito del lavoro che spinge a trovare, nuove sfide, nuove soluzioni, un lavoro capace di dare risposte utili al nostro vivere, che sa pensare all’oggi ma guardare speranzoso anche al domani. Da qui il desiderio di approfondire questo tema dedicandovi il convegno di marzo. Il convegno sarà come di consueto aperto a tutti gli interessati. Invitati speciali, oltre ai soci, saranno proprio coloro per i quali il lavoro sarà presto non più solo una parola ma una realtà e nelle cui mani c’ è il futuro del nostro Paese: quasi 700 ragazzi provenienti da numerosi Istituti scolastici del territorio compresi fra le province di Rimini e Forlì-Cesena. Il convegno sarà come di consueto aperto a tutti gli interessati. Invitati speciali, oltre ai soci, saranno proprio 6 coloro per i quali il lavoro sarà presto non più solo una parola ma una realtà e nelle cui mani c’è il futuro del nostro Paese: quasi 700 ragazzi provenienti da numerosi Istituti scolastici del territorio compresi fra le province di Rimini e Forlì-Cesena. Si riuniranno per l’occasione ospiti d’alto calibro motivati a discutere e sviscerare sotto differenti aspetti e punti di vista il tema del lavoro, una tavola rotonda di esperienze e riflessioni che si alterneranno in un dibattito come di consueto abilmente orchestrato dal Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti. A Luigino Bruni, professore ordinario di Economia politica presso l’Università Lumsa di Roma, il compito di approfondirne gli aspetti principalmente economici e di settore, ma non solo. Ha difatti di recente scritto un libro dal titolo “Fondati sul lavoro” dove ha scelto di accantonare gli aggettivi come precario, dipendente, autonomo, nero, lasciando il posto a felici escursioni tra la vita e la teoria, senza mai perdere di vista la valenza fondativa del lavoro nella vita umana. Per arrivare infine alla dimensione autentica del lavoro come lo intende Bruni, vale a dire la produzione all’interno della dimensione relazionale e simbolica, della fraternità e del dono reciproco. CONVEGNO Aspetto quest’ultimo sicuramente condiviso da Maria Serena Porcari, Vice Presidente dell’Associazione Dynamo Camp Onlus e Consigliere Delegato di Fondazione Dynamo a Pistoia. Una donna forte che ha saputo rinnovarsi nel lavoro accettando di diventare parte di un grande progetto chiamato appunto Dynamo Camp, un’associazione non-profit che in tutto il mondo promuove e gestisce camp di vacanza appositamente strutturati per ospitare gratuitamente bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi e croniche sia in terapia attiva che nella fase di post ospedalizzazione. poi la carriera da giornalista. Si formò come professionista e come persona lavorando con il collega Ferruccio de Bortoli al Corriere della Sera, grazie al quale si appassionò alla politica, e poi a contatto con grandi personalità come quella di Indro Montanelli, mentre era vicedirettore alla Voce. Il lavoro come passione, come coinvolgimento di sé ma anche dell’altro, è comune ad un ulteriore ospite del convegno. Si tratta di Gaetano Curreri, il cantante di Bertinoro leader degli “Stadio” che darà un tocco artistico e musicale al tema ed alla mattina. La sua carriera ha avuto inizio nelle balere e nelle sale da ballo della proDopo una laurea in Bocconi, una vincia di Modena alla fine degli anni fulminea carriera in IBM e due figli, sessanta: fondamentale per lui è stato sceglie di intraprendere questa intensa l’incontro con Vasco Rossi, allora gioesperienza, tramite una fondazione in vanissimo e ancora sconosciuto, col cui portare le competenze del profit quale ha iniziato un proficuo rapporto nel non profit. Tra gli importanti nomi protagonisti della mattinata compare anche quello di Giancarlo Mazzuca, direttore della testata giornalistica Il Giorno, ex direttore del Quotidiano Nazionale e del Resto del Carlino. Romagnolo d’origine, è nato e ha vissuto la sua infanzia a Forlì. Si iscrisse alla facoltà di Medicina per “fare contenti i genitori”, soprattutto il padre medico, ma poi un desiderio più forte e personale gli fece cambiare strada e studi. Scelse infatti di passare alla facoltà di Scienze Politiche e intraprendere 7 di collaborazione partecipando anche alla fondazione di Punto Radio, una delle prime radio libere di Italia. Nel 1979 accompagna Lucio Dalla e Francesco De Gregori nel tour di “Banana Republic” con il gruppo che di lì a poco si trasformò negli Stadio. E dulcis in fundo, un campione sportivo che è riuscito a trasformare la sua grande passione per la pallavolo in un lavoro a tempo pieno, anche una volta appese le ginocchiere al chiodo. Andrea Lucchetta, soprannominato Crazy Lucky per la singolare capigliatura a spazzola in diagonale e il temperamento esuberante, è considerato un membro in Italia della cosid- detta generazione di fenomeni. La sua esperienza con la nazionale italiana conta ben 292 presenze e tre World League consecutive nel 1990, 1991 e 1992. Nei mondiali del 1990 è stato anche premiato come miglior giocatore. Ormai ex-pallavolista, dal 2009 è commentatore Rai dei più importati incontri pallavolistici. È molto attento anche alle giovani generazioni che affascina e coinvolge grazie al suo temperamento e al suo amore per la pallavolo trasformandoli, sempre nel rispetto del sano agonismo insito in questo sport, in nuove giovani promesse. Una mattina insomma da assaporare fino in fondo e che ci lascerà con un po’ di consapevolezza in più e tanti spunti per il futuro. INTERVISTA La scelta di Maria Serena Porcari, manager di successo, per il no profit Passioni vincenti e solidali! Maria Serena Porcari, Vicepresidente dell’Associazione Dynamo Camp Onlus. “Segui le tue passioni e sappi scegliere il tuo datore di lavoro”. E’ questo il consiglio di Maria Serena Porcari ad un giovane in cerca di futuro. L’imprenditrice no profit sarà ospite al convegno di Romagna Est sul tema “Giovani e lavoro” che il 14 marzo a Bellaria Igea Marina vedrà partecipi, tra gli altri, un migliaio di ragazzi delle scuole del territorio. “Segui le tue passioni e sappi scegliere il tuo datore di lavoro”. E’ questo il consiglio di Maria Serena Porcari ad un giovane in cerca di futuro Nella vita Maria Serena Porcari è Vice Presidente Operativo di “Dynamo Camp”, il primo Camp di Terapia Ricreativa in Italia che accoglie gratuitamente per periodi di vacanza bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi come malattie oncoematologiche, neurologiche e diabete, secondo il principio che lo svago sia da considerare seriamente nella vita dei piccoli malati, e si occupa, sempre in maniera gratuita, dell’intera famiglia, perché la diagnosi di una malattia grave non colpisce unicamente i bambini. Situato in provincia di Pistoia, in un’oasi di oltre 1200 ettari affiliata WWF, nel 2014, l’ottavo di attività, il Camp ha realizzato questi numeri: 1200 bambini accolti; 190 famiglie; una rete di 74 ospedali e 50 associazioni in Italia e all’estero; 19 medici e 23 infermieri; 629 volontari; 45 dipendenti e 61 stagionali, da chi si occupa della cura dei cavalli all’ex consulente di Mc Kinsey che fa il controllo di gestione, dal regista teatrale allo speaker radiofonico, dall’artista circense all’istruttore di arrampicata, per donare ai piccoli esperienze uniche. Per esempio, dal 2011 a 1.000 metri di altezza è operativo un campo tendato con strutture mediche adeguate per pernottare in altura, praticando il tiro con l’arco e zipline, escursioni notturne sotto il cielo stellato, passeggiate nel bosco. Ma la vera impresa non è solo questa, bensì fare in modo che l’attività sia finanziata quasi interamente tramite raccolta fondi, ovvero con risorse private. Nel 2013 su 4 milioni di raccolta, il 37% proveniva da individui, il 42% da aziende e solo il 4% dall’ente pubblico, il che rende la struttura sostenibile e, anzi, produttrice di posti di lavoro. Tutto ciò è nato da un’idea di Vincenzo Manes, fondatore di Dynamo Camp e Presidente della Fondazione Dynamo. Oltre che Presidente e Amministratore delegato della holding Intek Group SpA e padre di tre figli, Manes è stato – tra le molte altre cose 8 – uno dei fondatori del settimanale Vita, punto di riferimento per il terzo settore. Al suo fianco, dall’inizio, Maria Serena Porcari, Vice Presidente Operativo dell’Associazione Dynamo Camp Onlus. Una laurea con lode in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano e incarichi anche a livello internazionale. A sua volta sposata con 3 figli, a 28 anni già dirigente Ibm, Porcari ha lasciato una carriera più che consolidata nel profit per prendere in carico la gestione operativa del progetto, ispirato all’americano “Hole in the Wall Camps” dell’attore Paul Newman. Negli anni Dynamo diventa una cosa grande, assumendo la fisionomia di un gruppo di imprese sociali, diversificate sia per natura giuridica che per settore. Nel 2010 nasce Dynamo Academy che opera nella formazione utilizzando gli spazi del Camp quando non sono occupati dai piccoli ospiti; è in partenza l’attività nel ramo alimentare con Pro Dynamo e dell’ambiente con Oasi che si occupa di allevamento, attività agricola e agriturismo. Alla base, la convinzione che si debba operare sempre puntando sulla massima qualità e competenza, dall’ultimo dei volontari entrato in staff al primo dei dirigenti. “Facciamo colloqui molto seri ai volontari – spiega l’imprenditrice – perché a loro affidiamo i nostri bambini. Verifichiamo la passione e la vera motivazione che spinge chi aspira a lavorare con noi e i talenti della persona, che una volta scelta, viene attentamente formata e preparata e impara velocemente a lavorare. Abbiamo una visione chiara di dove vogliamo andare. Se si pensa che per operare nel no profit basti la passione, si sbaglia. Bisogna puntare allo sviluppo. Dopo questa esperienza, sei talmente legato a Dynamo che inizi a raccogliere fondi per noi”. INTERVISTA Mario Calabresi, direttore del quotidiano “La Stampa”, continua a spronare i nostri giovani con il suo ultimo libro Non si può attendere. È tempo di fare! Giornalista Mario Calabresi Incoraggiare i giovani a non mollare, farsi strada in questo deserto senza rinunciare alle proprie passioni, armandosi però di buoni occhiali per guardarsi intorno. È il tema dell’ultimo libro di Mario Calabresi, “Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa”, dato alle stampe a fine 2014. Ancora una volta Romagna Est, che aveva già ospitato Mario Calabresi al convegno del 2012 sul tema “Giovani: vivere il presente, costruire il futuro”, si trova in sintonia con le tematiche care al direttore del quotidiano torinese “La Stampa”. Il convegno in arrivo il prossimo 14 marzo al Palacongressi di Bellaria-Igea Marina in cui, tra gli altri, sono coinvolti i giovani delle scuole del territorio, parlerà di “Giovani e lavoro”. Direttore, le storie del Suo libro sono accomunate da un messaggio di incoraggiamento. La famiglia che ruolo può giocare? tere insieme uno stipendio minimo, con orari da “lavori forzati”, a volte grandi responsabilità sottopagate? Le storie del giovane mugnaio che riabilita la macinatura a pietra Quello che mi stava a cuore era far sì abbandonata dal padre ricavandone che i giovani non si lascino contagiare un grande business del cibo biologico dall’idea che qualunque cosa tu fai sei e naturale e del pescatore che cerca inutile, tanto il futuro è già segnato in le emozioni più intense della sua vita negativo, tutto è declinante. in alto mare non provengono dalla Silicon Valley. Uno di quei ragazGianluigi Rho e Mirella Capra, i prota- zi aveva fatto appena la terza media gonisti, sono state persone eccezionali… ed era destinato dalla madre ad una non è da tutti. carriera di gommista. La cosa che mi Non significa che tutti debbano sta più a cuore è questa: i ragazzi di prendere su e andare in Africa a cam- oggi iniziano da condizioni di parbiare la propria vita. Però la storia di tenza privilegiate rispetto ai genitodue ragazzi che pensano che la loro lista ri o ai nonni. Tutti possono studiadi nozze debba contenere l’occorrente re, possiedono il telefonino, vivono per aprire un piccolo reparto di ma- in case riscaldate. Queste condizioni ternità in Africa offre un bello slancio. 50 anni fa non c’erano. Oggi però ci I due in questione hanno poi trovato sono meno prospettive. Se un tempo persone che li hanno seguiti nel loro sceglievi di studiare medicina, sapevi progetto e questa realtà ha cambiato in che avresti percorso dei binari certi, meglio la vita di tanta gente. Parliamo che ti avrebbero condotto a diventare di due ragazzi di 25 e 26 anni, laureati medico. Oggi davanti hai il deserto, appena usciti dall’università. non si vede la pista, ci sono più possibilità, ma meno stereotipate. Ciò crea Crede che il bel messaggio possa giunge- confusione, ansia, insicurezza. Davanre anche a quei giovani adulti precari e ti a questa frontiera spesso i ragazzi costretti a svolgere più mestieri per met- sono soli. 9 Spesso i genitori, che sono abituati ai binari, non sanno che consigli dare su come ci si orienta nel deserto. Allora bisogna cercare di non dimenticarsi mai il tempo in cui si vive. Quello di oggi è il tempo delle tecnologie, dei social media, dei messaggini, di skype, dei voli low cost e dei taxi economici alla portata di tutti. Un mondo nuovo e diverso. Quelle novità hanno distrutto i vecchi binari. Se i giovani, figli di questo mondo nuovo, si mettono gli occhiali di 50 anni fa è chiaro che il conto tra la realtà che hanno davanti e le indicazioni che si trovano a seguire non torna. Ma se il giovane avvocato che ha studiato diritto civile inizia ad occuparsi di privacy, nuove tecnologie, diritto internazionale, avrà certamente nuove possibilità di trovare lavoro. Se aspiri a lavorare in un giornale e pensi che la bella scrittura sia sufficiente sei rimasto a 50 anni fa. Non è vero che i giornali non assumono. Noi abbiamo assunto di recente sei giovani che sanno raccontare professionalmente storie con foto, video, strumenti multimediali che appartengono a questo mondo nuovo. Il consiglio da seguire allora ce lo può dare Lei? Tenete gli occhi aperti, seguite le vostre passioni declinandole nel tempo di oggi. Tappatevi le orecchie se vi dicono che è tutto finito e accettate di sbagliare. Meglio fare e sbagliare, non si può attendere. Tenete gli occhi aperti, seguite le vostre passioni declinandole nel tempo di oggi. Tappatevi le orecchie se vi dicono che è tutto finito e accettate di sbagliare. Meglio fare e sbagliare, non si può attendere. ATTUALITÀ Proviamo a capire cosa c’è dietro alla scelta della Svizzera, con l’aiuto del prof. Antonello Eugenio Scorcu Il cambio Franco svizzero - Euro e il Quantitative Easing Il 15 gennaio la Banca Centrale Svizzera, cogliendo di sorpresa l’Europa e in generale il mondo finanziario, ha deciso di sganciare il franco svizzero dall’euro dando il via al cambio libero. Da circa tre anni il tetto del cambio era tenuto artificiosamente basso (1,20 franchi per 1 euro) per controbilanciare gli effetti di una domanda di valuta svizzera tradizionalmente alta in quanto ritenuta un ‘bene rifugio’. Dopo la mossa, l’euro è sprofondato ai minimi storici contro il franco a 0,85 centesimi per poi risalire a 1,03 franchi, mentre rispetto al dollaro la caduta a botta calda è arrivata a 1,1575, il livello più basso da novembre 2003. L’ennesimo colpo alla già contestata unità monetaria dell’Europa? E con quali conseguenze per i paesi dentro e fuori l’area euro, e per l’Italia? Ce ne parla Antonello Eugenio Scorcu, ordinario del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna che collega il fenomeno al Quantitative Easing (QE), il vasto programma di acquisto dei titoli pubblici lanciato dalla Banca Centrale Europea pochi giorni dopo. “Il QE - spiega l’esperto - è un portato della vecchia crisi dei subprime e interviene sulla seconda crisi, quella del debito sovrano, permettendo da una parte acquisiti di titoli pubblici con conseguente abbassamento dei tassi di interesse e inducendo dall’altra una maggiore distribuzione del credito, da parte delle banche, a famiglie e imprese. Distribuzione peraltro già in corso. Con l’immissione di liquidità attraverso il QE - prosegue il professore - si dovrebbe dare una spinta in termini di modifica delle aspettative, sia di famiglie che di imprese. IL QE durerà tutto il tempo necessario fino a riportare la domanda ad un certo livello. Il 2 per cento di crescita dell’indice dei prezzi è l’obiettivo, assolutamente lontano dall’attuale dinamica che ci colloca in te del quale gli sforzi della BCS di tenere un tetto per il cambio sarebbero comunque vanificati) , un potenziale rafforzamento dell’export verso i paesi di area dollaro, Stati Uniti e Canada, e in tutti i paesi che in qualche modo ne sono pesantemente influenzati, come ad esempio la Cina. deflazione.” Dunque se la caduta dei tassi di interesse era il primo effetto desiderato, ed ottenuto, il secondo effetto che doveva portare alla modifica delle prospettive di crescita e delle aspettative di imprese e famiglie deve ancora realizzarsi, anche in termini di spesa, beni, servizi e investimenti. “La spesa per investimento è una scommessa per il futuro”, sostiene Scorcu citando le grandi infrastrutture, quali ad esempio la Torino-Lione. “Bisogna cambiare le prospettive che da pessimistiche possono diventare ottimistiche”, ripete ancora l’economista, nelle cui parole rieccheggia l’invito di Mario Draghi alla fiducia come motore della ripresa. “La spesa per investimento è una scommessa per il futuro”, sostiene Scorcu citando le grandi infrastrutture, quali ad esempio la TorinoLione. “Bisogna cambiare le prospettive che da pessimistiche possono diventare ottimistiche” Anche l’inversione di rotta svizzera si deve in sostanza leggere come una piccola buona notizia per l’Europa che in questo contesto di politica monetaria espansiva vede, seppure a costo di un indebolimento dell’euro (a fron10 Negli anni ’50 l’Italia inventava il Moplen e vantava una notevole industria farmaceutica, oggi le industrie di chimica fine sono collocate in Germania o in Svizzera. Dobbiamo sempre rilanciare e metterci in gioco. Le condizioni ci sono, anche nell’immediato. Sta a noi coglierle, vivere un’altra occasione perduta è oramai un lusso che non ci possiamo permettere “Di fronte a competitor con costi di manodopera ed energia molto bassi, la nostra industria in particolare deve recuperare un ritardo economico oltre che, ancora prima, culturale; a livello sistemico le nostre imprese sono molto piccole e, per quanto eccellenti, non abbastanza organizzate per andare sui mercati internazionali; scontano un modello imprenditoriale basato sulla famiglia e su un concetto di proprietà che ha scoraggiato il “going public”; si sono talvolta “sedute” sugli ottimi risultati (per esempio nella manifattura) dimenticando che se negli anni ’50 l’Italia inventava il Moplen e vantava una notevole industria farmaceutica, oggi le industrie di chimica fine sono collocate in Germania o in Svizzera. Dobbiamo sempre rilanciare e metterci in gioco. Le condizioni ci sono, anche nell’immediato. Sta a noi coglierle, vivere un’altra occasione perduta è oramai un lusso che non ci possiamo permettere”. EVENTI Il tempo è prezioso. Dunque perché non metterlo in comune? Il Trentennale della Banca del Tempo Dare valore al proprio tempo Comprare il tempo. È da sempre il sogno dell’uomo; il topos per eccellenza delle letterature che hanno inventato l’elisir di lunga vita e la pietra filosofale, Faust e Dorian Grey; la promessa delle industrie cosmetiche che riempiono le rughe per regalare – anzi vendere – l’eterna giovinezza. A Santarcangelo hanno inventato - primi in Italia ormai trent’anni fa – un sistema che pragmaticamente si avvicina ben di più al sogno: la Banca del Tempo. Un vero e proprio Istituto di Credito con tanto di conto corrente e libretto degli assegni i cui titolari hanno come unico obbligo – e del resto siamo in una banca – che i conti vengano periodicamente pareggiati E invece a Santarcangelo hanno inventato - primi in Italia ormai trent’anni fa – un sistema che pragmaticamente si avvicina ben di più al sogno: la Banca del Tempo. Un vero e proprio Istituto di Credito con tanto di conto corrente e libretto degli assegni i cui titolari hanno come unico obbligo – e del resto siamo in una banca – che i conti vengano periodicamente pareggiati. La moneta di scambio sono ore per servizi di qualunque genere, dal lavaggio auto alle pulizie, allo svolgimento pratiche d’ufficio, a ore di compagnia per passeggiate o lezioni di inglese. Si offre di tutto un po’ e non ci sono vincoli per il deposito o il prelievo di tempo, si possono scambiare una, due, dieci ore a settimana o al mese. Ecco allora che se volessi andare a Roma ad un concerto potrei chiedere ospitalità al socio della locale Banca del Tempo che mi fornirà un posto letto al “costo” di otto ore, valore fissato dall’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo che nel frattempo si è costituita e oggi vanta come socie la metà delle banche del tempo sorte in questi trent’anni in Italia, che sono circa 500. Alla base del funzionamento di questi istituti, il concetto dello scambio di prestazioni che rende la vita quotidiana un po’ meno faticosa e che una volta veniva praticato nelle relazioni di buon vicinato, ormai però quasi scomparse. “Sempre più raramente – ci spiega Vittorio Silenzi, Presidente della Banca del Tempo di Santarcangelo, in carica da ormai 14 anni - in un condominio si conosce il proprio vicino di pianerottolo. La Banca del tempo rompe l’isolamento e funziona moltissimo. Al convegno che abbiamo realizzato in occasione della nascita della Banca del Tempo di Piacenza ho ribadito la necessità di attivare la collaborazione tra banche del tempo. Quando si presta un servizio si mettono ore a credito in banca che si possono riscuotere quando se ne ha bisogno”. Se in una città come Roma la Banca del Tempo conta qualcosa come oltre 6 mila soci, a Santarcangelo hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 49 iscritti. In regione esistono una trentina di questi istituti e molti altri stanno appena sorgendo (tra le più giovani quelle di Bellaria, Rimini, Savignano sul Rubicone). “Se c’è una cosa che oggigiorno manca davvero a tutti è proprio il tempo, e i nuovi soci sono sempre i benvenuti”, sottolinea il Presidente Silenzi concludendo con un ringraziamento a chi ha contribuito a fondare la Banca del Tempo santarcangiolese nel 1985, l’allora sindaco Cristina Garattoni. Ora i soci sono impegnatissimi ad organizzare il trentennale. Il programma, dal titolo “Banche del tempo. Da una a 500 in vent’anni” è definito per sabato 30 maggio. 11 Al centro un convegno cui parteciperanno le autorità locali, il Presidente Vittorio Silenzi, Maria Luisa Petrucci, Presidente dell’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo, Maria Vittoria Fabbri della Regione Emilia Romagna che sostiene le Bdt le quali potrebbero diversamente contare solo sull’autofinanziamento, Leonina Grossi già Consigliere per le Pari Opportunità della Provincia di Rimini e la moderatrice Daniela Ceccarelli. La giornata, aperta a tutti gli interessati, avrà inizio alle ore 9 e proseguirà poi con una visita al Borgo Vecchio a cura della Pro Loco e uno spettacolo Teatrale a Cura dei Soci della Banca del Tempo per poi concludersi con torta di compleanno e spumante. Per chi volesse diventare socio, unico modo per accedere alla Banca del Tempo, è possibile contattare il numero 347 8701066 oppure scrivere a [email protected]. La Banca del Tempo è aperta in via G. da Serravalle 8/B il giovedì dalle ore 9 alle ore 11. CULTURA Sta girando la Romagna la mostra dedicata ad Alberto Marvelli. È costituita dalle opere di ben 54 artisti Lèvati, o anima, e guarda Sopra: una foto di Alberto Marvelli A destra: “Luce su Rimini” di Marisa Cenci A dieci anni dalla beatificazione del riminese Alberto Marvelli, celebrata da Giovanni Paolo II a Loreto, nella piana di Montorso, la diocesi di Rimini ha moltiplicato iniziative di vario genere, allo scopo di far conoscere a tutti la straordinaria vita di questo giovane, morto all’età di soli 28 anni. Marvelli, il cui corpo è custodito nella Chiesa di Sant’Agostino a Rimini, vide crescere la sua fede all’interno dell’Azione Cattolica. Studente al liceo classico e poi in ingegneria, fu protagonista della ricostruzione della Rimini liberata, quale assessore ai lavori Pubblici sotto il governo del CLN, capo sezione del Genio Civile, consigliere comunale per la Democrazia Cristiana, membro della Società Operaia di Luigi Gedda, fondatore della prima Cooperativa “bianca” del territorio (cooperativa di lavoratori edili). Un incidente stradale apparentemente fermò la sua corsa, ma in realtà, e ben lo si è scoperto proprio in questa ricorrenza, oggi Alberto conserva una straordinaria vitalità. “Alberto Marvelli dimostra di essere vivo più che mai. È questa l’esperienza che come comitato promotore della celebrazione dei dieci anni della sua beatificazione, posso senza dubbio raccontare”. È quanto ci comunica Elisabetta Casadei, vice postulatrice della causa di beatificazione e membro del Centro di documentazione A. Marvelli. “È incredibile l’interesse che abbiamo riscontrato attorno a questa figura riminese, anche da parti assai lontane d’Italia”. Secondo lei cosa colpisce di Marvelli? Era un cristiano a tutto tondo, pienamente laico e allo stesso tempo dotato di una profonda spiritualità, come attestano i suoi diari. Era pienamente uomo: ingegnere, sportivo, amante della montagna e di grandi imprese, impegnato nella società e in politica. Completamente dedito al bene degli altri, impegnato in numerose opere di carità. Allo stesso tempo viveva una vita di fede di grandissima intensità, da cui traeva la sua instancabile energia ed umanità. E come è recepita oggi questa sua testimonianza? La nostra attività per il decennale è stata proprio volta a far emergere come ognuno oggi vede Marvelli, a dare spazio allo sguardo che oggi abbiamo su di lui. Le iniziative si sono moltiplicate, numerose anche spontanee. Per questo posso dire che abbiamo riscontrato che Alberto è vivo più che mai. Tra le numerose iniziative, spicca senza dubbio la mostra “Lèvati, o anima, e guarda”. Ce ne parla l’ideatore Romolo Ricci. Ricci, come è nata questa mostra? La mostra è espressione di un coinvolgimento che ci ha davvero stupiti. Abbiamo lanciato la proposta di raccontare Marvelli con il linguaggio dell’arte a numerosi artisti riminesi. Hanno aderito in 54 e con loro abbiamo fatto un percorso insieme di conoscenza e di coinvolgimento con la persona di Marvelli. 12 E dopo questo momento si è passati alla produzione delle opere… Sì. Ognuno era libero di seguire il registro artistico a lui più consono. Così sono giunte opere pittoriche, scultoree, ceramiche. Ne è emersa una produzione di grande ricchezza e profondità. Ben 64 opere che compongono per l’appunto la mostra. Va detto che le opere sono state offerte gratuitamente dagli artisti al “Centro di documentazione A. Marvelli” e che sono acquistabili. Con i proventi finanzieremo l’attività del Centro. Come è strutturata la mostra e dove la potremo ammirare? La mostra, curata dall’architetto Leonardo Maggioli, è costituita da cinque sezioni, così titolate: prologo; spiritualità e amore verso gli altri; il volto, gli affetti, la guerra; la fede attraverso la modellazione della materia; pensiero, azione, natura nella visione astratta, informale, concettuale. Dopo l’inaugurazione a San Marino del 5 dicembre scorso, è ora ospitata a Morciano di Romagna, la prossima edizione sarà a Rimini dal 14 marzo fino al 12 aprile al Museo della Città e successivamente a Santarcangelo, dal 7 al 27 maggio presso la Nuova Biblioteca A. Baldini. CULTURA Viaggio all’interno della tradizione dei fuochi di San Giuseppe, con uno sguardo al passato e all’oggi I fuochi di San Giuseppe di scarso seno si dice che il falegname San Giuseppe vi è passato con la pialla, ingraziarsi il santo vuol dire allontanare questo pericolo; di qui il curioso detto la fugaraza grosa la fa crès al tèti (la fogheraccia grossa fa crescere le tette); ergo, reca legna abbondante al falò”. E ancora “In alcuni posti si dice (alla Una tradizione che in questo ragazza con poco seno): t’an è fat i fug pezzo di Romagna, e non solo, ad san Jusèf, e san Jusèf u t’a pas la piala è ancora vivissima e praticata, (non hai fatto i fuochi a san Giuseppe, e san Giuseppe ti è passato sopra con pur in mezzo alle normative la pialla)”. I fuochi di San Giuseppe, piuttosto rigide prosegue lo studioso, hanno radici antichissime, da far risalire a costumi paUna tradizione che in questo pezzo gani. Del resto per i romani Marte era di Romagna, e non solo, è ancora vi- il Dio della campagna e l’anno romano vissima e praticata, pur in mezzo alle iniziava con il mese di marzo e con la normative piuttosto rigide, senza dub- primavera. bio a tutela della pubblica incolumità ma che hanno raffreddato gli entusia- Accendere la focarina significa smi, al punto che sono venuti meno bruciare la “coda dell’inverno” negli anni recenti alcuni appuntamen- e con essa le angosce dell’uomo ti storici quali la focarina sulla spiage della comunità, per salutare gia di Cesenatico o la storica focarina la bella stagione e con essa dell’Osservanza a Cesena. Resistono “il nuovo anno”. Un segno invece i tantissimi fuochi che vengono di rigenerazione ancora accesi nelle campagne e che, se visti dalla collina, puntellano l’orizzonAccendere la focarina significa brute già a partire dalla primissima sera. Qualche contadino rimasto fedele agli ciare la “coda dell’inverno” e con essa usi appicca il fuoco appena dopo il le angosce dell’uomo e della comunità, tramonto e brucia in fretta gli sterpi per salutare la bella stagione e con essa ammassati tra un lavoro e l’altro pur “il nuovo anno”. Un segno di rigenedi “adempiere al rituale che propiziava razione. Tanto che, ci dicono ancora la primavera e ‘riscaldava l’aria’ ” (in Grazia Bravetti Magnoni e Pietro Bar“La campagna appena ieri”, di Grazia berini, “da molte parti il pranzo di San Bravetti Magnoni e Pietro Barberini, Edit Faenza, pag. 21). Si può risalire al significato antico del rito dalle pagine del Dizionario Romagnolo Ragionato del lessicografo riminese Giovanni Quondamatteo, che alla voce “fugaràza” scrive “gran fuoco, falò; focarone”. Era quello che si accendeva per San Giuseppe. “Dopo la fugaràza, dato fondo a tutta la legna, per la Madonna (il 24 marzo ndr) c’era la fugaréina”. Spiega il Quondamatteo che “poiché di donna Focarina nel cesenate, fogheraccia nel riminese. Il nome è diverso ma si riferisce alla medesima tradizione, quella dei fuochi di San Giuseppe che è uso accendere nelle campagne la sera del 18 marzo, vigilia della festività religiosa dedicata al Santo falegname. 13 Giuseppe era il più ricco dell’anno e si mangiavano i cappelletti che, se proprio si voleva strafare, erano in brodo di cappone!” (p. 22). Insomma, una sorta di festa di capodanno nella quale, si sa, i fuochi non mancano mai. Per chi non vuole perderla, i grandi appuntamenti con i falò di San Giuseppe resistono a Rimini dove la fogheraccia arderà come sempre in piazza Boschovich, sulla battigia, intorno alle 20 mentre a Cesena un suggestivo ritrovo attorno ai bracieri illuminerà la Rocca Malatestiana la sera di giovedì 19 marzo a partire dalle ore 19.30, con successiva cena alla brace. Per chi vuole restare in campagna, da non perdere la classica focarina alla Torre di San Mauro Pascoli il 18 marzo, accompagnata da buffet, balli e canti; stessa data per il fuoco da accendersi a Savignano sul Rubicone dove al momento in cui si scrive, restano confermate le tre focarine principali di San Giovanni, Bastia e zona Stadio (la più grande e affollata), golosità comprese. Celebrazioni in pompa magna a Bellaria Igea Marina dove ad organizzare l’evento sono tre associazioni, Luce dell’Uso, OP Bellaria Pesca e Viv’Igea che – con il Patrocinio del Comune – promuovono da quattro anni la fogheraccia sul Porto Canale, area ex Chiar di Luna. Per tutti, cena rustica a base di pesce pescato dagli stessi marinai che organizzano la festa. A partire dalle ore 19. E l’ultima volta erano in mille! BANCA E IMPRESA Le iniziative di Romagna Est per aiutare le aziende a sfruttare le grandi opportunità provenienti dai mercati esteri Esportare per vincere la crisi Per far fronte alle difficoltà che le imprese italiane stanno vivendo negli ultimi anni, è oggi più che mai necessario valutare tutti gli scenari economici presenti sul mercato internazionale. Osservando le realtà imprenditoriali presenti sul territorio, balza subito infatti in evidenza che le aziende che presentano i bilanci migliori sono quelle che hanno scelto di esportare i loro prodotti in altri Paesi. È chiaro quindi che l’estero rappresenta una grande opportunità per fronteggiare la crisi. Tuttavia, rispetto ai continui mutamenti a livello globale, sono necessari rinnovamento, competenze specifiche e costante attenzione nei confronti del complesso sistema di regole che disciplina il mercato globale. In quest’ottica Romagna Est ha quindi organizzato anche una serie di seminari volti a spiegare tecnicamente gli strumenti di pagamento e di finanziamento più utilizzati nel mercato estero. Romagna Est ha quindi organizzato anche una serie di seminari volti a spiegare tecnicamente gli strumenti di pagamento e di finanziamento più utilizzati nel mercato estero I “Tavoli di lavoro estero” si sono svolti tra novembre e dicembre 2014 ed hanno visto la partecipazione di 35 aziende. I partecipanti hanno apprezzato il fatto che i “docenti” fossero proprio gli uomini di Romagna Est (quelli che incontrano o che sentono tutti i giorni al telefono) e non professionisti chiamati per l’occasione. È stato un momento molto costruttivo: un proficuo confronto che ha visto, da una parte, le esperienze, i dubbi e le difficoltà che, ogni giorno, gli imprenditori si trovano a vivere nel loro lavoro; dall’altra, la banca che, grazie ai suoi referenti, ha potuto far presente tutte le opportunità e le agevolazioni che vi sono per le aziende che si aprono ai mercati esteri. Un’occasione che ha permesso di accorciare le distanze fra tutti gli interlocutori, utile per le aziende e per l’istituto di credito. Per far in modo che questa positiva sinergia possa continuare nel tempo e crescere, Romagna Est invita quindi tutte le aziende interessate a presentarsi presso gli uffici della Banca per approfondire direttamente le grandi opportunità offerte dal mercato estero. Spread a partire da 1,65%, con anche possibilita’ di garanzia statale Mutui prima casa garantiti dallo stato favore menti a ritorio Finanzia ie del ter e Famigl di Privati SPa paRrtEireAdaD * 1,65% Per acquisto, costruzione e ristrutturazione casa (*) TAEG massimo 2,14% calcolato con ipotesi di finanziamento ipotecario di importo massimo pari al 50% del valore dell’immobile, per acquisto, costruzione e ristrutturazione della prima casa di € 100.000,00 con durata pari a 10 anni; tasso di riferimento Euribor/365 6 mesi Media Mese Precedente, arrotondato allo 0,10 superiore, rilevato sul “Sole 24 Ore” alla fine del mese di dicembre 2014. MESSAGGIO PUBBLICITARIO con finalità promozionale. Tutte le condizioni economiche sono riportate in dettaglio ai sensi dell’art. 118 D.Lgs 01/09/93 nr. 385 negli appositi Fogli Informativi/Annunci Pubblicitari a disposizione della clientela nei locali della Banca aperti al pubblico e sul sito www.romagnaest.it. Una grande opportunità per tutti coloro che intendono acquistare casa: spread a partire dal 1,65%. Si tratta di finanziamenti ipotecari da destinare all’acquisto, ristrutturazione o aumento dell’efficienza energetica dell’abitazione a tassi davvero agevolati. Inoltre presso Romagna Est vi è anche la possibilità di accendere mutui ipotecari prima casa, oltre che a condizioni particolarmente vantaggiose, con una garanzia dello Stato che copre il 50% dell’importo finanziato. Grazie all’adesione della Banca al Fondo gestito da Consap ( Fondo di garanzia “prima casa” ) c’è la possibilità di abbinare ad una richiesta di mutuo prima casa, la garanzia dello Stato, in tutti quei casi in cui i richiedenti potrebbero avere difficoltà ad accedere al credito. 14 Particolare priorità di accesso a questa garanzia viene riservata alle domande presentate dalle giovani coppie (con o senza figli), ai nuclei mono genitoriali (con figli minori), ai conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari e a tutte le persone con meno di 35 anni in possesso di contratti di lavoro atipici. In un contesto economico ancora difficile, l’obiettivo della Banca è quello di agevolare nell’acquisto e/o ristrutturazione della prima casa i nuclei famigliari a basso reddito o con lavoro precario. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Per questo motivo, si invitano tutti gli interessati a recarsi presso gli sportelli della Banca per approfondire l’argomento e chiedere ulteriori informazioni al riguardo. BANCA E TERRITORIO Anche quest’anno Romagna Est premia i soci più fedeli e i giovani più intraprendenti Premio allo studio e medaglie d’oro ai soci Impegno, dedizione, perseveranza e gnani, Carlo Maioli, Matteo Mattei pagamento di quote sociali Romagna fedeltà sono solo alcune delle qualità Gentili, Costantino Nebbia, Manilo Est per coloro che hanno conseguito che Romagna Est intende riconosce- Nicoletti, Luca Piscaglia, Loris Savini, una laurea magistrale o specialistica re ogni anno ai propri soci e figli di Francesco Valentini, Tiziano Zanzani, con un punteggio di 110/110, cifra soci. A tal ragione, proprio in occasione Roberto Zavatta e Germano Zozzi. Per alla quale si sommano 500 euro se è dell’incontro di fine anno con i soci i 50 anni da socio a Nazario Bastoni, stata ottenuta anche la lode. che si è svolto domenica 30 novembre Luigi Buda e Romano Paglierani. Per Diplomati con 100/100: Chiarabini presso il Palacongressi di Bellaria Igea aver raggiunto il traguardo dei 60 anni Sara e Giorgetti Chiara. Marina, sono stati premiati 29 soci e 17 di fedeltà sono stati premiati Benito Laurea di 1° livello con votazione giovani neo diplomati e laureati con il Barberini, Eugenio Nicoletti, Eugenio 110/110 e lode: Barberini Andrea, massimo dei voti. Pironi, Luigi Pozzi e Marcello Rubi- Boghetta Alessandra, Mauro Giuditta, Pergamena e medaglia d’oro per i netti. Nanni Chiara, Ravagli Silvia e Vorabbi 25 anni di appartenenza a Romagna Di seguito invece l’elenco dei giova- Giacomo. Est sono state consegnate a Rosalba ni figli di soci che si sono meritatamenLaurea specialistica di 2° livello o Angelini, Amedeo Baiocchi, Sergio te aggiudicati il cosiddetto “Premio allo magistrale con 110/110 e lode: AnBonavita, Antonio D’Elia, Giovanni studio”, riconoscimento che consiste in gelini Martina, Barberini Francesco, Domeniconi, Ivo Forlazzini, Mauro 500 euro per i diplomati e laureati di Bellavista Daniele, Fantini Elisa, Gori Forlazzini, Gino Frisoni, Libero Goz- primo livello con il massimo dei voti. Gianmaria, Pari Eleonora, Pozzi Laura, zoli, Giancarlo Lazzarini, Vittorio Ma- In un contributo di 516,40 euro per il Stefani Francesca, Zamagni Enrico. Premio allo studio Lauree di primo livello Premio allo studio Lauree specialistiche Premio allo studio Diplomi 15 BANCA E TERRITORIO Medaglia d’oro per i 50 anni Medaglia d’oro per i 60 anni Medaglia d’oro per i 25 anni EUGENIO PIRONI, 60 ANNI DA SOCIO Intervista ad Eugenio Pironi, socio che ha fatto la storia del Credito Cooperativo a Bellaria Igea Marina il paese. Allora c’era un’amministrazione comunista, “iera tut ròs c’me un pivaròn”, mentre la Cassa Rurale era “dei preti”: era stata istituita dai preti di Bellaria, Igea e Bordonchio che si erano messi insieme per poter aiutare la gente del posto conservandone i risparmi, ma soprattutto aiutando con prestiti. Oggi le banche sono un po’ tutte uguali e non ci sono così tante differenze tra Eugenio Pironi, bellariese doc diven- l’una e l’altra, ma una volta era diverso. tato socio quando ancora si parlava di Cassa Rurale di cui è stato consigliere Quali sono le differenze maggiori che rie vicepresidente, è uno dei cinque soci scontra tra la banca di credito cooperaad aver ricevuto quest’anno la medaglia tivo di 60 anni fa e quella di oggi? Oggi è tutto diverso. Adesso la banca per i 60 anni di fedeltà a Romagna Est. Ha quasi 94 anni e non solo ha vissuto ha un consiglio molto bravo e consideil Credito Cooperativo del nostro paese, rato, composto interamente da gente istruita. Una volta avevamo massimo ma ha contribuito a farne la storia. la quinta elementare, c’era solo il buon Cosa significa per lei aver ricevuto questo senso e l’onestà in quel periodo. Bariconoscimento? Ci racconta quando e stavano la sincerità, la voglia di fare e perché ha deciso di diventare socio? l’entusiasmo. Quando nel ‘64 è morQuesta medaglia è un valore per me, to mio babbo, consigliere della banca essere stato 60 anni in un ente come dal ‘39-40, mi hanno eletto consigliere. la Cassa Rurale è davvero un orgoglio. Bellaria era divisa in zone e ognuno di Sono diventato socio nella primavera noi sapeva come andava la situazione del 1954 perché mi interessava come nella sua. Una volta a settimana ci riuistituto e come modo di lavorare per nivamo per il consiglio in 4 metri qua- 16 drati di una stanza che avevamo preso a noleggio. Eravamo in 12 e si fumava, al tal punto che ogni tanto bisognava uscire a prendere fiato. Come cassiere c’era solo il sagrestano della parrocchia. Aiutavamo i poveri, portavamo i pacchi a Natale, davamo buoni per il latte, il pane, anche se poi qualche volta al loro posto la gente finiva per prendere vino e ciambella! Allora c’era la miseria e la gente si accontentava di poco. In tutti questi anni mi vanto solamente di aver salvato grazie alla banca un paio di albergatori dallo strozzinaggio. Cosa le manca di più? Mi manca l’affiatamento che c’era nel consiglio perché uno era per l’altro, anche nel divertimento. Era spesso uno svago settimanale anche se si lavorava sodo. Adesso è cambiato tutto, la gente non ha più l’attaccamento che avevamo noi. Erano altri momenti. Noi avevamo quello, non pensavamo a tante cose. Di soldi ce n’erano pochi e si cercava di fare il meglio possibile con le risorse che avevamo. Però, risparmiando da una parte e investendo dall’altra, alla fine siamo riusciti a fare una banca. COOPERAZIONE Una cooperativa di studenti che coinvolge i docenti. In nome dell’innovazione più spregiudicata. ReeDoHub: cooperare e innovare In un momento di crisi come quello in cui versa in nostro Paese oggigiorno, c’è ancora chi crede che in Italia sia possibile creare qualcosa di nuovo e farlo funzionare. Si chiama ReeDoHub la cooperativa riminese, nata nel 2012 da giovani neolaureati e dai loro ex docenti, che si occupa di riuso e sostenibilità promuovendo progetti di moda e di design, organizzando laboratori di ricerca e formazione, azioni di comunicazione e commercializzazione. Si chiama ReeDoHub la cooperativa riminese, nata da giovani neolaureati e dai loro ex docenti, che si occupa di riuso e sostenibilità promuovendo progetti di moda e di design, organizzando laboratori di ricerca e formazione, azioni di comunicazione e commercializzazione Il nome è stato scelto unendo due parole inglesi, il verbo “redo” che significa “rifare” e il sostantivo “hub” per indicare il “perno” su cui hanno fatto forza, formato dalle relazioni e appoggiato alla capacità di condividere una comune sensibilità con le persone che li circondano aggregando soggetti differenti come designer, artigiani e aziende del territorio. Parliamo con Marianna Balducci, membro della cooperativa. Siete una cooperativa giovane, non solo perché nata da poco ma anche perché composta per metà da soci under 35. Come vi siete incontrati? È stata un’esperienza un po’ strana ma un gesto importante, perché per la prima volta abbiamo visto i nostri docenti avere tanta fiducia nella nostra idea da mettersi in società con noi e cominciare qualcosa insieme. Frequentavamo il Corso Magistrale di Moda della Facoltà di Bologna, polo di Rimini, e nel 2009 abbiamo tutti sostenuto l’esame di “Sociosemiotica della Moda” del professore Giampaolo Proni, il docente che ancora oggi partecipa all’attività dell’azienda. Stavamo svolgendo una ricerca sulle nuove tendenze nelle attività commerciali e noi, che siamo poi diventati il team ReeDo, avevamo focalizzato l’attenzione sulle tematiche del riuso e della sostenibilità che in quell’anno erano ancora una novità per l’Italia, finendo poi per farvi dirottare l’intero laboratorio. Siamo tutte persone con competenze differenti, per esempio il presidente Cristiana Curreli è una modellista ed è la responsabile della sartoria, io sono una disegnatrice e mi occupo della comunicazione, Giampaolo Proni è, come dicevo, esperto di semiotica ma è anche consulente ci comunicazione e marketing. Una volta laureati abbiamo deciso di costituirci come cooperativa e, nell’ottobre 2013, abbiamo aperto in centro a Rimini il ReeDo Lab, il “Laboratorio di autoproduzione di moda” dove la maggior parte delle nostre attività sono di formazione e sartoriale per insegnare alle persone a farsi i vestiti da soli. Tre sono le macro aree delle vostre attività, in cosa consistono? La suddivisione viene un po’ dalle competenze proprie a ciascuno di noi. ReeDo Couture è il nome sia dei 17 prodotti sartoriali che escono dal laboratorio sia delle micro collezioni nate dalle collaborazioni con le aziende più grandi. ReeDo Communication è il servizio di consulenza per aziende orientate alla nostra sensibilità che richiedono lo studio di un marchio, la strategia di comunicazione. ReeDo Art & Design nasce invece per tutte quelle collaborazioni che abbiamo instaurato con designer e artigiani del territorio, e quindi principalmente tramite i “master workshop”, i laboratori più avanzati. Confcooperative vi ha inserito nel volume “Storie di lavoro ricreato” dove siete riconosciuti a livello regionale tra gli “esempi in tempi di crisi”, esempi di buone imprese che stanno costituendo il proprio futuro e quello delle comunità in cui operano.Vi ci rispecchiate? Certamente sì. Oltre a quello che ne rappresenta la base, ovvero il recupero del sapere artigianale e del fondersi con le nuove tecnologie, quando abbiamo pensato di chiamarci “Laboratorio di autoproduzione” abbiamo proprio considerato il fatto che l’autoproduzione fosse anche una risposta al periodo di crisi attuale: competenze vecchie e nuove che vengono messe assieme per realizzare qualcosa di significativo. Non abbiamo l’ambizione di funzionare come incubatore, noi che siamo ancora agli inizi, però sicuramente l’idea di creare uno spazio per insegnare competenze, spazio che è al contempo accogliente anche per chi già ne ha, per noi è un piccolissimo contributo alla défaillance del periodo economico attuale e la risposta che proviamo a dare. Come rintracciarvi e avere maggiori notizie su di voi? I canali principali sono il nostro sito internet www.reedo.it e la pagina Facebook che aggiorniamo in tempo reale con tutte le nostre attività. ROMAGNA EST BREVI Festa in Romagna kaleidon Per una serata all’insegna del folklore e del genuino buonumore della nostra terra, torna la tradizionale “Festa in Romagna” in programma, quest’anno, per sabato 7 marzo 2015, alle ore 21.00, presso il Palacongressi Bellaria Igea Marina. A tenere le redini della serata ci sarà il presentatore Giuseppe Bertaccini, in arte Sgabanaza che, con la sua traboccante comicità, rappresenta il collante ideale per le diverse e numerose esibizioni che allieteranno l’appuntamento. A calcare la scena dell’evento, la coinvolgente ilarità del vernacolo della “Compagnia dialettale Bellaria Igea Marina, Sabato 7 marzo 2015 de Bosc”, ma anche tanta musica e poesia. Gli invitati potranno ascoltare quindi la bellissima voce di Chiara Fabbri, giovanissima cantante santarcangiolese conosciuta grazie al suo singolo d’esordio “Il sole dentro me”; sul palco, durante la serata, anche il talento del cantautore Andrea Amati e la band “Dal Vangelo secondo” che, tra gli altri brani, ricorderà i 60 anni della canzone “Romagna Mia, insieme alla produttrice discografica Riccarda Casadei, figlia dell’autore della celeberrima canzone. Tra gli artisti anche il poeta dialettale Mauro Vannucci con le sue zirundelle. L’occasione vedrà anche la consegna del Premio “La Melagrana d’argento” alla migliore compagnia dialettale della rassegna 2015 di “Paròli - dialetto in palcoscenico”. La serata è gratuita e riservata a tutti i soci e clienti di Romagna Est. Gli interessati potranno ritirare i biglietti omaggio a partire da lunedì 2 marzo presso tutte le filiali della banca, fino ovviamente ad esaurimento posti. A titolo informativo si precisa che, per i primi due giorni di prenotazione, i soci hanno la priorità nel ritiro del coupon d’ingresso. Ore 21.00 Palacongressi Con Compagnia De Bosch Compagnia dialettale Chiara Fabbri Cantante Andrea Amati Cantante Mauro Vannucci Poeta dialettale Dal Vangelo Secondo… Gruppo musicale Conduce Sgabanaza Consegna del Premio “La Melagrana d’argento” alla migliore compagnia della rassegna “Paròli - dialetto in palcoscenico” Saranno ricordati i 60 anni della canzone “Romagna Mia” Una scelta con la testa… Torneo di Briscola Se la sono giocata fino all’ “ultima mano”, senza risparmiare assi, tre, re, donne e fanti. Sono riusciti a far punti su punti ma soprattutto hanno riempito il cuore di quelle piacevoli emozioni che una bella serata trascorsa in compagnia di amici può, senza dubbio, regalare. Sono state queste le atmosfere che, anche quest’anno, hanno fatto da sfondo alla classica “Briscola a coppie di Sant’Antonio” andata in scena nei locali di Villa Torlonia di San Mauro Pascoli il 14 e 15 gennaio 2015. Ad aggiudicarsi la vittoria, in questa edizione, sono stati i coniugi Frisoni Severino e Guiducci Novella di Bellaria Igea Marina che hanno portato a casa, come premio, due mezzene di maiale e il trofeo la Caveja; sul podio, al secondo posto, è salita invece la coppia composta da Fabbri Mauro e Dellarocca Romeo, sempre di Bellaria Igea Marina. Un tradizionale appuntamento organizzato da Romagna Est che, anche in questa edizione, ha attirato un folto numero di partecipanti e non solo: erano circa duecento, infatti, i soci della banca che hanno voluto prendere parte all’iniziativa. Un evento che nel tempo ha saputo crescere, arricchirsi, pur mantenendo inalterato il gusto per la buona e genuina convivialità. Oltre alle partite cosiddette ufficiali, è stato organizzato anche un “Torneo di consolazione” per le coppie eliminate al primo turno che vedeva in palio faraone, capponi e galletti. In questa sfida, le carte hanno fatto l’occhiolino ai savignanesi Piastra Agostino e Tomassoni Nereo che si sono aggiudicati il primo posto; alle loro spalle, i giocatori Stacchini Vittorio e Stacchini Christian. La seconda serata è stata allietata dalla presenza di tante persone, oltre ai giocatori al torneo, che si sono intrattenute partecipando alle diverse tombole organizzate per l’occasione, riscaldati nel cuore e nell’animo dal gusto delle nostre tradizioni fatte di buon vin brulè, ciambella, ciccioli e ceci tostati sulla piastra. 18 ROMAGNA EST BREVI A Sofia Brigliadori il premio “Vivere per gli altri” Spesso accadono cose inimmaginabili per affrontare le quali è necessario avere coraggio, fiducia, speranza ma soprattutto un grande, vero e profondo amore per la vita. È questo il pensiero di fondo che ha ispirato l’agire quotidiano della vincitrice del Premio “Vivere per gli altri”, conferito il 30 novembre 2014 al Palacongressi di Bellaria, in occasione del tradizionale incontro con i Soci organizzato dalla banca. Un riconoscimento che trova le sue motivazioni nella forza e nella generosità che la protagonista mette quotidianamente a servizio del prossimo in qualità di responsabile presso la Comunità terapeutica “San Luigi” di Balignano, appartenente alla nota Associazione “Papa Giovanni XXIII”. Una storia di vita singolare che affonda le sue radici molto lontano. Classe 1972, Sofia, appena adolescente, inizia a conoscere la Comunità di Bagnolo, grazie alla quale comincia a manifestare la sua peculiare sensibilità verso il disagio e le difficoltà umane. Terminato l’indirizzo sociosanitario dell’Istituto Professionale Versari di Cesena, a soli diciannove anni, ha la fortuna di incontrare Don Oreste Benzi che, notato il suo innato altruismo, la invita a collaborare con la struttura di accoglienza. “Sin da quando ho scelto di avviare questa esperienza coi ragazzi tossicodipendenti” racconta al riguardo Sofia “mi sono sentita a casa e questo perché, attraverso i giovani e le loro ferite, ho sempre avuto la sensazione di rivedere in parte me stessa. Dietro a quelle esistenze distrutte dal dolore, ho sempre avuto la sensazione che poteva celarsi l’opportunità di fare qualcosa che potesse dare un senso alla mia vita”. Dopo il primo positivo approccio, la ragazza decide quindi di approfondire le sue conoscenze sulla materia e, grazie ad un corso di specializzazione a Bologna, diventa educatrice professionale. Dal 2000 veste il ruolo di Responsabile della Comunità terapeutica “San Luigi” di Balignano che si occupa di persone con disagi legati soprattutto alla dipendenza da sostanze stupefacenti, gioco e alcol. Insieme ai suoi collaboratori, Sofia cerca ogni giorno di ripristinare quegli aspetti fondamentali che nel corso della vita alcune persone purtroppo, per vicissitudini varie, perdono o momentaneamente dimenticano: il rispetto per sé stessi e per gli altri, ad esempio, ma anche il valore dell’amicizia e della condivisione, la ricerca della verità e dell’onestà. Si agisce affinché tutti coloro che giungono in struttura possano riappropriarsi della loro stessa esistenza, divenendone nuovamente protagonisti. Il lavoro educativo prevede anche un impegno mirato alla ricostruzione dei legami con il nucleo familiare d’origine e/o acquisito. All’interno di quella che Don Oreste Benzi definiva “palestra di vita”, il compito di Sofia è quello di accompagnare i ragazzi, riattivando e rendendo concreto il sentimento della speranza. Laddove tutto è stato devastato, Sofia è chiamata a portare nuovamente il senso dell’oggi e del futuro per fare in modo che il passato, spesso troppo pieno di rabbia ed egoismo, non continui a ripresentarsi impedendo di vivere nuovamente. “Personalmente sono grata a Dio perché da sola non avrei potuto farcela - confessa Sofia e prosegue - il mio ringraziamento è rivolto anche alle persone con cui lavoro ed ho lavorato, e a tutti coloro con cui ho potuto condividere la gioia o il dolore legati a certi percorsi esistenziali: sono stati ventitré anni di esperienze umane bellissime ed indimenticabili che mi hanno arricchito nel profondo. Penso che dietro a tutto questo ci sia un “disegno” e, d’altronde, le difficoltà sono spesso proprio un’ottima occasione per dar vita a nuove scoperte. Al di là di tutto questo, comunque, credo che l’importante sia non smettere mai di amare la vita” 19 NEWS Carnevale per i giovani di Estroclub a Cento Romagna Est ha pensato ad una gita straordinaria per festeggiare il Carnevale insieme ai giovani soci di Estroclub. Partiti alle 7.30 per Ferrara, i partecipanti hanno potuto gradire la colazione offerta da Romagna Est durante il viaggio. All’arrivo, intorno alle 9.45, si sono incontrate le guide, che hanno dato inizio alla visita della città. A conclusione della visita, il pranzo si è svolto nel ristorante ferrarese “L’Ar-chibugio”. Già per le 13.30 si è di nuovo in partenza: la seconda tappa di questo viaggio è stata Cento, piccola cittadina in provincia di Ferrara, tanto piccola quanto famosa per il suo “Carnevale storico”. Questa tradizionale festa locale, dagli anni ‘80 è diventata una festa internazionale, gemellata con il Carnevale di Rio De Janeiro. La sfilata dei carri allegorici, costruiti in cartapesta dalle associazioni carnevalesche, riempie di stupore tutti, grandi e piccini. Dai carri vengono lanciati tantissimi regali e giocattoli di ogni tipo: palloni, materassini gonfiabili, pupazzi a non finire... Alla fine della festa, il migliore carro viene premiato e non c’è rischio di rimanere a mani vuote. Intorno alle 17.30 siamo di nuovo in viaggio, questa volta verso casa, ognuno di ritorno dalla festa con il proprio premio. Estroclub offre queste e tante altre bellissime opportunità ai ragazzi, gratuitamente o con grandi agevolazioni, come ad esempio i grandi sconti sugli abbonamenti a teatro. In questo modo i giovani soci sono invitati a conoscere il mondo circostante divertendosi. Per conoscere le agevolazioni di Estroclub visita il sito www.romagnaest.it. Con Formula Auto il risparmio è assicurato! Da oggi con Formula Auto è possibile richiedere gratuitamente il preventivo per la polizza auto direttamente agli sportelli di Romagna Est. Il gruppo Bcc Assicurazioni offre la possibilità di accedere a una nuova piattaforma distributiva multicanale e Romagna Est, in quanto Banca di click2Go Credito Cooperativo, si propone di offrire a tutti i clienti e ai soci della fai il preventivo on-line banca la possibilità di stipulare a condizioni agevolate la propria polizza auto presso tutti i suoi sportelli bancari. Il procedimento è semplicissimo e richiede davvero poco tempo: basta comunicare il numero di targa dell’auto e la data di nascita del richiedente. La convenienza è assoluta, considerando i tempi e le variabili che normalmente occorrono per una pratica del genere. Il cliente può eseguire tutte le operazioni legate a Formula Auto, dalla Con FormulaAuto assicurare la tua vettura costruzione del preventivo alla sottoscrizione, dall’apertura del sinistro alla sarà un vero gioco da ragazzi. liquidazione, tramite gli sportelli della filiale, oppure chiamando il numero www.bccassicurazioni.com verde o autonomamente via internet grazie alla nuova piattaforma on-line. Romagna Est si presenta con le carte in regola per competere nell’amMessaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo disponibile su www.bccassicurazioni.com e presso gli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo. bito della “bancassicurazione” e contribuire così alla soddisfazione delle esigenze delle famiglie, dei singoli individui e delle imprese del territorio. Anche questa volta, la scelta è quella di rispondere alle esigenze dei propri clienti: si tratta in questo caso della necessità di sicurezza e protezione assicurativa, necessità che si fa sempre più stringente. Formula Auto: un servizio veloce e completo, che garantisce la massima sicurezza e praticità a supporto delle famiglie nel risparmio. FormulaAuto 20 IL BUONPAESE La tradizione culinaria, e non solo, del maiale è in Romagna un punto fermo, ieri come oggi “Il re degli animali è il maiale” Ma la carne di maiale, fa bene alla salute oppure no? Era il 2008, e alla Torre di San Mauro Pascoli due insigni professionisti, lo psichiatra riminese Angelo Battistini e il noto gastronomo Graziano Pozzetto, presentavano le rispettive tesi a condanna e a difesa del gentil porco in un semiserio e singolare Processo al maiale. Il verdetto? In terra di Romagna fu più che scontato: vinse ovviamente il maiale, con buona pace degli amanti delle braciolate in compagnia e gli estimatori di trippa, codino e rognone, costine e puntarelle in umido, fegatelli, cotechini, ciccioli e guanciale. Il maiale è tutto questo e anche di più: per chi ama ripercorrere i passi di un’antica tradizione contadina, questo animale era considerato come “uno di famiglia”, cresciuto allo stato brado, alimentato in maniera naturale e lasciato libero di rinfrescarsi nel fango. Una cura non disinteressata, consapevole del valore inestimabile costituito dal suino nell’economia mezzadrile di un tempo, quando far arrivare a macellatura una bestia ben ingrassata e in salute voleva dire sfamare intere famiglie per molti mesi. In Romagna il culto del maiale è parte di una tradizione che ha radici lontane, tipica di una cucina contadina e bracciantile fondata sull’autosufficienza, e che trovava appunto nell’allevamento dei suini la sua apoteosi: del maiale si sa, non si butta via nulla nulla. La resa era assicurata. E non era solo una questione alimentare: la smettitura del maiale era un evento di festa, svolta nel periodo fra dicembre e gennaio, un vero e proprio “sposalizio” rituale dove ogni componente della famiglia aveva un suo ruolo, su tutti coloro che svolgevano le fondamentali funzioni di scarnitori e beccai. Alla macellazione e lavorazione delle carni seguivano momenti conviviali di festa, fatti di cibo, vino, canti e musiche. Alla macellazione e lavorazione delle carni seguivano momenti conviviali di festa, fatti di cibo, vino, canti e musiche È proprio la ricchezza sapienziale di questo rito che ha stimolato in Romagna la volontà di ripercorrere queste tradizioni antiche facendole rivivere in molteplici momenti conviviali collettivi, vere e proprie sagre paesane dove si ripropone la conoscenza degli antichi rituali, e soprattutto le buone carni di esemplari cresciuti tradizionalmente, lontano dagli allevamenti moderni ed omologati che tutto producono tranne che norcineria eccel- In Romagna il culto del maiale è parte di una tradizione che ha radici lontane, tipica di una cucina contadina e bracciantile fondata sull’autosufficienza, e che trovava appunto nell’allevamento dei suini la sua apoteosi: del maiale si sa, non si butta via 21 lente. Dal ravennate al forlivese fino alle fiere a noi più vicine, due su tutte la Fira de bagòin di Verucchio e la Festa de bagòin ma la Tora di San Mauro Pascoli, senza dimenticare La Mora bellariese e la sagra di Montiano, sono varie le formule attraverso le quali il pubblico può avvicinarsi alla storia e degustazione del maiale. “La cosa che ci preme -sottolinea Filippi Pierangelo dell’Associazione La Torre di San Mauro- è il coinvolgimento dei giova- IL BUONPAESE ni. La fiera è un modo per avvicinare le nuove generazioni alla tradizione di mestieri antichi oggi scomparsi e ad usanze come la veglia e il trebbo. La fiera è un modo per avvicinare le nuove generazioni alla tradizione di mestieri antichi oggi scomparsi e ad usanze come la veglia e il trebbo la passione da Igea Marina a Sogliano, dove alleva circa 60 esemplari di suini. “Ho acquistato il fondo circa 5 anni fa - racconta Semprini - il nostro è un ciclo aperto dove seguiamo l’animale dalla nascita alla macellazione. I maiali crescono su circa 6/7 ettari di terra recintata, dove sono suddivisi fra scrofe, verri e secondo le varie fasi di crescita. Si alimentano una volta al giorno, ad integrazione del pascolo, con cereali prodotti da noi. E’ importante familiarizzare con l’animale, in modo che impari a riconoscere il padrone e fidarsi. Per la macellazione e la stagionatura ci appoggiamo a macellerie, ma l’intenzione è quella di investire e completare la filiera in azienda”. Le razze? “Ho verri di Cinta, More e Cinte senesi, che vengono incrociati con esemplari di razza Durrock e Large white. Gli incroci consentono di aumentare la resistenza dell’animale, perché la razza pura è sempre più delicata”. Per gustare i prodotti dell’azienda agricola La terra di Semprini basta frequentare i mercati dei prodotti agricoli romagnoli, da Rimini a Bellaria fino a Forlimpopoli. Certo è che questa simpatica (e saporita) bestia continuerà a solleticare la fantasia umana, fonte di detti prover- Un particolare della festa è la benedizione degli animali nella chiesetta di villa Torlonia, un momento molto partecipato”. Il piatto forte? “Su tutti, fagioli e cotiche. Forse perché è un piatto che oggi a casa non si cucina e anche trovarlo nei ristoranti non è facile”. Oltre 60 i quintali di carne suina cucinati a questi eventi, provenienti da allevamenti controllati. “Ma è difficile accontentare tutti” - chiosa Pierangelo. Per chi rimane a bocca asciutta, rimangono pur sempre i prodotti offerti al dettaglio sui mercati dagli allevatori locali che continuano a perpetuare la tradizione dell’allevamento allo stato brado. Uno di questi è Agostino Semprini, catapultato dal22 biali e reinterpretazioni ‘artistiche’ del benamato porco, assurto agli onori anche grazie a nutrite pagine letterarie. Che dire, ad esempio, del noto capitano Brusaporci di Santarcangelo, poderoso mangiatore, che fece colazione per sei giorni con maialini al forno? I poveretti erano morti per malattia, ma appunto, del maiale non si butta nulla. Certo è che in Romagna oggi come un tempo, “il re degli animali è il maiale, non è certamente il leone!”. Come non dare ragione a questa dotta asserzione di Olindo Guerrini? Certo è che in Romagna, oggi come un tempo, “il re degli animali è il maiale, non è certamente il leone!”. Come non dare ragione a questa dotta asserzione di Olindo Guerrini? AGENDA Appuntamenti da non perdere fra l’Uso, il Rubicone e oltre Eventi e non solo… Bellaria Savignano Riparte il primo marzo per proseguire ogni prima domenica del mese fino a giugno la Mostra scambio di antiquariato e collezionismo. Aprile è invece mese di festa e movimento: torna Sport for peace, bella iniziativa sportiva che coinvolge i ragazzi delle scuole locali (sabato mattina, 11 aprile) e la Fiera di Primavera (19 aprile) apre le porte alle iniziative di maggio, fra cui la tradizionale Festa di S. Croce (30 aprile-3 maggio) e la Fiera di S. Eurosia (8-10 maggio). Bellaria - Torneo Pecci Savignano - Sport for Peace Uno scambio di ricordi di soffitta, giocattoli, curiosità e fai da te: al Palacongressi torna la bella iniziativa Bottegaio per un giorno (15 marzo) con occasioni originali per grandi e piccoli. Arriva la bella stagione e con essa la voglia di vita e sport all’aria aperta. Corsa, bici e sport di squadra, ce n’è per tutti i gusti: Gran fondo cicloturistica Mareterra (19 aprile), l’ormai storico appuntamento dal 2 al 5 aprile con il Torneo calcistico Pecci, sempre presente Kiklos con Young volley on the beach (1-3 maggio) e infine tutti di corsa, a piedi o in vespa, con la Maratonina dei laghi (10 maggio) e il colorato e vintage Vespa day (9-10 maggio). Roncofreddo Una sagra longeva, imperdibile e gustosa: dal 15 al 17 maggio le colline di Roncofreddo ospitano la Sagra del pisello. Spettacoli, giochi e musica sono l’ideale contorno di un’occasione per gustare ottimi piatti a base di questo legume, dallo spezzatino alle seppie, dai sughi ai ripieni più ghiotti. E non solo: l’occasione è ottima anche per provare vini, oli e altre primizie, all’insegna del chilometro zero e della biodiversità. Gambettola Settimana colorata di eventi, maschere originali, tanto sport e divertimento quella del Carnevale gambettolese (6-12 aprile), con gran finale di sfilate in notturna e diurna. Ripassa puntuale come ogni anno nel fine settimana del 15-17 maggio la corsa più bella del mondo, la storica Mille miglia, occasione per ammirare bellezze a quattro ruote. San Mauro Ancora fino ad ottobre, da martedì a domenica, è aperta presso Casa Pascoli l’interessante mostra “I fratelli Pascoli”, con immagini e documenti come fonte di indagine nei rapporti familiari del noto poeta romagnolo. E sempre dai luoghi pascoliani prende il via anche quest’anno nella giornata del 1º maggio il Giro della Torre, gara podistica organizzata dall’Asd Sanmaurese. Rimini Cesenatico La primavera vien...veleggiando: consueta regata internazionale ‘Vele di Pasqua’ (3-5 aprile) a inaugurare una stagione di movimento e gusto a Cesenatico. Torna puntuale l’appuntamento con Azzurro come il pesce (1-3 maggio, colonia Agip), una tre giorni che vede protagonista il pesce ‘povero’ dell’Adriatico, ricco di gusto e proprietà nutritive. E dopo il buon cibo non può mancare lo sport, al centro di un concentrato di eventi il 23 e 24 maggio, con l’esposizione internazionale di cicloturismo Ciclo e vento e la tripletta Nove Colli: minigranfondo, podistica e randonné in notturna. Gran finale il 24 con il granfondo di 200 km. Pronti a sollevare sabbia a colpi di freesbee e evoluzioni freestyle con l’edizione Back to the future dell’ormai storico Paganello: dal 2 al 6 aprile si scontrano sulle spiagge riminesi squadre provenienti da tutto il mondo, protagoniste di uno spettacolo sportivo singolare e appassionante. Ancora sport il 25-26 aprile con le corse Rimini marathon e Ten Miles, mentre dal 5 al 10 maggio Rimini ospita, dopo 35 anni, il Raduno nazionale dei bersaglieri. Immancabile, ogni ultima domenica del mese, l’appuntamento in centro con il mercato Rimini antiqua. Rimini - Paganello Santarcangelo 23 Il mese delle rose ha sempre l’intenso profumo e i variegati colori dei fiori nella città clementina. Torna immancabile l’appuntamento con Balconi fioriti (16-17 maggio) con il ricco mercato dei fiori in piazza Ganganelli e tante iniziative collaterali nel segno dell’arte e della tradizione. Per la gioia degli appassionati d’antiquariato, il mercato La Casa del Tempo invade la piazza centrale ogni prima domenica del mese. n t ’ e a n c ni… pro a r T spettive sul futuro Credere nel lavoro Bellaria Igea Marina, Sabato 14 marzo 2015 Ore 9.00 Palacongressi Intervengono Gaetano Curreri Musicista, autore, cantante Andrea Lucchetta Campione mondiale di pallavolo, commentatore sportivo Giancarlo Mazzuca Giornalista, direttore de “Il Giorno” Maria Serena Porcari Vice Presidente Associazione Dynamo Camp Onlus Luigino Bruni Economista, accademico, scrittore Sergio Gatti Direttore Federcasse 24 Una scelta con la testa…